Tag: governo

  • Pensioni basse, sostegno dal Governo

    Pensioni basse, sostegno dal Governo

    Il Governo di Bucarest ha approvato un’ordinanza d’urgenza relativa alla concessione di un sostegno finanziario ai pensionati quest’anno. Si tratta dei cittadini del sistema pubblico delle pensioni e delle pensioni militari statali, il cui reddito è inferiore o uguale a 2.574 lei (circa 515 euro). Tale importo equivale al valore netto del salario minimo e rappresenta una misura di protezione sociale, affermano le autorità. Il Consiglio Economico e Sociale, il cui parere è consultivo, ritiene che la misura genererà un impatto positivo sui pensionati del sistema pubblico, ma sarebbe giusto applicarla a coloro che hanno redditi fino a 2.806 lei (circa 560 euro), tanto quanto la pensione media a gennaio 2025. Il primo ministro Marcel Ciolacu, tuttavia, ha respinto questa ipotesi, sostenendo che le attuali risorse di bilancio non consentono una simile misura.

    Secondo il Ministero del Lavoro, della Famiglia, della Gioventù e della Solidarietà Sociale, circa 2,7 milioni di pensionati romeni hanno redditi inferiori o uguali a questo importo e di questi, oltre 86.000 vivono all’estero. L’importo sarà erogato dal Governo in due rate uguali da 400 lei (circa 80 euro) ciascuna, rispettivamente ad aprile e a dicembre, attraverso le casse pensioni. Il sostegno finanziario non viene preso in considerazione quando si stabilisce il tetto massimo per l’approvazione del Programma per la compensazione del 90% del prezzo di riferimento dei medicinali, né quando si concede il reddito minimo di inclusione, e neanche quando si concede il ticket per le cure termali, attraverso il sistema organizzato e gestito dalla Cassa Nazionale delle Pensioni Pubbliche.

    La misura è stata annunciata sin dall’inizio dell’anno, quando il Governo non ha indicizzato le pensioni all’inflazione a causa dell’elevato deficit di bilancio. Per compensare questa misura, il Governo ha parlato della possibilità di fornire altri aiuti finanziari ai pensionati. D’altro canto, l’indicizzazione di tutte le pensioni all’inflazione, che il premier Ciolacu vedeva inizialmente possibile a settembre, non è stata inclusa nel bilancio 2025, ha affermato il ministro delle Finanze, Tanczos Barna. Il motivo è l’elevato deficit di bilancio registrato nel 2024 e le restrizioni di quest’anno. Nel 2024, la Romania ha registrato un deficit enorme, pari all’8,6% del Prodotto Interno Lordo, e per il 2025 il Governo si è prefissato l’obiettivo di raggiungere il 7%.

    A febbraio, il numero dei pensionati in Romania è diminuito di quasi 32.000 persone rispetto al mese precedente, indica la Cassa Nazionale delle Pensioni Pubbliche. Quindi, lo scorso mese erano registrati circa 4,6 milioni di pensionati. Nello stesso periodo, la pensione media era di circa 2.700 lei (circa 540 euro). Del numero totale dei pensionati, circa 570.000 erano persone che hanno lavorato anche nell’agricoltura, e la pensione media in questo caso è di 667 lei (circa 130 euro). Secondo le statistiche ufficiali, il numero di persone andate in pensione al raggiungimento dell’età limite era di 3,7 milioni, di cui quasi due terzi donne.

  • Proroga del price cap per l’energia

    Proroga del price cap per l’energia

    Il Governo di Bucarest ha annunciato la proroga del tetto massimale per i prezzi dell’elettricità e del gas naturale, che si applicherà anche dopo la fine del mese di marzo, scadenza dell’attuale meccanismo di compensazione. Per l’elettricità, il tetto sarà prorogato di tre mesi, fino a fine giugno, mentre per il gas naturale la proroga sarà di un anno, fino al 31 marzo 2026. Questa estensione rispetterà il regime attualmente in vigore e mira a proteggere i redditi dei cittadini, ha dichiarato il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja.

    Il Ministero ha deciso di estendere il periodo di limitazione del prezzo dell’energia perché, come dimostrano i calcoli, se fosse stato liberalizzato ora, ciò avrebbe comportato aumenti delle bollette tra il 60% e il 100% per il 95% dei punti di consumo, ha detto il ministro. Sebastian Burduja ha precisato che la proroga di un anno del price cap per il gas naturale mira a ripristinare le scorte per il prossimo inverno, il che avverrà a prezzi bassi.

    Il ministro ha spiegato che, nel prendere la decisione di prorogare il price cap, si è tenuto conto del fatto che negli ultimi mesi, per ragioni non imputabili alla Romania, i prezzi sui mercati internazionali sono aumentati in modo significativo dopo l’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Il prezzo del gas è aumentato sul mercato europeo fino al 65% e quello dell’elettricità di circa il 25%.

    Sebastian Burduja ha sottolineato che il sistema del tetto massimale ha garantito, secondo i dati Eurostat, il quinto prezzo più basso dell’elettricità e il quarto prezzo più basso del gas nell’intera Unione Europea. Per il gas naturale, il prezzo massimo rimarrà lo stesso per un altro anno, fino al 31 marzo 2026, perché, ha detto il ministro dell’Energia, alla fine dell’attuale stagione fredda, i depositi di stoccaggio raggiungeranno un livello molto basso e il loro riempimento comporterà un aumento della domanda di gas, quindi anche una crescita dei prezzi e bollette molto più salate per la popolazione il prossimo inverno.

    Intanto, il Ministero del Lavoro svilupperà un meccanismo di sostegno, ovvero carte o voucher che saranno in seguito concessi alle persone vulnerabili come supporto per coprire i costi. La decisione del Governo di estendere il regime del price cap per elettricità e gas naturale è stata presa lo stesso giorno in cui Hidroelectrica, azienda statale e principale produttore e fornitore di elettricità in Romania, ha annunciato un aumento del prezzo di circa il 60% a partire dal 1° aprile.

    Il ministro dell’Energia ha raccomandato alla popolazione di controllare costantemente il sito web dell’Autorità Nazionale di Regolamentazione dell’Energia, per scegliere l’offerta più bassa, perché in questo modo determineranno prezzi quanto più bassi per tutti.

  • Ristrutturazione delle istituzioni statali

    Ristrutturazione delle istituzioni statali

    Inizia la più grande riduzione delle spese di funzionamento nella storia del Governo, ha annunciato a Bucarest il primo ministro Marcel Ciolacu. Nella riunione dell’Esecutivo, il premier ha precisato che diverse istituzioni pubbliche verranno accorpate o soppresse, con una riduzione del personale, compresi gli incarichi di segretari di stato.

    Saranno eliminati circa 1.800 posti di funzionari pubblici e contrattuali in 32 istituzioni subordinate e coordinate dall’Esecutivo, ha precisato Marcel Ciolacu, spiegando che questo segnale è atteso sia dall’opinione pubblica, che soprattutto dall’ambiente imprenditoriale. “Eliminiamo e accorpiamo enti e istituzioni. Riduciamo il numero dei dipendenti e tagliamo alti incarichi. In totale, stiamo parlando di un massiccio calo dei posti del 13,5%”, ha detto Marcel Ciolacu.

    Per quanto riguarda le istituzioni che hanno un organigramma approvato dal Consiglio Supremo di Difesa, il capo della Cancelleria del primo ministro, Radu Oprea, ha spiegato che seguiranno decreti governativi per l’approvazione degli organigrammi, per l’organizzazione e il funzionamento delle rispettive istituzioni. Per quanto riguarda i posti vacanti, ha detto, si intende liberare coloro che sono soggetti alla decisione dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia con la quale è vietato il cumulo della pensione con lo stipendio.

    L’annuncio del primo ministro Marcel Ciolacu di ridurre il numero dei posti nelle istituzioni governative arriva dopo che sempre lui ha chiesto ai ministri, nella riunione del Governo del 10 gennaio, di avanzare proposte per la ristrutturazione dei posti nell’amministrazione e nelle compagnie statali. Le proposte di riduzione del personale, che il primo ministro Ciolacu ha dichiarato prioritarie, fanno parte dei calcoli di bilancio per il 2025. Misure simili sono state adottate anche dal Parlamento. La Camera dei Deputati ha votato, all’inizio di febbraio, una riduzione di 240 posti, mentre il Senato ha deciso di eliminare 178.

    Secondo gli esperti, però, non è chiaro quale sarà l’impatto della ristrutturazione sulla spesa pubblica. Il numero di posti occupati nelle istituzioni ed enti pubblici in Romania ammontava, a gennaio, a 1,3 milioni. Nel 2020, 1,25 milioni di persone erano impiegate dello stato, nel 2021 – 1,26 milioni, nel 2022 – 1,28 milioni e nel 2023 – 1,29 milioni. Per buona parte di questi anni, sono state bloccate le assunzioni nel sistema pubblico, avvenendo solo attraverso deroghe approvate dai ministri e dal premier.

    Alla fine dello scorso anno, il governo guidato da Marcel Ciolacu ha adottato un’ordinanza con la quale sono stati congelati gli stipendi dei dipendenti statali e le pensioni pubbliche. Sempre in nome del risparmio di bilancio, sono state eliminate anche le agevolazioni fiscali nel settore dell’IT, dell’edilizia o dell’agricoltura, la soglia fiscale di tassazione per le microimprese è scesa alla metà e l’imposta sui dividendi è salita al 10%.

  • Parlamento, via libera alla Finanziaria 2025

    Parlamento, via libera alla Finanziaria 2025

    Al termine di dibattiti-maratona, durati più di otto ore, la plenaria del Parlamento romeno ha adottato mercoledì sera i ddl sul bilancio dello stato per il 2025 e sulla previdenza sociale. Il voto è avvenuto dopo numerosi momenti tesi. La coalizione di maggioranza PSD-PNL-UDMR ha bocciato quasi tutte le migliaia di emendamenti presentati dall’opposizione. Il bilancio si basa su una crescita economica del 2,5% e su un deficit di bilancio pari al 7% del PIL. Il ministro delle Finanze, Tanczos Barna, ha sottolineato che il budget per il 2025 è moderato, basato su un aumento prudente delle entrate, senza esagerazioni.

    Per quanto riguarda la legge sulla previdenza, essa prevede “innanzitutto il pagamento delle pensioni”, ha sottolineato il competente ministro. “Indipendentemente da chi sarà al governo e al Ministero delle Finanze tra tre, quattro o cinque anni, l’impegno della Romania nei confronti della Commissione Europea deve essere rispettato. Dobbiamo ridurre passo per passo il deficit di bilancio, mantenendo al contempo gli investimenti. Gli investimenti sono il motore dell’economia e sono mantenuti anche in questo bilancio”, ha detto Tanczos Barna.

    Il budget per il 2025 permetterà di proseguire il processo di sviluppo del paese, ha dichiarato anche il premier Marcel Ciolacu, precisando che i fondi destinati al Ministero della Salute sono aumentati di oltre il 30%, gli importi stanziati per autostrade e ferrovie del 20% e il bilancio dell’istruzione di quasi il 10%.

    “Non toccheremo i redditi attualmente incassati dai romeni, né nelle pensioni, che lo scorso anno hanno visto un incremento medio del 40%, né negli stipendi, che hanno registrato un aumento annuale di quasi il 25%, non aumentiamo l’IVA e non abbiamo bisogno dei soldi del FMI. In questo bilancio abbiamo il più grande stanziamento di risorse provenienti da finanziamenti europei da quando siamo entrati nell’Unione Europea”, ha detto il premier.

    Dall’opposizione, i parlamentari dell’USR e quelli dei partiti sovranisti – AUR, SOS Romania e POT (Partito della Gente Giovane) – hanno accusato la mancanza di prevedibilità, la sopravvalutazione delle entrate, l’indebitamento dei romeni attraverso le misure previste e l’eliminazione di alcune agevolazioni fiscali.

    “Le stesse bugie, le stesse entrate gonfiate solo per giustificare spese più elevate. Perché il lato delle entrate vi interessa, in realtà, solo per giustificare queste spese che fate anno dopo anno e che dite di voler ridurre. Questo bilancio nasconde la stessa menzogna di Marcel Ciolacu, smascherata anno dopo anno”, ha detto il deputato dell’USR, Claudiu Năsui.

    Alla fine, le due leggi sono state inviate al presidente per la promulgazione nella forma proposta dal Governo, con pochissime modifiche.

  • Finanziaria 2025

    Finanziaria 2025

    In un contesto economico complicato, in cui il livello del debito pubblico ha superato il 54% del Prodotto Interno Lordo e il deficit di bilancio si avvicina al 9% del PIL, redigere il bilancio dello stato della Romania per il 2025 non è affatto un compito facile. Due delle principali agenzie finanziarie internazionali hanno declassato il rating del paese da stabile a negativo. Basata su un deficit non superiore al 7% del PIL, la bozza di bilancio sarà approvata dal Governo entro la fine di questa settimana e poi inviata al Parlamento per dibattito e adozione.

    Secondo il progetto, lo stato deve innanzitutto ridurre le proprie spese. Pertanto, il bilancio dell’Amministrazione Presidenziale diminuirebbe del 10%, quello del Senato del 5% e quello della Camera dei deputati del 9%. L’indicizzazione delle pensioni resta oggetto di analisi, dato che gli esperti delle Finanze sostengono che non sarà possibile quest’anno. Il competente ministro, Tánczos Barna, afferma che la bozza di bilancio per il 2025, da lui definita moderata, garantisce i fondi necessari per il pagamento degli stipendi e delle pensioni e per lo sviluppo delle località.

    “Nel bilancio abbiamo autostrade per 20 milioni di romeni. Abbiamo fondi nel bilancio per tutti i romeni, per lo sviluppo delle infrastrutture rurali. Abbiamo per tutti i romeni soldi per pagare gli stipendi nell’Istruzione, nel Ministero degli Interni, in tutti i ministeri che devono pagare gli stipendi, al livello del 2024. Abbiamo il finanziamento garantito per tutte le pensioni (…), così come sono state calcolate e pagate lo scorso anno, a novembre-dicembre, a quel livello saranno pagate nel 2025, mese per mese”, ha sottolineato il ministro delle Finanze.

    Ha inoltre affermato che il bilancio del Ministero della Difesa sarà più alto rispetto al 2024 e che aumenteranno anche i budget di altri ministeri, come quelli dell’Ambiente, della Salute, dell’Istruzione e dei Trasporti. È necessario uno stato più flessibile, cosicchè le spese del personale in ogni istituzione verranno diminuite, con una riduzione del 5% per la maggior parte, senza però prendere in considerazione l’istruzione, gli ospedali o gli Interni.

    Per quanto riguarda i prestiti, il ministro ha specificato che tutti quelli presi in considerazione sono necessari per garantire il finanziamento del deficit. “La Romania ha contratto moltissimi prestiti l’anno scorso, quest’anno ne richiederà meno e l’anno prossimo ancora meno. Abbiamo un calendario di riduzione dei prestiti anno per anno, per un periodo di sette anni”, afferma Tánczos Barna.

    Fortunatamente, il peggioramento del rating del paese non è stato accompagnato da una modifica dei riferimenti riguardanti la categoria raccomandata agli investitori, cosa che avrebbe aumentato i costi per i prestiti della Romania. Secondo gli analisti, tuttavia, persiste lo scetticismo tra investitori e agenzie di rating, data l’instabilità politica e il ritardo nelle riforme strutturali.

  • Finanziaria 2025 senza nuove tasse

    Finanziaria 2025 senza nuove tasse

    In ritardo a causa della formazione del governo, l’approvazione della Finanziaria per il corrente anno è la priorità numero uno. E non una Finanziaria qualsiasi, ma una costruita con cautela, senza spesa eccessiva che ha caratterizzato il precedente e che ha generato un deficit preoccupante, salito al 9% del PIL. Nel loro incontro dedicato al budget, il premier Marcel Ciolacu e il ministro delle Finanze, Tánczos Barna, hanno concluso che la Romania non può più permettersi di aumentare la spesa per beni e servizi.

    L’obiettivo del deficit del 7% di quest’anno, assunto nei colloqui con la Commissione Europea, non può essere raggiunto, d’altro canto, senza congelare i fondi salariali e pensionistici e senza esercitare un’ulteriore pressione sull’Agenzia delle entrate affinché migliori la riscossione dell’IVA. Tuttavia, nel caso delle pensioni basse e medie, il Governo cercherà delle soluzioni per un aumento, promette Marcel Ciolacu. Tánczos Barna si è pronunciato per un rigoroso controllo delle spese, affinché la Romania rispetti gli impegni presi con i partner europei, e ha insistito sul fatto che, per quanto riguarda le entrate, dovrebbero essere incluse solo quelle realizzabili.

    “Il piano fiscale di bilancio strutturale a medio termine assunto dalla Romania prevede il 7% quest’anno e una progressiva riduzione del deficit di bilancio fino al 3% nei prossimi sette anni. E questo impegno non va rispettato solo ora: quello che costruiamo oggi, quello che costruiamo per il 2025 deve avere un impatto anche per gli anni a venire, per non ridurre gli importi stanziati agli investimenti, bensì aumentarli costantemente. D’altra parte, non dobbiamo esagerare sul versante dei redditi irraggiungibili, e non dobbiamo finire nella situazione in cui la differenza sia coperta dai prestiti”, ha dichiarato Tánczos Barna.

    In mezzo agli scenari che circolano nei media secondo cui le autorità aumenteranno alcune tasse, il premier e il ministro delle Finanze hanno assicurato che l’Imposta sul Valore Aggiunto rimarrà invariata.

    “Non aumenteremo l’IVA. Perché non aumentiamo l’IVA? Rappresento un partito socialdemocratico. Innanzitutto, lo sforzo verrebbe trasferito ugualmente a tutti i romeni, indipendentemente dal reddito, il che comporterebbe una diminuzione del potere d’acquisto. Io non lo faccio e sono molto contento che anche il ministro dica la stessa cosa. In questo momento, i consumi diminuiranno e automaticamente, vedrete, raggiungeremo una diminuzione dell’inflazione”, ha detto Marcel Ciolacu.

    L’ordinanza adottata dal nuovo governo PSD – PNL – UDMR a fine anno prevede la riduzione della spesa pubblica, l’eliminazione di alcune agevolazioni fiscali nei settori dell’informatica, dell’edilizia e dell’industria agroalimentare, nonché la riorganizzazione e l’accorpamento delle agenzie del Segretariato Generale del Governo. Un approccio simile interesserà anche l’apparato operativo dell’Esecutivo stesso, poiché la Romania ha bisogno di una riforma strutturale, ha aggiunto Marcel Ciolacu.

  • Nuovo Governo in Romania

    Nuovo Governo in Romania

    Il nuovo Esecutivo romeno, guidato dal socialdemocratico Marcel Ciolacu, ha prestato giuramento lunedì sera davanti al presidente Klaus Iohannis. È stata una giornata politica intensa, una prima negli ultimi 35 anni, che ha visto la nomina del primo ministro da parte del capo dello stato, l’audizione dei ministri, il voto di investitura, il giuramento e la prima riunione del Governo. In precedenza, nello stesso giorno, i leader dei partiti pro-europei PSD, PNL, UDMR e quello dei deputati appartenenti alle minoranze nazionali avevano firmato un accordo politico per formare una maggioranza e un governo.

    Il nuovo Esecutivo ha una struttura più snella rispetto al precedente. È composto da 16 ministeri, otto dei quali guidati dal PSD, sei dal PNL e due dall’UDMR. Il Governo ha ancora tre incarichi di vicepremier, uno dei quali appartiene al PSD – senza portafoglio, e gli altri due con portafoglio – PNL e UDMR. Il Governo Ciolacu 2, come viene chiamato dai media, ha ricevuto la fiducia del Parlamento con 240 voti favorevoli, sette in più del minimo richiesto.

    Cătălin Predoiu agli Interni, Angel Tîlvăr alla Difesa, Sorin Grindeanu ai Trasporti, Alexandru Rafila alla Salute e Sebastian Burduja all’Energia hanno mantenuto gli incarichi. Ci sono anche nuovi nomi di ministri, come quelli di Daniel David per l’Istruzione o Emil Hurezeanu per gli Affari Esteri, che non sono membri del partito, ma sono sostenuti dal PNL.

    A capo del nuovo Ministero dell’Economia e della Digitalizzazione c’è il socialdemocratico Bogdan Ivan, mentre alla Giustizia arriva il deputato PSD Radu Marinescu. Altri due portafogli, ricoperti dall’UDMR, sono per lo Sviluppo, Cseke Attila, e per le Finanze, Tánczos Barna.

    Il primo ministro Marcel Ciolacu ha dichiarato che l’organizzazione rapida delle elezioni presidenziali e le misure volte a dare uno slancio all’ambiente imprenditoriale sono i principali obiettivi a breve termine del nuovo Governo. Il premier ha detto inoltre che la Romania ha un governo funzionale, il che manda un segnale di stabilità al settore privato romeno e agli investitori stranieri.

    Secondo il primo ministro, ci sono già segnali positivi dopo il voto del Parlamento, vale a dire che i tassi di interesse esterni ai quali il paese si indebita hanno cominciato a diminuire. Il primo ministro ammonisce inoltre che il 2025 non sarà un anno facile e che il denaro pubblico dovrà essere speso in modo decente.

    “Questa crisi economica nei paesi sviluppati è normale che si faccia sentire anche in Romania nel 2025. Avremo un anno economico difficile. La Romania non può offrire servizi pubblici come nell’Occidente, con entrate al bilancio alle quali non tutti contribuiscono”, ha detto il premier Marcel Ciolacu.

    Da parte sua, il ministro degli Interni, Cătălin Predoiu, ha dichiarato che, nel suo secondo mandato, la priorità è la lotta contro il traffico di droga. Predoiu sostiene che il personale del Ministero degli Interni continuerà a mantenere basso il tasso di migrazione, così come quello di sicurezza, che in Romania è alto rispetto ad altri stati europei.

    “Le sfide nel campo del traffico di droga, della tratta di esseri umani, della migrazione clandestina, della sicurezza informatica, del discorso basato sull’odio e delle situazioni di emergenza sono numericamente senza precedenti, complesse e talvolta si manifestano contemporaneamente. Questa nuova realtà detta anche le priorità per i prossimi anni”, ha detto Cătălin Predoiu.

    D’altro canto, il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, ha precisato che la Base Mihail Kogălniceanu (sud-est) sarà modernizzata con un investimento di 2,5 miliardi di euro, che trasformerà questo luogo nello stabilimento militare NATO più importante in Europa.

    “Ho presentato una serie di misure adottate dal Ministero della Difesa e credo che le cifre che ho presentato siano la prova che le decisioni che abbiamo preso sono state buone e continueremo ad applicarle e allo stesso tempo, cercare di aumentare il numero di attività e azioni per portare alla trasformazione o alla preservazione del campo militare come settore attraente per coloro che desiderano una carriera in questo senso”, ha dichiarato Angel Tîlvăr.

    Per la prima volta in Romania, il Ministero delle Finanze Pubbliche spetta all’UDMR. Tánczos Barna ha assicurato che le tasse non aumenteranno nel 2025 e che verrà mantenuto lo stesso sistema di tassazione.

  • 23.12.2024 (aggiornamento)

    23.12.2024 (aggiornamento)

    Politica – Il nuovo Governo di Bucarest, presieduto dal leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, ha ricevuto il voto di investitura del Parlamento. Le commissioni specializzate hanno dato oggi pareri favorevoli a tutti i 16 membri proposti per far parte della nuova squadra esecutiva. In precedenza, i leader di PSD, PNL, UDMR e il capogruppo dei deputati appartenenti alle minoranze nazionali, avevano firmato un accordo politico per formare una maggioranza e un governo. Il primo ministro ha dichiarato al Parlamento che non si tratterà di un governo che adotti misure di austerità, ma che è necessaria una spesa decente del pubblico denaro. Il presidente del Senato, il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, ha dichiarato che il futuro Governo garantirà la stabilità, proseguirà il percorso europeo ed euroatlantico del paese e ripristinerà la fiducia nelle istituzioni dello stato. In precedenza, Ilie Bolojan aveva annunciato che l’ex leader liberale Crin Antonescu è il candidato comune della coalizione alle prossime elezioni presidenziali. Il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha precisato che il secondo Governo guidato da Marcel Ciolacu mira a riconquistare la fiducia dei cittadini e sostenere l’ambiente imprenditoriale. I parlamentari dell’AUR (sovranista) ritengono che il programma presentato dal leader del PSD contenga progetti che non possono essere realizzati, perché parte da dati non realistici. Anche i rappresentanti dell’USR ritengono che il nuovo governo non risponda alle aspettative dei cittadini.

    Parlamento – Il deputato Ciprian Serban del Partito Socialdemocratico (PSD) è stato eletto oggi presidente della Camera dei Deputati nel nuovo Parlamento di Romania, risultato dalle elezioni politiche svoltesi il 1 dicembre. Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, è stato eletto presidente del Senato. Nel Parlamento sono entrati quattro partiti pro-europei – PSD, PNL, USR, UDMR e tre autointitolati sovranisti – AUR, SOS Romania e POT.

    Rivoluzione 1989 – In un messaggio in occasione del Giorno della Vittoria della Rivoluzione, il presidente Klaus Iohannis afferma che la Romania “è in bilico” e deve respingere fermamente i tentativi di revisione della storia, che cercano di “macchiare la memoria degli eroi della Romania democratica e mistificare la verità sul regime dittatoriale”. Il capo dello stato ha sottolineato che l’ideale di libertà per il quale si sono sacrificati gli eroi della Rivoluzione è oggi “più vivo e più presente che mai”. In tutti questi giorni, tutto il paese ha ricordato la Rivoluzione e l’aspirazione dei protestatari per la democrazia e il percorso europeo della Romania.

    Previsioni crescita – In Romania, la Commissione Nazionale per la Strategia e le Previsioni ha rivisto al ribasso, dal 2,8% all’1% la stima della crescita economica per quest’anno, alla luce di un accelerato declino dell’attività, soprattutto nell’industria e nell’agricoltura. L’unico settore per il quale è stato stimato un impatto positivo è quello dei servizi. Nelle previsioni d’autunno, pubblicate a novembre, la Commissione Europea stimava che l’economia romena registrerà quest’anno un rallentamento economico fino all’1,4%, ma la graduale ripresa della domanda esterna, l’allentamento delle condizioni finanziarie, un consumo privato che ha dimostrato resilienza e un’accelerazione degli investimenti, sosterranno la crescita economica fino al 2,5% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.

    Frontiera – La Polizia di frontiera romena anticipa un aumento significativo del valore del traffico ai valichi di frontiera, soprattutto al confine con l’Ungheria, poiché molti connazionali che vivono all’estero ritornano per le vacanze natalizie. Più di 3.500 agenti di polizia di frontiera svolgono quotidianamente in tutti i valichi di frontiera attività di sorveglianza e controllo del confine di stato, nonché di prevenzione e contrasto alla criminalità transfrontaliera. Secondo un comunicato stampa della Polizia di frontiera, se la situazione lo richiederà, le corsie di controllo all’ingresso nel Paese verranno integrate fino alla capacità massima consentita dalle infrastrutture esistenti.

     

     

     

  • 23.12.2024

    23.12.2024

    Politica – Il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, ha designato oggi il leader socialdemocratico, Marcel Ciolacu, all’incarico di primo ministro. Il presidente ha dichiarato che la nuova coalizione è pro-europea e ha tutte le chances di continuare l’ottimo percorso della Romania dopo i successi economici indiscutibili e dopo l’ingresso nell’Area Schengen. “Credo che faranno fronte ottimamente ai problemi con i quali sicuramente ci confrontiamo ora: la costruzione del bilancio e il calendario per le elezioni presidenziali”, ha aggiunto Iohannis. Sempre oggi sono programmate le audizioni dei ministri nelle commissioni specializzate, il dibattito nella plenaria del Parlamento e il voto di investitura del Governo. In precedenza, il leader PSD, PNL, UDMR e quello del gruppo delle minoranze nazionali hanno firmato un accordo politico sulla creazione della maggioranza e del Governo. Il presidente del PSD, Marcel Ciolacu, ha dichiarato che il dovere dei firmatari è quello di difendere i valori democratici, il percorso della Romania nell’UE e nella NATO, nonchè i valori e l’identità nazionale. Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, ha detto che il suo partito ha firmato per un governo stabile, capace di attuare riforme in un periodo difficile. Bolojan ha annunciato che l’ex leader liberale Crin Antonescu è la proposta di candidato comune della coalizione alle future elezioni presidenziali. Il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha dichiarato che l’attuale coalizione si propone di conquistare la fiducia della popolazione per superare la crisi politica, e che le prime sfide sono l’adozione della Finanziaria per il 2025 e l’organizzazione delle elezioni presidenziali quanto presto l’anno prossimo. Il deputato Varujan Pambuccian, capogruppo delle minoranze nazionali, diverse da quella ungherese, ha spiegato che la coalizione mira a mantenere la stabilità politica, economica e sociale.

    Parlamento – Il deputato Ciprian Serban del Partito Socialdemocratico (PSD) è stato eletto oggi presidente della Camera dei Deputati nel nuovo Parlamento di Romania, risultato dalle elezioni politiche svoltesi il 1 dicembre. Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, è stato eletto presidente del Senato. Nel Parlamento sono entrati quattro partiti pro-europei – PSD, PNL, USR, UDMR e tre autointitolati sovranisti – AUR, SOS Romania e POT.

    Rivoluzione 1989 – In un messaggio in occasione del Giorno della Vittoria della Rivoluzione, il presidente Klaus Iohannis afferma che la Romania “è in bilico” e deve respingere fermamente i tentativi di revisione della storia, che cercano di “macchiare la memoria degli eroi della Romania democratica e mistificare la verità sul regime dittatoriale”. Il capo dello stato ha sottolineato che l’ideale di libertà per il quale si sono sacrificati gli eroi della Rivoluzione è oggi “più vivo e più presente che mai”. In tutti questi giorni, tutto il paese ha ricordato la Rivoluzione e l’aspirazione dei protestatari per la democrazia e il percorso europeo della Romania.

    Previsioni crescita – In Romania, la Commissione Nazionale per la Strategia e le Previsioni ha rivisto al ribasso, dal 2,8% all’1% la stima della crescita economica per quest’anno, alla luce di un accelerato declino dell’attività, soprattutto nell’industria e nell’agricoltura. L’unico settore per il quale è stato stimato un impatto positivo è quello dei servizi. Nelle previsioni d’autunno, pubblicate a novembre, la Commissione Europea stimava che l’economia romena registrerà quest’anno un rallentamento economico fino all’1,4%, ma la graduale ripresa della domanda esterna, l’allentamento delle condizioni finanziarie, un consumo privato che ha dimostrato resilienza e un’accelerazione degli investimenti, sosterranno la crescita economica fino al 2,5% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.

    Frontiera – La Polizia di frontiera romena anticipa un aumento significativo del valore del traffico ai valichi di frontiera, soprattutto al confine con l’Ungheria, poiché molti connazionali che vivono all’estero ritornano per le vacanze natalizie. Più di 3.500 agenti di polizia di frontiera svolgono quotidianamente in tutti i valichi di frontiera attività di sorveglianza e controllo del confine di stato, nonché di prevenzione e contrasto alla criminalità transfrontaliera. Secondo un comunicato stampa della Polizia di frontiera, se la situazione lo richiederà, le corsie di controllo all’ingresso nel Paese verranno integrate fino alla capacità massima consentita dalle infrastrutture esistenti.

  • Politica: il presidente Klaus Iohannis designa alla premiership il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu

    Politica: il presidente Klaus Iohannis designa alla premiership il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu

    “Credo che faranno fronte ottimamente ai problemi con i quali sicuramente ci confrontiamo ora: la costruzione del bilancio e il calendario per le elezioni presidenziali”, ha aggiunto Iohannis. Sempre oggi sono programmate le audizioni dei ministri nelle commissioni specializzate, il dibattito nella plenaria del Parlamento e il voto di investitura del Governo.

    In precedenza, il leader PSD, PNL, UDMR e quello del gruppo delle minoranze nazionali hanno firmato un accordo politico sulla creazione della maggioranza e del Governo.

    Il presidente del PSD, Marcel Ciolacu, ha dichiarato che il dovere dei firmatari è quello di difendere i valori democratici, il percorso della Romania nell’UE e nella NATO, nonchè i valori e l’identità nazionale.

    Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, ha detto che il suo partito ha firmato per un governo stabile, capace di attuare riforme in un periodo difficile. Bolojan ha annunciato che l’ex leader liberale Crin Antonescu è la proposta di candidato comune della coalizione alle future elezioni presidenziali.

    Il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha dichiarato che l’attuale coalizione si propone di conquistare la fiducia della popolazione per superare la crisi politica, e che le prime sfide sono l’adozione della Finanziaria per il 2025 e l’organizzazione delle elezioni presidenziali quanto presto l’anno prossimo.

    Il deputato Varujan Pambuccian, capogruppo delle minoranze nazionali, diverse da quella ungherese, ha spiegato che la coalizione mira a mantenere la stabilità politica, economica e sociale.

  • 22.12.2024 (aggiornamento)

    22.12.2024 (aggiornamento)

    Politica – Il futuro premier della Romania potrebbe essere annunciato subito dopo l’elezione dei presidenti delle due camere del Parlamento. Lo ha annunciato oggi il presidente Klaus Iohannis, al termine delle consultazioni con i partiti parlamentari. I rappresentanti della coalizione pro-europea – PSD, PNL, UDMR e le minoranze nazionali, sono venuti insieme alle consultazioni e hanno informato il presidente Klaus Iohannis che i negoziati volti a individuare una solida equazione governativa stanno per essere ultimati. Radio Romania riferisce che è possibile che il futuro primo ministro sia sempre il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, poichè il partito che dirige lo ha incaricato a presentare al presidente Klaus Iohannis due ipotesi di lavoro. La prima propone il PSD al governo e Marcel Ciolacu primo ministro, mentre la seconda vede i socialdemocratici all’opposizione, ma appoggiando al Parlamento una squadra esecutiva PNL-UDMR. I liberali non hanno presentato una proposta per la carica di primo ministro, ma hanno sostenuto la variante inoltrata dal PSD. Alle consultazioni, ma separatamente, hanno partecipato anche i rappresentanti dell’USR, mentre i partiti sovranisti – AUR, S.O.S. Romania e POT sono mancati. Intanto, PSD, PNL, UDMR e le minoranze nazionali proseguono i negoziati per la formazione di una maggioranza parlamentare e di un governo a pieno titolo. Il Parlamento ha programmato per domani il voto per l’elezione dei presidenti del Senato e della Camera dei Deputati.

    Parlamento – La plenaria della Camera dei Deputati ha votato oggi la struttura delle commissioni specializzate e la rappresentanza dei partiti nelle rispettive commissioni. Il Partito Socialdemocratico (PSD) guiderà sette commissioni permamenti, l’AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni) – quattro, il Partito Nazionale Liberale (PNL) – quattro, l’USR (Unione Salvate Romania) – tre, l’UDMR (Unione Democratica Magiari di Romania) – tre, mentre S.O.S. Romania e POT (Partito della Gente Giovane) una ciascuno. Sabato, il Senato e la Camera dei Deputati hanno convalidato tutti i mandati dei nuovi parlamentari, dopo di che hanno prestato giuramento di fedeltà. Le trattative per la formazione della nuova coalizione di governo hanno rinviato l’elezione dei presidenti del Senato e della Camera e, finché non sarà definita una formula di governo, la Camera dei Deputati sarà guidata ad interim dal socialdemocratico Daniel Suciu, e il Senato dal liberale Mircea Abrudean. Sempre sabato, al Senato e alla Camera dei Deputati, sono stati formati i gruppi parlamentari. 465 parlamentari – 331 deputati e 134 senatori – saranno attivi nella nuova legislatura quadriennale. Sette partiti hanno rappresentanti nelle due Camere: quattro pro-europei – PSD, PNL, USR, UDMR – e tre sovranisti – AUR, SOS Romania e POT. Nel Parlamento sono rappresentate anche le 19 minoranze nazionali.

    Rivoluzione 1989 – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha trasmesso oggi sulla rete X un messaggio in occasione del 35/o anniversario della Rivoluzione romena. “35 anni fa, i romeni sono insorti per difendere il diritto di scegliere il proprio destino. Molti hanno dato la vita affinché i loro figli potessero essere liberi e vivere in democrazia”, sottolinea la presidente della CE. A Bucarest, continuano gli eventi dedicati alla Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989: 35 anni fa era il Giorno della Vittoria. Il dittatore Nicolae Ceauşescu è fuggito in elicottero dal tetto del Comitato Centrale del Partito Comunista, e la gente è scesa nelle piazze gridando “Libertà”. Fu anche il giorno dopo il quale il numero dei morti e dei feriti aumentò notevolmente. Gli eroi caduti in quei giorni sono stati commemorati oggi anche al monumento davanti alla Sala Concerti di Radio Romania. 11 persone hanno perso la vita per difendere la Radio Pubblica, una delle istituzioni contro le quali si sparò. La Radiodiffusione era uno degli obiettivi più importanti della propaganda comunista e, per i rivoluzionari, prendere il suo controllo fu il primo passo verso la vittoria. La Romania è stato l’unico paese comunista in Europa in cui il cambio di regime è avvenuto con spargimento di sangue. Catturato e processato sommariamente, Ceauşescu e la consorte Elena furono giustiziati il 25 dicembre.

    Ciclone Chido – A Bucarest, il Ministero degli Esteri ha annunciato che nove cittadini romeni che si trovavano nell’isola di Mayotte devastata dal ciclone Chido, sono stati evacuati a bordo di un aereo francese. La situazione dei cittadini romeni era all’attenzione del Consolato Generale di Romania a Parigi da una settimana, e sono stati mantenuti contatti permanenti per individuare una possibilità di rimpatrio. Il MAE ringrazia le autorità francesi, nonchè le autorità locali e la Prefettura dell’arcipelago di Mayotte per il sostegno e l’assistenza ai cittadini romeni.

    Legislazione – Il Ministero della Giustizia romeno ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro interistituzionale per analizzare la legislazione riguardante i reati di odio, gli atti di violenza, il divieto di organizzazioni, simboli e atti di natura fascista, legionaria, razzista o xenofoba. Specialisti del Ministero della Giustizia, del Pubblico Ministero, del Consiglio Superiore della Magistratura e dell’Ispettorato Generale della Polizia Romena valuteranno le lacune del quadro legislativo in materia e comunicheranno una prima serie di proposte entro la fine di gennaio 2025. Nel corso di una riunione, sono state discusse diverse varianti legislative formulate dai rappresentanti del sistema giudiziario per adattare la legislazione esistente, in modo che corrisponda alle nuove forme di manifestazione nell’ambiente online di atti di incitamento alla violenza, all’odio o alla discriminazione.

    Previsioni crescita – La Commissione Nazionale per la Strategia e le Previsioni ha rivisto al ribasso, dal 2,8% all’1% la stima della crescita economica per quest’anno, alla luce di un accelerato declino dell’attività, soprattutto nell’industria e nell’agricoltura. L’unico settore per il quale è stato stimato un impatto positivo è quello dei servizi. Nelle previsioni d’autunno, pubblicate a novembre, la Commissione Europea stimava che l’economia romena registrerà quest’anno un rallentamento economico fino all’1,4%, ma la graduale ripresa della domanda esterna, l’allentamento delle condizioni finanziarie, un consumo privato che ha dimostrato resilienza e un’accelerazione degli investimenti, sosterranno la crescita economica fino al 2,5% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.

    Frontiera – La Polizia di frontiera romena anticipa un aumento significativo del valore del traffico ai valichi di frontiera, soprattutto al confine con l’Ungheria, poiché molti connazionali che vivono all’estero ritornano per le vacanze natalizie. Più di 3.500 agenti di polizia di frontiera svolgono quotidianamente in tutti i valichi di frontiera attività di sorveglianza e controllo del confine di stato, nonché di prevenzione e contrasto alla criminalità transfrontaliera. Secondo un comunicato stampa della Polizia di frontiera, se la situazione lo richiederà, le corsie di controllo all’ingresso nel Paese verranno integrate fino alla capacità massima consentita dalle infrastrutture esistenti.

     

     

     

     

  • Le aspettative degli imprenditori dal futuro Governo

    Le aspettative degli imprenditori dal futuro Governo

    Riuniti lunedì in un evento specializzato svoltosi online, gli imprenditori hanno attirato l’attenzione sul pericolo di una recessione economica in Romania nella seconda parte del 2025 e hanno chiesto al futuro Governo di adottare misure per evitare questo scenario. Essi hanno ricordato che il 2024 è stato un anno pieno di sfide, in cui l’ambiente d’affari ha dovuto affrontare, oltre al difficile contesto economico e geopolitico, anche una significativa instabilità interna in materia fiscale e di bilancio.

     

    “La Romania si trova in un contesto estremamente fragile, essendo l’unico paese dell’UE che combina grandi deficit gemelli: abbiamo un deficit di bilancio stimato al 7,9% e un deficit delle partite correnti dell’8,4%, ma con ipotesi molto elevate di aumento fino alla fine del 2024. I dati statistici mostrano che, negli ultimi cinque anni, a dicembre, il disavanzo delle partite correnti aumenta di almeno l’1,5, soprattutto nel contesto in cui il 2024 è stato segnato dalle elezioni”, ha ricordato Cristina Chiriac, presidente della Confederazione nazionale per l’imprenditoria femminile (CONAF).  Nel primo semestre del 2025 ci saranno nuovamente elezioni.

     

    “Penso che se vogliamo evitare la recessione economica, dobbiamo aggiustare il deficit di bilancio e il disavanzo delle partite correnti senza adottare misure difficili. Dobbiamo cioè ridurre la spesa pubblica, soprattutto quella non produttiva, aumentare l’efficienza della riscossione delle entrate fiscali ed evitare un sovraccarico fiscale sull’ambiente imprenditoriale”, ha detto Cristina Chiriac. Gli imprenditori affermano, inoltre, che nelle condizioni attuali, quando i bilanci devono essere modificati quasi ogni tre mesi per essere adattati ai cambiamenti fiscali o legislativi, le aziende imprenditoriali non hanno più modo di lavorare con bilanci pluriennali, elaborare piani d’affari o fare previsioni per il futuro.

     

    La necessità di prevedibilità è stata sottolineata anche da Feliciu Paraschiv, vicepresidente dell’Associazione nazionale dei piccoli e medi commercianti di Romania. “Abbiamo grossi problemi con il deficit di bilancio, abbiamo problemi con l’inflazione persistente, questi vanno insieme. Ma se andiamo un po’ più attentamente, vediamo che abbiamo una tassazione incerta, con più cambiamenti legislativi che mai. (…) Non potevamo nemmeno sederci per fare un piano per i prossimi mesi, perché qualcosa sarebbe venuto fuori”, afferma Feliciu Paraschiv.

     

    Gli imprenditori hanno sottolineato anche l’importanza di tenere sotto controllo l’inflazione, ma anche di evitare l’applicazione di altre misure simili a quelle come la fattura elettronica o e-trasporto, che hanno reso difficile l’attività delle imprese. Allo stesso tempo, hanno lanciato alla classe politica l’appello di utilizzare l’esperienza dell’ambiente imprenditoriale e adottare le misure riguardanti il funzionamento dell’economia solo dopo una reale consultazione con tutte le parti interessate.

  • Soldi per investimenti locali

    Soldi per investimenti locali

    Almeno teoricamente negli ultimi giorni del suo mandato, il Governo PSD-PNL ha deciso nella riunione svoltasi giovedì di stanziare fondi complessivi di miliardi di lei per una serie di nuovi investimenti. Sono soldi volti a sostenere obiettivi delle comunità locali, così come progetti nel campo dell’industria e della sanità. L’Ospedale Clinico d’Urgenza Bagdasar-Arseni di Bucarest è la più grande clinica neurologica della Romania. Dispone di 263 posti letto e cura già patologie traumatiche, tumorali, vascolari, craniche, degenerative e spinali. Lì verrà costruito anche un centro di oncologia e radiochirurgia stereotassica, su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati.

    “Continuiamo a investire nella sanità e stanziamo oltre 200 milioni di lei (l’equivalente di 40 milioni di euro – ndr) al centro di oncologia e radiochirurgia dell’Ospedale Bagdasar-Arseni di Bucarest. Questo centro offrirà trattamenti innovativi ai pazienti affetti da patologie oncologiche”, ha spiegato il primo ministro Marcel Ciolacu. Il suo governo ha inoltre approvato un documento volto a ridurre il rischio sismico per gli edifici vulnerabili in un paese dove i terremoti si verificano frequentemente. Il valore del finanziamento non rimborsabile concesso a un beneficiario è di 300.000 euro al massimo.

    Il portavoce del Governo, Mihai Constantin, ha precisato che il piano è valido fino al 31 dicembre 2030, e i pagamenti verranno effettuati fino alla fine del 2036. Il budget stimato è di oltre 1,3 miliardi di lei. Verrà finanziata la progettazione e l’esecuzione di opere di intervento per spazi in cui si svolgono attività economiche, nonché per edifici di interesse o utilità pubblica. Il consolidamento delle case private non è incluso nel finanziamento tramite questo programma. Secondo le stime, 750 imprese potranno beneficiare di questa forma di sostegno.

    Sempre giovedì, il governo presieduto da Marcel Ciolacu ha approvato anche la riorganizzazione dell’Agenzia Nazionale Antidroga, in un momento in cui il traffico e il consumo di stupefacenti sono diventati pratiche ampiamente diffuse in Romania. La nuova visione non si limita solo all’applicazione della legge penale, ma si concentra sulla prevenzione e sull’assistenza integrata alle vittime del consumo di droga, soprattutto ai minori, che necessitano di un sostegno speciale.

    L’assistenza si sposta dal Ministero degli Interni al sistema sanitario, e il coordinamento delle politiche antidroga diventa attribuzione diretta del primo ministro. Verranno inoltre istituiti centri speciali per la prevenzione delle dipendenze, dove tutti coloro che ne avranno bisogno riceveranno assistenza medica specializzata. Il progetto, spiega il Governo, è stato elaborato attraverso la consultazione con organizzazioni non governative ed esperti del settore.

  • Verso una maggioranza governativa e parlamentare

    Verso una maggioranza governativa e parlamentare

    Il 4 dicembre, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e il gruppo delle minoranze nazionali hanno firmato un documento come patto per una coalizione pro-europea ed euroatlantica. È successo poco dopo le elezioni politiche e la convalida del primo turno delle presidenziali da parte della Corte Costituzionale e prima di quello che avrebbe dovuto essere il secondo turno, l’8 dicembre. Il patto mirava a bloccare l’accesso alla massima carica dello stato dell’indipendente Călin Georgescu, il candidato estremista filorusso e antioccidentale, la cui vittoria al primo turno aveva stupito e preoccupato i partner strategici della Romania.

    Il patto del 4 dicembre parlava della formazione di una coalizione per la stabilità e la modernizzazione, dell’impegno per lo sviluppo e le riforme, della riaffermazione del cammino europeo ed euroatlantico della Romania. I firmatari lanciavano ai cittadini l’appello di votare al secondo turno in modo informato e razionale, per scegliere una Romania pro-europea, democratica e sicura e per respingere l’isolazionismo, l’estremismo e il populismo.

    Il 6 dicembre, la CCR ha annullato le elezioni presidenziali, sulla base del fatto che l’intero processo elettorale era stato viziato e il beneficiario era Călin Georgescu. Anche se lui sembra fuori competizione, i partiti che lo avrebbero sostenuto al ballottaggio e che condividono, almeno in parte, le sue idee, cioè i sovranisti AUR, SOS Romania e POT, sono in Parlamento, dove detengono un terzo dei seggi.

    In questo contesto, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e le minoranze nazionali diverse da quella ungherese, hanno rinnovato i loro impegni antecedenti la decisione della Corte Costituzionale. Dopo nuovi colloqui, hanno promesso di formare una maggioranza nel Parlamento e un governo pro-europeo e di sostenere un possibile candidato comune pro-europeo alle elezioni presidenziali.

    In virtù di questo impegno, i quattro partiti e i rappresentanti delle minoranze nazionali lavoreranno ad un programma governativo comune, basato sullo sviluppo e sulle riforme e che terrà presenti le priorità dei cittadini romeni. I firmatari hanno convenuto che è necessario un piano concreto per rendere efficiente e ridurre la spesa pubblica e la burocrazia nella pubblica amministrazione. Hanno inoltre convenuto di aumentare il ritmo attuale degli investimenti e delle riforme nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

    Le formazioni pro-europee si impegnano anche ad aumentare la fiducia nelle istituzioni e nella classe politica, a portare trasparenza nella spesa del denaro pubblico e rispetto per il cittadino. George Simion, leader dell’AUR, partito portabandiera dello schieramento sovranista nel Parlamento, ha attaccato duramente le formazioni pro-europee, accusandole di aggrapparsi al potere. Il futuro Governo si conoscerà solo dopo l’investitura del nuovo Parlamento, il 21 dicembre. Tra le sue priorità ci sarà la costruzione del bilancio per il prossimo anno e la definizione del calendario delle elezioni presidenziali.

  • Visita del primo ministro a Bruxelles

    Visita del primo ministro a Bruxelles

    La NATO accoglie con soddisfazione gli sforzi continui della Romania e il suo significativo contributo al rafforzamento dell’Alleanza e della sicurezza euro-atlantica: questo è il messaggio rivolto dal segretario generale, Mark Rutte, durante i colloqui svolti con il premier Marcel Ciolacu, in visita di lavoro lunedì a Bruxelles.

    La Romania è determinata a dimostrare di essere un alleato affidabile e un fornitore di sicurezza nella regione e non solo, ha detto il primo ministro romeno, precisando che, oltre a destinare il 2,5% del PIL alla difesa, gli investimenti in questo campo continueranno. Marcel Ciolacu ha aggiunto che la presenza consistente dell’Alleanza in Romania è la garanzia che ogni centimetro del territorio del paese è pienamente difeso.

    “Le violazioni dello spazio aereo alleato e la postura aggressiva della Russia nel Mar Nero mostrano quanto sia importante aumentare le forze nella zona e offrire una risposta solida e unita dell’Alleanza. In questo contesto, ho detto al segretario generale che la Romania comprende e rispetta i suoi impegni ed è solidale con i nostri alleati e partner”, ha dichiarato Marcel Ciolacu.

    La Romania contribuisce non solo al rafforzamento del fianco orientale, ma molto di più, poiché i suoi militari partecipano attivamente alle missioni della NATO in diverse aree, ha sottolineato il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, accogliendo allo stesso tempo con soddisfazione il fermo sostegno fornito da Bucarest all’Ucraina. “Avete investito più del 2,5% del PIL nella difesa. Inoltre, i militari hanno contribuito alle missioni della NATO, soprattutto in Kosovo, Iraq e altrove”, ha detto Mark Rutte.

    A Bruxelles, il primo ministro romeno ha discusso anche con il presidente eletto del Consiglio Europeo, António Costa, e con la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. Durante l’incontro, Marcel Ciolacu ha valutato che serve più che mai un’agenda europea ambiziosa, di coerenza e solidarietà tra gli stati membri, nonché l’azione nell’interesse dei cittadini.

    La Romania condivide l’interessamento dell’Unione Europea a ridurre il divario tra regioni e gruppi sociali, nonché a garantire una transizione verde giusta per tutti. Questi obiettivi dovrebbero essere finanziati dal bilancio pluriennale post-2025, ha sottolineato il premier romeno.

    Allo stesso tempo, Marcel Ciolacu ha detto alla presidente Metsola che l’obiettivo della completa adesione della Romania all’Area Schengen quest’anno rimane fondamentale, mentre un’altra grande priorità è l’avanzamento dei progetti strategici di connettività al Mar Nero.