Category: Sguardo sulla settimana

  • La settimana 03 – 08/03/2025

    La settimana 03 – 08/03/2025

    Il presidente ad interim della Romania – al Consiglio Europeo di Bruxelles
    Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha sostenuto giovedì a Bruxelles il rafforzamento del ruolo dell’Europa nel mantenimento della pace sul continente, il sostegno all’Ucraina e l’aumento delle spese per la difesa. Bolojan ha partecipato a un Consiglio Europeo Straordinario, in cui i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea hanno promesso di sostenere l’Ucraina, nel contesto della politica estera del presidente americano Donald Trump, e di spendere di più per la difesa. L’UE ha elaborato un piano di riarmo concordato dai leader degli Stati membri, piano che avrà come priorità il rafforzamento della difesa sul fianco orientale, dal Mar Baltico al Mar Nero. Gli Stati comunitari avranno a disposizione un fondo di 150 miliardi di euro per le spese per la difesa. Ilie Bolojan, con particolari su questo piano: “Certamente buona parte di questa dotazione, di questi investimenti, saranno localizzati in quest’area, e la parte produttiva, la parte consorziata, sarà distribuita su tutto il territorio dell’Unione Europea. E penso che sia un’opportunità anche per la nostra industria della difesa, che alcuni di questi prodotti siano realizzati nelle fabbriche in Romania, creando posti di lavoro”. Per quanto riguarda l’Ucraina, la Romania non invierà truppe nello Stato confinante, ma potrà diventare un centro militare, organizzativo e di sostegno regionale per le truppe inviate dagli altri Stati. Ilie Bolojan: “La presenza della Romania sarà necessaria per sapere quali sono le intenzioni e se ci saranno elementi legati all’utilizzo delle nostre infrastrutture, basi militari, ad esempio, sul territorio della Romania o elementi di altre infrastrutture militari: porti, aeroporti”. Dopo il vertice di Bruxelles, Ilie Bolojan ha dichiarato che la Romania non può raddoppiare le spese militari da un anno all’altro e ha ricordato che l’anno scorso Bucarest aveva una quota del bilancio della difesa superiore al 2,2% del PIL, mentre la media europea era dell’1,9%.

    La Romania e il Fianco Orientale della NATO
    Lunedì il presidente ad interim ha avuto un colloquio telefonico con il segretario generale della NATO, Mark Rutte, durante il quale gli ha trasmesso che l’Alleanza del Nord Atlantico rimane il principale garante della sicurezza della Romania. Egli ha insistito sull’importanza delle relazioni transatlantiche e della presenza americana in Europa, secondo lui essenziali per la sicurezza del continente. La Romania continua a contribuire alla stabilità e alla sicurezza del fianco orientale della NATO, insieme ai suoi partner, e sostiene il rafforzamento della sicurezza nella regione del Mar Nero, ha sottolineato Ilie Bolojan, aggiungendo anche questa volta che la Romania è pronta ad aumentare gli investimenti nel campo della difesa. Accennando alla situazione in Ucraina, egli ha sottolineato la necessità di una pace giusta e duratura, nonché l’importanza del mantenimento dell’appoggio allo Stato confinante. Da parte sua, Mark Rutte ha ringraziato la Romania per il suo contributo a livello alleato, nonché per il fatto che è uno Stato membro che agisce in modo responsabile, come importante fattore di sicurezza e stabilità nella regione del Mar Nero e sul fianco orientale.

    La Romania smentisce le accuse della Russia
    Le autorità di Bucarest hanno respinto categoricamente le affermazioni dei servizi segreti esteri russi secondo cui l’Unione Europea avrebbe ricattato la Romania per bloccare la candidatura dell’indipendente Călin Georgescu alle elezioni presidenziali di maggio. Senza fornire alcun tipo di prova, il servizio russo sostiene che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, avrebbe chiesto alle autorità di Bucarest di vietargli di partecipare alle prossime elezioni, avvertendo che, in caso contrario, limiterà l’accesso della Romania ai fondi europei. Il Ministero degli Esteri romeno definisce le accuse del servizio russo come “ridicole e del tutto infondate” e afferma che fanno parte di una campagna ibrida volta a minare la democrazia e diminuire la fiducia nelle autorità. Da parte sua, il primo ministro Marcel Ciolacu ritiene intollerabili i commenti dei servizi segreti russi riguardo alle decisioni delle autorità romene. Nel frattempo, Georgescu è ancora sotto controllo giudiziario per 60 giorni, dopo che giovedì i giudici hanno respinto, come infondata, la denuncia da lui presentata contro il provvedimento, nel fascicolo in cui è sotto inchiesta penale per diversi reati. La Procura accusa Georgescu di aver messo a punto un piano per destabilizzare la Romania con l’aiuto di mercenari guidati da Horaţiu Potra, dopo che la Corte Costituzionale ha annullato i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali.

    Dossier di tradimento in Romania
    La Corte d’Appello di Bucarest ha disposto l’arresto preventivo di due membri di un gruppo creato e sviluppato come struttura militare, accusati di tradimento e di legami con agenti russi, nonché la messa sotto controllo giudiziario, per 60 giorni, di altri quattro membri. Nel dossier è indagato come sospettato anche Radu Theodoru, un maggiore generale in pensione, di 101 anni. Secondo la DIICOT, il gruppo chiedeva l’uscita della Romania dalla NATO, l’eliminazione dell’ordine costituzionale, lo scioglimento dei partiti, l’adozione di una nuova costituzione, ma anche il cambiamento della bandiera, dell’inno e perfino del nome del Paese. Gli inquirenti affermano inoltre che i membri del gruppo hanno chiesto aiuto ad alcuni funzionari dell’Ambasciata della Federazione Russa e sono entrati più volte in contatto con agenti di una potenza straniera, sia in Romania che in Russia. Nel frattempo le autorità romene hanno dichiarato persone non gradite l’addetto militare russo a Bucarest e il suo vice. Il Servizio Romeno di Informazioni ha precisato che i due hanno raccolto informazioni in aree di interesse e hanno sostenuto le azioni anti-costituzionali dei sei romeni accusati di tradimento. Inoltre, recentemente, il nome del vice dell’addetto militare russo è apparso nel fascicolo penale dell’ex candidato alle presidenziali, l’estremista filorusso Călin Georgescu.

  • La settimana 24/02 – 01/03/2025

    La settimana 24/02 – 01/03/2025

    Călin Georgescu, nel mirino della giustizia
    L’ex candidato alle elezioni presidenziali dello scorso anno in Romania, l’indipendente di estrema destra Călin Georgescu, è stato messo mercoledì sotto controllo giudiziario dalla Procura Generale per istigazione ad azioni contro l’ordine costituzionale, creazione di organizzazioni a carattere fascista e false dichiarazioni sul finanziamento della campagna. Le forze dell’ordine hanno perquisito la sua abitazione, dopo aver precedentemente perquisito anche persone a lui vicine sospettate di averlo aiutato illegalmente nelle elezioni del 2024. Egli ha vinto allora il primo turno, ma, subito dopo l’inizio del secondo turno, la Corte Costituzionale ha annullato281 interamente le elezioni, portando come argomento il possibile coinvolgimento di un attore statale. Călin Georgescu, che secondo i sondaggi si piazza sempre in prima posizione in vista delle elezioni che si ripeteranno a maggio, ha detto che si ricandiderà, e i suoi sostenitori ritengono che, con le misure prese in questi giorni, le autorità stiano cercando di bloccarlo. Tuttavia, secondo gli analisti politici, le tensioni nella società potrebbero aumentare: gli elettori sovranisti saranno mobilitati ancora di più, mentre quelli filo-occidentali riterranno che sia il momento opportuno per rivelare l’ingerenza della Russia. D’altra parte, il Parlamento di Bucarest ha inserito all’ordine del giorno di venerdì la richiesta di revoca di Toni Greblă dall’incarico di presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, dopo che è stato criticato per la gestione difettosa dell’AEP e per aver manifestato, attraverso dichiarazioni e azioni pubbliche, un comportamento incompatibile con la carica. Intanto proseguono i preparativi per le elezioni presidenziali del 4 e 18 maggio: sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato un documento secondo il quale i seggi elettorali della diaspora saranno video-monitorati durante tutti e tre i giorni previsti per le elezioni, e le registrazioni saranno conservate un anno dopo l’annuncio dei risultati finali.

    La Romania sostiene l’Ucraina
    Mercoledì il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha avuto consultazioni con i rappresentanti dei partiti parlamentari per definire la posizione della Romania al Consiglio Europeo straordinario del 6 marzo. A questo vertice si attendono importanti decisioni sulla sicurezza europea, nel contesto delle discussioni a livello internazionale sulla fine della guerra in Ucraina, iniziata tre anni fa, il 24 febbraio. Sia i partiti al governo che quelli dell’opposizione hanno respinto l’idea che Bucarest invii truppe di mantenimento della pace nel Paese confinante. Si è invece parlato di uno stanziamento aggiuntivo di fondi per la Difesa Nazionale. Hanno parlato anche della necessità di un piano chiaro per la partecipazione della Romania alla ricostruzione dell’Ucraina. In un intervento video ad un vertice organizzato nella prima parte della settimana a Kiev, il presidente ad interim Ilie Bolojan ha dichiarato che la sicurezza dell’Ucraina è essenziale sia per la Romania che per l’intero continente europeo, e che il sostegno a Kiev deve continuare.

    Misure di sicurezza
    Il Senato di Bucarest ha adottato questa settimana, in qualità di istituzione con potere decisionale, un disegno di legge che permette l’abbattimento dei droni che entrano illegalmente nello spazio aereo romeno e un altro che regola lo svolgimento delle missioni militari in Romania in tempo di pace. Una delle misure consente, per un periodo limitato, di trasferire l’autorità di alcune strutture dell’Esercito romeno ad un comandante delle forze militari alleate che partecipano a queste missioni. Sempre questa settimana, gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo investimento nella base di Deveselu, nel sud della Romania, che ospita elementi dello scudo antimissile.

    Decisioni del governo
    Il governo di coalizione romeno PSD-PNL-UDMR, che questa settimana ha dovuto affrontare anche una mozione di sfiducia, ha deciso di prorogare il periodo in cui viene applicato un tetto massimo del prezzo dell’elettricità fino al 30 giugno di quest’anno e della tariffa del gas naturale fino all’inizio di aprile 2026. L’attuale regime di sostegno sarebbe dovuto scadere il 31 marzo. Il Ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, ha dichiarato che l’Esecutivo vuole proteggere i romeni e sostenere la competitività delle imprese romene. Dopo la liberalizzazione del mercato energetico, il 1° gennaio 2021, i romeni sono stati gravemente colpiti dai prezzi record dell’elettricità e del gas. Dopo l’applicazione del tetto massimo, le persone fisiche e gli operatori industriali sono stati messi al riparo da prezzi esorbitanti.

    I fratelli Tate hanno lasciato la Romania
    I fratelli Andrew e Tristan Tate, influencer e misogini – come si definiscono, hanno lasciato Bucarest, giovedì mattina, a bordo di un aereo privato diretto negli Stati Uniti. I due erano stati arrestati in Romania tre anni fa e processati per stupro, rapimento e riciclaggio di denaro, accuse che avevano smentito. Ai fratelli Tate, che hanno la doppia cittadinanza, britannica e americana, era stato vietato di lasciare il Paese durante le indagini. Dopo la loro partenza giovedì, le autorità hanno precisato che i due hanno ricevuto il permesso di lasciare la Romania, ma che, se non si presenteranno al controllo giudiziario, saranno perseguiti a livello internazionale. La settimana scorsa la stampa aveva scritto che l’amministrazione Trump avrebbe fatto pressioni sulla Romania affinché cancellasse le restrizioni imposte ai due fratelli, ma Bucarest ha negato qualsiasi pressione esterna. Andrew e Tristan Tate sono ricercati anche nel Regno Unito, dove la polizia li accusa di traffico di esseri umani e stupro commessi tra il 2012 e il 2015.

    Radu Jude, premiato alla Berlinale
    Il regista romeno Radu Jude è stato insignito dell’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura al Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Il premio gli è stato assegnato per “Kontinental ’25”, una produzione girata con il cellulare in soli 10 giorni. Radu Jude ha ringraziato la sua squadra e ha aggiunto che il premio ricevuto dimostra che in Romania c’è molto talento.

  • La settimana 17 – 22/02/2025

    La settimana 17 – 22/02/2025

    Riunione annuale dei capi delle missioni diplomatiche accreditati a Bucarest
    La Romania mantiene le sue principali linee di politica estera, come membro dell’UE e della NATO, avendo un partenariato strategico con gli Stati Uniti ed essendo aperta alla cooperazione con tutti i partner che condividono gli stessi valori e principi sostenuti da Bucarest. È uno dei messaggi inviati dal presidente ad interim del Paese all’incontro annuale con i capi delle missioni diplomatiche accreditati a Bucarest. Ilie Bolojan ha dichiarato che è il momento che cessi l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, iniziata tre anni fa, precisando che un cessate il fuoco, seguito al più presto da una pace giusta e duratura, rappresenta un obiettivo che deve essere perseguito sia dalle parti in conflitto che dall’intera comunità internazionale. Ilie Bolojan ha chiesto ai diplomatici romeni di impegnarsi maggiormente nella promozione economica del Paese, sottolineando che la Romania rimane un partner affidabile e attraente su questo piano.

    La Romania sostiene la cooperazione dei Paesi Europei con gli USA per una soluzione della crisi in Ucraina
    Mercoledì, il presidente ad interim Ilie Bolojan si è recato a Parigi, per un nuovo incontro organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron, dopo quello di lunedì, svoltosi in formato ristretto. Ilie Bolojan ha invocato in questa occasione la cooperazione dei Paesi europei con gli Stati Uniti per risolvere la crisi in Ucraina, dato che Washington ha avviato il dialogo con Mosca per porre fine alla guerra. La sicurezza dell’Ucraina è anche la sicurezza dell’Europa e della Romania, ha dichiarato il presidente ad interim, il quale ha inoltre precisato che è necessario un coordinamento a livello dell’Unione Europea per poter avere un piano d’azione per continuare a sostenere l’Ucraina. Ilie Bolojan ha avuto anche un incontro separato con Emmanuel Macron, durante il quale i due leader hanno riconfermato il partenariato strategico tra i due Paesi, nonché la stabilità della presenza militare francese in Romania, che sarà rafforzata nel prossimo periodo.

    Decisioni sulla sicurezza al Parlamento di Bucarest
    La Camera dei Deputati ha adottato, senza emendamenti, come prima istituzione abilitata, il disegno di legge che consente l’abbattimento dei droni che entrano illegalmente nello spazio aereo nazionale. Questi saranno distrutti o neutralizzati se le forze militari romene o della NATO non riusciranno a controllarli. Voto favorevole ha ottenuto anche il ddl relativo allo svolgimento di missioni militari in tempo di pace nel Paese, e una delle misure previste consente, per un periodo limitato, di trasferire l’autorità di alcune strutture dell’esercito romeno ad un comandante delle forze militari alleate che partecipano a queste azioni. I ddl sono stati criticati dai partiti sovranisti dell’opposizione, mentre i partiti della coalizione di governo – PSD, PNL e UDMR – e, l’USR, all’opposizione, hanno votato a loro favore.

    Colloqui a Bruxelles tra il primo ministro romeno e la presidente della Commissione Europea
    La rinegoziazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma anche la situazione della sicurezza globale e regionale, sono stati all’ordine del giorno dei colloqui avuti venerdì a Bruxelles tra il primo ministro Marcel Ciolacu e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Il governo vuole che la Romania assorba completamente i fondi messi a sua disposizione attraverso il meccanismo europeo. In questo senso, il primo ministro ha annunciato un’ampia mobilitazione per recuperare i gap finora registrati nell’attrarre finanziamenti europei. A suo avviso, tuttavia, vi sono alcuni aspetti del PNRR che richiedono un adattamento alle realtà attuali e la riconfigurazione degli investimenti con un cofinanziamento minore.

    Precisazioni sulle elezioni
    Il presidente della Corte Costituzionale della Romania esclude la possibilità che sia ripreso il secondo turno delle elezioni presidenziali. In un’intervista per la pubblicazione online juridice.ro, Marian Enache ha difeso la decisione dell’anno scorso di annullare il processo elettorale, presa all’unanimità dai giudici costituzionali. Egli ha spiegato che la decisione della Corte si è basata su documenti declassificati nella riunione del Consiglio Supremo di Difesa, che hanno evidenziato gravi irregolarità riguardo alle pari opportunità, al finanziamento della campagna elettorale e all’influenza sul voto. Secondo il presidente della Corte Costituzionale della Romania, l’annullamento delle elezioni è stata l’unica soluzione costituzionale atta a garantire un processo elettorale corretto per tutti i cittadini.

    La Giornata Nazionale Constantin Brâncuși
    Dal 2015, la Romania celebra ogni anno, il 19 febbraio, la Giornata Nazionale Constantin Brâncuși, per rendere omaggio alla personalità del grande scultore romeno dalla cui nascita ricorrono 149 anni. L’Istituto Culturale Romeno ha programmato diversi eventi tematici. Martedì, a Bucarest, è stato proiettato il documentario “Brâncuşi, le metamorfosi della scultura”, che ha utilizzato video rari d’archivio con l’atelier del grande scultore romeno, mentre all’estero sono previste mostre, proiezioni di film o conferenze a Pechino, Istanbul, Madrid, Tel Aviv, Londra, Parigi, Vienna, Lisbona o Stoccolma.

    Romania, in Europa League
    La squadra di calcio campione della  Romania, FCSB, si è qualificata per gli ottavi di finale di Europa League, dopo aver eliminato, giovedì sera, all’Arena Nazionale di Bucarest, la squadra greca del PAOK Salonicco, allenata dal romeno Răzvan Lucescu. L’FCSB ha vinto per 4-1 contro il PAOK Salonicco: all’andata, in Grecia, il punteggio è stato 2-1, mentre a Bucarest la campione di Romania ha battuto per 2-0, davanti a oltre 50 mila spettatori. L’FCSB giocherà l’andata degli ottavi di finale in casa il 6 marzo, mentre il ritorno il 13 marzo.

  • La settimana 10 – 15/02/2025

    La settimana 10 – 15/02/2025

    100 giorni con Ilie Bolojan, dopo 10 anni con Klaus Iohannis
    Klaus Iohannis ha concluso mercoledì il suo secondo ed ultimo mandato come presidente della Romania, al quale la Costituzione gli dava diritto. Ilie Bolojan, che si è sospeso dalla guida del Senato e del PNL, per diventare almeno formalmente politicamente neutrale, ha assunto la carica di capo dello Stato ad interim. La Corte Costituzionale ha constatato che la carica di presidente della Romania era rimasta vacante a seguito delle dimissioni di Iohannis lunedì e ha stabilito che il capo del Senato ne garantirà l’interim. Ilie Gavrilă Bolojan è nato nel 1969, nella provincia di Bihor (ovest, al confine con l’Ungheria). Ha studiato meccanica e matematica. Si è iscritto nel PNL nel 1993. È considerato uno dei migliori specialisti romeni nella pubblica amministrazione locale. Nel periodo 2008-2020 è stato sindaco della città di Oradea, eletto tre volte. Dal 2020 è stato presidente del Consiglio Provinciale Bihor, carica che ha ricoperto fino allo scorso anno, quando è diventato senatore. Come presidente ad interim, carica che ricoprirà per un centinaio di giorni, Bolojan avrà poteri limitati: non potrà rivolgere al Parlamento messaggi riguardanti i principali problemi politici della nazione, non potrà avviare la procedura di scioglimento del Legislativo e non potrà indire un referendum nazionale. Il 21 dicembre 2024 Iohannis avrebbe dovuto lasciare la carica, ma il suo mandato alla presidenza è stato prolungato dopo che la Corte Costituzionale ha annullato l’intero processo elettorale per l’elezione di un nuovo presidente. Le elezioni presidenziali riprenderanno a maggio, con il primo turno il 4 e il turno decisivo il 18.

    Finanziaria 2025, promulgata nell’ultimo giorno del mandato
    Poche ore prima di annunciare le sue dimissioni, il presidente Iohannis ha firmato i decreti di promulgazione della Finanziaria 2025 e della legge sul bilancio della previdenza sociale dello Stato. Le leggi sono state approvate la scorsa settimana dalla plenaria del Parlamento. Il bilancio si basa su una crescita economica del 2,5% e su un deficit di bilancio del 7% del PIL. Il ministro delle Finanze, Tanczos Barna, ha dichiarato, nella plenaria del Legislativo, che il bilancio statale è “moderato” e si basa su un aumento prudente delle entrate, “senza esagerazioni”. Egli ha sottolineato che la legge sul bilancio della previdenza sociale prevede “in primo luogo il pagamento delle pensioni”.

    Segue una mozione di sfiducia
    I tre partiti dell’opposizione sovranista, AUR, SOS e POT, hanno annunciato che inoltreranno, la prossima settimana, una mozione di sfiducia contro il governo PSD-PNL-UDMR. È possibile che la mozione venga votata anche dai parlamentari dell’unico partito di opposizione dichiarato filoeuropeo, l’USR. Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu afferma di non essere preoccupato su questo tema e di essere “sicuro” che “il governo non cadrà”. I commentatori non escludono però possibili difetti nelle fila della maggioranza e non si dichiarano convinti che l’esecutivo di Ciolacu possa restare.

    Nuovi colpi dei russi
    La diplomazia di Bucarest condanna fermamente l’attacco irresponsabile delle forze russe del 13 febbraio, quando due droni che trasportavano materiale esplosivo hanno violato lo spazio aereo e sono caduti sul territorio della Romania, vicino al confine con l’Ucraina invasa dalle truppe di Mosca. Su richiesta del ministro degli Esteri Emil Hurezeanu, l’incaricato d’affari ad interim della Federazione Russa a Bucarest è stato convocato d’urgenza presso la sede del Ministero per essere informato della ferma condanna delle ripetute violazioni dello spazio aereo della Romania. Questi attacchi illegali e irresponsabili devono finire, e la Romania si riserva il diritto di adottare le misure di risposta necessarie – precisa il MAE. La necessità di una pace giusta, globale e sostenibile in Ucraina è il messaggio inviato dal ministro Hurezeanu alla 61/a edizione della famosa conferenza sulla sicurezza internazionale a Monaco, in Germania, organizzata dal 14 al 16 febbraio 2025. Il capo della diplomazia di Bucarest sostiene inoltre la concessione di un sostegno continuo e solido per aumentare la resilienza della Repubblica di Moldova.

    Scontri di strada con morti e feriti a Urziceni
    Il ministro degli Interni, Cătălin Predoiu, afferma che è necessario il coinvolgimento di diverse strutture statali per contrastare la criminalità organizzata e distruggere i clan della malavita. Secondo lui, nonostante negli ultimi anni siano stati sciolti centinaia di gruppi criminali organizzati, essi si stanno rigenerando e la soluzione del problema potrebbe richiedere molto tempo. Alla fine della scorsa settimana, a Urziceni (a sud, non lontano da Bucarest), due persone sono morte e cinque sono rimaste ferite, in seguito a scontri di strada con colpi di arma da fuoco, ai quali hanno partecipato decine di persone. Alcune delle persone coinvolte sono state arrestate. Le accuse nel fascicolo sono omicidio aggravato, rissa, disturbo dell’ordine pubblico e della pace, mancato rispetto del regime di armi e munizioni, uso illegale di armi, tentato omicidio aggravato. Le sparatorie di strada sono rare in Romania, generalmente considerata un Paese sicuro.

    Rugby, qualificazione alla Coppa del mondo
    La Romania si è qualificata per la Coppa del Mondo 2027 in Australia dopo le vittorie di questo mese nelle partite contro la Germania, 48-10, e il Belgio, 31-14, nel Campionato Europeo di Rugby 2025. I romeni hanno saltato solo un’edizione della Coppa del Mondo, quella del 2019, quando sono stati squalificati a causa dell’utilizzo di un giocatore tongano naturalizzato, ma non idoneo. Nel calcio, la squadra campione della Romania FCSB di Bucarest ha sconfitto giovedì sera, in trasferta, la squadra greca del PAOK Salonicco, per 2-1, nell’andata degli spareggi per gli ottavi di finale di Europa League. La partita decisiva contro i greci allenati dal romeno Răzvan Lucescu è in programma la prossima settimana, a Bucarest. Sempre giovedì, nella pallamano, i campioni maschili della Dinamo Bucarest hanno perso per 26-33 la partita in casa contro gli ungheresi dell’One Veszprem HC, nel Gruppo A della Champions League.

  • La settimana 03 – 08/02/2025

    La settimana 03 – 08/02/2025

    Approvata la finanziaria per il 2025
    Il budget dello stato e quello della previdenza sociale sono stati votati, a metà settimana, dal Parlamento di Bucarest, poco dopo aver ricevuto l’ok delle commissioni specializzate. La costruzione del bilancio ha come pilastri una crescita economica del 2,5% e un deficit del 7% del PIL. L’anno scorso, il deficit si è avvicinato al 9%, costringendo la nuova coalizione governativa PSD-PNL-UDMR ad impegnarsi per una riduzione scaglionata. Gli investimenti non saranno diminuiti negli sforzi per riequilibrare il bilancio, promette il governo. Il Ministro delle Finanze, Tánczos Barna, ha dichiarato che ci sono le condizioni per sostenere lo sviluppo del Paese attraverso investimenti record e garantire le risorse finanziarie per il pagamento degli stipendi e delle pensioni, così come per la protezione dei più vulnerabili. Dall’opposizione, l’USR ha criticato la sopravvalutazione delle entrate, l’indebitamento dei romeni attraverso le misure previste e l’eliminazione di alcune agevolazioni fiscali. 

    Truffa immobiliare con influenza politica
    Il voto sulla finanziaria non è stato l’unico avvenimento importante che si è svolto mercoledì in Parlamento. I rappresentanti di entrambe le ali dell’opposizione, europeista e sovranista, hanno chiesto le dimissioni del primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu. Il motivo sono i legami non sufficientemente chiariti che avrebbe con l’ex deputata socialdemocratica Laura Vicol, che ha guidato la commissione giuridica per quattro anni, e con suo marito, Vladimir Ciorbă. La Procura accusa i due di aver messo in piedi un’ingegneria finanziaria tramite la quale hanno incassato oltre 195 milioni di euro da clienti – persone fisiche o giuridiche – senza consegnare gli appartamenti e i parcheggi pagati da questi. I coniugi Vicol – Ciorbă e altre tre persone con incarichi nel gruppo di società Nordis sono stati arrestati questa settimana, dopo ampie perquisizioni effettuate nel Paese e all’estero. L’indagine riguarda 40 persone fisiche e 32 aziende. Ci sono stati anche casi in cui lo stesso appartamento è stato venduto a più clienti, dicono gli inquirenti. La procura ha sequestrato centinaia di appartamenti e case, spazi commerciali, terreni e automobili, quote sociali e azioni e ha bloccato decine di conti bancari delle persone e delle aziende coinvolte. L’agenzia delle entrate ha annunciato un audit interno, dopo che i procuratori hanno affermato che quattro ispettori potrebbero essere incriminati per favoreggiamento del delinquente. Loro non avrebbero adottato alcun tipo di provvedimento contro il gruppo Nordis, anche se già tre anni fa si erano accorti che vi erano delle irregolarità. Il primo ministro Marcel Ciolacu, che ha viaggiato su aerei noleggiati da Nordis, afferma di aver pagato lui i suoi voli. Il primo ministro non è accusato di alcun reato, ma subisce il danno di immagine che comporta la sua presenza, accanto ad altri leader del PSD, in compagnia di tali personaggi.

    Un nuovo tentativo di sospensione del presidente
    Non solo il primo ministro Ciolacu è stato invitato a dimettersi. Uno dei tre partiti sovranisti del Parlamento di Bucarest ha presentato mercoledì una nuova richiesta, la terza, per la sospensione del presidente Klaus Iohannis. La precedente era stata respinta dagli Uffici Permanenti. La nuova richiesta è firmata anche dall’USR, che ha fatto sapere che voterà a favore se arriverà in seduta plenaria. L’opposizione sostiene che la presenza di Iohannis alla guida dello Stato è illegittima. Tuttavia, il presidente ha più volte escluso l’opzione delle dimissioni, sostenendo che la legge fondamentale impone che lui rimanga in carica fino al giuramento del futuro presidente. Iohannis è rimasto presidente ad interim, anche se il suo secondo e ultimo mandato è scaduto il 21 dicembre, dopo che la Corte Costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali dello scorso anno. Una nuova votazione si svolgerà il 4 e il 18 maggio. Nella corsa per la carica suprema entrerà anche l’ex leader liberale Crin Antonescu. Egli ha ricevuto, domenica scorsa, la validazione come candidato comune della coalizione PSD-PNL-UDMR anche da parte dei socialdemocratici, dopo essere stato precedentemente confermato dai liberali e dall’UDMR.

    Di nuovo sul furto delle opere del tesoro
    L’organo di controllo del primo ministro ha constatato carenze o lacune legislative in termini di protezione del patrimonio culturale e deviazioni dal rispetto del quadro giuridico che regola l’esportazione temporanea di beni culturali mobili classificati. È il risultato dei controlli effettuati in relazione alle condizioni in cui alcuni dei reperti del tesoro dei Daci sono stati esposti presso il Museo olandese Drents di Assen. L’organo di controllo ha inoltre riscontrato che le misure e le condizioni di sicurezza e antieffrazione proposte dai soggetti esteri ai quali i beni erano stati prestati non sono stati oggetto di analisi specialistiche. Quattro dei più importanti reperti del patrimonio nazionale romeno sono stati recentemente rubati dal Museo Drents nella città olandese di Assen. Si tratta dell’elmo d’oro di Coţofeneşti, datato tra il V e il IV secolo avanti Cristo, nonché di tre braccialetti d’oro dacici provenienti da Sarmizegetusa Regia, risalenti alla seconda metà del I secolo avanti Cristo. I pezzi, di inestimabile valore storico, facevano parte della Mostra “Dacia – Il Regno dell’Oro e dell’Argento” che era stata inaugurata il 7 luglio 2024 e si sarebbe chiusa il 25 gennaio.

    Ritiro di una grande campionessa
    “Il mio corpo non regge più così tanto perché io possa arrivare dove probabilmente sono stata. È molto difficile arrivarci perché so cosa significa arrivarci”. Così ha spiegato il suo ritiro Simona Halep, la tennista più valorosa e premiata della storia della Romania. L’annuncio è stato fatto martedì, quasi un anno dopo il ritorno alle competizioni professionistiche, che le erano state bandite a causa delle accuse di doping.  Simona Halep è stata al primo posto nella classifica WTA per 64 settimane. Ha all’attivo due titoli del Grande Slam – Roland Garros e Wimbledon – oltre ad altre tre finali giocate, due al Roland Garros e una all’Australian Open. Si è aggiudicata 24 titoli e ha vinto più di 40 milioni di dollari grazie al tennis, classificandosi al 3° posto di tutti i tempi in termini di incassi, dopo le sorelle Williams.

  • La settimana 20 – 25/01/2025

    La settimana 20 – 25/01/2025

    Il piano della Romania per ridurre il deficit di bilancio è stato approvato martedì dai ministri delle Finanze europei, insieme a quelli di altri sette stati per i quali la Commissione Europea ha aperto la procedura speciale per deficit di bilancio eccessivo. Il piano fiscale di bilancio della Romania mira a stabilizzare il debito pubblico e a ridurre il deficit al di sotto del 3% del PIL nel periodo 2025-2031. Il ministro romeno Tánczos Barna ha precisato che la diminuzione del deficit in un periodo di sette anni invece di quattro consentirà all’economia di mantenere un livello adeguato degli investimenti pubblici. Si tratta allo stesso tempo, sostiene il ministro, di una premessa per evitare squilibri e per una crescita economica sostenibile. A margine del Consiglio di Bruxelles, il commissario Valdis Dombrolskis ha avuto un incontro separato con il ministro delle Finanze romeno per discutere i dettagli del piano. Tánczos Barna afferma che nei prossimi sette anni la Romania riceverà un sostegno finanziario e tecnico per ripristinare l’equilibrio macroeconomico. I parametri indicati dalla Commissione Europea mirano, nel loro insieme, a tenere sotto controllo la spesa pubblica e la crescita economica attraverso gli investimenti.

    Il presidente del Senato romeno, Ilie Bolojan, ha annunciato mercoledì che i posti di lavoro nel Senato saranno ridotti da quasi 800 a poco più di 600, così come saranno ridotti il ​​parco auto e la quota di carburante. Tuttavia, ha assicurato che si tratterà di un processo corretto e trasparente, con l’obiettivo di un’attività più efficiente e con minori costi. Il personale del Senato e i rappresentanti sindacali criticano l’iniziativa e diversi dipendenti hanno protestato spontaneamente, anche durante l’annuncio. Le federazioni sindacali denunciano quello che definiscono il “metodo abusivo e opaco” attraverso il quale vengono adottate e comunicate le misure di ristrutturazione e sostengono che la riorganizzazione dell’istituzione sia “priva di trasparenza e di equità”. Il leader liberale ha annunciato anche la riorganizzazione della Camera dei Deputati e la riduzione del numero dei segretari di stato. Verranno eliminati più di 200 posti su circa 1.100, ha confermato anche il presidente della Camera, Ciprian Şerban. Vengono prese in considerazione anche misure di efficienza energetica, come la riduzione dell’illuminazione dell’edificio. Il piano di riorganizzazione sarà terminato la prossima settimana. Gli annunci relativi alla riorganizzazione delle istituzioni pubbliche centrali e delle aziende statali arrivano nel contesto dei tentativi del governo di Bucarest di ridurre il deficit di bilancio e anche le spese pubbliche. Dall’opposizione, l’Unione Salvate Romania chiede ai leader della coalizione governativa di presentare pubblicamente l’elenco completo degli istituti e degli enti che intendono sopprimere o fondere, nonché i criteri per la selezione dei dipendenti.

    A Bucarest, la direzione centrale del PSD ha convalidato martedì l’ex leader liberale Crin Antonescu come candidato comune della coalizione governativa PSD-PNL-UDMR alle elezioni presidenziali di maggio. La decisione dei socialdemocratici arriva dopo l’analisi degli studi sociologici effettuati nelle ultime due settimane sull’intenzione di voto dei romeni in queste elezioni. Sempre martedì è stata fissata la data del congresso straordinario del partito, il 2 febbraio, quando verrà pienamente validata la candidatura dell’ex leader liberale. Il PNL convaliderà la candidatura di Crin Antonescu domenica, nella riunione del Consiglio Politico Nazionale, e l’UDMR si pronuncerà all’inizio della prossima settimana. Le elezioni presidenziali sono previste per il 4 e il 18 maggio. All’inizio della settimana l’Autorità Elettorale Permanente di Bucarest ha annunciato che i partiti possono cominciare a raccogliere le firme per i candidati che sostengono alle elezioni presidenziali di maggio. Le firme possono essere raccolte solo in forma fisica e un elettore può sostenere più candidati.

    Da uno studio INSCOP, pubblicato martedì, emerge che il 90% dei romeni rifiuta l’idea dell’uscita dalla NATO, un livello record dell’adesione all’Organizzazione Nord Atlantica. Secondo il sondaggio, basato sui dati raccolti alla fine dello scorso anno, negli ultimi tre anni si è registrata una crescita del 10% dell’adesione dei romeni alla direzione occidentale dal punto di vista delle alleanze politiche e militari. Il sondaggio rileva inoltre che l’adesione della Romania all’Unione Europea viene considerata da quasi tre quarti degli intervistati un vantaggio in termini di implicazioni sulla vita economica e sociale, sulla famiglia e sulla vita personale. Tre anni fa ci credeva solo il 55% dei romeni. Allo stesso tempo, l’88% ritiene che la Romania dovrebbe rimanere nell’UE e il 78% che il futuro economico del Paese dipenda dall’adesione al blocco UE. Tre anni fa un quarto della popolazione riteneva che sarebbe stato meglio per la Romania uscire dall’Unione. Infine, la ricerca rileva anche che più della metà dei romeni ritiene che il Paese dovrebbe mettere gli interessi nazionali al primo posto, anche se ciò significa violare le norme dell’UE.

    È stato reso pubblico il programma del Festival Internazionale George Enescu di quest’anno e martedì sono stati messi in vendita gli abbonamenti per questo evento. La 27esima edizione del Festival segnerà i 70 anni dalla morte del grande compositore romeno. Circa 4.000 artisti romeni e internazionali, 80 orchestre e gruppi musicali provenienti da 28 Paesi hanno già annunciato la loro presenza, e metteranno in risalto sia l’eredità artistica di George Enescu, che il suo impatto sulla musica classica universale. Quest’edizione anniversaria avrà un programma inedito, che attirerà il pubblico amante della musica tradizionale, ma anche i più giovani, con quasi 100 concerti e spettacoli, raggruppati in sette grandi rassegne, per tutte le categorie di amanti della musica classica. Il festival si svolgerà dal 24 agosto al 21 settembre 2025, sotto l’alto patrocinio del Presidente della Romania.

  • La settimana 06 – 11/01/2025

    La settimana 06 – 11/01/2025

    Il calendario delle nuove elezioni presidenziali in Romania
    I partiti politici che formano la coalizione al governo in Romania assieme ai rappresentanti delle minoranze nazionali hanno concordato mercoledì il calendario delle nuove elezioni presidenziali. Il primo turno avrà luogo il 4 maggio, il secondo il 18 maggio, e la decisione sarà stabilita legalmente la prossima settimana, tramite atti normativi adottati dall’Esecutivo. La decisione giunge dopo l’annullamento, l’anno scorso, da parte della Corte Costituzionale del processo elettorale a causa delle intromissioni ibride esterne e del finanziamento non-dichiarato della campagna elettorale di uno dei candidati. Più esattamente dell’indipendente Călin Georgescu, ultranazionalista e ammiratore di Vladimir Putin, che ha colto tutti di sorpresa dopo che è riuscito a raccogliere il maggior numero di voti nel primo turno delle elezioni, del 24 novembre. Nella sua prima seduta di quest’anno, la coalizione governativa ha stabilito anche che l’ex presidente del PNL Crin Antonescu dovrebbe essere convalidato, a febbraio, nelle strutture direttive dei partiti componenti come candidato comune alla presidenza. Fino allora, sarà organizzato un sondaggio demoscopico per conoscere lo stato d’animo della popolazione e i suoi problemi reali. Annunciato il 23 dicembre come unico rappresentante della coalizione nella corsa per Cotroceni, qualche giorno fa Crin Antonescu si era auto-sospeso, invocando la mancanza di una data concreta delle elezioni presidenziali, ma anche la mancanza del sostegno delle forze politiche che lo hanno proposto. Mercoledì è stato anche il giorno in cui la Corte d’Appello di Bucarest ha pubblicato la motivazione della decisione tramite la quale è stata respinta, il 31 dicembre, l’azione legale intentata da Călin Georgescu e dalla Coalizione per la Difesa dello Stato di Diritto contro l’Ufficio Elettorale Centrale in riferimento all’annullamento delle elezioni presidenziali. Le decisioni della Corte Costituzionale della Romania sono definitive e obbligatorie, di conseguenza non possono essere esaminate in tribunale – si legge nella motivazione della Corte d’Appello di Bucarest, in cui si precisa inoltre che, tramite l’annullamento di queste elezioni, non sono stati trasgrediti diritti civili e fondamentali dei cittadini previsti nella Costituzione.

    Visita a Bucarest del vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale della Commissione Europea, Stéphane Séjourné
    Il premier Marcel Ciolacu ha ricevuto questa settimana il vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale della Commissione Europea, Stéphane Séjourné, con il quale ha discusso dello stato dell’economia europea e della necessità di continuare gli investimenti nella ripresa e nello sviluppo comune. Il premier Marcel Ciolacu è del parere che, nonostante le attuali sfide economiche e globali, l’economia romena si svilupperà, contando sul sostegno della Commissione Europea all’aumento dell’assorbimento di fondi europei e alla protezione del tenore di vita dei romeni. Il Commissario europeo ha avuto un incontro anche con il presidente del Senato, Ilie Bolojan, e insieme al ministro dell’Economia, Bogdan Ivan, ha visitato la fabbrica romena “Prime Batteries Technology”, che produce accumulatori agli ioni di litio di ultima generazione e sistemi personalizzati di stoccaggio dell’energia. I due hanno inoltre visitato gli istituti di ricerca aerospaziale e turbomotori, occasione in cui hanno discusso dell’uso di droni a scopi civili e militari, nonché dell’impatto della concorrenza globale in questo settore. Il commissario Stéphane Séjourné ha dichiarato che Bucarest è la prima capitale europea che visita nell’ambito di questo giro e che lo scopo dalla sua visita è di sostenere lo sviluppo industriale della Romania e di sottolineare l’importanza strategica di questo settore.

    Evento organizzato a Washington per celebrare l’inserimento della Romania nel Programma Visa Waiver
    Un evento di celebrazione dell’ingresso della Romania nel programma americano Visa Waiver è stato organizzato venerdì presso la sede del Dipartimento per la Sicurezza Interna di Washington, alla presenza del Segretario per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Alejandro Mayorkas, e dell’Ambasciatore di Romania negli Stati Uniti, Andrei Muraru. A Bucarest, il ministro degli Esteri Emil Hurezeanu aveva annunciato in precedenza che i romeni potranno viaggiare negli Stati Uniti senza visto a partire da marzo, dopo che le autorità americane avranno aggiornato la piattaforma di autorizzazione al viaggio ESTA. In questo modo i cittadini romeni non dovranno più fare colloqui presso il Consolato degli Stati Uniti. L’autorizzazione al viaggio sarà valida per due anni, con ingressi o uscite illimitati in e dagli USA. L’autorizzazione può essere utilizzata per visite di fino a 90 giorni, costa 21 dollari, a differenza del costo del rilascio dei visti, che è di 185 dollari. I romeni possono ancora richiedere il visto americano, che ha il vantaggio di essere valido per 10 anni, e la durata del viaggio è al massimo di sei mesi. Il capo della diplomazia di Bucarest ha sottolineato anche i vantaggi economici derivanti dall’inclusione della Romania nel Programma Visa Waiver di esenzione dal visto. Oltre al miglioramento del numero dei turisti, ci saranno più viaggi per affari, gli investitori viaggeranno più facilmente, il che porterà ad un aumento degli scambi commerciali – aggiunge Emil Hurezeanu. In seguito alla decisione del Governo Federale degli Stati Uniti, la Romania diventa il 43/o partecipante al programma americano di esenzione dal visto.

  • Il 2024 in Romania

    Il 2024 in Romania

    Maratona elettorale abbandonata prima del traguardo
    Il 2024 si annunciava sin dall’inizio un anno politico complicato, con tutti i tipi di elezioni, amministrative, europee, presidenziali e politiche, ma nessuno ha anticipato quello che sarebbe accaduto alla fine dell’anno e della maratona elettorale. A giugno, assieme alle europee si sono svolte anche le elezioni amministrative. La lista comune per il Parlamento europeo proposta dal PSD e dal PNL, i partiti della coalizione governativa, si è imposta davanti agli altri sfidanti. Alle amministrative, i socialdemocratici e i liberali hanno vinto, in quest’ordine, il maggior numero di comuni e consigli. Il discorso pre-elettorale sempre più aggressivo ha provocato il raffreddamento dei rapporti tra il premier e il leader del PSD, Marcel Ciolacu, e il leader del PNL Nicolae Ciucă, entrambi aspiranti alla carica suprema nello stato. Ed è arrivato lo shock del primo turno delle presidenziali, del 24 novembre, e il sistema politico ha ricevuto un duro colpo: Ciucă ha ottenuto un risultato con una sola cifra, Ciolacu è arrivato terzo, una prima indesiderata per il PSD, al secondo posto si è piazzata la leader dell’USR, Elena Lasconi, e il vincitore è stato un indipendente arrivato dal nulla, Călin Georgescu. Lo stupore generale è stato seguito dalla preoccupazione perché le sue dichiarazioni indicavano un estremista filorusso e antioccidentale, ammiratore dei leader fascisti antisemiti della Romania interbellica e promotore di un’economia autosufficiente, come quella dei tempi di Ceauşescu. Successivamente, le intelligence, mute fino allora, hanno offerto anche quello che considerano la spiegazione del risultato inverosimile di Georgescu: egli sarebbe stato promosso in maniera aggressiva da TiKTok, in contraddizione con le leggi elettorali, e l’attività degli account che gli hanno offerto una forte visibilità è stata finanziata con parecchio denaro. Tutto sarebbe accaduto con il coinvolgimento di un attore statale. La Romania, ha detto il Servizio di Informazioni Estere, è stata bersaglio di azioni ibride aggressive russe. La Corte Costituzionale ha annullato le elezioni, una decisione senza precedenti, affermando che l’intero processo elettorale sarebbe stato danneggiato. A Washington, la Commissione per la politica estera del Senato degli USA ha rilasciato una dichiarazione in cui ha condannato il coinvolgimento della Russia nelle elezioni presidenziali in Romania. L’attacco di Vladimir Putin contro le elezioni in Romania è un altro esempio della guerra ibrida contro i nostri alleati e partner europei, hanno affermato i senatori americani. A Bruxelles, la Commissione Europea ha annunciato che avvierà pratiche ufficiali contro TikTok, dopo le intromissioni nelle elezioni presidenziali in Romania, per sapere se la piattaforma ha trasgredito l’obbligo legale di valutare e attenuare i rischi sull’integrità delle elezioni. A 35 anni dal crollo del regime comunista, l’ancora giovane stato democratico chiamato Romania scopre di avere grandi vulnerabilità, che richiedono, secondo gli analisti, aggiustamenti o addirittura riforme profonde, istituzionali e costituzionali.

    Un nuovo Parlamento frammentato, governo di coalizione
    Potenziati dal successo di Georgescu, tre partiti auto-intitolati sovranisti, una formula edulcorata che include ultranazionalisti, populisti, antiglobalisti isolazionisti, detrattori dell’UE e della NATO, estremisti o cospirazionisti, sono entrati nel Parlamento di Bucarest in seguito alle elezioni del 1° dicembre e ricoprono un terzo dei seggi. Il portabandiera del gruppo è l’AUR. Allertati dalla prospettiva che un anti-occidentale, sostenuto dai sovranisti, possa vincere la presidenza, i partiti filoeuropei PSD, PNL, USR e UDMR hanno firmato, dopo il primo turno, un patto contro l’estremismo. E dopo la cancellazione delle presidenziali, hanno deciso di formare una coalizione governativa. In seguito a duri negoziati e all’eliminazione dell’USR dalla formula governativa, il PSD, il PNL e l’UDMR hanno concordato sulla formazione di un governo presieduto dallo stesso Marcel Ciolacu e su un candidato comune alle future presidenziali, ovvero l’ex leader liberale Crin Antonescu. Politici, ma anche esperti, che hanno ritenuto discutibile la decisione della CCR di annullamento delle elezioni presidenziali affermando che non si è basata su fatti accertati, contestano, con argomenti, all’attuale presidente, Klaus Iohannis, la legittimità della continuazione dell’incarico. L’organizzazione di nuove elezioni è una priorità. L’imperativo attuale è però la ripresa fiscale e finanziaria del Paese. A fine anno, l’agenzia Fitch Ratings ha confermato a ‘BBB-‘ il rating della Romania a lungo termine in valuta, però ha rivisto al ribasso le previsioni attribuite da stabili a negative, il che significa che è possibile una nuova revisione al ribasso. La revisione della prospettiva riflette le incertezze politiche, che influiscono negativamente sulle prospettive fiscali, sull’aumento del debito pubblico e sul deficit di bilancio elevato. 

    Critiche delle misure per la diminuzione delle spese pubbliche
    Nell’ultima seduta del 2024, il Governo di Bucarest ha adottato un decreto governativo d’urgenza che prevede misure volte a garantire la stabilità economica, la gestione responsabile delle risorse finanziarie e il mantenimento del controllo sulle spese pubbliche nel 2025. Il documento prevede la sospensione delle assunzioni di pubblici dipendenti, ma anche il congelamento delle pensioni e dei salari dei pubblici dipendenti al livello del 2024. Gli straordinari non saranno più pagati e non verranno più concessi premi o bonus. I governanti affermano che, tramite queste misure, intendono diminuire le spese pubbliche dell’1% del PIL, senza però rinunciare al miglioramento del tenore di vita delle persone e agli investimenti. Il Governo ha approvato l’aumento dall’8% al 10% dell’imposta sui dividendi e la diminuzione della soglia per l’applicazione delle imposte alle piccole imprese da 500.000 euro a 250.000 euro. Sono state limitate anche le agevolazioni di trasporto per gli studenti ed eliminate le facilità fiscali per alcune categorie di dipendenti. I grandi sindacati, le organizzazioni padronali e le associazioni degli studenti hanno criticato duramente le misure prese dal Governo. 

    Buone notizie per la libertà di circolazione
    Dal 1° gennaio, la Romania è entrata nello spazio europeo di libera circolazione anche con le frontiere terrestri, dopo che, a marzo aveva ricevuto il via libera per far parte dell’area Schengen con le frontiere aeree e marittime. La piena adesione di Romania e Bulgaria è stata possibile perché l’Austria e l’Olanda hanno rinunciato al loro veto. Tuttavia saranno mantenuti per 6 mesi i controlli alternativi o a campione. Le autorità di Bucarest affermano che l’accettazione del Paese a Schengen significa una circolazione più veloce per i cittadini, costi logistici più bassi per le compagnie, l’aumento della competitività dei prodotti e dei servizi romeni sul mercato europeo, opportunità d’affari e posti di lavoro. La buona notizia da Bruxelles è stata completa da un’altra arrivata da Washington: il Dipartimento di Stato ha annunciato che la Romania è scesa sotto la soglia del 3% di domande di visto respinte, soglia minima richiesta dalla legislazione americana per l’accesso al programma che permette di viaggiare senza visto negli USA.

    Un anno sportivo di successo
    Il 2024 è stato un anno buono per gli atleti romeni che sono tornati dalle Olimpiadi di Parigi con nove medaglie, tre d’oro, quattro d’argento e due di bronzo. La stella del nuoto mondiale, David Popovici, ha vinto l’oro nei 200 metri stile libero e il bronzo nei 100 m. Anche il calcio ha avuto successo: la nazionale ha superato la fase per gironi all’Euro 2024 in Germania e si è qualificata negli ottavi. I calciatori della nazionale hanno giocato bene anche nella Nations League, il che ha offerto loro chance al sorteggio per i mondiali nell’America del Nord.

  • Il 2024 nel mondo

    Il 2024 nel mondo

    Le elezioni politiche hanno confermato quest’anno l’ascesa dei partiti di destra nazionalisti o radicali in paesi come Francia, Germania, Belgio, Austria, Paesi Bassi e Italia. A fine ottobre, in Austria, il Parlamento ha eletto per la prima volta come leader un politico di estrema destra, dopo la storica vittoria del suo Partito della Libertà alle politiche svoltesi a settembre. In Francia, un fronte repubblicano formato in vista delle elezioni politiche anticipate dell’estate è riuscito a bloccare l’accesso al potere del partito nazionalista Assemblea Nazionale, ma l’assenza di una maggioranza chiara ha da allora innescato una crisi politica quasi permanente. A settembre, l’Alternativa per la Germania (AFD), oppositrice dell’immigrazione, ha vinto per la prima volta un’elezione regionale e ha ottenuto punteggi storicamente elevati in altre due. Su questa base, gli eurodeputati hanno approvato, il 27 novembre, una nuova Commissione Europea, che ha iniziato l’attività il 1° dicembre e la presidente Ursula von der Leyen, al suo secondo mandato, ha promesso grandi progetti nei primi 100 giorni.

    Il repubblicano Donald Trump ha vinto nettamente le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America lo scorso 5 novembre, ottenendo il suo secondo mandato alla Casa Bianca, grazie ad una spettacolare ripresa politica. Nel 2016, aveva ottenuto una vittoria a sorpresa sulla democratica Hillary Clinton, all’epoca favorita nei sondaggi. Quest’anno ha sconfitto Kamala Harris, propulsata urgentemente a luglio come candidata del Partito Democratico, dopo il ritiro del presidente ottantenne in carica, Joe Biden. Nonostante i sondaggi prevedessero uno scontro molto serrato tra Donald Trump e Kamala Harris, il repubblicano ha vinto nei sette stati più contesi. Donald Trump, 78 anni, la cui campagna elettorale è stata segnata da due tentativi di omicidio, quattro imputazioni e una condanna penale, sarà insediato il 20 gennaio 2025.

    In Russia, Vladimir Putin ha iniziato il suo quinto mandato presidenziale a giugno, dopo aver vinto le elezioni denunciate dall’Occidente come una farsa. In precedenza, a febbraio, il suo celebre avversario, il 47enne Alexei Navalnyi, era morto improvvisamente in circostanze non chiare in una prigione dove stava scontando una pena per cosiddetto estremismo. Nel frattempo, l’Ucraina, invasa dalla Russia a febbraio 2022, ha lanciato un attacco a sorpresa nell’estate del 2024 nella regione di Kursk, al confine russo. A novembre, Kiev ha utilizzato per la prima volta missili a lungo raggio statunitensi e britannici sul territorio russo, dopo l’accordo di Washington e Londra. Mosca ha reagito colpendo l’Ucraina con un missile balistico a medio raggio all’avanguardia, senza carica nucleare, e ha promesso di aumentare i suoi attacchi se l’Ucraina avesse continuato a prendere di mira la Russia con missili occidentali. Vladimir Putin ha evocato anche la possibilità di ricorrere alle armi nucleari.

    Israele ha continuato la sua offensiva militare contro Hamas nella Striscia di Gaza dopo l’attacco senza precedenti del gruppo islamico palestinese al territorio israeliano a ottobre 2023. Quest’anno, diversi importanti leader di Hamas sono stati uccisi, in particolare il capo del movimento, Ismail Haniyeh, a luglio, a Teheran. I negoziati per un cessate il fuoco sono rimasti infruttuosi, e il territorio palestinese – dove sono morte più di 44.000 persone, in maggioranza civili – continua a essere in preda ad una grave crisi umanitaria. Parallelamente, dopo circa un anno di scontri transfrontalieri con gli Hezbollah libanesi – alleati di Hamas sostenuti dall’Iran, l’esercito israeliano ha lanciato, a settembre, bombardamenti contro il movimento islamico nel sud, nell’est e nel nord del Libano, così come nella regione della capitale Beirut. Israele ha anche lanciato un’offensiva di terra contro la roccaforte di Hezbollah nel sud del Libano. In risposta all’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, a Beirut a settembre, e prima ancora del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, l’Iran ha lanciato centinaia di missili contro Israele, che ha risposto con attacchi contro basi militari iraniane, il che ha fatto temere l’espansione del conflitto regionale. E per completare il quadro della zona, verso la fine dell’anno, in Siria, un’offensiva dei ribelli guidati da islamici radicali ha portato alla fuga del presidente Bashar al-Assad dal paese e ha posto fine al regime di cinque decenni del partito Ba’ath.

    Anche quest’anno il mondo non è mancato dal caldo e dalla siccità da un lato, e dalle piogge catastrofiche dall’altro. Un atlante mondiale pubblicato dalle Nazioni Unite mostra che gli episodi record di siccità stanno per diventare all’ordine del giorno. Nel frattempo, le inondazioni hanno devastato molte regioni del mondo. In Europa, la Spagna sud-orientale ha dovuto affrontare inondazioni storiche in autunno. Secondo le autorità, hanno perso la vita 230 persone, di cui 222 solo nella zona di Valencia. I disastrati disperati hanno criticato il modo caotico con cui le autorità hanno gestito la situazione, dal tardivo allertamento delle persone alla ritardata consegna degli aiuti.

    Il 2024 è stato anche l’anno della 33/a edizione delle Olimpiadi estive, il più grande evento multisportivo che si tiene ogni quattro anni. La gara si è svolta a Parigi, dopo una cerimonia di apertura sul fiume Senna tanto sontuosa quanto controversa. Dopo aver ospitato le Olimpiadi del 1900 e del 1924, la capitale francese è diventata la seconda città, dopo Londra, ad ospitare questi Giochi estivi per tre volte. Sempre a Parigi, il 7 dicembre, leader mondiali, ma anche gente comune, hanno partecipato alla cerimonia di riapertura della celebre cattedrale di Notre-Dame, restaurata dopo un incendio che aveva distrutto, cinque anni prima, il monumento gotico.

    Non possiamo concludere questa retrospettiva senza ricordare che nel 2024 abbiamo salutato gli attori internazionali Alain Delon, Anouk Aimée, Donald Sutherland o Maggie Smith, lo scrittore Ismail Kadare, la cantante Françoise Hardy o il musicista, compositore e produttore Quincy Jones.

  • La settimana 16-21/12/2024

    La settimana 16-21/12/2024

    L’agenzia di rating Fitch ha cambiato l’outlook della Romania da “stabile” a “negativo” per quanto riguarda il qualificativo dei prestiti a lungo termine in valuta estera. La valutazione riflette i grandi rischi affrontati dalla Romania a causa dell’instabilità politica, degli squilibri fiscali e dell’aumento del debito pubblico, e potrebbe portare ad un aumento dei tassi di interesse per i prestiti che il Governo di Bucarest intende prendere sui mercati esteri. La nuova valutazione è stata resa pubblica dall’agenzia due mesi prima del consueto calendario, in un contesto di grave instabilità politica nel paese. Gli analisti di Fitch menzionano le ulteriori tensioni politiche apparse sulla scena politica dopo l’annullamento delle elezioni presidenziali del 24 novembre, a causa delle interferenze esterne, presumibilmente russe. Scrivono anche del risultato delle elezioni del 1° dicembre, che hanno portato ad un Parlamento frammentato, con un aumento significativo dell’influenza dei partiti chiamati antieuropeisti ed estremisti (AUR, SOS Romania e POT). Un altro motivo di preoccupazione sono gli elevati deficit e la situazione fiscale, che continua a peggiorare.

    Nel frattempo, i partiti dichiaratamente pro-europei – PSD, PNL (ex nemici, ma associati al governo da tre anni, in nome della stabilità e della lotta all’estremismo), USR e UDMR (per ora all’opposizione), non sono ancora riusciti a concordare una nuova coalizione esecutiva, che avrebbe una maggioranza di oltre il 60% nel Parlamento inaugurato il 20 dicembre. L’USR ha accusato i peccati del passato e la mancanza di desiderio di riforme ai potenziali partner di governo e si è rapidamente allontanata dai negoziati. Offeso, il PSD ha annunciato il ritiro dalla coalizione, ma che voterà per un governo di minoranza di destra. Senza un governo con pieni poteri, non si potrà redigere il bilancio di stato per il prossimo anno. I comuni non possono preparare i propri budget e i cittadini ne risentiranno immediatamente – ammoniscono gli analisti economici.

    A Timişoara (ovest), per tutta la settimana è stato celebrato il 35° anniversario dello scoppio della Rivoluzione che portò alla caduta del comunismo in Romania. Il 16 dicembre 1989, i fedeli si erano radunati davanti alla parrocchia riformata per sostenere il pastore László Tőkés, minacciato di sfratto dalla Securitate, la polizia politica del regime. La loro protesta si trasformò in una rivolta popolare. La repressione innescata dalle forze dell’ordine provocò oltre 100 morti e centinaia di feriti. Il 20 dicembre, Timişoara diventava la prima città libera dal comunismo in Romania, e da qui la fiamma della rivoluzione si diffuse in tutto il Paese. All’insegna dei “35 anni di libertà” sono stati programmati ampi eventi commemorativi, dedicati agli eroi martiri, convegni, mostre, spettacoli, concerti e proiezioni di film. Inoltre, è stato inaugurato il Portale della Libertà, un’installazione luminosa che riproduce suoni dell’epoca della Rivoluzione, seguita dalla tradizionale marcia intitolata “Gli eroi non muoiono mai”. Martedì è stato giorno lutto e venerdì è stato programmato il concerto Rock for Revolution.

    L’imprenditore Dan Şucu, il principale azionista della squadra di calcio Rapid Bucarest, una delle più popolari in Romania, è diventato anche l’azionista di maggioranza del club italiano Genoa, come annunciato dal gruppo di Serie A sul suo sito ufficiale. La fonte precisa che, dopo l’aumento di capitale, di cui 40 milioni di euro versati il ​​14 dicembre, il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’offerta dell’imprenditore romeno. Ha sottoscritto l’intero aumento di capitale, ottenendo in cambio una quota del capitale sociale pari a circa il 77% del Genoa CFC e lasciando in minoranza i precedenti soci – si legge ancora nel comunicato. Presidente della Confederazione dei Patronati Concordia, Şucu (61 anni) è una figura di spicco dell’economia romena. È il fondatore del più grande marchio di mobili in Romania, con oltre 2.200 dipendenti. Si occupa anche del settore immobiliare e dei media, con un ruolo chiave nel quotidiano economico “Ziarul Financiar”. Il Genoa è una delle squadre tradizionali del calcio italiano. Vanta nove scudetti, il primo vinto nel 1898, e l’ultimo esattamente un secolo fa, nella stagione 1924. A sua volta, Rapid ne vanta tre – 1967, 1999 e 2003. Ha vinto 13 volte la Coppa di Romania e quattro volte la Supercoppa.

    Due musicisti romeni, la violinista Diana Jipa e il pianista Ştefan Doniga, si sono esibiti per la prima volta in Antartide davanti a oltre 70 persone, ricercatori e personale di otto basi scientifiche. Il loro spettacolo è stato il secondo evento musicale più grande organizzato in quella parte del mondo, dopo il concerto del 2013 della band Metallica. I due musicisti sono anche i primi al mondo ad essere riusciti a tenere concerti in tutti e sette i continenti in meno di 100 giorni. Gli artisti romeni aspettano ora l’approvazione della loro esibizione nel Libro dei Primati.

  • La settimana 09-14/12/2024

    La settimana 09-14/12/2024

    Finalmente, nell’area Schengen
    La buona notizia della settimana, attesa e confermata ufficialmente giovedì, è stata la piena ammissione della Romania e della Bulgaria nello spazio europeo di libera circolazione. A fine marzo, i partner europei avevano accettato i due stati nell’Area Schengen con le frontiere aeree e marittime. Dopo che l’Olanda e soprattutto l’Austria hanno rinunciato alla loro opposizione, il Consiglio Giustizia e Affari Interni ha approvato, all’unanimità, l’adesione di Romania e di Bulgaria con le frontiere terresti allo spazio europeo di libera circolazione a cominciare dal 1° gennaio. A partire da questa data, saranno mantenuti i controlli solo ai confini di Romania con la Serbia, la Repubblica di Moldova e l’Ucraina. Tuttavia, nei primi sei mesi dall’adesione, ci saranno solo controlli alternativi o per campionamento, una misura di sicurezza per vedere come funziona la libera circolazione. Simili controlli temporanei sono stati avviati su diversi confini interni dell’Area Schengen, sullo sfondo dell’aumento del numero di migranti illegali. Le autorità di Bucarest hanno salutato l’accettazione del Paese a Schengen, sottolineando che la decisione porterà a una circolazione più rapida per i cittadini, a costi logistici più bassi per le compagnie, all’aumento della competitività dei prodotti e dei servizi romeni sul mercato europeo, a opportunità d’affari e posti di lavoro.

    Maratona elettorale incompiuta
    All’inizio della settimana che sta per finire i romeni avrebbero dovuto conoscere il nome di chi assumerà l’incarico di presidente per i prossimi cinque anni. L’8 dicembre era previsto il secondo turno delle presidenziali, la fine prevista della maratona elettorale iniziata a giugno con le amministrative e le europee. Il 6 dicembre, però, la Corte Costituzionale, ha azzerato le elezioni presidenziali, dopo aver notato che il processo elettorale era stato viziato per tutta la durata del suo svolgimento da molteplici irregolarità e trasgressioni della legislazione elettorale. Il beneficiario diretto di questo processo elettorale dirottato dalle regole in seguito agli attacchi ibridi della Russia, secondo le intelligence, sarebbe stato colui che aveva vinto il primo turno, il candidato indipendente Călin Georgescu, un estremista filorusso, anti-occidentale virulento e ammiratore dei leader fascisti del periodo interbellico romeno. La procura sta indagando ora su due dei suoi stretti collaboratori, ex mercenari. Uno di loro, sospettato di aver voluto provocare disordine nella Capitale, è indagato per non aver rispettato il regime delle armi e delle munizioni, per operazioni con articoli pirotecnici e istigazione pubblica, mentre l’altro per l’uso di simboli legionari, cioè dell’estrema destra antisemita e criminale degli anni ‘30. Financial Times cita l’opinione degli analisti, secondo i quali l’attrattività dei gruppi paramilitari in Romania, con visioni estremamente “macho”, che abbina la religione all’ultranazionalismo, è aumentata perché le autorità non sono intervenute.

    I filo-europei del futuro Parlamento, negoziati per un governo congiunto
    Il presidente Klaus Iohannis, il cui mandato sarà prorogato fino all’elezione del suo successore, ha convocato il nuovo Parlamento il 20 dicembre. Quattro partiti filo-europei, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e tre partiti auto-intitolati sovranisti, AUR, SOS Romania e POT, faranno parte del futuro legislativo, risultato in seguito alle elezioni del 1° dicembre. Con quasi due terzi dei seggi, i filo-europei, ai quali si aggiungono i deputati delle minoranze nazionali, hanno avviato questa settimana negoziati per un governo di larghe intese. Prima del secondo turno delle presidenziali, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e il gruppo delle minoranze nazionali avevano firmato il patto per una coalizione pro-europea ed euroatlantica. Il documento era inteso a bloccare l’accesso di Călin Georgescu alla più alta carica nello stato. Dopo l’azzeramento delle elezioni, i firmatari del documento hanno rinnovato l’impegno e promettono ora un programma di governo centrato sullo sviluppo e sulle riforme che prenderà in considerazione le priorità dei cittadini. Loro hanno concordato che è necessario un piano concreto per efficientare e diminuire le spese pubbliche e la burocrazia nella pubblica amministrazione. Hanno inoltre stabilito di aumentare l’attuale ritmo degli investimenti e delle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

    L’inflazione, l’eterno problema
    Il futuro esecutivo di Bucarest dovrà affrontare numerose sfide, tra cui quelle di ristabilire la fiducia nella classe politica, riformare le istituzioni statali e, non in ultimo i problemi economici. Uno degli ultimi è generato dall’inflazione. Alimentato dai rincari dei servizi postali, della frutta fresca e della margarina, il tasso inflazionistico è aumentato nuovamente rispetto al mese precedente. E l’inflazione annua, rapportata nel novembre 2024 al novembre 2023, è aumentata nuovamente per il secondo mese consecutivo, arrivando al 5,11% dal 4,67% a ottobre. Una delle cause dell’aumento dell’inflazione è il deficit di bilancio elevato, che il Governo si sforza di finanziare, spiegano gli analisti. Le più recenti previsioni della Banca Centrale della Romania mostrano che l’inflazione scenderà solo nel 2026 al di sotto del 3,5% all’anno.

    Settimana sportiva
    La squadra campione della Romania al calcio, FCSB (Bucarest), ha pareggiato con la tedesca Hoffenheim, giovedì sera, in trasferta, nella sesta tappa di Europa League. La squadra di Bucarest si piazza al decimo posto nel gruppo unico ed è molto vicina alla qualificazione nella primavera europea. Deve ancora giocare due partite a gennaio, di cui l’ultima in casa contro la famosa squadra inglese Manchester United. Nella pallamano, la nazionale femminile della Romania si è piazzata all’undicesimo posto al Campionato Europeo ospitato dall’Austria, Ungheria e Svizzera. Tuttavia, la prestazione di una squadra rimasta senza star, dopo il ritiro di un intero contingente con a capo la superstar Cristina Neagu, è stata anche apprezzata a tratti. La nazionale è arrivata in modo inaspettato nella tappa per gruppi principali dopo aver vinto le partite contro la Rep. Ceca e la Serbia, ma a vincere è stata inaspettatamente la Svezia.

  • La settimana 02 – 07/12/2024

    La settimana 02 – 07/12/2024

    Le elezioni presidenziali in Romania sono state annullate
    La Corte Costituzionale della Romania (CCR) ha deciso venerdì, all’unanimità, di annullare l’intero processo elettorale delle presidenziali. In pratica, a seguito di questa decisione, i risultati del primo turno vengono annullati, e le elezioni presidenziali ricominciano da zero, compreso il programma per lo svolgimento della campagna elettorale. “Il processo elettorale per l’elezione del Presidente della Romania sarà ripreso integralmente, il Governo fisserà una nuova data per l’elezione del Presidente della Romania, nonché un nuovo calendario per la realizzazione delle azioni necessarie”, si legge nella decisione della CCR. La decisione è definitiva e vincolante. Inizialmente, sulla stampa era apparsa la notizia che i giudici della Corte Costituzionale si sarebbero riuniti venerdì in una riunione informale per valutare se discutere in una seduta ufficiale le richieste inoltrate in merito all’annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali. Successivamente, i giudici hanno ufficialmente adottato l’annullamento delle elezioni presidenziali. La decisione arriva dopo che il candidato indipendente Călin Georgescu ha vinto inaspettatamente il primo turno delle elezioni, il 24 novembre. Georgescu è stato accusato di essere stato favorito dall’ingerenza della Russia nel processo elettorale, principalmente attraverso una campagna aggressiva e concertata di manipolazione su TiKTok. Georgescu è stato accusato di simpatie filorusse e di estrema destra, filo-legionarie. Il Consiglio Supremo di Difesa del Paese ha declassificato le informazioni ricevute dai servizi segreti e dai ministeri competenti riguardanti la campagna elettorale condotta da Călin Georgescu per le elezioni presidenziali. Pertanto, le informazioni presentate da SRI, SIE e MAI indicano che il finanziamento della campagna su TikTok del candidato indipendente Călin Georgescu è ammontata a un milione di euro, che ci sono state azioni da parte di un attore informatico statale sulle infrastrutture IT&C di supporto al processo elettorale e che la Romania è un bersaglio per le azioni ibride aggressive russe.

    La Romania, sotto attacco cibernetico
    I documenti presentati nella riunione del Consiglio Supremo di Difesa del 28 novembre sono stati declassificati dal presidente Klaus Iohannis. Si tratta di note informative relative al mancato rispetto delle norme sulla pubblicità elettorale prima del primo turno delle elezioni presidenziali, del 24 novembre. I rapporti del SRI hanno mostrato che c’è stata un’aggressiva campagna di promozione, portata avanti aggirando la legislazione nazionale in campo elettorale, nonché lo sfruttamento di alcune piattaforme di social media per accelerare la crescita della popolarità di Călin Georgescu. L’aumento del numero di account che l’hanno promosso non è stato organico, e l’attività degli account è stata coordinata da un attore statale, che ha utilizzato un canale di comunicazione alternativo per far circolare messaggi su TikTok. Allo stesso tempo, il rapporto del SIE afferma che la Romania è un bersaglio di azioni ibride aggressive russe, comprese fughe di informazioni e sabotaggi. La Procura Generale ha annunciato che sta avviando un’indagine penale sulla base delle informazioni contenute nei documenti CSAT. Le indagini puntano su indici relativi a reati elettorali che avrebbero influenzato il processo di voto attraverso metodi come la corruzione degli elettori, anche online. L’indagine riguarda anche i reati di riciclaggio di denaro, in relazione alla provenienza e all’impiego delle somme di denaro utilizzate per il finanziamento illecito della campagna elettorale di un candidato, rispettivamente a reati informatici volti a influenzare le scelte degli elettori. L’incertezza politica ha influenzato l’economia: la fiducia degli uomini d’affari e degli investitori è scesa a un livello visto solo durante la pandemia, mostrano i dati della CFA Romania. In Borsa tutti gli indicatori sono in rosso. A Washington, il capo della diplomazia americana, Anthony Blinken, ha dichiarato che le autorità romene hanno rivelato uno sforzo russo su larga scala e ben finanziato per influenzare le elezioni presidenziali. In risposta, la Russia ha smentito le accuse, che considera infondate. Nel contesto delle elezioni in Romania, la Commissione Europea ha intensificato il monitoraggio della piattaforma TikTok. L’esecutivo di Bruxelles ha chiesto al social network di prendere misure per proteggere le informazioni relative a tutte le elezioni dell’UE per studiarle in maniera approfondita.

    I risultati delle elezioni politiche
    Il futuro Parlamento di Bucarest, risultato in seguito alle elezioni organizzate il 1° dicembre, Festa Nazionale della Romania, sarà composto da sette partiti politici. Il PSD al governo ha ottenuto il maggior numero di voti e quindi anche di seggi, seguito dall’AUR, partito sovranista, che ha raddoppiato il numero di voti ottenuti rispetto alle elezioni di quattro anni fa. Al terzo e quarto posto si sono piazzati, rispettivamente, il PNL, che ha formato una coalizione governativa con il PSD, e l’USR (centrodestra). La soglia minima richiesta del 5% è stata superata anche da S.O.S. Romania (estremista, sovranista) della controversa eurodeputata Diana Șoșoacă, il neonato POT – Partito dei Giovani (considerato estremista, sovranista) di una parlamentare uscita dalle fila dell’AUR e dall’UDMR. Una volta annunciati i risultati finali, sono stati avviati colloqui con l’obiettivo di creare una maggioranza parlamentare. Mercoledì sera i partiti filo-europei – PSD, PNL, USR, UDMR e le minoranze nazionali diverse da quella ungherese hanno firmato una risoluzione comune in cui si impegnano a formare una coalizione nel futuro Parlamento. Una coalizione per la stabilità e la modernizzazione del Paese, che isoli le forze considerate estremiste, hanno affermato i leader firmatari.

    È morto l’eroe di Siviglia
    Si è spento questa settimana, all’età di 65 anni, l’eroe di Siviglia Helmut Duckadam, vincitore nel 1986 con Steaua Bucarest della Coppa dei Campioni, il più importante trofeo calcistico continentale inter-club. Nella finale contro la FC Barcellona del 7 maggio di quell’anno, Helmut Duckadam ha parato tutti e quattro i calci di rigore eseguiti dai giocatori catalani e la sua prestazione è stata inserita nel Libro dei Primati. I problemi di salute lo hanno costretto a rinunciare definitivamente al calcio professionistico a soli 27 anni. Per un decennio, Duckadam ha ricoperto la carica di presidente dell’immagine del club FCSB e la Presidenza della Romania gli ha conferito l’Ordine al Merito Sportivo.

    La Fiera del Libro Gaudeamus
    I libri saranno in primo piano a Bucarest per cinque giorni, alla Fiera del libro Gaudeamus, inaugurata il 4 dicembre. Per la 31/a edizione dell’evento organizzato da Radio Romania, i circa 200 partecipanti hanno preparato migliaia di titoli, offerte speciali e oltre 600 eventi editoriali. Il presidente onorario di questa edizione della Fiera Gaudeamus è Mircea Cărtărescu, uno degli scrittori romeni contemporanei più conosciuti e apprezzati, che ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali.

  • La settimana 25 – 30/11/2024

    La settimana 25 – 30/11/2024

    Elezioni con sorprese e scandalo
    L’organizzazione, in Romania, in un solo anno, di tutti i tipi di elezioni – presidenziali, politiche, europee e amministrative – nonché tre domeniche consecutive – il 24 novembre, il 1 e l’8 dicembre – riservate all’elezione del presidente e del Parlamento, rappresentavano, anche se solo in teoria, un vero banco di prova per le autorità e la società nel suo insieme. Dopo il primo turno delle presidenziali del 24 novembre, alle sfide di carattere logistico si sono aggiunti però una grande sorpresa e un enorme scandalo politico e sociale. Contrariamente a tutte le previsioni, l’indipendente sovranista Calin Georgescu, percepito come un estremista filorusso, si è piazzato al primo posto nelle opzioni di voto dei romeni, seguito dalla candidata dell’USR (all’opposizione), Elena Lasconi. Quest’ultima ha superato per meno di tremila voti il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu, dopo una notte piena di capovolgimenti. Che cosa è successo dopo? Il primo ministro Marcel Ciolacu si è dimesso dalla carica di leader del PSD, così come Nicolae Ciuca dalla guida del PNL (membro nella coalizione governativa), dopo essersi piazzato solo al quinto posto nelle opzioni di voto dei romeni. La Corte Costituzionale, che giovedì avrebbe dovuto convalidare il risultato del primo turno, ha chiesto un’ulteriore verifica e un nuovo conteggio di tutte le schede, dopo aver ricevuto una notifica secondo la quale i voti ottenuti da un candidato che si è ritirato dalla corsa all’ultimo minuto sarebbero stati passati ad Elena Lasconi. La decisione della CCR è stata criticata dalla maggioranza dei candidati coinvolti nella competizione elettorale, che hanno attirato l’attenzione che un eventuale annullamento delle elezioni del 24 novembre genererebbe tensioni e instabilità. Nel frattempo, sempre giovedì, si è riunito il Consiglio Supremo di Difesa del Paese, che ha constatato l’esistenza di attacchi informatici con l’obiettivo di influenzare la correttezza del processo elettorale. Allo stesso tempo, uno dei candidati – si legge in un comunicato del Consiglio Supremo di Difesa – ha beneficiato di un trattamento preferenziale e di un’ampia visibilità su TikTok. La piattaforma di proprietà cinese ha respinto le accuse che riguardavano indirettamente Calin Georgescu, affermando che la maggior parte dei candidati ha fatto campagna elettorale sulla piattaforma, e quelli che hanno vinto lo hanno fatto anche su altre piattaforme digitali, oltre che sui media tradizionali. Il Servizio Romeno di Telecomunicazioni ha informato che, per l’organizzazione delle elezioni del 24 novembre, sono state implementate misure proattive per prevenire e contrastare i rischi legati alla sicurezza informatica, e che i sistemi informatici hanno funzionato entro parametri normali.

    Politiche, in secondo piano
    Il “rumore” infernale dopo il primo turno delle presidenziali ha fatto diminuire d’importanza le politiche previste per il 1 dicembre, giorno in cui si celebra anche la Festa Nazionale. Tuttavia, il voto dei romeni è essenziale visto che dal suo risultato dipende la configurazione del futuro legislativo, così come anche la struttura del governo. Al termine di una campagna elettorale durata fino alla mattina del 30 novembre, oltre 8.000 candidati di 31 partiti e alleanze e 19 organizzazioni delle minoranze nazionali sperano di ottenere il voto dei romeni per entrare nel Parlamento. Mentre in Romania il voto si svolge in un solo giorno, domenica, in quasi 19.000 seggi elettorali, i romeni all’estero sono attesi alle urne in 950 seggi, per due giorni: sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre.

    Referendum per Bucarest
    Contemporaneamente al primo turno delle presidenziali del 24 novembre è stato organizzato anche un referendum a Bucarest, voluto dal sindaco generale Nicusor Dan. Alla domanda se sono d’accordo che il Consiglio Generale del Comune si occupi della distribuzione per settori delle imposte sul reddito, delle tasse e delle imposte locali, più del 64% dei bucarestini ha risposto “sì”. Al momento tale stanziamento spetta al Governo e al Parlamento. Inoltre, più del 66% degli abitanti della capitale concorda sul fatto che il sindaco generale debba rilasciare tutte le autorizzazioni di costruzione. Infine, al terzo quesito del referendum, proposto dal PSD, più dell’84% dei residenti di Bucarest hanno risposto che sono d’accordo che il Comune finanzi un programma di lotta all’uso della droga nelle scuole. La partecipazione al referendum è stata quasi del 41%. Per essere applicato, il voto deve essere confermato dal Legislativo.

    I romeni e la libera circolazione
    Bucarest ha salutato la decisione del Comitato dei Rappresentanti Permanenti dei Governi degli Stati Membri dell’Unione Europea (COREPER), che ha dato luce verde all’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Area Schengen anche con le frontiere terrestri a partire dal 1 gennaio 2025. La decisione è stata presa a Bruxelles, all’unanimità. L’accordo andrà all’approvazione del Consiglio Giustizia e Affari Interni a metà dicembre. D’altro canto, la Romania ha soddisfatto il criterio essenziale del tasso di rifiuto del visto per qualificarsi nel Programma Visa Waiver che consente di viaggiare senza visto negli USA. Il Dipartimento di Stato americano ha pubblicato il rapporto secondo il quale la Romania è scesa al di sotto della soglia del 3% imposta dalla legislazione americana. Più precisamente, quest’anno i romeni hanno presentato circa 80.000 domande di visto, di cui le rappresentanze diplomatiche americane ne hanno accettato la cifra record di oltre 78.000.

    Una nuova Commissione Europea
    La nuova Commissione Europea ha ricevuto, mercoledì, il voto favorevole del Parlamento Europeo. Uno dei vicepresidenti dell’Esecutivo guidato sempre da Ursula von der Leyen sarà la romena Roxana Manzatu. La prima iniziativa del team di cui fa parte sarà l’adozione di un piano strategico per la crescita dell’economia europea e della competitività. Roxana Manzatu, infatti, coordinerà indirettamente anche questo settore, perché si occuperà di politiche sociali e della formazione professionale dei lavoratori europei. A lei spetterà anche il settore più ampio della preparazione della società ai momenti di crisi, che non si riferisce solo alle guerre o alle catastrofi climatiche, ma anche alla transizione verde, alla digitalizzazione e ai problemi sociali. La nuova CE inizierà il suo mandato il 1 dicembre.

  • La settimana 18 – 23/11/2024

    La settimana 18 – 23/11/2024

    I romeni eleggono il nuovo presidente
    Il primo seggio elettorale all’estero per il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania è stato aperto venerdì, alle 12:00 ora locale, ad Auckland, in Nuova Zelanda. Sono seguiti i seggi in Australia, Giappone e altri Paesi della regione. Le votazioni all’estero si svolgono nell’arco di tre giorni (22, 23 e 24 novembre). Sono attesi alle urne tutti i cittadini romeni aventi diritto di voto che si trovano all’estero, che sono in possesso di una carta d’identità rilasciata dalle autorità romene e che è ancora valida. Sul territorio della Romania si vota solo la domenica. Sono stati allestiti circa 19.000 seggi elettorali nel Paese e 950 all’estero. In corsa per la carica di capo dello Stato restano 13 candidati. Il turno decisivo, che vedrà in lizza i primi due candidati piazzati nel primo turno, è previsto per l’8 dicembre, una settimana dopo che il 1° dicembre, la festa nazionale della Romania, i romeni eleggeranno anche i membri del nuovo Parlamento.

    Epilogo al decennio Iohannis
    Il mese prossimo il presidente Klaus Iohannis terminerà il suo secondo e ultimo mandato quinquennale al quale la Costituzione gli dava diritto. L’Assemblea plenaria del Senato e della Camera dei Deputati ha approvato la creazione di una commissione mista d’inchiesta per verificare le spese sostenute da e per l’Amministrazione presidenziale nel periodo 2014 – 2024. La commissione dovrà accertare le ragioni che hanno portato alla riservatezza dei documenti relativi alle spese dell’Amministrazione presidenziale, nonché la base giuridica in cui è stata stabilita questa riservatezza. Allo stesso tempo, determinerà, tra l’altro, le somme pagate per il noleggio degli aerei privati ​​di lusso utilizzati durante i viaggi nazionali ed esteri del presidente, le spese per il pagamento dell’alloggio all’estero a condizioni di lusso e con agevolazioni speciali su richiesta, nonché il numero totale di viaggi all’estero effettuati dal presidente e il totale delle spese per questi.

    F-35 per la Romania
    La decisione di Bucarest di acquisire aerei da combattimento avanzati F-35 rappresenta un passo importante nella modernizzazione continua delle sue forze armate e contribuirà in modo significativo alla difesa a lungo termine della NATO e alla sicurezza collettiva. È il messaggio inviato dall’ambasciatrice degli Stati Uniti a Bucarest, Kathleen Kavalec, in occasione del lancio del programma di transizione dell’Aeronautica Romena agli aerei di quinta generazione F-35. I 32 aerei per i quali è stato firmato il contratto d’acquisto tra il governo romeno e quello americano rappresentano in questo momento l’apice della qualità nell’aviazione – ha affermato anche il ministro della Difesa del governo di Bucarest, Angel Tîlvăr.

    Sostegno per Chișinău
    La ministra degli Esteri romena, Luminiţa Odobescu, ha effettuato una visita ufficiale nella confinante Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona), insieme al Segretario di Stato agli Affari Esteri del Regno Unito, David Lammy. I due sono stati ricevuti dalla presidente filo-occidentale Maia Sandu e hanno avuto consultazioni trilaterali con il loro omologo Mihai Popşoi. Le discussioni si sono concentrate sul sostegno a lungo termine alla stabilità e alla resilienza della Repubblica di Moldova, sull’agenda di riforme per il proseguimento del processo di integrazione europea di Chișinau, sulla situazione regionale della sicurezza nel contesto della continuazione dell’aggressione russa contro l’Ucraina. La ministra Odobescu ha partecipato anche alla cerimonia di inaugurazione del nuovo edificio del Liceo Teorico Mihai Eminescu a Comrat (sud, a maggioranza gagauza – etnici turchi di confessione cristiano-ortodossa – n. red.), costruito con i finanziamenti concessi dal Governo della Romania e dal Ministero della Pubblica Istruzione di Chişinău. Lei ha sottolineato che il sostegno al settore dell’istruzione e allo studio della lingua romena rappresenta un investimento per il futuro europeo, democratico e prospero della Repubblica di Moldova.

    Finti russi a Vârfu Câmpului
    I procuratori della Procura generale hanno disposto l’arresto di 12 persone, la maggior parte dipendenti pubblici della località di Vârfu Câmpului e della città di Bucecea, in provincia di Botoşani (nord), accusati di aver rilasciato documenti di identità romeni, non conformi alla realtà, in cambio a somme di denaro, a beneficio di alcuni cittadini dalla Repubblica di Moldova, dall’Ucraina e dalla Federazione Russa. Gli arrestati sono accusati di corruzione, falso informatico, concorso nel reato di corruzione, concorso nel reato di falso informatico, tutti in forma continuativa. Gli inquirenti hanno scoperto che nella località di Vârfu Câmpului, che ufficialmente conta circa 7.000 abitanti, vivono circa 10.000 cittadini originari dell’ex spazio sovietico.

    Calcio: Romania-Kosovo, 3-0 a tavolino
    La nazionale di calcio della Romania ha vinto per 3-0 a tavolino la partita a Bucarest contro il Kosovo, nella Nations League – lo ha annunciato l’Unione delle Federazioni Calcistiche Europee (UEFA), organizzatrice della competizione. La partita, nettamente dominata dai kosovari, segnata da zuffe tra i giocatori e fischi dei tifosi, ma senza grossi incidenti in campo o in tribuna, si sarebbe conclusa in poche decine di secondi, con il punteggio di 0-0, quando gli ospiti hanno abbandonato il campo senza un motivo plausibile. Dopo un’interruzione di circa 70 minuti, l’arbitro è tornato in campo e ha fischiato la fine della partita, solo alla presenza dei giocatori romeni. In seguito alla decisione dell’UEFA, la Romania ha concluso al primo posto il Gruppo C2 della Nations League, con 18 punti su 18 possibili ed è stata promossa in Lega B. Insieme a Spagna, Grecia, Cipro e Slovacchia, la Romania è tra i Paesi membri dell’Unione Europea che non hanno riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, ex provincia serba a maggioranza albanese.

  • La settimana 11 – 16/11/2024

    La settimana 11 – 16/11/2024

    Visita del premier romeno a Londra
    Il primo ministro romeno, Marcel Ciolacu, ha effettuato, a metà settimana, una visita di due giorni nel Regno Unito, la prima di un capo di governo di Bucarest negli ultimi 17 anni. I colloqui con il suo omologo britannico Keir Starmer hanno puntato su progetti comuni in campo economico, energetico e di sicurezza. Starmer ha trasmesso un messaggio alla Romania e agli altri stati europei, soprattutto ai Paesi del fianco orientale, e cioè che la Gran Bretagna vuole collaborare di più con questi stati nel settore della difesa, cioè inviare soldati che li aiutino e si addestrino insieme ai militari dei Paesi del fianco orientale, in un contesto di sicurezza complicato e con una Russia sempre più aggressiva. La Romania e il Regno Unito hanno firmato un accordo di cooperazione nel campo della difesa, in base al quale i britannici contribuiranno al Centro Regionale di Addestramento Marittimo in Romania, destinato all’addestramento dell’esercito ucraino. Il capo del governo romeno ha partecipato anche al Forum economico romeno-britannico, ha incontrato il sindaco di Londra, Sir Alastair King, e il presidente della Camera dei Comuni, Sir Lindsey Hoyle. Il sindaco di Londra ha comunicato che gli inglesi vogliono lavorare e fare transazioni con i romeni e preparare più campi per la collaborazione.

    Ascolti delle persone proposte come commissari europei
    Roxana Mînzatu, proposta dalla Romania per il posto di vicepresidente esecutivo incaricato a coordinare le politiche nel campo sociale e dell’istruzione è stata ascoltata a Bruxelles. Roxana Mînzatu ritiene che l’Unione Europea abbia il modello sociale più equilibrato e performante al mondo, ma ciò non significa che questo meccanismo non abbia i suoi difetti, e alcuni diventano addirittura più profondi. Lei promette di discutere nel primo anno con tutti gli attori sociali di tutti gli Stati membri, dai governi e dai sindacati alle organizzazioni giovanili e ai semplici cittadini. Roxana Mînzatu afferma che il suo mandato si concentrerà su tre pilastri: formazione professionale, posti di lavoro di qualità e giustizia sociale.

    Valutazioni della Banca Centrale
    Notizie non molto buone arrivano dall’economia: nel terzo trimestre di quest’anno è rimasta stagnante rispetto al trimestre precedente, mentre rispetto allo stesso trimestre del 2023 il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,2%. Allo stesso tempo, il tasso inflazionistico annuo è aumentato leggermente, in ottobre, al 4,67%, dal 4,62% ​​registrato a settembre. Inoltre, la Banca Centrale della Romania ha aumentato le previsioni sull’inflazione per la fine di quest’anno al 4,9%, dal 4% stimato ad agosto. Il governatore Mugur Isărescu ha sottolineato che il modo in cui verrà effettuata la correzione fiscale e di bilancio per ridurre i deficit influenzerà anche l’evoluzione dell’inflazione. Ridurre il deficit, ha insistito Isărescu, significa adattare il consumo interno al livello di produzione della Romania. Lui ha detto che la Banca Centrale aspetta dal futuro governo un programma di correzione macroeconomica credibile e coerente, che sia sostenuto politicamente e accettato socialmente. Mugur Isărescu ha sottolineato che l’evoluzione dei prezzi è caratterizzata da una serie di rischi e incertezze legati sia alla politica fiscale e agli aumenti salariali, che a fattori esterni, come l’evoluzione delle economie europee con cui la Romania intrattiene la maggior parte delle sue relazioni commerciali, la dinamica del prezzo internazionale del petrolio nel contesto delle crescenti tensioni geopolitiche e l’evolversi dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente.

    F35 per la Romania e un’avvertenza dal capo dell’Esercito
    Il Senato di Bucarest ha adottato mercoledì, in qualità di organo decisionale, il disegno di legge sull’acquisto di aerei F-35 dal governo degli Stati Uniti. Il documento regola il programma attraverso il quale la Romania acquisterà 32 aerei F-35 di ultima generazione, per i quali pagherà 6,5 miliardi di dollari, l’acquisto più costoso nella storia dell’esercito romeno. Sono inclusi motori, supporto logistico, servizi di formazione per piloti e personale, simulatori di volo, nonché munizioni aria-aria e aria-terra. I primi aerei F-35 arriveranno in Romania dopo il 2030. D’altra parte , martedì, in occasione dell’anniversario dello Stato Maggiore della Difesa, il suo capo, il generale Gheorghiţă Vlad, ha lanciato un segnale d’allarme: gli indicatori dell’attuale situazione di sicurezza ci avvertono che la pace non è più una certezza sul continente europeo. Lui ha affermato che, in dissonanza con le norme del diritto internazionale umanitario, le azioni della Federazione Russa alimentano la progressione negativa delle potenziali minacce e dei rischi per la sicurezza. Secondo il generale, nella regione del Mar Nero, area di interesse strategico della NATO, abbiamo una situazione di crisi nel campo della difesa. L’esercito romeno, ha sottolineato Gheorghiţă Vlad, ha riconfigurato la sua architettura difensiva. Le procedure sono state adattate, la capacità di reazione delle forze è stata ricalibrata e le strutture destinate al servizio di combattimento permanente, alla polizia aerea e al rafforzamento della vigilanza sono state rafforzate. Allo stesso tempo, sono state migliorate la consapevolezza situazionale e le capacità di allarme rapido.

    Il voto dei romeni all’estero
    La Romania è nel pieno della campagna elettorale per il primo turno delle elezioni presidenziali, che si svolgeranno il 24 novembre, e per le elezioni politiche del 1° dicembre. La ministra degli Affari Esteri, Luminiţa Odobescu, e il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Toni Greblă, hanno fornito i dettagli tecnici sull’organizzazione delle elezioni all’estero. I cittadini romeni d’oltre confine potranno votare nei 950 seggi elettorali che saranno organizzati per loro, un numero record. Quasi 7.000 cittadini hanno ricevuto le buste per il voto per corrispondenza e devono inviare la loro opzione entro e non oltre due giorni prima dell’inizio delle votazioni fisiche. Il 24 novembre, insieme al voto per il presidente, gli abitanti di Bucarest saranno chiamati a rispondere, nell’ambito di un referendum indetto dal sindaco generale, a tre domande, due delle quali riguardano la modalità di ripartizione del denaro tra il sindaco generale e quelli dei settori, e il terzo è legato alla lotta al consumo di droga nelle scuole.