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  • Guerra commerciale USA-UE?

    Guerra commerciale USA-UE?

    Non priva di altri punti di forza economici – il più grande porto fluviale della Romania, situato molto vicino ai confini con la Repubblica di Moldova e l’Ucraina, e città universitaria – Galați gravita da decenni attorno allo stabilimento siderurgico, il più grande del paese. Inaugurata nel 1966, l’azienda contava, sei anni dopo, oltre 50.000 dipendenti. Uno studio del 2011 indicava che due terzi della popolazione di Galați aveva lavorato o lavorava ancora nello stabilimento o nelle fabbriche collegate. La squadra di calcio ammiraglio della città e della provincia, campione di Romania 14 anni fa, si chiama Oțelul (Acciaio).

    Dopo il crollo della dittatura comunista, l’impianto venne privatizzato. Oggi è di proprietà del Liberty House Group, fondato dal britannico di origine indiana Sanjeev Gupta. E risente pienamente della crisi generale dell’industria europea, grande consumatrice di energia. Mercoledì, decine di dipendenti dello stabilimento Liberty di Galați hanno protestato, insoddisfatti per i ritardi nel pagamento degli stipendi e di altri diritti. L’impianto è senza attività da nove mesi e la sua direzione ha ottenuto dal tribunale l’autorizzazione alla procedura di concordato preventivo, che consente il rinvio di quattro mesi dell’esecuzione forzata da parte dei creditori.

    Per il momento, i lavoratori di Galați non hanno deciso di scendere in sciopero generale e attendono ancora chiarimenti dalla direzione dello stabilimento. L’eurodeputato del PSD Dan Nica, che vive a Galaţi da 40 anni, ammonisce sul pericolo della chiusura dell’impianto, che lascerebbe migliaia di famiglie senza reddito.

    “L’industria europea si trova in una situazione peggiore che mai. Lo stabilimento di Galați corre il grande pericolo di cessare l’attività e decine di migliaia di persone potrebbero perdere il lavoro. Lo stesso vale per l’industria dell’alluminio, lo stesso vale per l’industria del cemento, per l’industria dei fertilizzanti chimici, perché non siamo riusciti a prendere quelle misure. Abbiamo prezzi elevati dell’energia, importazioni da paesi che non fanno parte dell’Unione Europea, fatte con elevate emissioni di anidride carbonica e che hanno invaso il mercato dell’Unione Europea, la mancanza di finanziamenti da qualsiasi fonte, programmi europei, la Banca Europea per gli Investimenti che si rifiuta di finanziare tutti questi programmi”, ha spiegato l’eurodeputato Dan Nica.

    Inoltre, affermano gli esperti, l’aumento dei dazi americani sulle importazioni di acciaio avrà forti ripercussioni sull’industria siderurgica dell’Unione Europea e, implicitamente, sulla Romania.

    “Se pensiamo ad un ulteriore 25% che si aggiunge ai costi, allora in realtà si aggrava la crisi in cui si trova l’industria dell’acciaio sia nell’Unione Europea che in Romania, perché è una crisi che deriva, prima di tutto, dal prezzo dell’energia. In Europa, l’energia è circa tre volte più cara che negli Stati Uniti, e questo mette fine all’intera idea di competitività europea”, ha dichiarato l’eurodeputato dell’Unione Democratica Magiari di Romania, Iuliu Winkler.

    In termini di volume, la Romania è il terzo maggiore esportatore europeo di acciaio verso gli Stati Uniti e, insieme alla Germania, il principale esportatore di alluminio.

  • Colloqui sull’Ucraina

    Colloqui sull’Ucraina

    Dal punto di vista del presidente ad interim dello stato romeno, Ilie Bolojan, la sicurezza della confinante Ucraina, invasa dalle truppe russe, è essenziale sia per la Romania che per l’intero continente europeo. Intervenendo in videocollegamento ad un vertice organizzato a Kiev, Bolojan ha detto che il sostegno all’Ucraina deve continuare anche nelle tappe che seguiranno, nei processi di pace e di ricostruzione. La Romania è pronta a coordinarsi con tutti i partner europei, americani e alleati per contribuire all’individuazione della via verso una pace giusta e duratura il più presto possibile, ha aggiunto il presidente ad interim Bolojan.

    La Romania ribadisce che qualsiasi discussione sulla soluzione della guerra in Ucraina non può aver luogo senza l’Ucraina, ha ribadito anche Ministero degli Esteri lunedì da Bucarest, a tre anni dall’inizio dell’invasione. Inoltre, aggiunge la fonte, non può esserci una pace giusta e duratura senza che tutti i colpevoli dei crimini commessi in Ucraina e contro di essa vengano chiamati a rispondere delle loro azioni. Il Ministero sottolinea che, per la Romania, uno stato ucraino sicuro, resiliente, stabile, democratico e prospero rimane un obiettivo fondamentale della politica estera.

    Inoltre – afferma la diplomazia romena – non può aver luogo alcuna discussione sulla sicurezza in Europa senza il coinvolgimento diretto degli stati europei. Quest’ultima affermazione sembra essere sempre più condivisa. La partecipazione degli europei ai colloqui di pace con l’Ucraina sarà alla fine necessaria, ha dichiarato persino il presidente russo Vladimir Putin, lasciando però intendere che la guerra durerà ancora.

    Anche il nuovo leader della Casa Bianca, Donald Trump, concorda sul fatto che gli europei abbiano il loro ruolo nel processo di pace in Ucraina, garantendone la sicurezza. Trump ha inoltre affermato che Putin accetterà forze europee per il mantenimento della pace, una soluzione che Mosca aveva ripetutamente respinto in precedenza. Il presidente americano ha ricevuto a Washington il suo omologo francese, Emmanuel Macron, il quale ha dichiarato che un cessate il fuoco potrebbe essere raggiunto entro poche settimane.

    Intanto, il presidente del Consiglio Europeo, António Costa, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si sono recati a Kiev per ribadire il loro sostegno all’Ucraina. Il messaggio dell’Unione è che continuerà a fornire il suo sostegno, anche aumentando la pressione con nuove sanzioni contro l’aggressore russo. Pur non gradito da tutti gli stati comunitari, all’ordine del giorno di Bruxelles figura anche un nuovo pacchetto di aiuti militari da 20 miliardi di euro, che, secondo l’Unione, mira a rafforzare la posizione di Kiev nei negoziati piuttosto che contribuire al raggiungimento della pace.

  • Tre anni di guerra in Ucraina

    Tre anni di guerra in Ucraina

    A tre anni dall’inizio dell’invasione russa, i leader dell’UE si sono recati a Kiev per esprimere il loro sostegno all’Ucraina, attraverso un vertice dedicato ad una strategia comune di difesa e sicurezza. “Oggi siamo a Kiev perché l’Ucraina è l’Europa. In questa lotta per la sopravvivenza, non è in gioco solo il destino dell’Ucraina. È il destino dell’Europa”, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, accompagnata a Kiev dal Collegio dei Commissari, sottolineando la necessità di intensificare gli aiuti militari.

    Secondo i dati della Commissione Europea, l’UE e i suoi 27 stati membri hanno sostenuto l’Ucraina negli ultimi tre anni con quasi 134 miliardi di euro, di cui 48 miliardi di assistenza militare. Kiev ha ricevuto un sostegno costante anche da Washington, che però ora, con il secondo mandato di Donald Trump, ha un approccio diverso.

    Sabato, il leader della Casa Bianca ha dichiarato che gli Stati Uniti sono vicini ad un accordo con l’Ucraina per quanto riguarda la divisione dei profitti derivanti dai minerali ucraini, nell’ambito degli sforzi volti a por fine alla guerra. Washington vuole riavere indietro i miliardi di dollari concessi come aiuti militari all’Ucraina, per questo chiede terre rare, petrolio o “qualsiasi cosa possiamo ottenere”, afferma Donald Trump.

    Sconcertati dall’inaspettato dialogo americano-russo sull’Ucraina, dato che Washington ha avviato colloqui con Mosca per la fine della guerra senza coinvolgere l’UE e neache Kiev, gli europei temono che Donald Trump possa porre fine alla guerra a condizioni favorevoli alla Russia, senza offrire garanzie di sicurezza all’Ucraina.

    I successivi incontri a Parigi dei leader europei, organizzati la scorsa settimana da Emmanuel Macron, hanno mostrato, allo stesso tempo, che essi sono piuttosto divisi e non sono riusciti a coagulare una reazione comune all’avvio dei negoziati americano-russi sulla pace in Ucraina. Cosicchè, scrivono le agenzie stampa, “il capo dello stato francese va lunedì a Washington solo a nome del suo paese, senza un mandato europeo, per poter parlare ad una sola voce”.

    Giovedì sarà seguito dal primo ministro britannico Keir Starmer, che si recherà alla Casa Bianca per colloqui simili con il presidente americano. Presidente che di recente ha accusato i due leader europei di non aver fatto nulla per porre fine alla guerra in Ucraina.

    Presente la scorsa settimana a uno degli incontri di Parigi, il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, si è pronunciato per la cooperazione tra i paesi europei e gli Stati Uniti per risolvere la crisi in Ucraina.

    “Una pace giusta e duratura in Ucraina può essere raggiunta solo con l’aiuto degli Stati Uniti, partner strategico della Romania”, ha detto da Bucarest anche il premier Marcel Ciolacu, in una prima reazione ufficiale al tema più importante nell’agenda dei leader mondiali.

    Il primo ministro romeno si dichiara convinto che, nonostante la dura retorica politica degli ultimi giorni, le azioni volte a porre fine alla guerra avranno successo. Allo stesso tempo, Marcel Ciolacu sottolinea che “i romeni hanno pagato a caro prezzo, economicamente, gli effetti di questo conflitto” e che le aziende romene dovrebbero svolgere un ruolo importante nella ricostruzione dell’Ucraina.

  • Inizio del nuovo mandato di Donald Trump

    Inizio del nuovo mandato di Donald Trump

    Nessuno al mondo è rimasto indifferente al ritorno del repubblicano Donald Trump al ruolo che tanto ama e che gli è mancato per quattro anni: presidente degli Stati Uniti e, implicitamente, l’uomo più forte del pianeta. Non fa eccezione la classe politica di Bucarest, che ha inviato messaggi di congratulazioni a Donald Trump, in occasione del suo ritorno alla Casa Bianca.

    Secondo il presidente in carica, Klaus Iohannis, la Romania, stretto partner strategico degli Stati Uniti, augura al leader americano molto successo in questo importante nuovo mandato. Abbiamo bisogno di un legame transatlantico forte e vibrante, a beneficio della nostra sicurezza e prosperità comune, ha scritto Iohannis sulla piattaforma X.

    Anche il numero due nello stato romeno, secondo l’architettura costituzionale, il presidente liberale del Senato, Ilie Bolojan, ha augurato al presidente Trump successo nel suo nuovo mandato e ha espresso la convinzione che l’amicizia tra i due paesi sarà rafforzata.

    “Il suo ritorno alla Casa Bianca è un momento storico, che avrà echi positivi anche per quanto riguarda la Romania, sia dal punto di vista della sicurezza che di importanti investimenti”, afferma a sua volta il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu.

    Dall’opposizione, la leader dell’USR, Elena Lasconi, afferma che inizia un nuovo capitolo nella storia degli Stati Uniti e che l’America rappresenta per la Romania un punto di appoggio in termini di sicurezza nazionale.

    Oltre ai messaggi unanimemente festosi dei politici romeni, la stampa di Bucarest nota che l’unico leader di partito locale invitato alle cerimonie di Washington è stato George Simion, il presidente dell’AUR (l’opposizione nazionalista). Si è recato oltreoceano in veste di vicepresidente del Partito dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), una famiglia politica legata ai repubblicani americani da affinità ideologiche.

    I commentatori dicono la Romania non avrebbe motivo di preoccuparsi della nuova era Donald Trump, perché i due paesi sono alleati nella NATO e hanno un partenariato strategico bilaterale che possono sviluppare. Gli analisti ricordano inoltre che, durante il primo mandato di Trump, la Romania è stata tra i primi paesi alleati ad allinearsi alla richiesta del leader della Casa Bianca di aumentare la spesa per la difesa al 2,5% del PIL.

    Un vantaggio in più è che gli acquisti militari della Romania provengono prevalentemente dagli Stati Uniti. Inoltre, Bucarest ha firmato un accordo di prestito da 920 milioni di dollari per modernizzare le sue capacità militari, e una parte di questo denaro andrà alle fabbriche di armi di Romania, che diventerà l’unico produttore in Europa di munizioni per i carri armati Abrams.

  • NATO: l’UE non può disconnettersi dagli USA

    NATO: l’UE non può disconnettersi dagli USA

    Ascoltato per la prima volta dalle commissioni Affari Esteri e Difesa del Parlamento Europeo, il segretario generale della NATO ha dichiarato che l’Europa non può permettersi di disconnettersi dagli Stati Uniti nel campo della difesa. Mark Rutte ha detto agli eurodeputati che, al momento, gli Stati Uniti sostengono circa il 60% di tutta la spesa della NATO e che, senza gli USA, gli europei dovrebbero quadruplicare il contributo per la difesa. In queste condizioni, ci vogliono 10-15 anni per raggiungere la sicurezza militare, ha spiegato il segretario generale dell’Alleanza, che ha anche suggerito la semplificazione delle procedure di acquisizione e fornitura di armi. Mark Rutte ha esortato gli europei a stanziare più fondi di prima al bilancio della difesa.

    Il 2% del PIL si rivela decisamente troppo poco nel contesto della guerra in Ucraina, ha sottolineato il segretario generale della NATO, aggiungendo che la sicurezza è la cosa più importante per preservare ciò che la democrazia europea ha finora realizzato. Propone, allo stesso tempo, che d’ora in poi gli attacchi ibridi di cui si parla da circa 15 anni, vengano chiamati “campagna di destabilizzazione”. Stiamo parlando della Russia che, dice Mark Rutte, sta attaccando l’Europa in varie forme.

    “La guerra della Russia continua a provocare danni. Allo stesso tempo, la Russia sta accelerando la sua campagna di destabilizzazione contro i nostri paesi, con attacchi informatici, tentativi di assassinio, atti di sabotaggio e molto altro ancora. Di solito le chiamiamo azioni ibride, ma voglio rinunciare a questo termine e chiamarle campagne di destabilizzazione. E la Russia non agisce da sola. È aiutata da Cina, Corea del Nord, Iran. Nel frattempo, persistono altre minacce: il terrorismo, la proliferazione nucleare, la disinformazione e, naturalmente, i cambiamenti climatici. I paesi della NATO hanno aumentato la spesa per la difesa. Due terzi di loro spendono ormai almeno il 2% del PIL per la difesa. Ciò è positivo e apprezzo i loro sforzi. Ma, onestamente, il 2% non è affatto sufficiente. La nostra industria continua ad essere troppo piccola, frammentata e, francamente, troppo lenta. Accolgo con soddisfazione e sostengo le azioni intraprese dall’UE per raddoppiare gli sforzi volti a rimediare e ampliare la nostra base industriale della difesa. Con questo programma dell’UE, abbiamo ora l’opportunità di rafforzare la nostra sicurezza comune”, ha detto Mark Rutte.

    Attualmente, solo 23 dei 32 stati membri della NATO, tra cui anche la Romania, raggiungono l’obiettivo del 2% del PIL per i bilanci della Difesa assunto all’interno dell’Alleanza. Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha invitato gli stati europei membri della NATO ad aumentare i loro bilanci per la difesa almeno al 5% del PIL, un obiettivo considerato irrealistico nell’UE. Una possibile decisione relativa alla crescita di questo target è attesa al prossimo vertice NATO, che si terrà all’Aia a giugno 2025.

  • Viaggi senza visti per i romeni negli USA

    Viaggi senza visti per i romeni negli USA

    Dal 31 marzo, i cittadini romeni potranno recarsi negli Stati Uniti attraverso una procedura semplificata, dopo che le autorità americane hanno concesso alla Romania lo status di paese partecipante al Programma Visa Waiver. L’abolizione dei visti per i cittadini romeni è stata ufficializzata venerdì presso la sede del Dipartimento della Sicurezza Interna a Washington.

    “È un momento importante e felice per tutti i romeni, e la decisione degli Stati Uniti dimostra quanto forte sia diventato lungo il tempo il legame tra la Romania e gli Stati Uniti”, ha dichiarato in questa occasione l’ambasciatore romeno a Washington, Andrei Muraru, spiegando anche cosa comporta questo iter.

    “Oltre agli evidenti vantaggi economici e di sicurezza, i romeni che vogliono viaggiare in America ora possono farlo in modo molto più semplice, più veloce e più economico. I romeni non devono più aspettare mesi per un appuntamento, non devono più superare un colloquio e non devono più pagare una tassa considerevole. Da oggi, la strada per l’America è più breve. La Romania diventa il primo paese della regione del Mar Nero ad entrare in questo programma selettivo, e ciò è nell’interesse della promozione della cooperazione bilaterale e regionale in materia di sicurezza”, ha dichiarato l’ambasciatore.

    Prima di intraprendere il viaggio negli Stati Uniti, i cittadini romeni dovranno registrarsi nel Sistema Elettronico per l’Autorizzazione al Viaggio (ESTA). Le persone che non otterranno l’approvazione tramite questo sistema non potranno imbarcarsi su nessuna compagnia aerea per gli USA. L’autorizzazione di viaggio sostitutiva del visto sarà valida per due anni, con un numero illimitato di ingressi o uscite dagli Stati Uniti.

    Secondo l’Ambasciata degli USA a Bucarest, l’autorizzazione può essere utilizzata per visite fino a 90 giorni e il costo è di 21 dollari americani. In un’intervista a Radio Romania, l’ambasciatore Andrei Muraru ha precisato che vengono sostituiti solo i visti di tipo B, cioè i visti per turismo e affari. Per qualsiasi altra destinazione di viaggio, sia per lavoro, studio o per motivi e trattamenti medici, ci sono altri visti per i quali il sistema rimane lo stesso, con richiesta.

    Allo stesso tempo, i romeni potranno continuare a richiedere il visto americano, con il vantaggio che ha una validità di 10 anni e la durata massima del viaggio è di sei mesi. “Si tratta di un successo che determinerà lo sviluppo ancora più dinamico delle nostre relazioni bilaterali, a tutti i livelli”, ha dichiarato a Bucarest il presidente Klaus Iohannis, congratulandosi con tutti coloro che hanno contribuito all’inclusione della Romania nel Programma Visa Waiver.

  • 04.01.2025 (aggiornamento)

    04.01.2025 (aggiornamento)

    Finanziaria – Il ministro delle Finanze romeno, Tánczos Barna, ha dichiarato che entro fine gennaio il bilancio per quest’anno dovrebbe essere ultimato, dopo colloqui con i ministeri competenti, le parti sociali e l’ambiente imprenditoriale. Il ministro ha precisato che nella sua elaborazione si considera, secondo l’accordo con la Commissione Europea, un deficit pari al 7% del PIL, senza altre misure fiscali. È un anno in cui non possiamo più permetterci aumenti, incrementi dei costi, e le riorganizzazioni interne delle istituzioni e una gestione più efficiente devono portare ad una riduzione dei costi su larga scala, ha spiegato Tánczos Barna. Il ministro ha stimato per il 2025 una crescita economica del 2,5% e un’inflazione del 5%.

     

    Difesa – Il Pentagono ha assegnato ad un produttore di armi statunitense il contratto del valore di circa 950 milioni di dollari che prevede la fornitura di ulteriori sistemi di difesa aerea Patriot alla Romania. La scadenza per il completamento è il 31 dicembre 2029. Il sito americano specializzato in questioni militari “The Defense Post” precisa che l’accordo segnerà la terza consegna di tali sistemi alla Romania, dopo quelle del 2017 e del 2020. Lo scorso autunno, Bucarest ha donato all’Ucraina un sistema missilistico terra-aria Patriot del valore di 60 milioni di dollari. Il Ministero della Difesa romeno annunciava allora che un altro sistema simile sarebbe stato acquistato dal Governo degli USA, principalmente da fonti esterne non rimborsabili.

     

    Energia – In Romania, la liberalizzazione del mercato energetico avverrà per tappe, tutelando tutti i consumatori, e non si limiterà al 1° aprile 2025, secondo gli scenari attualmente analizzati dalle autorità, che si sono prefisse di individuare le soluzioni migliori entro la fine di questo mese. Le varianti di lavoro tengono conto dell’implementazione di alcuni meccanismi già sperimentati dallo stato romeno, come le carte di sostegno, ma non sono esclusi aggiustamenti o misure che saranno individuati durante le riunioni di lavoro del gruppo interministeriale, precisano i rappresentanti del Ministero dell’Energia. Allo studio anche la possibilità di estendere di diversi mesi il regime di price cap e compensazione per tutti o solo per i consumatori vulnerabili.

     

    Schengen – La Polizia di frontiera romena effettua quotidianamente azioni di controllo in prossimità dei valichi di confine con la Bulgaria e l’Ungheria, che da quattro giorni funzionano secondo lo status della Romania come paese con pieni diritti nell’Area Schengen. Se non ci sono più controlli alle frontiere terrestri, all’interno del paese, sui percorsi verso i confini, centinaia di poliziotti e gendarmi effettuano controlli a campione su documenti e merci, per prevenire e contrastare la migrazione clandestina e il contrabbando. “Stiamo intensificando le azioni e ci adoperiamo con vigilanza per individuare coloro che violano la legge. Stiamo inoltre intensificando la collaborazione con i partner esterni per combattere il fenomeno criminale transnazionale, indipendentemente dal fatto che ci riferiamo al traffico di migranti, al contrabbando, ai reati economici o giudiziari”, ha precisato un portavoce della Polizia. Con la piena adesione della Romania a Schengen, 40 valichi doganali sono stati chiusi nell’intero Paese e il personale coinvolto nelle azioni di controllo verrà ridistribuito.

     

    Battesimo del Signore – A Costanza, nel sud-est della Romania, fervono i preparativi per la celebrazione del Battesimo del Signore il 6 gennaio, uno dei principali eventi di inizio anno nel calendario liturgico ortodosso e greco-cattolico. Ampie cerimonie sono previste nella città portuale sul Mar Nero, e lunedì avrà luogo il tradizionale momento del lancio delle croci in mare, per essere recuperate dall’acqua da chi avrà il corraggio di nuotare. I volontari hanno già iniziato ad etichettare le 200.000 bottigliette in plastica che verranno riempite di Acqua Santa per essere offerte ai fedeli nel giorno dell’Epifania. Domenica, nella Cattedrale Arcivescovile Santi Apostoli Pietro e Paolo si svolgeranno la Divina Liturgia e la tradizionale processione dalla Cattedrale al porto turistico di Tomi, che ogni anno attirano migliaia di abitanti locali e turisti.

     

    Polizia – Oltre 15.500 persone scomparse, di cui quasi 10.000 minorenni, sono state ritrovate lo scorso anno dagli agenti della Direzione Investigativa contro la criminalità. L’Ispettorato Generale della Polizia Romena riferisce che, nel 2024, sono state individuate anche circa 3.500 persone, di cui quasi 2.700 avevano un mandato emesso a loro nome per l’esecuzione della pena detentiva, mentre nei confronti di quasi 430 erano stati emessi mandati di arresto preventivo. Allo stesso tempo, sono state individuate quasi 280 persone nei confronti delle quali erano stati emessi dei mandati d’arresto europei. Per 125 persone sono state pronunciate sentenze penali di ricovero in strutture mediche specializzate, indica ancora l’IGPR.

     

    Pallamano – La nazionale di pallameno maschile romena ha finito in pareggio (31-31) la partita disputata oggi con la Serbia per il Trofeo Carpazi, svoltasi a Mioveni. La Romania ha esordito venerdì con una netta vittoria, 35-26, contro la Turchia, nella prima giornata della gara e domani scenderà in campo contro la Georgia. Dall’8 all’11 gennaio, la Romania giocherà delle partite amichevoli in Spagna. Tra il 14 gennaio e il 2 febbraio, si svolgerà il Campionato del Mondo, ma la Romania non si è qualificata, eliminata nei play-off dalla Repubblica Ceca. La Romania ha partecipato per l’ultima volta a un Campionato Mondiale nel 2011, quando si è classificata al 19° posto, la posizione più bassa tra le 14 partecipazioni ai tornei finali. Quadrupla campionessa del mondo nei suoi anni di gloria (1961, 1964, 1970 e 1974), la nazionale ha vinto da allora una sola medaglia: il bronzo nel 1990.

     

     

  • Russia, preoccupazioni e sanzioni

    Russia, preoccupazioni e sanzioni

    Quattro senatori americani, repubblicani e democratici, condannano l’ingerenza della Russia nelle elezioni presidenziali in Romania ed esprimono il loro sostegno per Bucarest nella lotta per l’integrità del processo elettorale. Tra i firmatari del messaggio ci sono Ben Cardin, presidente della Commissione per la politica estera del Senato, e Jeanne Shaheen, presidente della Sottocommissione per l’Europa e la cooperazione regionale. In una dichiarazione pubblicata sul sito del Senato degli USA, essi affermano che l’attacco del presidente Vladimir Putin contro le elezioni romene è un nuovo esempio della guerra ibrida condotta dalla Russia contro gli alleati europei e partner degli Stati Uniti.

     

    I senatori assicurano che gli Stati Uniti sono al fianco della Romania mentre il paese sta adottando urgentemente misure per elezioni presidenziali libere e corrette. Il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania del 24 novembre è stato annullato dopo che è stato rivelato che il voto non è stato corretto a causa di pratiche illegali sostenute da Mosca sui social network, in particolare su TikTok. I senatori americani dichiarano di sostenere la Romania, in quanto membro della NATO, nella lotta per l’integrità delle elezioni e condannano la manipolazione da parte di Vladimir Putin della rete TikTok, controllata dal Partito Comunista Cinese, al fine di minare il processo democratico romeno.

     

    Il mondo deve risvegliarsi e rendersi conto della grave minaccia alla democrazia che la manipolazione russa di TikTok rappresenta, in modo tale da minare le nostre società libere, aggiungono i senatori. Essi menzionano che il Governo romeno ha scoperto questo attacco alla democrazia del paese ed esprimono il plauso per la decisione delle autorità romene di declassificare i documenti relativi alle indagini del caso e di informare gli Stati Uniti e la comunità internazionale.

     

    Da parte sua, l’Unione Europea ha annunciato lunedì di aver adottato le prime sanzioni in risposta ad “azioni ibride” sul suo territorio, contro agenti russi accusati di azioni “destabilizzanti” nell’UE. Gli europei accusano Mosca anche di attacchi informatici e disinformazione, soprattutto durante le elezioni nell’UE. Secondo il Consiglio dell’Unione Europea, i soggetti colpiti dalle sanzioni “minano i valori fondamentali dell’UE e dei suoi stati membri, la loro sicurezza, stabilità, indipendenza e integrità, nonché quelli delle organizzazioni internazionali e dei paesi terzi attraverso varie attività ibride”.

     

    In totale, secondo questo testo, sono 16 le persone e tre le entità colpite da sanzioni. Queste misure, vale a dire il congelamento degli assets nell’UE, l’interdizione di viaggiare all’interno dell’UE e il divieto di essere finanziati da aziende europee, sono state decise nell’ambito di un nuovo regime di sanzioni adottato a ottobre. Questo è diverso da quello utilizzato contro la Russia come ritorsione per l’invasione dell’Ucraina a febbraio 2022.

  • Preoccupazioni per la Romania

    Preoccupazioni per la Romania

    Considerata un partner essenziale nell’architettura di sicurezza euro-atlantica, grazie alla sua posizione strategica sul fianco orientale della NATO, e una voce ferma in un’Unione europea pienamente impegnata ad aiutare l’Ucraina aggredita, la Romania non solo non ha deluso, ma non ha offerto, finora, nemmeno il minimo motivo di preoccupazione. Le cose sono drammaticamente cambiate dopo il primo turno delle elezioni presidenziali, vinto da un indipendente promosso copiosamente su TikTok, un detrattore della NATO e dell’UE, ammiratore della Russia di Putin e di alcune figure tenebrose del periodo tra le due guerre, fascisti antisemiti, promotore della nazionalizzazione delle risorse e di un’economia autarchica.

    Il suo successo non è stato casuale: i servizi segreti hanno dimostrato ulteriormente gravi ingerenze nel processo elettorale e il fatto che la Russia sta conducendo una guerra ibrida contro lo stato romeno. Gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione in riferimento ai rapporti sul coinvolgimento della Russia nelle elezioni. Il Dipartimento di Stato ha ammonito che l’allontanamento della politica estera romena dalle sue alleanze occidentali avrebbe un grave impatto negativo sulla cooperazione in materia di sicurezza con gli Stati Uniti. Il segretario di stato Antony Blinken ha detto che le autorità romene hanno rivelato uno sforzo russo su larga scala e ben finanziato per influenzare le elezioni presidenziali.

    Sei ex ambasciatori americani a Bucarest hanno trasmesso un messaggio ai romeni, esprimendo la loro preoccupazione per il fatto che la Romania è stata target di un massiccio attacco informatico e sui social media, orchestrato da un attore statale. Nella lettera Alfred Moses, James Rosapepe, Michael Guest, Nicholas Taubman, Hans Klemm e Adrian Zuckerman si dichiarano fiduciosi che il popolo romeno considererà questi attacchi da parte di alcuni stati autoritari come colpi di stato falliti e non permetterà loro di erodere la vicinanza che gli Stati Uniti hanno sempre avuto con la Romania.

    “La Romania non ha un amico migliore degli Stati Uniti, e gli Stati Uniti apprezzano profondamente questa relazione. Insieme, i popoli della Romania e degli Stati Uniti raggiungeranno la pace, la democrazia e la prosperità”, si legge nella lettera. Anche Berlino ha reagito: “I rapporti delle autorità romene mostrano che la disinformazione russa sta influenzando le elezioni presidenziali in Romania: Putin vuole dividerci e minare l’unità all’interno dell’UE e della NATO. Ma l’Europa resta forte. Insieme proteggeremo le nostre democrazie dalle minacce ibride”, ha trasmesso il Ministero degli Esteri tedesco.

    Questo contesto elettorale teso e le incertezze hanno diminuito anche la fiducia degli analisti nell’economia romena. L’indicatore di fiducia macroeconomica dell’Associazione CFA Romania è calato a novembre di 13,5 punti, raggiungendo il valore di 31,4 punti, il livello più basso registrato da luglio 2020, durante la pandemia, fino ad ora, in un contesto di incertezza politica estremamente elevata e di un forte aumento dell’avversione al rischio degli investitori, ha sottolineato il presidente dell’associazione Adrian Codirlaşu. L’analista ha spiegato che si anticipa un leggero aumento dell’inflazione, intorno al 5% nel prossimo anno, tassi d’interesse più alti sui prestiti dello stato e un lieve deprezzamento della moneta nazionale, il leu.

  • Romania, più libertà di movimento

    Romania, più libertà di movimento

    Il 2025 passerà alla storia come l’anno in cui i romeni hanno conquistato il diritto di viaggiare liberamente sia nell’Area Schengen che negli Stati Uniti d’America. I paesi membri dell’area di libera circolazione hanno dato ieri il parere favorevole all’ingresso di Romania e Bulgaria in Schengen anche con le frontiere terrestri a partire dal 1° gennaio 2025. La decisione è stata presa all’unanimità a Bruxelles dal COREPER. Secondo l’iter procedurale, si tratta della conferma del fatto che nessuno stato membro si oppone all’adesione dei due Paesi e che l’accordo sarà sottoposto all’approvazione formale del Consiglio Giustizia e Affari Interni alla metà del prossimo mese.

    L’adesione dei due paesi è stata fino a poco tempo fa bloccata dall’Austria, che ha annunciato recentemente a Budapest di non essere più contraria, ammettendo che la migrazione clandestina è diminuita. Il 31 marzo 2024, la Romania e la Bulgaria sono state ammesse a Schengen solo con i confini aerei e marittimi. Il presidente Klaus Iohannis ha accolto con soddisfazione la piena adesione della Romania e ha scritto su una rete sociale che si trattava di una decisione attesa da tempo, legittimamente, da tutti i cittadini romeni.

    “Congratulazioni ai cittadini di Bulgaria e Romania! Avete aspettato così a lungo! Appartenete all’Area Schengen. E dovreste beneficiare pienamente delle libertà offerte da Schengen”, ha detto la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson. Anche il rappresentante permanente dell’Ungheria presso l’UE, l’ambasciatore Odor Balint, ha spiegato che “attraverso questa decisione, rafforzeremo l’unità, la libera circolazione e la resilienza in tutta l’Unione Europea. È una vittoria per Bulgaria, Romania e tutta l’Europa!”, ha aggiunto.

    Sempre mercoledì, il Dipartimento di Stato americano ha annunciato che la Romania è scesa al di sotto della soglia del 3% imposta dalla legislazione americana per accedere al programma che consente i viaggi senza visto negli Stati Uniti. Nonostante la reticenza di alcune voci riguardo all’avvicinarsi del momento dell’abolizione dei visti per gli Stati Uniti, quest’anno i cittadini romeni hanno presentato circa 80.000 richieste e le rappresentanze diplomatiche americane hanno accettato il record di oltre 78.000.

    L’annuncio è stato accolto con soddisfazione dal Governo di Bucarest, secondo il quale il raggiungimento di questo obiettivo contribuirà a rafforzare le relazioni tra la Romania e gli Stati Uniti. Dal 2025, i romeni potranno recarsi negli Stati Uniti senza visto, dando a questa generazione la chance di rafforzare ancora di più l’amicizia con il popolo americano, ma anche l’opportunità di costruire un partenariato ancora più prospero, ha detto l’ambasciatore della Romania negli USA, Andrei Muraru.

    “L’annuncio riguardo al momento in cui la Romania entrerà effettivamente nel programma Visa Waiver è imminente. Anticipiamo che l’annuncio verrà fatto all’inizio di gennaio e l’ingresso effettivo nel programma avverrà tra la fine di marzo e l’inizio di aprile”, ha precisato Andrei Muraru. Da Bucarest, il Ministero degli Affari Esteri ha espresso il proprio impegno riguardo al completamento dell’attuazione delle misure necessarie, sia nel periodo fino all’adozione della decisione di inclusione nel programma Visa Waiver, sia successivamente, in un contesto di sicurezza in continua evoluzione.

  • Lanciato programma di transizione agli aerei F-35

    Lanciato programma di transizione agli aerei F-35

    La decisione di Bucarest di acquistare caccia F-35 rappresenta un passo importante nella modernizzazione continua delle Forze Armate Romene e contribuirà in modo significativo alla sicurezza della Romania, ma anche alla difesa a lungo termine della NATO. Questo è il messaggio dell’ambasciatrice degli Stati Uniti a Bucarest, Kathleen Kavalec, presente all’evento nell’ambito del quale è stato lanciato il programma di transizione delle Forze Aeree Romene ai caccia di quinta generazione.

    I 32 aerei F-35 per i quali è stato firmato il contratto d’acquisto tra il Governo romeno e quello americano rappresentano l’apice di performance dell’aviazione in questo momento, afferma il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr.

    ʺGli aerei F-35 hanno la tecnologia stealth, con sistemi avanzati di sensori e comunicazioni, sono caratterizzati da velocità e manovrabilità senza pari, che li rendono essenziali per le operazioni militari moderne. Le capacità tecnologiche uniche di questi velivoli consentono loro di agire come un moltiplicatore sia per le capacità di deterrenza e difesa aerea, comprese quelli con base a terra, che per i sistemi di supporto di forze con fuoco indiretto, che si possono appoggiare in tempo reale con i dati dallo spazio in cui opera”, ha dichiarato Angel Tîlvăr.

    Secondo il ministro, lo stanziamento sin dal 2017 del 2% del PIL alla Difesa, una percentuale che attualmente ha raggiunto il 2,5%, ha permesso all’Esercito Romeno di avviare il più ampio processo di modernizzazione. E il salto, ha precisato l’ambasciatrice americana a Bucarest, Kathleen Kavalec, è significativo: le Forze Aeree Romene sono passate dai velivoli MiG ai caccia F-16, per arrivare dal 2030 a disporre degli F-35 di ultima generazione.

    Il diplomatico americano ha ricordato che le attuali sfide alla sicurezza sono significative e che la Romania, in quanto alleato della NATO sul fianco orientale, è stata direttamente colpita dalla guerra di aggressione della Russia nella confinante Ucraina. Non poche volte, le Forze Aeree Romene e l’Alleanza hanno mobilitato aerei da combattimento, in seguito al rilevamento di violazioni dello spazio aereo nel sud-est della Romania, in prossimità al confine con l’Ucraina.

    Oltre all’impatto militare, l’acquisto degli aerei F-35 ha anche uno economico, puntualizza il primo ministro Marcel Ciolacu.

    ʺIntegrando questi aerei nelle Forze Armate Romene, la Romania ha stimolato lo sviluppo del settore della Difesa e sosterrà la creazione di posti di lavoro in settori chiave dell’industria della difesa e della tecnologia. Inoltre, l’integrazione degli F-35 nel Sistema di Difesa Nazionale offrirà nuove opportunità di formazione e sviluppo professionale per i nostri giovani specialisti in tecnologia”, ha dichiarato Marcel Ciolacu. Si tratta, quindi, di un fattore che contribuisce allo sviluppo di una forza lavoro competente e ben preparata, ha aggiunto il primo ministro.

  • Aerei F-35 per l’Esercito romeno

    Aerei F-35 per l’Esercito romeno

    In conformità con la strategia militare del Paese e le decisioni del Consiglio Supremo di Difesa sul graduale rafforzamento della capacità di difesa aerea, il Parlamento di Bucarest ha approvato con la procedura d’urgenza il disegno di legge riguardante l’acquisto da parte della Romania di 32 aerei F-35 degli Stati Uniti. Il Governo aveva inviato il documento al Parlamento la settimana scorsa. Martedì è stato approvato dalla Camera dei Deputati e il giorno dopo ha ricevuto anche il via libera del Senato, con ruolo decisionale.

    Si tratta dell’acquisto più costoso nella storia dell’Esercito romeno: 6,5 miliardi di dollari, un acquisto che comprende pezzi e motori di ricambio, supporto logistico, servizi di addestramento per piloti e personale, simulatori di volo, nonché munizione aria-aria e aria-terra. Il denaro necessario a questo investimento verrà fornito dal bilancio statale o attraverso prestiti o garanzie sui prestiti offerti dal Governo americano. A causa della complessità della fase di addestramento, i primi aerei F-35 arriveranno in Romania solo nel 2030. F-35 è il multiruolo più performante del momento.

    L’aereo è dotato di tecnologia stealth, scarsamente percettibile dai radar nemici: dalla costruzione – le forme della fusoliera e i materiali utilizzati – e le vernici che hanno la capacità di assobire le onde elettromagnetiche – l’F35 spesso può operare senza essere “visto” dal nemico. Il velivolo dispone inoltre dell’integrazione di sensori all’avanguardia, dei sistemi avanzati di trattamento delle informazioni, essendo la prima piattaforma aerea di quinta generazione in produzione e disponibile per l’acquisto, che dovrebbe diventare l’aereo standard di quinta generazione a livello NATO. In Romania, i 32 F-35 sostituiranno gradualmente gli F-16 di seconda mano acquistati nell’ultimo decennio dal Portogallo e dalla Norvegia. In una seconda fase, Bucarest acquisterà altri 16 aerei F-35, con l’obiettivo finale di costituire 3 squadroni completi di aerei da combattimento.

    Secondo il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, l’equipaggiamento militare di ultima generazione acquisito attraverso la collaborazione con gli Stati Uniti negli ultimi anni, ha cambiato il profilo dell’Esercito romeno a livello di capacità di azione e di interoperabilità con gli eserciti alleati. “I sistemi missilistici Patriot e HIMARS, i veicoli corazzati Piranha V, gli aerei multiruolo F-16, i missili antinave NSM e ora anche gli aerei F-35 di quinta generazione, forniscono alla Romania una posizione strategicamente rafforzata nella regione, dove agiamo come pilastro di stabilità della NATO, e garantiscono forti ancore di interoperabilità con i nostri alleati”, ha affermato il ministro Tîlvăr.

  • Reazioni all’elezione di Donald Trump

    Reazioni all’elezione di Donald Trump

    Numerosi leader politici in tutto il mondo si sono congratulati con il repubblicano Donald Trump, che ha annunciato la sua vittoria alle elezioni presidenziali americane. Prima che lo spoglio fosse terminato, aveva più dei 270 elettori necessari. Diventa così il secondo presidente americano con due mandati non consecutivi. I

    Il presidente in carica Joe Biden e la candidata democratica Kamala Harris si sono congratulati con il presidente eletto Donald Trump per la sua vittoria. Joe Biden lo ha invitato alla Casa Bianca e ha espresso il suo impegno a garantire una transizione senza problemi, sottolineando l’importanza di lavorare per unificare il Paese. “Il risultato delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti non è quello che volevamo, ma dobbiamo accettarlo”, ha detto Kamala Harris in un discorso tenuto alla Howard University di Washington.

    I leader europei hanno sottolineato gli stretti legami dell’Europa con gli Stati Uniti, congratulandosi con Donald Trump man mano che diventava chiaro che avrebbe vinto la presidenza degli Stati Uniti. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si è congratulata calorosamente con Donald Trump per la sua vittoria alle elezioni, mentre il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha sottolineato l’alleanza duratura e il legame storico tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso di cooperare con il cancelliere tedesco Olaf Scholz per un’Europa più forte, alla luce del “nuovo contesto”.

    Allo stesso tempo, il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato di non vedere l’ora di lavorare con Donald Trump nei prossimi anni. Il segretario generale della NATO, l’ex primo ministro olandese Mark Rutte, ha affermato che la leadership di Donald Trump sarà “di nuovo essenziale per mantenere forte la nostra alleanza”.

    Nel suo messaggio al vincitore delle presidenziali americane, il leader di Pechino, Xi Jinping, si è pronunciato per una relazione “stabile, sana e sostenibile”. “Ci auguriamo che entrambe le parti sostengano i principi del mutuo rispetto, della coesistenza pacifica e della cooperazione reciprocamente vantaggiosa”, ha affermato Xi Jinping, auspicando che sia trovato “il modo giusto affinché la Cina e gli Stati Uniti possano andare d’accordo nella nuova era”. Il leader cinese ha sottolineato che un buon rapporto tra Pechino e Washington andrà a beneficio di entrambi i paesi e del mondo.

    Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha parlato al telefono con Donald Trump, congratulandosi con lui per la sua vittoria, che ha definito storica e convincente. Zelensky ha dichiarato di aver concordato di mantenere un dialogo stretto e di “sviluppare la cooperazione” tra l’Ucraina e gli Stati Uniti. Dalla Romania, il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha detto che Bucarest è un alleato strategico forte e impegnato di Washington. A sua volta, il primo ministro Marcel Ciolacu ha sottolineato che la Romania è pronta a lavorare per consolidare il Partenariato Strategico con gli Stati Uniti.

  • Radar Sentinel per la Romania

    Radar Sentinel per la Romania

    Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la vendita di radar di ottimo livello di sorveglianza aerea alla Romania. Sentinel è un sistema all’avanguardia e aumenterà significativamente la capacità di deterrenza e difesa da potenziali minacce. Il programma di acquisizione comprende fino a quattro radar, compreso supporto logistico, servizi di formazione, apparecchiature di comunicazione, assistenza tecnica e servizi di trasporto, per equipaggiare i battaglioni di difesa aerea da terra delle Forze Terrestri Romene. I radar contribuiranno a migliorare la sorveglianza dello spazio aereo, in particolare contro le più recenti minacce degli aeromobili a pilotaggio remoto.

    Sentinel è un radar tridimensionale: può misurare la distanza, la direzione e l’elevazione di oggetti aerei con e senza pilota, dati che trasmette automaticamente ai sistemi di comando e controllo della difesa aerea da terra. Questo sistema supporta più interfacce di comando e controllo, fornendo dati consistenti di sorveglianza aerea. Può rilevare, identificare e tracciare gli aeromobili a pilotaggio remoto (UAV), missili da crociera e velivoli ad ala fissa e rotante. Costruito per la prima volta nel 1995, il radar Sentinel viene utilizzato nelle unità di difesa aerea nelle aree avanzate dell’esercito americano. Montato su piattaforma trainata, può essere posizionato a distanza dal resto dell’unità.

    Con un valore totale iniziale di circa 90 milioni di dollari, i primi due sistemi saranno finanziati principalmente attraverso sovvenzioni del fondo Foreign Military Financing del Dipartimento di Stato americano. “L’acquisizione da parte della Romania del sistema radar Sentinel evidenzia il partenariato a lungo termine tra i due paesi nel campo della sicurezza. Questi sistemi radar aumenteranno considerevolmente il grado di allerta precoce per potenziali minacce alle città e alle infrastrutture critiche in Romania e proteggeranno meglio il territorio e i cittadini della Romania. L’acquisizione di Sentinel migliora la sicurezza della Romania, nostro alleato NATO e forza importante per la stabilità politica ed economica in Europa”, ha dichiarato l’ambasciatrice americana a Bucarest, Kathleen Kavalec.

    Da parte sua, il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, ha sottolineato che l’equipaggiamento militare all’avanguardia, acquistato grazie alla collaborazione con gli Stati Uniti, ha cambiato in modo essenziale il profilo dell’Esercito della Romania a livello di capacità di azione nella regione del Mar Nero e ha rafforzato l’interoperabilità con gli eserciti alleati e partner. Radar all’avanguardia completeranno le capacità di difesa aerea del Paese, soprattutto in termini di rilevamento precoce di aeromobili a pilotaggio remoto, che funzionano a basse velocità e hanno un’impronta radar ridotta, minacce che si manifestano in prossimità dei confini nazionali, alla luce della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, ha aggiunto il ministro della Difesa.

  • 14.09.2024 (aggiornamento)

    14.09.2024 (aggiornamento)

    Difesa – Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato l’approvazione della vendita alla Romania di 32 aerei F-35A Lightning II, nonché di motori e altre attrezzature, per un contratto stimato a circa sette miliardi di dollari, ha riferito il Pentagono. A Bucarest, il Ministero della Difesa ha accolto con favore questa decisione e ha precisato che, oltre agli aerei, la prima fase del programma di dotazione comprende, tra l’altro, anche il supporto logistico iniziale, servizi di addestramento, simulatori di volo, nonché munizioni aria-aria e terra-terra, conformemente alla previa approvazione del Parlamento romeno. Il programma di acquisizione comprende anche un pacchetto di cooperazione industriale. “La Romania è un alleato chiave della NATO nel promuovere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Nero e non solo. Gli aerei F-35 forniranno alla Romania capacità di difesa aerea impareggiabili e aumenteranno l’interoperabilità tra le forze aeree della NATO”, ha dichiarato l’ambasciatrice degli USA a Bucarest, Kathleen Kavalec. Fino all’arrivo degli aerei, la Romania avrà, a partire dalla fine del prossimo anno, tre squadroni completi di F-16 Fighting Falcon a seguito dell’acquisto in corso di 32 aerei norvegesi di questo tipo, di cui i 9 già arrivati in Romania sono schierati a Câmpia Turzii (centro).

    Inondazioni – Più di 5.000 abitazioni in diverse località della provincia di Galaţi (Romania orientale) sono state colpite dalle inondazioni, ha annunciato oggi l’Ispettorato Generale per le Situazioni di Emergenza. Almeno quattro persone sono morte e diverse centinaia sono state evacuate. Anche nella provincia di Vaslui (est) si sono verificate inondazioni in diverse località, decine di persone sono state evacuate e diverse abitazioni sono state colpite dall’acqua. In alcune province dell’est il traffico stradale e ferroviario ha subito dei disagi, e l’erogazione di energia elettrica è stata interrotta. Secondo l’Ispettorato Generale per le Situazioni di Emergenza, nelle province colpite dalle inondazioni agiscono vigili del fuoco, poliziotti, gendarmi e mezzi di intervento. Le autorità hanno annunciato che saranno allestiti campi per i cittadini evacuati a causa delle alluvioni. Il Governo ha precisato che gli abitanti delle zone alluvionate nella provincia di Galaţi, la più colpita dal maltempo, riceveranno acqua e alimenti di prima necessità per un periodo di sette giorni. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato di essere in contatto permanente con i responsabili degli interventi nelle zone alluvionate del Paese per assicurarsi che i disastrati ricevano il prima possibile l’assistenza necessaria, vitto, alloggio e cure mediche. Da parte sua, il primo ministro Marcel Ciolacu ha annunciato che la priorità, in questo periodo, è salvare vite umane nelle zone pesantemente colpite dalle inondazioni nelle province di Galaţi e Vaslui. Accompagnato dal ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, dal ministro degli Interni, Cătălin Predoiu, dal ministro dell’Ambiente, Mircea Fechet, e dal capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, Raed Arafat, il premier si è recato nelle località colpite per valutare gli effetti delle forti alluvioni delle ultime ore.

    Meteo – In Romania le temperature saranno inferiori alla norma per questo periodo, soprattutto nell’ovest, nel sud-ovest e nel centro. Il cielo sarà nuvoloso e pioverà quasi ininterrottamente nella metà sud-occidentale del Paese, dove, a causa degli accumuli, le quantità d’acqua saranno di 20…25 l/mq e isolatamente superiori a 30 l/mq. Localmente nel nord e nel nord-est, la quantità di acqua supererà i 25 l/mq. Ad altitudini superiori ai 2000 metri e nella parte occidentale dei Carpazi meridionali sono possibili nevischio e neve. Le temperature massime saranno generalmente comprese tra 12 e 22 gradi, e quelle minime tra 6 e 16 gradi. Dopo che oggi la metà settentrionale del paese era sotto codice giallo e arancione di piogge quantitativamente significative, un’allerta gialla di piogge interessa quattro province occidentali fino a domenica sera.

    Maltempo – Le forti piogge hanno creato dei disagi anche nella Repubblica di Moldova, in diversi rioni vicini al confine con la Romania, ma anche a Chişinău. Nella capitale, diverse strade principali del centro sono state allagate, costringendo le autorità a sospendere la circolazione di alcune linee di trasporto pubblico. Problemi anche in altri stati dell’Europa centro-orientale, dopo giorni di piogge abbondanti. A Praga, colpita da una catastrofica inondazione nel 2002, sono state erette barriere contro le alluvioni. Anche a Bratislava c’è stato di emergenza a seguito delle forti piogge. In Polonia, a causa dello straripamento di un fiume, le autorità hanno deciso di chiudere un valico di frontiera con la Repubblica Ceca e su più strade nazionali non è possibile circolare. In Austria si sono verificate forti raffiche di vento, fino a 146 chilometri orari, mentre al nord la quantità d’acqua ha raggiunto persino i 170 litri/ mq.

    Gas – La Romania ha riempito i suoi depositi di gas naturale, e le scorte di carbone e il livello di riempimento dei bacini rientrano nel grafico. E’ la conclusione della riunione del Comando Energetico Nazionale, convocata ieri dal competente ministro, Sebastian Burduja, il quale ha precisato che il problema consiste nella grande fluttuazione dei prezzi dell’energia a breve termine, e una delle cause è la mancanza di interconnettività tra l’Austria e l’Ungheria. I ministri dell’Energia di Romania, Bulgaria e Grecia presenteranno tra circa 10 giorni al Consiglio dei ministri dell’Unione Europea, un piano preliminare per accelerare gli investimenti nelle interconnessioni, in modo che quando l’energia sarà più economica in una zona d’Europa, l’altra possa beneficiare di prezzi simili. La Romania rimane il secondo grande produttore di gas nell’UE.

    Debito estero – Il debito estero della Romania è aumentato nei primi sette mesi dell’anno di oltre 10 miliardi di euro, fino a 180 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2023, annuncia la Banca Centrale. La maggior parte di questo denaro è rappresentata dal debito estero a lungo termine, in aumento di oltre l’8%. I dati della Banca Centrale di Romania indicano inoltre che, nello stesso periodo, anche il deficit di conto corrente è aumentato di quasi il 34%, mentre sono diminuiti gli investimenti diretti esteri. La Banca Centrale ha rivisto al ribasso al 4%, dal precedente 4,9%, la previsione di inflazione per la fine del 2024 e stima il 3,4% per la fine del 2025.