Category: Info business

  • 15.07.2021

    15.07.2021

    La Commissione Europea ha proposto un ambizioso pacchetto di misure per raggiungere gli obiettivi climatici comunitari, parallelamente ad una distribuzione dei target nazionali di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Ad esempio, la Germania, la Danimarca, la Finlandia, la Svezia e il Lussemburgo dovranno abbassare le emissioni del 50% entro il 2030 rispetto al 2005. Al momento, i loro target sono compresi tra il 38% e il 40%. La Romania vedrà incrementato il tasso dal 2% al 12,7% nello stesso periodo. Tra le misure proposte dalla Commissione in vista della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto al 1990 e al raggiungimento della neutralità climatica nel 2050, si annovera la crescita dei costi per le emissioni di biossido di carbonio generate da riscaldamento, trasporti e industria. Vi si aggiunge la tassazione dei combustibili destinati ai trasporti aerei e navali e il divieto, dal 2035, delle vendite di auto diesel e benzina.

    Il Consiglio della Concorrenza ha avviato un’ampia analisi sul mercato dei materiali da costruzione, in seguito ai segnali di crescita dei prodotti sia sul mercato romeno che su quello internazionale. L’istituzione precisa in un comunicato che, in queste condizioni, si rischiano disfunzionalità nelle forniture di materie prime per gli investimenti in corso, mentre per quanto riguarda i nuovi investimenti, gli imprenditori potrebbero manifestare dei riserbi nei confronti delle gare d’appalto, a causa delle possibili difficoltà nella presentazione di offerte corrette e competitive, dal momento che il bilancio di previsione potrebbe essere superato. Il presidente del Consiglio della Concorrenza, Bogdan Chiriţoiu, ha dichiarato che l’istituzione intende accertare le cause che hanno generato queste evoluzioni e imporre delle misure volte a migliorare il funzionamento del mercato. In seguito all’analisi, l’Autorità può proporre delle raccomandazioni per rimediare, attenuare e prevenire qualsiasi effetto negativo sulla concorrenza e, implicitamente, sui consumatori. Qualora venissero individiduate delle trasgressioni alla legge, potranno essere avviate le procedure di sanzione.

    Prima della pandemia, la Romania ha registrato una delle più rapide crescite economiche nell’UE, ma necessita di istituzioni più forti e disciplina fiscale per mantenerla, ed è importante migliorare urgentemente la resilienza davanti ai disastri naturali e ai cambiamenti climatici. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Banca Mondiale per l’Europa e l’Asia centrale Anna Bjerde che ha effettuato la sua prima visita ufficiale in Romania dal 12 al 14 luglio. Citando un comunicato della Banca Mondiale, l’agenzia Agerpres precisa che Anna Bjerde ha espresso apprezzamenti per la recente elevata crescita economica registrata dalla Romania, nonchè per la sua risposta efficiente alla crisi economica e sanitaria generata dalla pandemia di COVID-19. Nel corso della visita è stato anche firmato un nuovo Memorandum d’intesa tra la Banca Mondiale e il Governo di Romania riguardante la concessione di assistenza tecnica fino al 2029. Ai sensi del Memorandum, la Banca Mondiale sosterrà il Governo negli sforzi di portare il livello di convergenza della Romania agli standard UE, incoraggiare la prosperità all’interno dell’intera società, ridurre la povertà, promuovere l’inclusione sociale e consolidare la capacità generale della pubblica amministrazione.

  • 01.07.2021

    01.07.2021

    L’Agenzia per i Pagamenti e gli Interventi nell’Agricoltura ha pagato ai farmer, nel periodo 16 ottobre 2020 – 30 giugno 2021, quasi tre miliardi di euro, ha dichiarato mercoledì, Adrian Pintea, direttore generale dell’APIA, al Congresso dei Fondi Europei per i Farmer. Più di 1,8 miliardi di euro di questi fondi sono stati già rimborsati dalla Commissione Europea. Pintea ha inoltre annunciato che mercoledì è stato l’ultimo giorno in cui l’Agenzia ha effettuato pagamenti per il 2020, tenuto conto che, secondo il regolamento europeo, i pagamenti iniziano il 16 ottobre 2020 e devono finire entro il 30 giugno 2021.



    Il programma finanziario di sostegno alle grandi compagnie e alle PMI con un fatturato di oltre 20 milioni di lei nel 2019, che la EximBank sta implementando in base al mandato speciale ricevuto dallo stato romeno, si svolgerà per tutto l’anno. Secondo un comunicato della banca, citato dall’agenzia stampa Agerpres, la sua validità è stata prorogata fino al 31 dicembre 2021. Le società commerciali che rientrano in questa categoria hanno a disposizione altri sei mesi in cui possono inoltrare richieste di finanziamento e garanzia con sostegno statale. Nell’ambito dello schema di sostegno statale COVID-19, le società commerciali possono accedere a crediti per investimenti o per capitale circolante pagando tassi di interessi sovvenzionati e beneficiare di garanzie offerte dallo stato. Tali garanzie coprono il necessario di garanzia fino al 90% nel caso dei crediti nuovi o già concessi da banche commerciali per la realizzazione di investimenti e/o per il sostegno dell’attività corrente delle compagnie beneficiarie. Tramite questo programma, avviato dalla EximBank a ottobre 2020, viene garantito un livello di sostegno simile alle compagnie europee a tutte le aziende romene eleggibili interessate, che possono accedere a fondi di sostegno fino alla somma massima permessa dal Quadro temporaneo della Commissione Europea.



    Secondo le previsioni preliminari pubblicate mercoledì dall’Eurostat, il tasso inflazionistico nell’eurozona è ammontato, a giugno, al 1,9%, in linea con le stime degli economisti e con il target previsto dalla Banca Centrale Europea, informa l’agenzia stampa Reuters. Si registra un leggero calo rispetto a maggio, quando il tasso inflazionistico è ammontato al 2%. A livello dell’UE, a maggio, il tasso inflazionistico annuo era aumentato al 2,3%, dal 2% registrato nel mese di aprile. Tra gli stati membri con i più elevati tassi c’è anche la Romania, con il 3,2%.



    In Romania, gli operatori economici offrono più di 22.000 posti di lavoro a livello nazionale, la maggior parte destinati a persone con studi medi, post-liceali e professionali. È quanto emerge dalle informazioni messe a disposizione dall’Agenzia Nazionale per l’Impiego della Manodopera. Secondo i dati forniti dagli operatori economici in merito ai posti di lavoro vacanti, la maggior parte, oltre 1300, sono offerti a lavoratori non qualificati da destinare all’assemblaggio e montaggio di pezzi di ricambio, e altrettanti a lavoratori commerciali. I datori di lavoro dello Spazio Economico Europeo offrono, tramite la rete EURES Romania, 168 posti di lavoro, di cui la maggior parte — 92, in Norvegia.

  • 03.06.2021

    03.06.2021

    Alla fine del primo trimestre del 2021, il 31% degli europei ha visto la propria situazione finanziaria personale colpita negativamente dalla pandemia, mentre il 26% si aspetta che ciò si verifichi nel prossimo futuro. Lo rilevano i dati di un nuovo sondaggio Eurobarometro, commissionato dal Parlamento Europeo e condotto tra marzo e aprile 2021, il quale indica l’impatto sempre più marcato della pandemia sulla vita personale e sulla situazione finanziaria dei cittadini. In Romania, l’impatto della pandemia sotto questo profilo è percepito dal 39% dei cittadini che afferma di averne già subito gli effetti, mentre il 37% lo anticipa per il futuro. Otto su dieci intervistati sono a conoscenza degli sforzi dell’Unione Europea per combattere le conseguenze della pandemia. Inoltre, i cittadini comunitari ritengono che la salute pubblica, le misure a sostegno dell’economia, la lotta contro la povertà e l’azione contro i cambimenti climatici debbano trovarsi al primo piano per il Parlamento Europeo. Complessivamente, il sondaggio indica un forte sostegno all’UE, come anche un ampio consenso per l’idea di un approccio comune nell’UE nei confronti delle sfide globali, quali la pandemia di Covid-19, come riferisce l’Ufficio Stampa del Parlamento Europeo.

    Via libera della Commissione Europea ad un piano triennale di ripresa economica di 600 milioni di euro destinato alla Moldova, come sovvenzioni, assistenza macro-finanziaria e investimenti. La presidente della CE, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che questo piano di ripresa economica rappresenta uno sforzo senza precedenti per aiutare la Moldova sulla strada della ripresa e per portare avanti un’ambiziosa agenda di riforme, nell’interesse dei cittadini, precisa la Commissione in un comunicato.

    L’Agenzia Nazionale per l’Occupazione annuncia 15.800 posti di lavoro disponibili in Romania, perlopiù destinati alle persone in possesso di un titolo di studio liceale, postliceale o di un diploma di istruzione professionale. I dati comunicati dalle aziende indicano che oltre 1.100 si rivolgono agli impiegati commerciali. La stessa fonte riferisce 109 posti di lavoro disponibili nello Spazio Economico Europeo, attraverso la rete EURES Romania, di cui 53 in Norvegia, in cerca di cuochi, ingegneri e meccanici auto/moto.

    Nel 2020, il traffico di internet fisso in Romania è aumentato del 51%, mentre quello mobile ha registrato una crescita del 30%, su un mercato in cui i redditi sono incrementati dell’1% da un anno all’altro. I dati pubblicati dall’Autorità Nazionale di Gestione e Regolazione delle Comunicazioni indicano 5,7 milioni di connessioni all’internet fisso alla fine del 2020, con una crescita annuale dell’8%, di cui 4,5 milioni ad altissima velocità, quindi superiore ai 100 Mbps. In Romania, sette nuclei familiari su dieci hanno attivato una connessione all’internet fisso (8 su 10 negli ambienti urbani e 6 su 10 in quelli rurali).

  • 27.05.2021

    27.05.2021

    Il 62% dei manager romeni guardano con ottimismo al futuro dell’economia, ritenendo che la Romania vada nella giusta direzione. Lo rileva la 7/a edizione del Barometro Sierra Quadrant, indicando che il 71% degli imprenditori intervistati stima che l’economia romena uscirà veramente dalla crisi appena nella seconda metà dell’anno prossimo. Domandati sui vantaggio dell’economia in vista dell’uscita dalla crisi, il 47% degli intervistati ha indicato la ripresa del consumo, il 19% conta sui fondi UE, il 13% ha fatto riferimento ai costi logistici relativamente bassi in Romania, l’11% alla manodopera, mentre gli altri hanno menzionato altri motivi.

    Nei primi quattro mesi dell’anno, le auto elettriche hanno raggiunto l’11,6% del mercato romeno, in aumento del 79,8% rispetto al corrispondente periodo del 2020, quando la quota era indicata al 5,5%. I dati presentati dall’Associazione Produttori e Importatori di Auto indicano che, nei primi quattro mesi del 2021, sono state vendute 3.166 macchine verdi nuove, rispetto alle 1.761 unità nello stesso periodo del 2020. Nel 2021, al programma di rottamazione Rabla Plus sono stati stanziati 400 milioni di lei (quasi 80 milioni di euro), un finanziamento governativo di due volte superiore rispetto allo scorso anno. Per l’acquisto di un’auto nuova, il programma offre incentivi di 10.000 euro per le full electric e di 4.500 euro per le ibride plug-in. Le più vendute auto elettriche in Romania sono dei marchi Volkswagen, Peugeot, BMW, Renault e Hyundai.

    La flotta della compagnia di bandiera TAROM sarà ridotta nei prossimi anni. Nel 2024, solo 17 aeromobili recheranno le insegne della compagnia, ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Cătălin Drulă, a una rete televisiva. Al momento, la TAROM conta 29 aerei, dopo aver incluso più Boeing e ATR nella sua flotta nel periodo 2017-2020. La compagnia possiede 4 aeromobili Airbus, 12 Boeing e 13 ATR.

    San Francisco, Londra e Austin sono le città del mondo più adatte agli start-up, secondo quanto rileva un rapporto della compagnia danese Valuer, che offre servizi di consulenza alle compagnie. Valuer ha elaborato una lista delle 50 migliori città per gli affari neolanciate, e Bucarest si colloca al 33/o posto. Il rapporto classifica le città a seconda del numero di start-up pro capite, presentando i motivi per i quali si possano considerare adeguate. Le città meglio piazzata in classifica condividono tratti-chiave, comprese l’accessibilità, l’ambiente, le risorse umane, le opportunità di ricerca e le opzioni di finanziamento, indicano gli autori dello studio.

  • 20.05.2021

    20.05.2021

    Nel 2021, la Romania raggiungerà una crescita economica compresa tra il 6 e il 7%. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Fiscale, Daniel Dăianu. Intervenendo alla prima edizione del Forum di fiscalità dedicato al settore finanziario-bancario, Dăianu ha puntualizzato che l’economia romena è più resiliente di quanto si credeva. In riferimento al passaggio all’euro, il presidente del Consiglio Fiscale anticipa l’entrata nel Meccanismo di cambio europeo nel 2025-2026, per aderire all’eurozona nel 2028-2029.

    Il 18 maggio 2021, l’esecuzione del bilancio degli investimenti infrastrutturali dai fondi UE era indicata a 1,7 miliardi di lei (circa 350 milioni di euro). Si tratta di un record assoluto, secondo quanto dichiarato dal ministro dei Trasporti, Cătălin Drulă, alla Commissione specializzata della Camera dei Deputati. Il ministro ha spiegato che la somma è del 15% superiore rispetto a quella registrata al 31 maggio 2020, doppia rispetto al 2019 e tripla nei confronti del corrispondente periodo del 2018.

    Ad aprile, il tasso d’inflazione annuo nell’Unione Europea è aumentato al 2% dall’1,7% a marzo. Con il 2,7%, la Romania si piazza al sesto posto tra i Paesi dell’UE. I dati resi noti dall’Eurostat indicano i tassi più alti in Ungheria (5,2%) e Polonia (5,1%).

    L’Agenzia Nazionale per l’Occupazione annuncia 15.973 posti di lavoro disponibili in Romania, di cui quasi 5.000 destinati alle persone in possesso di un diploma di istruzione professionale e oltre 3.800 a chi possiede un titolo di studio liceale o postliceale. 1.151 si rivolgono ai laureati. La stessa fonte riferisce 119 posti di lavoro disponibili nello Spazio Economico Europeo, attraverso la rete EURES Romania, di cui 66 in Norvegia.

    Quasi 2.000 progetti sono stati finanziati da fondi europei tramite la sottomisura a sostegno degli investimenti nelle aziende agricole. L’Agenzia per il Finanziamento degli Investimenti Rurali ha annunciato che il valore dei contratti firmati ammonta a un miliardo di euro. Grazie a questo strumento, i beneficiari della sottomisura, che hanno incassato finora 650 milioni di euro, hanno eseguito lavori destinati alle attività produttive – costruzioni o vie d’accesso alle fattorie, irrigazioni, connessione ai servizi di utilità, come anche alla modernizzazione dei macchinari e degli impianti.

  • 13.05.2021

    13.05.2021

    L’80% dei dipendenti del campo alberghiero-ristorazione di Romania si sono fatti vaccinare anti-Covid. Lo ha dichiarato in una conferenza stampa il presidente dell’Organizzazione padronale del settore, Daniel Mischie, spiegando che, in queste condizioni, le restrizioni andrebbero completamente eliminate dal 1 giugno. Daniel Mischie ha aggiunto che il patronato da lui presieduto ha iniziato una guida di buone pratiche per gli operatori del settore, al fine di rendere quanto più efficaci le attività nelle attuali condizioni. Presente alla stessa conferenza stampa, il segretario di stato al Ministero dell’Economia, Paul Ene, ha precisato, però, che un’eliminazione totale delle restrizioni dal 1 giugno non è possibile nelle attuali circostanze.

    La Romania si annovera tra gli Stati dell’Unione Europea che hanno registrato una crescita della produzione industriale. Lo rilevano i dati resi noti dall’Eurostat, i quali indicano per marzo le maggiori quote di crescita mensile della produzione in Danimarca, Lituania e Bulgaria. Al contrario, il più severo declino si osservava in Lussemburgo, Belgio e Finlandia. La Romania ha registrato a marzo una crescita annuale della produzione industriale pari al 10,8 %, dopo un declino del 4,5% a febbraio, nota l’agenzia stampa Agerpres.

    Via libera dalle Commissioni Giustizia, Difesa e Tecnologia dell’Informazione della Camera dei Deputati di Bucarest al ddl sulle comunicazioni 5G, adottata con la maggioranza dei voti nella forma inoltrata dal Governo, senza alcun emendamento. Il documento, approvato dall’Esecutivo lo scorso mese, esclude implicitamente l’accesso alle infrastrutture informatiche delle compagnie che possono presentare un rischio alla sicurezza, come la cinese Huawei. Una volta votata dalla plenaria della Camera, la normativa andrà all’esame del Senato, che ha il ruolo decisionale.

    Oltre 13.000 posti di lavoro sono disponibili in Romania, perlopiù destinati alle persone in possesso di titoli di studio liceali e professionali, secondo quanto indicano i dati resi noti dall’Agenzia Nazionale per l’Occupazione. I più ricercati sono i lavoratori non qualificati, quelli commerciali, conducenti di camion e agenti di sicurezza. La stessa fonte annuncia 97 posti di lavoro vacanti nello Spazio Economico Europeo, attraverso la rete EURES Romania, di cui 66 in Norvegia.

  • 06.05.2021

    06.05.2021

    Le autorità romene intendono finanziare la costruzione di circa 500 km di autostrade attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta del tratto A7 che collega le città di Ploieşti e Buzău, e le estremità dell’A8 Târgu Mureş – Iaşi – Ungheni. Il ministro dei Trasporti, Cătălin Drulă, ha annunciato che la gara d’appalto per la costruzione dell’A7 comincerà entro questo fine mese e che gli espropri nella zona potranno essere lanciati a breve. Successivamente, dopo la firma del contratto, il costruttore potrà aprire il cantiere. Il tratto Ploiești – Buzău sull’A7 è lungo 63 km.

    Le riserve internazionali della Romania stanno salendo verso un livello record. Lo riferisce la Banca Centrale, indicando che, a fine aprile, le riserve valutarie del Paese ammontavano 38,3 miliardi di euro rispetto ai 35,7 miliardi registrati al 31 marzo 2021. L’evoluzione è stata determinata principalmente dall’entrata nei conti del Ministero delle Finanze delle somme risultate da più emissioni recenti di eurobond dal valore nominale totale di 3,5 miliardi di euro. La riserva d’oro si è mantenuta a 103,6 tonnellate. Tenendo in considerazione l’evoluzione dei prezzi internazionali, il suo valore sfiora i 4,9 miliardi di euro. Complessivamente, le riserve internazionali della Romania in valuta e oro ammontavano a fine aprile a quasi 43,2 miliardi di euro. Gli specialisti ritengono confortevole questo livello, che si avvicina al 20% del Pil della Romania, pur nell’evenienza di shock economici avversi.

    Le aziende romene offrono 11.510 posti di lavoro a livello nazionale, perlopiù destinati alle persone in possesso di titoli di studio liceali, postliceali o professionali. Lo rilevano i dati dell’Agenzia nazionale per l’occupazione, indicando 66 posti disponibili nello Spazio Economico Europeo, di cui 42 in Norvegia, attraverso la rete EURES Romania.

    In Romania, il raccolto di grano appare ottimo per quest’anno, secondo quanto dichiarato dal presidente del Patronato dei panificatori ROMPAN, Aurel Popescu, citato dall’agenzia Agerpres. Aurel Popescu ritiene, però, alto il prezzo del grano in questo periodo. Un’analisi specializzata pubblicata di recente indicava che il prezzo del grano a livello mondiale è salito di circa il 50% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, mentre quello del granoturco è più che raddoppiato. Nel 2020, la Romania si è piazzata al sesto posto nell’Unione Europea per produzione di grano, con 6,41 milioni di tonnellate. Nel contempo, i romeni sono al primo posto nell’UE per consumo di pane, beneficiando del più basso prezzo tra gli stati comunitari, del 47% inferiore rispetto alla media europea, secondo quanto indica l’Eurostat.

  • 22.04.2021

    22.04.2021

    L’agenzia Standard & Poor’s ha riconfermato a BBB- /A-3 il rischio Paese per la Romania per quanto riguarda il debito a lungo e breve termine in valuta e moneta nazionale, migliorando la prospettiva da negativa a stabile. Si tratta della prima modifica in senso positivo della prospettiva sulla Romania operata dall’agenzia da novembre 2013. La stessa Standard & Poor’s anticipa una crescita economica del 5% in Romania nel 2021, per restare ad un livello solido nel 2022-2023, a seguito della ripresa del consumo privato e dell’aumento degli investimenti, soprattutto nel settore pubblico, sostenuto dal programma pluriennale infrastrutturale del Governo, che prevede un incremento del 15% quest’anno. Ciò porterà la quota degli investimenti nel PIL ad una massima storica del 5%, stima Standard & Poor’s. Il deficit governativo è previsto al 7% del PIL nel 2021, e la politica fiscale sarà aggiustata gradualmente, nel tentativo di aiutare la ripresa economica a breve termine. L’agenzia stima una riduzione del deficit fiscale al 3% del PIL nel 2024.

    La Romania si è piazzata al sesto posto nell’Unione Europea per la produzione di grano nel 2020, con 6,41 milioni di tonnellate. Il raccolto dello scorso anno è stato inferiore di 3,88 milioni di tonnellate, cioè del 37,7% rispetto al 2019, a causa della siccità, secondo quanto indicano i dati provvisori pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, citati dall’agenzia Agerpres. Nella graduatoria comunitaria, la Francia ha riferito lo scorso anno il più consistente raccolto di grano, che supera le 30 milioni di tonnellate, seguita da Germania – 22 milioni, Polonia – 11,7 milioni, Spagna – 8,2 milioni, Italia – 6,7 milioni e Romania – 6,41 milioni di tonnellate. Il Ministero dell’Agricoltura ha annunciato che, lo scorso anno, la Romania ha esportato nello spazio intra ed extracomunitario oltre 4,3 milioni di tonnellate di grano, vale a dire più di due terzi del raccolto, incassando 844,3 milioni di euro. Il consumo interno di grano si aggira su 3 milioni di tonnellate, di cui 2,2 milioni impiegati nella panificazione, quasi 500.000 tonnellate per seminare, e circa 400.000 tonnellate per foraggio e industria dell’alcol.

    Tra gli stati dell’UE, i lavori nell’edilizia hanno registrato in Romania una crescita del 2,3% a febbraio rispetto a gennaio. Quote più alte si osservano solo in Svezia (9,2%) e Austria (8,8%), secondo quanto indicano i dati pubblicati dall’Eurostat. Nell’eurozona, i lavori nell’edilizia hanno registrato nello stesso periodo un declino del 2,1%, indicato all’1% nell’UE. L’Eurostat precisa che gli unici stati comunitari in cui si osservano crescite nel settore da un mese all’altro sono Svezia, Austria, Romania e Bulgaria. Però gli imprenditori romeni non guardano con ottimismo alle prospettive. Il presidente della Federazione dei patronati delle aziende edili, Cristian Erbașu, ha dichiarato che nell’ultimo anno, i prezzi dei materiali da costruzione hanno registrato crescite comprese tra il 30% e il 70%, il che provoca incertezze. Gli imprenditori manifestano scetticismo nell’avviare nuovi progetti. La crescita osservata finora è attribuibile ai progetti già in cantiere.

  • 15.04.2021

    15.04.2021

    La Strategia Energetica Nazionale della Romania va riconsiderata, per sintonizzarsi con il Green Deal. Lo ha dichiarato il segretario di stato al Ministero dell’Energia, Niculae Havrileţ, intervenendo ad una conferenza specializzata online. Punteremo su una tecnologia pulita per generare energia elettrica, ma anche per decarbonizzare l’industria. Praticamente, sono quattro le vie che la Romania deve percorrere: aumento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, decarbonizzazione dell’industria, nuove regolamentazioni e certificazioni, nonchè affiancarsi ai Paesi che utilizzano i progetti di interesse comune per l’idrogeno, ha detto il segratrio di stato, citato dall’agenzia Agerpres.

    Il fabbisogno di investimenti nel settore energetico romeno supera di molto i fondi europei disponibili sotto questo profilo. Lo ha dichiarato in un conferenza stampa Cătălin Stancu, managing partner presso la compagnia di consulenza Horvath & Partners, spiegando che, tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Romania potrebbe ricevere 1,3 miliardi di euro per il settore energetico, ai quali si aggiungono 6 – 7 miliardi di euro dal Fondo per la modernizzazione. Il settore energetico necessita di investimenti stimati tra i 12 e i 15 miliardi di euro, ha puntualizzato Cătălin Stancu.

    La compagnia romena Romgaz è preparata ad assumere la quota partecipativa di ExxonMobil nel progetto destinato a sfruttare il gas nell’area di grande profondità Neptun Deep nel Mar Nero. Il finanziamento sarà misto, tra risorse proprie e attratte, ha spiegato in una conferenza stampa il direttore di Romgaz, Aristotel Jude, precisando che, il 31 marzo, la compagnia ha inoltrato un’offerta in tal senso all’ExxonMobil. La procedura si svolge tramite una banca intermediaria e, se l’offerta sarà considerata attraente, si passerà alla negoziazione del contratto per assumere la partecipazione, ha detto inoltre Aristotel Jude.

    Nei primi due mesi del 2021, gli investimenti diretti stranieri in Romania sono diminuiti del 16,23% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Da un valore complessivo di 690 milioni di euro, sono scesi a 578 milioni, secondo i dati resi noti dalla Banca Centrale di Romania. In calo anche il numero delle nuove imprese a capitale straniero aperte in Romania nei primi due mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: il 10% in meno, arrivando a 803 unità, come indicano i dati dell’Ufficio Nazionale del Registro del Commercio.

  • 08.04.2021

    08.04.2021

    Nel 2020, la Germania e l’Italia si sono riconfermate i principali partner commerciali della Romania, sia come export che come import. Lo rileva l’Eurostat, indicando la Germania, la prima economia europea, come destinazione del 23% delle esportazioni romene, seguita dall’Italia, con l’11%. La Romania ha esportato in Germania beni ammontanti a 14,1 miliardi di euro, mentre il valore di quelli destinati all’Italia era di 6,6 miliardi di euro. Per quanto riguarda le importazioni, sempre la Germania si conferma al primo posto, con il 21%, seguita dall’Italia, con il 9%. Nel 2020, la Romania ha importato dalla Germania beni per un valore di 16,7 miliardi di euro, e dall’Italia per 7,1 miliardi di euro.

    Lo scorso anno, la Romania si è piazzata al sesto posto nell’UE per produzione di patate, con 2,68 milioni di tonnellate. I dati provvisori riferiti dall’Istituto Nazionale di Statistica indicano che in testa alla classifica si colloca la Germania, con 11,55 milioni di tonnellate, seguita da Francia (8,73 milioni di tonnellate), Paesi Bassi (7,09 milioni di tonnellate), Polonia (6,48 milioni di tonnellate) e Belgio (4,1 milioni di tonnellate). Come superficie coltivata, la Romania si piazza al quarto posto con 166.000 ettari, dopo Polonia, Germania e Francia. Stando all’agenzia Agerpres, 10 anni fa, la produzione di patate in Romania ammontava a 3,5 – 4 milioni di tonnellate, raccolte da superficie di 200.000 – 250.000 ettari. Negli ultimi cinque anni, le superficie coltivate si sono ridotte costantemente sotto i 200.000 ettari. In Romania, le zone tradizionali in cui vengono coltivate le patate sono le province di Harghita, Covasna, Braşov, Suceava e Sibiu.

    Secondo i dati forniti dagli operatori economici in merito ai posti di lavoro vacanti in Romania, l’Agenzia Nazionale per l’Occupazione indica 12.506 disponibili nell’intero Paese, di cui oltre 900 offerti agli operai non qualificati che svolgono attività di montaggio e assemblaggio pezzi. Attraverso la rete EURES Romania, i datori di lavoro dello Spazio Economico Europeo offrono 983 posti vacanti, di cui 900 disponibili per gli agricoltori in Spagna.

    Le 11 navi cariche di bestiame, provenienti dalla Romania e bloccate nelle scorse settimane all’ingresso nel Canale di Suez, sono arrivate alla destinazione. I comandanti di 7 delle 11 navi hanno riferito una mortalità media del bestiame dello 0,22%, secondo quanto annunciato dall’Ente Nazionale di Sanità Veterinaria e Sicurezza Alimentare di Bucarest. Le navi cariche di decine di migliaia di ovini e centinaia di bovini erano dirette verso i porti di Aqaba, in Giordania, e Jeddah, in Arabia Saudita.

  • 25.03.2021

    25.03.2021

    L’economia romena fa fatto fronte alla crisi Covid meglio di quanto ci si aspettava, cosicchè le autorità di Bruxelles potrebbero migliorare le stime sull’evoluzione nel 2021 nelle previsioni di primavera della Commissione Europea. Lo ha dichiarato nei giorni scorsi il Commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, ricordando, nel corso di una conferenza sul progetto rivisto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che le previsioni d’inverno della Commissione anticipavano un calo del PIL del 5% in Romania rispetto al 6,3% nell’UE. Invece, i dati relativi all’ultimo trimestre del 2020 hanno indicato un percorso migliore delle aspettative.

    Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza propone un budget di 5 miliardi di euro per lo sviluppo del trasporto ferroviario e di 4,5 miliardi di euro per strade e autostrade. Pubblicato sul sito del Ministero degli Investimenti e dei Progetti europei, il piano cita il Rapporto Paese del 2020, stando al quale la riforma del settore ferroviario è rimasta indietro, mentre la scarsa modernizzazione e manutenzione hanno determinato l’abbassamento della velocità dei treni e ritardi nelle scadenza di consegna dei beni. Lo sviluppo e la modernizzazione delle ferrovie in Romania comporterebbero un trasferimento del trasporto stradale merci, responsabile del 90% delle emissioni di biossido di carbonio nel settore. Un esempio a favore dell’utilizzo dei trasporti ferroviari è la metropolitana nella regione Bucarest-Ilfov. Pur rappresentando solo il 4% dell’intera rete di trasporto pubblico della Capitale, la metropolitana trasporta circa il 30% dei viaggiatori che scelgono questi mezzi a Bucarest, che conta 2,3 milioni di abitanti, cui si aggiungono oltre 300.000 persone giornalmente in transito.

    Nel 2020, la capacità di alloggio funzionale delle strutture di accoglienza in Romania è stata del 27,8% inferiore rispetto all’anno precedente. Lo rilevano i dati presentati dall’Istituto Nazionale di Statistica, indicando che le quote maggiori spettavano agli alberghi (60,1%). La riduzione è avvenuta come effetto delle restrizioni imposte dalla pandemia, che hanno abbassato anche il numero dei turisti. Rispetto al 2019, il numero totale di pernottamenti nelle strutture di accoglienza è abbassato del 51,6%, con il 45,3% in meno tra i turisti romeni e dell’81,1% tra gli stranieri. Lungo il 2020, nelle strutture di accoglienza collettive di Romania sono stati registrati 452.000 turisti non residenti che hanno speso mediamente 2.610 lei (530 euro) a persona.

  • 18.03.2021

    18.03.2021

    La Romania e la Bulgaria sono i Paesi comunitari in cui nel 2018 si osservava il più basso reddito medio mensile. I dati preliminari pubblicati dall’Eurostat indicano 700 euro mensili in Romania e 442 euro in Bulgaria. Al contrario, le quote più elevate nell’Unione Europea si registravano in Danimarca (4.057 euro) e Lussemburgo (3.671 euro).

    Lo stesso Eurostat riferisce che la Polonia, l’Ungheria e la Romania sono i Paesi comunitari che a febbraio 2021 hanno registrato il più alto tasso d’inflazione annuo. In Polonia il tasso era indicato al 3,6%, in Ungheria al 3,3, mentre in Romania al 2,5%. Nell’eurozona, l’inflazione ha raggiunto lo 0,9% a febbraio, stabile rispetto a gennaio, mentre nell’UE è aumentata dall’1,2 all’1,3%. Tra i Paesi dell’UE che registrano un tasso d’inflazione negativo si annoverano la Grecia (-1,9%) e la Slovenia (-1,1%). L’11 marzo, la Banca Centrale Europea ha rivisto al rialzo le previsioni relative all’inflazione, in seguito all’impennata dei prezzi dall’inizio dell’anno. Nell’eurozona, l’inflazione dovrebbe raggiungere quest’anno l’1,5% rispetto all’1% stimato in precedenza.

    Nel primo mese del corrente anno, gli investimenti stranieri diretti in Romania sono diminuiti del 70%, scendendo a 363 milioni di euro, rispetto a 1,226 miliardi di euro a gennaio 2020. Lo rilevano i dati presentati dalla Banca Centrale di Romania. Il numero delle nuove imprese a capitale straniero è diminuito a gennaio 2021 del 17% rispetto al primo mese del 2020, arrivando a 322 unità, come indicano i dati resi noti dall’Ufficio Nazionale del Registro del Commercio.

    Il ministro della Difesa, Nicolae Ciucă, ha discusso con le compagnie statali dell’industria della difesa nazionale dei maggiori problemi affrontati e dei futuri progetti dell’Esercito. Il ministro ha puntualizzato che il suo dicastero si prefigge di modernizzare la tecnica dell’Esercito romeno coinvolgendo l’industria della difesa nazionale. A tale intento, gli operatori economici devono modernizzare le capacità produttive e adattarsi simultaneamente alle nuove tecnologie necessarie agli eserciti nel XXI secolo, ha detto il ministro Nicolae Ciucă.

  • 11.03.2021

    11.03.2021

    L’economia romena ha registrato una crescita del 4,8% nel quarto trimestre dello scorso anno rispetto agli antecedenti tre mesi. Si tratta della maggiore crescita del PIL osservata in un Paese membro dell’UE nel periodo analizzato, secondo quanto indicano i dati pubblicati dall’Eurostat. Invece, nello stesso quarto trimestre del 2020, l’economia comunitaria ha visto un declino dello 0,5%, con una contrazione pari allo 0,7% nell’eurozona. Il declino più notevole si osservava in Irlanda (-5,1%) e Austria (-2,1%). Al contrario, come crescita, la Romania è seguita da Malta (3,8%), Croazia e Grecia (entrambe indicate al 2,7%).

    Nel 2020, gli investimenti netti nell’economia nazionale romena hanno raggiunto 106,195 miliardi di lei, pari a circa 22 miliardi di euro. I dati provvisori resi pubblici dall’Istituto Nazionale di Statistica indicano un aumento dello 0,1% rispetto al 2019. La fonte precisa che la maggiore crescita, pari al 9,3%, si osservava nei lavori di nuove costruzioni. L’INS indica che gli investimenti netti rappresentano le spese destinate alla creazione di nuovi mezzi fissi, allo sviluppo, alla modernizzazione e alla ricostruzione di quelli già esistenti, come anche il valore dei servizi connessi al trasferimento di proprietà sui mezzi fissi esistenti e dei terreni assunti a pagamento da altre unità o dalla popolazione.

    Il ministro della Finanze, Alexandru Nazare, ha annunciato su Facebook che, nella riunione di governo svoltasi ieri, si è pronunciato per la proroga del programma IMM INVEST fino al 31 luglio 2021, completandolo con alcune misure come l’estensione delle categorie di beneficiari e la modifica del criterio di eleggibilità. Il sostegno alle piccole e medie impese rappresenta una priorità nel contesto delle incertezze connesse alla pandemia anche attraverso il programma IMM Factor, tramite cui il Ministero delle Finanze concederà garanzie di stato per un valore di un miliardo di lei. In tal modo, le PMI avranno accesso a finanziamenti flessibili e rapidi, ha scritto inoltre il ministro su Facebook.

    A gennaio 2021, il tasso della disoccupazione nazionale in Romania era arrivato al 3,34%, di 0,38 punti percentuali superiore a quello osservato a gennaio 2020. Lo rilevano i dati presentati dall’Agenzia Nazionale per l’Occupazione. A fine gennaio 2021, si registravano 292.216 disoccupati, di 3.835 in più rispetto a dicembre 2020. La maggior parte, precisamente 80.486 persone ossia il 27% del totale, erano in età comprese tra i 40 e i 49 anni. Come istruzione, i disoccupati senza titoli di studio o con studi elementari hanno un peso notevole sul totale, con il 26,53%. Invece, i disoccupati che hanno seguito solo la scuola media rappresentano il 27,34% del totale, mentre i laureati il 6,36%.

  • 04.03.2021

    04.03.2021

    Il 92% del budget stanziato al Ministero dell’Economia, dell’Imprenditoria e del Turismo sarà destinato agli aiuti concessi alle aziende private colpite dalle restrizioni imposte dallo Stato per per contenere la pandemia in Romania. Lo riferisce il dicastero in un comunicato, indicando che uno dei principali programmi di aiuto che gestirà quest’anno è dedicato alle imprese nel settore turistico – strutture ricettive e agenzie di viaggio – la cui attività è stata gravemente lesa dalla pandemia.

    Nei primi due mesi dell’anno, in Romania sono state immatricolate circa 13.000 auto nuove, in calo del 39,5% rispetto al corrispondente periodo del 2020. Le auto usate hanno registrato un calo inferiore, pari al 10,1%, con 64.741 unità registrate, secondo quanto indicano i dati della Direzione Regime Patenti Guida e Immatricolazione Auto, riportati dall’Associazione dei Produttori e Importatori di Autovetture. Invece, le immatricolazioni di moto e quad hanno registrato una diminuzione pari a solo lo 0,7% nei primi due mesi del 2021 rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

    Per oltre il 45,6% delle 64.096 autovetture sottoposte ai controlli tecnici nel traffico nel 2020 in Romania si sono osservati guasti notevoli o pericolosi, per cui sono state dichiarate non conformi. Il Registro Auto Romeno precisa che i malfunzionamenti interessavano perlopiù gli impianti elettrici e le emissioni inquinanti. Tuttavia, gli esiti dei check condotti nel traffico non riflettono le condizioni generali del parco auto in Romania, in quanto le squadre di controllo fermano per la verifica solo i veicoli suscettibili di malfunzionamenti, precisa il Registro Auto Romeno.

    Le aziende romene offrono 9.739 posti di lavoro nell’intero Paese, per la maggior parte destinati alle persone in possesso di titoli di studio liceali, postliceali o professionali. I dati dell’Agenzia Nazionale per l’Occupazione indicano che quasi il 10% delle disponibilità è destinata ai lavoratori non qualificati, che dovrebbero occuparsi di assemblaggio e montaggio di pezzi meccanici. La stessa fonte precisa che, attraverso la rete EURES Romania, nello Spazio Economico Europeo sono disponibili 410 posti, di cui 310 in Danimarca e destinati principalmente ai lavoratori agricoli e agli specialisti di IT.

  • 25.02.2021

    25.02.2021

    Le aziende romene offrono 12.042 posti di lavoro nell’intero Paese, per la maggior parte destinati alle persone in possesso di titoli di studio liceali, postliceali o professionali. I dati dell’Agenzia Nazionale per l’Occupazione indicano che il 23% delle disponibilità, ossia 2.748 posti, sono destinati alle persone in possesso di titoli di studi liceali o postliceali, mentre il 7% (858 posti) si rivolgono ai laureati. A gennaio, il tasso di disoccupazione a Bucarest è sceso all’1,27%. Nella Capitale si contano 15.074 disoccupati, di cui oltre 8000 donne.

    L’attività mineraria nella Valle del Jiu non ha più alcuna chance. Lo ha dichiarato nel corso di una conferenza il consulente Răzvan Nicolescu, ex presidente dell’Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia. Ex ministro dell’Energia, Nicolescu spiega che i minatori della zona dovrebbero essere assunti nei nuovi impianti di sfruttamento di uranio e grafite, risorse particolarmente pregevoli in Romania. Nell’ambito della stessa conferenza, il primo vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, ha dichiarato che la Romania deve presentare presto un piano di rinuncia totale all’utilizzo del carbone nella generazione di energia, dal momento che questa risorsa è priva di qualsiasi futuro.

    Tre quarti dei romeni considerano i telefonini portatili come principale fonte di radiazioni. Lo rilevano i dati di uno studio condotto dall’Autorità Nazionale di Gestione e Regolamentazione delle Comunicazioni, indicando che il 19% degli intervistati ritiene che la tecnologia 5G abbia degli effetti nocivi sulla salute della popolazione, sulla flora e sulla fauna. Stando allo stesso documento, oltre il 60% delle persone che hanno sentito di 5G esprimono preoccupazione sulla diffusione delle notizie false sulla nuova tecnologia mobile.

    Gli esperti di sicurezza informatica di Bitdefender ammoniscono su una nuova campagna di e-mail fraudulente. I messaggi sembrano inviati da banche note sul mercato locale, quali Banca Transilvania, BCR, CEC Bank, ING, Raiffeisen Bank e UniCredit Bank, per convincere la gente di accedere a link o a scaricare file pericolosi, che possono svuotare i loro conti.