Tag: difesa

  • Cooperazione estesa Romania – Turchia

    Cooperazione estesa Romania – Turchia

    I romeni potranno viaggiare in Turchia, per un massimo di 90 giorni, senza passaporto, solo con la carta d’identità. La decisione è stata presa dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel contesto della visita ufficiale del primo ministro romeno, Marcel Ciolacu, ad Ankara. Il premier ha partecipato, insieme al capo dello stato turco, alla prima riunione congiunta dei governi di Romania e Turchia. In questo contesto, si è discusso dell’espansione della cooperazione nei settori dell’industria della difesa e dell’energia ed è stata presa la decisione che gli allevatori romeni riprendano l’esportazione e il transito di carne in Turchia.

    Marcel Ciolacu ha valutato che questa decisione aiuterà gli agricoltori romeni ad avere nuovamente accesso ad un mercato molto vasto e ad aprire nuove rotte commerciali nella regione. “È un’enorme opportunità per i produttori romeni avere accesso a un mercato immenso, ma allo stesso tempo saremo in grado di stabilire solide rotte commerciali anche con altre aree di interesse nella regione e nel Medio Oriente. Abbiamo bisogno di tali misure per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci siamo prefissi sotto profilo economico. Lo scorso anno, abbiamo superato i 10 miliardi di dollari in termini di interscambio, ma insieme ci siamo posti un obiettivo ambizioso di 15 miliardi di dollari, da raggiungere nei prossimi anni”, ha dichiarato Marcel Ciolacu.

    Il premier ha aggiunto che la Romania continuerà ad assicurare una buona collaborazione tra la Turchia e l’Unione Europea, in un contesto in cui la sua adesione è bloccata da diversi anni a causa delle numerose divergenze in materia di democrazia, stato di diritto e i diritti fondamentali. Allo stesso tempo, Marcel Ciolacu ha proposto alla parte turca una formula di partenariato che consenta il trasferimento tecnologico e di know-how, in modo che le aziende romene possano produrre in Romania componenti per i droni militari Bayraktar e i veicoli tattici corazzati Otokar.

    Non in ultimo, il premier Ciolacu ha precisato che le autorità di Bucarest e Ankara stanno svolgendo anche colloqui riguardanti la restituzione alla Romania della spada del principe moldavo Stefano il Grande. L’arma, ricevuta da Papa Sisto IV, in segno di riconoscimento del ruolo decisivo della Moldavia nella difesa della cristianità, entrò in possesso dell’Impero Ottomano nel XVI secolo.

    Da parte sua, Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato che i legami economici sono il motore delle relazioni bilaterali e ha ringraziato la Romania per aver concesso pieni diritti alla minoranza turca, che conta quasi 28.000 persone. Erdogan ha ricordato che la Romania e la Turchia contribuiscono a garantire la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Nero, ma anche all’interno della NATO. Il presidente della Turchia ha inoltre dichiarato che i due stati, insieme alla Bulgaria, hanno formato un gruppo congiunto che rimuoverà le mine dal Mar Nero per aumentare la sicurezza della navigazione.

  • Patto di sicurezza Repubblica di Moldova – UE

    Patto di sicurezza Repubblica di Moldova – UE

    Tutti gli esperti militari e tutti i commentatori politici dicono della Repubblica di Moldova che è lo stato confinante con l’Ucraina più gravemente colpito dall’invasione russa. Solidalmente con le autorità di Kiev, che stanno cercando di resistere agli invasori, Chişinău, che ospita numerosi profughi ucraini, è diventata a sua volta un bersaglio per i russi. Tutti gli elementi di una guerra ibrida, come i falsi allarmi bomba, attacchi informatici, proteste finanziate illegalmente, ricatto energetico, sono le sfide che il sistema degli Affari Interni deve affrontare, dichiarava a Radio Chişinău l’ex competente ministro del governo filo-occidentale, Ana Revenco.

    La propaganda a favore della guerra, l’incitamento all’odio, la disinformazione, parti della stessa guerra ibrida, hanno lo scopo di indebolire la resilienza dei cittadini, aggiungeva l’ex ministra. “Ci sono già certezze che la Russia sta utilizzando più leve e molto più intensamente, nel tentativo di di destabilizzare la situazione nella Repubblica di Moldova, non senza l’appoggio degli oligarchi latitanti”, concludeva il ministro Revenco.

    In questo contesto angosciante, la Repubblica di Moldova ha firmato ieri un patto di sicurezza e difesa con l’Unione Europea. Grazie al documento, spiegano i firmatari, la collaborazione tra Chişinău e Bruxelles sarà molto più stretta e offrirà alla repubblica più strumenti per rafforzare la propria sicurezza su più livelli, quello militare compreso. Il corrispondente di Radio Romania a Bruxelles nota che d’ora in poi la Repubblica di Moldova potrà partecipare alle missioni attinenti alla politica europea di sicurezza e difesa e riceverà aiuto per rafforzare le sue capacità militari. Inoltre, i suoi soldati saranno integrati nel corpo europeo di rapido schieramento militare e parteciperanno ad esercitazioni e addestramenti congiunti.

    Un’altra forma di collaborazione tra l’Unione e la repubblica è il cosiddetto strumento europeo per la pace, attraverso il quale gli Stati membri possono acquisire e fornire attrezzature militari. La cooperazione tra le due parti si estende anche ai settori degli attacchi ibridi, della disinformazione o della messa in sicurezza delle infrastrutture critiche e dei confini. In pratica, dicono i commentatori, tutto ciò che riguarda la sicurezza della Repubblica di Moldova è ormai oggetto della collaborazione prevista dal patto.

    Con lo status di neutralità sancito sin da tre decenni addietro da una Costituzione che molti considerano obsoleta, Chişinău ha uno degli eserciti meno numerosi e scarsamente equipaggiati d’Europa. Ma il ministro della Difesa, Anatolie Nosatîi, militare di carriera, con corsi di alta formazione negli Stati Uniti, promette di rafforzare l’esercito, alla luce della guerra ibrida condotta dalla Russia. In un’intervista rilasciata alla stampa di Bucarest, Nosatîi ha parlato anche della cooperazione in campo militare con l’Unione Europea, la NATO e la confinante Romania e ha insistito sul fatto che l’Alleanza Nord Atlantica “non è lo spaventapasseri di cui parla la propaganda russa”.

  • Romania-Francia: incontro Klaus Iohannis – Emmanuel Macron alla Base militare Mihail Kogălniceanu

    Romania-Francia: incontro Klaus Iohannis – Emmanuel Macron alla Base militare Mihail Kogălniceanu

    La cooperazione tra la Romania e la Francia nel campo
    della sicurezza ha visto ultimamente una particolare e benvenuta
    intensificazione, sullo sfondo della crisi generata dall’aggressione militare
    della Russia, in Ucraina. Così il presidente romeno, Klaus Iohannis, dopo i
    colloqui tête-à-tête e ufficiali con l’omologo francese Emmanuel Macron,
    insieme al quale ha poi incontrato i militari schierati alla Base Mihail
    Kogălniceanu, nel sud-est della Romania. In una conferenza stampa congiunta, Klaus
    Iohannis ha ringraziato di nuovo per la presenza dei militari francesi e per il
    fatto che la Francia ha assunto la guida del battlegroup della NATO
    recentemente creato in Romania. I due capi di stato hanno affrontato con
    priorità temi riguardanti la necessità di consolidare la postura di deterrenza
    e difesa sul Fianco orientale, in particolare sul Mar Nero, il nuovo concetto
    strategico dell’Alleanza e le prospettive dell’adesione alla NATO della Svezia
    e della Finlandia. Dal canto suo, Emmanuel
    Macron ha sottolineato che le relazioni romeno-francesi, sancite da un
    partenariato strategico, hanno come fondamento un’amicizia di due secoli. Per
    andare ancor più avanti, i due Paesiauspicano ulteriori progressi su piano bilaterale, ha detto
    inoltre il leader dell’Eliseo, precisando che, su richiesta delle autorità
    romene, si sta lavorando ad un ambizioso piano di sostegno delle Forze Navali
    Romene. L’agenda dei colloqui tra Klaus Iohannis ed Emmanuel Macron ha incluso
    anche l’ingresso della Romania nell’Area Schengen e il suo impegno attivo nella
    protezione della frontiera esterna dell’Unione Europea. Dalla Romania, il
    presidente francese si recherà a Chişinău, dove sarà ricevuto dall’omologa
    della Repubblica di Moldova, Maia Sandu.



  • Romania-USA: colloqui tra il presidente Klaus Iohannis e la vicepresidente Kamala Harris a Bucarest

    Romania-USA: colloqui tra il presidente Klaus Iohannis e la vicepresidente Kamala Harris a Bucarest

    La
    Romania è stata straordinaria per la sua generosità e il coraggio di cui ha
    dato prova nel contesto del conflitto Russia-Ucraina. Così la vicepresidente
    degli Stati Uniti, Kamala Harris, in una conferenza stampa congiunta oggi a
    Bucarest con il presidente romeno, Klaus Iohannis. L’intero mondo ha visto come
    i romeni hanno aiutato i rifugiati, ha detto Kamala Harris. Dal canto suo, Klaus
    Iohannis ha sottolineato che la NATO agirà senza esitazioni per difendere ogni Stato
    alleato, la Romania compresa e che, nel corso dei colloqui, la vicepresidente
    americana ha ribadito il pieno impegno degli USA per l’articolo 5 del Trattato
    Nord-Atlantico, che sancisce la difesa collettiva. Inoltre, il presidente Iohannis
    ha sottolineato che è necessario un ulteriore incremento della presenza
    militare americana e alleata in Romania a lungo termine, come misura
    supplementare per la sicurezza del Paese e dell’intera regione. Klaus Iohannis e Kamala Harris hanno discusso
    anche della necessità di consolidare le misure di difesa e deterrenza sul
    Fianco Est dell’Alleanza, con particolare riguardo al lato sud, nella regione
    del Mar Nero. D’altra parte, il presidente Klaus Iohannis ha spiegato che la
    crisi energetica può rappresentare un’opportunità storica di passare ad una
    vera indipendenza energetica europea dal gas russo, tramite investimenti nelle
    fonti rinnovabili, nel settore nucleare civile, tramite importazioni di gas liquefatto
    e una maggiore interconnessione. La vicepresidente degli USA è arrivata per la
    prima volta in Romania, seconda tappa, dopo la Polonia, di un viaggio
    diplomatico in Europa incentrato sulla guerra in Ucraina.

  • Incontro informale trilaterale dei capi delle Forze Aeree di Romania, Italia e Germania

    Incontro informale trilaterale dei capi delle Forze Aeree di Romania, Italia e Germania

    Il 3 marzo, alla Base Aerea 57 di Mihail Kogălniceanu si è svolto un incontro informale trilaterale dei capi delle Forze Aeree di Romania, Italia e Germania. Lo riferiscono in un post su Facebook le Forze Aeree Romene.

    Il Capo di Stato Maggiore delle Forze Aeree Romene, tenente generale Viorel Pană, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana, generale S.A. Luca Goretti, e il Capo delle Forze Aeree della Germania, tenente generale Ingo Gerhartz, hanno recato un omaggio agli otto militari che hanno perso la vita nelle due sciagure aeree avvenute mercoledì sera in provincia di Costanza. E’ stato osservato anche un momento di raccoglimento alla memoria dei militari delle Forze Aeree Romene caduti nell’adempimento del dovere, precisa la fonte.

    Gli alti ufficiali hanno discusso con i militari dei tre Paesi delle missioni che stanno effettuando insieme in Romania, nell’attuale contesto di sicurezza. Nel corso dell’incontro ufficiale, i tre capi di Forze Aeree hanno affrontato temi riguardanti lo svolgimento della missione di Enhanced Air Policing, le missioni che saranno eseguite dal distaccamento tedesco in cooperazione con il distaccamento italiano dislocato in Romania, nonchè altri argomenti di comune interesse, precisa ancora la fonte.

  • Incontro informale trilaterale dei capi delle Forze Aeree di Romania, Italia e Germania

    Incontro informale trilaterale dei capi delle Forze Aeree di Romania, Italia e Germania

    Il 3 marzo, alla Base Aerea 57 di Mihail Kogălniceanu si è svolto un incontro informale trilaterale dei capi delle Forze Aeree di Romania, Italia e Germania. Lo riferiscono in un post su Facebook le Forze Aeree Romene.

    Il Capo di Stato Maggiore delle Forze Aeree Romene, tenente generale Viorel Pană, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana, generale S.A. Luca Goretti, e il Capo delle Forze Aeree della Germania, tenente generale Ingo Gerhartz, hanno recato un omaggio agli otto militari che hanno perso la vita nelle due sciagure aeree avvenute mercoledì sera in provincia di Costanza.

    E’ stato osservato anche un momento di raccoglimento alla memoria dei militari delle Forze Aeree Romene caduti nell’adempimento del dovere, precisa la fonte. Gli alti ufficiali hanno discusso con i militari dei tre Paesi delle missioni che stanno effettuando insieme in Romania, nell’attuale contesto di sicurezza.

    Nel corso dell’incontro ufficiale, i tre capi di Forze Aeree hanno affrontato temi riguardanti lo svolgimento della missione di Enhanced Air Policing, le missioni che saranno eseguite dal distaccamento tedesco in cooperazione con il distaccamento italiano dislocato in Romania, nonchè altri argomenti di comune interesse, precisa ancora la fonte.

  • NATO: incontro dei ministri della Difesa di Romania e Germania, Italia potenzia presenza in Romania

    NATO: incontro dei ministri della Difesa di Romania e Germania, Italia potenzia presenza in Romania

    Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha ringraziato ieri sera per telefono l’omologo francese, Emmanuel Macron, per la presenza dei militari francesi in Romania. 235 militari francesi e mezzi tecnici del 27/o Battaglione di alpini di Annecy sono arrivati ieri alla Base Aerea 57 Mihail Kogălniceanu (sud-est), affiancadosi ai 40 soldati francesi già arrivati negli ultimi giorni in Romania. Complessivamente, 500 militari francesi e 300 belgi, che fanno parte della componente terrestre della Forza di Risposta della NATO, si affiancheranno ai militari romeni nell’ambito delle misure volte a consolidare il fianco est dell’Alleanza.

    Intanto, il premier Nicolae Ciucă ha parlato al telefono con la vicepresidente americana, Kamala Harris, della situazione di sicurezza nella regione. Kamala Harris ha espresso gratitudine alla Romania per il sostegno concesso ai rifugiati ucraini, mentre il premier Ciucă ha ringraziato per l’incremento della presenza dei militari ameriani in Romania.

    Incontrando oggi l’omologa tedesca Christine Lambrecht alla Base Mihail Kogălniceanu, il ministro della Difesa romeno, Vasile Dîncu, ha dichiarato che la sicurezza europea è gravemente minacciata e che l’attacco della Russia deve cessare. In Romania è dislocato un distaccamento tedesco di circa 75 militari (piloti e tecnici) e 6 aerei Eurofighter Typhoon stanno operando, accanto a militari romeni e italiani, nell’ambito della missione di Enhanced Air Policing sotto comando NATO.

    L’Italia ha deciso di potenziare la propria presenza in Romania, raddoppiando il numero dei velivoli Eurofighter 2000 già operanti nell’attività di Air Policing. Lo riferisce oggi in un comunicato l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, precisando che, con l’arrivo di altri 4 velivoli nella base di Mihail Kogălniceanu di Costanza, sale a 8 il numero di Eurofighter a disposizione della Task Force Air Black Storm che, al comando del Col. Morgan Lovisa, è impegnata dai primi giorni di dicembre nella salvaguardia dello spazio aereo della Romania, rafforzando le attività di sorveglianza svolta dalle Forze Aeree Romene.

  • NATO: 235 militari francesi e altri 4 Eurofighter Typhoon italiani in Romania

    NATO: 235 militari francesi e altri 4 Eurofighter Typhoon italiani in Romania

    Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha ringraziato ieri sera per telefono l’omologo francese, Emmanuel Macron, per la presenza dei militari francesi in Romania. Il consolidamento del fianco est della NATO è appoggiato dalla Francia, nostro partner strategico. Insieme siamo più forti, ha twittato il capo dello stato romeno. 235 militari francesi e mezzi tecnici del 27/o Battaglione di alpini di Annecy sono arrivati ieri alla Base Aerea 57 Mihail Kogălniceanu (sud-est), affiancadosi ai 40 soldati francesi già arrivati negli ultimi giorni in Romania.

    L’ambasciatrice di Francia a Bucarest, Laurence Auer, ha precisato che non si tratta di una forza a rotazione, bensì permanente, per recare il pieno sostegno alla sicurezza del territorio romeno. Il battaglione francese è la prima componente terrestre della Forza di Risposta della NATO dislocata in Romania in seguito alla decisione del Consiglio Nord-Atlantico del 25 febbraio. Complessivamente, 500 militari francesi e 300 belgi, che fanno parte della componente terrestre della Forza di Risposta della NATO, si affiancheranno ai militari romeni nell’ambito delle misure volte a consolidare il fianco est dell’Alleanza.

    Intanto, il premier Nicolae Ciucă ha parlato al telefono con la vicepresidente americana, Kamala Harris, della situazione di sicurezza nella regione. Kamala Harris ha espresso gratitudine alla Romania per il sostegno concesso ai rifugiati ucraini, mentre il premier Ciucă ha ringraziato per l’incremento della presenza dei militari ameriani in Romania.

    A sua volta, il ministro della Difesa romeno, Vasile Dîncu, incontra oggi alla base di Mihail Kogălniceanu, l’omologa tedesca Christine Lambrecht. In Romania è dislocato un distaccamento tedesco di circa 75 militari (piloti e tecnici) e 6 aerei Eurofighter Typhoon stanno operando, accanto ai militari romeni e agli 8 Typhoon della Task Force Air Black Storm dell’Aeronautica Militare Italiana, missioni di Enhanced Air Policing sotto comando NATO. Queste missioni congiunte contribuiscono allo sviluppo della capacità di reazione e deterrenza, precisa il Ministero della Difesa romeno.

  • NATO: cerimonia di certificazione alla Task Force Air Black Storm a Costanza

    NATO: cerimonia di certificazione alla Task Force Air Black Storm a Costanza

    Il 15 dicembre l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, ha presenziato alla cerimonia di certificazione NATO alla Task Force Air Black Storm presso la 57° base aerea Mihail Kogălniceanu a Costanza. La Task Force è composta da militari italiani (piloti e personale tecnico) e aerei Eurofighter Typhoon, che eseguiranno missioni potenziate di Air Policing nei prossimi quattro mesi insieme a soldati appartenenti all’Aeronautica militare rumena e velivoli F-16 Fighting Falcon e MiG-21 LanceR, sotto il comando della NATO. Questo è il secondo mandato per i militari dell’Aeronautica Militare Italiana a Mihail Kogălniceanu, dopo quello concluso nel 2019. Le missioni di polizia aerea svolte congiuntamente contribuiscono allo sviluppo della capacità di reazione e deterrenza, nonché al consolidamento dell’interoperabilità tra l’Aeronautica romena e quella italiana.

    Il dispiegamento di aerei Eurofighter Typhoon in Romania fa parte dell’attuazione del Piano d’azione per garantire la capacità operativa della NATO sul fianco orientale dell’Alleanza sia a nord che a sud e dimostra l’unità e la determinazione della NATO in risposta alle sfide del contesto di sicurezza.

    Alla cerimonia erano presenti anche il Capo della Difesa rumeno, Generale Daniel Petrescu, il Comandante del Centro Multinazionale delle Operazioni Aeree della NATO (CAOC), con sede a Torrejon (Spagna), il Comandante delle Forze Aeree romene, Generale Viorel Pană, e il Comandante delle Forze Aeree di Combattimento dell’Aeronautica, Gen. Francesco Vestito, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica italiana, Generale Luca Goretti.

    Erano altresì presenti varie testate giornalistiche locali e nazionali. In tale occasione l’Ambasciatore d’Italia ha sottolineato le radicate e amichevoli relazioni tra Italia e Romania, nonché l’eccellente cooperazione tra le rispettive Forze Armate. Per la seconda volta, infatti, dopo la prima esperienza nel 2019, degli Eurofighter dell’Aeronautica Militare Italiana sono nuovamente schierati in Romania per operazioni di Air Policing, attività che oggi più che mai appare un pilastro della difesa collettiva sotto l’egida della NATO. L’Ambasciatore ha indicato che l’Italia è onorata di offrire il proprio contributo alla sicurezza della Romania nell’area del Mar Nero, data la sua importante posizione strategica (come ha già fatto a vantaggio di altri alleati sul fianco orientale), attraverso il monitoraggio e la sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo in questa regione. Si tratta di un eccellente esempio della cooperazione tra Romania e Italia anche nel campo della difesa. Al termine, l’Ambasciatore Durante Mangoni ha auspicato che anche in futuro si possa migliorare l’interoperabilità tra le Forze Armate e i sistemi di difesa di Italia e Romania.

    Dal canto suo, il Capo della Difesa rumeno ha evidenziato come la Romania, alleato chiave sul fianco orientale, contribuisce alla difesa dello spazio aereo della NATO nella regione del Mar Nero, essendo supportata, a rotazione, da capacità aeree britanniche, canadesi, italiane, portoghesi e spagnole. Secondo il Generale PETRESCU, il dispiegamento di capacità militari rilevanti sul fianco orientale dell’Alleanza è e rimarrà per la Romania un sostegno essenziale. La Romania sta perseguendo un consolidamento sincronizzato della presenza avanzata in questo territorio alleato, specialmente nel Mar Nero, garantendo la stabilità regionale, che contribuisce a mantenere la sicurezza euro-atlantica nel suo insieme. Ha poi concluso sottolineando come il dispiegamento degli assetti italiani contribuirà ad aumentare l’interoperabilità, non solo attraverso voli congiunti con la sorveglianza e l’intercettazione dell’aeronautica rumena, ma anche partecipando ad esercitazioni con militari rumeni e Stati alleati e partner, in un contesto congiunto.

    Comunicato stampa Ambasciata d’Italia a Bucarest

  • Festa Nazionale: Auguri all’Italia, jet italiani e romeni in sorvolo a Bucarest

    Festa Nazionale: Auguri all’Italia, jet italiani e romeni in sorvolo a Bucarest

    Una relazione bilaterale quella tra l’Italia e la Romania che si sta consolidando all’insegna della fiducia. E’ il messaggio trasmesso dall’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi, al ricevimento dedicato alla Festa Nazionale, ospitato dalla sua Residenza il 5 giugno.

    L’Ambasciatore ha ricordato – in lingua romena – le parole pronunciate dal presidente Sergio Mattarella, in occasione della visita di stato che l’omologo romeno, Klaus Iohannis, ha effettuato in Italia lo scorso ottobre: La Romania ha fortemente voluto, quindi, essere europea – in quanto latina – sin dalla sua graduale affermazione come Stato. La lunga e dolorosa esperienza del regime comunista ha frustrato per quasi mezzo secolo questa naturale inclinazione, che ha potuto trovare piena realizzazione soltanto dopo la rivoluzione, con il compimento del cammino che ha portato la Romania, tra il 2004 e il 2007, a entrare nella famiglia atlantica e in quella europea. Marco Giungi ha fatto riferimento anche alla collaborazione militare tra i due Paesi, sottolineando l’impegno comune per la difesa dell’Europa e della NATO.

    Siamo grati per il sostegno concesso dall’Italia al nostro ingresso nell’Unione Europea, siamo grati per la cooperazione militare, ha detto, da parte sua, il ministro con delega agli Affari europei nel Governo di Bucarest, George Ciamba, sottolineando l’eccellenza dei rapporti tra i due Paesi e l’ottima collaborazione durante il semestre romeno di Presidenza al Consiglio dell’UE.

    D’altronde, la particolarità dei festeggiamenti ospitati quest’anno dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest è stata la presenza di due Eurofighter appartenenti alla Task Force italiana dello 4° Stormo, di stanza alla Base Militare Mihail Kogalniceanu di Costanza, seguiti da due MiG-21 LanceR delle Forze Aree Romene, che hanno sorvolato la Residenza, accompagnati dai lunghi applausi dei quasi mille ospiti.

    Gli Eurofighter italiani sono qui, sotto egida NATO, per condurre missioni di Enhanced Air Policing, volando a fianco dei MiG-21 delle Forze Aeree della Romania per sorvegliare i cieli sopra la Romania. L’operazione, con il nome in codice Back Shield, è, naturalmente, un’operazione di pace, che mira a preservare la sicurezza dello spazio aereo dell’Alleanza, assicurandosi che il cielo sopra la Romania rimanga libero, ha spiegato nel suo discorso l’Addetto per la Difesa dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, il Colonnello Andrea Tiveron.

    Un compito collettivo, che comporta la presenza continua – 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno – di aerei da combattimento e equipaggi, pronti a reagire rapidamente a qualsiasi violazione dello spazio aereo, ha aggiunto il Colonnello, sottolineando che le missioni congiunte alleate dimostrano la determinazione collettiva degli alleati e le capacità e prontezza flessibili della NATO, e precisando che questo è il primo dispiegamento italiano, di questo tipo, in Romania.

    La Task Force italiana, forte di circa 130 uomini e donne, guidata dal Colonnello Andrea Fazi, è sicuramente nelle migliori condizioni per svolgere questa importante attività, anche perché può attingere all’esperienza acquisita durante i 7 anni di dispiegamento di Air Policing in diversi altri paesi, ha detto ancora l’Addetto per la Difesa. L’Aeronautica militare italiana partecipa alle operazioni di Air Policing dal 2012. I Paesi che, in precedenza, hanno visto operare l’Air Force italiana comprendono Islanda, Lituania, Bulgaria ed Estonia, ha concluso il Colonnello Andrea Tiveron.

    Al ricevimento ospitato dall’Ambasciatore Marco Giungi erano presenti anche la vicepresidente della Camera dei deputati, Carmen Ilona Mihălcescu, la quale ha definito l’Italia un partner economico strategico della Romania, il ministro della Salute, Sorina Pintea, altre autorità, rappresentanti del corpo diplomatico e della comunità italiana, personalità politiche e culturali, imprenditori e giornalisti.

    In occasione del ricevimento, l’Ambasciatore Marco Giungi ha consegnato ai professori Otilia Doroteea Borcia e Ştefan Damian, l’Onorificenza dell’Ordine della Stella d’Italia, nel grado di Cavaliere, conferito dal Presidente della Repubblica Italiana.

  • Le prospettive della difesa europea, in dibattito a Bucarest

    Le prospettive della difesa europea, in dibattito a Bucarest

    Il futuro della difesa europea ha costituito il tema centrale della riunione informale dei ministri degli stati membri dell’UE, svoltasi dal 30 al 31 gennaio a Bucarest, nell’ambito del semestre romeno di Presidenza del Consiglio dell’UE, e presieduta dall’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini. I titolari della Difesa dei 28 hanno deciso di consolidare le iniziative in questo campo, con particolare riguardo al Fondo europeo della difesa, ha spiegato l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, in una conferenza stampa congiunta con il ministro della Difesa romeno, Gabriel Leş. Affrontata anche la necessità di integrare gli strumenti europei nel campo della difesa nei sistemi nazionali, ha aggiunto Federica Mogherini, sottolineando che l’operazione Sophia nel Mediterraneo, volta a combattere il traffico di esseri umani, si annovera tra i maggiori successi esterni dell’Unione. Tutti i ministri hanno definito l’operazione Sophia come fondamentale, necessaria, vitale, ha detto la Mogherini, lanciando agli stati membri dell’Unione l’appello di raggiungere un consenso per portarla avanti.

    Un incontro fruttuoso quello di Bucarest, che ha generato uno scambio positivo di opinioni sulla problematica attuale in materia di sicurezza e sulle prospettive della difesa europea, ha detto, da parte sua, il ministro della Difesa romeno, Gabriel Leş. Alla luce dei recenti sviluppi a livello regionale e internazionale, va concessa un’attenzione particolare a queste dimensioni, ha spiegato il ministro nella conferenza stampa congiunta con Federica Mogherini, passando in rassegna anche i temi affrontati ieri sera, nel corso di una cena di lavoro dal tema Le donne, la pace e la sicurezza, un settore di interesse comune per l’Unione Europea e la NATO, cui erano presenti anche il segretario generale dell’Alleanza Nord-Atlantica, Jens Stoltenberg, e il vicesegretario generale dell’ONU per le operazioni di mantenimento della pace, Jean-Pierre Lacroix.

    I colloqui hanno evidenziato la necessità di continuare a consolidare la cooperazione tra l’UE, la NATO e l’ONU in un contesto molto più generale, ha detto il ministro Gabriel Leş, che ha fatto il punto sui temi affrontati oggi: le prospettive della difesa europea.Abbiamo cominciato con un’analisi degli impressionanti sforzi compiuti dagli stati membri e dalle istituzioni dell’Unione, nell’applicare la strategia globale dell’UE in materia di politica estera e di sicurezza. A questo punto, abbiamo esaminato i mezzi pratici per assicurare la coerenza tra le varie iniziative nel campo della difesa. Abbiamo affrontato l’impatto delle tendenze nel campo dell’innovazione tecnologica sulle forze armate e il modo in cui gli strumenti dell’UE possano contribuire alla soluzione delle sfide derivanti. I ministri della Difesa hanno ribadito l’appoggio all’attuazione delle nuove iniziative nel campo della difesa come la cooperazione permanente strutturata (PESCO) e il Fondo europeo della difesa, al fine di continuare a valorizzare le sinergie e a migliorare il loro coordinamento, ha spiegato Gabriel Leş. La mobilità militare è un altro settore che richiede azioni congiunte, coerenza e coordinamento, sia a livello nazionale e dell’UE, che tra la NATO e l’Unione, ha aggiunto il ministro, sottolineando che la Romania concederà un’attenzione particolare al piano di azione riguardante la mobilità militare, tramite un approccio coordinato e pragmatico nell’UE.

  • Difesa: ministro Dusa, servono posizioni integrate UE – NATO

    Difesa: ministro Dusa, servono posizioni integrate UE – NATO

    La Romania segue con estrema attenzione le evoluzioni della situazione nella confinante Ucraina, che lede la stabilità regionale ed europea. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Mircea Dusa, presente accanto ai colleghi degli stati UE alla Riunione informale svoltasi il 9 e il 10 settembre a Milano.



    Un comunicato del Ministero della Difesa di Bucarest, citato dall’agenzia Agerpres, precisa che i ministri hanno affrontato temi relativi alla situazione in Ucraina, Iraq, Libia e Siria.



    “Ci servono posizioni integrate e risolute al livello dell’UE e della NATO, sul nuovo clima strategico di sicurezza nel loro vicinato orientale”, ha detto il ministro romeno. La fonte precisa che l’agenda dei ministri ha incluso temi relativi alle capacità di rapido intervento dell’UE e lo sviluppo di strutture militari credibili.



    “La cooperazione UE-NATO in materia di rapido intervento in situazioni di potenziali minacce alla sicurezza resta essenziale. E’ prioritaria l’applicazione rapida ed efficace delle misure volte ad aumentare la flessibilità e l’utilizzo di queste capacità”, ha aggiunto Mircea Dusa.



    Alla riunione di Milano, i ministri hanno discusso anche del finanziamento delle missioni UE, della Strategia di sicurezza marittima dell’UE o della difesa cibernetica, precisa ancora il comunicato.

  • Romania – USA: Chuck Hagel, siete partner affidabile

    In visita in Romania, su invito del ministro Mircea Dusa, il segretario americano alla Difesa, Chuck Hagel, è andato a Costanza, città porto in riva al Mar Nero.



    I colloqui sono stati dominati da temi relativi alla dimensione militare del partenariato strategico bilaterale, l’operatività dei progetti americani in Romania e il rinforzo delle misure di sicurezza che la NATO deve prendere nella regione del Mar Nero.



    Al termine dei colloqui, Chuck Hagel e Mircea Dusa hanno visitato l’incrociatore USS Vella Gulf, inviato nella zona come risposta alla crisi ucraina. Il ministro della Difesa romeno, Mircea Dusa, ha salutato il consolidamento della presenza delle forze aeree, terrestri e navali alleati nella zona.



    “Salutiamo al presenza delle navi militari americane nel Mar Nero, che consentono lo svolgimento di esercitazioni congiunte con le forze navali romene e che aumentano la sicurezza nella zona. Apprezziamo la disponibilità dimostrata dagli Stati Uniti e dalla NATO per individuare delle soluzioni concrete per una maggiore presenza delle capacità dell’Alleanza sul fianco orientale”, ha detto il ministro.



    Mircea Dusa ha aggiunto che la sicurezza nella regione è drammaticamente cambiata. Da parte sua, il capo del Pentagono ha sottolineato che la Romania è un partner affidabile e che il presidente Barack Obama apprezza moltissimo il sostegno e l’amicizia del suo alleato al Mar Nero.



    In precedenza, a Varsavia, il leader della Casa Bianca aveva assicurato gli alleati est-europei che gli Stati Uniti difenderanno la sicurezza all’interno della NATO. Obama ha aggiunto che solleciterà al Congresso statunitense di approvare un miliardo di dollari per il miglioramento delle capacità delle forze americane e alleate in Europa.



    La visita di Chuck Hagel in Romania fa seguito a quella del vicepresidente Joe Biden, giunto a Bucarest quasi tre settimane fa, per ribadire l’impegno degli Stati Uniti nella sicurezza degli alleati est-europei.



    Nei giorni prossimi in Romania arriveranno anche tre senatori americani: John McCain, ex candidato repubblicano alla Casa Bianca, il collega Ron Johnson, e il democratico Chris Murphy, per incontri al Governo, alla Presidenza e al Parlamento. La loro visita in Romania si svolge sempre alla luce della crisi ucraina, discussa nei giorni scorsi alla riunione G7 di Bruxelles.



    I leader delle più forti economie del mondo hanno sollecitato alla Russia di ritirare le truppe dal confine con l’Ucraina e di avvalersi della propria influenza sui separatisti filorussi per disinnescare le tensioni nell’est dell’ex repubblica sovietica. I leader del G7 hanno annunciato di essere pronti ad applicare delle sanzioni ancora più dure alla Russia, se non contribuirà al ripristino della stabilità in Ucraina.