Author: Adina Vasile

  • Puzzle 3D dedicato al Castello di Bran

    Puzzle 3D dedicato al Castello di Bran


    Se visitate il castello di Bran, in Transilvania, passato alla storia come castello del conte-vampiro Dracula, e volete portarvi a casa un bel ricordino, dovete sapere che sugli scaffali si trova un puzzle tridimensionale che illustra questo castello, il più visitato in Romania. Prodotto da una grande compagnia, nota nellintero mondo, il puzzle è il primo dedicato ad un’attrattiva turistica del nostro Paese.




    “Noi collaboriamo con questo produttore di puzzle con assemblaggio tridimensionale che aveva dedicato simili puzzle a edifici famosi dell’intero mondo, ed è cosi’ ci è venuta l’idea di creare un puzzle dedicato anche ad un famoso edificio romeno. E, con l’accordo del proprietario del castello, è stata avviata la produzione. Ora il puzzle è disponibile sul mercato romeno e lo trovate sicuramente nel negozietto con ricordini del castello, nei supermercati e presso i distributori di benzina. È un puzzle educativo, composto di 93 pezzi di cartone che restano incastrati senza bisogno di colla, e il risultato finale è un castello in miniatura. Il prezzo si aggira sui 40 lei, pari a circa 10 euro”, racconta Mihai Frangulea, direttore generale della società-importatrice romena.




    Il puzzle sul castello di Bran è un passatempo divertente e stimolante legato ad una leggenda che stuzzica ancora la fantasia di turisti, sceneggiatori e produttori cinematografici, quella di Dracula, noto al mondo grazie allo scrittore irlandese Bram Stoker. Pochi sanno, però, chi sia stato il principe romeno cui è ispirata la figura del conte-vampiro Dracula. Vlad Tepes fu principe della Provincia storica romena di Valacchia e passò alla storia come Vlad Dracul (ossia figlio del Dragone), soprannome che si valse grazie al padre, insignito del titolo dell’Ordine del Dragone, istituito dall’imperatore tedesco e re d’Ungheria Sigismundo di Lussemburgo. Oltre a Vlad Dracul, il principe era chiamato anche Vlad Tepes, cioè l’Impalatore. Il suo regno fu conteso nel XV-esimo secolo dall’Impero Ottomano e dall’Ungheria. Difensore dell’Europa cristiana contro i musulmani turchi, Tepes soleva punire i suoi nemici con un supplizio che aveva imparato proprio da loro: l’impalamento.




    Mentre stava raccogliendo storie su personaggi spietati e orrendi e cercando un’ambientazione per la storia che voleva scrivere, lo scrittore Bram Stoker scoprì una xilografia che raffigurava il principe romeno e illustrava “Le favole tedesche di Dracula Voivoda” apparse a Norimberga. La storia del principe e il soprannome “Dracula” gli fecero una tale impressione che decise di renderlo il protagonista del suo romanzo. Si dice che nell’autunno del 1462, dopo essere stato preso prigioniero dall’esercito del re d’Ungheria Mattia Corvino, nei pressi di Bran, in Transilvania, il principe Vlad Tepes fu portato al castello e imprigionato lì per due mesi. Tornò al potere dopo un decennio come suo vassallo e venne ucciso in circostanze misteriose nel 1476. È l’unico legame storico che esiste tra il principe valacco e il castello di Bran.


    Il castello di Bran fu eretto dai cavalieri teutonici nel tredicesimo secolo, e dopo la distruzione in varie battaglie, venne ricostruito dagli abitanti della città di Brasov, a circa 30 km da Bran. Eretto su uno sperone di roccia, era un luogo di avvistamento per tenere lontani eventuali visitatori indesiderati. È sormontato da 4 torri nei 4 punti cardinali: la torre della polveriera, la torre di osservazione, la torre a est e la torre della porta. Era destinato a difendere il Passo di Bran, sulla rotta commerciale tra la Valacchia e la Transilvania meridionale, attraverso la quale gli ottomani cercavano di raggiungere il cuore dell’Europa. Allo stesso tempo, trovandosi vicino ad una dogana, era destinato a controllare che i commercianti pagassero i dovuti tributi.




    Il castello fu regalato nel 1918 dal Comune di Brasov alla regina Maria di Romania, nipote della regina Vittoria d’Inghilterra, che lo fece restaurare e lo regalò alla figlia, la principessa Ileana. Tra il 1920 e il 1927 il castello venne restaurato sotto la guida dell’architetto della corte reale, Carol Liman, che lo trasformò in una bella residenza estiva, con un parco ricco di verde, un laghetto e fontane. Nel 1956 fu confiscato dalle autorità comuniste insediatesi in Romania e trasformato in museo d’arte e storia feudale. Dopo la caduta dei comunisti, fu restituito, nel 2006, all’erede della principessa Ileana, l’arciduca Dominico Asburgo-Lothringen, essendo attualmente adibito a museo.




    Il nome di Vlad Tepes è legato anche ad un’altra località della Romania, la città di Sighisoara, dove si trova la casa in cui nacque e passò una parte della sua infanzia, che ospita ora un ristorante. Se volete scoprire la storia e leggenda di Vlad l’Impalatore le agenzie turistiche offrono una vacanza a tema, il “Tour di Dracula”, con soste al castello di Bran, alla sua casa natia di Sighisoara, nell’antica capitale della Valacchia, Targoviste, dove si trovava la sua corte reggia, e al castello nel Passo di Tihuta, che collega la Transilvania alla Moldavia, castello che sarebbe stato quello vero del principe e sul cui posto sorge oggi un albergo.




    Quest’anno, il puzzle dedicato al castello Bran giungerà anche in altri Paesi europei e presto saranno lanciati anche altri puzzle destinati ad un’inedita promozione turistica della Romania.




    “Dato il successo del puzzle tridimensionale con il castello di Bran, presto dedicheremo un altro alle case tradizionali romene tipiche di diverse zone del Paese. Il puzzle conterrà quattro case contadine e, per poter rappresentarle fedelmente, stiamo svolgendo ora un lavoro di documentazione visitando i musei della civiltà contadina in Romania. E, un terzo puzzle lo dedicheremo, sempre quest’anno, ad un altro famoso castello romeno, che attrae tantissimi turisti, il cui nome ve lo faremo sapere nei prossimi mesi”, ha detto inoltre a RRI Mihai Frangulea.

  • Natura, tradizione e avventura in Tara Lapusului

    Natura, tradizione e avventura in Tara Lapusului


    La Provincia di Maramures, nel nord della Romania, è famosa per la sua cultura del legno con radici secolari di cui testimoniano le più alte chiese in legno della Romania, risalenti al XVI-esimo e al XVII-esimo secolo, quelle di Barsana, Poienile Izei, Ieud, Desesti, Surdesti Plopis, Rogozu e Budesti, il cui stile architettonico è stato chiamato “gotico del Maramures”. Cartteristici di questa provincia romena sono anche i portoni in legno intagliato delle masserie, biglietto da visita degli artigiani locali.La provincia di Maramures è altrettanto nota per il paesino Sapanta, con il suo “Cimitero Allegro”, che deve il proprio nome al fatto che tutte le croci in legno riportano epitaffi scherzosi che caratterizzano i defunti e coloratissimi bassorilievi scolpiti con scene della loro vita quotidiana. Le croci furono un‘idea dell’artigiano locale, Ioan Stan Patras, nel 1935, e la sua opera è continuata ai nostri giorni da un discepolo altrettanto bravo.


    “Tara Lapusului” è una delle quattro contrade della Provincia di Maramures, accanto a Tara Maramuresului, Tara Chioarului e Tara Codrului. Trae il suo nome dal fiume che sgorga dalle montagne del Lapus, il più lungo della provincia, che ha scavato lungo i secoli vallate, grotte e canion per una distanza di 120 chilometri. I meandri del fiume sono una forte attrattiva non solo per gli amanti delle gite, ma anche per gli appassionati della pesca, del rafting, delle scalate e del cicloturismo. Una sosta d’obbligo nella Contrada “Tara Lapusului” è la Riserva naturale “Le gole del Lapus”, dichiarata area naturale protetta e inclusa nella rete europea “Natura 2000”. Il potenziale turistico di “Tara Lapusului” è stato valorizzato dalle autorità provinciali attraverso un recente progetto finanziato con fondi dal Programma operativo regionale dell’Ue: “Natura, tradizione, avventura – la promozione del turismo nella contrada Tara Lapusului”, come racconta Rada Pavel, direttrice dell’Ufficio Promozione Turistica del Consiglio Provinciale Maramures.


    “Il progetto è stato volto a portare alla ribalta una zona della Romania meno nota dal punto di vista turistico. Chi sente parlare del Maramures pensa subito al Maramures storico che e solo una delle contrade della nostra provincia e che ricade nella sua parte nord-est. La Contrada Tara Lapusului si trova, invece, nel sud della provincia e vanta altrettante attrattive turistiche. È una zona in cui il turismo non è ancora di massa come in altre zone turistiche della Romania, il che è un fatto positivo. Tara Lapusului vanta un rilievo più mite rispetto al Maramures storico, un rilievo amico degli escursionisti e degli amanti del mountain bike, per cui abbiamo creato sin dal 2009 anche un percorso cicloturistico che attrae un numero sempre maggiore di appassionati. Nei paesini di Tara Lapusului è ancora ritrovabile l’archittetura contadina tradizionale. Ed è infatti su quello che è tradizionale e genuino che puntiamo nell’ambito del nostro progetto, e, allo stesso tempo sul potenziale naturalistico”, ha detto Rada Pavel a RRI.


    La Contrada Tara Lapusului è stata promossa, innanzittutto, attraverso una campagna fotografica per far vedere ai potenziali turisti le richezze naturali e culturali della contrada.


    “Abbiamo organizzato un tour fotografico per 8 fotografi professioni arrivati da tutto il Paese che hanno passato nella nostra contrada una settimana alla scoperta delle attrattive locali. Tra le mille foto scattate in diversi momenti del giorno sono state scelte le più interessanti da esporre in diverse mostre nel Paese. E abbiamo organizzato anche la prima edizione delle Olimpiadi della Contrada Tara Lapusului, con varie gare sportive volte a rendere note ai turisti e agli appassionati tutte le attività turistiche che si possono sviluppare in mezzo alla natura nella zona. Ci sono state gare di caiac, rafting, tiro ad arco e scalate, e siccome l’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo, quest’anno ci sarà una seconda edizione”, ha precisato Oana Chiorean, della Direzione Sviluppo Regionale del Consiglio Provinciale Maramures, che ha gestito l’implementazione del progetto “Natura, tradizione, avventura”.


    Proseguendo alla scoperta delle attrattive culturali della Contrada Tara Lapusului, nel villaggio Rogoz incontriamo un monumento inserito nella lista del “Patrimonio dell’Umanità” Unesco: la chiesa “Santi arcangeli Michele e Gabriele”, una delle più pregiate della Transilvania, risalente al 1663. Sempre qui, sul frontone della chiesa, scopriamo uno dei motivi decorativi tipici del Maramures, la corda intrecciata, simbolo della vita.


    La Contrada Tara Lapusului vanta anche una delle più importanti scoperte archeologiche in Romania. In uno dei siti archeologici di Lapusul Romanesc, formato da 80 tumuli risalenti all’Età del Bronzo, è stata rinvenuta la più imponente costruzione preistorica nell’est dell’Europa. Si tratta di una costruzione in legno di quercia lunga 25 metri e a lata 11, che si suppone ospitasse i banchetti funerari, e che si assomiglia alle costruzioni tipiche della civiltà micenea. I reperti storici scoperti negli 80 tumuli, oltre 500 oggetti risalenti all’Età del Bronzo, sono custoditi presso il Museo Provinciale di Storia ed Archelogia di Baia Mare, capoluogo della Provincia di Maramures.


    La Provincia di Maramures va visitata anche per il suo artigianato popolare incentrato sulla lavorazione del legno e della ceramica, sulla confezione a mano di costumi tradizionali, di coperte e tappetti in lana colorata con colori di origine vegetale. In quasi tutte le case del Maramures esistono telai a mano. È infatti una delle poche zone in cui il costume tradizionale si è conservato quasi inalterato dalle influenze urbane.


    Viorel Coroian, presidente dell’Associazione Turismo Rurale in Maramures, ha presentato a RRI quali le attrattive gastronomiche locali, sfogliando il calendario degli eventi annuali.


    La nostra associazione promuove l’intero Maramures turistico con i suoi agriturismi, l’ospitalità e le tradizioni. Il turismo rurale in Maramures ha tanto da offrire dal punto di vista della natura, del folclore, ma anche dei prodotti tradizionali tra cui regnano l’horinca, la nostra grappa di prugne, e il pane di mais preparato secondo una ricetta tradizionale. I turisti possono partecipare alla preparazione dell’horinca nelle masserie come anche alle attività tipiche della vita del villaggio, come la falciatura o la raccolta del fieno d’estate. Il calendario di eventi nella provincia include feste campestri e festival, come il “Festival del canto e del costume popolare” che porta alla ribalta ogni anno i più bei motivi di musica folcloristica e il costume tipico della zona oppure la “Il festival del peso del latte”, i cui protagonisti sono i proprietari di bestiame, perchè la nostra provincia vanta una secolare tradizione pastorale. Va ricodato che è solo nei paesini della Provincia di Maramures che vengono allevate bufale nere. A questo festival avrete l’occasione di assaggiare il “balmos”, la nostra polenta con formaggio di pecora e burro. Essendo una provincia ricca di boschi, tra le prelibatezze tipiche non mancano i piatti a base di funghi, tra cui la zuppa di funghi, i funghi impanati e la foccaccia ripiena di funghi. Se prenotate una vacanza in agriturismo sarete accompagnati di sicuro dai proprietari ad una caccia ai funghi nei boschi”, ha raccontato Viorel Coroian.


    In Maramures si può anche viaggiare con la “mocanita”, il trenino a scartamento ridotto, trainato da una locomotiva a vapore, che circola sulla spettacolare Valle del torrente Vaser. E per chi volesse fare un tufo nella civiltà rurale del Maramures alcune soste da non perdere sono il “Museo dedicato alle attività della donna nel mondo rurale”, il “Museo della canapa” e il “Museo di etnografia”, con la sua sezione di architettura popolare all’aperto che custodisce le più antiche abitazioni costruite in quest’area e con la più importante collezione di maschere popolari romene.