Tag: difesa

  • Piano di riarmo europeo

    Piano di riarmo europeo

    Con una Russia sempre più aggressiva a est e un’America sempre più distante Oltreoceano, l’Europa sta attraversando un periodo di incertezza che non viveva da decenni. In questo contesto, la Commissione Europea propone agli stati dell’Unione un piano di riarmo continentale, che potrebbe mobilitare fondi per 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni. La proposta è stata presentata prima del vertice straordinario dell’Unione, che si terrà giovedì a Bruxelles.

    La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha inviato una lettera ai leader degli stati membri, in cui illustra il nuovo piano europeo di riarmo, nonchè di sostegno all’Ucraina invasa dalle truppe di Mosca. Esperti citati dalle agenzie stampa internazionali osservano che la mancanza di capacità produttiva in Europa è, in questo momento, evidente. Un esempio: l’Unione Europea si è impegnata a fornire all’Ucraina un milione di proiettili di artiglieria nel 2024. L’obiettivo è stato raggiunto alla fine, ma con qualche mese di ritardo.

    Il piano della presidente contiene cinque strumenti di finanziamento. Il primo sarebbe quello di aumentare i bilanci nazionali della difesa dell’1,5% a livello europeo, il che mobiliterebbe circa 650 miliardi di euro in quattro anni. Un secondo strumento è costituito dai prestiti per progetti di difesa comuni, per un valore di 150 miliardi di euro. “Si tratta di spendere meglio e spendere insieme per capacità paneuropee come difesa aerea, sistemi di artiglieria, missili, droni, ma anche nel campo informatico o nella mobilità militare”, ha detto Ursula von der Leyen.

    Questo strumento aiuterà gli stati membri a creare la domanda per l’industria, e con questa attrezzatura aumenteremo notevolmente anche il sostegno all’Ucraina, ha aggiunto il capo della Commissione, citata dal corrispondente di Radio Romania a Bruxelles. Il terzo strumento è la possibilità per gli stati membri di utilizzare i fondi di coesione per progetti di difesa. Altre due fonti di finanziamento sono il capitale privato abbinato ai prestiti dalla Banca Europea per gli Investimenti.

    I calcoli mostrano che, in questo modo, l’Europa potrebbe superare il 3,5% del PIL per la difesa, vale a dire ciò che la nuova amministrazione repubblicana di Washington, guidata da Donald Trump, chiede imperativamente ai suoi alleati europei. Gli esperti notano che nel suo piano di riarmo dell’Unione, la presidente della Commissione ha proposto di dare agli stati membri maggiore libertà nel rispettare le norme solitamente rigide in materia di debito e deficit.

    Viene menzionata anche la possibilità di riassegnare i fondi per lo sviluppo regionale agli investimenti militari, il che potrebbe causare frustrazione nelle aree più povere dell’Unione. Infine, affermano gli esperti, le banche private hanno generalmente dei riserbi a impegnarsi in progetti di investimenti militari.

  • 25.12.2024

    25.12.2024

    Natale – I fedeli cristiani di tutto il mondo celebrano oggi la Natività di Gesù Cristo. L’evento è descritto nei Vangeli secondo Luca e Matteo. Più di 2.000 anni fa, la Vergine Maria e Giuseppe si recarono da Nazaret a Betlemme per registrarsi al censimento ordinato dall’ Imperatore Augusto. Maria portava in grembo Messia, dopo l’apparizione miracolosa dell’Angelo Gabriele, il quale l’aveva annunciata che L’avrebbe dato alla luce. A Betlemme i due si ripararono in una stalla nella quale presto naque Gesù. I tre saggi arrivati dall’Oriente, guidati da una stella, proprio nel luogo dove nacque Cristo, portarono doni al Bambino, riconoscendo in lui la nascita di un Re. Il Natale è una celebrazione della generosità e della compassione, del risveglio della speranza in un futuro migliore, ha scritto sui social il presidente Klaus Iohannis. Il Natale è una festa della gioia, mentre la vera fede è quella che opera attraverso l’amore, ha trasmesso il Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena, Daniel. In Vaticano, Papa Francesco ha impartito la solenne benedizione “Urbi et Orbi”. Alla Vigilia del Natale, il sommo Pontefice ha aperto anche la Porta Santa della Basilica di San Pietro che dà inizio al Giubileo. L’evento ricorre ogni 25 anni e simboleggia per milioni di cristiani l’incontro con Cristo.

     

    Sicurezza – In Romania, quasi 23mila dipendenti del Ministero degli Interni restano operativi durante le vacanze di Natale. Si tratta di poliziotti, gendarmi, vigili del fuoco, soccorritori e agenti di polizia di frontiera. Le forze del MAI restano impegnate nella prevenzione di qualsiasi tipo di azione illegale e garantiranno un rapido intervento in caso di necessità. Un’attenzione particolare sarà prestata alle località turistiche, agli spazi di intrattenimento, alle zone affollate, nonché ai luoghi di culto in cui si celebrano le messe di Natale. Inoltre, le forze della polizia saranno presenti anche sulle strade, per rafforzare la sicurezza, prevenire incidenti e agevolare il traffico.

     

    Governo – L’investitura del nuovo Governo, formato dalla coalizione PSD-PNL-UDMR, invia un segnale di stabilità al settore privato romeno e agli investitori stranieri. Lo ha dichiarato il primo ministro socialdemocratico, Marcel Ciolacu, spiegando, nella prima riunione del suo governo, che i tassi di interesse per i prestiti esteri della Romania hanno già cominciato a diminuire. Una delle priorità del nuovo Esecutivo è la preparazione della Finanziaria per il prossimo anno, che sembra essere anche la principale difficoltà nel tentativo di ridurre le spese pubbliche. La bozza della Finanziaria poggia su una nuova ordinanza d’urgenza che prevede una serie di misure fiscali e di bilancio impopolari che il governo dovrà attuare per ridurre il deficit.

     

    Titoli – I  cittadini romeni hanno investito 2,6 miliardi di lei (circa 520 milioni di euro), nell’ultima emissione di titoli di stato Fidelis. I nuovi investimenti fanno salire a a 16,4 miliardi di lei (circa 3,2 miliardi di euro) le somme attirate nel 2024 dal Ministero delle Finanze attraverso il mercato di capitale, un record dalla ripresa di queste emissioni da parte della Borsa di Bucarest. Nei titoli di stato Fidelis hanno avuto la possibilità di investire tutte le persone fisiche residenti e non residenti di età superiore ai 18 anni. Il reddito ottenuto non è imponibile.

     

    Difesa – A Bucarest, il Ministero della Difesa ha smentito le informazioni secondo le quali un missile russo avrebbe atttraversato lo spazio aereo della Romania.  I chiarimenti si verificano dopo che autorità militari romene sono state informate da quelle ucraine che questa mattina un missile lanciato dalla Federazione Russa, che avrebbe avuto impatto nella regione di Chernivtsi (Ucraina), avrebbe attraversato lo spazio aereo della Moldova e, per circa due minuti, anche quello della Romania. Le strutture militari romene hanno precisato che continueranno gli accertamenti per chiarire tutte le circostanze. Inoltre, un comunicato del Ministero della Difesa romeno precisa che tutte le forze e i mezzi impegnati nelle azioni di Air Policing  – strutture sotto il comando nazionale e della NATO, rimangono operative per proteggere lo spazio aereo nazionale e alleato.

     

    Rivoluzione 1989 – 35 anni fa, dopo un processo sommario giudicato da un tribunale militare, veniva giustiziata la coppia dittatoriale Nicolae ed Elena Ceausescu, il 25 dicembre 1989, in un’unità militare di Târgoviște (sud). I due sono stati catturati poco dopo essere fuggiti in elicottero il 22 dicembre dalla sede del Comitato Centrale del Partito Comunista Romeno di Bucarest. La coppia è stata accusata di genocidio e di aver minato l’economia nazionale. Il processo durò meno di un’ora e si concluse con la condanna a morte dei due. Ulteriormente, le violenze registratate durante la Rivoluzione diminuirono di intensità. I tre giorni che seguirono la fuga del dittatore, fino alla sua esecuzione, furono i più sanguinosi della Rivoluzione. La Romania è stato l’unico Paese dell’Est europeo in cui il passaggio dal totalitarismo alla democrazia è avvenuto con spargimento di  sangue. Durante gli scontri, oltre 1.000 persone hanno perso la vita, mentre altre circa 3.000 sono rimaste ferite.

     

  • Lanciato programma di transizione agli aerei F-35

    Lanciato programma di transizione agli aerei F-35

    La decisione di Bucarest di acquistare caccia F-35 rappresenta un passo importante nella modernizzazione continua delle Forze Armate Romene e contribuirà in modo significativo alla sicurezza della Romania, ma anche alla difesa a lungo termine della NATO. Questo è il messaggio dell’ambasciatrice degli Stati Uniti a Bucarest, Kathleen Kavalec, presente all’evento nell’ambito del quale è stato lanciato il programma di transizione delle Forze Aeree Romene ai caccia di quinta generazione.

    I 32 aerei F-35 per i quali è stato firmato il contratto d’acquisto tra il Governo romeno e quello americano rappresentano l’apice di performance dell’aviazione in questo momento, afferma il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr.

    ʺGli aerei F-35 hanno la tecnologia stealth, con sistemi avanzati di sensori e comunicazioni, sono caratterizzati da velocità e manovrabilità senza pari, che li rendono essenziali per le operazioni militari moderne. Le capacità tecnologiche uniche di questi velivoli consentono loro di agire come un moltiplicatore sia per le capacità di deterrenza e difesa aerea, comprese quelli con base a terra, che per i sistemi di supporto di forze con fuoco indiretto, che si possono appoggiare in tempo reale con i dati dallo spazio in cui opera”, ha dichiarato Angel Tîlvăr.

    Secondo il ministro, lo stanziamento sin dal 2017 del 2% del PIL alla Difesa, una percentuale che attualmente ha raggiunto il 2,5%, ha permesso all’Esercito Romeno di avviare il più ampio processo di modernizzazione. E il salto, ha precisato l’ambasciatrice americana a Bucarest, Kathleen Kavalec, è significativo: le Forze Aeree Romene sono passate dai velivoli MiG ai caccia F-16, per arrivare dal 2030 a disporre degli F-35 di ultima generazione.

    Il diplomatico americano ha ricordato che le attuali sfide alla sicurezza sono significative e che la Romania, in quanto alleato della NATO sul fianco orientale, è stata direttamente colpita dalla guerra di aggressione della Russia nella confinante Ucraina. Non poche volte, le Forze Aeree Romene e l’Alleanza hanno mobilitato aerei da combattimento, in seguito al rilevamento di violazioni dello spazio aereo nel sud-est della Romania, in prossimità al confine con l’Ucraina.

    Oltre all’impatto militare, l’acquisto degli aerei F-35 ha anche uno economico, puntualizza il primo ministro Marcel Ciolacu.

    ʺIntegrando questi aerei nelle Forze Armate Romene, la Romania ha stimolato lo sviluppo del settore della Difesa e sosterrà la creazione di posti di lavoro in settori chiave dell’industria della difesa e della tecnologia. Inoltre, l’integrazione degli F-35 nel Sistema di Difesa Nazionale offrirà nuove opportunità di formazione e sviluppo professionale per i nostri giovani specialisti in tecnologia”, ha dichiarato Marcel Ciolacu. Si tratta, quindi, di un fattore che contribuisce allo sviluppo di una forza lavoro competente e ben preparata, ha aggiunto il primo ministro.

  • Visita del primo ministro a Bruxelles

    Visita del primo ministro a Bruxelles

    La NATO accoglie con soddisfazione gli sforzi continui della Romania e il suo significativo contributo al rafforzamento dell’Alleanza e della sicurezza euro-atlantica: questo è il messaggio rivolto dal segretario generale, Mark Rutte, durante i colloqui svolti con il premier Marcel Ciolacu, in visita di lavoro lunedì a Bruxelles.

    La Romania è determinata a dimostrare di essere un alleato affidabile e un fornitore di sicurezza nella regione e non solo, ha detto il primo ministro romeno, precisando che, oltre a destinare il 2,5% del PIL alla difesa, gli investimenti in questo campo continueranno. Marcel Ciolacu ha aggiunto che la presenza consistente dell’Alleanza in Romania è la garanzia che ogni centimetro del territorio del paese è pienamente difeso.

    “Le violazioni dello spazio aereo alleato e la postura aggressiva della Russia nel Mar Nero mostrano quanto sia importante aumentare le forze nella zona e offrire una risposta solida e unita dell’Alleanza. In questo contesto, ho detto al segretario generale che la Romania comprende e rispetta i suoi impegni ed è solidale con i nostri alleati e partner”, ha dichiarato Marcel Ciolacu.

    La Romania contribuisce non solo al rafforzamento del fianco orientale, ma molto di più, poiché i suoi militari partecipano attivamente alle missioni della NATO in diverse aree, ha sottolineato il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, accogliendo allo stesso tempo con soddisfazione il fermo sostegno fornito da Bucarest all’Ucraina. “Avete investito più del 2,5% del PIL nella difesa. Inoltre, i militari hanno contribuito alle missioni della NATO, soprattutto in Kosovo, Iraq e altrove”, ha detto Mark Rutte.

    A Bruxelles, il primo ministro romeno ha discusso anche con il presidente eletto del Consiglio Europeo, António Costa, e con la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. Durante l’incontro, Marcel Ciolacu ha valutato che serve più che mai un’agenda europea ambiziosa, di coerenza e solidarietà tra gli stati membri, nonché l’azione nell’interesse dei cittadini.

    La Romania condivide l’interessamento dell’Unione Europea a ridurre il divario tra regioni e gruppi sociali, nonché a garantire una transizione verde giusta per tutti. Questi obiettivi dovrebbero essere finanziati dal bilancio pluriennale post-2025, ha sottolineato il premier romeno.

    Allo stesso tempo, Marcel Ciolacu ha detto alla presidente Metsola che l’obiettivo della completa adesione della Romania all’Area Schengen quest’anno rimane fondamentale, mentre un’altra grande priorità è l’avanzamento dei progetti strategici di connettività al Mar Nero.

  • Aerei F-35 per l’Esercito romeno

    Aerei F-35 per l’Esercito romeno

    In conformità con la strategia militare del Paese e le decisioni del Consiglio Supremo di Difesa sul graduale rafforzamento della capacità di difesa aerea, il Parlamento di Bucarest ha approvato con la procedura d’urgenza il disegno di legge riguardante l’acquisto da parte della Romania di 32 aerei F-35 degli Stati Uniti. Il Governo aveva inviato il documento al Parlamento la settimana scorsa. Martedì è stato approvato dalla Camera dei Deputati e il giorno dopo ha ricevuto anche il via libera del Senato, con ruolo decisionale.

    Si tratta dell’acquisto più costoso nella storia dell’Esercito romeno: 6,5 miliardi di dollari, un acquisto che comprende pezzi e motori di ricambio, supporto logistico, servizi di addestramento per piloti e personale, simulatori di volo, nonché munizione aria-aria e aria-terra. Il denaro necessario a questo investimento verrà fornito dal bilancio statale o attraverso prestiti o garanzie sui prestiti offerti dal Governo americano. A causa della complessità della fase di addestramento, i primi aerei F-35 arriveranno in Romania solo nel 2030. F-35 è il multiruolo più performante del momento.

    L’aereo è dotato di tecnologia stealth, scarsamente percettibile dai radar nemici: dalla costruzione – le forme della fusoliera e i materiali utilizzati – e le vernici che hanno la capacità di assobire le onde elettromagnetiche – l’F35 spesso può operare senza essere “visto” dal nemico. Il velivolo dispone inoltre dell’integrazione di sensori all’avanguardia, dei sistemi avanzati di trattamento delle informazioni, essendo la prima piattaforma aerea di quinta generazione in produzione e disponibile per l’acquisto, che dovrebbe diventare l’aereo standard di quinta generazione a livello NATO. In Romania, i 32 F-35 sostituiranno gradualmente gli F-16 di seconda mano acquistati nell’ultimo decennio dal Portogallo e dalla Norvegia. In una seconda fase, Bucarest acquisterà altri 16 aerei F-35, con l’obiettivo finale di costituire 3 squadroni completi di aerei da combattimento.

    Secondo il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, l’equipaggiamento militare di ultima generazione acquisito attraverso la collaborazione con gli Stati Uniti negli ultimi anni, ha cambiato il profilo dell’Esercito romeno a livello di capacità di azione e di interoperabilità con gli eserciti alleati. “I sistemi missilistici Patriot e HIMARS, i veicoli corazzati Piranha V, gli aerei multiruolo F-16, i missili antinave NSM e ora anche gli aerei F-35 di quinta generazione, forniscono alla Romania una posizione strategicamente rafforzata nella regione, dove agiamo come pilastro di stabilità della NATO, e garantiscono forti ancore di interoperabilità con i nostri alleati”, ha affermato il ministro Tîlvăr.

  • Partenariato strategico romeno-francese

    Partenariato strategico romeno-francese

    Sin dal 19° secolo, Parigi è stata la scelta numero uno per le élites romene che mandavano i figli a studiare nell’Occidente. Sempre in Francia si sono rifugiati anche molti rivoluzionari risorgimentali romeni, dopo che il movimento fu schiacciato dalla reazione interna, appoggiata dalle truppe d’invasione ottomane e zariste. Gli storici affermano che il fermo sostegno dell’imperatore francese Napoleone III fu decisivo per l’Unione dei Principati Romeni nel 1859. La Francia fu anche il luogo d’asilo preferito dei militanti anticomunisti che fuggivano dalla dittatura insediata nel paese dall’esercito sovietico occupante. Lo scultore Constantin Brâncuşi, il saggista Emil Cioran o il drammaturgo Eugène Ionesco sono celebrità mondiali, francesi e romene.

    I mass media e l’opinione pubblica francesi vibrarono con emozione per la Rivoluzione anticomunista romena del 1989, durante la quale sono morte oltre mille persone. Dopo il ripristino della democrazia a Bucarest, le relazioni bilaterali romeno-francesi sono diventate sempre più cordiali e più strette, culminando nel 2008 con la firma di un Partenariato Strategico. Nel frattempo, a settembre 2006, Bucarest aveva ospitato, per la prima volta in assoluto, un vertice della Francofonia.

    Il premier romeno, Marcel Ciolacu, ha discusso ieri sera a Parigi con l’omologo francese, Michel Barnier, del consolidamento del Partenariato Strategico bilaterale, con particolare riguardo alla componente economica e di difesa. I due primi ministri hanno stabilito che sono essenziali gli investimenti in settori chiave, come l’IT, l’aeronautica e l’energia. Il raddoppio del volume del commercio bilaterale nei 16 anni del Partenariato Strategico, la sua tendenza al rialzo e le relazioni economiche di tradizione, come Dacia Renault, rappresentano argomenti solidi per continuare la cooperazione in forma consolidata – ha dichiarato il premier Marcel Ciolacu, citato dalla corrispondente di Radio Romania a Parigi.

    Il primo ministro romeno ha espresso apprezzamenti per la solida cooperazione in materia di sicurezza, nonché il fatto che, tramite la decisione del presidente Emmanuel Macron, la Francia ha assunto il ruolo di nazione quadro del Battle Group della NATO in Romania, subito dopo l’invasione russa in Ucraina, elemento essenziale per consolidare la posizione dell’Alleanza sul Fianco orientale. È stata sottolineata anche la volontà della Francia di aumentare la propria presenza militare in Romania, che attualmente ammonta a 800 militari.

    Il primo ministro Ciolacu ha ringraziato il suo omologo Barnier anche per il costante sostegno della Francia riguardo alla completa integrazione della Romania nell’Area Schengen e all’adesione all’OCSE, una delle principali priorità del governo di Bucarest. Nel 2025, la Romania e la Francia celebreranno 145 anni di relazioni diplomatiche e sono in preparazione numerosi eventi che presenteranno la ricchezza delle due culture e le interazioni tra loro.

  • Droni, una questione di sicurezza

    Droni, una questione di sicurezza

    A Bucarest, il Ministero della Difesa ha lanciato in trasparenza decisionale un disegno di legge che migliora le misure di sicurezza aerea. Il progetto, che mira anche alla possibilità di contrastare i droni che entrano nello spazio aereo della Romania, dovrebbe essere votato nella prossima sessione del Parlamento, una volta il Governo completerà la sua elaborazione. Pertanto, gli aerei senza pilota, i droni che attraversano illegalmente il confine di stato della Romania e volano nello spazio aereo nazionale senza autorizzazione potranno essere distrutti, neutralizzati.

    Allo stesso tempo, il ddl prevede che sarà possibile assumere il controllo del loro volo. Tali misure saranno disposte in relazione al livello di minaccia, entro i limiti del diritto internazionale applicabile, tenendo presenti tutte le circostanze specifiche dell’evento e la priorità di proteggere la vita delle persone. L’ultima soluzione possibile applicata è la distruzione dell’aereo senza pilota a bordo, che utilizza senza autorizzazione lo spazio aereo nazionale.

    Contro i sistemi aerei senza pilota si possono adottare una o più misure non cinetiche. Queste implicano il rilevamento del drone, la presa del controllo o la neutralizzazione disabilitando le funzioni di comando, controllo o comunicazione. Una delle misure cinetiche sarebbe quella di immobilizzare o distruggere l’aereo senza pilota a bordo.

    Il disegno di legge avviato dal Ministero della Difesa stabilisce anche le modalità di azione contro gli aerei pilotati. Se i rispettivi aerei utilizzano lo spazio aereo della Romania in modo non autorizzato, vengono intercettati e, a seconda del caso, gli aerei intercettori possono sparare colpi di avvertimento e, in ultima istanza, di distruzione. Il ddl è stato avviato nel contesto in cui la Romania, che condivide un confine di circa 600 chilometri con l’Ucraina, ha registrato, nell’ultimo anno, ripetuti casi in cui frammenti di droni russi sono caduti sul suo territorio, durante gli attacchi di Mosca alle infrastrutture portuali di Ucraina.

    “I militari hanno bisogno di disposizioni legali per esercitare in tempo di pace – non essendo la Romania in guerra con la Federazione Russa – il diritto di non permettere che oggetti che non dichiarano la loro identità né sono attribuiti a una forza terza, violino il nostro spazio aereo e producano probabili e indesiderati danni materiali, sia nel campo degli obiettivi civili che in quello degli obiettivi di interesse pubblico”, è il parere dell’analista militare Ion Petrescu.

    Secondo il ddl, i sistemi alleati presenti in Romania possono partecipare a qualsiasi azione, in conformità con i trattati di difesa collettiva di cui la Romania è firmataria, in quanto membro della NATO e dell’Unione Europea. Nel mese di ottobre, i sistemi radar della Romania hanno rilevato quattro segnali separati – possibilmente provenienti da droni – che violavano lo spazio aereo del paese.

  • Radar Sentinel per la Romania

    Radar Sentinel per la Romania

    Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la vendita di radar di ottimo livello di sorveglianza aerea alla Romania. Sentinel è un sistema all’avanguardia e aumenterà significativamente la capacità di deterrenza e difesa da potenziali minacce. Il programma di acquisizione comprende fino a quattro radar, compreso supporto logistico, servizi di formazione, apparecchiature di comunicazione, assistenza tecnica e servizi di trasporto, per equipaggiare i battaglioni di difesa aerea da terra delle Forze Terrestri Romene. I radar contribuiranno a migliorare la sorveglianza dello spazio aereo, in particolare contro le più recenti minacce degli aeromobili a pilotaggio remoto.

    Sentinel è un radar tridimensionale: può misurare la distanza, la direzione e l’elevazione di oggetti aerei con e senza pilota, dati che trasmette automaticamente ai sistemi di comando e controllo della difesa aerea da terra. Questo sistema supporta più interfacce di comando e controllo, fornendo dati consistenti di sorveglianza aerea. Può rilevare, identificare e tracciare gli aeromobili a pilotaggio remoto (UAV), missili da crociera e velivoli ad ala fissa e rotante. Costruito per la prima volta nel 1995, il radar Sentinel viene utilizzato nelle unità di difesa aerea nelle aree avanzate dell’esercito americano. Montato su piattaforma trainata, può essere posizionato a distanza dal resto dell’unità.

    Con un valore totale iniziale di circa 90 milioni di dollari, i primi due sistemi saranno finanziati principalmente attraverso sovvenzioni del fondo Foreign Military Financing del Dipartimento di Stato americano. “L’acquisizione da parte della Romania del sistema radar Sentinel evidenzia il partenariato a lungo termine tra i due paesi nel campo della sicurezza. Questi sistemi radar aumenteranno considerevolmente il grado di allerta precoce per potenziali minacce alle città e alle infrastrutture critiche in Romania e proteggeranno meglio il territorio e i cittadini della Romania. L’acquisizione di Sentinel migliora la sicurezza della Romania, nostro alleato NATO e forza importante per la stabilità politica ed economica in Europa”, ha dichiarato l’ambasciatrice americana a Bucarest, Kathleen Kavalec.

    Da parte sua, il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, ha sottolineato che l’equipaggiamento militare all’avanguardia, acquistato grazie alla collaborazione con gli Stati Uniti, ha cambiato in modo essenziale il profilo dell’Esercito della Romania a livello di capacità di azione nella regione del Mar Nero e ha rafforzato l’interoperabilità con gli eserciti alleati e partner. Radar all’avanguardia completeranno le capacità di difesa aerea del Paese, soprattutto in termini di rilevamento precoce di aeromobili a pilotaggio remoto, che funzionano a basse velocità e hanno un’impronta radar ridotta, minacce che si manifestano in prossimità dei confini nazionali, alla luce della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, ha aggiunto il ministro della Difesa.

  • Prestito per l’ammodernamento dell’Esercito

    Prestito per l’ammodernamento dell’Esercito

    La cerimonia della firma si è svolta ieri alla sede del Governo, alla presenza del primo ministro Marcel Ciolacu e dell’ambasciatrice americana a Bucarest, Kathleen Kavalec, nonché del direttore dell’Agenzia di cooperazione per sicurezza e difesa, Michael Miller. 920 milioni di dollari consentiranno sia il rafforzamento della capacità di difesa, dotandola di tecnologie moderne, sia lo sviluppo dell’industria nazionale specializzata, ha dichiarato il premier Ciolacu, precisando che questo importante prestito dimostra, allo stesso tempo, la fiducia, ma anche lo status di cui gode la Romania nei rapporti con il suo partner strategico, gli Stati Uniti.

    “Oggi la Romania si unisce ad un gruppo molto ristretto di stati partner chiave degli Stati Uniti d’America che hanno beneficiato, finora, di questo programma sviluppato attraverso il Fondo di finanziamento degli Stati Uniti d’America, e sono lieto che utilizzeremo questi soldi sia per rafforzare la capacità di difesa della Romania dotandola di tecnologie moderne, sia per sviluppare l’industria della difesa locale. Svilupperemo nuove capacità produttive in Romania, creeremo posti di lavoro per i romeni e ridiventeremo rilevanti in termini di produzione di attrezzature militari a livello regionale. Allo stesso tempo, avremo accesso ad equipaggiamenti militari di altissimo livello, che ci aiuteranno a lavorare insieme agli Stati Uniti e ai nostri alleati della NATO per rafforzare la difesa collettiva e dissuadere le minacce alla Romania e ai paesi sul Fianco Orientale dell’Alleanzaʺ, ha dichiarato Marcel Ciolacu.

    Da parte sua, l’ambasciatrice Kathleen Kavalec ha valutato che l’accordo firmato è più di un accordo finanziario: rappresenta la forza e la resilienza del partenariato bilaterale, ma anche l’impegno congiunto degli Stati Uniti e della Romania per garantire la pace, la stabilità e la sicurezza nella regione. Secondo Kathleen Kavalec, durante i 20 anni di appartenenza all’Alleanza Nord Atlantica, la Romania ha dimostrato per innumerevoli volte di essere un alleato affidabile e un pilastro di stabilità lungo il Fianco Orientale dell’Alleanza e nella regione del Mar Nero.

    Offrendo fondi americani, l’obiettivo di Washington è quello di garantire che la Romania resti all’avanguardia nell’innovazione e nell’equipaggiamento militare per molti anni a venire, cosa che rafforzerà in ugual misura anche le relazioni economiche bilaterali, ha dichiarato Kathleen Kavalec. Alla luce dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, l’ambasciatrice ha ricordato la risposta esemplare della Romania, dall’ospitare migliaia di rifugiati ucraini, alla facilitazione del transito di cereali e all’addestramento di piloti ucraini su aerei F-16.

  • 19.09.2024

    19.09.2024

    Consiglio Supremo di Difesa – Riunione del Consiglio Supremo di Difesa a Bucarest, convocata dal presidente Klaus Iohannis, per discussioni sul conflitto nella confinante Ucraina e sulle sue implicazioni per la Romania. Discusse anche le opportunità offerte dal nuovo contesto geopolitico per il consolidamento del partenariato strategico con la Repubblica di Moldova, dato che è necessario assicurare anche l’irreversibilità del percorso europeo del piccolo stato romenofono. Sul tavolo anche il piano nazionale di dotazione dell’Esercito della Romania nel prossimo decennio.

    Difesa – La NATO deve reagire alle incursioni della Russia nello spazio aereo dei paesi membri, alla luce della guerra in Ucraina. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, alla riunione B9 con gli omologhi degli stati alleati sul fianco orientale della NATO, svoltasi ieri a Bucarest. Da parte sua, il rappresentante della Polonia ha affermato che il mese prossimo i ministri della Difesa alleati discuteranno della distruzione dei droni che violano lo spazio aereo della NATO. L’iniziativa B9 riunisce la Romania, la Polonia, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, l’Estonia, l’Ungheria, la Lituania, la Lettonia e la Slovacchia. Colloqui sulla sicurezza nella zona, ma anche sul sostegno alla difesa dell’indipendenza dell’Ucraina attraverso la decisione della Romania di donare al paese confinante un sistema Patriot, si sono svolti ieri a Bucarest anche tra i capi delle diplomazie, Luminiţa Odobescu e Andrij Sybiha.

    Piano Nazionale Grande Industria – Il Governo di Bucarest sta lavorando ad un Piano Nazionale per la Grande Industria da quasi 2 miliardi di euro, incentrato su tre pilastri principali: sostegno agli investimenti strategici nell’industria manifatturiera, aiuti di stato alle grandi imprese che realizzano investimenti in grado di ridurre le emissioni dirette di gas serra e il consumo di energia, nonchè sostegno alle aziende che producono materie prime. Il premier Marcel Ciolacu ha spiegato che il Governo vuole rafforzare il modello di sviluppo economico basato sugli investimenti.

    Alluvioni – A Bucarest, l’Istituto di Idrologia e Gestione delle Acque ha annunciato che, fino al 24 settembre, la portata del Danubio all’ingresso in Romania nel tratto Baziaş aumenterà significativamente fino a 8.000 metri cubi al secondo, cioè più del doppio della media pluriennale di settembre. Le autorità assicurano, però, che la diga di Porţile de Fier è pronta a ricevere e transitare l’ondata di piena prevista a seguito delle piogge abbondanti nell’Europa centrale. Intanto permane il rischio inondazioni nell’est della Romania, già pesantemente colpita dal passaggio del ciclone Boris. I codici arancione e giallo sono in vigore per deflussi da versanti, torrenti, ruscelli e ondate di piena improvvise su piccoli fiumi. Nelle località allagate alla fine della scorsa settimana, vigili del fuoco provenienti da tutto il Paese, soccorritori, gendarmi e volontari sono in allerta e intervengono per aiutare la popolazione, che ha bisogno anche di prodotti di prima necessità. Le recenti inondazioni hanno causato vittime e ingenti danni materiali.

    Elezioni – La campagna elettorale per le presidenziali che si terranno in Romania inizierà il 25 ottobre. Lo ha riferito oggi l’Autorità Elettorale Permanente. Le candidature potranno essere presentate entro il 5 ottobre. Le autorità organizzeranno circa 19.000 seggi elettorali nel Paese, mentre i cittadini romeni all’estero potranno votare in oltre 900 seggi. Secondo i dati più recenti, in Romania sono più di 18 milioni gli elettori per i quali verranno stampate schede elettorali, mentre per i connazionali all’estero saranno preparate circa 5 milioni di schede, ha precisato il presidente dell’AEP, Toni Greblă.

    Migrazione – La maggior parte dei romeni ritiene che gli immigrati che vengono a lavorare in Romania rappresentino piuttosto un’opportunità e non una minaccia in termini di occupazione. Secondo un sondaggio, circa il 68% afferma che gli immigrati aiutano l’economia occupando posti vacanti. Il 25% ritiene, invece, che essi prendono i posti di lavoro dei romeni, costretti, a loro volta, ad andare all’estero. I più tolleranti nei confronti degli immigrati sono i giovani fino a 20 anni, le persone con un’istruzione superiore e gli abitanti di Bucarest. Dal sondaggio emerge, inoltre, che circa il 67% degli intervistati è d’accordo con la concessione di incentivi finanziari per il ritorno in patria dei romeni che lavorano all’estero, mentre circa il 31% è contrario a tale idea.

    Droga – Tre trafficanti di droga (due cittadini moldavi e un romeno) sono stati arrestati a Bucarest, dopo essere stati colti in flagrante con 10 chilogrammi di sostanze proibite. Il capo della rete ha sviluppato numerose connessioni nelle comunità dei trafficanti di droga e di sostanze psicoattive in Belgio, Paesi Bassi e Germania. Secondo la Polizia, la sostanza psicoattiva ha un valore di mercato di 200.000 euro. I farmaci dovevano raggiungere oltre 100.000 consumatori.

     

  • 14.09.2024 (aggiornamento)

    14.09.2024 (aggiornamento)

    Difesa – Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato l’approvazione della vendita alla Romania di 32 aerei F-35A Lightning II, nonché di motori e altre attrezzature, per un contratto stimato a circa sette miliardi di dollari, ha riferito il Pentagono. A Bucarest, il Ministero della Difesa ha accolto con favore questa decisione e ha precisato che, oltre agli aerei, la prima fase del programma di dotazione comprende, tra l’altro, anche il supporto logistico iniziale, servizi di addestramento, simulatori di volo, nonché munizioni aria-aria e terra-terra, conformemente alla previa approvazione del Parlamento romeno. Il programma di acquisizione comprende anche un pacchetto di cooperazione industriale. “La Romania è un alleato chiave della NATO nel promuovere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Nero e non solo. Gli aerei F-35 forniranno alla Romania capacità di difesa aerea impareggiabili e aumenteranno l’interoperabilità tra le forze aeree della NATO”, ha dichiarato l’ambasciatrice degli USA a Bucarest, Kathleen Kavalec. Fino all’arrivo degli aerei, la Romania avrà, a partire dalla fine del prossimo anno, tre squadroni completi di F-16 Fighting Falcon a seguito dell’acquisto in corso di 32 aerei norvegesi di questo tipo, di cui i 9 già arrivati in Romania sono schierati a Câmpia Turzii (centro).

    Inondazioni – Più di 5.000 abitazioni in diverse località della provincia di Galaţi (Romania orientale) sono state colpite dalle inondazioni, ha annunciato oggi l’Ispettorato Generale per le Situazioni di Emergenza. Almeno quattro persone sono morte e diverse centinaia sono state evacuate. Anche nella provincia di Vaslui (est) si sono verificate inondazioni in diverse località, decine di persone sono state evacuate e diverse abitazioni sono state colpite dall’acqua. In alcune province dell’est il traffico stradale e ferroviario ha subito dei disagi, e l’erogazione di energia elettrica è stata interrotta. Secondo l’Ispettorato Generale per le Situazioni di Emergenza, nelle province colpite dalle inondazioni agiscono vigili del fuoco, poliziotti, gendarmi e mezzi di intervento. Le autorità hanno annunciato che saranno allestiti campi per i cittadini evacuati a causa delle alluvioni. Il Governo ha precisato che gli abitanti delle zone alluvionate nella provincia di Galaţi, la più colpita dal maltempo, riceveranno acqua e alimenti di prima necessità per un periodo di sette giorni. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato di essere in contatto permanente con i responsabili degli interventi nelle zone alluvionate del Paese per assicurarsi che i disastrati ricevano il prima possibile l’assistenza necessaria, vitto, alloggio e cure mediche. Da parte sua, il primo ministro Marcel Ciolacu ha annunciato che la priorità, in questo periodo, è salvare vite umane nelle zone pesantemente colpite dalle inondazioni nelle province di Galaţi e Vaslui. Accompagnato dal ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, dal ministro degli Interni, Cătălin Predoiu, dal ministro dell’Ambiente, Mircea Fechet, e dal capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, Raed Arafat, il premier si è recato nelle località colpite per valutare gli effetti delle forti alluvioni delle ultime ore.

    Meteo – In Romania le temperature saranno inferiori alla norma per questo periodo, soprattutto nell’ovest, nel sud-ovest e nel centro. Il cielo sarà nuvoloso e pioverà quasi ininterrottamente nella metà sud-occidentale del Paese, dove, a causa degli accumuli, le quantità d’acqua saranno di 20…25 l/mq e isolatamente superiori a 30 l/mq. Localmente nel nord e nel nord-est, la quantità di acqua supererà i 25 l/mq. Ad altitudini superiori ai 2000 metri e nella parte occidentale dei Carpazi meridionali sono possibili nevischio e neve. Le temperature massime saranno generalmente comprese tra 12 e 22 gradi, e quelle minime tra 6 e 16 gradi. Dopo che oggi la metà settentrionale del paese era sotto codice giallo e arancione di piogge quantitativamente significative, un’allerta gialla di piogge interessa quattro province occidentali fino a domenica sera.

    Maltempo – Le forti piogge hanno creato dei disagi anche nella Repubblica di Moldova, in diversi rioni vicini al confine con la Romania, ma anche a Chişinău. Nella capitale, diverse strade principali del centro sono state allagate, costringendo le autorità a sospendere la circolazione di alcune linee di trasporto pubblico. Problemi anche in altri stati dell’Europa centro-orientale, dopo giorni di piogge abbondanti. A Praga, colpita da una catastrofica inondazione nel 2002, sono state erette barriere contro le alluvioni. Anche a Bratislava c’è stato di emergenza a seguito delle forti piogge. In Polonia, a causa dello straripamento di un fiume, le autorità hanno deciso di chiudere un valico di frontiera con la Repubblica Ceca e su più strade nazionali non è possibile circolare. In Austria si sono verificate forti raffiche di vento, fino a 146 chilometri orari, mentre al nord la quantità d’acqua ha raggiunto persino i 170 litri/ mq.

    Gas – La Romania ha riempito i suoi depositi di gas naturale, e le scorte di carbone e il livello di riempimento dei bacini rientrano nel grafico. E’ la conclusione della riunione del Comando Energetico Nazionale, convocata ieri dal competente ministro, Sebastian Burduja, il quale ha precisato che il problema consiste nella grande fluttuazione dei prezzi dell’energia a breve termine, e una delle cause è la mancanza di interconnettività tra l’Austria e l’Ungheria. I ministri dell’Energia di Romania, Bulgaria e Grecia presenteranno tra circa 10 giorni al Consiglio dei ministri dell’Unione Europea, un piano preliminare per accelerare gli investimenti nelle interconnessioni, in modo che quando l’energia sarà più economica in una zona d’Europa, l’altra possa beneficiare di prezzi simili. La Romania rimane il secondo grande produttore di gas nell’UE.

    Debito estero – Il debito estero della Romania è aumentato nei primi sette mesi dell’anno di oltre 10 miliardi di euro, fino a 180 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2023, annuncia la Banca Centrale. La maggior parte di questo denaro è rappresentata dal debito estero a lungo termine, in aumento di oltre l’8%. I dati della Banca Centrale di Romania indicano inoltre che, nello stesso periodo, anche il deficit di conto corrente è aumentato di quasi il 34%, mentre sono diminuiti gli investimenti diretti esteri. La Banca Centrale ha rivisto al ribasso al 4%, dal precedente 4,9%, la previsione di inflazione per la fine del 2024 e stima il 3,4% per la fine del 2025.

     

     

  • 14.09.2024

    14.09.2024

    Difesa – Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato l’approvazione della vendita alla Romania di 32 aerei F-35A Lightning II, nonché di motori e altre attrezzature, per un contratto stimato a circa sette miliardi di dollari, ha riferito il Pentagono. A Bucarest, il Ministero della Difesa ha accolto con favore questa decisione e ha precisato che, oltre agli aerei, la prima fase del programma di dotazione comprende, tra l’altro, anche il supporto logistico iniziale, servizi di addestramento, simulatori di volo, nonché munizioni aria-aria e terra-terra, conformemente alla previa approvazione del Parlamento romeno. Il programma di acquisizione comprende anche un pacchetto di cooperazione industriale. “La Romania è un alleato chiave della NATO nel promuovere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Nero e non solo. Gli aerei F-35 forniranno alla Romania capacità di difesa aerea impareggiabili e aumenteranno l’interoperabilità tra le forze aeree della NATO”, ha dichiarato l’ambasciatrice degli USA a Bucarest, Kathleen Kavalec. Fino all’arrivo degli aerei, la Romania avrà, a partire dalla fine del prossimo anno, tre squadroni completi di F-16 Fighting Falcon a seguito dell’acquisto in corso di 32 aerei norvegesi di questo tipo, di cui i 9 già arrivati in Romania sono schierati a Câmpia Turzii (centro).

    Inondazioni – Cinque persone hanno perso la vita a Galaţi (est) la notte scorsa e centinaia sono state evacuate in seguito alle inondazioni causate dalle fortissime piogge. In alcune situazioni, i vigili del fuoco sono intervenuti con imbarcazioni pneumatiche, poiché in alcuni punti l’acqua raggiungeva una profondità di 1,5 m. Le inondazioni hanno portato al blocco temporaneo di alcune strade provinciali e nazionali. Oggi le temperature massime sono comprese tra 13 e 25 gradi, con 17 gradi a Bucarest a mezzogiorno.

    Gas – La Romania ha riempito i suoi depositi di gas naturale, e le scorte di carbone e il livello di riempimento dei bacini rientrano nel grafico. E’ la conclusione della riunione del Comando Energetico Nazionale, convocata ieri dal competente ministro, Sebastian Burduja, il quale ha precisato che il problema consiste nella grande fluttuazione dei prezzi dell’energia a breve termine, e una delle cause è la mancanza di interconnettività tra l’Austria e l’Ungheria. I ministri dell’Energia di Romania, Bulgaria e Grecia presenteranno tra circa 10 giorni al Consiglio dei ministri dell’Unione Europea, un piano preliminare per accelerare gli investimenti nelle interconnessioni, in modo che quando l’energia sarà più economica in una zona d’Europa, l’altra possa beneficiare di prezzi simili. La Romania rimane il secondo grande produttore di gas nell’UE.

    Debito estero – Il debito estero della Romania è aumentato nei primi sette mesi dell’anno di oltre 10 miliardi di euro, fino a 180 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2023, annuncia la Banca Centrale. La maggior parte di questo denaro è rappresentata dal debito estero a lungo termine, in aumento di oltre l’8%. I dati della Banca Centrale di Romania indicano inoltre che, nello stesso periodo, anche il deficit di conto corrente è aumentato di quasi il 34%, mentre sono diminuiti gli investimenti diretti esteri. La Banca Centrale ha rivisto al ribasso al 4%, dal precedente 4,9%, la previsione di inflazione per la fine del 2024 e stima il 3,4% per la fine del 2025.

    Agricoltura – Gli agricoltori romeni riceveranno un maggiore anticipo dai fondi europei. Lo ha annunciato il Ministero dell’Agricoltura a Bucarest, precisando che saranno stanziati anticipi del 70% dal Fondo europeo agricolo di garanzia per i pagamenti diretti e dell’85% dal Fondo europeo per lo sviluppo rurale, grazie a una deroga approvata dalla Commissione Europea. Il ministro dell’Agricoltura romeno, Florin Barbu, ha precisato che in questo modo i farmers potranno superare più facilmente i problemi di liquidità, per preparare il nuovo anno agricolo. L’Agenzia per i pagamenti e gli interventi in agricoltura ha precisato che, per coprire le somme, è stato stanziato un budget di circa un miliardo di euro e che sta compiendo degli sforzi affinchè il pagamento abbia inizio dal 16 ottobre.

    Germania – Il Ministero degli Affari Esteri di Bucarest informa i cittadini romeni in viaggio verso la Germania di prendere in considerazione tempi di attesa più lunghi, a seguito della decisione del governo di Berlino di estendere i controlli in tutti i valichi di confine terrestri per ridurre l’immigrazione clandestina. Dalla prossima settimana, per un periodo di sei mesi, oltre ai controlli temporanei già in corso alle frontiere terrestri con Austria, Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia, ci saranno controlli anche ai confini con Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Belgio e Danimarca. I cittadini che si trovano in situazioni speciali possono chiamare il numero verde dell’Ambasciata di Romania a Berlino e i consolati romeni operativi in Germania.

    Droga – Tre trafficanti di droga albanesi e tre romeni sono stati fermati dai procuratori della Direzione per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT), dopo essere stati catturati con circa 4,5 kg di eroina. La droga veniva preparata in una casa nella provincia di Ialomiţa (sud) ed era destinata al mercato romeno. Il valore dell’eroina sequestrata è di quasi 250.000 lei (50.000 euro). Secondo la Polizia Romena, le indagini sono iniziate dopo che due cittadini albanesi sono entrati nel Paese il 9 settembre, con lo scopo di trafficare una grossa quantità di eroina. Si sono poi incontrati con altri membri del gruppo in una casa a Ialomiţa, dove gli stupefacenti venivano mescolati con additivi, porzionati e imballati. Successivamente la droga è stata distribuita tra i membri del gruppo, precisa la DIICOT.

    Tennis – Pareggio 2-2 tra le squadre di Romania e Cina, nel Gruppo Mondiale II della Coppa Davis, dopo che il tennista romeno Gabi Adrian Boitan è stato sconfitto oggi da Yunchaokete Bu per 6-3, 7-6 (7/3), a Craiova (sud). Sempre oggi, Victor Cornea e Bogdan Pavel sono stati sconfitti dalla coppia Fajing Sun/Rigele Te per 6-4, 6-4, nel match di doppio. Venerdì, nella prima partita di singolare, Cezar Creţu (292 ATP) ha sconfitto Yunchaokete Bu (113 ATP) 3-6, 6-4, 7-6 (7/4), mentre Gabi Adrian Boitan (364 ATP) ha superato Yi Zhou (527 ATP) 7-6 (7/4), 6-2. L’ultima partita decisiva si svolge tra Creţu e Yi Zhou. La Romania e la Cina non si erano mai incontrate prima in Coppa Davis.

     

     

     

  • Sistema Patriot per l’Ucraina

    Sistema Patriot per l’Ucraina

    La Romania donerà all’Ucraina un sistema di difesa aerea Patriot. La decisione è stata presa durante la riunione del Consiglio Supremo di Difesa svoltasi ieri a Bucarest. I membri del Consiglio hanno stabilito che la donazione del sistema Patriot sarà effettuata a condizione di proseguire i negoziati, soprattutto con il partner strategico americano, al fine di ottenere un sistema simile o equivalente, in grado di soddisfare la necessità di garantire la protezione dello spazio aereo nazionale. In effetti, l’idea di donare un sistema del genere al paese confinante è emersa lo scorso mese, dopo l’incontro del presidente Klaus Iohannis con il presidente Joe Biden alla Casa Bianca. Il capo dello stato precisava allora che alla Romania è stato richiesto di cedere un simile sistema.

    Ora, dopo l’annuncio del Consiglio Supremo di Difesa, l’Amministrazione Presidenziale ha sottolineato in un comunicato che la decisione si basa su un’approfondita valutazione tecnica condotta dalle autorità e che sono state adottate tutte le misure per eliminare il rischio di creare vulnerabilità per la Romania. Pertanto, il Ministero della Difesa ha presentato nella riunione del Consiglio un’analisi dettagliata sulla situazione dell’operatività dei quattro sistemi Patriot che il paese possiede attualmente, sullo svolgimento del programma di dotazione con gli altri tre sistemi ordinati, nonché sull’impatto generato da un’eventuale trasferimento di un sistema, si legge nel comunicato.

    Il presidente Volodymyr Zelensky ha ringraziato Bucarest per la decisione di donare il sistema missilistico Patriot a Kiev, esprimendo apprezzamenti per il fermo sostegno fornito dalla Romania all’Ucraina. La decisione di oggi rafforza non solo la sicurezza dell’Ucraina, ma dell’intera regione e dell’Europa, ha scritto il presidente ucraino in un post su una rete sociale. Volodymyr Zelensky ha chiesto almeno sette batterie, ma i paesi che le possiedono non hanno preso ancora una decisione sulla cessione.

    Sempre ieri, quando la Romania ha preso la decisione relativa alla donazione, gli Stati Uniti hanno annunciato di sospendere temporaneamente le consegne di sistemi antiaerei Patriot ad altri paesi, e che l’Ucraina avrà ora la priorità nella fornitura. La Casa Bianca ha evocato le insistenti richieste di Kiev di ricevere più batterie Patriot per difendere dagli attacchi russi sia le truppe sul fronte che le infrastrutture. Nel corso della stessa riunione del Consiglio Supremo di Difesa, sono stati approvati anche gli obiettivi della Romania al vertice della NATO che si terrà a Washington il mese prossimo.

    È stato analizzato anche il continuo deterioramento della situazione della sicurezza nel vicinato orientale della Romania, a seguito dell’intensificarsi delle azioni militari della Russia. Sempre durante la riunione del Consiglio, Klaus Iohannis ha informato di aver comunicato agli alleati della NATO, alla fine della scorsa settimana, la sua decisione di ritirare la candidatura alla carica di segretario generale dell’organizzazione. Il capo dello stato ha sollecitato ai membri del Consiglio di pronunciarsi sulla candidatura del premier olandese, Mark Rutte, e loro si sono dichiarati a favore del suo sostegno alla guida dell’Alleanza.

  • Comando Multinazionale della Divisione Sud-Est, alla guida dell’esercitazione Dacian Strike 24

    Comando Multinazionale della Divisione Sud-Est, alla guida dell’esercitazione Dacian Strike 24

    L’esercitazione di tipo congiunto di comando, con truppe sul campo, si è svolta simultaneamente nei poligoni di Smârdan nella provincia di Galați (est), Capu Midia nella provincia di Constanța (sud-est) e Novo Selo in Bulgaria. All’addestramento hanno preso parte militari della Brigata Multinazionale Sud-Est, dell’82/a divisione aviotrasportata americana, del Battle Group NATO in Romania, del Brigade Forward Command Element francese schierato nel nostro paese, del 52/o Reggimento Artiglieria e della 282/a Brigata Corazzata. Nell’esercitazione sono stati coinvolti aerei IAR 99 Şoim (Sparviero) e IAR 330 Puma Socat della 95/a Base Aerea e caccia britannici Eurofighter Typhoon.

    “Dacian Strike 24 ha dimostrato che le truppe alleate schierate in questa parte d’Europa sono un deterrente per qualsiasi potenziale nemico”, ha dichiarato il tenente colonnello canadese Kris Callaerts del Comando Multinazionale della Divisione Sud-Est. Alla luce della presenza avanzata della NATO sul Fianco Orientale alleato, il Comando Multinazionale della Divisione Sud-Est coordina da oltre due anni e mezzo l’addestramento e l’integrazione delle forze sotto il suo controllo operativo, con l’obiettivo di dissuadere qualsiasi aggressione nell’area della sua responsabilità.

    Il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, ha ricevuto la visita della delegazione dell’azienda Thales Alenia Space e dell’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni. L’agenda dei colloqui ha incluso argomenti relativi ai principali programmi di dotazione dell’Esercito Romeno, in corso o in preparazione, e sono state passate in rassegna le fasi, le procedure richieste dalla legislazione romena, nonchè il ruolo delle strutture responsabili nel processo di motivazione e approvazione dei programmi di dotazione con tecniche ed equipaggiamenti militari moderni.

    Sempre a Bucarest, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Gheorghiță Vlad, ha incontrato il suo omologo della Grecia, generale Dimitrios Choupis. Le discussioni si sono concentrate sulla situazione della sicurezza, con particolare attenzione alla regione del Mar Nero, sulle misure alleate per rafforzare l’architettura difensiva sul Fianco Orientale, nonché sulla diversificazione dell’addestramento congiunto. Le due alte cariche hanno affrontato anche temi nella prospettiva della Conferenza dei capi di stato maggiore della Difesa dei paesi balcanici su questioni di cooperazione militare.

    Il generale Vlad ha espresso apprezzamenti per il contributo dei militari romeni e greci alla stabilità regionale, tramite la partecipazione a missioni e operazioni della NATO e dell’Unione Europea nei Balcani occidentali. Il capo della difesa romeno ha spiegato che “la presenza dei colleghi greci nelle strutture alleate nel nostro Paese, così come la partecipazione di capability aeree e navali dei due eserciti ad esercitazioni multinazionali sono costanti di un’eccellente cooperazione militare”.

    D’altro canto, ricordiamo che più di 400 produttori di equipaggiamenti e tecnica militare provenienti da quasi 30 stati membri o partner della NATO hanno partecipato alla nona edizione del Black Sea Defence and Aerospace, il più grande evento regionale dedicato alla difesa e alla sicurezza. Sulla piattaforma Romaero Băneasa a Bucarest, assieme alle aziende espositrici sono arrivati oltre 300 delegati stranieri di alto livello e rappresentanti di 55 paesi di tutti i continenti. Nella mostra sono stati rappresentati tutti i 5 ambiti operativi militari: terrestre, aereo, navale, cibernetico e spaziale, e l’attrattiva principale è stato l’aereo multiruolo F-35 di quinta generazione che le Forze Aeree degli Stati Uniti hanno portato per la prima volta in una mostra in Europa.

     

     

  • Sostegno americano alla Repubblica di Moldova

    Sostegno americano alla Repubblica di Moldova

    Tutti gli esperti militari e tutti i commentatori politici dicono della Repubblica di Moldova che è lo stato confinante con l’Ucraina più gravemente colpito dall’invasione russa. Solidalmente con le autorità di Kiev, che stanno cercando di resistere agli invasori, Chişinău, che ospita numerosi profughi ucraini, è diventata a sua volta un bersaglio per i russi. Il segretario di stato americano, Antony Blinken, ha ribadito ieri a Chişinău il sostegno degli Stati Uniti alla Repubblica di Moldova e alle sue aspirazioni di avvicinarsi all’Occidente. Antony Blinken ha espresso il plauso per quello che ha definito l’operato in circostanze difficili della presidente filo-occidentale Maia Sandu, che ha messo risolutamente la repubblica in cammino verso l’Unione Europea.

    Blinken ha promesso che il suo Paese sosterrà una democrazia resiliente di fronte ai tentativi di destabilizzazione arrivati dalla Russia. Ha annunciato, inoltre, un aiuto di 50 milioni di dollari, destinati alla difesa della democrazia di fronte alle minacce russe, e investimenti di 85 milioni di dollari per il consolidamento del settore energetico della Repubblica di Moldova. Secondo i corrispondenti di Radio Romania a Chişinău, il capo della diplomazia di Washington ha precisato che questi fondi sono destinati a ridurre la dipendenza della Repubblica di Moldova dalle risorse energetiche russe e contribuiranno ad aumentare la resilienza delle istituzioni statali.

    Gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine hanno esacerbato le difficoltà della Repubblica di Moldova nel settore energetico, hanno portato all’aumento dei prezzi dell’energia, rendendo vulnerabili imprese e consumatori comuni, ha ricordato Antony Blinken, in visita a Chişinău per la seconda volta dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio 2022. La visita del segretario di stato riconferma l’eccellenza dei rapporti tra gli Stati Uniti e la Repubblica di Moldova ed è un forte segnale di sostegno, ha dichiarato, dal canto suo, la presidente Maia Sandu.

    Il messaggio di sostegno lanciato a nome di Washington arriva, ricordano i commentatori, dopo quello ricevuto, sempre questo mese, da Bruxelles. La Repubblica di Moldova ha recentemente firmato un patto di sicurezza e difesa con l’Unione Europea. Grazie ad esso, spiegano i firmatari, la collaborazione tra Chişinău e Bruxelles sarà molto più stretta e offrirà alla repubblica maggiori strumenti per rafforzare la propria sicurezza su più livelli, compreso il campo militare. Il corrispondente di Radio Romania a Bruxelles rileva che, d’ora in poi, la Repubblica di Moldova potrà partecipare a missioni attinenti alla politica europea di sicurezza e difesa e riceverà aiuto per rafforzare le sue capacità militari. Inoltre, i suoi soldati saranno integrati nel corpo militare europeo di rapido intervento e parteciperanno ad esercitazioni e addestramenti congiunti.