Tag: Associazione degli Italiani di Romania

  • Biglietto da visita: il giovane pittore Andrei Pennazio

    Biglietto da visita: il giovane pittore Andrei Pennazio

    A soli 15 anni, dimostra un’eccezionale immaginazione creatrice e un prodigioso talento, doti messe in valore sin da bambino. Di madre romena e padre italiano, il giovane pittore Andrei Pennazio affascina il pubblico con la sua espressività segnata dalla varietà e dall’originalità che definiscono l’arte moderna e contemporanea. Ha cominciato a dipingere all’età di 3-4 anni, e la mamma è stata la prima figura che ha voluto dipingere, racconta Andrei a Radio Romania Internazionale.



    Studente presso il collegio d’Arte Octav Băncilă di Iaşi, capoluogo dell’omonima provincia della Romania orientale, capitale storica della Moldavia e prestigioso centro culturale e accademico, Andrei vanta numerose mostre personali e di gruppo in Romania, Italia e altri Paesi. Nel 2011, si è piazzato al primo posto al Concorso Befana della Ferrero.



    Vanno ricordate le esposizioni personali Il gioco con i ricordi, presentata nel 2016 a Lequio Berria e Alba, in Italia, Accento e colore, inaugurata nel 2017 al Centro Culturale Italiano di Cluj, Armonia e colore, ospitata nello stesso anno dall’Isituto Italiano di Cultura di Bucarest. Nel 2018, su invito dell’Ambasciatore Marco Giungi, ha presentato all’Ambasciata d’Italia a Bucarest la mostra Viaggio, in occasione della Festa Nazionale del 2 giugno. Nello stesso anno, ha inaugurato presso la Biblioteca Stefano il Grande di Chişinău, capitale della confinante Moldova, la mostra Racconti dall’infanzia, ed ha rappresentato la Romania al 2018 Central Eastern European Countries Culture&Art Exhibition, ospitata dalla città cinese di Ningbo.



    Nel 2019 è stato presente al Festival Pankultura, svoltosi a Lille, in Francia, e ha inaugurato una personale presso il Conservatorio Eugène Bozza di Valenciennes. Ha concluso lo scorso anno con la mostra personale Libertà al Palazzo della Cultura di Iaşi e ha iniziato il 2020 con Il Mare a colori, un’esposizione di gruppo ospitata dal Centro Culturale di Pitesti, sotto l’egida delle Foze Navali Romene.



    Quest’anno, segnato dalla cancellazione di numerosi eventi culturali a causa dell’emergenza sanitaria, l’ha visto anche al Salone primaverile del Museo d’Arte di Roman. Comunque, ha approfittato del lockdown generato dalla crisi sanitaria per lavorare di più, come confessa Andrei stesso a Radio Romania Internazionale.



    Volontario nell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT, il giovane pittore adora il Rinascimento, con Leonardo e Michelangelo in primis. Ammira tanto Vincent van Gogh e tanti altri grandi nomi dellarte di tutti i tempi, perchè ciascuno reca il proprio contributo al suo sviluppo, aggiunge Andrei. Ha parlato anche del suo legame con lItalia, esprimendo la gratitudine a tutti coloro che hanno appoggiato il suo percorso artistico.



  • COVID-19: ROASIT porta avanti online progetti e iniziative

    COVID-19: ROASIT porta avanti online progetti e iniziative

    Durante lemergenza del COVID-19, mantenere lo stretto contatto con i suoi membri dellintero Paese è prioritario per lAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT. Lo ha detto a Radio Romania Internazionale il deputato della minoranza italiana al Parlamento di Bucarest, on. Andi Gabriel Grosaru, sottolineando che parecchi membri della ROASIT sono stati in prima fila nella lotta al nuovo coronavirus come medici e infermieri.



    In questo periodo difficile, stiamo pensando, come autorità, di prendere tutte le misure necessarie per rilanciare leconomia romena, ha aggiunto il deputato, che nel corso dei due mesi di stato di emergenza in Romania ha svolto, insieme alla presidente dellAssociazione, Ioana Grosaru, numerosi incontri virtuali con i membri della ROASIT, che, naturalmente, ha trasferito tutte le attività online. E i prossimi progetti e iniziative sociali e culturali proseguiranno sempre in ambiente virtuale, ha detto ancora lon. Andi Gabriel Grosaru.



    “Il futuro non sarà lo stesso, ma dobbiamo adeguarci e andare avanti”, ha aggiunto il deputato della minoranza italiana, rivolgendo un caloroso augurio allEuropa, che ha appena celebrato con discrezione la sua Festa del 9 maggio. Andi Gabriel Grosaru ha fatto riferimento anche al significato della Dichiarazione Schuman, che ha gettato le basi dellodierna Unione Europea.


  • ROASIT: Io parlo italiano e la solidarietà al Bel Paese

    ROASIT: Io parlo italiano e la solidarietà al Bel Paese

    L’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT ha lanciato dal 20 febbraio la seconda edizione del concorso Io parlo italiano, dedicato alla promozione della lingua del Bel Paese.

    Il concorso intende incoraggiare l’uso dell’italiano come lingua materna e si rivolge agli alunni di madrelingua italiana, a coloro che studiano l’italiano come lingua materna, ma anche ad allievi di origini italiane che conoscono la lingua italiana, pur non studiandola a scuola, e a giovani provenienti da famiglie miste. Quindi, un invito rivolto ai giovani, anche per meglio valorizzare e trasformare in un’utilissima e piacevolissima opportunità questi momenti di isolamento che stiamo vivendo.

    L’iniziativa è promossa con il sostegno del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca. Secondo quanto riferisce la ROASIT sul suo sito, gli autori dei saggi selezionati parteciperanno al campo Europolis – Olimpico, previsto dal 30 agosto al 4 settembre.

    A partire dal 2010, la ROASIT ha avviato il progetto Italiani in Romania. Le radici profonde di un’etnia, nell’ambito del quale ha premiato, in seguito ad un concorso, i migliori saggi sulla cultura e la storia della minoranza italiana in Romania. L’edizione 2019 è stata vinta dalla 17enne Ioana Miruna Poloboc della città di Piatra Neamț. Un’esperienza che la ROASIT intende valorizzare e portare avanti, anche col l’appoggio del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca.

    Il Regolamento del concorso e il modulo di iscrizione sono disponibili sul sito dell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT.

    In questi momenti difficili, la ROASIT ribadisce la solidarietà al popolo italiano, in un periodo tragico della sua storia. Preghiamo che romeni, italiani e tutte le altre nazioni superino questa crisi mondiale nel più breve tempo possibile. Facciamo un appello di responsabilità. Non possiamo vincere senza mantenere la calma e senza rispettare esattamente le misure imposte dalle autorità. Che Dio di aiuti!, è il messaggio dell’Associazione degli Italiani di Romania.

  • Nuovo appuntamento con Alessandro Manzoni a Bucarest

    Nuovo appuntamento con Alessandro Manzoni a Bucarest

    Il grande romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni rivisitato e raccontato in equilibrio fra storia e letteratura. E’ questo il quarto quaderno della serie Mi ricordo di un giorno di scuola in cui lo scrittore Antonio Rizzo, che vive da 13 anni in Romania, ripropone letture di grandi autori italiani, pubblicate dall’Associazione degli Italiani di Romania ROASIT. Il libro è stato presentato il 22 gennaio all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, nell’ambito di un evento organizato insieme alla ROASIT.



    Dopo Dante, i crepuscolari, Quasimodo o Ungaretti, Antonio Rizzo ha voluto raccontare quello che lui stesso definisce il romanzo degli italiani, ovvero I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, ritenuto il quarto padre della lingua italiana, dopo Dante, Petrarca e Boccaccio.



    Laureato in Sociologia nel 1976 presso l’Università di Urbino, Antonio Rizzo è specializzato in semiotica e tecnica delle comunicazioni di massa. Formatosi alla scuola di Umberto Eco e Paolo Fabbri, è appassionato di letteratura italiana, ma anche di storia dell’architettura e dell’arte, come ha ricordato la responsabile dell’Ufficio Affari europei, sociali e culturali dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, Maria Luisa Lapresa in apertura dell’evento nel corso del quale sono intervenuti, accanto all’autore, la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, i professori Răzvan Staicu del Collegio Nazionale Ion Neculce di Bucarest e Otilia Doroteea Borcia dell’Università di Belle Arti.



    Il volume Mi ricordo di un giorno di scuola – quaderno 4. Vi racconto il romanzo degli italiani – I Promessi Sposi era stato lanciato a novembre 2019 alla Fiera del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania. La serata ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha rappresentato l’opportunità di analizzare più a fondo il capolavoro manzoniano, ha spiegato l’autore a Radio Romania Internazionale. Il libro di Antonio Rizzo abbina, in un approccio complesso, la storia propriamente detta alla storia della letteratura e della lingua, ma anche ad elementi di sociologia, ha spiegato, da parte sua, il prof. Răzvan Staicu, che firma la prefazione.




  • ROASIT apre 2020 con “Missione regale” di Liana Ceterchi

    ROASIT apre 2020 con “Missione regale” di Liana Ceterchi

    Una nuova serata omaggio dedicata alla Regina Maria di Romania ha aperto la rosa culturale che l’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT propone nel 2020. L’evento, ospitato dalla Casa d’Italia il 16 gennaio, all’indomani della Giornata della Cultura Nazionale, ha avuto come protagonista l’attrice Liana Ceterchi, che ha ripercorso in maniera affascinante l’attività diplomatica condotta da Regina Maria nel 1919, alla Conferenza di Pace di Parigi e in un viaggio in Inghilterra.



    Se durante la Grande Guerra, la sovrana aveva lottato contro tutte le sciagure e carestie, nell’anno immediatamente successivo alla fine del conflitto si è avvalsa di tutte le sue doti diplomatiche, ma anche della sua energia e popolarità, affinchè venissero mantenute le promesse assunte nei confronti della Romania nel 1916, quando era entrata in guerra al fianco dell’Intesa.



    1919 – Missione regale, con video e suono di Leo Bacica e Teodora Toader, è un one woman show tratto dal volume Regina Maria di Romania – Gli ultimi capitoli della mia vita, curato da Diana Mandache, e realizzato in collaborazione con l’Unione dei Teatri di Romania (UNITER), l’Associazione IF…./SE…per le donne, e l’Archivio Nazionale di Romania.



    Uno spettacolo che corona quello che l’attrice Liana Ceterchi stessa definisce il Trittico regale: le sue precedenti due performance che ricordano la Casa Reale di Romania sono state dedicate sempre alla Regina Maria, nel 2018, in occasione del Centenario della Grande Unione, e – un anno prima – alla Principessa Ileana, la figlia più giovane di Ferdinando e Maria, diventata, in seguito al matrimonio con Antonio d’Asburgo, arciduchessa d’Austria, principessa reale d’Ungheria e Boemia e principessa di Toscana. Performance speciali che hanno riscosso un grande successo, come ha ricordato la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, in apertura della serata culturale.



    Nata nel 1875 a Eastwell Park, in Inghilterra, come Maria Alessandra Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha, la futura Regina Maria di Romania sposò il 29 dicembre del 1892 il principe ereditario Ferdinando di Hohenzollern-Sigmaringen. Veniva coronata insieme al consorte come regina della Grande Romania nel 1922 ad Alba Iulia. Durante la Grande Guerra, la regina Maria fu diplomatico, militare, ma soprattutto infermiera. Un impegno che ha portato avanti anche dopo la fine del conflitto mondiale, ha spiegato l’attrice Liana Ceterchi a Radio Romania Internazionale.



    Ho voluto mettere in risalto l’impegno che la sovrana continuava a manifestare: era quello che io chiamerei la battaglia per la Romania, una lotta menata questa volta al tavolo delle trattative, in quanto era cugina di primo grado del sovrano britannico e la sua voce era ascoltata. Non si stancava mai, perchè era il suo grande patriottismo che la animava. Si è avvalsa di tutti i mezzi per rendere la Romania conosciuta e affinchè gli alleati mantenessero la parola. Aveva una chiaroveggenza straordinaria e una verticalità nella sua relazione con Dio, con la giustizia. Si rendeva conto che dopo la Grande Guerra era nato un nuovo ordine mondiale, con l’avvento del bolscevismo, del regime comunista e l’allontanamento di alcune case reali europee. In Romania, la monarchia è rimasta fino alla fine della seconda Guerra mondiale, quando i dadi erano ormai tratti. Ebbene, Regina Maria ha anticipato queste vicende e dubbitava se il figlio Carlo II avesse avuto la forza di salvare il Paese. E abbiamo visto che aveva ragione, la mamma conosceva benissimo il figlio, spiega l’attrice.



    L’idea della Missione regale è nata un paio di anni fa, quando Liana Ceterchi ha ricevuto in regalo il volume di memorie Gli ultimi capitoli della mia vita, dopo aver presentato lo spettacolo tratto dal libro I live again, scritto dalla principessa Ileana, al monastero ortodosso consacrato alla Trasfigurazione di Ellwood City, in Pennsylvania, fondato dalla stessa Ileana. In quella occasione, le suore hanno regalato a Liana Ceterchi anche la raccolta di preghiere della principessa. Il volume Gli ultimi capitoli della mia vita è suonato come una campanella per Liana Ceterchi, che si impegna tanto per far conoscere la Regina Maria soprattutto alle giovani generazioni, che appena ora cominciano a scoprirla.



    Nei licei in cui ho presentato lo spettacolo, i giovani erano felici di appredere cose nuove, per loro era un orizzonte completamente nuovo. La percezione di un racconto presentato da uno spettacolo teatrale è diversa da una lezione di storia. E poi, io dico sempre che sapere è capire, quindi penso sia molto importante conoscere che queste cose rimaste sconosciute ai tempi del comunismo. Ed è stato questo uno dei motivi che mi hanno spinto a trasporre questi argomenti in quello che io chiamo Trittico regale: la principessa Ileana e la Regina Maria sono spettacoli che porterei pro bono in tutti i licei e ovunque i giovani venissero a conoscere la vera storia. Penso che questa sia un’ottima cosa per conoscere la nostra identità come popolo, sapere chi siamo e chi sono stati i nostri antenati, ha detto ancora Liana Ceterchi, che ha riscosso lunghi applausi e apprezzamenti anche alla Casa d’Italia.



    Una performance dedicata anche alla Giornata della Cultura Nazionale, celebrata il 15 gennaio, ha ricordato a Radio Romania Internazionale il deputato Andi Gabriel Grosaru, che rappresenta la minoranza italiana nel Parlamento di Bucarest. Il deputato ha inoltre anticipato una ricca agenda di eventi che verranno promossi dalla ROASIT nel 2020.




  • Acquerelli di Antonio Rizzo, in mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Acquerelli di Antonio Rizzo, in mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Una generosa selezione di acquerelli dipinti dallo scrittore Antonio Rizzo, che ha anche una grande passione per la pittura, è stata inaugurata il 9 dicembre all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in una mostra organizzata insieme all’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT. Questa passione per la pittura era latente sin da ragazzo, ma è stata attivata a Bucarest, ha spiegato a Radio Romania Internazionale Antonio Rizzo, che vive da 13 anni nella capitale romena. E le sue fonti di ispirazione sono la natura e il paesaggio. Un paesaggio da cui traspare anche la nostalgia per la Puglia natale, come notava la professoressa Otilia Doroteea Borcia, intervenendo all’inaugurazione della mostra accanto alla presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, e al critico d’arte Emilia Cernaianu.



    Laureato in Sociologia nel 1976 presso l’Università di Urbino, specializzato in semiotica e tecnica delle comunicazioni di massa e formatosi alla scuola dei professori Umberto Eco e Paolo Fabbri, Antonio Rizzo ha partecipato successivamente a numerosi seminari post-laurea di approfondimento e specializzazione tenuti dallo stesso Umberto Eco, ha ricordato la responsabile dell’Ufficio Affari Europei, Sociali e Culturali dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, Maria Luisa Lapresa, presentando al pubblico Antonio Rizzo. Tra le sue esperienze, l’autore annovera anche l’insegnamento della lingua italiana e varie attività giornalistiche. Antonio Rizzo è appassionato di letteratura italiana, di storia dell’architettura e di storia dell’arte.



    E’ membro dell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT, con la quale collabora tenendo conferenze e scrivendo articoli sulla rivista Siamo di nuovo insieme. Con le edizioni ROASIT, dal 2014 al 2019, ha pubblicato quattro volumi divulgativi di letteratura italiana, presentati in licei e università: Viaggio nella memoria attraverso le poesie imparate a scuola, Dante: Inferno in canti e terzine scelte, Poeti italiani fra tradizione e innovazione: dai Crepuscolari a Quasimodo e Ungaretti e Vi racconto il romanzo degli italiani: I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, quest’ultimo uscito nel 2019 e presentato dalla ROASIT anche alla Fiera del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania.




  • ROASIT, nuovi appuntamenti alla Fiera del Libro Gaudeamus

    ROASIT, nuovi appuntamenti alla Fiera del Libro Gaudeamus

    Come ogni anno, anche nel 2019 lAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT ha presentato il suo biglietto da visita alla Fiera del Libro Gaudeamus, accanto alle altre associazioni delle minoranze nazionali del Paese, con uno spazio generoso presso lo stand del Dipartimento delle Relazioni Interetniche del Governo di Bucarest. I visitatori hanno avuto modo di (ri)scoprire la storia della comunità italiana di Romania, soprattutto attraverso libri e pubblicazioni.



    Il 22 novembre, sono stati presentati i mezzi di comunicazione dellAssociazione – il sito www.roasit.ro, la rivista “Siamo di nuovo insieme” e la pubblicazione “Piazza Romana”. Inoltre, il 23 novembre, è stato lanciato un nuovo volume dello scrittore e membro ROASIT Antonio Rizzo, che vive da anni in Romania. Si tratta del quarto quaderno della serie dei “Mi ricordo di un giorno di scuola”, in cui ripropone letture di grandi autori italiani, pubblicate dalla ROASIT. Dopo Dante, i crepuscolari, Quasimodo o Ungaretti, questa volta Antonio Rizzo ha voluto raccontare quello che lui stesso definisce “il romanzo degli italiani”, ovvero “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Levento è stato patrocinato dallAmbasciata dItalia a Bucarest.



    Laureato in Sociologia nel 1976 presso lUniversità di Urbino, Antonio Rizzo è specializzato in semiotica e tecnica delle comunicazioni di massa. Formatosi alla scuola di Umberto Eco e Paolo Fabbri, è appassionato di letteratura italiana, ma anche di storia dellarchitettura e dellarte, come ha ricordato la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, in apertura dellevento nel corso del quale sono intervenute anche le professoresse Otilia Doroteea Borcia e Mara Chiritescu.



    “Dopo tre libri di poesia, ho pensato che parlare di prosa fosse necessario”, ha spiegato lautore a Radio Romania Internazionale, sottolineando che “Alessandro Manzoni è considerato ormai da tempo il quarto padre della lingua italiana”.









    Presente allevento, lon. Andi Gabriel Grosaru, deputato della minoranza italiana nel Parlamento di Romania, ha ricordato a Radio Romania Internazionale il contributo di Antonio Rizzo alle attività promosse dalla ROASIT e ha passato in rassegna anche le pubblicazioni dellAssociazione. “La vita di unassociazione si vede e si sente anche tramite le sue pubblicazioni che sono lo specchio della sua attività quotidiana”, ha detto ancora il deputato Andi Gabriel Grosaru.


  • ROASIT: Festival Confluenze, una storia di successo

    ROASIT: Festival Confluenze, una storia di successo

    Una storia di successo allinsegna della comunanza e del dialogo interculturale: la XII/a edizione del Festival Interetnico Internazionale “Confluenze”, organizzato dallAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT, finanziato dal Ministero della Cultura, con il patrocinio dellAmbasciata dItalia a Bucarest, ha destato linteresse di un folto pubblico e ha attirato un gran numero di partecipanti che lhanno definito un reale successo.



    Dal 4 al 6 ottobre, il Festival ha riunito a Iaşi, capoluogo dellomonima provincia della Romania orientale e capitale storica della Moldavia, rappresentanti delle minoranze nazionali, autorità, personalità culturali e accademiche. Levento è iniziato con una tavola rotonda dal tema “La storia che ci separa, le storie che ci uniscono”, seguita da una parata degli ensemble tradizionali delle minoranze e uno spettacolo ospitato dal Complesso Palas di Iaşi.



    La tavola rotonda, dedicata alla migrazione e alla diaspora, è stata organizzata dalla ROASIT in partenariato con il Consiglio Provinciale di Iaşi, attraverso lAssociazione Euronest. Nel corso dei dibattiti moderati dalla direttrice di ADI Euronest, Alina Popa, sono intervenuti la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, il presidente del Consiglio Provinciale di Iaşi, Maricel Popa, lon. Camelia Gavrilă, presidente della Commissione Istruzione, Scienza, Gioventù e Sport della Camera dei Deputati, lon. Venera Popescu, esponente della minoranza macedone e lon. Andi-Gabriel Grosaru, rappresentante della minoranza italiana nel Parlamento di Romania, nonchè la segretaria di stato al Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo di Bucarest, Enikő Katalin Lacziko, o Sara Cicchinelli, sindaca di Civita dAntino della regione Abruzzo, ospite speciale di questa edizione di Confluenze, insieme al Coro Folk Rio di Roccavivi.



    Per loccasione, il presidente del Consiglio Provinciale di Iaşi, Maricel Popa, ha conferito allAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT un Diploma di Eccellenza, per il forte impegno nella promozione dei valori e delle tradizioni delle minoranze nazionali del Paese.



    La seconda sessione della tavola rotonda, svoltasi il 5 ottobre, ha goduto della presenza dellAmbasciatore dItalia a Bucarest, Marco Giungi, del console onorario dItalia a Iaşi, Enrico Novella, nonchè del sindaco della città, Mihai Chirica, e del sottosegretario di stato al Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo di Bucarest, Amet Aledin, accanto ad altri ospiti di prestigio.



    La presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, ha spiegato a Radio Romania Internazionale in che cosa consiste il valore aggiunto portato al Festival “Confluenze” dai temi affrontati alla tavola rotonda.



    “Per collegare la minoranza storica e la migrazione italiana verso la Romania, che ha una storia che rassomiglia a quella della comunità romena che vive in Italia, abbiamo dedicato la prima giornata del Festival alla storia che ci separa. I partecipanti hanno discusso questi fenomeni succedutisi nel giro di oltre 100 anni. Nel secondo giorno, il discorso è stato incentrato sullattualità della diaspora, precisamente su quelle vicende e situazioni affrontate dalle due comunità. In effetti, si tratta di storie simili, poichè la migrazione comporta varie situazioni più o meno piacevoli. La nostra sorpresa particolarmente piacevole è stata che i membri del Coro Folk Rio di Roccavivi hanno espresso linteresse per i dibattiti di questa tavola rotonda e hanno voluto parteciparvi. Gli echi al loro rientro in Italia sono stati particolarmente favorevoli”, ha spiegato la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru.



    La tavola rotonda è stata seguita dalla tradizionale parata degli ensemble delle minoranze nazionali di Romania, che si sono esibiti in una bellissima performance al Complesso Palas di Iaşi, nonchè nelle località di Victoria e Ciurea.




  • Confluenze, ROASIT porta di nuovo il Festival internazionale interetnico a Iaşi

    Confluenze, ROASIT porta di nuovo il Festival internazionale interetnico a Iaşi

    Diventato già una tradizione, il Festival internazionale “Confluenze”, organizzato dallAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT e finanziato dal Ministero della Cultura e dellIdentità Nazionale, è giunto alla XII/a edizione, patrocinata dallAmbasciata dItalia a Bucarest. Dal 4 al 6 ottobre, il Festival riunirà a Iaşi, capoluogo dellomonima provincia della Romania orientale e capitale storica della Moldavia, rappresentanti delle minoranze nazionali, autorità, personalità culturali e accademiche, allinsegna della comunanza e del dialogo interculturale.



    I partner della ROASIT sono il Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo di Romania, il Comune di Iaşi, il Consiglio Provinciale di Iaşi attraverso lAssociazione Euronest, i comuni di Ciurea e Victoria, nonchè il Museo dellUnione. Levento sarà incentrato sulla tavola rotonda dal tema “La storia che ci separa, le storie che ci uniscono”, seguita da una parata degli ensemble tradizionali delle minoranze e uno spettacolo ospitato dal Complesso Palas di Iaşi.



    La prima parte della tavola rotonda – “La storia che ci separa” – dedicata alle minoranze di Romania, che si svolgerà il 4 ottobre, sarà moderata dalla presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, la quale ha spiegato a Radio Romania Internazionale cosa portano di nuovo le “Confluenze” nel 2019.




  • Europolis Olimpica, “Io parlo italiano” con la ROASIT

    Europolis Olimpica, “Io parlo italiano” con la ROASIT

    Europolis Olimpica per imparare l’italiano ballando: un’iniziativa che l’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT ha promosso anche nel 2019, con campi estivi per i bambini a Tulcea e Suceava. A partire dal 2010, la ROASIT ha avviato il progetto Italiani in Romania. Le radici profonde di un’etnia, nell’ambito del quale ha premiato, in seguito ad un concorso, i migliori saggi sulla cultura e la storia della minoranza italiana in Romania.



    Con Europolis Olimpica, che deriva da questa esperienza ed è appoggiata anche dal Ministero dell’Istruzione Nazionale, la ROASIT ha invitato quest’anno i bambini della comunità a partecipare al concorso Io parlo italiano, il cui gran premio consiste in un soggiorno in Italia.



    Ad agosto, i migliori partecipanti a questa gara, provenienti dalle province di Neamț e Timiș, nonchè dalle città di Pitești, Bucarest, Iași e Suceava, affiancati dalla presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, hanno continuato ad approfondire le conoscenze di lingua italiana, abbinandole ad altre attività educative e di divertimento nel campo estivo organizzato a Tulcea: lezioni di danze tradizionali italiane, visite a musei e monumenti storici come il famoso Tropaeum Traiani.



    Tutto ha raggiunto l’apice con l’assegnazione dei premi del concorso Io parlo italiano. Il primo è stato aggiudicato dalla 17enne Ioana Miruna Poloboc di Piatra Neamț, il secondo è andato a Roberta Tassinari della provincia di Timiș, mentre il terzo a Emma Pita di Bucarest, come informa la ROASIT sul suo sito. Due menzioni sono state assegnate a George Adrian Chirilă della provincia di Neamț e Alecsandra Rotaru di Suceava.



    A questa bella esperienza si sono uniti due simpatizzanti liguri della ROASIT: su invito della presidente dell’Associazione, Pieralba Melo e il marito hanno accompagnato i bambini sia a Tulcea che a Suceava, aiutandoli ad arricchire le conoscenze sull’Italia: lingua, arte, storia o cucina. Nonna Alba, come teneramente l’hanno chiamata i bambini durante questo soggiorno, ha raccontato l’esperienza a Radio Romania Internazionale.


  • ROASIT: Un bel dì, incontro con la professoressa e scrittrice Coleta De Sabata a Timişoara

    ROASIT: Un bel dì, incontro con la professoressa e scrittrice Coleta De Sabata a Timişoara

    Scrivere come se vivessi una grande avventura: così intitola la scrittrice Coleta De Sabata, già rettore del Politecnico di Timişoara, l’introduzione al suo volume Gli Etruschi, pubblicato nel 2018 dall’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT, che verrà presentato il 21 giugno a Timisoara, insieme al libro I miei viaggi: Italia, firmato dalla stessa autrice. Un evento che rientra nel più ampio progetto intitolato Un bel dì, che la ROASIT dedica alla professoressa Coleta De Sabata, come spiega la presidente dell’Associazione, Ioana Grosaru.



    Oltre alla presentazione dei due libri, stampati con il sostegno finanziario della ROASIT, l’incontro che si terrà il 21 giugno, dalle ore 17.00, presso la Casa Adam Müller-Guttenbrunn di Timişoara, invita il pubblico anche alla proiezione di un film-ritratto, realizzato sempre dalla ROASIT, e ad uno spettacolo ispirato dal volume Il giardino segreto del pittore, l’ultimo dei sei che compongono la saga Il clan dei De Niro, in cui Coleta De Sabata racconta la migrazione italiana nelle regioni storiche del Banato e della Transilvania, che parte alla fine dell’Ottocento, ristampati sempre grazie all’impegno della ROASIT.



    Storie di vita, ricordi, racconti di famiglia integrati in una successione di evoluzioni politiche, economiche, sociali e culturali che coprono 130 anni. Sia Il clan dei De Niro che Gli Etruschi sono stati presentati negli anni scorsi alla Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania, dove l’Associazione degli Italiani di Romania è sempre presente con uno spazio generoso presso lo stand del Dipartimento delle Relazioni Interetniche del Governo di Bucarest.



    Nata nel 1935 ad Arad, capoluogo dell’omonima provincia della Romania occidentale, oltre all’attività accademica, Coleta De Sabata ha dedicato molto tempo anche a quella letteraria. E’ autrice di romanzi, ma anche di presentazioni di diverse personalità e performance nel campo della tecnica raggiunti nella regione del Banato. E’ diventata particolarmente interessata degli etruschi negli anni ’70 del Novecento, dopo il suo primo viaggio a Roma, nel 1967, cosicchè ha voluto raccontare la loro storia.



    Una storia che la prof.ssa Coleta De Sabata ha raccontato anche a Radio Romania Internazionale, spiegando anche il legame con i suoi viaggi in Italia, che intitolano il secondo volume che verrà presentato il 21 giugno. I protagonisti della spettacolo Un bel dì, che accompagna la presentazione, sono i pianisti Remus e Roman Manoleanu, l’ultimo anche sceneggiatore, i soprani Bianca e Stanca Manoleanu, Irina Moşu-Velciu – soprano e attrice, Mădălina e Dante Roza – ballerini, l’artista Geanina Roza, tutti sotto la guida del regista e attore Alexandru Roza.




  • Carnevale: festa in maschera con la ROASIT

    Carnevale: festa in maschera con la ROASIT

    Un pezzo del Carnevale veneziano alla Casa d’Italia di Bucarest, dove, il 5 marzo, l’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT ha regalato ai suoi membri e amici un bel momento di gioia e divertimento. Un’atmosfera veramente particolare, grazie anche ai raffinati costumi e maschere che hanno fatto il delizio della serata. Tutto condito da dolci di carnevale, tra castagnole, frittelle e tante chiacchere…



    La ROASIT ha voluto iniziare la primavera con l’atmosfera magica del Carnevale, ha detto a Radio Romania Internazionale il deputato della minoranza italiana nel Parlamento di Bucarest, Andi Grosau.



    Ospite dell’evento, il segretario di stato al Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo romeno, Aledin Amet, ha espresso apprezzamenti per i progetti promossi dall’Associazione degli Italiani di Romania. Un nuovo evento portato nei nostri cuori dalla comunità italiana, che riesce ad attirare tantissimi simpatizzanti, tra cui sono felice di annoverarmi, perchè ammiro molto la cultura italiana. La ROASIT organizza da molti anni eventi di rilievo e qualità, e questa festa rientra in questa rosa. Io sono veramente felice di trovarmi, in primo luogo, tra amici: ne ho sempre trovati tanti in seno alla comunità italiana. Mi congratulo con l’impegno della ROASIT di mettere in risalto il percorso di questa comunità anche attraverso simili iniziative artistiche. E’ una cosa straordinaria perchè, in fin dei conti, è un atto culturale, cosicchè auguro successo all’Associazione. Assicuro la ROASIT che il Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo romeno continuerà ad essere vicino a questa comunità, ha detto Aledin Amet a Radio Romania Internazionale.



    Un’atmosfera di carnevale accompagnata perfettamente dalla performance dell’artista Alex Tomaselli e della sua chitarra. La serata si è conclusa in bellezza, con l’assegnazione dei premi: per la categoria costumi, il primo riconoscimento è andato a Vasile Floristean, membro della ROASIT, nei panni di Abraham Lincoln, mentre quello per il travestimento alla vicepresidente dell’Associazione, Mihaela Profiriu.




  • ROASIT apre il 2019 con serata omaggio Regina Maria

    ROASIT apre il 2019 con serata omaggio Regina Maria

    E con una serata omaggio alla Regina Maria di Romania, un one woman show dellattrice Liana Ceterchi, che lAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT ha inaugurato la stagione culturale del 2019. Lo scorso anno, che ha segnato il Centenario della Grande Unione, era stato aperto dalla ROASIT sempre con uno spettacolo teatrale che ha avuto come protagonista la stessa Liana Ceterchi, nei panni della Principessa Ileana di Romania, la figlia più giovane di Ferdinando I e Maria, diventata, in seguito al matrimonio con Antonio dAsburgo, arciduchessa dAustria, principessa reale dUngheria e Boemia e principessa di Toscana.



    “La proposta dello scorso anno con lo spettacolo dedicato alla Principessa Ileana è stata di buon augurio per la nostra attività, cosicchè abbiamo deciso di cominciare il 2019 sempre con una simile performance, che ci ricorda questa volta Regina Maria”, ha detto la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, in apertura dellevento ospitato l8 gennaio dalla Casa dItalia a Bucarest, ricordato anche le personalità spiccanti dellAssociazione, tra cui il compianto Mircea Grosaru, già deputato in rappresentanza della minoranza italiana nel Parlamento romeno, la regista Sorana Coroama Stanca, o la musicologa Doina Paron Floristean.



    La splendida performance dellattrice Liana Ceterchi ha evocato in una maniera affascinante lillustre personalità della Regina Maria, la regina di tutti i romeni, ripercorrendo i tormentati anni della prima Guerra Mondiale, con una sceneggiatura firmata dallattrice stessa accanto a Edith Negulici, e tratta dai diari di guerra stesi dalla sovrana dal 1916, quando la Romania entrò in guerra al fianco dellIntesa, fino alla fine del conflitto, nel 1918, quando veniva coronato anche il sogno di unificazione della Grande Romania. Una guerra in cui la regina Maria fu diplomatico, militare, ma soprattutto infermiera.



    Nata nel 1875 a Eastwell Park, in Inghilterra, come Maria Alessandra Vittoria di Sassonia-Coburgo-Gotha, la futura Regina Maria di Romania sposò il 29 dicembre del 1892 il principe ereditario Ferdinando di Hohenzollern-Sigmaringen. Veniva coronata insieme al consorte come regina della Grande Romania nel 1922 ad Alba Iulia.



    Come sovrana, Maria di Romania scriveva nel suo testamento: “Benedico te, amata Romania, Paese delle mie felicità e dei miei dolori, Paese bello vissuto nel mio cuore, i cui sentieri conobbi tutti. Paese bello che vidi unificato, il cui destino mi fu consentito di vedere compiuto. Sii tu per sempre benestante, grande e piena di virtù, ergiti sempre orgogliosa tra le nazioni, sii tu onorata, amata e ingegnosa. Confido di avervi capito: non ho giudicato, ho amato”.



    Lattrice Liana Ceterchi ha raccontato a Radio Romania Internazionale lesperienza di questo splendido one woman show, per la cui sceneggiatura ha dovuto riassumere oltre mille pagine di memorie. “Come qualsiasi ruolo ed esplorazione della vita di una personalità, è unesperienza che ti arricchisce e ti apre nuovi orizzonti, soprattutto quando si tratta di una persona che ha superato i propri limiti. Dopo la Principessa Ileana, vogliamo dedicare degli spettacoli a tutte le nostre regine. Con questa performance, mi sono soffermata solo agli anni di guerra, perchè la sceneggiatura è stata tratta proprio dal diario della sovrana. Ci sono tanti altri capitoli sulla vita della regina da esplorare e già contepliamo ulteriori spettacoli”, ha detto Liana Ceterchi, definendo Regina Maria come “un ideale e un modello da seguire”, soprattutto per le giovani generazioni.




  • Festa minoranze: la parola al deputato della comunità italiana, on.Andi Grosaru

    Festa minoranze: la parola al deputato della comunità italiana, on.Andi Grosaru

    Ogni anno, il 18 dicembre, in Romania viene celebrata la Festa delle minoranze nazionali. Nello stesso giorno del 1992, lAssemblea Generale dellONU adottava la Dichiarazione sui diritti delle persone appartenenti alle minoranze nazionali, etniche, religiose e linguistiche. Successivamente, più stati hanno riconosciuto limportanza del documento, adottando il 18 dicembre come Festa delle minoranze nazionali, istituita anche dalla Romania con una decisione governativa nel 1998. Infatti, nel Paese convivono tante etnie: albanesi, armeni, greci, ungheresi, tedeschi, italiani, ebrei, bulgari, croati, cechi, slovacchi, serbi, russi di antico rito ortodosso, polacchi, ucraini, macedoni, rom, turchi e tartari.



    Per la comunità storica italiana, rappresentata dallAssociazione degli Italiani di Romania – RO.AS.IT e al Parlamento dallon. Andi Gabriel Grosaru, anche il 2018 è stato un anno ricco di eventi, soprattutto nel contesto straordinario delle celebrazioni dedicate al Centenario della Grande Unione. La RO.AS.IT, presieduta da Ioana Grosaru, ha organizzato anche questanno numerosi incontri multiculturali, volti a evidenziare il contributo delle minoranze, di quella italiana in particolare, alla costruzione della Romania moderna.



    Un esempio in tal senso è il Festival Internazionale “Confluenze”, diventato già tradizione, organizzato dalla RO.AS.IT dal 5 al 7 ottobre a Iasi, capoluogo dellomonima provincia della Romania orientale. Finanziata dal Ministero della Cultura e dellIdentità Nazionale, lXI/a edizione del Festival è stata dedicata questanno al Centenario della Grande Romania. Per loccasione, giovani italiani, greci, ebrei, polacci, turchi, russi di antico rito ortodosso, ruteni, tedeschi, croati o macedoni, ma anche romeni, hanno voluto condividere le proprie tradizioni, allinsegna della comunanza e del dialogo interculturale.



    Uno dei riferimenti editoriali marchio ROASIT nel 2018 è la pubblicazione del volume “Gli etruschi” di Coleta De Sabata, presentato alla 25/a edizione della Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus, organizzata a novembre da Radio Romania.



    La comunità storica italiana di Romania si è riconfermata anche questanno come un riferimento importante nello sviluppo delle relazioni Romania – Italia. Nel mese di maggio, la RO.AS.IT ha inaugurato al Palazzo Lascaris di Torino la mostra “Dallimmigrazione allintegrazione”, che racconta attraverso immagini la storia degli italiani emigrati in Romania tra la fine dellOttocento e linizio del Novecento. Inoltre, dal 14 al 17 ottobre, lon. Andi Grosaru ha fatto parte della delegazione ufficiale che ha accompagnato il presidente Klaus Iohannis durante la sua visita di stato in Italia, la prima di questo massimo livello negli ultimi 45 anni.



    In unintervista a Radio Romania Internazionale in occasione della Festa delle minoranze nazionali, il deputato Andi Gabriel Grosaru ha fatto riferimento al significato di questa celebrazione, passando in rassegna anche i progetti promossi dalla RO.AS.IT nel 2018.


  • Gaudeamus: il volume “Gli etruschi” di Coleta De Sabata, presentato dalla ROASIT

    Gaudeamus: il volume “Gli etruschi” di Coleta De Sabata, presentato dalla ROASIT

    “Scrivere come se vivessi una grande avventura”: così intitola la scrittrice Coleta De Sabata, già rettore del Politecnico di Timisoara, lintroduzione al suo volume “Gli etruschi”, pubblicato questanno dallAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT e presentato il 14 novembre alla Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania. Ledizione 2018 riveste un significato speciale, alla luce di tre grandi ricorrenze: il Centenario della Grande Unione del 1918, il 90/o anniversario di Radio Romania e il 25/o di Gaudeamus. Come ogni anno, la ROASIT presenta il suo biglietto da visita alla fiera, accanto alle altre associazioni delle minoranze nazionali di Romania, con uno spazio generoso presso lo stand del Dipartimento delle Relazioni Interetniche del Governo di Bucarest. Infatti, allo stand della ROASIT, i visitatori scoprono tutta la storia della comunità italiana di Romania, soprattutto attraverso libri e pubblicazioni.



    “E un anno in cui tutti celebriamo eventi importanti per il Paese, ma anche per Gaudeamus, che festeggia il 25/o anniversario. Anche la nostra associazione corona più di 25 anni di impegni e attività culturali, per portare avanti lidentità di una bella comunità come quella italiana. E con orgoglio che la ROASIT si fa carico di questo compito di presentare le sue attività e le sue pubblicazioni. Tutto per mettere in luce una comunità storica e la brava gente che la rappresenta”, ha detto la Presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, presentando il volume “Gli etruschi” e le pubblicazioni dellassociazione, “Siamo di nuovo insieme” e “Piazza Romana”. Con “Gli etruschi”, Coleta De Sabata ci propone nuove modalità di guardare la storia, ha aggiunto Ioana Grosaru.



    Nata nel 1935 ad Arad, capoluogo dellomonima provincia della Romania occidentale, oltre allattività accademica, Coleta De Sabata ha dedicato molto tempo anche a quella letteraria. E autrice di romanzi, ma anche di presentazioni di diverse personalità e performance nel campo della tecnica raggiunti nella regione del Banato. Lo scorso anno, sempre alla Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus, la ROASIT presentava la sua saga “Il clan dei De Niro”, che racconta la storia delle migrazione italiana nelle regioni storiche del Banato e della Transilvania, a partire dalla fine dellOttocento. “Il clan dei De Niro” e “Gli etruschi” sono stati ristampati col sostegno finanziario della ROASIT. Lautrice è diventata particolarmente interessata degli etruschi negli anni 70 del Novecento, dopo il suo primo viaggio a Roma, cosicchè ha voluto raccontare la loro storia.



    La direttrice della rivista “Siamo di nuovo insieme”, Gabriela Tarabega, ha parlato a Radio Romania Internazionale del libro firmato da Coleta De Sabata, ma anche delle pubblicazioni della ROASIT.



    Ospite dellevento organizzato dallAssociazione degli Italiani di Romania alla Fiera Gaudeamus, il segretario di stato al Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo romeno, Aledin Amet, ha fatto riferimento, in dichiarazioni a Radio Romania Internazionale, allintensa attività svolta dalla ROASIT e al contributo delle minoranze nazionali alla costruzione dello stato nazionale unitario romeno.



    “Questo incontro viene a completare la rosa di eventi dedicati al Centenario. Sono stato molto felice di essere accanto ai nostri amici italiani della ROASIT, sempre impegnati nella promozione dei valori spirituali della comunità, che costituiscono la più preziosa dote. Quando parliamo di valori spirituali, facciamo riferimento in primo luogo alla promozione della lingua materna, della storia e delle tradizioni e della religione. Ed è proprio quello che fa la ROASIT: promuove la propria identità attraverso simili eventi culturali. E un anno particolare per tutti noi romeni, a prescindere dalletnia: festeggiamo il Centenario della Grande Unione della Romania, diventata un Paese di tutte le comunità etniche. I nostri antenati hanno combattuto per questo Paese durante le due guerre mondiali, recando un prezioso contributo alla costruzione dellodierna Romania. Siamo insieme da centinaia di anni proprio perchè siamo riusciti a comprenderci tra di noi, a capire la cultura degli altri. Il nostro messaggio va non solo alle minoranze, ma anche alla popolazione maggioritaria, poichè è la comprensione reciproca il fattore che garantisce una continuità alla nostra vita”, ha detto il segretario di stato Aledin Amet.