Tag: commemorazione

  • 22.12.2024

    22.12.2024

    Politica – Al termine delle consultazioni con i partiti parlamentari sulla nomina di un candidato alla carica di primo ministro, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato oggi che è possibile “in brevissimo tempo” la formazione di un governo di coalizione pro-europeo. “La coalizione pro-europea formata da PSD – PNL – UDMR e le minoranze è venuta con tutti i leader insieme, mi hanno informato che i negoziati per trovare una solida equazione governativa stanno per essere ultimati”, ha detto il capo dello stato. All’invito del presidente hanno risposto la coalizione pro-europea PSD – PNL – UDMR più le minoranze e l’USR, mentre i partiti sovranisti AUR, SOS Romania e POT si sono rifiutati di presentarsi.

    Parlamento – La plenaria della Camera dei Deputati ha votato oggi la struttura delle commissioni specializzate e la rappresentanza dei partiti nelle rispettive commissioni. Il Partito Socialdemocratico (PSD) guiderà sette commissioni permamenti, l’AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni) – quattro, il Partito Nazionale Liberale (PNL) – quattro, l’USR (Unione Salvate Romania) – tre, l’UDMR (Unione Democratica Magiari di Romania) – tre, mentre S.O.S. Romania e POT (Partito della Gente Giovane) una ciascuno. Sabato, il Senato e la Camera dei Deputati hanno convalidato tutti i mandati dei nuovi parlamentari, dopo di che hanno prestato giuramento di fedeltà. Le trattative per la formazione della nuova coalizione di governo hanno rinviato l’elezione dei presidenti del Senato e della Camera e, finché non sarà definita una formula di governo, la Camera dei Deputati sarà guidata ad interim dal socialdemocratico Daniel Suciu, e il Senato dal liberale Mircea Abrudean. Sempre sabato, al Senato e alla Camera dei Deputati, sono stati formati i gruppi parlamentari. 465 parlamentari – 331 deputati e 134 senatori – saranno attivi nella nuova legislatura quadriennale. Sette partiti hanno rappresentanti nelle due Camere: quattro pro-europei – PSD, PNL, USR, UDMR – e tre sovranisti – AUR, SOS Romania e POT. Nel Parlamento sono rappresentate anche le 19 minoranze nazionali.

    Rivoluzione 1989 – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha trasmesso oggi sulla rete X un messaggio in occasione del 35/o anniversario della Rivoluzione romena. “35 anni fa, i romeni sono insorti per difendere il diritto di scegliere il proprio destino. Molti hanno dato la vita affinché i loro figli potessero essere liberi e vivere in democrazia”, sottolinea la presidente della CE. A Bucarest, continuano gli eventi dedicati alla Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989: 35 anni fa era il Giorno della Vittoria. Il dittatore Nicolae Ceauşescu è fuggito in elicottero dal tetto del Comitato Centrale del Partito Comunista, e la gente è scesa nelle piazze gridando “Libertà”. Fu anche il giorno dopo il quale il numero dei morti e dei feriti aumentò notevolmente. Gli eroi caduti in quei giorni sono stati commemorati oggi anche al monumento davanti alla Sala Concerti di Radio Romania. 11 persone hanno perso la vita per difendere la Radio Pubblica, una delle istituzioni contro le quali si sparò. La Radiodiffusione era uno degli obiettivi più importanti della propaganda comunista e, per i rivoluzionari, prendere il suo controllo fu il primo passo verso la vittoria. La Romania è stato l’unico paese comunista in Europa in cui il cambio di regime è avvenuto con spargimento di sangue. Catturato e processato sommariamente, Ceauşescu e la consorte Elena furono giustiziati il 25 dicembre.

    Ciclone Chido – A Bucarest, il Ministero degli Esteri ha annunciato che nove cittadini romeni che si trovavano nell’isola di Mayotte devastata dal ciclone Chido, sono stati evacuati a bordo di un aereo francese. La situazione dei cittadini romeni era all’attenzione del Consolato Generale di Romania a Parigi da una settimana, e sono stati mantenuti contatti permanenti per individuare una possibilità di rimpatrio. Il MAE ringrazia le autorità francesi, nonchè le autorità locali e la Prefettura dell’arcipelago di Mayotte per il sostegno e l’assistenza ai cittadini romeni.

    Legislazione – Il Ministero della Giustizia romeno ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro interistituzionale per analizzare la legislazione riguardante i reati di odio, gli atti di violenza, il divieto di organizzazioni, simboli e atti di natura fascista, legionaria, razzista o xenofoba. Specialisti del Ministero della Giustizia, del Pubblico Ministero, del Consiglio Superiore della Magistratura e dell’Ispettorato Generale della Polizia Romena valuteranno le lacune del quadro legislativo in materia e comunicheranno una prima serie di proposte entro la fine di gennaio 2025. Nel corso di una riunione, sono state discusse diverse varianti legislative formulate dai rappresentanti del sistema giudiziario per adattare la legislazione esistente, in modo che corrisponda alle nuove forme di manifestazione nell’ambiente online di atti di incitamento alla violenza, all’odio o alla discriminazione.

    Previsioni crescita – La Commissione Nazionale per la Strategia e le Previsioni ha rivisto al ribasso, dal 2,8% all’1% la stima della crescita economica per quest’anno, alla luce di un accelerato declino dell’attività, soprattutto nell’industria e nell’agricoltura. L’unico settore per il quale è stato stimato un impatto positivo è quello dei servizi. Nelle previsioni d’autunno, pubblicate a novembre, la Commissione Europea stimava che l’economia romena registrerà quest’anno un rallentamento economico fino all’1,4%, ma la graduale ripresa della domanda esterna, l’allentamento delle condizioni finanziarie, un consumo privato che ha dimostrato resilienza e un’accelerazione degli investimenti, sosterranno la crescita economica fino al 2,5% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.

    Frontiera – La Polizia di frontiera romena anticipa un aumento significativo del valore del traffico ai valichi di frontiera, soprattutto al confine con l’Ungheria, poiché molti connazionali che vivono all’estero ritornano per le vacanze natalizie. Più di 3.500 agenti di polizia di frontiera svolgono quotidianamente in tutti i valichi di frontiera attività di sorveglianza e controllo del confine di stato, nonché di prevenzione e contrasto alla criminalità transfrontaliera. Secondo un comunicato stampa della Polizia di frontiera, se la situazione lo richiederà, le corsie di controllo all’ingresso nel Paese verranno integrate fino alla capacità massima consentita dalle infrastrutture esistenti.

     

     

  • Italia commemora Grande Guerra anche a Bucarest

    Italia commemora Grande Guerra anche a Bucarest

    Alla vigilia del centenario esatto dello scoppio della prima Guerra Mondiale, l’Ambasciata d’Italia in Romania ha organizzato una cerimonia al Cimitero Militare Ghencea di Bucarest. Erano presenti autorità civili e militari, accanto a membri del corpo diplomatico accreditato a Bucarest.



    Sono state deposte corone di fiori da parte delle istituzioni romene, di alcune ambasciate e della comunità italiana del nostro Paese. Simili cerimonie sono state coordinate dall’Italia in tutti i Paesi belligeranti, tra cui Gran Bretagna, Stati Uniti, Grecia, Romania o Bulgaria.



    Al Cimitero Militare Ghencea di Bucarest sono sepolti oltre 1.700 militari italiani caduti durante le due guerre mondiali.



    Alla cerimonia svoltasi ai mausolei romeno e italiano del Cimitero, l’Ambasciatore d’Italia, Diego Brasioli, ha ricordato che esattamente 100 anni fa, il 27 luglio del 1914, l’Europa e il mondo intero si trovavano alla vigilia di un evento che avrebbe cambiato radicalmente il corso della storia: lo scoppio della prima Guerra Mondiale.



    E’ proprio per commemorare questa ricorrenza e ricordarla in tutta la sua tragicità che l’Italia ha deciso, durante il semestre di Presidenza di turno dell’Unione Europea, di organizzare un evento corale: la melodia del Silenzio, la musica con la quale si vogliono ricordare tutte le vittime di quel conflitto.



    L’Ambasciatore ha ricordato che la cerimonia italiana si è svolta sull’Altopiano di Folgaria, con la partecipazione del celebre trombettista Paolo Fresu.



    A Bucarest, con il sostegno del Ministero della Difesa romeno, la melodia del Silenzio è stata intonata dalla Musica Militare del Reggimento 30 Guardie Mihai Viteazul, che, per la stessa occasione ha tenuto anche un concerto.



    Un’edizione speciale su Rai Storia, il 3 agosto p.v., racconterà le cerimonie tenute in tutto il mondo, la Romania compresa.



  • Shoah: commemorazioni in Romania

    Shoah: commemorazioni in Romania

    La Romania ha commemorato la Giornata Nazionale della Shoah con una serie di eventi organizzati a Bucarest e in altre città del Paese. In una seduta solenne, la Camera dei deputati di Bucarest ha adottato una Dichiarazione che ribadisce, tra l’altro, la risolutezza dei parlamentari di sostenere le azioni volte a combattere la xenofobia e l’antisemitismo.



    Inoltre, i deputati sollecitano al Governo di concedere il pieno appoggio alla continuazione dei programmi per la commemorazione delle vittime della Shoah, poichè, come si sottolinea nella Dichiarazione, “assumersi il passato è un momento di responsabilità”.



    Da rappresentante della minoranza ebrea, il deputato Aurel Vainer ha espresso il plauso al fatto che il Parlamento ha adottato una legge importante volta a combattere il razzismo e la xenofobia.



    Presente alla seduta della Camera, l’Ambasciatore d’Israele a Bucarest, Dan Ben Eliezer, ha espresso, da parte sua, apprezzamenti per la legislazione adottata dalla Romania contro il negazionismo dell’Olocausto e contro le dichiarazioni antisemite.



    A livello continentale, la Shoah viene commemorata ogni anno il 9 novembre, in occasione della Giornata internazionale di lotta al razzismo e all’antisemitismo, quando, nel 1938, nella Germania già governata dai nazisti, i demoni dei crimini antisemiti si erano scatenati nella cosiddetta “Notte dei cristalli”, quando centinaia di ebrei sono stati uccisi. Quella notte viene considerata l’inizio della Shoah, la tragedia che ha provocato sei milioni di vittime.



    Per la Romania, però, una data che ha un significato particolare è quella del 9 ottobre, istituita dal governo nel 2004 come Giornata Nazionale della Shoah, per ricordare il 9 ottobre del 1941, quando il regime filonazista del maresciallo Ion Antonescu cominciò a deportare gli ebrei delle province orientali della Bessarabia e Bucovina nella confinante Transnistria.



    Le statistiche indicano che tra i 250.000 e i 300.000 ebrei sono morti dopo la deportazione. Ignorata metodicamente se non addirittura negata durante il comunismo, la Shoah è stata riconosciuta dalle autorità romene appena nel 2004, in base alle conclusioni della Commissione internazionale presieduta dal Nobel per la Pace, Elie Wiesel.



    Ritenuto, accanto al comunismo, il più tragico episodio della storia moderna del Paese, per i romeni l’Olocausto ha significato non solo colpevolezza e vergogna, ma anche coraggio, umanità ed eroismo. A partire dall’ex Regina madre Elena alla gente semplice, non sono stati in pochi i romeni che hanno salvato ebrei dalla Shoah e che sono stati riconosciuti dallo Stato d’Israele come giusti tra i popoli.