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  • Sicurezza regionale, riunione del Consiglio Supremo di Difesa del Paese

    Sicurezza regionale, riunione del Consiglio Supremo di Difesa del Paese

    La Romania è direttamente interessata ad avere sul suo territorio capacità industriali che possano garantire sia la produzione di attrezzature militari moderne per dotare le forze in tempo di pace, sia lo sviluppo di nuovi equipaggiamenti che contribuiscano alla moltiplicazione delle capacità militari in situazioni di crisi o di guerra. E’ una delle conclusioni del Consiglio Supremo di Difesa del Paese. Convocati ieri dal presidente Klaus Iohannis, i membri del Consiglio hanno discusso il piano di dotazione dell’Esercito romeno per i prossimi 10 anni – 2025-2034 – dopo il grande cambiamento nella situazione della sicurezza regionale generato dall’aggressione russa in Ucraina.

    Il Consiglio ha rilevato che l’aumento degli stanziamenti di bilancio per la Difesa avrà anche un effetto diretto sull’industria specializzata in Romania, che ha l’opportunità di avviare un processo di trasformazione, ritecnologizzazione e adattamento attirando tecnologie nuove, performanti, nonché collaborando con aziende di fama internazionale nel settore. Allo stesso tempo, considerati i recenti sviluppi in Ucraina, il Consiglio ha discusso ulteriori misure volte a dissuadere e a combattere le minacce alla sicurezza da attuare a livello nazionale, nonché con il sostegno degli alleati della NATO.

    Il consolidamento del partenariato strategico con la Repubblica di Moldova è stato un altro tema all’ordine del giorno del Consiglio Supremo di Difesa. La Romania ha ribadito, ancora una volta, in questa occasione, il suo sostegno al percorso europeo del piccolo stato romenofono, sostenendo l’attuazione delle riforme e delle politiche pubbliche necessarie, senza dimenticare, però, le sfide che Chișinău si trova ad affrontare alla luce delle azioni ibride della Federazione Russa e della guerra contro l’Ucraina.

    “Queste minacce e rischi determinano, nella quasi totalità dei casi, implicazioni anche per la Romania. Pertanto, l’obiettivo principale della politica estera di Bucarest nei confronti della Repubblica di Moldova è quello di sostenere e garantire l’irreversibilità del percorso europeo, (… ) basato sul Partenariato Strategico bilaterale consolidato”, indica l’Amministrazione Presidenziale. Non in ultimo, i membri del Consiglio Supremo di Difesa hanno analizzato e approvato il Piano nazionale per l’attuazione del Patto civile nel campo della Politica di Sicurezza e di Difesa Comune, a seguito dell’adozione di uno nuovo a livello dell’Unione Europea.

    Il Patto mira ad aumentare la flessibilità e la robustezza delle missioni civili, in modo che la loro efficienza e velocità di risposta nella gestione civile delle crisi, in condizioni di risorse limitate, aumenti a livello comunitario. Secondo l’Amministrazione Presidenziale, il documento faciliterà un coinvolgimento più efficace della Romania nelle missioni civili nel campo della Politica di Sicurezza e Difesa Comune e una migliore valorizzazione dell’esperienza acquisita dagli specialisti romeni in questo campo.

  • 19.09.2024

    19.09.2024

    Consiglio Supremo di Difesa – Riunione del Consiglio Supremo di Difesa a Bucarest, convocata dal presidente Klaus Iohannis, per discussioni sul conflitto nella confinante Ucraina e sulle sue implicazioni per la Romania. Discusse anche le opportunità offerte dal nuovo contesto geopolitico per il consolidamento del partenariato strategico con la Repubblica di Moldova, dato che è necessario assicurare anche l’irreversibilità del percorso europeo del piccolo stato romenofono. Sul tavolo anche il piano nazionale di dotazione dell’Esercito della Romania nel prossimo decennio.

    Difesa – La NATO deve reagire alle incursioni della Russia nello spazio aereo dei paesi membri, alla luce della guerra in Ucraina. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, alla riunione B9 con gli omologhi degli stati alleati sul fianco orientale della NATO, svoltasi ieri a Bucarest. Da parte sua, il rappresentante della Polonia ha affermato che il mese prossimo i ministri della Difesa alleati discuteranno della distruzione dei droni che violano lo spazio aereo della NATO. L’iniziativa B9 riunisce la Romania, la Polonia, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, l’Estonia, l’Ungheria, la Lituania, la Lettonia e la Slovacchia. Colloqui sulla sicurezza nella zona, ma anche sul sostegno alla difesa dell’indipendenza dell’Ucraina attraverso la decisione della Romania di donare al paese confinante un sistema Patriot, si sono svolti ieri a Bucarest anche tra i capi delle diplomazie, Luminiţa Odobescu e Andrij Sybiha.

    Piano Nazionale Grande Industria – Il Governo di Bucarest sta lavorando ad un Piano Nazionale per la Grande Industria da quasi 2 miliardi di euro, incentrato su tre pilastri principali: sostegno agli investimenti strategici nell’industria manifatturiera, aiuti di stato alle grandi imprese che realizzano investimenti in grado di ridurre le emissioni dirette di gas serra e il consumo di energia, nonchè sostegno alle aziende che producono materie prime. Il premier Marcel Ciolacu ha spiegato che il Governo vuole rafforzare il modello di sviluppo economico basato sugli investimenti.

    Alluvioni – A Bucarest, l’Istituto di Idrologia e Gestione delle Acque ha annunciato che, fino al 24 settembre, la portata del Danubio all’ingresso in Romania nel tratto Baziaş aumenterà significativamente fino a 8.000 metri cubi al secondo, cioè più del doppio della media pluriennale di settembre. Le autorità assicurano, però, che la diga di Porţile de Fier è pronta a ricevere e transitare l’ondata di piena prevista a seguito delle piogge abbondanti nell’Europa centrale. Intanto permane il rischio inondazioni nell’est della Romania, già pesantemente colpita dal passaggio del ciclone Boris. I codici arancione e giallo sono in vigore per deflussi da versanti, torrenti, ruscelli e ondate di piena improvvise su piccoli fiumi. Nelle località allagate alla fine della scorsa settimana, vigili del fuoco provenienti da tutto il Paese, soccorritori, gendarmi e volontari sono in allerta e intervengono per aiutare la popolazione, che ha bisogno anche di prodotti di prima necessità. Le recenti inondazioni hanno causato vittime e ingenti danni materiali.

    Elezioni – La campagna elettorale per le presidenziali che si terranno in Romania inizierà il 25 ottobre. Lo ha riferito oggi l’Autorità Elettorale Permanente. Le candidature potranno essere presentate entro il 5 ottobre. Le autorità organizzeranno circa 19.000 seggi elettorali nel Paese, mentre i cittadini romeni all’estero potranno votare in oltre 900 seggi. Secondo i dati più recenti, in Romania sono più di 18 milioni gli elettori per i quali verranno stampate schede elettorali, mentre per i connazionali all’estero saranno preparate circa 5 milioni di schede, ha precisato il presidente dell’AEP, Toni Greblă.

    Migrazione – La maggior parte dei romeni ritiene che gli immigrati che vengono a lavorare in Romania rappresentino piuttosto un’opportunità e non una minaccia in termini di occupazione. Secondo un sondaggio, circa il 68% afferma che gli immigrati aiutano l’economia occupando posti vacanti. Il 25% ritiene, invece, che essi prendono i posti di lavoro dei romeni, costretti, a loro volta, ad andare all’estero. I più tolleranti nei confronti degli immigrati sono i giovani fino a 20 anni, le persone con un’istruzione superiore e gli abitanti di Bucarest. Dal sondaggio emerge, inoltre, che circa il 67% degli intervistati è d’accordo con la concessione di incentivi finanziari per il ritorno in patria dei romeni che lavorano all’estero, mentre circa il 31% è contrario a tale idea.

    Droga – Tre trafficanti di droga (due cittadini moldavi e un romeno) sono stati arrestati a Bucarest, dopo essere stati colti in flagrante con 10 chilogrammi di sostanze proibite. Il capo della rete ha sviluppato numerose connessioni nelle comunità dei trafficanti di droga e di sostanze psicoattive in Belgio, Paesi Bassi e Germania. Secondo la Polizia, la sostanza psicoattiva ha un valore di mercato di 200.000 euro. I farmaci dovevano raggiungere oltre 100.000 consumatori.

     

  • Riunione B9 a Bucarest

    Riunione B9 a Bucarest

    La NATO deve avere una risposta forte e coordinata alle ripetute intrusioni di droni e missili russi nello spazio aereo dell’Alleanza, ha dichiarato il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr. Durante la Riunione B9 dei ministri della Difesa degli stati alleati sul Fianco orientale della NATO, svoltasi a Bucarest, Angel Tîlvăr ha affermato che la situazione della sicurezza nella regione del Mar Nero rimane preoccupante, a causa delle minacce generate dalle azioni aggressive della Russia, anche attraverso la disinformazione e gli attacchi informatici.

    “Gli stati B9 sono profondamente preoccupati per le ripetute incursioni di droni e missili della Federazione Russa nello spazio aereo della NATO in Polonia, Romania, Lettonia, nonché per l’escalation delle tensioni lungo i confini della NATO. Ecco perché è necessaria una risposta forte e coordinata a livello alleato, nonché l’attuazione quanto prima possibile del modello rotazionale della difesa aerea e antimissile integrata della NATO”, ha dichiarato Angel Tîlvăr.

    In questo contesto, il ministro romeno ha richiamato l’attenzione anche sulla Repubblica di Moldova, che si trova ad affrontare le sfide della Federazione Russa. Ha ribadito il sostegno necessario all’integrazione europea dello stato confinante, un investimento sicuro, dice il ministro, per la sicurezza della regione del Mar Nero e dell’Europa.

    Da parte sua, il viceministro della Difesa polacco, Pavel Zalewsky, ha sottolineato che nella prossima riunione dei ministri della Difesa degli stati alleati è importante stabilire misure concrete per individuare i droni e distruggere gli obiettivi nemici. ​​“Quando diciamo che nemmeno un centimetro del territorio della NATO può essere attaccato dalla Russia e deve essere difeso, ci riferiamo anche allo spazio aereo. Abbiamo parlato anche di iniziative essenziali in questo contesto, vale a dire European Sky Shield Initiative e l’Iniziativa dello Scudo Orientale. La prima mira a rafforzare la cooperazione e ad aumentare i finanziamenti, mentre la seconda a consolidare i confini con Russia e Bielorussia”, ha dichiarato Pavel Zalewsky.

    In visita ieri a Bucarest, il ministro degli Esteri ucraino, Andrij Sybiha, ha chiesto alla Romania di valutare la possibilità di abbattere droni e missili russi in prossimità dello spazio aereo romeno. Nell’incontro con l’omologa Luminiţa Odobescu, Sybiha ha espresso apprezzamenti per il sostegno alla difesa dell’indipendenza dell’Ucraina attraverso la decisione della Romania di donare il sistema Patriot.

    “È uno scudo non solo per l’Ucraina, ma anche per l’Europa. Pertanto, questo sistema, soprattutto sotto l’inverno, ci consentirà di rafforzare le nostre capacità di difesa. Voglio chiedervi di analizzare la possibilità di abbattere droni e missili russi in prossimità dello spazio aereo romeno”, ha detto il ministro ucraino. Da parte sua, il capo della diplomazia romena ha ribadito il pieno appoggio della Romania alla difesa dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale della confinante Ucraina.

  • 13.07.2024

    13.07.2024

    Allerta caldo – La Romania è sotto codice rosso di caldo eccessivo, tranne alcune zone del centro, nord e sud-est, interessate da un’allerta arancione. Si tratta della più estesa allerta di questo tipo emessa finora in Romania. Da lunedì, per due giorni, entra in vigore in tutto il paese un nuovo codice rosso ad eccezione di nove province del nord, interessate da codice arancione. In giornata, le temperature massime saliranno fino a 42 gradi all’ombra, mentre durante la notte non scenderanno sotto i 20 gradi centigradi. Il disagio termico sarà particolarmente accentuato e l’indice temperatura-umidità supererà la soglia critica di 80 unità. Le autorità nazionali e locali si stanno adoperando per gestire la situazione. In diverse località sono stati allestiti punti di pronto soccorso e di idratazione per la popolazione. Imposte anche limitazioni al traffico pesante. I veicoli di peso superiore a 7 tonnellate e mezzo non potranno circolare in questo fine settimana su tratti di autostrade, superstrade e strade nazionali.

     

    Romania – Francia – Presente ieri al ricevimento dedicato alla Festa Nazionale della Francia, il premier romeno, Marcel Ciolacu, ha ringraziato questo paese per “aver assunto, senza esitazione e mobilitando le sue forze in tempi record, il ruolo di nazione quadro del Battle Group multinazionale della NATO e per partecipare con un consistente contingente di militari in Romania”. Il primo ministro ha menzionato il Partenariato strategico bilaterale, ricordando che l’anno prossimo si festeggeranno 145 anni di relazioni diplomatiche, “nel corso dei quali siamo diventati una famiglia”. Allo stesso tempo, Marcel Ciolacu ha ricordato che la Francia è uno dei più importanti investitori stranieri in Romania. D’altra parte, ha ringraziato il paese partner per il suo sostegno al pieno ingresso della Romania in Schengen, ma anche nel processo di adesione all’OCSE. Il primo ministro romeno ha ribadito che la presenza avanzata sul Fianco Orientale è una componente essenziale della postura di deterrenza e difesa della NATO.

     

    Vigili del fuoco – Il secondo contingente composto da 40 vigili del fuoco romeni è partito oggi per la Francia, per dare il cambio agli effettivi che, nelle ultime due settimane, hanno sostenuto i colleghi francesi nel monitoraggio delle zone a rischio di incendi boschivi. Dal 1° al 31 luglio, il Dipartimento per le situazioni di emergenza del Ministero degli Interni, attraverso l’Ispettorato generale per le situazioni di emergenza, partecipa con un modulo nazionale specializzato per l’estinzione degli incendi boschivi a un programma di preposizionamento, organizzato dalla Direzione generale per la Protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee – DG ECHO, al fine di rafforzare la resilienza delle autorità francesi nella gestione di questo tipo di rischio. Il primo contingente, che comprende 40 vigili del fuoco e 8 mezzi tecnici (3 automezzi antincendio boschivi da 3.000 litri, una cisterna da 30.000 litri, un automezzo antincendio di grande capacità di 10.000 litri, 2 automezzi di primo intervento e comando e un minibus) era arrivato in Francia il 30 giugno.

     

    Ordinanza test antidroga – Il Governo di Bucarest ha modificato l’ordinanza d’urgenza sui test antidroga per i conducenti, a seguito delle intense critiche da parte della società civile nei confronti dell’atto  normativo. È stato deciso che, se il risultato delle analisi biologiche dei laboratori di medicina legale non sarà pronto entro 72 ore al massimo, i conducenti a cui è stata sospesa la patente potranno riottenerla. Le autorità hanno precisato che la polizia effettuerà test quando sarà evidente la presenza di sostanze vietate nel veicolo o sul conducente. Se i risultati finali dell’IML accerteranno la presenza di droga nel corpo, all’autista verrà ritirata nuovamente la patente di guida e dovrà affrontare i rigori della legge.

     

    Parlamento Europeo – La prossima settimana, a Strasburgo, gli eurodeputati si pronunceranno tramite voto sul secondo mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea. Prima della votazione è previsto un dibattito. Per essere rieletta alla guida della Commissione, la politica tedesca 65enne ha bisogno dei voti di almeno 361 dei 720 eurodeputati. Questa settimana si sono formati due nuovi gruppi di estrema destra al Parlamento Europeo, e uno di essi è riuscito a raccogliere sufficienti membri da diventare la terza forza politica nell’Eurocamera. I popolari, i socialdemocratici, i liberali e i verdi detengono complessivamente 454 seggi e sono i quattro gruppi che vogliono istituire un cosiddetto cordone sanitario per isolare i due gruppi di estrema destra: Patrioti per l’Europa ed Europa delle Nazioni Sovrane. Questi due gruppi si oppongono agli aiuti all’Ucraina, sono considerati amichevoli nei confronti di Mosca e accusati di essere costituiti da partiti autoritari. Sempre la prossima settimana, a Strasburgo, i nuovi eurodeputati eleggeranno il loro presidente, i 14 vicepresidenti e i questori. Nata nel 1979, la maltese Roberta Metsola potrebbe essere riconfermata alla presidenza del Parlamento.

     

    Maturità – In Romania, il tasso di superamento dell’esame di maturità dopo la risoluzione delle contestazioni è aumentato dell’1,8%, raggiungendo il 78,2%, ha informato il Ministero dell’Istruzione. Secondo la fonte citata, la maggior parte dei candidati (18.852) ha ottenuto una media nel segmento 9 – 9,49, mentre 59 candidati hanno completato le prove scritte con il 10. La seconda sessione di quest’anno si svolgerà nel periodo 8-30 agosto, preceduta dalla fase di registrazione (15-22 luglio).

     

    CultMuse – Il Museo di Storia Nazionale della Romania ospita per un mese il progetto CultMuse, finanziato dall’UE. All’interno di CultMuse, volontari provenienti da Romania, Francia, Svezia, Estonia, Finlandia e Lettonia lavorano in tre gruppi: implementazione, logistica e promozione. Svolgeranno attività presso il Museo di Storia Nazionale della Romania con l’obiettivo di offrire al pubblico un’esperienza attraente, evidenziando allo stesso tempo il ruolo del museo, importante risorsa di educazione non formale. CultMuse mira a incoraggiare attività educative all’interno dei musei, per aiutare a comprendere il funzionamento di queste istituzioni culturali e per offrire al pubblico l’opportunità di partecipare ad attività multidisciplinari organizzate da volontari di paesi europei, che provengono da diversi background di formazione intellettuale e professionale.

     

  • Nuovo capo per la NATO

    Nuovo capo per la NATO

    Il primo ministro olandese Mark Rutte sarà il 14° segretario generale dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. Succederà a Jens Stoltenberg, ex primo ministro della Norvegia, alla guida dell’Alleanza dal 2014. La decisione del Consiglio Nord Atlantico, il principale organo decisionale della NATO che comprende i rappresentanti dei 32 Stati membri, era diventata una semplice formalità, dopo che l’ultimo controcandidato di Rutte, il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha annunciato di ritirarsi in mancanza di sostegno. Il nuovo leader dell’Alleanza inizierà il suo mandato il 1° ottobre, ma fino allora la sua nomina alla guida dell’alleanza militare più importante del mondo sarà formalizzata al vertice di Washington, in programma a luglio.

    Il nome del primo ministro olandese circolava dal 2023 e ha raccolto abbastanza velocemente il sostegno di parecchi alleati della NATO, tra cui gli Stati Uniti d’America, la Gran Bretagna, la Francia e la Germania. In lizza c’era anche la premier estone, Kaja Kallas, sostenuta dagli alleati del fianco orientale, che rivendicavano la necessità che questi stati fossero meglio rappresentati nell’organizzazione, alla luce della guerra avviata dalla Russia in Ucraina. La candidatura di Klaus Iohannis è ancora avvolta nel mistero. Le ragioni per cui il presidente romeno ha annunciato di aspirare a questa posizione non sono note nemmeno adesso, dato che in quel momento Rutte era già sostenuto da importanti alleati della NATO.

    Mark Rutte è noto per la sua posizione critica nei confronti della Russia e per il suo sostegno politico e militare all’Ucraina. Il Regno dei Paesi Bassi è uno degli stati alleati che hanno raggiunto l’obiettivo del 2% del PIL destinato alla difesa, secondo le esigenze dell’organizzazione, fornendo all’esercito ucraino aerei F-16. L’attuale segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, ha accolto con favore la nomina di Mark Rutte a suo successore, definendolo come “un vero transatlantista, un leader forte e un costruttore di consenso”. “So di lasciare la NATO in buone mani”, ha sottolineato Stoltenberg.

    Oltre alla guerra in Ucraina, Rutte avrà il compito di trattare con una possibile futura amministrazione americana guidata da Donald Trump, seguace della politica “America first”, se tornerà alla Casa Bianca dopo le elezioni presidenziali negli USA. Al Cremlino, l’annuncio sulla nomina del nuovo capo della NATO è stato accolto con scetticismo. La nomina di Rutte non porterà cambiamenti nella politica dell’Alleanza Nord Atlantica, che mira a “reprimere strategicamente” la Russia, ha affermato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. Egli ha accusato nuovamente gli stati membri di essere direttamente coinvolti nella guerra in Ucraina fornendo armi pesanti all’amministrazione di Kiev, ammonendo con misure di risposta dopo che all’esercito ucraino è stato concesso il permesso di utilizzare tali armi contro obiettivi sul territorio russo. Peskov ha aggiunto che, attualmente, Mosca tratta la NATO come un’alleanza nemica.

  • L’UE e la regione del Mar Nero

    L’UE e la regione del Mar Nero

    “L’approccio strategico dell’UE verso la regione del Mar Nero deve includere anche il sostegno agli stati della regione che si trovano ad affrontare le minacce ibride e le conseguenze della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, incontrando ieri il capo ad interim della Rappresentanza della Commissione Europea in Romania, Mara Roman. Un comunicato stampa del competente Ministero indica che gli sviluppi europei nel campo della difesa e le prospettive di Bucarest in questo contesto sono stati i principali argomenti di discussione tra le due autorità.

    Angel Tîlvăr e Mara Roman hanno discusso anche del ruolo dell’Unione Europea nel sostenere l’Ucraina e la Repubblica di Moldova, confinanti con la Romania. In questa occasione, il ministro della Difesa ha sottolineato il sostegno offerto da Bucarest ai due stati, sia in termini di sforzi di integrazione europea che di consolidamento della resilienza. Angel Tîlvăr e Mara Roman si sono riferiti anche alle principali iniziative e strumenti europei rilevanti nel campo della difesa, quali il Fondo europeo per la difesa, la mobilità militare, la strategia europea sull’industria della difesa, nonchè la necessità di consolidare la base tecnologica e industriale nel campo della difesa.

    “È importante che l’industria europea della difesa si sviluppi in un modo geograficamente equilibrato e che le piccole e medie imprese, così come le start-up di tutta Europa, siano integrate nell’ecosistema industriale”, ha precisato Angel Tîlvăr. Inoltre, aggiunge il ministro, “la cooperazione UE-NATO su questo tema è essenziale per utilizzare il potenziale degli strumenti che le due organizzazioni hanno a disposizione”. Stando al comunicato, l’incontro ha evidenziato il ruolo sempre più importante della Commissione Europea nell’appoggiare gli stati membri in termini di sicurezza e difesa, essendo sostenuta la necessità di continuare lo sviluppo sinergico delle relazioni UE-NATO.

    D’altronde, nel corso di un forum specializzato svoltosi lo scorso mese a Bucarest, il capo della diplomazia, Luminița Odobescu, dichiarava che il Mar Nero è essenziale dal punto di vista della sicurezza e della connettività per l’Europa e che è necessario essere un mare aperto e libero. “Quando pensiamo al Mar Nero, parliamo di due parole chiave: sicurezza e connettività”, ha precisato Luminița Odobescu.

    La ministra ha anche sottolineato che la Romania contribuisce alla sicurezza nel Mar Nero attraverso azioni nazionali, bilaterali, ma anche attraverso progetti e formati di cooperazione regionale, nonché attraverso azioni a livello dell’UE e della NATO. “Ripristinare la pace e la sicurezza nel Mar Nero è essenziale per la sicurezza di tutti noi”, ha puntualizzato Luminița Odobescu. La stessa idea è stata espressa ripetutamente da autorità europee, sottolineando l’impegno comune a mantenere la stabilità e la sicurezza in quest’area di notevole importanza strategica.