Category: Romeni in Italia

  • L’integrazione dei romeni in Italia – tra famiglia e lavoro

    L’integrazione dei romeni in Italia – tra famiglia e lavoro


    Il 22 marzo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’Italia, Dipartimento per le Pari Oportunità, in collaborazione con lAmbasciata di Romania a Roma, invitano alla conferenza “L’integrazione dei romeni in Italia tra famiglia e lavoro”.




    Si tratta di un’iniziativa organizzata nell’ambito della Settimana dazione contro il Razzismo, promossa dal 18 al 24 marzo, dallUfficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali con la collaborazione del Centro Studi e Ricerche IDOS — Dossier Statistico Immigrazione.




    In questo contesto, è stata dedicata grande importanza alla comunità romena, per la quale verrà organizzato a Roma questo convegno nazionale, i cui lavori saranno coordinati dal dott. Franco Pittau di IDOS – Dossier Statistico Immigrazione. Interverranno rappresentanti dell’Ambasciata di Romania a Roma, di associazioni dei nostri connazionali nella Penisola o il direttore generale dell’UNAR, Cons. Marco de Giorgi.




    La relazione del Dott. Antonio Ricci di IDOS — Dossier Statistico Immigrazione punta su una lettura socio-statistica sulla presenza e sull’integrazione dei romeni in Italia, come gentilmente ha raccontato egli stesso in un collegamento con Radio Romania Internazionale.


  • La poetessa romena Marta Petreu, al Bistrot de Venise

    La poetessa romena Marta Petreu, al Bistrot de Venise


    Dal 2009, il raffinato Bistrot de Venise ospita ogni mese di marzo l’ormai consueto incontro con un poeta romeno, selezionato e promosso dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.




    Il 14 marzo 2013 è toccato alla poetessa romena Marta Petreu, al quinto incontro del genere, dopo le serate con Nina Cassian del 17 marzo 2009, Mircea Dinescu del 9 marzo 2010, Ileana Malancioiu del 12 marzo 2011 e Matei Visniec del 20 marzo 2012.




    Il progetto rientra nella strategia dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, avviata nel 2008, volta a promuovere costantemente la letteratura romena nella Penisola.




    Marta Petreu è lo pseudonimo letterario di Rodica Marta Vartic, scrittrice, docente di storia della filosofia romena all’Università Babes-Bolyai di Cluj e, dal 1990, caporedattrice della rivista Apostrof. Ha firmato nove volumi personali di poesia e il romanzo “A casa, sul campo di Armageddon”.




    Le poesie di Marta Petreu sono state molto apprezzate dal compianto docente romenista Marco Cugno di Torino (1939 — 2012), il quale ha incluso alcune nell’antologia “La poesia romena del Novecento”, pubblicata da Edizioni dell’Orso ad Alessandria, nel 1996.




    Come omaggio al prof. Marco Cugno, il suo discepolo e successore alla Cattedra di lingua e letteratura romena dell’Università di Torino, prof. Roberto Merlo, lui stesso traduttore di Marta Petreu, è stato presente a Venezia per un dialogo sulla sua creazione poetica, e ha raccontato le impressioni in un collegamento con Radio Romania Internazionale.


    Autore di numerosi studi di letteratura e cultura romena pubblicati in Romania e Italia, Roberto Merlo è diventato negli ultimi anni un collaboratore costante dell’Istituto di Venezia, nella promozione della letteratura romena nella Penisola. Ha tradotto in italiano i volumi “Zogru” e “L’omino rosso”, entrambi di Doina Rusti, nonchè “Una mattinata persa” di Gabriela Adamesteanu.




    L’incontro annuo al Bistrot de Venise si è svolto grazie al contributo finanziario dell’Istituto Culturale Romeno.


  • Convegno di studi “Venezia – tra Oriente e Occidente”

    Convegno di studi “Venezia – tra Oriente e Occidente”


    L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con il patrocinio dell’Istituto Veneto di Lettere, Scienze ed Arti e dell’Università Ca’ Foscari, organizza il 4 e il 5 marzo il convegno intitolato “Venezia tra Oriente e Occidente”.




    La prima giornata di lavori si svolge presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti nella Sala Portego del Palazzo Franchetti e presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, nell’aula conferenze “Marian Papahagi”, mentre la seconda giornata si terrà presso l’Università Ca’ Foscari, nella Sala “Giovanni Morelli” del Palazzo Malcanton-Marcorà.




    Il convegno si prefigge di esaminare la posizione dello stato veneziano nell’ambito dell’evoluzione del contesto internazionale lungo l’intera storia della Serenissima, ma anche di delineare la sua posizione come mediatore tra i due spazi convenzionalmente chiamati “Oriente” e “Occidente”.




    Il convegno riunisce studiosi di Romania, Italia e altri Paesi europei, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Rudof Dinu.


  • Il card. Martinuzzi e la Transilvania, in dibattito a Venezia

    Il card. Martinuzzi e la Transilvania, in dibattito a Venezia


    Il 28 febbraio, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia invita il pubblico alla conferenza dal tema “Giorgio Martinuzzi, statista e monaco agli albori del principato di Transilvania”, sostenuta dal prof. Adriano Papo dell’Università degli Studi di Udine.




    Il cardinale Martinuzzi (1482-1551), dalmata di origini veneziane, fu vescovo di Oradea (ovest della Romania), tesoriere, giudice supremo, comandante militare, luogotenente regio di Ungheria e Transilvania. Personalità di eccezione, diventò uno dei più significativi statisti di Transilvania che riuscì a sfruttare le realtà storiche del suo tempo per il bene della collettività.




    Radio Romania Internazionale ne ha parlato con Alexandru Damian dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, responsabile del progetto.


  • San Giovanni da Capestrano – un viaggiatore nel sud-est europeo

    San Giovanni da Capestrano – un viaggiatore nel sud-est europeo


    Il 18 febbraio, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita la conferenza “Giovanni da Capestrano — un viaggiatore nel sud-est europeo” sostenuta dai docenti Iulian Mihai Damian e Stefan Damian dell’Università “Babes-Bolyai” della città romena di Cluj-Napoca.




    La conferenza, che fa seguito alla pubblicazione di due volumi in romeno, “Giovanni da Capestrano e la Tarda Crociata” di Iulian Mihai Damian, e “Alla ricerca delle reliquie. Gregorio il Decapolita – Giovanni da Capestrano” di Stefan Damian e Filippo de Marchis, affronta elementi meno noti in Italia, che collegano la personalità di S. Giovanni da Capestrano allo spazio romeno ed alla coscienza dei romeni.




    S. Giovanni da Capestrano (1386 – 1456) è uno dei più importanti riformatori della chiesa del Quattrocento. Figura di prim’ordine dell’Osservanza francescana, predicatore di eccezione, giurista e uomo d’azione a servizio dei papi, ebbe un’influenza notevolw sulla sorte dell’Europa centro-orientale, contribuendo in maniera decisiva alla difesa di Belgrado nel 1456, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale il responsabile del progetto, Alexandru Damian, dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.


  • Omaggio a Sergiu Celibidache, a Perugia

    Omaggio a Sergiu Celibidache, a Perugia


    Il 15 e il 16 febbraio, il Conservatorio Morlacchi di Perugia ospita il convegno intitolato “Omaggio a Sergiu Celibidache” dedicato al grande direttore d’orchestra romeno, dalla cui nascita sono ricorsi cent’anni nel 2012. Lungo la sua carriera, ha diretto anche al Teatro alla Scala di Milano, al Teatro la Fenice di Venezia, e all’Auditorium RAI di Torino.




    L’evento, organizzato dall’Associazione Arts et Labor che, grazie al’impegno di due importanti musicisti come Christa Bützberger e Marina Rossi, da più di dieci anni organizza e promuove un’intensa attività didattica e concertistica ispirata con il massimo rigore ai principi della fenomenologia in correlazione con la musica come delineata da Sergiu Celibidache.




    Un’occasione per un ampio sguardo nel vivo dell’eredità del grande direttore d’orchestra romeno, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale Mihai Stan dell’Istituto Romeno di Ricerca e Cultura Umanistica di Venezia, che ha dato il patrocinio al convegno.


  • Costumi e maschere di Romania, alla Notte Culturale del Carnevale

    Costumi e maschere di Romania, alla Notte Culturale del Carnevale


    L’11 febbraio, il Carnevale di Venezia propone al pubblico anche un appuntamento con una notte culturale.




    La Carnival Culture Night vi aspetta anche per riscoprire la mostra “Romania: costumi e maschere popolari da cerimonia”, organizzata dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, col sostegno del Museo del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest, e in collaborazione con gli organizzatori del Carnevale – la Scuola Grande di San Teodoro e Venezia Marketing & Eventi.




    La mostra potrà essere visitata dal pubblico fino alle ore 21:45, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale il responsabile del progetto Mihai Stan dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.


  • Maschere e costumi popolari romeni al Carnevale di Venezia

    Maschere e costumi popolari romeni al Carnevale di Venezia


    La Romania è di nuovo presente al Carnevale di Venezia, che quest’anno ha come parola d’ordine “Vivi in colori”.




    Dal 2 al 14 febbraio, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con il sostegno del Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest e in collaborazione con la Scuola Grande di San Teodoro — Venezia e Venezia Marketing & Eventi, organizzatori ufficiali del Carnevale, invita il pubblico alla mostra intitolata “Romania: costumi e maschere popolari da cerimonia”.




    L’evento sarà ospitato dalla Scuola Grande di San Teodoro di Venezia – San Marco 4810.




    Il responsabile del progetto, Mihai Stan dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, ha offerto tutti i dettagli in un collegamento con Radio Romania Internazionale.


  • “La mia scuola è il mondo” nelle librerie italiane

    “La mia scuola è il mondo” nelle librerie italiane


    In uscita nelle librerie italiane il nuovo libro per linfanzia “La mia scuola è il mondo” di Anna Mahjar-Barducci, giornalista e scrittrice italo-marocchina, cresciuta tra lItalia e l’Africa, e la cui famiglia costituisce un punto di incontro tra le tre grandi religioni del mondo.


    La mamma è musulmana, il padre cristiano e il marito ebreo nato in Romania. E’ presidente dell’Associazione Arabi Democratici Liberali, che ha sede a Roma.


    Ha scritto anche “Italo Marocchina. Storie di immigrati marocchini in Europa” (Diabasis, 2009) e di “Pakistan Express. Vivere (e cucinare) allombra dei talebani” (Lindau, 2011). Ha illustrato il libro insieme alla figlia Hili Carmon, che ha anche ispirato il volume.


    Infatti, il libro ha come protagonista una bambina italo-romena che vive nella Penisola, che vuole mantenere le tradizioni sia romene che italiane. La prefazione del libro è firmata dal Sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio.


    In un collegamento con Radio Romania Internazionale, Anna Mahjar-Barducci ha spiegato, per primo, com’è nata l’idea di scrivere il libro.