Category: Destinazione Romania

  • Arieşeni

    Arieşeni

    Vi invitiamo in un resort situato nel cuore dei Monti Apuseni, nella provincia di Alba, un luogo dove la natura si fonde perfettamente con le tradizioni e l’ospitalità locale: Arieşeni. Classificata al 7° posto nel Top 10 destinazioni da visitare nei fine settimana, nei giorni festivi e nelle vacanze nel 2025 – una classifica stilata in seguito ai voti dei giornalisti membri del Club della Stampa di Viaggio, la località di Arieşeni è una destinazione che offre un’esperienza di vacanza completa, indipendentemente dalla stagione, dimostrando un grande potenziale per lo sviluppo sostenibile.

    Su una superficie di 40 chilometri si trovano cascate e sorgenti, grotte, gole e vette, monasteri, ma anche musei e botteghe degli artigiani che mantengono viva la storia degli Apuseni. Una delle principali attrattive è la Grotta di Scărișoara, o il Ghiacciaio di Scarișoara, il più grande ghiacciaio sotterraneo della Romania. L’ingresso al ghiacciaio avviene attraverso un’imponente grotta a fossa, la cui bocca, con un diametro di 60 m, si apre nella foresta ai margini dell’altopiano. Uno stretto sentiero scavato nella roccia e alcune scale metalliche ancorate alle pareti facilitano la discesa fino ai 48 m di profondità della grotta. Sul suo fondo si conserva tutto l’anno uno spesso strato di neve, che esiste nella grotta da oltre 4.000 anni. Sul lato destro si vede un ripido scivolo di ghiaccio, che conduce alla zona denominata La Chiesa. È qui che compaiono le prime formazioni di ghiaccio stalagmitico. Questa è la zona turistica, il resto è riserva speleologica dal 1938.

    Inedito è anche l’obiettivo “Dealul cu Melci / Il colle delle Lumache”, una riserva paleontologica, dove si possono facilmente osservare gusci di lumache di diverse forme e dimensioni pietrificati nella roccia grigia. L’area protetta è unica e risale a 65-70 milioni di anni fa.

    Durante il Galà dell’evento organizzato nell’ambito della Fiera del Turismo della Romania a Romexpo, l’edizione di febbraio 2025, Sandu Heler, sottoprefetto della provincia di Alba, ha ringraziato per il posto nella classifica e ci ha rivolto un invito: “L’anno scorso abbiamo ottenuto il primo posto con la località di Rimetea. Vuol dire che la provincia di Alba ha del potenziale, ha qualcosa da mostrare! Grazie e vi aspettiamo a casa, nella provincia di Alba, ad Arieşeni!”

    Infatti, la località di Rimetea ha ottenuto il primo posto tra le 10 migliori destinazioni nel 2024, perché il borgo menzionato per la prima volta nel 1259 detiene il titolo di primo centro siderurgico medievale della Transilvania, per il più antico mulino ad acqua ancora funzionante negli Apuseni (1752), la più antica casa databile con precisione nella zona dei Carpazi (1668) e come il luogo dove, in estate, il sole sorge due volte (una volta attraverso l’abisso della cima Piatra Secuiului, la seconda volta dietro la cresta), motivo per cui ha ricevuto, nel 1999, come riconoscimento della sua particolare estetica, il primo e unico premio Europa Nostra assegnato dalla Commissione Europea ad una località rurale romena per la conservazione del patrimonio culturale e architettonico.

  • Vama Buzăului

    Vama Buzăului

    Situata a circa 45 km da Brașov (importante città turistica della Romania centrale), Vama Buzăului è una località che sta guadagnando sempre più visibilità tra le persone interessate a passare una vacanza in mezzo alla natura. L’aria pulita, i sentieri escursionistici e ciclabili e, non in ultimo, l’offerta gastronomica basata sui prodotti ottenuti in questa zona sono gli elementi di un fine settimana o di una vacanza di successo a Vama Buzăului.

    La località venne fondata all’inizio del XVIII secolo e il suo nome deriva dalla dogana situata su questa strada di montagna, nella zona delle sorgenti del fiume Buzău, che collegava la Transilvania e la Valacchia. Gli oltre 3 mila abitanti di Vama Buzăului lavorano nell’agricoltura e nella silvicoltura, alcuni di loro possiedono piccole fattorie o pensioni turistiche e agrituristiche.

    Abbiamo incontrato il sindaco di questa località, Tiberiu Chirilaș, all’ultima edizione della Fiera del Turismo della Romania, occasione in cui abbiamo appreso perché Vama Buzăului sta diventando sempre più attraente: “Abbiamo diverse strutture turistiche, dal centro ippico ai corsi di equitazione, alle piste ciclabili, ai percorsi pedonali. Abbiamo la Cascata Urlătoarea, la Riserva Valea Zimbrilor, Vama Buzăului e, non in ultimo, promuoviamo la gastronomia locale attraverso i punti gastronomici locali. È un fenomeno che è partito proprio da Vama Buzăului. Questi punti gastronomici locali rappresentano un concetto in cui i produttori locali offrono pasti cucinati direttamente nelle loro case. Sono molto ricercati, innanzitutto perché offrono un pasto sano, a base di prodotti fatti in casa e preparati secondo una ricetta tradizionale tipica del luogo.”

    Come parte di un progetto di sviluppo turistico, a Vama Buzăului, su 10 ettari di pascolo, è stata creato la Riserva Valea Zimbrilor / La Valle dei Bisonti. Chi gestisce questa riserva, dove vivono più di 30 bisonti, prevede di espandere la sua area aggiungendo 80 ettari di foresta.

    Per chi viene a Vama Buzăului, i bisonti sono una grande attrattiva, come ha sottolineato il sindaco Tiberiu Chirilaș: “La Riserva Valea Zimbrilor, Vama Buzăului rappresenta la principale attrattiva. Abbiamo più di 70 mila visite all’anno, è una buona cifra per Vama Buzăului, dove il turismo è ancora agli inizi e vogliamo svilupparlo bene. Coloro che vogliono fare movimento e praticare il ciclismo sono invitati a Vama Buzăului partendo dalla Riserva Vama Buzăului. Si tratta di un percorso attualmente in fase di autorizzazione, un itinerario percorribile assolutamente da chiunque abbia una bicicletta, più o meno di qualità. La bicicletta può essere noleggiata direttamente a Vama Buzăului, se non la si porta da casa. L’itinerario attraversa praticamente le colline di Vama Buzăului, collegando la Riserva Valea Zimbrilor e la Cascata Urlătoarea. È un itinerario sia ciclabile che pedonale, dove d’inverno è possibile praticare lo sci fuori pista. Abbiamo anche una pista di pattinaggio di oltre 300 metri quadrati.”

    A Vama Buzăului ci sono aree di campeggio, attrezzate anche per le roulotte, nonché diversi allevamenti di trote, cosicché la pesca sportiva può essere aggiunta all’elenco delle attività all’aperto.

  • Oltenia de sub Munte

    Oltenia de sub Munte

    Andiamo a scoprire il Geoparco aspirante UNESCO Oltenia de sub Munte. Con una superficie di 635,6 chilometri quadrati, la zona risale a 380 milioni di anni fa e vanta un numero impressionante di obiettivi turistici naturali, storico-culturali, architettonici e monacali.

    In occasione della Fiera del Turismo della Romania, l’edizione di primavera 2025, Oltenia de Sub Munte si è piazzata al sesto posto nel Top 10 destinazioni turistiche realizzato dal Club della Stampa di Viaggio della Romania, che si propone di mettere in risalto luoghi del Paese che si fanno notare dal punto di vista turistico, in cui si fanno belle cose e dove le persone meritano di essere incoraggiate per i loro sforzi.

    Oltenia de Sub Munte si stende sul territorio di sei località della provincia di Vâlcea (Vaideeni, Horezu, Costești, Bărbătești, Stoenești e Băile Olănești / Le Terme di Olănești), include 18 are naturali protette: un parco nazionale sovrapposto a due siti Natura 2000 e 15 riserve naturali, 40 siti geologici e geomorfologici e 65 siti culturali e gode di una grande biodiversità.

    Florin Stoican, il presidente dell’Associazione Kogayon, che ha avviato ufficialmente le pratiche per l’ottenimento dello status di Geoparco UNESCO per l’Oltenia de sub Munte a giugno 2020, ci ha raccomandato di visitare la zona lentamente, almeno per tre giorni: “Sono ormai 5-6 anni che investiamo in questo marchio, Oltenia de sub Munte, che è diventato già conosciuto. E’ una zona che, su un territorio ristretto, ha un’enorme diversità di elementi naturali e culturali. Parliamo di elementi del patrimonio UNESCO: il monastero di Horezu e la Ceramica di Horezu sono molto conosciuti e fanno parte da molto tempo del patrimonio UNESCO. Parliamo del Parco Nazionale Buila Vânturarița, altre 17 aree naturali protette, riserve naturali. Parliamo di oltre 60 obiettivi culturali, quindi una densità importante di chiese di legno, di pietra, le cule di Măldărești e musei, artigiani popolari, tradizioni. E’ una zona che offre a tutti i turisti che vogliono pianificarsi una vacanza, numerosi itinerari da percorrere in bici, a cavallo, moltissimi obiettivi turistici che si possono visitare e tantissime esperienze.”

    Florin Stoican ha menzionato anche alcuni eventi che cominciano a diventare tradizioni nella zona: “Quest’anno ci sarà la terza edizione del Festival delle Lucciole. E’ un festival che si rivolge alle famiglie con bambini che scoprono in 3-4 giorni il territorio, imparano cose sugli insetti, soprattutto sulle lucciole, sul patrimonio naturale, culturale, partecipano a laboratori, assaggiano i piatti della zona, interagiscono con le persone della comunità. C’è poi la Maratona Montana Biula Trail Race, che sosteniamo da qualche anno, giunta alla quarta edizione. In autunno avremo un festival dei cortometraggi all’aperto che si svolgerà in tre località: Horezu, Vaideeni e Costești.”

  • Le Caldaie del Danubio

    Le Caldaie del Danubio

    Anche se si tratta di una classifica, i giornalisti membri del Club sono del parere che ognuna di queste destinazioni, indifferentemente dalla posizione nel top, merita di essere visitata.

    Il Club della Stampa di Viaggio FIJET Romania ha pubblicato qualche giorno fa il  top 10 destinazioni turistiche che vale la pena di visitare in Romania e che potrebbero rappresentare altrettante idee di vacanza. Anche se si tratta di una classifica, i giornalisti membri del Club sono del parere che ognuna di queste destinazioni, indifferentemente dalla posizione nel top, merita di essere visitata.

    Al primo posto nelle preferenze dei giornalisti di viaggio si è piazzata una zona del sud-ovest della Romania chiamata “Cazanele Dunării / Le Caldaie del Danubio”, con paesaggi naturali spettacolari e un’infrastruttura turistica in pieno sviluppo. Prima della costruzione dell’argine di Porţile de Fier / Le Porte di Ferro, negli anni ‘70 dello scorso secolo, il fiume scorreva tra le rocce dando l’impressione che la sua acqua bollisse, per cui questo tratto del fiume ricevette la denominazione di “Le Caldaie del Danubio”.

    Alcuni fari collocati sulle due rive del Danubio avevano il ruolo di garantire il passaggio delle navi per questo difficile tratto del fiume. Quando il lago di accumulo venne riempito, le rocce scomparvero sotto le acque e molte località furono spostate in zone vicine più alte. Come una conseguenza della crescita del livello dell’acqua, apparvero delle gole spettacolari formate da Cazanele Mari, il golfo di Dubova e Cazanele Mici, con una lunghezza totale di oltre 9 chilometri, che possono essere ammirate dalla cima di Ciucaru Mare.

    Questa cima sita sulla riva romena del Danubio, alta 318 metri, può essere esplorata anche a bordo di una barca rapida, come ci ha detto Alin Subţire, membro dell’associazione “Scopri le Caldaie del Danubio” e imprenditore nel campo del turismo: “Le gite in barca durano quanto volete. Siamo a vostra disposizione dal sorgere del sole che potete vedere nella Grotta dei Veterani, dove i raggi del sole entrano d’estate nella grotta e la illuminano. Potete inoltre vedere un tramonto molto bello all’uscita da Cazanele Mari verso Ciucaru Mare. La gita in barca inizia di solito dal pontone di ogni agriturismo, dove i turisti salgono a bordo. Andiamo a visitare Cazanele Mici con il volto di re Decebalo, scolpito nella roccia, il Monastero di Mraconia, il Golfo di Mraconia, poi nel Golfo di Dubova, l’antico focolare del villaggio di Dubova, proseguendo poi con il più interessante itinerario ovvero Cazanele Mari. Si tratta di un tratto di gole di circa 4 km che si possono vedere solo dalla barca, con ingresso nella Grotta dei Veterani che sarà riaperta al pubblico quest’anno. Si visita la grotta di Ponicova, attraversandola da una parte all’altra, sull’acqua e a piedi, con accesso nelle gallerie in cui ci sono formazioni speleologiche, stalagmite e stalattite. Sulla riva serba, l’obiettivo più conosciuto è Tabula Traiana, un reperto risalente all’epoca dell’imperatore Traiano, obiettivo che nel momento della costruzione dell’argine è stato alzato di 16-17 metri per non rimanere sotto l’acqua. Si possono ammirare anche i vecchi fari per dirigere il traffico fluviale, due sulla riva serba e uno sulla riva romena, dove si trova il monastero di Mraconia. Erano molto importanti all’epoca per la navigazione delle navi.

    Dalla fine di marzo fino all’inizio di maggio, dalla barca, si può ammirare anche il tulipano giallo di Cazane (Tulipa hungarica – lat.), una specie che si può incontrare solo sulle pareti rocciose del monte Ciucaru Mare. Questa specie endemica protetta è monitorata dagli specialisti del Parco Naturale Porţile de Fier / Le Porte di Ferro, i quali hanno notato che negli ultimi anni questo tulipano ha ampliato il suo areale.

  • Topliţa

    Topliţa

    Approfittiamo dell’inverno e vi invitiamo in una vacanza ideale per chi ama la neve e le attività tipiche per questa stagione. Andiamo ai piè dei Monti Călimani, a Topliţa, in provincia di Harghita. Gabriela Hosszu, direttrice del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica (CNIPT) Topliţa, in provincia di Harghita, ci ha rivolto un invito: “Vi invitiamo a Topița, una destinazione turistica attraente e ricca di offerte nel periodo invernale. Qui potete prendere lezioni di sci oppure esercitare le vostre abilità di sciatori sulla pista Topi oppure nel comprensorio sciistico a piè del Monti Gurghiu, con un panorama stupendo sui Monti Călimani. Il comprensorio è formato da tre piste da sci, una di difficoltà media e due per principianti, che dispongono di due impianti di risalita e di una scala mobile, più una pista per lo slittino, tubing, centro di equitazione, ristorante, centro di noleggio equipaggiamento sportivo, illuminazione notturna, cannoni sparaneve. La nota pista da bob alpino è sempre qui ed è funzionale durante tutto l’anno. È la pista da bob più moderna e più lunga del Paese. Sono disponibili oltre 40 istruttori di sci autorizzati e accreditati, perciò potete scegliere dalla lista che si può consultare sul sito della pista, come anche le tariffe stagionali, l’orario di funzionamento oppure potete accedere alle telecamere VR per controllare lo stato della pista e le attività in corso. Quest’anno si svolge la settima edizione della Coppa di sci alpino, per club sportivi e non professionisti. Toplița ha una tradizione nello sci fondo. Sempre nella nostra zona c’è la possibilità di praticare lo sci fuoripista, soprattutto sugli itinerari nei Monti Călimani che sono lunghi e molto attraenti, con la possibilità di pernottare presso la stazione meteo nei Monti Călimani.”

    Ci sono cose da fare anche per le persone che non desiderano sciare. Gabriela Hosszu: “Sempre nella zona si può uscire in motoslitta, nelle condizioni imposte dalla legge, ma anche fare giri con le slitte trainate da cavalli o da cani, cani che partecipano a concorsi nazionali e internazionali. Dallo sci e dallo slittino arriviamo a un altro sport invernale che si può fare in condizioni di sicurezza. Si tratta del pattinaggio sulla superficie del lago che d’estate è destinato alla pesca sportiva. Vengono allestite tre piste di pattinaggio, con una superficie totale di 3.000 metri quadri. Sempre qui si può noleggiare l’equipaggiamento, ovvero le pattine. Ci si può pattinare anche di notte, poiché ci sono ottime condizioni, impianto di illuminazione notturna e un ambiente piacevole con musica di qualità. Raccomandiamo anche le passeggiate nella natura, sugli itinerari turistici, sempre con guida, per sicurezza, perché si possono incontrare anche animali selvatici, orsi, caprioli e cervi. Questo è anche il periodo di accoppiamento dei lupi.”

    Abbiamo saputo dalla nostra interlocutrice che sul fiume Mureș si possono vedere anche anatre selvatiche e altre specie di uccelli, come gli aironi che nidificano in questa zona. Per la salute del corpo, nella zona si può assaggiare il latte d’asina, mentre per quella dello spirito, si può fare una visita in un centro di benessere.

  • Poiana Braşov

    Poiana Braşov

    Sita a 12 km da Braşov, Poiana Braşov è sicuramente la più amata località montana della Romania, sia d’estate, che soprattutto d’inverno, quando le piste da sci sono strapiene. Il comprensorio sciistico di Poiana Braşov si trova su un versante del Monte Postăvarul, la cui cima è alta 1.803 metri. Poiché Poiana Braşov si trova all’altitudine di 1.030 metri, ci sono piste da sci con un dislivello di oltre 700 metri, la più lunga avendo circa 5 mila metri. A Poiana Braşov si scia da più di un secolo, la prima discesa in sci risale al 1895, e la prima competizione sciistica al 1906.

    Poiana Braşov dispone di una buona infrastruttura alberghiera e le sue piste da sci garantiscono un’ottima vacanza d’inverno. Dell’offerta stagionale di Poiana Braşov, ci ha parlato Adrian Biriboiu, capo-servizio del comprensorio sciistico di Poiana Brașov: “A Poiana Brașov abbiamo sette piste principali, in tutto 24 chilometri di piste. Copriamo tutti i livelli di difficoltà, dalle piste nere, molto impegnative, alle piste blu, per principianti, sulle quali possono sciare tutti gli appassionati di sci. Abbiamo tre piste di cui due sono site alla base del comprensorio sciistico, con una lunghezza di 800-1.000 metri, larghezza sufficiente e un leggero dislivello, il che permette a tutte le categorie di età di imparare a sciare. Con l’aiuto di un istruttore specializzato di sci e dopo due-tre sedute sulle piste per principianti, chiunque può imparare a sciare abbastanza bene. Nella parte alta c’è una pista blu per principianti, è la pista chiamata Drumul Roșu che parte dalla cima, dalla fermata della seggiovia e fino a giù ha circa 5 km. Abbiamo due piste nere, Subteleferic e Lupului, che partono dall’alto dalla fermata della seggiovia. La pista Lupului è più leggera, ma Ruia è più ripida e addirittura omologata per i concorsi interni e internazionali di sci.

    Il comprensorio sciistico di Poiana Braşov è stato esteso 15 anni fa, e le piste dispongono di cannoni sparaneve. Adrian Biriboiu, capo-servizio del comprensorio sciistico di Poiana Brașov, ci ha offerto informazioni sull’utilizzo degli impianti di trasporto via cavo: “Al momento, nel comprensorio sciistico utilizziamo le schede che sono o a punti o per un determinato periodo. Si possono acquistare alle biglietterie che si trovano alla base della pista, o alla funivia. Ma c’è anche la possibilità di fare la ricarica online, da casa, per chi ha già acquistato una scheda magnetica oppure ce l’ha dall’anno scorso.

    Negli ultimi anni, nella località di Poiana Braşov si è potuto sciare fino a inizio marzo, però se ci sono condizioni di tempo favorevoli, la stagione sciistica può durare quasi fino alla fine di aprile.

  • Sighișoara

    Sighișoara

    La nostra destinazione di oggi è Sighișoara, una città situata nel centro della Romania, nella provincia di Mureş. Il centro storico di Sighișoara è stato inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1999. Nel Medioevo la cittadella aveva 14 torri di difesa. Oggi sono rimaste solo nove torri, che prendono il nome dalle gilde degli artigiani. Fondamentalmente la città era difesa dai suoi abitanti, non da un esercito permanente, quindi ogni gilda aveva una torre di difesa. Si sono così conservate la Torre degli Stagnai, la Torre dei Conciatori, la Torre dei Cordari, la Torre dei Macellai, la Torre dei Pellicciai, la Torre dei Sarti, la Torre dei Calzolai e la Torre dei Fabbri. È conservato quasi interamente anche il sistema di difesa, le mura dell’antica fortificazione, lunghe quasi un chilometro. Si possono vedere anche le due antiche porte d’ingresso nella cittadella. Una volta entrati nella fortezza, gli occhi sono attratti dalla bellissima Torre dell’Orologio. Nel Medioevo non apparteneva ad alcuna corporazione, ma alla municipalità, essendo sede del Comune.

    Rareș Şopterean, direttore di due mostre della città, la Casa delle Armi e delle Mappe e la Casa delle Gilde della Cittadella di Sighișoara, ci ha raccontato che la civiltà del luogo è concentrata nei due piccoli musei: “Nella Casa delle Armi e delle Mappe viene raccolto e valorizzato un numero impressionante di mappe, incisioni, disegni, litografie, nonché una delle più grandi collezioni di libri antichi della Transilvania e del Paese, a partire dal XVI secolo fino all’inizio del XX secolo. La collezione include anche un numero impressionante di armi, armature e oggetti numismatici provenienti da tutto il mondo, dalla preistoria ai giorni nostri. I reperti sono disposti in una serie che rispetta il lato scientifico unito in modo armonico a quello artistico, e come per La Casa delle Gilde, ospita un’esposizione speciale di strumenti, attrezzature e macchine usate secoli fa dagli artigiani di Sighișoara e dei dintorni. Nella mostra sono ricostituite 12 botteghe degli artigiani che hanno avuto un impatto sullo sviluppo economico di Sighișoara nel periodo medievale. Una lezione di storia per tutti gli amanti della cultura.”

    Al Museo delle Mappe, l’oggetto del mese di gennaio è stato “Cazania lui Varlaam”, il primo libro scritto in romeno e nel prossimo periodo i visitatori potranno vedere in mostra un altro libro storico: “La Bibbia di Bucarest” (1688). Abbiamo chiesto a Rareș Şopterean quale posto di Sighișoara consiglierebbe in particolare: “Oltre alle nostre due location, consiglio anche la Torre dell’Orologio, che è uno dei gioielli architettonici della cittadella. I turisti dovranno sperimentare anche la scala coperta. La chiesa sul colle che è anch’essa un gioiello e anche la chiesa del monastero vicino alla Torre dell’Orologio. Ci sono molti di questi luoghi. Questi sono solo alcuni obiettivi, ma il visitatore può partire da qualunque parte della fortezza perché ne scoprirà facilmente tutta la storia. Aspettiamo che tutti gli amanti della cultura scoprano la fortezza, scoprano la storia di Sighișoara, tutti avranno l’opportunità di divertirsi.”

    Per le strade della fortezza si tengono mostre in cui gli artigiani della zona riescono a vendere i loro prodotti, mentre i ristoranti e i caffè servono tutti i tipi di piatti tradizionali romeni o internazionali.

  • A piedi per le strade di Bucarest

    A piedi per le strade di Bucarest

    Nel 2024, la capitale della Romania ha registrato quasi due milioni di pernottamenti, principalmente grazie al turismo d’affari e degli eventi. Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica, il livello mensile dei pernottamenti rimane costante per tutto l’anno, quindi Bucarest è attraente indipendentemente dalla stagione. Molti visitatori arrivano nel Centro Storico di Bucarest, attratti dalla storia di questi luoghi, ma anche dalle numerose terrazze e ristoranti.

    Dan Anghelescu lavora nel settore dell’ospitalità da molti anni e dispone di tante informazioni su coloro che visitano Bucarest. Per questo gli abbiamo chiesto cosa ha da offrire il centro storico di Bucarest: “Prima di tutto, il centro storico di Bucarest offre ai turisti divertimento, storia, ottimi alberghi, boutique hotel, alberghi a cinque stelle, ottimi ristoranti, cibo squisito e prezzi molto più bassi rispetto ai loro Paesi d’origine. In secondo luogo, la vita notturna, la città è viva! Abbiamo edifici storici costruiti nel XIX secolo che sono molto belli. La loro architettura è di livello europeo. Poi, se guardate i balconi del Centro Storico, rimarrete sorpresi dalla bellezza del ferro battuto realizzato dai fabbri del XIX secolo.”

    Nel Centro Storico, nel perimetro delimitato da Calea Victoriei, Piazza dell’Università e Piazza dell’Unione, si trovano numerosi edifici e luoghi ricchi di storia. Vicino al Museo Nazionale di Storia della Romania si trova la Chiesa di Stavropoleos, l’unico edificio rimasto del monastero con lo stesso nome, costruito nel 1724. Vicino alla Piazza dell’Unione si trovano le rovine della Corte Reale, del XVI secolo. Sempre qui si trova la chiesa più antica di Bucarest, eretta nel 1558 dal principe della Valacchia, Mircea Ciobanul. Lungo il tempo, la Chiesa di Curtea Veche / dell’Antica Corte fu danneggiata da incendi o guerre, ma ogni volta fu ricostruita. Così la Chiesa di Curtea Veche è oggi un pregevole esempio di architettura religiosa feudale, conservata nella sua forma originaria. Nel perimetro della Corte Reale si trova Hanul lui Manuc / La Locanda di Manuc, costruita all’inizio del XIX secolo, che ancora oggi può ospitare i viaggiatori.

    Dan Anghelescu ha menzionato anche gli obiettivi turistici più visitati della capitale romena: “Il primo è il Palazzo del Parlamento. Recentemente abbiamo assistito ad un aumento delle visite al Palazzo Primăverii / della Primavera, residenza dell’ex presidente Nicolae Ceaușescu. Ci sono anche musei, tra cui il Museo di Bucarest che viene visitato abbastanza spesso. E ho inoltre notato che alcuni turisti stranieri vengono ai concerti, alle partite di calcio. Quelli che parlano il romeno, anche se si tratta di cittadini stranieri, vengono anche agli spettacoli teatrali di Bucarest. E verranno anche al Festival George Enescu, che quest’anno inizia il 24 agosto!”

    Per conoscere la storia della capitale romena, è necessaria una visita al Museo del Municipio di Bucarest, che si trova nel Centro Storico, nella Piazza dell’Università, dove ci sono anche gli edifici dell’Università di Bucarest, del Teatro Nazionale, nonché quello di un hotel emblematico, la cui immagine si trova in numerose guide turistiche. Il Museo del Municipio di Bucarest è stato allestito nel Palazzo Suţu, un edificio piccolo rispetto a tutti gli alti edifici della zona. Costruito nel 1833 dalla famiglia Suţu, divenne famoso nella seconda metà del XIX secolo per i balli e i carnevali che venivano organizzati qui. Nel 1932 l’edificio divenne proprietà di una banca che lo trasferì poi al Comune di Bucarest. L’attuale museo è stato inaugurato nel gennaio 1959.

  • Sighetu Marmaţiei

    Sighetu Marmaţiei

    La nostra destinazione di oggi è Sighetu Marmaţiei, città di cui si dice che è sita al posto del chiodo al quale viene appesa sulla parete la cartina della Romania, motivo per cui sulla strada pedonale del centro, la via della Libertà, si trova anche il monumento intitolato “Il chiodo”. Si tratta di un chiodo enorme, conficcato nella strada, e alla sua base si può vedere il messaggio: “Benvenuti a Sighetu Marmaţiei!”.

    La città di Sighet è considerata il centro culturale ed economico del Maramureș storico. Fino al 1919, fu il capoluogo del comitato del Maramureș, mentre nel periodo interbellico fu il capoluogo della provincia di Maramureș. Di forma triangolare, il nome della città proviene dalla parola ungherese sziget, pronunciata nello stesso modo in romeno, che vuol dire “isola”, denominazione dovuta al fatto che è circondata dai fiumi Iza, Tisa e Ronișoara. Sebbene sia una città piccola, vanta numerosi obiettivi turistici: il Museo Etnografico del Maramureș, il Museo della Cultura Ebraica, con una mostra dedicata al premio Nobel per la pace, Elie Wiesel, nato a Sighet, la Casa-Museo “Dr. Ioan Mihalyi de Apșa”, la Chiesa Riformata, la Chiesa ortodossa e la Sinagoga.

    L’obiettivo più rappresentativo della città è il Memoriale delle Vittime del Comunismo e della Resistenza, aperto nell’ex carcere di Sighet, temuta prigione usata dal regime comunista per lo sterminio delle élite della Romania. A cominciare dal 1994, l’edificio fu allestito come museo, conosciuto anche col nome di Memoriale del Dolore di Sighet, progetto avviato e portato avanti dalla Fondazione Accademia Civica la cui presidente e fondatrice è la poetessa Ana Blandiana. Oltre a rispecchiare dettagliatamente la sofferenza subita dai romeni ai tempi del comunismo, tramite oggetti che ricreano le condizioni inumane del carcere, i visitatori possono conoscere le storie della resistenza anticomunista dei preti di tutti i culti religiosi, degli intellettuali e delle persone semplici, deportate nel Bărăgan. L’ex carcere ha tre piani, ognuno con diverse sale allestite nelle ex celle. Tra queste, alcune sono state conservate come tale per l’autenticità. Si tratta delle stanze in cui hanno perso la vita politici di spicco, come Iuliu Maniu e Gh. I. Brătianu. Nel cortile del museo, i visitatori sono accolti dal gruppo statuario creato dallo scultore Aurel Vlad, che illustra in maniera sconvolgente la sofferenza vissuta dalle persone arrivate nel carcere.

    Un obiettivo rilassante, ma anche pieno di informazioni è il Museo del Villaggio del Maramureș. Il Museo è costruito all’aperto e ricrea l’immagine del Maramureș storico. Ana Maria Pop, educatrice museale presso il Museo del Villagio del Maramureș di Sighetu Marmației, ci ha rivolto un invito: “Vi invitiamo a visitare un museo del villaggio che presenta una riconfigurazione di un villaggio autentico, con specifico regionale. Si tratta del Maramureș storico. I turisti che vengono hanno la possibilità di visitare le 34 case disponibili, più gli annessi. Tutte le case sono state portate dalle zone del Maramureș storico. All’entrata di ogni casetta c’è una piccola targa con un codice QR. I turisti hanno la possibilità di scansionare il codice e di ascoltare la storia di ogni casa. Viene menzionata anche la sua zona di provenienza. Ci sono case delle Valli del Cosău, di Mara, di Iza e di Tisa. Gli interni sono allestiti nello stile tipico dei secoli 17-18. All’entrata, sulla destra, c’è il focolaio, il forno, poi ci sono il letto, dall’altra parte le casse, le panchine che inquadrano il tavolo, mentre alle pareti si alternano icone dipinte e piatti di ceramica, che hanno appesi sopra degli asciugamani ricamati. C’è anche la chiesa portata da Oncești. D’altronde tutte le stradine del villaggio portano a questa collina sulla quale è collocata, come in tutti i villaggi, la chiesa. Questa chiesa è la seconda come età nel museo, risale al 1621.”

  • Suceva

    Suceva

    Suceava, capoluogo dell’omonima provincia, è un obiettivo sugli itinerari turistici di chi desidera visitare i noti monasteri della Bucovina con affreschi murali esterni ed interni, inseriti nel patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO. Menzionata nei documenti nell’anno 1388, Suceava è stata la capitale della Moldavia fino all’anno 1566, quando il capoluogo di questo stato medioevale venne spostato a Iași.

    In una città piena di storia, è difficile selezionare gli obiettivi da visitare, perché la Bucovina, la regione in cui si trova Suceava, vanta molte attrattive turistiche. Bucovina fece parte della Moldavia fino all’anno 1775 quando fu annessa all’Austria. Nel 1918, la Bucovina si unì con la Romania, però a giugno 1940, la sua parte settentrionale venne annessa all’Unione Sovietica. Dal 1947, la parte settentrionale (la città di Cernăuţi compresa) passò alla RSS Ucraina, e successivamente all’Ucraina, dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica.

    Il presidente dell’Associazione per il Turismo della Bucovina, Ciprian Șlemco, è del parere che i turisti che arrivano in questa zona non si possono annoiare perché questa regione della Romania va scoperta gradualmente. Come anche la città di Suceava: “Pochissimi turisti vengono a scoprire la città di Suceava che è favolosa da molti punti di vista. Non si mette tanto l’accento sull’architettura della città, quello che ne è rimasto, perché non dobbiamo dimenticare che Suceava, purtroppo, è stata bombardata durante la seconda guerra mondiale. Ma possiamo scoprire l’ex quartiere armeno, l’ex quartiere ebraico della zona Burdujeni-Villaggio, la parte tedesca. Il simbolo di Suceava per me è la stazione Suceava Burdujeni. Io ho cominciato a promuoverla 10 anni fa e i turisti stranieri l’hanno apprezzata molto perché è l’unica stazione funzionale, con una sala da ballo straordinaria. Il ballo degli abitanti si svolge a inizio gennaio nella stazione di Suceava. È un progetto del Comune di Suceava.

    I monumenti storici e religiosi della città di Suceava sono obiettivi che meritano di essere visitati, come sottolinea il presidente dell’Associazione per il Turismo della Bucovina, Ciprian Șlemco: “Non dimentichiamo la parte storica della città, e mi riferisco alla Cittadella Capoluogo di Suceava e a un museo all’aperto, certo non così grande come quello di Sibiu o quello di Bucarest, il Museo del Villaggio della Bucovina. È molto bello e i turisti possono trovare qui case di tutta la Bucovina. Non dimentichiamo le chiese medioevali. Una delle chiese UNESCO si trova nel centro della città. Mi riferisco al Monastero San Giovanni Novello di Suceava, ma infatti il monastero era intitolato a San Giorgio e, ovviamente, la chiesa di Mirăuți, che ha un affresco molto interessante, è una chiesa che va scoperta necessariamente.

    La Chiesa di Mirăuți è il più antico monumento religioso di Suceava. È il luogo in cui furono incoronati i principi della Moldavia e la prima sede della chiesa metropolitana della Moldavia, eretta ai tempi del principe Petru I Mușat. Nella Chiesa di Mirăuți a Suceava fu consacrato come principe della Moldavia colui che rimase nella storia medioevale col nome di Stefano il Grande e Santo, al quale dobbiamo il periodo di gloria della Cittadella Medioevale di Suceava. Ogni anno ad agosto, nella Cittadella di Suceava viene organizzato il Festival dell’Arte Medioevale “Stefano il Grande”.

  • Zalău

    Zalău

    Ci accompagna Bianca Pop, coordinatrice del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Zalău: “Benvenuti nel centro del Paese della Silvania, ai piè del Monti Meseș, dove è sita la città di Zalău. I Monti Meseş sono un’estremità nord-orientale dei Monti Apuseni. E Zalău è una delle più antiche città attestate nei documenti sul territorio della Romania. È capoluogo della provincia di Sălaj e possiamo dire che nel Medioevo il re d’Ungheria, Mattia Corvino, ha lasciato in eredità una città il cui centro era un famoso mercato, era conosciuto anche per la ceramica di Zalău di quell’epoca, dei secoli 18-19. Oggi il centro storico è stato ristrutturato, essendo riportato alla fioritura di una volta, ma ha anche elementi nuovi ispirati alle grandi città europee, con una zona pedonale recentemente creata nel centro storico della città. Qui troverete un aspetto contemporaneo in cui si rispecchiano con molta armonia il passato, la bellezza delle case di una volta, degli edifici storici, dei luoghi di culto e dei musei che sono stati modernizzati e ci portano indietro nel tempo grazie alla tecnologia digitale. Come dicevo, il fascino del centro storico è dato da una serie di monumenti e complessi architettonici. Esistono alcuni edifici straordinari, in stile neobarocco, eclettico, classicista oppure secessionista.”

    Il Museo Provinciale di Storia e Arte e la Galleria d’Arte “Ioan Sima” sono i principali obiettivi della città. A Zalău c’è anche la Biblioteca Documentaria, creata nell’ambito del Collegio Riformato, che vanta più di 40 mila volumi, di cui la maggior parte sono libri rari o unici. Bianca Pop ci ha fatto da guida per la città alla scoperta delle attrattive turistiche: “Partendo dalla piazzetta dominata dalla perla culturale della città di Zalău, che è l’edificio Transilvania, ma la piazzetta è intitolata Iuliu Maniu, in ricordo del grande storico di Sălaj che ha contribuito alla grande Unità, potete visitare accanto all’edificio Transilvania anche altri begli edifici di patrimonio, come quello del Comune, della Direzione Provinciale per la Cultura, il Collegio Nazionale Silvania e così via. Tra gli edifici di culto che promuoviamo, che sono monumenti storici, ci sono anche chiese antiche risalenti alla metà dell’Ottocento, la Chiesa Riformata Romano-Cattolica, risalente all’inizio del Novecento, due chiese, una chiesa antica greco-cattolica e attualmente ortodossa e un’altra sempre ortodossa. Per noi e per chi vista la nostra città, i monti Meseş sono un luogo di svago, dove ci carichiamo di energia pura, di aria fresca e di tranquillità, un luogo in cui possiamo fare gite, poiché abbiamo tre itinerari segnalati.”

     Una volta arrivato qui, il viaggiatore può assaggiare i piatti tipici locali, come il lardo di maiale, le salsicce, gli involtini e i dolci come le ciambelle e le torte al mais dolce, una ricetta tipica della provincia di Sălaj.

  • Cluj

    Cluj

    Cluj, una delle più grandi città della Romania, è diventata conosciuta a livello internazionale grazie ai festival di musica Untold e Electric Castle, eventi che attirano numerosi turisti di tutto il mondo. Cluj vanta anche una ricca storia e molti edifici di patrimonio che la rendono attraente tutto l’anno. Nei secoli XVIII e XIX Cluj è stata, in alternanza con Sibiu, la capitale amministrativa del principato della Transilvania. Inoltre, Cluj è un importante centro economico e universitario della Romania. Abbiamo scelto come guida Bogdan Stanciu, abitante della città, ex giornalista e autore di molti reportage di viaggio, che ci ha detto perché questa città della Transilvania può essere attraente anche nei giorni freddi d’inverno: “In questo periodo una visita a Cluj può essere interessante dal punto di vista degli spazi interni. Mi riferisco in particolare ai musei. Ci sono molte mostre interessanti che saranno chiuse parzialmente o totalmente con l’arrivo della primavera. Quindi per gli amanti dell’arte e della cultura è un ottimo momento per venire a Cluj. Comincerei con la mostra “L’Universo di Dali”, che è arrivata anche a Cluj dopo essere stata esposta a Bucarest, e include una collezione di 170 opere firmate dal famoso artista. Si tratta di litografie, grafica, incisioni, sculture, miniature d’oro e diamanti. Questa mostra è ospitata presso la Casa Hintz, un edificio storico di Cluj-Napoca, in cui per centinaia di anni ha funzionato una farmacia e che è stato restaurato negli ultimi anni. Al suo pianterreno è aperto un museo della farmacia molto interessante. L’anno scorso è stato inaugurato a Cluj il MINA, „Museum of Immersive New Art”, che è il maggiore centro d’arte immersiva dell’Europa, si stende su una superficie di 4 mila metri quadri ed è molto interessante come esperienza perché è uno spazio in cui il pubblico si può immergere nelle opere dei grandi artisti.”

    Al Museo Nazionale di Storia della Transilvania ci sono alcune mostre da non perdere: “Abbiamo al Museo Nazionale di Storia della Transilvania una mostra di inestimabili tesori d’oro, risalenti al periodo delle invasioni. Gli organizzatori affermano che è la più valorosa mostra nella storia di quest’istituzione e include pezzi del tesoro di Șimleul Silvaniei, che sono stati portati dai musei di Vienna e di Budapest. Questo tesoro apparteneva a un’élite della popolazione gepida ed è stato rinvenuto nel periodo austro-ungarico della Transilvania ed è per questo che gli oggetti si trovano ora nei musei di due capitali del rispettivo stato, ovvero a Vienna e a Budapest. Sono stati portati temporaneamente a Cluj e a essi sono stati aggiunti pezzi del tesoro di Pietroasele, conosciuto con il nome di “Cloșca cu puii de aur / La chioccia con i pulcini d’oro”, ma anche pezzi d’oro delle tombe di Apahida. La mostra resterà aperta per tutto l’anno, ma gli oggetti arrivati da Budapest lasceranno Cluj a marzo perché saranno esposti altrove, dunque chi vuole vederli è benvenuto entro marzo a vedere tutta la collezione. E poiché parliamo del Museo Nazionale di Storia, vorrei segnalare che il lapidario medioevale e premoderno, inaugurato nel 2024, è una collezione unica in Romania, soprattutto come esposizione. È composto di elementi che provengono da monumenti romanici, gotici e rinascimentali del territorio della Transilvania. A questi si aggiunge una serie di sculture barocche. Ad esempio, sono portate qui diverse statue del Castello Banffy di Bonţida.”

    Costruito alla fine del XVII secolo e soprannominato il Versailles della Transilvania, il Castello Banffy è in fase di restauro, ma è anche il luogo in cui viene organizzato il festival di musica Electric Castle. Tornando agli spazi culturali di Cluj, Bogdan Stanciu ha aggiunto: “Chiuderei questo passaggio in rassegna delle mostre temporanee nei musei con un evento che si svolge al Museo Etnografico della Transilvania e che propone ai visitatori una serie di oggetti della collezione dell’etnografo Téglás István, che si è occupato molto anche dello studio della stregoneria e della magia nelle comunità rom della Transilvania nel XIX secolo ed ha raccolto una serie di oggetti con presunte qualità magiche. Vorrei inoltre segnalare due musei privati più piccoli: Steampunk e Muzeon, che è il Museo di Storia degli Ebrei di Cluj. Vale la pena di visitarli.”

    Uno dei più imponenti edifici di culto in Romania è la Cattedrale romano-cattolica di San Michele, che si trova nella piazza centrale di Cluj, la cui costruzione è iniziata nel 1316. La torre dell’orologio, alta 80 metri, eretta nel XIX secolo, è la seconda come altezza in Romania. Da menzionare che l’accesso dei visitatori nella torre è permesso per qualche giorno all’anno. Quest’obiettivo, come anche molti altri luoghi interessanti di Cluj possono essere scoperti ed esplorati soprattutto a piedi.

  • Borsec

    Borsec

    Sita nella parte orientale della Transilvania, nell’omonima depressione in provincia di Harghita, Borsec è una località turistica considerata di tipo “boutique” perché non dispone di ampie strutture di accoglienza, però conserva il fascino di una località turistica classica del XIX secolo, con ville piccole ed eleganti. E’ apparsa e si è sviluppata grazie alle sorgenti di acque minerali, all’aria pulita e al microclima con piccole variazioni di temperatura. Lo sviluppo della località è legato alla prima fabbrica di imbottigliamento dell’acqua minerale, fondata nel 1806 da due austriaci, Günther e Zimmethausen. Più tardi, l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe ha aggiunto all’acqua minerale imbottigliata a Borsec l’etichetta di “Regina delle Acque Minerali”. Sita tra le montagne, la località di Borsec offre durante l’inverno la possibilità di sciare, mentre d’estate diventa una destinazione per chi preferisce le attività all’aperto.

    Da Ştefan Horvath, il proprietario di un albergo di Borsec, abbiamo saputo come si presenta questa piccola località turistica: “Neve dappertutto, più di 30 centimetri di neve, tutte le piste coperte! Borsec mantiene quell’atmosfera, con le sue bellissime ville costruite 150 anni fa. Con l’aiuto del governo è stata rinnovata tutta la località turistica di Borsec, un tesoro della Romania. Oltre al fatto che ha carattere terapeutico, grazie al centro termale messo in funzione di recente, unico in Romania, Borsec ha puntato sullo sport. Sono state costruite tre piste da sci, da bob estivo, è stato costruito un grande stadio di calcio all’altezza di 1.000 metri.”

    I fattori naturali di cura, come le sorgenti di acque minerali, l’aria pura, fortemente ionizzata, e le emanazioni naturali di biossido di carbonio rappresentano le più grandi ricchezze della località turistica di Borsec, con standard sempre più elevati per il turismo termale e di rilassamento, come sottolinea Ştefan Horvath: “Il centro termale, di cura e benessere corrisponde a tutte le esigenze mediche, terapeutiche, in primo luogo per quanto riguarda le cure delle malattie cardiologiche. Chi ha sofferto un infarto oppure ha la pressione del sangue molto alta, deve necessariamente fermarsi a Borsec per due-tre settimane perché la maggiore quantità di ioni nei Carpazi si trova a Borsec. Dobbiamo ricordare anche tutte le cure d’acqua per problemi gastro-enterologici. Ci sono 25 fontane o sorgenti di acqua minerale, la famosa acqua minerale Borsec, le moffette intorno alla stazione. Tutto questo, secondo me, ha riportato alla vita la località di Borsec. Certo, non ci sono grandi alberghi, ma la località ha conservato quell’ambiente fantastico, con le ville in legno.”

    Oltre ai vecchi edifici di Borsec, restaurati e rientrati nel circuito turistico, i visitatori, soprattutto chi è appassionato di fotografia, hanno l’occasione di vedere paesaggi speciali intorno a questa piccola località dei Carpazi Orientali.

  • Sciare ad Azuga

    Sciare ad Azuga

    Le piste da sci di Azuga sono alcune delle migliori opzioni per coloro che desiderano passare una vacanza piena di avventure nella natura. Sono aperte ogni anno dal dicembre all’aprile e offrono eccellenti opportunità ai turisti, per godersi gli sport invernali ed esplorare i paesaggi spettacolari dei monti Bucegi.

    Azuga offre una vasta gamma di possibilità a sciatori e snowboarder di ogni livello. Il comprensorio sciistico di Azuga include le piste: Cazacu, Cazacu Variantă, Cazacu Bretea, Sorica, la pista Azuga Sud, la pista La Stână e Cazacu Babyski principianti. In tutto, 7 piste da sci e snowboard con una lunghezza totale di 7 chilometri e 7 impianti di risalita con una lunghezza totale di 4 chilometri.  Sono disponibili anche istruttori professionisti che possono aiutare i principianti a perfezionare le loro tecniche.

    Azuga può essere il punto di partenza anche per chi ama fare trekking, solo che in questo periodo chi si avventura a esplorare la montagna ha bisogno di equipaggiamento adatto al tempo e alle condizioni che troverà sui percorsi. Due riferimenti importanti, dove si possono trovare informazioni sullo stato del comprensorio sciistico, o degli itinerari montani, ma anche per prenotazioni, sono le pagine facebook: domeniulschiabilazuga e azugainfoturism.

    Dopo aver fatto trekking o dopo aver sciato, ad Azuga trovate numerosi luoghi in cui mangiare bene e non va dimenticato che sempre in questa zona si trova la Cantina Rhein, fornitrice della Casa Reale di Romania, una cantina fondata nel 1892. Apparsa nel periodo di sviluppo della città-stazione sita a pochi chilometri nord da Sinaia, dove c’erano già il Castello Peleş della famiglia reale, ma anche molte ville e alberghi, dal 2003, la cantina di Azuga è entrata nel circuito turistico e i visitatori possono seguire qui tutte le tappe di produzione dello spumante e anche visitare il piccolo museo che presenta attrezzi e fotografie scattate all’inizio dell’affare della famiglia Rhein.

  • Sinaia

    Sinaia

    Andiamo a scoprire una delle località turistiche più antiche del Paese: Sinaia, città diventata famosa a partire dal XIX secolo, quando venne costruito il Castello Peleş, residenza di vacanza della famiglia reale romena. E scegliamo una passeggiata tradizionale dei membri della famiglia reale, una volta arrivati nella zona: il Sentiero Reale. Ci ha fatto da guida Florin Burgui: “Vi propongo oggi di parlare un po’ del Sentiero Reale e di cosa possiamo vedere lì, fino alle rocce di Francesco Giuseppe, che sono nel punto più alto. È un percorso accessibile, ma non dimentichiamo che ovunque andiamo in montagna dobbiamo essere adeguatamente attrezzati, cioè dobbiamo avere scarpe da trekking con suola rigida, per non scivolare. E se parliamo del clima autunnale-invernale, è davvero consigliabile fare più attenzione all’attrezzatura che abbiamo. Ci sono diverse opzioni: se veniamo da Sinaia, abbiamo il Sentiero Reale, segnalato col nastro blu, che veniva utilizzato anche da Re Carlo I e ​​non solo. Possiamo fare una parte della strada su asfalto sulla cosiddetta “via della quota” che va all’altezza di 1400 m, e da lì saliamo attraverso la foresta, attraversiamo la valle del Peleş, vediamo anche il fiume Peleș che scorre vicino al castello e poi segue una salita tortuosa, bellissima, ma il sentiero è asfaltato, è fatto per il re, dopotutto. C’è la neve sulle foglie cadute qualche settimana fa. Pertanto consiglio anche in questo caso degli stivali speciali in modo da scivolare il meno possibile.”

    Abbiamo saputo dalla nostra guida che non è un percorso lungo, ma che la sua durata dipende anche da quante foto scegliamo di scattare. Florin Burgui: “Dipende da quante foto scattiamo e da quante soste vogliamo fare. Sul percorso abbiamo anche la “Stânca cu clopoței / Roccia con i campanelli”, le rocce di Sant’Anna e la grotta di Sant’Anna, ma penso che un’ora, un’ora e mezza sia sufficiente per arrivare da circa 900 metri di altitudine a 1200 all’incirca. Se raggiungete le rocce di Francesco Giuseppe, non perdetevi la vista che da lì si ha sulla valle del Prahova! Da lì si possono vedere Sinaia e i monti Baiului dall’altra parte della strada. Anche se la segnaletica non è molto buona, una volta arrivati ​​in cima cercate le rocce di Francesco Giuseppe e vale la pena restare lì per qualche minuto abbondante ad ammirare il paesaggio. Dopotutto è per questo che saliamo fino in cima, così possiamo goderci il panorama!”

    Essendo inverno, nella località di Sinaia, potete godervi il ​​miglior sci d’alta quota in Romania, a partire dalla Quota 2000. Qui c’è un comprensorio sciistico di 22 km, con piste di diversi gradi di difficoltà, piste pianeggianti ed avanzate, tutte dotate di impianti di risalita moderni e che offrono ottime condizioni per sciare, compresi servizi di noleggio attrezzatura, scuole di sci, bar e ristoranti.