Tag: Radio RAI

  • Rinnovato accordo collaborazione Radio Romania – Radio RAI

    Rinnovato accordo collaborazione Radio Romania – Radio RAI

    Il 4 luglio, Radio Romania e Radio RAI hanno firmato a Roma il rinnovo per i prossimi tre anni dell’accordo di collaborazione già esistente tra le due aziende. Lo riferisce Radio Romania in un comunicato. L’intesa è stata rinnovata nel contesto della partecipazione di Radio Romania agli ABU – RAI Days, un evento annuale che si propone di creare opportunità di collaborazione tra i broadcasters pubblici più importanti dell’Europa e dell’Asia.

    Avviato nel 2019, l’accordo di cooperazione tra Radio Romania e Radio RAI prevede l’intensificazione dell’acquisizione e dello scambio di programmi, la cooperazione nella formazione dei giornalisti e la facilitazione del loro accesso a progetti e workshop professionali, la partecipazione a festival, esposizioni e manifestazioni culturali, nonchè scambi di esperienza tramite visite di lavoro organizzate da entrambe le aziende.

    Il partenariato speciale tra Radio Romania e Radio Rai ha contribuito finora, attraverso numerosi progetti, programmi e iniziative realizzate in cooperazione al oppure al di là del microfono, alla promozione del dialogo interculturale tra la Romania e l’Italia e al sostegno della cospicua comunità romena che vive oggi nella Penisola, conclude il comunicato.

  • Rinnovato accordo collaborazione Radio Romania – Radio RAI

    Rinnovato accordo collaborazione Radio Romania – Radio RAI

    Il 4 luglio, Radio Romania e Radio RAI hanno firmato a Roma il rinnovo per i prossimi tre anni dell’accordo di collaborazione già esistente tra le due aziende. Lo riferisce Radio Romania in un comunicato. L’intesa è stata rinnovata nel contesto della partecipazione di Radio Romania agli ABU – RAI Days, un evento annuale che si propone di creare opportunità di collaborazione tra i broadcasters pubblici più importanti dell’Europa e dell’Asia.

    Avviato nel 2019, l’accordo di cooperazione tra Radio Romania e Radio RAI prevede l’intensificazione dell’acquisizione e dello scambio di programmi, la cooperazione nella formazione dei giornalisti e la facilitazione del loro accesso a progetti e workshop professionali, la partecipazione a festival, esposizioni e manifestazioni culturali, nonchè scambi di esperienza tramite visite di lavoro organizzate da entrambe le aziende.

    Il partenariato speciale tra Radio Romania e Radio Rai ha contribuito finora, attraverso numerosi progetti, programmi e iniziative realizzate in cooperazione al oppure al di là del microfono, alla promozione del dialogo interculturale tra la Romania e l’Italia e al sostegno della cospicua comunità romena che vive oggi nella Penisola, conclude il comunicato.

  • Radio România și Radio RAI au prelungit acordul de cooperare bilaterală

    Radio România și Radio RAI au prelungit acordul de cooperare bilaterală

    Luni, 4 iulie, la Roma, Radio România și Radio RAI au semnat prelungirea acordului de cooperare existent între cele două instituții pentru următorii 3 ani. Acordul a fost prelungit în contextul participării Radio România la ABU – RAI Days, un eveniment anual care își propune crearea unor oportunități de colaborare între cele mai importante companii de media publică din Europa și Asia.

    Inițiat în 2019, acordul de cooperare între Radio România și Radio RAI prevede intensificarea achiziției și a schimbului de programe, cooperare în formarea jurnaliștilor și în facilitatea accesului acestora la proiecte și workshop-uri profesionale, participarea la festivaluri, expoziții și manifestări culturale, precum și schimburi de experiențe prin vizite de lucru organizate de ambele instituții.

    Parteneriatul special între Radio România și Radio RAI a contribuit, până în prezent, cu numeroase proiecte, emisiuni și inițiative realizate în cooperare la și dincolo de microfon, la promovarea dialogului intercultural între România și Italia și la susținerea importantei comunități de români care trăiește astăzi în Peninsulă.

  • La Festa della Comunità

    La Festa della Comunità

    La Festa della Comunità è la coproduzione frutto della tre giorni di iniziative organizzate dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona sul finire dell’ottobre 2021. Eventi che hanno unito le celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri a percorsi storici e artistici dedicati ai giornalisti e agli operatori delle emittenti che aderiscono alla Comunità. Una visita nello splendore delle sale del Quirinale e alla caserma del Reggimento Corazzieri, la partecipazione alla Serata ProGrammatica, un incontro su Dante e un Poetry Slam per cogliere la modernità degli stimoli del Sommo Poeta. Tutto questo ha portato alla promozione di una coproduzione radiofonica che ha ricevuto tantissime adesioni e una varietà di contributi diffusi dalle radio dell’associazione:

    HRT Croazia Radio Fiume – Tradizione, orgoglio e passione: i cavalieri che affascinano l’Italia
    Radio Atene – Il Reggimento Corazzieri e Moto Guzzi. Settant’anni di sinergia
    Radio ICN New York – Dante Rap e Trap
    Radio Romania Internazionale – Il Quirinale, la Casa degli Italiani aperta al mondo
    Radio Vaticana – Il cuore in alto
    Rai Radio3 – Dante. Un’epopea pop
    Rai Alto Adige – La traduzione: ponte tra culture
    Rai Friuli Venezia Giulia – Il Reggimento Corazzieri e il Friuli Venezia Giulia
    Rai Sardegna – Due guide speciali: gli Angeli del Quirinale
    Rai Sicilia – Le calzature della Regina
    RSI Radiotelevisione Svizzera Italiana – Poeti di frontiera a singolar tenzone per celebrare la Vita Nova…e la nuova vita
    San Marino RTV – La virtù del servizio: le guardie d’onore della Repubblica da Roma a San Marino

    Visitate il sito della Comunità Radiotelevisiva Italofona per tutti i dettagli.

    Fonte: Comunità Radiotelevisiva Italofona

  • Radio Romania e Radio Rai, rappresentate nell’EBU Radio Committee

    Radio Romania e Radio Rai, rappresentate nell’EBU Radio Committee

    Il Direttore Relazioni Internazionali di Radio Romania, Dan Şanta, è stato eletto membro dell’European Broadcasting Union Radio Committee, nel corso della 25/a riunione delle emittenti aderenti all’EBU, svoltasi dal 10 al 12 aprile a Sofia. A sua volta, il responsabile di Rai Radio Techetè, Andrea Borgnino, è stato rieletto per un nuovo mandato a rappresentare Radio Rai nell’EBU Radio Committee.

    All’evento ospitato dalla Radio Nazionale della Bulgaria, erano presenti Graham Ellis (BBC) – rieletto presidente dell’EBU Radio Committee, Graham Dixon – EBU Head of Radio, Georgică Severin – Presidente Direttore Generale di Radio Romania, accanto a vertici e dirigenti delle emittenti nazionali dei vari Paesi aderenti all’EBU.

    Nell’ambito stessa riunione, sono stati eletti anche i vicepresidenti dell’EBU Radio Committee: Philippa de Roten (SRG SSR/RTS, Svizzera, Serge Schick (GRF/SRF, Francia) e René Zavoral (CR, Repubblica Ceca)

    Le radio pubbliche devono adattarsi in permanenza alle sfide dell’industria dei media, ma anche avvalersi delle nuove opportunità, per approfondire la relazione con gli ascoltatori, ha dichiarato il direttore Relazioni Internazionali di Radio Romania, Dan Şanta, spiegando che il ruolo dell’EBU Radio Committee è cruciale in tal senso.

  • Nachrichten, 07.03.2019

    Nachrichten, 07.03.2019

    Die ehemalige Chefin der rumänischen Antikorruptionsbehörde DNA, Laura Codruţa Kövesi, ist am Donnerstag in der Ermittlungsabteilung der Richter und Staatsanwälte in einem Fall verhört worden, in dem sie wegen Amtsmissbrauchs, Bestechung und falscher Zeugenaussage angeklagt wird. Kovesi, die die Anschuldigungen bestreitet, wurde in diesem Fall am 15. Februar vorgeladen, aber sie wurde damals nicht angehört, weil sie die Ablehnung des Staatsanwalts und des Abteilungsleiters wegen Befangenheit in diesem Fall anforderte. Die Anträge wurden jedoch abgelehnt. Der Fall, in dem Laura Codruţa Kovesi angeklagt wird, wurde in Dezember 2018 nach einer Beschwerde des ehemaligen Abgeordneten Sebastian Ghita eröffnet. Ghita war nach Serbien geflüchtet, nachdem er in mehreren Korruptionsfällen in Rumänien angeklagt wurde. Laura Codruta Kovesi kandidiert für das Amt des Europäischen Generalstaatsanwaltes. Ende Februar wurde sie von den CONT- und LIBE-Ausschüssen des Europäischen Parlaments für diese Position angehört, wobei sie nach der Abstimmung von beiden Ausschüssen an erster Stelle stand. Der Europäische Generalstaatsanwalt, der das Präsidium der Europäischen Staatsanwaltschaft führen wird, wird im gegenseitigen Einvernehmen vom Europäischen Parlament und vom EU-Rat ernannt.



    Die Antikorruptionsbehörde (DNA) hat am Donnerstag der Financial Times ein Schreiben übermittelt, in dem ein Teil der von Justizminister, Tudorel Toader der ehemaligen Leiterin der Behörde, Laura Codruţa Kövesi, vorgebrachten Anschuldigungen widerlegt werden.


    Die DNA belegte, dass die neue Abteilung für die Untersuchung der Richter und Staatsanwälte 275 Akten übernommen hat und nicht 1.422, wie vom Minister behauptet. Von Amts wegen wurden lediglich 12 % der Akten eröffnet und nicht 70 %, wie Toader dargelegt hat. Auch die Zahl der Untersuchungen wahrend Kövesis Amtszeit ist in Wirklichkeit viel kleiner, die meisten Akten wurden als unbegründet geschlossen, hei‎ßt es in den Schreiben der DNA. Die Financial Times hatte am Freitag einen Brief des Justizminister veröffentlicht, in dem dieser behauptete, Kövesi sei nicht für das Amt des EU-Staatsanwalts geeignet. Dem Minister zufolge sei Kovesi im vergangenen Jahr abgesetzt worden, weil sie das Gesetz überschritten habe und nicht weil sie korrupte Politiker untersucht hat.




    Zahlreiche Professoren und Studenten der Nationalen Hochschule für politische und administrative Studien (SNSPA) haben am Donnerstag in Bukarest an einer spontanen Protestdemonstration teilgenommen. Damit zeigten sich die Demonstranten solidarisch mit den Protesten der Richter und Staatsanwälte und schlossen sich den protestierdenden Kollegen aus anderen Universitäten und Universitätszentren an. Die protestierenden Professoren und Studenten verurteilen jeden Versuch der Regierung, die Justiz in Rumänien politisch unterzuordnen. Auch zahlreiche Schauspieler von mehreren Theatern in Bukarest und in anderen rumänischen Städten organisierten Protestaktionen als Zeichen der Solidarität mit den protestierenden Richtern und Staatsanwälten. Die kürzlich erlassene Eilverordnung Nr. 7/2019, die die Gesetze der Justiz ändert, wird von den Richtern und Staatsanwälten vehement kritisiert. Staatsanwälte und Richter von rund 80 Gerichten und Staatsanwaltschaften in mehr als der Hälfte der Landkreise Rumäniens haben seit mehr als einer Woche ihre Aktivität eingestellt, und Mahnwachen vor den Gerichten gehalten, als Protest gegen die Eilverordnung Nr. 7/2019.




    In Rom ist am Donnerstag ein Zusammenarbeitsabkommen zwischen Radio RAI und Radio Rumänien von delegierten RAI-Verwalter, Fabrizio Salini und den Intendanten und Generaldirektor des Rumänischen Hörfunks, Georgică Severin unterzeichnet worden. RAI mochte Programme für die in Italien lebenden Rumänen produzieren. Die Rumänen bilden, mit über 1 Mio. Menschen, die grö‎ßte ausländischen Volksgruppe in Italien.


    Im Dezember hat Radio Rumänien ein Abkommen mit Radio France unterzeichnet und handelt gegenwärtig mit der BBC ein solches aus.




    Die rumänische Premierministerin Viorica Dăncilă ist am Donnerstag, den letzten Tag ihres Besuchs in Brüssel, mit dem Verhandlungsführer der Europäischen Union für Brexit, Michel Barnier, zusammengekommen. Hauptthema der Gespräche war der Schutz der Rechte der EU-Bürger im Kontext des für den 29. März geplanten Brexits. Am Mittwoch, dem ersten Tag ihres Besuch in Brüssel, war Dancila mit dem Vizepräsidenten der Europäischen Kommission, Frans Timmermans, zusammengekommen, um die jüngsten Änderungen der rumänischen Justizgesetze zu erörtern. Der Vizepräsident der Europäischen Kommission äu‎ßerte seine wachsende Besorgnis über die jüngsten Entwicklungen in Fragen des Kooperations- und Kontrollverfahrens für Rumänien. Die zwei Würdenträger haben beschlossen, dass Experten aus Rumänien und der Europäischen Kommission nächste Woche zusammenkommen werden, um die betreffenden Fragen zu erörtern.




    Die Zusammenarbeit in Bereich der Finanzen und die weltweiten wirtschaftlichen und finanziellen Entwicklungen standen auf der Tagesordnung des Treffens des Gouverneurs der Zentralbank Rumäniens, Mugur Isarescu mit seinen chinesischen Amtskollegen, Gang Yi. Isărescu unternimmt von 28. Februar — 5 März einen offiziellen Besuch in Peking.




    Der EU-Rat hat am Donnerstag einen Beschluss zur Änderung des Zivilschutzmechanismus angenommen. Daher stärkt die EU ihre Kapazitäten zur Verbesserung der Risikoprävention und bietet den Mitgliedstaaten und anderen teilnehmenden Ländern zeitnahe Unterstützung bei Naturkatastrophen oder von Menschen verursachten Katastrophen. Das am Donnerstag im Rat “Justiz und Inneres” angenommene Gesetz sieht die Einrichtung einer zusätzlichen Reserve (rescEU) vor, um in Situationen zu helfen, in denen die vorhandenen allgemeinen Kapazitäten nicht ausreichen. Das Treffen des Rates Justiz und Inneres wird von der rumänischen Innenministerin Carmen Dan im Rahmen der rumänischen EU-Ratspräsidentschaft geleitet. Auf der Tagesordnung stehen auch die Zusammenarbeit auf europäischer Ebene im Bereich Justiz und Grenzsicherheit, die Reform des gemeinsamen europäischen Asylsystems und die Reaktion der EU auf Migration und Terrorismus. Am Freitag werden den Justizminister aktuelle Informationen über die Gründung der Europäischen Staatsanwaltschaft erhalten, die im Jahr 2020 aktiv werden sollte.




    Wetter: Morgen bleibt es weiterhin sehr warm in Rumanien. Der Himmel ist wechselhaft, teilweise bewölkt mit Schauer und moglicherweise Gewitter im Norden, Westen und in der Landesmitte. Die THT werden zwischen 12 und 22 Grad Celsius liegen.

  • Auguri dall’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli

    Auguri dall’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli

    Eventi politici ed economici, importanti visite istituzionali, il conferimento delle tessere di italofoni da parte della Farnesina a 30 personalità romene, i progetti di collaborazione tra Radio Romania e Radio Rai, fortemente appoggiati dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest, la partecipazione della Romania all’Expo Milano.



    Questi i principali momenti che hanno segnato le relazioni romeno-italiane nel 2015. Radio Romania li ha passati in rassegna con l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli. Sua Eccellenza ha rivolto i migliori auguri di Buon Natale e felicissimo 2016 ai connazionali e ai romeni.



  • Radio Romania 87: auguri da Radio Rai e Comunità Radiotelevisiva Italofona

    Radio Romania 87: auguri da Radio Rai e Comunità Radiotelevisiva Italofona

    87 anni addietro, il 1 novembre del 1928, alle 17.00, andava in onda il primo programma ufficiale dellemittente nazionale in Romania. Lallora Società di Diffusione Radiotelefonica trasmetteva lintervento inaugurale del prof. Dragomir Hurmuzescu, il primo presidente dellistituzione, poi notiziari, previsioni meteo, musica e la prima conferenza mandata in radio, intitolata “La poesia popolare romena” di Horia Furtuna.



    I primi programmi trasmessi dalla Romania allestero erano programmi musicali. Negli anni successivi, cominciavano i notiziari in francese e tedesco e, dal 6 luglio 1939, quelli in italiano. Nello stesso 1939, veniva inaugurato anche un programma dedicato agli Stati Uniti, prima della partecipazione romena allEsposizione Universale di New York.



    Sempre nel 1928 veniva fondata anche lOrchestra Nazionale della Radio, su iniziativa del compositore Mihai Jora, al quale è intitolata oggi anche la nostra sala concerti.



    In un messaggio a Radio Romania, la Segretaria Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Loredana Cornero, del Dipartimento Relazioni Istituzionali e Internazionali della Rai ci ha rivolto i migliori auguri, auspicando di portare avanti le iniziative comuni.



    In occasione della XV edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, svoltasi dal 19 al 24 ottobre 2015, la Comunità Radiotelevisiva Italofona ha lanciato la coproduzione “Musica e poesia son due sorelle”, cui hanno partecipato 8 radio aderenti: RadioRai, Radio Malta, Radio Capodistria, Radio San Marino, Radio Svizzera italiana, Radio Romania, Radio Colonia e Radio Vaticana.



  • 8 radio in coproduzione per Settimana Lingua Italiana nel Mondo

    8 radio in coproduzione per Settimana Lingua Italiana nel Mondo

    In occasione della Settimana della lingua italiana nel mondo, dedicata a “Litaliano della musica, la musica dellitaliano”, la Comunità Radiotelevisiva italofona lancia la nuova coproduzione radiofonica “Musica e poesia son due sorelle”.



    Si tratta di otto trasmissioni radiofoniche realizzate da altrettante emittenti aderenti alla CRI ognuna dedicata ad un decennio a partire dal 1945 fino ai giorni nostri.



    Partecipano RadioRai, Radio Malta, Radio Capodistria, Radio San Marino, Radio Svizzera italiana, Radio Romania, Radio Colonia e Radio Vaticana.



    La coproduzione “Musica e poesia son due sorelle” andrà in onda sulle diverse radio italofone a partire da lunedì 19 ottobre, data di inizio della Settimana della lingua italiana. A Radio Romania Internazionale, le puntate andranno in onda per tutta la settimana, nel programma delle 17.00 (le 16.00 in Italia).



    La Comunità Radiotelevisiva Italofona ricorda in un comunicato che il progetto si inserisce nel filone di impegno della Comunità italofona su “Litaliano della musica, la musica dellitaliano”, che ha visto Nicoletta Maraschio, presidente onoraria dellAccademia della Crusca, ospite donore dellassemblea annuale della Comunità svoltasi il 21 settembre scorso a Torino. La presidente ha aperto i lavori introducendo il tema e presentando in anteprima il volume di Ilaria Bonomi e Vittorio Coletti “Litaliano della musica nel mondo”.



    Sempre in chiave di valorizzazione e diffusione della lingua italiana attraverso la musica è stato stipulato il Protocollo dintesa triennale firmato con lUniversità per Stranieri di Siena e lAssociazione Musicale Tito Gobbi. Laccordo “Adotta un cantante – Per la promozione della lingua italiana attraverso lopera lirica” prevede la fornitura di un corso di perfezionamento di lingua italiana per i giovani artisti stranieri che intraprendono la carriera di cantanti dopera. Questanno il corso è stato assegnato al giovane tenore turco Murat Can Guvem.


    Maggiori dettagli sul sito della Comunità Radiotelevisiva Italofona.




    Radio Rai: 1945 – 1955





    Radio Malta: 1955 – 1965





    Radio Capodistria: 1965 – 1975





    Radio San Marino: 1975 – 1985





    Radio Svizzera Italiana: 1985 – 1995





    Radio Romania: 1995 – 2005






    Radio Vaticana: l’italiano nella musica napoletana






    Radio Colonia: intervista a Etta Scollo, artista italiana residente a Berlino


  • Arad – città multiculturale e multiconfessionale

    Arad – città multiculturale e multiconfessionale

    Multiculturalismo e multiconfessionalità sono le parole che definiscono alla meglio la bella città di Arad, capoluogo dell’omonima provincia dell’estremità occidentale della Romania.



    Una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, con tanti luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana.



    Alla scoperta di questa zona sono andate quest’anno, dal 28 agosto al 4 settembre, anche Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana, per percorere La Via di Arad – un cammino in una terra di confine.



    Il progetto è stato organizzato da Radio Romania, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, con il sostegno del Comune di Arad, del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e del Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    L’iniziativa è stata anche citata come esempio di diplomazia culturale in occasione della visita che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha fatto a luglio a Bucarest.



    La Basilica Papale di Maria Radna a Lipova, la Chiesa dei bulgari cattolici di Vinga, il monastero di Hodos – Bodrog, ritenuto il più antico stabilimento monastico ortodosso sul territorio della Romania, la Via del Vino a Minis, le città di Arad e Timisoara, candidate al titolo di capitale europea della cultura nel 2021, hanno costituito le principali tappe del cammino.



    A presentare ai giornalisti camminatori le bellezze di Arad proprio il sindaco della città, Gheorghe Falca, accogliendoli nel Palazzo del Comune, un vero gioiello architettonico. Tanti palazzi, tra cui spicca quello della Cultura, accanto all’edificio del Teatro Ioan Slavici, la Chiesa Cattolica intitolata a Sant’Antonio di Padova, la Chiesa Rossa (luterana), accanto alle Cattedrali ortodosse – vecchia e nuova, la Chiesa serba, sinagoghe e tanti altri monumenti rappresentativi, in un mix di stile barocco, neo-rinascimentale, neo-gotico oppure seccession.



    Il forte in stile Vauban fu costruito nella seconda metà del Settecento, per volontà di Maria Teresa stessa. Una volta prigione imperiale – ospitò persino Gavrilo Princip, l’assassino dell’arciduca Francesco Ferdinando – il forte è oggi caserma. Tanta effervescenza in questa città attraversata dal fiume Mures, confine settentrionale della regione storica del Banato.



    I 5.000 italiani stanno bene ad Arad, ci spiega il console onorario d’Italia, Roberto Sperandio. Bella la serata ecumenica, tra la messa alla Cattedrale ortodossa e quella (in ungherese) alla Chiesa Cattolica di Sant’Antonio di Padova.



    Spiritualità, ospitalità e bellezza sono le tre parole con le quali la giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha riassunto l’esperienza del recente viaggio in Romania, raccontandola anche per i programmi in lingua romena della sua emittente.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, e percorsa da Radio Romania e Radio Rai nel 2013, anche La Via di Arad ha avuto come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela. Il loro ideatore e conduttore, lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, è tornato anche quest’anno in Romania.



    Nel loro cammino, i giornalisti sono stati affiancati da Angela Loi, Segretario di Legazione presso l’Ambasciata d’Italia, e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro.



    La Via di Arad – un cammino in una terra di confine rappresenta un progetto molto importante, che continua quello che sta diventando una tradizione: presentare al pubblico romeno e italiano le bellezze della Romania, ha sottolineato, da parte sua, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.



  • Farnesina: Via di Arad, esempio di diplomazia culturale

    Farnesina: Via di Arad, esempio di diplomazia culturale

    Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai è tornata in Romania per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale, in una regione che costituisce un modello di dialogo interculturale e interconfessionale in Europa.



    Il progetto La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, svoltosi dal 28 agosto al 4 settembre, e al quale si è affiancata quest’anno anche Radio Vaticana, è stato organizzato da Radio Romania in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, e con il sostegno del Comune di Arad, del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e del Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    Il progetto è stato anche citato come esempio di diplomazia culturale in occasione della recente visita del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Bucarest, come rileva un comunicato della Farnesina.



    I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana hanno raccontato agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana.



    La Basilica Papale di Maria Radna a Lipova, la Chiesa dei bulgari cattolici di Vinga, il monastero di Hodos – Bodrog, ritenuto il più antico stabilimento monastico ortodosso sul territorio della Romania, la Via del Vino a Minis, le città di Arad e Timisoara, candidate al titolo di capitale europea della cultura nel 2021, hanno costituito le principali tappe del cammino. Ad Arad, i camminatori sono stati accolti anche dal sindaco della città, Gheorghe Falca.



    Spiritualità, ospitalità e bellezza sono le tre parole con le quali la giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha riassunto l’esperienza del recente viaggio in Romania, raccontandola anche per i programmi in lingua romena della sua emittente.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, anche La Via di Arad ha come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela. Il loro ideatore e conduttore, lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, è tornato anche quest’anno in Romania, insieme alla curatrice dei programmi, Giovanna Savignano.



    Nel loro cammino, i giornalisti sono stati affiancati da Angela Loi, Segretario di Legazione presso l’Ambasciata d’Italia, e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro, che hanno raccontato, a loro volta, a Radio Romania, l’esperienza del viaggio.



    La Via di Arad – un cammino in una terra di confine rappresenta un progetto molto importante, che continua quello che sta diventando una tradizione: presentare al pubblico romeno e italiano le bellezze della Romania, ha sottolineato, da parte sua, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.


  • Farnesina: La Via di Arad – cammino in una terra di confine, esempio di diplomazia culturale

    Farnesina: La Via di Arad – cammino in una terra di confine, esempio di diplomazia culturale

    Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai è tornata in Romania per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale, in una regione che costituisce un modello di dialogo interculturale e interconfessionale in Europa.



    Il progetto La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, svoltosi dal 28 agosto al 4 settembre, e al quale si è affiancata quest’anno anche Radio Vaticana, è stato organizzato da Radio Romania in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, e con il sostegno del Comune di Arad, del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e del Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    Il progetto è stato anche citato come esempio di diplomazia culturale in occasione della recente visita del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Bucarest, come rileva un comunicato della Farnesina.



    I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana hanno raccontato agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana.



    La Basilica Papale di Maria Radna a Lipova, la Chiesa dei bulgari cattolici di Vinga, il monastero di Hodos – Bodrog, ritenuto il più antico stabilimento monastico ortodosso sul territorio della Romania, la Via del Vino a Minis, le città di Arad e Timisoara, candidate al titolo di capitale europea della cultura nel 2021, hanno costituito le principali tappe del cammino. Ad Arad, i camminatori sono stati accolti anche dal sindaco della città, Gheorghe Falca.



    Spiritualità, ospitalità e bellezza sono le tre parole con le quali la giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha riassunto l’esperienza del recente viaggio in Romania, raccontandola anche per i programmi in lingua romena della sua emittente.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, anche La Via di Arad ha come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela. Il loro ideatore e conduttore, lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, è tornato anche quest’anno in Romania, insieme alla curatrice dei programmi, Giovanna Savignano.



    Nel loro cammino, i giornalisti sono stati affiancati da Angela Loi, Segretario di Legazione presso l’Ambasciata d’Italia, e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro, che hanno raccontato, a loro volta, a Radio Romania, l’esperienza del viaggio.



    La Via di Arad – un cammino in una terra di confine rappresenta un progetto molto importante, che continua quello che sta diventando una tradizione: presentare al pubblico romeno e italiano le bellezze della Romania, ha sottolineato, da parte sua, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.



  • Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana sulla Via di Arad

    Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana sulla Via di Arad

    Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai torna nel nostro Paese per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale, in una regione che costituisce un modello di dialogo interculturale e interconfessionale in Europa.



    Il progetto La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, che si svolge dal 28 agosto al 4 settembre, e al quale si affianca quest’anno anche Radio Vaticana, è organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa. A sua volta, la Comunità Radiotelevisiva Italofona, di cui Radio Rai e Radio Vaticana sono membri fondatori e Radio Romania membro associato, appoggia e patrocina il nuovo progetto, sostenuto anche dal Comune di Arad, dal Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e dal Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, anche La Via di Arad ha come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela.



    I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana racconteranno agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana. Nel loro cammino, i giornalisti saranno accompagnati da un funzionario dell’Ambasciata d’Italia e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.



    Lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, l’ideatore dei Radiopellegrinaggi della Rai, che conduce continuamente ogni anno a partire dal 2004, ha parlato a Radio Romania delle sue aspettative dal nuovo cammino in Romania.


  • Card.Meisner, Inviato Speciale di Papa Francesco a Maria Radna in Romania

    Card.Meisner, Inviato Speciale di Papa Francesco a Maria Radna in Romania

    Celebrazione liturgica con migliaia di fedeli il 2 agosto a Lipova, in provincia di Arad (ovest della Romania), per l’inaugurazione del complesso conventuale della Basilica Maria Radna, consacrata alla Madonna, in seguito ai lavori di restauro. Papa Francesco ha nominato l’Em.mo Card. Joachim Meisner, Arcivescovo emerito di Colonia, Suo Inviato Speciale.



    Avviati due anni fa, i lavori sono stati finanziati da fondi europei per un valore di 10 milioni di euro. Il complesso inagurato oggi include una biblioteca con 10.000 volumi antichi, un museo, una mostra permanente, ma anche sale conferenza.



    Il Convento francescano di Maria Radna, il più importante luogo di pellegrinaggio cattolico della Romania occidentale, custodisce anche un’icona miracolosa. Stando ai documenti, la prima chiesa venne eretta nel 1520, però fu distrutta per due volte – sotto il dominio turco e successivamente da un incendio.



    Eppure, l’icona della Madonna non fu distrutta ne’ dai turchi, ne’ dall’incendio, per cui, rimanendo intatta, è considerata miracolosa.



    L’attuale chiesa è stata consacrata nel 1767, e nel 1992 Papa Giovanni Paolo II l’ha elevata a Basilica Minore Pontificia. Ogni anno, il complesso conventuale di Maria Radna è visitato da oltre 80.000 pellegrini. In seguito ai lavori di restauro, sarà inserito in un circuito turistico internazionale.



    La Basilica di Maria Radna sarà una tappa importante del radiopellegrinaggio La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, che Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana percorreranno insieme tra fine agosto e i primi di settembre in questa regione della Romania.


    Fonte foto: Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica Arad

  • Radio Romania – ABU: le conclusioni della Conferenza Media2020

    Radio Romania – ABU: le conclusioni della Conferenza Media2020

    L’impatto della socializzazione in rete nel paesaggio mediatico mondiale ha costituito un altro tema di dibattito alla conferenza Media2020 – Bringing Media to the Future, organizzata da Radio Romania e l’Asia-Pacific Broadcasting Union (ABU) dal 30 giugno al 1 luglio a Bucarest. L’evento ha riunito a Bucarest manager e rappresentanti di broadcasters di Europa, Asia, America e Australia.



    Piattaforme quali Google, Facebook, Youtube, Flickr o Twitter hanno miliardi di utenti in grado di influenzare direttamente la percezione pubblica. A questo punto, i media tradizionali stanno cercando delle soluzioni volte a consentire loro sia di mantenere il rigore professionale che adeguarsi alle nuove esigenze di informazione del pubblico.



    A moderare la sessione dedicata al giornalismo partecipativo e ai social media lo scrittore Sergio Valzania, già vicedirettore di Radio Rai. La cosa più interessante è stata il rapporto individuato fra i social media e la broadcasting tradizionale, spiega Sergio Valzania, aggiungendo, in riferimento alla conferenza, che a livello strategico, la cosa più importante è la dimostrazione che ha dato Radio Romania della sua capacità di essere un operatore proprio di servizio pubblico nel senso più elevato, cioè di avere la capacità di raccordare realtà diverse nel campo della comunicazione e di permettere a noi, che veniamo da altre radio, di gettare uno sguardo su delle realtà interessantissime, perchè profondamente diverse da quelle con le quali siamo abituti a confrontarci, ha aggiunto Sergio Valzania.



    Presente alla conferenza di Bucarest, Marco Zita, manager e cofondatore di Finzioni Productions, ha messo in risalto l’importanza di un simile dibattito nei nostri giorni, un dibattito che richiede ulteriori sviluppi.



    La conferenza di Bucarest – una prima nel paesaggio mediatico mondiale – ha aperto nuove prospettive. Dall’Europa hanno partecipato rappresentanti delle più grandi aziende media di Gran Bretagna, Italia, Santa Sede, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Belgio.



    La sostanza della conferenza è stata del tutto speciale. Voglio ringraziare particolarmente Radio Romania per aver fatto qualcosa di nuovo, per aver costruito un ponte tra l’Europa e l’Asia. Abbiamo discusso dei problemi affrontati e più parliamo, collaboriamo, e condividiamo esperienze, più successo avremo, ha detto il vicedirettore della BBC, Graham Ellis.



    Amfitrione della riunione, il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu, ha riassunto i due giorni di dibattito.



    Credo che sia stato un successo e che la Romania, Bucarest e Radio Romania abbiano dimostrato che siamo in grado di poter generare cose importanti, che siamo un partner affidabile e che – come ho trasmesso ai partecipanti – la porta di Radio Romania resta aperta a partenariati di questo tipo e non solo. Abbiamo dei valori comuni in cui crediamo, la missione pubblica è quasi la stessa ovunque nel mondo e, dall’informazione alla cultura, educazione o tecnologia, praticamente tutti i media, pubblici o privati, devono stare e andare avanti insieme, ha concluso il Presidente Direttore Generale di Radio Romania.