Tag: Istituto Italiano di Cultura Bucarest

  • Nuovo appuntamento con Alessandro Manzoni a Bucarest

    Nuovo appuntamento con Alessandro Manzoni a Bucarest

    Il grande romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni rivisitato e raccontato in equilibrio fra storia e letteratura. E’ questo il quarto quaderno della serie Mi ricordo di un giorno di scuola in cui lo scrittore Antonio Rizzo, che vive da 13 anni in Romania, ripropone letture di grandi autori italiani, pubblicate dall’Associazione degli Italiani di Romania ROASIT. Il libro è stato presentato il 22 gennaio all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, nell’ambito di un evento organizato insieme alla ROASIT.



    Dopo Dante, i crepuscolari, Quasimodo o Ungaretti, Antonio Rizzo ha voluto raccontare quello che lui stesso definisce il romanzo degli italiani, ovvero I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, ritenuto il quarto padre della lingua italiana, dopo Dante, Petrarca e Boccaccio.



    Laureato in Sociologia nel 1976 presso l’Università di Urbino, Antonio Rizzo è specializzato in semiotica e tecnica delle comunicazioni di massa. Formatosi alla scuola di Umberto Eco e Paolo Fabbri, è appassionato di letteratura italiana, ma anche di storia dell’architettura e dell’arte, come ha ricordato la responsabile dell’Ufficio Affari europei, sociali e culturali dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, Maria Luisa Lapresa in apertura dell’evento nel corso del quale sono intervenuti, accanto all’autore, la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, i professori Răzvan Staicu del Collegio Nazionale Ion Neculce di Bucarest e Otilia Doroteea Borcia dell’Università di Belle Arti.



    Il volume Mi ricordo di un giorno di scuola – quaderno 4. Vi racconto il romanzo degli italiani – I Promessi Sposi era stato lanciato a novembre 2019 alla Fiera del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania. La serata ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha rappresentato l’opportunità di analizzare più a fondo il capolavoro manzoniano, ha spiegato l’autore a Radio Romania Internazionale. Il libro di Antonio Rizzo abbina, in un approccio complesso, la storia propriamente detta alla storia della letteratura e della lingua, ma anche ad elementi di sociologia, ha spiegato, da parte sua, il prof. Răzvan Staicu, che firma la prefazione.




  • La capitale immaginata da Emanuela Costantini, ora anche in traduzione romena

    La capitale immaginata da Emanuela Costantini, ora anche in traduzione romena

    “La capitale immaginata. Levoluzione di Bucarest nella fase di costruzione e consolidamento dello Stato nazionale romeno (1830-1940)” è il titolo del volume che riassume dieci anni di ricerche e studio condotti dalla professoressa Emanuela Costantini dellUniversità di Perugia, per raccontare lo sviluppo della città diventata capitale della Romania nel 1862, dopo la Piccola Unione del 1859.



    Uscito nel 2016 in Italia presso Rubettino Editore, il libro è stato pubblicato questanno anche in romeno dallEditrice Polirom, con la traduzione di Aurora Firța-Marin della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Bucarest, con una prefazione di Armando Pitassio.



    “La capitale immaginata” è stata presentata l11 dicembre allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, alla presenza dellautrice, della traduttrice, del prof. Alin Ciupală della Facoltà di Storia dellUniversità di Bucarest, nonchè di George Onofrei, caporedattore di “Suplimentul de cultură” dellEditrice Polirom.



    Una ricerca storica, economica e sociologica, ma anche architettonica e urbanistica sullevoluzione da piccolo villaggio a capitale della Romania che, spiega lautrice, coincide con la storia stessa del Paese. Il titolo è un richiamo al concetto di comunità immaginate del sociologo Benedict Anderson, ha spiegato Emanuela Costantini a Radio Romania Internazionale.



    Lautrice ritiene che Bucarest venne costruita sulla base della volontà di costruire una capitale, seguendo una certa imagine che la classe politica ebbe nelle varie fasi storiche. Unimmagine che cambia lungo il tempo, ma che si proietta sullaspetto assunto successivamente dalla capitale, aggiunge Emanuela Costantini. La trasformazione di Bucarest è conseguenza sia del suo sviluppo sociale ed economico, che della volontà della classe dirigente.



    “I grandi edifici del potere ancora segnano laspetto della capitale oggi”, spiega lautrice del volume. La sua traduzione è stata unesperienza piacevolissima, ha detto, da parte sua, a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Aurora Firța-Marin. “La scrittura è scorrevole e spero tanto che il lettore romeno ritroverà anche nella versione della nostra lingua questa naturalezza”, auspica la traduttrice.



    Laureata in Scienze politiche presso lUniversità di Perugia con la tesi “La Romania dopo il 1989: lo sviluppo dei partiti politici”, Emanuela Costantini ha conseguito nel 2004 il titolo di dottore di ricerca in Storia politica delletà contemporanea (Ottocento e Novecento) presso lUniversità di Bologna con una tesi sugli intellettuali nazionalisti romeni nel periodo interbellico. Si occupa dellarea balcanica e in particolare di storia della Romania, precisa lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest nella sua scheda biografica.



  • Acquerelli di Antonio Rizzo, in mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Acquerelli di Antonio Rizzo, in mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Una generosa selezione di acquerelli dipinti dallo scrittore Antonio Rizzo, che ha anche una grande passione per la pittura, è stata inaugurata il 9 dicembre all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in una mostra organizzata insieme all’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT. Questa passione per la pittura era latente sin da ragazzo, ma è stata attivata a Bucarest, ha spiegato a Radio Romania Internazionale Antonio Rizzo, che vive da 13 anni nella capitale romena. E le sue fonti di ispirazione sono la natura e il paesaggio. Un paesaggio da cui traspare anche la nostalgia per la Puglia natale, come notava la professoressa Otilia Doroteea Borcia, intervenendo all’inaugurazione della mostra accanto alla presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, e al critico d’arte Emilia Cernaianu.



    Laureato in Sociologia nel 1976 presso l’Università di Urbino, specializzato in semiotica e tecnica delle comunicazioni di massa e formatosi alla scuola dei professori Umberto Eco e Paolo Fabbri, Antonio Rizzo ha partecipato successivamente a numerosi seminari post-laurea di approfondimento e specializzazione tenuti dallo stesso Umberto Eco, ha ricordato la responsabile dell’Ufficio Affari Europei, Sociali e Culturali dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, Maria Luisa Lapresa, presentando al pubblico Antonio Rizzo. Tra le sue esperienze, l’autore annovera anche l’insegnamento della lingua italiana e varie attività giornalistiche. Antonio Rizzo è appassionato di letteratura italiana, di storia dell’architettura e di storia dell’arte.



    E’ membro dell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT, con la quale collabora tenendo conferenze e scrivendo articoli sulla rivista Siamo di nuovo insieme. Con le edizioni ROASIT, dal 2014 al 2019, ha pubblicato quattro volumi divulgativi di letteratura italiana, presentati in licei e università: Viaggio nella memoria attraverso le poesie imparate a scuola, Dante: Inferno in canti e terzine scelte, Poeti italiani fra tradizione e innovazione: dai Crepuscolari a Quasimodo e Ungaretti e Vi racconto il romanzo degli italiani: I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, quest’ultimo uscito nel 2019 e presentato dalla ROASIT anche alla Fiera del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania.




  • Giorno della Memoria: il duo Davide Casali – Pierpaolo Levi in concerto a Bucarest

    Giorno della Memoria: il duo Davide Casali – Pierpaolo Levi in concerto a Bucarest

    La cultura come strumento per sconfiggere il male e trovare la forza di andare avanti: così è nata la musica nellesperienza concentrazionaria della Shoah. Una creazione musicale presentata il 28 gennaio allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, in occasione del Giorno della Memoria, da un duo artistico di eccezione: il clarinettista Davide Casali e il pianista Pierpaolo Levi. Il duo è nato allinterno del Festival Viktor Ullman, organizzato da quattro anni a Trieste dallAssociazione Musica Libera e intitolato al grande compositore austriaco deportato a Terezin fino ad ottobre 1944, quando venne mandato nelle camere a gas di Auschwitz.



    Il festival, il cui direttore artistico è Davide Casali, è dedicato appunto alla musica composta dai deportati nei campi di concentramento e nei ghetti nazisti, ma anche a quella considerata dai nazisti come decadente e dannosa, quindi “degenerata”. Tuttavia, queste musiche firmate da compositori quali quali Leone Sinigaglia, Alberto Gentili, Ernst Krenek o Viktor Ullmann sono poco eseguite. Perciò, il duo Davide Casali – Pierpaolo Levi è molto impegnato nel farli conoscere al pubblico, in Italia e allestero.



    Applauditi a lungo dal numeroso pubblico presente allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, i due artisti hanno eseguito brani di Erwin Schuloff (Susi per clarinetto e pianoforte e Hot Music per pianoforte solo), Leone Sinigaglia (Variazioni su un tema di Franz Schubert), Alberto Gentili (Serenatella per clarinetto e pianoforte), Gideon Klein (Sonata per pianoforte), Ernst Krenek (Sonata per pianoforte “allegro”) ed Emilio Russi (Humoresque, Nocturne, Barcarola). Prima del concerto, Davide Casali e Pierpaolo Levi hanno raccontato questa esperienza a Radio Romania Internazionale.


  • “Gioiosi gioielli” di Maria Benedetta Bossi, in mostra a Bucarest

    “Gioiosi gioielli” di Maria Benedetta Bossi, in mostra a Bucarest

    Collane, braccialetti e orecchini gioiosi e fatti con il cuore dalla giovane architetta napoletana Maria Benedetta Bossi: il pubblico di Bucarest li potrà ammirare fino al 31 gennaio all’Istituto Italiano di Cultura. Tra la settantina di preziosi gioielli fatti di resine, plexiglass, cuoio e altri materiali, di colori vivissimi, alcuni hanno una storia da ricordare: quella del terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009. Una storia raccontata da Maria Benedetta stessa a Radio Romania Internazionale.



    Laureata con lode presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, Maria Benedetta Bossi si è anche specializza in Valorizzazione dei Beni Ambientali e Culturali. Ha collaborato, come borsista, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel Gruppo di lavoro Interministeriale per la Salvaguardia dei beni culturali dai rischi naturali. Dal 2009, dopo il terribile terremoto che ha colpito L’Aquila, ha partecipato alle attività post-sisma nel capoluogo abruzzese.



    Ha anche firmato la mostra e il catalogo Immota Manet, L’Aquila tra patimento e speranza, presentati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e Provincia nel Palazzo Reale di Napoli e, successivamente, nella sede del Palazzo dei Priori di Viterbo, presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.



    Nel 2011, ha ricevuto, con Decreto del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’attestato di Pubblica Benemerenza del Dipartimento della Protezione Civile, per l’opera e l’impegno prestati nelle attività di protezione civile al sisma dell’Abruzzo nel 2009. Dal 2010 al 2012, ha partecipato ai lavori di messa in sicurezza e restauro della cupola della Basilica di San Bernardino da Siena a L’Aquila.




  • Recital del pianista Scipione Sangiovanni a Bucarest

    Recital del pianista Scipione Sangiovanni a Bucarest

    Le famose Quattro Stagioni di Vivaldi, accanto alle Porteñas di Astor Piazzolla, trascritte per pianoforte dal rinomato artista italiano Scipione Sangiovanni, la Sonata K 330 in do maggiore di Mozart e la Totentanz di Franz Liszt: un regalo musicale offerto al pubblico di Bucarest dal giovane pianista, che il 29 novembre ha tenuto un recital di successo all’Istituto Italiano di Cultura. Sono brani che adoro suonare e che mi emozionano, ha detto il pianista dopo il concerto, in un’intervista a Radio Romania Internazionale.



    Il talento di Scipione Sangiovanni è stato confermato dai numerosi riconoscimenti che gli sono stati conferiti in diversi concorsi di musica in Europa o negli Stati Uniti. Nel febbraio 2014 ha vinto il 1° premio al Debut International Piano Competition, che gli ha aperto le porte della Carnegie Hall di New York. Nel corso della sua carriera, si è esibito in prestigiose sale come il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Bibiena di Mantova, il Mozarteum di Salisburgo, il Palau de la Musica di Barcellona, il Centro Nazionale delle Arti di Città del Messico, la Konzerthaus di Berlino, la Salle Cortot di Parigi o la Weill Recital Hall della Carnegie Hall di New York e ha collaborato con orchestre europee di prestigio, come ricorda l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.



    Nel 2015, in occasione del 330° anniversario della nascita di Johann Sebastian Bach, ha tenuto un recital presso il Museo del Teatro alla Scala di Milano sul pianoforte di Franz Liszt.



    Parallelamente all’attività concertistica, ha tenuto masterclass presso l’Accademia di Musica di Zagabria e presso l’Istituto Vecchi – Tonelli di Modena. Attualmente è docente di pianoforte principale presso la sede di Rodi Garganico del Conservatorio Umberto Giordano di Foggia.




  • Settimana Lingua Italiana: Sconnessi di Christian Marazziti, grande successo a Bucarest

    Settimana Lingua Italiana: Sconnessi di Christian Marazziti, grande successo a Bucarest

    Standing ovation e minuti di applausi ieri sera alla proiezione del famoso film “Sconnessi” allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, alla presenza del regista Christian Marazziti. La migliore scelta per la XVIII Settimana della Lingua Italiana nel mondo (15 – 21 ottobre), promossa come sempre dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, avendo questanno come parole dordine “Litaliano e la rete, le reti per litaliano”.



    In unintervista a Radio Romania Internazionale, il regista Christian Marazziti, applaudito a lungo dal pubblico, ha raccontato la storia del suo secondo lungometraggio, spiegando anche il messaggio di questo originale e divertente film, che ha come protagonisti grandi nomi come Fabrizio Bentivoglio, Ricky Memphis o Stefano Fresi. (foto in Soundcloud: la responsabile dellUfficio Affari Europei, Sociali e Culturali dellAmbasciata dItalia a Bucarest, Maria Luisa Lapresa, e il regista Christian Marazziti, presentando il film “Sconnessi” allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest)





  • L’italiano nella rete: lingua, generi e varietà, conferenza all’IIC Bucarest

    L’italiano nella rete: lingua, generi e varietà, conferenza all’IIC Bucarest

    E con la conferenza “Litaliano nella rete: lingua, generi e varietà” tenuta dalla prof.ssa Elena Pistolesi dellUniversità per Stranieri di Perugia, che lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest ha aperto la XVIII Settimana della Lingua Italiana nel mondo, che si svolge dal 15 al 21 ottobre. Nel 2018, liniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha come tema “Litaliano e la rete, le reti per litaliano”.



    Professoressa di Linguistica italiana presso lUniversità per Stranieri di Perugia, Elena Pistolesi si è occupata della fortuna delle tesi linguistiche del “De vulgari eloquentia” di Dante dal Tre al Settecento, di didattica dellitaliano e di sociolinguistica, in particolare della variazione diamesica. Dal 1997 studia litaliano in Internet.



    Nel corso della conferenza tenuta il 15 ottobre allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, la prof.ssa Pistolesi ha descritto levoluzione dellitaliano contemporaneo, presentando degli esempi tratti dalla vasta gamma di generi e registri presenti in internet, in collegamento con gli scopi delle interazioni, con le caratteristiche tecnologiche dei diversi ambienti e con i gruppi che li animano. Al termine della relazione, ha spiegato quali sono le tendenze dellitaliano in rete anche in unintervista a Radio Romania Internazionale.



    A Bucarest, la professoressa Elena Pistolesi e la collega Rosa Pugliese dellUniversità di Bologna, hanno tenuto anche una lezione per gli studenti della Facoltà di Lingue Straniere dellUniversità di Bucarest.




  • Festa di Carnevale a Bucarest

    Festa di Carnevale a Bucarest


    Dal 18 al 28 febbraio, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in collaborazione con l’Associazione degli Italiani di Romania, Ro.As.It, invita il pubblico alla mostra fotografica “Maschere a Venezia”, ospitata dal Museo del Contadino della capitale.




    La mostra, che riunisce una sessantina di fotografie di vari autori, vuole presentare ai romeni la ricchezza e la vivacità del favoloso mondo del Carnevale di Venezia.




    Inoltre, il 21 febbraio, l’Istituto Italiano di Cultura invita il pubblico anche a una grande festa di carnevale, per riprodurre l’atmosfera delle piazze della Penisola, per ascoltare musiche di Vivaldi, Albinoni e altri musicisti veneziani, ma anche per assaggiare i dolci tipici di carnevale, come ha spiegato a Radio Romania, partner media dell’evento, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro.