Tag: Victor Ieronim Stoichiţă

  • “Ritorno a Bucarest” di Victor Ieronim Stoichiţă al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Ritorno a Bucarest” di Victor Ieronim Stoichiţă al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Gli anni passati in Italia sono stati fondamentali per me – culturalmente, umanamente, storicamente, politicamente. E stato prima di tutto il rapporto con una grande cultura, con larte italiana, che diventerà uno dei miei punti dinteresse”. Così il noto critico darte Victor Ieronim Stoichiţă, professore emerito di Storia dellarte moderna allUniversità di Friburgo e uno dei più affermati studiosi e intellettuali nel panorama europeo, anticipando a Radio Romania Internazionale la presentazione del suo volume “Ritorno a Bucarest”, che sarà ospitata il 22 maggio dalla Sala Azzurra di Lingotto Fiere, nellambito del programma proposto dalla Romania alla XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.



    Pubblicato nel 2014 in Francia con il titolo “Oublier Bucarest. Un récit” (Actes Sud, Arles), il volume è stato presentato in traduzione romena nel 2015 a Bucarest (“Despărţirea de Bucureşti, Humanitas), in occasione della Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania, di cui il prof. Victor Ieronim Stoichiţă è stato presidente onorario in quellanno. In Italia, “Ritorno a Bucarest. Una storia” è uscito a febbraio 2022 presso Bordeaux Edizioni di Roma, tradotto dal francese da Benedetta Sforza. “Il cambio di titolo non implica un cambio di contenuto”, spiega il nostro ospite il fatto che la parola “oublier” del titolo originale non è stata tradotta con “dimenticare”. “Cambiare il titolo è stata una decisione presa in consenso con leditore”, aggiunge il nostro ospite che al Salone di Torino presenterà il libro insieme al critico letterario e professore Andrea Cortellessa.



    “Ritorno a Bucarest” rappresenta “un esercizio di scrittura che non è stato concepito come la scrittura di un libro. Era una scrittura di ricordi, autobiografica”, confessa lautore. “Ma mi sono reso conto, ad un certo momento, che mi lascio prendere io stesso da un esercizio più letterario di quello che avrei voluto che fosse allinizio”, dice il prof. Victor Ieronim Stoichiţă, parlando anche del messaggio che il libro potrebbe trasmettere alle giovani generazioni.



    Nato a Bucarest nel 1949, Victor Ieronim Stoichiţă ha studiato a Bucarest, Roma, Monaco di Baviera e Parigi. Si è addottorato nel 1989 nella capitale francese e ha insegnato presso varie università e istituti di ricerca in Europa e negli Stati Uniti. E autore di numerosi libri tradotti in 12 lingue, tra cui “Effetto Sherlock. Occhi che osservano, occhi che spiano, occhi che indagano. Storia dello sguardo da Manet a Hitchcock”, “LImmagine dellAltro. Neri, giudei, musulmani e gitani nella pittura occidentale delletà moderna”, “Leffetto Pigmalione. Breve storia dei simulacra da Ovidio a Hitchcock”, “Lultimo carnevale. Goya, de Sade e il mondo alla rovescia”, “Breve storia dellombra”, “Cieli in cornice. Mistica e pittura nel secolo doro dellarte spagnola”, “Linvenzione del Quadro. Arte, artefici e artifici nella pittura europea”.



    Cavaliere dellOrdine delle Arti e delle Lettere della Francia, insignito della Laurea Honoris Causa dellUniversità Cattolica di Lovanio, è socio straniero dellAccademia dei Lincei.



    Il programma integrale degli eventi presentati dalla Romania alla XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino è disponibile sul sito dellIstituto Culturale Romeno. La partecipazione della Romania al Salone di Torino è organizzata dallIstituto Culturale Romeno di Bucarest, tramite il Centro Nazionale del Libro, lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e lAccademia di Romania in Roma.




  • Socio Accademia dei Lincei, Presidente Onorario Gaudeamus 2015

    Socio Accademia dei Lincei, Presidente Onorario Gaudeamus 2015

    Nuovo appuntamento a Bucarest dal 18 al 22 novembre con la Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania, lunica radio pubblica del mondo a promuovere un evento del genere. Un evento volto a sostenere la cultura anche attraverso il dialogo tra radio e libri.



    Dallinizio ad oggi, Gaudeamus significa 90 fiere del libro a Bucarest e nel Paese, oltre 2.485.000 visitatori e circa 9.700 eventi organizzati nellambito della fiera, il che porta Radio Romania nella posizione di leader nazionale nellindustria delle manifestazioni del genere.



    Nel 2015, la Fiera Internazionale Gaudeamus ha riunito circa 300 espositori, tra editrici romene di tradizione, istituzioni di insegnamento, associazioni professionali e organizzazioni attive nei campi della cultura e dellistruzione, tanti altri partecipanti in prima, con oltre 700 eventi editoriali e professionali.



    Le parole dordine di Gaudeamus 2015 – “La fiera del libro più letta alla radio più ascoltata”, dato che Radio Romania è leader nazionale negli ascolti.



    Questanno, ospite donore è il Gruppo della ambasciate e delle istituzioni francofone in Romania. LItalia è stata Paese ospite nel 2011 e partner privilegiato nel 2012, per far meglio conoscere la propria letteratura ed editoria in Romania, tramite incontri con scrittori e personalità culturali, tra cui Giorgio Montefoschi, Valerio Massimo Manfredi, Sergio Valzania o lenologo Luca Maroni.



    Allinaugurazione è stato osservato anche un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime della strage di Parigi e del locale Colectiv di Bucarest.



    In apertura della fiera, il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu, ha detto che la radio pubblica genera gesti culturali molto importanti per educare la giovane generazione.



    “La Fiera Gaudeamus significa, prima di tutto, e in particolare in questo momento, un gesto di solidarietà. La fiera porta attorno a Radio Romania centinaia di editrici, centinaia di migliaia di amanti del libro, moltissimi giovani che in questa epoca dinamica dellInternet tornano alla parola scritta. Il libro ha il suo fascino. Però credo che la solidarietà attraverso la cultura sia particolarmente importante in questo momento, perchè, come ben sappiamo tutti, il mondo sta attraversando dei periodi complicati”, ha detto il Presidente Direttore Generale di Radio Romania.



    Il Presidente Onorario della Fiera Gaudeamus – lo studioso Victor Ieronim Stoichita, insegna dal 1991 la storia dellarte moderna allUniversità di Friburgo. Ha studiato a Bucarest, Roma, Monaco di Baviera e Parigi. Si è addottorato nel 1989 nella capitale francese ed è stato ospite di varie università e istituti di ricerca europei e americani.



    E autore di numerosi libri tradotti in 12 lingue, tra cui “LInstauration du tableau” (1993), “Brève histoire de lombre” (2000), “LEffet Pygmalion” (2008), “Lœil mystique. Peindre lextase dans lEspagne du Siècle dOr” (2011), “Figures de la transgression” (2013), “Limage de lAutre. Noirs, Juifs, Musulmans et Gitans dans lart occidental des Temps modernes” (2014), Oublier Bucarest (2014), presentato anche a Gaudeamus 2015, “LEffet Sherlock Holmes. Variations du regard de Manet à Hitchcock” (2015).



    Gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa dellUniversità Cattolica di Lovanio ed è socio straniero dellAccademia dei Lincei.



    In unintervista in lingua italiana a Radio Romania, Victor Ieronim Stoichita ha raccontato le impressioni sulla Fiera Gaudeamus e ha fatto riferimento anche alla sua esperienza nel Bel Paese.


  • Socio Accademia dei Lincei, Presidente Onorario Gaudeamus 2015

    Socio Accademia dei Lincei, Presidente Onorario Gaudeamus 2015

    Nuovo appuntamento a Bucarest dal 18 al 22 novembre con la Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania, l’unica radio pubblica del mondo a promuovere un evento del genere. Un evento volto a sostenere la cultura anche attraverso il dialogo tra radio e libri.



    Dall’inizio ad oggi, Gaudeamus significa 90 fiere del libro a Bucarest e nel Paese, oltre 2.485.000 visitatori e circa 9.700 eventi organizzati nell’ambito della fiera, il che porta Radio Romania nella posizione di leader nazionale nell’industria delle manifestazioni del genere.



    Nel 2015, la Fiera Internazionale Gaudeamus ha riunito circa 300 espositori, tra editrici romene di tradizione, istituzioni di insegnamento, associazioni professionali e organizzazioni attive nei campi della cultura e dell’istruzione, tanti altri partecipanti in prima, con oltre 700 eventi editoriali e professionali.



    Le parole d’ordine di Gaudeamus 2015 – La fiera del libro più letta alla radio più ascoltata, dato che Radio Romania è leader nazionale negli ascolti.



    Quest’anno, ospite d’onore è il Gruppo della ambasciate e delle istituzioni francofone in Romania. L’Italia è stata Paese ospite nel 2011 e partner privilegiato nel 2012, per far meglio conoscere la propria letteratura ed editoria in Romania, tramite incontri con scrittori e personalità culturali, tra cui Giorgio Montefoschi, Valerio Massimo Manfredi, Sergio Valzania o l’enologo Luca Maroni.



    All’inaugurazione è stato osservato anche un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime della strage di Parigi e del locale Colectiv di Bucarest.



    In apertura della fiera, il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu, ha detto che la radio pubblica genera gesti culturali molto importanti per educare la giovane generazione.



    La Fiera Gaudeamus significa, prima di tutto, e in particolare in questo momento, un gesto di solidarietà. La fiera porta attorno a Radio Romania centinaia di editrici, centinaia di migliaia di amanti del libro, moltissimi giovani che in questa epoca dinamica dell’Internet tornano alla parola scritta. Il libro ha il suo fascino. Però credo che la solidarietà attraverso la cultura sia particolarmente importante in questo momento, perchè, come ben sappiamo tutti, il mondo sta attraversando dei periodi complicati, ha detto il Presidente Direttore Generale di Radio Romania.



    Il Presidente Onorario della Fiera Gaudeamus – lo studioso Victor Ieronim Stoichita, insegna dal 1991 la storia dell’arte moderna all’Università di Friburgo. Ha studiato a Bucarest, Roma, Monaco di Baviera e Parigi. Si è addottorato nel 1989 nella capitale francese ed è stato ospite di varie università e istituti di ricerca europei e americani.



    E’ autore di numerosi libri tradotti in 12 lingue, tra cui L’Instauration du tableau (1993), Brève histoire de l’ombre (2000), L’Effet Pygmalion (2008), L’œil mystique. Peindre l’extase dans l’Espagne du Siècle d’Or (2011), Figures de la transgression (2013), L’image de l’Autre. Noirs, Juifs, Musulmans et Gitans dans l’art occidental des Temps modernes (2014), Oublier Bucarest (2014), presentato anche a Gaudeamus 2015, L’Effet Sherlock Holmes. Variations du regard de Manet à Hitchcock (2015).



    Gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa dell’Università Cattolica di Lovanio ed è socio straniero dell’Accademia dei Lincei.



    In un’intervista in lingua italiana a Radio Romania, Victor Ieronim Stoichita ha raccontato le impressioni sulla Fiera Gaudeamus e ha fatto riferimento anche alla sua esperienza nel Bel Paese.



  • Victor Ieronim Stoichiţă

    Victor Ieronim Stoichiţă

    Considéré comme l’un des critiques d’art les plus prestigieux de la culture roumaine et universelle, Victor Ieronim Stoichiţă a fait ses études à Bucarest où il a atteint sa maturité professionnelle avant de connaître la célébrité en France et en Allemagne. Après un parcours professionnel qui l’a mené à Paris, à Munich et à Harvard, Victor Ieronim Stoichiţă se voit installer à la tête de la Chaire d’Histoire de l’Art de l’Université de Freiburg, en Suisse. Ses qualités d’herméneute et son talent d’interpréter les oeuvres d’art et de la cinématographie le consacrent dans le paysage culturel et universitaire. Il devient assistant à la Chaire d’Histoire et de théorie de l’art de l’Université des beaux-arts de Bucarest avant d’intégrer en tant qu’assistant l’Institut de l’Histoire de l’Art de l’Université de Munich. Il a été professeur invité à la Sorbonne, à l’Université de Göttingen, de Francfort, de Harvard et au Collège de France.



    En 2012, Victor Ieronim Stoichiţă devient membre de l’Académie nationale italienne et en 2014, de celle européenne. L’année dernière, il a assumé la présidence tournante de la chaire du Musée du Louvre et s’est vu conférer le titre de Chevalier des Arts et des Lettres de la République française. Les maisons d’édition Humanitas lui ont consacré une série d’auteur comportant jusqu’à présent plusieurs titres parmi lesquels L’effet Sherlock Holmes, L’instauration du tableau, Une courte histoire du parapluie, Leffet Pygmalion. Depuis Ovide jusqu’à Hitchcock.



    Intitulé Comment savourer un tableau et autres études de l’art, le livre le plus récent signé par Victor Ieronim Stoichiţă paru toujours chez Humanitas propose au lecteur un recueil de douze études portant chacune sur un thème différent qui renvoie à l’histoire des arts allant du XIV au XXè siècle. Une première version de cette chronologie est déjà parue en espagnol. La version roumaine on la doit aux professeurs Anca Oroveanu et Ruxandra Demetrescu de l’Université des beaux-arts de Bucarest.



    Pourquoi ce livre est-il si important? Mme Anca Oroveanu explique: Quant je parle de ce recueil, il convient de mentionner deux aspects principaux. Le premier porte sur la nature des études incluses dans le volume. L’auteur fait preuve d’une grande exigence, attention et rigueur dans la sélection des oeuvres d’art dont il s’occupe. A tout cela s’ajoute la grande richesse iconographique, la diversité des images que l’auteur invoque pour soutenir ses arguments. Bien qu’invité à une lecture plutôt académique, le lecteur sera surpris de constater la cordialité avec laquelle Victor Ieronim Stoichita l’inscrit sur la voie vers l’investigation des problèmes exposés.



    Les images disséqués par le critique d’art Victor Ieronim Stoichiţă dans l’ouvrage Comment savourer un tableau portent aussi bien la signature de plusieurs grands maîtres peintres tels que Titien et Caravage que celle de quelques artistes pop comme Andy Warhol. Les commentaires du critique d’art renvoient tous au même thème, cher à Victor Ieronim Stoichiţă, celui de la plurisensorialité. Anca Oroveanu: Il s’agit de situations dans lesquelles la pierre évoque et suscite des impressions sensorielles dans d’autres espaces que celui de la vue, mais il le fait avec ses propres moyens et sans quitter le territoire. Comment se passe tout cela, c’est le pari des textes de ce volume. Dans le premier texte, les sens visés sont le goût et l’odorat surtout. Dans d’autres, il s’agit d’un autre sens, qui fait en quelque sorte concurrence à la vue. C’est l’ouïe le sens qui est à la base des œuvres artistiques et notamment de celles musicales. Dans l’étude consacrée à Caravage il existe une référence à ce sens. Cette problématique se retrouve à travers le volume.



    Enfin qui pourrait être intéressé par cette problématique ? Réponse avec Ruxandra Demetrescu : On pourrait se poser la question de savoir quel est le public du livre que nous lançons aujourd’hui. Evidemment la première réponse serait le monde restreint des historiens de l’art de chez nous. Et pourtant, le livre s’adresse à beaucoup d’autres personnes. Victor Stoichita a la voix d’un historien de l’art qui n’est pas traditionnel. Mais pourquoi ne l’est-il pas ? Eh bien parce qu’il fait partie du monde de l’avant-garde de cette discipline, du monde des grands. Il s’agit de critiques qui se posent le problème du sens plus profond d’une image, qui fait plus qu’illustrer un thème, mais qui dit bien des choses sur le monde où nous vivons ou sur les mondes où ces images ont été créées. C’est pourquoi l’auteur lance une invitation à la lecture et à la contemplation, à la relecture de textes fondamentaux, tels les romans d’Emile Zola. C’est surtout une invitation à regarder en détail à l’aide d’une loupe. Cette amplification du détail est assumée par l’auteur dès la préface. Bref, à mon sens, tout lecteur de bons textes peut trouver quelque chose d’intéressant dans ce volume.



    Présent au lancement de son livre « Comment savourer un tableau », Victor Ieronim Stoichita a parlé des réactions à son livre : Je ne dis aucune nouveauté lorsque je rappelle que le chemin de chaque créateur a des hauts et des bas, des enthousiasmes et des chutes. Les hauts et les bas sont inévitables même à l’age des cheveux blancs. Le fait que l’on me suggère que mon chemin a bien mérité d’être fait et mérite d’être suivi à l’avenir aussi, est bénéfique. Il est vrai que tout livre est non seulement le résultat de l’effort d’un auteur et d’une équipe, mais le résultat du lecteur, de la manière dont le livre a été lu. Dans notre cas, les choses sont d’autant plus intéressantes, puisque Ruxandra et Anca ont collaboré pour réaliser ce livre. Elles l’ont non seulement traduit, mais ont eu la possibilité de s’y détacher et de le juger d’une manière objective. J’ai été impressionné par la manière très fine dont elles ont lu ce livre, lui donnant en fait de la vie. J’espère que les autres lecteurs seront tout aussi réceptifs au contenu de cet ouvrage.



    « Comment savourer un tableau» est le 10e titre de la série d’auteur Ieronim Stoichita publiée chez les éditions Humanitas. (trad.: Ioana Stancescu, Alex Diaconescu)

  • Criticul de artă Victor Ieronim Stoichiţă

    Criticul de artă Victor Ieronim Stoichiţă

    Format la Bucureşti,
    unde a şi atins maturitatea profesională, devenit apoi cunoscut în Franţa şi
    Germania, Victor Ieronim Stoichiţă este, în prezent, şeful Catedrei
    de Istoria Artei de la Universitatea din Fribourg, Elveţia. A ajuns acolo după
    un parcurs care l-a dus de la Bucureşti, la Paris, Munchen, dar şi la
    Universitatea Harvard, peste tot strălucind prin calităţile sale de hermeneut,
    de interpret al operelor de artă, inclusiv al operelor cinematografice. Victor
    Ieronim Stoichiţă a fost asistent la Catedra de
    istoria şi teoria artei a Academiei de Arte Frumoase din Bucureşti (1973-1981)
    şi la Institutul de Istorie a Artei al Universităţii din München (1984-1990). A
    fost profesor invitat la diferite universităţi, printre care Sorbona (1987),
    Göttingen (1989-1990), Frankfurt (1990), Harvard (2005-2007), precum şi la
    Collège de France (2008). Din 2012 este membru al Academiei Naţionale Italiene,
    iar din 2014 membru al Academie Europene. Tot anul trecut a fost titularul
    Catedrei Anuale a Muzeului Luvru şi i-a fost conferit titlul de Chevalier Des
    Arts et des Lettres al Republicii Franceze. Editura Humanitas din Bucureşti
    i-a dedicat o serie de autor, sub genericul căreia au apărut până acum:
    Efectul Sherlock Holmes, Instaurarea tabloului, Scurtă istorie a umbrei,
    Efectul Pigmalion. De la Ovidiu la Hitchcock şi altele.

    Cea mai recentă carte
    se numeşte Cum se savurează un tablou şi alte studii de istoria artei,
    publicată tot la Humanitas, editură care, de altfel, îi dedică lui Victor
    Ieronim Stoichiţă, o serie de autor. Volumul lansat recent este o colecţie de
    12 studii publicate sau rostite în circumstanţe diferite şi care abordează
    probleme foarte diferite. Ele se referă la un interval cronologic destul de
    vast, cel dintre secolele XIV şi XX. O primă variantă a acestei culegeri a
    apărut deja în spaniolă, iar versiunea românească se datorează Ancăi
    Oroveanu şi Ruxandrei Demetrescu, la rândul lor cadre didactice la
    Universitatea de Arte din Bucureşti. De altfel prima invitaţie la lectură
    acestei culegeri de studii scrise de Victor Ieronim Stoichiţă o face chiar acum Anca
    Oroveanu: Aş spune despre această culegere de studii, două
    tipuri de lucruri. Mai întâi mă refer la natura textelor care sunt incluse în
    volum. E o mare acribie, o mare atenţie şi minuţie în analiza operelor de artă
    de care se ocupă, fără să piardă din vedere, un unghi mai cuprinzător. Apoi,
    mai e şi bogăţia iconografică, diversitatea imaginilor la care apelează pentru
    a-şi face demonstraţiile. Toate acestea la un loc caracterizează un anumit tip
    de scriere, scrierea academică. Imediat însă aş adăuga că există în acelaşi
    timp în felul în care scrie Victor o mare grijă ca rigorile literaturii
    academice să nu funcţioneze ca o barieră de netrecut pentru nespecialist.
    Există o mare cordialitate faţă de cititori şi dorinţa de a-i angaja pe drumul
    propus de autor către investigarea unei probleme.


    Imaginile analizate de
    Victor Ieronim Stoichiţă în volumul Cum se savurează un tablou aparţin unor
    mari maeştri ai trecutului cum ar fi Tiţian şi Caravaggio, dar şi unor figuri
    emblematice ale culturii pop cum ar fi Andy Warhol. Şi toate comentariile
    criticului de artă sunt străbătute de o temă fundamentală pentru Victor Ieronim
    Stoichiţă, cea a
    plurisenzorialităţii, după cum aflăm de la Anca Oroveanu: E vorba de situaţii în care pictura evocă şi suscită impresii
    senzoriale din alte zone decât ale văzului, dar o face cu mijloacele care-i
    sunt proprii şi fără a-şi părăsi teritoriul. Cum se întâmplă acest lucru este
    pariul textelor din acest volum. În primul text din cuprins, simţurile care
    sunt avute în vedere sunt gustul şi mirosul mai ales. În altele, este vorba de
    un alt simţ, aflat în concurenţă cu văzul. Este vorba de auz, pornind de la
    care se edifică opere artistice, mai ales muzicale. În studiul dedicat lui
    Caravaggio există referirea la acest simţ. Problematica de felul acesta
    traversează întreg volumul.


    Cine
    ar putea fi interesat de această problematică, prin urmare? Ruxandra Demetrescu
    oferă un răspuns. Ne putem întreba care este adresabilitatea cărţii.
    Evident, primul răspuns este lumea mică a istoricilor de artă de la noi. Pe de
    altă parte, adresabilitatea e mult mai mare. Victor Stoichiţă are vocea unui
    istoric de artă care nu e tradiţional. De ce nu este aşa? Pentru că el face
    parte din lumea avangardei acestei discipline, din lumea celor mari. E vorba de
    critici care-şi pun problema sensului mai profund al unei imagini, care nu doar
    ilustrează o temă şi care spune ceva despre lumea în care trăim sau despre
    lumile în care au fost create aceste imagini. Prin urmare, autorul lansează o
    invitaţie la lectură şi la privire, la recitirea unor texte fundamentale precum
    romanele lui Emile Zola. Este mai ales o invitaţie de a privi, în detaliu, cu
    lupa. Această amplificare a detaliului este asumată de autor încă din prefaţa
    cărţii. Pe scurt, cred că fiecare cititor de texte bune poate găsi ceva
    interesant de citit în acest volum.


    Prezent
    la lansarea volumului său Cum se savurează un tablou, Victor Ieronim Stoichiţă
    s-a referit, cu speranţă, tot la receptarea cărţii sale.

    Nu spun nici o
    noutate când amintesc că drumul oricărui creator e format din suişuri şi
    coborâşuri, din entuziasme şi căderi. Suişurile şi coborâşurile sunt
    inevitabile chiar la vârsta pletelor albe. Faptul că mi se sugerează că drumul
    meu a meritat să fie făcut şi merită în continuare, este benefic. Într-adevăr,
    orice carte este, în afară de rezultatul strădaniei unui autor şi a unei
    echipe, şi rezultatul cititorului, a modului în cartea a fost citită. În cazul
    nostru lucrurile sunt şi mai interesante, căci atât Ruxandra, cât şi Anca sunt
    colaboratoarele acestei cărţi, prin traducerea ei, dar au avut posibilitatea
    de a se detaşa şi judeca obiectiv. M-a impresionat modul foarte fin în care au
    citit această carte, dându-i, de fapt viaţă. Sper ca şi ceilalţi cititori să
    fie la fel de receptivi la conţinutul acestei cărţi.

    Cum se savurează un
    tablou reprezintă al zecelea titlu al seriei de autor Victor
    Ieronim Stoichiţă, aparţinând editurii Humanitas.