Tag: turismo

  • Punti di forza del turismo romeno

    Punti di forza del turismo romeno

    Il numero di notti trascorse nelle unità ricettive nell’Unione Europea ha superato i tre miliardi nel 2024, rendendolo l’anno migliore per il turismo nell’Unione, secondo i dati pubblicati mercoledì dall’Eurostat. Tradizionalmente mete preferite dai turisti di tutto il mondo, la Spagna (500 milioni), l’Italia (458) e la Francia (451) occupano anche questa volta il podio. Al polo opposto si trovano Lussemburgo, Lettonia ed Estonia. La Romania fa parte di un vasto gruppo di stati membri dell’UE che hanno registrato meno di 50 milioni di pernottamenti lo scorso anno.

    Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INS), i pernottamenti nelle strutture ricettive turistiche (compresi appartamenti e camere in affitto) sono stati 30,191 milioni, in aumento del 3,5% rispetto al 2023. I pernottamenti dei turisti romeni hanno rappresentato l’83,7% e quelli degli ospiti stranieri il 16,3%. Le destinazioni preferite sono state la capitale Bucarest e le province di Brașov e Prahova, dove si trovano le località montane romene più gettonate. Le statistiche indicano inoltre che, a gennaio 2025, la maggior parte dei turisti stranieri proveniva dall’Italia – quasi 17.000, seguita dalla Repubblica di Moldova, da Israele e dalla Germania – ciascuna con 10-11.000.

    Parallelamente, il programma turistico culturale “Romania attraente” è stato presente in questi giorni alla più grande e importante fiera del turismo del mondo, quella di Berlino. Gli esperti parlano di un’offerta diversificata, che comprende circuiti culturali, turismo attivo e d’avventura, soggiorni sulla costa del Mar Nero e nel Delta del Danubio, nonché turismo rurale. Si tratta della quinta partecipazione romena di questo tipo a importanti fiere internazionali in soli sei mesi.

    In precedenza, in Italia, nel Regno Unito, in Spagna o Polonia, la stessa piattaforma ha offerto, in romeno e cinque lingue straniere, informazioni aggiornate in formato video e fotografico, attraverso tour virtuali, animazioni 3D, audioguide e testi. Il programma è coordinato dal Ministero degli Investimenti e dei Progetti Europei e, secondo gli organizzatori, lo stand romeno è stato concepito tutte le volte in un formato business, per incontri di lavoro e per promuovere servizi e pacchetti pensati per il segmento corporate, tra cui soluzioni di team building e city break.

    L’offerta comprende anche 12 itinerari turistici tematici che, da nord-ovest a sud-est, attraversano l’intero paese, con 275 mete da visitare e che, entro il 2026, saranno segnalati anche attraverso specifiche infrastrutture stradali. Oltre a queste destinazioni, valide in qualsiasi stagione, gli specialisti prevedono anche un massiccio afflusso di turismo culturale nei mesi di agosto e settembre, quando Bucarest ospiterà, come da tradizione, una maratona di musica classica, il celebre Festival George Enescu.

  • Destinazioni europee preferite dai romeni

    Destinazioni europee preferite dai romeni

    Dal 1 gennaio al 30 novembre 2024, sono state registrate 15,05 milioni di partenze. Quasi il 74% dei visitatori romeni all’estero ha preferito il viaggio in macchina, mentre più del 25% il trasporto aereo, ha annunciato l’Istituto Nazionale di Statistica. Secondo uno studio condotto da un’agenzia di viaggi online, Londra, Milano e Roma sono state le destinazioni più visitate dai turisti romeni nel 2024 e anche le più economiche in termini di prezzi dei biglietti aerei.

    Nella classifica delle città più visitate nel 2024 figurano anche Bruxelles, Barcellona, Madrid, Parigi, Vienna e Istanbul, città note sia per la presenza di grandi comunità romene, sia per il loro potenziale turistico, con visitatori che spesso scelgono i city-break. I residenti delle principali città della Romania hanno espresso preferenze diverse riguardo alle destinazioni più gettonate nel 2024. Da Bucarest, la maggior parte dei viaggiatori ha scelto Londra, Roma e Milano. Gli abitanti di Cluj si sono recati più spesso in aereo a Bucarest, Parigi e Milano, così come quelli di Timișoara. Gli abitanti di Iaşi hanno optato più spesso per Bruxelles, Parigi e Milano. Questa diversità evidenzia anche un migliore collegamento aereo tra le regioni della Romania e i principali hub europei, indica la fonte citata. Per quanto riguarda i paesi con il maggior flusso di viaggiatori romeni, l’Italia, la Spagna e la Germania occupano le prime tre posizioni, seguite da Francia e Regno Unito.

    Il prezzo medio di un biglietto aereo nel 2024 era di 152 euro, con variazioni significative a seconda del mese. Gennaio è stato il mese più accessibile per viaggiare. Al contrario, agosto è stato il mese più costoso. Il periodo febbraio-settembre è stato generalmente più economico rispetto al 2023, il che ha incoraggiato molti romeni a prenotare nuove vacanze. D’altro canto, nei restanti mesi si sono registrati aumenti di prezzo, soprattutto a dicembre, mese in cui la richiesta di vacanze city-break ai mercatini di Natale in Europa è molto elevata.

    I giorni più economici per prenotare sono stati martedì e sabato. La domenica, invece, è stato il giorno più costoso per questo tipo di transazioni, probabilmente a causa dell’abitudine di prenotare i biglietti nel fine settimana, quando le persone hanno più tempo per cercare offerte, il che aumenta la domanda.

    Per quanto riguarda le partenze, martedì e mercoledì si sono rivelati i giorni più convenienti, spesso scelti dai viaggiatori per trovare voli più economici e meno affollati. Venerdì, domenica e lunedì sono invece i giorni con le tariffe più elevate, poiché coincidono con l’inizio e la fine della settimana lavorativa, ma anche con i viaggi di fine settimana.

    Le compagnie aeree low cost Wizz Air e Ryanair sono state le scelte più frequenti dei romeni nel 2024. I loro vantaggi, oltre ai prezzi più bassi rispetto alle compagnie aeree, sono anche la varietà delle rotte. Seguono la compagnia di bandiera TAROM e la low cost moldava HiSky. La maggior parte dei romeni è rimasta in media dai 3 ai 6 giorni alla destinazione. La scelta più gettonata resta quella da quattro giorni, a dimostrazione del fatto che i city-break sono ancora le varianti predilette dei romeni.

    Gli esperti anticipano che anche nel 2025 le città europee saranno tra le destinazioni più gettonate. Allo stesso tempo, con l’abolizione dei visti per gli Stati Uniti, si prevede un aumento della domanda verso questa destinazione.

  • Novità per turisti a Costanza e Mamaia

    Novità per turisti a Costanza e Mamaia

    Il biglietto costa 6 lei solo andata (circa 1,2 euro) o 10 lei (circa 2 euro) per l’intera giornata. I biglietti possono essere acquistati dal conducente, tramite l’applicazione 24Pay e ai caselli CT Bus del resort Mamaia – zona Casinò e zona Parco divertimenti. Il percorso conta 54 fermate, misura 32,3 chilometri e una corsa dura 130 minuti. Dal 13 luglio, la linea City Tour ha prolungato l’orario, su richiesta di numerosi turisti, ma anche degli abitanti del posto. La prima corsa è prevista alle 9:00 da Cap Linie Gară e Cap Linie Mamaia. L’ultima parte da Cap Linie Gară alle 20:40 e da Cap Linie Mamaia alle 22:00. Gli autobus partono ogni 25 minuti sul percorso abituale: Stazione – Porto Costanza – Porto Tomis – Costanza Centro – Mamaia e ritorno Mamaia – Costanza Centro – Stazione. I dettagli sono disponibili sul sito www.ctbus.ro (Liniile Estivale – Linee Estive).

    Il cambio di orario offre ai turisti la possibilità di ammirare Costanza dall’alto degli autobus a due piani senza rinunciare a prendere il sole in spiaggia. Per i cittadini di Costanza che vanno al lavoro, il cambio di orario è benefico, perché hanno il tempo di fare una passeggiata serale su questi autobus, che sono uno dei simboli della stagione estiva sulla costa romena, ha dichiarato il direttore generale dell’azienda di trasporti locale, CT BUS. Il grande vantaggio che offre questa linea è il fatto che collega alcuni dei luoghi più importanti della città: il Delfinario e il Complesso Museale di Scienze Naturali, il Museo d’Arte, il Parco Archeologico, il Museo della Marina, il Museo d’Arte Popolare, il Museo Nazionale di Storia e Archeologia, il Museo “Ion Jalea”, il Porto commerciale e Porto Tomis. Con un biglietto di 10 lei, qualsiasi turista può spostarsi tutto il giorno attraverso le zone importanti e storiche della città: può scendere, visitare, poi proseguire il percorso delle vacanze.

    Per i turisti di Costanza che rimangono fino a tardi per divertirsi e vogliono utilizzare i trasporti pubblici, ci sono gli autobus che effettuano 4 corse notturne: Linea N102, Linea N2-43, Linea N100M e Linea N5-40, informa CT Bus. Gli autobus notturni circolano tutti i giorni dalle 23:30 alle 05:00. La linea 100, che va dalla stazione CFR Costanza al resort Mamaia, è operativa dalle 05:15 alle 23:00 (dal lunedì al venerdì) e dalle 05:45 alle 23:00 il sabato, la domenica e nei giorni festivi. Un viaggio costa 2,50 lei (circa 0,50 eurocentesimi), mentre un biglietto per due viaggi costa 5 lei (1 euro). Un titolo valido 75 minuti su tutte le linee costa 4 lei (circa 0,80 euro), un abbonamento valido 24 ore su tutte le linee costa 10 lei (2 euro), e un abbonamento su tutte le linee per 7 giorni costa 35 lei (circa 7 euro).

  • Il Geoparco Internazionale UNESCO Ţara Hațegului 

    Il Geoparco Internazionale UNESCO Ţara Hațegului 

    Il Geoparco internazionale UNESCO di Ţara Hațegului (Contrada di Hațeg), gestito dall’Università di Bucarest, ha partecipato anche quest’anno alla Settimana Europea della rete dei geoparchi (EGN Week). Si tratta di un evento annuale paneuropeo, che nel 2024 si è svolto nei 109 geoparchi di 28 paesi sul nostro continente tra maggio e giugno. Adina Popa, esperta di comunicazione del Geoparco Internazionale UNESCO Ţara Hațegului, ci ha lanciato un invito.

    “Siccome siamo in un periodo di vacanza, invito genitori e figli a visitare quest’anno il Geoparco Internazionale UNESCO Țara Hațegului in provincia di Hunedoara. Se non sono ancora arrivati da noi, sappiano che è il luogo perfetto dove grandi e piccini si divertiranno moltissimo, perché è l’unico posto nel paese dove si può fare un viaggio immaginario nel tempo, dai tempi dei dinosauri, a quelli dei Daci e dei Romani o del Medioevo, fino ai nostri giorni. Abbiamo numerosi obiettivi storici, culturali, naturali ed educativi sul territorio della Contrada di Hațeg, che vale la pena vedere e rivisitare se siete già stati da noi. Inoltre, abbiamo anche motivi per festeggiare quest’anno. Si tratta del 20/o anniversario della Rete globale dei Geoparchi UNESCO. Inoltre, nel nostro Geoparco, festeggiamo i 10 anni della Casa dei Vulcani, uno dei nostri obiettivi emblematici da visitare”, spiega Adina Popa.

    I visitatori imparano non solo la storia dei dinosauri nani che 70 milioni di anni fa vivevano sull’antica isola di Haţeg, ma anche la storia della terra, della natura e, soprattutto, la storia delle persone. È stata creata una rete di piccoli punti di visita, chiamati case. Quella del Geoparco è il luogo più consigliato per iniziare il viaggio. Poi potrete visitare la Casa dei Vulcani, perché quell’isola di Haţeg era un territorio con vulcani, con un clima tropicale, un ambiente totalmente diverso da quello che troviamo oggi.

    Nella Casa delle Tradizioni scoprirete le usanze delle comunità della zona, mentre nella Casa dei Dinosauri Nani il turista apprende cosa succede in un sito paleontologico. C’è anche la Scuola dei dinosauri e dei mestieri, che è l’ex scuola del villaggio, chiusa a causa del numero esiguo di studenti, ma che continua la sua funzione di spazio educativo. Come parte del Centro Comunitario Sânpetru, la Scuola dei dinosauri e dei mestieri ospita mostre, laboratori educativi ed eventi che promuovono tradizioni come la tintura della lana con piante.

    L’invito è stato lanciato! Buon viaggio e alla prossima!

  • Il Geoparco Internazionale UNESCO di Hațeg – modello di sviluppo comunitario

    Il Geoparco Internazionale UNESCO di Hațeg – modello di sviluppo comunitario

    Radio Romania Internazionale vi invita nel Geoparco Internazionale UNESCO di Hațeg, collocato in provincia di Hunedoara, nella Romania centro-occidentale. Gestito dallUniversità di Bucarest, è stato il primo territorio del genere in Romania e nel sud-est europeo riconosciuto come sito UNESCO, per il modo creativo di valorizzazione turistica, educativa e scientifica del suo patrimonio geologico e culturale. E noto in particolare per i fossili di 11 specie di dinosauri, tra cui il rettile volante Hatzegopteryx thambema e i dinosauri nanni, per le loro uova vecchie di quasi 70 milioni di anni, come anche per una riserva di bisonti. Il Geoparco corona oltre 30 anni di ricerche geologiche e paleontologiche, svolte dallUniversità di Bucarest, in partenariato con altri atenei romeni e stranieri, sotto la guida del prof. Dan Grigorescu. Alexandru Andrășanu della Facoltà di Geologia dellUniversità di Bucarest e direttore del Geoparco Internazionale UNESCO di Hațeg ci spiega come si è arrivati ad un modello di sviluppo comunitario:



    “Nel 1999-2000, quando era nata lidea di un geoparco, abbiamo pensato che il posto migliore era quello di Hațeg e il prof. Grigorescu ci ha proposto di lavorare insieme, per sviluppare questo progetto. Poi, sono seguiti anni di ricerche pluridisciplinari, di lavoro di squadra e interazione con la gente, poichè noi non siamo andati lì a indicare cosa andava fatto, bensì a vedere come si poteva collaborare e abbinare i risultati scientifici alle necessità della comunità per creare un modello di sviluppo che ora si sta diffondendo in Romania. Anche la Contrada di Buzău è stata recentemente dichiarata Geoparco Internazionale UNESCO e ci sono ancora altri progetti in corso nellOltenia submontana e nella zona Rupea-Racoș. E stato un periodo particolarmente piacevole di lavoro, naturalmente difficile, perchè, nel giro di questi oltre 20 anni, abbiamo dovuto adattarci costantemente alle condizioni economiche, sociali, politiche, per poter andare avanti e creare questo marchio internazionale, che valorizza un patrimonio culturale, storico, naturale, con i famosi dinosauri nani della Transilvania, diventati un brand turistico, una destinazione ecoturistica, e un partner in una rete globale che include 177 territori di 46 paesi. Quindi, ci annoveriamo orgogliosamente tra i primi geoparchi creati in Europa, il primo nellEuropa orientale incluso in questa rete globale”, spiega il direttore del Geoparco Internazionale UNESCO di Hațeg.



    Ogni posto del Geoparco ha la propria storia in attesa di essere scoperta. E stata messa a punto anche una rete nota come le Case del Geoparco. “In base alle ricerche, alladattamento allidentità culturale locale, e soprattutto in condizioni di sostenibilità, anziche costruire un grande centro, in cui i visitatori sarebbero rimasti per qualche ora per poi andarsene forse senza visitare la Contrada di Hațeg, abbiamo ritenuto più utile e più vicino alla comunità sia rifare edifici dismessi – scuole od altro, sia costruire altri nuovi in argilla: la Casa delle tradizioni, quelle dei dinosauri nani, dei vulcani, delle pietre, oppure la Casa per scienza e arte, e speriamo di costruirne altre. Tutte sono connesse in una rete in sei percorsi da visitare, il che significa sei giorni. Quindi, un soggiorno bello e utile per tutti, e gli abitanti del posto hanno lopportunità di presentarsi, di offrire vitto e alloggio, a volte visite guidate. Noi già stiamo preparando gruppi di giovani per accompagnare i visitatori come guide. Per ora in inglese, meno in francese, dovremmo avere anche in italiano, visto che nella zona vive unimportante comunità storica italiana, gli eredi degli antenati giunti da Udine a Râu de Mori e Santamaria Orlea tra fine Ottocento e i primi del Novecento. Praticamente, un viaggio nel tempo. Cominciamo con lepoca delle rocce più antiche, risalenti a circa 600 milioni di anni fa, per passare a quella dellOceano Tetide, quasi un centinaio di milioni di anni addietro, passando per i tempi dei dinosari, dei primi esseri umani, poi per letà dei daci e dei romani, dei cavallieri e dei castelli, dei nostri nonni e arrivare finalmente ai nostri giorni”, aggiunge il nostro ospite.



    Parlando dei nostri tempi, cosa ha significato per la comunità locale lo sviluppo del Geoparco Hațeg? “Ci piace credere che si tratti di una realtà positiva, articolata in una strategia di sviluppo coerente, anche se non si ritrova in ogni singola attività nella Contrada di Hațeg, ma ha creato un quadro che ha reso la zona nota nellintero mondo. La gente va ora a visitarla come Geoparco Internazionale UNESCO. Naturalmente, si va a visitare la Chiesa di Densuș, Sarmizegetusa Ulpia Traiana o altre destinazioni, peraltro incluse nel Geoparco. Abbiamo anche dei percorsi che collegano i riferimenti del Geoparco con il Castello dei Corvino di Hunedoara, con la Fortezza di Deva, con le cittadelle daciche dei Monti Orăștie. Quindi, abbiamo messo insieme tutti gli obiettivi interessanti, valorizzandoli tramite racconti e collegandoli tra di loro in tal modo. Così, il turista è attirato da questi racconti e gli abitanti del posto sono molto lieti di vivere in un territorio molto conosciuto. Dora in avanti dipende da ognuno in che modo valorizza questa ricchezza internazionale, che fa parte di una rete globale. Sul posto, siamo riusciti a creare una rete di scuole ed entità con cui lavoriamo, imprese, amministrazioni locali e associazioni. Siamo impegnati in numerosi progetti a finanziamento europeo o locale, sempre per attirare soprattutto i giovani, che hanno aderito ad un programma molto interessante coordinato dal mio collega Cristian Ciobanu, avviato nel 2013. Fino allinizio del 2022, abbiamo avuto 300 giovani impegnati in attività di volontariato, particolarmente utili anche per scoprire se stessi e fare qualcosa per la comunità. Ne sono veramente orgogliosi e si impegnano a loro volta, attraverso diverse iniziative, ad attirare altri giovani che vogliono seguire questa strada. Tra i progetti locali, ricordo quelli dedicati alleducazione e al riallestimento dei percorsi. Ne abbiamo recentemente inaugurato uno dedicato allOceano Tetide, che collega la Grotta di Cioclovina al Geoparco e al Parco Nazionale Retezat, poi un progetto legato alleducazione per la scienza. Aderiamo anche alla “Notte dei ricercatori” e alla Scuola di scienze dellIstituto Măgurele”, ha concluso il direttore del Geoparco Internazionale UNESCO di Hațeg, Alexandru Andrășanu.




  • Arieșeni

    Arieșeni

    Radio Romania Internazionale vi invita nell’ovest del Paese, dove le montagne formano un enorme altopiano, diviso dal fiume Arieș, in un paesaggio che affascina persino i più esigenti turisti. Ci fermiamo ad Arieșeni, in provincia di Alba, accompagnati dal sindaco Gheorghe Pantea.

    Il comune di Arieșeni si distingue dagli altri villaggi di montagna, in quanto le sue case sono cosparse sui versanti, formando piccoli paesini. Arieșeni comprende 18 piccoli simili villaggi sparsi, tra cui le Gole di Gârdișoara, le cascate di Vârciorog e Pătrăhăițești, il Ghiacciaio di Vârtop, le Grotte di Gura Apei e Hodobana o Izbucul Tăuzului. In prossimità, nell’area del comune di Gârda, si può visitare la Grotta di Scărișoara, con il più grande ghiacciaio sotterraneo in Europa, la Grotta intitolata Porta di Ionel, con un ingresso enorme di circa 12 metri. Queste grotte sono aperte alle visite per tutto l’anno. Nella confinante provincia di Bihor, i turisti vanno a visitare Groapa Ruginoasă, il complesso carsico Cetățile Ponorului, il Ghiacciaio Focul Viu (Fuoco Vivo), come anche la Grotta degli Orsi, dove vissero gli orsi delle caverne, oppure la Grotta dei cristalli di Meziad. Quindi la zona offre tante destinazioni turistiche, non solo naturali, ma anche create dall’uomo, soprattutto le chiese. La Chiesa dell’Ascensione del Signore di Arieșeni è una chiesetta risalente al 1791. Poi, c’è la Chiesa di San Giovanni Battista a Gârda. Per il turismo religioso, raccomando anche i Monasteri di Lupșa e Izbuc, che distano un po’ dalla nostra zona, consiglia il sindaco di Arieșeni.

    Se d’estate i turisti praticano qui il turismo d’avventura – canyoning, rafting e kayak in acque selvagge, nella stagione fredda Arieșeni attira gli amanti degli sport invernali, aggiunge Gheorghe Pantea.

    Ad Arieșeni vi aspettano due piste da sci – Vârtop 1 e Vârtop 2. La prima, lunga 1.800 metri, sale dai 1.200 metri di altitudine per fermarsi ai 1.450 metri. La seconda pista si stende su soli 400 metri. Entrambe sono munite di sciovie. Nell’immediata prossimità, in provincia di Bihor, vi aspetta anche la pista Piatra Grăitoare, munita di seggiovia e lunga 1.100 metri. Nel primo o secondo fine settimana di febbraio, Arieșeni ospita le Feste della Neve, con gare di sci, slittino, discesa con gli scivoli, ma anche sport nonconvenzionali come le partite di calcio con giocatori che indossano scarponi da sci o hockey maneggiando ramazze. Non mancano i concerti e la discoteca all’aperto, dice ancora il sindaco, spiegando che l’offerta di alloggio conta circa 120 strutture ricettive. E parla anche delle attrattive gastronomiche e artigianali della zona.

    I turisti scopriranno preparati tradizionali come la torta salata al formaggio su lastra o confetture di frutti di bosco – mirtilli, more, lamponi. Poi c’è il tradizionale balmoș moțesc, a base di farina di mais bollita al burro e panna. D’estate, nel paesino di Pătrăhăițești vi aspettano due musei dove gli artigiani producono e vendono vestiti tradizionali, fatti di tessuti lavorati al telaio, ma anche oggetti di legno come il tulnic, il famoso strumento da suonare a forma di tubo conico, mastelli di vari tipi, bicchieri di legno e tanti altre cose lavorate con ingegnosità. Infine, i turisti si rilassano d’inverno anche andando in giro con le slitte trainate da cavalli, o d’estate in carrozza. Naturalmente, da noi si praticano anche gli sport equestri, dice ancora il sindaco di Arieșeni, Gheorghe Pantea.

  • Programma Radio Romania Internazionale 03.06.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 03.06.2021

    Sommario: Giornale radio e approfondimenti; Romania, priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; Schengen, prospettive per ingresso Romania; Società: Gli orsi di Romania; Destinazione Romania: La Contrada di Hateg-Retezat; Una canzone al giorno




  • La contrada di Haţeg – Retezat

    La contrada di Haţeg – Retezat

    Collocata nel sud-ovest della Transilvania, la Contrada di Haţeg-Retezat vanta un ricco passato storico: grotte risalenti al Paleolitico, ruderi dell’età daco-romana, piccole fortezze e torri medioevali, chiese antiche, ma anche piccoli castelli, residenze delle famiglie nobiliari locali. La nostra guida è Anca Rusu, manager della destinazione turistica della contrada di Haţeg – Retezat.

    I turisti stranieri sono particolarmente familiarizzati con la regione della Transilvania. Alle fiere internazionali cui ho partecipato, ho notato che riescono a trovarla subito sulle mappe. Un viaggio nella Contrada di Haţeg-Retezat è come un viaggio nel tempo. Su un piccolo territorio, il turista scopre mondi scomparsi milioni di anni fa, si trova davanti a dinosauri a grandezza naturale, esplora vulcani e tracce di mari scomparsi. In ugual misura, ammirerà paesaggi di montagna, laghi e piante carnivore, tutti rimasti dall’era glaciale, risalenti a 10.000-12.000 anni fa. Si godranno le tracce dell’Antichità lasciate dai romani a Sarmizegetusa Ulpia Traiana, come anche i primi luoghi di culto cristiani in Romania, come la Chiesa di Densuş, spiega Anca Rusu, ricordando anche i numerosi percorsi nella zona.

    Ne abbiamo conteggiato una settantina. Sono itinerari turistici omologati e gestiti dagli amministratori delle aree protette insieme al Servizio Pubblico Soccorso Alpino, oppure sono percorsi tematici che, al solito, raccontano una storia. Ma è molto importante il fatto che la nostra zona è unica in Romania per il fatto che vi si sovrappongono i territori di tre grandi aree protette, parchi naturali o nazionali. Si tratta del Parco Nazionale Retezat, il primo parco nazionale di Romania, il Geoparco Internazionale UNESCO della Contrada di Haţeg e il Parco Naturale Grădiştea Muncelului Cioclovina, rinomato per le fortezze daciche dei Monti di Orăştie. I turisti scoprono straordinarie ricchezze naturali o umane, talmente speciali da essere state riconosciute dall’UNESCO come riserva Uomo e Biosfera nel 1979 per un’area del Retezat, il Geoparco Internazionale UNESCO per la Contrada di Haţeg, come anche l’ensemble delle fortezze daciche dei Monti Orăştiei, protetto dalle normative e dal riconoscimento internazionale offerto dall’UNESCO, aggiunge Anca Rusu.

    La nostra ospite precisa che nella zona arrivano prevalentemente due categorie di turisti: coloro che sono in cerca del turismo attivo in montagna e le famiglie con bambini, alla scoperta del Geoparco della Contrada di Haţeg. Ma, a prescindere dalle preferenze, dovete assolutamente scoprire anche la saporitissima cucina della zona e visitare un artigiano per meglio conoscere le usanze locali.

  • La Tenuta Reale di Săvârșin

    La Tenuta Reale di Săvârșin

    Vi invitiamo nella Romania occidentale, a Săvârșin, in provincia di Arad. L’attrattiva principale di questa regione è il la Tenuta Reale, che ad aprile ha aperto le sue porte ai visitatori. Comprende il Villaggio e il Parco Reale, spiega Nela Dragalina, responsabile del Centro informazione turistica di Săvârșin. Nel Villaggio Reale c’è il Museo dell’Automobile Reale, il negozio di souvenir, la Casa del Tè, che sarà restaurata, e il Villaggio dell’Artigiano, ancora da allestire, fortemente voluto dalla Custode della Corona. Il Parco Reale comprende il Giardino Segreto, il Padiglione Piccolo, il lago e l’isola, nonchè il Vicolo Lungo. È sempre lì che si possono vedere un campo da tennis, un roseto e un pergolato di glicine, spiega Nela Dragalina.

    La storia del Castello di Săvârșin, che risale al 1650, è strettamente legata alla famiglia nobile ungherese Foray. L’edificio si sviluppa su tre livelli. Il seminterrato comprende un soggiorno, una lavanderia, ripostigli e annessi, compresa la cucina. Al piano terra si trovano i saloni dei ricevimenti, una sala cerimoniale e un soggiorno. Infine, al piano superiore ci sono tre appartamenti e due monolocali. Il castello è circondato da un grande parco, con molte specie arboree rare e un lago al centro del quale si trova un’isola.

    Nela Dragalina, la nostra guida, precisa che il Museo Reale è stato ristrutturato tra il 2011 e il 2017. È a questo periodo che risale la carrozza Bran, chiamata così perchè è stata acquistata dal comune di Bran, la storica Volvo, l’unica auto originale in possesso del re esiliato, e una Mercedes da collezione del 1982. Prima del 1943, l’edificio del negozio di souvenir, situato all’ingresso del Villaggio Reale, ospitava il quadro elettrico della proprietà e un’officina meccanica. La costruzione è avvenuta in due tappe: una parte nel 1880, l’altra all’inizio del 1900. Questo bellissimo edificio conserva quasi interamente la sua forma originale, in particolare le travi del soffitto e le piastrelle in ceramica. I pezzi rimasti dall’officina sono stati restaurati ed esposti nel negozio come in un museo. La Casa del Tè, che subirà dei lavori di ristrutturazione, sarà composta di un’ampia sala dove i visitatori potranno fermarsi per uno spuntino, un caffè o un tè. Quanto al Villaggio dell’Artigiano, per il momento è solo un sogno della Custode della Corona, perchè Sua Maestà desidera che i mestieri tradizionali non scompaiano. Da un punto di vista economico, questi mestieri non sono più attraenti, ma Săvârșin ha una forte tradizione quando si tratta dei mestieri del fabbro, del maniscalco, come anche di intreccio di vimini, ceramica o falegnameria, spiega ancora la nostra guida.

    I lavori di restauro sono stati eseguiti secondo il progetto iniziale realizzato da Șerban Sturdza, l’architetto della Casa Reale. L’amministrazione della Tenuta ha recentemente pubblicato sul sito web savarsinregal.ro immagini con fiori del Parco Reale di Săvârșin, nonchè informazioni aggiornate per i turisti, attesi per visite guidate fino al 1 ottobre ogni settimana – venerdì, sabato e domenica, dalle 9 alle 18. Per i gruppi organizzati è possibile visitare la tenuta tutta la settimana e tutto l’anno, previa espressa richiesta in anticipo.

  • Restauro dei mulini ad acqua di Rudăria

    Restauro dei mulini ad acqua di Rudăria

    Andiamo a Rudăria!: un’iniziativa lanciata di recente a Timișoara, volta a rendere il comune di Eftimie Murgu, in provincia di Caraș Severin, una destinazione turistica accessibile, attraente e sostenibile per la comunità locale. I 22 mulini ad acqua di Rudăria sono unici nell’est europeo. L’iniziativa rientra in un progetto più ampio, portato avanti da parecchi anni dall’Associazione Acasă în Banat/ A casa nel Banato. Ed è per il secondo anno che l’associazione si impegna nel restauro dei mulini ad acqua in questa zona della Romania occidentale, tramite un approccio integrato. Una tappa presentata il 15 aprile, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Timișoara. Il presidente dell’Associazione Acasă în Banat, Radu Trifan, ci offre maggiori dettagli.

    La prima azione che vedrà coinvolti dei volontari si svolgerà dal 14 al 16 maggio. Praticamente, siamo assaliti dal gran numero di persone desiderose di aderire a questa iniziativa. Ma è in ugual misura una grande sfida, poichè dovremo rifare i mulini, pulire ed ecologizzare il fiume, ma anche allestire la zona con pannelli, macinare il grano per la farina, e quindi preparare il pane e la polenta tradizionale chiamata coleșă. Si tratta di una polenta cucinata con il granoturco macinato al mulino ad acqua, che ha un gusto del tutto particolare, spiega Radu Trifan.

    Interessante è il fatto che, pur chiamandosi dal 1970 Eftimie Murgu, per aver dato i natali al grande rivoluzionario del Banato, la località è nota alla gente sempre come Rudăria. Alcune voci si pronunciano per il ripristino dell’antico nome, però la decisione spetta alle autorità locali. Comunque venisse denominato, il posto è un autentico gioiello di architettura popolare contadina non ancora valorizzata come si dovrebbe. Coloro che la vogliono portare alla luce contano sulle tre tappe del progetto e sul gran numero di volontari. C’è tutt’un anno davanti, aggiunge il presidente dell’Associazione Acasă în Banat, Radu Trifan.

    Per il corrente anno, auspichiamo di rendere questa località una destinazione più attraente e meglio connessa al turismo dei nostri giorni, aiutando, naturalmente, la comunità locale ad inserirsi in questo circuito. Attualmente, manca un legame molto stretto tra il turismo e la vita quotidiana degli abitanti del villaggio. E noi vogliamo offrire loro la possibilità di meglio vendere i propri prodotti, e ai turisti un bel percorso. Ma non in macchina, bensì in cammino, per scoprire il posto e la sua gente brava e accogliente, come anche tutti i 22 mulini ad acqua, conclude Radu Trifan.

    L’Associazione Acasă în Banat e i suoi volontari punteranno piuttosto sui mulini non inseriti nel patrimonio nazionale, in quanto sono i più vulnerabili. Non essendo ancora tutelati, rischiano di essere distrutti o demoliti. Alcuni necessitano di riparazioni urgenti, mentre altri sono stati riaggiustati con materiali nuovi e inadeguati al loro aspetto. Per cui l’Associazione impiegherà, come al solito, materiali e tecniche tradizionali.

  • Il Museo provinciale di Mureș

    Il Museo provinciale di Mureș

    Radio Romania Internazionale vi invita nella Romania centrale, per aprire le porte di una delle istituzioni culturali più importanti della regione: il Museo provinciale di Mureș. Il direttore Koppány Bulcsú Ötvös spiega che gli inizi risalgono alla fine dell’Ottocento, ma nella sua forma attuale svolge l’attività dal 1986.

    La sua creazione nasce dall’unione di diverse collezioni della città, della provincia e di varie altre istituzioni. Tra i suoi predecessori si annoverano il Museo d’Arte Industriale Seklera, la Pinacoteca del Palazzo della Cultura, il Museo Archeologico ed Etnografico del periodo compreso tra le due guerre e varie collezioni raccolte e conservate nelle scuole della città. Attualmente le sezioni sono sei: arte, scienze naturali, etnografia, storia, archeologia e il centro di ricerca di Calugareni. Quindi, è composto da più sedi e spazi visitabili, e conta circa un centinaio di dipendenti. Dispone inoltre di una biblioteca specializzata, con una raccolta di libri antichi e di un laboratorio di restauro accreditato dal Ministero della Cultura. Le attività museali si svolgono all’interno di quattro edifici monumentali nel centro della città. Il museo gestisce o possiede monumenti di importanza nazionale e anche simboli della città di Târgu Mureș, come il Palazzo della Cultura, uno dei capolavori architettonici più rappresentativi dello stile Liberty in Romania, o il Palazzo Toldalagi, il più importante Monumento barocco in città, spiega il direttore del Museo provinciale di Mureș.

    Attualmente, il Palazzo della Cultura e il Museo di Scienze Naturali sono in fase di restauro grazie ai fondi europei. L’anno prossimo, le gallerie d’arte del palazzo dovrebbero aprire, così come la mostra permanente di scienze naturali, aggiunge il direttore Koppány Bulcsú Ötvös.

    Il Museo attende i suoi visitatori con mostre permanenti e temporanee sui suoi 4000 metri quadrati. Nel 2015, a Calugareni sono stati aperti due padiglioni che presentano la vita quotidiana del castrum e del vicus romano della regione. Oltre alle attività pedagogiche museali permanenti, organizziamo regolarmente convegni scientifici e due grandi eventi ogni anno, che sono ormai riconosciuti a livello regionale: la Notte dei Musei e il Festival Romano di Calugareni. La collezione del museo vanta più di 150.000 reperti, le collezioni d’arte sono quantitativamente piuttosto piccole, ma qualitativamente significative. Tuttavia, l’archeologia, la storia, l’etnografia e le scienze naturali detengono diversi oggetti registrati nella categoria dei tesori del patrimonio nazionale, aggiunge il nostro ospite.

    97 anni fa, un gruppo di lavoratori ha rinvenuto per caso un tesoro unico. Siccome non si trattava di una scoperta archeologica, non sono disponibili troppi dettagli sulle sue condizioni. Si tratta di un pezzo unico al mondo, dice Koppány Bulcsú Ötvös.

    Uno dei pezzi più importanti nelle collezioni del Museo provinciale di Mureş, il simbolo stesso dell’istituzione, è un tesoro unico. Si tratta di una fibula dell’età del bronzo, una sorta di spilla di Suseni, composta da più spirali, uno scudo e un ciondolo. Fu scoperta casualmente nel 1924 nel comune di Suseni da operai della fabbrica di mattoni. Fu sepolta in un vaso di ceramica insieme ad altri oggetti in bronzo, perlopiù frammenti. A causa delle condizioni in cui venne rivenuta, la datazione è incerta. Risale probabilmente alla tarda età del bronzo. Ci sono pezzi simili in Transilvania e nelle aree circostanti, ma nessuno è così bello, minuziosamente lavorato e ben conservato, conclude il direttore del Museo provinciale di Mureş, Koppány Bulcsú Ötvös.

  • La  città di Sibiu, tra le migliori 20 destinazioni turistiche nel 2021

    La città di Sibiu, tra le migliori 20 destinazioni turistiche nel 2021

    Per il secondo anno di seguito, la città di Sibiu, che si trova nella Romania centrale, è stata inserita nella lista delle migliori 20 destinazioni turistiche europee dalla European Best Destinations. La presentazione mette in risalto i pregi del centro storico, le modalità di passatempo all’aperto, la gastronomia locale e le gite nella regione. Nel 2020, Sibiu si è classificata al sesto posto, superando destinazioni come Parigi, Roma o Cork.

  • Turismo a Braşov

    Turismo a Braşov

    La città di Braşov, capoluogo dell’omonima provincia della Romania centrale, è rinomata per la sua architettura medioevale, ma anche per la rosa di eventi culturali che ospita. E’ la destinazione ideale per turismo culturale, shopping o sport di montagna in tutte le stagioni. Eretta tra i secoli XIV e XVII, la Fortezza di Braşov si annovera tra le più imponenti della Transilvania e conserva pregevoli vestigia: i bastioni della vecchia fortezza, la famosa Chiesa Nera, il più grande luogo di culto in stile gotico nel sud-est europeo, la Casa del Consiglio, che ospita il Museo di Storia, la Torre Bianca e la Torre Nera, il Bastione Graft – un ponte fortificato sull’omonimo fiumicello, i Portoni di Ecaterina e di Schei e numerosi musei.

    La nostra guida è Mihaela Damian del Centro Informazioni Turistiche. Vi consiglio di visitare la Chiesa Nera, a Piazza del Consiglio, uno dei più grandi luoghi di culto medioevali in Europa. La Chiesa Nera custodisce anche un’impressionante collezione di tappeti orientali, come anche il maggiore organo meccanico di Romania. Vi raccomandiamo, inoltre, di visitare il Museo della prima scuola romena o il Bastione dei tessitori, una passeggiata ai piedi del Monte Tâmpa o quella chiamata Fuori le mura, dove scoprirete anche la Torre Bianca e la Torre Nera, spiega Mihaela Damian.

    La Via dello Spago (Strada Sforii) è un’altra attrattiva originale che incuriosice numerosi turisti. Larga circa 1,3 metri, è il vicolo più stretto della città, allestito nel XV secolo come via d’accesso per i vigili del fuoco. La città di Braşov circonda, praticamente, il Monte Tâmpa del massiccio Postăvaru. Dichiarata riserva naturale, questa montagna offre, dai suoi 960 metri di altezza, una bellissima vista panoramica sulla città e sull’intera depressione.

    Mihaela Damian vi ricorda che la stazione sciistica di Poiana Braşov è vicinissima. Un’ottima destinazione per rilassarsi sia d’inverno, per chi ama sciare, che nelle altre stagioni, per i turisti appassionati di gite e passeggiate in montagna. In tanti gli alberghi con piscine all’interno. Cosicchè invitiamo tutti a venire a trovarci sia in città che a Poiana Braşov, dove hanno tante scelte per il passatempo, assicura Mihaela Damian del Centro Informazioni Turistiche di Braşov.

    Una delle più attese feste ogni anno in città è la Parata dei giovani cavalieri, che si svolge nella prima domenica dopo la Pasqua ortodossa, celebrata il 19 aprile nel 2020. Sette gruppi di giovani cavalieri del quartiere Schei, vestiti di costumi tradizionali, scendono in città, dove sfilano a cavallo e fanno a gara nel lancio di mazze. Buon viaggio!

  • 05.01.2020

    05.01.2020

    Diplomazia – La settimana prossima, il presidente romeno Klaus Iohannis e il premier Ludovic Orban hanno in programma visite di lavoro per incontri con autorità europee. Il 7 gennaio, il presidente Klaus Iohannis si recherà nel land tedesco della Baviera, dove vedrà il ministro presidente e leader dell’Unione Cristiano-Sociale (CSU), Markus Söder, e parteciperà ad una seduta del Governo dello stato federato, nel corso della quale avrà anche un intervento. Klaus Iohannis parteciperà, inoltre, all’incontro annuale del gruppo CSU del Bundestag, per presentare la visione della Romania sul futuro dell’Europa. Sempre il 7 gennaio, il premier Ludovic Orban sarà a Bruxelles, per colloqui con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Il programma include anche incontri con il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e con il capo dell’Europarlamento, David Sassoli, precisa un comunicato del Governo di Bucarest.

    MAE Medio Oriente – Il Ministero degli Esteri di Bucarest raccomanda ai connazionali di evitare i viaggi che non sono assolutamente necessari in Iraq, in seguito all’escalation delle tensioni nel Medio Oriente. I romeni che si trovano già nella regione sono consigliati di evitare le zone in cui si svolgono comizi, manifestazioni politiche o qualsiasi dimostrazione, nonchè di annunciare la presenza alla più vicina missione diplomatica o consolare, al fine di essere contattati nell’evenienza di un’emergenza. La diplomazia di Bucarest sottolinea che la distesa della situazione nella regione è essenziale.

    Turismo feste – Oltre 170.000 turisti romeni hanno passato il Capodanno nel Paese, del 2,5% in più rispetto all’anno precedente, e hanno speso circa 44 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto al Veglione 2018/2019. Lo rilevano i dati della Federazione dei Padronati del Turismo Romeno. La crescita è dovuta ai ponti di Natale e Capodanno, che hanno incluso due giorni di ferie in più (il 27 dicembre e il 3 gennaio) per i dipendenti statali, ma anche i buoni vacanza utilizzati in questi giorni.

    Tennis – La tennista romena Irina Begu si è qualificata nel cartellone principale del torneo ospitato dalla città cinese di Shenzhen, dopo aver sconfitto per 7-5, 6-2 la ceca Barbora Krejcikova, e affronterà successivamente Kristyna Pliskova. Sorana Carstea, qualificata di diritto nel tabellone, è stata superata sin dal primo turno dalla cinese Xiyu Wang. Anche Monica Niculescu è stata sconfitta nel primo turno dall’americana Nicole Gibbs.

  • Calabria in tour sbarca anche in Romania

    Calabria in tour sbarca anche in Romania

    I tesori e i sapori della Calabria sono stati presentati a Bucarest dalla Camera di Commercio Italiana per la Romania, in una serata conviviale dedicata al patrimonio enogastronomico e turistico della regione. Levento svoltosi il 26 novembre in un ristorante di Bucarest certificato “Ospitalità italiana” è stato organizzato in collaborazione con UNIONCAMERE Calabria e ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche.



    Lo scopo di questo progetto è quello di dare innanzitutto visibilità alla Regione Calabria, ma anche ai suoi produttori che vogliono affacciarsi sul mercato romeno, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il segretario generale della Camera di Commercio Italiana per la Romania, Giovanni Pometti, precisando che queste attività promozionali proseguiranno.



    Liniziativa rientra nel progetto di internazionalizzazione “Calabria in tour”, promosso e cofinanziato dalla Regione – Dipartimento Presidenza, Settore Internazionalizzazione, realizzato da Unioncamere Calabria attraverso il supporto operativo delle Camere di Commercio Italiane allEstero di Olanda, Repubblica Ceca e Romania e di ISNART. Le serate con menu a base delle prelibatezze enogastronomiche calabresi hanno coinvolto la Rete dei Ristoranti Italiani nel Mondo certificati “Ospitalità Italiana” presenti nei tre Paesi dellUnione Europea.