Author: Eugen Coroianu

  • Linee elettriche sicure per l’avifauna in Dobrugia

    Linee elettriche sicure per l’avifauna in Dobrugia

    La mortalità per folgorazione degli uccelli è un grave problema di conservazione, che colpisce in particolare i rapaci. Le linee elettriche a media tensione non isolate, che spesso vengono utilizzate da questi uccelli come luogo di sosta durante la caccia o il riposo, rappresentano uno dei rischi maggiori per queste specie. La Società Ornitologica Romena ha montato 1.000 guaine isolanti elettriche su pali di media tensione, situati nei territori di nidificazione del Falco del Danubio (Falco cherrug – lat.)

    Ciprian Fântână è responsabile della conservazione presso la Società Ornitologica Romena e coordinatore dell’attività in Romania per il progetto internazionale “LIFE for Falcons”, svolto in Bulgaria e Romania. “È un progetto iniziato nel 2021. Proseguirà fino al 2026 e mira a preservare la popolazione del falco del Danubio nel sud della Romania e in Bulgaria. Il falco del Danubio è una specie di falco in via di estinzione, tipica delle terre steppiche, che in Romania incontriamo in due popolazioni distinte. Abbiamo la popolazione pontica della Dobrugia e la popolazione pannonica, nella Pianura occidentale, continuazione della popolazione in Ungheria. La popolazione con cui lavoriamo, quella pontica, fa parte di una popolazione che comprende anche la Moldavia meridionale, l’Ucraina e si estende fino alla Russia meridionale. In Romania le due popolazioni hanno dinamiche diverse. La popolazione pannonica, nell’ovest del paese, sembra stare bene perché ha beneficiato di diversi programmi di conservazione, e la popolazione pontica ha una tendenza completamente diversa. È in declino. Abbiamo solo sette, nove coppie di falchi nella popolazione pontica e per questo motivo in questo progetto ci occupiamo solo della popolazione pontica.”

    Fino all’effettiva realizzazione del progetto è stato effettuato uno studio i cui risultati sono essenziali per la conservazione della biodiversità. I risultati sono la base per lo sviluppo di misure di protezione efficaci, volte a ridurre i rischi sulla popolazione del falco del Danubio in Romania, una specie dichiarata a rischio di estinzione e inclusa nella Lista Rossa, sia in Romania che in Bulgaria. Da Ciprian Fântână, responsabile della conservazione, abbiamo appreso che la zona centrale della Dobrugia è stata identificata come la regione con il maggior numero di vittime, e che i pali elettrici qui sono stati designati come prioritari per l’isolamento nell’ambito del progetto internazionale “LIFE for Falcons”, attuato in Romania dalla Società Ornitologica Romena. “Lo studio ha preso di mira i territori conosciuti dei falchi del Danubio della popolazione pontica, cioè entro un raggio di 10 chilometri attorno al nido, abbiamo studiato ogni linea elettrica per vedere il rischio di elettrocuzione. A tale scopo abbiamo analizzato circa 3.700 pali e studiato quali specie vengono fulminate e quanti esemplari. C’erano diverse migliaia di uccelli. Circa il 13% dei tralicci indagati ha avuto almeno una vittima folgorata. Sulla base di questo studio, abbiamo individuato le aree critiche in cui è necessario intervenire attraverso un’attività di conservazione mirata a isolare i pali pericolosi. Per l’isolamento si usano manicotti in gomma che riducono notevolmente il rischio di scosse elettriche. Abbiamo individuato le aree critiche, dopodiché siamo riusciti, attraverso una partnership con Reti Elettriche Romania, a completare l’attività. Abbiamo identificato i pali pericolosi, acquistato le guaine isolanti elettriche e, inoltre, Reti Elettriche Romania ha contribuito con i propri fondi all’installazione di queste guaine isolanti sui pali. Quest’anno inizieremo a monitorare gli effetti di questa attività di conservazione. Riteniamo che ridurrà significativamente il rischio di folgorazione, ma ciò deve essere dimostrato con i dati. Non abbiamo dubbi che ciò accadrà, poiché la tecnica ha già dimostrato la sua efficacia in numerosi progetti di conservazione. Controlleremo i pali per vedere se ci sono vittime folgorate.”

    La Società Ornitologica Romena ha collaborato con Reti Elettirche Romania, l’operatore della distribuzione elettrica in quest’area, che ha coinvolto un numero significativo di specialisti, sia per lo sviluppo dello studio di fattibilità e del progetto tecnico, sia per il lavoro sul campo. In totale sono intervenuti sul campo 30 specialisti, raggruppati in 10 squadre, con altrettante macchine speciali per l’esecuzione di lavori in quota. Inoltre sono state svolte altre attività, spiega Ciprian Fântână, responsabile della conservazione presso la Società Ornitologica Romena e coordinatore delle attività in Romania per il progetto internazionale “LIFE for Falcons”. “Per la specie sono stati installati 60 nidi artificiali. Alcuni sono monitorati tramite video per ridurre il rischio che i pulcini scompaiano. Questi falchi sono di particolare importanza nelle attività di falconeria. A volte ci sono casi, soprattutto in Bulgaria, ma anche in Ucraina, in cui i pulcini vengono prelevati dal nido per queste attività. Per proteggere queste popolazioni che abbiamo nel sud-est della Romania, abbiamo anche installato delle telecamere di sorveglianza per monitorare l’attività intorno al nido. Un aspetto interessante, dietro le quinte del monitoraggio, è che la probabilità di trovare un falco del Danubio fulminato è estremamente bassa. È estremamente bassa perché sono pochissimi e una volta fulminati, i loro cadaveri di solito scompaiono rapidamente da sotto il palo perché vengono mangiati dai mammiferi macrofagi: volpi, sciacalli. Quando uno monitora, può scoprire cosa è morto negli ultimi giorni. A volte anche scheletri, ma quando ci sono cespugli o vegetazione più fitta alla base del palo, che non permettono ai macrofagi di consumare il cadavere. Noi, in base a quanto troviamo, abbiamo individuato i pali pericolosi. Su questi pali è più probabile che un falco del Danubio venga fulminato. Si trovano vicino al nido o nel loro territorio e lì gli uccelli vengono costantemente fulminati. In qualche modo, vengono usati dagli uccelli come osservatori. Delle diverse migliaia di uccelli rinvenuti, la maggior parte erano corvidi, seguiti da cicogne e poi specie di rapaci. Come specie, in particolare, la poiana comune, il gheppio comune, ma c’era anche il biancone. Anche quest’ultima è una specie protetta che utilizza molto i pali durante il periodo migratorio, perché ci dorme sopra. Migra durante il giorno e la sera cerca un posto dove riposare. Molto spesso gli unici punti di sosta, dove non verranno disturbati, sono i pali di media tensione. Si siedono sopra e spesso si fulminano. Hanno anche un’apertura alare maggiore, quindi, in termini percentuali, la maggior parte erano corvidi, seguiti dalle cicogne.”

    Ridurre le cause che portano alla scomparsa del Falco del Danubio, come la mortalità per folgorazione, la mancanza di siti di nidificazione e di habitat favorevoli per l’alimentazione e la persecuzione che gli uccelli subiscono nelle loro aree di riproduzione, è uno dei pilastri su cui si fonda la strategia di questo progetto cofinanziato dal programma “LIFE” dell’Unione Europea.

  • La semaine du 26 août au 1er septembre 2024

    La semaine du 26 août au 1er septembre 2024

     Une année électorale complète

     

    Le gouvernement roumain a adopté le calendrier des élections présidentielles de cette année. Le premier tour est prévu le 24 novembre et le second, le 8 décembre. La semaine dernière, l’Exécutif a fixé aussi le calendrier des prochaines élections législatives qui auront lieu le 1er décembre, le jour même de la Fête nationale de la Roumanie. Cette année, la Roumanie a organisé déjà les élections euro-parlementaires et locales. Les candidats du PSD et du PNL, principaux partis au pouvoir en Roumanie, Marcel Ciolacu et respectivement Nicolae Ciuca sont crédités par les sondages d’opinion des meilleures chances d’entrer au deuxième tour des présidentielles, selon une enquête CURS menée du 6 au 22 août. Quant aux législatives, le PSD est en tête des préférences électorales, suivi par le PNL, partenaire de la coalition gouvernementale. L’actuelle coalition pourrait fonctionner à l’avenir aussi, opine le chef du gouvernement, Marcel Ciolacu, chef de file du PSD. A ses dires, le futur cabinet pourra recevoir son investiture avant Noël, le 23 décembre. Et Marcel Ciolacu d’ajouter que malgré les déclarations acides venues des deux côtés dans le contexte du lancement des candidatures pour le scrutin présidentiel, le gouvernement continuera à travailler sous la forme actuelle jusqu’aux éléctions générales. Le premier ministre a fait savoir que la seule cohabitation que son parti envisage est avec le PNL. Le responsable libéral, Nicolae Ciuca, a plaidé lui aussi pour la poursuite de l’actuelle gouvernance, quoi qu’il arrive au sein de la coalition.

     

    La réforme des retraites dans le chaos

     

    Cette semaine s’est déroulée dans le contexte des bouleversements provoqués par la nouvelle augmentation des retraites. Décidée afin de résoudre les iniquités du système, la revalorisation des pensions de retraite a provoqué le mécontentement des centaines de milliers de personnes qui se sont retrouvées avec moins d’argent qu’avant. Certaines catégories de retraités affirment que suite à la revalorisation, ils devront laisser couler pas mal d’années avant de bénéficier des sommes indexées. Effrayés, ils craignent une diminution de leurs revenus, malgré les déclarations ministérielles qui tentent de les convaincre qu’aucune retraite ne diminuera. Les seniors dénoncent aussi des calculs erronés. Ce qui est plus est, la nouvelle loi ne porte pas atteinte aux régimes spéciaux de retraite. Pour apaiser les tensions, à partir du 1er octobre, le seuil à partir duquel une retraite est frappée d’impôts passera de 2000 lei, soit 400 euros à 3000 lei, soit 600 euros, a fait savoir la ministre du Travail Simona Bucura-Oprescu. Reste à voir l’impact de cette revalorization des retraites sur le résultat des prochaines élections.

     

    Le déficit budgétaire au-delà des prévisions

     

    Le déficit budgétaire en Roumanie s’est élevé en juillet, à 4% du PIB, informe le Ministère roumain des Finances. Un examen de l’exécution budgétaire montre que l’Etat a enregistré dans l’intervalle janvier-juillet, plus de 331 milliards de lei de recettes, soit plus de 66 milliards d’euros, de 15% de plus que durant la même période de 2023. Les dépenses, elles, ont augmenté de plus de 23%, pour dépasser les 402 milliards de lei, soit plus de 80 milliards d’euros. Rappelons que le budget 2024 table sur un déficit de 5% du PIB. Par ailleurs, le ministre des Investissements et des Projets européens, Adrian Câciu, a annoncé que durant la construction budgétaire 2014-2020, la Roumanie a bénéficié de 24 milliards d’euros versés par le fonds de cohésion et son degré d’absorption fut de 99%.

      

    Canicule et sécheresse

     

    Les agriculteurs roumains dont les récoltes ont été détruites par la sécheresse se verront offrir des compensations de la part du gouvernement. Les mesures seront adoptées la semaine prochaine et visent le versement des fonds agricoles, parallèlement à la mise en place d’un mécanisme d’assurance pour les cultures d’automne et de printemps. Le ministre de l’Agriculture, Florin Barbu, a précisé que les cultivateurs roumains se verront allouer jusqu’à 600 euros pour chaque hectare compromis, ce qui permettra le déblocage des fonds pour les crédits réservés aux fermiers. Les fonds agricoles seront versés du budget national, auquel s’ajoute une enveloppe de 17 millions d’euros provenant du fond de capital risque européen. Par ailleurs, un schéma d’aide publique intitulée « Le crédit du fermier » sera supplémenté de 400 millions de lei, soit 80 millions d’euros. La sécheresse pépologique s’est installé en Roumanie dans plusieurs régions, conséquence d’un été particulièrement chaud et aride.

     

    Deux bonnes nouvelles

     

    La Roumanie a reçu officiellement l’avis positif de l’OCDE dans le domaine de la concurrence, un nouveau pas sur la voie de l’intégration à l’Organisation pour la coopération et le développement économique. Selon un communiqué du Conseil pour la Concurrence, l’avis a été émis lors de la finalisation d’un processus d’évaluation des activités déroulées par la Roumanie dans l’intervalle 2018-2022. Durant le processus d’évaluation, le Conseil a été tenu pour démontrer que sa manière d’agir respecte les exigences internationales et tient compte des recommandations. La Roumanie considère comme prioritaire son adhésion à l’OCDE, troisième grand objectif du pays après l’intégration à l’OTAN et l’UE. Par ailleurs, l’administration américaine de Washington devrait annoncer le 15 octobre une décision de levée des visas pour les Roumains souhaitant voyager aux Etats-Unis. La décision s’appliquerait à partir de l’année prochaine, informent des sources gouvernementales de Bucarest. (trad. Ioana Stancescu)

  • THE WEEK IN REVIEW

    THE WEEK IN REVIEW

    Elections upon elections!

    The Romanian government adopted the calendar for this year’s presidential elections. The first round will take place on November 24, and the second will be on December 8. Last week, the executive also decided the calendar of the legislative elections, scheduled to take place on December 1, the National Day. This year, European parliamentary and local elections also took place in June. The PSD and PNL candidates, Marcel Ciolacu and Nicolae Ciucă, would enter the second round of the presidential elections, if the voting were held on Sunday – according to a CURS survey carried out between August 6-22. Regarding the parliamentary elections, PSD would lead in the preferences of the electorate, followed by its governing partner, PNL. The current PSD-PNL coalition can work in the future as well, believes Romanian Prime Minister Marcel Ciolacu, the leader of the Social Democrats. He believes that the future government could be inaugurated before Christmas, on December 23. According to him, despite the acid statements coming from both sides on the background of the launch of the candidacies for the presidential election, the Bucharest executive will work in the current formula until the general elections. The prime minister also said that, in the future, PSD sees no other coalition in power than that with the National Liberal Party. The president of the Liberals, Nicolae Ciucă, also pleaded for the continuation of the government, regardless of what happens in the coalition.

    Pension chaos

    The week was notable in Romania for the chaos created by the new law on indexation of state pensions. Through this, the rulers aimed to correct certain discrepancies in the system, but the result displeased hundreds of thousands of people. Even though a large part of pensions have increased, many have received recalculation decisions where the income is lower or even much lower than what they were receiving until now. In addition, some categories of pensioners say that after the recalculation they will no longer benefit from periodical indexation for many years from now. They are also afraid that these decisions that reduce their pensions could be applied in the future, although both the prime minister and the relevant minister have given multiple assurances that, regardless of the result of the recalculation on paper, no pension will decrease. People also report many miscalculations. In any case, the so-called “special pensions” of certain categories of employees, much larger and not based on contributions, were not affected in any way. In order to calm the tensions, the pension taxation threshold will increase, from October 1, from the current 2,000 lei (400 euros) to 3,000 lei (600 euros), as announced by the minister of labor, Simona Bucura-Oprescu. Whether or not the pension chaos will influence the upcoming election remains to be seen.

    Budget deficit above expectations

    Romania’s budget deficit exceeded, after the first 7 months of this year, the threshold of 4% of the Gross Domestic Product, according to data from the Ministry of Finance. The analysis of the budget execution shows that the State had, in the January-July period, total revenues of over 331 billion lei (the equivalent of over 66 billion euros), an increase of over 15 percent compared to the first 7 months of 2023. The expenses, however, increased by over 23%, reaching more than 402 billion lei (over 80 billion euros). We remind you that the budget for this year is built on a deficit of 5 percent of GDP. On the other hand, the Minister of Investments and European Projects, Adrian Câciu, announced that Romania has so far collected funds from the Cohesion Policy worth almost 24 billion euros in the 2014-2020 financial year, and has reached a level of absorption of over 99%.

    Heatwave and drought

    Romanian farmers whose crops were destroyed by the drought will receive compensation from the government. The measures, which will be adopted next week, aim to grant funds for this summer’s damage, but also a mechanism to insure autumn and spring crops. The Minister of Agriculture, Florin Barbu, specified that up to 3,000 lei per hectare (about 600 euros) will be granted, something that will lead to the unlocking of credit for farmers, according to discussions with bank representatives. The necessary funds will be provided from the national contribution, to which is added 17 million euros from the risk fund of the European Union. Also, the State aid scheme called “Farmer’s Credit” will be supplemented with 400 million lei (approximately 80 million euros). Soil drought has settled in Romania in several areas after an extremely hot and dry summer.

    Two pieces of good news

    Romania officially received the approval in the field of competition within the process of joining the Organization for Economic Cooperation and Development. According to a press release from the Competition Council, the opinion was issued after the completion of the evaluation process of the activity carried out in the period 2018-2022. During the analysis, the Council had to demonstrate that the way it acts meets the requirements of the international organization. Recommendations were also made, and the status of their implementation will be presented in a year’s time. Joining the OECD is a priority for Romania, being considered the third major strategic objective after joining NATO and the European Union. On the other hand, the administration inWashington would announce, on October 15, a decision regarding the lifting of visas for Romanians, which would apply starting from 2025, stated government sources from Bucharest.

  • Pregled glavnih društveno-političkih dogadjaja nedelje (31.08.2024)

    Pregled glavnih društveno-političkih dogadjaja nedelje (31.08.2024)

    Vlada Rumunije usvojila je odluku o datumu održavanja ovogodišnjih predsedničkih izbora, tako da će se prvi kug izbora održati 24. novembra, a eventualno drugi 8. decembra. Prošle subote Vlada je donela i odluku o održavanju parlamentarnih izbora 1. Decembra, za Nacionalni praznik. Podsećamo, ove godine u junu održani su lokalni i evroparlamentarni izbori. Ako bi se  predsednički izbori održali sada, kandati Socijaldemokratske partije (PSD) i Nacionalne liberalne parije ( PNL) Marčel Čolaku i Nikolaje Čuka borili bi se u drugom krugu. Sondaža agencije KURS napravljena je u periodu od 6. do 22. avgusta. Kada je reč o parlamnetarnim izborima rezultati sondaže pokazuju da će Socijaldemokratska partija osvojiti najviše glasova ispred Nacionalne liberalne partije. Sadašnja vladajuća koalicije socijaldemokrata i liberala može funkcionisati i u narednom periodu, smatra premijer Rumunije Marčel Čolaku, lider socijaldemokrata. Čolaku veruje da će se inauguracija nove vlade održati pre Božića, 23 decembra. I to uprkos žestokim obostranim napadima posle najave kandudatura za predsedničku dužnost. Premijer je naglasio da Socijaldemokratska stranka ne vidi drugu varijantu za formiranje vladajuće koalicije osim sa liberalima. I predsednik Nacionalne liberalne partije Nikolaje Čuka se zalaže za nastavljanje ove varijante, bez obzira na sadašnje trzavice u koaliciji.

    Tekuću nedelju obeležio je haos posle stupanja na snagu novog obračuna visine penzija. Vlast je želela da ispravi pojedine sistemske razlike u ovoj oblasti, ali rezultat je izazvao nezadovoljstvo stotina hiljada penzionera. Iako su mnoge penzije posle novog obračuna povećane, nezadovoljstvo vlada medju penzionerima kojima su stigla rešenja sa nižim penzijama. Ovi se žale da će njihove penzije ostali ,,na ledu” više godina jer gube pravo i na periodične indeksacije.  Penzioneri smatraju da će se odluke kojima se smanjuju penzije primeniti iako resorni ministar obećava da posle novog obračuna nijedna penzija se neće smanjiti. Penzioneri se žale i na bezbrojne greške u novom obračunu. Posebne penzije pojedinih kategorija ostale su medjutim netaknute, naročito penzije koje nisu rezultat uplaćenog dorinosa za penzijsko osiguranje. Ba bi se nezadovoljstvo donekle ublažilo, ministarka rada Simona Bukura-Opresku javila je da će penzije do 3000 leja mesečno, odnosno do 600 evra, biti oslobodjene poreza. Ostaje da vidimo dali će ova situacija sa penzijama imati efekte na predstojeće izbore.

    Budžetski deficit Rumunije posle prvih sedam meseci premašio je granicu od 4% bruto društvenog proizvoda, navodi Ministaarstvo za finansije. Analiza izvršenja budžeta pokazuje da je država u periodu januar-jun realizovala budžetske prihode u visini od 66 miliardi evra, što predstavlja povećanje za 15% u odnosu na isti period 2023. godine. Medjutim, budžetski troškovi su povećani za 23% i dostigli više od 80 miliardi evra. Podsećamo, u državni budžet za 2024. predvidjen je deficit od 5% bruto društvenog proizvoda. Ministar za investicije i evropske poslove Adrijan Kaču je izjavio da je za Rumuniju iz Fonda za koheziju izdvojeno skoro 24 miliarde evra za 2014-2020. godinu i da je zvanični Bukurešt dostigao stepen apsorpcije od 99%.

    Vlada Rumunije dodeliće poljoprivrednicima čiji su usevi oštećeni usled produžene suše naknade štete. Mere koje će se doneti naredne nedelje predvidjaju fondove za štetu od suše i mehanizam za osiguranje jesenje i prolećne setve. Ministar poljoprivrede Florin Barbu je precizirao da će se za svaki hektar pogodjen sušom izdvojiti do 600 evra kako bi se deblokiralo i kreditiranje poljoprivrednika u dogovoru sa bankama. Neophodni fondovi izdvojiće se iz nacionalnog doprinosa i Fonda za rizik Evropske unije od 17 miliona evra. Šema državne pomoći ,,Kredit za farmere” dopuniće se sa oko 80 miliona evra. Pedološka suša zahvatila je mnoge zone u Rumuniji posle tropskog leta sa manjkom padavina.

    Rumunija je i zvanično primila pozitivan odgovor od Organizacije za ekonomsku saradnju i razvoj u oblast konkurencije. Prema saopštenju Saveta za konkurenciju, odgovor je usvojen posle finalizacije analize aktivnosti u periodu 2018-2022. Sevet je imao zadatak da dokaže da način na koji deluje ispunjava sve zahteve medjunarodne organizacije. Usvojene su i preporuke čije će se primene analizirati posle godinu dana. Pristupanje Organizaciji za ekonomsku saradnju i razvoj smatra se medju tri najveća prioriteta Rumunije posle ulaska u NATO i Evropsku uniju. Sa druge strane, prema očekivanjima, Administracija u Vašingtonu saopštiće 15. oktobra da je usvojena odluka o ukidanju ulaznih viza za državljane Rumunije. Prema vladinim izvorima, odluka bi počela da se primenjuje na početku 2025. godine.

  • Retrospectiva săptămânii 25 – 31 august 2024

    Retrospectiva săptămânii 25 – 31 august 2024

    Alegeri peste alegeri!

    Guvernul român a adoptat calendarul pentru alegerile prezidenţiale din acest an. Primul tur va avea loc pe 24 noiembrie, iar al doilea va fi pe 8 decembrie. Săptămâna trecută, Executivul a decis şi calendarul alegerilor legislative, prevăzute să se desfăşoare pe 1 decembrie, de Ziua Naţională. Anul acesta au mai avut loc, în iunie, alegeri europarlamentare și locale. Candidaţii PSD şi PNL, Marcel Ciolacu şi Nicolae Ciucă, ar intra în turul doi al alegerilor prezidenţiale, dacă duminică s-ar organiza scrutinul – arată un sodaj CURS realizat în perioada 6-22 august. În ceea ce priveşte alegerile parlamentare, PSD ar conduce în preferinţele electoratului, urmat de partenerul său la guvernare, PNL.

    Actuala coaliţie PSD-PNL poate funcţiona şi în viitor, este de părere premierul român Marcel Ciolacu, liderul social-democraţilor. El crede că viitorul Guvern ar putea fi învestit înainte de Crăciun, în 23 decembrie. Potrivit acestuia, în ciuda declaraţiilor acide venite din ambele părţi pe fondul lansării candidaturilor pentru scrutinul prezidenţial, Executivul de la Bucureşti va lucra în actuala formulă până la alegerile generale. Premierul a mai spus și că, în viitor, PSD nu vede altă coaliţie la putere decât cu Partidul Naţional Liberal. Si preşedintele liberalilor, Nicolae Ciucă, a pledat pentru continuarea guvernării, indiferent de ceea ce se întâmplă în coaliţie.

     

     

    Haos la pensii

    Săptămâna s-a remarcat în România prin haosul creat de noua lege de indexare a pensiilor de stat. Prin aceasta, guvernanții urmăreau îndreptarea anumitor discrepanțe din sistem, dar rezultatul a nemulțumit sute de mii de oameni. Chiar dacă o mare parte din pensii au crescut, mulți au primit decizii de recalculare în care veniturile sunt mai mici sau chiar mult mai mici decât cele pe care le primeau până în prezent. În plus, unele categorii de pensionari spun că după recalculare nu vor mai beneficia ani buni de acum încolo de indexările periodice. Ei sunt speriați și că aceste decizii care le micșorează pensiile ar putea fi aplicate în viitor, deși atât premierul, cât și ministrul de resort au dat multiple asigurări că, indiferent de rezultatul recalculării pe hârtie, nici o pensie în plată nu va scădea. Oamenii mai reclamă și multe greșeli de calcul.

    În orice caz, nu au fost afectate în nici un fel așa-zisele “pensii speciale” ale unor categorii de salariați, mult mai mari și nebazate pe contributivitate. Pentru a mai calma tensiunile, pragul de impozitare a pensiilor va creşte, de la 1 octombrie, de la 2.000 de lei (400 de euro), cât este în prezent, la 3.000 de lei (600 de euro), după cum a anunţat ministrul Muncii, Simona Bucura-Oprescu. Rămâne de văzut dacă haosul de la pensii va influența sau nu viitoarele alegeri.

     

     

    Deficit bugetar peste așteptări

    Deficitul bugetar al României a depăşit, după primele 7 luni din acest an, pragul de 4% din Produsul Intern Brut, potrivit datelor Ministerului de Finanţe. Analiza execuţiei bugetare arată că Statul a avut, în perioada ianuarie-iulie, venituri totale de peste 331 miliarde de lei (echivalentul a peste 66 de miliarde de euro), în creştere cu peste 15 procente faţă de primele 7 luni din 2023. Cheltuielile, însă, s-au majorat cu peste 23%, ajungând la mai mult de 402 miliarde de lei (peste 80 de miliarde de euro). Amintim că bugetul pentru acest an este construit pe un deficit de 5 procente din PIB. Pe de altă parte, ministrul Investiţiilor şi Proiectelor Europene, Adrian Câciu, a anunţat că România a încasat, până în prezent, fonduri din Politica de Coeziune în valoare de aproape 24 miliarde de euro în exerciţiul financiar 2014-2020 şi a atins un grad de absorbţie de peste 99%.

     

     

    Canicula si seceta

    Fermierii români ale căror culturi au fost distruse de secetă vor primi despăgubiri de la Guvern. Măsurile, care vor fi adoptate săptămâna viitoare, vizează acordarea de fonduri pentru pagubele din această vară, dar şi un mecanism de asigurare a culturilor de toamnă şi de primăvară. Ministrul Agriculturii, Florin Barbu, a precizat că vor fi acordaţi până la 3.000 de lei pe hectar (circa 600 de euro), lucru care va duce la deblocarea creditării pentru fermieri, potrivit discuţiilor avute cu reprezentanţii băncilor. Fondurile necesare vor fi asigurate din contribuţie naţională, la care se adaugă 17 milioane de euro din fondul de risc al Uniunii Europene. De asemenea, schema de ajutor de Stat denumită “Creditul fermierului” va fi suplimentată cu 400 de milioane de lei (aproximativ 80 de milioane de euro). Seceta pedologică s-a instalat în România în mai multe zone după o vară extrem de calduroasă și uscată.

     

     

    Două vești bune

    România a primit, oficial, avizul în domeniul concurenţei în cadrul procesului de aderare la Organizaţia pentru Cooperare şi Dezvoltare Economică. Potrivit unui comunicat al Consiliului Concurenţei, avizul a fost emis după finalizarea procesului de evaluare a activităţii desfăşurate în perioada 2018-2022. Pe parcursul analizei, Consiliul a trebuit să demonstreze că modul în care acţionează îndeplineşte exigenţele organizaţiei internaţionale. Au fost făcute şi recomandări, urmând ca peste un an să fie prezentat stadiul implementării acestora. Aderarea la OCDE reprezintă o prioritate pentru România, fiind considerat al treilea mare obiectiv strategic după primirea în NATO şi în Uniunea Europeană. Pe de altă parte, Administraţia de la Washington ar urma să anunţe, pe 15 octombrie, o decizie privind ridicarea vizelor pentru români, care s-ar aplica începând din 2025, au precizat surse guvernamentale de la Bucureşti.

     

     

  • Retrospectiva semanal

    Retrospectiva semanal

    ¡Elección tras elección!

    El Gobierno rumano ha aprobado el calendario para las elecciones presidenciales de este año. La primera vuelta tendrá lugar el 24 de noviembre y la segunda el 8 de diciembre. La semana pasada, el Ejecutivo decidió también el calendario de las elecciones legislativas, previstas para el 1 de diciembre, día de la Fiesta Nacional de Rumanía.

    Este año también se celebraron elecciones parlamentarias y locales en junio. Los candidatos del PSD y el PNL, Marcel Ciolacu y Nicolae Ciucă, pasarían a la segunda vuelta de las elecciones presidenciales si los comicios se celebraran el domingo, según una encuesta de CURS realizada entre el 6 y el 22 de agosto. En cuanto a las elecciones parlamentarias, el PSD se situaría en las preferencias del electorado, seguido de su socio en el Gobierno, el PNL.

    La actual coalición PSD-PNL aún puede funcionar en el futuro, según opina el primer ministro rumano, Marcel Ciolacu, líder de los socialdemócratas. Cree que el próximo Gobierno podría ser investido antes de Navidad, el 23 de diciembre. Según Ciolacu, a pesar de las ácidas declaraciones procedentes de ambos partes en medio del lanzamiento de los candidatos a las elecciones presidenciales, el Ejecutivo rumano trabajará en su forma actual hasta las elecciones generales. El primer ministro también afirmó que, en el futuro, el PSD no ve otra coalición en el poder que con el Partido Nacional Liberal.

    El presidente de los liberales, Nicolae Ciucă, también abogó por la continuidad del Gobierno, independientemente de lo que ocurra en la coalición.

     

    Caos en las pensiones

    La semana se ha caracterizado en Rumanía por el caos creado por la nueva ley de cálculo de las pensiones estatales. A través de la nueva ley los gobernantes pretendían resolver algunas de las discrepancias del sistema, pero el resultado ha provocado el descontento de cientos de miles de personas.

    Aunque gran parte de las pensiones ha aumentado, muchos han recibido decisiones de recálculo en las que sus ingresos son inferiores o incluso muy inferiores a los que recibían antes.

    Además, algunas categorías de jubilados afirman que tras el nuevo cálculo no se beneficiarán durante años de la actualización periódica. También temen que estas decisiones que reducen sus pensiones puedan aplicarse en el futuro, a pesar de que tanto el primer ministro como el ministro responsable han dado múltiples garantías de que, independientemente del resultado del nuevo cálculo sobre el papel, no se reducirá ninguna pensión en curso de pago. La gente también se queja de errores de cálculo.

    En cualquier caso, las llamadas «pensiones especiales» de algunas categorías de asalariados, mucho más elevadas y no basadas en cotizaciones contributivas, no se han visto afectadas en modo alguno.

    Para aliviar las tensiones, el umbral de exención fiscal de las pensiones pasará de 2000 leus (400 euros) el 1 de octubre a 3000 leus (600 euros), según anunció la ministra de Trabajo, Simona Bucura-Oprescu. Queda por ver si el caos de las pensiones influirá en las próximas elecciones.

     

    Déficit presupuestario superior a lo previsto

    El déficit presupuestario de Rumanía tras los 7 primeros meses de este año ha superado el umbral del 4% del Producto Interior Bruto, según datos del Ministerio de Finanzas. Un análisis de la ejecución presupuestaria muestra que el Estado tuvo unos ingresos totales de más de 331.000 millones de leus (equivalentes a más de 66.000 millones de euros) en enero-julio, lo que supone un aumento en más del 15% en comparación con los 7 primeros meses de 2023. Los gastos, sin embargo, aumentaron en más de un 23%, hasta superar los 402.000 millones de leus (más de 80.000 millones de euros).

    Cabe recordar que el presupuesto de este año se basa en un déficit del 5% del PIB. Por otra parte, el ministro de Inversiones y Proyectos Europeos, Adrian Câciu, ha anunciado que Rumanía ha recibido hasta ahora fondos de la Política de Cohesión por valor de casi 24.000 millones de euros en el ejercicio financiero 2014-2020 y ha logrado una tasa de absorción de más del 99%.

     

    Ola de calor y sequía

    Los agricultores rumanos cuyas cosechas han sido destruidas por la sequía recibirán indemnizaciones del Gobierno. Las medidas, que se adoptarán la próxima semana, pretenden proporcionar fondos para los daños de este verano, así como un mecanismo de seguro para las cosechas de otoño y primavera.

    El ministro de Agricultura, Florin Barbu, dijo que se concederán hasta 3000 leus por hectárea (unos 600 euros), lo que permitirá desbloquear el crédito a los agricultores, según las conversaciones mantenidas con representantes de los bancos. Los fondos necesarios procederán de la contribución nacional, más 17 millones de euros del fondo de riesgo de la UE.

    El esquema de ayudas estatales conocido como «Crédito a los agricultores» también se completará con 400 millones de leus (unos 80 millones de euros). La sequía del suelo se ha instalado en Rumanía en varias zonas tras un verano extremadamente caluroso y seco.

     

    Dos buenas noticias

    Rumanía ha recibido oficialmente el dictamen en materia de competencia en el marco del proceso de adhesión a la Organización para la Cooperación y el Desarrollo Económico. Según un comunicado de prensa del Consejo de la Competencia, el dictamen fue emitido tras la finalización del proceso de evaluación de las actividades desarrolladas en el período 2018-2022.

    Durante el análisis, el Consejo tuvo que demostrar que su forma de actuar cumple con los requisitos exigidos por la organización internacional. También se hicieron recomendaciones y dentro de un año se presentará el estado de su aplicación. La adhesión a la OCDE es una prioridad para Rumanía, considerada como el tercer gran objetivo estratégico después de la adhesión a la OTAN y a la Unión Europea.

    Por otra parte, se espera que el 15 de octubre la Administración de Washington anuncie una decisión sobre la supresión de visados para los rumanos, que se aplicaría a partir de 2025, según fuentes gubernamentales de Bucarest.

  • La settimana 26 – 31/08/2024

    La settimana 26 – 31/08/2024

    Elezioni
    Il governo romeno ha adottato il calendario delle elezioni presidenziali di quest’anno. Il primo turno si svolgerà il 24 novembre, il secondo l’8 dicembre. La settimana scorsa, l’Esecutivo ha deciso anche il calendario delle elezioni politiche, previste per il 1° dicembre, quando si celebra anche la Festa Nazionale. Quest’anno a giugno si sono svolte anche le elezioni europee e amministrative. I candidati del PSD e del PNL, Marcel Ciolacu e Nicolae Ciucă, entrerebbero nel secondo turno delle presidenziali, se si votasse domenica, secondo un sondaggio CURS realizzato nel periodo 6-22 agosto. Per quanto riguarda le elezioni politiche, il PSD si piazzerebbe al primo posto nelle opzioni di voto dell’elettorato, seguito dal suo partner di governo, il PNL. L’attuale coalizione PSD-PNL può funzionare anche in futuro, ritiene il primo ministro romeno Marcel Ciolacu, leader dei socialdemocratici. A suo avviso, il futuro Governo potrebbe essere insediato prima di Natale, il 23 dicembre. Secondo lui, nonostante le dichiarazioni acide fatte da entrambe le parti in occasione del lancio delle candidature alle elezioni presidenziali, l’Esecutivo di Bucarest lavorerà con la formula attuale fino alle elezioni generali. Il primo ministro ha inoltre affermato che per il futuro il PSD non immagina un’altra coalizione al governo oltre a quella con il Partito Nazionale Liberale. Anche il presidente dei liberali, Nicolae Ciucă, ha sostenuto la continuazione del governo, indipendentemente da ciò che accadrà nella coalizione.

    Caos nel sistema pensionistico
    La settimana è stata caratterizzata in Romania dal caos creato dalla nuova legge sull’indicizzazione delle pensioni statali. Tramite questa legge, il governo mirava a correggere alcune discrepanze nel sistema, ma il risultato ha generato malcontento tra centinaia di migliaia di persone. Anche se gran parte delle pensioni sono aumentate, molti hanno ricevuto decisioni di ricalcolo in cui il reddito è inferiore o addirittura molto inferiore a quello che percepivano finora. Inoltre, alcune categorie di pensionati affermano che dopo il ricalcolo non beneficeranno più dell’indicizzazione periodica per molti anni a venire. Temono anche che queste decisioni che riducono le loro pensioni possano essere applicate in futuro, sebbene sia il primo ministro che il ministro competente abbiano dato molteplici assicurazioni che, indipendentemente dal risultato del ricalcolo sulla carta, nessuna pensione in pagamento diminuirà. Le persone segnalano anche molti errori di calcolo. In ogni caso, le cosiddette “pensioni speciali” di alcune categorie di dipendenti, molto più consistenti e non contributive, non sono state in alcun modo toccate. Per calmare le tensioni, la soglia di tassazione delle pensioni aumenterà, dal 1° ottobre, dagli attuali 2.000 lei (400 euro) a 3.000 lei (600 euro), come annunciato dalla ministra del Lavoro, Simona Bucura-Oprescu. Resta da vedere se il caos nel sistema pensionistico influenzerà o meno le prossime elezioni.

    Deficit di bilancio oltre le attese
    Secondo i dati del Ministero delle Finanze, il deficit di bilancio della Romania ha superato, dopo i primi 7 mesi di quest’anno, la soglia del 4% del Prodotto Interno Lordo. Dall’analisi dell’esecuzione del bilancio emerge che lo Stato ha avuto, nel periodo gennaio-luglio, entrate totali di oltre 331 miliardi di lei (pari a oltre 66 miliardi di euro), in aumento di oltre il 15% rispetto ai primi 7 mesi del 2023. Le spese, però, sono aumentate di oltre il 23%, arrivando a superare i 402 miliardi di lei (oltre 80 miliardi di euro). Ricordiamo che il bilancio per quest’anno è costruito su un deficit del 5% del PIL. D’altra parte, il Ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Adrian Câciu, ha annunciato che la Romania ha finora incassato fondi dalla Politica di Coesione per un valore di quasi 24 miliardi di euro nell’esercizio finanziario 2014-2020 e ha raggiunto un grado di assorbimento di oltre il 99%.

    Canicola e siccità
    Gli agricoltori romeni i cui raccolti sono stati distrutti dalla siccità riceveranno risarcimenti dal governo. Le misure, che saranno adottate la prossima settimana, mirano a garantire fondi per i danni di quest’estate, ma anche un meccanismo per garantire i raccolti autunnali e primaverili. Il ministro dell’Agricoltura, Florin Barbu, ha precisato che saranno concessi fino a 3.000 lei per ettaro (circa 600 euro), cosa che porterà allo sblocco dei crediti per gli agricoltori, secondo le discussioni con i rappresentanti delle banche. I fondi necessari verranno forniti dal contributo nazionale, a cui si aggiungono 17 milioni di euro dal fondo rischi dell’Unione Europea. Inoltre, il regime di aiuti di Stato denominato “Il credito del farmer” sarà integrato con 400 milioni di lei (circa 80 milioni di euro). La siccità del suolo ha colpito diverse zone della Romania dopo un’estate estremamente calda e secca.

    Due buone notizie
    La Romania ha ricevuto ufficialmente parere positivo nel campo della concorrenza nell’ambito del processo di adesione all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Secondo un comunicato del Consiglio della Concorrenza, il parere è stato emesso dopo il completamento del processo di valutazione dell’attività svolta nel periodo 2018-2022. Durante l’analisi, il Consiglio ha dovuto dimostrare che il suo modo di agire soddisfa le esigenze dell’organizzazione internazionale. Sono state formulate anche raccomandazioni e lo stato della loro attuazione sarà presentato tra un anno. L’adesione all’OCSE è una priorità per la Romania, essendo considerata il terzo grande obiettivo strategico dopo l’adesione alla NATO e all’Unione Europea. D’altro canto, l’amministrazione di Washington annuncerà, il 15 ottobre, la sua decisione in merito all’abolizione dei visti per i romeni, che entrerà in vigore a partire dal 2025, hanno riferito fonti governative di Bucarest.

  • La réhabilitation de vieilles forêts des monts Făgăraș

    La réhabilitation de vieilles forêts des monts Făgăraș

    En effet, dès l’année dernière l’équipe de spécialistes de la fondation s’était proposé de créer des passerelles forestières entre les aires encore occupées par les forêts vierges et qui avaient survécu aux campagnes de défrichage massif qui ont affecté la région. Les travaux de plantation démarrés dans la zone ont tenté de diversifier la composition des espèces existantes, pour faire notamment revenir les espèces d’origine au milieu des sapinières. Les plantations réalisées avec des espèces spécifiques à plus de 1.700 mètres d’altitude, à l’aide notamment des pins des Alpes, des pins couchés et de genièvres, ont constitué une prouesse en soi, l’objectif de la démarche étant de reconstituer tant que cela se peut l’habitat protégé d’origine. Par ailleurs, les spécialistes de l’université de Prague, partenaires du projet, ont démarré une étude censée suivre de près les étapes de la reconstitution écologique de la région. Les conclusions et les résultats de cette étude ont été partagé dans le cadre d’un séminaire où autorités locales et représentants des administrations des fonds forestiers ont été présents. Selon le rapport issu à l’occasion, 2.900 jeunes pousses de pin des Alpes, de pin couché et de genièvre ont été plantées à la frontière de l’étage alpin, un véritable exploit pour les forestiers de la fondation, qui devaient parcourir tous les jours près de trois heures de marche avant de pouvoir atteindre la zone de plantation. Il faut dire que des ânes, chargés tous les jours de transporter les pousses destinées à être plantées le jour même, ont été mis à profit du projet. Le pin cembro ou pin des Alpes, espèce particulièrement tenace et longévive, capable d’empêcher l’érosion des sols et de maintenir sa forme arborescente en altitude, fut pour la première fois utilisé dans ce type de démarche par la fondation Conservation Carpathia. Mihai Zota, directeur des activités de conservation des espèces au sein de la fondation, précise :

    « Il s’agit d’un projet européen de type Horizon 2000. Une initiative qui a réuni autour de ce projet 36 organisations partenaires, entités publiques et associations confondues, des 16 Etats de l’UE et de 2 autres Etats hors l’Union. Il s’agit de créer un modèle de bonnes pratiques, en utilisant une aire d’expérimentation et des expériences pilotes. Il s’agit de mettre à l’épreuve, à taille réelle, diverses idées portant sur la réhabilitation écologique des écosystèmes forestiers affectés par l’action humaine. Ce genre d’expérience pilote est voué à être implémentée ultérieurement à grande échelle pour autant qu’elle donne les résultats escomptés. Vous savez, l’homme a depuis toujours voulu régir la nature, il s’est pensé plus malin qu’elle. Et l’on s’est rendu compte qu’on s’est trompé. Les forêts naturelles sont le résultat d’une évolution, d’une sélection naturelle étendue sur des centaines de milliers d’années, peut-être sur des millions d’années. Penser pouvoir surpasser la nature, la qualité de la sélection naturelle, est un vœu pieux, mais suranné. Avoir remplacé, dans toute l’Europe d’ailleurs, les forêts d’origine par des sapinières, c’était fou. Passé un certain âge, l’on voit les sapinières souffrir, déracinées par les vents, attaquées par les insectes. Maintenant, l’on assiste à un changement de paradigme dans toute l’Europe. Il nous faut retrouver la nature, la laisser faire. Et notre projet ne fait que prôner cette approche, rien de plus ».     

    D’autres travaux de réhabilitation forestière ont ciblé les zones affectées par les défrichages sauvages qui se sont déroulés entre 2005 et 2010. Plus de 15.000 pousses de sapin, hêtre, érable sycomore et autres épicéa commun ont été plantées tout au long de la vallée supérieure de la Dâmbovita. Et toujours dans le cadre du projet SUPERB, la fondation Conservation Carpathia avait déroulé des actions visant la reconversion des monocultures sapinières de la vallée Tămaș. Il s’agit néanmoins d’un processus qui prend du temps, étendu parfois sur plus de 20 ans. Les sapinières plantées depuis les années 50 du siècle passé ont montré leurs limites, leur vulnérabilité face aux vents fort de montagne, aux chutes de neige, à l’invasion des insectes. Place dorénavant aux forêts d’origine, que le projet SUPERB entend reconstituer sur une zone dont la superficie avoisine les 2.300 hectares.

    (Trad. Ionut Jugureanu)

  • Plajele românești lărgite artificial – între avantaje și dezavantaje

    Plajele românești lărgite artificial – între avantaje și dezavantaje

    Pe litoralul românesc al Mării Negre s-au făcut, în
    ultimii zece ani, ample lucrări de lărgire a plajelor, după ce acestea au
    suferit un proces discret, dar continuu de eroziune.

    În cadrul unui proiect în
    valoare de 800 de milioane de euro, mii de tone de nisip au fost aduse din larg
    şi reaşezate pe sectoarele afectate, astfel încât lăţimea acestora să crească
    până la 100 de metri. Reabilitarea a vizat și două stăvilare, cu amenajări
    speciale de mediu și cu un aport semnificativ în dezvoltarea biodiversităţii
    marine și în reducerea riscului de deteriorare sau de pierdere a habitatelor.

    Pe lângă lucrările de înnisipare a plajelor, au fost realizate şi structuri
    hidrotehnice cu rol de protecţie suplimentară şi de fixare a aluviunilor,
    precum şi lucrări de consolidare a falezelor. Un un rol important îl au şi
    lucrările de stimulare şi refacere a ecosistemului marin.

    Specialiştii
    intenţionează să planteze iarbă marină pe o suprafaţă de aproape 800 de mii de
    metri pătrați, pentru a asigura protejarea biodiversităţii apei Mării Negre şi
    a creşterii calităţii acesteia, după cum arată un comunicat al companiei Apele
    Române. Ideea aparține unui grup de oameni de ştiinţă britanici și este
    promovată la nivel mondial. Iarba de mare este singura plantă cu flori din lume
    care poate poleniza sub apă. Pe lângă faptul că oferă un habitat pentru multe
    specii marine, ea captează şi carbonul de 35 de ori mai repede decât o pădure
    tropicală, arată specialiștii în domeniu.

    De ce a fost nevoie de aceste
    lucrări, ne spune cercetătorul Florin Zăinescu: Mai mult de o
    treime din plajele din Marea Neagră care se află în eroziune se găsesc în
    România, iar în aceste proiecte de înnisipare de pe țărmul românesc se aduce în
    discuție mai mult factorul climatic, care ar favoriza această eroziune.
    Dar, de fapt, dacă este să ne uităm pe date și pe dinamica sedimentelor, vom
    vedea că eroziunea este amplificată mai degrabă de intervențiile antropice.

    Ce
    a adus la această situație? Pe primul loc este construcția porturilor mari, cum
    ar fi Midia Năvodari, la nord de Mamaia, sau Portul Constanța, care au
    influențat dinamica sedimentelor. Pe țărmul românesc, sedimentele călătoresc de
    la nord la sud, datorită valurilor care vin din nord-est, iar un dig mare care
    se prelungește spre larg blochează aceste sedimente și nu mai permite plajelor
    să fie alimentate, să crească în mod natural. Iar sedimentele sunt ca o hrană
    pentru aceste plaje.

    O altă intervenție umană care duce la acest fenomen o
    reprezintă taluzările, ceea ce înseamnă că intervenim la nivelul falezelor.
    Aceste faleze sunt o sursă naturală de sedimente pentru plajă, iar dacă noi le
    cimentăm, le stabilizăm, le îndiguim – automat plajele nu vor mai fi hrănite cu
    aceste sedimente care vin în mod natural.



    După finalizarea proiectului, locuitorii din zona
    litoralului românesc vor fi mai protejaţi, iar turiştii se vor putea bucura de
    o plajă largă şi modernă. Mai mult, proiectul va avea efecte pozitive majore şi
    în domeniul socio-economic, iar operatorii din zona litorală vor putea să îşi
    dezvolte activitatea în cele mai bune condiţii, susţin oficialii de la Apele
    Române.

    L-am rugat pe Florin Zăinescu să ne spună care sunt avantajele și care
    sunt dezavantajele acestor intervenții la plaje:

    Faptul că avem o
    plajă mai lată, cu mai mult sediment, este ca o zonă tampon care poate proteja
    construcțiile și activitățile umane în fața mării. Apoi mai avem avantaje
    precum spațiul care este creat pentru oameni în scop recreativ.

    Mai multă plajă
    înseamnă că putem găzdui mai mulți vizitatori, avem mai multe activități pe
    nisip și de aceea sunt preferabile plajelor înguste. Iar ca dezavantaje, putem
    vorbi de aspectul mai puțin atrăgător al plajelor, pentru că, de exemplu, la
    plaja Eforie s-a intervenit atât cu diguri, cât și cu înnisipare. Când te urci
    pe faleză la Eforie Nord și te uiți spre sud, vezi acum o mare de diguri în
    locul apei și mie nu-mi plac, dar poate unii turiști pot aprecia o promenadă pe
    diguri. Apoi aceste înnisipări au venit cu un nisip de o calitate, putem spune
    inferioară, pentru că este mai grosier, uneori este și plin de scoici. Se pare
    că această intervenție care a adus nisip mai grosier determină și o schimbare
    în morfologia plajei. Înainte panta era mult mai lină, adică intram în apă și
    adâncimea apei cobora progresiv. Acum este mult mai abruptă și mult mai adâncă
    dacă înaintăm, iar asta se pare că poate crește și riscul pentru înotători,
    favorizează puțin și generarea unor curenți mai puternici.

    Iar nu în ultimul
    rând, aceste intervenții au și un impact ecologic semnificativ, deci este un
    mediu puternic deranjat, disturbat: și de unde se ia sedimentul, dar și unde se
    așează.



    Pe lângă plantarea de iarbă de mare, partea de
    biodiversitate a proiectului mai are o componentă și anume menținerea și
    dezvoltarea habitatelor pentru două specii de scoici (Donacilla Cornea și Donax
    Trunculus). În acest sens s-a făcut un test pilot pentru a vedea dacă scoicile
    rezistă unui proces de mutare și a avut o rată de succes de 100%.

    În final, se
    dorește extinderea arealului în care aceste scoici se dezvoltă. Avem
    plaje care necesită susținere artificială, precum un bolnav care este conectat
    continuu la aparatele care îi asigură funcțiile vitale, pentru că sursele
    naturale de sedimente au fost decuplate din cauza activităților antropice. Continuăm
    să tratăm efectele și nu cauzele bolii. Asta implică costuri suplimentare
    uriașe și efecte care pot fi indezirabile pentru turiști, precum și o
    vulnerabilitate în fața schimbărilor climatice
    , conchide cercetătorul
    Florin Zăinescu.


  • Artificially widened beaches in Romania

    Artificially widened beaches in Romania

    As part of a project worth 800 million euros, thousands of tons of sand were brought from the sea and resettled on the affected sectors, so that their width increased up to 100 meters. Works were also conducted on two small dams, with a significant contribution to the development of marine biodiversity and to reducing the risk of damage or loss of habitats. In addition to the beach sanding works, hydro-technical structures with the role of additional protection and alluvium fixation were also carried out, as well as works to consolidate the cliffs. Also, specialists intend to plant sea grass on an area of ​​almost 800 thousand square meters, in order to ensure the protection of the biodiversity of the Black Sea water and increase its quality, according to a press release of the Romanian Waters company. The idea belongs to a group of British scientists and is promoted worldwide. Sea grass is the only flowering plant in the world that can pollinate underwater. In addition to the fact that it provides a habitat for many marine species, it also captures carbon 35 times faster than a tropical forest, experts in the field said.

     

     

    Researcher Florin Zăinescu: “More than a third of the Black Sea beaches that are eroded are found in Romania. It is not the climate element that favors this erosion. If we look at the data and the dynamics of sediment, we will see that erosion is rather amplified by human interventions. What brought about this situation? First, there is the construction of large ports, such as Midia Năvodari, north of Mamaia, or Constanța Port, which influenced the dynamics of the sediment. On the Romanian Black Sea coast, sediment travels from north to south, due to the waves coming from the northeast, and a large pier that extends into the sea blocks the sediment and no longer allows the beaches to be fed, to grow naturally. Sediment is like food for these beaches. Another human intervention that leads to this phenomenon is landslides, which means that we intervene at the level of the cliffs. These cliffs are a natural source of sediment for the beach, and if we cement them, stabilize them, then the beaches will no longer be fed with this sediment.”

     

     

    After the completion of the project, the inhabitants of the Romanian coast area will be more protected, and tourists will be able to enjoy a wider and more modern beach. Moreover, the project will also have major positive effects in the social and economic field, and business operators in the area will carry out their activity under the best conditions, officials with the Romanian Waters Company say.

     

     

    We asked Florin Zăinescu to tell us the advantages and disadvantages of widening the beaches: “The fact that we have a wider beach with more sediment is like having a buffer zone that can protect constructions and human activities from the sea. Then we have advantages like the space that is created for people, for recreational purposes. A wider beach means we can accommodate more visitors, we have more activities on the sand and that is why they are preferable to narrow beaches. As for disadvantages, we can talk about the less attractive appearance of the beaches and the coarser sand, which is sometimes also full of shells. It seems that this intervention that brought coarser sand also causes a change in the morphology of the beach. Before, the slope was much smoother, that is, we entered the water and the depth of the water decreased progressively. It is much steeper now and much deeper if we go forward, and that seems to increase the risk for swimmers and it also favors the formation of stronger currents. Last but not least, these interventions also have a significant ecological impact, so it is a strongly disturbed environment, both where the sediment is taken from, but also where it is relocated.”

     

     

    In addition to planting sea grass, the biodiversity part of the project has another component, namely the maintenance and development of habitats for two species of clams (Donacilla Cornea and Donax Trunculus). In this respect, a pilot test was done to see if the clams survive a relocation process. It was a 100% success. The area where these shells develop will be expanded. “We have beaches that require artificial support, like a sick person who is continuously connected to the machines that ensure vital functions, because the natural sources of sediment have been disconnected due to human activities. We continue to address the effects and not the causes of the disease. This involves additional costs and effects that can be undesirable for tourists, as well as a vulnerability to climate change”, researcher Florin Zăinescu concluded.

     

     

  • L’agrandissement des plages : effet de mode ou bénéfices réels ?

    L’agrandissement des plages : effet de mode ou bénéfices réels ?

    La côte roumaine à la mer Noire, dont les plages souffraient depuis des décennies les effets de l’érosion a vu la tendance se renverser ces dix dernières années. En effet, les quelques 800 millions d’euros dépensés dans l’opération n’ont pas été jetés à la mer. Des milliers de tonnes de sable dragué au large ont servi à élargir de manière conséquente des plages mises à mal par l’érosion, des plages censées dorénavant compter jusqu’à 100 mètres de large. Le projet de réhabilitation a par ailleurs pris en considération la protection de la biodiversité et de l’habitat marin, le projet prévoyant la réhabilitation de l’habitat affecté sur près de 800.000 mètres carrés, une superficie qui sera recouverte à terme par la zostère marine ou, plus prosaïquement, par l’herbe de mer.

     

     

    Les travaux de génie civil ont également visé la consolidation des falaises et la gestion des alluvions.

     

    Mais planter l’herbe de mer, seule plante au monde qui est pollinisée sous l’eau et qui demeure essentielle pour la survie de de la biodiversité marine, cela fait certainement rêver. Le chercheur Florin Zăinescu nous renseigne sur les tenants et les aboutissants de son projet : « Plus d’un tiers de plages affectées par l’érosion se trouvent en Roumanie. Le facteur climatique en est pour quelque chose. Mais si l’on regarde de plus près la dynamique des sédiments, nous allons nous rendre compte que les activités humaines pèsent davantage dans ce processus d’érosion. La construction des ports, le terminal de Midia Năvodari, le port de Constanța ont beaucoup influé sur la dynamique des sédiments. Sur la côte roumaine de la mer Noire, les vagues arrivent du nord-est, et font déplacer les sédiments du nord au sud. C’est ainsi que cela se passe. Or, construire une grande digue, qui avance loin dans la mer, empêchera le déplacement naturel des sédiments et les plages seront privées de leur apport. Les sédiments pour les plages, c’est comme la nourriture pour l’homme. Une nourriture dont elles seront dorénavant privées. Par ailleurs, faire bétonner les falaises c’est priver aussitôt les plages d’une autre source importante de sédiments. Les plages se voient ainsi priver de leurs deux principales sources d’alimentation. Et cela ne tarde pas d’avoir des conséquences, que nous tentons de compenser grâce à nos interventions actuelles ». 

     

    Ces travaux présentent certains inconvénients.

     

    A la fin du projet, les spécialistes tablent à la fois sur un renforcement de la sécurité des côtes et sur l’amélioration des conditions offertes aux touristes, avec tout ce que cela implique en termes de retombées économiques positives pour le secteur touristique, et plus largement pour la région. Florin Zăinescu :  « Une plage plus large, qui contient davantage de sédiments, constitue une zone tampon censée déjà nous protéger face à l’action de la mer. Il n’y a qu’ensuite qu’arrive l’avantage le plus évident, celui de créer un espace de loisir qui nous permette d’accueillir davantage de touristes, qui puissent jouir de cette plage supplémentaire pour organiser des activités par exemple. N’importe qui privilégie d’avoir une plage large, où l’on se sente à l’aise, plutôt qu’une plage bondée. Néanmoins, ces travaux présentent certains inconvénients. Pour agrandir les plages de la station Eforie, l’on a érigé des digues. Même lorsqu’on monte sur la falaise et qu’on regarde vers le sud, plutôt que de voir l’étendue de la mer, la vue est gâchée par ces digues. En même temps, se promener le long des digues est plutôt plaisant. Mais depuis la côte, la vue est gâchée. Un autre désavantage est la qualité inférieure du sable rapporté : plus grossier, avec des coquillages. Et cela change la morphologie de la plage. Avant, la pente était douce à l’entrée de l’eau. Maintenant, l’eau monte rapidement, ce qui pourrait accroître le risque pour les baigneurs, car cet état de fait favorise l’apparition des courants. Enfin, dernier grief : ces chantiers ont un impact en termes écologiques. La biodiversité, le milieu naturel sont impactés aussi bien là d’où l’on extrait le sable, que près de la plage où on l’avait relogé. L’équilibre naturel est rompu ». 

     

    Tout n’est pas rose dans ce genre de projets

     

    Le volet écologique du projet de réhabilitation des plages comprend toutefois, mise à part la plantation de l’herbe de mer, le maintien et le développement de l’habitat de deux espèces de mollusques : la Donacilla Cornea et la Donax Trunculus. C’est dans ce sens qu’un premier projet pilote censé vérifier la possibilité de muter et d’acclimater ces espèces dans un nouvel habitat s’est déjà déroulé, les résultats étant plus que prometteurs. « Vous savez, nous avons certaines plages qui, à cause de l’intervention humaine qui les avait coupés de leurs sources régénératrices naturelles, nécessitent des perfusions régulières pour les maintenir en vie. On en est là. Et l’on continue à traiter les symptômes, mais sans agir sur les causes. En agissant ainsi, nous prenons le pari d’assumer des coûts plutôt conséquents et de nous voir confronter aux effets indésirables provoqués par notre intervention. Cela augmente aussi notre vulnérabilité face aux effets du réchauffement climatique. Tout n’est pas rose dans ce genre de projets », conclut son intervention le chercheur Florin Zăinescu.

    (Trad. Ionut Jugureanu)

  • MNIR găzduieşte timp de o lună proiectul CultMuse

    MNIR găzduieşte timp de o lună proiectul CultMuse

    Muzeul Naţional de Istorie a României găzduieşte timp de o lună proiectul CultMuse, finantat de UE. (…)

    Voluntari din România, Franţa, Suedia, Estonia, Finlanda şi Letonia își desfășoară activitatea în cadrul a trei grupuri de lucru: implementare, logistică și promovare. Ei vor desfășura activități la Muzeul Național de Istorie a României cu scopul de a oferi publicului o experiență muzeală atractivă, evidențiind totodată rolul muzeului, o resursă importantă de educație nonformală.

    CultMuse își propune să încurajeze desfășurarea de activități educative în cadrul muzeelor, să ajute la înțelegerea funcționării acestor instituții culturale și să ofere publicului oportunitatea de a participa la activități multidisciplinare organizate de voluntari din țări europene, care provin din medii de formare intelectuale și profesionale diverse.

  • Summitul NATO: Declaraţii de presă Klaus Iohannis – VIDEO

    Summitul NATO: Declaraţii de presă Klaus Iohannis – VIDEO

    Summitul aniversar al NATO continuă la Washington, iar liderii aliaţi au ajuns la un acord în ce priveşte declaraţia finală a reuniunii. Între altele, NATO îşi va reafirma angajamentul de a continua să sprijine Ucraina pe calea ireversibilă a integrării totale euro-atlantice, atunci când vor fi îndeplinite condiţiile.

    Dosarul Ucraina este unul dominant la reuniunea de 75 de ani a NATO. Cinci preşedinţi şi premieri aliaţi, între care şi preşedintele român Klaus Iohannis, au semnat, împreună cu liderul ucrainean, Volodimir Zelenski, o declaraţie comună privind întărirea apărării aeriene a acestei ţări. Parctic, este vorba despre donarea unor sisteme de rachete de apărare aeriană Patriot, componente ale acestora, şi de un alt tip de sistem de rachete donat de Italia. Iar avioane de luptă F-16 din Danemarca şi Olanda vor fi oferite Ucrainei si vor zbura în această vară în spaţiul aerian ucrainean, dupa cum scrie agenţia Reuters, care îl citează pe secretarul american de stat Antony Blinken.

    Preşedintele Klaus Iohannis subliniaz la summit importanţa crucială a legăturii transatlantice şi a apărării colective, în baza Articolului 5. În acest sens, el susţine deciziile aliate privind consolidarea posturii NATO de descurajare şi apărare şi solicita acordarea unei atenţii sporite Flancului Estic şi Mării Negre.

    „Pentru noi e important ca regiunea Mării Negre să fie considerată de importanță strategică. O abordare mai structurată înseamnă inclusiv creșterea prezenței aliate. Aliații adoptă măsuri de întărire a apărării aeriene pe flancul estic. Asta sigur ne privește pe noi, ne amintim de situații în care drone au căzut pe teritoriul național”, a declarat președintele.

    România  susţine şi pachetul de sprijin substanţial pentru Ucraina. Şeful statului pledează pentru continuarea sprijinului în favoarea partenerilor vulnerabili ai NATO, în special pentru Republica Moldova, şi creşterea capacităţii acestora de a răspunde ameninţărilor hibride în creştere.

    „Sprijinim Ucraina, sprijinim Republica Moldova, donăm Patriot – pentru că putem şi pentru că considerăm că aşa este corect. România s-a transformat dintr-un stat care s-a rugat să primească ajutor de orice fel într-un stat care are forţa, energia şi capacităţile să exporte securitate în întreaga regiune. România a devenit mai sigură, mai puternică şi mai implicată, în special în ultimii 10 ani. Pretenţia noastră e, ca atunci când donăm sisteme de mare capacitate, gen Patriot, să fim compensaţi rezonabil”, a declarat Iohannis.

    „În CSAT am discutat acum câteva zile in extenso această chestiune şi am dat un mandat ministrului apărării şi se negociază, iar dorinţa noastră este să primim un alt sistem Patriot la schimb, sigur, nu mâine, dar într-un viitor relativ apropiat. Dar cred că vom obţine şi sisteme care vor fi livrate mai repede care să compenseze donarea acestui sistem Patriot”, a mai spus șeful statului.

  • Consecinţele climatice globale ale războiului declanşat de Rusia în Ucraina

    Consecinţele climatice globale ale războiului declanşat de Rusia în Ucraina

    Războiul pornit de Rusia în Ucraina a dus la consumul a miliarde de litri de combustibil folosiți de vehiculele militare, aproape un milion de hectare de câmpuri și păduri incendiate, sute de elemente de infrastructură petrolieră și de gaz aruncate în aer și cantități uriașe de oțel și ciment folosite pentru a fortifica sute de kilometri de linii de front. Emisiile generate în cei doi ani de invazie se ridică la aproximativ 175 de milioane de tone de dioxid de carbon, potrivit celui mai cuprinzător studiu de acest tip realizat până în prezent. Emisiile reprezintă echivalentul utilizării anuale a 90 de milioane de mașini.

    Per total, acest conflict reprezintă un prejudiciu net pentru climă, deoarece reducerea emisiilor datorate unei economii ucrainene slăbite a fost mai mult decât compensată de emisiile cauzate de conflict, de oamenii și producția strămutate în alte țări și de creșterea cheltuielilor militare la nivel mondial, spun autorii raportului IGGAW (Inițiativa privind contabilizarea gazelor cu efect de seră în timpul războiului). Studiul este sintetizat, pe siteul romanesc Infoclima, de cercetatorul Vlad Zamfira, care explica:

    “Incendii, atacul asupra infrastructurii energetice, mii de kilometri aviatici ocoliți, toate vin cu un cost climatic. Miliarde de litri de combustibil ars, nevoia în prezent și în viitor de munți de oțel și beton proaspăt pentru fortificații de ambele părți ale frontului, dar și eventuala reconstrucție a Ucrainei, sutele de lovituri asupra sistemelor energetice – toate conturează un tablou climatic sumbru în urma căruia Rusia ar putea fi făcută responsabilă pentru despăgubiri în valoare de miliarde de euro.

    Dincolo de impactul devastator la nivelul infrastructurii sociale, economice și pierderile de vieți rezultate, războaiele și militarizarea excesivă sunt o sursă majoră de poluare.

    De la distrugerea intenționată sau neintenționată a resurselor naturale – păduri, bazine acvatice – mașinăria militară globală este printre cei mai mari poluatori la nivel mondial. Care sunt principalele surse de emisii provenite din războiul din Ucraina? Imaginile din satelit arată că aproximativ 27 de mii de incendii au pârjolit aproape un milion de hectare de teren. Aproape trei sferturi dintre acestea se află în apropierea liniilor de front, unde infrastructura de gestionare a incendiilor a fost aproape abandonată, iar condițiile de intervenție sunt aproape imposibile. Dar incendii de o intensitate mai mare au fost observate în întreaga țară, deoarece silvicultorii, echipele de pompieri și echipamentele au fost mobilizate sau relocate în orașe, încetinind astfel timpii de răspuns.

    Infrastructura energetică a devenit o țintă cu consecințe grave pentru climă. În primele săptămâni ale războiului, Rusia a efectuat lovituri dramatice asupra depozitelor de combustibil fosil din Ucraina, dar costul climatic al acestor lovituri este eclipsat de distrugerea conductelor Nord Stream, care a dus la o erupție submarină de metan care a durat o săptămână și a avut un impact climatic devastator. Se crede că un incendiu necontrolat de luni de zile pe o platformă de foraj din Marea Neagră a ars peste 150 de milioane metri cubi de gaz natural”.

    Un impact neobișnuit a venit din partea celui mai puternic gaz cu efect de seră, hexafluorura de sulf (SF6), care a scăpat în cantități neobișnuit de mari în timpul conflictului. Folosit pentru izolarea comutatoarelor electrice, acesta are un potențial de încălzire de aproape 23 de mii de ori mai mare decât dioxidul de carbon. Se crede că aproximativ 40 de tone de SF6, echivalentul a aproximativ un milion de tone de CO2, ar fi scăpat in atmosfera, după ce peste o mie de lovituri rusești au avariat aproximativ jumătate din instalațiile rețelei de înaltă tensiune din Ucraina.

    Pe de altă parte, restricțiile sau prudența au eliberat în mare parte cerul deasupra a 18 milioane de kilometri patrati din Ucraina și Rusia, adăugând ore la călătoriile între Europa și Asia, care consumă combustibil suplimentar. Dincolo de Ucraina, invazia a declanșat o creștere bruscă a cheltuielilor militare, în special în Europa, ceea ce a ridicat cererea de explozibili, oțel și alte materiale cu conținut ridicat de carbon. Cheltuielile militare totale la nivel mondial au ajuns la 2.400 de miliarde de dolari în 2023, în creștere cu 6,8% în termeni reali fata de 2022, cea mai abruptă creștere anuală din 2009 încoace. Pe lângă producție, livrările de armament greu pe distanțe lungi contribuie la emisiile generate, mai scrie Infoclima.

    Raportul estimează că, dacă am avea acum negocieri de pace, Federatia Rusă ar fi obligată să plătească o factură de 32 de miliarde de dolari pentru reparații climatice, din primele 24 de luni de război, conform unei metodologii pentru a stabili un cost pentru fiecare tonă de carbon emisă.

    “Rusia răneste Ucraina, dar și clima noastră. Acest conflict este considerabil și se va resimți la nivel global datorita emisiilor de carbon. Federația Rusă ar trebui să fie obligată să plătească pentru acest lucru, o datorie pe care o are față de Ucraina și față de țările din sudul global, care vor suferi cel mai mult din cauza daunelor climatice”, spune Lennard de Klerk, autor principal la IGGAW. Totalul emisiilor ar putea fi redus drastic dacă războiul s-ar încheia rapid.

  • Russlands Ukraine-Krieg hat verheerende Umweltfolgen

    Russlands Ukraine-Krieg hat verheerende Umweltfolgen

    Die Studie wird auf der rumänischen Website Infoclima vom Forscher Vlad Zamfira zusammengefasst: “Brände, der Angriff auf die Energieinfrastruktur, Tausende von zusätzlichen Flugkilometern durch die Umwege der Luftfahrt verursachen Klimakosten. Milliarden Liter verbrannter Brennstoffe, Berge von Stahl und Frischbeton für Befestigungen auf beiden Seiten der Front, aber auch der eventuelle Wiederaufbau der Ukraine, die Hunderte von Schlägen gegen die Energiesysteme – all das zeichnet ein düsteres Klimabild, in dessen Folge Russland für Entschädigungen in Milliardenhöhe verantwortlich gemacht werden könnte. Abgesehen von den verheerenden Auswirkungen auf die soziale und wirtschaftliche Infrastruktur und den Verlusten an Menschenleben sind Kriege und übermäßige Militarisierung eine Hauptquelle der Umweltverschmutzung. Durch die absichtliche oder unbeabsichtigte Zerstörung natürlicher Ressourcen wie Wälder oder Wasserbecken gehört die globale Militärmaschinerie zu den größten Umweltverschmutzern. Was sind die Hauptemissionsquellen des Kriegs in der Ukraine? Satellitenbilder zeigen, dass etwa 27.000 Brände fast eine Million Hektar Land verbrannt haben, fast drei Viertel davon in der Nähe der Frontlinien, wo ein Eingreifen der Feuerwehr fast unmöglich ist. Im ganzen Land wurden jedoch Brände mit höherer Intensität beobachtet, da Förster, Feuerwehrleute und Ausrüstung mobilisiert oder in die Städte verlegt wurden, wodurch sich die Reaktionszeiten verlangsamten. Die Energieinfrastruktur ist zu einem Ziel mit gravierenden Folgen für das Klima geworden. In den ersten Wochen des Krieges führte Russland dramatische Angriffe auf fossile Brennstoffvorkommen in der Ukraine durch, aber die Klimakosten dieser Angriffe werden von der Zerstörung der Nord-Stream-Pipelines überschattet, die zu einem Unterwasser-Methanausbruch führte, der eine Woche andauerte und verheerende Auswirkungen auf das Klima hatte. Es wird angenommen, dass ein monatelanges unkontrolliertes Feuer auf einer Bohrinsel im Schwarzen Meer mehr als 150 Millionen Kubikmeter Erdgas verbrannt hat.”

    Eine ungewöhnliche Auswirkung hatte das stärkste Treibhausgas, Schwefelhexafluorid (SF6), das während des Konflikts in ungewöhnlich großen Mengen entwich. Es wird zur Isolierung elektrischer Schalter verwendet und hat ein fast 23-tausend-mal höheres Heizpotenzial als Kohlendioxid. Es wird angenommen, dass etwa 40 Tonnen SF6, das entspricht etwa einer Million Tonnen CO2, in die Atmosphäre entwichen sind, nachdem mehr als tausend russische Angriffe etwa die Hälfte der ukrainischen Hochspannungsnetzanlagen beschädigt hatten. Auf der anderen Seite haben Beschränkungen oder Vorsichtsmaßnahmen der Luftfahrt über 18 Millionen Quadratkilometern über der Ukraine und Russland weitgehend unverkehrbar gemacht. Reisezeiten zwischen Europa und Asien wurden um Stunden verlängert, was zusätzlichen Treibstoff verbraucht.

     

    Lennard de Klerk, Initiative on Greenhouse Gas Accounting for War: “Russland schadet der Ukraine, aber auch unserem Klima”

     

    Außerhalb der Ukraine hat die Invasion zu einem starken Anstieg der Militärausgaben geführt, insbesondere in Europa, was die Nachfrage nach Sprengstoffen, Stahl und anderen kohlenstoffreichen Materialien erhöht hat. Die gesamten weltweiten Militärausgaben erreichten im Jahr 2023 2,4 Billionen US-Dollar, was einem realen Anstieg von 6,8 % gegenüber 2022 entspricht, dem stärksten jährlichen Anstieg seit 2009. Neben der Produktion tragen auch Langstreckenlieferungen schwerer Waffen zu den erzeugten Emissionen bei, schreibt Infoclima weiter. Russland könnte laut Bericht gezwungen sein, eine Rechnung von 32 Milliarden Dollar für Klimareparationen aus den ersten 24 Monaten des Krieges zu zahlen, nach einer Methodik, die Kosten für jede Tonne ausgestoßenen Kohlenstoffs festlegt. “Russland schadet der Ukraine, aber auch unserem Klima. Dieser Konflikt ist beträchtlich und wird aufgrund der Kohlenstoffemissionen weltweit zu spüren sein. Die Russische Föderation sollte gezwungen werden, dafür zu zahlen, eine Schuld, die sie der Ukraine und den Ländern des globalen Südens schuldet, die am meisten unter den Klimaschäden leiden werden”, sagt Lennard de Klerk, Leitautor bei der Initiative on Greenhouse Gas Accounting for War. Die Gesamtemissionen könnten drastisch reduziert werden, wenn der Krieg schnell beendet würde.