Tag: Istituto Culturale Romeno

  • La Romania al Festival letterario di Trani, in partenza anche PROPATRIA

    La Romania al Festival letterario di Trani, in partenza anche PROPATRIA

    E’ il giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani Valeriu Nicolae a rappresentare la Romania alla 18/a edizione del Festival letterario I dialoghi di Trani, in programma dal 17 al 22 settembre. All’evento incentrato sul tema della Responsabilità, che invita il pubblico di Trani e di altre città della provincia a incontri con scrittori, dibattiti e presentazioni di libri, Valeriu Nicolae presenta il suo volume intriso di elementi autobiografici La mia esagerata famiglia rom, pubblicato lo scorso anno direttamente in traduzione italiana presso Rubbettino Editore, e lanciato quest’anno anche al Salone Internazionale del Libro di Torino. Il volume è stato tradotto in italiano da Mihaela Topală e Andrea Pipino. Alla presentazione del libro, ospitata oggi Palazzo delle Arti Beltrani di Trani, partecipano, insieme all’autore, la scrittrice Claudia Bruno e la traduttrice Mihaela Topală.



    Nato in una famiglia mista – rom e romena – Valeriu Nicolae, di professione ingegnere, ha iniziato ad un certo punto a raccontare la sua vita nelle pagine del settimanale Dilema Veche, una delle più note pubblicazioni culturali in Romania. Ha lavorato e lavora con le ONG per il sostegno dei bambini e dei rom. Dichiarato Cittadino europeo dell’anno 2013 dal Parlamento Europeo, ha vinto il Premio UNICEF nel 2012. Nel 2018, la Regina di Svezia gli ha conferito il risconoscimento World Children’s Prize, per i suoi instancabili sforzi di sostenere i bambini estremamente vulnerabili del ghetto di Ferentari a Bucarest.



    La partecipazione del nostro Paese al Festival di Trani, organizzata dall’Accademia di Romania in Roma e resa possibile con il sostegno dell’Istituto Romeno di Cultura, segna l’inizio della collaborazione con gli organizzatori anche per le future edizioni, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice responsabile per i programmi di promozione culturale dell’Accademia di Romania, prof. associato dr. Oana Boşca-Mălin, presente a sua volta all’evento. La vicedirettrice ha anche fatto riferimento all’essenza e al messaggio trasmesso dal volume La mia esagerata famiglia rom di Valeriu Nicolae, che già sta destando interesse in Italia.



    Sempre all’insegna della responsabilità – questa volta nei confronti dell’ambiente – si svolge a Roma anche la 9/a edizione del Festival Internazionale PROPATRIA – Giovani Talenti Romeni. Dal 21 settembre al 26 ottobre, la comunità romena presenta un ricco programma di eventi culturali – musica, cinema o teatro – trasmettendo, in ugual misura, un messaggio importante per il futuro dei giovani, attraverso l’impegno degli artisti: i giovani si meritano un pianeta pulito e sano, dove vivere e studiare, e tutti noi dobbiamo impegnarci nel nostro piccolo per renderglielo tale, come sottolinea l’Accademia di Romania in Roma nel comunicato dedicato al festival. Sotto la direzione artistica della famosa pianista romeno-francese Mara Dobrescu, il festival è organizzato dall’Associazione culturale romeno-italiana PROPATRIA, in partenariato con l’Accademia di Romania in Roma e con il sostegno del Ministero per i Romeni all’Estero e dell’Ambasciata di Romania in Italia.



    Sarà il concerto Teach me tonight – dal Blues all’etno-jazz, tenuto dal famoso musicista Harry Tavitian – pianoforte e voce, e Cserey Csaba – percussioni, ad aprire il Festival PROPATRIA al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, il 21 settembre, dalle ore 19.00. Il concerto rientra anche nel progetto Europa in Musica – la stagione musicale del cluster EUNIC Roma. Anche quest’anno l’iniziativa ha ricevuto gli importanti patrocini dell’Ambasciata di Romania in Italia, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Consiglio Regionale del Lazio, della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, del Comune di Roma – Assessorato alla Crescita Culturale, precisa ancora l’Accademia di Romania.



    L’agenda del festival Propatria propone anche un incontro con i giovani pianisti, Daniel Petrica Ciobanu (Romania) e Alexander Gadjiev (Italia), in un concerto per due pianoforti – Bourgeoisie & Debauch – sullo stesso prestigioso palcoscenico del Conservatorio Santa Cecilia, ha spiegato a Radio Romania Internazionale sempre la vicedirettrice dell’Accademia di Romania, Oana Boşca-Mălin, passando in rassegna l’intero programma del festival, che, in collaborazione con l’Institut Français – Centre Saint Louis e la Fondazione Sergiu Celibidache, invita il pubblico – in prima visione in Italia, alla proiezione del docufilm Il Giardino di Celibidache, un film d’autore diretto da Serge Ioan Celibidachi, il figlio del grande direttore d’orchestra e compositore.



    Come al solito, il Festival si concluderà con il Gran Gala dei Premi di Eccellenza Propatria 2019. Il valore aggiunto di questo festival è che vuole mettere in risalto e dare visibilità e soddisfazione ai giovani talenti romeni della diaspora in vari campi – non soltanto nel mondo artistico, ma anche in quello sportivo o delle invenzioni, quindi punta sull’educazione, ha detto ancora la vicedirettrice responsabile per i programmi di promozione culturale dell’Accademia di Romania, Oana Boşca-Mălin.




  • Art Night Venezia:Festival del pensiero in/verso all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica

    Art Night Venezia:Festival del pensiero in/verso all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica

    Nuovo appuntamento con il “Festival del pensiero in/verso” allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Il prestigioso evento si terrà il 22 giugno, dalle ore 17.30, nellambito di Art Night Venezia 2019. Uniniziativa promossa a partire dal 2010 dallUniversità Ca՚ Foscari, con il contributo delle principali istituzioni e degli enti culturali e scientifici italiani e stranieri attivi a Venezia. Art Night Venezia invita il pubblico, durante una delle notti più lunghe e luminose dellanno, a visitare i musei, i monumenti e i palazzi della Serenissima. Tutto accompagnato da musiche di famosi autori veneziani.



    Il “Festival del pensiero in/verso”, creato e organizzato dal professore universitario Enzo Santese, poeta, scrittore, critico letterario e darte, nonchè ideatore di grandi eventi culturali, si svolge ogni anno, a partire dal 2014, e consiste in una serata di recitazioni di poesia alla quale partecipano noti poeti italiani e romeni, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, Grigore Arbore Popescu, lui stesso poeta, che reciterà due recenti componimenti, accanto a Paolo Barbieri, Feruccio Brugnaro, Alessandra Cabianca, Maddalena Capalbi, Marta Celio, Sabrina De Canio, Fabia Ghenzovich, Lucia Guidorizzi, Anna Lombardo, Linda Mavian, Giulia Panetto, Francesca Piovesan, Alberto Princis, Enzo Santese, Massimo Silvotti.



  • Biennale Venezia: Unfinished Conversations on the Weight of Absence rappresenta la Romania

    Biennale Venezia: Unfinished Conversations on the Weight of Absence rappresenta la Romania

    Unfinished Conversations on the Weight of Absence è il progetto che rappresenta la Romania alla 58/a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, che ha aperto i battenti nei giorni scorsi e che rimarrà aperta fino al 24 novembre. Il progetto espositivo che la Romania ha portato alla Biennale intitolata May You Live In Interesting Times, curato dal critico d’arte Cristian Nae, articola in maniera poetica uno spazio del dialogo che incrocia i progetti individuali di tre artisti attivi a partire dagli anni ’80: Belu Simion Făinaru, Dan Mihălţianu e Miklos Onucsan.



    Il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence si articola sia nel Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale che nella Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, tramite un programma interattivo e dinamico, reso possibile dalle nuove tecnologie.



    Per l’Istituto Culturale Romeno, la Biennale di Venezia costituisce uno dei grandi eventi culturali mondiali, mentre per gli artisti è il posto incontestabile in cui devono arrivare per raggiungere il riconoscimento universale nell’arte, sottolinea la presidente dell’ICR, Liliana Ţuroiu, nel suo messaggio in apertura dell’Esposizione.



    Sempre in occasione dell’inaugurazione della Biennale, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha ospitato, il 10 maggio, la tavola rotonda Sfide e soluzioni curatoriali per la partecipazione nazionale della Romania alla Biennale di Venezia – Esposizione Internazionale d’Arte. Erano presenti il prof. Adrian Guţă, critico d’arte e ordinario di Storia dell’arte universale presso l’Università Nazionale d’Arte di Bucarest, Ioana Ciocan, curatrice e Vicepresidente dell’Unione degli Artisti della Romania, Magda Radu, critica d’arte e curatrice, e l’architetto Attila Kim, Commissario nazionale della Romania alla Biennale di Venezia.



    In un collegamento con Radio Romania Internazionale, il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. Grigore Arbore Popescu, ha fatto riferimento alla presenza del nostro Paese alla Biennale, ma anche al Salone Internazionale del Libro di Torino, che ha chiuso i battenti nei giorni scorsi.


  • Salone Internazionale del Libro di Torino: la cultura romena – cultura europea

    Salone Internazionale del Libro di Torino: la cultura romena – cultura europea

    La cultura romena – cultura europea è il concetto che segna la partecipazione della Romania alla 32/a edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che si svolge dal 9 al 13 maggio e che ha come tema Il gioco del mondo. Un concetto e una grafica che riflettono l’appartenenza della Romania alla cultura europea, nonchè il semestre di Presidenza al Consiglio dell’UE. Per l’11/o anno di seguito, la partecipazione della Romania alla più importante manifestazione del genere in Italia, è organizzata dall’Istituto Culturale Romeno, tramite il Centro del Libro di Bucarest, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e l’Accademia di Romania in Roma.



    Con una superficie di 120 mq, Sala Romania, ospiterà una rosa di 18 eventi, che riuniranno una quarantina di ospiti romeni e italiani tra scrittori, romenisti, traduttori, storici, giornalisti, critici letterari e rappresentanti di case editrici italiane: Giancarlo Baffo, Mauro Barindi, Igor Bergler, Antonio Buozzi, Riccardo Calimani, Irma Maria Grazia Carannante, Mario Casella, Dan Octavian Cepraga, Aura Christi, Horia Corneliu Cicortaş, Alessio Colarizi Graziani, Nicolae Dabija, Gian Luca Del Marco, Antonio Di Gennaro, Marco Dotti, Vincenzo Fiore, Luigi Franco, Gabriela Gheorghişor, Guido Guastalla, Olga Irimciuc, Bruno Mazzoni, Valeriu Nicolae, Nicolae Oprea, Andrea Pipino, Max Ponte, Ion Pop, Adrian Popescu, Elena Liliana Popescu, Violeta Popescu, Giovanni Rotiroti, Roberto Russo, Vanni Santoni, Roberto Scagno, Francesco Testa, Paolo Tomasella, Michela Topala, Eugen Uricaru, Geo Vasile, Davide Zaffi, come rileva l’Istituto Culturale Romeno in un comunicato.



    Le manifestazioni ospitate dallo stand nazionale della Romania sono volte a promuovere le relazioni bilaterali nel campo della letteratura, delle traduzioni e dell’editoria, facilitando il contatto diretto tra pubblico e scrittori, ma anche i legami tra la comunità romena con i valori culturali del Paese di origine. Da Torino non mancherà Rediviva Edizioni, la prima editrice romena fondata in Italia nel 2012, che presenterà Il genio del cuore di Aura Christi e Inno all’esistenza di Elena Liliana Popescu.



    Il calendario degli eventi romeni sarà aperto il 9 maggio, dalle ore 12.00, dalla presentazione del volume L’enigma di Otilia di George Călinescu, tradotto da Alessio Colarizi Graziani e Laura Vincze, uscito presso Lithos Editrice di Roma nel 2018, con l’introduzione del noto traduttore e romenista Bruno Mazzoni, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, presentando le novità del programma proposto dal nostro Paese.



    Non potevano mancare dal programma Il levante di Mircea Cărtărescu, tradotto dal prof. Bruno Mazzoni, Valeriu Nicolae con La mia esagerata famiglia rom, o Andrei Oişteanu con L’immagine dell’ebreo. Stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale, con la traduzione di Horia Corneliu Cicortaş e Francesco Testa.



    La vicedirettrice dell’Accademia di Romania ha anche ricordato che, grazie alla presenza della Libreria Libris di Brasov, i connazionali potranno scegliere tra un’ampia varietà di titoli in vendita al Salone di Torino.




  • Venezia e l’Europa Orientale tra il tardo Medioevo e l’Età moderna, convegno di studi

    Venezia e l’Europa Orientale tra il tardo Medioevo e l’Età moderna, convegno di studi

    Venezia e lEuropa Orientale tra il tardo Medioevo e lEtà moderna: è il tema di un nuovo convegno di studi organizzato dal 12 al 13 aprile dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con il supporto dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest. Studiosi romeni e italiani presenteranno le proprie ricerche sullevoluzione dei rapporti tra la Serenissima e lEuropa Orientale dal XIII al XVIII secolo.



    Lungo il tempo, la Repubblica di Venezia ha svolto un ruolo particolarmente attivo in questarea del continente, i Principati romeni compresi. Sono di notorietà gli strettissimi rapporti tra la Serenissima e Stefano il Grande, principe della Moldavia dal 1457 al 1504, che Papa Sisto IV nominò “vero campione della fede cristiana”.



    Sul fronte danubiano, la Serenissima cercava un alleato in grado di affrontare e dirottare le truppe ottomane, che altrimenti venivano impiegate nella Dalmazia veneziana, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il vicedirettore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Cristian Luca. Venezia appoggiava militarmente la Moldavia per rafforzare le sue capacità di affrontare gli ottomani.



    Oltre alla collaborazione militare, cera anche una dimensione economica: Venezia acquistava dallEuropa centrale, Moldavia compresa, sia materie prime necessarie alle sue botteghe che prodotti alimentari, aggiunge il prof.univ. Cristian Luca.


  • Biennale Venezia: Romania porta “Unfinished Conversations on the Weight of Absence”

    Biennale Venezia: Romania porta “Unfinished Conversations on the Weight of Absence”

    Sarà il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence a rappresentare la Romania alla 58/a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, in programma dall’11 maggio al 24 novembre. Il progetto espositivo è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa ospitata dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, organizzatore della partecipazione del nostro Paese alla Biennale, insieme al Ministero della Cultura e dell’Identità Nazionale e al Ministero degli Affari Esteri.



    La Biennale 2019 si intitola May You Live in Interesting Times, un’espressione della lingua inglese erroneamente attribuita a un’antica maledizione cinese, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini, si legge sul sito della Biennale. Tempi interessanti appunto, come quelli che stiamo vivendo. Aprendo la conferenza stampa, la Presidente dell’Istituto Culturale Romeno, Liliana Ţuroiu, ha presentato brevemente la storia della partecipazione del nostro Paese alla Biennale, sottolineando che l’arte romena esprime costantemente la sua vitalità a Venezia.



    La Presidente dell’ICR ha anche ricordato le parole con cui il curatore della Biennale 2019, Ralph Rugoff, direttore della Hayward Gallery di Londra, ha motivato la scelta di questo tema: In un’epoca nella quale la diffusione digitale di fake news e di fatti alternativi mina il dibattito politico e la fiducia su cui questo si fonda, vale la pena soffermarsi, se possibile, per rimettere in discussione i nostri punti di riferimento. In una dichiarazione a Radio Romania Internazionale, la Presidente dell’ICR, Liliana Ţuroiu, ha rivolto i suoi migliori auguri ai partecipanti.



    Il progetto espositivo che la Romania porterà nella Serenissima, curato dal critico d’arte Cristian Nae e selezionato tra 14 partecipanti, articola in maniera poetica uno spazio del dialogo che incrocia i progetti individuali di tre artisti attivi a partire dagli anni ’80: Belu Simion Făinaru, Dan Mihălţianu e Miklos Onucsan.



    Nato nel 1959 a Bucarest, Belu Simion Făinaru emigrò nel 1973 in Israele, dove ha svolto un’intesa attività artistica dedicata alla problematica specifica alla storia ebraica, all’identità e al territorio. A partire dal 1980, i suoi lavori – prevalentemente sculture, arte video e installazioni – concretizzano concetti metafisici in cui l’intervento testuale svolge un ruolo importante. E’, inoltre, direttore e cofondatore della Biennale Mediterranea d’Arte Contemporanea e direttore del Museo AMOCA d’arte contemporanea d’Israele.



    A sua volta, Dan Mihălţianu, che vive tra Bucarest, Bergen e Berlino, è confondatore del gruppo artistico subREAL. Ha partecipato a numerose mostre in Europa, Asia o Stati Uniti. Il suo discorso artistico include aspetti storici, politici, sociali e transculturali, attraverso fotografie, film, video, suoni, installazioni, disegni o grafica. L’installazione artistica abbinata al pensiero artistico post-concettuale segnano la creazione di Miklos Onucsan, che vive e lavora a Oradea, capoluogo della provincia di Bihor, nel nord-ovest della Romania. Anche lui vanta numerose presenze a mostre nazionali e internazionali.



    Il curatore del progetto romeno, Cristian Nae ha spiegato che sono stati selezionati i lavori ritenuti significativi per la pratica dei tre artisti. Però i lavori non verranno presentati nella forma in cui sono stati concepiti 10-20 anni fa: saranno rivisitati e riaggiustati alla specificità del Padiglione, ha detto ancora Cristian Nae.



    Il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence si articolerà sia nel Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale che nella Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, tramite un programma interattivo e dinamico, reso possibile dalle nuove tecnologie.



    La Romania è onorata di presentarsi con un tema estremamente incitante e si è posta non solo l’obiettivo di mettere in pratica un progetto artistico di grande pregio, ma anche quello di assumere un nuovo concetto, in grado di definire essenzialmente l’immaginario dei creatori romeni contemporanei – molto flessibile, denso, e proprio per questo provocatorio, ha detto, da parte sua, il segretario di stato al Ministero della Cultura, Alexandru Pugna, trasmettendo anche il messaggio del ministro Daniel Breaz.



    Alla conferenza stampa erano presenti anche il commissario responsabile della partecipazione romena alla Biennale 2019, Attila Kim, accanto a Ioana Ciocan e Magda Radu, che hanno fatto parte della giuria che ha selezionato il progetto vincitore.



  • Roots Fest a Roma

    Roots Fest a Roma

    Nuovo appuntamento con il Roots Festival al centro di Roma, la cui seconda edizione si svolgerà il 2 e 3 novembre, per celebrare il canto corale in tutti i sensi. Il festival sarà organizzato dall’associazione culturale Arpro in collaborazione con l’Accademia di Romania a Roma e l’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia e l’Ambasciata di Romania presso la Santa Sede.

    L’Accademia di Romania in Roma ricorda in un comunicato che, alla prima edizione, si sono esibiti 8 cori, che si sono riuniti nel nome della musica sacra. La seconda edizione, che si svolgerà nei giorni prossimi, vedrà ampliare la rosa degli studi musicali corali, comprendendo sia la sezione sacra che quella laica. In questo modo, verranno esplorate le radici culturali di ogni coro dedicando, allo stesso tempo, una parte del repertorio al Centenario dell’Unione della Romania celebrato nel 2018.

    Il festival è volto in primo luogo a promuovere la musica sostanzialmente romena, a diffondere l’arte corale nella comunità romena in Italia e la continuità del dialogo culturale e spirituale, partendo da un punto comune: la musica, precisa ancora la fonte. Il programma integrale è disponibile sul sito dell’Accademia di Romania in Roma.

  • La Grande Guerra e l’Unificazione romena, in mostra al Vittoriano

    La Grande Guerra e l’Unificazione romena, in mostra al Vittoriano


    La Grande Guerra e l’Unificazione romena. Un percorso storico e visuale a 100 anni dalla nascita della Grande Romania: una mostra evento che sarà inaugurata il 2 ottobre, alle ore 17.30, al Museo Centrale del Risorgimento — Complesso del Vittoriano a Roma, per celebrare il Centenario della Grande Romania. L’evento ricorda anche la fine del primo conflitto mondiale, in cui la Romania e l’Italia hanno combattuto insieme, al fianco dell’Intesa.



    La mostra, che rimarrà aperta fino al 31 ottobre (ingresso libero), è organizzata dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest tramite l’Accademia di Romania in Roma e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in partenariato con il Museo Nazionale di Storia di Romania, il Museo Centrale del Risorgimento al Vittoriano di Roma, il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre e l’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana. I testi sono firmati dal prof. Francesco Guida della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Roma Tre e dal vicedirettore del Museo Nazionale di Storia di Romania, Cornel Ilie.



    L’unificazione della Romania nel 1918 coronava un progetto politico che le élites romene avevano definito già dalla metà dell’Ottocento, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il direttore dell’Accademia di Romania in Roma, il prof.univ.dr. Rudolf Dinu. Il pubblico italiano scoprirà la sincronia dei movimenti risorgimentali italiano e romeno e la comunanza degli ideali europei seguiti da Italia e Romania lungo l’intero Ottocento fino alla Grande Guerra, ha aggiunto il direttore.





    Da parte sua, il prof. Francesco Guida ha ricordato a Radio Romania Internazionale i più significativi momenti della collaborazione Italia — Romania durante la prima Guerra Mondiale. Un riferimento è la Legione Romena d’Italia, un corpo militare costituito prevalentemente da prigionieri di nazionalità romena, che avevano combattuto per l’Impero austro-ungarico.



  • Storia e cultura romena a Venezia, Padova e Cremona

    Storia e cultura romena a Venezia, Padova e Cremona

    Ricca agenda di eventi promossi anche a ottobre dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, tra cui spiccano quelli dedicati al centenario della Grande Guerra. L8 e il 9 ottobre, lIstituto Romeno di Venezia, il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dellUniversità di Padova e lAssociazione Italiana di Romenistica (A.I.R.), con il sostegno dellIstituto Culturale Romeno e del Consolato Generale di Romania a Trieste organizzano il Convegno italo-romeno dal tema “Memorialistica e Letteratura della Grande Guerra. Parallelismi e dissonanze”.



    Il convegno riunisce storici e filologi romeni e italiani che approfondiscono nei loro studi i molteplici aspetti del conflitto bellico, riflessi nella letteratura memorialistica, frutto dellesperienza diretta, della partecipazione alle operazioni sul fronte orientale e su quello italiano, nel nord e nel nord-est della Penisola, come ha spiegato in un collegamento con Radio Romania Internazionale il direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il prof. Rudolf Dinu.



    Il convegno è preceduto il 7 ottobre a Venezia dalla presentazione del volume “Romania, storia e cultura” di Keith Hitchins, che presenta fatti e avvenimenti che hanno segnato levoluzione politica e culturale dello spazio abitato dai romeni, dalla conquista romana della Dacia fino ad oggi. Lungo un itinerario tortuoso, spesso interrotto da interventi stranieri, le pagine del volume portano il lettore fino alla conquista dellindipendenza nazionale (1877-1878), e oltre, fino al “comunismo nazionalista” di Nicolae Ceausescu, poi attraverso gli anni della Romania democratica fino allingresso nellUnione Europea.



    Oltre a questo volume, il prof. Rudolf Dinu ha fatto riferimento anche alla mostra “I Romeni e la Grande Guerra”, che, dopo Milano, Torino, Roma, Trieste, sarà presentata l8 ottobre anche a Cremona. La mostra ha il patrocinio dellAmbasciata di Romania a Roma, del Consolato Generale di Romania a Milano, della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Cremona.



  • Settimana della Cultura Italiana a Bucarest

    Settimana della Cultura Italiana a Bucarest

    La mostra fotografica “Maschere a Venezia”, la proiezione del film “Scialla” del regista Francesco Bruni, accanto a una serata lettararia sono i principali eventi che segnano la Settimana della Cultura Italiana a Bucarest. Così lIstituto Italiano di Cultura della capitale romena partecipa, dal 5 al 9 ottobre, ad un progetto di promozione del dialogo interculturale, promosso dalla Biblioteca Metropolitana.



    Il primo appuntamento è linaugurazione della mostra fotografica “Maschere a Venezia”, il 5 ottobre, dalle 18:30, alla Biblioteca Dimitrie Bolintineanu di Bucarest, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale il direttore dellIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro.



    In chiusura di questa bella settimana, sempre lIstituto Italiano di Cultura invita il pubblico, dalle ore 19.00, nella hall dellOsservatorio Astronomico di Bucarest alla quarta edizione della Notte della Letteratura Europea. Brani di letteratura contemporanea di finzione, teatro, cronaca, studi, saranno letti da attori, scrittori, musicisti, professori e giornalisti. Invitato dallIstituto Italiano di Cultura, lattore romeno Florin Busuioc leggerà brani del volume “La testa degli italiani” di Beppe Severgnini, tradotti in romeno.



    La Notte della Letteratura Europea è un evento del cluster EUNIC Bucarest, organizzato nel 2015 dallIstituto Culturale Romeno, accanto al Centro Ceco, allIstituto Polacco, allIstituto Goethe, allIstituto Ungherese Balassi, allIstituto Francese, al British Council, allIstituto Cervantes, al Forum Culturale Austriaco, alla Delegazione Wallonie-Bruxelles, allIstituto Italiano di Cultura, alla Fondazione Culturale Greca, al Centro Culturale Turco “Yunus Emre” e allAmbasciata del Portogallo – Istituto Camões.



    Oltre alla partecipazione alla Notte della Letteratura Europea, il direttore dellIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro, ha fatto riferimento anche ai prossimi eventi ai quali invita i romeni, tra cui spiccano quelli in occasione alla Settimana della Lingua Italiana nel Mondo: “Faber per sempre”, concerto-omaggio a Fabrizio de André al Teatro Nazionale di Bucarest, e il concerto di Niccolò Faraci al Festival di Jazz a Sibiu.


  • Orchestra Radio Romania in concerto a Kuala Lumpur

    Orchestra Radio Romania in concerto a Kuala Lumpur

    Il 9 e il 10 settembre, l’Orchestra Nazionale di Radio Romania, un vero ambasciatore culturale del nostro Paese, terrà due concerti nella capitale malese Kuala Lumpur, al World Summit on Media for Children.



    Il primo davanti ai 2.000 partecipanti al vertice delle radio e delle televisioni che fanno parte dell’Unione audiovisiva Asia — Pacifico, e un altro aperto al pubblico.



    “Saremo lì per costruire un nuovo ponte, importante e sottile tra la nostra cultura che viene dall’Europa, e la sorprendente Asia. Quando tante voci parlano con tanto amore, con tanta generosità e talento la stessa lingua — la musica — possiamo dire che c’è ancora speranza per un mondo migliore”, ha detto il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu.



    Da parte sua, Oltea Serban-Parau, direttrice del Centro Culturale Media e direttrice artistica delle Orchestre e dei Cori di Radio Romania, ha spiegato l’importanza di questa tournée.



    “Tentiamo costantemente di mantenere l’equilibrio tra cultura e media, tra la nostra missione culturale e quella di informare, e questo momento le fa combaciare ottimamente”, spiega Oltea Serban-Parau.



    Sotto la bacchetta del suo direttore principale, Tiberiu Soare, l’Orchestra invita il pubblico ad ascoltare la celebre Rapsodia romena nr. 1 del grande compositore George Enescu, come ricorda il direttore principale delle orchestre e dei cori di Radio Romania, Tiberiu Soare.



    “La Rapsodia romena nr. 1 è un brano che, comunque, ha superato da tempo i confini del nostro Paese come popolarità, ma vogliamo lo stesso portare la musica di Enescu all’estero. L’altro brano romeno eseguito dal violinista Gabriel Croitoru è un arrangiamento sul celebre tema dell’Alloddola”, spiega Tiberiu Soare.



    Vi si aggiungono brani famosi del repertorio internazionale di Tchaikovsky, Richard Strauss e Pablo de Sarasate, accanto a due del Paese ospitante. Solisti saranno il violinista Gabriel Croitoru e il pianista Horia Mihail.



    I due concerti saranno registrati dalla Radiotelevisione pubblica di Kuala Lumpur e ritrasmessi da tutti i membri dell’Asia-Pacific Broadcasting Union (ABU), che ha un potenziale di oltre 4 miliardi di ascoltatori e telespettatori, in uno spazio geografico che copre mezzo pianeta.



    La tournée è organizzata da Radio Romania e ABU, con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno.

  • Giornata Lingua Romena: celebrazioni nel Paese e all’estero

    Giornata Lingua Romena: celebrazioni nel Paese e all’estero

    Fiere di libro, recital di poesia, dibattiti ed eventi musicali segnano in Romania, nella confinante Moldova e presso gli istituti culturali all’estero la Giornata della Lingua Romena. L’accademico Eugen Simion ha parlato a Radio Romania del significato di questa festa.



    Personalmente, sono felice che i romeni celebrano la propria lingua una volta all’anno, che stanno meditando all’evoluzione delle lingue, si domandano se la parlano bene e, allo stesso tempo, ragionano perchè sia importante badare alla nostra lingua”, ha detto l’accademico, sottolineando che la lingua di un Paese è il primo elemento dell’identità di quel popolo”.



    Anche il presidente Traian Basescu sottolinea in un messaggio che la lingua romena è uno dei simboli fondamentali dell’unità nazionale. Il capo dello stato ha ringraziato i romeni del Paese e soprattutto dall’estero, che fanno degli sforzi per parlare la lingua materna e per conservare le usanze e le tradizioni. Inoltre, il presidente si è congratulato con tutti coloro che, attraverso la lingua romena, raggiungono delle performance culturali, che rendono conosciuti il Paese e il popolo romeno nell’intero mondo.



    La lingua romena rappresenta il principio elementare identitario” per le comunità romene all’estero e un fattore essenziale di vitalità culturale e spirituale”. Lo sottolinea anche il capo della diplomazia, Titus Corlatean, citato da un comunicato del Ministero degli Esteri.



    La lingua romena rappresenta l’elemento di coesione di tutti i romeni, a prescindere dal Paese in cui vivono, che unisce tutti i nostri connazionali, costituendo dappertutto un legame di cui ne siamo orgogliosi e attorno al quale stiamo strutturando il destino nazionale”, afferma il ministro. Il capo della diplomazia valuta che l’appartenenza del romeno alla latinità comprova che la nostra intera cultura fa parte del patrimonio europeo ed è un elemento della nostra identità europea”.



    Titus Corlatean aggiunge che gli impegni e gli iter costanti del Ministero degli Affari Esteri volti a incoraggiare lo studio della lingua materna nelle comunità romene e negli ambienti accademici all’estero, insieme allo svolgimento di progetti educativi in partenariato con vari stati, contribuiscono alla promozione dell’immagine della Romania nel mondo e alla crescita del suo prestigio internazionale.



    Radio Romania dedica ampi spazi nei suoi programmi alla Giornata della Lingua Romena.



    Ai sensi della legge sull’istituzione della Giornata della Lingua Romena, adottata nel 2013, le autorità e le istituzioni pubbliche, comprese alle rappresentanze diplomatiche e gli istituti culturali romeni all’estero, organizzano eventi culturali ed educativi per celebrare la Giornata, festeggiata per la prima volta il 31 agosto 2013.



    La Giornata della Lingua Romena viene celebrata all’estero da una serie di eventi organizzati dall’Accademia di Romania in Roma e dagli Istituti Culturali di Budapest, Chisinau, Istanbul, Lisbona, Madrid, New York, Parigi, Praga, Stoccolma, Tel Aviv, Varsavia o Vienna.

  • Giornata Lingua Romena: celebrazioni nel Paese e all’estero

    Giornata Lingua Romena: celebrazioni nel Paese e all’estero

    Fiere di libro, recital di poesia, dibattiti ed eventi musicali segnano in Romania, nella confinante Moldova e presso gli istituti culturali all’estero la Giornata della Lingua Romena. L’accademico Eugen Simion ha parlato a Radio Romania del significato di questa festa.



    Personalmente, sono felice che i romeni celebrano la propria lingua una volta all’anno, che stanno meditando all’evoluzione delle lingue, si domandano se la parlano bene e, allo stesso tempo, ragionano perchè sia importante badare alla nostra lingua”, ha detto l’accademico, sottolineando che la lingua di un Paese è il primo elemento dell’identità di quel popolo”.



    Anche il presidente Traian Basescu sottolinea in un messaggio che la lingua romena è uno dei simboli fondamentali dell’unità nazionale. Il capo dello stato ha ringraziato i romeni del Paese e soprattutto dall’estero, che fanno degli sforzi per parlare la lingua materna e per conservare le usanze e le tradizioni. Inoltre, il presidente si è congratulato con tutti coloro che, attraverso la lingua romena, raggiungono delle performance culturali, che rendono conosciuti il Paese e il popolo romeno nell’intero mondo.



    La lingua romena rappresenta il principio elementare identitario” per le comunità romene all’estero e un fattore essenziale di vitalità culturale e spirituale”. Lo sottolinea anche il capo della diplomazia, Titus Corlatean, citato da un comunicato del Ministero degli Esteri.



    La lingua romena rappresenta l’elemento di coesione di tutti i romeni, a prescindere dal Paese in cui vivono, che unisce tutti i nostri connazionali, costituendo dappertutto un legame di cui ne siamo orgogliosi e attorno al quale stiamo strutturando il destino nazionale”, afferma il ministro. Il capo della diplomazia valuta che l’appartenenza del romeno alla latinità comprova che la nostra intera cultura fa parte del patrimonio europeo ed è un elemento della nostra identità europea”.



    Titus Corlatean aggiunge che gli impegni e gli iter costanti del Ministero degli Affari Esteri volti a incoraggiare lo studio della lingua materna nelle comunità romene e negli ambienti accademici all’estero, insieme allo svolgimento di progetti educativi in partenariato con vari stati, contribuiscono alla promozione dell’immagine della Romania nel mondo e alla crescita del suo prestigio internazionale.



    Radio Romania dedica ampi spazi nei suoi programmi alla Giornata della Lingua Romena.



    Ai sensi della legge sull’istituzione della Giornata della Lingua Romena, adottata nel 2013, le autorità e le istituzioni pubbliche, comprese alle rappresentanze diplomatiche e gli istituti culturali romeni all’estero, organizzano eventi culturali ed educativi per celebrare la Giornata, festeggiata per la prima volta il 31 agosto 2013.



    La Giornata della Lingua Romena viene celebrata all’estero da una serie di eventi organizzati dall’Accademia di Romania in Roma e dagli Istituti Culturali di Budapest, Chisinau, Istanbul, Lisbona, Madrid, New York, Parigi, Praga, Stoccolma, Tel Aviv, Varsavia o Vienna.

  • Jazz e poesia a Bari per Giornata Lingua Romena

    Jazz e poesia a Bari per Giornata Lingua Romena

    La Giornata della Lingua Romena sarà celebrata anche a Bari, con un recital di jazz e poesia, in programma il 27 e il 28 agosto. Lo riferisce l’Istituto Culturale Romeno, organizzatore dell’evento, in un comunicato citato dall’agenzia Agerpres.



    Il 27 agosto il pubblico è invitato al recital del Tri (Adrian Naidin, Irina Sarbu e Ciprian Parghel, con musiche jazz o canti della Transilvania. Un concerto di jazz sarà tenuto il 28 agosto anche dall’ensemble strumentale italo-romeno Paolo Profeti Quintet, seguito da un recital di poesia romena. Paolo Profeti è un sassofonista e compositore italiano che vive in Romania. Gli eventi si terranno il 27 e il 28 agosto dalle ore 20.00, Lungomare Perotti 56, Bari.



    Ai sensi della legge sull’istituzione della Giornata della Lingua Romena, adottata nel 2013, le autorità e le istituzioni pubbliche, comprese alle rappresentanze diplomatiche e gli istituti culturali romeni all’estero organizzano eventi culturali ed educativi per celebrare la Giornata, festeggiata per la prima volta il 31 agosto 2013.



    La Giornata della Lingua Romena sarà celebrata all’estero da una serie di eventi organizzati dall’Accademia di Romania in Roma e dagli Istituti Culturali di Budapest, Chisinau, Istanbul, Lisbona, Madrid, Parigi, Praga, Stoccolma, Tel Aviv, Varsavia o Vienna.

  • “Arta” di Adrian Sitaru, alla Mostra del Cinema di Venezia

    “Arta” di Adrian Sitaru, alla Mostra del Cinema di Venezia

    Il cortometraggio “Arta” (“Art”) del regista romeno Adrian Sitaru è stato selezionato nella sezione “Orizzonti” della Mostra del Cinema di Venezia, in programma dal 27 agosto al 6 settembre.



    L’Istituto Culturale Romeno precisa in un comunicato che Adrian Sitaru torna a Venezia con questo nuovo cortometraggio dopo la prima mondiale del film “Pescuit sportiv/Pesca sportiva”, a Venice Days nel 2008.



    “Arta” è un film nato dallincontro di idee scattate durante lo sviluppo del lungometraggio “Fixeur”, su una minorenne trafficata sessualmente. Il pensiero di dover cercare una ragazza quattordicenne per questo ruolo ci ha fatto analizzare molto più attentamente cosa vuol dire abuso e quanto facilmente possiamo diventare sfruttatori nel nome delle giuste cause, nel nome del giornalismo di qualità o dellarte”, spiega Adrian Sitaru, citato dall’Istituto Culturale Romeno.