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  • Missioni archeologiche italiane in Romania

    Missioni archeologiche italiane in Romania

    Ricerche e scavi all’antica cittadella romana di Ibida, in provincia di Tulcea, e all’accampamento romano di Tibiscum, in provincia di Caraş-Severin hanno fatto l’oggetto di due missioni archeologiche italiane condotte in Romania nel 2019. Si tratta di un progetto appoggiato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, come precisa in un comunicato l’Ambasciata d’Italia a Bucarest.



    La missione di Ibida, diretta dai professori Alessandro Teatini e Antonio Ibba dell’Università di Sassari e compiuta in partenariato con l’Istituto di Ricerche Eco-Museali di Tulcea, è stata destinata principalmente alle ricerche archeologiche, allo studio e alla valorizzazione di questa cittadella romana, attualmente il villaggio Slava Rusa, ma anche alla promozione della cooperazione tra l’Italia e la Romania nel campo archeologico. I ricercatori hanno portato alla luce una cappella del cimitero, definita da uno stile architettonico rarissimo in Romania.



    Invece, la missione di Tibiscum, diretta dal prof. Livio Zerbini dell’Università degli Studi di Ferrara, ha puntato l’attenzione sull’attuale paese di Jupa, in provincia di Caraş-Severin, dove si trovava l’accampamento romano di Tibiscum, tra i più grandi della Dacia romana e, all’epoca, di particolare importanza strategica. Gli scavi hanno portato alla luce la necropoli di Tibiscum – sulla strada verso Sarmizegetusa – chiamata dai ricercatori la Necropoli I, in quanto la più importante.



    Questa missione nasce dagli studi e dagli scavi condotti in Romania sulla scia delle conquiste dell’Imperatore Traiano e della forte eredità romana, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il prof. Livio Zerbini, affiancato nel suo lavoro a Tibiscum dal collega Adrian Ardeţ, ricercatore scientifico presso il Museo Provinciale di Etnografia della città di Caransebeş. Una missione importante in quanto consente di gettare una luce più approfondita su quella che era la vita all’interno di un accampamento militare romano, ha aggiunto il prof. Zerbini, aggiungendo che gli scavi proseguiranno anche dopo la campagna del 2019.




  • Riunione diaspora a Bucarest: lingua materna e cultura, riferimenti fondamentali

    Riunione diaspora a Bucarest: lingua materna e cultura, riferimenti fondamentali

    Mantenere l’identità nazionale attraverso lo studio della lingua materna ed eventi culturali comuni, promuovendo i valori europei. In ugual misura, è molto importante appoggiare i mass-media in lingua materna. Lo ha dichiarato a Radio Romania Internazionale il ministro per i Romeni all’estero, Natalia Elena Intotero, al termine della riunione informale sulle politiche per la diaspora, organizzata il 18 marzo a Bucarest dal Ministero per i Romeni all’estero, in partenariato con il Ministero degli Affari Esteri, nell’ambito del semestre di Presidenza del Consiglio dell’UE.



    L’evento presieduto dalla ministra Natalia Elena Intotero – il primo dedicato a questo tema mai organizzato da una presidenza di turno comunitaria – ha riunito rappresentanti di 17 Paesi – Lituania, Germania, Italia, Croazia, Lettonia, Polonia, Grecia, Cipro, Slovenia, Belgio, Ungheria, Irlanda, Spagna, R.Ceca e Gran Bretagna, nonchè rappresentanti del Ministero degli Esteri romeno – il ministro con delega agli Affari europei, George Ciamba, e il segretario di stato Victor Micula.



    Un incontro incentrato sullo scambio di buone pratiche riguardanti il modo in cui i Paesi comunitari promuovono le relazioni economiche e culturali con le proprie diaspore, le politiche finalizzate alla rapida integrazione dei membri delle comunità appartenenti alle diaspore, nonchè ad appoggiare il rientro nei Paesi di origine.



    Un’iniziativa unica questa riunione dedicata alle diaspore, che la ministra Natalia Intotero auspica replicata in numerosi altri stati dell’Unione Europea, come ha spiegato lei stessa a Radio Romania Internazionale. Particolarmente contenta della presenza del sottosegretario di stato agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale nel governo di Roma, Ricardo Antonio Merlo, alla riunione di Bucarest, Natalia Intotero ha sottolineato l’ottima collaborazione con le autorità italiane e ha fatto riferimento ai progetti concreti si delineano nel successivo periodo sotto il profilo della collaborazione economica e culturale con le diaspore.





    Questo tipo di incontri deve continuare per cercare di motivare altri Paesi ad avere nel governo un ministero o un ministro con delega per la diaspora, ha dichiarato, da parte sua, in un’intervista a Radio Romania Internazionale il sottosegretario di stato agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Ricardo Antonio Merlo, esprimendo apprezzamenti per la riunione di Bucarest, nel corso della quale – ha spiegato – è stata ipotizzata anche l’idea di un commissario UE per la diaspora. Poichè la diaspora deve essere un’opportunità per tutti i Paesi europei, ha detto ancora Ricardo Antonio Merlo, nato in Argentina, presidente e fondatore del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, il primo eletto residente all’estero nella storia d’Italia, a far parte di un governo nazionale. (foto Soundcloud: il sottosegretario Ricardo Antonio Merlo e l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi)