Tag: ministro degli Esteri

  • Incontro del ministro degli Esteri romeno con l’ambasciatore d’Italia

    Incontro del ministro degli Esteri romeno con l’ambasciatore d’Italia

    In un incontro svoltosi il 9 gennaio, il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha discusso con l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli, temi relativi ai rapporti bilaterali e all’agenda europea e regionale.



    Ribadita l’eccellenza delle relazioni bilaterali, messa in risalto dal Partenariato Strategico Consolidato e dalle numerose visite al vertice, come precisa in un comunicato il Ministero degli Esteri di Bucarest.



    L’ambasciatore Brasioli ha consegnato al ministro Aurescu l’invito del collega italiano Paolo Gentiloni a fare una visita a Roma nel corso del corrente anno, invito accolto con piacere dalla parte romena.



    Il capo della diplomazia romena ha ribadito l’interesse di Bucarest per l’avvio dei colloqui sull’organizzazione del terzo Vertice intergovernativo bilaterale. Ambo le parti hanno confermato l’importanza di un simile evento per approfondire e diversificare le relazioni bilaterali, precisa ancora il comunicato.



    Ricordata inoltre la dinamica relazione economica bilaterale, alla luce posto ricoperto dall’Italia anche nel 2014 come il secondo partner commerciale del nostro Paese, e del ruolo importante della comunità italiana di Romania, con circa 40.000 aziende, nonchè di quella romena in Italia, ottimamente integrata, e che costituisce la più numerosa comunità straniera nella Penisola.



    Evocata anche l’importanza della partecipazione della Romania all’Expo 2015, che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre.



    In riferimento ai rapporti in ambito europeo, il ministro Bogdan Aurescu ha sottolineato la cooperazione privilegiata tra i due Stati, anche alla luce del semestre italiano di Presidenza dell’UE nel 2014.



    Il capo della diplomazia romena si è congratulato con la parte italiana per i risultati raggiunti sotto la Presidenza nel progetto volto a far progredire l’agenda europea, nelle condizioni complesse imposte dal processo di transizione istituzionale a livello europeo e dalle numerose sfide su piano internazionale.



    Il ministro romeno ha ringraziato l’Italia per il costante appoggio di cui la Romania ha beneficiato nel processo di adesione all’Area Schengen, sostegno riconfermato anche durante la Presidenza dell’UE.



    I colloqui hanno dato spazio anche a uno scambio di opinioni sulle evoluzioni nella regione, con emfasi sulla situazione in Ucraina. La parte romena ha sottolineato che questi temi vanno mantenuti di una maniera quanto più attiva al livello dell’UE.



    Inoltre, il ministro Bogdan Aurescu ha sottolineato anche l’importanza del sostegno al percorso europeo della Moldova, conclude il comunicato della diplomazia di Bucarest.

  • Gaza: altri 19 romeni rimpatriati nel fine settimana

    Come sempre, la diplomazia di Bucarest sta seguendo con massima attenzione gli sviluppi nel Medio Oriente, dal momento che la Romania si sente direttamente responsabile per il destino di alcuni degli abitanti della regione.



    Da una parte, si tratta delle centinaia di migliaia di cittadini israeliani provenienti dal nostro Paese, ma anche dei romeni, e soprattutto delle romene che, sposando cittadini palestinesi, sono arrivate in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.



    Una settimana fa, quando le operazioni dell’esercito israeliano contro i terroristi di Gaza erano appena all’inizio, le autorità di Bucarest hanno coordinato il rimpatrio su richiesta di 84 connazionali dalla Striscia.



    Il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, ha ringraziato al telefono i colleghi israeliano Avigdor Lieberman, palestinese Riad al-Malki, e giordano Nasser Judeh, per l’appoggio concesso alle azioni di rimpatrio.



    Senza il sostegno di questi stati, nelle condizioni di sicurezza estremamente difficili nella regione, l’operazione non sarebbe stata possibile, ha detto Titus Corlatean.



    In seguito al peggioramento della situazione, nel fine settimana sono stati rimpatriati altri 19 cittadini romeni e familiari, cosicchè il numero dei recenti rimpatri sale a 103. I preparativi sono stati laboriosi anche dal punto di vista burocratico, ha spiegato il ministro Titus Corlatean.



    “La parte israeliana deve approvare ogni nome e cognome, ogni persona inserita sulla lista. Ci sono state delle situazioni in cui, per diverse ragioni attinenti alla competenza e ai controlli delle autorità israeliane, nella prima tappa non abbiamo ricevuto approvazioni — si trattava di famiglie miste. E’ molto difficile evacuare la moglie e i figli, e lasciare sul campo il marito, a prescindere dalla cittadinanza. Abbiamo ancora delle situazioni in cui dobbiamo lavorare per ottenere tutte le approvazioni rispettive”, ha detto il ministro.



    L’impegno della Romania nella regione non è solo logistico, finanziario o umanitario, ma anche politico e diplomatico. Bucarest si è costantemente pronunciata per una soluzione pacifica al conflitto nel Medio Oriente.



    Alla fine degli anni ’60, in piena Guerra Fredda, la Romania è stata l’unico Paese che si trovavano dietro la Cortina di ferro a non aver interrotto le relazioni diplomatiche con Israele, anche se manteneva rapporti cordiali anche con l’ex leader palestinese Yasser Arafat.



    Successivamente, tutti e tre i presidenti romeni postcomunisti hanno visitato sia Israele che i territori palestinesi, pronunciandosi per la soluzione di due stati — ebreo e arabo, in coesistenza pacifica e rispetto mutuo della sicurezza.

  • Aereo malese: cordoglio del ministro degli Esteri romeno

    Il capo della diplomazia romena, Titus Corlatean, ha trasmesso un messaggio di cordoglio a nome personale e del Ministero, unitamente alla più profonda compassione e solidarietà, al connazionale con doppia cittadinanza, nonchè alle famiglie delle vittime della catastrofe dell’aereo malese.



    Inoltre, il ministro ha trasmesso le sue condoglianze anche ai colleghi degli stati i cui cittadini si trovavano a bordo del Boeing 777 di Malaysia Airlines. Nella conversazione telefonica tra Titus Corlatean e il ministro olandese Frans Timmermans, è stato concordato che serve un’indagine internazionale indipendente in grado di accertare senza equivoci le cause che hanno portato alla tragedia.



    Il capo della diplomazia romena ritiene che va permesso subito e senza restrizioni l’accesso al posto dell’incidente, per un’inchiesta ampia e indipendente, in grado di accertare le cause precise. Anche senza conoscere, in questo momento, le cause della catastrofe aerea, è ovvio che la continuazione delle azioni militari nell’est dell’Ucraina è alla base dell’instabilità nell’intera regione, precisa il capo della diplomazia, citato da un comunicato del Ministero degli Esteri romeno.



    Titus Corlatean valuta che la tragedia avvenuta nell’est dell’Ucraina, nei pressi del confine con la Federazione Russa, dimostra una volta in più quanto sia necessaria l’urgente cessazione cel conflitto che minaccia l’integrità territoriale dello stato ucraino e destabilizza l’intera regione. A questo punto, il capo della diplomazia romena richiama l’attenzione sulla necessità che si provveda con priorità alla sicurezza della gente e alla prevenzione della perdita di vite umane innocenti, conclude il comunicato.

  • UE: il capo della diplomazia romena a Croatia Forum

    UE: il capo della diplomazia romena a Croatia Forum

    A fine giugno, la Moldova (a maggioranza romenofona), la Georgia e l’Ucraina compivano un altro passo sulla strada dell’integrazione europea, firmando a Bruxelles gli Accordi di associazione e libero scambio con l’Unione. Un momento definito come storico dal presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, il quale ha ammonito, però, che il loro successo dipende dalla continuazione delle riforme nei tre stati ex sovietici, per avvicinarsi agli standard politici, economici e culturali europei.



    Sostenitrice senza riserbi degli iter europei di questi Paesi, la Romania è diventata il primo stato dell’UE ad aver ratificato gli accordi. “L’allargamento dell’UE verso il sud-est europeo deve continuare a rappresentare una priorità sull’agenda comunitaria, anche dopo l’insediamento della nuova configurazione istituzionale dell’Unione, nella costituzione della futura Commissione, nonchè nel definire l’agenda di priorità dell’Unione per i prossimi anni”, ha dichiarato il capo della diplomazia romena, intervenendo nel fine settimana al Croazia Forum svoltosi a a Ragusa.



    La promozione dell’allargamento al sud-est europeo è necessaria ora più che mai, alla luce delle tendenze eurofobe ed euroscettiche, ha aggiunto il ministro. Incentrata sul processo di integrazione europea degli stati dei Balcani Occidentali, la conferenza ha riunito alte cariche europee, ministri degli Esteri degli stati comunitari e dei Paesi interessati alla politica di allargamento, accanto a ospiti di Cina, Giappone, USA e Nuova Zelanda.



    “L’allargamento ha svolto e continuerà a svolgere un ruolo notevole nell’affermazione della rilevanza dell’UE come attore globale”, ha dichiarato il capo della diplomazia di Bucarest, mettendo in risalto i benefici incontestabili portati dall’allargamento agli stati membri, all’Unione nel suo insieme, nonchè alle new entry.



    La Romania rappresenta un esempio di successo della politica di allargamento, anche alla luce delle performance economiche registrate negli ultimi anni, ha sottolineato il ministro romeno, ricordando che gli indici macroeconomici di Bucarest illustrano una crescita sostenibile e l’adempimento dei criteri europei di disciplina finanziaria.



    Intanto, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha espresso apprezzamenti per la ratifica dell’Accordo di associazione del suo Paese all’UE da parte della Romania. In una conversazione telefonica con il collega romeno Traian Basescu, Poroshenko ha ringraziato per il sostegno al suo Paese. Da parte sua, Traian Basescu ha precisato che la Romania e la minoranza romena in Ucraina sostengono l’integrità territoriale di questo stato, nonchè gli sforzi del presidente Petro Poroshenko per la soluzione del conflitto nell’est del Paese.

  • UE: sfide Balcani Occidentali, Casini a Bucarest

    UE: sfide Balcani Occidentali, Casini a Bucarest

    L’allargamento dell’UE – sfide per gli stati dei Balcani Occidentali è il tema di una riunione internazionale organizzata il 18 giugno dalla Commissione Esteri del Senato di Bucarest.



    Ad aprire i dibattiti il Presidente della Commissione Esteri del Senato romeno, Petru Filip, il collega italiano, Pier Ferdinando Casini, il ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, e il docente universitario Vasile Puscas dell’Università Babes Bolyai di Cluj-Napoca, che ha coordinato i negoziati di adesione della Romania all’UE.



    Lo scopo della riunione è quello di esprimere il sostegno parlamentare per un importante obiettivo di politica estera romena, precisamente l’allargamento dell’UE con i Balcani Occidentali. L’agenda include anche interventi del Presidente del Senato romeno, Calin Popescu Tariceanu, e di rappresentanti di Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia e Serbia.



    In un’intervista a Radio Romania, Pier Ferdinando Casini ha ricordato che l’allargamento dell’UE con i Balcani Occidentali sarà anche un tema del semestre italiano di presidenza che parte il 1 luglio.



    Il Presidente della Commissione Esteri del Senato ha fatto riferimento anche all’eccellenza dei rapporti Italia — Romania, ribadita durante il suo incontro con il capo della diplomazia di Bucarest, Titus Corlatean.