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  • Due romeni vicepresidenti del Parlamento Europeo

    Due romeni vicepresidenti del Parlamento Europeo

    Due dei 14 vicepresidenti del nuovo Parlamento Europeo sono romeni. Victor Negrescu e Nicolae Ștefănuță sono stati eletti al primo turno di votazioni ieri, nella prima sessione della legislatura. Victor Negrescu si è candidato per il gruppo dei Socialdemocratici e Nicolae Ştefănuţă per i Verdi, ma entrambi hanno goduto del sostegno della maggioranza parlamentare formata attorno ai Popolari, ai Socialdemocratici e Liberali di Renew.

    In età di 38 anni, Victor Negrescu ha rappresentato la Romania come eurodeputato (2014 – 2017, 2020 – oggi), ricoprendo anche altri incarichi nel Parlamento europeo, come quelli di questore e vicepresidente della Commissione Istruzione e Cultura. Non in ultimo, Victor Negrescu è stato nominato capo negoziatore del Parlamento Europeo per il bilancio comunitario del 2025.

    “Cercherò di essere più di un vicepresidente del Parlamento Europeo, continuerò ad essere una voce forte per i romeni a livello delle istituzioni europee perché oggi più che mai dobbiamo dimostrare che possiamo contare e imporre i nostri punti di vista con professionalità”, ha dichiarato il nuovo vicepresidente Victor Negrescu, precisando di essersi presentato davanti agli eurodeputati con tre priorità chiare: democratizzazione e apertura del Parlamento Europeo ai cittadini, rispetto per tutti gli eurodeputati e rafforzamento del ruolo legislativo nel processo decisionale europeo.

    “Vorrei influenzare il bilancio di questa istituzione e il processo decisionale a livello di diverse commissioni del Parlamento Europeo, in modo che l’agenda del Legislativo comunitario corrisponda maggiormente all’agenda dei cittadini”, ha dichiarato Victor Negrescu.

    L’altro vicepresidente romeno, Nicolae Ştefănuţă (42 anni), eurodeputato dal 2019, ha ottenuto l’attuale mandato come indipendente, ma nel Parlamento Europeo è affiliato ai Verdi, il quarto gruppo più numeroso nel Legislativo comunitario, gruppo che, pur non rientrando ufficialmente nella maggioranza, sostiene l’idea di isolare gli estremisti.

    “I Verdi partecipano al cordone sanitario, a questa iniziativa per preservare il centro europeista e vogliamo dimostrare che siamo partner seri. Spero che anche gli altri gruppi diventino partner seri per la governance di questo continente”, ha detto Nicolae Ştefănuţă.

    “È per me un onore diventare oggi vicepresidente del Parlamento Europeo, ma anche una grande responsabilità. Il mio obiettivo è avvicinare il Parlamento ai cittadini, soprattutto ai giovani. La crisi sociale, la disuguaglianza, la discriminazione rendono i giovani preoccupati per il futuro. Noi, tutti i dirigenti del Parlamento, abbiamo il dovere di mostrare loro che la democrazia europea funziona, che i loro diritti sono rispettati e che la loro voce è ascoltata”, ha dichiarato Nicolae Ştefănuţă.

  • 16.07.2024 (aggiornamento)

    16.07.2024 (aggiornamento)

     

    Allerta caldo – Permane il codice rosso in Romania, prolungato fino a giovedì in quasi tutto il paese, tranne 11 province della metà settentrionale, interessate da un codice arancione. Si annunciano temperature massime di 42 gradi centigradi, mentre le minime non scenderanno sotto i 22. Il cielo sarà variabile, con periodi di instabilità atmosferica, all’inizio in montagna e localmente anche nella metà settentrionale, isolatamente possibile nel resto del territorio. Ci saranno nuvolamenti temporaneamente accentuati, acquazzoni, scariche elettriche, intensificazioni del vento. Localmente ci saranno tempeste e grandinate.

    Effetti canicola – A causa delle temperature estreme, tra le ore 11 e le 19, vigono restrizioni per i veicoli con un peso massimo autorizzato superiore a 12 tonnellate su tutti i tratti delle strade nazionali, sulle superstrade e autostrade di tutto il paese, ad eccezione di quattro province nel nord. Anche il traffico ferroviario si svolge in condizioni speciali, con la riduzione della velocità. Le Ferrovie Romene indicano che la misura sarà mantenuta quotidianamente durante gli intervalli in cui la temperatura dei binari raggiungerà i 50 gradi. Inoltre, le autorità richiamano l’attenzione sul fatto che l’acqua potabile va utilizzata in modo responsabile. La siccità si è intensificata nelle ultime settimane e già in quasi 300 località la fornitura è limitata. Inoltre, il coefficiente di riempimento dei 40 bacini idrici è leggermente superiore all’80% e si stima che alla fine di questo mese diminuirà di qualche punto percentuale, indica l’Agenzia Nazionale delle Acque Romene, precisando che anche la portata del Danubio all’ingresso nel Paese calerà. In questo momento, per la centrale nucleare di Cernavodă non ci sono problemi di approvvigionamento idrico. Il caldo intenso e persistente mette sotto pressione anche il sistema energetico nazionale. Gli elevati consumi dell’ultimo periodo hanno richiesto l’incremento della produzione energetica nazionale di 400 megawatt. La misura è stata annunciata dal competente ministro, Sebastian Burduja, dopo una riunione del comitato per il settore energetico, convocata per evitare gravi interruzioni di corrente dovute all’ondata canicolare. Il ministro ha affermato che il sistema è sicuro e non si pone il problema di interruzioni diffuse.

    Parlamento Europeo – Il nuovo Parlamento Europeo ha iniziato oggi i suoi lavori. La prima sessione plenaria si svolge a Strasburgo e, secondo l’agenda, i deputati hanno tre giorni a disposizione per eleggere il presidente, i vicepresidenti e la composizione delle commissioni specializzate. Giovedì, gli eurodeputati si pronunceranno tramite voto sul rinnovo del mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea. Gode già del sostegno dei capi di stato e di governo dei paesi membri e la sua rielezione richiede almeno 361 voti. Il Partito Popolare Europeo, dal quale proviene, si riconferma la prima forza politica nell’Eurocamera, con 188 seggi dopo le elezioni svoltesi a giugno. I socialdemocratici hanno ottenuto 136 seggi, mentre i liberali di Renew 77. La grande coalizione che tradizionalmente riunisce questi tre partiti fornirebbe, quindi, voti sufficienti per la rielezione di Ursula von der Leyen, ma, come nel caso del voto del 2019, non è sicuro che tutti gli eurodeputati della maggioranza voteranno per lei, per cui cerca sostegno anche tra i Verdi. Roberta Metsola ha ottenuto oggi, con ampio sostegno, un nuovo mandato come presidente del Parlamento Europeo, che guiderà per altri due anni e mezzo. La nomina di Metsola è stata approvata da un’ampia maggioranza degli eurodeputati. Gli eurodeputati romeni Victor Negrescu (S&D) e Nicolae Ştefănuţă (Verdi) sono stati eletti vicepresidenti dell’Eurocamera. Complessivamente sono 14 cariche di vicepresidente.

    Moldova – Maia Sandu, la presidente in carica della Repubblica di Moldova (a maggioranza romenofona) è favorita alle elezioni presidenziali di ottobre, secondo i risultati di un nuovo sondaggio demoscopico pubblicato a Chişinău. Di orientamento europeista, Maia Sandu otterrebbe il 34% dei voti, mentre il suo rivale politico, l’ex presidente socialista Igor Dodon, di orientamento filorusso, raccoglierebbe il 18%, indica il sondaggio. Per quanto riguarda il referendum sull’adesione all’UE, che si svolgerà nello stesso giorno delle presidenziali, il 53% degli intervistati intende pronunciarsi a favore.

    FMI – Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) mantiene le stime secondo cui l’economia mondiale registrerà un progresso del 3,2% quest’anno, in un contesto di miglioramento delle previsioni di crescita per Cina e India. Lo rileva il più recente aggiornamento di World Economic Outlook, pubblicato oggi. Allo stesso tempo, il FMI ha leggermente migliorato le sue stime di crescita per il 2025, quando l’economia mondiale registrerebbe un progresso del 3,3%, di 0,1 punti percentuali in più rispetto alla previsione precedente. Anche le previsioni per l’Europa emergente (regione in cui è inclusa anche la Romania) sono state migliorate di 0,1 punti percentuali, fino ad una crescita del 3,2% quest’anno. Le previsioni più recenti del FMI per la Romania risalgono ad aprile, quando l’ente finanziario internazionale stimava una crescita del 2,8% quest’anno, con un’accelerazione al 3,6% nel 2025.

    Tennis – La tennista romena Irina Begu si è qualificata per gli ottavi di finale del torneo WTA 250 di Palermo, con un montepremi di 232.244 euro, dopo aver battuto la spagnola Marina Bassols Ribera (6-0, 6-0). Begu ha vinto in soli 58 minuti. Al secondo turno, incontrerà l’italiana Martina Trevisan o l’olandese Arantxa Rus, quinta favorita. Nel singolare c’è anche la romena Jaqueline Cristian, settima favorita, che giocherà al primo turno contro l’argentina Julia Riera.

  • 16.07.2024

    16.07.2024

    Allerta caldo – Permane il codice rosso in Romania, prolungato fino a giovedì in quasi tutto il paese, tranne 11 province della metà settentrionale, interessate da un codice arancione. Si annunciano temperature massime di 42 gradi centigradi, mentre le minime non scenderanno sotto i 22. Il cielo sarà variabile, con periodi di instabilità atmosferica, all’inizio in montagna e localmente anche nella metà settentrionale, isolatamente possibile nel resto del territorio. Ci saranno nuvolamenti temporaneamente accentuati, acquazzoni, scariche elettriche, intensificazioni del vento. Localmente ci saranno tempeste e grandinate.

    Effetti canicola – A causa delle temperature estreme, tra le ore 11 e le 19, vigono restrizioni per i veicoli con un peso massimo autorizzato superiore a 12 tonnellate su tutti i tratti delle strade nazionali, sulle superstrade e autostrade di tutto il paese, ad eccezione di quattro province nel nord. Anche il traffico ferroviario si svolge in condizioni speciali, con la riduzione della velocità. Le Ferrovie Romene indicano che la misura sarà mantenuta quotidianamente durante gli intervalli in cui la temperatura dei binari raggiungerà i 50 gradi. Inoltre, le autorità richiamano l’attenzione sul fatto che l’acqua potabile va utilizzata in modo responsabile. La siccità si è intensificata nelle ultime settimane e già in quasi 300 località la fornitura è limitata. Inoltre, il coefficiente di riempimento dei 40 bacini idrici è leggermente superiore all’80% e si stima che alla fine di questo mese diminuirà di qualche punto percentuale, indica l’Agenzia Nazionale delle Acque Romene, precisando che anche la portata del Danubio all’ingresso nel Paese calerà. In questo momento, per la centrale nucleare di Cernavodă non ci sono problemi di approvvigionamento idrico. Il caldo intenso e persistente mette sotto pressione anche il sistema energetico nazionale. Gli elevati consumi dell’ultimo periodo hanno richiesto l’incremento della produzione energetica nazionale di 400 megawatt. La misura è stata annunciata dal competente ministro, Sebastian Burduja, dopo una riunione del comitato per il settore energetico, convocata per evitare gravi interruzioni di corrente dovute all’ondata canicolare. Il ministro ha affermato che il sistema è sicuro e non si pone il problema di interruzioni diffuse.

    Parlamento Europeo – Il nuovo Parlamento Europeo ha iniziato oggi i suoi lavori. La prima sessione plenaria si svolge a Strasburgo e, secondo l’agenda, i deputati hanno tre giorni a disposizione per eleggere il presidente, i vicepresidenti e la composizione delle commissioni specializzate. Giovedì, gli eurodeputati si pronunceranno tramite voto sul rinnovo del mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea. Gode già del sostegno dei capi di stato e di governo dei paesi membri e la sua rielezione richiede almeno 361 voti. Il Partito Popolare Europeo, dal quale proviene, si riconferma la prima forza politica nell’Eurocamera, con 188 seggi dopo le elezioni svoltesi a giugno. I socialdemocratici hanno ottenuto 136 seggi, mentre i liberali di Renew 77. La grande coalizione che tradizionalmente riunisce questi tre partiti fornirebbe, quindi, voti sufficienti per la rielezione di Ursula von der Leyen, ma, come nel caso del voto del 2019, non è sicuro che tutti gli eurodeputati della maggioranza voteranno per lei, per cui cerca sostegno anche tra i Verdi. Roberta Metsola ha ottenuto oggi, con ampio sostegno, un nuovo mandato come presidente del Parlamento Europeo, che guiderà per altri due anni e mezzo. La nomina di Metsola è stata approvata da un’ampia maggioranza degli eurodeputati. Il prossimo passo, sempre oggi, è l’elezione dell’Ufficio permanente: 14 vicepresidenti e 5 questori. Tra i vicepresidenti potrebbero esserci due eurodeputati romeni: Victor Negrescu dei Socialdemocratici e Nicolae Ştefănuţă, sostenuto dai Verdi.

    Calcio – La squadra campione romena di calcio, FCSB, incontra stasera in casa il campione sammarinese, Virtus AC, nella partita di ritorno del primo turno preliminare di Champions League. Nell’andata, la squadra bucarestina aveva vinto per 7-1. Se si qualificherà al secondo turno preliminare, la FCSB incontrerà la squadra israeliana Maccabi Tel Aviv. Le altre squadre romene presenti nelle competizioni europee sono Corvinul Hunedoara, detentore della Coppa, il CFR Cluj e Universitatea Craiova.

    Tennis – La tennista romena Irina Begu si è qualificata per gli ottavi di finale del torneo WTA 250 di Palermo, con un montepremi di 232.244 euro, dopo aver battuto la spagnola Marina Bassols Ribera (6-0, 6-0). Begu ha vinto in soli 58 minuti. Al secondo turno, incontrerà l’italiana Martina Trevisan o l’olandese Arantxa Rus, quinta favorita. Nel singolare c’è anche la romena Jaqueline Cristian, settima favorita, che giocherà al primo turno contro l’argentina Julia Riera.

     

  • 14.07.2024 (aggiornamento)

    14.07.2024 (aggiornamento)

    Allerta caldo – Permane il codice rosso di caldo eccessivo in Romania, tranne alcune zone del centro, nord e sud-est, interessate da un’allerta arancione. Si tratta della più estesa allerta di questo tipo emessa finora nel paese. In giornata, le temperature massime saliranno fino a 42 gradi all’ombra, mentre durante la notte non scenderanno sotto i 20 gradi centigradi. Il disagio termico sarà particolarmente accentuato e l’indice temperatura-umidità supererà la soglia critica di 80 unità. Le autorità nazionali e locali si stanno adoperando per gestire la situazione. In diverse località sono stati allestiti punti di pronto soccorso e di idratazione per la popolazione. I medici ricordano che servono delle misure speciali in simili situazioni, soprattutto per anziani, bambini, donne incinte e malati cronici. Lunedì e martedì, tra le 11:00 e le 19:00, sulle strade pubbliche sarà limitata la circolazione dei veicoli con una massa massima autorizzata superiore a 12 tonnellate. La Compagnia delle Strade ha informato in tal senso la Polizia di Frontiera Romena, che consentirà l’accesso nel paesi ai camion solo nel rispetto della fascia oraria stabilita.

    Attentato Trump – Leader dell’intero mondo hanno reagito oggi dopo il tentato assassinio dell’ex presidente americano, Donald Trump. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si è detta “profondamente scioccata”, mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito l’attacco come spregevole. Da parte sua, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha valutato che si tratta di “una tragedia per le nostre democrazie”. La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso la solidarietà a Trump, auspicando che dialogo e responsabilità prevalgano su odio e violenza. Anche il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha condannato “inequivocabilmente” il tentato assassinio. “La violenza e l’aggressività non sono attributi di alcuna democrazia”, è il messaggio trasmesso dal presidente romeno, Klaus Iohannis, il quale si è dichiarato esterrefatto da questo attacco.

    Festa Nazionale francese – In un messaggio di auguri al popolo francese in occasione della Festa Nazionale della Repubblica, il premier romeno, Marcel Ciolacu, sottolinea che entrambi i paesi condividono gli stessi valori democratici, basati sulle idee di libertà, uguaglianza, fratellanza. La Festa Nazionale della Francia è stata celebrata con la tradizionale parata militare, alla quale hanno partecipato meno militari ed equipaggiamenti, ma anche autorità e pubblico meno numerosi. Le cerimonie sono state spostate dagli Champs-Élysées in una strada contigua, non altrettanto larga e lunga. Il motivo di questa parata ristretta non è la crisi politica e la difficoltà di formare un governo stabile dopo le elezioni anticipate svoltesi la scorsa domenica, bensì l’organizzazione dei Giochi Olimpici. Si annuncia un’esperienza inedita, con la cerimonia di apertura il 26 luglio sul fiume Senna e stadi temporanei allestiti in luoghi famosi della città, il che richiede anche restrizioni di traffico.

    Esportazioni – L’obiettivo dell’export della Romania per quest’anno è di 100 miliardi di euro. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, dell’Imprenditoria e del Turismo, Radu Oprea, precisando che nel 2023 è stato raggiunto il valore di 93 miliardi di euro, e l’industria automobilistica è stata la principale esportatrice. Il ministro ha spiegato che il valore delle esportazioni può aumentare attraverso il dialogo e sostegno agli interessi dell’industria romena, ma anche tramite l’apertura di nuovi mercati. Radu Oprea ha anche annunciato che martedì avrà colloqui con i rappresentanti delle grandi catene di negozi perché le autorità vogliono incoraggiare l’esportazione dei prodotti romeni attraverso queste reti.

    Imprese – Più di 9.000 aziende in Romania hanno sospeso la loro attività nei primi cinque mesi del corrente anno, in aumento di un terzo rispetto allo stesso periodo del 2023. Secondo i dati pubblicati dal Registro del Commercio, la maggior parte delle aziende in questa situazione proviene da grandi città come Bucarest, Cluj-Napoca, Braşov e Iaşi. Per settori di attività, il maggior numero di sospensioni è stato registrato nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nella riparazione di autoveicoli e motocicli, nelle attività professionali, scientifiche, tecniche e nell’edilizia. Quest’anno sono entrate in vigore diverse misure fiscali adottate dal Governo alla fine del 2023, criticate dall’ambiente imprenditoriale, che hanno portato all’aumento di alcune tasse e imposte, ma anche a nuovi obblighi burocratici per le aziende.

    Maturità – I maturandi romeni che non hanno superato l’esame hanno un’altra possibilità nella sessione di agosto. Le registrazioni inizieranno lunedì e termineranno il 22 luglio, secondo il calendario approvato dal Ministero dell’Istruzione. Tra l’8 e il 14 agosto, si svolgerà la valutazione delle competenze linguistiche e digitali, mentre dal 19 al 22 agosto si terranno le prove scritte.

    Parlamento Europeo – La prossima settimana, a Strasburgo, gli eurodeputati si pronunceranno tramite voto sul secondo mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea. Prima della votazione è previsto un dibattito. Per essere rieletta alla guida della Commissione, la politica tedesca 65enne ha bisogno dei voti di almeno 361 dei 720 eurodeputati. Questa settimana si sono formati due nuovi gruppi di estrema destra al Parlamento Europeo, e uno di essi è riuscito a raccogliere sufficienti membri da diventare la terza forza politica nell’Eurocamera. I popolari, i socialdemocratici, i liberali e i verdi detengono complessivamente 454 seggi e sono i quattro gruppi che vogliono istituire un cosiddetto cordone sanitario per isolare i due gruppi di estrema destra: Patrioti per l’Europa ed Europa delle Nazioni Sovrane. Questi due gruppi si oppongono agli aiuti all’Ucraina, sono considerati amichevoli nei confronti di Mosca e accusati di essere costituiti da partiti autoritari. Sempre la prossima settimana, a Strasburgo, i nuovi eurodeputati eleggeranno il loro presidente, i 14 vicepresidenti e i questori. Nata nel 1979, la maltese Roberta Metsola potrebbe essere riconfermata alla presidenza del Parlamento.

     

     

  • UE, i futuri vertici istituzionali

    UE, i futuri vertici istituzionali

    Riuniti per la seconda volta dopo le elezioni europee svoltesi all’inizio del mese, i leader europei hanno stabilito chi occuperà le posizioni chiave nelle istituzioni comunitarie. Ursula von der Leyen è stata nominata alla presidenza della Commissione, la premier estone, Kaja Kallas, alla carica di Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, mentre l’ex primo ministro portoghese, Antonio Costa, assumerà la presidenza del Consiglio Europeo. Le tre cariche sono quindi divise tra i tre gruppi politici che formano la maggioranza al Parlamento Europeo: Popolari, Renew e Socialdemocratici.

    Dalla posizione di capo della diplomazia europea, la liberale Kaja Kallas si occuperà anche del tema della sicurezza dell’Unione. “È un’enorme responsabilità in tempi di tensioni geopolitiche, crescente instabilità a livello globale, e queste sono sfide per la politica estera dell’Unione europea”, ha dichiarato Kaja Kallas. Le nomine sono state concordate nel corso di una riunione negoziale ristretta alla quale hanno partecipato sei leader dei tre gruppi politici europeisti, favorevoli all’approfondimento dell’integrazione europea e al consolidamento delle prerogative di Bruxelles, una situazione che ha causato l’irritazione della premier italiana, Giorgia Meloni, che non è stata coinvolta nelle discussioni.

    A negoziare le cariche sono stati il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, i premier polacco e greco, Donald Tusk e Kyriakos Mitsotakis, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier interinale olandese Mark Rutte. Meloni, il cui partito fa parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, ha valutato che i sei leader che hanno negoziato abbiano formato un’oligarchia che ha raggiunto un accordo, senza tenere conto del messaggio inviato alle urne dai cittadini alle elezioni svoltesi a giugno.

    Un voto che ha confermato un’avanzata delle formazioni conservatrici euroscettiche, senza però ribaltare la maggioranza formata dai gruppi dei Popolari, Socialdemocratici e Liberali. I leader degli stati membri hanno adottato anche l’agenda strategica dell’Unione per i prossimi cinque anni, e le priorità sono la competitività economica, la difesa dei valori democratici, le riforme interne per l’allargamento dell’Unione e la sicurezza. Ciò include anche le spese che gli stati membri dovrebbero aumentare per la difesa.

    Secondo Ursula von der Leyen, l’Unione avrà bisogno di 500 miliardi di euro in più per la difesa nei prossimi 10 anni. L’Ucraina resta un’altra priorità, sia dal punto di vista dell’adesione che del sostegno finanziario e militare. Durante i colloqui sull’Agenda Strategica dell’Unione, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha sottolineato che il documento deve riflettere l’impegno comune a proseguire gli sforzi verso un’Unione più forte, più resiliente e più influente a livello internazionale.

  • I rappresentanti della Romania nel Parlamento Europeo

    I rappresentanti della Romania nel Parlamento Europeo

    Dopo più di una settimana di incertezze, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il verbale relativo alla centralizzazione dei voti e all’assegnazione dei mandati, che segna ufficialmente la fine del processo elettorale per l’Eurocamera. Sia la classifica che la distanza tra i concorrenti sono rimaste invariate. Al primo posto si piazza l’alleanza elettorale composta dal Partito Socialdemocratico e dal Partito Nazionale Liberale, al governo insieme, che, con il 48,5% dei voti, invierà a Bruxelles e Strasburgo 19 dei 33 eurodeputati assegnati alla Romania. Al secondo posto si trova l’Alleanza per l’Unione dei Romeni, partito all’opposizione, che ha ottenuto il 14,93% dei voti e avrà 6 eurodeputati.

    L’ultimo gradino del podio elettorale è stato occupato dall’Alleanza Destra Unita, formata attorno all’Unione Salvate Romania, che ha raccolto l’8,71%. L’USR, il Partito del Movimento Popolare e Forza della Destra hanno così ottenuto 3 seggi al Parlamento Europeo. L’Unione Democratica Magiari di Romania ha raccolto il 6,48% dei voti, mentre il partito SOS Romania ha superato la soglia, ottenendo il 5,03%. Entrambe le formazioni politiche avranno 2 eurodeputati ciascuna. Ai rappresentanti dei partiti politici di Romania si aggiungerà l’indipendente Nicolae Bogdănel Ştefănuţă, ex membro dell’USR, votato dal 3,08% dei romeni.

    L’Ufficio Elettorale Centrale ha riferito che il numero totale degli elettori iscritti nelle liste elettorali che si sono recati alle urne è stato di 9.444.894, con un’affluenza del 52,4%. Per le europee, svoltesi in Romania contemporaneamente alle amministrative, sono stati organizzati 18.955 seggi elettorali nel Paese e 915 all’estero. Secondo i dati dell’Ufficio Elettorale Centrale, all’estero sono stati espressi 210.410 voti validi.

    L’Alleanza PSD-PNL ha vinto anche fuori confine, con il 21,35%, seguita dall’Alleanza Destra Unita con il 16,34% e dall’AUR con il 14,65%. SOS Romania ha ricevuto il 13,52% dei voti, il partito REPER il 9,7%, il partito Diaspora Unita il 7,05% e il candidato indipendente Nicolae-Bogdănel Ştefănuţă il 5,9%. In Romania, il 2024 propone altri due turni elettorali. I romeni saranno nuovamente chiamati alle urne per eleggere il futuro capo dello stato, ma anche i loro rappresentanti nel Parlamento nazionale. Se la data delle politiche è già stata fissata per l’8 dicembre, quella per l’elezione del presidente è ancora oggetto di trattative tra il PSD e il PNL.

  • Negoziati su incarichi dirigenziali nell’UE

    Negoziati su incarichi dirigenziali nell’UE

    In una riunione informale all’inizio di questa settimana, per la prima volta dopo le elezioni europee del 6-9 giugno, i capi di stato e di governo comunitari hanno discusso a Bruxelles l’assegnazione dei “top jobs”, le cariche più alte nell’UE. Più precisamente, le discussioni hanno riguardato le proposte del Consiglio Europeo per tre delle quattro principali posizioni nell’Unione: presidente della Commissione, presidente del Consiglio e capo della diplomazia. I futuri titolari sono designati dal Consiglio e devono essere votati anche dal Parlamento. I negoziati devono tenere conto anche della configurazione della maggioranza parlamentare risultante dalle elezioni, ma anche della necessità di equilibrio tra gli stati occidentali e quelli orientali.

    L’attuale presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha le maggiori chance per lo stesso incarico. Ciò nelle condizioni in cui il contesto politico europeo dopo l’elezione della nuova Eurocamera è dominata dal Partito Popolare Europeo (PPE), che comprende formazioni di 13 leader su 27, nonché l’Unione Cristiano-Democratica dalla quale proviene la von der Leyen. Per continuare a guidare l’Esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen dovrà inoltre raggiungere la maggioranza qualificata di almeno 15 paesi, che rappresentino il 65% della popolazione dell’Unione, e successivamente la maggioranza assoluta di 361 deputati del nuovo Parlamento europeo, che voterà per la prima volta nella nuova sessione il 16 luglio.

    Insieme al capo della Commissione, gli stati membri devono decidere chi sarà il futuro presidente del Consiglio europeo, nonché il capo della diplomazia europea. I socialdemocratici, il secondo gruppo politico del Parlamento Europeo, rivendicano per l’ex primo ministro portoghese António Costa la successione al belga Charles Michel. Il 62enne socialista portoghese è stato costretto a dimettersi lo scorso novembre dalla guida del governo di Lisbona, indagato nel suo paese per traffico d’influenza, ma molti diplomatici ritengono che questo non sia un ostacolo insormontabile, visto che i sospetti nei suoi confronti sembrano dissiparsi. Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez o l’ex primo ministro italiano Enrico Letta sono altre opzioni ipotizzate per la carica di presidente del Consiglio Europeo.

    Alla maggioranza del Parlamento Europeo partecipa anche un terzo gruppo – Renew – che probabilmente si sente in diritto di assumere la guida della diplomazia europea, per cui sono evocati i nomi della premier estone, Kaja Kallas, o del primo ministro belga, Alexander De Croo, entrambi del gruppo Renew. Allo stesso tempo, Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo da gennaio 2022, sembra essersi assicurata il quarto degli incarichi più importanti nell’UE.

    Un elemento che complica le trattative riguarda la divisione delle cariche tra Europa occidentale e orientale. L’Occidente sembra avere nomine su tutti i fronti, mentre l’Oriente ha solo la premier estone, Kaja Kallas. I leader prenderanno una decisione ufficiale nel corso di un vertice che si svolgerà il 27 e 28 giugno, quando si parlerà anche degli obiettivi politici per i prossimi cinque anni in settori importanti come la difesa e l’economia.

  • 09.06.2024

    09.06.2024

    Amministrative – Circa 19 milioni di romeni aventi diritto sono attesi oggi a votare in quasi 19.000 seggi per le amministrative e le europee. Le urne sono state aperte alle 7:00 e si chiuderanno alle 22:00 locali. Fino alle 12.00 locali, l’affluenza ad entrambe le votazioni era di quasi il 18%. Stando all’Autorità Elettorale Permanente, sono oltre 207.000 candidati in lizza per le amministrative e le europee. I principali partiti – Partito Socialdemocratico e Partito Nazionale Liberale, al governo, hanno proposto una lista congiunta per il Parlamento Europeo, dove la Romania sarà rappresentata da 33 eurodeputati. Gli altri competitori che hanno chances di mandare rappresentanti nell’Eurocamera e nell’amministrazione locale sono l’Alleanza Destra Unita (formata dall’Unione Salvate Romania, il Partito Movimento Popolare e Forza della Destra), l’Alleanza per l’Unione dei Romeni (sovranista, populista, ultranazionalista) e l’Unione Democratica Magiari di Romania. 915 seggi – un numero record – sono stati organizzati per i romeni che votano all’estero per le europee, la maggior parte in Italia, Spagna e Gran Bretagna. Il Ministero degli Esteri ricorda che alle elezioni europee i cittadini romeni aventi diritto con domicilio, residenza o che si trovano temporaneamente all’estero, possono votare in qualsiasi seggio organizzato fuori confine in base ad un documento d’identità romeno valido. In Romania si terranno quest’anno anche elezioni presidenziali, a settembre, e politiche, a dicembre.

     

    Europee – Oggi è la giornata principale della votazione per il Parlamento Europeo negli stati comunitari, aperta giovedì dai Paesi Bassi. I cittadini sono già andati alle urne in Irlanda, R.Ceca, Lettonia, Malta e Slovacchia. In Italia, il voto è iniziato ieri e prosegue oggi. Complessivamente, circa 370 milioni di europei aventi diritto di voto sono chiamati ad eleggere i 720 rappresentanti nel Parlamento Europeo, 15 in più rispetto al 2019, ma meno dei 751 che facevano parte dell’Eurocamera prima della Brexit. Tra le principali poste in gioco delle elezioni si annoverano la futura struttura politica e la posizione del PE nei confronti della guerra in Ucraina, nonchè il sostegno militare a questo paese. BBC nota che i partiti di estrema destra hanno raggiunto progressi notevoli in Europa negli ultimi anni, anche tra i giovani che votano per la prima volta.

     

    Studio – La protezione dell’ambiente, della natura e del clima è solo all’ottavo posto tra le opzioni dei romeni riguardo ai problemi urgenti della società, con il 26%, secondo i risultati di uno studio condotto dalla Fondazione Friedrich-Ebert Romania. Secondo la ricerca, la maggior parte degli intervistati (59%) ha indicato la salute al primo posto e l’istruzione al secondo (53%). A confronto, i dati di tutti i 19 paesi analizzati nello studio mettono sempre la salute al primo posto (56%) come questione prioritaria nella società, mentre l’importanza dell’ambiente è al quarto posto (34%). La Romania è, invece, l’unico Paese tra quelli analizzati in cui lo stato delle foreste è al primo posto. Anche l’importanza attribuita all’inquinamento atmosferico è considerevole, indica l’indagine. La ricerca è stata condotta in 19 Paesi dell’Europa e del Nord America, su un campione di 1.200 persone di età compresa tra i 18 ei 69 anni, provenienti da ciascun Paese.

     

    Meteo – Tempo molto più caldo del solito in Romania, con temperature elevatissime per questa data nel sud-ovest, sud, sud-est e nell’est. Il cielo è variabile, con un temporaneo aumento della nuvolosità, rovesci, scariche elettriche e intensificazione del venti di breve durata nel nord-ovest, nell’est e localmente nel centro. Le temperature massime saranno comprese tra 26 e 37 gradi. Tempo canicolare anche a Bucarest, con forte disagio termico e una temperatura massima di 37 gradi.

  • Romania prima delle elezioni amministrative ed europee

    Romania prima delle elezioni amministrative ed europee

    Quasi 19 milioni di romeni aventi diritto di voto sono attesi alle urne domenica 9 giugno, quando si svolgeranno le elezioni per il Parlamento Europeo, ma anche per l’elezione dei sindaci, dei presidenti dei consigli provinciali e dei consiglieri locali. Per questa doppia votazione, le autorità di Bucarest organizzano quasi 19.000 seggi elettorali nel Paese e 915 all’estero.

    Circa 370 milioni di cittadini dei 27 Stati membri dell’Unione Europea sono attesi ad eleggere i propri rappresentanti nel Legislatico comunitario. Il maggior numero di elettori si trova in Germania, oltre 65 milioni, seguita da Francia – 50,7 milioni e Italia – 47,3 milioni. In questa classifica, la Romania occupa la sesta posizione. Secondo l’Eurostat, la Romania è al 13° posto per numero di persone che potrebbero votare per la prima volta dopo aver raggiunto l’età richiesta, con oltre un milione di giovani. Le schede per le amministrative e le europee sono già state inviate ai seggi nel paese e all’estero. 18 milioni sono stati distribuiti in Romania, mentre 2,5 milioni all’estero.

    Il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Toni Greblă, ha precisato che i romeni non possono votare nel paese con il passaporto semplice, bensì con la carta d’identità o un altro documento equivalente. Allo stesso tempo, ha spiegato brevemente la procedura di voto. “Alle ore 7:00 tutti i seggi elettorali saranno pronti per la votazione. All’estero, i cittadini riceveranno un’unica scheda, quella per le europee. Nel paese riceveranno cinque schede, se votano nella località di domicilio, e hanno diritto di votare sia per le amministrative che per le europee. Ciascuna delle cinque schede elettorali sarà depositata nelle cinque urne appositamente predisposte e indicate, doppodichè lasceranno il seggio elettorale”, ha spiegato Toni Greblă.

    I romeni che domenica non saranno nel Paese potranno votare per le europee in qualsiasi seggio all’estero, ha riferito il Ministero degli Affari Esteri. L’istituzione invita i cittadini a identificare sul sito mae.ro il seggio elettorale più vicino e portare a con sé un documento di identità valido. La distribuzione dei 915 seggi organizzati all’estero, un numero doppio rispetto alle precedenti europee, è direttamente proporzionale al numero di cittadini romeni presenti in ciascun paese. Il maggior numero sarà in Italia – 150, seguita da Spagna – 147, e Gran Bretagna – 104.

    Ci sono anche paesi dove non sono stati istituiti seggi elettorali, sia perché è stato ritirato il personale militare romeno, sia perché è stata chiusa o trasferita la rappresentanza diplomatica: Afghanistan, Mali, Sudan, Libia, ma anche a Rostov sul Don, in Russia, o a Odessa, in Ucraina. Il primo paese in cui verranno aperte le urne sarà la Nuova Zelanda, sabato alle 22:00, ore romene, e il processo elettorale all’estero si svolgerà a seconda del fuso orario per 34 ore. Gli ultimi seggi chiuderanno lunedì mattina sulla costa occidentale degli Stati Uniti d’America e in Canada, a Vancouver.

  • Elezioni e candidati

    Elezioni e candidati

    La serie di elezioni organizzate quest’anno in Romania si aprirà il 9 giugno con le amministrative e le europee, alle quali sono attesi a votare circa 19 milioni di aventi diritto. In una conferenza stampa nel corso della quale ha offerto precisazioni sullo svolgimento delle elezioni, il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Toni Greblă, ha spiegato che nel paese saranno aperti quasi 19.000 seggi elettorali e all’estero 915 – un numero doppio rispetto alle elezioni precedenti. Il numero totale dei candidati è di oltre 207.000, di cui 494 in lizza per il Parlamento Europeo.

    Quasi 100 milioni di schede sono già state stampate e distribuite nel territorio, ha detto il capo dell’AEP, precisando che per le amministrative i cittadini romeni potranno votare solo nel seggio elettorale al quale sono assegnati in base al domicilio. Possono votare nelle località di residenza anche i cittadini romeni che hanno stabilito la propria residenza almeno 60 giorni prima delle elezioni.

    Toni Greblă ha menzionato anche quali sono i documenti in base ai quali i romeni possono votare nel paese: la carta d’identità o un altro documento equivalente, ma non il passaporto semplice, turistico. Le persone che necessitano di un’urna mobile possono farne richiesta, mentre i cittadini che non possono esercitare il diritto di voto a causa di una malattia visibile possono farsi accompagnare nella cabina elettorale da una persona da loro scelta, ma che non può essere membro dell’ufficio del seggio elettorale o un candidato.

    Per le europee, i cittadini romeni aventi diritto di voto che hanno il domicilio, la residenza o si trovano temporaneamente all’estero, possono votare in qualsiasi seggio organizzato oltreconfine, sulla base di un documento d’identità romeno valido nel giorno della votazione. Gli elettori dovranno apporre un timbro su ciascuna delle cinque schede che riceveranno, e, se per errore verranno inserite in un’urna unica o diversa da quelle destinate, saranno considerate valide e non verranno annullate, ha dichiarato Toni Greblă.

    Il Ministero degli Affari Esteri ha completato sin dalla scorsa settimana l’invio del materiale necessario per il voto alle rappresentanze diplomatiche e consolari della Romania. Si tratta di oltre 2,5 milioni di schede elettorali, timbri con la scritta VOTATO, autoadesivi e timbri di controllo. L’elenco dei seggi elettorali all’estero è consultabile sul sito del Ministero degli Affari Esteri, nella sezione dedicata alle elezioni europee.

    La votazione inizierà alle 7:00 e terminerà alle 22:00, con possibilità di proroga fino alle 23:59, se ci saranno ancora elettori in fila che vorranno votare, ha spiegato Toni Greblă. D’altro canto, l’Ufficio Elettorale Centrale ha annunciato di aver deciso che i dati relativi all’affluenza alle urne siano presentati online in tempo reale nel giorno delle elezioni per ogni votazione, e dopo la chiusura delle urne, i dati dei verbali compilati nei seggi elettorali saranno pubblicati sul suo sito.

  • Coronavirus: misure urgenti dal Parlamento Europeo

    Coronavirus: misure urgenti dal Parlamento Europeo

    Con un’aula semi-vuota e la maggior parte dei deputati a votare a distanza, il Parlamento Europeo ha approvato ieri un pacchetto di misure urgenti per far fronte all’epidemia di Covid-19. L’iniziativa di investimento di risposta al Coronavirus dirigerà 37 miliardi di euro per mitigare l’impatto della crisi e sostenere i sistemi sanitari, le piccole e medie imprese, il mercato del lavoro e i più vulnerabili settori economici. Gli eurodeputati hanno approvato anche l’estensione del Fondo di solidarietà dell’UE per coprire le emergenze sanitarie pubbliche, rendendo disponibili fino a 800 milioni di euro per i Paesi comunitari nel 2020.

    Il Parlamento ha inoltre votato la sospensione temporanea delle norme UE relative agli slot aeroportuali, al fine di fermare i voli a vuoto causati dall’epidemia. Le norme aeroportuali obbligano, infatti, le compagnie aeree ad operare almeno l’80% delle loro bande orarie di decollo e atterraggio, altrimenti rischiano di perderle per la stagione corrispondente successiva. In aula erano presenti solo il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, e 32 eudeputati a distanza di sicurezza gli uni dagli altri, che hanno sollecitato nei loro interventi una maggiore solidarietà tra gli stati membri, collaborazione e frontiere interne aperte, per consentire le consegne dei dispositivi medicali e delle merci.

    David Sassoli ha dichiarato che il Parlamento europeo non si fermerà, nonostante la pandemia. E’ solo così che possiamo rendere un servizio alle persone, alle nostre comunità e al personale sanitario che si sta sacrificando nelle corsie dei nostri ospedali in tutta l’Europa, ha sottolineato David Sassoli. Da parte sua, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha spiegato che la libera circolazione delle merci e dei servizi è l’unica modalità per evitare i blocchi nell’approvvigionamento, pronunciandosi per un’azione congiunta anche per mantenere il mercato unico.

    Sempre ieri, i leader del G20, riuniti in videoconferenza, hanno promesso iniezioni di oltre 5.000 miliardi di dollari nell’economia mondiale, come parte della risposta coordinata alla pandemia di coronavirus. I leader del G20 hanno annunciato maggiori capacità di produzione per far fronte alla domanda crescente per dispositivi medicali e assunto l’impegno di mantenere il flusso transfrontaliero di beni e servizi, nonchè di risolvere i disagi nelle catene globali di approvvigionamento e facilitare il commercio internazionale. Agli stati del G20 si sono affiancati Paesi colpiti dal Covid-19 – Spagna, Giordania, Singapore o Svizzera, ma anche dirigenti di organizzazioni mondiali: l’ONU, la Banca Mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Organizzazione Mondiale del Commercio.

  • Rivoluzione ’89: 30/o anniversario celebrato al Parlamento Europeo

    Rivoluzione ’89: 30/o anniversario celebrato al Parlamento Europeo

    Il 22 dicembre ricorrono 30 anni dalla vittoria della Rivoluzione anticomunista in Romania. In quel giorno del 1989, sotto la pressione delle centinaia di migliaia di manifestanti, il dittatore Nicolae Ceausescu fuggiva in elicottero dalla sede del comitato centrale del partito comunista. Fermati e sottoposti ad un processo sommario, Ceausescu e la moglie sono stati giustiziati il 25 dicembre in una caserma di Targoviste, nel sud del Paese. La Romania fu l’unico Paese dell’Europa centro-orientale in cui il comunismo venne rimosso con spargimento di sangue, scatenato dal regime subito dopo lo scoppio della Rivoluzione a Timisoara, il 16 dicembre. Eppure, la maggioranza delle oltre mille persone uccise sono state vittime – dopo la fuga di Ceausescu – dei cosiddetti terroristi, la cui identità non è stata ancora accertata.

    Ieri sera, la plenaria del Parlamento europeo ha ospitato a Strasburgo un dibattito dedicato al 30/o anniversario della Rivoluzione romena. E’ stata presentata, sempre in prima, anche una dichiarazione della Commissione Europea, che ha ricordato le violenze che hanno segnato la rivolta dei romeni e il loro tentativo di rimuovere il regime comunista oppressivo. La commissaria europea per i Trasporti, Adina Vălean, eurodeputata liberale romena dei Popolari Europei, ha presentato in plenaria la Dichiarazione dell’Esecutivo di Bruxelles, mettenno in risalto la necessità di rendere omaggio al sacrificio dei romeni e sottolineando che l’Europa deve vegliare affinchè a nessuna nazione accadano mai più simili vicende sanguinose.

    E’ importante mantenere viva la memoria delle vicende avvenute allora, dello sforzo straordinario e del prezzo di sangue pagato dai romeni per la libertà. Credo sia importante e capisco che la plenaria del Parlamento Europeo adotterà anche una risoluzione. Tutti questi fatti sono riportati nella memoria collettiva dei politici – più nuovi o più vecchi – in quanto moltissimi eurodeputati di altri stati membri sono anche giovanissimi. Un simile dibattito e un simile ricordo sono fatti positivi, in quato i pericoli della dittatura, del populismo, dell’attacco ai fondamenti della democrazia non scompaiono mai, e allora i politici devono ricordare sempre e agire insieme per difendere tutti noi da un possibile futuro che potrebbe rassomigliare al passato dei romeni, ha dichiarato la commissaria europea Adina Vălean in esclusiva a Radio Romania Internazionale.

    Da parte sua, l’eurodeputata PSD Carmen Avram ha fatto riferimento a Radio Romania Internazionale al documento che il Parlamento comunitario dovrebbe adottare giovedì. Una risoluzione che sollecita l’accertamento della verità su quanto è accaduto alla Rivoluzione del 1989. Sono, comunque, passati 30 anni e per noi, come Paese, è vergognoso non avere certe risposte. E’ inammissibile essere in 20 milioni di romeni e avere 20 milioni di varianti sulla Rivoluzione, dal momento che ognuno ha costruito il proprio scenario in mancanza della verità. E’ molto importante che oggi si parla della Rivoluzione romena, questa risoluzione sarà votata e spero che la situazione della Romania sia riportata davanti agli europei, così da essere più attenti a quanto accade nel proprio Paese e sul continente. In particolare, facendo seguito a questa risoluzione, noi dovremmo portare in discussione anche l’istruzione nelle scuole, per vedere se è sufficiente per quanto riguarda il regime comunista e la rivoluzione, oppure se dobbiamo fare qualcosa di più e insistere di più quando si tratta del nostro passato recente, ha dichiarato l’eurodeputata Carmen Avram.

    Il 30/o anniversario della Rivoluzione è stato ricordato con una seduta festiva anche dal Parlamento di Bucarest. Insediato alla fine della seconda Guerra Mondiale dalle truppe sovietiche che avevano occupato la Romania, il regime comunista è stato condannato ufficialmente nel 2006 come illegittimo e criminale, dopo che, per quasi mezzo secolo, ha provocato almeno 600.000 vittime, secondo gli storici.

  • UE: ok commissioni PE per Corina Cretu a capo di Politiche regionali

    UE: ok commissioni PE per Corina Cretu a capo di Politiche regionali

    Il commissario alle Politiche regionali designato, la romena Corina Cretu, ha incassato l’ok per l’incarico dalla commissione specializzata del PE. Ascoltata per tre ore e mezzo, Corina Cretu ha risposto a decine di domande, prima di ricevere luce verde a capo di uno dei più importanti portafogli della futura Commissione Europea, che gestirà un budget di 3,5 miliardi di euro dal 2014 al 2020.



    Le priorità del futuro commissario sono la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, secondo quanto ha dichiarato alla corrispondente di Radio Romania a Bruxelles, Cerasela Radulescu.



    “Con un quarto del bilancio UE, la politica regionale recherà un contributo importante su questo piano. Credo che abbiamo un nuovo regolamento, che è molto importante e che ci consentirà di puntare sui settori di crescita economica, che generano posti di lavoro — faccio riferimento a ricerca-innovazione, sostegno alle piccole e medie imprese. Per quanto riguarda i cinque Paesi ai quali è stato fatto riferimento in Commissione — che non hanno assorbito il 50% di quello che dovevano assorbire dal 2007 al 2013, credo che istituiremo un gruppo di lavoro, per aiutarli a utilizzare quanto meglio il periodo rimasto per impiegare questi fondi entro la fine del 2015”, ha dichiarato il commissario designato.



    Corina Cretu si è pronunciata anche per solidarietà tra gli stati membri. “Credo sia un principio molto importante, che sta anche alla base della politica di coesione. Ritengo che sia i Paesi più sviluppati che quelli meno sviluppati possono accorgersi che, tramite investimenti nelle regioni, nell’economia reale, nella gente, aiutandola ad adempiere al proprio potenziale, al potenziale massimo, praticamente facciamo un investimento nell’intera Unione Europea, poichè, praticamente, quello che porterà alla prosperità dell’Europa porterà allo sviluppo di ogni singola regione. Quindi, dobbiamo aiutare quelle meno sviluppate a svilupparsi e a crescere, e quelle che hanno già raggiunto un certo livello di prosperità, di mantenere il livello di prosperità. Voglio precisare che dei fondi della politica di coesione beneficiano tutti i Paesi. Solo che, ovviamente, la maggior parte — l’80%, va nelle regioni meno sviluppate, in cui il Pil pro capite è inferiore al 75% della media europea”, ha aggiunto Corina Cretu.



    Alle audizioni, il commissario designato alle Politiche regionali ha promesso tolleranza zero nei confronti di frodi ai danni dei fondi comunitari.