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  • Parlamento, via libera alla Finanziaria 2025

    Parlamento, via libera alla Finanziaria 2025

    Al termine di dibattiti-maratona, durati più di otto ore, la plenaria del Parlamento romeno ha adottato mercoledì sera i ddl sul bilancio dello stato per il 2025 e sulla previdenza sociale. Il voto è avvenuto dopo numerosi momenti tesi. La coalizione di maggioranza PSD-PNL-UDMR ha bocciato quasi tutte le migliaia di emendamenti presentati dall’opposizione. Il bilancio si basa su una crescita economica del 2,5% e su un deficit di bilancio pari al 7% del PIL. Il ministro delle Finanze, Tanczos Barna, ha sottolineato che il budget per il 2025 è moderato, basato su un aumento prudente delle entrate, senza esagerazioni.

    Per quanto riguarda la legge sulla previdenza, essa prevede “innanzitutto il pagamento delle pensioni”, ha sottolineato il competente ministro. “Indipendentemente da chi sarà al governo e al Ministero delle Finanze tra tre, quattro o cinque anni, l’impegno della Romania nei confronti della Commissione Europea deve essere rispettato. Dobbiamo ridurre passo per passo il deficit di bilancio, mantenendo al contempo gli investimenti. Gli investimenti sono il motore dell’economia e sono mantenuti anche in questo bilancio”, ha detto Tanczos Barna.

    Il budget per il 2025 permetterà di proseguire il processo di sviluppo del paese, ha dichiarato anche il premier Marcel Ciolacu, precisando che i fondi destinati al Ministero della Salute sono aumentati di oltre il 30%, gli importi stanziati per autostrade e ferrovie del 20% e il bilancio dell’istruzione di quasi il 10%.

    “Non toccheremo i redditi attualmente incassati dai romeni, né nelle pensioni, che lo scorso anno hanno visto un incremento medio del 40%, né negli stipendi, che hanno registrato un aumento annuale di quasi il 25%, non aumentiamo l’IVA e non abbiamo bisogno dei soldi del FMI. In questo bilancio abbiamo il più grande stanziamento di risorse provenienti da finanziamenti europei da quando siamo entrati nell’Unione Europea”, ha detto il premier.

    Dall’opposizione, i parlamentari dell’USR e quelli dei partiti sovranisti – AUR, SOS Romania e POT (Partito della Gente Giovane) – hanno accusato la mancanza di prevedibilità, la sopravvalutazione delle entrate, l’indebitamento dei romeni attraverso le misure previste e l’eliminazione di alcune agevolazioni fiscali.

    “Le stesse bugie, le stesse entrate gonfiate solo per giustificare spese più elevate. Perché il lato delle entrate vi interessa, in realtà, solo per giustificare queste spese che fate anno dopo anno e che dite di voler ridurre. Questo bilancio nasconde la stessa menzogna di Marcel Ciolacu, smascherata anno dopo anno”, ha detto il deputato dell’USR, Claudiu Năsui.

    Alla fine, le due leggi sono state inviate al presidente per la promulgazione nella forma proposta dal Governo, con pochissime modifiche.

  • Finanziaria 2025

    Finanziaria 2025

    In un contesto economico complicato, in cui il livello del debito pubblico ha superato il 54% del Prodotto Interno Lordo e il deficit di bilancio si avvicina al 9% del PIL, redigere il bilancio dello stato della Romania per il 2025 non è affatto un compito facile. Due delle principali agenzie finanziarie internazionali hanno declassato il rating del paese da stabile a negativo. Basata su un deficit non superiore al 7% del PIL, la bozza di bilancio sarà approvata dal Governo entro la fine di questa settimana e poi inviata al Parlamento per dibattito e adozione.

    Secondo il progetto, lo stato deve innanzitutto ridurre le proprie spese. Pertanto, il bilancio dell’Amministrazione Presidenziale diminuirebbe del 10%, quello del Senato del 5% e quello della Camera dei deputati del 9%. L’indicizzazione delle pensioni resta oggetto di analisi, dato che gli esperti delle Finanze sostengono che non sarà possibile quest’anno. Il competente ministro, Tánczos Barna, afferma che la bozza di bilancio per il 2025, da lui definita moderata, garantisce i fondi necessari per il pagamento degli stipendi e delle pensioni e per lo sviluppo delle località.

    “Nel bilancio abbiamo autostrade per 20 milioni di romeni. Abbiamo fondi nel bilancio per tutti i romeni, per lo sviluppo delle infrastrutture rurali. Abbiamo per tutti i romeni soldi per pagare gli stipendi nell’Istruzione, nel Ministero degli Interni, in tutti i ministeri che devono pagare gli stipendi, al livello del 2024. Abbiamo il finanziamento garantito per tutte le pensioni (…), così come sono state calcolate e pagate lo scorso anno, a novembre-dicembre, a quel livello saranno pagate nel 2025, mese per mese”, ha sottolineato il ministro delle Finanze.

    Ha inoltre affermato che il bilancio del Ministero della Difesa sarà più alto rispetto al 2024 e che aumenteranno anche i budget di altri ministeri, come quelli dell’Ambiente, della Salute, dell’Istruzione e dei Trasporti. È necessario uno stato più flessibile, cosicchè le spese del personale in ogni istituzione verranno diminuite, con una riduzione del 5% per la maggior parte, senza però prendere in considerazione l’istruzione, gli ospedali o gli Interni.

    Per quanto riguarda i prestiti, il ministro ha specificato che tutti quelli presi in considerazione sono necessari per garantire il finanziamento del deficit. “La Romania ha contratto moltissimi prestiti l’anno scorso, quest’anno ne richiederà meno e l’anno prossimo ancora meno. Abbiamo un calendario di riduzione dei prestiti anno per anno, per un periodo di sette anni”, afferma Tánczos Barna.

    Fortunatamente, il peggioramento del rating del paese non è stato accompagnato da una modifica dei riferimenti riguardanti la categoria raccomandata agli investitori, cosa che avrebbe aumentato i costi per i prestiti della Romania. Secondo gli analisti, tuttavia, persiste lo scetticismo tra investitori e agenzie di rating, data l’instabilità politica e il ritardo nelle riforme strutturali.

  • Piani di ristrutturazione e proteste

    Piani di ristrutturazione e proteste

    Un deficit enorme e una Commissione Europea intransigente che chiede costantemente alla Romania di adottare misure per ridurlo determinano il Governo di coalizione PSD-PNL-UDMR risultato dalle elezioni politiche svoltesi meno di due mesi fa, a prendere decisioni molto impopolari. Dopo che, all’inizio del 2025, molti dipendenti del settore pubblico hanno visto qualsiasi indicizzazione o aumento di stipendio congelato da un’ordinanza governativa, e le pensioni non sono state più indicizzate in rapporto al tasso di inflazione, come promesso, in questi giorni è giunta la notizia della riorganizzazione delle istituzioni pubbliche centrali e delle aziende statali.

    Mercoledì, i vertici del Parlamento hanno annunciato che il numero dei dipendenti pubblici sarà ridotto di circa 400, il che ha scatenato una protesta spontanea dei dipendenti nei corridoi dell’istituzione. Il liberale Ilie Bolojan ha dichiarato che al Senato, da lui presieduto, saranno tagliati circa 180 posti di funzionari sul totale di quasi 800, ma che verranno ridotti anche il parco auto e le quote di carburante.

    “Da 796 posti totali, ne avremo circa 618. I colleghi che se ne andranno non saranno licenziati da nessuno. Ovunque dove il numero di impiegati esecutivi sarà inferiore a quello attuale, secondo la legge, saranno organizzati dei concorsi. Vi garantisco che non ci sarà alcuna influenza politica”, ha dichiarato Ilie Bolojan.

    Anche alla Camera dei Deputati saranno tagliati oltre 200 posti su un totale di circa 1.100, ha precisato il presidente socialdemocratico della Camera, Ciprian Şerban. Dall’opposizione, l’USR ha chiesto ai leader della coalizione di governo di presentare pubblicamente tutte le misure per ridurre la spesa pubblica, nonché i criteri di selezione del personale, “per garantire che le persone che restano siano competenti, non solo “connessioni” di partito”.

    Diverse federazioni sindacali hanno manifestato il loro sostegno a quei dipendenti del Parlamento che rischiano di perdere il lavoro. La Federazione Nazionale dei Sindacati dell’Amministrazione ritiene abusivo e opaco il metodo con cui vengono adottate e comunicate le misure di ristrutturazione, mentre i dirigenti del Sindacato dei Funzionari Pubblici Parlamentari e del Sindacato del Personale Contrattuale sostengono che la riorganizzazione manca di equità.

    Anche tra la popolazione le opinioni sulle misure del Governo sono divise. Mentre alcuni sono d’accordo, altri le contestano, ribadendo che la riduzione del numero di posti nel Parlamento dovrebbe cominciare dai senatori e dai deputati stessi, sulla base di un referendum consultivo del 2009 sul passaggio a un legislativo unicamerale con 300 seggi. Negli ultimi quattro anni, il numero dei dipendenti nel settore pubblico sarebbe aumentato di 56.000, affermano coloro che sostengono l’azione del governo. Invece, altri ricordano che tra i pubblici dipendenti si annoverano quelli dell’Istruzione, della Sanità, dell’Esercito o della Polizia, settori nei quali da anni si parla di carenza di personale.

  • 23.12.2024 (aggiornamento)

    23.12.2024 (aggiornamento)

    Politica – Il nuovo Governo di Bucarest, presieduto dal leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, ha ricevuto il voto di investitura del Parlamento. Le commissioni specializzate hanno dato oggi pareri favorevoli a tutti i 16 membri proposti per far parte della nuova squadra esecutiva. In precedenza, i leader di PSD, PNL, UDMR e il capogruppo dei deputati appartenenti alle minoranze nazionali, avevano firmato un accordo politico per formare una maggioranza e un governo. Il primo ministro ha dichiarato al Parlamento che non si tratterà di un governo che adotti misure di austerità, ma che è necessaria una spesa decente del pubblico denaro. Il presidente del Senato, il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, ha dichiarato che il futuro Governo garantirà la stabilità, proseguirà il percorso europeo ed euroatlantico del paese e ripristinerà la fiducia nelle istituzioni dello stato. In precedenza, Ilie Bolojan aveva annunciato che l’ex leader liberale Crin Antonescu è il candidato comune della coalizione alle prossime elezioni presidenziali. Il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha precisato che il secondo Governo guidato da Marcel Ciolacu mira a riconquistare la fiducia dei cittadini e sostenere l’ambiente imprenditoriale. I parlamentari dell’AUR (sovranista) ritengono che il programma presentato dal leader del PSD contenga progetti che non possono essere realizzati, perché parte da dati non realistici. Anche i rappresentanti dell’USR ritengono che il nuovo governo non risponda alle aspettative dei cittadini.

    Parlamento – Il deputato Ciprian Serban del Partito Socialdemocratico (PSD) è stato eletto oggi presidente della Camera dei Deputati nel nuovo Parlamento di Romania, risultato dalle elezioni politiche svoltesi il 1 dicembre. Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, è stato eletto presidente del Senato. Nel Parlamento sono entrati quattro partiti pro-europei – PSD, PNL, USR, UDMR e tre autointitolati sovranisti – AUR, SOS Romania e POT.

    Rivoluzione 1989 – In un messaggio in occasione del Giorno della Vittoria della Rivoluzione, il presidente Klaus Iohannis afferma che la Romania “è in bilico” e deve respingere fermamente i tentativi di revisione della storia, che cercano di “macchiare la memoria degli eroi della Romania democratica e mistificare la verità sul regime dittatoriale”. Il capo dello stato ha sottolineato che l’ideale di libertà per il quale si sono sacrificati gli eroi della Rivoluzione è oggi “più vivo e più presente che mai”. In tutti questi giorni, tutto il paese ha ricordato la Rivoluzione e l’aspirazione dei protestatari per la democrazia e il percorso europeo della Romania.

    Previsioni crescita – In Romania, la Commissione Nazionale per la Strategia e le Previsioni ha rivisto al ribasso, dal 2,8% all’1% la stima della crescita economica per quest’anno, alla luce di un accelerato declino dell’attività, soprattutto nell’industria e nell’agricoltura. L’unico settore per il quale è stato stimato un impatto positivo è quello dei servizi. Nelle previsioni d’autunno, pubblicate a novembre, la Commissione Europea stimava che l’economia romena registrerà quest’anno un rallentamento economico fino all’1,4%, ma la graduale ripresa della domanda esterna, l’allentamento delle condizioni finanziarie, un consumo privato che ha dimostrato resilienza e un’accelerazione degli investimenti, sosterranno la crescita economica fino al 2,5% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.

    Frontiera – La Polizia di frontiera romena anticipa un aumento significativo del valore del traffico ai valichi di frontiera, soprattutto al confine con l’Ungheria, poiché molti connazionali che vivono all’estero ritornano per le vacanze natalizie. Più di 3.500 agenti di polizia di frontiera svolgono quotidianamente in tutti i valichi di frontiera attività di sorveglianza e controllo del confine di stato, nonché di prevenzione e contrasto alla criminalità transfrontaliera. Secondo un comunicato stampa della Polizia di frontiera, se la situazione lo richiederà, le corsie di controllo all’ingresso nel Paese verranno integrate fino alla capacità massima consentita dalle infrastrutture esistenti.

     

     

     

  • 23.12.2024

    23.12.2024

    Politica – Il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, ha designato oggi il leader socialdemocratico, Marcel Ciolacu, all’incarico di primo ministro. Il presidente ha dichiarato che la nuova coalizione è pro-europea e ha tutte le chances di continuare l’ottimo percorso della Romania dopo i successi economici indiscutibili e dopo l’ingresso nell’Area Schengen. “Credo che faranno fronte ottimamente ai problemi con i quali sicuramente ci confrontiamo ora: la costruzione del bilancio e il calendario per le elezioni presidenziali”, ha aggiunto Iohannis. Sempre oggi sono programmate le audizioni dei ministri nelle commissioni specializzate, il dibattito nella plenaria del Parlamento e il voto di investitura del Governo. In precedenza, il leader PSD, PNL, UDMR e quello del gruppo delle minoranze nazionali hanno firmato un accordo politico sulla creazione della maggioranza e del Governo. Il presidente del PSD, Marcel Ciolacu, ha dichiarato che il dovere dei firmatari è quello di difendere i valori democratici, il percorso della Romania nell’UE e nella NATO, nonchè i valori e l’identità nazionale. Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, ha detto che il suo partito ha firmato per un governo stabile, capace di attuare riforme in un periodo difficile. Bolojan ha annunciato che l’ex leader liberale Crin Antonescu è la proposta di candidato comune della coalizione alle future elezioni presidenziali. Il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha dichiarato che l’attuale coalizione si propone di conquistare la fiducia della popolazione per superare la crisi politica, e che le prime sfide sono l’adozione della Finanziaria per il 2025 e l’organizzazione delle elezioni presidenziali quanto presto l’anno prossimo. Il deputato Varujan Pambuccian, capogruppo delle minoranze nazionali, diverse da quella ungherese, ha spiegato che la coalizione mira a mantenere la stabilità politica, economica e sociale.

    Parlamento – Il deputato Ciprian Serban del Partito Socialdemocratico (PSD) è stato eletto oggi presidente della Camera dei Deputati nel nuovo Parlamento di Romania, risultato dalle elezioni politiche svoltesi il 1 dicembre. Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, è stato eletto presidente del Senato. Nel Parlamento sono entrati quattro partiti pro-europei – PSD, PNL, USR, UDMR e tre autointitolati sovranisti – AUR, SOS Romania e POT.

    Rivoluzione 1989 – In un messaggio in occasione del Giorno della Vittoria della Rivoluzione, il presidente Klaus Iohannis afferma che la Romania “è in bilico” e deve respingere fermamente i tentativi di revisione della storia, che cercano di “macchiare la memoria degli eroi della Romania democratica e mistificare la verità sul regime dittatoriale”. Il capo dello stato ha sottolineato che l’ideale di libertà per il quale si sono sacrificati gli eroi della Rivoluzione è oggi “più vivo e più presente che mai”. In tutti questi giorni, tutto il paese ha ricordato la Rivoluzione e l’aspirazione dei protestatari per la democrazia e il percorso europeo della Romania.

    Previsioni crescita – In Romania, la Commissione Nazionale per la Strategia e le Previsioni ha rivisto al ribasso, dal 2,8% all’1% la stima della crescita economica per quest’anno, alla luce di un accelerato declino dell’attività, soprattutto nell’industria e nell’agricoltura. L’unico settore per il quale è stato stimato un impatto positivo è quello dei servizi. Nelle previsioni d’autunno, pubblicate a novembre, la Commissione Europea stimava che l’economia romena registrerà quest’anno un rallentamento economico fino all’1,4%, ma la graduale ripresa della domanda esterna, l’allentamento delle condizioni finanziarie, un consumo privato che ha dimostrato resilienza e un’accelerazione degli investimenti, sosterranno la crescita economica fino al 2,5% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.

    Frontiera – La Polizia di frontiera romena anticipa un aumento significativo del valore del traffico ai valichi di frontiera, soprattutto al confine con l’Ungheria, poiché molti connazionali che vivono all’estero ritornano per le vacanze natalizie. Più di 3.500 agenti di polizia di frontiera svolgono quotidianamente in tutti i valichi di frontiera attività di sorveglianza e controllo del confine di stato, nonché di prevenzione e contrasto alla criminalità transfrontaliera. Secondo un comunicato stampa della Polizia di frontiera, se la situazione lo richiederà, le corsie di controllo all’ingresso nel Paese verranno integrate fino alla capacità massima consentita dalle infrastrutture esistenti.

  • Politica: il presidente Klaus Iohannis designa alla premiership il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu

    Politica: il presidente Klaus Iohannis designa alla premiership il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu

    “Credo che faranno fronte ottimamente ai problemi con i quali sicuramente ci confrontiamo ora: la costruzione del bilancio e il calendario per le elezioni presidenziali”, ha aggiunto Iohannis. Sempre oggi sono programmate le audizioni dei ministri nelle commissioni specializzate, il dibattito nella plenaria del Parlamento e il voto di investitura del Governo.

    In precedenza, il leader PSD, PNL, UDMR e quello del gruppo delle minoranze nazionali hanno firmato un accordo politico sulla creazione della maggioranza e del Governo.

    Il presidente del PSD, Marcel Ciolacu, ha dichiarato che il dovere dei firmatari è quello di difendere i valori democratici, il percorso della Romania nell’UE e nella NATO, nonchè i valori e l’identità nazionale.

    Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, ha detto che il suo partito ha firmato per un governo stabile, capace di attuare riforme in un periodo difficile. Bolojan ha annunciato che l’ex leader liberale Crin Antonescu è la proposta di candidato comune della coalizione alle future elezioni presidenziali.

    Il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha dichiarato che l’attuale coalizione si propone di conquistare la fiducia della popolazione per superare la crisi politica, e che le prime sfide sono l’adozione della Finanziaria per il 2025 e l’organizzazione delle elezioni presidenziali quanto presto l’anno prossimo.

    Il deputato Varujan Pambuccian, capogruppo delle minoranze nazionali, diverse da quella ungherese, ha spiegato che la coalizione mira a mantenere la stabilità politica, economica e sociale.

  • 22.12.2024

    22.12.2024

    Politica – Al termine delle consultazioni con i partiti parlamentari sulla nomina di un candidato alla carica di primo ministro, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato oggi che è possibile “in brevissimo tempo” la formazione di un governo di coalizione pro-europeo. “La coalizione pro-europea formata da PSD – PNL – UDMR e le minoranze è venuta con tutti i leader insieme, mi hanno informato che i negoziati per trovare una solida equazione governativa stanno per essere ultimati”, ha detto il capo dello stato. All’invito del presidente hanno risposto la coalizione pro-europea PSD – PNL – UDMR più le minoranze e l’USR, mentre i partiti sovranisti AUR, SOS Romania e POT si sono rifiutati di presentarsi.

    Parlamento – La plenaria della Camera dei Deputati ha votato oggi la struttura delle commissioni specializzate e la rappresentanza dei partiti nelle rispettive commissioni. Il Partito Socialdemocratico (PSD) guiderà sette commissioni permamenti, l’AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni) – quattro, il Partito Nazionale Liberale (PNL) – quattro, l’USR (Unione Salvate Romania) – tre, l’UDMR (Unione Democratica Magiari di Romania) – tre, mentre S.O.S. Romania e POT (Partito della Gente Giovane) una ciascuno. Sabato, il Senato e la Camera dei Deputati hanno convalidato tutti i mandati dei nuovi parlamentari, dopo di che hanno prestato giuramento di fedeltà. Le trattative per la formazione della nuova coalizione di governo hanno rinviato l’elezione dei presidenti del Senato e della Camera e, finché non sarà definita una formula di governo, la Camera dei Deputati sarà guidata ad interim dal socialdemocratico Daniel Suciu, e il Senato dal liberale Mircea Abrudean. Sempre sabato, al Senato e alla Camera dei Deputati, sono stati formati i gruppi parlamentari. 465 parlamentari – 331 deputati e 134 senatori – saranno attivi nella nuova legislatura quadriennale. Sette partiti hanno rappresentanti nelle due Camere: quattro pro-europei – PSD, PNL, USR, UDMR – e tre sovranisti – AUR, SOS Romania e POT. Nel Parlamento sono rappresentate anche le 19 minoranze nazionali.

    Rivoluzione 1989 – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha trasmesso oggi sulla rete X un messaggio in occasione del 35/o anniversario della Rivoluzione romena. “35 anni fa, i romeni sono insorti per difendere il diritto di scegliere il proprio destino. Molti hanno dato la vita affinché i loro figli potessero essere liberi e vivere in democrazia”, sottolinea la presidente della CE. A Bucarest, continuano gli eventi dedicati alla Rivoluzione anticomunista del dicembre 1989: 35 anni fa era il Giorno della Vittoria. Il dittatore Nicolae Ceauşescu è fuggito in elicottero dal tetto del Comitato Centrale del Partito Comunista, e la gente è scesa nelle piazze gridando “Libertà”. Fu anche il giorno dopo il quale il numero dei morti e dei feriti aumentò notevolmente. Gli eroi caduti in quei giorni sono stati commemorati oggi anche al monumento davanti alla Sala Concerti di Radio Romania. 11 persone hanno perso la vita per difendere la Radio Pubblica, una delle istituzioni contro le quali si sparò. La Radiodiffusione era uno degli obiettivi più importanti della propaganda comunista e, per i rivoluzionari, prendere il suo controllo fu il primo passo verso la vittoria. La Romania è stato l’unico paese comunista in Europa in cui il cambio di regime è avvenuto con spargimento di sangue. Catturato e processato sommariamente, Ceauşescu e la consorte Elena furono giustiziati il 25 dicembre.

    Ciclone Chido – A Bucarest, il Ministero degli Esteri ha annunciato che nove cittadini romeni che si trovavano nell’isola di Mayotte devastata dal ciclone Chido, sono stati evacuati a bordo di un aereo francese. La situazione dei cittadini romeni era all’attenzione del Consolato Generale di Romania a Parigi da una settimana, e sono stati mantenuti contatti permanenti per individuare una possibilità di rimpatrio. Il MAE ringrazia le autorità francesi, nonchè le autorità locali e la Prefettura dell’arcipelago di Mayotte per il sostegno e l’assistenza ai cittadini romeni.

    Legislazione – Il Ministero della Giustizia romeno ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro interistituzionale per analizzare la legislazione riguardante i reati di odio, gli atti di violenza, il divieto di organizzazioni, simboli e atti di natura fascista, legionaria, razzista o xenofoba. Specialisti del Ministero della Giustizia, del Pubblico Ministero, del Consiglio Superiore della Magistratura e dell’Ispettorato Generale della Polizia Romena valuteranno le lacune del quadro legislativo in materia e comunicheranno una prima serie di proposte entro la fine di gennaio 2025. Nel corso di una riunione, sono state discusse diverse varianti legislative formulate dai rappresentanti del sistema giudiziario per adattare la legislazione esistente, in modo che corrisponda alle nuove forme di manifestazione nell’ambiente online di atti di incitamento alla violenza, all’odio o alla discriminazione.

    Previsioni crescita – La Commissione Nazionale per la Strategia e le Previsioni ha rivisto al ribasso, dal 2,8% all’1% la stima della crescita economica per quest’anno, alla luce di un accelerato declino dell’attività, soprattutto nell’industria e nell’agricoltura. L’unico settore per il quale è stato stimato un impatto positivo è quello dei servizi. Nelle previsioni d’autunno, pubblicate a novembre, la Commissione Europea stimava che l’economia romena registrerà quest’anno un rallentamento economico fino all’1,4%, ma la graduale ripresa della domanda esterna, l’allentamento delle condizioni finanziarie, un consumo privato che ha dimostrato resilienza e un’accelerazione degli investimenti, sosterranno la crescita economica fino al 2,5% nel 2025 e al 2,9% nel 2026.

    Frontiera – La Polizia di frontiera romena anticipa un aumento significativo del valore del traffico ai valichi di frontiera, soprattutto al confine con l’Ungheria, poiché molti connazionali che vivono all’estero ritornano per le vacanze natalizie. Più di 3.500 agenti di polizia di frontiera svolgono quotidianamente in tutti i valichi di frontiera attività di sorveglianza e controllo del confine di stato, nonché di prevenzione e contrasto alla criminalità transfrontaliera. Secondo un comunicato stampa della Polizia di frontiera, se la situazione lo richiederà, le corsie di controllo all’ingresso nel Paese verranno integrate fino alla capacità massima consentita dalle infrastrutture esistenti.

     

     

  • Verso una maggioranza governativa e parlamentare

    Verso una maggioranza governativa e parlamentare

    Il 4 dicembre, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e il gruppo delle minoranze nazionali hanno firmato un documento come patto per una coalizione pro-europea ed euroatlantica. È successo poco dopo le elezioni politiche e la convalida del primo turno delle presidenziali da parte della Corte Costituzionale e prima di quello che avrebbe dovuto essere il secondo turno, l’8 dicembre. Il patto mirava a bloccare l’accesso alla massima carica dello stato dell’indipendente Călin Georgescu, il candidato estremista filorusso e antioccidentale, la cui vittoria al primo turno aveva stupito e preoccupato i partner strategici della Romania.

    Il patto del 4 dicembre parlava della formazione di una coalizione per la stabilità e la modernizzazione, dell’impegno per lo sviluppo e le riforme, della riaffermazione del cammino europeo ed euroatlantico della Romania. I firmatari lanciavano ai cittadini l’appello di votare al secondo turno in modo informato e razionale, per scegliere una Romania pro-europea, democratica e sicura e per respingere l’isolazionismo, l’estremismo e il populismo.

    Il 6 dicembre, la CCR ha annullato le elezioni presidenziali, sulla base del fatto che l’intero processo elettorale era stato viziato e il beneficiario era Călin Georgescu. Anche se lui sembra fuori competizione, i partiti che lo avrebbero sostenuto al ballottaggio e che condividono, almeno in parte, le sue idee, cioè i sovranisti AUR, SOS Romania e POT, sono in Parlamento, dove detengono un terzo dei seggi.

    In questo contesto, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e le minoranze nazionali diverse da quella ungherese, hanno rinnovato i loro impegni antecedenti la decisione della Corte Costituzionale. Dopo nuovi colloqui, hanno promesso di formare una maggioranza nel Parlamento e un governo pro-europeo e di sostenere un possibile candidato comune pro-europeo alle elezioni presidenziali.

    In virtù di questo impegno, i quattro partiti e i rappresentanti delle minoranze nazionali lavoreranno ad un programma governativo comune, basato sullo sviluppo e sulle riforme e che terrà presenti le priorità dei cittadini romeni. I firmatari hanno convenuto che è necessario un piano concreto per rendere efficiente e ridurre la spesa pubblica e la burocrazia nella pubblica amministrazione. Hanno inoltre convenuto di aumentare il ritmo attuale degli investimenti e delle riforme nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

    Le formazioni pro-europee si impegnano anche ad aumentare la fiducia nelle istituzioni e nella classe politica, a portare trasparenza nella spesa del denaro pubblico e rispetto per il cittadino. George Simion, leader dell’AUR, partito portabandiera dello schieramento sovranista nel Parlamento, ha attaccato duramente le formazioni pro-europee, accusandole di aggrapparsi al potere. Il futuro Governo si conoscerà solo dopo l’investitura del nuovo Parlamento, il 21 dicembre. Tra le sue priorità ci sarà la costruzione del bilancio per il prossimo anno e la definizione del calendario delle elezioni presidenziali.

  • Alleanza pro-europea nel futuro Parlamento

    Alleanza pro-europea nel futuro Parlamento

    Il Partito Socialdemocratico, il Partito Nazionale Liberale, l’Unione Salvate Romania, l’Unione Democratica Magiari di Romania e le minoranze nazionali diverse da quella ungherese, hanno firmato mercoledì una risoluzione comune in cui si impegnano a formare una coalizione nel futuro Parlamento risultato dalle elezioni del 1° dicembre.

    “Dobbiamo superare l’ondata di odio che ci tormenta da 20 anni e concentrarci, insieme, su un grande obiettivo nazionale – la continuazione del percorso di sviluppo europeo della Romania! E’ quello che aspettano da noi sia i romeni che vivono nel paese che quelli che vivono nell’Occidente e che ci hanno trasmesso, attraverso il loro recente voto, che dobbiamo continuare a costruire uno Stato forte e dignitoso, capace di lottare per i diritti dei romeni, ovunque vivano nel mondo”, ha dichiarato il leader socialdemocratico e primo ministro in carica, Marcel Ciolacu.

    La coalizione è per la stabilità e la modernizzazione della Romania, per il bene di tutti i cittadini, ha sottolineato anche il leader liberale ad interim Ilie Bolojan, ribadendo, a nome di tutti i partiti firmatari, che manterranno e rafforzeranno l’impegno della Romania verso i valori e i partenariati europei ed euroatlantici, come pilastri della sicurezza e della prosperità nazionale.

    A sua volta, il presidente dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha dichiarato che questa coalizione mira anche a isolare quelle forze considerate estremiste, che hanno un’ideologia inadatta alla società romena. È rallegrante che nessun partito voglia associarsi con AUR e SOS, ha aggiunto Kelemen Hunor.

    Tutti gli occhi, ovviamente, sono ora puntati sul secondo turno delle presidenziali dell’8 dicembre, estremamente teso. Il capo dello stato è colui che, dopo aver consultato tutti i partiti parlamentari, designa la persona che formerà un governo. Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, ha invitato tutti i cittadini romeni a votare in modo informato e razionale al secondo turno, a scegliere una Romania pro-europea, democratica e sicura e a respingere l’isolazionismo, l’estremismo e il populismo.

    “Andando avanti, facendo una radiografia dell’attuale situazione politica, vanno trovate quelle formule e, naturalmente, quei progetti pubblici attraverso i quali possiamo rispondere alle aspettative della società. Voglio credere che sia il PNL che il PSD abbiano capito il messaggio della gente e non vogliano continuare quello che hanno fatto nell’ultimo anno e mezzo”, ha aggiunto, a sua volta, il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor.

    Partner del governo, sembrando di aver finalmente trovato quell’elemento comune che li univa, a scapito di quello che li aveva profondamente divisi nel passato, i due partiti, però, hanno messo in funzione il loro arsenale di battaglia politica accanita prima delle elezioni presidenziali e politiche. Anche tra USR e PSD persistono da anni molto rancore e risentimento. Ma attraverso la coalizione parlamentare concordata, tutte queste forze politiche affermano di voler inviare ora un messaggio importante alla società.

  • Elezioni politiche, inizia ripartizione seggi

    Elezioni politiche, inizia ripartizione seggi

    Il nuovo Parlamento bicamerale della Romania, risultato dalle elezioni del 1 dicembre, sta per chiarire la sua struttura. In lizza ci sono stati 331 seggi di deputati e 136 di senatori. Proporzionalmente al numero dei voti ricevuti, il Partito Socialdemocratico (PSD), numero uno dell’attuale Governo, dovrebbe avere 86 deputati e 36 senatori. L’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR, opposizione nazionalista) – 63 e 28, il doppio dei mandati conquistati quattro anni fa. Il Partito Nazionale Liberale (PNL), associato al governo con i socialdemocratici – 49 e 22.

    L’Unione Salvate Romania (all’opposizione) – 40 e 19. Compaiono, per la prima volta, nelle aule del Parlamento persone elette dalle due formazioni populiste, neocreate, che hanno superato la soglia del 5%. SOS Romania avrà 28 deputati e 12 senatori, mentre POT (il Partito della Gente Giovane) – 24 e 9.

    Presente ininterrottamente, dal 1990, nel Parlamento della Romania post-comunista, l’Unione Democratica Magiari di Romania (UDMR) conta oggi 22 deputati e 10 senatori. Le minoranze diverse da quella ungherese restano – praticamente d’ufficio – rappresentate alla Camera da 19 politici, uno per ciascuna comunità etnica. Come dettaglio quasi aneddotico, il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Toni Greblă, ha precisato che, se nella ridistribuzione dei voti il Partito della Gente Giovane avesse un mandato in più, questo sarebbe sorteggiato tra tutte le altre formazioni entrate nel Parlamento, poichè il nuovo partito non ha designato sufficienti candidati.

    Tutto sommato, riassume la stampa, ci sono sette formazioni parlamentari, nessuna di grande peso e molte incompatibili tra loro. Si tratta di un Parlamento più frammentato che mai negli ultimi due decenni, dal quale è difficile che risulti una maggioranza governativa funzionale. Senza prestare molta attenzione alle sfumature che li differenziano, la stampa riunisce AUR, SOS e POT sotto l’etichetta generale di “polo sovranista” e prevede che è altamente improbabile che qualcuno di loro venga cooptato in una coalizione di governo. Rimangono, con un peso di circa il 60% in Parlamento, i partiti dichiaratamente filoeuropei.

    L’aritmetica elementare suggerirebbe un’ampia coalizione PSD-PNL-USR-UDMR-minoranze. Le vertenze tra di loro sono difficilmente superabili. Dopo aver governato insieme per tre anni, in nome della stabilità e del contenimento dell’estremismo, i socialdemocratici e i liberali si sono attaccati a vicenda nella campagna elettorale e ora sembrano non supportarsi più. Tra USR e PSD, in quasi un decennio, si sono accumulati tanti rancori e risentimenti.

    Mentre l’UDMR è molto infastidita da un disegno di legge dell’USR riguardante la riorganizzazione amministrativa del paese, che ridurrebbe l’influenza politica degli ungheresi nel territorio. Adesso tutti sembrano attendere il turno decisivo delle elezioni presidenziali, alle quali domenica 8 dicembre si sfideranno l’indipendente Călin Georgescu e la leader dell’USR, Elena Lasconi. Secondo la Costituzione, il capo dello stato designa il futuro primo ministro.

  • PSD, primo posto alle elezioni politiche

    PSD, primo posto alle elezioni politiche

    Dopo la centralizzazione dei verbali in oltre il 98% dei seggi elettorali, il PSD ha vinto alla Camera dei Deputati il 22,54% dei voti, l’Alleanza per l’Unione dei Romeni – 17,75%, il Partito Nazionale Liberale – 13,60%, l’Unione Salvate Romania – 11,99%. Ai successivi posti si piazzano il partito SOS Romania – 7,10%, l’Unione Democratica Magiari di Romania – 6,49% e il Partito della Gente Giovane – 6,24%. Gli altri partiti e alleanze hanno raccolto meno del 5%.

     

    La stessa classifica anche al Senato. Il PSD ha ottenuto il 22,90% dei voti, l’AUR– 18,07%, il PNL – 14,49%, l’USR – 11,91%. Seguono SOS Romania – 7,51%, l’UDMR – 6,54% e il Partito della Gente Giovane – 6,18%, mentre gli altri partiti e alleanze non hanno superato il 5%.

     

    All’estero, all’81% dei risultati scrutinati, al Senato l’AUR ha ottenuto il 25,66% dei voti, USR – 21,43%, SOS Romania – 16,23%, il Partito della Gente Giovane – 13,68% e il PNL – 7,46%. Alla Camera dei Deputati, AUR ha ottenuto il 26,15% dei voti, USR – 23,76%, SOS Romania – 15,90% e il Partito della Gente Giovane – 13,69%.

     

    In Romania, alle urne sono andati 7.981.120 cittadini (affluenza 52,50%), all’estero più di 771.000 persone, mentre altre 4.343 hanno scelto il voto per corrispondenza.

     

  • Elezioni politiche: exit poll indicano il PSD al primo posto

    Elezioni politiche: exit poll indicano il PSD al primo posto

    Il PSD è indicato al 26% dei voti. Al secondo posto si trova l’AUR (opposizione nazionalista), con il 19%. L’USR (all’opposizione) e il PNL (al governo insieme al PSD) avrebbero riunito ciascuno circa il 15,5% dei voti. L’UDMR è, come al solito, alla soglia elettorale di cinque punti percentuali. La soglia sarebbe stata superata anche dalle formazioni populiste SOS Romania e il Partito della Gente Giovane. L’affluenza alle urne ha superato il 52%.

  • 01.12.2024 (aggiornamento)

    01.12.2024 (aggiornamento)

    Elezioni politiche – Circa 7 milioni di romeni, ovvero più del 38% dei 18 milioni aventi diritto di voto, erano andati alle urne fino alle 16:00 locali, per le elezioni politiche che si svolgono oggi. L’affluenza è notevolmente superiore rispetto a quella registrata alla stessa ora alle elezioni del 2020. All’estero, dove i romeni hanno avuto a disposizione anche il sabato per andare alle urne, hanno votato circa 500.000. Il numero dei votanti negli ambienti urbani supera di circa un milione quello degli ambienti rurali. Sono in lizza 31 partiti e alleanze, nonchè 19 organizzazioni delle minoranze nazionali. Il voto è proporzionale, su liste. Il 9 giugno scorso, in Romania si sono svolte in contemporanea le amministrative e le europee.

    Riconteggio schede – Il Ministero degli Esteri ha riferito che tutte le schede elettorali registrate nei seggi all’estero al primo turno delle presidenziali, svoltosi il 24 novembre, sono state spedite nel paese. Le missioni diplomatiche e gli uffici consolari di Romania hanno utilizzato le più veloci e sicure soluzioni di trasporto identificate, a seconda delle aree geografiche e del fuso orario, indica il MAE, precisando che domani arriverà a Bucarest oltre il 97% dei voti espressi all’estero. La Corte Costituzionale ha sollecitato giovedì all’Ufficio Elettorale Centrale il riconteggio di tutte le schede validamente espresse e di quelle nulle del primo turno presidenziale, a seguito della notifica relativa a possibili frodi, presentata da uno dei candidati. I giudici costituzionali decideranno domani se convalidano o annullano il primo turno. Se verrà convalidato, il ballottaggio si terrà l’8 dicembre.

    Festa Nazionale –  La Festa Nazionale della Romania del 1 dicembre è stata celebrata in tutto il paese con parate, cerimonie militari e religiose e spettacoli. Migliaia di persone hanno assistito alla parata svoltasi al centro di Bucarest, alla quale hanno partecipato oltre 2.500 militari romeni dell’esercito e di altre forze. Accanto ai militari romeni, hanno sfilato 240 colleghi stranieri in distaccamenti provenienti da paesi alleati: Albania, Belgio, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Turchia. Il presidente Klaus Iohannis ha ospitato ieri l’ultimo ricevimento dedicato alla Festa Nazionale in veste di capo dello stato. Dopo 10 anni di mandato, Iohannis ha trasmesso un messaggio di unità e solidarietà, per superare le crisi e andare avanti dignitosamente. L’Istituto Culturale Romeno ha organizzato all’estero una rosa di eventi dedicati alla Festa Nazionale. Il 1 dicembre 1918 segna la creazione dello stato nazionale unitario romeno. Al termine della Prima Guerra Mondiale, sono entrate a far parte del Regno di Romania tutte le province abitate a maggioranza dai romeni, fino allora sotto l’autorità degli imperi austro-ungarico e zarista: Transilvania, Banato, Bucovina e Besssarabia.

    Romania – USA – L’impegno della Romania per la sicurezza e la democrazia in Europa rappresenta un modello da seguire per tutte le nazioni. Lo dichiara il segretario di stato americano, Antony Blinken, in un messaggio in occasione della Festa Nazionale del 1 dicembre e pubblicato sul sito della missione diplomatica degli USA a Bucarest. Rivolgendo auguri ai romeni, Blinken afferma che gli Stati Uniti sono orgogliosi di collaborare accanto alla Romania nel processo di modernizzazione dell’esercito e nel consolidamento del fianco orientale della NATO. “Il sostegno concesso dalla Romania all’Ucraina, tramite l’accoglienza dei rifugiati e l’assistenza in materia di sicurezza, è stato essenziale per difendere la libertà contro l’aggressione della Russia. Allo stesso tempo, il vostro ruolo di leader nel facilitare l’accesso dei cereali ucraini sui mercati globali ha contribuito in maniera significativa a nutrire il mondo”, ha ricordato Blinken. Il segretario di stato americano ha aggiunto che il suo paese è orgoglioso di collaborare con la Romania, per far fronte alle sfide globali e garantire la prosperità e il benessere dei nostri popoli.

    Pallamano – La Nazionale femminile di pallamano della Romania incontra, oggi, a Debrecen, in Ungheria, la squadra del Montenegro, nella seconda partita del girone B del Campionato Europeo. La competizione si svolge in Austria, Ungheria e Svizzera. Nella prima partita, le romene hanno sconfitto la Repubblica Ceca, mentre la squadra montenegrina ha superato la Serbia. Le prime due classificati si qualificheranno per i gironi principali. Si tratta della prima fase finale continentale con 24 squadre partecipanti.

     

  • Inasprimento delle pene per la tratta di esseri umani

    Inasprimento delle pene per la tratta di esseri umani

    Il Parlamento romeno ha inasprito le pene per i trafficanti di esseri umani, in un contesto di aumento dell’incidenza di questo fenomeno. Il disegno di legge, adottato dalla Camera dei Deputati, prevede che determinare o agevolare la prostituzione oppure ottenere benefici patrimoniali dall’esercizio della prostituzione da parte di uno o più minorenni sarà punito con la reclusione da 7 a 15 anni. Il reato sarà punito con la reclusione da 10 a 20 anni se è stato compiuto da chi ha già commesso un delitto contro la libertà e l’integrità sessuale, un reato di pornografia infantile, tratta di esseri umani, tratta di minori o sfruttamento della prostituzione.

    Il Parlamento ha introdotto nel Codice Penale, nella categoria del reato di sfruttamento, anche la costrizione delle persone a commettere atti previsti dalla legge penale. Pertanto, la tratta di esseri umani commessa da un funzionario pubblico nell’esercizio delle sue funzioni o da una persona che ha commesso in precedenza un reato tra quelli sopra elencati, sarà punita con la reclusione da 7 a 15 anni. I promotori della legge hanno dimostrato che attualmente esiste una pratica non uniforme riguardo ai reati di tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione nella sua forma aggravata, perpetrata con la coercizione, e che il nuovo atto normativo elimina questa carenza e introduce un trattamento giuridico uniforme a persone che commettono atti antisociali di simile gravità.

    I deputati romeni hanno rivolto la loro attenzione anche alle vittime di questi crimini, adottando anche un disegno di legge in base al quale lo Stato concederà assistenza legale gratuita e risarcimento finanziario alle vittime di violenza domestica, stupro, privazione illegale di libertà, schiavitù, tratta di esseri umani, traffico di bambini e sottomissione a lavori forzati. Secondo la legge, l’assistenza legale gratuita è concessa, tra gli altri, alle persone che siano state bersaglio di tentato omicidio o omicidio qualificato, vittime di reati di lesioni personali, reati di maltrattamento di minori, violenza familiare, privazione illegale di libertà, schiavitù, tratta di esseri umani, tratta di minori, sottomissione al lavoro forzato o obbligato, stupro, stupro di minori, violenza sessuale, violenza sessuale di minori, corruzione sessuale di minori, raccolta di minori a fini sessuali e molestie sessuali, tortura e pornografia infantile.

    L’assistenza legale gratuita è concessa anche ai familiari delle persone decedute a seguito dei reati di omicidio, omicidio qualificato, nonché dei reati dolosi che hanno provocato la morte della persona. L’importo dell’aiuto è pari a 5 stipendi minimi lordi, stabiliti per l’anno in cui la vittima ha presentato la richiesta di assistenza. Nel 2022, la Romania occupava un preoccupante primo posto nell’Unione Europea per quanto riguarda la tratta di esseri umani. Secondo la Commissione Europea, su 7.000 donne sfruttate ogni anno nell’UE, circa 3.000 erano romene. Inoltre, l’Agenzia nazionale contro la tratta di esseri umani rileva che, dal 2005 alla fine del 2023, in Romania sono state registrate 19.000 vittime del traffico di persone.

  • Priorità al Parlamento di Bucarest

    Priorità al Parlamento di Bucarest

    I senatori e i deputati hanno ripreso ieri i lavori della sessione autunnale. È l’ultima di questa legislatura, poiché il 1° dicembre, Festa Nazionale della Romania, si svolgeranno le elezioni politiche. Una priorità nella nuova sessione è il ddl destinato ad elevare la soglia di non tassazione delle pensioni a 3.000 lei (600 euro), rispetto agli attuali 2.000 lei (400 euro). Secondo Lucian Romaşcanu, il portavoce del PSD, al governo insieme al PNL, tra due settimane al massimo, la bozza di modifica della soglia di tassazione delle pensioni dovrebbe essere adottata dal Parlamento e promulgata dal presidente. Il disegno di legge era stato presentato dal PNL nel 2022.

    L’opposizione, invece, attraverso l’AUR (nazionalista), chiede la revisione della legge sulle pensioni, affinché vengano risolte alcune inequità lamentate da alcune categorie di pensionati. Da parte loro, i parlamentari dell’USR hanno annunciato di aver già presentato una proposta legislativa al riguardo. Altri progetti tenuti presenti dai parlamentari romeni sono volti a limitare la pubblicità del gioco d’azzardo e a proteggere i bambini dai maltrattamenti.

    Un tema prioritario è anche il progetto attraverso il quale la Romania invia un sistema missilistico Patriot alla confinante Ucraina. Il documento è stato avviato dal Ministero della Difesa a giugno, dopo una decisione al riguardo del Consiglio Supremo di Difesa del Paese. La presidente della Commissione Difesa del Senato, Nicoleta Pauliuc, del PNL, ha spiegato che, con questa donazione, la Romania dimostra di essere un fornitore di sicurezza nella zona. La senatrice ha precisato che, a seguito di questa donazione, non si pone il problema che la Romania rimanga senza protezione.

    “Abbiamo un contratto per l’acquisto di sette sistemi, due sono funzionali, nel senso che abbiamo le risorse umane per gestirli, altri due sono nella dotazione dell’Esercito romeno, mentre gli altri tre arriveranno sempre nella dotazione dell’Esercito romeno”, ha aggiunto la presidente della Commissione Difesa del Senato.

    Attraverso questo progetto, il Governo della Romania viene abilitato a intraprendere le azioni necessarie per la ricostituzione della capacità di difesa aerea con la base terrestre, legata al programma di dotazione essenziale “Sistema missilistico terra-aria a lunga gittata”, assegnando al governo degli Stati Uniti d’America dei contratti di stato tipo “Letter of offer and acceptance” specifici per il programma “foreign military sales” per l’acquisto di un sistema missilistico terra-aria PATRIOT configurazione 3+. Ciò include, tra l’altro, mezzi di trasporto, materiali, pezzi, equipaggimento di manutenzione, apparecchiature crittografiche e a regime speciale. Allo stesso tempo, il Ministero della Difesa viene abilitato a fornire le somme necessarie per pagare le tasse e le commissioni relative alla ricostituzione della capacità di difesa aerea terrestre.