Da parecchi anni, la Romania si confronta con un ampio esodo del personale medico, che va all’estero, attratto, ovviamente, da stipendi maggiori, ma anche dai sistemi sanitari funzionali e dall’infrastruttura medica moderna di altri Paesi come Francia, Germania, Gran Bretagna. Per la Romania, le conseguenze di queste partenze sono nefaste e aggravano i problemi del sistema sanitario. Molti ospedali affrontano, oltre allo scarso finanziamento, anche un deficit di personale.
Secondo uno studio reso pubblico alla fine dello scorso anno e realizzato dall’Associazione Romena per lo Sviluppo della Salute, circa 15.700 medici romeni lavorano all’estero. Lo stato sta cercando di prendere delle misure per convincere il personale medico a rimanere nel Paese, però, sebbene gli stipendi siano aumentati, non arrivano tuttavia agli standard occidentali. Negli ultimi giorni, i dipendenti del sistema sanitario hanno protestato, chiedendo aumenti salariali per tutto il personale del sistema sanitario e dell’assistenza sociale, come anche la rinuncia alla limitazione degli scatti. I sindacati sostengono inoltre che gli aumenti salariali sono applicati parzialmente ad alcune categorie di dipendenti, mentre la Legge sulla retribuzione, che limita al 30% gli scatti nel sistema sanitario, rende inapplicabile il regolamento riguardante gli scatti.
Giovedì, il Governo ha adottato una decisione sul regolamento di base che stabilisce i posti di lavoro, le categorie di personale e l’ammontare degli scatti per le condizioni di lavoro nel settore sanitario e dell’assistenza sociale. Stando al portavoce dell’Esecutivo, Nelu Barbu, la legge prevede un livello massimo degli scatti concessi nel sistema sanitario e dell’assistenza sociale pari al 30% della somma degli stipendi di base del personale dirigenziale. Egli ha menzionato che, per quanto riguarda i posti di lavoro in condizioni pericolose, gli scatti ammontano dal 15% fino al 25% dello stipendio lordo, nel caso dei posti di lavoro in condizioni particolarmente pericolosi — dal 35% fino all’85%, mentre per quelli in condizioni pesanti — dal 10% fino al 15%. Inoltre, il personale che svolge la propria l’attività in ambienti in cui esistono fonti di radiazioni o generatori di radiazione in condizioni pericolose gode di scatti di fino al 30%. Il personale che svolge la propria attività in unità sanitarie speciali riceverà scatti del 10% fino al 15%, mentre quello che lavora in centri ospedalieri situati in località isolate — di fino al 20%. Allo stesso tempo, il personale che svolge la propria attività in centri di assistenza sociale per cui è previsto o meno l’alloggio beneficerà di scatti dal 7,5% fino al 75%. Viene applicato un aumento più consistente a coloro che lavorano in condizioni molto pericolose, come i laboratori in cui sono testate malattie come l’AIDS oppure chi offre assistenza ai malati di tubercolosi.