Tag: Romania

  • Pensioni basse, sostegno dal Governo

    Pensioni basse, sostegno dal Governo

    Il Governo di Bucarest ha approvato un’ordinanza d’urgenza relativa alla concessione di un sostegno finanziario ai pensionati quest’anno. Si tratta dei cittadini del sistema pubblico delle pensioni e delle pensioni militari statali, il cui reddito è inferiore o uguale a 2.574 lei (circa 515 euro). Tale importo equivale al valore netto del salario minimo e rappresenta una misura di protezione sociale, affermano le autorità. Il Consiglio Economico e Sociale, il cui parere è consultivo, ritiene che la misura genererà un impatto positivo sui pensionati del sistema pubblico, ma sarebbe giusto applicarla a coloro che hanno redditi fino a 2.806 lei (circa 560 euro), tanto quanto la pensione media a gennaio 2025. Il primo ministro Marcel Ciolacu, tuttavia, ha respinto questa ipotesi, sostenendo che le attuali risorse di bilancio non consentono una simile misura.

    Secondo il Ministero del Lavoro, della Famiglia, della Gioventù e della Solidarietà Sociale, circa 2,7 milioni di pensionati romeni hanno redditi inferiori o uguali a questo importo e di questi, oltre 86.000 vivono all’estero. L’importo sarà erogato dal Governo in due rate uguali da 400 lei (circa 80 euro) ciascuna, rispettivamente ad aprile e a dicembre, attraverso le casse pensioni. Il sostegno finanziario non viene preso in considerazione quando si stabilisce il tetto massimo per l’approvazione del Programma per la compensazione del 90% del prezzo di riferimento dei medicinali, né quando si concede il reddito minimo di inclusione, e neanche quando si concede il ticket per le cure termali, attraverso il sistema organizzato e gestito dalla Cassa Nazionale delle Pensioni Pubbliche.

    La misura è stata annunciata sin dall’inizio dell’anno, quando il Governo non ha indicizzato le pensioni all’inflazione a causa dell’elevato deficit di bilancio. Per compensare questa misura, il Governo ha parlato della possibilità di fornire altri aiuti finanziari ai pensionati. D’altro canto, l’indicizzazione di tutte le pensioni all’inflazione, che il premier Ciolacu vedeva inizialmente possibile a settembre, non è stata inclusa nel bilancio 2025, ha affermato il ministro delle Finanze, Tanczos Barna. Il motivo è l’elevato deficit di bilancio registrato nel 2024 e le restrizioni di quest’anno. Nel 2024, la Romania ha registrato un deficit enorme, pari all’8,6% del Prodotto Interno Lordo, e per il 2025 il Governo si è prefissato l’obiettivo di raggiungere il 7%.

    A febbraio, il numero dei pensionati in Romania è diminuito di quasi 32.000 persone rispetto al mese precedente, indica la Cassa Nazionale delle Pensioni Pubbliche. Quindi, lo scorso mese erano registrati circa 4,6 milioni di pensionati. Nello stesso periodo, la pensione media era di circa 2.700 lei (circa 540 euro). Del numero totale dei pensionati, circa 570.000 erano persone che hanno lavorato anche nell’agricoltura, e la pensione media in questo caso è di 667 lei (circa 130 euro). Secondo le statistiche ufficiali, il numero di persone andate in pensione al raggiungimento dell’età limite era di 3,7 milioni, di cui quasi due terzi donne.

  • Deficit commerciale in crescita

    Deficit commerciale in crescita

    Secondo quanto riferito dall’Istituto Nazionale di Statistica, il deficit commerciale della Romania è aumentato a gennaio 2025 del 38,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, superando i 40,8 miliardi di euro. La differenza tra il valore delle importazioni e quello delle esportazioni si è ampliata: mentre le esportazioni sono aumentate del 2,4%, le importazioni sono cresciute di oltre il 10%. Lo scorso anno, la Romania ha esportato merci per un valore di 92,6 miliardi di euro e ne ha importate per 133,4 miliardi di euro.

    Il capo gabinetto del presidente dell’INS, Vladimir Alexandrescu, ha dichiarato che la Romania ha due principali partner commerciali, la Germania e l’Italia, che insieme coprono quasi un terzo dell’interscambio commerciale totale del nostro paese. Per quanto riguarda le importazioni, la Cina è il paese con cui la Romania registra il deficit commerciale più elevato tra tutti, pari al 5,4% del totale. Alexandrescu ha sottolineato che un settore vulnerabile resta il commercio di prodotti agricoli e alimentari, in cui la Romania esporta principalmente materie prime e importa prodotti finiti.

    “Nel 2024, abbiamo avuto un’esportazione di 6,5 miliardi di euro contro un’importazione di 11,4 miliardi di euro, quindi un deficit di circa 5 miliardi di euro, in uno spazio in cui la Romania, attraverso ciò che ha naturalmente, potrebbe avere un surplus, a condizione che si verifichi una mutazione nel contenuto di questi scambi. Rispettivamente, superare il momento in cui esportiamo prodotti agricoli non lavorati e importiamo prodotti agricoli trasformati, perché, per tradizione, la Romania ha simili possibilità molto, molto grandi”, ha spiegato Vladimir Alexandrescu.

    Il capo gabinetto del presidente dell’INS ha spiegato che la Romania registra anche un’eccedenza commerciale e che al primo posto di questa classifica si colloca, sorprendentemente, la Gran Bretagna, con l’1,6% del totale, seguita dalla Repubblica di Moldova e dagli Stati Uniti d’America.

    I dati presentati dall’ufficio statistico di Bucarest riconfermano la crescente dipendenza dell’economia nazionale soprattutto dalle importazioni complementari, come materie prime o materiali, afferma anche il presidente esecutivo dell’Associazione nazionale degli esportatori e degli importatori di Romania, Mihai Ionescu, precisando che un altro problema deriva dagli scarsi fondi stanziati dall’Esecutivo per finanziare la presenza delle aziende romene alle fiere e alle esposizioni internazionali.

    “Per quest’anno, abbiamo esaurito tutti i soldi per finanziare la presenza delle aziende alle fiere e alle esposizioni internazionali. Quindi, dopo giugno, non abbiamo più soldi e avevamo preparato quasi 100 partecipazioni internazionali, inclusa l’Expo mondiale di Osaka. Non se ne andrà più alcuna azienda. Se questo programma non verrà sbloccato con urgenza, avremo un aumento ancora più drastico del deficit della bilancia commerciale”, ha detto Mihai Ionescu.

    Il presidente esecutivo dell’Associazione nazionale degli esportatori e degli importatori di Romania ha sottolineato che è fondamentale che il Governo comprenda la necessità di destinare aiuti statali o fondi europei a quei settori che possono sostenere il processo di riduzione del deficit della bilancia commerciale.

  • Guerra commerciale USA-UE?

    Guerra commerciale USA-UE?

    Non priva di altri punti di forza economici – il più grande porto fluviale della Romania, situato molto vicino ai confini con la Repubblica di Moldova e l’Ucraina, e città universitaria – Galați gravita da decenni attorno allo stabilimento siderurgico, il più grande del paese. Inaugurata nel 1966, l’azienda contava, sei anni dopo, oltre 50.000 dipendenti. Uno studio del 2011 indicava che due terzi della popolazione di Galați aveva lavorato o lavorava ancora nello stabilimento o nelle fabbriche collegate. La squadra di calcio ammiraglio della città e della provincia, campione di Romania 14 anni fa, si chiama Oțelul (Acciaio).

    Dopo il crollo della dittatura comunista, l’impianto venne privatizzato. Oggi è di proprietà del Liberty House Group, fondato dal britannico di origine indiana Sanjeev Gupta. E risente pienamente della crisi generale dell’industria europea, grande consumatrice di energia. Mercoledì, decine di dipendenti dello stabilimento Liberty di Galați hanno protestato, insoddisfatti per i ritardi nel pagamento degli stipendi e di altri diritti. L’impianto è senza attività da nove mesi e la sua direzione ha ottenuto dal tribunale l’autorizzazione alla procedura di concordato preventivo, che consente il rinvio di quattro mesi dell’esecuzione forzata da parte dei creditori.

    Per il momento, i lavoratori di Galați non hanno deciso di scendere in sciopero generale e attendono ancora chiarimenti dalla direzione dello stabilimento. L’eurodeputato del PSD Dan Nica, che vive a Galaţi da 40 anni, ammonisce sul pericolo della chiusura dell’impianto, che lascerebbe migliaia di famiglie senza reddito.

    “L’industria europea si trova in una situazione peggiore che mai. Lo stabilimento di Galați corre il grande pericolo di cessare l’attività e decine di migliaia di persone potrebbero perdere il lavoro. Lo stesso vale per l’industria dell’alluminio, lo stesso vale per l’industria del cemento, per l’industria dei fertilizzanti chimici, perché non siamo riusciti a prendere quelle misure. Abbiamo prezzi elevati dell’energia, importazioni da paesi che non fanno parte dell’Unione Europea, fatte con elevate emissioni di anidride carbonica e che hanno invaso il mercato dell’Unione Europea, la mancanza di finanziamenti da qualsiasi fonte, programmi europei, la Banca Europea per gli Investimenti che si rifiuta di finanziare tutti questi programmi”, ha spiegato l’eurodeputato Dan Nica.

    Inoltre, affermano gli esperti, l’aumento dei dazi americani sulle importazioni di acciaio avrà forti ripercussioni sull’industria siderurgica dell’Unione Europea e, implicitamente, sulla Romania.

    “Se pensiamo ad un ulteriore 25% che si aggiunge ai costi, allora in realtà si aggrava la crisi in cui si trova l’industria dell’acciaio sia nell’Unione Europea che in Romania, perché è una crisi che deriva, prima di tutto, dal prezzo dell’energia. In Europa, l’energia è circa tre volte più cara che negli Stati Uniti, e questo mette fine all’intera idea di competitività europea”, ha dichiarato l’eurodeputato dell’Unione Democratica Magiari di Romania, Iuliu Winkler.

    In termini di volume, la Romania è il terzo maggiore esportatore europeo di acciaio verso gli Stati Uniti e, insieme alla Germania, il principale esportatore di alluminio.

  • La Romania continua a sostenere l’Ucraina

    La Romania continua a sostenere l’Ucraina

    Il capo della diplomazia romena, Emil Hurezeanu, ha partecipato mercoledì a una riunione di lavoro con i capimissione degli stati membri dell’UE accreditati a Bucarest. Secondo un comunicato del Ministero degli Esteri, alla luce della situazione di sicurezza nella confinante Ucraina e delle decisioni dei leader politici dell’UE durante gli ultimi incontri a livello comunitario, Emil Hurezeanu ha sottolineato il sostegno della Romania al rafforzamento della politica di sicurezza e di difesa dell’Unione. Ha inoltre sottolineato la necessità che tali azioni siano attuate in complementarietà con l’Alleanza Nord Atlantica e ha ribadito l’importanza di un solido partenariato transatlantico, essenziale per la sicurezza e la prosperità europea, dice Emil Hurezeanu.

    Il comunicato precisa inoltre che il ministro ha sottolineato il sostegno della Romania all’ulteriore supporto multidimensionale alla confinante Ucraina. Allo stesso tempo, Emil Hurezeanu ha evidenziato il contributo di Bucarest al raggiungimento di una pace giusta e duratura, in conformità con i principi del diritto internazionale. D’altro canto, il capo della diplomazia ha ribadito il sostegno della Romania al proseguimento del processo di allargamento dell’UE e ha sottolineato l’importanza dell’adesione dei partner orientali e dei Balcani occidentali, sulla base dei loro meriti.

    Per quanto riguarda la confinante Repubblica di Moldova, Emil Hurezeanu ha fatto riferimento ai passi compiuti da questo stato nel suo percorso europeo e ha sottolineato la necessità di un ulteriore sostegno da parte dell’Unione e degli stati membri agli sforzi delle autorità di Chişinău dedicati all’integrazione europea. Il capo della diplomazia ha inoltre accolto con soddisfazione i recenti sviluppi a livello del Parlamento Europeo in merito all’approvazione dello strumento per la Repubblica di Moldova.

    D’altro canto, precisa inoltre il comunicato del MAE, in occasione dell’incontro con gli ambasciatori dei paesi UE accreditati a Bucarest, Emil Hurezeanu ha sottolineato l’importanza dell’obiettivo di sviluppare la competitività economica europea, consolidando il mercato unico e promuovendo l’innovazione e la connettività. Ha evidenziato la necessità che il futuro Quadro finanziario pluriennale dell’Unione risponda alle priorità concordate a livello europeo attraverso l’Agenda strategica 2024-2029.

    Il capo della diplomazia romena ha sottolineato l’importante ruolo della Politica di coesione e della Politica agricola comune, come strumenti essenziali per creare una solida base per l’attuazione delle politiche di competitività e per raggiungere la convergenza a livello europeo.

    Lo scorso mese, anche il presidente ad interim Ilie Bolojan ha comunicato agli ambasciatori accreditati a Bucarest che gli orientamenti principali della politica estera romena rimangono immutati. Ha ricordato il partenariato strategico della Romania con gli Stati Uniti d’America, ma anche l’appartenenza del paese alla NATO e all’Unione Europea. “Restiamo uno stato che crede fermamente nel futuro dell’Unione Europea. Restiamo atlantisti e uno stato alleato responsabile”, ha assicurato Ilie Bolojan.

  • Nessuna nuova tassa nel 2025

    Nessuna nuova tassa nel 2025

    L’attuale strategia del Ministero delle Finanze romeno è quella di imporre limiti mensili e trimestrali alle spese delle istituzioni pubbliche, in modo da rispettare l’obiettivo di deficit di bilancio del 7%. Lo ha dichiarato il ministro Tánczos Barna, nel corso di una trasmissione sulla rete TVR Info, spiegando che si tratta di un lavoro difficile ma necessario. Il ministro ha riconosciuto che le istituzioni esercitano pressioni affinché vengano stanziate maggiori risorse finanziarie, ma ha insistito sul fatto che è essenziale mantenere un equilibrio del bilancio.

    In questo contesto, ha inviato un messaggio chiaro, eliminando così le speculazioni sull’introduzione di tasse o imposte aggiuntive in Romania: “Se manteniamo questa tendenza, abbiamo tutte le probabilità di non aver bisogno di nessun altro piano di nuove tasse. No, di nessuna maniera”, afferma il ministro. Tánczos Barna ha inoltre precisato che febbraio è stato un mese “accettabile” in termini di entrate alle casse dello stato, ma è essenziale che questa tendenza venga mantenuta per tutto l’anno.

    “La strada è lunga, abbiamo ancora 10 mesi, ma se manteniamo questa tendenza, abbiamo tutte le probabilità di non aver bisogno di ulteriori misure fiscali”, ha aggiunto. Tánczos Barna ha recentemente discusso, nel corso di un evento, con rappresentanti dei settori finanziario, industriale, sanitario, edile, dell’economia circolare, ambientale e automobilistico, dei temi più importanti per garantire gli equilibri macroeconomici, rafforzare la resilienza e aumentare la competitività.

    In questa occasione, ha dichiarato che i provvedimenti relativi alla “tassa sul palo”, imposta sulle costruzioni speciali, saranno pubblicati nell’ultima settimana di marzo. Il processo di elaborazione delle norme è già in corso ed entro la fine del mese ogni settore economico sarà invitato alle discussioni, afferma il ministro. Le misure sono conformi all’Ordinanza sulle misure fiscali e di bilancio adottata alla fine dello scorso anno, che comprende anche la cosiddetta “tassa sul palo”, vale a dire il calcolo di un’imposta pari all’1% sul valore delle costruzioni speciali esistenti nel patrimonio dei contribuenti, ad eccezione degli edifici per i quali già viene versata l’imposta.

    Nella nuova tassa rientrano anche gli edifici nei parchi industriali, scientifici e tecnologici che, secondo la legge, non beneficiano dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sugli edifici. “Capisco le preoccupazioni di alcune aziende, ma la maggior parte di esse paga già le tasse sugli edifici, sugli stabilimenti di produzione e su altri asset che generano attività. È normale che si tenga conto anche di quelle costruzioni speciali, che sono praticamente il corpo dell’impresa”, ritiene il ministro. Si stima che, nonostante alcune aziende possano provare a trasferire i costi della nuova imposta sui consumatori, l’impatto non sarà significativo rispetto a quello di un aumento dell’IVA.

     

  • Novità dai trasporti aerei

    Novità dai trasporti aerei

    Sono stati registrati poco più di 26 milioni di passeggeri, rispetto ai 24,53 milioni del 2023, con il maggior numero agli aeroporti “Henri Coandă” Otopeni – Bucarest (rispettivamente quasi 8 milioni di passeggeri imbarcati e sbarcati), “Avram Iancu” – Cluj-Napoca (nord-ovest), quasi 1,65 milioni di passeggeri imbarcati e 1,62 milioni sbarcati, e l’Aeroporto Internazionale di Iași (nord-est), con rispettivamente 1,1 milioni di passeggeri imbarcati e sbarcati.

    Si conferma la tendenza in salita dei passeggeri dei voli internazionali (+7% rispetto al 2023), mentre diminuisce il numero di passeggeri dei voli nazionali (-6%). Del numero totale di passeggeri che hanno transitato gli aeroporti romeni dopo l’adesione della Romania all’Area Schengen con le frontiere aeree, il 70% ha viaggiato all’interno dello spazio di libera circolazione, mentre il 30% ha viaggiato da o verso destinazioni non Schengen.

    I primi 10 aeroporti da cui provenivano i passeggeri in Romania o verso i quali erano diretti, sono stati Londra Luton, Milano-Bergamo, Monaco, Bruxelles Charleroi, Parigi Beauvais, Istanbul International, Vienna, Roma Fiumicino, Barcellona e Madrid Barajas. I principali paesi da cui sono arrivati in Romania i passeggeri dei voli regolari, e verso i quali si è imbarcata la maggior parte dei passeggeri, sono stati Italia, Regno Unito, Germania, Spagna, Francia, Turchia, Belgio e Grecia. Le quote più significative dei voli interni si sono registrate negli aeroporti “Henri Coandă” Otopeni – Bucarest (quasi il 50% del numero totale di passeggeri), “Avram Iancu” Cluj-Napoca (17,6%) e “Traian Vuia” Timişoara (ovest, 14,4%).

    D’altra parte, la compagnia aerea low cost Wizz Air introdurrà una nuova rotta da Cluj-Napoca a Castellón, in Spagna, a partire dall’11 aprile, che sarà inizialmente operativa il lunedì e il venerdì. Dal 16 giugno, il volo sarà operativo il martedì e il sabato. Wizz Air annuncia inoltre il proseguimento della sua espansione a Bucarest con due aeromobili Airbus A321neo, tre nuove rotte dall’Aeroporto Otopeni e l’apertura di una seconda base a Bucarest, presso l’Aeroporto Internazionale Băneasa “Aurel Vlaicu”, a partire dal 1° aprile. Le nuove rotte da Bucarest Otopeni saranno verso Gran Canaria (Spagna) dal 17 luglio, Francoforte Hahn (Germania) dal 1° agosto e Friedrichshafen (Germania) dal 2 agosto.

    Come menzionato, dal 1° aprile Wizz Air inizierà le operazioni di base dall’Aeroporto Bucarest – Băneasa. Oltre ai voli diretti a Napoli (Italia) e Cracovia (Polonia), già attivi, la compagnia lancerà rotte da Bucarest-Băneasa verso Abu Dhabi dal 30 marzo, Londra Luton dal 1° aprile e Varsavia dal 9 giugno. In questo contesto, Wizz Air ha deciso che, a partire dal 30 marzo, i suoi voli da Bucarest a Budapest saranno trasferiti dall’Aeroporto Internazionale “Henri Coandă” – Otopeni all’Aeroporto Internazionale Băneasa – “Aurel Vlaicu”.

  • Presidenziali: la candidatura dell’indipendente Călin Georgescu, respinta dall’Ufficio Elettorale Centrale

    Presidenziali: la candidatura dell’indipendente Călin Georgescu, respinta dall’Ufficio Elettorale Centrale

    L’Ufficio sostiene di aver basato questa decisione su quella della Corte Costituzionale (CCR) di annullare le elezioni presidenziali alla fine dello scorso anno e ritiene che l’ex candidato non adempie alle condizioni risultanti dalla formula del giuramento prestato dalla persona eletta per diventare presidente. La decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale è stata seguita da violente proteste nel centro di Bucarest, dove i sostenitori di Georgescu si sono scontrati con i gendarmi. Diversi gendarmi sono rimasti feriti e alcuni dimostranti sono stati fermati. È stato inoltre avviato un procedimento penale per distruzione, dopo che i manifestanti hanno ribaltato e distrutto il veicolo di una televisione privata. Georgescu può contestare oggi presso la CCR la decisione relativa al rigetto della sua candidatura.

  • “Mucenici”, il dolce che ricorda i 40 Martiri di Sebaste

    “Mucenici”, il dolce che ricorda i 40 Martiri di Sebaste

    Si tratta di un impasto modellato nella forma della cifra 8, che ricorda l’abbraccio dei soldati cristiani per non morire di freddo nell’acqua gelida del lago in cui il governatore romano li aveva buttati come punizione per la loro fede cristiana. Secondo l’usanza, le donne preparano 40 mucenici, mentre gli uomini bevono 40 bicchieri di vino rosso.

    In Romania, questo dolce si prepara in due modi. Nella regione storica della Moldavia (est) primeggia quello a base di impasto lievitato. Servono un chilo di farina, 200 g di zucchero, un bicchiere di latte, 100 g di burro, 6 uova, lievito di birra, scorza di limone, noci e miele. Mescolate il lievito con il latte caldo e la farina, e aggiungete i tuorli d’uovo e il burro fuso. Lavorate l’impasto per circa 20 minuti e fatelo riposare finchè il volume raddoppia. Dividete l’impasto in pezzi da modellare in cordoncini e poi nella forma della cifra 8. Disponeteli in una teglia imburrata e fate cuocere nel forno preriscaldato  finchè diventano dorati. Bagnateli subito di miele e cospargete noci tritate. Sono saporitissimi sia caldi che freddi, accompagnati da un bicchiere di vino.

    Invece, nel sud del Paese, nelle regioni della Valacchia e della Dobrugia, la ricetta è diversa. Servono un chilo di farina, qualche cucchiaio di miele o 250 g di zucchero, scorza di limone, estratto di rum, 250 g di noci tritate e un pizzico di sale. Lavorate la farina con acqua e sale e dividete l’impasto in pezzetti da modellare a forma di 8. Fateli essicare per qualche ora. Versate 2 litri di acqua in una pentola, aggiungete lo zucchero o il miele, vaniglia e portate all’ebolizione. Aggiungete i mucenici e mescolate occasionalmente. Una volta bolliti, aggiungete la scorza di limone e l’estratto di rum. Fate dorare un po’ i gherigli di noce nel forno e schiacciateli. Servite i mucenici cospargendo sopra le noci e cannella in polvere.

  • Prezzi dei terreni agricoli in Romania

    Prezzi dei terreni agricoli in Romania

    Il prezzo medio di un ettaro di terreno coltivabile è stato di 41.620 lei per ettaro (circa 8.320 euro) nel 2023, con il livello più basso nella Regione Nord-Est, pari a 35.303 lei per ettaro (circa 7.060 euro), mentre il valore più alto è stato registrato nella Regione Bucarest-Ilfov, con 61.360 lei per ettaro (circa 12.270 euro), secondo l’Istituto Nazionale di Statistica.

    Nel 2023, rispetto all’anno precedente, in Romania si è osservata una crescita di circa il 4,8% del prezzo medio per i terreni coltivabili, con l’aumento più significativo nella Regione Nord-Ovest, altamente sviluppata sotto profilo economico (+14%). I dati nazionali sono piuttosto vicini a quelli dell’Ufficio Statistico dell’UE (Eurostat), che indica un valore medio di 8.414 euro per ettaro. Inoltre, il prezzo medio dei pascoli permanenti in Romania ha registrato un aumento del 7,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente, il più significativo nella Regione Sud-Ovest Oltenia (+16%). Pertanto, nel 2023, il prezzo medio dei pascoli permanenti in Romania era di poco superiore a 30.000 lei all’ettaro (6.000 euro).

    Il prezzo medio di un ettaro di terreno coltivabile nell’Unione Europea era di 11.790 euro nel 2023, mentre il prezzo medio annuo dell’affitto per terreni coltivabili o pascoli permanenti era di 173 euro all’ettaro. Il prezzo medio più alto per un ettaro di terreno coltivabile è stato registrato a Malta, poco più di 283.000 euro all’ettaro. Seguono i Paesi Bassi, con 91.150 euro all’ettaro, e Lussemburgo, con 42.540 euro all’ettaro.

    Al contrario, i prezzi medi più bassi sono stati osservati in Croazia e Lettonia, attorno ai 4.500-4.600 euro all’ettaro. Il prezzo medio più alto per l’affitto di terreni coltivabili o pascoli permanenti è stato registrato nei Paesi Bassi, con 914 euro all’ettaro, mentre quello più basso in Slovacchia, con 67 euro all’ettaro.

    I terreni coltivabili rappresentano il principale mezzo di produzione nell’agricoltura. Presentano caratteristiche specifiche determinate da elementi quali il suolo, l’acqua, la biodiversità e il clima, che conferiscono ai terreni un certo valore e un prezzo distinto. I terreni coltivabili sono terreni lavorati (arati o coltivati) regolarmente, generalmente nell’ambito di un sistema di rotazione delle colture. Il pascolo permanente comprende i terreni utilizzati per il bestiame o per la produzione di foraggi, che è incluso per un periodo di almeno 5 anni nel sistema di rotazione delle colture.

  • Romania, benefici dell’appartenenza all’UE

    Romania, benefici dell’appartenenza all’UE

    A gennaio sono ricorsi 17 anni dall’adesione della Romania all’Unione Europea. Nello stesso mese, un sondaggio condotto da INSCOP ha indicato che 9 romeni su 10 si oppongono all’idea che la Romania esca dall’UE, rispetto a circa il 72% a gennaio 2022. Intitolato “La Romania tra nazionale ed europeo nell’era della disinformazione. Patriottismo economico, valori e cospirazioni” e commissionato dall’organizzazione Funky Citizens, il sondaggio ha anche rivelato un tasso di fiducia di circa il 67% nell’Unione Europea, rispetto al 56% di gennaio 2022. È stato il primo sondaggio condotto dopo lo shock dell’annullamento delle elezioni presidenziali a dicembre.

    Quasi per rispondere ai non pochi detrattori delle istituzioni comunitarie, il ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Marcel Boloş, afferma in un post su Facebook: “In un periodo in cui le voci estremiste cercano di minimizzare i benefici della nostra appartenenza all’Unione Europea, non dimentichiamo che lo sviluppo non è una questione di ingenuo orgoglio, ma di pragmatismo. La Romania non è cresciuta dal nulla, non si è trasformata dall’oggi al domani e, di certo, non si è sviluppata rifiutando le opportunità.”

    Dalla sua adesione, la Romania ha ricevuto oltre 100 miliardi di euro di fondi europei, in valore lordo, spiega inoltre Marcel Boloş. È il motore che ha cambiato radicalmente la struttura della nostra economia, ha sottolineato il ministro. Marcel Boloş aggiunge che la Romania non è più una periferia economica, ma un paese che sta recuperando rapidamente i divari e che ha superato la Polonia, l’Ungheria, la Croazia e la Grecia nel PIL pro capite, un indicatore essenziale del tenore di vita. “Le cifre dicono moltissimo, il valore degli investimenti realizzati è all’incirca pari al valore del PIL al momento dell’adesione. Se siamo incoscienti, diamo la colpa all’UE, ma il fatto che ci troviamo nel momento migliore dello sviluppo del nostro paese è dovuto all’appartenenza alla comunità europea e alla NATO”, ha sottolineato il ministro.

    Marcel Boloş ha precisato inoltre che i fondi europei ricevuti dal nostro paese si ritrovano nelle infrastrutture, dove negli ultimi due decenni sono stati costruiti quasi 900 km di autostrade e superstrade. Nello stesso periodo, oltre due milioni di romeni sono stati connessi alla rete fognaria. Secondo il ministro degli Investimenti e dei Progetti europei, oltre 100.000 aziende hanno ricevuto sovvenzioni per lo sviluppo, migliaia di scuole e ospedali sono stati ristrutturati, attrezzati o ampliati, sono stati creati posti di lavoro stabili e sono stati attratti nuovi investimenti.

    Tutto ciò ha stimolato l’economia e il ritmo annuale degli investimenti privati nell’economia è triplicato nel 2024 rispetto al momento dell’adesione, passando da circa 100 miliardi di lei (20 miliardi di euro) a oltre 350 miliardi di lei (70 miliardi di euro), ha affermato Boloş. Il ministro sostiene che, senza i soldi europei, la Romania sarebbe rimasta bloccata in un ciclo infinito di sottosviluppo, continuando a dipendere solo da un bilancio nazionale insufficiente per gli investimenti strategici. “La realtà è una: l’UE è stata e rimane il nostro partner per lo sviluppo. Con l’appartenenza alla struttura europea, la Romania ha scelto il progresso”, ha concluso Boloş il suo post.

  • Punti di forza del turismo romeno

    Punti di forza del turismo romeno

    Il numero di notti trascorse nelle unità ricettive nell’Unione Europea ha superato i tre miliardi nel 2024, rendendolo l’anno migliore per il turismo nell’Unione, secondo i dati pubblicati mercoledì dall’Eurostat. Tradizionalmente mete preferite dai turisti di tutto il mondo, la Spagna (500 milioni), l’Italia (458) e la Francia (451) occupano anche questa volta il podio. Al polo opposto si trovano Lussemburgo, Lettonia ed Estonia. La Romania fa parte di un vasto gruppo di stati membri dell’UE che hanno registrato meno di 50 milioni di pernottamenti lo scorso anno.

    Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INS), i pernottamenti nelle strutture ricettive turistiche (compresi appartamenti e camere in affitto) sono stati 30,191 milioni, in aumento del 3,5% rispetto al 2023. I pernottamenti dei turisti romeni hanno rappresentato l’83,7% e quelli degli ospiti stranieri il 16,3%. Le destinazioni preferite sono state la capitale Bucarest e le province di Brașov e Prahova, dove si trovano le località montane romene più gettonate. Le statistiche indicano inoltre che, a gennaio 2025, la maggior parte dei turisti stranieri proveniva dall’Italia – quasi 17.000, seguita dalla Repubblica di Moldova, da Israele e dalla Germania – ciascuna con 10-11.000.

    Parallelamente, il programma turistico culturale “Romania attraente” è stato presente in questi giorni alla più grande e importante fiera del turismo del mondo, quella di Berlino. Gli esperti parlano di un’offerta diversificata, che comprende circuiti culturali, turismo attivo e d’avventura, soggiorni sulla costa del Mar Nero e nel Delta del Danubio, nonché turismo rurale. Si tratta della quinta partecipazione romena di questo tipo a importanti fiere internazionali in soli sei mesi.

    In precedenza, in Italia, nel Regno Unito, in Spagna o Polonia, la stessa piattaforma ha offerto, in romeno e cinque lingue straniere, informazioni aggiornate in formato video e fotografico, attraverso tour virtuali, animazioni 3D, audioguide e testi. Il programma è coordinato dal Ministero degli Investimenti e dei Progetti Europei e, secondo gli organizzatori, lo stand romeno è stato concepito tutte le volte in un formato business, per incontri di lavoro e per promuovere servizi e pacchetti pensati per il segmento corporate, tra cui soluzioni di team building e city break.

    L’offerta comprende anche 12 itinerari turistici tematici che, da nord-ovest a sud-est, attraversano l’intero paese, con 275 mete da visitare e che, entro il 2026, saranno segnalati anche attraverso specifiche infrastrutture stradali. Oltre a queste destinazioni, valide in qualsiasi stagione, gli specialisti prevedono anche un massiccio afflusso di turismo culturale nei mesi di agosto e settembre, quando Bucarest ospiterà, come da tradizione, una maratona di musica classica, il celebre Festival George Enescu.

  • Reazioni alle dichiarazioni di un servizio segreto russo

    Reazioni alle dichiarazioni di un servizio segreto russo

    Le autorità romene respingono categoricamente le affermazioni del Servizio di intelligence estera russo, secondo cui l’Unione Europea avrebbe ricattato la Romania per bloccare la candidatura dell’indipendente Călin Georgescu alle elezioni presidenziali di maggio. Senza fornire alcuna prova, il servizio russo sostiene che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto alle autorità di Bucarest di impedire a Georgescu di partecipare alle prossime elezioni, avvertendo che, in caso contrario, avrebbe limitato l’accesso della Romania ai fondi europei.

    Lo stesso tipo di messaggio è stato trasmesso di recente anche dall’ex candidato indipendente, in un’intervista rilasciata al giornalista James Freeman, in cui afferma che si dovrebbe indire un referendum per l’uscita della Romania dall’Unione Europea e dalla NATO.

    Il Ministero degli Esteri romeno definisce le accuse del servizio russo come “ridicole e totalmente prive di fondamento” e afferma che fanno parte di una campagna ibrida volta a minare la democrazia e a diminuire la fiducia nelle autorità. “L’insieme di queste attività, che includono messaggi pubblici, campagne di influenza e interferenze con processi democratici, mira a diminuire la fiducia nelle autorità e a criticare l’appartenenza della Romania all’UE e alla NATO”, precisa il Ministero romeno.

    Da parte sua, il primo ministro Marcel Ciolacu ritiene intollerabili i commenti di un servizio segreto russo in merito alle decisioni delle autorità romene. “La Russia non può dire alle autorità romene chi indagare e chi no, non può dettare ai romeni chi eleggere e non può essere un modello di buone pratiche di democrazia”, ha sottolineato il primo ministro su una rete sociale.

    A sua volta, la presidente dell’USR, Elena Lasconi, ritiene che la Russia sia arrivata a sostenere Călin Georgescu “apertamente e ufficialmente”. Al ballottaggio che doveva svolgersi a dicembre, Călin Georgescu, che inaspettatamente era riuscito a classificarsi al primo posto nelle opzioni di voto dei romeni, avrebbe dovuto sfidare Elena Lasconi.

    Nel frattempo, Georgescu è stato sottoposto a controllo giudiziario per 60 giorni, con diversi divieti, tra cui quello di lasciare il paese senza l’approvazione delle autorità giudiziarie. Non gli è inoltre consentito pubblicare sulle reti sociali contenuti di stampo legionario, fascista, antisemita, razzista o xenofobo.

    I pubblici ministeri accusano Georgescu di aver elaborato un piano per destabilizzare la Romania con l’aiuto di mercenari guidati da Horațiu Potra, dopo che la Corte Costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali. La Consulta ha invocato interferenze esterne e ha disposto la ripresa del processo elettorale, che si terrà a maggio. Călin Georgescu è preso di mira in due fascicoli, quello in cui è già stato messo sotto accusa per azioni contrarie all’ordine costituzionale, ma anche quello in cui è stato disposto l’arresto preventivo di Horaţiu Potra e dei suoi mercenari.

  • Proroga del price cap per l’energia

    Proroga del price cap per l’energia

    Il Governo di Bucarest ha annunciato la proroga del tetto massimale per i prezzi dell’elettricità e del gas naturale, che si applicherà anche dopo la fine del mese di marzo, scadenza dell’attuale meccanismo di compensazione. Per l’elettricità, il tetto sarà prorogato di tre mesi, fino a fine giugno, mentre per il gas naturale la proroga sarà di un anno, fino al 31 marzo 2026. Questa estensione rispetterà il regime attualmente in vigore e mira a proteggere i redditi dei cittadini, ha dichiarato il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja.

    Il Ministero ha deciso di estendere il periodo di limitazione del prezzo dell’energia perché, come dimostrano i calcoli, se fosse stato liberalizzato ora, ciò avrebbe comportato aumenti delle bollette tra il 60% e il 100% per il 95% dei punti di consumo, ha detto il ministro. Sebastian Burduja ha precisato che la proroga di un anno del price cap per il gas naturale mira a ripristinare le scorte per il prossimo inverno, il che avverrà a prezzi bassi.

    Il ministro ha spiegato che, nel prendere la decisione di prorogare il price cap, si è tenuto conto del fatto che negli ultimi mesi, per ragioni non imputabili alla Romania, i prezzi sui mercati internazionali sono aumentati in modo significativo dopo l’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Il prezzo del gas è aumentato sul mercato europeo fino al 65% e quello dell’elettricità di circa il 25%.

    Sebastian Burduja ha sottolineato che il sistema del tetto massimale ha garantito, secondo i dati Eurostat, il quinto prezzo più basso dell’elettricità e il quarto prezzo più basso del gas nell’intera Unione Europea. Per il gas naturale, il prezzo massimo rimarrà lo stesso per un altro anno, fino al 31 marzo 2026, perché, ha detto il ministro dell’Energia, alla fine dell’attuale stagione fredda, i depositi di stoccaggio raggiungeranno un livello molto basso e il loro riempimento comporterà un aumento della domanda di gas, quindi anche una crescita dei prezzi e bollette molto più salate per la popolazione il prossimo inverno.

    Intanto, il Ministero del Lavoro svilupperà un meccanismo di sostegno, ovvero carte o voucher che saranno in seguito concessi alle persone vulnerabili come supporto per coprire i costi. La decisione del Governo di estendere il regime del price cap per elettricità e gas naturale è stata presa lo stesso giorno in cui Hidroelectrica, azienda statale e principale produttore e fornitore di elettricità in Romania, ha annunciato un aumento del prezzo di circa il 60% a partire dal 1° aprile.

    Il ministro dell’Energia ha raccomandato alla popolazione di controllare costantemente il sito web dell’Autorità Nazionale di Regolamentazione dell’Energia, per scegliere l’offerta più bassa, perché in questo modo determineranno prezzi quanto più bassi per tutti.

  • Bilancio DNA 2024

    Bilancio DNA 2024

    5.400 fascicoli risolti e quasi 260 persone che ricoprivano incarichi dirigenziali rinviate a giudizio lo scorso anno. Secondo il rapporto presentato dalla DNA, è stato uno degli anni migliori per l’istituzione, afferma il suo capo Marius Voineag, ricordando numerosi successi e un andamento complessivamente positivo, confermato dall’evoluzione degli indicatori statistici, quantitativi, qualitativi e soprattutto dall’aumento della diversità della tipologia di prove e dalla significativa diminuzione del tasso di assoluzioni.

    Il procuratore capo della DNA ha precisato che l’istituzione da lui guidata ha capacità tecniche che rivaleggiano con quelle delle istituzioni occidentali e che si propone di continuare a dare priorità ai casi in cui sono in gioco molti soldi, perché lì le tentazioni sono grandi e anche l’impatto sulla società è elevato. “Non vi rimarranno soldi” è il messaggio rivolto da Marius Voineag a chi infrange la legge.

    “Alla fine dello scorso anno, il saldo dei beni effettivamente sequestrati ammontava a oltre 280 milioni di lei (circa 56 milioni di euro), di cui, nel corso dell’anno, sono state disposte misure assicurative per un valore di 236 milioni di lei (circa 47 milioni di euro), a dimostrazione del nostro costante interessamento per il recupero del prodotto del reato generato dalla corruzione o assimilato. L’intensificazione della nostra attività in termini di recupero del prodotto del reato è volta a inviare un messaggio a tutti coloro che sono tentati di commettere reati di corruzione o assimilati, nel senso che nessuno dovrebbe mai rimanere con i soldi”, ha dichiarato Marius Voineag.

    Intervenendo alla presentazione del rapporto della DNA, il ministro dell’Interno, Cătălin Predoiu, ha parlato del fenomeno globale della corruzione, che ha preso slancio, nonostante gli sforzi per fermarlo, sia in Romania che nel mondo. Per quanto riguarda il recupero dei prodotti dei reati, il ministro dell’Interno ritiene che la Romania sia lungi dalla situazione ideale e che servono una migliore cooperazione istituzionale e internazionale, un adattamento delle tattiche e la specializzazione degli ufficiali di polizia e dei pubblici ministeri.

    “Da anni si parla del recupero del prodotto del reato. Ultimamente, si è fatto molto in questa direzione. Sono stati compiuti dei progressi, ci sono delle istituzioni, c’è un tipo di cultura diverso, è verissimo, ma credo che siamo ancora lontani dall’ideale “a nessuno resti niente”. Siamo lontani da quel momento. La verità è che moltissimi rimangono con un sacco di soldi, come ben sappiamo. Quindi, c’è spazio per molto di meglio in questa azione volta a recuperare i prodotti dei reati. Naturalmente, resta da vedere se dobbiamo migliorare anche gli strumenti legislativi, se si tratterà di tattiche o di mezzi. In ogni caso, sappiamo tutti che è molto difficile, d’altro canto, recuperare la totalità assoluta dei prodotti dei reati. Penso che sia quasi impossibile e credo che nessun paese al mondo possa farlo”, ha detto Cătălin Predoiu.

    Il ministro dell’Interno ha sottolineato che la politica di lotta alla corruzione deve rimanere una priorità e che le istituzioni che combattono questo fenomeno devono raggiungere costantemente performance.

  • “Al Carnevale con Giacomo Casanova!” anche al Collegio Ion Neculce di Bucarest

    “Al Carnevale con Giacomo Casanova!” anche al Collegio Ion Neculce di Bucarest

    Gli studenti del Collegio presenteranno momenti di geostoria settecentesca, ma anche le sue passioni per la scrittura, la musica, o la matematica, spiega a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Nicoleta Silvia Ioana, presidente del Comitato di Bucarest della Società Dante Alighieri, organizzatore dell’evento, in partenariato con il Collegio Ion Neculce, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, e l’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT.

    Tutto accompagnato dalla musica di flauto che ricorderà la Serenissima ai tempi del grande avventuriero e, naturalmente, da tanti dolci da carnevale!