Tag: Parlamento Europeo

  • Facilitazione di crescita per la Repubblica di Moldova

    Facilitazione di crescita per la Repubblica di Moldova

    Analisti e politici occidentali concordano sul fatto che la Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona) sia il più fragile tra i vicini dell’Ucraina invasa dalle truppe russe. La presidente filo-occidentale Maia Sandu e il governo guidato da Dorin Recean riescono, tuttavia, a tenerla a galla, perserverando sulla strada, per nulla facile, dell’integrazione europea, obiettivo che, lo scorso anno, dopo un referendum, è stato incluso anche nella Costituzione.

    Bersaglio di una guerra ibrida, orchestrata da Mosca e condita da un’intensa propaganda bugiarda, sottoposta a ripetuti tentativi di destabilizzazione politica, ospitando, anche temporaneamente, numerosi rifugiati ucraini, ai quali deve garantire condizioni di vita, la Repubblica di Moldova non sarebbe riuscita a resistere negli ultimi tre anni senza il sostegno costante della confinante Romania e dell’Occidente in generale.

    Giovedì, le commissioni specializzate del Parlamento Europeo hanno adottato la relazione legislativa dell’eurodeputato romeno Siegfried Mureşan (PPE-PNL, nella squadra di governo a Bucarest) sulla Facilitazione per la crescita della Repubblica di Moldova, del valore di quasi due miliardi di euro. La relazione sollecita un aumento del prefinanziamento dal 7%, previsto nella proposta presentata dalla Commissione Europea, al 20% dell’importo totale. Secondo Mureşan, “è importante che questi fondi raggiungano la Repubblica di Moldova il prima possibile, per finanziare strade, ospedali, ponti e modernizzare la pubblica amministrazione”.

    Si tratta di misure che portano a un aumento del tenore di vita della popolazione e accelerano l’integrazione europea. Si tratta di misure che aiutano la Repubblica di Moldova a superare più facilmente la crisi economica ed energetica provocata dal nuovo ricatto sulle forniture di gas innescato dalla Federazione Russa”. “L’Unione Europea può essere sicura e stabile solo se anche la Repubblica di Moldova è sicura, stabile e indipendente dal punto di vista energetico. Ecco perché il nostro obiettivo, quello dell’Unione Europea, è quello di aiutare la Repubblica di Moldova a modernizzarsi, svilupparsi e liberarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia”, ha aggiunto l’eurodeputato romeno.

    “Dell’importo totale di 1,92 miliardi di euro, 420 milioni saranno destinati alla componente di sovvenzione non rimborsabile per la Repubblica di Moldova, mentre i restanti 1,5 miliardi rappresentano prestiti garantiti con il sostegno dell’Unione Europea”, spiega a sua volta, l’eurodeputato Dan Barna dell’USR, (all’opposizione a Bucarest), relatore RENEW per questo dossier. Il voto dell’Eurocamera apre la strada alla cosiddetta procedura di trilogo tra Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo, in cui verrà decisa la forma definitiva della legislazione a sostegno di Chişinău. L’inizio dei triloghi è previsto per febbraio e la plenaria dell’Eurocamera potrebbe dare il voto finale a marzo.

  • NATO: l’UE non può disconnettersi dagli USA

    NATO: l’UE non può disconnettersi dagli USA

    Ascoltato per la prima volta dalle commissioni Affari Esteri e Difesa del Parlamento Europeo, il segretario generale della NATO ha dichiarato che l’Europa non può permettersi di disconnettersi dagli Stati Uniti nel campo della difesa. Mark Rutte ha detto agli eurodeputati che, al momento, gli Stati Uniti sostengono circa il 60% di tutta la spesa della NATO e che, senza gli USA, gli europei dovrebbero quadruplicare il contributo per la difesa. In queste condizioni, ci vogliono 10-15 anni per raggiungere la sicurezza militare, ha spiegato il segretario generale dell’Alleanza, che ha anche suggerito la semplificazione delle procedure di acquisizione e fornitura di armi. Mark Rutte ha esortato gli europei a stanziare più fondi di prima al bilancio della difesa.

    Il 2% del PIL si rivela decisamente troppo poco nel contesto della guerra in Ucraina, ha sottolineato il segretario generale della NATO, aggiungendo che la sicurezza è la cosa più importante per preservare ciò che la democrazia europea ha finora realizzato. Propone, allo stesso tempo, che d’ora in poi gli attacchi ibridi di cui si parla da circa 15 anni, vengano chiamati “campagna di destabilizzazione”. Stiamo parlando della Russia che, dice Mark Rutte, sta attaccando l’Europa in varie forme.

    “La guerra della Russia continua a provocare danni. Allo stesso tempo, la Russia sta accelerando la sua campagna di destabilizzazione contro i nostri paesi, con attacchi informatici, tentativi di assassinio, atti di sabotaggio e molto altro ancora. Di solito le chiamiamo azioni ibride, ma voglio rinunciare a questo termine e chiamarle campagne di destabilizzazione. E la Russia non agisce da sola. È aiutata da Cina, Corea del Nord, Iran. Nel frattempo, persistono altre minacce: il terrorismo, la proliferazione nucleare, la disinformazione e, naturalmente, i cambiamenti climatici. I paesi della NATO hanno aumentato la spesa per la difesa. Due terzi di loro spendono ormai almeno il 2% del PIL per la difesa. Ciò è positivo e apprezzo i loro sforzi. Ma, onestamente, il 2% non è affatto sufficiente. La nostra industria continua ad essere troppo piccola, frammentata e, francamente, troppo lenta. Accolgo con soddisfazione e sostengo le azioni intraprese dall’UE per raddoppiare gli sforzi volti a rimediare e ampliare la nostra base industriale della difesa. Con questo programma dell’UE, abbiamo ora l’opportunità di rafforzare la nostra sicurezza comune”, ha detto Mark Rutte.

    Attualmente, solo 23 dei 32 stati membri della NATO, tra cui anche la Romania, raggiungono l’obiettivo del 2% del PIL per i bilanci della Difesa assunto all’interno dell’Alleanza. Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha invitato gli stati europei membri della NATO ad aumentare i loro bilanci per la difesa almeno al 5% del PIL, un obiettivo considerato irrealistico nell’UE. Una possibile decisione relativa alla crescita di questo target è attesa al prossimo vertice NATO, che si terrà all’Aia a giugno 2025.

  • Dirigenti di TikTok in audizione al Parlamento Europeo

    Dirigenti di TikTok in audizione al Parlamento Europeo

    La piattaforma TikTok ha difeso martedì al Parlamento Europeo le misure adottate per combattere la disinformazione nel primo turno delle elezioni presidenziali in Romania e ha negato di aver favorito il candidato indipendente Călin Georgescu, classificato al primo posto. Di fronte alla Commissione per il Mercato interno e la tutela dei consumatori dell’Eurocamera, i rappresentanti dell’azienda hanno sottolineato che “tutti i candidati sono stati presi in considerazione nel sistema, senza fare distinzioni tra indipendenti e coloro che facevano parte di un partito”.

    La direttrice globale per Prodotto, Autenticità e Trasparenza della piattaforma, Brie Pegum, ha precisato che tra le reti bloccate negli ultimi mesi per contenuti politici illegali, solo una sosteneva Călin Georgescu e aveva molti meno follower di altre che sostenevano altri candidati. Ha inoltre sottolineato che la piattaforma ha rimosso in Romania più di 66.000 account falsi, circa sette milioni di “like” falsi, quasi dieci milioni di finti follower e 1.000 account che imitavano i profili dei candidati.

    Da parte sua, la direttrice delle Politiche Pubbliche e Relazioni Governative, Caroline Greer, ha spiegato che la piattaforma ha applicato le sue regole interne per i processi elettorali durante le politiche svoltesi in Romania. Allo stesso tempo, ha aggiunto che, nei mesi precedenti le elezioni, ha avuto incontri con autorità del paese, tra cui diversi partiti politici e l’Autorità Elettorale romena. Inoltre, ha aggiunto che TikTok ha 95 moderatori di contenuto romeni. “Il nostro sguardo è limitato strettamente a ciò che accade sulla piattaforma. Non sappiamo cosa succede al di fuori di essa, non conosciamo la capacità finanziaria dei candidati o cosa fanno altrove”, ha detto il rappresentante di TikTok.

    Gli eurodeputati precisano, invece, che le risposte fornite dall’azienda non chiariscono i punti interrogativi legati alla trasparenza del funzionamento della piattaforma o agli strumenti applicati per contrastare la manipolazione. L’eurodeputato romeno Dan Nica, leader della delegazione PSD al Parlamento Europeo, ha ribadito la richiesta di coinvolgimento della Commissione Europea nell’inchiesta. Dan Nica ritiene importante che le istituzioni europee intervengano per prevenire l’uso abusivo delle piattaforme online per scopi politici, che potrebbe incidere sul processo elettorale e sulla fiducia dei cittadini nella democrazia.

    D’altronde, dopo il primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre, la Romania ha chiesto alla Commissione Europea di avviare un’indagine ufficiale sulla piattaforma TikTok, sulla base delle regole comunitarie sui social media, le quali prevedono che le aziende debbano valutare e mitigare i rischi per l’integrità delle elezioni. Accuse simili a quelle arrivate dalla Romania sono state lanciate contro la piattaforma TikTok anche in relazione alle recenti elezioni politiche in Irlanda.

  • Una nuova Commissione Europea

    Una nuova Commissione Europea

    La nuova Commissione Europea, la seconda sotto la guida di Ursula von der Leyen, inizierà il suo mandato il 1° dicembre, dopo aver ricevuto mercoledì il via libera del Parlamento Europeo. Nel suo discorso, von der Leyen ha promesso una Commissione focalizzata sul rilancio dell’economia stagnante dell’Unione, sull’aumento della competitività, sulla riduzione della burocrazia, sullo sblocco degli investimenti e sull’eliminazione del divario in materia di innovazione rispetto agli Stati Uniti e alla Cina. Tra le priorità della sua squadra ci saranno anche il sostegno all’Ucraina, la difesa, la gestione della migrazione, l’allargamento, l’azione per il clima, la riforma del bilancio e lo stato di diritto.

    “La nostra lotta per la libertà potrebbe apparire diversa rispetto alle generazioni passate. Ma la posta in gioco è altrettanto alta”, ha detto von der Leyen agli eurodeputati. “Questa libertà non sarà gratuita. Significherà fare scelte difficili. Significherà investire massicciamente nella nostra sicurezza e prosperità. E, soprattutto, significherà rimanere uniti e fedeli ai nostri valori”, ha sottolineato Ursula von der Leyen.

    La prima iniziativa dell’Esecutivo comunitario sarebbe la “Bussola della competitività”, un piano strategico per far crescere l’economia europea. Si baserà su tre pilastri: l’innovazione, il piano per l’industria e la sicurezza economica, che implica una maggiore autonomia europea.

    Tra i vicepresidenti esecutivi della Commissione, la romena Roxana Mînzatu coordinerà le politiche sociali, le competenze, la formazione professionale o alcune politiche educative. Nel suo portafoglio sarà compreso anche il nuovo Fondo sociale per il clima, di cui 6 miliardi di euro spetteranno alla Romania per misure volte a ridurre la povertà energetica. Inoltre, Roxana Mînzatu coordinerà parte delle politiche volte a preparare la società alle crisi, un concetto nuovo nell’ambito delle politiche europee. Si tratta anche di educare e preparare la società di fronte alla manipolazione.

    Inoltre, Ursula von der Leyen sostiene che l’Unione deve concedere più soldi per arrivare su misura delle spese militari di Mosca, che dedica alla difesa il 9% del prodotto interno lordo, mentre l’Europa ne stanzia in media solo l’1,9%. Il voto dato mercoledì alla nuova Commissione Europea riflette la frammentazione esistente nell’attuale Eurocamera, priva di maggioranze stabili, ma che, per la prima volta dal 1999, non ha bocciato nessuno dei commissari europei proposti, nota Politico.

    Mercoledì la nuova Commissione ha ricevuto meno voti di quelli ottenuti dalla presidente Ursula von der Leyen in estate e gode del sostegno più basso (54%) da parte del Parlamento Europeo dal 1993. Dopo il voto, la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, si è dichiarata fiduciosa in una buona collaborazione del Legislativo comunitario con la nuova Commissione.

  • Accordo politico per la nuova Commissione Europea

    Accordo politico per la nuova Commissione Europea

    I leader dei tre principali gruppi politici del Parlamento Europeo hanno dato il via libera ai membri della futura Commissione, approvando tutte e sette le nomine di commissari che erano rimaste in fase di valutazione. Tra il 4 e il 12 novembre, l’Eurocamera ha ascoltato i potenziali commissari europei della nuova squadra guidata da Ursula von der Leyen. Dopo le audizioni, però, per più di una settimana, i dissensi politici tra il Partito Popolare Europeo, Renew e i Socialisti e Democratici avevano bloccato le conferme dei sei vicepresidenti e del commissario ungherese per la Salute e il Benessere degli animali, Olivér Várhelyi.

    In attesa era rimasta anche Roxana Mînzatu, proposta dalla Romania, che ricoprirà l’incarico di vicepresidente esecutiva per le Persone, le Competenze e la Preparazione. Durante l’audizione, ha dovuto fornire spiegazioni non solo sui diritti dei dipendenti e sul programma Erasmus, ma anche sulla legalità dell’ampliamento della sua casa a Brașov, di cui ha scritto anche la stampa romena. In un post sui social network, il premier Marcel Ciolacu ha accolto con soddisfazione la conferma di Roxana Mînzatu come vicepresidente della Commissione Europea, con un “portafoglio rilevante”. E’ una grande professionista e farà onore alla Romania, afferma il primo ministro.

    È per la prima volta dal 1999 che nessun candidato di un paese per l’incarico di commissario europeo viene respinto, il che rappresenta un passo indietro per il potere del Parlamento Europeo, nota Politico. Parallelamente all’accordo sui membri della futura Commissione Europea, i leader delle principali formazioni rappresentate a Bruxelles hanno firmato anche un documento in cui si impegnano, dalla posizione di maggioranza parlamentare, a collaborare in questo mandato per sostenere l’Ucraina, per aumentare la sicurezza, ma anche la competitività dell’UE. Essi menzionano che intendono adottare un nuovo accordo industriale e dare uno slancio all’economia circolare, rispettosa dell’ambiente. Non in ultimo, si contempla una politica migratoria efficace.

    Il voto finale dell’Eurocamera sulla nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen sarà dato la prossima settimana a Strasburgo. Per l’approvazione sono necessari due terzi del numero degli eurodeputati. Secondo il calendario procedurale, se il voto sarà favorevole, i nuovi commissari assumeranno il mandato il 1° dicembre. La formula proposta da Ursula von der Leyen è leggermente modificata. Ci saranno un incarico di vicepresidente per il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas, cinque di vicepresidente esecutivo, che coordineranno anche certe politiche, nonché 20 portafogli di commissari.

  • Visita del primo ministro a Bruxelles

    Visita del primo ministro a Bruxelles

    La NATO accoglie con soddisfazione gli sforzi continui della Romania e il suo significativo contributo al rafforzamento dell’Alleanza e della sicurezza euro-atlantica: questo è il messaggio rivolto dal segretario generale, Mark Rutte, durante i colloqui svolti con il premier Marcel Ciolacu, in visita di lavoro lunedì a Bruxelles.

    La Romania è determinata a dimostrare di essere un alleato affidabile e un fornitore di sicurezza nella regione e non solo, ha detto il primo ministro romeno, precisando che, oltre a destinare il 2,5% del PIL alla difesa, gli investimenti in questo campo continueranno. Marcel Ciolacu ha aggiunto che la presenza consistente dell’Alleanza in Romania è la garanzia che ogni centimetro del territorio del paese è pienamente difeso.

    “Le violazioni dello spazio aereo alleato e la postura aggressiva della Russia nel Mar Nero mostrano quanto sia importante aumentare le forze nella zona e offrire una risposta solida e unita dell’Alleanza. In questo contesto, ho detto al segretario generale che la Romania comprende e rispetta i suoi impegni ed è solidale con i nostri alleati e partner”, ha dichiarato Marcel Ciolacu.

    La Romania contribuisce non solo al rafforzamento del fianco orientale, ma molto di più, poiché i suoi militari partecipano attivamente alle missioni della NATO in diverse aree, ha sottolineato il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, accogliendo allo stesso tempo con soddisfazione il fermo sostegno fornito da Bucarest all’Ucraina. “Avete investito più del 2,5% del PIL nella difesa. Inoltre, i militari hanno contribuito alle missioni della NATO, soprattutto in Kosovo, Iraq e altrove”, ha detto Mark Rutte.

    A Bruxelles, il primo ministro romeno ha discusso anche con il presidente eletto del Consiglio Europeo, António Costa, e con la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. Durante l’incontro, Marcel Ciolacu ha valutato che serve più che mai un’agenda europea ambiziosa, di coerenza e solidarietà tra gli stati membri, nonché l’azione nell’interesse dei cittadini.

    La Romania condivide l’interessamento dell’Unione Europea a ridurre il divario tra regioni e gruppi sociali, nonché a garantire una transizione verde giusta per tutti. Questi obiettivi dovrebbero essere finanziati dal bilancio pluriennale post-2025, ha sottolineato il premier romeno.

    Allo stesso tempo, Marcel Ciolacu ha detto alla presidente Metsola che l’obiettivo della completa adesione della Romania all’Area Schengen quest’anno rimane fondamentale, mentre un’altra grande priorità è l’avanzamento dei progetti strategici di connettività al Mar Nero.

  • Roxana Mânzatu, ascoltata dagli eurodeputati

    Roxana Mânzatu, ascoltata dagli eurodeputati

    “È stata un’udienza intensa, l’esame più complesso della mia vita: tre ore, una cinquantina di domande. Ma alla fine ho ricevuto abbracci, applausi. Ma dovremo aspettare il voto, per capire come è andata”, ha dichiarato Roxana Mînzatu ai media romeni, dopo l’audizione nelle Commissioni riunite per Occupazione-Affari sociali e Cultura-Istruzione del Parlamento Europeo.

    Nell’ultimo giorno della maratona di udienze a Bruxelles della possibile futura squadra di Ursula von der Leyen, è toccato a rispondere alle domande degli eurodeputati anche alla candidata della Romania alla carica di vicepresidente esecutivo incaricato a coordinare un portafoglio appena creato, quello delle politiche in campo sociale, dell’istruzione, delle competenze e della preparazione sociale sul mercato del lavoro, ma anche l’ambito più ampio della preparazione della società e dell’individuo ai momenti di crisi. Ciò nelle condizioni in cui nel termine “crisi” sono state incluse non solo le guerre o le catastrofi climatiche, ma anche la transizione verde, la digitalizzazione e le crisi sociali.

    Roxana Mînzatu afferma che l’Unione Europea possiede il modello sociale più equilibrato e performante del mondo, ma ha anche i suoi difetti, alcuni dei quali stanno diventando più profondi. Nel primo anno del suo mandato, Roxana Mînzatu vorrebbe organizzare un’ampia consultazione con tutti gli attori sociali degli stati membri, dai governi e sindacati, alle organizzazioni giovanili e ai cittadini, dalla quale dovrebbe emergere ciò che vuole la gente in termini di preparazione alle crisi, formazione professionale, istruzione o condizioni di lavoro.

    A seguito di questo dialogo, Roxana Mînzatu afferma di voler intraprendere azioni orientate su tre pilastri. Il primo sarebbe l’istruzione e la formazione professionale, con un accesso equo per tutti, ma anche con il continuo adattamento del sistema educativo e delle risorse alla realtà economica e sociale. Il secondo pilastro del programma proposto da Roxana Mînzatu mira a posti di lavoro di qualità, con salari adeguati e buone condizioni, e a questo punto vuole ridefinire il Patto europeo per i diritti sociali. Infine, il terzo pilastro è la giustizia sociale, con l’obiettivo generale di aiutare chi ne ha più bisogno.

    Le domande degli eurodeputati rivolte a Roxana Mînzatu non hanno riguardato solo le politiche e le idee che metterà in pratica dalla carica di vicepresidente della Commissione europea, ma anche alcune questioni abitative personali, che, in assenza di risposte convincenti, avrebbero potuto adombrare la sua candidatura alla futura Commissione Europea. Il prossimo passo, dopo l’audizione di Roxana Mînzatu e degli altri cinque proposti per gli incarichi di vicepresidente, sarà il parere favorevole, affinché, successivamente, a fine novembre, la plenaria dell’Eurocamera possa votare la nuova squadra della Commissione.

  • 03.11.2024 (aggiornamento)

    03.11.2024 (aggiornamento)

    Romania – Francia – Il premier Marcel Ciolacu effetuerà lunedì una visita di lavoro in Francia, dove incontrerà il suo omologo Michel Barnier ed esponenti della comunità romena. Secondo il programma annunciato oggi dal Governo, Marcel Ciolacu visiterà domani la Fiera Euronaval, giunta alla 29/a edizione. Della delegazione del Governo di Romania fanno parte il vicepremier Marian Neacşu, il capo della diplomazia, Luminiţa Odobescu, il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, la ministra del Lavoro, Simona Bucura-Oprescu, nonchè Victor Negrescu, vicepresidente del Parlamento Europeo e consigliere onorario del primo ministro, e l’AD della compagnia Hidroelectrica, Borbely Karoly.

    Inondazioni Spagna – Sette persone con cittadinanza romena, delle 16 precedentemente indicate come disperse in Spagna, sono salve, informa il Ministero degli Affari Esteri a Bucarest. Inoltre, il MAE, attraverso l’Ambasciata di Romania a Madrid e il Consolato a Castellon de la Plana, sta accertando le informazioni riguardanti la scomparsa degli altri nove cittadini romeni, nel contesto dei recenti fenomeni meteorologici. I diplomatici romeni in Spagna seguono la situazione e sono in contatto permanente con le autorità spagnole competenti, nonchè con i cittadini romeni che hanno segnalato le persone scomparse, e sono pronti a fornire assistenza consolare, a seconda delle richieste. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha chiesto il sostegno dell’UE per aiutare il paese a riprendersi dopo quello che ha definito “le inondazioni più gravi che il nostro continente abbia mai visto finora in questo secolo”. Pedro Sánchez ha annunciato che migliaia di militari aiuteranno allo sblocco delle strade e alla distribuzione degli aiuti. Le devastanti alluvioni hanno causato finora la morte di almeno 217 persone, tra cui un romeno, e decine di altre persone risultano ancora disperse. La stampa spagnola ha scritto anche di una famiglia di romeni che ha perso la vita nell’alluvione di La Torre, un distretto vicino a Valencia.

    UE – Le commissioni specializzate del Parlamento Europeo iniziano lunedì le audizioni dei commissari europei designati. Gli eurodeputati valuteranno in che misura i futuri membri del Collegio dei Commissari hanno le competenze, l’indipendenza e l’attaccamento ai valori europei, elementi necessari per ricoprire l’incarico di membri della nuova Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen. Secondo il calendario annunciato dall’Eurocamera, le audizioni dei commissari designati si concluderanno il 12 novembre, giorno in cui saranno ascoltati anche i sei vicepresidenti esecutivi della futura Commissione, tra cui la romena Roxana Mînzatu, che gestirà il dicastero Persone, Competenze e Preparazione. La Commissione dovrà ricevere l’approvazione del Parlamento Europeo, con il voto previsto nella sessione plenaria del 25-28 novembre a Strasburgo. Una volta convalidata dal Parlamento, la Commissione Europea dovrà essere nominata ufficialmente dal Consiglio Europeo, con maggioranza qualificata (il voto favorevole del 55% degli stati membri, che rappresentano almeno il 65% della popolazione UE).

     

     

  • 03.11.2024

    03.11.2024

    Elezioni Moldova – In Moldova si svolge oggi il ballottaggio presidenziale, conteso dal capo dello stato in carica, la proeuropea Maia Sandu, e dall’ex procuratore generale Alexandr Stoianoglo, sostenuto dal partito filorusso dei socialisti. Nel primo turno del 20 ottobre, svoltosi in contemporanea con il referendum sull’adesione della Repubblica di Moldova all’Unione Europea, Maia Sandu ha ottenuto il 42,49% dei voti, mentre Aleksandr Stoianoglo il 25,95%. La Corte Costituzionale ha convalidato il referendum sull’adesione del paese all’UE, a favore del quale si è pronunciato il 50,38% degli elettori. Le presidenziali nella Repubblica di Moldova fanno seguito ad una campagna elettorale tesa, segnata da ingerenze senza precedenti da parte della Russia e da azioni di corruzione degli elettori attraverso una banca russa soggetta a sanzioni occidentali. La Moldova ha presentato la domanda di adesione all’UE a marzo 2022 e ha ottenuto lo status di candidato tre mesi dopo. Il 25 giugno scorso, l’UE ha avviato i negoziati di adesione con l’ex repubblica sovietica.

    Moldova – In un’intervista a Radio Romania, la ministra degli Esteri romena, Luminiţa Odobescu, ha sottolineato l’importanza delle elezioni presidenziali in Moldova, sia dal punto di vista degli elettori dello stato confinante, sia per la volontà di Bucarest di trovare un partner di dialogo affidabile a Chişinău. Il capo della diplomazia romena ha aggiunto che i cittadini della Moldova devono votare non solo con il cuore, ma anche con la mente, per un futuro migliore, per portare la Moldova nell’Unione Europea, dove si trova il suo posto. Dei 1.957 seggi sul territorio della Repubblica di Moldova, 306 sono aperti a Chişinău. Nelle località della regione separatista della Transnistria ci sono 30 seggi. In Romania, come al primo turno delle presidenziali, sono aperti 16 seggi elettorali a Bucarest (3), Cluj-Napoca e Iaşi (2 in ciascuna di queste città), nonchè a Braşov, Sibiu e Timişoara, Craiova, Oradea, Suceava, Bacău, Galaţi e Costanza (un seggio in ciascuna). I cittadini moldavi possono votare in base alla carta d’identità o con un passaporto valido. All’estero sono aperti 234 seggi, con il maggior numero in Italia, (60), Germania (26), Francia (20) e Gran Bretagna (17). Nella Federazione Russa sono aperti solo due seggi elettorali. Le presidenziali sono monitorate da osservatori nazionali e internazionali ed è per la quinta volta dalla dichiarazione dell’indipendenza che vengono organizzate, nelle condizioni in cui per quasi 20 anni il presidente è stato nominato dal Parlamento.

    Inondazioni Spagna – Sette persone con cittadinanza romena, delle 16 precedentemente indicate come disperse in Spagna, sono salve, informa il Ministero degli Affari Esteri a Bucarest. Inoltre, il MAE, attraverso l’Ambasciata di Romania a Madrid e il Consolato a Castellon de la Plana, sta accertando le informazioni riguardanti la scomparsa degli altri nove cittadini romeni, nel contesto dei recenti fenomeni meteorologici. I diplomatici romeni in Spagna seguono la situazione e sono in contatto permanente con le autorità spagnole competenti, nonchè con i cittadini romeni che hanno segnalato le persone scomparse, e sono pronti a fornire assistenza consolare, a seconda delle richieste. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha chiesto il sostegno dell’UE per aiutare il paese a riprendersi dopo quello che ha definito “le inondazioni più gravi che il nostro continente abbia mai visto finora in questo secolo”. Pedro Sánchez ha annunciato che migliaia di militari aiuteranno allo sblocco delle strade e alla distribuzione degli aiuti. Le devastanti alluvioni hanno causato finora la morte di 213 persone, tra cui un romeno, e decine di altre persone risultano ancora disperse. La stampa spagnola ha scritto anche di una famiglia di romeni che ha perso la vita nell’alluvione di La Torre, un distretto vicino a Valencia.

    UE – Le commissioni specializzate del Parlamento Europeo iniziano lunedì le audizioni dei commissari europei designati. Gli eurodeputati valuteranno in che misura i futuri membri del Collegio dei Commissari hanno le competenze, l’indipendenza e l’attaccamento ai valori europei, elementi necessari per ricoprire l’incarico di membri della nuova Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen. Secondo il calendario annunciato dall’Eurocamera, le audizioni dei commissari designati si concluderanno il 12 novembre, giorno in cui saranno ascoltati anche i sei vicepresidenti esecutivi della futura Commissione, tra cui la romena Roxana Mînzatu, che gestirà il dicastero Persone, Competenze e Preparazione. La Commissione dovrà ricevere l’approvazione del Parlamento Europeo, con il voto previsto nella sessione plenaria del 25-28 novembre a Strasburgo. Una volta convalidata dal Parlamento, la Commissione Europea dovrà essere nominata ufficialmente dal Consiglio Europeo, con maggioranza qualificata (il voto favorevole del 55% degli stati membri, che rappresentano almeno il 65% della popolazione UE).

     

     

  • Eurocamera adotta progetto bilancio 2025

    Eurocamera adotta progetto bilancio 2025

    Gli eurodeputati propongono un bilancio complessivo di quasi 201 miliardi di euro, ma non si tratta della versione definitiva. Il Parlamento comunitario deve raggiungere un accordo con il Consiglio – rappresentato dai capi di stato e di governo – il quale vorrebbe che l’Unione Europea investisse di circa 10 miliardi in meno.

    Al contrario, gli eurodeputati spiegano che servono più soldi, vista la situazione economica un po’ fragile. Invece, il Consiglio si pronuncia per prudenza e afferma di non voler esercitare pressioni sui bilanci nazionali o sulla popolazione. Il Parlamento Europeo pone l’accento sulle politiche comuni, mentre il Consiglio si concentra maggiormente sulle questioni nazionali.

    L’eurodeputato romeno Victor Negrescu è uno dei due negoziatori del Parlamento comunitario nei rapporti con il Consiglio. ʺLa versione del Parlamento europeo offre più opportunità agli stati membri, perché abbiamo cercato di integrare quelle misure che hanno un effetto immediato nella vita dei cittadini. Che si parli di Erasmus o di Meccanismo di Protezione Civile, si tratta di meccanismi di intervento diretto. Sia che si parli di agricoltura e di sostegno ai giovani agricoltori o di miglioramento delle infrastrutture di trasporto, vediamo ancora una volta che questi programmi hanno un effetto immediato nell’elevare il tenore di vita”, ha spiegato Victor Negrescu.

    Inoltre, il progetto proposto dal Parlamento Europeo è benefico per tutti gli stati con contributi minori al bilancio comunitario, che quindi trarranno vantaggio dalla distribuzione dei soldi attraverso i programmi e le politiche comunitarie. Victor Negrescu ha parlato anche dei vantaggi per la Romania.

    ʺFarei riferimento, in particolare, al sostegno offerto dal Parlamento Europeo al programma dedicato alla protezione delle frontiere, in cui menzioniamo il sostegno per la piena adesione della Romania e della Bulgaria allo spazio Schengen. Mi riferirei a questo punto al coordinamento del sistema di sicurezza sociale, che consentirebbe alla diaspora europea, compresa quella romena, di trasferire più facilmente i propri diritti e benefici sociali, pensioni incluse, da uno stato all’altro. Mi riferisco al sostegno coerente per il settore agricolo o al sostegno coerente per la Repubblica di Moldova, che è superiore a quello proposto dal Consiglio”, ha detto ancora l’eurodeputato Victor Negrescu.

    Il Parlamento e il Consiglio avvieranno i negoziati ai quali, ovviamente, parteciperà anche la Commissione Europea che ha il proprio progetto di bilancio – il terzo, ma molto simile a quello del Parlamento. Il bilancio dell’Unione dovrebbe essere approvato nella seconda metà di novembre.

  • Sostegno europeo alla Repubblica di Moldova

    Sostegno europeo alla Repubblica di Moldova

    Riuniti in sessione plenaria a Strasburgo, gli eurodeputati hanno adottato mercoledì una risoluzione che lancia un forte monito contro i costanti tentativi della Russia di far deragliare la traiettoria europea della Repubblica di Moldova. Il documento condanna con veemenza le attività malevole, le ingerenze e le operazioni ibride di Mosca, che sono diventate più aggressive con l’avvicinarsi del 20 ottobre, quando si terranno le elezioni presidenziali e il referendum costituzionale sulla specificazione dell’adesione della Moldova all’UE come “obiettivo strategico” nella Costituzione.

    Sottolineando il ruolo svolto nei piani di frode elettorale e nelle azioni informatiche da parte di attori e oligarchi filorussi, ma anche del gruppo media Russia Today, finanziato dallo stato russo, gli eurodeputati chiedono ai paesi membri dell’UE di assicurarsi che la Repubblica di Moldova beneficia di tutta l’assistenza necessaria per rafforzare le istituzioni, in modo che possa far fronte alle minacce ibride.

    Stando agli eurodeputati, il Servizio di Sicurezza e Informazioni della Repubblica di Moldova ha recentemente dichiarato che la Russia ha investito circa 100 milioni di euro per minare il processo elettorale, con l’obiettivo di convincere i moldavi a votare contro l’adesione all’Unione. Il 3 ottobre 2024, le autorità moldave hanno scoperto un piano di frode elettorale su larga scala, finanziato dall’oligarca latitante Ilan Şor, che ha trasferito 15 milioni di dollari a 130.000 moldavi, come parte di un’operazione di corruzione elettorale, indica il comunicato del Parlamento Europeo.

    Condannando queste azioni, l’Eurocamera chiede a Mosca di rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica di Moldova, di porre fine alle sfide e ai tentativi di destabilizzare il paese e minare l’ordine costituzionale e le istituzioni democratiche, nonchè di ritirare le proprie forze militari dal territorio di questo paese – truppe schierate, con il pretesto della pace, dal 1992, dopo la guerra di secessione della regione separatista della Transnistria.

    Allo stesso tempo, gli eurodeputati chiedono alla Commissione Europea di includere la Repubblica di Moldova nello strumento di assistenza preadesione e di stabilire la priorità ai finanziamenti per i paesi candidati nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2028-2034. Al fine di aumentare la resilienza della Repubblica di Moldova contro le minacce ibride, l’Eurocamera invita l’Unione Europea a proseguire la cooperazione in settori quali la comunicazione strategica, il sostegno ai giornalisti e alla società civile, nonché la promozione di contenuti mediatici indipendenti in lingua russa.

  • Aiuti europei alle vittime delle alluvioni

    Aiuti europei alle vittime delle alluvioni

    Sono già decine i morti e i dispersi in seguito alle inondazioni causate dalla tempesta Boris nell’Europa centrale e orientale. Sebbene le piogge siano generalmente cessate, le ondate di piena continuano a minacciare gli abitati in questa regione. Le inondazioni hanno generato anche ingenti danni materiali, stimati in miliardi di euro, secondo un’analisi condotta da una società di investimenti sulle borse internazionali. In Romania, dicono alcuni esperti, le prime stime dei danni supererebbero il miliardo di euro. Secondo altri, invece, il dato appare ottimistico e la portata delle perdite sarebbe doppia o tripla. Sin dallo scorso anno, un’analisi della Banca Mondiale stimava la media annua dei danni causati dalle inondazioni in Romania a 1,7 miliardi di euro. Ora, sette persone sono morte e più di 6.500 case sono state colpite dalle piogge portate da Boris.

    Il Governo di Bucarest ha stanziato 100 milioni di lei (circa 20 milioni di euro) per gli aiuti immediati alle famiglie colpite. Sebbene esista un sistema assicurativo obbligatorio, nelle zone colpite di Galați e Vaslui (sud-est), le più colpite dalle inondazioni, il tasso di assicurazione è del 7-8% – un terzo rispetto alla media nazionale del 23%. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato ieri un aiuto di 10 miliardi di euro dal Fondo di coesione dell’Unione per i paesi dell’Europa centrale, compresa la Romania, colpiti dalle inondazioni. Ursula von der Leyen ha precisato che l’Unione Europea ha due potenziali fonti di aiuto – il Fondo di coesione e il Fondo di solidarietà – che può utilizzare per contribuire a finanziare le riparazioni e la ricostruzione.

    Sempre ieri, il Parlamento Europeo ha adottato a Strasburgo una risoluzione in cui esprime la sua preoccupazione per l’aumento dell’intensità e della frequenza dei fenomeni meteorologici estremi sul continente e nel mondo, nonché la sua insoddisfazione per i recenti tagli di bilancio per il Meccanismo di protezione civile dell’Unione. Nel documento sulle devastanti inondazioni che hanno colpito Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, gli eurodeputati chiedono finanziamenti sufficienti e aggiornati per aumentare la preparazione e migliorare lo sviluppo delle capacità, soprattutto in vista della prossimo bilancio pluriennale dell’Unione.

    Inoltre, gli eurodeputati chiedono che il Fondo di solidarietà sia proporzionale all’aumento del numero e della gravità dei disastri naturali in tutta Europa, invitano la Commissione ad accelerare la mobilitazione dei fondi per i paesi colpiti e chiedono la fornitura di altri tipi di supporto tecnico e finanziario. Solo negli ultimi 30 anni, ricordano i media, le inondazioni in Europa hanno colpito 5,5 milioni di persone, provocando quasi 3.000 decessi e danni economici per oltre 170 miliardi di euro.

  • 18.07.2024

    18.07.2024

    UE – Riuniti oggi in plenaria a Strasburgo, gli eurodeputati hanno dato luce verde ad un secondo mandato di cinque anni per Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europea. Per la popolare tedesca sono stati espressi 401 voti favorevoli, più dei 361 necessari, nonchè 284 contrari e 15 astensioni, mentre 7 sono stati annullati. Numerosi leader politici europei, tra cui il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, o il premier polacco, Donald Tusk, hanno accolto con favore la sua rielezione. Anche il premier romeno, Marcel Ciolacu, si è congratulato con Ursula von der Leyen, promettendo che il suo Governo rimarrà attivamente impegnato nella collaborazione con il fututo Esecutivo comunitario per raggiungere le priorità comuni nel beneficio dei cittadini europei.

    Șoșoacă – L’eurodeputata romena Diana Șoșoacă è stata espulsa oggi dalla riunione del Parlamento Europeo, durante il dibattito sull’elezione di Ursula von der Leyen per un nuovo mandato alla guida della Commissione Europea. La presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha chiesto l’allontanamento dall’aula di Diana Șoșoacă, che ha tentato di interrompere i discorsi di altri eurodeputati. Ex senatrice a Bucarest, ritenuta filo-russa e leader del partito populista SOS Romania, Şoşoacă è stata scortata fuori dalla plenaria tra gli applausi degli eurodeputati.

    Visa Waiver – Il Governo di Bucarest ha lanciato oggi la campagna “Qualifichiamo la Romania”, il cui obiettivo, ha dichiarato il premier Marcel Ciolacu, è quello di consentire ai romeni l’accesso al programma “Visa Waiver”. Il primo ministro precisa che esiste “un’enorme opportunità” e ha invitato tutti i romeni in possesso di un visto di tipo B1 o B2 valido e coloro che hanno avuto un tale visto a richiederne il rinnovo. Il Governo romeno si è impegnato a soddisfare i criteri entro la fine dell’anno fiscale americano, che terminerà il 30 settembre. La Romania può entrare nel programma “Visa Waiver” nel 2025 se il tasso di rifiuto è inferiore al 3%. Negli ultimi anni, è sceso dal 17% nel 2021 all’8% nel 2023. “Visa Waiver” è un programma del Governo statunitense che consente ai cittadini di alcuni paesi di recarsi negli Stati Uniti senza visto per un massimo di 90 giorni per turismo, affari o transito.

    Comunità Politica Europea – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, partecipa oggi alla quarta riunione della Comunità Politica Europea, che si svolge a Palazzo Blenheim nell’Oxfordshire, in Gran Bretagna. L’Amministrazione Presidenziale precisa in un comunicato che il programma prevede una sessione plenaria e gruppi di lavoro, e i colloqui sono incentrati su temi come la sicurezza in Europa, il sostegno all’Ucraina, le sfide legate alla migrazione, la protezione della democrazia e la promozione della sicurezza energetica. Nel corso dei dibattiti, il presidente Iohannis affronterà temi attuali riguardanti l’ulteriore sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, alla luce della guerra di aggressione della Russia. A margine della sessione plenaria è prevista una riunione informale del Gruppo di coordinamento per la Repubblica di Moldova. I membri del gruppo, che comprende leader di Romania, Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, UE e Repubblica di Moldova, discuteranno aspetti relativi alla resilienza di Chişinău di fronte alle molteplici minacce attuali.

    Incendi Macedonia del Nord – La Romania aiuta la Macedonia del Nord, colpita dai problemi dovuti all’ondata di caldo. Secondo il Ministero della Difesa, le Forze Aeree Romene effettuano questa nuova missione nell’ambito del Meccanismo europeo di assistenza in situazioni di emergenza. L’aereo C-27 Spartan con la configurazione antincendio è già riuscito a effettuare quattro passaggi sulle aree colpite, dove i piloti hanno lanciato contenitori d’acqua. Il Ministero della Difesa precisa la flotta di trasporto delle Forze Aeree rimarrà nella Macedonia del Nord per tutto il tempo necessario.

    Perquisizioni – I procuratori della Procura Generale della Romania hanno effettuato oggi due perquisizioni domiciliari a Bucarest e Buzău (sud-est), nei confronti di un’impresa bulgara che eseguiva lavori di scavo nel cantiere dell’autostrada Ploieşti-Buzău, senza disporre di una licenza di sfruttamento del suolo. Le indagini sono condotte in collaborazione con specialisti dell’Agenzia Nazionale per le Risorse Minerarie, dell’Amministrazione Nazionale delle Acque Romene, della Guardia Ambientale Nazionale e dell’Istituto Forense Nazionale. I fatti imputati all’azienda bulgara riguardano lo svolgimento di attività minerarie senza permesso o licenza e l’utilizzo delle risorse idriche senza autorizzazione alla loro gestione. Il danno in questione ammonta a circa 750.000 lei (l’equivalente di 150.000 euro), che rappresentano le royalties dovute allo stato romeno per la quantità di terreno scavato.

    Calcio – Corvinul Hunedoara, vincitore della Coppa di Romania, scende oggi in campo a Sibiu contro la squadra ungherese Paksi FC nella partita decisiva del primo turno preliminare di Europa League. Nell’andata, Corvinul, tornato nelle competizioni europee dopo una pausa di 42 anni, si è imposto, in trasferta, per 4-0 davanti alla squadra vicecampione dell’Ungheria. Se supera il Paksi FC, Corvinul Hunedoara giocherà il secondo turno preliminare di Europa League con la squadra croata HNK Rijeka. Le altre squadre romene presenti nelle competizioni europee sono il detentore dello scudetto – FCSB, CFR Cluj e Universitatea Craiova.

  • Sostegno del Parlamento Europeo all’Ucraina

    Sostegno del Parlamento Europeo all’Ucraina

    L’Eurocamera ha riconfermato la propria opinione secondo cui l’Unione Europea deve continuare a sostenere l’Ucraina quanto tempo sarà necessario fino alla vittoria contro la Russia. Una risoluzione in tal senso, adottata ieri, stabilisce la prima posizione ufficiale del neoeletto Parlamento Europeo riguardo alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.

    Il documento ribadisce il continuo sostegno degli eurodeputati all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale. La risoluzione è stata integralmente appoggiata da cinque degli otto gruppi del legislativo comunitario: popolari, socialdemocratici, liberali, verdi e conservatori. Le delegazioni dei sovranisti e degli ultranazionalisti romeni di AUR e SOS si sono pronunciate contro la risoluzione sul sostegno dell’UE all’Ucraina.

    Nella risoluzione, gli eurodeputati chiedono all’Unione di mantenere ed estendere le sanzioni contro la Russia e la Bielorussia, nonché di monitorarne e rivederne l’efficacia e l’impatto. Ribadendo la ferma convinzione che Mosca debba risarcire finanziariamente Kiev per i gravi danni causati, gli eurodeputati accolgono con favore i recenti sforzi dell’UE volti a destinare i proventi degli asset russi congelati a sostegno di Kiev. Vogliono anche “un regime giuridico solido per la confisca dei beni di proprietà statale russi congelati dall’UE”.

    L’Eurocamera accoglie con favore anche l’esito del recente vertice della NATO e ribadisce la propria posizione secondo cui l’Ucraina è su un percorso irreversibile verso l’adesione all’Alleanza. Allo stesso tempo, gli eurodeputati chiedono all’UE e agli stati membri di aumentare il sostegno militare all’Ucraina quanto tempo sarà necessario e in qualsiasi forma. Sollecitano inoltre alla Commissione Europea di proporre un’assistenza finanziaria a lungo termine per la ricostruzione dell’Ucraina, sulla base dell’esperienza del Meccanismo per l’Ucraina recentemente istituito.

    Intanto, considerando che il governo di Kiev ha soddisfatto le condizioni richieste, la Commissione Europea ha annunciato ieri di aver approvato il versamento all’Ucraina di una nuova tranche di 4,2 miliardi di euro dai 50 miliardi di aiuti macrofinanziari offerti dall’UE a questo paese fino al 2027. Le condizioni fanno riferimento all’attuazione di 69 riforme e 10 investimenti stabiliti nel piano concordato tra Kiev e Bruxelles, che comprende misure del processo di adesione all’Unione.

    Il piano prevede riforme in diversi ambiti, tra cui energia, agricoltura, trasporti, transizione verde, trasformazione digitale, nonché obiettivi da raggiungere in vista di una potenziale adesione all’UE, come l’adozione dell’acquis communitario, la gestione delle finanze pubbliche, la lotta alla corruzione e al riciclaggio di denaro. Con l’erogazione della nuova tranche, l’Ucraina ha finora ricevuto oltre 12 miliardi di euro dal pacchetto di aiuti finanziari promesso dall’UE.

  • 17.07.2024 (aggiornamento)

    17.07.2024 (aggiornamento)

    Comunità Politica Europea – Il presidente Klaus Iohannis parteciperà domani alla quarta riunione della Comunità Politica Europea, che si svolgerà a Palazzo Blenheim nell’Oxfordshire, in Gran Bretagna. Lo ha annunciato oggi l’Amministrazione Presidenziale, indicando che le discussioni riguarderanno argomenti come la sicurezza in Europa, il sostegno all’Ucraina, le sfide legate alla migrazione, la protezione della democrazia e la promozione della sicurezza energetica. Durante i dibattiti, il capo dello stato affronterà temi attuali riguardanti l’ulteriore sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina alla luce della guerra di aggressione della Russia. Klaus Iohannis parteciperà anche al gruppo di lavoro su energia e connettività, dove sottolineerà la necessità di un approccio equilibrato tra la transizione verde e la garanzia della sicurezza energetica a livello europeo e l’importante ruolo del Mar Nero nel garantire l’interconnettività energetica regionale, precisa inoltre il comunicato. Più di 40 capi di stato e di governo, nonché importanti leader europei e della NATO hanno annunciato la loro presenza alla riunione.

    Inflazione – Il tasso di inflazione annua nell’Unione Europea si è attestato al 2,6% a giugno, in calo rispetto al 2,7% di maggio, mentre la Romania, che per cinque mesi è stata il paese con l’inflazione più alta nell’Unione, è stata superata dal Belgio il mese scorso. I dati pubblicati oggi dall’Eurostat indicano che, a giugno, gli stati UE con i tassi di inflazione annuali più bassi erano Finlandia (0,5%), Italia (0,9%) e Lituania (1%). Al contrario, i paesi membri dell’UE con i tassi di inflazione più elevati sono stati il Belgio (5,4%), la Romania (5,3%), la Spagna e l’Ungheria (entrambe con il 3,6%). Nel caso della Romania, l’Istituto Nazionale di Statistica (INS) aveva precedentemente informato che il tasso di inflazione su base annua è sceso a giugno al 4,94% dal 5,12% di maggio. La Banca Centrale di Romania ha rivisto al rialzo al 4,9% dal precedente 4,7% la previsione relativa all’inflazione per la fine di quest’anno.

    Fondi UE – La Romania ha ricevuto finanziamenti per tre progetti infrastrutturali per un valore totale di quasi 260 milioni di euro, attraverso il Meccanismo per collegare l’Europa. Lo ha annunciato in un comunicato l’eurodeputata Adina Vălean, ex commissaria europea per i Trasporti. Uno dei progetti è Fast Danube 2, che riceverà oltre 195 milioni di euro e migliorerà le condizioni di navigabilità sul tratto comune del Danubio per Romania e Bulgaria. Inoltre, 45 milioni di euro sono stati concessi alla modernizzazione della ferrovia Valea Călugărească – Buzău. Secondo l’eurodeputata, la Romania, insieme alla Repubblica di Moldova e all’Ucraina, riceve quasi 14 milioni di euro per migliorare le infrastrutture ai valichi di confine di Galaţi, Giurgiuleşti e Reni. In questo bando, la Commissione Europea ha selezionato 134 progetti di trasporto su 408 candidature, la maggior parte dei quali sono progetti ferroviari e vie navigabili, si legge ancora nel comunicato.

    Allerta caldo – La metà meridionale della Romania sarà interessata anche domani da allerte meteo gialla, arancione e rossa per canicola. Le temperature raggiungeranno i 41 gradi e l’indice di temperatura e umidità (ITU) supererà la soglia critica di 80 unità. Nel pomeriggio, aumenterà l’instabilità atmosferica e si avranno periodi di nuvolosità temporaneamente accentuata, piogge torrenziali, scariche elettriche e intensificazione del vento in montagna, al centro, nord-est, localmente nel sud e isolatamente nell’ovest. In alcune località le quantità d’acqua saranno notevoli, supereranno i 20…40 l/mq, e si verificheranno temporali e grandinate. Le temperature massime saranno comprese tra 27 e 41 gradi centigradi, mentre le minime tra 17 e 27 gradi.

    Rimesse – Nel 2023, le rimesse dei romeni all’estero sono ammontate a 6,5 miliardi di euro, l’equivalente del 2% del PIL della Romania, secondo i dati della Banca Centrale. L’importo è inferiore solo dell’1,2% rispetto al valore degli investimenti esteri diretti attratti dalla Romania l’anno scorso, precisa la Banca Centrale. L’importo, che rappresenta un nuovo record, è più del doppio di quello registrato nel 2014. Nell’ultimo decennio, i romeni che sono andati a lavorare all’estero hanno inviato nel paese oltre 46,5 miliardi di euro, del 14,2% al di sotto del livello degli investimenti diretti esteri nello stesso periodo. La Gran Bretagna si conferma, per il secondo anno consecutivo, al primo posto nella classifica dei paesi di origine delle rimesse, con quasi un quarto del totale, ovvero 1,5 miliardi di euro. La Germania occupa la seconda posizione, con 1,4 miliardi di euro, seguita dall’Italia, con 800 milioni di euro, e dalla Spagna, con 400 milioni di euro. Secondo il Ministero degli Affari Esteri, nel 2021 più di 5,7 milioni di romeni avevano ufficialmente la residenza o il domicilio oltre confine. La maggior parte erano in Italia, oltre 1,1 milioni, in Spagna, oltre un milione, in Gran Bretagna, quasi 950.000, in Germania, oltre 800.000, e negli Stati Uniti d’America, circa 465.000.

    Parlamento Europeo – Il nuovo Parlamento Europeo ha votato oggi la sua prima risoluzione, che riguarda il sostegno finanziario, umanitario e militare all’Ucraina per aiutarla a respingere gli attacchi della Russia. La risoluzione è stata integralmente sostenuta da popolari, socialdemocratici, liberali, verdi e conservatori. Intanto, prosegue la votazione sui 5 questori, sul numero e sulla composizione delle commissioni specializzate, nonché sulle delegazioni permanenti. Gli eurodeputati romeni Victor Negrescu dei Socialdemocratici e Nicolae Ştefănuţă dei Verdi sono stati eletti vicepresidenti dell’Eurocamera.

    Test antidroga conducenti – Il Senato romeno, riunito oggi in sessione straordinaria, è stato informato sul ddl riguardante l’approvazione dell’ordinanza d’urgenza che permette la restituzione della patente ai conducenti che non ricevono in tempo i risultati degli esami del sangue dopo il test antidroga. L’ordinanza è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, ma, secondo le disposizioni costituzionali in materia di delega legislativa, non può entrare in vigore se non dopo essere stata sottoposta al dibattito in via d’urgenza alla Camera parlamentare competente. L’atto normativo è già stato distribuito alle commissioni specializzate del Senato per essere analizzato. Secondo l’ordinanza d’urgenza, se un conducente risulta positivo al test rapido antidroga e gli viene ritirata la patente, avrà il diritto di guidare nuovamente se non riceve, entro tre giorni, l’esito dei test effettuati nel laboratorio. L’ordinanza d’urgenza è stata recentemente adottata dal Governo, il quale ha indicato di aver risposto alle osservazioni della società civile relative agli errori risultati dai test rapidi antidroga.