Category: Romania2019.eu

  • Premier Conte, il Vertice di Sibiu – un incontro proficuo

    Premier Conte, il Vertice di Sibiu – un incontro proficuo

    Un incontro proficuo: così ha definito il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Summit informale dei capi di stato e do governo dell’UE, svoltosi il 9 maggio nella città romena di Sibiu. Un vertice nell’ambito del quale i leader comunitari hanno parlato e scambiato opinioni sulla futura agenda europea, ha spiegato il premier Conte al termine dei lavori, facendo riferimento anche agli obiettivi dell’Italia.




  • Premier Conte a Sibiu, bene Presidenza romena del Consiglio UE

    Premier Conte a Sibiu, bene Presidenza romena del Consiglio UE

    La Romania è un Paese amico e mi fa piacere dare una testimonianza di amicizia. Così il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rispondendo a Radio Romania Internazionale al Vertice informale dei capi di stato e di governo ospitato dalla città di Sibiu, ed esprimendo apprezzamenti alla Presidenza romena del Consiglio UE. Da parte sua, il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha fatto riferimento al semestre romeno di presidenza.


  • Cultura: riunione ministeriale informale a Bucarest

    Cultura: riunione ministeriale informale a Bucarest

    Mantenere il patrimonio al centro delle politiche europee, nonchè il finanziamento durevole dei settori culturali e creativi, creando nuove opportunità nell’Unione Europea: questo il messaggio della riunione informale dei ministri della Cultura comunitari, riunitisi il 16 aprile a Bucarest, nell’ambito del semestre romeno di Presidenza al Consiglio UE.

    All’evento presieduto dal ministro della Cultura romeno, Valer-Daniel Breaz, era presente anche il commissario europeo per Istruzione, cultura, gioventù e sport, Tibor Navracsics. L’Italia è stata rappresentata dal sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, on. Gianluca Vacca. In una dichiarazione sul ruolo della cultura nell’agenda politica europea, i partecipanti hanno espresso anche la solidarietà al popolo francese, in seguito all’incendio che ha colpito la Cattedrale Nôtre-Dame di Parigi, auspicando la sua rapida ricostruzione.

    Nel 2018, l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale ha rappresentato, senz’altro, una fonte d’ispirazione per le azioni che verranno avviate a livello nazionale, ha dichiarato il ministro Valer-Daniel Breaz. E’ nostro obiettivo mantenere il patrimonio sull’agenda dell’UE, continuando le misure di appoggio volte a far coinvolgere i giovani, a incoraggiare il turismo locale, e a promuovere i messaggi positivi sull’identità europea e sui nostri valori comuni, ha detto ancora il ministro romeno, in una conferenza stampa congiunta con il commissario europeo Tibor Navracsics.

    Dal canto suo, il commissario ha ricordato che, per il biennio 2019-2020, sono stati firmati 12 accordi con banche di nove Paesi europei, di cui beneficieranno 800 imprese attive nel campo culturale. Ci siamo proposti un bilancio di 1,85 miliardi di euro a sostegno dei progetti del programma Europa Creativa. Vanno avanti i programmi Orizzonte 2020 e New Horizon, destinati al finanziamento del settore creativo nell’Unione. Abbiamo parlato anche del patrimonio come un ponte tra passato e futuro. A livello europeo, si contano ben 64 azioni comuni che implicano supporto finanziario a sostegno del patrimonio culturale, ha spiegato il commissario europeo Tibor Navracsics.

  • Sottosegretario Gianluca Vacca, cultura settore strategico, solidarietà dopo rogo Nôtre-Dame

    Sottosegretario Gianluca Vacca, cultura settore strategico, solidarietà dopo rogo Nôtre-Dame

    La cultura è un settore strategico per quanto riguarda la promozione della creatività e delleconomia stessa, quindi per il progresso sociale dei popoli europei. Così il sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, on. Gianluca Vacca, in unintervista rilasciata a Radio Romania Internazionale.



    Il ministro è intervenuto oggi alla riunione informale dei ministri della Cultura comunitari, svoltasi a Bucarest nellambito del semestre di Presidenza di turno del Consiglio UE, nella sessione dedicata ai finanziamenti e allinnovazione nei settori cultura e innovazione. Il sottosegretario si è pronunciato per la riconferma e, possibilmente, per laumento dei finanziamenti per il settore culturale e creativo, soprattutto nel campo dellinnovazione tecnologica, che diventa sempre più importante sotto questi profili.



    Gianluca Vacca ha iniziato lintervista a Radio Romania Internazionale con un messaggio di solidarietà al popolo e al governo francese, in seguito alla tragedia che ha colpito la Cattedrale Nôtre-Dame di Parigi. “Nôtre-Dame è un patrimonio di tutta lumanità”, ha sottolineato Gianluca Vacca.



    “Come Ministero della Cultura e come Governo italiano, abbiamo manifestato subito la vicinanza al popolo e al Governo francese, offrendo la nostra totale disponibilità a supportare e aiutare il Governo nella ricostruzione”, ha detto il sottosegretario, auspicando un rapido restauro del grande monumento parigino.


  • Ministro Breaz, creare nuove opportunità per i settori culturali e creativi

    Ministro Breaz, creare nuove opportunità per i settori culturali e creativi

    Per la Presidenza romena del Consiglio UE, è prioritario creare nuove opportunità per i settori culturali e creativi nell’Unione europea. Così il ministro della Cultura romeno, Valer-Daniel Breaz, il quale ha presieduto oggi a Bucarest la riunione informale con i colleghi comunitari. I temi affrontati hanno interessato la tematica del finanziamento e dell’innovazione nel settore culturale e creativo, nonchè il patrimonio culturale europeo.

    La riunione di Bucarest affronta temi riguardanti le modalità volte a intensificare gli sforzi congiunti degli stati membri e delle istituzioni europee, al fine di incoraggiare le iniziative imprenditoriali e l’utilizzo dei meccanismi innovativi di finanziamento, dichiara il ministro Breaz in un post sulla pagina Facebook del Ministero della Cultura e dell’Identità Nazionale. Tutto ciò faciliterà lo sviluppo delle industrie culturali e creative, attirando il pubblico giovane, ha aggiunto il ministro che, al termine dei lavori, terrà una conferenza stampa congiunta con il commissario europeo per Istruzione, Cultura, Giovani e Sport, Tibor Navracsics, presente alla riunione di Bucarest.

    Valer-Daniel Breaz ha anche trasmesso il suo messaggio di solidarietà al popolo francese, dopo la tragedia avvenuta alla Cattedrale Notre Dame di Parigi. Come ministro della Cultura di un Paese membro dell’UE, deploro profondamente quanto è accaduto con la Cattedrale Nôtre-Dame di Parigi, un monumento straordinario, ha detto il ministro, esprimendo la sua solidarietà e auspicando la rapida ricostruzione.

  • La politica di coesione

    La politica di coesione

    Alla fine della scorsa settimana, i ministri comunitari incaricati a gestire i fondi europei si sono riuniti a Bucarest per una riunione informale, nell’ambito del semestre romeno di presidenza di turno del Consiglio UE. All’evento presieduto dalla ministra romena, Rovana Plumb, erano presenti la commissaria per la Politica regionale, Corina Cretu, ministri responsabili con la politica di coesione negli stati UE, rappresentanti del Comitato delle Regioni, del Comitato Economico e Sociale Europeo, della Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime, nonchè della Banca Europea per gli Investimenti, della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, della Commissione Europea e del Segretariato Generale del Consiglio dell’UE.

    I dibattiti sono stati incentrati sulle priorità della Politica di coesione, nel contesto dei negoziati sul bilancio pluriennale 2021-2027, nonchè sul contributo della politica di coesione al consolidamento del progetto europeo sul futuro dell’Unione. La ministra Rovana Plumb ha fatto riferimento ai progressi compiuti dalla Romania nei negoziati sul pacchetto legislativo.

    La Presidenza romena al Consiglio UE si è assunta, per i suoi sei mesi di mandato, il ruolo di mediatore imparziale, guidando in questo modo i negoziati al livello del Consiglio. In materia di politica di coesione, il settore di competenza del Ministero dei Fondi europei, la presidenza romena ha registrato un progresso notevole nei negoziati sul pacchetto legislativo. Praticamente, entro la fine del semestre romeno, saremo in grado di adottare la posizione dei 28 stati membri, il 25 giugno, nell’ambito del Consiglio Affari Generali – Coesione, che si svolgerà a Lussemburgo. La formalizzazione di questa decisione è necessaria per portare avanti i negoziati con il futuro Parlamento europeo. I risultati ottenuti dalla Romania potranno essere valorizzati dalla successiva presidenza finlandese, affinchè sia raggiunto il prima possibile un accordo sulla Politica di coesione – il pacchetto legislativo, ha detto la ministra Rovana Plumb.

    La presidenza di turno romena ha come parole d’ordine La coesione, valore europeo comune e punta sull’unità tra gli stati membri e sulla riduzione dei gap economici, sociali e territoriali all’interno dell’Unione. In tal senso, Bucarest si presenta con un approccio flessibile, in grado di rispondere al fabbisogno di investimenti nelle varie regioni. Allo stesso tempo, la presidenza romena appoggia la modernizzazione della Politica di coesione, che va fatta convergere verso risultati concreti: maggiore coesione e inclusione sociale, giustizia sociale, ma anche la promozione della convergenza tramite l’innovazione, precisamente investimenti volti a migliorare la qualità della vita dei cittadini, ha spiegato Rovana Plumb. Il dibattito di Bucarest ha preceduto il vertice che si terrà a Sibiu il 9 maggio, dove sarà presentata la relazione finale riguardante il Libro bianco sul futuro dell’Europa, adottata dalla Commissione Europea nel 2017.

  • Riunione diaspora a Bucarest: lingua materna e cultura, riferimenti fondamentali

    Riunione diaspora a Bucarest: lingua materna e cultura, riferimenti fondamentali

    Mantenere l’identità nazionale attraverso lo studio della lingua materna ed eventi culturali comuni, promuovendo i valori europei. In ugual misura, è molto importante appoggiare i mass-media in lingua materna. Lo ha dichiarato a Radio Romania Internazionale il ministro per i Romeni all’estero, Natalia Elena Intotero, al termine della riunione informale sulle politiche per la diaspora, organizzata il 18 marzo a Bucarest dal Ministero per i Romeni all’estero, in partenariato con il Ministero degli Affari Esteri, nell’ambito del semestre di Presidenza del Consiglio dell’UE.



    L’evento presieduto dalla ministra Natalia Elena Intotero – il primo dedicato a questo tema mai organizzato da una presidenza di turno comunitaria – ha riunito rappresentanti di 17 Paesi – Lituania, Germania, Italia, Croazia, Lettonia, Polonia, Grecia, Cipro, Slovenia, Belgio, Ungheria, Irlanda, Spagna, R.Ceca e Gran Bretagna, nonchè rappresentanti del Ministero degli Esteri romeno – il ministro con delega agli Affari europei, George Ciamba, e il segretario di stato Victor Micula.



    Un incontro incentrato sullo scambio di buone pratiche riguardanti il modo in cui i Paesi comunitari promuovono le relazioni economiche e culturali con le proprie diaspore, le politiche finalizzate alla rapida integrazione dei membri delle comunità appartenenti alle diaspore, nonchè ad appoggiare il rientro nei Paesi di origine.



    Un’iniziativa unica questa riunione dedicata alle diaspore, che la ministra Natalia Intotero auspica replicata in numerosi altri stati dell’Unione Europea, come ha spiegato lei stessa a Radio Romania Internazionale. Particolarmente contenta della presenza del sottosegretario di stato agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale nel governo di Roma, Ricardo Antonio Merlo, alla riunione di Bucarest, Natalia Intotero ha sottolineato l’ottima collaborazione con le autorità italiane e ha fatto riferimento ai progetti concreti si delineano nel successivo periodo sotto il profilo della collaborazione economica e culturale con le diaspore.





    Questo tipo di incontri deve continuare per cercare di motivare altri Paesi ad avere nel governo un ministero o un ministro con delega per la diaspora, ha dichiarato, da parte sua, in un’intervista a Radio Romania Internazionale il sottosegretario di stato agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Ricardo Antonio Merlo, esprimendo apprezzamenti per la riunione di Bucarest, nel corso della quale – ha spiegato – è stata ipotizzata anche l’idea di un commissario UE per la diaspora. Poichè la diaspora deve essere un’opportunità per tutti i Paesi europei, ha detto ancora Ricardo Antonio Merlo, nato in Argentina, presidente e fondatore del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, il primo eletto residente all’estero nella storia d’Italia, a far parte di un governo nazionale. (foto Soundcloud: il sottosegretario Ricardo Antonio Merlo e l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi)





  • Il Consiglio Europeo delle Donne

    Il Consiglio Europeo delle Donne

    Nel corso di una recente visita di lavoro a Bruxelles, la premier romena Viorica Dancila ha partecipato al Consiglio Europeo delle Donne. L’edizione 2019 è stata incentrata sull’impegno delle signore nella politica, in un anno in cui i cittadini comunitari eleggeranno i propri rappresentanti nel futuro Parlamento europeo. Un voto che potrà essere a favore di un progetto europeo forte e unito, ma anche di politiche europee più ambiziose rispetto al passato, anche dalla prospettiva del criterio di genere, ha detto Viorica Dancila. La premier ha aggiunto che la riunione si è svolta in un momento opportuno, quando gli iter per la promozione dell’uguglianza di genere e di contrastare le discriminazioni di qualsiasi tipo hanno la chance di essere più visibili, seguiti con maggiore insistenza e riflettuti in maniera più efficace all’interno dell’azione europea dell’agenda pubblica.

    La partecipazione uguale delle donne alla vita politica, le pari opportunità tra uomini e donne sono vitali per il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo, per il funzionamento della democrazia e dello stato di diritto e, non in ultimo, per la crescita economica e la competitività. Senza una partecipazione attiva delle donne e l’inclusione della prospettiva di genere nelle politiche europee, a tutti i livelli decisionali, gli obiettivi dell’uguaglianza e dello sviluppo durevole non saranno raggiunti. La Romania ha capito di promuovere delle misure volte a impegnare più attivamente le donne nella vita politica, ha detto la premier.

    Viorica Dancila ha aggiunto che, per il semestre di presidenza di turno del Consiglio dell’UE, la Romania si è assunta un set di obiettivi, tra cui anche una maggiore indipendenza economica delle donne, per cui si contemplano delle misure volte a combattere le differenze di retribuzione tra donne e uomini. Il motto della presidenza romena del Consiglio UE – La coesione – un valore europeo fondamentale – è rilevante anche dalla prospettiva dell’uguaglianza di genere. Non possiamo parlare di coesione, in generale, e di coesione sociale, in particolare, senza combattere insieme la discriminazione di genere sul mercato del lavoro e al livello delle cariche dirigenziali, ha sottolineato Viorica Dancila. La premier ha richiamato l’attenzione che il benessere sociale per tutti i cittadini dell’UE non è possibile senza promuovere le donne in tutti i campi, che si tratti di educazione, mercato del lavoro, imprenditoria o cariche politiche al vertice.

    Un altro obiettivo notevole interessa la prevenzione e il contrasto della violenza domestica, nonchè la promozione di misure per proteggere e appoggiare le vittime. A sostegno di questi obiettivi, la premier romena ha annunciato che, a fine maggio, la Presidenza romena del Consiglio dell’UE organizzerà a Bucarest una conferenza al vertice sulle pari opportunità tra uomini e donne.

  • Consiglio Affari Generali a Bucarest

    Consiglio Affari Generali a Bucarest

    Il futuro dell’Unione Europea e il Quadro finanziario pluriennale 2021-2017 hanno dominato la riunione informale del Consiglio Affari Generali, organizzata a Bucarest dalla Presidenza romena del Consiglio dell’UE. Ma l’Unione deve far fronte in ugual misura a tante sfide. E’ sempre uscita più forte e più corente dalle crisi attraversate, ha dichiarato oggi il ministro romeno con delega agli Affari europei, George Ciamba, in una conferenza stampa congiunta con il primo-vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans.

    Una cosa che dovremmo imparare dalla crisi migratoria e da quella del debito sovrano è che l’Europa ha sempre trovato i mezzi per adattarsi. Non ci troviamo più davanti a una crisi migratoria. Certamente, la migrazione è un argomento politico, ma io credo che l’Europa sia riuscita a superare la crisi migratoria e lo stesso vale per il modo in cui l’Europa è uscita dalla crisi del debito sovrano, in quanto anche sotto questo profilo si sono verificati degli aspetti imprevisti e abbiamo individuato degli strumenti per farcela, ha detto Ciamba.

    Proprio per questa ragione l’agenda strategica va migliorata. Dobbiamo migliorare il quadro finanziario pluriennale, in quanto la prossima volta dovremo essere meglio preparati, qualora si verificassero altre crisi, ha sottolineato il ministro romeno, indicando quanto sia importante l’unità. La Brexit ci dimostra che l’UE può essere unita ed è questa un’altra lezione che dobbiamo imparare dalle crisi attraversate dall’Europa, precisamente il fatto che ogni volta l’UE esce più unita e più coerente, ha detto ancora il ministro romeno con delega agli Affari europei.

    Il futuro quadro finanziario pluriennale dovrà rispondere sia alle priorità del blocco comunitario che alle nuove sfide, che non è sempre possibile anticipare, ha detto, da partea sua, il primo-vicepresidente della CE, Frans Timmermans. Un accordo sul quadro finanziario pluriennale tra gli stati membri e successivamente tra Consiglio, Commissione e Parlamento Europeo è un’operazione estremamente complicata, ha detto Timmermans nella stessa conferenza stampa congiunta con George Ciamba, accennando alla Brexit.

    L’esercizio sul quadro finanziario pluriennale è stato sempre complicatissimo, e ora più che mai difficile, in quanto uno stato membro importante e contributore netto al budget comunitario lascia l’UE, ha detto Timmermans, aggiungendo che, allo stesso tempo, l’Unione sta affrontando nuove e diverse sfide. Tutta questa complessità costituisce una grande sfida per tutti, ma alla fine raggiungeremo un compromesso, un modo per andare avanti, ha sottolineato il primo vicepresidente della CE, indicando che la riunione di Bucarest ha facilitato il chiarimento della posizione degli stati membri e delle istituzioni europee.

    Quando viene concepito il futuro quadro finanziario pluriennale, ci si deve assicurare di avere i mezzi necessari per le proprie priorità, ma anche la flessibilità di reagire alle vicende, a nuove sfide che probabilmente non si possono sempre anticipare, ha aggiunto Frans Timmermans, rivolgendo agli stati membri, particolarmente a quelli un po’ preoccupati sulla flessibilità di ripensare la posizione, alla luce delle sfide affrontare negli ultimi cinque anni.

    E l’UE si deve preparare per i temi che verranno affrontati al vertice del Consiglio Europeo che si terrà il 9 maggio nella città romena di Sibiu, nonchè per le priorità future, ha detto ancora Timmermans. Tutti ci stiamo preparando per un futuro che porterà delle sfide, ma che sarà, in ugual misura, promettente, ha concluso il primo-vicepresidente della Commissione Euopea, sottolineando che il club comunitario dovrà essere preparato in tal senso.

  • Ministro Ciamba, Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è responsabilità comune

    Ministro Ciamba, Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è responsabilità comune

    Applicare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è una responsabilità comune, che richiede l’impegno attivo degli stati membri, del settore privato e della società civile. Lo ha dichiarato il ministro romeno con delega agli Affari europei, George Ciamba, presente alla conferenza Annual Industry Days, che si svolge a Bucarest sotto gli auspici della Presidenza romena del Consiglio UE e della Settimana dell’Industria Europea. Stando all’agenzia Agerpres, nel suo intervento al seminario Navigating through SDGs. Aligning sustainability goals with the European industries organizzato nell’ambito della conferenza, Ciamba ha sottolineato la necessità di assicurare un impegno profondo del settore privato, al fine di rendere sostanziale la relazione tra l’industria e lo sviluppo sostenibile. In tal senso, il ministro ha spiegato che gli sforzi compiuti finora a livello europeo hanno cominciato a generare risultati concreti. E’ riconosciuto il fatto che l’industria comunitaria è diventata tra le più efficienti a livello globale, contribuendo alla riduzione netta delle emissioni dei gas a effetto serra e, nel contempo, aumentando la produttività.

    George Ciamba, citato da un comunicato del Ministero degli Esteri, ha inoltre sottolineato che questi sforzi hanno portato alla modernizzazione dell’economia europea, ad una crescita economica sostenibile, con benefici sociali ed ecologici per i cittadini comunitari. Eppure, servono anche d’ora in avanti degli iter per meglio informare i cittadini sulle azioni promosse a livello europeo nel loro beneficio, precisa ancora il comunicato. Il ministro ha inoltre sottolineato l’importanza concessa dalla Presidenza romena del Consiglio UE allo sviluppo sostenibile, alla convergenza economica e alla coesione sociale. George Ciamba ha chiuso il suo intervento indicando che, prendendo lo spunto dal documento di riflessione intitolato Verso un’Europa sostenibile entro il 2030, lanciato dalla Commissione Europea, che sottolinea la necessità di maggiori azioni in tal senso, a livello sia europeo che globale, in partenariato con l’Organizzazione delle Nazioni Unite, la Presidenza romena al Consiglio dell’UE avrà come obiettivo la facilitazione dei dibattiti sulle prospettive di applicazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile nell’UE, precisa ancora la fonte.

  • Riunione informale dei ministri del Commercio a Bucarest

    Riunione informale dei ministri del Commercio a Bucarest

    Promuovere il commercio libero sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale del Commercio resta una priorità dell’UE. Lo ha dichiarato il ministro romeno per l’Ambiente d’affari, commercio e imprenditoria, Ştefan-Radu Oprea, al termine della riunione informale dei ministri del Commercio comunitari, svoltasi il 22 febbraio a Bucarest, nell’ambito del semestre romeno di Presidenza del Consiglio dell’UE. Il ministro ha precisato che gli stati membri hanno espresso la disponibilità ad avviare i negoziati sul commercio elettronico.

    In una conferenza stampa congiunta con la commissaria UE per il Commercio, Cecilia Malmström, il ministro romeno, citato dall’agenzia Agerpres, ha spiegato che, per quanto riguarda le relazioni commerciali tra l’UE e gli USA, si contempla il mantenimento di un’agenda bilaterale positiva e la rapida adozione delle direttive sulla valutazione della conformità e la liberalizzazione del commercio con prodotti industriali.
    Il nostro obiettivo, come Presidenza di turno del Consiglio dell’UE, punta a riconfermare l’unità dell’Unione europea e il suo impegno nell’applicare quanto convenuto insieme ai nostri partner americani, tramite una quanto più rapida adozione delle due direttive dei negoziati sulla valutazione della conformità e la liberalizzazione del commercio industriale, ha detto il ministro Oprea, citato dalla stessa fonte.

    Stiamo attraversando una situazione difficile e servono azioni rapide per evitare lo smembramento dell’OMC, ha detto, da parte sua, la commissaria UE Cecilia Malmström. Gli stati membri sostengono con risolutezza gli impegni condotti dalla Commissione Europea a Ginevra, accanto a una serie di partner, al fine di consolidare la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e modernizzare questa istituzione, ha aggiunto Cecilia Malmström.

    Nel corso della riunione informale svoltasi il 22 febbraio a Bucarest, i ministri del Commercio comunitari hanno affrontato temi riguardanti la modernizzazione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e delle relazioni commerciali tra l’UE e gli USA.

  • Preparativi per le elezioni europee

    Preparativi per le elezioni europee

    Nell’Unione Europea, oltre il 70% delle leggi nazionali sono, praticamente, trasposizioni di direttive europee. Si tratta di decisioni importanti che interessano, ad esempio, il sostegno alla crescita economica, la riduzione del consumo di energia o la sicurezza alimentare. Ed è il voto dei cittadini comunitari a stabilire chi prende queste decisioni. Le prossime elezioni europee si terranno nel periodo 23 – 26 maggio e spetta ad ogni stato membro stabilire il giorno preciso. Per essere più vicino ai cittadini, il Parlamento Europeo ha lanciato un nuovo sito con tutti i dettagli sulla votazione in ogni stato membro e all’estero. Il sito presenta informazioni rilevanti: una sezione Q&A sull’Europarlamento, i candidati presidente, cosa succede dopo le elezioni e tante altre notizie.

    Nel contesto della libera circolazione delle persone, una delle più importanti risposte è quella alla domanda Dove si vota? Doru Frantescu, direttore del think tank VoteWatch Europe, con sede a Bruxelles, offre maggiori dettagli. I romeni che vivono all’estero devono scegliere tra i candidati dello stato in cui vivono o quelli del Paese di origine. Quindi, un romeno che vive in Spagna, Italia o Belgio potrà votare i candidati di questi stati, caso in cui si presenta ai seggi elettorali normali dei rispettivi Paesi, in quanto i cittadini dell’UE hanno il diritto di votare nel Paese di residenza, non necessariamente in quello di origine. Ma ugualmente possono votare le liste proposte dai partiti romeni, caso in cui si va ai seggi organizzati dalle ambasciate e dai consolati di Romania nei rispettivi Paesi, spiega Doru Frantescu.

    I cittadini che vivono nei Paesi non UE potranno votare solo le liste di candidati del Paese di origine ai seggi allestiti dalle rappresentanze governative. Non sono necessarie delle procedure supplementari per la registrazione. Le europee di quest’anno saranno le prime dopo la Brexit. I cittadini comunitari eleggeranno 705 eurodeputati rispetto ai 751 attuali. Il nuovo Europarlamento nominerà, a sua volta, i commissari europei ed eleggerà il loro presidente.

  • Le prospettive della difesa europea, in dibattito a Bucarest

    Le prospettive della difesa europea, in dibattito a Bucarest

    Il futuro della difesa europea ha costituito il tema centrale della riunione informale dei ministri degli stati membri dell’UE, svoltasi dal 30 al 31 gennaio a Bucarest, nell’ambito del semestre romeno di Presidenza del Consiglio dell’UE, e presieduta dall’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. I titolari della Difesa dei 28 hanno deciso di consolidare le iniziative in questo campo, con particolare riguardo al Fondo europeo della difesa, ha spiegato l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, in una conferenza stampa congiunta con il ministro della Difesa romeno, Gabriel Leş. Affrontata anche la necessità di integrare gli strumenti europei nel campo della difesa nei sistemi nazionali, ha aggiunto Federica Mogherini, sottolineando che l’operazione Sophia nel Mediterraneo, volta a combattere il traffico di esseri umani, si annovera tra i maggiori successi esterni dell’Unione. Tutti i ministri hanno definito l’operazione Sophia come fondamentale, necessaria, vitale, ha detto la Mogherini, lanciando agli stati membri dell’Unione l’appello di raggiungere un consenso per portarla avanti.

    Un incontro fruttuoso quello di Bucarest, che ha generato uno scambio positivo di opinioni sulla problematica attuale in materia di sicurezza e sulle prospettive della difesa europea, ha detto, da parte sua, il ministro della Difesa romeno, Gabriel Leş. Alla luce dei recenti sviluppi a livello regionale e internazionale, va concessa un’attenzione particolare a queste dimensioni, ha spiegato il ministro nella conferenza stampa congiunta con Federica Mogherini, passando in rassegna anche i temi affrontati ieri sera, nel corso di una cena di lavoro dal tema Le donne, la pace e la sicurezza, un settore di interesse comune per l’Unione Europea e la NATO, cui erano presenti anche il segretario generale dell’Alleanza Nord-Atlantica, Jens Stoltenberg, e il vicesegretario generale dell’ONU per le operazioni di mantenimento della pace, Jean-Pierre Lacroix.

    I colloqui hanno evidenziato la necessità di continuare a consolidare la cooperazione tra l’UE, la NATO e l’ONU in un contesto molto più generale, ha detto il ministro Gabriel Leş, che ha fatto il punto sui temi affrontati oggi: le prospettive della difesa europea.Abbiamo cominciato con un’analisi degli impressionanti sforzi compiuti dagli stati membri e dalle istituzioni dell’Unione, nell’applicare la strategia globale dell’UE in materia di politica estera e di sicurezza. A questo punto, abbiamo esaminato i mezzi pratici per assicurare la coerenza tra le varie iniziative nel campo della difesa. Abbiamo affrontato l’impatto delle tendenze nel campo dell’innovazione tecnologica sulle forze armate e il modo in cui gli strumenti dell’UE possano contribuire alla soluzione delle sfide derivanti. I ministri della Difesa hanno ribadito l’appoggio all’attuazione delle nuove iniziative nel campo della difesa come la cooperazione permanente strutturata (PESCO) e il Fondo europeo della difesa, al fine di continuare a valorizzare le sinergie e a migliorare il loro coordinamento, ha spiegato Gabriel Leş. La mobilità militare è un altro settore che richiede azioni congiunte, coerenza e coordinamento, sia a livello nazionale e dell’UE, che tra la NATO e l’Unione, ha aggiunto il ministro, sottolineando che la Romania concederà un’attenzione particolare al piano di azione riguardante la mobilità militare, tramite un approccio coordinato e pragmatico nell’UE.

  • Dibattiti a Bucarest sulla politica di coesione

    Dibattiti a Bucarest sulla politica di coesione

    Il motto La coesione, un valore comune europeo riassume la visione del semestre romeno di Presidenza del Consiglio UE. Spesso evocata nei discorsi dei leader europei, la riduzione dei divari economici e sociali tra gli stati membri, le regioni e i cittadini dell’Unione si annovera tra i più importanti obiettivi del blocco comunitario. D’altronde, la politica di coesione ha costituito anche uno dei dei grandi temi del primo evento organizzato dal Senato e dalla Camera dei Deputati di Bucarest nell’ambito del semestre di presidenza di turno. Una coesione autentica in Europa, l’unità degli stati membri davanti alle sfide politiche, economiche e sociali, la promozione del pluralismo, della tolleranza e della solidarietà si annoverano tra le priorità della Romania durante i sei mesi di presidenza di turno del Consiglio dell’UE, hanno sottolineato le autorità di Bucarest.

    Inoltre, il presidente del Senato, Calin Popescu Tariceanu, ha affermato che le azioni in difesa della coesione sono essenziali per diminuire le disparità già esistenti tra le varie regioni del continente. Dato che l’UE si sta confrontando con sfide difficili, siamo chiamati, da membri dei Parlamenti, a promuovere la solidarietà sul continente, a sostenere la convergenza, a costruire e a difendere la coesione nell’UE. Riteniamo fondamentali queste azioni, in quanto le differenze già esistenti tra l’est e l’ovest e tra il nord e il sud diventino irreversibili. Il rischio è quello di lasciare le forze estremiste e populiste a trasformare queste disparità in fessure che alimenteranno un’Europa a più velocità e che, alla fine, potranno smembrare l’Unione Europea, ha dichiarato Calin Popescu Tariceanu.

    Da parte sua, la commissaria europea Corina Cretu considera che la politica di coesione è dedicata esclusivamente ai cittadini. A suo avviso, è lo strumento che offre delle risposte ai problemi e alle tensioni in seno al blocco comunitario, come la Brexit, la migrazione o la sicurezza transfrontaliera. La Cretu ha richiamato l’attenzione sul fatto che, in certi casi, le disparità regionali si sono accentuate, soprattutto negli stati membri dell’Europa centro-orientale, fenomeno spiegabile con il fatto che esistono alcune aree urbane, soprattutto attorno alle capitali, che si sviluppano molto velocemente, mentre altre regioni registrano un ritmo più basso. La politica di coesione per il periodo 2021-2027 seguirà più strettamente l’agenda e le priorità europee, puntando su priorità-chiave come l’innovazione, la competitività, i posti di lavoro, le sfide climatiche e ambientali, ha detto Corina Cretu, aggiungendo che, per la prima volta nella storia dell’Unione, gli stanziamenti alla politica di coesione prevedono 373 miliardi di euro, di cui l’80% da destinare alle regioni meno sviluppate.

  • La politica di coesione

    La politica di coesione

    La politica di coesione costituisce una delle più importanti e complesse politiche comunitarie. La maggior parte dei fondi disponibili sono destinati alle regioni e ai Paesi meno sviluppati, al fine di sostenerli per recuperare le differenze economiche e sociali che permangono ancora nell’Unione. La politica di coesione svolge un ruolo notevole nell’elaborazione delle strategie di sviluppo integrato, con interventi da settori come infrastruttura, ricerca – innovazione, occupazione, istruzione, ambiente d’affari, tutela ambientale, cambiamenti climatici, efficienza energetica, in un pacchetto di politiche coerenti rivolte al contesto regionale o locale.

    Un obiettivo prioritario del semestre romeno di presidenza del Consiglio dell’UE resta quello di attirare fondi europei, secondo quanto sottolineato dalla ministra incaricata alla loro gestione nel governo di Bucarest, Rovana Plumb. Faremo il possibile affinchè, tramite le politiche promosse durante i sei mesi di presidenza di turno, tutti gli stati membri e, ovviamente, la Romania, possano avere uno sviluppo durevole, ha dichiarato Rovana Plumb, aggiungendo che, durante questo semestre di presidenza, il Ministero dei Fondi Europei di Bucarest gestirà il pacchetto di coesione, praticamente la base legislativa che consentirà l’assorbimento e l’accesso ai fondi europei dopo il 2020.

    Il principale obiettivo sarà quello di assicurare le condizioni per lo sviluppo durevole degli stati membri. Faremo di modo che questo pacchetto di coesione sia maturato, al fine di assicurare i soldi necessari allo sviluppo e al buon tenore di vita di ogni singolo cittadino europero. Sicuramente, il nostro mandato è quello di facilitare il consenso, però, in ugual misura, certamente dipendendo anche dall’ambizione di ogni stato membro, anche di portare avanti questo pacchetto di coesione, ha aggiunto la ministra Rovana Plumb.

    Da parte sua, la commissaria UE per la politica regionale, Corina Cretu, ha annunciato che, per il dopo 2020, la Commissione ha inviato al Parlamento la maggior proposta di stanziamento per la politica di coesione mai inoltrata finora: si tratta di 373 miliardi di euro per l’intera Unione. Corina Cretu auspica che il budget sia adottato proprio durante il semestre romeno di presidenza, affinchè i fondi possano essere utilizzati dagli stati membri già dal 1 gennaio 2021 per progetti volti a ridurre le disparità tra gli stati membri e a migliorare il tenore di vita dei cittadini.

    Nell’esercizio 2014-2020, alla politica di coesione sono stati stanziati 351 miliardi di euro, cioè circa un terzo del bilancio totale dell’UE. Per questo periodo, tenendo in considerazione i contributi nazionali e altri investimenti privati, l’impatto di questa politica è stimato a circa 450 miliardi di euro. La politica di coesione fa da catalizzatore ai finanziamenti supplementari da fondi pubblici e privati, in quanto impone agli stati membri il cofinanziamento dal bilancio nazionale e genera fiducia tra gli imprenditori.