Tag: Ucraina

  • Colloqui sull’Ucraina

    Colloqui sull’Ucraina

    Dal punto di vista del presidente ad interim dello stato romeno, Ilie Bolojan, la sicurezza della confinante Ucraina, invasa dalle truppe russe, è essenziale sia per la Romania che per l’intero continente europeo. Intervenendo in videocollegamento ad un vertice organizzato a Kiev, Bolojan ha detto che il sostegno all’Ucraina deve continuare anche nelle tappe che seguiranno, nei processi di pace e di ricostruzione. La Romania è pronta a coordinarsi con tutti i partner europei, americani e alleati per contribuire all’individuazione della via verso una pace giusta e duratura il più presto possibile, ha aggiunto il presidente ad interim Bolojan.

    La Romania ribadisce che qualsiasi discussione sulla soluzione della guerra in Ucraina non può aver luogo senza l’Ucraina, ha ribadito anche Ministero degli Esteri lunedì da Bucarest, a tre anni dall’inizio dell’invasione. Inoltre, aggiunge la fonte, non può esserci una pace giusta e duratura senza che tutti i colpevoli dei crimini commessi in Ucraina e contro di essa vengano chiamati a rispondere delle loro azioni. Il Ministero sottolinea che, per la Romania, uno stato ucraino sicuro, resiliente, stabile, democratico e prospero rimane un obiettivo fondamentale della politica estera.

    Inoltre – afferma la diplomazia romena – non può aver luogo alcuna discussione sulla sicurezza in Europa senza il coinvolgimento diretto degli stati europei. Quest’ultima affermazione sembra essere sempre più condivisa. La partecipazione degli europei ai colloqui di pace con l’Ucraina sarà alla fine necessaria, ha dichiarato persino il presidente russo Vladimir Putin, lasciando però intendere che la guerra durerà ancora.

    Anche il nuovo leader della Casa Bianca, Donald Trump, concorda sul fatto che gli europei abbiano il loro ruolo nel processo di pace in Ucraina, garantendone la sicurezza. Trump ha inoltre affermato che Putin accetterà forze europee per il mantenimento della pace, una soluzione che Mosca aveva ripetutamente respinto in precedenza. Il presidente americano ha ricevuto a Washington il suo omologo francese, Emmanuel Macron, il quale ha dichiarato che un cessate il fuoco potrebbe essere raggiunto entro poche settimane.

    Intanto, il presidente del Consiglio Europeo, António Costa, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si sono recati a Kiev per ribadire il loro sostegno all’Ucraina. Il messaggio dell’Unione è che continuerà a fornire il suo sostegno, anche aumentando la pressione con nuove sanzioni contro l’aggressore russo. Pur non gradito da tutti gli stati comunitari, all’ordine del giorno di Bruxelles figura anche un nuovo pacchetto di aiuti militari da 20 miliardi di euro, che, secondo l’Unione, mira a rafforzare la posizione di Kiev nei negoziati piuttosto che contribuire al raggiungimento della pace.

  • Tre anni di guerra in Ucraina

    Tre anni di guerra in Ucraina

    A tre anni dall’inizio dell’invasione russa, i leader dell’UE si sono recati a Kiev per esprimere il loro sostegno all’Ucraina, attraverso un vertice dedicato ad una strategia comune di difesa e sicurezza. “Oggi siamo a Kiev perché l’Ucraina è l’Europa. In questa lotta per la sopravvivenza, non è in gioco solo il destino dell’Ucraina. È il destino dell’Europa”, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, accompagnata a Kiev dal Collegio dei Commissari, sottolineando la necessità di intensificare gli aiuti militari.

    Secondo i dati della Commissione Europea, l’UE e i suoi 27 stati membri hanno sostenuto l’Ucraina negli ultimi tre anni con quasi 134 miliardi di euro, di cui 48 miliardi di assistenza militare. Kiev ha ricevuto un sostegno costante anche da Washington, che però ora, con il secondo mandato di Donald Trump, ha un approccio diverso.

    Sabato, il leader della Casa Bianca ha dichiarato che gli Stati Uniti sono vicini ad un accordo con l’Ucraina per quanto riguarda la divisione dei profitti derivanti dai minerali ucraini, nell’ambito degli sforzi volti a por fine alla guerra. Washington vuole riavere indietro i miliardi di dollari concessi come aiuti militari all’Ucraina, per questo chiede terre rare, petrolio o “qualsiasi cosa possiamo ottenere”, afferma Donald Trump.

    Sconcertati dall’inaspettato dialogo americano-russo sull’Ucraina, dato che Washington ha avviato colloqui con Mosca per la fine della guerra senza coinvolgere l’UE e neache Kiev, gli europei temono che Donald Trump possa porre fine alla guerra a condizioni favorevoli alla Russia, senza offrire garanzie di sicurezza all’Ucraina.

    I successivi incontri a Parigi dei leader europei, organizzati la scorsa settimana da Emmanuel Macron, hanno mostrato, allo stesso tempo, che essi sono piuttosto divisi e non sono riusciti a coagulare una reazione comune all’avvio dei negoziati americano-russi sulla pace in Ucraina. Cosicchè, scrivono le agenzie stampa, “il capo dello stato francese va lunedì a Washington solo a nome del suo paese, senza un mandato europeo, per poter parlare ad una sola voce”.

    Giovedì sarà seguito dal primo ministro britannico Keir Starmer, che si recherà alla Casa Bianca per colloqui simili con il presidente americano. Presidente che di recente ha accusato i due leader europei di non aver fatto nulla per porre fine alla guerra in Ucraina.

    Presente la scorsa settimana a uno degli incontri di Parigi, il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, si è pronunciato per la cooperazione tra i paesi europei e gli Stati Uniti per risolvere la crisi in Ucraina.

    “Una pace giusta e duratura in Ucraina può essere raggiunta solo con l’aiuto degli Stati Uniti, partner strategico della Romania”, ha detto da Bucarest anche il premier Marcel Ciolacu, in una prima reazione ufficiale al tema più importante nell’agenda dei leader mondiali.

    Il primo ministro romeno si dichiara convinto che, nonostante la dura retorica politica degli ultimi giorni, le azioni volte a porre fine alla guerra avranno successo. Allo stesso tempo, Marcel Ciolacu sottolinea che “i romeni hanno pagato a caro prezzo, economicamente, gli effetti di questo conflitto” e che le aziende romene dovrebbero svolgere un ruolo importante nella ricostruzione dell’Ucraina.

  • Droni russi precipitati in Romania

    Droni russi precipitati in Romania

    A Bucarest, il Ministero degli Affari Esteri condanna fermamente il recente attacco irresponsabile delle forze russe, dopo che due droni carichi di esplosivo hanno violato lo spazio aereo romeno e sono caduti sul territorio della Romania in prossimità del confine con l’Ucraina. L’incaricato d’affari di Mosca a Bucarest è stato convocato d’urgenza presso la sede del Ministero degli Affari Esteri e gli è stata comunicata la ferma condanna delle ripetute violazioni dello spazio aereo della Romania da parte di veicoli senza pilota delle forze militari russe, che rappresentano una flagrante violazione del diritto internazionale da parte di un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

    Allo stesso tempo, il Ministero degli Esteri ha sottolineato che questi attacchi illegali e irresponsabili devono cessare e che la Romania si riserva il diritto di adottare le misure di risposta necessarie. Queste azioni sono parte inseparabile dell’aggressione illegale e non provocata della Russia contro l’Ucraina, che da quasi tre anni genera rischi per la sicurezza dell’intera regione del Mar Nero e del fianco orientale dell’Alleanza Nord Atlantica, indica il MAE.

    Quattro aerei da combattimento sono decollati dalla Base aerea “Mihail Kogălniceanu” dopo che i radar hanno rilevato, nella notte tra mercoledì e giovedì, diversi obiettivi nello spazio aereo ucraino, vicino al confine con la Romania, con una possibile zona di impatto segnalata sul territorio nazionale nei pressi della città di Galaţi (a est). In Romania, un team di specialisti del Ministero della Difesa, del Servizio Romeno di Informazioni e del Ministero degli Interni ha condotto giovedì delle indagini nei pressi del confine tra la Romania e l’Ucraina, dove sono stati rinvenuti frammenti derivanti dall’impatto dei droni russi.

    In seguito alle indagini effettuate sul posto, è stato accertato che entrambi i droni avevano a bordo cariche esplosive, distrutte nell’impatto con il suolo. Le due location si trovano fuori dalle zone abitate e non sono stati danneggiati elementi di infrastruttura sul territorio nazionale, precisa il Ministero della Difesa.

    Anche le autorità della confinante Repubblica di Moldova, a maggioranza romenofona, hanno riferito che due droni russi hanno violato lo spazio aereo del paese e sono esplosi al suolo nella notte tra mercoledì e giovedì, durante un massiccio attacco russo al porto di Reni in Ucraina. I due droni sono caduti fuori dalle zone abitate. I territori sono stati isolati e in questo momento non vi è alcun pericolo per i cittadini, ha spiegato la presidente Maia Sandu su Facebook. Nel suo post, ha sottolineato che droni e bombe russe cadono ed esplodono nella Repubblica di Moldova e che non ci sono le capacità di difesa necessarie.

    La NATO è al fianco della Repubblica di Moldova di fronte alle azioni destabilizzanti e agli atti terroristici del Cremlino, ha assicurato il segretario generale Mark Rutte dopo la riunione dei ministri della Difesa degli stati membri, svoltasi giovedì a Bruxelles. Le azioni a cui ricorre Mosca nella Repubblica di Moldova, ma anche in altri stati, sono in realtà “azioni di diversione e terrorismo”, finanziate dallo stato russo, ha aggiunto Mark Rutte. La riunione ha avuto luogo poco dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato di aver iniziato a discutere con il suo omologo russo, Vladimir Putin, sulla pace in Ucraina.

  • Mille giorni di guerra in Ucraina

    Mille giorni di guerra in Ucraina

    Rappresentanti di diversi stati, politici e diplomatici hanno inviato messaggi di sostegno in occasione dei mille giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, mentre i leader delle istituzioni europee hanno parlato della bravura e del coraggio di Kiev. Il Parlamento Europeo promette all’Ucraina che l’Unione resterà al suo fianco finché sarà necessario per raggiungere una pace giusta. L’Eurocamera ha organizzato a Bruxelles una sessione plenaria alla quale ha partecipato in videoconferenza anche il presidente Volodymyr Zelensky.

    Il leader di Kiev ha dichiarato che, senza l’aiuto europeo, l’Ucraina sarebbe finita sotto l’occupazione russa. Ha ringraziato l’UE per il suo aiuto, che ha reso possibile la resistenza a Mosca, invitando il mondo a dare una forte risposta alle nuove minacce di Vladimir Putin, dopo che il presidente russo ha approvato le modifiche alla dottrina militare del paese, che prevede ora una risposta nucleare in caso di attacco con armi convenzionali se sostenuto da una potenza nucleare.

    Cambiando la dottrina nucleare, ritiene il leader di Kiev, il presidente russo dimostra che non desidera la pace e che vuole distruggere l’Ucraina e il mondo intero. Anche le Forze Armate dell’Ucraina hanno pubblicato un messaggio indirizzato al popolo ucraino, in cui ricordano che, da esattamente 1.000 giorni, l’esercito nazionale “protegge la casa europea, le città, le famiglie, gli amici e il futuro dei nostri figli dall’aggressione su vasta scala della Federazione Russa”.

    Sempre in occasione dei mille giorni di guerra, a Bruxelles si è svolta anche una riunione dei ministri della Difesa europei, alla quale è stato invitato anche il segretario generale della NATO, Mark Rutte. Le autorità hanno discusso degli aiuti militari all’Ucraina, alla luce dell’annuncio fatto dagli Stati Uniti, che hanno permesso a Kiev di utilizzare le armi donate per attaccare obiettivi all’interno della Russia.

    Dall’inizio della guerra, gli stati europei hanno aiutato l’Ucraina con 130 miliardi di euro, di cui 45 miliardi rappresentano il sostegno militare. Finora, nell’Unione Europea sono stati addestrati 67.000 militari ucraini. Per dimostrare il proprio sostegno a Kiev, mille giorni dopo la guerra in Ucraina, gli edifici delle principali istituzioni europee – Commissione, Consiglio e Parlamento – sono stati illuminati lunedì sera di giallo e blu, i colori della bandiera ucraina.

    Anche a Bucarest, il Palazzo del Parlamento è stato illuminato di giallo e blu e all’ingresso principale è stata issata la bandiera dello stato confinante. L’Ucraina resta imbattuta, dopo mille giorni di guerra devastante, ha dichiarato in un messaggio inviato a Radio Romania, l’ambasciatrice degli Stati Uniti a Bucarest, Kathleen Kavalec.

    Secondo l’ONU, il bilancio dell’aggressione russa in Ucraina ammonta a 11.000 civili, tra cui oltre 600 bambini, ha precisato l’ambasciatrice, aggiungendo che Mosca continua a commettere crimini di guerra scioccanti, inclusa la tortura di civili e prigionieri di guerra, e che le bombe russe hanno distrutto scuole, ospedali e monumenti della storia, della cultura e dell’identità ucraina. Nel messaggio, Kathleen Kavalec ha ringraziato Bucarest per sostenere Kiev e ha ricordato che la posta in gioco della guerra va ben oltre i confini dell’Ucraina, e un esempio sono gli incidenti sul territorio della Romania.

  • Ucraina e Repubblica di Moldova, all’ordine del giorno del Consiglio Europeo

    Ucraina e Repubblica di Moldova, all’ordine del giorno del Consiglio Europeo

    La situazione in Ucraina, gli sviluppi nel Medio Oriente, la competitività dell’UE e la gestione della migrazione, nonché discussioni riguardanti la Repubblica di Moldova, la Georgia e gli elevati prezzi dell’energia – all’ordine del giorno dei leader europei riuniti nel Consiglio Europeo a Bruxelles. Presente al vertice, il presidente romeno, Klaus Iohannis, si è pronunciato per un messaggio fermo da parte dell’Unione per sostenere la Repubblica di Moldova nel processo di integrazione europea, soprattutto nell’attuale contesto elettorale, condannando i tentativi di destabilizzazione arrivati da Mosca.

    Nell’ex repubblica sovietica, domenica si terranno le elezioni presidenziali e un referendum per la revisione della Costituzione, in modo che preveda l’adesione del paese all’Unione Europea. Il sostegno europeo alla Repubblica di Moldova va ottenuto con tutti i mezzi necessari sul piano economico, finanziario e di sicurezza, ritiene il capo dello stato romeno, che ha accolto con favore la recente visita a Chișinău della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il lancio di un piano di crescita per la Repubblica di Moldova.

    I capi di stato e di governo dell’UE hanno condannato le ingerenze della Federazione Russa nei processi democratici a Chișinău e hanno accolto con favore l’adozione del terzo pacchetto di sanzioni contro i responsabili di azioni volte a minare la sovranità e l’indipendenza della Repubblica di Moldova. Allo stesso tempo, il Consiglio Europeo ha ribadito il suo pieno sostegno al percorso europeo di questo paese candidato e ai suoi progressi sulla via delle riforme e della stabilità.

    Rivolgendosi alle massime cariche presenti al vertice, il presidente dell’Ucraina ha esortato i leader dell’Unione ad accettare i suoi piani volti a rafforzare le posizioni militari di Kiev per costringere la Russia a sedersi al tavolo dei negoziati di pace. Volodymyr Zelensky ha rivolto un appello per un’adesione accelerata del suo paese alla NATO e per il permesso di utilizzare armi occidentali a lungo raggio. Secondo Volodymyr Zelensky, se il suo piano verrà attuato, la guerra con la Russia finirà nel 2025.

    D’altra parte, alla luce della commemorazione di un anno dai drammatici eventi del 7 ottobre 2023, il Consiglio Europeo ha condannato duramente l’attacco contro Israele ed ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime e degli ostaggi di Hamas. Allo stesso tempo, i leader hanno chiesto la cessazione immediata delle ostilità a Gaza, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e il miglioramento dell’accesso e della distribuzione dell’assistenza umanitaria, ribadendo l’impegno per la soluzione dei due stati.

  • 24.08.2024 (aggiornamento)

    24.08.2024 (aggiornamento)

    Politica – Il premier romeno, Marcel Ciolacu, è stato riconfermato oggi alla guida del Partito Socialdemocratico nell’ambito della convention svoltasi a Bucarest, e designato ufficialmente come candidato alle elezioni presidenziali. Nel suo discorso, Marcel Ciolacu ha presentato il programma con il quale vuole vincere le presidenziali, articolato in un piano decennale con tre direzioni strategiche: industria, agricoltura e servizi. Marcel Ciolacu ha dichiarato che, grazie all’unità, il PSD è riuscito a riconquistare la fiducia dei romeni e che propone ai cittadini “un presidente per tutti”. E’ dal 2000 che i socialdemocratici non vincono le elezioni presidenziali in Romania. Nei discorsi pronunciati oggi, hanno lanciato anche frasi pungenti contro i partner di governo liberali e battute ironiche rivolte al presidente della Romania, Klaus Iohannis. Il primo turno delle presidenziali si terrà il 24 novembre, mentre il secondo è previsto per l’8 dicembre.

    Romania – Ucraina – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha rivolto una lettera all’omologo di Kiev, Volodymyr Zelenskj, in occasione dell’anniversario del Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina. L’Amministrazione Presidenziale riferisce che Iohannis ha espresso l’apprezzamento per il coraggio e la resilienza delle forze armate e dei civili ucraini nella lotta per difendere l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale del paese. Iohannis ha ribadito il fermo impegno di Bucarest a continuare il sostegno costante, prevedibile e multidimensionale fino alla vittoria finale dell’Ucraina e ulteriormente nel processo di ricostruzione e integrazione europea. Iohannis ha sottolineato che la firma dell’Accordo di cooperazione in materia di sicurezza tra i due paesi a luglio 2024, a margine del Vertice NATO di Washington, dimostra che il sostegno della Romania non è circostanziale, bensì a lungo termine, prevedibile e trasparente. In occasione del Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina, il Palazzo Cotroceni di Bucarest, la sede dell’Amministrazione Presidenziale, è illuminato stasera con i colori della bandiera ucraina.

    Pensioni – Il Partito Nazionale Liberale, che fa parte della coalizione governativa in Romania, propone la modifica della nuova Legge sulle pensioni, in modo che venga corretta la situazione dei pensionati che hanno ricevuto decisioni che prevedono pensioni inferiori dopo il ricalcolo. Il leader liberale e presidente del Senato, Nicolae Ciucă, ha dichiarato che le disposizioni della legge non avrebbero dovuto essere applicate retroattivamente e che le persone che hanno visto le pensioni ridotte sulla carta, anche se non riceveranno un importo inferiore, non beneficeranno per molti anni di rivalutazioni. Secondo i dati ufficiali, sono oltre 700.000 i pensionati che hanno ricevuto decisioni di ricalcolo che prevedono pensioni inferiori. Si tratta di persone che hanno lavorato in condizioni particolari – minatori, macchinisti o nell’industria nucleare. Siccome hanno avuto la possibilità di andare in pensione prima, ora hanno meno punti nel ricalcolo. Svantaggiate sono anche le persone con disabilità, con le pensioni ricalcolate più basse persino del 60%, come ad esempio nel caso dei non vedenti. Centinaia di persone insoddisfatte hanno già cominciato a rivolgersi alle Case Pensioni per chiedere spiegazioni. Fino al 1 settembre potranno contestare le nuove decisioni e ricorrere anche ai tribunali.

    Agricoltura – Il raccolto di mais nell’Unione Europea sarà più basso a causa della siccità e dell’ondata di caldo in Romania, dove la produzione sarà ridotta del 30%. Le prospettive per il futuro raccolto di mais nell’UE sono calate da 63 milioni di tonnellate dell’anno scorso a circa 60-61 milioni, ma al di sopra della produzione del 2022, quando la siccità si è estesa in tutto il continente. La produzione romena dovrebbe scendere da quasi 11 milioni di tonnellate dell’anno scorso a meno di 8 milioni nel 2024. In Francia, i favorevoli livelli di umidità hanno mantenuto il mais in condizioni generalmente buone, e l’aumento delle superfici coltivate dovrebbe garantire una maggiore produzione, pari a oltre 14 milioni di tonnellate. In Polonia la minore semina significa che il raccolto potrebbe diminuire del 13%, mentre in Germania il raccolto di mais sarà inferiore del 2%.

    Museo dei Bambini – Il Museo dei Bambini di Bucarest ha riaperto le sue porte e attende i visitatori con nuovi tour guidati interattivi. Il più recente mostra ai bambini i segreti della fisica e della chimica. Intitolato “La Scuola di Magia – Il Castello del Mago”, propone un’esperienza multisensoriale che aiuta i piccoli a comprendere, con l’ausilio di bacchette magiche e scope incantate, gli effetti chimici e fisici dell’ambiente, in un’ambientazione tratta dal mondo di Harry Potter. Oltre al mondo della magia, i bambini potranno godersi altri tre tour nel museo: uno dedicato ai grandi esploratori degli oceani, uno dedicato al cervello umano e un altro che evoca il mondo delle fiabe classiche.

     

     

     

  • 24.08.2024

    24.08.2024

    Politica – Il leader del Partito Socialdemocratico e primo ministro Marcel Ciolacu ha lanciato oggi la candidatura alle elezioni presidenziali che si terranno quest’anno in Romania. Si tratta dell’unica proposta per un nuovo mandato di presidente del partito e dell’unica nomination socialdemocratica nella gara per la massima carica dello Stato romeno. Al Convegno del PSD, Marcel Ciolacu ha presentato il programma con il quale vuole vincere le presidenziali, articolato in un piano decennale con tre direzioni strategiche: industria, agricoltura e servizi. Marcel Ciolacu ha dichiarato che, grazie all’unità, il PSD è riuscito a riconquistare la fiducia dei romeni e deve proporre un nuovo modello di presidente, quello del “presidente per tutti”. E’ dal 2000 che i socialdemocratici non vincono le elezioni presidenziali in Romania. Nei discorsi pronunciati oggi, hanno lanciato anche frasi pungenti contro i partner di governo liberali e battute ironiche rivolte al presidente della Romania, Klaus Iohannis. Il primo turno delle presidenziali si terrà il 24 novembre, mentre il secondo è previsto per l’8 dicembre.

    Romania – Ucraina – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha rivolto una lettera all’omologo di Kiev, Volodymyr Zelenskj, in occasione dell’anniversario del Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina. L’Amministrazione Presidenziale riferisce che Iohannis ha espresso l’apprezzamento per il coraggio e la resilienza delle forze armate e dei civili ucraini nella lotta per difendere l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale del paese. Iohannis ha ribadito il fermo impegno di Bucarest a continuare il sostegno costante, prevedibile e multidimensionale fino alla vittoria finale dell’Ucraina e ulteriormente nel processo di ricostruzione e integrazione europea. Iohannis ha sottolineato che la firma dell’Accordo di cooperazione in materia di sicurezza tra i due paesi a luglio 2024, a margine del Vertice NATO di Washington, dimostra che il sostegno della Romania non è circostanziale, bensì a lungo termine, prevedibile e trasparente. In occasione del Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina, il Palazzo Cotroceni di Bucarest, la sede dell’Amministrazione Presidenziale, è illuminato stasera con i colori della bandiera ucraina.

    Pensioni – Il Partito Nazionale Liberale, che fa parte della coalizione governativa in Romania, propone la modifica della nuova Legge sulle pensioni, in modo che venga corretta la situazione dei pensionati che hanno ricevuto decisioni che prevedono pensioni inferiori dopo il ricalcolo. Il leader liberale e presidente del Senato, Nicolae Ciucă, ha dichiarato che le disposizioni della legge non avrebbero dovuto essere applicate retroattivamente e che le persone che hanno visto le pensioni ridotte sulla carta, anche se non riceveranno un importo inferiore, non beneficeranno per molti anni di rivalutazioni. Secondo i dati ufficiali, sono oltre 700.000 i pensionati che hanno ricevuto decisioni di ricalcolo che prevedono pensioni inferiori. Si tratta di persone che hanno lavorato in condizioni particolari – minatori, macchinisti o nell’industria nucleare. Siccome hanno avuto la possibilità di andare in pensione prima, ora hanno meno punti nel ricalcolo. Svantaggiate sono anche le persone con disabilità, con le pensioni ricalcolate più basse persino del 60%, come ad esempio nel caso dei non vedenti. Centinaia di persone insoddisfatte hanno già cominciato a rivolgersi alle Case Pensioni per chiedere spiegazioni. Fino al 1 settembre potranno contestare le nuove decisioni e ricorrere anche ai tribunali.

    Agricoltura – Il raccolto di mais nell’Unione Europea sarà più basso a causa della siccità e dell’ondata di caldo in Romania, dove la produzione sarà ridotta del 30%. Le prospettive per il futuro raccolto di mais nell’UE sono calate da 63 milioni di tonnellate dell’anno scorso a circa 60-61 milioni, ma al di sopra della produzione nel 2022, quando la siccità si è estesa in tutto il continente. La produzione romena dovrebbe scendere da quasi 11 milioni di tonnellate dell’anno scorso a meno di 8 milioni nel 2024. In Francia, i favorevoli livelli di umidità hanno mantenuto il mais in condizioni generalmente buone, e l’aumento delle superfici coltivate dovrebbe garantire una maggiore produzione, pari a oltre 14 milioni di tonnellate. In Polonia la minore semina significa che il raccolto potrebbe diminuire del 13%, mentre in Germania il raccolto di mais sarà inferiore del 2%.

    Scuola – Gli studenti delle scuole secondarie e superiori della Romania, con una media generale pari o superiore a 9,50, riceveranno una borsa di studio per merito, secondo il nuovo Regolamento per il funzionamento delle scuole, recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il numero delle borse di merito abbinato a quello delle borse di resilienza è assegnato a un minimo del 30% degli studenti di ciascuna classe delle scuole medie e superiori, comprese quelle professionali e duali. Le borse di merito per la quinta classe vengono assegnate agli studenti in base alla media dei primi due periodi di apprendimento dell’anno scolastico in corso. Nel caso degli studenti della nona classe, per la borsa di merito si terrà conto della media di ammissione alle scuole superiori o all’istruzione professionale e duale, che dovrà essere maggiore o uguale a 9,50. Le borse per gli studenti dell’istruzione preuniversitaria statale sono finanziate dal bilancio del Ministero dell’Istruzione, ad eccezione dell’istruzione liceale militare, dove sono fornite dal Ministero della Difesa. Per l’anno scolastico 2024-2025, l’importo minimo delle borse di merito è di 450 lei (circa 90 euro) al mese. L’importo delle borse di studio può essere aumentato dai consigli di amministrazione delle scuole, a seconda degli importi stanziati dalla pubblica amministrazione locale.

    Tennis – La coppia Monica Niculescu (Romania) / Hanyu Guo (Cina) si è qualificata per la finale di doppio del torneo di tennis WTA 500 che si svolge a Monterrey, in Messico. La coppia romeno-cinese ha superato per 4-6, 7-6 (7/3), 10-4 Tereza Mihalikova (Slovacchia) /Olivia Nicholls (Gran Bretagna). Monica Niculescu e Hanyu Guo hanno vinto dopo 2 ore e 10 minuti, aggiudicandosi un assegno da 28.720 dollari e 325 punti WTA. Nell’ultimo atto del torneo messicano, con montepremi di 922.573 dollari, Monica Niculescu e Hanyu Guo affronteranno domani le principali favorite, la messicana Giuliana Olmos e la russa Alexandra Panova.

     

  • Sostegno del Parlamento Europeo all’Ucraina

    Sostegno del Parlamento Europeo all’Ucraina

    L’Eurocamera ha riconfermato la propria opinione secondo cui l’Unione Europea deve continuare a sostenere l’Ucraina quanto tempo sarà necessario fino alla vittoria contro la Russia. Una risoluzione in tal senso, adottata ieri, stabilisce la prima posizione ufficiale del neoeletto Parlamento Europeo riguardo alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.

    Il documento ribadisce il continuo sostegno degli eurodeputati all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale. La risoluzione è stata integralmente appoggiata da cinque degli otto gruppi del legislativo comunitario: popolari, socialdemocratici, liberali, verdi e conservatori. Le delegazioni dei sovranisti e degli ultranazionalisti romeni di AUR e SOS si sono pronunciate contro la risoluzione sul sostegno dell’UE all’Ucraina.

    Nella risoluzione, gli eurodeputati chiedono all’Unione di mantenere ed estendere le sanzioni contro la Russia e la Bielorussia, nonché di monitorarne e rivederne l’efficacia e l’impatto. Ribadendo la ferma convinzione che Mosca debba risarcire finanziariamente Kiev per i gravi danni causati, gli eurodeputati accolgono con favore i recenti sforzi dell’UE volti a destinare i proventi degli asset russi congelati a sostegno di Kiev. Vogliono anche “un regime giuridico solido per la confisca dei beni di proprietà statale russi congelati dall’UE”.

    L’Eurocamera accoglie con favore anche l’esito del recente vertice della NATO e ribadisce la propria posizione secondo cui l’Ucraina è su un percorso irreversibile verso l’adesione all’Alleanza. Allo stesso tempo, gli eurodeputati chiedono all’UE e agli stati membri di aumentare il sostegno militare all’Ucraina quanto tempo sarà necessario e in qualsiasi forma. Sollecitano inoltre alla Commissione Europea di proporre un’assistenza finanziaria a lungo termine per la ricostruzione dell’Ucraina, sulla base dell’esperienza del Meccanismo per l’Ucraina recentemente istituito.

    Intanto, considerando che il governo di Kiev ha soddisfatto le condizioni richieste, la Commissione Europea ha annunciato ieri di aver approvato il versamento all’Ucraina di una nuova tranche di 4,2 miliardi di euro dai 50 miliardi di aiuti macrofinanziari offerti dall’UE a questo paese fino al 2027. Le condizioni fanno riferimento all’attuazione di 69 riforme e 10 investimenti stabiliti nel piano concordato tra Kiev e Bruxelles, che comprende misure del processo di adesione all’Unione.

    Il piano prevede riforme in diversi ambiti, tra cui energia, agricoltura, trasporti, transizione verde, trasformazione digitale, nonché obiettivi da raggiungere in vista di una potenziale adesione all’UE, come l’adozione dell’acquis communitario, la gestione delle finanze pubbliche, la lotta alla corruzione e al riciclaggio di denaro. Con l’erogazione della nuova tranche, l’Ucraina ha finora ricevuto oltre 12 miliardi di euro dal pacchetto di aiuti finanziari promesso dall’UE.

  • UE, avvio dei negoziati di adesione con Repubblica di Moldova e Ucraina

    UE, avvio dei negoziati di adesione con Repubblica di Moldova e Ucraina

    La Repubblica di Moldova e l’Ucraina hanno avviato ufficialmente ieri il processo di adesione all’Unione Europea, in contemporanea con le prime conferenze intergovernative. Le alte cariche europee hanno discusso con i rappresentanti dei due governi la struttura e il calendario dei futuri negoziati e hanno stabilito i primi capitoli ai quali i due stati dovranno apportare gli adeguamenti legislativi per corrispondere al diritto comunitario. Si tratta dei cosiddetti capitoli fondamentali, che preparano la legislazione relativa allo stato di diritto, al funzionamento della democrazia, alle libertà fondamentali e al controllo finanziario.

    Sebbene entrambi gli stati siano stati invitati ad aderire all’Unione contemporaneamente, il loro percorso si separa e possono aderire in momenti diversi, a seconda dei progressi compiuti. Chişinău e Kiev mirano a mantenere il ritmo accelerato delle riforme, in modo da poter aderire entro il 2030. Parallelamente, la Commissione Europea avvierà un processo di analisi della legislazione dei due stati per preparare le sue raccomandazioni e valutazioni lungo il percorso.

    Il primo ministro della Repubblica di Moldova, Dorin Recean, afferma che Kiev e Chişinău continueranno a collaborare. “La Moldova e l’Ucraina sono molto colpite dalla guerra della Russia e ci aiutiamo molto non solo nelle questioni di sicurezza, ma anche per quanto riguarda l’adesione all’Unione Europea, e continueremo a farlo”, ha detto Dorin Recean. L’obiettivo dei negoziati è che la Repubblica di Moldova diventi uno stato membro dell’Unione Europea, e il ritmo dei negoziati dipenderà dall’attuazione delle riforme in modo reale, sostanziale e irreversibile, ha sottolineato anche la vicepremier per l’Integrazione, Cristina Gherasimov.

    Anche i rappresentanti del governo di Kiev si dicono determinati ad avanzare rapidamente con le riforme. La vicepremier Olga Stefanishyna ha dichiarato che il 90% degli ucraini vuole l’integrazione e ha ringraziato l’Unione per aver mantenuto la sua promessa e per aver continuato a sostenere il suo Paese.

    Il presidente Volodymyr Zelensky ha accolto con grande favore l’avvio ufficiale dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’UE, definendo il momento come una giornata storica per un paese che lotta da più di due anni contro l’invasione russa. “Non ci lasceremo mai dirottati dal nostro cammino verso un’Europa unita, verso la nostra casa comune di tutte le nazioni europee, una casa che deve essere pacifica”, ha sottolineato Volodymyr Zelensky. “Il nostro futuro è all’interno della famiglia europea”, ha detto anche la presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, che ha ringraziato per il sostegno ricevuto dai vertici delle istituzioni europee.

    Da Bucarest, il capo della diplomazia Luminiţa Odobescu ha accolto con grande favore l’inizio dei negoziati di adesione di Kiev e Chişinău all’UE e ha ribadito che il futuro dei due stati è nell’Unione. In un post su una rete sociale, la ministra romena ha valutato che l’inizio dei negoziati è “un successo pienamente meritato, che premia sforzi impressionanti”.

    Da parte sua, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha spiegato che, per l’Ucraina e la Repubblica di Moldova, sarà un cammino impegnativo ma “ricco di opportunità”.

  • 23.06.2024 (aggiornamento)

    23.06.2024 (aggiornamento)

    Pentecoste – I cristiani ortodossi, confessione maggioritaria in Romania, e i greco-cattolici celebrano oggi la Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli di Gesù Cristo. Dal punto di vista religioso, le Pentecoste rappresentano la fondazione della Chiesa cristiana, 50 giorni dopo la Resurrezione del Signore e 10 giorni dopo l’Ascensione. I fedeli ricordano il momento quando lo Spirito Santo diede ai 12 apostoli il dono di predicare in lingue che non avevano mai parlato. Quasi 3.000 persone si battezzarono allora, fondando la prima comunità cristiana. Così è nata la Chiesa dei credenti in Gesù Cristo, battezzati nel nome della Santissima Trinità.

    Visa Waiver – La Romania ha compiuto dei progressi per essere inclusa nel programma Visa Waiver degli Stati Uniti, ha dichiarato a Radio Romania il capo della diplomazia di Bucarest, Luminiţa Odobescu, che ha concluso una visita a Washington. “Ci sono dei progressi sostanziali nella componente legislativa. In pratica, gli atti legislativi sono già stati adottati dalla parte romena, ma anche per quanto riguarda il rinnovo dei visti, in modo da ridurre il tasso di rifiuto al di sotto del 3%. Colgo questa opportunità per richiedere ulteriore supporto per il rinnovo dei visti, perché abbiamo bisogno del maggior numero possibile di visti approvati. Abbiamo ancora da lavorare e speriamo di raggiungere questo obiettivo il prima possibile”, ha dichiarato la ministra. A Washington il capo della diplomazia romena ha avuto diversi incontri con alte cariche americane, tra cui il segretario di stato, Antony Blinken.

    Consiglio Affari Esteri – La ministra degli Esteri romena, Luminiţa Odobescu, parteciperà domani al Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo, dove si discuterà dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, della situazione in Medio Oriente, degli sviluppi in Georgia. I capi delle diplomazie degli stati europei avranno anche uno scambio di opinioni con i loro omologhi dei Balcani occidentali, nel corso di un pranzo di lavoro informale. Il MAE romeno riferisce che le discussioni sull’aggressione della Russia contro l’Ucraina si concentreranno sui recenti sviluppi sul campo e sul sostegno che l’UE deve fornire all’Ucraina, soprattutto sotto profilo militare. Si discuterà inoltre delle nuove misure restrittive contro la Russia e la Bielorussia, dello stato degli impegni di sicurezza UE-Ucraina e della valutazione del Summit per la pace in Ucraina, svoltosi in Svizzera dal 15 al 16 giugno.

    Migrazione – 11 migranti provenienti da Bangladesh, Siria, Etiopia ed Egitto che hanno tentato di attraversare illegalmente il confine con l’Ungheria, sono stati fermati dalla Polizia di frontiera romena. I migranti erano nascosti in rulli metallici trasportati da un TIR guidato da un cittadino turco. I viaggiatori clandestini, di età comprese tra i 15 e i 40 anni, che intendevano arrivare illegalmente nell’Area Schengen, sono indagati per tentato attraversamento fraudolento del confine di stato, mentre il conducente per traffico di migranti.

    UE – La prossima settimana, l’Unione Europea aprirà i negoziati di adesione con la Repubblica di Moldova e l’Ucraina. La presidenza belga del Consiglio dell’Unione ha annunciato che questo momento storico avverrà il 25 giugno e che successivamente i percorsi di adesione dei due Paesi verranno valutati separatamente. Il Consiglio dell’Unione riunisce i 27 Stati membri, che hanno già approvato i quadri di negoziazione e di adesione per i due paesi. Chisinau e Kiev hanno presentato le loro candidature poco dopo l’invasione russa in Ucraina.

    Moldova – La Moldova celebra oggi la Giornata della Sovranità. Dall’adozione della Dichiarazione di Sovranità fino ad oggi, la Repubblica di Moldova ha avuto un percorso pieno di difficoltà, ma è rimasta uno stato pacifico e democratico, in cui il popolo è sovrano e decide il destino dello Stato, ha dichiarato la presidente Maia Sandu, spiegando che i cittadini moldavi decideranno nel referendum previsto per quest’autunno se sosterranno o meno l’adesione all’Unione Europea. Nel suo messaggio, Maia Sandu aggiunge di aver imparato, durante gli anni dell’indipendenza, che “la democrazia e la libertà non sono beni dati” e che “questi valori devono essere difesi ogni giorno”. La Dichiarazione di Sovranità della Repubblica Moldova è stata adottata dal Parlamento di Chişinău il 23 giugno 1990.

    TIFF – Il grande vincitore del Transylvania International Film Festival quest’anno è la pellicola indiana “Girls Will Be Girls” di Shuchi Talati, che parla di cosa significa essere donna in un sistema oppressivo. Un altro film indiano, “The Adamant Girl”, diretto da Vinothraj Palani, è stato insignito del Premio Speciale della Giuria. Il regista indiano è stato premiato al TIFF anche nel 2021, per il suo film d’esordio “Pebbles”. Sempre al Gala del TIFF, Sebastián Quebrada ha ricevuto il premio alla migliore regia per il film “The Other Son”. Il premio alla migliore interpretazione è andato all’attore iraniano Hasan Pourshirazi per il film “The Old Bachelor”, mentre il premio per il lungometraggio, nell’ambito delle Giornate del Cinema Romeno, è andato a “Dismissed” diretto da Horia Cucuta e George ve Ganćaard.

    Teatro – Giunto alla 31esima edizione, il Festival Internazionale del Teatro di Sibiu, nella Romania centrale propone oggi, nel terzo giorno, spettacoli teatrali, musicali, circensi e mostre, tra cui „Gospel e grazia”, nella sezione musica, alla Chiesa delle Orsoline, o il concerto d’organo tenuto da Stefan Donner. Agli amanti del teatro, il festival propone, tra l’altro, “Scandalo dietro le quinte” o “Viaggiatori tra i ricordi”, mentre nella sezione circo, lo spettacolo “Strani e colorati” e “Un Sisifo contemporaneo”. Secondo gli organizzatori, nei 10 giorni del festival sono previsti 830 eventi, che riuniranno oltre 5.000 artisti da 82 paesi.

    Euro 2024 – La Romania ha perso per 2-0 contro il Belgio ieri sera a Colonia, ma resta in testa al girone più equilibrato degli Europei di calcio. Romania, Belgio, Slovacchia e Ucraina hanno tutte tre punti prima dell’ultima fase del Gruppo E, con differenza reti +1 per i romeni e i belgi. La squadra romena giocherà mercoledì a Francoforte contro la Slovacchia per la qualificazione agli ottavi di finale. Nelle fasi superiori della competizione proseguiranno le prime due squadre di ogni girone e le migliori quattro dei terzi posti.

     

  • Sistema Patriot per l’Ucraina

    Sistema Patriot per l’Ucraina

    La Romania donerà all’Ucraina un sistema di difesa aerea Patriot. La decisione è stata presa durante la riunione del Consiglio Supremo di Difesa svoltasi ieri a Bucarest. I membri del Consiglio hanno stabilito che la donazione del sistema Patriot sarà effettuata a condizione di proseguire i negoziati, soprattutto con il partner strategico americano, al fine di ottenere un sistema simile o equivalente, in grado di soddisfare la necessità di garantire la protezione dello spazio aereo nazionale. In effetti, l’idea di donare un sistema del genere al paese confinante è emersa lo scorso mese, dopo l’incontro del presidente Klaus Iohannis con il presidente Joe Biden alla Casa Bianca. Il capo dello stato precisava allora che alla Romania è stato richiesto di cedere un simile sistema.

    Ora, dopo l’annuncio del Consiglio Supremo di Difesa, l’Amministrazione Presidenziale ha sottolineato in un comunicato che la decisione si basa su un’approfondita valutazione tecnica condotta dalle autorità e che sono state adottate tutte le misure per eliminare il rischio di creare vulnerabilità per la Romania. Pertanto, il Ministero della Difesa ha presentato nella riunione del Consiglio un’analisi dettagliata sulla situazione dell’operatività dei quattro sistemi Patriot che il paese possiede attualmente, sullo svolgimento del programma di dotazione con gli altri tre sistemi ordinati, nonché sull’impatto generato da un’eventuale trasferimento di un sistema, si legge nel comunicato.

    Il presidente Volodymyr Zelensky ha ringraziato Bucarest per la decisione di donare il sistema missilistico Patriot a Kiev, esprimendo apprezzamenti per il fermo sostegno fornito dalla Romania all’Ucraina. La decisione di oggi rafforza non solo la sicurezza dell’Ucraina, ma dell’intera regione e dell’Europa, ha scritto il presidente ucraino in un post su una rete sociale. Volodymyr Zelensky ha chiesto almeno sette batterie, ma i paesi che le possiedono non hanno preso ancora una decisione sulla cessione.

    Sempre ieri, quando la Romania ha preso la decisione relativa alla donazione, gli Stati Uniti hanno annunciato di sospendere temporaneamente le consegne di sistemi antiaerei Patriot ad altri paesi, e che l’Ucraina avrà ora la priorità nella fornitura. La Casa Bianca ha evocato le insistenti richieste di Kiev di ricevere più batterie Patriot per difendere dagli attacchi russi sia le truppe sul fronte che le infrastrutture. Nel corso della stessa riunione del Consiglio Supremo di Difesa, sono stati approvati anche gli obiettivi della Romania al vertice della NATO che si terrà a Washington il mese prossimo.

    È stato analizzato anche il continuo deterioramento della situazione della sicurezza nel vicinato orientale della Romania, a seguito dell’intensificarsi delle azioni militari della Russia. Sempre durante la riunione del Consiglio, Klaus Iohannis ha informato di aver comunicato agli alleati della NATO, alla fine della scorsa settimana, la sua decisione di ritirare la candidatura alla carica di segretario generale dell’organizzazione. Il capo dello stato ha sollecitato ai membri del Consiglio di pronunciarsi sulla candidatura del premier olandese, Mark Rutte, e loro si sono dichiarati a favore del suo sostegno alla guida dell’Alleanza.

  • Romania, debutto eclatante a EURO 2024

    Romania, debutto eclatante a EURO 2024

    Nemmeno i tifosi più ottimisti della nazionale romena di calcio credevano, prima della partita contro l’Ucraina a EURO 2024, che la loro squadra potesse ottenere una vittoria così brillante. C’era in qualche modo la speranza che riuscisse in una bella partita, che cancellasse dalla memoria le pallide e infruttuose prestazioni degli ultimi anni, ma tutto qui. La nazionale di Edward Iordănescu arrivava da una campagna di qualificazione poco brillante, ma non ha perso nemmeno una partita, quindi c’erano delle aspettative, sufficienti a portare oltre 40.000 romeni all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. E, sorpresa: la squadra non ha deluso!

    Dopo un esordio in cui l’Ucraina ha controllato la partita, ma non ha messo seriamente in pericolo la porta romena, al 29′ è arrivato il vantaggio, con un tiro da fuori area indirizzato da Nicolae Stanciu direttamente nella porta ucraina. I calciatori romeni si sono fatti coraggio e hanno attaccato con più insistenza. Stanciu ha poi mandato il pallone sulla traversa, da un calcio d’angolo, e la Romania ha chiuso il primo tempo con forza e fiducia.

    E nello stesso modo ha iniziato anche il secondo tempo. I calciatori romeni hanno combinato sempre più accuratamente, sono stati i primi a prendere il pallone, e la tecnica individuale ha fatto la differenza, con Denis Drăguş e Dennis Man che brillano sotto questo profilo. Il punteggio diventa 2 a 0 al 53′, grazie ad un tiro di Răzvan Marin che ha ingannato il portiere ucraino Andri Lunin. Quattro minuti più tardi si è arrivati 3 a 0, dopo un’azione individuale di Man e completata da Drăguş.

    Sono seguiti parecchi cambiamenti, da entrambe le parti. Il gioco della Romania ha perso un po’ di consistenza, e l’Ucraina è stata più pericolosa, cercando di segnare almeno il gol d’onore. Non è stato così, quindi la partita si è conclusa con il punteggio di 3 a 0, segnando la vittoria romena più decisiva in un torneo finale. L’UEFA ha nominato miglior giocatore della partita il capitano della squadra romena, Nicolae Stanciu.

    “Penso che, dopo la nascita delle mie bambine, sia il giorno più felice. Penso che quello che ho vissuto oggi non si possa ripetere, è impareggiabile”, ha detto Nicolae Stanciu. L’attaccante Denis Drăguş era l’arma segreta di Iordănescu. Le sue giocate individuali hanno fatto la differenza, sbilanciando spesso la difesa ucraina. “Dovete credere in noi. Speriamo di aver dato ai romeni quello che meritavano, quello che si aspettavano e… è incredibile!”, ha dichiarato Denis Drăguş.

    Nell’altra partita del Gruppo E, la Slovacchia ha superato il Belgio per 1-0 in quella che è stata la più grande sorpresa del Campionato Europeo finora. Pertanto, prima della seconda fase, la Romania occupa il primo posto nel girone. Venerdì a Düsseldorf, la Slovacchia affronterà l’Ucraina, mentre sabato a Colonia i romeni scenderanno in campo contro il Belgio.

  • Summit per l’Ucraina

    Summit per l’Ucraina

    La Romania ha sostenuto fin dall’inizio la formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e la “cosiddetta formula di pace” della Russia non è credibile, ha dichiarato il capo della diplomazia di Bucarest, Luminiţa Odobescu, che ha partecipato al Vertice globale sulla pace dedicato all’Ucraina, svoltosi alla fine della scorsa settimana in Svizzera. Luminița Odobescu ha sottolineato che la posizione della Romania è che la pace nello stato confinante deve basarsi sulla Carta dell’ONU e sui principi del diritto internazionale. La ministra degli Esteri romena ha spiegato che il vertice ospitato dalla Svizzera è stato un successo, sia per il gran numero di partecipanti che per l’accordo degli stati secondo cui la pace in Ucraina deve basarsi sulla Carta dell’ONU e sul diritto internazionale.

     

    L’evento è stato organizzato su richiesta del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, al fine di avviare il processo per una pace giusta, globale e durevole in Ucraina. I lavori del vertice hanno visto un’ampia partecipazione internazionale: oltre 100 stati e organizzazioni internazionali provenienti da tutti i continenti. La ministra degli Esteri romena ha sottolineato, nella dichiarazione nazionale, la responsabilità esclusiva della Federazione Russa per l’aggressione contro l’Ucraina, che rappresenta una grave violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale. In ugual misura, ha respinto le narrative della propaganda russa riguardo alle presunte intenzioni di Mosca di negoziare.

     

    “Sono stati discussi tre temi prioritari nell’agenda dell’Ucraina, nell’ambito della formula di pace presentata dal presidente Zelensky, vale a dire la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e gli aspetti umanitari. In pratica, si sono discussi in dettaglio i principi che costituiscano la base della pace futura”, ha dichiarato Luminița Odobescu. La ministra ha aggiunto che si tratta di un processo lungo, ma la presenza di molti partecipanti da tutti i continenti dimostra l’interesse dei paesi a trovare soluzioni e il fatto che l’ordine internazionale basato su regole rimane un fondamento importante delle relazioni internazionali.

     

    Nel panel dedicato alla sicurezza alimentare, il capo della diplomazia di Bucarest ha presentato il ruolo dinamico della Romania nel facilitare le esportazioni ucraine, così come gli sforzi compiuti a livello nazionale o in coordinamento con i partner esterni per il continuo aumento della capacità di transito dei prodotti agricoli ucraini. La ministra ha presentato allo stesso tempo gli sforzi che la Romania sta compiendo, insieme alla Bulgaria e alla Turchia, per garantire la circolazione nel Mar Nero, attraverso l’accordo di sminamento firmato dai tre stati. Al termine del vertice è stato adottato un Comunicato congiunto in cui si sottolinea la necessità che ogni futura discussione o impegno verso la pace in Ucraina si basi sulla Carta delle Nazioni Unite e sul rispetto dei principi del diritto internazionale.

  • Europa, focus sull’Ucraina

    Europa, focus sull’Ucraina

    La Russia è e rimarrà la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza della NATO, e gli alleati lavoreranno su una strategia per contestare, costringere e contrastare la Russia, anche limitando la capacità di Mosca di ricostituire l’esercito. È questo il messaggio trasmesso ieri dai copresidenti del Summit B9 ospitato dalla capitale lettone Riga. Il vertice è stato presieduto dal capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, dal presidente della Polonia, Andrzej Duda, e dal presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics.

    “Rimaniamo fermi nei nostri sforzi per sostenere la pressione internazionale sulla Russia, anche attraverso sanzioni e altre misure, quanto tempo la Russia continuerà le sue politiche e azioni ostili, comprese flagranti violazioni del diritto internazionale”, si legge nella dichiarazione congiunta firmata dalle tre massime cariche. Allo stesso tempo, essi hanno ribadito l’incrollabile sostegno all’Ucraina “indipendente e sovrana”. Il capo dello stato romeno ha precisato che per la Romania è importante che la postura di deterrenza della NATO sia molto forte e che la capacità di difesa sia totale.

    “La Romania sostiene l’Ucraina, la Romania è con la NATO, con l’Ucraina, insieme agli altri alleati della NATO, finché sarà necessario”, ha sottolineato Klaus Iohannis. In questo contesto, ha annunciato che, la prossima settimana, il Consiglio Supremo di Difesa discuterà se la Romania darà o meno all’Ucraina un sistema militare Patriot. L’amministrazione Biden ha chiesto agli stati europei membri della NATO, che dispongono di questo tipo di sistemi, di valutare la possibilità di donarne alcuni all’Ucraina. La Germania ha già annunciato che ne darà uno a Kiev.

    Lo scorso mese, Klaus Iohannis ha dichiarato, in riferimento alla possibile cessione di una batteria Patriot, che non accetta che il paese rimanga senza difesa antimissile e che, quindi, se la Romania cede qualcosa, dovrà ricevere qualcosa in cambio. A Berlino, gli alleati occidentali riuniti alla Conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, hanno promesso sostegno, ma occorre stabilire soluzioni concrete. Una sarebbe quella di stimolare gli investimenti in Ucraina.

    Finora la Commissione Europea ha annunciato degli accordi con varie banche per 1,4 miliardi di euro e un pacchetto di assistenza da 1,9 miliardi. L’Italia ha annunciato 140 milioni di euro. La Germania e l’Ucraina hanno firmato una dichiarazione di intenti sul sostegno a Kiev dopo la guerra. Il cancelliere Olaf Scholz ha promesso all’Ucraina sistemi IRIS-T, missili e munizioni nei prossimi mesi, oltre a 100 missili Patriot, in un’iniziativa congiunta con la Danimarca, i Paesi Bassi e la Norvegia.

    Anche la Romania offre aiuto. Presente alla conferenza di Berlino, il capo della diplomazia romena, Luminița Odobescu, ha dichiarato che Bucarest sostiene l’Ucraina con l’elettricità e lavora per migliorare l’interconnessione. La ministra ha precisato che Bucarest ha un approccio regionale, che comprende anche la Repubblica di Moldova.

  • Terminal per trasbordo cereali a Suceava 

    Terminal per trasbordo cereali a Suceava 

    Il più grande terminal per il trasbordo di cereali d’Europa è stato inaugurato, alla fine della scorsa settimana, nel nord-est della Romania, a Dorneşti, alla presenza delle autorità romene e ucraine. Costruito in partenariato pubblico-privato, il nuovo terminal è costato circa 10 milioni di euro. Il finanziamento è stato fornito da Grampet, il più grande gruppo di compagnie ferroviarie private con azionisti romeni nell’Europa sudorientale. Con l’apertura di questo terminal verrà risolto un importante problema della provincia di Suceava. Si tratta della fluidificazione del traffico stradale verso il confine con l’Ucraina.

     

    Ogni mese è possibile trasbordare 240.000 tonnellate di cereali, otto vagoni possono essere caricati e scaricati contemporaneamente in una fermata di 128 metri. Grazie a questa capacità di trasbordo e a tutte le altre soluzioni tecniche e tecnologiche all’avanguardia offerte, il terminal di Dorneşti diventerà un punto strategico per lo snellimento del traffico di cereali dal confine con l’Ucraina al porto di Costanza (sud-est della Romania). Dato che in Ucraina inizia la campagna di raccolta dei cereali e i vagoni carichi di grano dovranno essere trasbordati verso il Mar Nero, l’apertura dell’investimento è importante per la Romania. Questo trasporto sarà effettuato principalmente su rotaie, il che risolve la fluidificazione del traffico stradale in Romania. Allo stesso tempo, le autorità di Suceava ritengono che l’investimento sia estremamente gradito anche dal punto di vista del partenariato e della solidarietà con l’Ucraina, ma anche in termini di sicurezza dei trasporti.

     

    Da parte sua, la console generale di Romania a Chernivtsi, Irina Stănculescu, è del parere che l’inaugurazione del terminal per il trasbordo di cereali in provincia di Suceava è un’ulteriore prova che il sostegno della Romania allo stato e al popolo ucraino, all’economia ucraina, rimane solido, coerente e assunto a livello delle autorità, della società civile e dell’ambiente privato. A nome del capo della diplomazia di Bucarest, Luminița Odobescu, la console generale ha sottolineato che la Romania è stata al fianco dell’Ucraina fin dal primo giorno della guerra di aggressione lanciata dalla Federazione Russa, e continuerà a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, compreso il processo di ricostruzione.

     

    La rappresentante della diplomazia romena ha aggiunto che le iniziative pubbliche o private per espandere le infrastrutture transfrontaliere con l’Ucraina rispondono non solo a imperativi economici, ma anche politici e strategici, dimostrando che, in questo modo, la Romania contribuisce concretamente all’effettiva integrazione dell’Ucraina nel mercato unico europeo. “Grazie agli investimenti e agli sforzi compiuti dalla Romania, a nome nazionale o con l’appoggio dei partner internazionali, dall’inizio della guerra di aggressione, è stato assicurato il transito di circa 37 milioni di tonnellate di prodotti agricoli ucraini”, ha ricordato la generale console di Romania a Chernivtsi.