Tag: Radio Romania Internazionale

  • Buon Natale con la Comunità Radiotelevisiva Italofona!

    Buon Natale con la Comunità Radiotelevisiva Italofona!

    La Comunità Radiotelevisiva Italofona celebra insieme anche il Natale, rilevando una volta in più lintensità del suo “fare Comunità”, di cui ha dato prova anche lungo il difficilissimo anno che sta per concludersi. E ugualmente un momento di bilancio, con la fine dellanno che si sta avvicinando, spiega per le Voci Italofone la segretaria generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Maria du Bessé, responsabile della promozione della lingua e cultura italiana delle Relazioni Internazionali e Affari Europei della RAI, passando in rassegna i momenti salienti del 2020.



    “Un anno segnato da unemergenza drammatica: la pandemia ha sconvolto la vita di tutti noi e ha pesato anche sul programma delle nostre iniziative”, ricorda la segretaria generale della CRI, passando in rassegna i progetti portati avanti, nonostante tutte le difficoltà, magari con modalità nuove: le coproduzioni, il programma di scambio, ma anche eventi come Poetry Slam, promossa a ottobre dallAmbasciata di Svizzera in Italia e dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona, in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, prima di una nuova chiusura. Un altro riferimento del 2020 è stato lAssemblea Generale, che ha rinnovato il Comitato Direttivo della Comunità, spiega ancora Maria du Bessé, mettendo in evidenza soprattutto la capacità di reazione della CRI.



    “Questanno è stato un importante banco di prova ed è esemplare la coproduzione “Quando cè la Comunità”, lanciata in primavera, in piena pandemia, che ha dimostrato la capacità di reazione della nostra associazione. Tutti dovevamo fronteggiare qualcosa di sconosciuto, ma la Comunità non si è fermata”, aggiunge Maria du Bessé, rinnovando i ringraziamenti a tutte le emittenti e a tutti gli amici della CRI che hanno risposto a questa bella iniziativa. “Abbiamo toccato con mano la forza anche di un sistema valoriale che guida il nostro operato. Non a caso la coproduzione era centrata sulla parola “Comunità”: il racconto dellemergenza coronavirus nei vari Paesi, declinato attraverso questa parola. E oggi tutti noi sentiamo con maggiore intensità il senso profondo della parola “Comunità”: lavoro comune, condivisione, solidarietà, individuare insieme soluzioni e nuove strade e percorrerle insieme, ha detto ancora la segretaria generale della CRI, rivolgendo a tutti un caloroso augurio di serenità.



    Una serenità che risplende ogni anno prima di Natale con uno dei momenti più attesi dallintero mondo: linaugurazione del presepe e lilluminazione dellAlbero di Natale a Piazza San Pietro in Vaticano. Questanno, labete è arrivato dalla Slovenia, mentre il presepe da Teramo, in particolare da Castelli, un villaggio famoso per il suo lavoro sulla ceramica, spiega il collega Rosario Tronnolone di Radio Vaticana. Ed è realizzato dagli alunni e dai docenti del Liceo artistico statale di Castelli, che ha dedicato un decennio – tra il 1965 e il 1975 – proprio ad unattività didattica legata al tema natalizio.



    Per il Natale 2020, in Vaticano sono stati portati alcuni pezzi di questa importante collezione, aggiunge Rosario Tronnolone, ricordando che la tradizione di avere un albero di Natale a Piazza San Pietro venne introdotta da Giovanni Paolo II nel 1982. Anche la Romania ha regalato allo stesso Papa Wojtyla un Albero di Natale nel 2001, due anni dopo il la sua storica visita a Bucarest nel 1999, il primo viaggio di un Sommo Pontefice in un Paese a maggioranza ortodossa. Labete proveniva dai Monti Carpazi Orientali, “cuore della bella e cara Romania”, come lha definita il Papa stesso in quella occasione.



    Dopo aver regalato un albero al Vaticano anche nel 1996, la Slovenia ha inviato questanno un abete rosso di 75 anni, alto 28 metri, per un diametro di 70 cm. Gli adobbi che lo ornano sono frutto della collaborazione tra nonni e nipotini sloveni, per creare – anche in questo periodo di emergenza sanitaria – un collegamento così bello e tenero tra generazioni diverse, aggiunge il nostro collega di Radio Vaticana.



    Un significativo gesto di amicizia del Governo di Lubiana in vista della Presidenza slovena del Consiglio dellUnione Europea, nel secondo semestre del 2021, spiega, a sua volta, Donatella Pohar, caporedattrice di Radio Capodistria e vicepresidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona. Limponente abete rosso proviene dalla zona di Kocevje della Slovenia meridionale, unarea ricoperta dalle foreste al 90% ed inserita nella lista del patrimonio dellUNESCO. Per il territorio sloveno, labete rosso rappresenta la specie arborea più importante dal punto di vista economico e, fin dai tempi più antichi, è simbolo della fertilità, aggiunge Donatella Pohar.



    E mentre nella maggior parte dei Paesi europei un Natale senza neve è quasi inconcepibile, lArgentina è in piena estate. In tempi normali, si pensa alle vacanze, si mangia gelato e si va al mare. Ma questo Natale sarà diverso, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, ci racconta il collega Marcelo Chelo Ayala di RAE Argentina. Comunque sia, le tradizioni natalizie provenienti dallItalia si conservano lo stesso. Per la notte del 24 dicembre, sono parecchie le persone che preparano le stesse ricette che cucinavano i propri genitori o nonni italiani, aggiunge il nostro amico doltreoceano, passando in rassegna le tradizioni natalizie nel paese sudamericano.



    La grande Festa della Natività del Signore porta tuttuna serie di rituali specifici anche in Romania, Paese a maggioranza ortodossa, dove le celebrazioni iniziano il 6 dicembre, con la Festa di San Nicola per concludersi il 7 gennaio, con la Festa di San Giovanni Battista. Per i bambini romeni, Babbo Nicola – come la Befana – riempie di regali, soprattutto dolci, le scarpe pulite messe alla porta di casa. Le tradizioni di Natale si sono meglio conservate soprattutto negli ambienti rurali, dove gli auguratori vanno da una casa allaltra per annunciare la Natività. E la più bella e antica tradizione delle feste romene, tramandata da centinaia di anni.



    Gli auguratori indossando maschere, in riti tra cui spiccano le tradizionali “danze” dellorso o della capra, per allontanare gli spiriti malvagi. Unusanza precristiana che si è sovrapposta lungo il tempo a quella cristiana. La danza dellorso, ad esempio, riveste in alcune regioni un significato di purificazione e fertilità della terra per lanno che verrà. Naturalmente, lattuale emergenza pandemica impone restrizioni anche agli assembramenti dei gruppi di auguratori.



    Distanti ma vicini, rivolgiamo i migliori auguri di Buon Natale e Buon Anno a tutti i colleghi, amici e ascoltatori della nostra Comunità Radiotelevisiva Italofona!




  • La Personalità del 2020 a Radio Romania Internazionale

    La Personalità del 2020 a Radio Romania Internazionale

    Radio Romania Internazionale continua il tradizionale sondaggio rivolto ai suoi ascoltatori e agli utenti di Internet e reti sociali, anche in questo talmente complicato e difficile anno per tutti noi, a causa della pandemia di COVID-19.

    Vi invitiamo, quindi, a valutare quali delle personalità del presente hanno segnato di più, in senso positivo, l’andamento dell’umanità nell’anno che sta per concludersi. In base alle vostre opzioni, la nostra emittente nominerà La personalità del 2020 a Radio Romania Internazionale.

    Chi potrebbe essere e soprattutto perché? Sarà una persona di notorietà oppure sconosciuta al grande pubblico, che, però, vanta una storia esemplare? Come al solito, la risposta appartiene a voi.

    Aspettiamo le vostre proposte, accompagnate dalle motivazioni, direttamente sul sito www.rri.ro, inviando un commento all’articolo, via e-mail, all’indirizzo ital@rri.ro, su Facebook, Twitter e LinkedIn, sempre come commento, su WhatsApp al numero +40744312650, via fax al numero +40 21 3190562, o per posta (con la menzione che i servizi postali sono soggetti a disagi a causa dalla pandemia), all’indirizzo Via Generale Berthelot 60-64, CAP 010165, casella postale 111, Bucarest, Romania.

    Vi ricordiamo che, in base alle vostre scelte, la Persona del 2019 a RRI è stata designata Greta Thunberg, preceduta nel 2018 dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel. Nel 2017, il titolo è andato alla grande tennista romena Simona Halep, mentre nel 2016 al presidente americano, Donald Trump.

    La personalità del 2020 a RRI sarà annunciata nei nostri programmi e sulle reti sociali il 1 gennaio 2021.

  • Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale

    Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale

    Oggi, 1 novembre, nel 92/o anniversario della radio pubblica romena, Radio Romania Internazionale vi dà un caloroso benvenuto alla Giornata dell’Ascoltatore! Una giornata che ci trova in un anno del tutto particolare, in senso negativo, per l’intera umanità. Le vite di tutti noi sono state sconvolte dalla pandemia di COVID-19. Quindi, vi abbiamo chiesto quali sono le vostre fonti di informazione sulla pandemia e come riuscite ad operare un’accurata scelta tra le notizie vere e quelle false? Che ruolo svolge la radio pubblica in tempi di pandemia? Che ruolo svolge una radio internazionale in questo periodo di incertezza sociale prolungata? Ringraziamo Luigi Cobisi, segretario generale di Italradio, l’Osservatorio della Radiofonia Internazionale in lingua italiana, Paolo Morandotti, coordinatore sceientifico Italradio, Stefano Citterio, Donato Riccardi, Carlo Giordani per i contributi alla Giornata dell’Ascoltatore! Radio Romania Internazionale rivolge a tutti i suoi amici ascoltatori e utenti i migliori auguri di ogni bene e tanta salute!




  • Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale

    Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale


    Oggi, 1 novembre, nel 92/o anniversario della radio pubblica romena, Radio Romania Internazionale vi dà un caloroso benvenuto alla Giornata dellAscoltatore! Una giornata che ci trova in un anno del tutto particolare, in senso negativo, per lintera umanità. Le vite di tutti noi sono state sconvolte dalla pandemia di COVID-19. Quindi, vi abbiamo chiesto quali sono le vostre fonti di informazione sulla pandemia e come riuscite ad operare unaccurata scelta tra le notizie vere e quelle false? Che ruolo svolge la radio pubblica in tempi di pandemia? Che ruolo svolge una radio internazionale in questo periodo di incertezza sociale prolungata? Ringraziamo Luigi Cobisi, segretario generale di Italradio, lOsservatorio della Radiofonia Internazionale in lingua italiana, Paolo Morandotti, coordinatore sceientifico Italradio, Stefano Citterio, Donato Riccardi, Carlo Giordani per i contributi alla Giornata dellAscoltatore! Radio Romania Internazionale rivolge a tutti i suoi amici ascoltatori e utenti i migliori auguri di ogni bene e tanta salute!




  • Giornata Radio Romania:  in italiano da Bucarest dal 1939, gli auguri della CRI

    Giornata Radio Romania: in italiano da Bucarest dal 1939, gli auguri della CRI

    Passano gli anni, ma il mezzo radiofonico – e Radio Romania non ne fa eccezione a questa virtù – non invecchia mai, capace di creare un legame speciale con gli ascoltatori, di far compagnia senza essere invadente, di sapere, informare, intrattenere e approfondire. Così la Segretaria generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Maria du Bessé, responsabile della promozione della lingua e cultura italiana delle Relazioni Internazionali e Affari Europei della RAI, nel messaggio augurale rivolto a nome della CRI a Radio Romania nel 92/o compleanno.



    Infatti, il 1 novembre del 1928, alle 17.00, andava in onda il primo programma ufficiale dell’emittente nazionale in Romania. L’allora Società di Diffusione Radiotelefonica trasmetteva l’intervento inaugurale del prof. Dragomir Hurmuzescu, il primo presidente dell’istituzione, poi notiziari, previsioni meteo, musica e la prima conferenza mandata in radio, intitolata La poesia popolare romena di Horia Furtună.



    I primi programmi trasmessi dalla Romania all’estero erano programmi musicali. Negli anni successivi, cominciavano i notiziari in francese e tedesco e, dal 6 luglio 1939, quelli in italiano, aspetto ricordato dalla Segretaria generale della CRI nel suo messaggio. Anche in questo si riconosce il ruolo importante di Radio Romania, dice Maria du Bessé, ricordando la nostra lunga e proficua collaborazione, basata veramente sulla condivisione di obiettivi e un lavoro comune.



    In occasione della XXXV Assemblea Generale dell’associazione, svoltasi il 20 ottobre scorso, Radio Romania Internazionale è stata eletta nel Comitato Direttivo della Comunità Radiotelevisiva Italofona.



  • Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale

    Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale

    Carissimi amici, domenica 1 novembre, proprio nell’anniversario della Radio pubblica romena, vi diamo appuntamento alla Giornata dell’Ascoltatore a Radio Romania Internazionale.

    Il 2020 è stato un anno del tutto particolare, in senso negativo, per l’intera umanità. Le vite di tutti noi sono state sconvolte dalla pandemia di COVID-19. Le misure restrittive adottate dalle autorità, nonchè la convivenza con un nemico invisibile hanno cambiato fondamentalmente le nostre abitudini. Il distanziamento fisico, l’uso della mascherina protettiva, le misure di igiene raccomandate insistentemente dalle autorità, le lezioni online, il lavoro da remoto compongono la nostra routine quotidiana.

    Chiusi in casa durante il lockdown, senza poter vedere amici e parenti, andare al ristorante o a vedere uno spettacolo, senza viaggiare all’estero, abbiamo avuto e abbiamo bisogno di informazioni vere e accertate. Purtroppo, la pandemia ha portato anche un’esplosione di notizie false, disinformazioni, notizie sensazionalistiche, lanciate nello spazio pubblico con o senza intenzione, soprattutto tramite le reti sociali.

    Per la Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale, vi rivolgiamo alcune domande: quali sono le vostre fonti di informazione sulla pandemia e come riuscite ad operare un’accurata scelta tra le notizie vere e quelle false? Che ruolo svolge la radio pubblica in tempi di pandemia? Che ruolo solge una radio internazionale in questo periodo di incertezza sociale prolungata?

    Aspettiamo con interesse le vostre opinioni per inserirle nei nostri programmi speciali del 1 novembre! Le potete inviare via e-mail, all’indirizzo ital@rri.ro, su Facebook oppure come commenti all’articolo sul nostro sito www.rri.ro. Se desiderate, potete inviarci le risposte come audioregistrazioni su WhatsApp, al numero +40744312650, oppure ci potete inviare il vostro numero di telefono e vi chiameremo dallo studio per registrare i vostri messaggi. Vi ringraziamo tanto!

  • Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale

    Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale

    Carissimi amici, domenica 1 novembre, proprio nell’anniversario della Radio pubblica romena, vi diamo appuntamento alla Giornata dell’Ascoltatore a Radio Romania Internazionale.

    Il 2020 è stato un anno del tutto particolare, in senso negativo, per l’intera umanità. Le vite di tutti noi sono state sconvolte dalla pandemia di COVID-19. Le misure restrittive adottate dalle autorità, nonchè la convivenza con un nemico invisibile hanno cambiato fondamentalmente le nostre abitudini. Il distanziamento fisico, l’uso della mascherina protettiva, le misure di igiene raccomandate insistentemente dalle autorità, le lezioni online, il lavoro da remoto compongono la nostra routine quotidiana.

    Chiusi in casa durante il lockdown, senza poter vedere amici e parenti, andare al ristorante o a vedere uno spettacolo, senza viaggiare all’estero, abbiamo avuto e abbiamo bisogno di informazioni vere e accertate. Purtroppo, la pandemia ha portato anche un’esplosione di notizie false, disinformazioni, notizie sensazionalistiche, lanciate nello spazio pubblico con o senza intenzione, soprattutto tramite le reti sociali.

    Per la Giornata dell’Ascoltatore 2020 a Radio Romania Internazionale, vi rivolgiamo alcune domande: quali sono le vostre fonti di informazione sulla pandemia e come riuscite ad operare un’accurata scelta tra le notizie vere e quelle false? Che ruolo svolge la radio pubblica in tempi di pandemia? Che ruolo solge una radio internazionale in questo periodo di incertezza sociale prolungata?

    Aspettiamo con interesse le vostre opinioni per inserirle nei nostri programmi speciali del 1 novembre! Le potete inviare via e-mail, all’indirizzo ital@rri.ro, su Facebook oppure come commenti all’articolo sul nostro sito www.rri.ro. Se desiderate, potete inviarci le risposte come audioregistrazioni su WhatsApp, al numero +40744312650, oppure ci potete inviare il vostro numero di telefono e vi chiameremo dallo studio per registrare i vostri messaggi. Vi ringraziamo tanto!

  • Voci Italofone, nuova trasmissione a Radio Romania Internazionale

    Voci Italofone, nuova trasmissione a Radio Romania Internazionale

    Nel 2020, che segna il 35/o anniversario della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Radio Romania Internazionale inaugura nel suo nuovo palinsesto la trasmissione intitolata Voci Italofone. Un appuntamento in cui, nell’ultimo venerdì di ogni mese, daremo spazio alle iniziative e ai progetti promossi dalla Comunità, nonostante il periodo difficile che stiamo ancora tutti attraversando: racconti, interventi e collegamenti con i colleghi delle radio aderenti, su vari temi: presenze e testimonianze italiane, cultura, società, tecnologia, curiosità.



    La prima puntata andrà in onda venerdì 25 settembre, dopo un anno preciso dal Cammino nel Parco dell’Appia Antica, organizzato nel 2019 a Roma dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona.L’iniziativa è stata promossa in collaborazione con il Parco Regionale dell’Appia Antica, la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma – Parco Archeologico dell’Appia Antica e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma,con la media partnership della RAI.



    I giornalisti delle radio italofone della Comunità hanno scoperto il Parco dell’Appia Antica accompagnati da una rosa di ospiti dal mondo dell’arte, della musica, del teatro e della poesia: Simone Alberti, Maria Grazia Calandrone, Claudio Damiani, Evelina Nazzari, Andrea Satta, Roberto Vignoli e Peppe Voltarelli. Ad affiancare la Comunità In Cammino nel Parco dell’Appia anche Dario Armini della Direzione Generale per la promozione del sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.



    Una ricca esperienza concretizzata anche nell’ulteriore serie radiofonica In Cammino nel Parco dell’Appia Antica. Un palcoscenico unico al mondo, resa disponibile alle radio partecipanti. Inoltre, un programma che ha incluso materiale d’archivio e i contributi realizzati da tutti i partecipanti al Cammino, è stato trasmesso durante la Settimana della lingua italiana nel mondo, dedicata nel 2019 a L’italiano sul palcoscenico.



    Ma la Comunità Radiotelevisiva Italofona ha fronteggiato sempre unita e solidale anche i momenti difficili. Testimonianze, racconti, riflessioni del periodo dell’emergenza sanitaria del 2020 hanno dimostrato che qualsiasi difficoltà può essere superata Quando c’è la Comunità, il titolo della coproduzione promossa in primavera dalla CRI. Speriamo di esserci lasciati alle spalle l’emergenza – l’incertezza, certo, permane – ma la trasmissione Voci italofone rappresenta un bel segnale di ripresa, ha detto a Radio Romania Internazionale la segretaria generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Maria du Bessè, del Dipartimento Relazioni Internazionali della RAI, ospite speciale della puntata di esordio, insieme al presidente della CRI, Maurizio Canetta, il direttore della Radiotelevisione Svizzera Italiana.



    Grazie all’impegno, alla professionalità e all’entusiasmo dei nostri membri, la nostra associazione resta sempre concreta, anche nei momenti più difficili, ha sottolineato Maria du Bessè, spiegando che riprendono anche le attività della CRI, rimandate in seguito all’emergenza, come l’Assemblea Generale del 2020, che verrà presto convocata dal presidente Maurizio Canetta. Ripartiranno le diverse iniziative, quelle più consolidate e di successo, ma anche dei progetti completamente innovativi, ha aggiunto la segretaria generale.



    Le Voci Italofone saranno un angolo prezioso, non solo per gli ascoltatori italofono e italofili: potranno ancheavvicinare il pubblico che non ha ancora subitoil fascino dell’italiano – lingua di bellezza. La bellezza oggi può rappresentare un antidoto all’incertezza dei nostri tempi, ha concluso Maria du Bessè, augurando pieno successo alle Voci Italofone di Radio Romania Internazionale.



    Un augurio per il nuovo spicchio di italianità offerto dalla Radio nazionale romena è calorosamente arrivato dal presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Maurizio Canetta.Ogni momento di inaugurazione nel mondo dei media è una festa, perchè apre prospettive. Radio Romania è un nostro membro storico e la partecipazione alle nostre attività è sempre stata apprezzata, ha spiegato il presidente della CRI, definendo le Voci Italofone comeuno spazio per proporre contenuti, aggiornare sulle nostre iniziative, suscitare interesse e curiosità.



    Mantenere un filo diretto con il pubblico è essenziale per radicare la presenza dell’italiano nel Paese, ha sottolineato Maurizio Canetta.Un grazie a Radio Romania per questo importante regalo delle Voci italofone. Buon viaggio!, ha detto ancora il presidente della CRI. Un augurio che ricambiamo di cuore anche noi, come Radio Romania, nel 35/o anniversario della Comunità Radiotelevisiva Italofona!



  • Coproduzione in emergenza: Quando c’è la Comunità

    Coproduzione in emergenza: Quando c’è la Comunità

    In piena emergenza coronavirus, la Comunità Radiotelevisiva Italofona e i suoi membri vanno avanti, facendo sentire la loro voce anche in questi momenti eccezionali. Con la coproduzione in emergenza Quando c’è la Comunità, vogliamo condividere con il nostro pubblico testimonianze delle realtà vissute nei nostri Paesi in questi momenti, in attesa del ripristino della normalità.



    Le radio sintonizzate anche su questa iniziativa della Comunità Radiotelevisiva Italofona sono Radio RAI (Rai Friuli Venezia Giulia, Rai Alto Adige, Rai Sicilia, un contributo di RAI – Responsabilità Sociale e la collaborazione di Radio 3), Radio Svizzera Italiana, Radio Vaticana, San Marino Rtv, Radio Romania Internazionale, PBS Malta, Radio Colonia, RTCG Montenegro, Radio Atene, RAE Argentina, ICN New York.



    In ugual misura, tante testimoniaze e riflessioni di ospiti e amici, come Maria Luisa Pappalardo della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la poetessa Maria Grazia Calandrone o l’attrice e scrittrice Evelina Nazzari.



    Il racconto è essenziale e sentire le voci dagli altri Paesi ci aiuta ad avere idee, a muovere le coscienze, ad avere coscienza che una comunità che parla italiano in giro per il mondo può aiutarci a superare un momento che mai avremmo pensato di dover vivere, spiega il direttore generale della Radiotelevisione Svizzera Italiana, Maurizio Canetta, Presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona.



    Credo che sia davvero importante oggi riflettere sul significato di comunità. Guardiamo indietro e pensiamo alla nostra storia, alle nostre comunità che hanno sempre dimostrato la loro più grande forza proprio nei momenti di maggiori difficoltà, sottolinea Maria Luisa Pappalardo della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, parlando della campagna WeAreItaly, lanciata il 19 marzo, per mostrare l’immagine di un Paese che, nonostante l’emergenza, continua a produrre e diffondere cultura.



    Quando ci si interroga sui doveri del servizio pubblico, la risposta più tradizionale che viene in mente è quella del pluralismo, spiega, da parte sua, Roberto Natale di RAI Responsabilità Sociale. La responsabilità è la parola d’ordine anche in Sicilia, ma – come ricordato da Papa Francesco e da autorità scientifiche e laiche, da soli non si vince questa battaglia, sottolinea il direttore di RAI Sicilia, Salvatore Cusimano. Mentre la poetessa Maria Grazia Calandrone fa una riflessione Al mondo vero. L’ospite del collega Rosario Tronnolone di Radio Vaticana è Suor Maria Gloria Riva, fondatrice e superiora delle Monache dell’Adorazione Eucaristica.



    Anche in Romania, in stato di emergenza dal 16 marzo, primeggia la consapevolezza della grande responsabilità di seguire le misure restrittive e aiutare le categorie vulnerabili. Il Sovrano Militare Ordine di Malta ha avviato una campagna umanitaria per sostenere il sistema sanitario in Romania tramite la produzione e la distribuzione gratuita di decine di migliaia di dispositivi di protezione facciale agli ospedali del Paese, come spiega l’Ambasciatore dell’Ordine in Romania, Roberto Musneci. Ma l’isolamento può essere valorizzato anche come opportunità. Ad esempio per scrivere un libro. In questi giorni, la poetessa Ana Blandiana sta scrivendo delle poesie per bambini, come ci confessa lei stessa.









    Da Rai Friuli Venezia Giulia, il collega Massimo Gobessi ha intervistato la psicoterapeuta Ivana Milic sul concetto di comunità legata alla famiglia al tempo del Convid 19. Invece, per Rai Alto Adige, Paolo Mazzucato ha raccolto il contributo di Domenico Nunziata, giovane che insieme con Paolo Sticcotti ha aperto sul web Radio Quarantenna, mentre Alessandra Tortosa ha raccolto il contributo dell’attrice Sandra Passarello, che ogni giorno dal suo balcone legge una poesia e poi la diffonde sui social.



    Ma questa non è certamente la più grave pandemia che abbia affrontato la specie umana. Forse, però, è la prima in cui noi realmente abbiamo coscienza a livello globale di cosa stiamo vivendo, nota nel suo contributo il direttore generale di San Marino RTV, Carlo Romeo.







    “Appunti per il rinnovamento della nostra società si intitola il contributo di Oriana Rispoli Spaziani, personalità eclettica nei suoi molteplici interessi culturali. Dopo 20 anni di collaborazioni e consulenze con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Biennale di Venezia e altri enti istituzionali e di ricerca, nel 2004 ha fondato a Roma lAssociazione culturale “Nuove Tendenze, di cui è presidente e direttore artistico. Sviluppa progetti in ambito letterario, musicale, artistico ed è curatrice delle pubblicazioni di “Nuove Tendenze Edizioni, che spaziano dalla saggistica alla narrativa. Dal 2019 è presidente del Premio Letterario Nazionale Carlo Piaggia, fondato a Lucca nel 2015. Alliniziativa della Comunità Radiotelevisiva Italofona ha risposto anche la prof.ssa Gioia Di Cristofaro, ordinaria di antropologia culturale presso la Facoltà di Sociologia dell’Università La Sapienza di Roma e Presidente della LUNID – Libera Università dei Diritti Umani. La Protezione Civile resta sempre in prima linea anche grazie ai volontari. Anna Basile è la presidente dellAssociazione Fukyo della Protezione Civile, che fa il punto attraverso la voce di Samuel Fiorentino.







    “In questa crisi, la sensibilizzazione e lintegrazione di tutta la popolazione è fondamentale, sottolinea nel suo contributo il presidente di PBS Malta, Tonio Portughese. “Un enorme bambino che trattiene il fiato: così vede la sua comunità in questi momento lattrice e scrittrice Evelina Nazzari.







    Che cosa cambierà nel dopo COVID-19? si domandano i colleghi di RTCG Montenegro, tramite la voce di Vesna Pejovic. Intanto, se non possiamo stare insieme, dobbiamo stare vicini: questo è il nostro compito, ci dice dalla Grecia il collega Tassos Mavris di Radio Atene. DOltreoceano, Anthony Pasquale di Radio ICN New York spiega come affronta lemergenza la comunità italiana della metropoli americana duramente colpita dal COVID-19. A sua volta, facendo il punto sulla situazione nel suo Paese, Marcelo Chelo Ayala di RAE Argentina, ricorda che la coproduzione in emergenza “Quando cè la Comunità, lanciata dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona, ci dà una volta in più la motivazione di andare avanti insieme.








    Alliniziativa promossa dalla Comunità Radiotelevisiva Italfona hanno risposto anche il Rettore dellUniversità per Stranieri di Siena, Pietro Cataldi. Il collega Pietro Trifone, accademico della Crusca, che insegna storia della lingua italiana allUniversità Tor Vergata di Roma, a sua volta già Rettore dellUniversità per Stranieri di Siena, collega la comunità alla comunicazione. “Io mi sento parte di una comunità molto grande, e questa comunità ha un solo nome: si chiama la Comunità della Terra, sottolinea nel suo contributo lo scrittore Davide Sapienza.




  • Buona Pasqua da Radio Romania Internazionale!

    Radio Romania Internazionale vi rivolge i migliori auguri di Buona Pasqua! Insieme ce la faremo!

  • QSL Aprile – Moneta da 10 centesimi, coniata nel 1867

    QSL Aprile – Moneta da 10 centesimi, coniata nel 1867

    La moneta romena da 10 centesimi, coniata nel 1867, ha un diametro di 30 mm, pesa dieci grammi e contiene il 95% di rame, il 4% di stagno e l’1% di zinco. Il contorno è liscio e sul bordo la moneta ha un cerchio perlato. Sulla moneta sono iscritti il valore nominale di 10 centesimi (10 BANI) e l’anno di coniazione 1867 all’interno di una corona fatta di un rame di alloro nella parte sinistra e un ramo di quercia nella parte destra. Sul nastro con cui sono legati i due rami è inciso il nome della zecca. Sul rovescio c’è l’iscrizione ROMANIA e lo stemma della Romania all’interno del cerchio perlato sul bordo.

    Le monete coniate nel 1867 sono state messe in circolazione il 1 gennaio del 1868. Nel 1867 sono state coniate quattro monete, in due zecche: Heaton e Watt & Co., ambedue di Birmingham. Così, praticamente esistono due set diversi di monete, anche se grazie a un unico dettaglio. Nella parte inferiore della faccia con il valore nominale si può leggere HEATON oppure WATT & Co. L’emissione di moneta da 10 centesimi è stata di 12.500.000 di pezzi sia presso la Heaton, che presso la Watt & Co.

    Nel 2007, il 140esimo della Legge sulla creazione di un nuovo sistema monetario e la coniazione delle monete nazionali è stato celebrato dalla Banca Centrale Romena tramite la messa in circolazione di un set di repliche delle monete da 1 centesimo (1 BAN), 2 centesimi (2 BANI), 5 centesimi (5 BANI) e 10 centesimi (10 BANI) del 1867. Le repliche sono in oro con una purezza del 99.9% e hanno il diametro delle monete originali. Le masse delle repliche sono un po’ maggiori di quelle delle monete originali.

    Ciascuna delle 4 repliche del set è stata coniata in 250 esemplari. Sotto il nastro che lega i rami di alloro e quercia, il nome della zecca è sostituito dalla lettera R, che indica che si tratta di una replica. Tutte le repliche sono di qualità B.U., ossia brilliant uncirculated, termine che si riferisce alla moneta non circolata.

  • QSL Marzo – Moneta da 5 centesimi, coniata nel 1867

    QSL Marzo – Moneta da 5 centesimi, coniata nel 1867

    La moneta romena da 5 centesimi, coniata nel 1867, ha un diametro di 25 mm, pesa cinque grammi e contiene il 95% di rame, il 4% di stagno e l’1% di zinco. Il contorno è liscio e sul bordo la moneta ha un cerchio perlato. Sulla moneta sono iscritti il valore nominale di 5 centesimi (5 BANI) e l’anno di coniazione 1867 all’interno di una corona fatta di un rame di alloro nella parte sinistra e un ramo di quercia nella parte destra. Sul nastro con cui sono legati i due rami è inciso il nome della zecca. Sul rovescio c’è l’iscrizione ROMANIA e lo stemma della Romania all’interno del cerchio perlato sul bordo.

    Le monete coniate nel 1867 sono state messe in circolazione il 1 gennaio del 1868. Nel 1867 sono state coniate quattro monete, in due zecche: Heaton e Watt & Co., ambedue di Birmingham. Così, praticamente esistono due set diversi di monete, anche se grazie a un unico dettaglio. Nella parte inferiore della faccia con il valore nominale si può leggere HEATON oppure WATT & Co. L’emissione di moneta da 5 centesimi è stata di 12.500.000 di pezzi sia presso la Heaton, che presso la Watt & Co.

    Nel 2007, il 140esimo della Legge sulla creazione di un nuovo sistema monetario e la coniazione delle monete nazionali è stato celebrato dalla Banca Centrale Romena tramite la messa in circolazione di un set di repliche delle monete da 1 centesimo (1 BAN), 2 centesimi (2 BANI), 5 centesimi (5 BANI) e 10 centesimi (10 BANI) del 1867. Le repliche sono in oro con una purezza del 99.9% e hanno il diametro delle monete originali. Le masse delle repliche sono un po’ maggiori di quelle delle monete originali. Ciascuna delle 4 repliche del set è stata coniata in 250 esemplari. Sotto il nastro che lega i rami di alloro e quercia, il nome della zecca è sostituito dalla lettera R, che indica che si tratta di una replica. Tutte le repliche sono di qualità B.U., ossia brilliant uncirculated, termine che si riferisce alla moneta non circolata.

  • QSL Febbraio 2020 – Moneta da 2 centesimi, coniata nel 1867

    QSL Febbraio 2020 – Moneta da 2 centesimi, coniata nel 1867

    La moneta romena da 2 centesimi, coniata nel 1867, ha un diametro di 20 mm, pesa due grammi e contiene il 95% di rame, il 4% di stagno e l’1% di zinco. Il contorno è liscio e sul bordo la moneta ha un cerchio perlato. Sulla moneta sono iscritti il valore nominale di 2 centesimi (2 BANI) e l’anno di coniazione 1867 all’interno di una corona fatta di un rame di alloro nella parte sinistra e un ramo di quercia nella parte destra. Sul nastro con cui sono legati i due rami è inciso il nome della zecca. Sul rovescio c’è l’iscrizione ROMANIA e lo stemma della Romania all’interno del cerchio perlato sul bordo.

    Le monete coniate nel 1867 sono state messe in circolazione il 1 gennaio del 1868. Nel 1867 sono state coniate quattro monete, in due zecche: Heaton e Watt & Co., ambedue di Birmingham. Così, praticamente esistono due set diversi di monete, anche se grazie a un unico dettaglio. Nella parte inferiore della faccia con il valore nominale si può leggere HEATON oppure WATT & Co. L’emissione di moneta da 2 centesimi è stata di 5 milioni di pezzi sia presso la Heaton, che presso la Watt & Co.

    Nel 2007, il 140/o della Legge sulla creazione di un nuovo sistema monetario e la coniazione delle monete nazionali è stato celebrato dalla Banca Centrale Romena tramite la messa in circolazione di un set di repliche delle monete da 1 centesimo (1 BAN), 2 centesimi (2 BANI), 5 centesimi (5 BANI) e 10 centesimi (10 BANI) del 1867. Le repliche sono in oro con una purezza del 99.9% e hanno il diametro delle monete originali. Le masse delle repliche sono un po’ maggiori di quelle delle monete originali. Ciascuna delle 4 repliche del set è stata coniata in 250 esemplari. Sotto il nastro che lega i rami di alloro e quercia, il nome della zecca è sostituito dalla lettera R, che indica che si tratta di una replica.

  • QSL Gennaio 2020 – Moneta da 1 centesimo, coniata nel 1867

    QSL Gennaio 2020 – Moneta da 1 centesimo, coniata nel 1867

    La moneta romena da 1 centesimo, coniata nel 1867, ha un diametro di 15 mm, pesa un grammo e contiene il 95% di rame, il 4% di stagno e l’1% di zinco. Il contorno è liscio e sul bordo la moneta ha un cerchio perlato. Sulla moneta sono iscritti il valore nominale 1 centesimo (1 BANU) e l’anno di coniazione 1867 all’interno di una corona fatta di un rame di alloro nella parte sinistra e un ramo di quercia nella parte destra. Sul nastro con cui sono legati i due rami è inciso il nome della zecca. Il cerchio perlato sul bordo è presente anche sul rovescio.

    Nel 1867 sono state coniate 4 monete, presso due zecche: Heaton e Watt & Co., ambedue di Birmingham. Così, praticamente, esistono due set diversi di monete, anche se grazie a un piccolo dettaglio. Nella parte inferiore della faccia con il valore nominale si può leggere HEATON oppure WATT & Co., ad eccezione delle monete da 1 centesimo (ban), che per mancanza di spazio, recano le varianti abbreviate H oppure WATT & C. Le monete coniate nel 1867 sono state messe in circolazione il 1 gennaio del 1868.

    Nel 2007, il 140esimo della Legge sulla creazione di un nuovo sistema monetario e la coniazione delle monete nazionali è stato celebrato dalla Banca Centrale Romena tramite la messa in circolazione di un set di repliche delle monete da 1 centesimo (1 BAN), 2 centesimi (2 BANI), 5 centesimi (5 BANI) e 10 centesimi (10 BANI) del 1867. Le repliche sono in oro con una purezza del 99.9% e hanno il diametro delle monete originali. Le masse delle repliche sono un po’ maggiori di quelle delle monete originali.

    Ciascuna delle 4 repliche del set è stata coniata in 250 esemplari. Sotto il nastro che lega i rami di alloro e quercia, il nome della zecca è sostituito dalla lettera R, che indica che si tratta di una replica.

  • Speciale WRD 2020: la radio e la diversità

    Speciale WRD 2020: la radio e la diversità

    Per la Comunità Radiotelevisiva Italofona, la diversità è sempre stata un valore. Così la sua segretaria generale, Maria du Bessé, del Dipartimento Relazioni Istituzionali e Internazionali della RAI, in collegamento con Radio Romania Internazionale in occasione della Giornata Mondiale della Radio, che nel 2020 celebra la diversità. Nel 2011, l’UNESCO ha proclamato il 13 febbraio come Giornata Mondiale della Radio, per celebrare questo mezzo di comunicazione e rafforzare la cooperazione internazionale tra le varie emittenti. E’ stato scelto il 13 febbraio perchè in quel giorno del 1946 nasceva la radio delle Nazioni Unite. Quest’anno, tutti i Paesi sono incoraggiati a festeggiare World Radio Day tramite la diversità: sostenere il pluralismo alla radio, in modo che vi sia una combinazione di media pubblici, privati e comunitari, e promuovere la diversità dei contenuti editoriali e dei tipi di programmi per riflettere la varietà del pubblico.



    La Comunità Radiotelevisiva Italofona è un ottimo esempio di unità nella diversità, raggruppando emittenti provenienti da vari Paesi, collegate tra di esse dal filo magico della lingua italiana: Radio Rai, Radio Vaticana, Radiotelevisione Svizzera Italiana, Radio Capodistria, RTV San Marino, TV 2000, Radio Romania Internazionale, Radio Colonia, PBS Malta, le emittenti pubbliche di Croazia, Albania e Montenegro, Radio Atene, Radio ICN New York, RAE Argentina, accanto a Italradio e Osservatorio Balcani Caucaso e tanti amici, tra cui l’Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri e le Università per stranieri di Perugia e Siena. La radio stessa è sempre un mezzo magico, grazie alla capacità tutta sua di creare immagini attraverso le parole, il che porta ad un contatto speciale e immediato con chi ascolta, dice ancora la segretaria generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Maria du Bessé, ricordando che Radio Romania, attraverso Radio Romania Internazionale, rappresenta un membro storico dell’associazione, partecipando in maniera molto attiva alle sue iniziative.



    E World Radio Day costituisce un’ottima opportunità di passare in rassegna i progetti della CRI con la sua segretaria generale. Nel 2019, hanno riscosso grande successo le due coproduzioni – Poesia ultim’ora: la poesia alla radio e In cammino nel Parco dell’Appia Antica – un palcoscenico unico al mondo. I progetti andranno avanti, assicura Maria du Bessé, anticipando alcune iniziative che verranno lanciate nel 2020 e rivolgendo, a nome della CRI e del presidente Maurizio Canetta, i migliori auguri in occasione della Giornata Mondiale della Radio.



    Una diversità di approccio è vissuta nel proprio quotidiano anche da Swissinfo, la rete online internazionale della radiotelevisione pubblica della Svizzera, che vanta una lunga storia, risalente al 1935: dieci redazioni con dieci lingue e culture diverse, che forniscono in maniera equilibrata informazioni sulla Svizzera al pubblico straniero e agli oltre 700.000 svizzeri che vivono all’estero, dando voce a tutte le parti, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale Daniele Mariani, giornalista della redazione italofona di Swissinfo. Quindi, un piccolo mondo in miniatura, che permette una diversità dei punti di vista su quello che accade in Svizzera. Il plurilinguismo e la struttura federalista di questo Paese conferiscono diversità anche al paesaggio mediatico, aggiunge Daniele Mariani, accennando anche al progetto editoriale Sounds of…, realizzato in partenariato da Swissinfo, Radio Romania Internazionale, Radio Praga, Radio Polonia e Radio Canada International.



    Si tratta di un’altra iniziativa che vede coinvolta Radio Romania Internazionale per far meglio conoscere il Paese nel mondo, rendendola una realtà irrinunciabile sotto profilo culturale ed educativo, come la definisce il direttore dell’Accademia di Romania in Roma, prof.univ.dr. Rudolf Dinu. Rivolgendo i migliori auguri alla nostra emittente, a nome della prestigiosa istituzione culturale, il prof. Rudolf Dinu ha fatto riferimento all’ottima collaborazione con Radio Romania Internazionale che, attraverso i suoi programmi, riflette le iniziative delle rappresentanze dell’Istituto Culturale Romeno all’estero, che hanno la missione fondamentale di promuovere la cultura romena e l’immagine del Paese nel mondo.



    Un messaggio di auguri per World Radio Day ci arriva anche dal direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. univ.dr. Grigore Arbore Popescu, collaboratore di lunga data del servizio pubblico di Bucarest. Dopo il 1989, nel nuovo contesto democratico, Radio Romania è diventata l’istituzione princeps nella diffusione dell’informazione di primissima ora, di grande importanza politica, sociale e culturale, ha detto il prof. Grigore Arbore nel suo messaggio.



    Da parte sua, Luigi Cobisi, segretario generale di Italradio, il portale della radiofonia internazionale in lingua italiana, ha ricordato che Radio Romania Internazionale mantiene tutti i modi di diffusione, sia quelli nuovi come l’internet o le reti sociali, che le onde corte che definisce come un backup, in quanto sono in funzione anche in casi di calamità o altre difficoltà. Italradio, che nel 2020 ha scelto di celebrare il 13 febbraio con un evento ospitato dall’Università di Pisa, raddoppia gli auguri anche per la voce del suo coordinatore scientifico, Paolo Morandotti.



    Buona Giornata Mondiale della Radio a tutti e grazie per la profonda e proficua amicizia!