Tag: Ambasciata di Romania in Italia

  • “Doina Botez. Per ricordare. Il coraggio dell’espressione”, all’Ambasciata di Romania in Italia

    “Doina Botez. Per ricordare. Il coraggio dell’espressione”, all’Ambasciata di Romania in Italia

    Il 20 febbraio, l’Ambasciata di Romania in Italia, nella sua sede di Via Nicolò Tartaglia 40 a Roma, rende omaggio a Doina Botez, a una anno dalla prematura scomparsa della nota artista romena. DOINA BOTEZ. Per ricordare. Il coraggio dell’espressione è un incontro organizzato dall’Ambasciata di Romania in Italia, in partenariato con l’Accademia di Romania in Roma e l’Associazione Culturale Doina Botez di Roma, e moderato dal direttore di Quaderni Radicali, Giuseppe Rippa.



    Interveranno l’ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, la poetessa Ana Blandiana, la critica d’arte, poetessa e pubblicista Magda Cârneci, il diplomatico e storico Mihail Dobre, il critico e storico dell’arte Flaminio Gualdoni, il presidente dell’Associazione Culturale Doina Boteza, dr. Adrian Iancu, e il noto romenista e traduttore Bruno Mazzoni, già preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa.



    Radio Romania Internazionale ha anticipato l’incontro in un collegamento con il marito della compianta artista, Adrian Iancu, che presiede anche l’Associazione culturale intitola a Doina Botez, il quale ha spiegato con emozione con quali pensieri si prepara per questa serata, nel corso della quale sarà presentata anche il dipinto Coșmar/ ‘Incubo. Un lavoro con il quale l’artista Doina Botez ha voluto rendere omaggio al grande scrittore e drammaturgo Eugène Ionesco, con riferimento alla sua famosa opera teatrale I Rinoceronti. Il motivo del rinoceronte, l’Allegoria del Gatto Arpagic o il Mito di Leda testimoniano l’interesse altrettanto estetico e impegnato dell’artista per la storia dell’arte e per la sua ferma posizione contro il totalitarismo, ricorda l’Accademia di Romania in Roma.



    Nata a Bucarest nel 1951, Doina Botez si è laureata in Belle Arti nel 1975, con la borsa di merito Ion Andreescu vinta nel 1974, presso l’Istituto Universitario Nicolae Grigorescu della Capitale romena. Si dedica all’illustrazione dei libri, soprattutto per bambini, oltre alla pittura e alla grafica, e diventa anche scenografa della casa cinematografica romena di cartoni animati Animafilm, ricorda sempre l’Accademia di Romania nella sua scheda biografica. Fin dal 1974 partecipa alle esposizioni collettive organizzate dall’Ordine degli Artisti di Romania.



    Nel 1984 le viene conferita una borsa di studio in Italia, nell’ambito dell’accordo culturale tra i due paese. Riesce ad esprimere, nella sua opera, anche alcuni aspetti tragici della dittatura, illustrando anche versi della poetessa dissidente Ana Blandiana. Di conseguenza, le autorità comuniste misero al bando la sua attività professionale nel campo dell’illustrazione di libri. Fu il momento cruciale che spinse Doina Botez a lasciare il Paese natio. A novembre 1989, un mese prima della caduta del regime comunista, partì per l’Italia, ricorda ancora l’Accademia di Romania.



    Dal 1989 vive e lavora a Roma, dedicandosi esclusivamente alla pitture e alla grafica e nel 2004 diventa cittadina italiana. A gennaio 1996, su invito del Governo di Romania, in occasione della mostra Monumenta Romaniae Vaticana, eseguì un’interpretazione della Madonna Romena quale dono a Sua Santità Giovanni Paolo II. Nel 2009, la sua mostra personale Nosce te ipsum, nella Sala delle Colonne di Castel Sant’Angelo a Roma, fu patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma. Nel 2013 la prestigiosa casa Skira Editore ha pubblicato l’album monografico Doina Botez, Il corpo dell’immagine, opere 1989 -2013, a cura di Flaminio Gualdoni. Si è spenta prematuramente nel 2023 a Roma.




  • Giornata della Cultura con le Ambasciate di Romania e della Repubblica di Moldova a Roma

    Giornata della Cultura con le Ambasciate di Romania e della Repubblica di Moldova a Roma

    Per le Ambasciate di Romania e della Repubblica di Moldova in Italia, è ormai una tradizione la celebrazione congiunta della Giornata della Cultura, festeggiata in entrambi gli Stati il 15 gennaio, la data di nascita del poeta Mihai Eminescu. Come riferisce l’Ambasciata di Romania in un post su Facebook, nel corso dell’evento Tutto è vecchio, tutto è nuovo, ospitato il 12 gennaio dall’Ambasciata della Repubblica di Moldova, Mirela Nițu, lettrice e professoressa associata presso il Pontificio Istituto Orientale di Roma, ha parlato al pubblico della Lirica di Mihai Eminescu – quintessenza della cultura romena. Per la stessa occasione, sono stati presentati il volume Ad ascoltare le doine di Armando Santarelli e brani della collezione annuale di testi appartenenti ai membri del Cenacolo Letterario di Roma. Tutto accompagnato da un recital di chitarra tenuto da Dan Chebac.

    Nel suo intervento, l’ambasciatore di Romania a Roma, Gabriela Dancău, ha evidenziato il ricco calendario di eventi con i quali la missione diplomatica ha celebrato la cultura romena per tutta la durata del 2023. Ha ricordato l’inaugurazione della mostra archeologica Dacia. L’ultima frontiera della Romanità, la più grande esposizione sintetica dedicata all’antichità di questo territorio organizzata negli ultimi 25 anni, che riunisce oltre 1000 reperti di Romania, Repubblica di Moldova e Italia. Inoltre, Gabriela Dancău ha incoraggiato tutti i romeni che vivono in Italia a rimanere orgogliosi della ricca eredità culturale, che ha generato e genera ancora valori autentici, e a continuare a promuoverla, precisa la fonte.

    Da parte sua, l’ambasciatore della Repubblica di Moldova, Anatolie Urecheanu, ha sottolineato i legami storici che uniscono i cittadini dei due Stati, ringraziando le autorità romene e i rappresentanti dell’Ambasciata di Romania per il supporto costante e la sincera amicizia mostrata lungo il tempo. La celebrazione della Giornata della Cultura ha goduto di una numerosa presenza di membri della comunità romena e cittadini della Repubblica di Moldova che vivono in Italia, nonchè di italiani vicini alla cultura romena. Nell’organizzazione dell’evento è stato coinvolto il Cenacolo Letterario di Roma.

  • “Dacia – l’ultima frontiera della Romanità” alle Terme di Diocleziano

    “Dacia – l’ultima frontiera della Romanità” alle Terme di Diocleziano

    Dacia – l’ultima frontiera della Romanità, la più grande e prestigiosa mostra di archeologia organizzata dalla Romania all’estero negli ultimi 25 anni, si apre oggi alle Terme di Diocleziano a Roma. Si tratta di oltre mille reperti provenienti da 47 musei di Romania, Repubblica di Moldova e Italia, spiega l’ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, parlando a Radio Romania Internazionale alla vigilia dell’inaugurazione.



    Tutto questo per ripercorrere lo sviluppo storico e culturale dell’attuale territorio della Romania nell’arco di oltre 1500 anni. Sarà un’occasione unica per il pubblico romeno, italiano e internazionale per acquisire informazioni su reperti unici, quali l’Elmo principesco di Coţofeneşti, il Serpente Glycon, i braccialetti d’oro dei daci o gli elementi del Tesoro d’oro di Pietroasa – la cosiddetta Chioccia dai pulcini d’oro, precisa l’ambasciatrice.



    Posta sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Romania e del Presidente della Repubblica Italiana, la mostra segna un doppio anniversario per i rapporti bilaterali italo-romeni: sono trascorsi 15 anni dalla firma del Partenariato Strategico Consolidato tra la Romania e l’Italia e 150 anni dalla costituzione della prima Agenzia diplomatica romena in Italia. Per la celebrazione di questo doppio anniversario, l’ingresso alla mostra sarà gratuito per i cittadini della Romania e della Repubblica di Moldova, puntualizza Gabriela Dancău.



    L’ambasciatrice precisa che, a margine della mostra, è stato immaginato un percorso culturale italo-romeno, con eventi, mostre e conferenze in luoghi di grande prestigio di Roma, nonchè al Complesso Museale delle Terme di Diocleziano, al Palazzo Massimo e alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea. Sono fiduciosa che tali eventi porteranno la Romania a brillare sotto una nuova luce e costituiranno una vera e propria vetrina per mettere in mostra i profondi legami di natura storica e culturale tra i nostri due paesi, conclude l’ambasciatore Gabriela Dancău, rivolgendo al pubblico un caloroso invito a visitare la mostra.



    La mostra, inaugurata alla presenza dei ministri della Cultura di Romania, Repubblica di Moldova e Italia – Raluca Turcan, Sergiu Prodan e Gennaro Sangiuliano, rimarrà aperta al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano dal 21 novembre 2023 al 21 aprile 2024.



    Curata dal Museo Nazionale di Storia della Romania e dal Museo Nazionale Romano, Dacia – l’ultima frontiera della Romanità, è organizzata dall’Ambasciata di Romania in Italia in partenariato con il Museo Nazionale di Storia della Romania, il Ministero della Cultura romeno, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Difesa Nazionale, l’Istituto Culturale Romeno, attraverso l’Accademia di Romania in Roma, nonchè con il Ministero della Cultura italiano.



  • Mostra dedicata alla “ie”, la camicia tradizionale romena, a Genova

    Mostra dedicata alla “ie”, la camicia tradizionale romena, a Genova

    Inaugurata il 4 ottobre nella suggestiva cornice del Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo di Genova, alla presenza di un folto e desideroso pubblico, la mostra Sulle scIE delle tradizioni popolari del Maramureș: la simbolistica della camicetta femminile offre un’opportunità unica di scoprire l’universo della cultura tradizionale romena, sottolinea il Consolato Generale di Romania a Torino.

    In apertura dell’evento, la console generale Ioana Gheorghiaș ha ringraziato tutte le istituzioni che hanno reso possibile questa iniziativa particolare: l’Ambasciata di Romania in Italia, il Consiglio Provinciale Maramureş, Il Museo Provinciale di Etnografia e Arte Popolare Maramureș, il Centro Provinciale pe la Conservazione e la Promozione della Cultura Tradizionale Liviu Borlan Maramureș, il Consolato Onorario di Romania a Genova, l’Accademia di Romania in Roma, Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo – Genova, Comune di Genova – Genoa Municipality e i Musei di Genova.

    Antonino Sergio Gambino, assessore al Comune di Genova, ha ribadito la disponibilità delle autorità locali di sostenere gli eventi volti a portare alla conoscenza reciproca delle comunità residenti nella città, esprimendo la gioia di vedere oggetti di tale pregio della cultura etnografica romena.

    Il console onorario di Romania a Genova, Eugenio Puddu, e la direttrice del museo ospitante, Maria Camilla de Palma, hanno apprezzato in articolare il tesoro di costumi popolari, fotografie e simboli romeni presentati, esprimendo la convinzione che si tratta di un primo tassello di una lunga e proficua collaborazione di lunga durata.

    A loro volta, la direttrice del Museo Provinciale di Etnografia e Arte Popolare Maramureș, Monica Mare, e la curatrice della mostra, Anamaria Nagy, hanno invitato il pubblico romeno e italiano ad ammirare le opere esposte e a lasciarsi convincere che, per una migliore conoscenza, deve accogliere l’invito a visitare il Maramureș.

    La mostra è aperta dal 5 ottobre al 5 novembre, da martedì a venerdì, nella fascia oraria 10.00 – 17.00, mentre sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00, precisa ancora il Consolato Generale di Romania a Torino.

  • La “ie”, camicetta tradizionale romena, in mostra al Castello D’Albertis di Genova

    La “ie”, camicetta tradizionale romena, in mostra al Castello D’Albertis di Genova

    Dopo l’esposizione all’Accademia di Romania a Roma, viene proposta al Castello D’Albertis di Genova la mostra di etnografia romena Cămașa maramureșeană, măiestrIE și simbol / Sulle scIE delle tradizioni popolari del Maramureș: la simbolistica della camicetta femminile. Strutturata in due sezioni, una fotografica e una etnografica, la mostra ci rivelerà un autentico universo rurale, affascinante per la sua semplicità e le sue tradizioni.

    Nella mostra etnografica, il Museo di Etnografia e Arte Popolare del distretto di Maramureș estrae dal tesoro custodito nel suo patrimonio oggetti di grande valore e bellezza e li presenta in modo non convenzionale, con un impatto visivo di effetto. Elementi di costumi popolari della tradizione romena, principalmente camicette femminili provenienti dalle quattro aree etnografiche di Maramureș, illustreranno la finezza dell’arte tradizionale e la valorizzazione degli antichi saperi.

    La bellezza delle camicie sarà esaltata da immagini suggestive che rappresentano istantanee della vita del villaggio, oltre ai volti di coloro che portano il loro messaggio attraverso il tempo. Le immagini sono state colte dai fotografi Mariana Scubli, Gabriel Motica, Vlad Dumitrescu, Dan Griga, Vasile Chira e Marius Ionuțaș, nelle peregrinazioni attraverso l’intera zona di Maramureș, a loro tanto cara. Sui volti delle donne, dei giovani o degli anziani, troviamo impresse le tracce della nostra identità, tutto ciò che di più prezioso e sacro abbiamo, come popolo.

    Il distretto di Maramureș comprende quattro aree etnografiche, dette anche paesi: Țara Maramureșului, Țara Lăpușului, Țara Chioarului e parte di Țara Codrului. Ci sono molti criteri di riconoscimento, ma a prima vista si capisce da quale paese, ovvero area etnografica, provengono le persone grazie agli abiti che indossano con orgoglio.

    Țara Maramureșului – Voivodato di Maramureș si distingue per le camicette femminili con scollature quadrate intorno al collo, caratterizzate da una decorazione sofisticata e da volant di pizzo lavorati all’uncinetto. Mentre alcune parti dell’abito popolare sono state modificate in base alla moda, una cosa è rimasta invariata rispetto a centinaia di anni fa, la bisaccia.

    Țara Lăpușului è definita dalla camicia con chept (petto della camicia con ricamo a fiori), che sembra essere scesa dalla Colonna Traiana, un capo di abbigliamento conservato in queste zone e sui Monti Apuseni. La camicia da uomo, pur sembrando semplice a prima vista, è di un’eleganza particolare proprio per le discrete rifiniture del colletto e del polsino che conferiscono, a chi la indossa, particolare finezza.

    Il costume popolare che si trova in Țara Chioarului si colloca al primo posto in termini di eleganza. Molteplici motivi, collocati in punti chiave della camicia, realizzati nelle più complesse tecniche di ricamo eseguite esclusivamente con cotone bianco, conferiscono a questa una particolare raffinatezza.

    Țara Codrului ci presenta una speciale camicetta da donna. Quelle più antiche hanno decorazioni intricate realizzate in cotone rosso e nero, esclusivamente con motivi geometrici. Invece, la camicia con carré viene adottata dagli abitanti della Terra di Oaș, insieme alla novità dell’ornamento della manica dalle numerose increspature. La camicia da uomo, più conservatrice, rimane bianca, con decorazioni bianche e solo piccoli punti di colore sul colletto risvoltato, che compaiono dopo la metà del Novecento.
    Chi conosce già i villaggi nella zona di Maramureș sarà felice di ritrovarli. Invece chi non li conosce, sarà lieto di scoprirle e, osiamo credere, di meravigliarsi della semplicità, che caratterizza questi luoghi affascinanti.

    Organizzatori: Ambasada României în Italia / Ambasciata di Romania in Italia, Consiliul Judeţean Maramureş – Consiglio distrettuale di Maramureș: Muzeul de Etnografie şi Artă Populară Baia Mare – Museo di di Etnografia e Arte Popolare del distretto di Maramureș, Centro distrettuale per la Conservazione e la Promozione della Cultura Tradizionale Liviu Borlan di Maramureș, Consolato Generale di Romania a Torino, Consolato Onorario di Romania a Genova, Accademia di Romania, Comune di Genova – Genoa Municipality, Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo – Genova, Musei di Genova.

    Comunicato – Consolato Generale di Romania a Torino

  • Libri e mostre

    Libri e mostre

    L’Accademia di Romania in Roma ha ospitato il 3 ottobre la presentazione del volume La Chiesa Ortodossa Romena in Italia. Per una geografia storico-religiosa, una ricerca portata alla luce dalla prof.ssa Maria Chiara Giorda, che insegna Storia delle religioni all’Università Roma Tre. Dalla fine degli anni Ottanta ad oggi una serie di fattori sociali, economici e politici hanno motivato un incremento massiccio dei flussi migratori di romeni in Italia, ricorda l’Accademia di Romania in Roma. La loro istituzione religiosa di maggior riferimento, la Chiesa Ortodossa Romena, ha risposto a necessità pastorali di fedeli, organizzando parrocchie, missioni e monasteri. Il processo di istituzionalizzazione religiosa con l’insediamento di una diocesi italiana autonoma nel 2007, ma anche la formalizzazione giuridica, nella lunga via verso l’Intesa, mettono in luce una strategia missionaria consapevole e centralizzata. Il libro esplora la storia dell’insediamento della Chiesa Ortodossa Romena in Italia, dagli esordi, a partire dal 1974, anno di fondazione della prima parrocchia a Milano, fino a oggi, proponendo una mappatura delle fasi. Osservare le fasi dell’insediamento dei luoghi di culto ortodossi – dalla coesistenza nelle chiese cattoliche, alla sostituzione di edifici cattolici dismessi per arrivare alla recente costruzione dei propri luoghi – ha permesso di ricostruire la diffusione territoriale di un gruppo religioso tra i più numerosi in Italia, composto da circa un milione di persone, precisa ancora l’Accademia di Romania in Roma. La presentazione del volume è stata organizzata in collaborazione con l’Università Roma Tre.

    Sempre l’Accademia di Romania in Roma annuncia la ripresa del corso di lingua romena tenuto dalla prof.ssa Nicoleta Neşu, nel nuovo anno accademico 2023/2024 e l’inizio delle iscrizioni. Questo semestre, a partire dal 12 ottobre 2023, iniziano i corsi di lingua romena per principianti. I corsi di lingua romena si svolgeranno in formula mista con preponderanza online, sulla piattaforma Google Meet, con frequenza settimanale, il mercoledì dalle 18:00-19:45. Il primo e l’ultimo corso di questo modulo saranno ospitati dall’Accademia di Romania in Roma (Piazza Josè de San Martin, 1, Roma). Coloro che fossero interessati a proseguire i corsi per il livello A0-A1 (12 ottobre – 14 dicembre 2023), sono pregati di compilare il modulo di iscrizione accedendo al link docs.google.com/…/1INEtlJw8ewrRaqUACrHRWoO…/edit

    Dal 4 ottobre al 5 novembre, la mostra Sulle scIE delle tradizioni popolari del Maramureș: la simbolistica della camicetta femminile sarà esposta al Castello D’Albertis – Museo delle culture del mondo di Genova. Strutturata in due sezioni, una fotografica e una etnografica, la mostra ci rivelerà un autentico universo rurale, affascinante per la sua semplicità e le sue tradizioni. Elementi di costumi popolari della tradizione romena, principalmente camicie provenienti dalle quattro aree etnografiche della regione del Maramureș illustreranno la finezza dell’arte tradizionale e la valorizzazione degli antichi valori. Gli organizzatori della mostra sono l’Accademia di Romania in Roma, il Consiglio provinciale di Maramureș, il Museo di Etnografia e Arte Popolare di Maramureș, il Centro provinciale per la Conservazione e la Promozione della Cultura Tradizionale Liviu Borlan di Maramureș, l’Ambasciata di Romania in Italia, il Consolato Generale di Romania a Torino e il Consolato Onorario di Romania a Genova, in partenariato con Castello D’Albertis – Museo delle culture del mondo e il Comune di Genova. Il 24 giugno, in occasione della Giornata universale della ie, la camicia tradizionale romena, la mostra era stata inaugurata all’Accademia di Romania in Roma.

    Il 30 settembre, il presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, on. Federico Mollicone, è stato presente all’inaugurazione della mostra Brâncuşi: fonti romene e prospettive universali, inaugurata nell’ambito del programma Timişoara-Capitale europea della cultura 2023. La rassegna, curata da Doina Lemny e aperta al Museo Nazionale d’Arte della città della Romania occidentale fino al 28 gennaio prossimo, riunisce un centinaio di opere del grande artista romeno: sculture, fotografie, documenti d’archivio e materiali filmati. La mostra beneficia di prestiti eccezionali dal Centre Pompidou di Parigi, dalla Tate Gallery di Londra, dalla Fondazione Guggenheim di Venezia o dal Museo Nazionale d’Arte della Romania e dal Museo d’Arte di Craiova, nonchè da collezioni private. Tra le opere portate a Timişoara si annoverano Maiastra, Uccello nello spazio, Il bacio, Mademoiselle Pogany o La musa addormentata.

  • Ana Blandiana e “Variazioni su un tema dato” in Italia

    Ana Blandiana e “Variazioni su un tema dato” in Italia

    Parte il 16 settembre a Pordenonelegge il nuovo tour che la poetessa romena Ana Blandiana fa a settembre in Italia, principalmente per presentare “Variazioni su un tema dato”, pubblicato recentemente presso Donzelli Editore, con la traduzione di Bruno Mazzoni. La raccolta di versi del tutto particolare, dedicata al compianto marito della poetessa, il noto scrittore Romulus Rusan, sarà presentata il 16 settembre da Ana Blandiana e Bruno Mazzoni nellambito di Pordenonelegge, al Palazzo Montereale Mantica, in un evento organizzato in collaborazione con lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Da Pordenone, la poetessa si recherà a Roma, per una nuova presentazione del volume, in programma il 21 settembre presso la Galleria Nazionale dArte Moderna, assieme alla poetessa Elisa Donzelli, critico letterario e curatrice della Collana Donzelli Poesia, e al prof. Bruno Mazzoni.



    Ma prima, il 19 settembre, dalle ore 19:00, sarà ospite dellAmbasciata di Romania in Italia per una rievocazione del grande politico democristiano Iuliu Maniu, nella doppia ricorrenza segnata nel 2023: 150 dalla nascita e 70 dellorrenda morte, avvenuta nel carcere di Sighet, dove era stato buttato dal regime comunista. Dopo il 1989, grazie allimpegno civico di Ana Blandiana e Romulus Rusan, la prigione in cui è stata sterminata buona parte dellelite romena, è diventata il Memoriale delle Vittime del comunismo e della Resistenza, inserito nel patrimonio europeo, accanto ad altri siti che celebrano o simboleggiano gli ideali, i valori, la storia e lintegrazione dellEuropa.



    La conferenza “Il ruolo di Iuliu Maniu nella storia della Romania moderna” è organizzata dallAccademia di Romania in Roma, in partenariato con lAmbasciata di Romania in Italia, la Fondazione “Corneliu Coposu”, la Fondazione Accademia Civica e lArcivescovo Maggiore-rappresentante della Chiesa Romena Unita con Roma, Greco-Cattolica. Alla conferenza, che sarà aperta dallAmbasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, interverranno la poetessa Ana Blandiana, presidente della Fondazione Accademia Civica, Ion-Andrei Gherasim, presidente esecutivo della Fondazione Corneliu Coposu, SER Cristian Crișan, Vescovo ausiliare dellArcieparchia di Alba-Iulia e Făgăraș, precisa lAmbasciata di Romania.



    Da Roma, Ana Blandiana si recherà ai “Dialoghi di Trani”, per presentare il 23 settembre le “Variazioni su un tema dato” insieme al traduttore Bruno Mazzoni, in un incontro ospitato dalla Biblioteca comunale G.Bovio dalle ore 11:30 e preceduto da un saluto della console generale di Romania a Bari, Lucreţia Tănase. Nello stesso giorno, dalle 9:30, nella stessa Biblioteca comunale di Trani, sarà proiettato il film “Toto e le sue sorelle” del regista Alexander Nanau.



    La XXII edizione del prestigioso festival, che nel 2023 ha come tema “La cura”, vede la Romania come Paese ospite, una felice coincidenza nellanno in cui Timişoara, città natale di Ana Blandiana, è Capitale Europea della Cultura. Accanto alla Romania, la Repubblica di Moldova sarà rappresentata a Trani dalla scrittrice Olga Capăţână, che dialogherà con il giornalista Luca Steinmann e con lo scrittore Giuseppe Sarcina, in un incontro in programma il 22 settembre, dalle ore 17:15, presso il Palazzo San Giorgio, preceduto dal saluto dellAmbasciatore della Repubblica di Moldova in Italia, Anatolie Urecheanu.



    In unintervista a Radio Romania Internazionale, Ana Blandiana definisce le “Variazioni su un tema dato” come “un libro assolutamente speciale, nel senso che non è stato scritto per essere pubblicato. E stato scritto come un medicinale dopo la morte di mio marito. Era per la prima volta dopo più di 50 anni che mi trovavo assolutamente sola, non soltanto in senso materiale, ma anche nella letteratura, nel mondo”, spiega la poetessa che alla fine, ha scoperto che “spiritualmente, non cè una linea tra le due vite”. In riferimento a Pordenonelegge, che questanno rende omaggio al Nobel per la Letteratura, il compianto Seamus Heaney, Ana Blandiana ha parlato con emozione anche della collaborazione con il grande poeta irlandese.



    Il “tema dato” è quello, purtroppo, della scomparsa di Romulus Rusan, spiega, a sua volta, a Radio Romania Internazionale il traduttore Bruno Mazzoni. “Ma il punto nodale di questo libro è che, in realtà, mette chiaramente in luce il fatto che, nella visione del mondo di Ana Blandiana, non esiste una frontiera tra un “prima” e un “dopo”, perchè il dialogo con le persone a noi care è permanente e continuo”, spiega il prof. Bruno Mazzoni.



    Radio Romania Internazionale ha anticipato in un collegamento con la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, i riferimenti del tour italiano di Ana Blandiana e degli eventi in programma a Trani. Le presenze romene al festival letterario “I Dialoghi di Trani” sono sostenute dallAccademia di Romania in Roma, come rappresentanza dellIstituto Culturale Romeno, in collaborazione con lAssociazione culturale “La Maria del Porto” e con il patrocinio delle Ambasciate di Romania e della Repubblica di Moldova in Italia, nonchè del Consolato Generale di Romania a Bari.




  • Le Giornate del Cinema Romeno a Roma

    Le Giornate del Cinema Romeno a Roma

    Tornano dal 7 al 9 luglio le Giornate del Cinema Romeno a Roma, dopo la precedente edizione svoltasi a dicembre 2022. La rassegna, ospitata dalla Casa del Cinema (Largo Marcello Mastroianni 1), è organizzata dallAmbasciata di Romania in Italia, assieme allAssociazione Dacin Sara di Bucarest, al Centro Nazionale della Cinematografia di Bucarest, allAccademia di Romania in Roma e a ProEvent – Roma, in partenariato con la Casa del Cinema – Roma, la Biblioteca Europea – Roma e Digital World Printing – Roma e con il patrocinio dellAssessorato alla Cultura di Roma Capitale.



    Alla ceremonia dapertura, che si terrà venerdì 7 luglio, ore 18:30, presso la Casa del Cinema, interverranno il presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, On. Federico Mollicone, lambasciatore di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino, Gabriela Dancău, e il direttore generale dellAssociazione Dacin Sara di Bucarest, Bogdan Ficeac, precisa lAmbasciata di Romania in Italia in un comunicato. Seguiranno, dalle ore 19:00, la proiezione del film “Luca” di Horațiu Mălăele (2021) e una sessione Q&A con il regista romeno.



    “Spero che sarà una vera festa per i cinefili italiani e per i romeni che vivono in Italia”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Manuela Cernat, critico e storico cinematografico, che, sempre in apertura dellevento, parlerà di “Stelle italiane sugli schermi romeni e stelle romene sugli schermi italiani”. Manuela Cernat ha presentato anche alcuni riferimenti storici sui legami tra il cinema romeno e italiano, e ha spiegato che messaggi trasmettono i film che verranno proiettati nei giorni prossimi a Roma.



    L8 luglio, dalle ore 17.00, il pubblico è atteso al “Miracolo” di Bogdan Apetri (2021) e, dalle 18:45, a “La Scala” di Vlad Păunescu (2021), seguita da una sessione Q&A con il regista. La rassegna si chiuderà il 9 luglio con le proiezioni dei film “Il Drago” di Octav Chelaru (2022) e “La Gomera” di Corneliu Porumboiu (2019).



    La partecipazione alle proiezioni del film, tutti con sottotitoli in italiano, è libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili, previa conferma di registrazione allindirizzo e-mail roma.events@mae.ro, precisa ancora lAmbasciata di Romania in Italia.




  • Giornata universale della camicia tradizionale romena, celebrazioni a Roma

    Giornata universale della camicia tradizionale romena, celebrazioni a Roma

    Le spettacolari camicie tradizionali del Maramureș, regione della Romania settentrionale, arrivano prossimamente a Roma. In occasione della Giornata universale della “ie”, famosa ormai nellintero mondo, e celebrata il 24 giugno, allAccademia di Romania in Roma sarà inaugurata la mostra “Cămașa maramureșeană, măiestrIE și simbol”/ “Sulle scIE delle tradizioni popolari del Maramureș: la simbolistica della camicetta femminile”.



    Una rassegna fotografica ed etnografica, aperta dal 23 giugno al 15 luglio, che svela al visitatore un autentico universo rurale, affascinante per la sua semplicità e le sue tradizioni, spiegano gli organizzatori: lAccademia di Romania in Roma, il Consiglio provinciale di Maramureș, il Museo di Etnografia e Arte Popolare del Maramureș, il Centro per la Conservazione e la Promozione della Cultura Tradizionale “Liviu Borlan” della stessa provincia, e lAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana.



    Saranno esposti elementi di costumi popolari della tradizione romena, principalmente camicie femminili, ma anche maschili, provenienti dalle quattro aree etnografiche del Maramureș, dette anche “terre” o “paesi”: Țara Maramureșului, Țara Lăpușului, Țara Chioarului e parte di Țara Codrului.



    In Italia, le loro particolarità forse andrebbero definite campanilistiche, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. “Si riconosce la provenienza delle persone in base alle increspature oppure alla ricchezza della lavorazione sui polsi o sullalto della manica, e soprattutto alla decorazione sulla scollatura”, aggiunge la vicedirettrice dellAccademia di Romania. “Sono convinta che la direttrice del Museo di Etnografia e Arte Popolare del Maramureș, Monica Mare, ci farà una lezione scientifica, che ci introdurrà nella storia, nellarte e nellantropologia di queste zone”, sottolinea la prof.ssa Oana Boşca-Mălin.



    La mostra combina nel modo più felice gli elementi del costume tradizionale con una serie di immagini scattate dai fotografi Mariana Scubli, Gabriel Motica, Vlad Dumitrescu, Dan Griga, Vasile Chira e Marius Ionuțaș, ha detto ancora la nostra ospite.



    “Sulle scIE delle tradizioni popolari del Maramureș: la simbolistica della camicetta femminile” sarà inaugurata allAccademia di Romania il 23 giugno, ore 19.00, e rimarrà aperta fino al 15 luglio, da martedì a venerdì – 15.00-18.00 e sabato 10.00-12.00 e 15.00-17.00, con ingresso libero.



    Il 24 giugno 2013, in occasione della Festa della Natività di San Giovanni Battista e di quella che ricorda gli antichi rituali delle fate chiamate Sânziene, la comunità virtuale “La Blouse Roumaine” istituiva e celebrava la prima Giornata universale della “ie”. Lanciata dalla connazionale Andreea Tănăsescu, la comunità è stata intitolata al famoso omonimo quadro del pittore francese Henri Matisse che ha reso celebre la nostra camicia tradizionale. LAccademia di Romania in Roma ha celebrato la camicia tradizionale romena sin dalla sua prima Giornata universale.



  • “Spazi Aperti” all’Accademia di Romania in Roma

    “Spazi Aperti” all’Accademia di Romania in Roma

    Lavori di pittura, grafica, video, suono, installazione e fotografia, in unampia varietà di linguaggi artistici, con una visione coraggiosa e innovativa del contesto contemporaneo. Sono i riferimenti della 21/a edizione della mostra internazionale darte contemporanea “Spazi Aperti”, inaugurata dal 6 giugno dallAccademia di Romania in Roma, con il sostegno dellIstituto Culturale Romeno e con il patrocinio dellAmbasciata di Romania in Italia.



    La rassegna collettiva degli artisti residenti di Accademie e Istituti stranieri nella Capitale italiana, diventata diventati ormai un punto di riferimento nel paesaggio culturale della Capitale italiana, è allestita presso la Galleria e gli annessi: gli studi degli artisti e il parco dellAccademia di Romania in Roma, con ingresso da Viale delle Belle Arti 110.



    Gli “Spazi Aperti” si articolano in un evento originale, ideato dallAccademia di Romania in Roma esclusivamente per artisti residenti a Roma e basato su un concetto originale ideato dai borsisti “Vasile Pârvan” nel 2003.



    “La mostra Spazi Aperti è stata concepita fin dalla prima edizione come un incrocio di idee e potenziali dialoghi, e ciò si vede ancora oggi nella sua diversità”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale Alexandra Boanţă, addetta per i programmi di promozione culturale presso lAccademia di Romania, invitando il pubblico a scoprire le opere di 15 artisti residenti presso lAccademia di Francia a Roma – Villa Medici, Accademia Tedesca Villa Massimo, Accademia Tedesca Casa Baldi, The British School at Rome, Accademia di Romania in Roma e Real Accademia di Spagna a Roma. Alexandra Boanţă ha presentato anche i progetti proposti romeni proposti da Alina Stoica e Matei Stoean.



    Aperta fino al 20 giugno, la mostra è curata da Magda Juravlea, Alina Stoica e Rodica Dina, architette e borsiste “Vasile Pârvan” 2023.






  • “Spazi Aperti” all’Accademia di Romania in Roma

    “Spazi Aperti” all’Accademia di Romania in Roma

    La 21a edizione della mostra internazionale d’arte contemporanea Spazi Aperti sarà inaugurata martedì 6 giugno, alle ore 18:30, dall’Accademia di Romania in Roma, con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno e con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia. Lo riferisce l’Accademia di Romania, precisando che l’edizione di quest’anno della Mostra collettiva degli artisti residenti di Accademie e Istituti stranieri a Roma si svolgerà dal 6 al 20 giugno 2023, presso la Galleria e gli annessi: gli studi degli artisti e il parco dell’Accademia di Romania in Roma, con ingresso da Viale delle Belle Arti 110.

    La mostra ospiterà opere di artisti internazionali, residenti in accademie e istituti stranieri a Roma come l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Accademia Tedesca Villa Massimo, Accademia Tedesca Casa Baldi, The British School at Rome, Accademia di Romania in Roma e Real Accademia di Spagna a Roma. Gli artisti espongono lavori di pittura, grafica, video, suono, installazione e fotografia e portano davanti al pubblico un’ampia varietà di linguaggi artistici, offrendo una visione coraggiosa e innovativa del contesto contemporaneo.

    Spazi Aperti è un evento unico, ideato dall’Accademia di Romania in Roma esclusivamente per gli artisti in residenza a Roma e basato su un concetto originale ideato dagli artisti borsisti Vasile Pârvan, nel 2003. La tradizione della mostra e la qualità delle opere e dei progetti esposti ogni anno la rendono uno dei punti di riferimento dell’arte contemporanea nella realtà multiculturale della capitale italiana, facendo sì che ogni edizione della mostra Spazi Aperti funzioni come pilastro di sostegno per i giovani artisti stranieri e come vettore di coagulazione comunitaria a livello delle accademie straniere a Roma.

    Leggi il comunicato integrale sul sito dell’Istituto Culturale Romeno!

  • Rediviva Edizioni di Milano al Salone Internazionale del Libro di Torino

    Rediviva Edizioni di Milano al Salone Internazionale del Libro di Torino

    La partecipazione della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino è una vetrina importante non soltanto come spazio che riunisce autori ed editrici interessate a proporre varie pubblicazioni, ma proprio per la visibilità della cultura romena in Italia. Così la responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano e di Rediviva Edizioni, Violeta Popescu, presentando a Radio Romania Internazionale le proposte della prima editrice romena nata in Italia nel 2012 alla XXXV/a edizione della prestigiosa rassegna.



    Ospite dello Stand della Romania – Padiglione 1 (A10/B09) del Lingotto Fiere (Via Nizza 294), allinsegna di “Letteratura allo specchio”, Rediviva Edizioni invita il pubblico oggi, 18 maggio, dalle ore 15:00, alle presentazioni dei volumi “Ad ascolar le doine. Scritti sulla Romania” di Armando Santarelli, pubblicata questanno, e “Maria, Regina di Romania. La storia della mia vita”, uscito lo scorso anno presso la stessa Rediviva, nella traduzione di Mario Borsa, con la revisione e ladattamento del testo di Silvia Storti Shelyta.



    Domani, 19 maggio, dalle ore 12:00, Rediviva presenta “La colonia (quasi come un blues)” di Stelian Țurlea, nella traduzione italiana di Ingrid Beatrice Coman Prodan, pubblicata nel 2023. Gli ospiti di Rediviva Edizioni sono Stelian Țurlea, Ingrid Beatrice Coman-Prodan, Armando Santarelli, Silvia Storti, Irina Țurcanu Francesconi e Violeta Popescu.



    Ringraziando gli organizzatori per linvito, la responsabile di Rediviva ha sottolineato anche la visibilità conferita dalla presenza del nostro Paese al Salone di Torino agli scrittori e poeti romeni che vivono in Italia e ha fatto riferimento ai titoli proposti lungo gli anni alla prestigiosa rassegna dalleditrice di Milano.



    La presenza della Romania alla prestigiosa rassegna editoriale ospitata dal capoluogo piemontese è organizzata dallIstituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e lAccademia di Romania in Roma, in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, lAssociazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre lIstituto Culturale Romeno.



  • “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino”Un libro della memoria e dellanalisi della storia, illustrata con eventi della mia vita”. Così riassume a Radio Romania Internazionale la famosa poetessa romena Ana Blandiana il “Falso trattato di manipolazione”, pubblicato questanno da Elliot Edizioni, nella traduzione italiana di Mauro Barindi, che sarà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio. Accanto allautrice, allevento che sarà ospitato dalla Sala Internazionale del Lingotto Fiere venerdì 19 maggio, dalle ore 11:30, saranno presenti Mauro Barindi, Marco Dotti e Bruno Mazzoni.



    “E una bella sorpresa per me da parte di Elliot Edizioni questa edizione italiana di “Fals tratat de manipulare”, poichè il libro è abbastanza vecchio”, aggiunge Ana Blandiana parlando del volume uscito in Romania nel 2013, presso leditrice Humanitas. “E una bella sorpresa anche perchè, generalmente, tradotte sono la poesia, la prosa, e meno i saggi. E per me, negli ultimi dieci anni, i libri di pensiero, di analisi di vita, di storia, sono più importanti, e ho sperato che siano tradotti anche questi libri”, dice ancora lautrice, che racconta in questo volume autobiografico la sua dissidenza durante il comunismo, il crollo del regime e il suo impegno civile.



    Ana Blandiana, pseudonimo letterario di Otilia Valeria Coman-Rusan, fu perseguitata dal comunismo sin da giovane. Suo padre – prete ortodosso – fu detenuto politico durante il regime. E larresto del padre è uno degli episodi ricordati nel libro, proprio sotto il titolo “La prima manipolazione”. Dopo la caduta del comunismo, fece accompagnare la fama letteraria, accanto al compianto marito Romulus Rusan, anche lui scrittore, ad un forte impegno civile. A loro si deve la trasformazione del carcere di Sighet, nel nord della Romania, dove fu sterminata buona parte dellélite, nel Memoriale delle Vittime del Comunismo e della Resistenza.



    In Italia, Ana Blandiana è nota in particolare per le sue poesie, ma anche per il suo primo romanzo “Applausi nel cassetto”, tradotto da Luisa Valmarin. Il volume “Un tempo gli alberi avevano occhi”, pubblicato nel 2004 presso la Donzelli, nella traduzione di Bruno Mazzoni e Biancamaria Frabotta, ha portato alla poetessa romena il Premio Speciale per la Poesia Giuseppe Acerbi nel 2005. Lo stesso Bruno Mazzoni firma anche la versione italiana del volume “Lorologio senza ore”, uscito nel 2018 presso la stessa Elliot Edizioni di Roma, che nel 2021 ha pubblicato anche “Applausi nel cassetto”. “Il mondo sillaba per sillaba” (Saecula 2012) e “La mia patria A4. Nuove poesie” (Aracne 2015) sono gli altri due volumi di Ana Blandiana pubblicati in Italia, con la traduzione di Mauro Barindi.



    La letteratura romena in Italia va avanti, grazie anche alla promozione che lIstituto Culturale Romeno riesce sistematicamente a offrire, sia per i contributi alla traduzione di opere romene sia per linvito ai vari festival di scrittori romeni le cui opere sono state pubblicate nella Penisola, spiega, da parte sua, a Radio Romania Internazionale il romenista e traduttore Bruno Mazzoni, ospite di parecchi eventi organizzati dalla Romania al Salone di Torino.



    Oltre alla presentazione del “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana, lex preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Pisa partecipa oggi, dalle ore 18:00, allo Stand della Romania, assieme a Vanni Santoni, alla presentazione del volume “Melancolia – La nave di Teseo” di Mircea Cărtărescu, uscito lo scorso anno a Milano. Il 19 maggio, dalle ore 19:15, sempre allo Stand della Romania, Bruno Mazzoni dialogherà con Smaranda Vultur su “Memoria è/e patrimonio”, un incontro dedicato a Timişoara – Capitale Europea della Cultura 2023. Il noto romenista interverrà anche alla presentazione del volume “Cronache di guerra e pace. Racconti” di Silvio Guarnieri, accanto a Lorenzo Renzi e Cristian Luca, che si terrà domenica 21 maggio, dalle ore 11:00, allo Stand della Romania.



    “Sono molto contento che ci sono anche degli autori che fino ad oggi non avevano avuto echi o risonanze in Italia”, sottolinea Bruno Mazzoni, parlando dei volumi “Aspettando lApocalisse” e “Morte quotidiana” di Dinu Pillat, pubblicati nel 2022 presso Bonfirraro Editore, nella traduzione di Luca Bistolfi. Un altro libro mai pubblicato finora in Italia è “Il Fenomeno Piteşti” di Virgil Ierunca, tradotto da Elena Di Lernia e uscito sempre nel 2022 presso Cisla Editore.



    Il prof. Mazzoni ha fatto riferimento anche al grande drammaturgo romeno Matei Vişniec, con tre libri presentati a Torino il 20 maggio: “Il Cabaret Dada”, edizione bilingue, nella traduzione italiana di Irma Carannante (Criterion Editrice, Milano, 2022), “Mansarda a Parigi con vista sulla morte”, sempre in edizione bilingue, nella traduzione italiana di Horia Corneliu Cicortaş, uscito nel 2022 presso la stessa editrice milanese, e “Lo spettatore condannato a morte”, a cura di Maria Emanuella Raffi, che firma anche la traduzione italiana, pubblicato nel 2023 presso CLEUP di Padova, con lintroduzione di Lorenzo Renzi.



    La presenza della Romania alla prestigiosa rassegna editoriale ospitata dal capoluogo piemontese è organizzata dallIstituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e lAccademia di Romania in Roma, in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, lAssociazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre lIstituto Culturale Romeno.


    Scoprite tutti gli eventi organizzati dalla Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino sul sito dellIstituto Culturale Romeno!




  • Salone Libro Torino, Romania porta “Letteratura allo specchio”

    Salone Libro Torino, Romania porta “Letteratura allo specchio”

    Saranno più di 20 gli incontri e le presentazioni allo stand della Romania e nelle sale del Lingotto, in occasione della XXXV edizione del Salone Internazionale di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio. Tutto in sintonia con il tema Attraverso lo specchio che definisce la prestigiosa rassegna editoriale nel 2023. All’insegna della Letteratura allo specchio, lo stand nazionale, organizzato dall’Istituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e l’Accademia di Romania in Roma, promuoverà, oltre alla letteratura romena contemporanea, le opere di autori romeni nel campo della filosofia, storia, critica letteraria e di altri settori del sapere, pubblicate in italiano nello scorso biennio.



    Protagonisti di questi eventi sono personalità romene e italiane, rappresentative per il profilo della manifestazione, scrittori, traduttori, editori, filologi, critici letterari, storici, filosofi, giornalisti, dirigenti di editrici della Penisola: Ciprian Apetrei, Mauro Barindi, Ana Blandiana, Salvo Bonfirraro, Alina Catrinoiu, Dan Octavian Cepraga, Horia Corneliu Cicortaş, Iulian Ciocan, Elisa Copetti, Iulia Cosma, Federica Cugno, Emilia David, Gioacchino De Chirico, Elena Di Lernia, Marco Dotti, Dario Fertilio, Olga Irimciuc, Cristian Luca, Bruno Mazzoni, Giuseppe Motta, Livio Muci, Anita Paolicchi, Violeta Popescu, Ingrid Beatrice Coman Prodan, Maria Emanuela Raffi, Lorenzo Renzi, Armando Santarelli, Vanni Santoni, Marco Sbrozi, Roberto Scagno, Andreea Simionel, Simona Sora, Natale Spineto, Silvia Storti, Francesco Testa, Sara Turetta, Irina Ţurcanu, Alina Monica Ţurlea, Stelian Ţurlea, Alessandro Vagnini, Smaranda Vultur, precisa l’Istituto Culturale Romeno.



    Abbiamo creato uno stand sotto l’insegna Letteratura allo specchio, con una serie di citazioni poetiche da nomi contemporanei: Ana Blandiana, Nichita Stănescu, Mircea Cărtărescu, Marta Petreu, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. I versi di Nichita Stănescu sono stati tradotti dal noto romenista Roberto Merlo proprio per questa occasione, aggiunge la nostra ospite, invitando il pubblico allo stand della Romania, ubicato nel Padiglione 1 (A10/B09) del Lingotto Fiere (Via Nizza 294), a scoprire le nuove apparizioni di volumi usciti in Italia grazie al Programma Translation and Publication Support dell’Istituto Culturale Romeno e alla volontà degli editori italiani. Accanto ai libri tradotti in italiano, presso lo stand della Romania saranno in vendita anche libri nuovi e classici, per bambini e adolescenti, saggistica e romanzi in lingua romena, per i connazionali che vivono nella Penisola.



    Quattro degli incontri dedicati alla cultura romena si terranno nelle sale di Lingotto Fiere: il dibattito Memoria è/e patrimonio dedicato alla città di Timișoara – Capitale Europea della Cultura, che avrà come protagonista la saggista e studiosa Smaranda Vultur (Sala Bianca, 19 maggio, ore 19:15); l’evento dedicato alla personalità di Mircea Eliade e alle nuove pubblicazioni di studi di e su Eliade (Sala Indaco, 18 maggio, ore 12:45); l’incontro con la scrittrice Ana Blandiana per la presentazione della traduzione italiana del volume Falso trattato di manipolazione (Sala Internazionale, 19 maggio, ore 11:30), nonché la presentazione del libro sulla migrazione e l’integrazione Male a est della giovane scrittrice Andreea Simionel (Sala Avorio, 19 maggio, ore 16:00).



    La partecipazione della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino rientra nella strategia dell’Istituto Culturale Romeno di sostenere la presenza della cultura romena in ambito europeo ed internazionale e nel programma delle sue rappresentanze a Venezia e a Roma di promuovere la letteratura romena in Italia.



    La presenza della Romania è organizzata in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, l’Associazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre l’Istituto Culturale Romeno.




  • “Male a est” di Andreea Simionel, alla Biblioteca Europea di Roma

    “Male a est” di Andreea Simionel, alla Biblioteca Europea di Roma

    L11 maggio, la Biblioteca Europea di Roma ha ospitato la presentazione del libro “Male a est”, il romanzo desordio di Andreea Simionel, romena per nascita e italiana per adozione.



    Un volume pubblicato nel 2022 presso Italo Svevo Edizioni, che ha portato allautrice anche la candidatura al Premio Strega 2023, su proposta del noto giornalista e critico letterario Gioacchino De Chirico, presente allevento ospitato dalla Biblioteca Europea, accanto allautrice e allambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău.



    La presentazione è stata organizzata dalla Biblioteca Europea in partenariato con lAmbasciata di Romania in Italia, lAccademia di Romania in Roma e Italo Svevo Edizioni. Andreea Simionel e Gioacchino De Chirico hanno raccontato a Radio Romania Internazionale la storia del libro e il modo in cui è stato accolto in Italia.