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  • Nuove regole per la campagna elettorale

    Nuove regole per la campagna elettorale

    Il Governo romeno ha stabilito, tramite ordinanza d’urgenza, che le elezioni presidenziali si terranno a maggio, con il primo turno il 4 e il round decisivo il 18. Le elezioni presidenziali avrebbero dovuto por fine alla maratona elettorale dello scorso anno, ma la Corte Costituzionale le ha annullate, poco prima del ballottaggio dell’8 dicembre, con la motivazione che l’intero processo elettorale fosse stato viziato e dirottato, con il coinvolgimento di un attore statale esterno, a favore del vincitore del primo turno, l’estremista filorusso Călin Georgescu.

    L’Esecutivo ha elaborato nuove regole, relative al voto all’estero, ma anche allo svolgimento della campagna elettorale. I romeni all’estero potranno votare nell’arco di tre giorni, come in precedenza, ma in fasce orarie modificate. Pertanto, venerdì e sabato, le votazioni oltre confine si svolgeranno dalle 7:00 alle 21:00 ora locale, ma domenica, quando si vota anche nel paese, le urne chiuderanno alle 21:00 ora romena.

    Questa misura è stata adottata su proposta dell’Autorità Elettorale Permanente, al fine di non lasciare più quella fascia di tempo in cui il voto può essere influenzato quando i seggi in Romania sono ormai chiusi, ma rimangono aperti all’estero, ad ovest della Romania, sui fusi orari afferenti. Se ci sono ancora persone che vogliono votare negli stati situati a ovest, lo potranno fare fino a mezzanotte, ora romena.

    L’ordinanza stabilisce diversi obblighi per la pubblicazione e la distribuzione online dei materiali della campagna elettorale. Devono contenere chiari elementi identificativi come pubblicità politica, tra cui chi li paga o se vengono utilizzate tecniche per raggiungere un pubblico target. L’inosservanza delle nuove norme è punibile con una multa fino a 50.000 lei, l’equivalente di 10.000 euro, e nel caso delle grandi piattaforme online, la multa può raggiungere il 5% del fatturato, se il materiale pubblicitario in questione è non rimosso entro cinque ore dalla notifica dell’Autorità Elettorale Permanente.

    Secondo l’Esecutivo, è in atto un meccanismo di controllo dei materiali che saranno pubblicati sui social network e le notifiche e le denunce riguardanti possibili violazioni delle norme dovranno essere inoltrate all’Ufficio Elettorale Centrale. Le nuove regole sono volte a prevenire quanto accaduto prima del primo turno, quando il candidato Georgescu, autodichiarato indipendente, è stato promosso in modo massiccio e sproporzionato rispetto agli altri su TikTok.

    Tuttavia, diverse importanti organizzazioni non governative hanno criticato queste nuove disposizioni, che secondo loro sono state introdotte senza un previo dibattito pubblico e potrebbero incidere su diritti fondamentali dei cittadini, rappresentando una minaccia per la libertà di espressione. Secondo le ong, l’atto normativo rischia di limitare le opinioni politiche e i dibattiti legittimi. La leader dell’USR, Elena Lasconi, che si era qualificata per il turno decisivo insieme a Georgescu, ha criticato il cambiamento del programma di voto oltre confine, poiché costituirebbe una discriminazione e una grave violazione del diritto di voto dei romeni all’estero.

  • Preparativi per le elezioni all’estero

    Preparativi per le elezioni all’estero

    Dopo le amministrative e le europee, svoltesi contemporaneamente il 9 giugno, i romeni si preparano ad una maratona elettorale. Voteranno tre domeniche di seguito, il 24 novembre e l’8 dicembre per le presidenziali e il 1° dicembre, Giornata Nazionale della Romania, per le politiche. Leader di partiti parlamentari, rappresentanti di formazioni marginali o indipendenti, sono 14 gli aspiranti alla successione dell’attuale capo dello stato, Klaus Iohannis, il cui secondo e ultimo mandato presidenziale a cui la Costituzione gli dava diritto scade il mese prossimo. Al Parlamento, migliaia di candidati si contendono 330 seggi di deputati e 136 di senatori.

    Circa 200 buste con i voti per corrispondenza per le politiche e le presidenziali sono già arrivate e sono “in attesa” del momento in cui verranno conteggiati i voti espressi alle urne. Lo ha annunciato il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente (AEP), Toni Greblă, precisando che 6.650 cittadini hanno ricevuto le buste per votare per corrispondenza e devono inviare la loro opzione entro e non oltre due giorni prima dell’inizio delle votazioni fisiche, per essere ricevute in tempo. Se segnalano di aver votato in modo errato per corrispondenza, i rispettivi cittadini possono votare alle urne, nel seggio elettorale più vicino nel loro paese di residenza.

    Il presidente dell’AEP ha tenuto, insieme alla ministra degli Affari Esteri, Luminiţa Odobescu, una conferenza stampa sul tema delle elezioni all’estero. Greblă ha ricordato che la Romania conta un numero record di 950 seggi elettorali organizzati per i milioni di connazionali che vivono oltre confine. Il capo della diplomazia di Bucarest ha precisato che ci sono 11 seggi elettorali con indirizzi diversi nei tre round elettorali, in Finlandia, Francia, Spagna, Gran Bretagna. Luminiţa Odobescu ha anche detto che in Spagna è cambiato l’indirizzo di alcuni seggi elettorali a causa delle recenti inondazioni catastrofiche. La Odobescu ha invitato i cittadini romeni all’estero a consultare gli elenchi dei seggi elettorali e a portare i documenti necessari per esprimere la propria opzione elettorale – carta d’identità o passaporto, validi nel giorno della votazione. Tutti i seggi all’estero saranno sotto videosorveglianza permanente, ha aggiunto il ministro.

    Questa settimana si conclude la distribuzione delle schede elettorali per il primo turno presidenziale e per le politiche, nonché del resto del materiale necessario: timbri di controllo, timbri con la parola “VOTATO”, timbri autoadesivi, verbali per i risultati del voto. Le votazioni all’estero per il primo turno delle presidenziali si svolgeranno in tre giorni: venerdì 22 novembre dalle 12:00 alle 21:00 locali, sabato 23 e domenica 24 novembre dalle 7:00 alle 21.00 locali.

  • Elezioni in Romania: risultati provvisori, Iohannis vince primo turno, urne chiuse anche all’estero

    Elezioni in Romania: risultati provvisori, Iohannis vince primo turno, urne chiuse anche all’estero

    18.744 seggi scrutinati in Romania dopo le elezioni svoltesi ieri, riconfermano al primo posto, con il 36,66% dei consensi, il presidente uscente Klaus Iohannis, in rappresentanza del Partito Nazionale Liberale. Secondo i dati resi noti dall’Autorità Elettorale Permanente, degli 8.543.297 voti validi, il candidato liberale ha ottenuto 3.131.591. Al secondo posto si piazza la candidata socialdemocratica Viorica Dăncilă, con il 23,80% (2.033.106 voti), seguita da Dan Barna (Unione Salvate Romania USR-PLUS) – 13,99% (1.195.475 voti), Mircea Diaconu (Alleanza UN OM – UN UOMO) – 9,26% (790.685 voti), Theodor Paleologu (PMP – Partito del Movimento Popolare) – 5,66% (483.870 voti).

    Intanto, la votazione si è conclusa con la chiusura degli ultimi seggi sulla costa occidentale degli Stati Uniti e del Canada, alle 21:00 locali (le 7:00 in Romania). All’estero hanno votato oltre 650.000 cittadini, con la maggiore affluenza in Italia (circa 130.000 elettori) e Gran Bretagna (oltre 119.000), come indicato dalla piattaforma online dell’Ufficio Elettorale Centrale. Alta affluenza anche in Germania (quasi 102.000), Spagna (più di 89.000) e nella confinante Moldova (oltre 43.000).

    A 705 seggi scrutinati all’estero, al primo posto si riconferma sempre il candidato liberale, il presidente Klaus Iohannis, con il 53,83% dei consensi, seguito dal rappresentante dell’Alleanza USR-PLUS, Dan Barna – 26,42%.

    Secondo i dati forniti dall’AEP, delle 486.688 schede valide nei 705 seggi all’estero scrutinati, Klaus Iohannis ha raccolto 261.961 voti, seguito da Dan Barna, con 128.606. Theodor Paleologu (PMP) ha ottenuto il 6,33% (30.821 voti), Mircea Diaconu (Alleanza UN OM) – 3,67% (17.841 voti) e Viorica Dăncilă (PSD) – 2,88% (14.009 voti).

    Il 24 novembre, i romeni andranno nuovamente alle urne per il ballottaggio tra il candidato liberale, il presidente Klaus Iohannis, e la socialdemocratica Viorica Dăncilă. (traduzione di Iuliana Anghel)