Tag: salario minimo

  • Nuova crescita del salario minimo

    Nuova crescita del salario minimo

    La Romania si allinea così ai requisiti relativi al salario minimo europeo. In un post su Internet, il primo ministro Marcel Ciolacu afferma che il paese raggiunge un livello pari al 47% del salario minimo a livello europeo e rispetta la direttiva comunitaria secondo la quale questo valore deve essere compreso tra il 47 e il 52%. Il presidente del Blocco Nazionale Sindacale, Dumitru Costin, si è detto solo parzialmente soddisfatto dell’aumento.

    “Questo incremento non basta, è un passo avanti. Recentemente il Senato ha votato un emendamento al disegno di legge approvato dal Governo, che prevedeva un minimo di 50 e un massimo di 52, una spiaggia negoziale per Governo, datori di lavoro, sindacati. L’ambiente imprenditoriale ha avuto il sostegno politico proprio dalla coalizione di governo, perché nel corso del dibattito ci siamo resi conto che il minimo 50 – massimo 52 è passato a minimo 47. Comunque, nei giorni prossimi seguono i dibattiti e il voto finale sulla legge alla Camera dei Deputati”, ha detto Dumitru Costin.

    Il leader sindacale ritiene che questo incremento del salario minimo porterà ad altri aumenti degli stipendi in alcune aziende o istituzioni perché bisognerà fare una differenziazione in base alla responsabilità, alla complessità del lavoro in questione e all’anzianità di servizio. A suo avviso, circa un milione di persone beneficeranno di questo aumento. Dumitru Costin ritiene che l’ambiente imprenditoriale possa supportare il nuovo valore.

    Invece, il segretario generale del Consiglio nazionale delle PMI, Sterică Fudulea, precisa che l’aumento del salario minimo richiede alle aziende di stanziare 350 lei (70 euro) in più per ogni dipendente, il che rappresenta uno sforzo finanziario importante nel caso delle piccole imprese. “Non avrebbe dovuto aumentare perché è già il secondo incremento in sei mesi. Parliamo di un aumento di un altro 12% rispetto a quello di metà anno, pari all’11%. Tuttavia, ho proposto che l’agevolazione di 300 lei rimanga in questo aumento del salario minimo”, ha detto Sterică Fudulea.

    Si tratta di mantenere l’esenzione dal pagamento di tasse e contributi sociali per un importo di 300 lei dal salario minimo lordo, ugualmente concordata dal Governo e dai partner sociali.

  • La Romania e il salario minimo europeo

    La Romania e il salario minimo europeo

    In Romania il salario minimo lordo è tra i più bassi dell’Unione Europea. I dati Eurostat rilevano che ricevono il secondo salario orario medio più basso nell’Unione – 10,4 euro – lontano dalla media europea, che è di 24 euro all’ora. Inoltre, in Lussemburgo un’ora di lavoro viene pagata quasi 5 volte meglio che in Romania. Tuttavia, secondo le statistiche, negli ultimi anni anche in Romania il salario medio orario è aumentato, ma in modo insignificante rispetto all’aumento dei prezzi. Gli specialisti spiegano che, nella maggior parte dei casi, questi incrementi salariali non sono stati avvertiti dai dipendenti, in quanto coprono solo gli aumenti dei prezzi.

     

    Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, a febbraio lo stipendio medio netto era di 4.876 lei (circa 975 euro), in aumento del 14% rispetto allo stesso mese del 2023. Quest’anno, però, le cose dovrebbero cambiare perché la Romania introdurrà il salario minimo europeo è, secondo la Direttiva comunitaria, lo stipendio minimo in un paese deve rappresentare almeno il 50% del reddito medio. Attualmente, in Romania, il valore del salario minimo è di 3.300 lei (660 euro) e salirà a 3.700 lei (740 euro) dal 1° luglio. Dato che lo stipendio preso in considerazione nella costruzione del bilancio della previdenza sociale per il 2024 è di 7.567 lei (oltre 1.500 euro), la condizione del rapporto salario minimo/salario medio sarà rispettata.

     

    L’introduzione del salario minimo europeo è accompagnata anche da altre condizioni. Pertanto, i governi dei paesi membri si impegnano a promuovere le negoziazioni salariali collettive, ad aggiornare e indicizzare il salario minimo per rispettare il rapporto salario minimo/salario medio, a raccogliere e riferire alla Commissione Europea dati sugli stipendi.

     

    In riferimento alla Direttiva europea che dovrà essere implementata in Romania entro il 15 novembre, il primo ministro Marcel Ciolacu ha dichiarato che i romeni avranno stipendi quanto più vicini alla media europea. “E’ stato messo in trasparenza pubblica il progetto riguardante l’introduzione del salario minimo europeo in Romania, affinché i romeni abbiano posti di lavoro retribuiti ad un livello più vicino alla media europea. Credo che questo sia ciò che i romani si aspettano da noi: un tenore di vita migliore e prezzi equi”, ha dichiarato il premier Marcel Ciolacu.

     

    La Direttiva sul salario minimo nell’UE, adottata dal Parlamento Europeo nel 2022, obbliga gli stati membri in cui vigono salari minimi statutari a garantire che il denaro guadagnato consenta a tutte le persone di condurre una vita dignitosa. Le statistiche ufficiali indicano che in molti paesi dell’UE il salario minimo lordo mensile è inferiore a 1.000 euro e in alcuni è addirittura sotto i 750 euro. La maggior parte degli stati membri ha già implementato il salario minimo nazionale. Austria, Danimarca, Finlandia, Italia e Svezia hanno salari minimi stabiliti da contratti collettivi di lavoro, mentre Cipro ha salari previsti dalla legge per varie occupazioni.

  • Romania, salario minimo in crescita

    Romania, salario minimo in crescita

    Dal 1° luglio, il salario minimo in Romania aumenterà da 3.300 lei (circa 660 euro) a 3.700 lei (circa 740 euro). Lo ha deciso il Governo di Bucarest. Si tratta di un aumento netto di 284 lei (57 euro), denaro che i dipendenti riceveranno ad agosto per il mese di luglio.

    Attualmente, circa 760.000 dipendenti, pari al 13,9% del numero totale, ricevono il salario minimo lordo mensile di 3.300 lei, e il Governo stima che, dall’inizio di luglio, più di 1.870.000 dipendenti incasseranno il salario minimo. Questa decisione non si applica tuttavia ai lavoratori dell’agricoltura e dell’industria alimentare, poiché a queste categorie si applicano disposizioni legali in vigore. Inoltre, l’importo di 200 lei (circa 40 euro) del salario minimo, esente da tasse e contributi sociali obbligatori, sarà aumentato di altri 100 lei (circa 20 euro).

    La ministra del Lavoro, Simona Bucura-Oprescu, valuta che l’incremento del salario minimo avrà effetti positivi sul piano sociale, da un lato, stimolando l’occupazione nei settori dove c’è domanda di manodopera e riducendo il lavoro sommerso, e dall’altro a livello economico, incentivando i consumi, con influssi anche sulle importazioni di beni di consumo e aumentando il potere d’acquisto dei dipendenti.

    La ministra spiega che l’iniziativa mira a migliorare il tenore di vita dei dipendenti romeni e a ridurre la povertà. Allo stesso tempo, la Oprescu ha precisato che l’aumento del salario minimo lordo garantito implica anche l’avvicinamento della retribuzione al livello richiesto dalla Direttiva UE 2041 del 2022 relativa al salario minimo adeguato nell’Unione Europea.

    Inoltre, in base all’esperienza degli ultimi anni, l’aumento del salario minimo ha comportato anche una crescita verticale della maggior parte dei salari, non solo di quelli minimi. L’aumento del salario minimo porterà la tariffa oraria in Romania al livello di 22,024 lei/ora (circa 4,42 euro/ora) per un orario di lavoro normale di 168 ore al mese in media.

    Da parte sua, il premier romeno, Marcel Ciolacu, ha dichiarato che il Ministero del Lavoro sta già lavorando insieme ai partner sociali sul meccanismo che introdurrà il salario minimo europeo in Romania entro novembre e che la formula stabilita terrà conto del potere d’acquisto, del livello della retribuzione media lorda e della produttività del lavoro.

    Il primo ministro ha inoltre annunciato che la nuova legge sulla retribuzione unitaria, una milestone importante nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sarà implementata a partire dal prossimo anno ed è strettamente legata alla riforma del sistema di bilancio e fiscale. Secondo il progetto, la legge mira a portare equità e trasparenza nel sistema retributivo dei pubblici dipendenti. Pertanto, i bonus saranno limitati al 20% e nessuno stipendio sarà superiore a quello del presidente della Romania, che riceve 25.000 lei (circa 5.000 euro) lordi al mese.

  • Dal deficit di bilancio alle misure sociali

    Dal deficit di bilancio alle misure sociali

    Il Governo di Romania ha un compito non proprio facile: in un anno superelettorale, deve individuare soluzioni finanziarie in un Paese che da diversi anni presenta un deficit eccessivo. Alcune rigorosità vanno rispettate, per non superare i limiti su cui sono puntati gli occhi di Bruxelles, e il tentativo di trovare un denominatore comune tra essi e il funzionamento del Paese nelle migliori condizioni possibili ha portato alla costruzione di un bilancio con un deficit pari al 5% del PIL quest’anno, in calo rispetto al 5,68% del 2023.

     

    I dati pubblicati ora dal Ministero delle Finanze mostrano che il deficit di bilancio è già salito nei primi quattro mesi al 3,24% del prodotto interno lordo, del 2% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le entrate alle casse dello stato ammontano a quasi 183 miliardi di lei (circa 37 miliardi di euro), ovvero più del 15% su base annua, compresa l’IVA, le imposte sui profitti e sugli stipendi. Ma anche le spese sono aumentate del 29% – soprattutto quelle per i salari, per l’assistenza sociale e quelle per beni e servizi – arrivando a circa 240 miliardi di lei (circa 48 miliardi di euro).

     

    Il deficit di aprile è stato influenzato in buona parte, secondo il competente Ministero, dal pagamento anticipato di 9 miliardi di lei (circa 1,8 miliardi di euro), che rappresentano il valore totale delle pensioni distribuite prima del ponte del 1° maggio e delle vacanze di Pasqua. Il Governo deve continuare a guardare con massima attenzione, tanto più che la Romania si allineerà, a partire dal 1° luglio, alla direttiva europea sulla fissazione del salario minimo lordo, che presuppone che i dipendenti a basso reddito siano pagati con almeno la metà del salario medio.

     

    L’incremento del salario minimo a 3.700 lei (circa 740 euro) dagli attuali 3.300 lei (circa 660 euro) sarà nell’agenda del Governo questa settimana. E l’importo che non sarà soggetto ad alcuna tassa aumenterà dagli attuali 200 lei a 300 lei. Le decisioni sono state prese all’interno della coalizione di governo PSD-PNL, che ha stabilito anche un tetto del 20% per il ricarico di vendita dei prodotti commerciali fabbricati in Romania. Si prevede che l’Esecutivo prenda una decisione in merito nel prossimo periodo.

     

    “Questo concetto è stato implementato in Francia, secondo la stessa logica, per proteggere i produttori locali. In Romania non abbiamo alcun sistema di vendita al dettaglio maggioritario a capitale romeno. Il che è successo, ad esempio, in Polonia. E allora bisogna cercare soluzioni per tutelare i produttori nazionali, perché il rivenditore può imporre alcuni ricarichi di vendita”, ha dichiarato il premier Marcel Ciolacu.

     

    Il PSD e il PNL hanno anche discusso della riduzione delle spese di bilancio, attraverso la loro limitazione allo stretto necessario, fino al primo aggiustamento di bilancio di quest’anno.

  • Romania-FMI: misure sociali in discussione

    Romania-FMI: misure sociali in discussione


    L’agenda dei colloqui del Governo romeno con la delegazione del FMI, in missione di valutazione in Romania, è densa, e include, oltre alla bozza della Finanziaria 2013, temi riguardanti le riforme strutturali e le privatizzazioni rinviate, che hanno una forte componente sociale. Tra cui anche l’intento dell’Esecutivo di aumentare il salario minimo garantito da 700 lei (pari a 160 euro) a 800 lei (pari a quasi 180 euro). L’aumento è richiesto dai sindacati e rappresenta, allo stesso tempo, una promessa fatta dell’Unione Social-liberale, al governo, durante la campagna elettorale per le recenti politiche. Ma l’aumento del salario minimo non accompagnato dall’aumento della produttività del lavoro potrebbe avere effetti negativi, ammonisce il presidente del Consiglio Nazionale delle Piccole e Media Imprese, Ovidiu Nicolescu.


    “Il Consiglio Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, per motivi innanzittutto sociali, è d’accordo con questa crescita, perchè è molto chiaro che i redditi molto bassi non fanno possibile una vita decente. Siamo d’accordo che questa misura avrà un impatto positivo anche sulla domanda, siamo d’accordo con essa perche migliorerà il clima di lavoro, essenziale per le performance delle imprese. Ma dobbiamo stare molto attenti alle misure che vengono prese, perchè se continueremo ad aumentare i redditi oltre il livello della produttività, avremo grandi problemi con l’inflazione, con la sopravvivenza delle imprese, con il calo delle esportazioni”, ha affermato Nicolescu.


    Un progetto più vecchio dei social-liberali è anche la riduzione dell’Iva per i generi alimentari di base. Il ministro dell’Agricoltura, Daniel Constantin, afferma che la misura potrebbe essere introdotta a titolo sperimentale nel secondo trimestre, dopo i colloqui con il Fondo Monetario Internazionale e gli altri creditori esterni. Il progetto pilota sarebbe volto alla riduzione dell’Iva dal 24 al 9% per i cereali, le attività di molitura e panificazione, elementi che danno il prezzo del pane. Stando agli esponenti del Governo, un calcolo preliminare rileva che le spese dal bilancio che la diminuzione dell’Iva comporterebbe, di circa 150 milioni di lei, non sarebbero drammatiche. Si valuta invece che il beneficio sarebbe una riduzione significativa dell’evasione fiscale in questo settore, stimata, attualmente, al 70%. Il suo calo al 20% equivarebbe con il successo del progetto, che potrebbe essere esteso. Infatti, è il contrasto dell’evasione la principale motivazione del progetto, anzichè la sua componente sociale, ha precisato il ministro dell’Agricoltura, Daniel Constantin.