Tag: Accademia di Romania in Roma

  • “Spazi Aperti” all’Accademia di Romania in Roma

    “Spazi Aperti” all’Accademia di Romania in Roma

    Lavori di pittura, grafica, video, suono, installazione e fotografia, in unampia varietà di linguaggi artistici, con una visione coraggiosa e innovativa del contesto contemporaneo. Sono i riferimenti della 21/a edizione della mostra internazionale darte contemporanea “Spazi Aperti”, inaugurata dal 6 giugno dallAccademia di Romania in Roma, con il sostegno dellIstituto Culturale Romeno e con il patrocinio dellAmbasciata di Romania in Italia.



    La rassegna collettiva degli artisti residenti di Accademie e Istituti stranieri nella Capitale italiana, diventata diventati ormai un punto di riferimento nel paesaggio culturale della Capitale italiana, è allestita presso la Galleria e gli annessi: gli studi degli artisti e il parco dellAccademia di Romania in Roma, con ingresso da Viale delle Belle Arti 110.



    Gli “Spazi Aperti” si articolano in un evento originale, ideato dallAccademia di Romania in Roma esclusivamente per artisti residenti a Roma e basato su un concetto originale ideato dai borsisti “Vasile Pârvan” nel 2003.



    “La mostra Spazi Aperti è stata concepita fin dalla prima edizione come un incrocio di idee e potenziali dialoghi, e ciò si vede ancora oggi nella sua diversità”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale Alexandra Boanţă, addetta per i programmi di promozione culturale presso lAccademia di Romania, invitando il pubblico a scoprire le opere di 15 artisti residenti presso lAccademia di Francia a Roma – Villa Medici, Accademia Tedesca Villa Massimo, Accademia Tedesca Casa Baldi, The British School at Rome, Accademia di Romania in Roma e Real Accademia di Spagna a Roma. Alexandra Boanţă ha presentato anche i progetti proposti romeni proposti da Alina Stoica e Matei Stoean.



    Aperta fino al 20 giugno, la mostra è curata da Magda Juravlea, Alina Stoica e Rodica Dina, architette e borsiste “Vasile Pârvan” 2023.






  • “Spazi Aperti” all’Accademia di Romania in Roma

    “Spazi Aperti” all’Accademia di Romania in Roma

    La 21a edizione della mostra internazionale d’arte contemporanea Spazi Aperti sarà inaugurata martedì 6 giugno, alle ore 18:30, dall’Accademia di Romania in Roma, con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno e con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia. Lo riferisce l’Accademia di Romania, precisando che l’edizione di quest’anno della Mostra collettiva degli artisti residenti di Accademie e Istituti stranieri a Roma si svolgerà dal 6 al 20 giugno 2023, presso la Galleria e gli annessi: gli studi degli artisti e il parco dell’Accademia di Romania in Roma, con ingresso da Viale delle Belle Arti 110.

    La mostra ospiterà opere di artisti internazionali, residenti in accademie e istituti stranieri a Roma come l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Accademia Tedesca Villa Massimo, Accademia Tedesca Casa Baldi, The British School at Rome, Accademia di Romania in Roma e Real Accademia di Spagna a Roma. Gli artisti espongono lavori di pittura, grafica, video, suono, installazione e fotografia e portano davanti al pubblico un’ampia varietà di linguaggi artistici, offrendo una visione coraggiosa e innovativa del contesto contemporaneo.

    Spazi Aperti è un evento unico, ideato dall’Accademia di Romania in Roma esclusivamente per gli artisti in residenza a Roma e basato su un concetto originale ideato dagli artisti borsisti Vasile Pârvan, nel 2003. La tradizione della mostra e la qualità delle opere e dei progetti esposti ogni anno la rendono uno dei punti di riferimento dell’arte contemporanea nella realtà multiculturale della capitale italiana, facendo sì che ogni edizione della mostra Spazi Aperti funzioni come pilastro di sostegno per i giovani artisti stranieri e come vettore di coagulazione comunitaria a livello delle accademie straniere a Roma.

    Leggi il comunicato integrale sul sito dell’Istituto Culturale Romeno!

  • Rediviva Edizioni di Milano al Salone Internazionale del Libro di Torino

    Rediviva Edizioni di Milano al Salone Internazionale del Libro di Torino

    La partecipazione della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino è una vetrina importante non soltanto come spazio che riunisce autori ed editrici interessate a proporre varie pubblicazioni, ma proprio per la visibilità della cultura romena in Italia. Così la responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano e di Rediviva Edizioni, Violeta Popescu, presentando a Radio Romania Internazionale le proposte della prima editrice romena nata in Italia nel 2012 alla XXXV/a edizione della prestigiosa rassegna.



    Ospite dello Stand della Romania – Padiglione 1 (A10/B09) del Lingotto Fiere (Via Nizza 294), allinsegna di “Letteratura allo specchio”, Rediviva Edizioni invita il pubblico oggi, 18 maggio, dalle ore 15:00, alle presentazioni dei volumi “Ad ascolar le doine. Scritti sulla Romania” di Armando Santarelli, pubblicata questanno, e “Maria, Regina di Romania. La storia della mia vita”, uscito lo scorso anno presso la stessa Rediviva, nella traduzione di Mario Borsa, con la revisione e ladattamento del testo di Silvia Storti Shelyta.



    Domani, 19 maggio, dalle ore 12:00, Rediviva presenta “La colonia (quasi come un blues)” di Stelian Țurlea, nella traduzione italiana di Ingrid Beatrice Coman Prodan, pubblicata nel 2023. Gli ospiti di Rediviva Edizioni sono Stelian Țurlea, Ingrid Beatrice Coman-Prodan, Armando Santarelli, Silvia Storti, Irina Țurcanu Francesconi e Violeta Popescu.



    Ringraziando gli organizzatori per linvito, la responsabile di Rediviva ha sottolineato anche la visibilità conferita dalla presenza del nostro Paese al Salone di Torino agli scrittori e poeti romeni che vivono in Italia e ha fatto riferimento ai titoli proposti lungo gli anni alla prestigiosa rassegna dalleditrice di Milano.



    La presenza della Romania alla prestigiosa rassegna editoriale ospitata dal capoluogo piemontese è organizzata dallIstituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e lAccademia di Romania in Roma, in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, lAssociazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre lIstituto Culturale Romeno.



  • “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino”Un libro della memoria e dellanalisi della storia, illustrata con eventi della mia vita”. Così riassume a Radio Romania Internazionale la famosa poetessa romena Ana Blandiana il “Falso trattato di manipolazione”, pubblicato questanno da Elliot Edizioni, nella traduzione italiana di Mauro Barindi, che sarà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio. Accanto allautrice, allevento che sarà ospitato dalla Sala Internazionale del Lingotto Fiere venerdì 19 maggio, dalle ore 11:30, saranno presenti Mauro Barindi, Marco Dotti e Bruno Mazzoni.



    “E una bella sorpresa per me da parte di Elliot Edizioni questa edizione italiana di “Fals tratat de manipulare”, poichè il libro è abbastanza vecchio”, aggiunge Ana Blandiana parlando del volume uscito in Romania nel 2013, presso leditrice Humanitas. “E una bella sorpresa anche perchè, generalmente, tradotte sono la poesia, la prosa, e meno i saggi. E per me, negli ultimi dieci anni, i libri di pensiero, di analisi di vita, di storia, sono più importanti, e ho sperato che siano tradotti anche questi libri”, dice ancora lautrice, che racconta in questo volume autobiografico la sua dissidenza durante il comunismo, il crollo del regime e il suo impegno civile.



    Ana Blandiana, pseudonimo letterario di Otilia Valeria Coman-Rusan, fu perseguitata dal comunismo sin da giovane. Suo padre – prete ortodosso – fu detenuto politico durante il regime. E larresto del padre è uno degli episodi ricordati nel libro, proprio sotto il titolo “La prima manipolazione”. Dopo la caduta del comunismo, fece accompagnare la fama letteraria, accanto al compianto marito Romulus Rusan, anche lui scrittore, ad un forte impegno civile. A loro si deve la trasformazione del carcere di Sighet, nel nord della Romania, dove fu sterminata buona parte dellélite, nel Memoriale delle Vittime del Comunismo e della Resistenza.



    In Italia, Ana Blandiana è nota in particolare per le sue poesie, ma anche per il suo primo romanzo “Applausi nel cassetto”, tradotto da Luisa Valmarin. Il volume “Un tempo gli alberi avevano occhi”, pubblicato nel 2004 presso la Donzelli, nella traduzione di Bruno Mazzoni e Biancamaria Frabotta, ha portato alla poetessa romena il Premio Speciale per la Poesia Giuseppe Acerbi nel 2005. Lo stesso Bruno Mazzoni firma anche la versione italiana del volume “Lorologio senza ore”, uscito nel 2018 presso la stessa Elliot Edizioni di Roma, che nel 2021 ha pubblicato anche “Applausi nel cassetto”. “Il mondo sillaba per sillaba” (Saecula 2012) e “La mia patria A4. Nuove poesie” (Aracne 2015) sono gli altri due volumi di Ana Blandiana pubblicati in Italia, con la traduzione di Mauro Barindi.



    La letteratura romena in Italia va avanti, grazie anche alla promozione che lIstituto Culturale Romeno riesce sistematicamente a offrire, sia per i contributi alla traduzione di opere romene sia per linvito ai vari festival di scrittori romeni le cui opere sono state pubblicate nella Penisola, spiega, da parte sua, a Radio Romania Internazionale il romenista e traduttore Bruno Mazzoni, ospite di parecchi eventi organizzati dalla Romania al Salone di Torino.



    Oltre alla presentazione del “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana, lex preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Pisa partecipa oggi, dalle ore 18:00, allo Stand della Romania, assieme a Vanni Santoni, alla presentazione del volume “Melancolia – La nave di Teseo” di Mircea Cărtărescu, uscito lo scorso anno a Milano. Il 19 maggio, dalle ore 19:15, sempre allo Stand della Romania, Bruno Mazzoni dialogherà con Smaranda Vultur su “Memoria è/e patrimonio”, un incontro dedicato a Timişoara – Capitale Europea della Cultura 2023. Il noto romenista interverrà anche alla presentazione del volume “Cronache di guerra e pace. Racconti” di Silvio Guarnieri, accanto a Lorenzo Renzi e Cristian Luca, che si terrà domenica 21 maggio, dalle ore 11:00, allo Stand della Romania.



    “Sono molto contento che ci sono anche degli autori che fino ad oggi non avevano avuto echi o risonanze in Italia”, sottolinea Bruno Mazzoni, parlando dei volumi “Aspettando lApocalisse” e “Morte quotidiana” di Dinu Pillat, pubblicati nel 2022 presso Bonfirraro Editore, nella traduzione di Luca Bistolfi. Un altro libro mai pubblicato finora in Italia è “Il Fenomeno Piteşti” di Virgil Ierunca, tradotto da Elena Di Lernia e uscito sempre nel 2022 presso Cisla Editore.



    Il prof. Mazzoni ha fatto riferimento anche al grande drammaturgo romeno Matei Vişniec, con tre libri presentati a Torino il 20 maggio: “Il Cabaret Dada”, edizione bilingue, nella traduzione italiana di Irma Carannante (Criterion Editrice, Milano, 2022), “Mansarda a Parigi con vista sulla morte”, sempre in edizione bilingue, nella traduzione italiana di Horia Corneliu Cicortaş, uscito nel 2022 presso la stessa editrice milanese, e “Lo spettatore condannato a morte”, a cura di Maria Emanuella Raffi, che firma anche la traduzione italiana, pubblicato nel 2023 presso CLEUP di Padova, con lintroduzione di Lorenzo Renzi.



    La presenza della Romania alla prestigiosa rassegna editoriale ospitata dal capoluogo piemontese è organizzata dallIstituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e lAccademia di Romania in Roma, in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, lAssociazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre lIstituto Culturale Romeno.


    Scoprite tutti gli eventi organizzati dalla Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino sul sito dellIstituto Culturale Romeno!




  • Salone Libro Torino, Romania porta “Letteratura allo specchio”

    Salone Libro Torino, Romania porta “Letteratura allo specchio”

    Saranno più di 20 gli incontri e le presentazioni allo stand della Romania e nelle sale del Lingotto, in occasione della XXXV edizione del Salone Internazionale di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio. Tutto in sintonia con il tema Attraverso lo specchio che definisce la prestigiosa rassegna editoriale nel 2023. All’insegna della Letteratura allo specchio, lo stand nazionale, organizzato dall’Istituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e l’Accademia di Romania in Roma, promuoverà, oltre alla letteratura romena contemporanea, le opere di autori romeni nel campo della filosofia, storia, critica letteraria e di altri settori del sapere, pubblicate in italiano nello scorso biennio.



    Protagonisti di questi eventi sono personalità romene e italiane, rappresentative per il profilo della manifestazione, scrittori, traduttori, editori, filologi, critici letterari, storici, filosofi, giornalisti, dirigenti di editrici della Penisola: Ciprian Apetrei, Mauro Barindi, Ana Blandiana, Salvo Bonfirraro, Alina Catrinoiu, Dan Octavian Cepraga, Horia Corneliu Cicortaş, Iulian Ciocan, Elisa Copetti, Iulia Cosma, Federica Cugno, Emilia David, Gioacchino De Chirico, Elena Di Lernia, Marco Dotti, Dario Fertilio, Olga Irimciuc, Cristian Luca, Bruno Mazzoni, Giuseppe Motta, Livio Muci, Anita Paolicchi, Violeta Popescu, Ingrid Beatrice Coman Prodan, Maria Emanuela Raffi, Lorenzo Renzi, Armando Santarelli, Vanni Santoni, Marco Sbrozi, Roberto Scagno, Andreea Simionel, Simona Sora, Natale Spineto, Silvia Storti, Francesco Testa, Sara Turetta, Irina Ţurcanu, Alina Monica Ţurlea, Stelian Ţurlea, Alessandro Vagnini, Smaranda Vultur, precisa l’Istituto Culturale Romeno.



    Abbiamo creato uno stand sotto l’insegna Letteratura allo specchio, con una serie di citazioni poetiche da nomi contemporanei: Ana Blandiana, Nichita Stănescu, Mircea Cărtărescu, Marta Petreu, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. I versi di Nichita Stănescu sono stati tradotti dal noto romenista Roberto Merlo proprio per questa occasione, aggiunge la nostra ospite, invitando il pubblico allo stand della Romania, ubicato nel Padiglione 1 (A10/B09) del Lingotto Fiere (Via Nizza 294), a scoprire le nuove apparizioni di volumi usciti in Italia grazie al Programma Translation and Publication Support dell’Istituto Culturale Romeno e alla volontà degli editori italiani. Accanto ai libri tradotti in italiano, presso lo stand della Romania saranno in vendita anche libri nuovi e classici, per bambini e adolescenti, saggistica e romanzi in lingua romena, per i connazionali che vivono nella Penisola.



    Quattro degli incontri dedicati alla cultura romena si terranno nelle sale di Lingotto Fiere: il dibattito Memoria è/e patrimonio dedicato alla città di Timișoara – Capitale Europea della Cultura, che avrà come protagonista la saggista e studiosa Smaranda Vultur (Sala Bianca, 19 maggio, ore 19:15); l’evento dedicato alla personalità di Mircea Eliade e alle nuove pubblicazioni di studi di e su Eliade (Sala Indaco, 18 maggio, ore 12:45); l’incontro con la scrittrice Ana Blandiana per la presentazione della traduzione italiana del volume Falso trattato di manipolazione (Sala Internazionale, 19 maggio, ore 11:30), nonché la presentazione del libro sulla migrazione e l’integrazione Male a est della giovane scrittrice Andreea Simionel (Sala Avorio, 19 maggio, ore 16:00).



    La partecipazione della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino rientra nella strategia dell’Istituto Culturale Romeno di sostenere la presenza della cultura romena in ambito europeo ed internazionale e nel programma delle sue rappresentanze a Venezia e a Roma di promuovere la letteratura romena in Italia.



    La presenza della Romania è organizzata in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, l’Associazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre l’Istituto Culturale Romeno.




  • “Male a est” di Andreea Simionel, alla Biblioteca Europea di Roma

    “Male a est” di Andreea Simionel, alla Biblioteca Europea di Roma

    L11 maggio, la Biblioteca Europea di Roma ha ospitato la presentazione del libro “Male a est”, il romanzo desordio di Andreea Simionel, romena per nascita e italiana per adozione.



    Un volume pubblicato nel 2022 presso Italo Svevo Edizioni, che ha portato allautrice anche la candidatura al Premio Strega 2023, su proposta del noto giornalista e critico letterario Gioacchino De Chirico, presente allevento ospitato dalla Biblioteca Europea, accanto allautrice e allambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău.



    La presentazione è stata organizzata dalla Biblioteca Europea in partenariato con lAmbasciata di Romania in Italia, lAccademia di Romania in Roma e Italo Svevo Edizioni. Andreea Simionel e Gioacchino De Chirico hanno raccontato a Radio Romania Internazionale la storia del libro e il modo in cui è stato accolto in Italia.



  • “Case antiche. Case contemporanee” portate dal Museo Astra di Sibiu all’Accademia di Romania in Roma

    “Case antiche. Case contemporanee” portate dal Museo Astra di Sibiu all’Accademia di Romania in Roma

    Case antiche. Case contemporanee: un invito rivolto al pubblico dal Complesso Museale Nazionale ASTRA di Sibiu e dall’Accademia di Romania, la rappresentanza dell’Istituto Culturale Romeno a Roma, a scoprire tradizione e innovazione nel mondo del villaggio romeno. L’inedita mostra di architettura vernacolare è stata inaugurata il 5 maggio presso la Galleria dell’Accademia di Romania.



    Il modo in cui i nostri colleghi del Museo ASTRA di Sibiu hanno allestito la mostra, la rende un vero e proprio viaggio nell’architettura tradizionale e nel mondo dell’abitare, ma anche nel mondo del costruire e di vivere lo spazio in tre zone della Romania, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. Si tratta di pezzi di tre case delle province di Braşov, Sibiu e Gorj: da una porta di entrata ai pilastri che sorreggono la casa, pezzi di arredamento, abiti e oggetti di uso comune, per riflettere il continuo dialogo tra passato e presente, aggiunge la vicedirettrice dell’Accademia di Romania.



    E’ un accesso alla visione tradizionale romena del mondo e dell’abitare, ma anche un suggerimento di come riutilizzare le materie prime e gli spazi nel mondo di oggi. Sono cose dette in modo molto bello e ricco dai due curatori della mostra, Ovidiu Baron e Ancuța Ilie, dal direttore generale del Museo ASTRA, Ciprian Ştefan, e dall’architetto Agostino Bossi, spiega ancora la prof.ssa Oana Boşca-Mălin.



    La nostra ospite ricorda che la mostra Case antiche. Case contemporanee nasce dal laboratorio Architettura vernacolare fra tradizione e contemporaneità, organizzato nel 2022 e gestito dall’architetto Agostino Bossi, al quale hanno partecipato professori e studenti romeni e italiani. Da questo workshop è nato anche un volume che accompagna la mostra e funge come guida, ha concluso la nostra ospite.



    La mostra Case antiche.Case contemporanee rimarrà aperta presso la Galleria dell’Accademia di Romania in Roma fino al 28 maggio.




  • Francofonia e poesia a Roma

    Francofonia e poesia a Roma

    E con il concerto jazz “Swing de Paris. Da Edith Piaf a Maria Tănase” tenuto da Emy Drăgoi Quartet che lAccademia di Romania in Roma e lAmbasciata di Romania in Italia festeggiano la Giornata Internazionale della Francofonia, celebrata il 20 marzo, e 30° anniversario dalladesione della Romania allOrganizzazione Internazionale della Francofonia. Levento è organizzato in partenariato con lIstituto Francese di Roma, lAccademia di Francia e lIstituto Francese – Centre Saint Louis, che ospita anche il concerto stasera, dalle ore 19.30. Emy Drăgoi (fisarmonica), Samy Daussat (chitarra), Alessia e Bianca Drăgoi (violini) invitano il pubblico ad una serata allinsegna del concetto “Jazz manouche Drăgoi” portato dalla Francia dal famoso fisarmonicista romeno.


    Sempre oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, le rappresentanze culturali e diplomatiche dellEUNIC Roma organizzano presso il Goethe-Institut Rom la decima edizione della serata “LEuropa inversi”, che riunisce poeti provenienti da 15 Paesi europei. La Romania sarà rappresentata da Svetlana Cârstean, una voce fresca della lirica romena, già nota ed apprezzata in vari paesi del mondo. Radio Romania Internazionale ha anticipato i due eventi con la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin.




  • Lirica al femminile, Mercoledì letterario all’Accademia di Romania per Festa della Donna

    Lirica al femminile, Mercoledì letterario all’Accademia di Romania per Festa della Donna

    Alla “Lirica al femminile – Alexandra Firiță e Lăcrămioara Maricica Niță in dialogo con Mariapia Ciaghi” è dedicato il Mercoledì letterario in programma allAccademia di Romania in Roma proprio l8 Marzo, in occasione della Festa Internazionale della Donna. Levento è organizzato dalla prestigiosa istituzione culturale in collaborazione con la casa editrice Il Sextante e con il patrocinio dellAmbasciata di Romania in Italia. Il pubblico incontrerà due delle voci liriche femminili della diaspora romena a Roma e il loro universo letterario.



    La Sala Conferenze dellAccademia di Romania ospiterà, dalle ore 18.00, la presentazione dei volumi bilingui “I sogni delle pietre” di Alexandra Firiță e “Scrivo di uomini e angeli” di Lăcrămioara Maricica Niță, in un incontro moderato dalla giornalista Mariapia Ciaghi, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. La serata si concluderà con una lettura di poesie in italiano, creazioni che danno vita ad esperienze femminili, precisano gli organizzatori.




  • “Mărțișor – Leggenda della Primavera” all’Accademia di Romania in Roma

    “Mărțișor – Leggenda della Primavera” all’Accademia di Romania in Roma

    E giunta alla sesta edizione la mostra “Mărțișor – Leggenda della Primavera”, organizzata dallIstituto di Lingua Romena di Bucarest insieme allAccademia di Romania in Roma, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania in Italia. La mostra, che sarà inaugurata venerdì 3 marzo allAccademia di Romania, dalle ore 18.00, sarà preceduta, nello stesso giorno, dalle 15.00 alle 17.00, da un workshop di creazione dei “Mărțișor”, con la partecipazione di professori e alunni del corso di lingua, cultura e civiltà romena che si svolge nelle scuole di Roma e della Regione Lazio, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. Un evento volto a rendere nota la tradizione e a rendere partecipi anche gli amici italiani, aggiunge la nostra ospite.



    Il nome dellamuleto portafortuna legato dal filo intrecciato bianco-rosso chiamato “Mărțișor” deriva dal diminutivo del mese di Marzo, che in romeno si chiama “Martie”. Una tra le più amate e antiche usanze in Romania, inserita dal 2017 nel patrimonio immateriale dellUNESCO, è una ricorrenza festeggiata anche nelle confinanti Repubblica di Moldova e Bulgaria e in altri paesi della zona. E ampiamente diffusa anche nelle scuole europee che hanno aderito al progetto di Lingua, Cultura e Civiltà Romena, coordinato dallIstituto della Lingua Romena di Bucarest.



    Gli amuleti creati dai giovani verranno integrati nella mostra che riunisce oggetti realizzati da materiali naturali (semi, fiori essiccati, bucce di frutta) e riciclati (carta, tappi di sughero, stoffa) con tecniche moderne, come il quilling, pouring, modelling, ma anche tradizionali – punto croce, intreccio di fili, pittura su ceramica, legno e carta. Saranno collegati online anche collaboratori dellIstituto della Lingua Romena e i loro alunni di Spagna, Belgio e Francia. La novità delledizione 2023 sarà la presenza di Adina Hulubaş, ricercatrice scientifica presso lAccademia Romena, filiale Iaşi, che parlerà delle tradizioni primaverili in Romania.



    Tutto “condito” dai “Mărțișor” musicali offerti dal gruppo corale polifonico Arpeggio e dal coro di bambini Cantus Mundi, ha concluso la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma.



  • “Mărțișor – Leggenda della Primavera” all’Accademia di Romania in Roma

    “Mărțișor – Leggenda della Primavera” all’Accademia di Romania in Roma

    E giunta alla sesta edizione la mostra “Mărțișor – Leggenda della Primavera”, organizzata dallIstituto di Lingua Romena di Bucarest insieme allAccademia di Romania in Roma, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania in Italia. La mostra, che sarà inaugurata venerdì 3 marzo allAccademia di Romania, dalle ore 18.00, sarà preceduta, nello stesso giorno, dalle 15.00 alle 17.00, da un workshop di creazione dei “Mărțișor”, con la partecipazione di professori e alunni del corso di lingua, cultura e civiltà romena che si svolge nelle scuole di Roma e della Regione Lazio, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. Un evento volto a rendere nota la tradizione e a rendere partecipi anche gli amici italiani, aggiunge la nostra ospite.



    Il nome dellamuleto portafortuna legato dal filo intrecciato bianco-rosso chiamato “Mărțișor” deriva dal diminutivo del mese di Marzo, che in romeno si chiama “Martie”. Una tra le più amate e antiche usanze in Romania, inserita dal 2017 nel patrimonio immateriale dellUNESCO, è una ricorrenza festeggiata anche nelle confinanti Repubblica di Moldova e Bulgaria e in altri paesi della zona. E ampiamente diffusa anche nelle scuole europee che hanno aderito al progetto di Lingua, Cultura e Civiltà Romena, coordinato dallIstituto della Lingua Romena di Bucarest.



    Gli amuleti creati dai giovani verranno integrati nella mostra che riunisce oggetti realizzati da materiali naturali (semi, fiori essiccati, bucce di frutta) e riciclati (carta, tappi di sughero, stoffa) con tecniche moderne, come il quilling, pouring, modelling, ma anche tradizionali – punto croce, intreccio di fili, pittura su ceramica, legno e carta. Saranno collegati online anche collaboratori dellIstituto della Lingua Romena e i loro alunni di Spagna, Belgio e Francia. La novità delledizione 2023 sarà la presenza di Adina Hulubaş, ricercatrice scientifica presso lAccademia Romena, filiale Iaşi, che parlerà delle tradizioni primaverili in Romania.



    Tutto “condito” dai “Mărțișor” musicali offerti dal gruppo corale polifonico Arpeggio e dal coro di bambini Cantus Mundi, ha concluso la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma.



  • “Constantin Brâncuşi, tra Terra e Cielo sul Sentiero delle Anime”, all’Accademia di Romania in Roma

    “Constantin Brâncuşi, tra Terra e Cielo sul Sentiero delle Anime”, all’Accademia di Romania in Roma

    E con la proiezione online del documentario “Constantin Brâncuşi, tra Terra e Cielo sul Sentiero delle Anime” che lAccademia di Romania in Roma, in collaborazione con Trinitas TV, celebra il 19 febbraio la giornata dedicata al grande artista romeno che ha segnato larte universale e ridefinito la nozione di “scultura”. Uno scultore ancora da scoprire, spiega a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania, Oana Boșca-Mălin, aggiungendo che il documentario porta allattenzione del pubblico un Brâncuşi con unidentità locale estremamente forte e allo stesso tempo un artista di notorietà internazionale.



    Prodotto da Trinitas TV e realizzato dalla giornalista Cristina Liberis, il documentario si concentra sul “Sentiero degli Eroi” della città di Târgu Jiu, il più grande complesso monumentale dedicato ai caduti nella Grande Guerra, attraverso le voci di familiari, amici dinfanzia dello scultore, critici darte, personalità culturali romene quali il filosofo Mihai Şora, gli scrittori Eugène Ionesco e Geo Bogza oppure internazionali, come il poeta Ezra Pound, il pittore Reginald Pollack o la famosa collezionista Peggy Guggenheim, aggiunge la vicedirettrice dellAccademia di Romania.



    Il film sottotitolato in italiano verrà trasmesso sulla pagina Facebook dellAccademia di Romania in Roma. “Lartista non è altro che un umile strumento nelle mani del Creatore”, diceva il maestro Constantin Brâncuși.




  • “La linea della vita” di Cristina Stănescu, nuova Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia

    “La linea della vita” di Cristina Stănescu, nuova Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia

    Un affresco della società romena negli anni 20 del Novecento, ispirato alla storia della propria famiglia. Così definisce Cristina Stănescu, scrittrice e giornalista romena che vive in Italia, “La linea della vita”, il suo più recente romanzo pubblicato nel 2022 presso la SEM Società Editrice Milanese. La scrittrice anticipa a Radio Romania Internazionale la nuova “Serata a Casa dellAmbasciata di Romania in Italia“, dedicata alla presentazione di questo libro, in programma il 9 febbraio, dalle ore 18:00, alla sede della rappresentanza diplomatica. La protagonista del romanzo è Nina, una donna bella e coraggiosa, figlia del prefetto della Bessarabia, ispirata alla figura della nonna paterna di Cristina Stănescu.



    “La linea della vita” è nata dalla ricerca fatta dallautrice durante il lockdown della pandemia, attraverso una serie di lettere, fotografie e documenti delle radici della sua famiglia. Il padre e la nonna si erano trasferiti in Italia negli anni 60. “Ho voluto entrare in questo mondo a me sconosciuto, ma che ho trovato estremamente affascinante, ricco, pieno di eventi e vicissitudini. Allora ho detto: non è soltanto uno scavo che io vorrei fare per potera dare ai miei figli un po il senso delle loro origini, ma è anche un qualcosa che io vorrei regalare al mio mondo, allItalia”, spiega Cristina.



    “Accanto alla storia ispirata alla mia famiglia, ho voluto tracciare un affresco di quello che erano la società, la cultura, il mondo romeno in quegli anni di grande fermento culturale quali erano gli anni 20, quando la Romania era appena diventata la Grande Romania e poi, via via, attraverso gli anni, le vicissitudini della storia: lestrema destra, la discesa in guerra al fianco della Germania nazista, larmata rossa, loccupazione e il regime comunista. Tutto questo excursus storico è alla base delle vicende di questa saga familiare, di questi fratelli che nascono in una condizione un po privilegiata, perchè il capostipite era il prefetto della Bessarabia – il mio bisnonno, in effetti, e da lì scenderanno nei gironi infernali che hanno vissuto tante famiglie in quegli anni, e lotteranno per la sopravvivenza, con una grande forza e un grande coraggio”, puntualizza Cristina Stănescu. E ricorda con emozione che la nonna era rimasta molto legata alle sue radici, trasmettendole tante cose della terra di origine: qualcosa della lingua, le canzoncine, le ricette romene, la tradizione del “Mărțișor”, celebrata a marzo, ricorda la nostra ospite.



    Nata a Milano nel 1970, Cristina Stănescu si è laureata in Filosofia presso lUniversità Cattolica del capoluogo lombardo con la specializzazione in comunicazioni sociali. Giornalista, autrice e blogger, lavora a Mediaset dal 1995, dove si occupa di esteri e attualità, ma anche di costume, soprattutto sui reali inglesi. Nel 2019, la stessa presso editrice SEM di Milano ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato “Quando le foglie ridono”.



    Nel corso della “Serata a Casa dellAmbasciata di Romania in Italia”, presenterà “La linea della vita” in un incontro moderato da Miruna Căjvăneanu, giornalista romena che vive in Italia dal 1999. Esperta di comunicazione, Miruna ha studiato Scienze Politiche allUniversità di Bucarest e ha una laurea magistrale in Scienze Politiche allUniversità “La Sapienza”, con la specializzazione in Relazioni Internazionali e una tesi sulla corruzione nellImpero Ottomano, precisa lAmbasciata di Romania in Italia, che organizza levento in partenariato con lAccademia di Romania in Roma e la casa editrice SEM di Milano.



    Il progetto “Le Serate a Casa dellAmbasciata” rappresenta un formato di eventi dedicati alla comunità romena in Italia e agli amici della Romania, volto, da un lato, ad avvicinare le personalità romene al pubblico e, dallaltro, a creare una piattaforma per la promozione degli scrittori e degli artisti romeni in Italia, precisa ancora la rappresentanza diplomatica.



  • “La linea della vita” di Cristina Stănescu, nuova Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia

    “La linea della vita” di Cristina Stănescu, nuova Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia

    Un affresco della società romena negli anni ’20 del Novecento, ispirato alla storia della propria famiglia. Così definisce Cristina Stănescu, scrittrice e giornalista romena che vive in Italia, La linea della vita, il suo più recente romanzo pubblicato nel 2022 presso la SEM Società Editrice Milanese. La scrittrice anticipa a Radio Romania Internazionale la nuova Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia, dedicata alla presentazione di questo libro, in programma il 9 febbraio, dalle ore 18:00, alla sede della rappresentanza diplomatica. La protagonista del romanzo è Nina, una donna bella e coraggiosa, figlia del prefetto della Bessarabia, ispirata alla figura della nonna paterna di Cristina Stănescu.



    La linea della vita è nata dalla ricerca fatta dall’autrice durante il lockdown della pandemia, attraverso una serie di lettere, fotografie e documenti delle radici della sua famiglia. Il padre e la nonna si erano trasferiti in Italia negli anni ’60. Ho voluto entrare in questo mondo a me sconosciuto, ma che ho trovato estremamente affascinante, ricco, pieno di eventi e vicissitudini. Allora ho detto: non è soltanto uno scavo che io vorrei fare per potera dare ai miei figli un po’ il senso delle loro origini, ma è anche un qualcosa che io vorrei regalare al mio mondo, all’Italia, spiega Cristina.



    Accanto alla storia ispirata alla mia famiglia, ho voluto tracciare un affresco di quello che erano la società, la cultura, il mondo romeno in quegli anni di grande fermento culturale quali erano gli anni ’20, quando la Romania era appena diventata la Grande Romania e poi, via via, attraverso gli anni, le vicissitudini della storia: l’estrema destra, la discesa in guerra al fianco della Germania nazista, l’armata rossa, l’occupazione e il regime comunista. Tutto questo excursus storico è alla base delle vicende di questa saga familiare, di questi fratelli che nascono in una condizione un po’ privilegiata, perchè il capostipite era il prefetto della Bessarabia – il mio bisnonno, in effetti, e da lì scenderanno nei gironi infernali che hanno vissuto tante famiglie in quegli anni, e lotteranno per la sopravvivenza, con una grande forza e un grande coraggio, puntualizza Cristina Stănescu. E ricorda con emozione che la nonna era rimasta molto legata alle sue radici, trasmettendole tante cose della terra di origine: qualcosa della lingua, le canzoncine, le ricette romene, la tradizione del Mărțișor, celebrata a marzo, ricorda la nostra ospite.



    Nata a Milano nel 1970, Cristina Stănescu si è laureata in Filosofia presso l’Università Cattolica del capoluogo lombardo con la specializzazione in comunicazioni sociali. Giornalista, autrice e blogger, lavora a Mediaset dal 1995, dove si occupa di esteri e attualità, ma anche di costume, soprattutto sui reali inglesi. Nel 2019, la stessa presso editrice SEM di Milano ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato Quando le foglie ridono.



    Nel corso della Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia, presenterà La linea della vita in un incontro moderato da Miruna Căjvăneanu, giornalista romena che vive in Italia dal 1999. Esperta di comunicazione, Miruna ha studiato Scienze Politiche all’Università di Bucarest e ha una laurea magistrale in Scienze Politiche all’Università La Sapienza, con la specializzazione in Relazioni Internazionali e una tesi sulla corruzione nell’Impero Ottomano, precisa l’Ambasciata di Romania in Italia, che organizza l’evento in partenariato con l’Accademia di Romania in Roma e la casa editrice SEM di Milano.



    Il progetto Le Serate a Casa dell’Ambasciata rappresenta un formato di eventi dedicati alla comunità romena in Italia e agli amici della Romania, volto, da un lato, ad avvicinare le personalità romene al pubblico e, dall’altro, a creare una piattaforma per la promozione degli scrittori e degli artisti romeni in Italia, precisa ancora la rappresentanza diplomatica.





  • “Le Serate a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia” con la scrittrice Cristina Stănescu

    “Le Serate a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia” con la scrittrice Cristina Stănescu

    Sarà la scrittrice di origine romena Cristina Stănescu la protagonista della prossima Serata a Casa dell’Ambasciata di Romania in Italia, in programma il 9 febbraio, dalle ore 18:00, presso la sede della rappresentanza diplomatica (Via Nicolò Tartaglia 40). L’evento è organizzato dall’Ambasciata in partenariato con l’Accademia di Romania in Roma e l’editrice SEM di Milano. Insieme alla giornalista Miruna Căjvăneanu, la scrittrice Cristina Stănescu presenterà al pubblico La linea della vita, il suo più recente romanzo, pubblicato a maggio 2022 presso la SEM Società Editrice Milanese, precisa l’Ambasciata di Romania in Italia in un post su Facebook.

    Il progetto Le Serate a Casa dell’Ambasciata rappresenta un formato di eventi dedicati alla comunità romena in Italia e agli amici della Romania, volto, da un lato, ad avvicinare le personalità romene al pubblico e, dall’altro, a creare una piattaforma per la promozione degli scrittori e degli artisti romeni in Italia, precisa ancora la rappresentanza diplomatica. La protagonista della precedente Serata a Casa dell’Ambasciata, svoltasi il 26 gennaio, è stata la scrittrice Corina Ozon, in dialogo con Anca Mihai, giornalista romena che vive in Italia.