Category: Agenda culturale

  • Recital Verdi – Wagner a Bucarest

    Recital Verdi – Wagner a Bucarest


    Il 27 ottobre, l’Associazione per Musica, Arte e Cultura, in partenariato con la Filarmonica George Enescu di Bucarest, organizza allAuditorium Romeno, sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, il recital “Verdi-Wagner: Corrispondenze”, dedicato al bicentenario della loro nascita.



    L’Ambasciata ricorda in un comunicato che l’anno musicale 2013 sta sotto il segno pieno di forza dei due grandi compositori che hanno ridefinito il genere lirico, Richard Wagner e Giuseppe Verdi, due poli, al Nord e al Sud degli Alpi, due compositori visionari, due sensibilità che hanno tracciato decisivamente il percorso del teatro musicale nel XIX secolo.



    Senza eccezione, tutti gli istituti musicali del mondo hanno deciso di segnare il bicentenario della nascita dei due giganti della componistica europea attraverso eventi speciali. Lo fa anche la Filarmonica George Enescu, con una formula di recital completamente originale.

  • Settimana della Lingua Italiana nel Mondo

    Settimana della Lingua Italiana nel Mondo

    Nell’ambito della Settimana della Lingua Italiana nel mondo, celebrata quest’anno dal 14 al 20 ottobre, nell’Aula Magna dellUniversità Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca, si è svolta, il 14 ottobre, la cerimonia di consegna del Premio Marian Papahagi. L’evento organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, dal Centro Culturale Italiano di Cluj in collaborazione con l’Università Babeş-Bolyai Cluj, sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Romania, si è svolto alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia, S.E. Diego Brasioli e del direttore dellIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro. Giunto alla sesta edizione, il Premio è stato istituito alla memoria dell’italianista e professore Marian Papahagi (1948-1999), critico letterario, saggista e traduttore, vicerettore dell’Università Babes-Bolyai di Cluj dopo il 1990, professore invitato a più università europee e direttore dell’Accademia di Romania a Roma nei suoi ultimi anni di vita. Quest’anno a vincere il premio è stata la professoressa Corina Anton della cattedra di italianistica dell’Università di Bucarest.



    Sempre nell’ambito della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest propone al suo pubblico, soprattutto agli appassionati di cinema, un ciclo di proiezioni guidate intitolato “Il meglio del recente cinema italiano”. Dal 17 ottobre fino a fine gennaio 2014, presso la sede dell’Istituto, ci saranno proiezioni settimanali soprattutto per quanti possiedono una buona conoscenza dellitaliano e ne vogliono approfondire aspetti socio-linguistici attraverso la visione dei migliori film italiani recenti. E siccome uno dei compiti dell’Istituto di Cultura è la diffusione dello studio dell’italiano, l’iniziativa è stata pensata per gli studenti dei corsi di lingua dellIstituto, dei Licei, delle Università, e per quanti vogliono continuare a mantenere un contatto vivo con la lingua italiana: a tutte le proiezioni un docente dellIstituto presenterà brevemente il film e alla fine dialogherà con il pubblico. Inoltre gli spettatori riceveranno una scheda informativa su ciascun film e un compendio di attività didattiche opzionali volte ad arricchire il loro bagaglio linguistico-culturale italiano. La rassegna ha debuttato il 17 settembre con il film “Pane e tulipani”, di Silvio Soldini, presentato dalla professoressa Ilaria Mares, alla presenza di un numeroso pubblico di giovani e continuerà con altri film rappresentativi, tra cui: “Nuovo Cinema Paradiso”, “I cento passi”, “Le fate ignoranti”, “Non ci resta che piangere” e tanti altri.



    Inoltre, continuando la tradizione avviata qualche anno fà, quella di promuovere insieme lo studio della lingua e della cultura italiana nell’ambito della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e l’Ambasciata Svizzera in Romania presentano, il 28 ottobre, presso il Museo del Contadino Romeno di Bucarest, la pellicola svizzera “Tutti giù”, il primo lungometraggio, realizzato nel 2012, dal giovane regista ticinese Niccolò Castelli. Il film parla del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, della presa di coscienza di se stessi, della solitaria scelta di percorso fra sogni e paure, successi e sconfitte. I giovani protagonisti del film sono l’attore italo-svizzero Nicola Perot, affiancato dall’attore franco-svizzero Yanick Cohades e dalla sciatrice Lara Gut, grande talento dello sci elvetico, che è al suo debutto cinematografico e in “Tutti Giù” recita per la prima volta in un film.

  • I vincitori del concorso “Festival George Enescu 2013”

    I vincitori del concorso “Festival George Enescu 2013”

    Fino al 30 settembre Radio Romania Internazionale vi ha invitati a partecipare al concorso dedicato alla XXI edizione del Festival Internazionale intitolato al grande musicista romeno George Enescu, che, dal 1 al 28 settembre, ha offerto al pubblico 150 spettacoli di musica, opera e balletto a Bucarest e in altre città del Paese.



    Abbiamo ricevuto 493 risposte esatte al concorso che ha come premi e menzioni oggetti riguardanti Enescu la musica sinfonica e la cultura romena, in generale. Il concorso è stato sponsorizzato dal Complesso Energetico Oltenia e sostentuo dal Museo Nazionale George Enescu, comprese le sezioni di Sinaia e Tescani, dall’Ente Autonomo della Gazzetta Ufficiale, dall’Editrice di Radio Romania, dalla Rappresentanza della Commissione Europea in Romania e dall’Associazione “Euro Foto Art” di Oradea.



    Prima di presentare i vincitori, vi ricordiamo le domande e le risposte esatte.



    Quando nacque George Enescu? Risposta corretta: il 19 agosto 1881.



    A che edizione è giunto il Festival Internazionale “George Enescu” nel 2013? Risposta corretta: la XXIesima.



    Nominate tre delle opere di Enescu. La scelta era svariatissima, tra l’opera Edipo, le tre sinfonie incompiute, Il Poema romeno, la Rapsodia romena nr. 1, la Rapsodia romena nr. 2, le tre suite orchestrali, le numerose sonate per pianoforte, violino, violoncello, le tre suite per il pianoforte, musica per ensemble da camera ecc.



    Chi è Ioan Holender? Risposta corretta: il direttore artistico del Festival Enescu. Di origine romena, Holender è stato anche direttore dell’Opera di Vienna.



    Passiamo ora ad elencare i vincitori. 30 menzioni andranno ai nostri ascoltatori o utenti Internet. A del Ferdjaoui, Algeria, il connazionale Gabriel Florea, che vive in Germania, Li Hua, Wang Yifan e Jin Tao, tutti e tre della Cina, Mihail Byhanov e Alexei Veselkov, Russia, Elena Gurbanova, che dal Turkmenistan segue i programmi in russo, Dieter Feltes, Bernd Seiser e Oskar Schmitt, tutti e tre della Germania, i nostri amici italiani Cristina Risso, Nicola Musto, Stefano Citterio e Angelo Brunero, José Luis Corcuera, Spagna, Ernesto Rax Chub di Guatemala, Roberto Carlos Álvarez-Galloso che, dagli Stati Uniti, segue i programmi in spagnolo, Paritosh Chattopadhyay, Reema Goyal, Muhammad Shamim S., tutti e tre dell’India, Martin Rogan e Grant Skinner, entrambi della Gran Bretagna, Martin Gallas degli Stati Uniti, Obaid Chowdhry del Pakistan, Takao Ono del Giappone, Sunil Dhungana del Nepal, Mozahidul Islam e Robina Aktar Golapy, entrambi del Bangladesh, la coppia olandese Robert C. Ackx e Maria Ackx-Blom.



    Ho appreso tante cose su George Enescu dai vostri programmi e ho ascoltato alcuni suoi brani. Mi piace soprattutto rilassarmi la sera con le sue musiche. Anche la nostra emittente, Bayerischer Rundfunk, ha mandato in onda opere di Enescu”, ci ha scritto il nostro amico tedesco Dieter Feltes.



    Il terzo premio andrà ai nostri ascoltatori o utenti Internet: Angela Basetti di Valdarno, Dejan Mijatovici dalla Serbia, Sami Ahmad Mosad, Egitto, Syed Khizar Hayat Shah, Pakistan, che segue i programmi in francese, Wu Xuan, Cina, Serghei Lobatzeev, Russia, Ernst Altherr, Svizzera, Fritz Andorf, Germania, João Flávio da Cruz dal Brasile, che segue i programmi in spagnolo, Enrique Ballester Burcet e Mateo Riera, Spagna, John Selesky e Tim Watson, entrambi statunitensi, Marek Pis, che dalla Polonia segue i programmi in inglese, Shantish Nayel, Sreerekha Reddy e Venkata Rao, tutti e tre dall’India, James Obrien, Gran Bretagna, Catherine Agboola, Nigeria, Syed Ali Akbar, Pakistan.



    “Vi seguo da tanti anni, ho tanti amici romeni, tra cui i miei nuovi vicini di casa, simpaticissimi. La segretaria dei miei genitori è romena e…chi più ne ha più ne metta…prima o poi mi piacerebbe visitare la Romania con mio marito e mio figlio”, ci ha scritto la nostra amica Angela Basetti di Valdarno.



    Il secondo premio andrà a Roberto Catucci di Genova, Agide Melloni di Imola, Tarek Laidi, Algeria, al connazionale Daniel Renon, che vive in Germania, Raïf Chaaban, che, dal Libano, segue i programmi in francese, Qiu Lei, Deng Zhuangli e Cui Wenbai tutti e tre dalla Cina, Volodimir Gudzenko e Viktor Varzin, Russia, Horst Hartmann e Andreas Fessler, entrambi della Germania, Claudio Gerlach, Brasile, Alexis Salinas Rosas, Cile, Miguel Ramón Bauset, Spagna, Solomon Mesgun, che dall’Eritrea, ha scritto alla Sezione Inglese, Bob Wood e Timothy Johnson, entrambi degli USA, Christer Brunstrom, Svezia, K. Saito, Giappone, Richard Cooke, Mark Stevens e Alastair Pamphilon, tutti e tre della Gran Bretagna, Ian Morrison, che, dalla Cina, ha scritto alla Sezione inglese, Henk Poortvliet, Olanda, Nasir Aziz, Pakistan, Debaki Ranjan Biswas, Najimuddin e Muralidhar M., tutti e tre dell’India, Allan Fenix delle Filippine.



    Ho constatato già da molto tempo la vocazione della Romania per l’Olimpo artistico, alimentato da prestigiosi personaggi che hanno fatto grande il nome di questa nazione. Le manifestazioni culturali, i primati artistici, il pensiero intellettuale si sviluppa in ogni direzione creativa, dopo essere stato mortificato dall’ideologia dei lontani anni passati”, scrive il nostro amico Roberto Catucci di Genova, e prosegue: A maggior ragione, il fiorire di talenti nel campo culturale artistico romeno dà un alto valore aggiunto all’Europa di cui la Romania è degnissimo membro. Interessato alla storia di queste grandi figure che hanno lasciato una traccia indelebile e che io ammiro molto, mi piace tifare” per George Enescu e la sua eredità artistica che ha lasciato al mondo un punto di riferimento della più alta capacità creativa che possa possedere un uomo”, conclude Roberto Catucci.



    Da parte sua, Agide Melloni di Imola ci ha scritto: “Questo Festival internazionale che ricorda la figura, le opere e la grandezza di un musicista quale George Enescu, merita tutta la nostra attenzione. Il contributo che Enescu ha dato allarte musicale merita di essere celebrato dal Festival a Bucarest ed in altre città della Romania, e merita ancora di più la nostra disponibilità alla conoscenza delle sue opere che – non a caso – hanno una rilevanza di fama mondiale”.



    Il primo premio è stato aggiudicato dai seguenti ascoltatori o utenti Internet: Maria Musti di Barletta, Giovanni Alotto che, sempre dall’Italia, ha scritto alla Sezione Romena, Frank Vettel, Germania, Christian Canoën, Francia, Olexandr Kozlenko, Ucraina, AbdelKarim Nadjim, Marocco, Amady Faye, Senegal, Liu Xiuhua e Ren Chuanyu, Cina, Valeri Lugovki, Bielorussia, Mario Martínez Yory, Columbia, Mary Donalds Navarro, Cuba, Javier González Balón, Ecuador, Keith Simmonds, Brian Kendall e Howard Barnett, tutti e tre della Gran Bretagna, Weldon Walles, Donald Davis, Alex Klauber e Dean Nonanno, tutti e quattro degli Stati Uniti.



    “Cosa mi spinge a partecipare? Semplice, sono musicista classica, pianista, sono venuta a suonare a Chisinau, in Moldova, e Bacau e mi piacerebbe tornare in Romania”, ci ha scritto Maria Musti di Barletta.



    Mentre Christian Canoën di Francia spiega: “Sono un grande appassionatto della musica classica. Ascolto molto Wagner, Beethoven… Cosicchè la musica di Enescu non poteva sfuggirmi. Ammiro tanto la sua opera. Per di più, il vostro Paese mi ha lasciato dei ricordi indimenticabili”.



    Tre premi speciali andranno agli ascoltatori o utenti Internet Thein Soe, Malesia, Jayanta Chakrabarty, India, e Bezazel Ferhat, Algeria, che ha scritto alla Sezione Francese.



    Le menzioni e i premi saranno spediti per posta e vi chiediamo gentilmente di confermarci per lettera, fax o mail se vi siano arrivati in buone condizioni. Vi ringraziamo ancora una volta per partecipato anche a questo concorso dedicato al Festival George Enescu, e alla prossima!

  • Il violinista Lorenzo Gatto, in concerto a Radio Romania

    Il violinista Lorenzo Gatto, in concerto a Radio Romania

    Al concerto che inaugura l’11 ottobre la nuova stagione dell’Orchestra Nazionale di Radio Romania, sotto la bacchetta del suo direttore principale, Tiberiu Soare, ospiti speciali saranno il giovane violinista belga di origine italiana Lorenzo Gatto e l’attore romeno Victor Rebengiuc.



    La serata si aprirà con il Concerto nr.1 in sol minore per violino e orchestra del compositore tedesco Max Bruch, la sua più popolare creazione, la cui prime risale al 1866 sotto la bacchetta di Bruch stesso.



    Lorenzo Gatto vanta un talento impressionante. Lo testimoniano le sue collaborazioni con l’Orchestra Filarmonica della BBC, ma anche con quelle di Belgio o Lussemburgo, sotto le bacchette di prestigiosi direttori.



    Insignito dell’onorificenza Rising Star per l’attività svolta nella stagione 2010-2011, Lorenzo Gatto ha suonato su grandi palcoscenici del mondo quali Birmingham Symphony Hall, la Cité de la Musique a Parigi, la Musikverein a Vienna, la Concertgebouw di Amsterdam, ma anche in concerti a Barcellona, Baden-Baden, Amburgo, Colonia, Lussemburgo o Atene.



    E’ venuto anche altre volte in Romania, e ora è molto felice di inaugurare la nuova stagione insieme all’Orchestra Nazionale della Radio, come ha detto in un’intervista a Radio Romania Internazionale che abbiamo registrato il giorno prima del concerto — proprio il 10 ottobre, l’anniversario esatto del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi.



    Anche Radio Romania e la sua Orchestra Nazionale celebrano nel 2013 un importante anniversario — l’85esimo.



  • Appuntamenti di ottobre

    Appuntamenti di ottobre

    La scrittrice romena Ioana Pârvulescu si annovera tra i 12 vincitori dell’edizione 2013 del Premio dell’Unione Europea alla letteratura, assegnato ai migliori autori europei in via di affermazione. I loro nomi sono stati annunciati in apertura della Fiera del Libro di Göteborg, Svezia, da Androulla Vassiliou, commissaria europea all’educazione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Il Premio dell’Unione Europea alla letteratura richiama l’attenzione internazionale sugli autori nuovi o in via di affermazione, che altrimenti non beneficerebbero del meritato riconoscimento fuori dal Paese d’origine. Oltre a sostenere questi scrittori a diventare più conosciuti, l’obiettivo è di introdurre i lettori nella nuova letteratura europea di qualità e di offrire loro più opzioni”. Ioana Pârvulescu è conferenziere universitario alla Facoltà di Lettere di Bucarest, dove insegna letteratura romena moderna ed è stata, per ben 18 anni, redattore presso una delle più importanti pubblicazioni culturali, România literară. Ha avviato e coordinato per la casa editrice Humanitas la collana di letteratura universale Cartea de pe noptieră” (“Il libro sul comodino”). Ha scritto più libri di saggi, ristampati più volte, tra cui Ritorno nella Bucarest interbellica” (2003), Nell’intimità del 19-esimo secolo” (2005), Il libro delle domande” (2010). Il suo più recente libro è il romanzo Il futuro comincia lunedì”, pubblicato l’anno scorso sempre dalla casa editrice Humanitas.



    Ci sono state due felici coincidenze. Una è stata che ho scritto questo romanzo nel 2009, l’anno in cui è stato creato questo premio. La seconda è stata che a Göteborg la Romania è stata Paese ospite d’onore, per cui si è puntato sulla letteratura del nostro Paese, che aveva anche uno stand ben visibile all’ingresso. Allora, sui 12 vincitori del premio, io sono stata invitata ad assistere all’annuncio del Premio, perché la sua assegnazione avverrà il 26 novembre, proprio a Bruxelles”, ha dichiarato Ioana Pârvulescu.



    La scrittrice è stata insignita del Premio Europeo alla Letteratura per il romanzo “La vita inizia venerdì” (2009), apparso nel 2011 in versione svedese, presso l’editrice Bonnierforlagen, con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno. Il romanzo La vita inizia venerdì”, apparso in Romania nel 2009, presso la casa editrice Humanitas, rappresenta il debutto della scrittrice nella prosa e parte dalla sua passione per l’atmosfera bucarestina all’inizio del 20-esimo secolo, atmosfera che ha colto anche nel libro di saggi, Nell’intimità del 19-esimo secolo”.



    “Ho debuttato con un romanzo a 49 anni. Ci vuole coraggio. Secondo me le cose che facciamo non dipendono tanto da noi, c’è qualcosa che ci spinge su una strada o su un’altra e probabilmente non avrei potuto scegliere comunque, alla fine avrei scritto un romanzo. Scrivere un romanzo è un’avventura straordinaria perchè succede agli occhi di tutti. Non è semplice creare un mondo e rischiare che qualcosa vada male. L’idea stessa di scrivere richiede coraggio. Ho sempre cercato definizioni della creatività e la migliore mi sembra quella di Paul Johnson, un saggista che apprezzo molto e che dice che è questione di coraggio. Ed è vero, chi ha paura non è creativo, le persone troppo calcolate, prudenti, non sono creative”, ha aggiunto la scrittrice Ioana Pârvulescu.



    Raramente accade che nello stesso concerto il violinista sia anche direttore d’orchestra. Però il 9 ottobre Liviu Prunaru apre la nuova stagione dell’Orchestra da Camera della Radio in questo doppio ruolo. Il grande musicista romeno effettua una vera e propria maratona: è stato ammirato sul palcoscenico della Sala del Palazzo al Festival Internazionale George Enescu, il 21 e il 22 settembre, dopo di che 8 città romene lo hanno applaudito assieme ai suoi partner, nella terza edizione della tournée nazionale “Il duello dei violini” conclusasi alla Sala Radio il 4 ottobre. Liviu Prunaru ha il privilegio di suonare un violino Stradivari Pachoud, del 1694. La nuova stagione sarà ricca di appuntamenti da non perdere alla Sala Radio: ad alettare il pubblico, invitati romeni e stranieri, tra cui il mezzosoprano Ruxandra Donose o il contraltista Cezar Ouatu (che ha rappresentato la Romania al concorso canoro Eurovisione), tutti con un repertorio variato, ricco e inedito.



    Liviu Prunaru, vincitore di numerose e prestigiose competizioni musicali, vanta una carriera internazionale particolarmente ricca: ha suonato come solista accanto a orchestre famose tra cui Royal Philharmonic Orchestra, London Symphony Orchestra, Orchestre National Belgique, l’Orchestra Filarmonica di Atene, l’Orchestra Mayo di Buenos Aires e l’Orchestra da Camera di Indianapolis. E’ spesso invitato a festival di grande rilievo e di recente ha suonato nel Nord America, in Svizzera, Argentina, Belgio, Germania, Italia, Francia ed Olanda.



    Dal 4 al 13 ottobre si svolge a Bucarest l’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Animazione Animest, uno dei più importanti festival del genere in Europa. Ogni anno, alle sette sezioni competitive del festival, si aggiungono sezioni speciali, dedicate alle scuole del film di animazione di tutto il mondo, a film insigniti di tanti premi, a festival famosi in Europa, oppure ad animatori consacrati. Gli workshop, i masterclasses e le tavole rotonde, le feste e i concerti completano il programma dei 10 giorni di effervescenza Animest nella capitale. Il trofeo Animest viene assegnato ogni anno ad un film in gara alla sezione cortometraggio. A cominciare dalla quarta edizione del Festival, Animest ha organizzato per la prima volta un evento unico nei festival romeni — Creepy Animation Night — una notte intera di proiezioni e musica dal vivo con animazioni bizzarre, horror o thriller. Una delle principali missioni del Festival è di stimolare e promuovere l’animazione romena e nel 2011 gli organizzatori hanno lanciato Animation Worksheep, un workshop di animazione che si svolge per 17 giorni, destinato ai giovani animatori romeni e moldavi. Inoltre, sempre dal 2011, il festival si svolge anche a Chișinău. Non in ultimo, guardando il programma dell’attuale edizione abbiamo scoperto che alla Creepy Animation Night sarà proiettato anche Grotesque Photo Booth, del regista italiano Donato Sansone e che un’altro film – Pinocchio, una re-interprezione italiana della storia classica – coproduzione Italia-Lussemburgo-Francia-Belgio, ha la regia firmata da Enzo d’Alò, conosciuto per La gabbianella e il gatto (premiato al Festival del cinema di Montreal.



    Fino al 5 ottobre si è svolto a Bucarest la nona edizione del Festival Internazionale di Teatro per Bambini “100, 1.000, 1.000.000 di racconti”, festival fondato dal compianto Cornel Todea (1935 — 2012), direttore del Teatro Ion Creanga di Bucarest fino all’anno scorso. Il Festival ha offerto ai piccoli spettatori spettacoli divertenti e un programma complesso di educazione teatrale e formazione del gusto estetico tramite colloqui, dibattiti e workshop. Inoltre, quest’anno tutti i bambini presenti al Festival hanno ricevuto in regalo dei giocattoli. Tra le compagnie invitate all’attuale edizione si è annoverata anche la compagnia La Baracca — Testoni Ragazzi di Bologna, che ha presentato lo spettacolo “La barca e la luna”.



    Il 3 ottobre è stata inaugurata al prestigioso Museo Nazionale d’Arte della Romania la mostra “Immagini della Gran Bretagna. 100 anni di arte del paesaggio della Collezione British Council”. La mostra resterà aperta fino al 19 gennaio 2014 e si iscrive tra gli eventi organizzati in occasione del 75-esimo anniversario della fondazione del British Council in Romania. La mostra offre al pubblico romeno una prospettiva unica sul paesaggio britannico visto attraverso gli occhi degli artisti inglesi dal 19-esimo secolo fino ad oggi e include opere di pittura, incisione, scultura e fotografia, ma anche installazioni e interventi di tipo Land Art — impronte personali dell’artista sul paesaggio. La collezione del British Council, iniziata dal 1935, include attualmente più di 8500 opere realizzate da oltre 1650 artisti britannici.


  • Ottavio Dantone e l’Accademia Bizantina al Festival “George Enescu”

    Ottavio Dantone e l’Accademia Bizantina al Festival “George Enescu”

    È calato il sipario sulla 21esima edizione del Festival “George Enescu”, che ha portato in Romania tanti musicisti italiani di prestigio. Tra cui alcuni già ospiti di precedenti edizioni, come il famoso direttore d’orchestra Antonio Pappano, sotto la bacchetta del quale si è esibita l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e il violinista e direttore dell’ensemble Europa Galante, Fabio Biondi. Ad entusiasmare il pubblico sono saliti sui palcoscenici del festival, quest’anno, anche musicisti italiani alla loro prima esibizione in Romania, come Claudio Cavina con il suo gruppo “La Venexiana”, il migliore specializzato nell’interpretazione monteverdiana, oppure il clavicembalista Ottavio Dantone con l’Accademia Bizantina, il cui concerto ha concluso, del resto, la sezione “I concerti di mezzanotte” del festival Enescu 2013. Ottavio Dantone è stato ospite a RRI prima dell’esibizione all’Auditorium romeno di Bucarest, accanto alla prestigiosa violinista Viktoria Mullova, cui l’Accademia Bizantina è legata da una ricca collaborazione.


  • Romania – Paese ospite alla Fiera del Libro di Goteborg

    Romania – Paese ospite alla Fiera del Libro di Goteborg

    La scrittrice romena Ioana Parvulescu si annovera tra i vincitori del Premio dell’Unione Europea per la letteratura, edizione 2013, che conferisce riconoscimenti ai migliori autori emergenti in Europa. I nomi dei vincitori sono stati annunciati all’inaugurazione della prestigiosa Fiera del Libro di Goteborg, da Androulla Vassiliou, commissario europeo per istruzione, cultura, multilinguismo e gioventù.



    La Fiera di Goteborg è stata inaugurata dal noto scrittore romeno, Mircea Cartarescu, tradotto anche in Italia. Il programma della partecipazione romena è stato realizzato dall’Istituto Culturale Romeno di Stoccolma: “Siamo orgogliosi di essere protagonisti sulla più importante scena letteraria della Svezia”, ha dichiarato Dan Shafran, il direttore dell’Istituto.



    Ospite alla Fiera del Libro di Goteborg è stata anche la poetessa Svetlana Carstean. Il suo volume multipremiato intitolato “Il fiore di morsa”, uscito presso l’editrice romena Cartea Romaneasca, è stato pubblicato dalla svedese Ramus, con la traduzione di Athena Farrokhzad.



    “Ho incontrato Athena a Stoccolma, in un laboratorio di traduzione, un’iniziativa straordinaria della presidenza dell’istituto. Lo scorso anno, l’Istituto Culturale Romeno di Stoccolma ha mediato degli incontri tra quattro poeti romeni e quattro poeti svedesi, in seguito ai quali abbiamo deciso di tradurre reciprocamente le poesie, rispettivamente in svedese e romeno… Athena ha tradotto la mia raccolta, “Il fiore di morsa”, mentre io sto lavorando alla traduzione del suo volume, che pubblicherò quest’autunno, nella collana intitolata “Il circolo dei poeti apparsi”. Mi sembra notevole che io ed Athena abbiamo tradotto, lavorando molto insieme, lei è venuta a Bucarest per gli ultimi ritocchi alla traduzione e abbiamo mantenuto il contatto permamente. Abbiamo lavorato intensamente e ci siamo consultate per ogni verso del libro”, spiega Svetlana Carstean.



    Accanto a scrittori romeni famosi, come Gabriela Adamesteanu, Mircea Cartarescu, Svetlana Carstean, Marius Chivu, Mircea Dinescu, Dinu Flamand, Norman Manea, tra gli ospiti del più importante evento letterario del nord europeo, che attira ogni anno circa 100.000 visitatori, sono stati presenti anche traduttori, editori e docenti universitari.



    Alla Fiera sono state organizzate due mostre con tematica romena: “La memoria come forma di giustizia”, con la partecipazione di Romulus Rusan, uno dei fondatori del Memoriale delle Vittime del Comunismo e della Rezistenza di Sighet (nord della Romania), ma anche un’esposizione di illustrazione libraria.



    A Goteborg, il programma della Romania ha compreso anche seminari su argomenti rilevanti per la letteratura e la cultura romena, nonchè temi di filosofia, storia, società e linguistica.



    La partecipazione alla Fiera di Goteborg è stata la seconda presenza romena come Paese ospite a un evento del genere nel 2013, dopo il Salone di Parigi in primavera.




  • Addio a Roman Vlad!

    Addio a Roman Vlad!

    Il famoso pianista, musicologo e compositore italiano di origine romena, Roman Vlad, si è spento a Roma, a quasi 94 anni. Nato nel 1919 a Cernauti, a quei tempi parte della Romania (oggi in Ucraina), Roman Vlad si era trasferito nella Penisola nel 1938, ottenendo la cittadinanza italiana nel 1951. Studiò presso l’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma, dove si laureò nel 1942.



    Nel 1954 -1955 ha tenuto corsi e conferenze in tutta l’Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Ha composto numerose sinfonie e musica da camera, vincendo anche un Premio George Enescu.



    Roman Vlad ha ricoperto alte cariche in varie istituzioni musicali italiane: direttore artistico dellAccademia Filarmonica Romania per due mandati negli ’50 e ’60, è stato in seguito direttore artistico del Teatro Comunale di Firenze, direttore artistico dellOrchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, dal 1973 al 1989, presidente della Società Aquilana dei Concerti, presidente dellAccademia Filarmonica Romana, membro del comitato direttivo dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma.



    È stato inoltre direttore artistico del Teatro alla Scala di Milano e sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma.



    Ha composto anche la colonna sonora del film “La bellezza del diavolo” di Rene Clair, ed il commento musicale di “Racconto di un affresco”, film di Luciano Emmer, sullopera realizzata da Giotto nella Cappella degli Scrovegni.

  • Claudio Cavina e “La Venexiana” al Festival “George Enescu”

    Claudio Cavina e “La Venexiana” al Festival “George Enescu”

    Tra gli ospiti italiani della XXIesima edizione del Festival Internazionale “George Enescu”, lensemble “La Venexiana”, fondato e diretto da Claudio Cavina, riconosciuto nel mondo come il miglior gruppo specializzato nellinterpretazione monteverdiana. Soprannominata “Nuovo Orfeo” del repertorio madrigalistico italiano, “La Venexiana” ha proposto al pubblico del festival proprio “LOrfeo” di Monteverdi, per linterpretazione del quale è stata insignita del Gramophone Award 2008 nella categoria Baroque Vocal.


  • Fabio Biondi ed Europa Galante al Festival “George Enescu”

    Fabio Biondi ed Europa Galante al Festival “George Enescu”

    Tra i prestigiosi ospiti della XXIesima edizione del festival Internazionale “George Enescu” che si svolge, fino al 28 settembre, in Romania, si è annoverato anche il gruppo Europa Galante. La “Ferrari della musica barocca italiana”, com’è soprannominata Europa Galante, ha entusiasmato il pubblico all’Auditorium Romeno di Bucarest con la sua interpretazione dei lavori di Vivaldi. Fondata nel 1990 da Fabio Biondi, Europa Galante è l’ensemble italiano specializzato in musica antica più famoso e premiato a livello internazionale, ospite dei più importanti festival e delle più famose sale da concerto del mondo. Le quattro stagioni vivaldiane incise dal gruppo hanno conquistato tutti i più importanti premi, vendendo oltre mezzo milione di copie. Il direttore di Europa Galante è il violinista Fabio Biondi, membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che suona un violino Andrea Guarneri del 1686 e un Carlo Ferdinando Gagliano del 1766. Per la seconda volta ospite del festival “George Enescu”, Fabio Biondi ha raccontato a RRI come è stato riaccolto dal pubblico a Bucarest.


  • Rassegna dei primi giorni al Festival Internazionale „George Enescu”

    Rassegna dei primi giorni al Festival Internazionale „George Enescu”

    Il 1 settembre è iniziata la XXI-esima edizione del Festival Internazionale George Enescu”, che si svolgerà a Bucarest fino al 28 settembre, sotto l’alto patrocinio del Presidente della Romania. Prodotto dal Ministero della Cultura, assieme alla Società Romena di Radiodiffusione, alla Società Romena di Televisione e al Comune di Bucarest, il Festival ha come direttore artistico il maestro Ioan Holender ed è organizzato da ARTEXIM e dalla Fondazione Art Production. Il concerto di apertura presso la Sala Grande del Palazzo è stato preceduto dai saluti del direttore artistico Ioan Holender e del ministro della cultura, Daniel Barbu. Ulteriormente, sono saliti sul palcoscenico l’Orchestra Sinfonica dellOpera di Stato di Berlino diretta da Daniel Barenboim e il pianista Radu Lupu come solista. Il programma ha incluso brani di Enescu, Beethoven ed Edward Elgar. La presenza di Radu Lupu a Bucarest dopo molti anni di assenza è dovuta in grande misura al pianista e direttore d’orchestra Daniel Barenboim. Il pubblico ha accolto con entusiasmo entrambi i musicisti. La prima serata del Festival è continuata con il recital del noto organista americano Cameron Carpenter all’Auditorium Romeno. A Timişoara (ovest) si è svolto il concerto dell’Orchestra Sinfonica della Filarmonica Banatul” diretta da Radu Popa con solista il pianista Matei Varga, mentre la casa di George Enescu” a Liveni (nord-est) ha ospitato il concerto tenuto da Romanian Brass”.



    La seconda giornata del Festival ha incluso il recital dell’ensemble Archaeus”, all’Auditorium Romeno nella serie Enescu ed i suoi contemporanei”. Il compositore Liviu Dănceanu e l’ensemble di musica contemporanea da lui fondato nel 1985 hanno offerto al publico un programma assai ricco, contenente opere contemporanee di compositori appartenenti a varie generazioni. Alla Sala Piccola del Palazzo si sono esibiti alcuni dei membri dell’Orchestra Sinfonica di Pittsburg — U.S.A. e l’orchestra La Camerata Reale”, diretta dal giovane Vlad Vizireanu, con solista il pianista Ben Schoeman. In programma, brani di Enescu, Liszt e Beethoven. Nato in Romania, Vlad Vizireanu ha emigrato con i genitori negli USA quando era ancora bambino ed ha debuttato a marzo 2012 sul palcoscenico dell’Auditorium Romeno come direttore dell’Orchestra degli Ingegneri Petru Ghenghea”. Un anno prima, nel 2011, aveva vinto il primo premio al Concorso per direttori di orchestre filarmoniche da camera di San Pietroburgo. Ben Schoeman, invece, è uno dei più apprezzati pianisti sud-africani. Ha vinto numerosi premi — il primo premio e la medaglia d’oro al Concorso Musicale La Lega delle Arti di Commonwealth” nel 2009 e il premio ai giovani artisti offerto dalla Standard Bank del Sud Africa nel 2011. L’Orchestra La Camerata Reale” ha debuttato il 13 dicembre 2009 con un concerto nella Sala “George Enescu” dell’Università Nazionale di Musica di Bucarest. E’ formata da giovani musicisti con età comprese tra i 18 e i 30 anni, studenti e laureati dell’Università Nazionale di Musica di Bucarest, svolge la propria attività sotto l’alto patrocinio della Casa Reale della Romania e promuove la musica colta sia romena che universale. La Sala Grande del Palazzo ha ospitato il secondo concerto tenuto nell’ambito del Festival Enescu dall’Orchestra Sinfonica dellOpera di Stato di Berlino, sotto la bacchetta di Daniel Barenboim, che stavolta si è esibito anche come solista assieme a Radu Lupu, nel doppio Concerto n.10, in Mi bemolle maggiore K365 di Mozart. La serata si è conclusa con Quattro opere sacre di Verdi (Ave Maria, Stabat Mater, Laudi alla Vergine Maria e Te Deum), solista Laura Chera, con la partecipazione del Coro della Filarmonica “George Enescu” di Bucarest, diretto da Ion Iosif Prunner.



    Sono molto contento di essere tornato a Bucarest, ho tanti bei ricordi di due anni fa’, quando sono venuto sempre con l’Orchestra dellOpera di Stato di Berlino, e di qualche anno fa’, con la Chicago Symphony. Bucarest è stata e resterà un centro musicale importante, con un fascino in più dovuto a George Enescu, per cui avrò sempre un motivo speciale di venirci.” – dichiarava Daniel Barenboim, un giorno prima dell’inizio del Festival, in una conferenza stampa.



    Gli appassionati di musica classica hanno iniziato la terza giornata del Festival Internazionale George Enescu” con lo workshop Enescu e i suoi contemporanei”, svoltosi nella sala Dinu Lipatti” dell’Università Nazionale di Musica di Bucarest. Il tema Aspetti stilistici, estetici e tecnici di composizione nella propria creazione” è stato analizzato in tre tappe, con la partecipazione del compositore romeno Cornel Ţăranu (dell’Accademia di Musica di Cluj-Napoca), del compositore francese Thierry Huillet e del compositore americano Michael Hersch. E’ seguito, all’Auditorium Romeno, il concerto dell’Orchestra Sinfonica della Filarmonica Banatul” di Timişoara (vest), diretta da Radu Popa, con brani di Michael Hersch, Thierry Huillet e Rolf Martinsson. L’Orchestra Sinfonica della Filarmonica Banatul” di Timişoara esiste da 66 anni, vanta un’immenso repertorio, romeno e internazionale, e lungo il tempo è stata diretta da maestri famosi. Dal 1969 la Filarmonica organizza il Festival Internazionale La Timişoara Musicale”, e dal 1981 Le Giornate Musicali George Enescu”. Nel ciclo Grandi orchestre del mondo”, alla Sala Grande del Palazzo ha tenuto un concerto l’Orchestra Sinfonica di Pittsburgh, diretta da Manfred Honeck, solista la pianista Yuja Wang, che ha interpretato brani di Ceaikovski e Šostakovič. Sempre il 3 settembre, a Iaşi (nord-est), l’Orchestra Sinfonica della Filarmonica Moldova” ha presentato un programma svariato, sotto la bacchetta di Leo Hussain e con il pianista Marino Formenti come solista. In programma brani di Cornel Ţăranu, Sir Peter Maxwell Davies e Harrison Birtwistle.



    Il quarto giorno del Festival ha debuttato con uno workshop Enescu e i suoi contemporanei” tenuto dal compositore romeno Dan Dediu, il rettore dell’Università Nazionale di Musica di Bucarest, dopo di che l’ensemble di musica contemporanea IconArts diretto da Gabriel Bebeşelea ha tenuto un concerto illustrativo, interpretando brani di giovani compositori romeni. Alla Sala Grande del Palazzo, nella serie Grandi orchestre del mondo”, l’Orchestra Nazionale Filarmonica della Russia diretta da Vladimir Sipvakov ha interpretato brani di George Enescu, Ernest Chausson (con solista il violinista russo Serghei Dogadin) e di Serghei Rahmaninov. Sul palcoscenico dell’Auditorium romeno, il pianista Radu Lupu, tornato in Romania dopo anni, ha incantato il pubblico con due sonate di Franz Schubert ed ha dedicato il suo recital alla compianta pianista Mihaela Ursuleasa, che si è spenta nell’agosto del 2012.



    Il quinto giorno del Festival è iniziato all’Università Nazionale di Musica con lo workshop Enescu şi contemporanii săi” a cura del compositore romeno Octavian Nemescu, seguito dal concerto dell’ensemble IConArts, diretto da Gabriel Bebeşelea. All’Auditorium Romeno, nella serie Enescu e i suoi contemporanei” ha tenuto un concerto l’Orchestra Sinfonica della Filarmonica Moldova” di Iaşi, diretta da Leo Hussain e con il pianista Marino Formenti come solista. Della serie Grandi orchestre del mondo” alla Sala del Palazzo si è svolto il concerto dell’Orchestra di Parigi, sotto la bacchetta di Paavo Järvi, e solisti sono stati la violinista finlandese Vilde Frang e l’organista francese Thierry Escaich, che hanno interpretato brani di Berlioz, Britten e Saint — Saëns. L’Orchestra di Parigi esiste da 46 anni e la sua fondazione è dovuta al noto scrittore e politico André Malraux, allora ministro della cultura. Vincitore del Premio Grammy, Paavo Järvi è direttore musicale dell’Orchestra di Parigi da tre anni.



    Il 6 settembre il quartetto d’archi Arcadia” ha presentato all’Auditorium romeno un concerto di musica contemporanea e l’Orchestra Sinfonica della Filarmonica Transilvania” di Cluj-Napoca ha tenuto un concerto sotto la bacchetta di Jörg Widmann. All’Opera Nazionale di Bucarest l’orchestra e il coro dell’Opera hanno presentato lo spettacolo Otello” di Verdi, mentre la Sala Grande del Palazzo ha ospitato il secondo concerto dell’Orchestra di Parigi diretta da Paavo Järvi. Della serie I concerti a mezzanotte” all’Auditorium Romeno, l’orchestra da camera Europa Galante” diretta da Fabio Bondi ha incantato il pubblico con un programma dedicato esclusivamente a Vivaldi.

  • Eventi al Museo Nazionale „George Enescu”

    Eventi al Museo Nazionale „George Enescu”

    Il Museo Nazionale George Enescu” di Bucarest, che coordina l’attività delle tre case memoriali del compositore romeno George Enescu, a Bucarest, Tescani e Sinaia, organizza, quest’estate, oltre ai consueti recital, una serie di manifestazioni.



    C’è un programma educativo che si svolge con successo: i bambini dell’asilo nido vengono al museo e, assieme e specialisti in pedagogia e musica, partecipano a varie lezioni sul museo, sulla musica e, naturalmente, scoprono tante cose su Enescu. Un fatto interessante è che il programma si svolge già da un anno, ma continuano ad arrivarci domande di partecipazione”, ha raccontato a RRI la direttrice del Museo Enescu della capitale, Cristina Andrei.



    La personalità di George Enescu è celebrata ogni due anni tramite il Festival Internazionale George Enescu”, giunto quest’anno alla 21esima edizione. Cosa ha in programma il Museo Enescu di Bucarest per l’occasione?



    Stiamo realizzando due mostre. Una per il centenario del maestro Constantin Silvestri (direttore d’orchestra, pianista e compositore) — appassionatissimo alla musica di Enescu, che lui stesso ha promosso in tutto il mondo. Abbiamo pensato che una simile mostra fosse utile alle nuove generazioni che devono conoscere le personalità culturali romene. La mostra dedicata a Silvestri, rispecchia i molteplici aspetti della sua personalità e porta al pubblico documenti inediti. La seconda mostra si riferisce al logo del Festival Internazionale George Enescu”. Siamo giunti ormai alla 21-esima edizione, per cui abbiamo pensato di realizzare una retrospettiva delle 20 edizioni precedenti, cioè dal 1958 al 2011. Secondo me, sarà un’iniziativa inedita e benvenuta nel contesto del festival. Oltre alle mostre, ci saranno alcune presentazioni di libri su Enescu, prima di tutto perché da anni il museo pubblica annualmente un volume con documenti del suo archivio. Si tratta di articoli pubblicati sulla stampa, relativi all’attività del compositore. Siamo giunti ormai al sesto tomo, per cui durante il festival presenteremo gli ultimi due, il quinto e il sesto, che ricoprono il periodo 1922 – 1933. Accanto a questi due nuovi volumi, abbiamo edito anche un libro molto interessante: 3 opere camerali. Dunque portiamo alla luce uno dei beni più preziosi del museo, il manoscritto di Enescu. Si tratta di tre opere camerali composte da Enescu all’inizio del 1900 e che non sono state stampate finora sotto questa forma”, ha raccontato sempre Cristina Andrei.



    Per scoprire il modesto, ma geniale musicista George Enescu, vi invitiamo dunque a visitare il Museo Nazionale di Bucarest a lui intitolato, ma anche le due case memoriali, a Tescani e Sinaia. Il palazzo Cantacuzino di Bucarest, la sede del Museo Nazionale “George Enescu” è quello in cui hanno abitato nella capitale il grande compositore e sua moglie Maruca. Oltre a questo, c’è la casa memoriale a Tescani, nota anche come la villa Rosetti-Tescanu, donata dalla moglie di Enescu allo stato romeno a patto che venisse trasformata in centro culturale per gli artisti. Non si tratta però di un semplice museo. Ospitato da un bellissimo parco dendrologico, in una zona collinare, a 37 chilometri dalla città di Bacau, il complesso ospita eventi culturali, campeggi internazionali di pittura e filosofia, ma anche recital privati di pianoforte. Il Centro Culturale Rosetti-Tescanu è stato aperto dallo stato romeno negli anni 1980 come centro di creazione, e vi sono state composte anche opere letterarie, tra cui ricordiamo “Il diario di Tescani” di Andrei Plesu, scrittore e saggista, già ministro della cultura (1989-1991) e degli esteri (1997-1999).



    Passiamo ora al teatro e dal Museo Enescu, andiamo a quello del Contadino Romeno, dove nel periodo 20-31 agosto si svolge la sesta edizione del Festival di Teatro Indipendente “Undercloud”. In gara 28 spettacoli, ovvero le migliori produzioni dei teatri indipendenti della Romania. Il Festival debutterà con lo spettacolo “Măscăriciul”/ “Il Buffone”, con Horaţiu Mălăele e Nicolae Urs, al quale la sala è strapiena ad ogni replica, ormai da 8 anni. Sempre nel primo giorno, è previsto uno spettacolo-lettura prodotto da Undercloud, con la regia di Chris Simion, intitolato “Mecanica Inimii” / “La Meccanica del Cuore”, con alcuni dei grandi attori romeni che promuovono il teatro indipendente: Maia Morgenstern, Medeea Marinescu, Marian Râlea, Marius Manole e Vlad Zamfirescu. Il 21 agosto, invece, il cortile del Museo del Contadino ospiterà il primo spettacolo di teatro acrobatico romeno, “Omul Pescăruş” / “L’Uomo Gabbiano”, mentre il 22, gli attori Medeea Marinescu e Marius Manole potranno essere seguiti nuovamente nell’eccellente spettacolo “Fă-mi loc!” / “Fammi posto!”, con la regia del maestro Radu Beligan. Quest’anno è anche la prima volta che Undercloud ospita spettacoli-concerto, in cui il pubblico potrà riscoprire le attrici Aylin Cadîr e Anca Sigartău. Il Festival Undercloud sostiene anche il teatro giovane e molto giovane e presenta alcuni dei migliori spettacoli di laurea degli studenti dell’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica “I.L. Caragiale”.



    E passiamo alla musica. Giunta alla settima edizione, la “Passeggiata dell’Opera” è un concerto straordinario di musica classica all’aperto, diventato già una tradizione dell’Opera Nazionale di Bucarest, e che attira ogni anno migliaia di persone. L’evento, ad ingresso libero, in programma il 24 agosto, si svolgerà sulla spianata dell’Opera Nazionale. A differenza delle precedenti edizioni, l’attuale sarà un’anteprima della prossima stagione dell’Opera, in cui saranno presentati gli eventi speciali in programma e le attività culturali connesse.




    Tra le prime della stagione 2013-2014, di cui alcuni brani sono inseriti nel programma artistico del concerto del 24 agosto, l’opera verdiana Otello”, che sarà presentata in una nuova versione il 6 e il 9 settembre 2013, nell’ambito del Festival Internazionale George Enescu”, con la regia dell’artista di origine bulgara Vera Nemirova, ma anche l’opera Rigoletto”, che a cominciare dalla primavera del 2014 sarà presentata nella versione del famoso regista australiano Stephen Barlow.




    Secondo un comunicato dell’Opera Nazionale di Bucarest, all’evento “Passeggiata dellOpera 2013″ parteciperanno alcune delle personalità di spicco dell’Opera di Bucarest, ma anche ospiti romeni e stranieri (inclusi i vincitori della prima edizione del Concorso Internazionale Le Grand Prix de l’Opera”, organizzato dalla Opera Nazionale di Bucarest), accompagnati dall’Orchestra e dal Coro dell’Opera.

  • Ioan Aurel Pop, studioso dell’avanguardia letteraria

    Ioan Aurel Pop, studioso dell’avanguardia letteraria

    Ospite a Radio Romania Internazionale è il docente universitario Ioan Aurel Pop, rettore dell’Università Babes — Bolyai di Cluj — Napoca, studioso dell’avanguardia letteraria, poeta e critico. Nato il 1 luglio del 1941 nella regione del Maramures (nord della Romania), è stato anche direttore del Centro Culturale Romeno di New York (1994-1995) e dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (2003 — 2007). Sebbene il regime comunista abbia incriminato l’avanguardismo, il prof. Pop ha manifestato interesse per questo movimento letterario.



    “Ho pubblicato una prima raccolta sull’avanguardia, come un tentativo di sintesi, nel 1969. Dopo il ’68, anno dell’invasione sovietica dell’allora Cecoslovacchia, alla quale Ceausescu, anche se la Romania faceva parte del Patto di Varsavia, non ha voluto parteciparvi, c’era una maggiore libertà, che ha facilitato la manifestazione di alcuni scrittori. Saşa Pană, ad esempio, pubblicava nel ’69, la prima antologia dell’avanguardia romena, con la prefazione di Matei Călinescu. Io avevo fatto la mia laurea nel ’64 con una tesi su Ilarie Voronca. E’ quasi incredibile come abbiamo potuto ulteriormente sopportare l’oppressione e le censure. Io ho studiato il fenomeno in sè senza introdurre degli slogan. Credo di aver avuto il mio angelo custode della lucidità e del buon senso”, spiega il docente.



    Il destino del critico letterario Ioan Aurel Pop è legato alla rivista Echinox, che diresse per 17 anni, dal 1969 al 1973 come capo redattore, e come direttore dal 1973 al 1986. Un lungo periodo in cui, accanto a Marian Papahagi, Ion Vartic ed altri, ha contribuito alla formazione di alcune generazioni di scrittori. I colleghi e la critica gli hanno riconosciuto ripetutamente il grande contributo, assegnandogli il premio Unione Scrittori nel 1973, 1979, 1985, 2001, e il premio dell’Accademia Romena nel 1985. La passione per l’avanguardia letteraria è rimasta costante nella sua attività.



    “Dal 1969 in poi, ho pubblicato altri cinque libri: un’antologia in francese, nel 2006, presso l’editrice Maurice Nadeau, in collaborazione con un’editrice romena e con l’Istituto Culturale Romeno, sempre sull’avanguardia. Ora sto preparando per la collana di “Opere fondamentali”, coordinata da Eugen Simion, un’altra antologia esauriente dell’avanguardia, che non è solo un momento storico, ma uno stato di spirito. E’ l’invito a rimanere sempre aperti, freschi, curiosi, interessati a tutto, partecipi a quanto succede nella società, nel mondo, e soprattutto a questa vita profonda del linguaggio. L’avanguardia si è molto basata su questa vita profonda della letteratura e della visione sul mondo, in cui, dalla mia prospettiva di osservatore e commentatore della letteratura, ho creduto e credo tutt’ora”, conclude il prof. Ioan Aurel Pop. (trad. Carmen Velcu)

  • Ritratto del direttore d’orchestra Ionel Perlea

    Ritratto del direttore d’orchestra Ionel Perlea

    Radio Romania Internazionale vi presenta il ritratto di uno dei grandi direttori d’orchestra di origine romena, riconosciuto come tale anche all’estero. Si tratta di Ionel Perlea, dalla cui scomparsa si sono compiuti di recente 33 anni.



    Nacque il 13 dicembre 1900, a Ograda, in provincia di Ialomiţa, nel sud della Romania, e si spense nel 1970 a New York. Di padre romeno e madre tedesca, Ionel Perlea studiò a Monaco di Baviera e Lipsia. A meno di 19 anni sostenne il suo primo concerto all’Auditorium romeno di Bucarest, in veste di interprete e compositore. Vinse il premio di composizione George Enescu” nel 1926 per il Quartetto d’archi opera 10”.



    In Romania fu direttore dell’orchestra dell’Opera romena di Cluj-Napoca, e successivamente dell’analoga istituzione di Bucarest, di cui fu anche direttore musicale. Diresse l’Orchestra di Radio Romania e quella della Filarmonica, e molte altre orchestre romene. Sotto la bacchetta di Ionel Perlea, sia che si trattasse del genere sinfonico, vocal-sinfonico oppure operistico, il successo sembrava garantito.



    La sua carriera su piano internazionale fu brillante: ebbe contratti a Roma, al Teatro alla Scala di Milano, al Metropolitan di New York, e all’Opera di San Francisco. Fu invitato a dirigere l’Orchestra Sinfonica NBC, quella di Connecticut, e dietro raccomandazione di Arturo Toscanini, Perlea insegnò corsi di direttore d’orchestra alla prestigiosa Scuola Musicale Manhattan di New York. Con l’Orchestra Sinfonica di Bamberg-Germania, il musicista romeno realizzò una serie di registrazioni eccezionali, con creazioni del repertorio classico, romantico e moderno.



    Negli ultimi anni della sua vita Ionel Perlea ha dovuto superare un ictus cerebrale e la paralisi parziale. Anche se dirigeva seduto e solo con la mano sinistra, l’emozione e l’intensità della sua arte erano intatte.



    La creazione del compositore Ionel Perlea non è molto vasta, ma è valorosa. Dopo la morte, i suoi manoscritti furono donati all’Unione Compositori e Musicologi di Romania, dietro desiderio del maestro. Per rendere omaggio alla personalità eccezionale del direttore d’orchestra e compositore romeno Ionel Perlea, nella città romena di Slobozia (sud) si svolge il Concorso di lied a lui intitolato, arrivato alla XXII-ma edizione.

  • Monasteri a Bucarest e nei dintorni

    Monasteri a Bucarest e nei dintorni

    I monasteri di Bucarest e quelli situati nei dintorni della capitale sono dei veri e propri capolavori architettonici. Oasi di pace e tranquillità, alcuni di questi luoghi di culto custodiscono anche musei con manoscritti e oggetti religiosi importanti.



    Uno dei monasteri più pittoreschi di Bucarest è Stavropoleos, un piccolo capolavoro dell’architettura in stile brancovano. Eretto nel 1724 dall’archimandrita Ioanichie, durante il regno di Nicolae Mavrocordat, la chiesa è intitolata ai Santi Arcangeli Michele e Gabriele. Il nome di Stavropoleos viene dalla parola greca “Stauropolis”, che vuol dire “La Città della Croce”. Oltre alla chiesa, il monastero Stavropoleos include anche una collezione di oggetti di arte religiosa ed una biblioteca. Nella collezione di oggetti d’arte ritroviamo icone, oggetti di culto, elementi di arte decorativa e frammenti di affresco, icone di vari tipi su legno e vetro. La collezione include anche un frammento di una chiesa in legno delle Transilvania Meridionale, una poltrona principesca con lo stemma dei boiardi Mavrocordat e un candeliere brancovan.



    Il Monastero Antim è forse una delle più belle chiese della capitale. Fatto costruire nel periodo 1713-1715 da Antim Ivireanul (tipografo, incisore, teologo, vescovo e metropolita), il monastero è riuscito a far fronte a tutte le vicissitudini della sorte. Inizialmente aveva la forma di una fortezza, con la chiesa al centro e ai lati le celle dei monaci. Ogni angolo del monastero era protetto da una torre. L’intero complesso monastico è stato realizzato in base ai piani di Antim Ivireanul e conserva ancora i tratti dello stile brancovan. La chiesa, le celle, la cappella e il campanile avevano un’architettura del tutto speciale ed erano alcuni dei più bei monumenti della Bucarest di allora. Un simbolo speciale del monastero è l’emblema del Santo Antim: la lumaca. Situata sopra la porta di ingresso, sotto l’epigrafe, la lumaca è il simbolo della fede e della modestia ed è circondata da una corona di alloro e da una stella. All’interno del monastero Antim esiste anche un museo con oggetti di arte religiosa e una mostra dedicata alla vita e all’attività del metropolita Antim Ivireanul che include anche i piani del monastero da lui realizzati. Antim Ivireanul nacque intorno all’anno 1650 ed era di origine georgiana. Oltre ad essere teologo e metropolita di Bucarest, ebbe un ruolo importantissimo nell’introduzione della lingua romena nelle messe. Sebbene non fosse di madrelingua romena, riuscì a creare una lingua liturgica chiara, compresa dai suoi contemporanei. Scrisse una collezione di prediche utilizzate in occasione delle grandi feste dell’anno e fondò la prima biblioteca pubblica di Bucarest nel XVIII secolo. Grazie alle 63 stampe, realizzate e coordinate da lui stesso in varie lingue, Antim Ivireanul è considerato — accanto al Diacono Coresi — il più importante tipografo della cultura medioevale romena.



    Nel centro della capitale, nascosto dai passanti affrettati, si trova l’Eremo Darvari, un’oasi di pace e spiritualità. Fatto erigere nel 1834, da Mihail Darvari e da sua moglie Elena, all’inizio l’eremo era solo una piccola chiesa in legno, luogo di preghiera per la famiglia Darvari. Lungo il tempo, l’Eremo ha subito varie modifiche. Nel 1992, l’Eremo Darvari fu dichiarato monumento storico, il monastero venne ristrutturato più volte e le celle e la chiesa rifatte e ri-affrescate. Bellissimi il campanile, la piccola capella e il negozietto di oggetti religiosi.



    Lasciamo la città per esplorare i dintorni della capitale in cerca di altri gioielli di architettura ed arte religiosa. Il Monastero Snagov è un’importante monumento della Valacchia ed è situato su un’isola sul lago di Snagov. Secondo gli storici, risale all’ultimo periodo del regno di Mircea il Vecchio. La sua prima attestazione documentaria è del 1408, ma il monastero fu fatto ristrutturare anche da altri principi tra cui Vlad Tepes (l’Impalatore) e Mircea Ciobanu. Il monastero diventò famoso dopo il presunto seppellimento di Vlad Tepes nel suo cimitero. Secondo la leggenda, alla morte di Tepes durante la battaglia contro i turchi del 1476, i monaci di questo monastero avrebbero trovato e nascosto la salma del principe e l’avrebbero sepolta di nascosto. L’ipotesi è stata indagata a lungo, ma senza ottenere delle certezze. Fatto sta che nella tomba trovata nel pronao di una delle chiese, è stata rinvenuta la salma di un uomo vestito in abiti cari. Lungo il tempo, il monastero Snagov fu anche un importante centro di cultura, dove il principe Costantino Brancovan fondò una delle sue migliori tipografie, che ebbe a capo anche Antim Ivireanul per un certo periodo. Tra l’altro il monastero funzionò anche come museo e come banca grazie alla sua posizione strategica. Dopo la repressione della Rivoluzione del 1848 in Valacchia, i capi della rivoluzione tra cui Nicolae Balcescu, trovarono riparo nel Monastero Snagov.



    Andiamo ora al Monastero Pasarea (Uccello), monumento storico e d’arte situato a 29 km da Bucarest fu costruito all’inizio del XIX secolo in riva al lago Pustnicu. Secondo la leggenda, il nome del monastero sarebbe dovuto ai numerosi uccelli che vivevano nella foresta circostante. Nel 1813, l’archimandrita Timotei fece costruire una chiesa in legno, che crollò al terremoto del 1838. La Chiesa Grande fu ricostruita dal Santo Calinic nel 1846, mentre la chiesa del cimitero era stata costruita sempre da lui nel 1834. Il monastero vanta una ricca collezione di arte religiosa antica: icone, ceramica, ricami, nonché le reliquie dei Santi Mina e Mercurie.



    Il Monastero Cernica, sito a est di Bucarest, fatto costruire nel 1608 ai tempi del principe Radu Serban, da Cernica Stirbei e da sua moglie Chiajna. Il complesso monastico di Cernica rappresentò una vera e propria scuola di insegnamento monastico. All’interno del monastero furono costruite tre chiese e tre cappelle.



    Plumbuita, invece, è un convento di monaci, intitolato alla Natività di San Giovanni Battista, risalente al 1560, quando il principe Pietro il Giovane (1559-1568) avviò la costruzione del luogo di culto, ma la costruzione fu ultimata ai tempi di Mihnea Turcitul. Lungo il tempo, la chiesa subì gravi danni, soprattutto nel 1595 e nell’incendio del 1614. La forma attuale del monastero è dovuta alla ricostruzione nel 1647, su iniziativa del principe Matei Basarab. Il nome di “Plumbuita”, dato dagli abitanti della zona, era dovuto al fatto che per un lungo periodo la chiesa era stata coperta da una lamiera di piombo. Secondo la leggenda, durante una lotta, il principe Matei Basarab aveva bisogno di palle di cannone e allora fece sciogliere il tetto di piombo del monastero. Secondo un’altra leggenda, durante la battaglia tra Matei Basarab e Radu Ilias, che si svolse proprio sotto le mura del monastero, le palle di cannone che caddero sul tetto della chiesa furono così numerose che si sciolsero e coprirono il tetto di uno strato di piombo. Il monastero diventò monumento di riferimento per la storia culturale della capitale alla fine del XVI secolo. Nel 1573 vi fu fondata la prima tipografia di Bucarest grazie al principe Alessandro II Mircea e di sua moglie Ecaterina Salvaresso. L’attuale complesso monastico include — la chiesa, la torre campanile, le celle e la Casa Principesca — dove è allestito un museo contenente oggetti di arte religiosa, 130 busti dei principi romeni (scolpiti in pietra dal monaco Simeon Tatu), ma anche affreschi originali. Inoltre la Biblioteca, noto museo di libri antichi, vanta titoli di grande valore, alcuni risalenti a 500 anni fa.