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  • La Romania e la sicurezza regionale

    La Romania e la sicurezza regionale

    Il consolidamento della cooperazione nel campo della sicurezza regionale, con particolare attenzione alla missione EUFOR Althea, nella quale la Romania ha assunto un ruolo significativo, è stato inserito all’ordine del giorno dei colloqui svolti ieri a Sarajevo dal ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, con il suo omologo della Bosnia ed Erzegovina, Zukan Helez. Alla luce delle sfide alla sicurezza sempre più complesse nella regione dei Balcani occidentali, il ministro Tîlvăr ha ribadito il fermo impegno di Bucarest a contribuire attivamente agli sforzi per il mantenimento della pace e della stabilità nella regione.

    “La Romania è sempre stata un fermo sostenitore della sicurezza nei Balcani occidentali e del percorso europeo della Repubblica di Bosnia ed Erzegovina, e la missione EUFOR Althea, alla quale attualmente contribuiamo con il contingente più importante, rappresenta un pilastro centrale negli sforzi internazionale a questo livello. Siamo orgogliosi del nostro costante contributo e siamo pronti ad assumere il comando dell’EUFOR nel 2025, un impegno che riflette la nostra determinazione in questa direzione”, ha dichiarato Angel Tîlvăr.

    L’accordo bilaterale di cooperazione in materia di difesa, firmato a giugno 2024, è stato un altro tema importante discusso dai due ministri. Il documento stabilisce il quadro per l’approfondimento della collaborazione militare tra i due stati, compresi gli aspetti di addestramento congiunto, scambio di esperienze e supporto logistico. Allo stesso tempo, Angel Tîlvăr ha inviato un messaggio di solidarietà alle popolazioni colpite dalle recenti inondazioni in Bosnia ed Erzegovina e ha informato che gli aiuti inviati dal Governo della Romania a questo paese, a titolo di sostegno umanitario, saranno seguiti da altri.

    In precedenza, il ministro Angel Tîlvăr si è recato in Kosovo, dove ha incontrato la squadra di comando NATO per il mantenimento della pace – KFOR, alla quale la Romania fornisce un importante contributo con militari in missione in questo teatro operativo. L’Alleanza Nord Atlantica svolge l’operazione multinazionale di mantenimento della pace KFOR dal 1999, quando è stata decisa la presenza internazionale di sicurezza in Kosovo.

    “Come membro della NATO e dell’Unione Europea, la Romania è pronta ad onorare i suoi obblighi e ad appoggiare gli sforzi alleati per mantenere la sicurezza e promuovere la pace nella regione dei Balcani occidentali”, ha sottolineato il ministro romeno. Angel Tîlvar ha incontrato anche i militari romeni schierati nelle basi Camp Film City e Camp Novo Selo a Pristina. Il ministro ha sottolineato l’eccellente cooperazione tra le forze romene e quelle degli alleati nell’operazione KFOR. “La lezione appresa dalla Romania negli ultimi tre decenni in cui ha contribuito alle missioni e alle operazioni volte a imporre e a mantenere la pace, è che la sicurezza si ottiene contrastando le sfide laddove si manifestano, per non permettere all’instabilità di arrivare a casa”, ha concluso il ministro Angel Tîlvar.

  • Sostegno americano alla Repubblica di Moldova

    Sostegno americano alla Repubblica di Moldova

    Tutti gli esperti militari e tutti i commentatori politici dicono della Repubblica di Moldova che è lo stato confinante con l’Ucraina più gravemente colpito dall’invasione russa. Solidalmente con le autorità di Kiev, che stanno cercando di resistere agli invasori, Chişinău, che ospita numerosi profughi ucraini, è diventata a sua volta un bersaglio per i russi. Il segretario di stato americano, Antony Blinken, ha ribadito ieri a Chişinău il sostegno degli Stati Uniti alla Repubblica di Moldova e alle sue aspirazioni di avvicinarsi all’Occidente. Antony Blinken ha espresso il plauso per quello che ha definito l’operato in circostanze difficili della presidente filo-occidentale Maia Sandu, che ha messo risolutamente la repubblica in cammino verso l’Unione Europea.

    Blinken ha promesso che il suo Paese sosterrà una democrazia resiliente di fronte ai tentativi di destabilizzazione arrivati dalla Russia. Ha annunciato, inoltre, un aiuto di 50 milioni di dollari, destinati alla difesa della democrazia di fronte alle minacce russe, e investimenti di 85 milioni di dollari per il consolidamento del settore energetico della Repubblica di Moldova. Secondo i corrispondenti di Radio Romania a Chişinău, il capo della diplomazia di Washington ha precisato che questi fondi sono destinati a ridurre la dipendenza della Repubblica di Moldova dalle risorse energetiche russe e contribuiranno ad aumentare la resilienza delle istituzioni statali.

    Gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine hanno esacerbato le difficoltà della Repubblica di Moldova nel settore energetico, hanno portato all’aumento dei prezzi dell’energia, rendendo vulnerabili imprese e consumatori comuni, ha ricordato Antony Blinken, in visita a Chişinău per la seconda volta dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio 2022. La visita del segretario di stato riconferma l’eccellenza dei rapporti tra gli Stati Uniti e la Repubblica di Moldova ed è un forte segnale di sostegno, ha dichiarato, dal canto suo, la presidente Maia Sandu.

    Il messaggio di sostegno lanciato a nome di Washington arriva, ricordano i commentatori, dopo quello ricevuto, sempre questo mese, da Bruxelles. La Repubblica di Moldova ha recentemente firmato un patto di sicurezza e difesa con l’Unione Europea. Grazie ad esso, spiegano i firmatari, la collaborazione tra Chişinău e Bruxelles sarà molto più stretta e offrirà alla repubblica maggiori strumenti per rafforzare la propria sicurezza su più livelli, compreso il campo militare. Il corrispondente di Radio Romania a Bruxelles rileva che, d’ora in poi, la Repubblica di Moldova potrà partecipare a missioni attinenti alla politica europea di sicurezza e difesa e riceverà aiuto per rafforzare le sue capacità militari. Inoltre, i suoi soldati saranno integrati nel corpo militare europeo di rapido intervento e parteciperanno ad esercitazioni e addestramenti congiunti.

  • Premier Marcel Ciolacu a Roma, intervista all’ambasciatore dell’Ordine di Malta in Romania

    Premier Marcel Ciolacu a Roma, intervista all’ambasciatore dell’Ordine di Malta in Romania

    Le relazioni bilaterali, la notevole e costante attività umanitaria svolta dal Sovrano Militare Ordine di Malta in Romania, la situazione della popolazione colpita da conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza e le soluzioni di pace in queste regioni sono stati i principali temi affrontati a Roma dal premier romeno Marcel Ciolacu e il Gran Cancelliere del Sovrano Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo. Lincontro, svoltosi il 14 febbraio al Palazzo Magistrale, ha aperto il programma della visita di lavoro di due giorni effettuata dal primo ministro romeno nella Capitale italiana.



    Come precisa il Governo romeno in un comunicato, il premier Marcel Ciolacu ha salutato le relazioni diplomatiche di quasi un secolo tra la Romania e lOrdine di Malta, sottolineando lattaccamento comune agli stessi principi e valori umanitari e a sostegno della pace. Il primo ministro ha inoltre espresso gli apprezzamenti per la costante attività umanitaria svolta dallOrdine di Malta in Romania, tramite lassistenza offerta a categorie vulnerabili – anziani, malati, bambini con disabilità, famiglie bisognose, ma anche tramite lexpertise nella gestione di situazioni di emergenze. Daltronde, il Corpo di soccorso romeno dellOrdine (Serviciul de Ajutor Maltez in Romania/ Malteser Relief Service) è riconosciuto come partner dal Dipartimento per le Situazioni di Emergenza del nostro Paese.



    “La mobilitazione dellOrdine in Romania durante la pandemia da COVID-19 è stata esemplare e vorrei ringraziare lambasciatore Musneci e la sua squadra per gli innumerevoli gesti di solidarietà a sostegno delle persone vulnerabili, nonchè del personale sanitario del nostro Paese”, ha aggiunto il premier, ricordando anche limpegno dei volontari dellOrdine a supporto dei rifugiati ucraiani, tramite assistenza offerta alle autorità romene ai valichi di confine e altre azioni. Con lauspicio condiviso da ambo le parti di rafforzare ulteriormente le relazioni, il premier Marcel Ciolacu ha rivolto al Gran Cancelliere linvito a visitare la Romania.



    Allincontro erano presenti il vicepremier Marian Neacșu, la ministra degli Esteri, Luminița Odobescu, il segretario generale degli Affari esteri dellOrdine di Malta, Giampaolo Cantini, e lambasciatore dellOrdine in Romania, Roberto Musneci.



    Una visita importante, perchè è avvenuta quasi sei anni dopo la visita precedente di un primo ministro romeno a Roma, spiega a Radio Romania Internazionale lambasciatore Roberto Musneci. “Abbiamo riconfermato le ottime relazioni tra lOrdine e la Romania. Sono state discusse sia le nostre attività in Romania, che il supporto che diamo agli immigrati ucraini, molto spesso in coordinamento con il Dipartimento per le Situazioni di Emergenza romeno e con le altre autorità romene locali. Si sono identificati alcuni punti per far crescere ulteriormente questa collaborazione”, sottolinea lambasciatore del Sovrano Ordine di Malta in Romania, Roberto Musneci.



    Allacciate nel 1932, le relazioni tra la Romania e lOrdine di Malta vennero interrotte nel 1948, dopo linsediamento del comunismo in Romania, e riprese nel 1991, dopo la caduta del regime. Solidarietà, azioni caritatevoli, volontariato sono le parole dordine dellattività pluridecennale svolta in Romania dallOrdine di Malta, dedicata interamente al servizio dei bisognosi, dei poveri e degli ammalati, seguendo costantemente limpegno della missione Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (Difesa della Fede e Aiuto ai Poveri).




  • Expo 2030, la candidatura di Roma promossa anche a Bucarest

    Expo 2030, la candidatura di Roma promossa anche a Bucarest

    “Una candidatura con forti connotati e sostegni europei, una candidatura che, per valori e contenuti, si ispira a molti dei progetti europei sulla transizione energetica, sulla transizione digitale e sul rapporto tra uomo e le comunità con i loro territori”. Così il ministro plenipotenziario Sem Fabrizi, Special Ambassador per il Comitato Promotore Expo 2030 Roma, presentando a Radio Romania Internazionale i punti forti della candidatura della Città Eterna ad ospitare il prestigioso evento.



    Lambasciatore Fabrizi si trova in questi giorni a Bucarest, alla guida di una delegazione di cui fanno parte il direttore tecnico del progetto, architetto Matteo Gatto, e il direttore generale del consorzio Rome Technopole, Dott. Ruben Sacerdoti, per incontrare le autorità e presentare le opportunità legate alla candidatura di Roma e richiedere il sostegno della Romania. La scelta finale della sede di EXPO 2030 avverrà il 28 novembre al Bureau International des Expositions a Parigi.



    In vista di tale decisione, e alla luce del sostegno, tra gli altri, di Business Europe alla candidatura di Roma, lAmbasciata dItalia a Bucarest ha organizzato il 23 ottobre un incontro aperto a rappresentanti di vertice delle associazioni dimpresa romene ed italiane, esponenti della stampa e personalità politiche amiche dellItalia, per presentare le opportunità legate alla candidatura di Roma. Lintroduzione dellambasciatore dItalia, Alfredo Durante Mangoni, è stata seguita da un briefing e un video di presentazione della candidatura, a cura della delegazione italiana.



    “Questa visita è parte di una campagna che lItalia e il Comitato promotore dellExpo stanno conducendo da quasi due anni”, spiega lambasciatore Sem Fabrizi, ricordando che la candidatura di Roma ad ospitare lEsposizione Universale nel 2030 è stata presentata al Bureau International des Expositions a novembre 2021, passando per selezioni ed esami molto intensi. Nellintervista a Radio Romania Intenazionale, il diplomatico ha parlato anche delle ricadute positive che lExpo 2030 ospitata da Roma possa avere per la Romania e per la comunità romena in Italia.






  • Ucraina: Romania, presidente Iohannis a Kiev, accanto a Macron, Scholz e Draghi

    Ucraina: Romania, presidente Iohannis a Kiev, accanto a Macron, Scholz e Draghi

    Il presidente romeno, Klaus Iohannis, è
    arrivato stamattina alla stazione di Kiev. Lo ha riferito a Bucarest l’Amministrazione
    Presidenziale. Sempre oggi, nella capitale ucraina è arrivato anche il treno
    con a bordo il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf
    Scholz, e il premier italiano, Mario Draghi. Tutti sono a Kiev per portare agli
    ucraini il messaggio di sostegno dell’Europa. Kiev ha criticato la Francia, la
    Germania e, in minor misura, l’Italia, per una presunta lentezza nel concedere assistenza,
    accusandole di ritardi nella fornitura di armi e di mettere la propria
    prosperità davanti alla libertà e alla sicurezza dell’Ucraina. Intanto, il
    presidente Volodymyr Zelensky ha ringraziato il presidente americano, Joe
    Biden, per l’assistenza di un miliardo di dollari annunciata ieri. Inoltre, il
    presidente ucraino ha accolto gli inviti ai vertici G7 e NATO che si terranno a
    fine giugno rispettivamente in Germania e a Madrid, senza precisare se
    parteciperà in presenza o in videoconferenza.



  • 05.01.2020

    05.01.2020

    Diplomazia – La settimana prossima, il presidente romeno Klaus Iohannis e il premier Ludovic Orban hanno in programma visite di lavoro per incontri con autorità europee. Il 7 gennaio, il presidente Klaus Iohannis si recherà nel land tedesco della Baviera, dove vedrà il ministro presidente e leader dell’Unione Cristiano-Sociale (CSU), Markus Söder, e parteciperà ad una seduta del Governo dello stato federato, nel corso della quale avrà anche un intervento. Klaus Iohannis parteciperà, inoltre, all’incontro annuale del gruppo CSU del Bundestag, per presentare la visione della Romania sul futuro dell’Europa. Sempre il 7 gennaio, il premier Ludovic Orban sarà a Bruxelles, per colloqui con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Il programma include anche incontri con il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e con il capo dell’Europarlamento, David Sassoli, precisa un comunicato del Governo di Bucarest.

    MAE Medio Oriente – Il Ministero degli Esteri di Bucarest raccomanda ai connazionali di evitare i viaggi che non sono assolutamente necessari in Iraq, in seguito all’escalation delle tensioni nel Medio Oriente. I romeni che si trovano già nella regione sono consigliati di evitare le zone in cui si svolgono comizi, manifestazioni politiche o qualsiasi dimostrazione, nonchè di annunciare la presenza alla più vicina missione diplomatica o consolare, al fine di essere contattati nell’evenienza di un’emergenza. La diplomazia di Bucarest sottolinea che la distesa della situazione nella regione è essenziale.

    Turismo feste – Oltre 170.000 turisti romeni hanno passato il Capodanno nel Paese, del 2,5% in più rispetto all’anno precedente, e hanno speso circa 44 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto al Veglione 2018/2019. Lo rilevano i dati della Federazione dei Padronati del Turismo Romeno. La crescita è dovuta ai ponti di Natale e Capodanno, che hanno incluso due giorni di ferie in più (il 27 dicembre e il 3 gennaio) per i dipendenti statali, ma anche i buoni vacanza utilizzati in questi giorni.

    Tennis – La tennista romena Irina Begu si è qualificata nel cartellone principale del torneo ospitato dalla città cinese di Shenzhen, dopo aver sconfitto per 7-5, 6-2 la ceca Barbora Krejcikova, e affronterà successivamente Kristyna Pliskova. Sorana Carstea, qualificata di diritto nel tabellone, è stata superata sin dal primo turno dalla cinese Xiyu Wang. Anche Monica Niculescu è stata sconfitta nel primo turno dall’americana Nicole Gibbs.

  • 08.05.2015

    08.05.2015

    Bucarest — Il vice segretario di stato americano, Antony Blinken, ha riconfermato, oggi, durante un incontro a Bucarest con il presidente romeno, Klaus Iohannis, l’impegno degli Usa per il rafforzamento del fianco orientale della NATO ed ha espresso apprezzamenti per il ruolo attivo della Romania all’interno dell’Alleanza. Stando ad un comunicato dell’Amministrazione Presidenziale, Antony Blinken ha rilevato il contributo della Romania al sistema NATO di difesa antimissile in seguito alla costruzione della base di Deveselu (sud del Paese) che ospiterà elementi dello scudo antimissile. A sua volta, il presidente Iohannis ha sottolineato che, nel contesto complicato di sicurezza nella vicinanza orientale e meridionale, la Romania, come alleato NATO, capisce di agire in maniera responsabile, come fornitore di sicurezza. Sempre oggi, nell’ambito di una conferenza stampa, il vice segretario di stato americano ha dichiarato che gli USA ammirano la lotta alla corruzione in Romania. Durante la sua visita, Blinken ha incontrato sia il premier romeno, Dacian Cioloş, che esponenti governativi. La sua visita fa parte di un tour europeo prima del vertice NATO che si svolgerà a Varsavia il prossimo luglio.



    Bucarest — Il militare romeno rimasto ferito, ieri, in Afghanistan, è stato ricoverato, oggi, in un ospedale militare americano in Germania e il suo stato di salute è stabile. Lo ha riferito il Ministero della Difesa di Bucarest. Stando alle prime indagini, i militari romeni stavano addestrando poliziotti afgani in una base vicino a Kandahar, quando delle persone indossando la divisa delle forze di sicurezza afgane hanno aperto il fuoco contro di loro. I militari romeni hanno reagito come da procedura nei teatri operativi: hanno sparato agli aggressori, uccidendoli. Domani, in tutte le unità militari della Romania e in quelle dispiegate all’estero verranno organizzate cerimonie militari e religiose di commemorazione dei due militari romeni morti in Afghanistan. Sale così a 26 il bilancio dei militari romeni morti lungo il tempo in Afghanistan.



    Bucarest La concentrazione e l’efficacia delle sostanze disinfettanti adoperate negli ospedali romeni verranno verificate a partire da oggi, stando alle decisioni annunicate dal premier, Dacian Cioloş, dopo un incontro d’emergenza con i responsabili dei ministeri della Salute e dell’Interno. Sempre da oggi, le prove non conformi, individuate nella prima inchiesta avviata in 50 ospedali del Paese, verranno esaminate presso l’Istituto Nazionale della Ricerca e dello Sviluppo per la Chimica e Petrolchimica. Continua anche l’inchiesta della Procura Generale. Sono state già fatte perquisizioni in 25 ospedali del Paese e alla sede della compania accusata di aver fornito agli ospedali disinfettanti diluiti. In decine di unità sanitarie romene, in seguito ai controlli sulla qualità dei disinfettanti adoperati, sono state scoperte prove non conformi. Il Ministero della Salute ha precisato che, nelle rispettive unità, sono state prese tutte le misure necessarie per evitare qualsasi rischio per i pazienti.



    Bucarest — Le autorità romene indagano la morte del calciatore camerunense, Patrick Ekend, della Dinamo Bucarest, morto per un arresto cardiaco, venerdì sera durante una partite dei playoff del campionato romeno. Trasportato d’emergenza in ospedale, Patrick Ekeng non è potuto più essere salvato. Il Dipartimento per Situazioni di Emergenza del Ministero dell’Interno e rappresentanti del Ministero della Salute hanno avviato un controllo presso il Servizio di Ambulanza privato che ha trasportato il calciatore camerunense in ospedale. È stata fatta una segalazione anche al Collegio dei Medici, mentre la Polizia e la Procura hanno avviato un’indagine penale. In seguito alla tragedia, la finale della Coppa di Romania programmata per il 10 maggio è stata rinviata al 17 maggio. Rinviate anche tutte le partite delle competizioni organizzate dalla Federcalcio Romena tra il 7-9 maggio.



    Madrid — La tennista romeno, Simona Halep, numero sette mondiale, ha vinto, ieri, la finale del torneo WTA di Madrid, dotato di un montepremi di quasi 5 milioni di dollari. La Halep, la quale, da domani, sarà numero 5 del mondo, ha battuto in due set 6-2, 6-4, la slovacca Dominika Cibulkova, numero 38 WTA. La romena aveva già giocato nella finale del torneo di Madrid nel 2014, quando fu sconfitta da Maria Sarapova.



    Budapest — Il CSM Bucarest, campione della Romania della pallamano femminile, si è qualificato, per la prima volta, nella finale della Lega dei Campioni dopo aver battuto, a Budapest, la squadra macedone Vardar Skopje, per 27 a 21. Nella finale di oggi, il CSM Bucarest sfiderà la squadra ungherese di Gyor.

  • Romania – Francia: il presidente Iohannis a Parigi

    Romania – Francia: il presidente Iohannis a Parigi

    La Romania, francofona e francofila, diventava, all’inizio del 2008, durante il mandato dell’ex presidente Traian Basescu, il primo Paese del sud-est europeo a firmare con la Francia un partenariato strategico, alla luce delle relazioni storiche di amicizia e cooperazione che le legano.



    Rimasta per un tempo un semplice documento, la road map attinente a questo partenariato era successivamente rivista, per dare un più di slancio alle direzioni di azioni in campi come quello politico, economico e culturale.



    Nel 2013, a Parigi, il premier romeno Victor Ponta e l’allora primo ministro Jean-Marc Ayrault, condividendo le stesse convizioni politiche di sinistra, si dichiaravano decisi a concretare quanti più progetti contemplati.



    Martedì — a circa due anni di distanza — il neopresidente Klaus Iohannis è stato ricevuto all’Eliseo dal capo socialista della Repubblica francese, François Hollande. Non è stato il primo incontro tra i due. Si erano visti anche l’11 gennaio, quando il presidente Iohannis ha partecipato alla marcia dei capi di stato e di governo dell’intero mondo riunitisi a Parigi contro il terrorismo.



    La relazione bilaterale romeno-francese, concretata tramite partenariato strategico, si sviluppa sia attorno a una dimensione politica importante, che a una cooperazione settoriale molto ricca, ha sottolineato martedì all’Eliseo il presidente romeno.



    Klaus Iohannis ha sollecitato l’appoggio della Francia per l’ingresso della Romania nell’Area Schengen, esprimendo la fiducia che una decisione in tal senso venga adottata quanto prima.



    Poi, spesso distorta tramite amalgami e generalizzazioni, l’immagine che hanno in Francia la Romania e la comunità romena che vive in questo Paese ha costituito un altro tema dei colloqui tra François Hollande e Klaus Iohannis.



    “Siamo fiduciosi che i fatti isolati, allorquando vengono trattati con lucidità e moderazione, non possono avere effetto negativo durevole su una lunga relazione di rispetto reciproco e collaborazione politica e culturale”, ha dichiarato il presidente romeno.



    Le evoluzioni economiche nell’Unione Europea, le priorità a livello europeo nella lotta contro il terrorismo e la situazione in Ucraina non sono mancate dall’agenda dei colloqui. Ma neanche il bagno di folla che poi Klaus Iohannis ha fatto dopo all’Ambasciata di Romania a Parigi, dove i romeni sono venuti a incontrare colui al quale hanno dato, in maggioranza schiacciante, i loro voti.



    I problemi di organizzazione che hanno fatto sicchè allo scrutinio presidenziale di novembre motlissimi romeni che vivono all’estero non hanno poturo votare, hanno determinato Klaus Iohannis a promettere che, nel corso del suo mandato, si assicurerà che, ovunque fossero, a questi saranno garantiti i diritti e le libertà fondamentali, compreso il diritto di voto.

  • Romania – Cina: il premier Ponta a Pechino

    Definita per molto tempo, non senza invidia, la manifattura del Pianeta, dal momento che, dai giocattoli all’elettronica, i suoi prodotti industriali hanno invaso i mercati del mondo, la Cina si delinea ora anche come un autentico banchiere. Sconvolto dalla crisi economica degli anni scorsi e in cerca di capitale, l’Occidente acconsente al fatto che, dal punto di vista commerciale e finanziario, è legato alla Cina.



    Per la Romania, le eccellenti relazioni con la grande potenza orientale sono ormai di vecchia data. Già dal periodo comunista, Bucarest, piuttosto distante da Mosca, ha avuto con Pechino, rivale dei sovietici, un rapporto cordiale, portato avanti anche dopo il cambiamento del 1989. Oggi membro dell’UE e della NATO, la Romania si riconferma amica della Cina. Il 2014 segna anche il 65esimo anniversario dell’allacciamento dei rapporti diplomatici e il decino della firma di un ampio partenariato di amicizia e cooperazione.



    Il premier Victor Ponta è ora in Cina per il secondo anno consecutivo, e la sua visita fa seguito a quella compiuta dal collega Li Keqiang a Bucarest, in occasione del Forum Cina — Europa Centro-Orientale, svoltosi a novembre 2013. Per l’occasione, la Romania e la Cina avevano firmato 13 memorandum, nella maggior parte nel settore energetico, per investimenti cinesi di oltre 5 miliardi di euro nell’economia romena.



    Anche questa volta, il tema principale dei colloqui resta il partenariato economico. In margine agli incontri ufficiali, è stata organizzata anche una riunione con la partecipazione delle principali compagnie e banche cinesi presenti o interessate a sviluppare affari in Romania.



    Accompagnato dai ministri dello Sviluppo regionale, dei Trasporti, dell’Economia e dell’Agricoltura, il premier Ponta ha in programma anche una visita a un parco tecnologico e incontri con rappresentanti di compagnie operanti nei settori IT, auto e prodotti biologici. Non mancano i progetti comuni nei campi educativo e culturale.