Tag: Romania

  • Colloqui sull’Ucraina

    Colloqui sull’Ucraina

    Dal punto di vista del presidente ad interim dello stato romeno, Ilie Bolojan, la sicurezza della confinante Ucraina, invasa dalle truppe russe, è essenziale sia per la Romania che per l’intero continente europeo. Intervenendo in videocollegamento ad un vertice organizzato a Kiev, Bolojan ha detto che il sostegno all’Ucraina deve continuare anche nelle tappe che seguiranno, nei processi di pace e di ricostruzione. La Romania è pronta a coordinarsi con tutti i partner europei, americani e alleati per contribuire all’individuazione della via verso una pace giusta e duratura il più presto possibile, ha aggiunto il presidente ad interim Bolojan.

    La Romania ribadisce che qualsiasi discussione sulla soluzione della guerra in Ucraina non può aver luogo senza l’Ucraina, ha ribadito anche Ministero degli Esteri lunedì da Bucarest, a tre anni dall’inizio dell’invasione. Inoltre, aggiunge la fonte, non può esserci una pace giusta e duratura senza che tutti i colpevoli dei crimini commessi in Ucraina e contro di essa vengano chiamati a rispondere delle loro azioni. Il Ministero sottolinea che, per la Romania, uno stato ucraino sicuro, resiliente, stabile, democratico e prospero rimane un obiettivo fondamentale della politica estera.

    Inoltre – afferma la diplomazia romena – non può aver luogo alcuna discussione sulla sicurezza in Europa senza il coinvolgimento diretto degli stati europei. Quest’ultima affermazione sembra essere sempre più condivisa. La partecipazione degli europei ai colloqui di pace con l’Ucraina sarà alla fine necessaria, ha dichiarato persino il presidente russo Vladimir Putin, lasciando però intendere che la guerra durerà ancora.

    Anche il nuovo leader della Casa Bianca, Donald Trump, concorda sul fatto che gli europei abbiano il loro ruolo nel processo di pace in Ucraina, garantendone la sicurezza. Trump ha inoltre affermato che Putin accetterà forze europee per il mantenimento della pace, una soluzione che Mosca aveva ripetutamente respinto in precedenza. Il presidente americano ha ricevuto a Washington il suo omologo francese, Emmanuel Macron, il quale ha dichiarato che un cessate il fuoco potrebbe essere raggiunto entro poche settimane.

    Intanto, il presidente del Consiglio Europeo, António Costa, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si sono recati a Kiev per ribadire il loro sostegno all’Ucraina. Il messaggio dell’Unione è che continuerà a fornire il suo sostegno, anche aumentando la pressione con nuove sanzioni contro l’aggressore russo. Pur non gradito da tutti gli stati comunitari, all’ordine del giorno di Bruxelles figura anche un nuovo pacchetto di aiuti militari da 20 miliardi di euro, che, secondo l’Unione, mira a rafforzare la posizione di Kiev nei negoziati piuttosto che contribuire al raggiungimento della pace.

  • Proiezioni economiche per la Romania

    Proiezioni economiche per la Romania

    La Romania non è più in testa alla classifica per quanto riguarda il tasso medio di inflazione annuale più alto registrato nell’Unione Europea, ma resta tra i primi 3, riferisce l’Eurostat. Dopo dieci mesi in cui il nostro paese è stato il leader di questa classifica, a gennaio 2025 l’Ungheria è salita al primo posto, con il 5,7%, seguita dalla Romania, con il 5,3%, e dalla Croazia, con il 5%.

    l tasso medio di variazione dei prezzi al consumo è calcolato sugli ultimi 12 mesi e in questo caso confronta il livello registrato nel periodo febbraio 2024 – gennaio 2025 con quello nel periodo febbraio 2023 – gennaio 2024. Nell’Unione Europea, questo indicatore è aumentato il mese scorso al 2,8%, dal 2,7% rilevato a dicembre 2024, mentre nell’Eurozona è salito al 2,5% a gennaio, dal 2,4% nell’ultimo mese dello scorso anno. La Banca Centrale Europea ha fissato il target di inflazione al 2%, ritenuto sano per la crescita economica dell’Unione.

    In Romania, secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, il tasso di inflazione annuale è sceso al 4,95% a gennaio 2025, dal 5,14% di dicembre, mentre i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 4,54%, quelli dei prodotti non alimentari del 4,60% e i servizi del 6,54%.

    La scorsa settimana, la Banca Nazionale della Romania ha rivisto al rialzo, dal 3,5% al 3,8%, la previsione di inflazione per la fine dell’anno. Il governatore Mugur Isărescu ha detto che l’inflazione dovrebbe avere una traiettoria fluttuante nella prima metà di quest’anno, dopodiché proseguirà la sua tendenza di lieve calo, ma scenderà sotto il 3,5% solo nel primo trimestre del 2026.

    Il governatore della Banca Centrale ha indicato che la Romania entrerà in un periodo di deficit di domanda, un elemento positivo dal punto di vista dell’evoluzione dell’inflazione, ma che potrebbe ledere la crescita economica.

    “Il paese sta entrando in un periodo di deficit di domanda, quindi dobbiamo vedere come funziona. La cosa importante è che, in combinazione con la politica fiscale, la politica monetaria, questa nuova situazione non porti alla recessione. Se la crescita economica si baserà principalmente sugli investimenti e soprattutto sull’assorbimento di fondi comunitari, crediamo che questo possa essere evitato e avere un’inflazione in calo. È crescita economica, non elevata, ma crescita comunque”, ha dichiarato Mugur Isărescu.

    Il governatore della BNR ha inoltre spiegato che l’evoluzione futura dell’inflazione è ancora segnata da rischi e incertezze, sia interni che esterni. Tra le cause interne che influenzano l’inflazione, Isărescu ha individuato l’anno elettorale caratterizzato da tensioni politiche e sociali, mentre tra quelle esterne ha menzionato una possibile guerra commerciale tra gli USA e l’Unione Europea, di cui ha detto che potrebbe avere notevoli effetti negativi sulla Romania.

    A questo punto, Mugur Isărescu ha espresso apprezzamenti per la decisione del Governo romeno di dichiarare l’assorbimento dei fondi europei come massima priorità e ha sottolineato che è importante rinvigorire gli investimenti. Per la fine del 2026, la Banca Centrale della Romania prevede un tasso di inflazione annuo del 3,1%.

  • Il Casinò di Costanza

    Il Casinò di Costanza

    Il nome di questo insediamento è legato alla leggenda degli Argonauti, ma soprattutto all’esilio del poeta latino Publio Ovidio Nasone. Il simbolo della città oggi è indiscutibilmente il casinò, costruito in stile Art Nouveau e inaugurato nel 1910, il 15 agosto, giorno in cui la Romania celebra la Festa della Marina.

    Sin dal 1879, Costanza non è considerata solo un porto, ma anche una località termale marittima. Nel 1880 venne costruita la prima sala da ballo, la Sala Guarracino, che nel 1891 venne gravemente danneggiata da un forte temporale. Nell’anno seguente, il municipio costruì un nuovo edificio, funzionale fino alla primavera del 1910. La storia del casinò propriamente detta inizia, però, nel 1903, quando il sindaco Cristea Georgescu firmò un contratto con l’architetto Daniel Renard, che progettò i piani del casinò in stile Art Nouveau, spiega Delia Roxana Cornea, direttrice ad interim del Museo di Storia Nazionale e Archeologia di Costanza.

    “Il 15 agosto 1910, venne inaugurato questo splendido Casinò Comunale Carol I, titolo con cui apparve sulla stampa dell’epoca, che trattò molto bene questo argomento. Abbiamo anche dei riferimenti al menù servito in occasione dell’inaugurazione, con uova alla cacciatora, fois gras, vino di Drăgășani e altri prodotti simili. Il casinò ebbe un ottimo sviluppo fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Nel 1916, la Dobrugia cadde sotto l’occupazione tedesco-bulgara e molti degli edifici di Costanza furono occupati e saccheggiati al momento della partenza. Fu anche il caso del Casinò, che era stato trasformato in ospedale militare e, nonostante sul tetto ci fosse la Croce Rossa, pare che una bomba sia comunque caduta, distruggendo parzialmente la scala interna. Ricostruito negli anni ’20, il Casinò ritrovò il suo splendore nel periodo tra le due guerre, quando la Festa del 15 agosto e gli eventi nautici erano molto sentiti sia dalla popolazione locale che dai visitatori. Ma c’erano anche altri eventi. Quasi tutti i balli di beneficenza si svolgevano al Casinò Comunale, abbiamo testimonianze sulla presenza di vari membri della famiglia reale. La tradizione è andata avanti e il 15 agosto viene celebrato con la stessa pompa da decenni fino ad oggi”, spiega Delia Roxana Cornea.

    Il periodo di massimo splendore del Casinò fu quindi raggiunto negli anni ’20 e ’30, quando Costanza divenne una città molto prospera, afferma lo storico e scrittore Cristian Cealera, guida presso il Museo Nazionale di Storia e Archeologia della città. “Non dimentichiamo che in Dobrugia c’erano 19 minoranze, ma in seguito a un censimento a Costanza, che negli anni ’20 contava una popolazione di oltre 56.000 abitanti, vennero registrate non meno di 33 nazionalità. È meno noto che, a quel tempo, c’erano transatlantici tra Costanza e New York e che in alcuni giardini, perfino sulla terrazza del Casinò, si esibivano band provenienti da New Orleans per suonare jazz. È una storia con sale e pepe, perché stiamo parlando di soprani e tenori del Teatro alla Scala di Milano, di compagnie di attori che si contendevano un contratto al Casinò d’estate. I campioni del mondo di pugilato si incontravano al Casinò o nell’arena improvvisata di fronte all’edificio. La gente amava venire qui. Non dimentichiamo le Feste della Marina. Il 15 agosto era l’evento più importante di ogni estate. Naturalmente, il gioco d’azzardo, più diffuso negli anni ’30, portò sia cose buone che cose meno buone. L’intera città prosperava, i ristoranti e gli alberghi registravano ottimi incassi, ma allo stesso tempo il gioco d’azzardo faceva delle vittime. Mentre i ricchi lasciavano Monte Carlo per trasferirsi a Costanza perché era ancora più economico, i meno fortunati, i piccoli funzionari, la gente del posto, non sapevano come gestire questo problema, e da qui tante storie tristi. Abbiamo varie vicende rispecchiate dalla stampa dell’epoca: suicidi, scandali come quello della fidanzata che ha speso i soldi del fidanzato che il giorno dopo era impaziente di spararle sul lungomare del Casinò”, spiega Cristian Cealera.

    Dopo il 1940, l’edificio entrò in un cono d’ombra, perché la Seconda Guerra Mondiale era già scoppiata. Fu occupato dalle truppe tedesche e poi da quelle sovietiche, dopo l’ottobre del 1944.

    Il casinò ebbe una triste storia durante il periodo comunista, almeno all’inizio. Nonostante sia stato lasciato in stato di abbandono per lungo tempo, la questione del suo riutilizzo è stata nuovamente sollevata e per la ristrutturazione degli anni ’50 furono messi a lavorare anche detenuti politici provenienti dalle prigioni e dai lager del Canale Danubio-Mar Nero. Una triste realtà, testimoniata anche da due pezzi di carta scritti dalla squadra guidata dagli architetti Constantin Joja e Ion Cristodulo, all’epoca prigionieri politici. La prima nota è stata scoperta nei muri del casinò durante i lavori di restauro avviati all’inizio del 2020, la seconda nel 2023.

    Dagli anni ’80 fino a dopo il 1990, il Casinò di Costanza ha funzionato come ristorante-terrazza. Dopo il 2000, è rimasto chiuso al pubblico finché non siano stati trovati fondi sufficienti e soluzioni per il restauro. L’edificio ospiterà spazi espositivi dedicati alla storia del Casinò e un centro culturale multifunzionale.

  • Tre anni di guerra in Ucraina

    Tre anni di guerra in Ucraina

    A tre anni dall’inizio dell’invasione russa, i leader dell’UE si sono recati a Kiev per esprimere il loro sostegno all’Ucraina, attraverso un vertice dedicato ad una strategia comune di difesa e sicurezza. “Oggi siamo a Kiev perché l’Ucraina è l’Europa. In questa lotta per la sopravvivenza, non è in gioco solo il destino dell’Ucraina. È il destino dell’Europa”, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, accompagnata a Kiev dal Collegio dei Commissari, sottolineando la necessità di intensificare gli aiuti militari.

    Secondo i dati della Commissione Europea, l’UE e i suoi 27 stati membri hanno sostenuto l’Ucraina negli ultimi tre anni con quasi 134 miliardi di euro, di cui 48 miliardi di assistenza militare. Kiev ha ricevuto un sostegno costante anche da Washington, che però ora, con il secondo mandato di Donald Trump, ha un approccio diverso.

    Sabato, il leader della Casa Bianca ha dichiarato che gli Stati Uniti sono vicini ad un accordo con l’Ucraina per quanto riguarda la divisione dei profitti derivanti dai minerali ucraini, nell’ambito degli sforzi volti a por fine alla guerra. Washington vuole riavere indietro i miliardi di dollari concessi come aiuti militari all’Ucraina, per questo chiede terre rare, petrolio o “qualsiasi cosa possiamo ottenere”, afferma Donald Trump.

    Sconcertati dall’inaspettato dialogo americano-russo sull’Ucraina, dato che Washington ha avviato colloqui con Mosca per la fine della guerra senza coinvolgere l’UE e neache Kiev, gli europei temono che Donald Trump possa porre fine alla guerra a condizioni favorevoli alla Russia, senza offrire garanzie di sicurezza all’Ucraina.

    I successivi incontri a Parigi dei leader europei, organizzati la scorsa settimana da Emmanuel Macron, hanno mostrato, allo stesso tempo, che essi sono piuttosto divisi e non sono riusciti a coagulare una reazione comune all’avvio dei negoziati americano-russi sulla pace in Ucraina. Cosicchè, scrivono le agenzie stampa, “il capo dello stato francese va lunedì a Washington solo a nome del suo paese, senza un mandato europeo, per poter parlare ad una sola voce”.

    Giovedì sarà seguito dal primo ministro britannico Keir Starmer, che si recherà alla Casa Bianca per colloqui simili con il presidente americano. Presidente che di recente ha accusato i due leader europei di non aver fatto nulla per porre fine alla guerra in Ucraina.

    Presente la scorsa settimana a uno degli incontri di Parigi, il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, si è pronunciato per la cooperazione tra i paesi europei e gli Stati Uniti per risolvere la crisi in Ucraina.

    “Una pace giusta e duratura in Ucraina può essere raggiunta solo con l’aiuto degli Stati Uniti, partner strategico della Romania”, ha detto da Bucarest anche il premier Marcel Ciolacu, in una prima reazione ufficiale al tema più importante nell’agenda dei leader mondiali.

    Il primo ministro romeno si dichiara convinto che, nonostante la dura retorica politica degli ultimi giorni, le azioni volte a porre fine alla guerra avranno successo. Allo stesso tempo, Marcel Ciolacu sottolinea che “i romeni hanno pagato a caro prezzo, economicamente, gli effetti di questo conflitto” e che le aziende romene dovrebbero svolgere un ruolo importante nella ricostruzione dell’Ucraina.

  • Il regista romeno Radu Jude, premiato di nuovo alla Berlinale

    Il regista romeno Radu Jude, premiato di nuovo alla Berlinale

    La 75a edizione del Festival di Berlino, il primo grande evento dell’anno nel mondo del cinema, ha raggiunto l’apice sabato con l’assegnazione dei premi concessi dalla giuria presieduta dal noto cineasta statunitense Todd Hayne. 19 film si sono contesi la competizione principale, che ha incluso anche la pellicola romena “Kontinental ’25”.

    Nel 2021, il suo regista Radu Jude aveva vinto l’Orso d’oro per la commedia nera “Sesso sfortunato o follie porno”. Nel 2015, sempre alla Berlinale, “Aferim” aveva portato a Radu Jude anche l’Orso d’argento per la miglior regia.

    Sabato, Radu Jude è stato insignito dell’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura. “Kontinental ’25” è un nuovo affresco politico sulla società contemporanea e sul capitalismo, che esplora temi attuali come la crisi immobiliare, l’economia post-socialista, il nazionalismo e l’impatto del linguaggio sullo status sociale.

    Il film è basato su un articolo stampa che racconta la storia di un’ufficiale giudiziaria che si sente in colpa per aver sfrattato un senzatetto dal seminterrato che aveva occupato. Poco dopo aver appreso che sarebbe stato sfrattato, l’uomo si suicida, innescando la crisi morale della protagonista.

    Girato in soli dieci giorni con uno smartphone, a Berlino il film “Kontinental ’25” è stato tra i favoriti di un gruppo internazionale di critici riuniti dalla rivista Screen. “Sono uno sceneggiatore scarso, quindi ricevere questo premio è molto divertente”, ha scherzato il regista romeno sul palco della Berlinale, durante la cerimonia di premiazione. Ha ringraziato il suo team e ha detto che questo premio dimostra che in Romania c’è molto talento e che spera che entreranno più soldi nelle casse della cultura.

    Radu Jude ha dedicato l’Orso d’argento per “Kontinental ’25” all’eredità del regista spagnolo Luis Buñuel (1900-1983), associato al movimento surrealista, dalla cui nascita sono ricorsi 125 anni proprio nel giorno della cerimonia di premiazione. “Kontinental ’25” con Eszter Tompa, Gabriel Spahiu, Adonis Tanţa, Oana Mardare e Şerban Pavlu nel cast, è un film in romeno, ungherese e tedesco, con sottotitoli in inglese e tedesco.

  • Ristrutturazione delle istituzioni statali

    Ristrutturazione delle istituzioni statali

    Inizia la più grande riduzione delle spese di funzionamento nella storia del Governo, ha annunciato a Bucarest il primo ministro Marcel Ciolacu. Nella riunione dell’Esecutivo, il premier ha precisato che diverse istituzioni pubbliche verranno accorpate o soppresse, con una riduzione del personale, compresi gli incarichi di segretari di stato.

    Saranno eliminati circa 1.800 posti di funzionari pubblici e contrattuali in 32 istituzioni subordinate e coordinate dall’Esecutivo, ha precisato Marcel Ciolacu, spiegando che questo segnale è atteso sia dall’opinione pubblica, che soprattutto dall’ambiente imprenditoriale. “Eliminiamo e accorpiamo enti e istituzioni. Riduciamo il numero dei dipendenti e tagliamo alti incarichi. In totale, stiamo parlando di un massiccio calo dei posti del 13,5%”, ha detto Marcel Ciolacu.

    Per quanto riguarda le istituzioni che hanno un organigramma approvato dal Consiglio Supremo di Difesa, il capo della Cancelleria del primo ministro, Radu Oprea, ha spiegato che seguiranno decreti governativi per l’approvazione degli organigrammi, per l’organizzazione e il funzionamento delle rispettive istituzioni. Per quanto riguarda i posti vacanti, ha detto, si intende liberare coloro che sono soggetti alla decisione dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia con la quale è vietato il cumulo della pensione con lo stipendio.

    L’annuncio del primo ministro Marcel Ciolacu di ridurre il numero dei posti nelle istituzioni governative arriva dopo che sempre lui ha chiesto ai ministri, nella riunione del Governo del 10 gennaio, di avanzare proposte per la ristrutturazione dei posti nell’amministrazione e nelle compagnie statali. Le proposte di riduzione del personale, che il primo ministro Ciolacu ha dichiarato prioritarie, fanno parte dei calcoli di bilancio per il 2025. Misure simili sono state adottate anche dal Parlamento. La Camera dei Deputati ha votato, all’inizio di febbraio, una riduzione di 240 posti, mentre il Senato ha deciso di eliminare 178.

    Secondo gli esperti, però, non è chiaro quale sarà l’impatto della ristrutturazione sulla spesa pubblica. Il numero di posti occupati nelle istituzioni ed enti pubblici in Romania ammontava, a gennaio, a 1,3 milioni. Nel 2020, 1,25 milioni di persone erano impiegate dello stato, nel 2021 – 1,26 milioni, nel 2022 – 1,28 milioni e nel 2023 – 1,29 milioni. Per buona parte di questi anni, sono state bloccate le assunzioni nel sistema pubblico, avvenendo solo attraverso deroghe approvate dai ministri e dal premier.

    Alla fine dello scorso anno, il governo guidato da Marcel Ciolacu ha adottato un’ordinanza con la quale sono stati congelati gli stipendi dei dipendenti statali e le pensioni pubbliche. Sempre in nome del risparmio di bilancio, sono state eliminate anche le agevolazioni fiscali nel settore dell’IT, dell’edilizia o dell’agricoltura, la soglia fiscale di tassazione per le microimprese è scesa alla metà e l’imposta sui dividendi è salita al 10%.

  • Discussioni sul programma di rottamazione

    Discussioni sul programma di rottamazione

    I programmi di rottamazione chiamati Rabla sono stati attuati dal Ministero dell’Ambiente per rinnovare il parco auto in Romania, tramite la graduale eliminazione delle auto vecchie e inquinanti con quelle nuove. In particolare, Rabla Plus ha avuto l’ambizione e, in parte, è riuscita ad accelerare la dinamica degli acquisti di auto ibride ed elettriche, rispettose dell’ambiente. I romeni sono stati tentati di acquistare tali veicoli grazie ai generosi ecobonus, arrivati fino a 10.000 euro nel caso delle auto elettriche.

    Lo scorso anno, però, la diminuzione dell’ecobonus per i veicoli elettrici da 10.000 a 5.000 euro ha causato un calo del mercato di circa il 32%. Partendo da questa realtà, i rappresentanti dell’Associazione dei produttori di automobili in Romania stanno discutendo con le autorità gli scenari volti a rivitalizzare il programma Rabla.

    “Sin dallo scorso anno, abbiamo avviato il dialogo con l’Agenzia del Fondo per l’Ambiente e con il Ministero dell’Ambiente per elaborare il nuovo programma. Vogliamo un programma quinquennale, perché vogliamo prevedibilità fiscale, legislativa regolamentata. Questa è la prima base per lo sviluppo di un business fondato su sani principi. Per quanto riguarda il programma Rabla, vogliamo che sia un programma unico, che non ci siano più i programmi Rabla Clasic e Rabla Plus e che inizi il prima possibile”, ha detto il segretario generale dell’Associazione, Adrian Sandu.

    Secondo i rappresentanti dell’Associazione dei costruttori di automobili, se il finanziamento dell’ecobonus avverrà con le somme ottenute dai certificati verdi, è possibile che il suo valore sia più importante che se provenisse dal bilancio dello stato, soggetto quest’anno alle costrizioni. All’inizio del mese, l’Associazione dei produttori e importatori di automobili di Romania (APIA) ha annunciato di sostenere l’attuazione di un nuovo programma “Rabla” con sussidi efficienti di 8.500 euro per le auto elettriche, in grado di garantire prevedibilità almeno fino al 2030.

    L’associazione milita per misure legislative complementari per lo sviluppo delle infrastrutture delle stazioni di ricarica e per l’adozione di passi concreti e pianificati nella direzione della mobilità sostenibile in Romania. Secondo APIA, l’evoluzione del mercato nel 2025 dipenderà sia da fattori economici e dalla domanda dei consumatori, che dalle decisioni politiche che possono accelerare o rallentare la transizione verso l’elettromobilità.

    L’APIA prevede che, nel 2025, il mercato generale dei veicoli nuovi immatricolati non crescerà più come negli ultimi tre anni, con un leggero calo stimato dello 0,4%, con un numero di 179.000 unità vendute. Allo stesso tempo, i veicoli “elettrificati” registreranno un aumento del 34,6% rispetto al 2024, con un ritmo molto più intenso rispetto agli anni precedenti, trend che sarà direttamente influenzato dalle future condizioni di sussidio. La Romania è al quinto posto nella lista dei maggiori produttori di automobili in Europa e l’industria automobilistica nazionale ha generato un fatturato di 35 miliardi di euro nel 2023, in crescita rispetto ai rapporti precedenti.

  • Biennale di Venezia 2025, Romania porta “Human Scale”

    Biennale di Venezia 2025, Romania porta “Human Scale”

    Il tema della Biennale 2025 – “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, proposta dal curatore Carlo Ratti, esplora soluzioni intelligenti per le crisi del momento da una prospettiva transdisciplinare, precisa l’Istituto Culturale Romeno, che il 17 febbraio ha organizzato una conferenza stampa a Bucarest per presentare “Human Scale” al pubblico.

    Si tratta di un’installazione che invita alla riflessione sull’intersezione tra arti visive e architettura, in un dialogo tra i disegni degli architetti romeni del Novecento e l’opera dell’artista Vlad Nancă. Il Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale e la Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia offriranno ai visitatori l’opportunità di scoprire un’impressionante collezione di mappe storiche e disegni firmati da noti architetti romeni, moderni e contemporanei.

    Gli organizzatori della partecipazione romena alla 19/a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia sono il Ministero della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri, l’Istituto Culturale Romeno e l’Unione degli Architetti di Romania.

    Alla Biennale, “Human Scale” propone un consistente programma educativo e di mediazione culturale, che includerà stage professionali per studenti romeni, che saranno custodi alla mostra di Venezia, precisa inoltre l’Istituto Culturale Romeno.

  • Casseforti digitali

    Casseforti digitali

    Il progetto è stato lanciato di recente dall’Istituto Nazionale di Ricerca-Sviluppo in Informatica – ICI Bucarest, in collaborazione con InfoCons, associazione per la tutela dei consumatori. Così come andiamo in una stazione ferroviaria, in una banca o in un negozio e lasciamo i nostri bagagli, il portafoglio e gli oggetti di valore in una scatola chiusa con una chiave, riteniamo che oggi questo meccanismo di essere in formato elettronico porti a ciascuno di noi una soluzione e uno strumento valido, semplice ed efficiente, secondo gli standard europei, affermano gli autori del progetto.

    I rappresentanti dell’ICI spiegano che l’idea del progetto è nata dall’esigenza, da loro individuata in un mondo in cui le tecnologie digitali sono sempre più utilizzate, di avere uno spazio in cui conservarle, che possa essere esterno al cloud offerto da tutti i principali operatori – e che è uno spazio comune – quindi, uno spazio dedicato a chi lo desidera e al quale solo la rispettiva persona può avere accesso, in base alle credenziali che riceve all’apertura dell’abbonamento e in cui può conservare in formato digitale tutti i prodotti, dai documenti, alle immagini e alle idee.

    Il cliente può salvare tutto ciò che desidera in formato digitale in questa cassaforte, proprio come le banche hanno le cassette di sicurezza per conservare la parte fisica degli oggetti, afferma ICI Bucarest. Per avere una cassaforte digitale, si accede al sito enkivers.com e si crea un account. Si aggiunge la foto, la cassaforte viene chiusa, l’utente ha la password e da quel momento sa che quella foto o quel documento è completamente sicuro e protetto. Non in ultimo, avrà una data precisa, assicura InfoCons. La cassaforte digitale può quindi essere utilizzata anche per la protezione della proprietà intellettuale, aggiunge la fonte citata.

    Il prezzo di un abbonamento annuale per una cassaforte digitale di questo tipo è di circa 25-30 euro all’anno, convertiti nella valuta nazionale del paese in cui viene creata. Le informazioni depositate non sono visibili a nessuno, tranne al titolare dell’account. Se il detentore di una cassaforte del genere non desidera più pagare l’abbonamento, dopo un certo periodo di tempo le informazioni verranno cancellate.

  • Romania prosegue percorso euro-atlantico

    Romania prosegue percorso euro-atlantico

    La politica estera della Romania manterrà il suo percorso naturale, in quanto membro dell’Unione Europea e della NATO, avendo un partenariato strategico con gli USA e restando aperta alla cooperazione con tutti i partner che condividono gli stessi valori e principi che sosteniamo anche noi. È questo uno dei messaggi importanti trasmessi martedì dal presidente ad interim Ilie Bolojan, durante l’incontro annuale con i capi delle missioni diplomatiche accreditati a Bucarest.

    Secondo il presidente, la Romania resta uno stato che crede fermamente nel futuro dell’Unione Europea, atlantista e alleato responsabile. Ilie Bolojan ha dichiarato che è giunto il momento che cessi l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, iniziata tre anni fa. Un cessate il fuoco, seguito il prima possibile da una pace giusta e duratura, è un obiettivo che deve essere perseguito non solo dalle parti in conflitto, ma anche dall’intera comunità internazionale, ha sottolineato.

    A suo avviso, la pace per la quale si sta negoziando ora non sarà duratura se non rappresenterà il risultato di compromessi ugualmente accettabili per entrambe le parti e se gli attori internazionali non forniranno un ampio pacchetto di garanzie di sicurezza per l’Ucraina, a breve e lungo termine. I vantaggi della nostra appartenenza all’Unione Europea sono evidenti e la Romania sostiene qualsiasi processo a livello europeo che miri ad aumentare la coesione e la resilienza strategica dell’Unione e degli stati membri, ha assicurato il presidente ad interim.

    Dalla prospettiva strategica e di sicurezza, la Romania ha assunto un ruolo attivo nel rafforzamento della difesa e della deterrenza, nonché della presenza della NATO sul Fianco Orientale e sul Mar Nero, che ha definito come una regione di importanza strategica per la sicurezza euro-atlantica. Continueremo a coordinarci strettamente con gli alleati per garantire le misure della NATO di difesa e deterrenza, ha promesso fermamente Ilie Bolojan. Ha ringraziato tutti gli alleati e i partner per il contributo dato alla sicurezza della Romania e della regione del Mar Nero attraverso il dispiegamento di personale militare, equipaggiamenti e attrezzature militari sul territorio del paese.

    Il Partenariato Strategico con gli Stati Uniti è stato e rimarrà un pilastro della politica estera della Romania, ha ribadito Ilie Bolojan. Noi crediamo in questa relazione, che ha fatto notevoli progressi lungo il tempo, così come crediamo che possa essere consolidata ancora di più nella sua sostanza attraverso i nostri progetti comuni, che si tratti del campo della sicurezza, dell’energia, del commercio o degli investimenti in generale, ha detto ancora il presidente ad interim.

    Bolojan ha accolto con soddisfazione l’inclusione della Romania nel Programma Visa Waiver, che a suo avviso avrà un impatto cruciale sulle relazioni bilaterali, anche dal punto di vista degli scambi culturali e scientifici e dei rapporti tra cittadini. Condividiamo con gli Stati Uniti la convinzione che gli investimenti nella Difesa debbano essere consolidati, cosa che la Romania sta già facendo aumentando la quota della Difesa nel Prodotto Interno Lordo e attraverso progetti di dotazione, ha detto ancora Ilie Bolojan.

  • Giornata Nazionale Constantin Brâncuși

    Giornata Nazionale Constantin Brâncuși

    Nel 2015, il Parlamento ha adottato una legge che istituisce come festività nazionale la Giornata Constantin Brâncuși del 19 febbraio. Uno dei più grandi scultori del XX secolo, è celebrato attraverso una rosa di eventi culturali nella Capitale e in diverse città del paese.

    Gli eventi hanno avuto inizio martedì presso l’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, con la proiezione del documentario “Brâncuși, le metamorfosi della scultura”, per il quale sono stati utilizzati archivi video rari provenienti dall’atelier del grande scultore romeno. Nel successivo periodo, l’Istituto Culturale Romeno ha in programma eventi tematici anche all’estero: mostre, proiezioni di film o conferenze a Pechino, Istanbul, Madrid, Tel Aviv, Londra, Parigi, Vienna, Lisbona o Stoccolma.

    Personalità emblematica della cultura romena, Brâncuși ha dato un contributo essenziale al rinnovamento della visione plastica nella scultura contemporanea universale. Figlio di un falegname povero, nacque il 19 febbraio 1876 a Hobița, in provincia di Gorj. Fin da giovane, lasciò più volte casa e lavorò in diversi laboratori di verniciatura, negozi e taverne. Lavorò come apprendista a Craiova, dove scoprì la sua abilità nell’artigianato costruendo un violino con i materiali trovati nella bottega. Successivamente si iscrisse alla Scuola di Arti e Mestieri della stessa città.

    Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte di Craiova (1894-1898), si trasferì a Bucarest per laurearsi presso la Scuola di Belle Arti (Università Nazionale d’Arte – 1902). Da studente, realizzò numerose opere, molte delle quali vinsero medaglie. Nel 1904, Brâncuși decise di partire a piedi per Parigi, fermandosi a Budapest e Vienna. Nel 1905, si iscrisse alla Scuola Nazionale di Belle Arti di Parigi e un anno dopo le sue opere furono esposte al Salon d’Automne nella capitale francese.

    Nel 1907, tre opere dello scultore furono presentate al salone della Società Nazionale delle Arti Francesi. All’inaugurazione era presente anche il celebre scultore francese Auguste Rodin, che invitò Brâncuși a diventare suo apprendista, offerta che il romeno rifiutò, dicendo che “all’ombra dei grandi alberi non cresce nulla”. Negli anni successivi, realizzò sculture divenute famose, tra cui “Il bacio”, “Maiastra”, “Mademoiselle Pogany” e “Figliol prodigo”.

    Nel 2024, l’UNESCO ha inserito nella lista del patrimonio universale il complesso scultoreo “Via degli Eroi” di Târgu Jiu, un omaggio agli eroi caduti durante la prima guerra mondiale, celebre per “Il tavolo del silenzio”, “La porta del bacio” e “La colonna senza fine”, concepite e realizzate dal grande scultore romeno tra il 1937 e il 1938. Constantin Brâncuși si spense il 16 marzo 1957 e fu sepolto nel cimitero di Montparnasse a Parigi.

  • Energia elettrica, possibile proroga price cap in Romania

    Energia elettrica, possibile proroga price cap in Romania

    Dopo la liberalizzazione del mercato energetico, avvenuta il 1° gennaio 2021, nel pieno della pandemia di Covid-19, la Romania è stata tra i paesi europei più duramente colpiti dai prezzi record dell’elettricità e del gas naturale. Per sei mesi, il caos generato dalla comunicazione inefficiente delle autorità in quel momento ha sconvolto sia i consumatori domestici che le aziende.

    La situazione si è ulteriormente complicata dopo l’invasione russa in Ucraina, situazione che ha scosso profondamente l’intero mercato europeo, e la Romania non ha fatto eccezione. Tuttavia, gradualmente, la situazione a livello nazionale si è calmata, anche a seguito delle decisioni del Governo di limitare i prezzi. Grazie al price cap per l’energia e il gas naturale, privati e agenti industriali sono stati messi al riparo di fronte ai prezzi esorbitanti.

    Dal 1° aprile prossimo, almeno in teoria, il price cap dovrebbe cessare. Alcuni consumatori domestici hanno già ricevuto comunicazioni scritte in tal senso dai loro fornitori di energia. In un contesto di inflazione galoppante che per molti si è tradotta in un calo del tenore di vita, bollette notevolmente più elevate (alcune addirittura doppie) per l’elettricità o il gas rappresenterebbero un duro colpo per il budget delle famiglie.

    In questo contesto, il Governo di Bucarest potrebbe prendere una decisione questa settimana in merito alla proroga dell’attuale sistema del price cap. La soluzione verrebbe attuata tramite un’ordinanza d’urgenza. Il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, si è tuttavia espresso a favore di un migliore orientamento di questo sostegno verso quei consumatori vulnerabili per i quali pagare le utenze energetiche rappresenta un onere troppo pesante.

    ʺCi aspettiamo di avere una decisione definitiva al Governo, quindi un atto normativo, un’ordinanza di emergenza che stabilisca esattamente come sarà il periodo successivo al 1° aprile: questo scenario di base e lo stesso regime di compensazione – tetto massimo per un periodo di tempo, diciamo, fino alla fine dell’anno, come ha indicato anche il primo ministro, oppure una formula per orientare meglio il sostegno ai romeni vulnerabiliʺ, ha detto il ministro.

    Ai consumatori insoddisfatti, Burduja trasmette che possono cambiare fornitore in qualsiasi momento. ʺI consumatori hanno pieno potere nelle loro mani. Questo potere significa poter cambiare fornitore ogni volta che lo si desidera. Non ci sono contratti che li tengano prigionieri. Quindi, quando ricevono un’offerta dal loro fornitore che non conviene, vanno sul sito dell’ANRE (Autorità Nazionale per la Regolamentazione dell’Energia) e in pochi minuti, online, possono cambiare il fornitore con quello che, secondo loro, offre il prezzo più basso o le condizioni migliori”, ha aggiunto Sebastian Burduja.

  • Inverno autentico in Romania

    Inverno autentico in Romania

    Le condizioni meteorologiche di metà febbraio portano un primo episodio di autentico inverno in diverse zone della Romania. L’Amministrazione Nazionale di Meteorologia ha emesso un’allerta a codice giallo per nevicate, valido fino a martedì mattina, in sei province della metà meridionale e nella Capitale. Nevicherà moderatamente e lo strato di neve arriverà generalmente a 10 – 20 cm.

    Le intensificazioni del vento raggiungeranno temporaneamente i 45 km/h. Contemporaneamente, fino a mercoledì è in vigore un altro codice giallo per gelo, che interessa 18 province nella metà settentrionale. In queste regioni, così come nelle zone montuose, farà particolarmente freddo, con gelo di notte e di mattina, e temperature minime generalmente comprese tra -16 e -10 gradi.

    A Bucarest, il tempo rimarrà particolarmente freddo, con temperature massime negative e nevicate che porteranno uno strato consistente. Il Comune della Capitale ha annunciato di essere pronto a operare con oltre 300 attrezzature. In diverse province, il traffico si svolge in condizioni invernali, ma non ci sono strade nazionali o autostrade bloccate a causa delle condizioni meteorologiche. La polizia stradale raccomanda ai conducenti di guidare con molta prudenza e di rispettare tutte le regole del codice. Inoltre, si consiglia agli automobilisti di non mettersi in viaggio se la propria auto non è equipaggiata per l’inverno.

    “Dobbiamo adottare un comportamento preventivo quando guidiamo e mostrare più tolleranza nel traffico. Raccomandiamo ai conducenti di controllare le condizioni e il tipo di pneumatici, di guidare a una velocità costante, adatta alle condizioni meteorologiche della strada, e di mantenere una distanza maggiore nel traffico, per poter fermare in sicurezza”, ha dichiarato il vicedirettore della Polizia Stradale, Bogdan Oproiu.

    Anche nei due aeroporti di Bucarest il traffico aereo si svolge in condizioni invernali, ma entro parametri normali, secondo i piani di volo. L’attrezzatura viene costantemente utilizzata per mantenere le condizioni operative ottimali, ma alcuni voli potrebbero subire ritardi a causa della necessità di rimuovere il ghiaccio dall’aereo, operazione che viene eseguita dopo l’imbarco dei passeggeri, spiega la Compagnia Nazionale Aeroporti di Bucarest.

    Il traffico ferroviario è aperto su tutte le linee nel paese e la circolazione dei treni è adattata alle condizioni meteorologiche difficili, informano le Ferrovie Romene (CFR). Secondo la fonte citata, prima di partire, i passeggeri sono invitati a chiedere informazioni sulle condizioni del traffico ai rappresentanti degli operatori del trasporto ferroviario.

    I meteorologi avvertono che fino alla fine della settimana il tempo sarà freddo in tutto il paese. Ci saranno notti e mattine gelide, dapprima nel nord e nelle depressioni, poi localmente anche nelle altre regioni, mentre in giornata le temperature saranno prevalentemente negative.

  • Priorità del presidente ad interim

    Priorità del presidente ad interim

    Presidente della Romania per 100 giorni, Ilie Bolojan, ha firmato mercoledì, nel primo giorno del suo breve mandato, il suo primo decreto in questa veste, nominando l’ex ministro degli Esteri, Luminița Odobescu, nell’incarico di consigliere presidenziale.

    L’attesa della stampa e della società nel suo complesso, che desideravano vedere anche un programma di lavoro, è durata poco: giovedì l’ex leader del Partito Nazionale Liberale ed ex presidente del Senato ha presentato le sue priorità nella sua nuova veste di capo dello stato ad interim.

    “Avremo elezioni corrette e trasparenti”, ha promesso, riferendosi alle presidenziali in programma il 4 e il 18 maggio, dopo le quali la Romania avrà un presidente a pieno titolo per 5 anni. Fino ad allora, garantire la stabilità sarà al primo posto nell’agenda di Ilie Bolojan, come spiegato da lui stesso in un messaggio.

    ʺInnanzitutto, garantire la stabilità economica, sociale e politica del paese. Non abbiamo tempo da perdere e il rischio di trovarci di fronte a una grande crisi è reale. Un altro livello importante è quello della politica estera. Il nostro paese sarà ben rappresentato all’estero, con dignità e serietàʺ, ha detto il presidente ad interim, aggiungendo che vuole ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche.

    ʺIndipendentemente da dove svolgiamo l’attività, non c’è alternativa se non quella di essere al servizio della gente e mi aspetto che ogni istituzione e ogni dipendente lavorino per i cittadini. Il mio obiettivo, come presidente ad interim, è ripristinare la fiducia nelle istituzioni pubbliche e, alla fine di questo periodo, poter guardarvi negli occhi, sapendo che ho lavorato nel vostro interesse e convinto di aver agito con integrità, dignità e cura per i romeni”, ha detto Ilie Bolojan.

    Il presidente ad interim ha inoltre precisato di aver svolto colloqui con responsabili della Difesa, degli Affari Esteri e della Sicurezza nazionale, al fine di familiarizzarsi con i problemi e le urgenti esigenze in queste aree.

    Dall’opposizione, l’USR, attraverso la sua presidente Elena Lasconi, si augura che i 100 giorni di mandato ad interim del nuovo presidente romeno siano “una boccata d’aria fresca”. Sempre l’USR propone che Ilie Bolojan inizi la sua attività, tra le altre cose, declassificando le spese dell’Amministrazione presidenziale.

    Ilie Bolojan ha assunto la carica di presidente ad interim dopo le dimissioni di Klaus Iohannis, il cui mandato era scaduto il 21 dicembre scorso, ma è stato esteso dalla Corte Costituzionale in seguito all’annullamento delle elezioni presidenziali svoltesi verso la fine del 2024.

  • Droni russi precipitati in Romania

    Droni russi precipitati in Romania

    A Bucarest, il Ministero degli Affari Esteri condanna fermamente il recente attacco irresponsabile delle forze russe, dopo che due droni carichi di esplosivo hanno violato lo spazio aereo romeno e sono caduti sul territorio della Romania in prossimità del confine con l’Ucraina. L’incaricato d’affari di Mosca a Bucarest è stato convocato d’urgenza presso la sede del Ministero degli Affari Esteri e gli è stata comunicata la ferma condanna delle ripetute violazioni dello spazio aereo della Romania da parte di veicoli senza pilota delle forze militari russe, che rappresentano una flagrante violazione del diritto internazionale da parte di un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

    Allo stesso tempo, il Ministero degli Esteri ha sottolineato che questi attacchi illegali e irresponsabili devono cessare e che la Romania si riserva il diritto di adottare le misure di risposta necessarie. Queste azioni sono parte inseparabile dell’aggressione illegale e non provocata della Russia contro l’Ucraina, che da quasi tre anni genera rischi per la sicurezza dell’intera regione del Mar Nero e del fianco orientale dell’Alleanza Nord Atlantica, indica il MAE.

    Quattro aerei da combattimento sono decollati dalla Base aerea “Mihail Kogălniceanu” dopo che i radar hanno rilevato, nella notte tra mercoledì e giovedì, diversi obiettivi nello spazio aereo ucraino, vicino al confine con la Romania, con una possibile zona di impatto segnalata sul territorio nazionale nei pressi della città di Galaţi (a est). In Romania, un team di specialisti del Ministero della Difesa, del Servizio Romeno di Informazioni e del Ministero degli Interni ha condotto giovedì delle indagini nei pressi del confine tra la Romania e l’Ucraina, dove sono stati rinvenuti frammenti derivanti dall’impatto dei droni russi.

    In seguito alle indagini effettuate sul posto, è stato accertato che entrambi i droni avevano a bordo cariche esplosive, distrutte nell’impatto con il suolo. Le due location si trovano fuori dalle zone abitate e non sono stati danneggiati elementi di infrastruttura sul territorio nazionale, precisa il Ministero della Difesa.

    Anche le autorità della confinante Repubblica di Moldova, a maggioranza romenofona, hanno riferito che due droni russi hanno violato lo spazio aereo del paese e sono esplosi al suolo nella notte tra mercoledì e giovedì, durante un massiccio attacco russo al porto di Reni in Ucraina. I due droni sono caduti fuori dalle zone abitate. I territori sono stati isolati e in questo momento non vi è alcun pericolo per i cittadini, ha spiegato la presidente Maia Sandu su Facebook. Nel suo post, ha sottolineato che droni e bombe russe cadono ed esplodono nella Repubblica di Moldova e che non ci sono le capacità di difesa necessarie.

    La NATO è al fianco della Repubblica di Moldova di fronte alle azioni destabilizzanti e agli atti terroristici del Cremlino, ha assicurato il segretario generale Mark Rutte dopo la riunione dei ministri della Difesa degli stati membri, svoltasi giovedì a Bruxelles. Le azioni a cui ricorre Mosca nella Repubblica di Moldova, ma anche in altri stati, sono in realtà “azioni di diversione e terrorismo”, finanziate dallo stato russo, ha aggiunto Mark Rutte. La riunione ha avuto luogo poco dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato di aver iniziato a discutere con il suo omologo russo, Vladimir Putin, sulla pace in Ucraina.