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  • Il Museo della civiltà popolare tradizionale ASTRA di Sibiu

    Il Museo della civiltà popolare tradizionale ASTRA di Sibiu

    Situato a Sibiu, nella Romania centrale, il Complesso museale nazionale ASTRA è una delle istituzioni del genere più importanti in Romania e, soprattutto, uno spazio di esperienze. Un museo all’aperto, che si stende su 132 ettari e custodisce più di 400 reperti, come spiega Mirela Iancu, direttrice marketing culturale.

    Parliamo non solo di mulini e altre installazioni tecniche, ma di intere masserie che riproducono uno stile di vita e di lavoro che abbiamo ancora la fortuna di incontrare in alcuni villaggi della Romania. Le visite guidate sono generalmente programmate sul nostro sito o direttamente alla pagina Facebook del Museo Astra. Il percorso si può fare a piedi o in carrozze trainate da cavalli, sostituite d’inverno dalle slitte. All’interno del Museo ci sono due ristoranti tradizionali, dove troverete dei menù in sintonia con le tematiche del museo, spiega Mirela Iancu.

    Lungo il tempo, il Museo Astra si è reinventato e modernizzato, riuscendo a offrire ai turisti esperienze indimenticabili. Le collaborazioni internazionali stanno diventando sempre più diverse e numerose. Abbiamo un partenariato strategico con la Norvegia. Abbiamo completato due importanti progetti che hanno notevolmente ampliato il museo a cielo aperto. Si tratta del Centro Astra per il Patrimonio, che comprende dei laboratori e depositi. Inoltre, il Padiglione Museale Multiculturale, la porta d’ingresso al museo, è un edificio nuovo, che ospita le strutture più moderne per accogliere il pubblico, ma anche mostre permanenti del Museo della civiltà transilvana, mostre temporanee, sale per conferenze ed educazione museale, accanto alle gallerie d’arte popolare, in cui tutti gli artigiani del Paese hanno l’opportunità di valorizzare i loro prodotti, aggiunge la nostra interlocutrice.

    Il libro delle impressioni del museo è sempre aperto nell’atrio. Numerose le reazioni e gli apprezzamenti su Trip Advisor o sulla pagina Facebook del Museo Astra di Sibiu, che fa una forte impressione sui turisti. Il museo all’aperto venne istituito negli anni ’60, sulla base di una ricerca iniziata più di dieci anni fa. Fu fondato dal famoso etnografo e museologo Cornel Irimie, il discepolo più noto di Dimitrie Gusti. Venne istituito come museo di tecnica popolare nel tentativo di mostrare l’ingegnosità delle aree rurali e salvare il patrimonio preindustriale in Romania. Negli anni ’50, nel Paese esistevano oltre 5.000 impianti tecnici. Una commissione nazionale composta da etnografi, ha selezionato mulini, segherie o follatrici, e vari tipi di impianti che dimostrano questo ingegno tecnico, che sono stati trasferiti al museo dal 1961, aggiunge la direttrice marketing culturale.

    La Sagra del Raccolto, la Notte dei Ricercatori, il Marketing e l’educazione museale, la Cultura e la gastronomia locale, la Storia della lana, il Festival delle fanfare sono altrettanti eventi organizzati a settembre al Museo Astra. Oltre ai numerosi eventi ospitati dal complesso, vi aspettano sempre anche le mostre temporanee o permanenti. Il prezzo di un biglietto d’ingresso è di 25 lei (5 euro) per gli adulti, mentre la tassa di guida in lingua straniera è di 250 lei (50 euro) all’ora. Per i bambini di età inferiore ai sei anni l’ingresso è gratuito. Radio Romania Internazionale vi augura buon viaggio!

  • Bistrita

    Bistrita

    Radio Romania Internazionale vi invita nel nord del Paese a scoprire la città di Bistrita, capoluogo della provincia di Bistrita-Nasaud, che si presenta come un borgo sassone ottimamente conservato. Ovidiu Bozboci, consigliere presso la Direzione Istruzione Turismo del Comune di Bistrita, spiega che la città venne citata per la prima volta nei documenti nel 1241, in seguito all’invasione dei tartari verso la Transilvania, passando per la Moldavia.

    Gli antichi manoscritti indicano che avrebbero ucciso 6000 abitanti, il che dimostra che era una città popolosa. E’ la più settentrionale città sassone della Transilvania, annoverandosi tra i sette borghi fondati appunto dai sassoni. All’inizio si chiamava Nosa. La prima indicazione dell’attuale nome di Bistrita o Bistricea risale al 1264. E’ nota come Porta della Transilvania, in quanto si trova al confine con la Moldavia. La nostra mascotte è lo struzzo. Nel Medioevo, in quanto poco conosciuto, era ritenuto l’unico essere in grado di digerire il ferro. Rappresentava anche l’emblema sull’elmo del re d’Ungheria, Ludovico I d’Angiò, che, nel 1363, conferì a Bistrita lo status di città libera reale, insieme al diritto di ospitare una fiera per due settimane, nel mese di agosto, spiega il consigliere.

    Oggi, Bistrita è una città tranquilla e moderna, da scoprire con belle passeggiate. Comincerei con l’antico monastero dei minoriti – oggi chiesa ortodossa. Costruita nel 1270, è la più vecchia chiesa di Bistrita. Fu convento francescano, poi chiesa cattolica e ora ortodossa. Il simbolo della città è la Chiesa Evangelica, costruita nel XIV secolo sui ruderi di un’antica chiesa romanica che poi venne completata da vari elementi. Gli ultimi, che le hanno conferito anche l’aspetto attuale, sono di stampo rinascimentale e risalgono al 1560-1563. I lavori vennero eseguiti da un artigiano italiano rimasto nella storia come Pietro Italo. Il campanile della chiesa è alto 75 metri: è la più alta torre in pietra in Transilvania ed è anche munita di ascensore. Nel 2008 sono stati avviati ampi lavori di restauro in seguito a un devastante incendio, il secondo nella storia della torre e della chiesa. Il primo avvenne nel 1857 e il secondo proprio nel 2008. In seguito al restauro, i turisti possono salire a 40 metri per una bella vista panoramica. Vi consiglio di visitare anche la Casa dell’Argentiere, che oggi ospita il Centro Culturale tedesco, e che fu costruita sempre dall’artigiano che ha rifatto la chiesa nel 1560, aggiunge Ovidiu Bozboci.

    Una semplice passeggiata attraverso le vie della città vi svelerà edifici rappresentativi: il Museo Provinciale di Bistrita-Nasaud, il Palazzo della Cultura, la Chiesa Evangelica, la Sinagoga o la Casa di Johannes Lapicida, il più vecchio palazzo della zona. Non lasciatevi sorpresi dall’effervescenza della città, che ospita sempre vari eventi: spettacoli folcloristici, fiere degli artigiani, il Festival autunnale oppure Oktoberfest. Quindi, una destinazione perfetta sia per relax che per una vacanza attiva, con offerte per tutti i gusti e per tutte le tasche. E tanti oggetti artigianali come souvenir. Buon viaggio!

  • Vacanze a Mamaia, sul litorale romeno del Mar Nero

    Vacanze a Mamaia, sul litorale romeno del Mar Nero

    Dal 4 al 6 luglio, il terzo appuntamento con Neversea, il più grande festival in spiaggia organizzato in Romania, ha riunito a Costanza i più gettonati artisti del momento. E a breve, dal 15 al 20 agosto, la vicinissima Mamaia ospiterà Sunwaves, un altro festival diventato ormai un must per i turisti da ogni angolo del mondo, giunto alla 26/a edizione. Radio Romania Internazionale vi invita, quindi, a Mamaia, sul litorale romeno del Mar Nero, la cui prima stagione estiva veniva inaugurata nel lontano 1915.

    I progetti avviati nel 1904 hanno conferito sin dall’inizio alcuni tratti interessanti a questo posto, spiega Razvan Victor Pantelimon, lettore presso la Facoltà di Storia e Scienze Politiche dell’Università Ovidius di Costanza. E’ frutto della chiaroveggenza di certe personalità. All’inizio, l’ingegnere Anghel Saligny costruì nella zona parecchi edifici e opere infrastrutturali. Si tratta del celebre ponte sul Danubio a lui intitolato. Con l’allargamento del porto di Costanza, lo stesso ingegnere ebbe l’idea di una località termale, come veniva chiamata all’epoca, nei pressi della città. Un ruolo importantissimo spettò anche all’allora sindaco Ion Banescu, che ricoprì l’incarico per un breve periodo, dal 1905 al 1907. Nel 1905, il Consiglio locale di Costanza approvava la concessione di un’area nel nord della città, che all’inizio era un piccolo villaggio peschereccio. Successivamente, vennero avviati i lavori di allestimento che portarono all’inaugurazione di Mamaia, spiega Razvan Victor Pantelimon.

    I piani paesaggistici furono elaborati dall’architetto francese Edouard Redont. La prima mappa di Mamaia fu progettata a dicembre 1905 in Francia dall’Ufficio Architettura-Paesaggistica del Comune di Parigi. Sempre nella capitale francese vennero stampate, nel 1906, mille copie di foto della spiaggia di Mamaia. Fu inaugurata ufficialmente, alla presenza del pubblico e di parecchie personalità, ad agosto 1906, quando due treni partirono da Costanza. Per di più, venne costruita anche una ferrovia lunga 8 km che collegava Mamaia alla vecchia stazione di Costanza. Le statistiche indicano che, nel 1906, in pochi mesi, a Mamaia giunsero oltre 45.000 visitatori. Un reale successo, dal momento che, all’epoca, la città di Costanza, contava circa 12.000 abitanti, aggiunge il nostro interlocutore.

    Negli ultimi anni, Mamaia ha visto un forte sviluppo, con offerte per tutte le tasche e per tutti i gusti, con alberghi che vanno da all inclusive ai boutique hotel, con tariffe su misura. Una destinazione sempre più ricercata dai turisti stranieri. Buone vacanze a Mamaia!

  • L’albergo di ghiaccio compie 14 anni

    L’albergo di ghiaccio compie 14 anni

    Ogni anno, tra le creste dei monti Fagaras, nella Romania centrale, a oltre 2.000 metri di altitudine, viene costruito un albergo di ghiaccio. Sono ormai 14 anni che la neve e i blocchi di ghiaccio portati dal vicinissimo lago Balea, che pesano circa 70 chili ciascuno, compongono una struttura che accoglie più di 8.000 turisti all’anno. Il direttore dell’albergo, Andrei Toderas, spiega che, già dalla scorsa estate, quasi tutte le stanze sono state prenotate per le feste. Quest’anno, però, la costruzione ha affrontato anche delle peripezie.

    Nel 14/o compleanno dell’albergo, l’inverno è arrivato con un po’ di ritardo, cosicchè le 40 persone impegnate nella costruzione hanno lavorato sodo per rendere possibile l’inaugurazione il 23 dicembre e accogliere i primi turisti giunti per festeggiare il Natale. La struttura principale è il ristorante, intitolato quest’anno al Re Ferdinando I, con dieci tavoli e un bar. L’albergo conta 12 stanze. Costruiremo anche la Chiesa di ghiaccio, che a fine gennaio sarà aperta alle visite ed è già prenotata per il matrimonio di una coppia britannica che ha deciso di unire i destini da noi, nel mese di marzo. La Chiesa sarà anche consacrata, spiega Andrei Toderas.

    Probabilmente molti si chiedono come sia possibile dormire in una stanza di ghiaccio. Il direttore dell’albergo ci assicura che ci si sta benissimo. I turisti non devono dimenticare gli scarponi. Comunque, sono tutti muniti di copricapo e guanti. Comunque, sul letto di ghiaccio, abbiamo messo uno strato di legno, un materasso e una coperta. Prima di andare a letto, sulla coperta si stende una pelle di pecora che isola molto bene. I turisti dormono in sacchi a pelo da noi offerti e si mettono sopra altre due – tre coperte. Durante la notte, con la temperatura di zero gradi nell’albergo, la maggioranza dei turisti dorme molto bene nei sacchi a pelo. In mattinata, quando li vedo a colazione, sono tutti sorridenti, aggiunge il direttore dell’albergo.

    I turisti sono prevalentemente stranieri, soprattutto dalla Gran Bretagna. Gli inglesi sembrano particolarmente propensi verso simili esperienze uniche come questo albergo di ghiaccio unico nel sud-est europeo e tra i pochi nel mondo. Sarà possibile prenotare anche nei prossimi tre mesi. E’ stato aperto in occasione delle feste invernali. Probabilmente verso fine marzo – inizio aprile, dovremo chiuderlo. Così, la natura seguirà il suo corso: scioglierà l’albergo e lo riporterà nel lago glaciale Balea, che fornisce anche il nostro materiale da costruzione. E noi, a dicembre, lo ricostruiremo, ci ha detto ancora Andrei Toderas.

    Quindi, un’esperienza invernale del tutto particolare. Per raggiungere l’albergo, sorvolerete in funivia la spettacolare strada nazionale Transfagarasan. Buon viaggio!

  • Retrospectiva turística del 2016

    Retrospectiva turística del 2016

    ¡Feliz Año Nuevo! Bienvenidos a la primera edición de nuestro programa en 2017, un resumen de los destinos más interesantes que les hemos presentado durante el año pasado. Hemos intentado incluir aquí varias ofertas para todos los gustos y bolsillos, para los aficionados a la aventura o al ocio, en la costa del mar o en las montañas, destinos turísticos consagrados, así como otros menos conocidos, pero todos lugares idóneos para unas vacaciones inolvidables.



    El 2016 empezó con una invitación a la zona de Gorj. Lugares de ensueño con una historia rica, con leyendas y grandes personalidades de la cultura y la espiritualidad rumana, entre ellos el famoso escultor rumano Constantin Brâncuşi. Era la última edición del concurso titulado Contemporáneo de Brâncuşi: Constantin Antonovici”. El concurso ha despertado mucho interés y ha recibido 210 respuestas correctas y completas a nuestras preguntas. Los ganadores, que han participado, han enviado las respuestas correctas y se han beneficiado de una estancia de 7 días con pensión completa y 6 noches de alojamiento, entre el 15 y el 30 de abril de 2016, en Gorj, han sido nuestros oyentes Khalil Abdel-Kader y Goumidi Mohamed, de Argelia.



    También a principios del 2016, les decíamos que, aparte de Transilvania, Bucovina, Maramureş y el Delta del Danubio, entre los destinos favoritos de los turistas extranjeros también figura Bucarest. Los datos estadísticos indican que en los últimos 15 años, la capacidad de alojamiento de la capital rumana se ha triplicado. Bucarest se ha convertido en un destino de city break debido a las 8 compañías low-cost que operan en el aeropuerto Otopeni. Casi 90 vuelos directos hacia 90 ciudades han hecho que Bucarest sea incluida en la lista de los destinos europeos de city break. En febrero, hemos dedicado el programa a los practicantes de deportes de invierno. Dos de los balnearios más bonitos de Rumanía son Vârtop y Arieşeni, situados a solo algunos kilómetros de distancia el uno del otro. Ambos cuentan con mucha nieve y también con muchas pensiones que les ofrecerán los mejores servicios y comidas.



    Casi 300 compañías participaron en la 35ª edición de la Feria de Turismo de Rumanía, organizada entre el 25 y el 28 de febrero en Bucarest, donde se presentaron las mejores ofertas internas y destinos de todo el mundo. Tal como se esperaba, los operadores de turismo han venido con numerosos paquetes de tipo early-booking y last minute para todas las zonas turísticas de Rumanía. El turismo terapéutico ha sido muy promovido. También les hemos invitado a visitar Iaşi, Sighişoara y el Delta del Danubio. En marzo, les hemos invitado a un viaje por las aldeas rumanas. Situadas en las cimas de las montañas, en las colinas o en las llanuras, las aldeas representan un destino idóneo para los que buscan unas vacaciones tranquilas. Una de las guías más prestigiosas del mundo, Best Travel en 2016, publicada por Lonely Planet, ha realizado una clasificación con 10 regiones de todo el mundo. En el primer puesto se ha situado Transilvania. Tradiciones, naturaleza, gastronomía, festivales, rutas turísticas, aquí encontrarán todo esto, sobre todo en el entorno rural.



    En primavera, les hemos invitado a la ciudad de las magnolias, Timişoara. Edificios antiguos, museos, conciertos al aire libre, plazas históricas y un casco viejo único en Rumanía, compuesto por 3 plazas urbanas, cada una representando un estilo arquitectónico distinto. Se trata de una pequeña Europa, una ciudad donde viven juntos rumanos, alemanes, serbios, húngaros, croatas, eslovacos y búlgaros. A finales del mes de abril, les hemos presentado 2 zonas, Maramureş y Bucovina, 2 destinos favoritos de los que quieran pasar las Pascuas ortodoxas en Rumanía. También les hemos presentado las ofertas en la costa rumana del mar Negro y los balnearios.



    En el primer mes del verano, viajamos al Delta del Danubio. Un destino para personas activas, que aman la naturaleza. Se pueden organizar incluso excursiones en helicóptero, en bici, barcos rápidos, en canoa, en busca de los caballos salvajes y las colonias de aves.


    En el Castillo de Corvinilor, en Hunedoara, hemos podido seguir la ruta del conde Drácula, hacia Bistriţa Năsăud. Este viaje inédito ha sido el tema de otro concurso organizado por RRI: “Vacaciones en Bistriţa-Năsăud”. Hemos recibido 352 respuestas correctas y completas. Ha participado en el concurso, ha enviado las respuestas correctas y ha ganado el gran premio, una estancia de 8 días con 7 noches de alojamiento y pensión completa, del 15 al 30 de septiembre, en el distrito de Bistriţa-Năsăud, nuestro oyente Liu Fajian, de Shenzen, China, que vino a Rumanía acompañado de su mujer. .



    Luego hemos visitado el litoral rumano. La gran novedad de la temporada pasada ha sido la ampliación de las playas en el sur de la costa con algunas decenas de hectáreas. Otra alternativa propuesta ha sido la de visitar los parques de aventura, practicar la equitación o viajar a Dobruja y el Delta del Danubio.



    En otoño, nuestra propuesta ha sido la Perla de Bucovina”, como es conocida Vatra Dornei, el balneario ubicado a una altitud de 800 metros, que es muy popular entre los aficionados a los deportes de montaña o los que quieran pasar las vacaciones en un ambiente tranquilo. Aquí pueden practicar deportes como rafting, ciclismo de montaña, ciclismo extremo , parapente, esquí o pueden dar un paseo por el parque local para disfrutar del aire puro ionizado. También en otoño les invitamos a los Cárpatos Meridionales en los Montes Ţarcu, donde hay una zona perfecta para la acogida del bisonte europeo, una especie que habitaba aquí hace 200 años , hoy en día considerada en peligro de extinción.



    Para los que quieran enterarse de las novedades en el agroturismo, el turismo religioso o terapeútico en Vâlcea, les presentamos una zona para todas las estaciones, con objetivos turísticos muy conocidos. A finales del 2016, les decíamos que Rumanía es uno de los mayores productores mundiales de sal . Hemos visitado las salinas más conocidas de nuestro país. El año 2016 ha finalizado con las ofertas para la Navidad y la Nochevieja..


    Ha sido un año rico desde el punto de vista de las ofertas turísticas. Queremos mantener esta tradición incluso en 2017, cuando nuestros viajes serán igualmente interesantes e inéditos. ¡Feliz Año 2017!


    (traducido s sarbescu)

  • Nochevieja  en Rumanía

    Nochevieja en Rumanía



    En el norte de Rumanía, en Maramureş, han logrado mantener sus tradiciones y costumbres casi inalteradas. Hay ofertas para la fiesta de Nochevieja tanto en los pueblos como en las localidades de montaña. Por ejemplo, un hotel de tres estrellas de Vişeu de Sus propone una estancia de cinco días con motivo de las fiestas de invierno. Hay aquí un centro SPA con sauna finlandesa, sauna de sal, baño de vapores, ducha escocés, duchas emocionales, jacuzzi, zona de relajación y una cancha de minifútbol. La oferta inlcuye alojamiento en habitación doble con desayuno, cena festiva de Nochevieja y cena para el día 1 de enero, incluidas. Todo por 1100 de lei. (unos 245 euro).



    También en el norte de Rumanía, pero en Bucovina, Cătălina Velniciuc, consejera superior en el Centro Nacional de Información y Promoción Turística de Suceava nos informa que en esta zona se puede celebrar la Nochevieja dos veces: el 31 de diciembre y el 13 de enero porque la iglesia ortodoxa tradicional celebraba la Nochevieja con 15 días de retraso por el calendario Juliano.



    En nuestra página web, turim-suceava.ro, se puede consultar el programa en varios idiomas: rumano, inglés, francés, español, alemán, italiano y ucraniano. Los turistas pueden leer detalles sobre qué significan las fiestas de invierno en Bucovina y el programa detallado, por zonas, por localidades para todo el período de las fiestas de invierno. Es un folleto editado por nosotros, por el Consejo Departamental de Suceava. En la primera parte están descritas las costumbres, las tradiciones, qué significa la Navidad, la Nochevieja, las fiestas al estilo antiguo y cómo se celebran aquí en nuestra región. En la segunda parte pusimos el programa de los eventos. Por ejemplo, si el turista llega a Vatra Dornei se puede enterar, si consulta nuestro folleto, de la programación de los eventos organizados en esta ciudad. En nuestra zona se organizan las fiestas navideñas también al estilo antiguo. Hasta el 14 de enero, en varias localidades en que todavía se conservan costumbres y tradiciones, se organizan espectácuos para los que siguen el antiguo calendario Juliano. Por ejemplo el 7 de enero en el pueblo Cornu Luncii se organiza el espectáculo de Navidad. Luego, el día 13 de enero en Drăguşeni, Râşca o Slătioara podemos asistir a las cosumbres típicas para la Nochevieja. De forma que la fiesta continua hasta el día 13 de enero con la doble celebración de la Navidad y la Nochevieja.



    Cătălina Velniciuc tiene un contaco diario con los turistas que visitan Bucovina. Les facilita materiales informativos y ofrece consejos sobre los destinos más interesantes de la zona.



    La mayoría de ellos son extranjeros, porque ellos están acostumbrados a los centros de información turística. Hasta ahora, no se ha quejado ningúno de la oferta turística de Bucovina. Siempre se han mostrado muy contentos con lo que ofrecen las pensiones y con lo que se puede visitar en Bucovina. Tuvimos incluso un tursita del Japón quien nos dijo que vino a posta a ver los monasterios `pintados. Quedó muy sorprendido e impresionado por lo que había visto y nos dijo que aunque no entendía mucho de nuestras creencias, los monasterios le habían impresionado mucho y seguro que volvería con sus amigos porque quiere enseñarlos lo que había visto. Tenemos materiales informativos en inglés, francés , ruso y alemán. Desde hace poco también contamos con folletos en italiano y español.



    El ambiente de Noche Vieja es especial también en el oeste del país, en Timişoara. Lo confirma Dan Diaconu, vicealcalde de la ciudad.



    Además de miles de fiestas que se organizan en discotecas y restaurantes de Timişoara, el Ayuntamiento ha preparado un programa extraordinario en la Plaza de la Opera. Subirán al escenario artistas famosos y habrá también un espectacular fuego de artificios. La fiesta de Fin de Año es una atracción para los que desean visitar la ciuadad en este período , una ciudad extraordianaria donde `pueden celebrar la Nochevieja igual que en las grandes ciudades eurpeas.



    El precio de la cena de gala de la Noche Vieja en un restaurante con comida típica rumana ronda a los 45 euros y en un restaurante con comida japonesa es de unos 34 euros. Pero si quieren librarse del alboroto de la ciuadad pueden optar por pasar dos dias de relajación y diversión en el balneario Buziaş, en un hotel de tres estrellas. Esta oferta inlcuye alojamiento por dos noches, desayuno y cena festiva para la Noche Vieja. El menú es internacional y la noche de fin de año será marcada por sorpresas y programas artísticos. Hay acceso gratuito a la sala de fitness, sauna y piscina. El precio para todo esto es de 600 lei (unos. 146 euros).



    Dan Diaconu, vicealcalde de Timişoara.



    Hay destinos interesantes alrededor de la ciudad, adecuados para todas las estaciones. Es cierto que Timişoara es una ciudad de llanura, pero a tan solo unos 100 km de distancia hay pistas de esquí, montaña, nieve, en la zona oriental de la ciudad pero sobre todo en Caras Severin que es una zona fabulosa desde el punto de vista turístico. Hay atracitvos turísticos también más cerca de Timişoara. Nuestros materiales de promoción que se distribuyen en los centros de información turística están impresos en seis idiomas. Vienen a visitar Timisoara personas de las zonas vecinas como Serbia o Hungría y pueden leer estas informaciones en su propio idioma



    Bella, memorable, diferente y única, así se anuncia la Noche Vieja en Cluj nos cuenta Manuela Câmpean, jefa del Servicio de Relaciones Comunitarias y Turismo en el Ayuntamiento de Cluj-Napoca y coordinadora del Centro de Información Turística.



    Organizamos un espectáculo en el centro de la ciudad, hay conciertos, brindamos una copa de champán y por supuesto habrá un gran espectáculo de fuegos artificiales. A nuestra ciudad acuden muchos turistas extranjeros. Recuerdo un tursita de Corea quien quedó tan encantado con el ambiente tradicional que se vistió con una camisa de nuestro traje. A los extranjeros les encanta la ia rumana, la blusa típica rumana bordada a mano y todo lo artesanal iugal que la gastronomía local.




    Estas han sido algunas de las ofertas de pasar la noche vieja en Rumanía. !Feliz y Próspero Año Nuevo!

    (Traducción de Irina Calin)


  • Transilvania, un destino favorito

    Transilvania, un destino favorito


    Una de las más prestigiosas guías de turismo del mundo, Best Travel en 2016, realizada por Lonely Planet, ha elaborado una clasificación que incluye 10 regiones de todo el mundo que vale la pena visitar este año. En el primer puesto se ha situado Transilvania. Tradiciones, naturaleza, gastronomía, festivales y rutas turísticas, son los principales elementos de esta región, famosa por sus zonas rurales.


    Peter Suciu, guía certificado de turismo, miembro de la asociación Mioritics y especializado en Transilvania, nos ha dicho que este destino es muy atractivo, en primer lugar por la multiculturalidad que existe en los Cárpatos.




    “Transilvania, en su conjunto, es una zona situada en los montes Cárpatos donde hay al menos 6 o 7 grupos étnicos distintos, incluso desde el punto de vista de la religión. Durante siglos aquí han vivido juntos rumanos, húngaros, sajones, armenios, szekelíes y gitanos. Los siglos de convivencia han marcado la multiculturalidad en el espacio de los Cárpatos. La zona rural ha conservado el modelo de organización de varias comunidades y de sus fiestas. Por ejemplo, cada mes de febrero tiene lugar la Fiesta de Lolelor en Agnita. La Fiesta de la Corona de San Pedro y San Pablo es una fiesta sajona organizada en junio.




    ¿Cómo es una aldea tradicional transilvana? Peter Suciu:




    En primer lugar, se trata de una mezcla entre el espacio natural conservado y el asentamiento humano organizado según reglas muy claras. Tenemos un modelo de aldea con estructura compacta, unitaria, con casas alineadas y amplios espacios entre las casas. La cría de animales es típica para la zona de Transilvania. Los asentamientos rurales, en su época de máximo florecimiento, contaban con muchos animales. La arquitectura antrópica se suma al modelo de organización de la agricultura. Este vínculo se ha mantenido hasta hoy en día.




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    Artesano popular en el pueblo Dragus

    Aunque no son muchos, en esta zona contamos con varios artesanos, según nos ha dicho Peter Suciu.




    En los Cárpatos tenemos el País de los Sajones o Sachsenland, o el País de los Szekelíes. Aquí hay gente que fabrica tejidos. En Mălâncrav trabajan dos tejedores, en otro pueblo, hay un artesano que fabrica abrigos de piel y en Corund se hacen sombreros típicos utilizando champiñones del bosque. La cerámica de Corund es muy famosa. También hay aldeas donde trabajan algunos herreros.




    En los últimos 10 años en que ha trabajado como guía, Peter Suciu ha logrado mejorar la percepción de los turistas extranjeros sobre Rumanía. Se han declarado encantados al ver el entorno agropastoral, las iglesias fortificadas, los artesanos y las tradiciones. También se han quedado impresionados por la gastronomía.


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    La gastronomía también es espectacular debido a la multiculturalidad. Todos los grupos étnicos han aprendido los unos de los otros y han compartido sus conocimientos sobre la comida. Por esta razón, la cocina transilvana es un poco fuerte porque utiliza muchos productos de carne. Por ejemplo, la cocina rumana se mezcla con las recetas de los pastores y con la gastronomía sajona, que utiliza carne de cerdo y ternera, y con la húngara, que es más condimentada y picante. Los postres están muy ricos, muy finos, porque han sido heredados de los ocupantes austrohúngaros. Y, al final, el elemento más importante que se añade a la comida, por su sabor, es la pălinca (aguardiente). Todos estos elementos mezclados han dado una gastronomía espectacular.




    Ionuţ Bordea, biólogo y guía especializado en hábitats naturales, flora y fauna alpina, explica el significado del nombre de Transilvania, la zona de los bosques.


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    Oso en los bosques transilvanos

    Transilvania significa la tierra más allá de los bosques. Aquí hay una gran variedad de hábitat forrestal, los bosques de los Cárpatos cuentan con las más importantes poblaciones de grandes carnívoros de Europa: lobos, osos y linces. Estas especies han desaparecido en el oeste de Europa. Los paisajes pastorales son muy bonitos. En la zona Sighişoara – Târnava Mare, por ejemplo, podrán ver los últimos paisajes pastorales de Europa, situados a menos de 800 metros de altitud. Estos paisajes también han desaparecido de Europa Occidental, a causa de la agricultura intensiva. Podrán ver muchas variedades de orquídeas y otras flores preciosas que son auténticos símbolos de la zona. Como prueba del especial interés manifestado por la UE en cuanto a la protección de Sighişoara – Târnava Mare, la zona ha sido declarada sitio Natura 2.000.




    La Fundación ADEPT de Rumanía se dedica a la protección de los ecosistemas pastorales de Transilvania. Con su sede ubicada en Saschiz, la fundación ha acondicionado una amplia red de rutas turísticas que hacen la conexión entre las aldeas sajonas, entre Viscri y Biertan. Ionuţ Bordea, biólogo y guía:




    También contamos con rutas de cicloturismo, donde la más conocida es la que está entre las localidades de Meşendorf y Criţ. Se pueden organizar viajes de un día de duración, a los alrededores de las aldeas. Si optan por alojarse en Viscri, podrán pasar unos días agradables visitando las aldeas. En la sede de la fundación ADEPT, en Saschiz, hemos abierto un centro de información, donde los turistas pueden encontrar folletos en rumano, inglés, alemán y francés. Creo que el mejor embajador turístico es el príncipe Carlos de Inglaterra que ha contribuido mucho a la promoción de esta región. Los turistas podrán ver la serie de documentales Wild Carpathia, que presentan información sobre esta zona, considerada una de las últimas zonas salvajes de Europa.








  • Viaje a la tierra de Brancusi

    Viaje a la tierra de Brancusi



    Hoy viajamos al sur y sudoeste de Rumanía. Nuestro destino es el distrito de Gorj, donde podemos ver muchas casas tradicionales, de cientos de años de antigüedad. Para estas casas, los artesanos utilizaron técnicas de construcción heredadas de sus antepasados. La casa campesina tradicional de Gorj incluso figura en la colección del museo local de etnografía: el Museo de la Arquitectura Popular de Gorj, ubicado en Curtişoara.


    Nuestro viaje empieza en Hobiţa, en el pueblo de Peştişani. Según nos cuenta el catedrático dr. Ion Mocioi, en esta localidad podemos visitar la casa memorial de Constantin Brâncuşi, construida en 1971 en el lugar donde nació el famoso escultor rumano.



    ”Esta casa es conocida como museo porque ahí hemos acondicionado una exposición para que la gente conozca el pueblo y la casa de Brâncuşi. Se sabe que la auténtica casa original donde nació el escultor había desaparecido en un incendio producido antes de 1900. La hermana de Brâncuşi construyó otra casa, ubicada a gran distancia del lugar donde estaba la primera casa. La segunda casa también fue destruida en un incendio. El museo actual cuenta con 3 habitaciones y un porche. La fundación fue construida con piedra de río. La casa tiene una escalera, también de piedra, pero de mayor tamaño, y una cubierta de madera. Se ha conservado la tradición de los techos hechos de madera. El porche no tiene cubierta y está hecho de barro seco y duro, lo que le confiere resistencia. Además todas las habitaciones no tienen suelo de madera, sino también de barro. La habitación ubicada en el centro de la casa servía para cocina y contaba con unos elementos típicos para aquella época, de fin del siglo XIX. La tercera habitación fue utilizada para almacenar varios objetos caseros. El ático fue acondicionado para que el humo de la chimenea ubicada en la cocina fuera utilizado para ahumar los embutidos. Esta es una breve descripción de la casa. En todas las habitaciones se pueden ver varios objetos que pertenecían a los hermanos de Brâncuşi, que datan del periodo cuando nació el escultor. Brâncuşi también tenía un terreno, heredado de sus padres. Su madre lo vendió para poder mantener al escultor en la Escuela Nacional de Bellas Artes de Bucarest.”



    Victor Albinel Firescu, el jefe de la sección de etnografía y arte del Museo de Gorj, nos ha dicho que los turistas pueden visitar la antigua aldea de Curtişoara, de 200 años de antigüedad. Curtişoara está situada a unos 90 kilómetros de distancia de Hobiţa y a solo 13 de Târgu Jiu, la principal ciudad del distrito. El norte de Oltenia, en general, y Gorj, en particular, son las zonas que más han contribuido a la creación y el desarrollo de un sistema arquitectónico complejo, basado en la tala de madera . Victor Albinel Firescu.



    ”Aquí tenemos casas procedentes de todas las zonas etnográficas de Gorj. El Museo abarca una superficie de algunas hectáreas. Tenemos elementos de madera y también arquitectura religiosa, en dos iglesias, la de Gheorghe Tătărăscu, trasladada de Poiana Rovinari entre 2000 y 2002, y la iglesia Sf. Ioan Botezătorul, (San Juan Bautista) construida en 1821 por Bălaşa Cornoiu. Esta última está hecha de piedra y tiene una pintura naíf campesina muy bonita. Me gustaría tener aquí a más gente para explicarles toda la esencia de esta tierra que ha dado nombres importantes a la cultura, incluso al folclore. Aquí no se puede entender todo en una sola visita. Hay que quedarte por un tiempo para entender las cosas.”


    El catedrático dr. Ion Mocioi.



    ”Quiero que vengan más turistas para ver el lugar donde nació Brâncuşi, la casa construida por el padre de Brâncuşi, una copia perfecta de la casa donde nació el escultor, construida en 1870. En este jardín se han conservado árboles que datan de la época del artista. En este bonito ambiente sentirán el alma de Brâncuşi. Yo creo que debemos ver la casa de Brâncuşi con el museo para conocer más cosas sobre el gran escultor. Tenemos expertos que trabajan como guías para los turistas. Este año, hemos abierto en Târgu Jiu un museo nacional Constantin Brâncuşi, recientemente aprobado por la ley en el Parlamento de Rumanía.”



    Les invitamos a visitar estos lugares de ensueño, con una rica historia y leyendas que cuentan sobre destacadas personalidades de la cultura y la espiritualidad rumana.




    (versión española simona sarbescu)




  • Agriturismo a Ostrov

    Agriturismo a Ostrov

    Sita nella parte meridionale della Romania, al confine sul con la Bulgaria, la zona di Ostrov, nota soprattutto per le sue ricchezze viticole, si conferma anche una meta turistica. Quelle che erano le stanze da letto dei manovali sono diventate agriturismi, inaugurati quest’anno prima della raccolta dell’uva.



    A breve, ci saranno anche un centro spa, una piscina e palestre. Le gite a cavallo o in carrozza saranno altrettanti modi di svago proposti dalla zona viticola di Ostrov, che si stende su 30 chilometri lungo la riva destra del Danubio a valle della città bulgara di Silistra. Evidentemente a completare l’offerta turistica della zona sono le degustazioni di vini.



    La località di Ostrov si è trovata sotto dominio romano, bizantino e ottomano e dal 1878, cioè dopo la Guerra di indipendenza contro i turchi, è entrata a far parte della Romania.



    In un edificio situato negli spazi destinati alla produzione del vino è stato allestito anche un Museo del Vino in cui sono esposti oggetti di varie epoche e antichi attrezzi utilizzati nei vigneti della zona. Un oggetto di ceramica risalente all’epoca romana ricorda le leggende della zona, come ci ha spiegato Andrei Tencariu, guida turistica e rappresentante della compagnia che gestisce la zona viticola di Ostrov.



    “Si tratta di un pezzo di argilla utilizzato frequentemente nelle costruzioni in questa zona di Ostrov fino ad Alimanu (un’altra località sita a oltre 40 km a valle del Danubio). La cosa interessante è che l’anno scorso tra le nostre scoperte archelogiche abbiamo trovato questo pezzo sul quale era raffigurata, in una specie di disegno primitivo, una sirena, che ci ha fatto pensare alle leggende sulle sirene. Ma si tratta infatti di una naiade, una ninfa dei laghi, dei fiumi e delle sorgenti”, spiega la nostra guida.



    Lo sviluppo dell’infrastruttura turistica a Ostrov metterà in valore anche altre attrattive della zona. Nella zona si può visitare la fortezza bizantina Vicina, costruita nella seconda metà del X secolo, durante il regno dell’imperatore Giovanni Zimisce.



    A qualche chilometro verso est si trova il convento ortodosso di Dervent, eretto, stando ai documenti, sul posto di un antico insediamento monastico del nono secolo. Il nuovo stabilimento è stato costruito però negli anni 1929 — 1936.



    Di recente, Ostrov ha ospitato la terza edizione del Festival Il Vino Nuovo”, che continua le tradizioni che affondano le loro radici nell’antichità e che ha visto una numerosa partecipazione di Romania, Bulgaria, Italia, Francia, Turchia ed Israele.



    Oltre ai vini, i partecipanti hanno assaggiato anche alcuni piatti tradizionali della zona, tra cui agnello arrosto, carne affumicata di capra o i famosi mititei. (traduzione di Gabriela Petre)

  • Turismo a Vatra Dornei

    Turismo a Vatra Dornei

    La bellissima regione della Bucovina, collocata nel nord della Romania è famosa per i suoi monasteri affrescati inseriti nel patrimonio dell’UNESCO. Ma è anche una perfetta destinazione per chia ama la montagna, soprattutto gli sport invernali.



    Vi invitiamo a Vatra Dornei, in provincia di Suceava, nota come stazione balneare e montana già dall’Ottocento, che veramente vale la pena di scoprire. Il paesaggio è a mozzafiato, poichè la stazione è collocata nella Depressione delle Dorne, vicina ai Monti Rarau, Giumalau, Calimani e Suhard.



    Ci sono percorsi segnati per tutti gli amanti delle montagne, dai principianti agli alpinisti sperimentati. Però, come abbiamo dal responsabile del Servizio Soccoritori Alpini di Vatra Dornei, Petru Ariciuc, anche se siamo all’inizio dell’inverno, si può praticare ancora il turismo equestre.



    “Alcuni itinerari possono essere percorsi anche d’inverno a cavallo. Si tratta di percorsi di un’ora o due, apprezzati dai turisti. Poi, quando c’è la neve, li invitiamo anche a giri in slitta. Tentiamo ancora di mantenere alcuni percorsi per i cammini. Come al solito, apriremo il percorso verso lo chalet di Giumalau. E’ un percorso molto bello che d’estate dura tre ore, mentre d’inverno quattro. Lo sistemeremo sempre con lo snowmobile, in modo tale che la neve non crei dei problemi ai turisti. Nella zona di arrivo, a circa 800 metri dallo chalet, collocheremo delle bandiere ogni 20 metri, affinchè i turisti non si smarriscano quando c’è nebbia”, spiega Petru Ariciuc.



    I meno avventurosi sanno già che Vatra Dornei vanta una lunga tradizione delle terapie a base di acque minerali. “Il turismo balneare funziona molto bene al momento. Abbiamo due stabilimenti, uno spa quattro stelle, con particolari offerte di terapie e alloggio, con ottime tariffe per tre stelle. E’ un albergo pieno in tutte le stagioni”, aggiunge Petru Ariciuc.



    Vatra Dornei ha quattro piste da sci. Due sono illuminate di notte e hanno anche impianti d’innevamento artificiale. Se non sapete sciare, Petru Ariciuc vi invita a Vatra Dornei. “Ci sono due scuole di sci certificate e una quarantina di maestri. Per le lezioni consigliamo la pista Parc che ha tutte le condizioni in tal senso. Abbiamo otto centri per nolleggio attrezzature sportive e la pista si trova proprio nel cuore di Vatra Dornei. Le altre due piste da sci, Telescaun e Veverita, non sono adatte per i principianti”, conclude Petru Ariciuc.



    Se dopo una giornata intera di sci avete ancora l’energia necessaria, potete divertirvi la sera in discoteca o andare a bowling. Una visita al Museo di Scienze Naturali e Caccia di Vatra Dornei vi svelerà anche la flora e la fauna della zona.

  • Turismo in provincia di Dâmboviţa

    Turismo in provincia di Dâmboviţa

    Vi proponiamo come destinazione turistica la provincia di Dâmboviţa, il cui capoluogo, Targoviste, sito a circa 80 km nord-ovest da Bucarest, è inserito nei percorsi turistici, culturali e religiosi, per le sue vestigia storiche. Targoviste fu, per quasi tre secoli, capitale del principato della Valacchia. Nel 1396, quando il principe valacco Mircea il Vecchio trasferì la capitale da Curtea de Arges, Târgovişte era attestata nelle “Memorie di viaggio” di Johannes Schiltberger.



    Poco dopo essere diventata capitale principesca, Targoviste appare come una località importante nello spazio centrale europeo, fatto comprovato dalla sua presenza su tutte le mappe medioevali, da numerose descrizioni in testi dell’epoca, da raffigurazioni in vecchie incisioni e, soprattutto, dalle menzioni nei documenti esistenti nelle grandi biblioteche e musei del mondo.



    La grande attrattiva è la Corte Principesca, un complesso di edifici dei secoli XV – XVIII. Il primo edificio principesco con mura di cinta e bastioni fortificati, di cui oggi sono rimaste parti delle vecchie mura, fu costruito da Mircea il Vecchio (1386-1418). I principi che gli succedettero, rinnovarono le costruzioni erette nella sua epoca, aggiungendone altre nuove. Ad esempio, sotto il regno di Vlad Tepes (l’Impalatore) (1456-1462), fu costruita a scopi difensivi la Torre Chindia, che domina oggi le vestigia della Corte Principesca della città.



    La provincia di Dâmboviţa ha ottenuto un finanziamento europeo per la promozione del suo potenziale turistico, progetto svolto in collaborazione con l’Accademia di Studi Economici di Bucarest. Il progetto è stato volto a individuare i vari obiettivi naturali e antropici con potenziale turistico. Sorgeranno anche nuovi obiettivi, spiega Ovidiu Cârstina, direttore del Complesso Museale la Corte Principesca, che annovera ben 13 musei che custodiscono oltre 72.000 reperti di patrimonio.



    “Col sostegno del Consiglio Provinciale Dâmboviţa, apriremo, probabilmente entro la fine di quest’anno, un nuovo museo, di archeologia, che si basa su una donazione fatta dal prof. Marin Cârciumaru, che significa oltre la metà dei reperti scoperti nei siti paleologici della Romania. Si tratta di pezzi unici, ci riferiamo a un periodo che scende da 100.000 anni verso 10.000 anni fa. Sarà un museo unico nel Paese, che apriremo a Târgovişte. Vogliamo che sia una mostra interattiva in quanto, oltre alla parte espositiva, organizzeremo una serie di attività, per primo con gli allievi. Si tratta di laboratori di pedagogia museale in cui insegneremo ai ragazzi cosa ha significato la rispettiva epoca, come veniva fatto un arnese, o un’arma, o come si viveva nel rispettivo periodo”, spiega il direttore.



    Un analogo progetto si svolgerà anche alla Riserva di uri di Bucşani, a nord di Târgovişte. Il direttore Ovidiu Cârstina si è riferito anche al potenziale turistico della zona.



    “Târgovişte ha il potenziale necessario. Oltre alla Corte Principesca, abbiamo una serie di musei interessanti, come il Museo della Stampa. Poi la casa-studio del pittore Gheorghe Petraşcu, un bel Museo d’arte. Vorrei aggiungere anche i monumenti di Targoviste. Si tratta di 22 chiese, di cui 17 sono sulla lista dei monumenti, chiese costruite a partire dal XV-mo secolo. Poi ci sono i monasteri dei dintorni. A breve, speriamo di riaprire il Palazzo principesco a Potlogi”, aggiunge Ovidiu Cârstina.



    Il palazzo fu costruito nel 1698 dal principe della Valacchia, Costantino Brancovan, per suo figlio Costantino. Il prorettore dell’Accademia di Studi Economici di Bucarest, Gabriela Ţigu, ha lanciato anche l’idea di un circuito tematico che potrebbe essere legato al principe della Valacchia Vlad Tepes (l’Impalatore), uno dei 33 principi che hanno avuto la residenza a Târgovişte.



    “Non a caso il Consiglio provinciale si propone di riportare in primo piano il tema Dracula, nei programmi turistici della provincia di Dâmboviţa. Ovviamente, il turismo culturale, sotto tutte le sue forme, compresa quella religiosa, ha grandi obiettivi, ha un grande potenziale nella nostra provincia, ma il nostro progetto è puntato piuttosto sulla zona montana, sul turismo montano. Ci sono dei progetti audaci per lo sviluppo dell’infrastruttura generale, come per quella specifica al turismo, ma anche progetti per la tutela dell’ambiente, perchè gran parte di questa zona appartiene al Parco Naturale Bucegi”, conclude il direttore del Complesso museale. (trad. Carmen Velcu)

  • La Romania alla BIT Milano 2013

    La Romania alla BIT Milano 2013


    Si è aperta il 14 febbraio l’edizione 2013 della Bit Milano, la Borsa Internazionale del Turismo, dove sono presenti fino al 17 febbraio oltre ben 5000 operatori del settore, provenienti da 130 Paesi nel mondo. Nel calendario dell’evento decine di incontri, seminari e appuntamenti. Tra i Paesi che faranno sentire la loro presenza a Milano anche la Romania. Ioana Podosu, direttrice dell’Ente Nazionale per il Turismo della Romania a Roma, ha raccontato a RRI cosa propone il nostro Paese ai turisti italiani a questa edizione della Bit.


  • Turismo e salute in provincia di Bihor

    Turismo e salute in provincia di Bihor


    Fortezze, chiese, monumenti della natura, stazioni balneoclimatiche, sono altrettante attrattive dell’offerta turistica della provincia di Bihor, nell’ovest della Romania. Il giro comincia proprio nel capoluogo Oradea, città di circa 200.000 abitanti, tranquilla, ricca di monumenti storici. Ci fa da guida il museografo Dumitru Nanes.


    Comincio con la fortezza di Oradea, perchè resta il monumento rappresentativo per lo sviluppo storico della città e della provincia. Gran parte della storia di questa provincia ha gravitato attorno a questo complesso architettonico, sia agli inizi, nei primi secoli di esistenza, nell’XImo secolo, alla metà del XVImo secolo, quando era il centro spirituale, religioso e quindi il centro culturale rinascimentale, come nei secoli successivi, quale importante fortificazione militare transilvana e persino centrale ed est europea”, spiega Dumitru Nanes.


    Alla fortezza di Oradea sono in corso lavori di riabilitazione, durante i quali sono state rinvenute importanti tracce del Medioevo; ad esempio una cucina, quasi intatta, che sarà inserita nel giro turistico della Fortezza.


    Ma Oradea vanta pure monumenti barocchi. Tra i più rappresentativi ricorderei appunto il Palazzo Barocco, ma anche il Teatro Stabile, il Comune, i Palazzi Stern, Poinar, Moscovitz, del centro storico. Poi, ci sono vari monumenti storici religiosi, le chiese romano-cattoliche e quelle ortodosse”, aggiunge Dumitru Nanes.


    La nostra guida ci invita anche fuori città. Partendo da Oradea, specialmente verso il sud-est della provincia, vale la pena di visitare le chiese in legno di Rieni, Bradet, Stancesti e altre località della depressione di Beius. Sempre nel sud della provincia si trovano una serie di vecchi monumenti, del XIIImo secolo, come quelle di San Nicolau a Beius, una serie di altre vecchie fortezze. Si può così abbinare il turismo culturale alla visita della ricchezza naturale e paesaggistica dei Carpazi Occidentali”, aggiunge il museografo.


    La provincia di Bihor è nota per il turismo montano e curativo. I Carpazi Occidentali sono pieni di grotte e torrenti sui quali si può praticare il rafting. Le due stazioni balneoclimatiche, Baile Felix e 1 Mai, offrono dei prezzi molto convenienti. Baile Felix (le Terme Felix) sono la maggiore stazione balneare a regime permanente di Romania. Ha quasi 6.000 posti, stabilimenti di cura e piscine coperte o all’aperto, alimentate da sorgenti termali con temperature tra i 43 e i 49 gradi.