Author: Adina Vasile

  • Terra Madre Day 2013

    Terra Madre Day 2013

    Quinta edizione per Terra Madre Day — la Giornata di Terra Madre – il 10 dicembre, festa mondiale della Fondazione Slow Food dedicata al cibo locale e all’agricoltura di piccola scala, che si è svolta quest’anno all’insegna dei prodotti tradizionali che rischiano di scomparire. Una delle missioni della Slow Food è la selezione e la descrizione dei prodotti a rischio di estinzione e la loro inclusione nella cosiddetta “Arca del Gusto”, che racchiude un intero patrimonio di frutta, verdura, razze animali, formaggi, pani, dolci e salumi. Il “Terra Madre Day” ha portato alla ribalta nuovi prodotti o i prodotti già a bordo dell’Arca, assieme ai saperi locali, alle culture e ai territori di provenienza, invitando alla loro salvaguardia.



    Sono state tante le celebrazioni anche in Romania per la Giornata di Terra Madre, organizzate dai 10 Convivia Slow Food nel nostro Paese, come anche dai due Presidi Slow Food, del “branza de burduf” e delle “confetture dei villaggi sassoni della Transilvania”, nonchè dall’Arca del Gusto. Il Convivum Slow Food “Tarnava Mare”, il primo creato in Romania, ad esempio, ha proposto per questa edizione dibattiti su alcuni prodotti a rischio di estinzione, come il pane casereccio che viene sempre meno fatto nelle case e masserie, sul formaggio di pecora sempre più raramente preparato secondo la ricetta tradizionale e sulle tipologie locali di verdure sempre meno coltivate. Dal canto suo, il Convivium Slow Food “Cluj” ha festeggiato il “Terra Madre Day” con una giornata speciale dedicata ai “biscotti della nonna”, dolce ricordo dell’infanzia, di cui molti abbiamo nostalgia. Dell’iniziativa dell’Arca del gusto ha parlato a RRI il segretario generale della Slow Food, Paolo di Croce.


  • Reghin, la città dei violini

    Reghin, la città dei violini

    È in Transilvania, a Reghin (nella provincia di Mures), soprannominata “la città dei violini”, che venne aperta, nel 1951, la prima fabbrica di strumenti musicali in Romania. La fabbrica produce oltre 200 tipi di strumenti musicali e oltre 300 tipi di accessori e, dalla sua apertura fino ad oggi, ha sfornato oltre 4.150.000 strumenti musicali. Il legno della zona è ideale per la costruzione di violini, essendo il miglior legno di risonanza in Romania. Si tratta del legno di acero di monte e di pìcea, che oltre ad essere di ottima qualità, conferisce un aspetto speciale agli strumenti. Proviene da Valea Gurghiului, soprannominata “la Valle dell’Italiano”. Si dice che centinaia di anni fa, il legno degli alberi di questa valle era talmente apprezzato che i leggendari liutai di Cremona, i Guarneri e gli Amati, se ne sarebbero fatti portare per costruire violini. Nella zona di Reghin cresce l’acero riccio di monte, che, a volte, ha un difetto che per i liutai è un’opportunità d’oro. La sua fibra, invece di crescere dritta, cresce ondulata, conferendogli una risonanza particolare. Nella fabbrica di Reghin ha lavorato anche uno dei migliori liutai romeni, Vasile Gliga, che vive e gestisce un’azienda a Reghin, e che, dal 1991, esporta strumenti ad arco in tutto il mondo. Gliga diventò noto 20 anni fa, ad un concorso di liuteria di Cremona, dove ricosse gran successo un violino fatto da lui assieme alla moglie. Di recente, il direttore della fabbrica Nicolae Bazgan, che ci lavora da 40 anni, ha annunciato che la fabbrica di Reghin ha una nuova ambizione: diventare il più importante fornitore di flauti di Pan in Europa. I flauti di Pan prodotti a Reghin sono in legno di bambù e con essenze di legno di prugno, faggio, accacia e sicomoro.








  • Argento e bronzo per le prelibatezze di Topoloveni

    Argento e bronzo per le prelibatezze di Topoloveni

    Nuovi riconoscimenti per le prelibatezze prodotte dalla Fabbrica di Topoloveni, nella provincia di Arges, nel centro-sud della Romania, famosa per le sue confetture al 100% naturali, senza zuccheri aggiunti e senza additivi, che continuano la loro strada verso l’eccellenza. Il fiore all’occhiello della fabbrica di Topoloveni è la marmellata di prugne, vincitrice di tre “Stelle d’oro” alle ultime tre edizioni del “Premio del Gusto Superiore”, assegnato dall’Istituto Internazionale del Gusto e della Qualità, e l’unico prodotto romeno in possesso della certificazione europea “Indicazione Geografica Protetta”. Oltre all’apprezzatissima marmellata di prugne, la Fabbrica di Topoloveni produce un’ampia gamma di squisitissime confetture dolcificate con succo di mele biologiche, una caponata e una passata di pomodoro al 100% naturali.



    Questo mese, sono salite sul podio per ricevere le medaglie di argento e di bronzo le confetture di fragole, more e rapa tedesca prodotte a Topoloveni. È successo al concorso “Monde Sélection”, di Bruxelles, organizzato dal prestigioso omonimo istituto, uno dei più rappresentativi al mondo per le selezioni di qualità, che ogni anno accoglie etichette provenienti da oltre 80 Paesi del mondo. Le due medaglie vinte rappresentano un motivo di orgolio e soddisfazione per il marchio romeno, anche perchè la giuria del premio di qualità è costituita esclusivamente da esperti degustatori altamente specializzati.



    “Quest’anno abbiamo partecipato per la prima volta al concorso di questo istituto, la cui giuria è formata da circa 70 esperti, tra chef Michelin, membri dell’Accademia Culinaria Francese, mastri pasticceri e panettieri, docenti universitari e nutrizionisti. Per partecipare al concorso abbiamo dovuto compilare un modulo di valutazione con 20 parametri di qualità. Siamo stati gli unici produttori romeni ad aver partecipato al concorso di questo prestigioso istituto con una storia di 52 anni alle spalle, che, ogni anno, valuta circa 3000 prodotti dall’intero mondo. Nella nostra fabbrica di Topoloveni puntiamo moltissimo sulla qualità e sui prodotti benefici per la salute. Le varie confetture e la marmellata di prugne vengono prodotte con una tecnologia speciale, in impianti di cottura a doppie pareti, attraverso le quali circola vapore a temperatura controllata, che ci permettono di ottenere prodotti identici come qualità, gusto e sapore a quelli caserecci. Di recente, abbiamo aperto in un mercato nel centro di Bucarest uno stand dedicato esclusivamente alle prelibatezze della fabbrica di Topoloveni, perchè è ai mercati e alle fiere dei prodotti tipici che abbiamo cominciato a promuovere e commercializzare la marmellata di prugne di Topoloveni che ci ha resi famosi”, ha raccontato a RRI la direttrice generale della compagnia, Bibiana Stanciulov.



    A fine novembre, la compagnia titolare del marchio “marmellata di prugne di Topoloveni” ha ricevuto dalla Camera di Commercio ed Industria della Romania anche il riconoscimento per l’Eccellenza in affari per questo prodotto, nell’ambito della 20esima edizione del Galà delle migliori aziende romene, che ha riunito il fior fiore dell’imprenditoria romena. Il riconoscimento è stato assegnato dal ministro con delega per i romeni nel mondo, Cristian David, con la motivazione che la compagnia è riuscita a promuovere con successo un prodotto autentico romeno, preparato secondo una ricetta risalente a 100’anni fa, in tutto il mondo.

  • Il volume “Uomini e animali” a Gaudeamus

    Il volume “Uomini e animali” a Gaudeamus

    Gli animali, nostri compagni di viaggio. Questo il messaggio del libro “Uomini e animali”, unico nel panorama editoriale romeno, presentato dalla casa editrice “Ratio et Revelatio”, alla recente fiera del libro Gaudeamus di Bucarest, organizzata da Radio Romania. Scritto da Enzo Bianchi, Anne-Laetitia Michon e Pietro Chiaranz, il libro invita ad una riflessione sulla necessità di un rapporto equilibrato tra l’essere umano e gli esseri non-umani, partendo dall’approccio della Sacra Scrittura e dal pensiero dei padri della Chiesa sul rapporto tra animale e uomo e sulla responsabilità dell’uomo di custodire il creato, in quanto posto in una grande comunione di creature.



    Al libro, tradotto da Raluca Lazarovici Veres, è stata dedicata a Gaudeamus anche una tavola rotonda che visto la partecipazione della nota animalista italiana Sara Turetta, presidente dell’Associazione “Save the Dogs and Other Animals”, che lavora per diffondere una cultura dei diritti degli animali, e che da oltre 10 anni è impegnata in Romania in un ampio progetto di soccorso degli animali abbandonati, tra cani, cavalli e asinelli. La fondatrice e presidente di “Save the Dogs”, la prima attivista per i diritti degli animali insignita dal presidente della Repubblica italiana del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, come rinconoscimento dell’enorme lavoro pratico, culturale ed educativo svolto in Romania, firma del resto, la prefazione del libro “Uomini e animali”. La sua associazione vanta la costruzione del primo canile che rispetta tutti gli standard europei nel nostro Paese, “Impronte di gioia”, inaugurato nell’autunno del 2012 a Cernavoda (nel sud-est). Raluca Lazarovici Veres e Sara Turetta hanno parlato a RRI del libro “Uomini e animali”.


  • Fellini a Festival studentesco a Bucarest

    Fellini a Festival studentesco a Bucarest

    Dal 2 al 5 dicembre Bucarest ospita la XVII edizione del Festival Internazionale del Film Studentesco CineMAiubit, un gioco di parole che in romeno significa “Cinemamato”.



    Fondato nel 1996 dalla regista Elisabeta Bostan, è un festival esclusivamente studentesco, con tre categorie (finzione, documentario, animazione/ esperimento), in cui entrano in gara cortometraggi di studenti delle facoltà di cinema di tutto il mondo.



    Lungo il tempo, quasi tutti i grandi giovani cineasti romeni, attualmente conosciuti a livello internazionale, sono stati premiati a CineMAiubit: Cristian Mungiu, Călin Peter Netzer, Cătălin Mitulescu, Corneliu Porumboiu, Cristian Nemescu.



    Due anni fa’, il Gran Premio è stato vinto dalla pellicola “Il Respiro dellArco” con la regia di Enrico Maria Artale, che lo scorso anno ha fatto parte della giuria del Festival.



    Quest’anno tocca a Gianfranco Angelucci, co-sceneggiatore del film “Intervista” di Federico Fellini, presentato al Festival di Bucarest, il quale ha raccontato alcune impressioni a Radio Romania Internazionale.




  • Jurilovca, una delle destinazioni europee di eccellenza 2013

    Jurilovca, una delle destinazioni europee di eccellenza 2013

    Sono state 19 le destinazioni premiate, questo mese, a Bruxelles, nell’ambito delledizione 2013 del progetto EDEN – “Destinazioni Europee di Eccellenza” – dedicata al turismo accessibile. Istituito dalla Commissione Europea 6 anni fa, il riconoscimento EDEN premia le destinazioni emergenti che hanno contribuito con successo alla sostenibilità e all’apertura del turismo per tutti, incoraggiando altre destinazioni in tutta Europa a seguire l’esempio delle località premiate. Tra i principali criteri per l’assegnazione dei premi Eden 2013 sono: una destinazione accessibile a tutti (come infrastrutture e servizi), servizi di alta qualità forniti da personale qualificato, attività, mostre, attrazioni alle quali tutti possono partecipare, sistemi di prenotazione, siti web e altri servizi di informazione accessibili a tutti. Inoltre, le destinazioni dovevano soddisfare i criteri generali delle destinazioni EDEN, cioè dimostrare di essere “non tradizionali”, ossia mete turistiche europee uniche rimaste finora relativamente inesplorate, e di gestire la propria offerta turistica in modo tale da garantire la sostenibilità sociale, culturale e ambientale.



    Tra le 19 destinazioni vincitrici del logo EDEN all’edizione 2013 del concorso della Commissione Europea c’è anche una romena: il Comune di Jurilovca, della provincia di Tulcea, nel Delta del Danubio, nel sud-est della Romania, l’unico delta al mondo dichiarato “riserva della biosfera”. Jurilovca è stato premiato ed entra a far parte della virtuosa rete delle destinazioni europee di eccellenza con la seguente motivazione: “è sito in un paesaggio da fiaba vicino al Mar Nero e nel Delta del Danubio, una zona umida unica nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco per la sua biodiversità e i suoi paesaggi mozzafiato”. Il turismo accessibile si pone come obiettivo di mettere ogni persona con le sue esigenze al centro del sistema turistico e Jurilovca si è valsa il titolo di “destinazione europea di eccellenza” proprio per gli sforzi delle autorità locali di migliorare l’accessibilità per accogliere “visitatori di tutte le età dall’intera Europa”. Stando alla Commissione Europea, “il turismo accessibile destinato alle persone anziane e alle persone con bisogni speciali è uno dei settori turistici europei le cui risorse non sono sufficientemente valorizzate, e il suo sviluppo sostiene le pari opportunità e il miglioramento della qualità generale delle destinazioni turistiche”.



    Jurilovca è una destinazione ancora poco nota, di una bellezza selvaggia e con un’offerta turistica svariata. Lo rileva il comunicato dell’Ente Nazionale del Turismo della Romania, organizzatore a livello nazionale del concorso EDEN. Tra le attrattive di questa destinazione europea di eccellenza, il villaggio vacanze Gura Portitei — meta estiva molto ricercata, che ricade nella striscia di terra tra il Lago Golovita e il Mar Nero, parte della Riserva della Biosfera “Il Delta del Danubio”, poi la Fortezza Argamum e i percorsi acquatici sui laghi Razim-Sinoe. A 6 km da Jurilovca, sulle sponde del lago Razim, sorgono i ruderi pazialmente restaurati della fortezza greco-romana Argamum, risalente ai secoli VII-VI avanti Cristo. Ne sono ancora visibili un portone, il muro di difesa, strade e basiliche paleocristiane.



    Jurilovca offre inoltre un’immersione nelle tradizioni e usanze dei russi di antico rito ortodosso, i suoi fondatori all’inizio del 19esmo secolo. Del resto, il Delta del Danubio è sinonimo di multiculturalità, racchiudendo una grande concentrazione di etnie, tra russi di antico rito ortodosso, ucraini, turchi, tartari, bulgari, tedeschi, greci, armeni, macedoni, aromeni, italiani, e tanti altri, che conservano a tutt’oggi le loro tradizioni. Un piccolo villaggio all’inizio, Jurilovca diventò alla fine del secolo un importante centro ittico nel Delta del Danubio, rappresentando attualmente la maggiore comunità di pescatori del delta. L’unicità di questa comunità etnica è data, tra l’altro, dall’usanza di indossare sempre in chiesa il costume tradizionale e dalle case bianche dipinte di azzurro, con i tetti di giunco.



    “Nei pressi di Jurilovca si trova il primo insediamento sul territorio della Romania menzionato da una fonte antica, la fortezza greco-romana Argamum, risalente alla metà del settimo secolo avanti Cristo. La comunità di russi di antico rito ortodosso di Jurilovca, fondatori del villaggio, rappresenta un’attrattiva, per la sua cultura e le sue tradizioni. Jurilovca, sita tra le città di Tulcea e Costanza, è facilmente accessibile dall’aeroporto Mihail Kogalniceanu sito a 17 km e raggiungibile da Bucarest in autostrada in circa 3 ore. È un paesino deltaico tipico, di pescatori, e i suoi abitanti tradizionali, i russi di antico rito ortodosso sanno meglio di tutti preparare il pesce. Il piatto principe della cucina locale è la nostra minestra alla pescatora, seguita dal pesce con cipolla al forno e dal pesce in salamoia. Una tappa d’obbligo a Jurilovca sono i laghi Razim — Sinoe sui quali si possono fare passeggiate nelle imbarcazioni tradizionali dei pescatori, come la lotca, ma anche in canoa, cayak e imbarcazioni moderne e veloci, con cui si può raggiungere qualsiasi luogo nel delta. Non lasciatevi sfuggire neanche l’area protetta Capul Dolosman, l’isola di Bisericuta, Gura Portitei, la fortezza Eraclea o Enisala, l’unica fortezza medievale in Dobrugia, sita su un promontorio che offre un bel panorama sul Lago Razim e sul delta. Sull’Isola di Bisericuta, di solo due ettari, zona protetta, si conservano ancora le vestigia di una fortezza militare romana che assieme all’insediamento Capul Dolosman controllava, nell’antichita, l’accesso ad una delle bocche del Danubio”, ha raccontato a RRI, Paul Condrat, promotore della partecipazione del Comune Jurilovca al concorso europeo EDEN.



    Le altre destinazioni romene che si sono candidate alla rete di destinazioni europee di eccellenza del 2013 sono la località Gheorgheni, alle falde delle montagne, in provincia di Harghita, con l’inedito Lago Rosso, l’unico di sbarramento naturale in Romania, il Confine del Fronte Orientale con il percorso dei mausolei ai caduti romeni della Prima Guerra Mondiale, in provincia di Vrancea e Saru Dornei, zona ricca di riserve naturali, in provincia di Suceava. Le 4 destinazioni selezionate entreranno a far parte della rete EDEN nazionale ed europea, potranno avvalersi del titolo “destinazione europea di eccellenza 2013” e utilizzare il logo Eden ai fini promozionali. Le altre destinazioni romene vincitrici del logo EDEN dalla sua istituzione fino ad oggi sono state: all’edizione 2008, dedicata al “turismo e patrimonio intangibile locale”, la Vallata montana Horezu, nel sud della Romania, ricca di siti monastici, tradizioni popolari e artigianali; all’edizione 2009, quando Eden ha focalizzato la sua attenzione sul “turismo nelle aree protette”, il Parco Naturale dei Carpazi Occidentali; all’edizione 2010, che ha premiato le destinazioni che hanno costruito il loro modello di sviluppo turistico intorno all’acqua, la stazione termale Geoagiu Bai; nel 2011, la città di Alba Iulia, per la rigenerazione dei luoghi fisici appartenenti al patrimonio locale, e, nel 2012, la “Contrada di Buzau”, che ha ottenuto il riconoscimento di “destinazione europea di eccellenza per il turismo rurale”.


  • Destinazioni per tutte le stagioni alla Fiera del Turismo di Bucarest

    Destinazioni per tutte le stagioni alla Fiera del Turismo di Bucarest

    Si è tenuta dal 14 al 17 novembre, al centro fieristico Romexpo di Bucarest, la 30esima edizione della Fiera Internazionale del Turismo della Romania, che ha portato alla ribalta decine di destinazioni e centinaia di offerte di vacanze. Tra le destinazioni promosse e che offrono interessanti possibilità di vacanze in tutte le stagioni, la Provincia di Alba, in Transilvania, nel centro della Romania, e la Provincia di Suceava, nel nord-est. Fermiamoci per primo nella Provincia di Alba, nella zona delle Gole di Aiud, dove potete passare in qualsiasi periodo dell’anno un’indimenticabile vacanza in agriturismo. Florin Rusu, proprietario di un agriturismo locale, presente alla fiera di Bucarest, ci racconta quali sono le principali attrattive della zona.



    “Raccomanderei una sosta, inannzittutto alla Fortezza Alba Carolina, restaurata negli ultimi 4 anni, fiore all’occhiello della provincia, poi un giro per i villaggi dei Monti Trascaului, alla scoperta delle tradizioni locali. La nostra zona ospita per tutta la durata dell’anno vari festival, come quello della falciatura, delle focacce oppure quello medievale delle damigelle e dei cavalieri, con sfilate e rievocazioni di giostre medievali. Nei nostri agriturismi potete assaggiare prodotti tradizionali, come quelli tipici invernali a base di carne suina, tra insaccati, lardo e carne affumicata. La nostra provincia vanta anche tantissime attrattive paesaggistiche, come le Gole di Turda, di Aiud e del Monastero, che sono riserve naturali complesse, paesaggistiche, carsiche, botaniche e zoologiche. La rete agrituristica è molto sviluppata e una notte in una simile struttura ricettiva si aggira sui 100 lei, piccola colazione inclusa, pari a circa 22 euro”, ha precisato per RRI Florin Rusu.



    La principale attrattiva della Provincia di Alba, la Fortezza Alba Carolina, è unica nell’architettura militare dell’Europa Orientale. Si stende su settanta ettari, racchiusi in sette bastioni posti a stella e solide mura di difesa, lunghe 12 chilometri, elementi tipici dello stile Vauban, e fa parte del cosiddetto “Tragitto delle tre fortificazioni” che offre ai turisti la possibilità di fare un viaggio di due millenni a ritroso nel tempo, tra le vestigia di tre fortificazioni di tre epoche diverse. Si tratta di un castrum romano, di una fortezza medievale e della Fortezza Alba Carolina stessa, eretta sul posto su cui sorgevano le prime due costruzioni. Dal belvedere sulle mura si gode il panorama della città di Alba Iulia, capoluogo della provincia di Alba. Questa fortezza occupa un posto importantissimo nella storia del popolo romeno, perchè all’interno delle sue mura venne proclamata, il 1 dicembre del 1918, l’unione con la Romania della regione storica Transilvania, precedentemente sotto il dominio del Regno d’Ungheria.



    Dal centro della Romania, andiamo ora verso il nord-est, nel Parco Naturale Ceahlau, in cui sorge l’Athos della Moldavia, il “monte santo dei romeni”, com’è soprannominato il Ceahlau, perchè alle sue falde si trovano monasteri ortodossi emblematici per la Romania, come Agapia, Văratec, Neamţ, Secu, Sihăstria, Durău, Bistriţa, Pângaraţi e Tazlău. La Provincia di Neamt vanta oltre 15 monasteri e 25 eremi. Mihaela Marcoci, proprietaria di un agriturismo, con fattoria propria, nel Comune di Ceahlau, ci ha parlato delle possibilità di vacanze nella Provincia di Neamt.



    “Nella nostra zona, che vanta una natura ancora incontaminata, si può prendere una boccata di aria fresca e si possono ricaricare le batterie in qualsiasi stagione. Il Comune di Ceahlau è facilmente raggiungibile dal capoluogo Piatra Neamt in auto. Ogni anno, sono moltissimi gli ospiti dall’estero, che, d’estate, vengono persino in camper. Abbiamo montagne, laghi, monasteri e chiese, riserve naturali, tra cui il Parco Nazionale Ceahlau in cui potete vedere il capro nero, poi la riserva di bisonti di Vanatori Neamt, la riserva di Cheile Bicazului e di Cozla, ma anche stazioni termali come Baltatesti, Negulesti e Oglinzile, dove si trattano soprattutto malattie reumatismali e del sistema nervoso. Potete alloggiare in alberghi e agriturismi e fare gite sul Monte Ceahlau, giri di un giorno per i monasteri oppure in traghetto sul Lago Izvorul Muntelui. Se giungete nella zona, vi raccomando di assaggiare le specialità locali, tra cui la carne affumicata di pecora, lo sformato di agnello, l’arrosto di manzo con sugo di cipolla, gli involtini alla moldava, in foglia di verza, lo spezzattino alla moldava con carne suina e salsicce caserecce, la polenta con formaggio e burro di pecora, il nostro dolce tipico al formaggio “poale-n brâu” o “brânzoaica” e la torta di lamponi e more. Se giungete nel Comune di Ceahlau nel periodo delle feste invernali, potete vedere i tradizionali gruppi di auguratori che vanno di casa in casa a fare gli auguri di pace e prosperità per il nuovo anno e i giochi dell’orso e della capra, tipiche usanze invernali romene. Un notte in agriturismo varia tra 90 e 150 lei, piccola colazione inclusa, pari a 20-33 euro ”, ci ha raccontato Mihaela Marcoci.



    Sempre nella Provincia di Neamt potete visitare la Fortezza di Neamt, che faceva parte del sistema di fortificazioni della regione storica Moldavia, costruito alla fine del XIV-esimo secolo contro l’incombente pericolo ottomano. Se volete fare, invece, un’immersione nella cultura popolare, le soste ideali sono il Museo di arte popolare tradizionale “Nicolae Popa” e quello di Etnografia di Piatra Neamt. Questa città, circondata da montagne, ha anche una telegondola che collega in dieci minuti il centro città con il Monte Cozla, dove c’è una pista da sci e da dove potete scorgere anche il Monte Ceahlau. Se volete vedere qualcosa di speciale, andate nel Parco Naturale di Vanatori-Neamt, che ospita la riserva di bisonti europei “Dragos Voda”, una delle 4 esistenti in Romania, e dove i bisonti vivono in semilibertà. Da sempre presente nell’eraldica romena, il bisonte è simbolo della regione storica romena Moldavia.

  • “Napoli Fashion Day” a Bucarest

    “Napoli Fashion Day” a Bucarest

    Il 19 novembre, Bucarest ha ospitato il “Napoli Fashion Day”, dedicato alla promozione sul mercato romeno delle aziende del comparto moda napoletano. Levento, organizzato dalla Camera di Commercio di Napoli attraverso il suo Eurosportello, in collaborazione con l’ICE — l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – ha visto la partecipazione di 5 marchi simbolo del “made in Napoli”, tra cui la maison d’alta moda che realizzò gli abiti delle 10 finaliste di “Miss Italia” 2011. Il “Napoli Fashion Day” ha previsto una sfilata haut couture, di abbigliamento giorno, sera e grandi eventi, che ha illustrato le eccellenze della produzione artigiana napoletana, in tutte le sue componenti, dallabbigliamento alla calzatura passando per gli accessori moda. La sfilata è stata completata da incontri B2B tra operatori economici dei due Paesi, in vista di future collaborazioni, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale Gennaro Piccolo della Camera di Commercio di Napoli, che ha guidato la missione imprenditoriale.



    Presente tra il pubblico del “Napoli Fashion Day” a Bucarest, Corina Pop, che gestisce da 25 anni una nota rete di negozi di abbigliamento in Romania, ha ricordato che l’eccellenza italiana è molto apprezzata in Romania.



    “Mi è piaciuto moltissimo che le imprese napoletane abbiano presentato capi di abbigliamento per tutti i momenti del giorno, non solo per momenti speciali. Gli altri punti di forza mi sono sembrati il loro perfetto abbinamento con gli accessori, l’attenzione al dettaglio, i materiali di ottima qualità, che dicono tutto sulla professionalità di queste aziende. Dalla mia esperienza, vi posso dire che i consumatori romeni amano i prodotti italiani, tutti sappiamo che è in Italia che nascono le tendenze. Il consumatore attuale è sempre più esigente e attento alla provenienza dei prodotti e alla qualità, e il made in Italy è, da sempre, equivalente di qualità”, ha detto Corina Pop a Radio Romania Internazionale.


  • Mocanita, attrattiva turistica del 2013 in Romania

    Mocanita, attrattiva turistica del 2013 in Romania

    Vi invitiamo nel nord della Transilvania, in Maramures, sulla Valle del torrente Vaser, per un viaggio virtuale in “mocanita”, un trenino a scartamento ridotto che circola attraverso le montagne e che porta i turisti alla scoperta di un paesaggio unico per la sua bellezza. Designato “l’attrattiva turistica del 2013 in Romania” al concorso organizzato dall’Associazione “I villaggi più belli della Romania”, il trenino a vapore “mocanita” attrae ogni anno migliaia di turisti. La sua stazione è facilmente raggiungibile dalla città di Viseu de Sus per cui si può partire dall’aereoporto di Baia Mare, capoluogo del Maramures, in pullman e pulmini che assicurano il collegamento diretto. A Viseu, la stazione della mocanita si trova nel quartiere Ţipţăraie, dove furono portati, nel XVIIIesimo secolo, tedeschi della città Zipser – l’odierna Spis, in Slovacchia – per colonizzare la regione. Nell’ultimo secolo, la maggior parte dei loro successori emigrarono in Germania ed Austria, una parte dopo il 1945, e il resto, dopo il 1990. Alcuni tornarono a Viseu per mettere su piccoli affari, tra cui ristoranti e birrerie con specifico austriaco e tedesco. I tedeschi provenienti da Zipser furono i primi a costruire dighe sulla Valle del Vasser e a valorizzare il legno della zona, trasportando i tronchi di alberi su zattere lungo decine di chilometri fino a Viseu. Nel 1933, una ditta austriaca, che aveva ricevuto il diritto di sfruttare le risorse della zona, cominciò la costruzione di una ferrovia, conclusa tre anni più tardi. Il binario principale, lungo 54 km, collega Viseu a Comanu, lungo la valle del Vasser, che ricade in un’enorme zona ricca di boschi, incontaminata, quasi disabitata, parte del Parco Naturale “I monti del Maramures”.



    La ferrovia della mocanita è l’ultima ferrovia forestale su cui circola un trenino a vapore in Europa. I vagoni passeggeri e i vagoni per il trasporto del legno sono trainati da una locomotiva a vapore risalente agli anni ‘50. Seguendo il corso del torrente Vasser, il trenino passa vicino ai villaggi, si addentra nei boschi e attraversa gole e montagne tramite una serie di tunnel. Il viaggio in mocanita sulla valle del Vasser si aggira sui 50 lei, pari a circa 11 euro.



    “Ogni due anni, organizziamo questo concorso per promuovere le attrattive turistiche della Romania. La destinazione vincitrice del 2013, la mocanita della Valle del Vasser, è stata seguita in classifica da quella di Moldovita, nella vicina Bucovina. Quindi, un trionfo delle mocanita. Ma, sono state in tutto 51 le attrattive di 14 province romene partecipanti, tra cui Sibiu, Maramures, Suceava. Sugli altri posti si sono collocate attrattive come la Chiesa rupestre di Sinca Veche, la Riserva di bisonti europei di Vama Buzaului, il canyon “Sette scale”, uno dei più belli della Romania, poi, nella Provincia di Suceava, il Museo delle Uova Dipinte, la Grotta Polovragi in Provincia di Gorj, come anche i percorsi tematici, tra cui quello dedicato ai formaggi della Provincia di Sibiu, e tanti altri”, ha raccontato a RRI il presidente dell’Associazione “I villaggi più belli della Romania”, Nicolae Marghiol.



    Mocanita è molto ricercata d’estate, ma anche d’inverno. Riesce a portare i turisti in luoghi inediti come la Cascata dei Cavalli, una delle più belle in Romania, vicino alla stazione turistica Borsa. Questa cascata a tre livelli, la più alta in Romania, con un tratto di caduta dell’acqua di circa 100 metri, si trova a 1.300 metri, nel nord-est dei Monti Rodna. È raggiungibile da Borsa sia a piedi, che in seggiovia. Altre soste imperdibili a Borsa sono il Lago Iezer, le riserve naturali e, d’inverno, le piste da sci. Secondo la leggenda, in tempi immemoriali, una mandria di cavalli, tra i più belli della zona, per sfuggire agli invasori, si buttò nel burrone e le lacrime degli abitanti, tristi per la morte dei cavalli, avrebbero formato questa cascata. Le Ferrovie di Viseu de Sus hanno da anni un programma turistico chiamato “In mocanità sulla neve” che offre viaggi tra il 25 dicembre e il primo gennaio. Il trenino circola anche alla vigilia di Capodanno, quando i turisti sono accolti alla stazione con vino bollito e musica folcloristica, e con il cenone di Capodanno, champagne e falò alla destinazione.



    L’Associazione “I villaggi più belli della Romania”, nata con la missione di rivitalizzare i paesini e comuni fuori dai principali circuiti turistici che rischiano di essere dimenticati, ha realizzato anche una “Guida ai più bei villaggi romeni”, lanciata nel 2012. La guida accompagna il visitatore alla scoperta dell’unicità del turismo rurale romeno a livello naturalistico, culturale ed enogastronomico e raccoglie paesini di tutte le regioni romene, di spiccato interesse architettonico, storico e artistico. Sono 61 i villaggi presentati nella guida, ma gli autori ambiscono a includerci ben 200.



    “L’Associazione “I più bei villaggi della Romania” ha lanciato, quest’estate, con il sostegno del Ministero del Turismo, la seconda edizione del Calendario delle Feste Rurali Romene, che illustra le più belle e antiche tradizioni popolari. Il 23 novembre, presso il Museo del Villaggio di Bucarest, organizzeremo la Giornata Dolce della Romania, dove saranno promosse le confetture romene, il miele, i dolci tipici. Tra il 26 novembre e il 1 dicembre, organizzeremo, a Bucarest, la Settimana romena, con giornate dedicate alla cultura romena, ai prodotti gastronomici tipici, al turismo, alla musica romena, ai vini romeni e alla Festa Nazionale della Romania, celebrata il 1 dicembre. Stiamo lavorando anche all’aggiornamento della nostra Guida ai più bei villaggi romeni cui aggiungeremo altri 10 paesini. La guida aggioranta sarà lanciata proprio nell’ambito della Settimana romena, il 26 novembre, al Museo del Villaggio Romeno di Bucarest. Poi, a dicembre, i turisti sono attesi all’evento turistico-culturale Natale e feste rurali romene, nei villaggi di Carlibaba e Luncavita, per un’immersione nell’atmosfera delle feste e dei preparativi che i romeni fanno per Natale e Capodanno”, ha raccontato a RRI, il presidente dell’Associazione “I villaggi più belli della Romania”.

  • Alla scoperta di Tarnava Mare in bici

    Alla scoperta di Tarnava Mare in bici

    “Alla scoperta di Tarnava Mare in bici”. È così che si chiama il più recente progetto della fondazione “Adept Transilvania”, nata nel 2004, con la missione di salvaguardare la biodiversità in otto comuni a sud di Sighisoara, città nel centro della Romania, sita sul fiume Tarnava Mare, in Transilvania. Nel frattempo, la fondazione ha esteso i suoi settori d’intervento, puntando anche sul turismo e sullo sviluppo rurale, sulla promozione dei prodotti e dell’artigianato locali. L’area Tarnava Mare-Sighisoara-Viscri, che ricade nei paesini sassoni, oltre ad essere un mosaico di habitat di elevato interesse naturalistico, è ricca di attrattive turistiche, tra antichi villaggi e chiese fortificate. Nelle masserie contadine della zona i turisti possono partcipare alla vita rurale autentica con le sue attività tradizionali, come la preparazione del formaggio e delle confetture, la cottura del pane casereccio e la produzione del carbone di legna nelle carbonaie. L’area Sighisoara – Tarnava Mare è stata proposta e accettata per l’inclusione nell’area protetta “Natura 2000”, una garanzia che si tratta di una zona pulita e ricca di biodiversità.



    Gli antichi villaggi sassoni della Transilvania, che conservano ancora l’architettura tipica, furono costruiti intorno a chiese fortificate risalenti al Medio Evo, dopo la colonizzazione della regione nel XIIesimo secolo dai sassoni che costruirono, del resto, le sue principali città medievali. Le chiese fortificate sassoni della Transilvania sono uno dei siti inclusi nella lista del patrimonio culturale mondiale dell’Unesco. La fondazione “Adept Transilvania” è stata fondata dal romeno Cristi Gherghiceanu assieme ai britannici Nat Page e Jim Turnbull. Nat Page visitò per la prima volta i villaggi sassoni della Transilvania nel 1992-1994, quando lavorava all’Ambasciata della Gran Bretagna a Bucarest e fu toccato da questi antichi villaggi e dal paesaggio. Dopo aver lasciato il Servizio Diplomatico Britannico diventò farmer e cominciò a lavorare con un’ong che si occupava proprio della salvaguardia dell’architettura dei villaggi sassoni della Transilvania. Decise ulteriormente di avviare un programma che si concentrasse sullo studio e la conservazione delle ricchezze naturalistiche locali, tra cui boschi e pascoli che coprono circa il 60% della superficie e ospitano numerose specie di fiori e una grande varietà di insetti e uccelli, un vero paradiso della biodiversità, che uno dei collaboratori della fondazione Adept, il botanista britannico John Akeroyd definiva “uno degli ultimi tesori d’Europa”. Nel 2002, quando fece l’inventario delle specie floreali nel paesino sassone Viscri, a sud di Sighisoara, Akeroyd scoprì che ce n’erano 12 in più che su una collina della Polonia che deteneva il primato in Europa. Tre delle piante che crescono nella zona di Viscri si trovano sulla lista rossa delle specie tutelate.



    “Mia madre è sassone, nata a Viscri. È un posto speciale nel mio cuore, dove posso ammirare sempre una flora e fauna uniche. Se i turisti vogliono fare un’immersione nella vita rurale autentica devono venire in questa parte della Transilvania. Ci sono chiese fortificate, patrimonio Unesco, a Biertan, Sighisoara, Viscri, Saschiz e tutte hanno il loro fascino e la loro storia”, ha raccontato a RRI il direttore della fondazione, Cristi Gherghiceanu.



    Il fiore all’occhiello delle chiese sassoni fortificate della zona è la chiesa di Viscri, risalente al 1225, molto semplice, ma pittoresca, nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Questa chiesa ospita una cosiddetta “camera del lardo”, di tradizione sassone, utilizzata dagli abitanti fino agli anni ’90, perchè le temperature basse e costanti assicuravano d’estate un’ottima conservazione del lardo. La sua torre è un ottimo belvedere sul villaggio, le colline e i boschi circondanti. Una sosta imperdibile a Viscri è il Museo di Etnografia, allestito nella chiesa, e che illustra l’organizzazione delle comunità sassoni e custodisce bauli delle corporazioni degli artigiani, attrezzi, pezzi di arredo e costumi tradizionali. E se volete portarvi a casa un bel ricordino, ci sono i negozietti di artigianato locale con bambole di feltro e lavori a maglia.



    Per far conoscere meglio i paesini e le chiese sassoni ai turisti, Adept Transilvania ha avviato la costruzione di un percorso cicloturistico che attraversi la zona Viscri –Sighisoara. È una proposta di scoprire, pedalando, incantevoli villaggi, attrattive naturali e prodotti di qualità del territorio.



    “Il progetto di cicloturismo, che si rivolge ai turisti responsabili, è stato avviato nel 2011, con fondi norvegesi. Il nostro collega Cornel Stanciu, un appassionato dello sport, ha avuto l’idea della costruzione di un percorso cicloturistico pilota tra i villaggi sassoni Crit e Mesendorf, che ha riscosso un grande successo. Sono stati oltre 3000 i cicloturisti l’hanno percorso e che ne hanno approfittato per passare il loro soggiorno negli agritursmi locali e per scoprire anche i prodotti locali. Perciò abbiamo pensato di estendere il percorso con l’aiuto dei fondi svizzeri e della fondazione European Outdoor Conservation. Infatti, il nostro progetto Alla scoperta di Tarnava Mare in bici è stato uno di quelli vincenti del concorso dei cosiddetti progetti verdi europei di questa fondazione britannica, dello scorso marzo, rivolto alle ong di conservazione ambientale. Attualmente questo percorso cicloturistico conta 8 km e speriamo di arrivare ad ottobre 2014 a 103, che colleghino tutti i paesini della zona Sighisoara-Viscri. Questo percorso cicloturistico è praticabile sia d’autunno, che di primavera e d’estate, in quanto lastricato. Il primo tratto Bunesti-Crit è già in uso da un mese e adesso si lavora a quello tra Mesendorf e Viscri e si continuerà con Crit – Sighisoara. Vi aspettiamo, quindi, per un giro in bici per ammirare i paesaggi e la biodiversità locale e assaggiare i nostri prodotti”, ci ha invitati il direttore di ADEPT Transilvania.



    La Fondazione Adept Transilvania ha attuato anche altri progetti a beneficio delle comunità locali, tra cui un Centro d’Informazione Turistica e mercati per i prodotti tipici. È impegnata, inoltre, a rinvigorire l’artigianato locale, più precisamente la ceramica tipica del paesino sassone Saschiz.



    “Speriamo, quest’anno, di avviare un progetto di rivitalizzazione della ceramica di Saschiz contraddistinta dal tipico sfondo blu. Due studenti della zona partecipano in Gran Bretagna ad un corso di lavorazione della ceramica e lavoreranno in un laboratorio di ceramica tradizionale che dovrebbe cominciare la produzione la prossima estate in un un edificio messo a disposizione dal Comune di Saschiz. Nel frattempo, la ceramica di Saschiz si possono ammirare presso i musei di Sighisoara e Sibiu”, ha precisato il direttore della Fondazione ADEPT.



    Tra le eccellenze locali che la fondazione si è impegnata a riportare alla ribalta anche quelle gastronomiche.



    “La Fondazione Adept promuove anche i prodotti gastronomici tipici, soprattutto frutta e verdura. Proponiamo agli agriturismi e ai ristoranti della zona di adoperare in cucina il più possibile prodotti locali. Molti turisti sono interessati agli ingredienti che si usano nella cucina locale, preferendo ovviamente i prodotti caserecci. In Transilvania che è stato creato il primo Presidio Slow Food romeno, il Presidio “Confetture dei villaggi sassoni”. È successo nel 2006, quando abbiamo partecipato per la prima volta al Salone del Gusto della Fondazione Slow Food Internazionale in Italia. Tra i prodotti portabandiera della zona Sighisoara-Tarnava Mare, la carne affumicata di capretto, prosciutto di mangalica, razza suina con la carne caratterizzata da un alto contenuto di grasso, ma con un basso livello in colesterolo, i nostri formaggi, la cipolla rossa coltivata nei dintorni di Sighisoara, i tartufi dei nostri boschi, nonchè la frutta locale e le confetture di rabarbaro, rosa canina, mirabelle, visciole, more, lamponi, fragole di bosco, mirtilli, mele e cannella, petali di rosa e noci verdi. Poi, va ricordato il paesino Mălâncrav, nei pressi di Viscri, che vanta un grande frutteto con specie di meli molto antichi, dove viene prodotto un saporitissimo succo di mele biologico.”, ha raccontato a RRI Cristi Gherghiceanu.





  • Conferenza europea sulla minoranza storica italiana in Romania

    Conferenza europea sulla minoranza storica italiana in Romania

    Il 5 novembre, il Palazzo del Parlamento di Bucarest ha ospitato la conferenza europea “Le minoranze nazionali nella strategia europea — studio di caso: gli italiani in Romania”, organizzata dall’Associazione degli Italiani in Romania – RO.AS.IT. – in partenariato con il Dipartimento per le Relazioni Interetniche presso il Governo romeno e l’Istituto dei Democratici Europei, e finanziata dal Parlamento Europeo. La conferenza, con ospiti dal Paese e dall’estero, s’iscrive nella strategia RO.AS.IT. di preservazione e promozione dell’identità degli etnici italiani in Romania. Questa importante minoranza etnica nel nostro Paese conta, stando al più recente censimento, del 2011, 2.203 membri. RO.AS.IT., nata nel 1993 a Suceava, si è posta come obiettivi la ricostruzione del percorso storico della comunità italiana in Romania e la conservazione dei suoi usi e costumi, nonchè la promozione della lingua, della cultura, della storia e della civiltà italiana nel territorio romeno. Attivissima in campo culturale, RO. AS. IT. ha organizzato numerosi eventi di rilevanza nazionale e internazionale, con l’appoggio del Dipartimento per le Relazioni Interetniche e di altre istituzioni. Nel 2004, ha ottenuto un importante riconoscimento elettorale, il suo presidente diventando deputato nel Parlamento romeno, in rappresentanza ufficiale della minoranza etnica italiana.



    La conferenza di Bucarest è stata un’occasione di riflessione sull’immigrazione italiana nel nostro Paese, di fine Ottocento e inizio Novecento, che ha recato un importante contributo alla storia della Romania interbellica e non solo, ma anche sui progetti della RO.AS.IT.



    “Quest’anno, celebriamo non solo il ventennale di RO.AS.IT., ma anche del Consiglio romeno per le Minoranze Nazionali. L’Italia ci ha sempre sostenuti, come lo dimostra anche la presenza a questa conferenza dei deputati ed eurodeputati italiani. Con questo evento vogliamo mettere in evidenza la forte presenza italiana nel nostro Paese, non solo degli etnici italiani, ma anche degli imprenditori italiani. La lingua, come sappiamo, è importantissima per la preservazione dell’identità delle realtà minoritarie. Uno dei successi della nostra associazione è stato appunto la reintroduzione dell’insegnamento in italiano nelle scuole romene, dopo sessant’anni di interruzione, al Liceo “Dante Alighieri” di Bucarest, essendo creata, nel 2007, la prima classe con lingua d’insegnamento italianaha dichiarato a RRI il presidente della RO.AS.IT, Mircea Grosaru.



    Attualmente, in Romania l’italiano si studia dalla scuola elementare all’università. Sono cinque i licei bilingui — “Dante Alighieri” e “Ion Neculce” a Bucarest, “Transilvania” a Deva, capoluogo della provincia di Hunedoara, e “George Baritiu” a Cluj-Napoca, capoluogo della provincia di Cluj. L’italiano è studiato nei principali centri universitari di Bucarest, Costanza, Iasi, Cluj-Napoca, Timisoara. Il Dipartimento d’Italiano dellUniversità di Bucarest, che, nel 2009, ha celebrato il suo centesimo, ha, da quest’anno, una novità: 4 posti pagati dallo stato romeno riservati agli studenti etnici italiani, come ha dichiarato a RRI la professoressa Roxana Utale, prodecano della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere.



    Dal canto suo, Varujan Pambuccian, capogruppo delle Minoranze Nazionali nel Parlamento di Bucarest, ha precisato alla conferenza di Bucarest: “C’è una forte disomogeneità nel trattamento delle minoranze nei Paesi europei. Ci sono Paesi in cui le minoranze non sono riconosciute e Paesi che hanno meccanismi di tutela e anche di sviluppo della loro identità, come la Romania. Se parliamo del modello romeno, va ricordato che l’attenzione allo sviluppo dell’identità delle minoranze nazionali è apparsa in Romania dopo la prima Guerra Mondiale, concretizzandosi con una dichiarazione molto avanzata per quei tempi, la Proclamazione di Alba Iulia, in cui il neo creato stato romeno si costituiva come uno stato con una popolazione maggioritaria, e con minoranze riconosciute, con il diritto di preservare e sviluppare la propria identità. Nella Romania odierna, le minoranze godono del diritto di associazione, e le organizzazioni risultate dall’associazione che hanno come obiettivo lo sviluppo dell’identità etnica hanno il diritto di avere anche rappresentanti nel Parlamento. Alle elezioni sono esentate dalla soglia di sbarramento, un diritto stipulato nella Costituzione. I loro programmi di sviluppo dell’identità etnica sono finanziati dal bilancio di stato. Oltre alla componente parlamentare, c’è anche quella governativa, rappresentata dal Dipartimento per le Relazioni Interetniche, che si occupa di progetti e programmi per le minoranze, accanto ad un’apposita agenzia nazionale per la minoranza rrom. Le minoranze nazionali hanno rappresentanti anche a livello provinciale, soprattutto nelle questioni di istruzione e cultura. Questo il tessuto istituzionale che permette alle minoranze di sviluppare programmi educativi, culturali, e di mantenere e sviluppare la propria identità”, ha spiegato Varujan Pambuccian.



    Secondo l’onorevole Franco Bruno, di Alleanza per l’Italia, uno degli ospiti italiani della conferenza “Le minoranze nazionali nella strategia europea — studio di caso: gli italiani in Romania”, il caso della minoranza storica italiana in Romania, che è stata in grado di mantenere le proprie tradizioni, la propria fede religiosa e la propria lingua, pur continuando a sentirsi sempre appartenente alla terra di Romania, è un buon esempio per tutta l’Europa. Gli ospiti della conferenza di Bucarest hanno avuto l’occasione di sentire anche un videomessaggio da parte del presidente di Alleanza per l’Italia e copresidente del Partito Democratico Europeo, Francesco Rutelli.



    Gabriela Tarabega, caporedattrice della rivista della RO.AS.IT “Siamo di nuovo insieme”, ha parlato, tra l’altro, a RRI, del volume firmato assieme alla vicepresidente dell’Asocciazione degli italiani di Romania Ro.As.It, Ioana Grosaru, “Gli italiani in Romania. Una storia in immagini”.



    “RO. AS. IT è nata con la missione di ricostituire le comunità di italiani disperse dopo la Seconda Guerra Mondiale e di ridare loro l’identità quasi persa durante il periodo comunista. Le sue iniziative hanno puntato sulla lingua come il più importante fattore identitario e sul riportare all’attenzione pubblica le realizzazioni degli etnici italiani, che hanno dato alla Romania grandi personalità nel campo della cultura, dell’arte, dell’architettura e della scienza. Assieme alla vicepresidente della RO.AS.IT, Ioana Grosaru, ho raccolto per 5 anni foto e documenti sugli etnici italiani in Romania, discendenti dei primi italiani arrivati verso la seconda metà dell’Ottocento e ai primi del Novecento. È un libro-album sulle famiglie più rappresentative delle ex comunità italiane di ogni provincia. RO.AS.IT. vanta una rivista bilingue, un giornale e un sito internet, che sono degli strumenti di promozione della nostra etnia, con cui presentiamo le novità nelle comunità di italiani ancora esistenti in Romania e i loro progetti. Prima della prima Guerra Mondiale, ogni comunità italiana in Romania aveva un suo centro culturale e una sua scuola. RO.AS.IT, milita da tempo per la reintroduzione delle classi con lingua d’insegnamento italiana, come già successo presso il Liceo Dante Alighieri” di Bucarest. Un altro passo in avanti verso la rinascita dell’insegnamento in italiano è il via libera del Ministero dell’Istruzione romeno alla creazione nel Comune di Greci, in Provincia di Tulcea, dove esiste una comunità italiana stabile, di una scuola con insegnamento in italiano”, ha raccontato a RRI, Gabriela Tarabega.


  • Italiani in giro per la Romania

    Italiani in giro per la Romania

    Quest’autunno, è giunto in Romania un gruppo di turisti dalla Provincia di Nuoro, che, ogni anno, fa giri turistici per vari Paesi dell’Europa. Città della Transilvania, come Sighisoara e Brasov, i famosi monasteri ortodossi ad affreschi esterni della Bucovina, nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ma anche i paesini romeni si sono annoverati tra le tappe del soggiorno in Romania dei nostri ospiti sardi. Alla fine del viaggio, le signore Giacomina Muru e Pina Fancello hanno raccontato le impressioni a Radio Romania Internazionale.


  • La marmellata di Topoloveni, promossa con fondi UE

    La marmellata di Topoloveni, promossa con fondi UE

    Al 100% naturale, senza zuccheri aggiunti e senza additivi. È il biglietto da visita della marmellata di prugne di Topoloveni, l’unico prodotto tipico romeno in possesso della certificazione europea “Indicazione Geografica Protetta”, preparata secondo una ricetta più vecchia di 100 anni, tramandata di generazione in generazione. Sin dai tempi più remoti, nella zona Topoloveni, nella provincia di Arges, nel centro-sud della Romania, ricca di frutteti di prugne, in ogni masseria veniva preparata con metodi tradizionali la marmellata di prugne. Fu a Topoloveni che venne aperta la prima fabbrica di marmellate in Romania, nel 1914, acquistata nel 2001 dalla società commerciale che produce attualmente la marmellata di prugne di Topoloveni, riconosciuta come “prodotto tradizionale romeno”. La strada dove si trova la fabbrica è intitolata al primo industriale romeno del settore alimentare, l’ingegner Maximilian Popovici, che introdusse nell’industria i primi impianti di cottura per confetture e marmellate a doppie pareti ispirati ai metodi adoperati dalle massaie.



    L’attuale metodo di produzione, che rende questa marmellata unica, riprende quello adoperato all’inizio del XX-esimo secolo. È sempre in impianti a doppie pareti, attraverso le quali circola vapore a temperatura controllata, che viene attualmente cotta la frutta per marmellata e le confetture presso la fabbrica di Topoloveni. Grazie a questo processo di produzione vengono salvaguardate le qualità della frutta quasi integralmente e si ottiene una marmellata identica come qualità a quella fatta in casa. Un chilo di marmellata si ottiene da 4-5 chili di diverse varietà di prugne fresche d’autunno. Ogni anno, a Topoloveni vengono prodotte oltre 200 tonnellate di marmellata di prugne.



    Numerosi i riconoscimenti ottenuti dalla Marmellata di prugne di Topoloveni in Romania e all’estero, tra cui spiccano la “Stella doro” vinta per le sue qualità organolettiche e nutrizionali alle edizioni 2010 e 2011 del Superior Taste Award (il Premio del Gusto Superiore) e le due “Stelle doro” vinte alledizione 2013. Il Premio del Gusto Superiore è assegnato dall’Istituto Internazionale del Gusto e della Qualità di Bruxelles, la principale organizzazione indipendente di Chef e Sommelier, che valuta, onora e promuove cibi e bevande di gusto superiore di tutto il mondo.



    “Nel 2009, in seguito alla visita del Principe Radu di Romania presso la nostra fabbrica, siamo diventati fornitori della Real Casa di Romania. Poi abbiamo man mano reso noto il nostro prodotto in Europa. La nostra marmellata è l’unico prodotto romeno ad aver ricevuto il Premio del Gusto Superiore da parte dell’Istituto Internazionale del Gusto e della Qualità, ed è un onore perchè il prodotto è stato gustato alla cieca, cioè senza essere conosciuto, ed è stato apprezzato da 60 chef riconosciuti da guide gastronomiche di reputazione mondiale, come la Michelin. Nel 2011 abbiamo ottenuto dall’Ue l’Indicazione Geografica Protetta che speriamo farà da apristrada per tutti gli altri prodotti tradizionali romeni”, racconta Bibiana Stanciulov, direttrice generale della fabbrica di marmellata e confetture di Topoloveni e proprietaria del marchio.



    Grazie alle sue qualità, la marmellata di prugne di Topoloveni è stata inoltre inserita nella lista di alimenti che possono essere richiesti da qualsiasi truppa Nato del mondo.



    La marmellata di prugne di Topoloveni, che ricorda il gusto e il sapore dei prodotti fatti in casa è un vero toccasana per l’organismo. È tra i pochi prodotti riconosciuti nell’Ue come funzionali, ossia come prodotti che apportano non solo benefici alimentari, ma anche vantaggi supplementari.



    “È un prodotto unico al mondo, rappresentativo per la cultura gastronomica romena. Lo dobbiamo, tra l’altro, anche all’ingegno dell’ingegner Maximilian Popovici che s’ispirò negli impianti introdotti nell’industria alimentare al metodo di cottura usato dalle massaie locali, che facevano cuocere la marmellata in vasi e forni di argilla fino a quando acquistava la densità desiderata. Noi abbiamo acquistato dallo stato la fabbrica di Topoloveni e la licenza del prodotto nel 2000 ed è dal 2009 che produciamo la marmellata sotto il marchio “marmellata di Topoloveni”, protetto a livello nazionale, perchè fino al 2008 qui veniva prodotta solo la materia prima che poi veniva esportata in Germania e Austria. Questa marmellata ha tre pregi importanti. È un prodotto senza zuccheri aggiunti, contiene una quantità di antiossidanti di molto superiore a quella contenuta dai broccoli e dai mirtilli, è ricco di fibre alimentari naturali. È un dolce sano che può essere consumato da tutti, a partire dai sei mesi di età, persino dalle persone che soffrono di diabete, e riduce il colesterolo. È inoltre raccomandato dall’Istituto romeno di Ricerche Alimentari alle persone che stanno a dieta”, ha precisato la direttrice generale della fabbrica di marmellata e confetture di Topoloveni.



    Lo scorso aprile, la Commissione Europea ha approvato 22 programmi di promozione dei prodotti agricoli nell’Ue e nei Paesi terzi, la maggior parte di durata triennale. Tra questi programmi, anche quello proposto dal produttore della marmellata di prugne di Topoloveni, assieme ad un consorzio di produttori greci di formaggi e olive, destinato alla promozione dei prodotti nazionali tipici in Svizzera, Norvegia e nella Federazione Russa. Alla fabbrica di Topoloveni spetta per la campagna di promozione quasi un milione di euro. “I prodotti agricoli dell’Ue sono unici per qualità e diversita”, dichiarava in questo contesto Dacian Ciolos, il commissario Ue all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale. “In un mercato globale aperto, produrre semplicemente cibo e bevande eccellenti non basta. Dobbiamo aumentare i nostri sforzi per illustrare ai consumatori gli standard e la qualità di quello che l’agricoltura europea porta in tavola. I programmi Ue di questo tipo possono veramente aiutare i nostri produttori in un mondo sempre più competitivo”, sottolineava il commissario.



    Siccome quest’anno la marmellata di prugne di Topoloveni ha ottenuto anche il certificato di prodotto biologico, da novembre, quando partirà la campagna di promozione della marmellata di prugne di Topoloveni finanziata con fondi europei, essa sarà presentata nelle grandi catene di negozi bio sul mercato svizzero.



    “La campagna di promozione partirà con la Svizzera. La scorsa settimana, abbiamo accolto presso la nostra fabbrica di Topoloveni l’ambasciatore della Confederazione Elvetica, Jean Hubert Lebet, il quale si è innamorato della nostra marmellata e ci ha offerto il suo appoggio. La prima fiera cui sarà presentato il nostro prodotto tradizionale si terrà a Basilea a fine novembre. Seguirà la promozione nei negozi attraverso degustazioni. E dopo la Norvegia e la Federazione Russa, intendiamo portare il nostro prodotto anche in Dubai e America”, spiega Bibiana Stanciulov.



    Oltre alla marmellata di prugne, la Fabbrica di Topoloveni propone una vasta gamma di varietà di confetture, dolcificate con succo di mele biologiche, tra cui quelle di rapa tedesca, fragole, amarene, mirtilli, ribes, noci verdi o fiori di acacia, ma anche una prelibatissima caponata e una passata di pomodoro al 100% naturali.



  • La Romania vista dai turisti italiani

    La Romania vista dai turisti italiani

    Nuovi turisti italiani ospiti ai microfoni di RRI, questa volta dalla Sardegna. Un gruppo di turisti della Provincia di Nuoro, guidato da don Salvatore Fancello, parrocco di Cala Gonone, è giunto in Romania qualche giorno fa per un piccolo giro turistico per il nord-est e il centro del Paese. Le tappe più importanti sono state i monasteri ad affreschi esterni della Bucovina, le città di Brasov, Sibiu e Sighisoara, ricche di vestigia del passato e con bellissimi centri storici, ma anche le spettacolari Gole del fiume Bicaz, che uniscono la Moldavia alla Transilvania.


  • Verso gemellaggio Delta del Danubio – Delta del Po

    Verso gemellaggio Delta del Danubio – Delta del Po

    Migliaia di chilometri li separano, ma nonostante questo sono due territori accomunati da simili caratteristiche paesaggistiche e ricchezze naturalistiche, e, al contempo, diversi tra di loro. Si tratta del Delta del Danubio, nel sud-est della Romania, attraverso il quale il Danubio sfocia nel Mar Nero, dopo aver attraversato 10 paesi europei, e il Delta del Po. Queste due realtà deltaiche sono al centro del progetto “Vite parallelle tra due fiumi e due delta” avviato, nel 2012, dall’Associazione romena “Folkloriamo Martisor” di Rovigo, in collaborazione con l’Ente Parco Delta del Po e la Riserva della Biosfera Delta del Danubio, con il patrocinio del Comune di Rovigo.



    Il Delta del Danubio, una delle più estese zone umide del mondo, vanta la più complessa biodiversità in Europa, riconosciuta con il suo inserimento dall’Unesco nella lista dei siti patrimonio dell’umanità e nella rete internazionale delle “Riserve della Biosfera”. Ospita circa 2000 specie di flora, molte endemiche, e circa 3.500 specie di fauna, di cui 331 di uccelli, tra cui 9 protette.



    Tra Rovigo e Tulcea, soprannominata “la città alle porte del delta”, il migliore punto di partenza per una vacanza all’insegna dell’avventura nel Delta del Danubio, c’è un lungo legame di amicizia, nato nel 2001. Questa amicizia ambisce a consolidarsi attraverso un gemellaggio tra i delta dei due Paesi che darebbe luogo ad uno scambio di esperienze e prodotti. Ideatrice dell’iniziativa è la presidente dell’Associazione “Folkloriamo Martisor”, la romena Nicoleta Tacu, che, da vent’anni, da quando vive in Italia, è impegnata nella promozione della cultura, delle tradizioni e del turismo romeno nella Penisola. Nicoleta Tacu, sin da piccola appassionatissima del folclore e delle danze popolari romene, ha raccontato a RRI i suoi progetti.