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  • La tre giorni di iniziative organizzate a Roma dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona

    La tre giorni di iniziative organizzate a Roma dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona

    Dopo la lontananza obbligata per l’emergenza sanitaria e gli incontri a distanza, i membri della Comunità Radiotelevisiva Italofona di nuovo insieme a Roma per un ricco programma di iniziative.

    La tre giorni romana ha preso il via il 20 ottobre con la partecipazione dei rappresentanti delle radio italofone dell’associazione alla Serata ProGrammatica di Rai Radio 3 – La Lingua Batte, organizzata in collaborazione con la Comunità, il Ministero dell’Istruzione, l’Accademia della Crusca e Skuola.net. Una serata in diretta dalla Sala A di via Asiago, condotta da Paolo Di Paolo, ricca di testimonianze, performance e musica dal vivo. Un’occasione per il presidente della CRI, Maurizio Canetta, per illustrare il programma delle iniziative della Comunità.

    La mattina del 21 ottobre la CRI nei luoghi simbolo: il Palazzo del Quirinale – la Casa degli italiani, e la Caserma del Reggimento dei Corazzieri, guardia d’onore del Presidente della Repubblica Italiana. Due i percorsi individuati e dedicati ai giornalisti e agli operatori delle radio italofone della Comunità, Un appuntamento che porterà alla realizzazione di un programma coprodotto tra le radio della Comunità. Sono già al lavoro per condividere con gli ascoltatori la bellezza, il valore e la storia di questi luoghi: HRT Croazia, Radio Atene, Radio ICN NY, RAI con RAI Radio3, Rai Alto Adige, Rai FVG, Rai Sardegna, Rai Sicilia, Radio Romania, Radio Vaticana, RSI, RTSH Albania, San Marino RTV.

    La sera del 21 ottobre al Teatro Monk è andata in scena La vita nuova, AnDante con moto, seconda edizione del poetry slam italo-svizzero, organizzato con l’Ambasciata di Svizzera in Italia. Un momento per cogliere la modernità degli stimoli della Divina Commedia e della Vita Nuova attraverso la voce di poeti contemporanei. Otto poeti – quattro dall’Italia e quattro dalla Svizzera – si sono sfidati in versi secondo le regole del Poetry Slam: due interventi poetici, una giuria scelta tra il pubblico, due maestri di cerimonia, la direzione artistica di Lello Voce.

    Una serata ricchissima che si è aperta con le performance poetico-musicali di Marthia Carrozzo con Frank Nemola, e di Meloe Gennai, e che ha avuto come ospite d’onore Giuliano Logos, campione mondiale di Poetry Slam 2021. I poeti in gara: Franco Barbato, Rodolfo Ceré, Anna Maria Di Brina, Sergio Garau, Francesca Genti, Paolo Gentiluomo, Marco Jäggli e Julian Zhara. Vincitrice della seconda edizione – la poetessa Anna Maria Di Brina.

    Venerdì 22 ottobre si è tenuto alla Casa delle Letterature Infinito Dante, in collaborazione con Biblioteche di Roma, un incontro per raccontare il viaggio dei traduttori di Dante e dei diffusori della poetica dantesca, con incursioni nel mondo della beat generation, Pasolini e Borges. Sono intervenuti Damiano Abeni, Corina Anton, Ernesto Assante, Maria Grazia Calandrone, Karina Laterza, Gašper Malej, Alejandro Patat, Eric Salerno, Umberto Todini, Zosi Zografidou. Ha chiuso l’appuntamento Versi in LIS, con l’intensa l’interpretazione di Daniele Latagliata del sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare. Rai Pubblica Utilità ha garantito l’interpretariato dell’evento.

    Ringraziamo l’Accademia di Romania con la Professoressa Oana Boșca-Mălin, e la dottoressa Francesca di Meo dell’ISSR per il loro prezioso aiuto.

    Vi segnaliamo è che possibile rivedere Infinito Dante sulla pagina Facebook della Comunità Radiotelevisiva Italofona all’indirizzo: https://bit.ly/2ZdcBrX, su Rai Accessibilità all’indirizzo https://rb.gy/qc4csm. Sul canale YouTube di Biblioteche di Roma potrete vedere la prima parte dell’incontro all’indirizzo https://rb.gy/lsfvv7 e la seconda parte all’indirizzo https://rb.gy/ugrumu.

    La Vita nuova, AnDante con moto e Infinito Dante rientrano nelle iniziative della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri, e godono del patrocinio della Rai. Il Poetry Slam ha ricevuto il patrocinio anche da RSI, dalla LIPS – Lega italiana Poetry Slam e da WOW! Incendi spontanei e il sostegno del Dipartimento Federale degli Affari Esteri svizzero.

    Un grande successo, conseguito grazie all’entusiasmo, alla professionalità, alla creatività e alla sapienza di tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nell’intenso programma messo a punto dalla nostra Segretaria Generale Maria du Bessé.

    Comunicato Comunità Radiotelevisiva Italofona

  • Lo sport che fa bene. Integrazione. Comunità. Sostenibilità

    Lo sport che fa bene. Integrazione. Comunità. Sostenibilità

    “Lo sport che fa bene. Integrazione. Comunità. Sostenibilità” è la coproduzione nata dal V Seminario di lavoro “Il racconto dello sport alla radio. Nuove prospettive”, organizzato dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona in collaborazione con Radio RAI e RAI per il Sociale il 12 e il 13 maggio 2021. Il valore dello sport e nello sport, al centro di un lavoro collettivo che ha coinvolto le radio della Comunità in un racconto che ci parla di inclusione, integrazione, ambiente, formazione, sostenibilità.



    RAE Argentina – Las Martas e il calcio

    Radio Atene – Olimpiadi: competizione sportiva e non solo

    Radio ICN New York – Lo sport nel sistema scolastico americano

    Radio Colonia – Calcio italiano in Germania: la Lupo Martini di Wolfsburg

    Radio Romania Internazionale – Invictus Romania, la forza di ricominciare e superare sé stessi

    Radio Vaticana – Siamo a cavallo! I benefici dellippoterapia

    Rai Radio3 – Pineto United: fare goal nellagenda 2030

    Rai Alto Adige – Cercando lequilibrio vicino al cielo

    Rai Friuli Venezia Giulia – Spingere la vita più in là

    Rai Sardegna – Sardegna-Benin, una storia di solidarietà nel nome di Gigi Riva

    Rai Sardegna – Baskin

    Rai Sicilia – Una vela per tutti

    RSI Radiotelevisione svizzera italiana – FC Lugano, o stadio o morte

    RTCG Montenegro – Lo sport femminile in Montenegro

    RTSH Albania – Che il calcio in Albania sia proprio per tutti

    RTV Slovenia Radio Capodistria – Sport e Formazione dei giovani

    San Marino RTV – Sport e inclusione sociale a San Marino: una sfida sostenibile



    Radio Romania Internazionale manderà in onda la coproduzione dal 19 luglio al 27 agosto, ogni lunedì, giovedì e venerdì. Vi proponiamo una parte dei contributi, che saranno seguiti dagli aggiornamenti man mano che andranno in onda.



    A pochi giorni dallinizio dei Giochi Olimpici, Radio Atene ci racconta il loro spirito con la professoressa Zosi Zografidou dellUniversità di Salonicco. Il valore dello sport nella formazione dei giovani al centro del contributo di Radio Capodistria che ha intervistato Fredi Radojkovič, insegnante di educazione fisica, allenatore di pallamano e membro della comunità nazionale italiana in Slovenia.



    Storie di integrazione e inclusione con Radio Colonia e la Lupo Martini, la squadra di calcio fondata nel 1962 da operai italiani che lavoravano alla Volkswagen che oggi milita nella serie A tedesca. RAI Radio3, ci porta nella periferia di Roma per conoscere la Pineto United, mentre San Marino RTV pone laccento sulla funzione aggregativa della nazionale di calcio sanmarinese e sulle buone pratiche promosse dalla Federazione Sanmarinese Sport Speciali.



    Radio Vaticana ci propone i benefici della riabilitazione equestre, mentre la RSI – Radiotelevisione Svizzera Italiana ci porta a Lugano, per parlarci del progetto della costruzione del nuovo polo sportivo del capoluogo ticinese.



    Radio Romania Internazionale vi presenta “Invictus Romania, la forza di ricominciare e superare sé stessi”: un progetto sportivo e ugualmente educativo, di recupero e reintegrazione attraverso lo sport, con un messaggio di amicizia e solidarietà. La squadra Invictus Romania raggruppa militari feriti in missioni allestero, che hanno ritrovato la forza di andare avanti. La loro storia è nata nel 2014, quando i Giochi Invictus vennero lanciati dal principe Harry dInghilterra. Nello stesso anno, un gruppo di volontari militari e civili ha dato vita allAssociazione Invictus Romania, che, insieme a enti governativi e non governativi, appoggia la partecipazione dei militari feriti a gare nazionali e internazionali. Siamo andati a trovarli durante gli allenamenti per i prossimi Giochi Invictus, previsti per questanno allAja, in Olanda, ma rinviati al 2022 per lemergenza pandemica. I migliori auguri al caporale Eugen Pătru, uno dei nostri interlocutori per la coproduzione, che rappresenterà la Romania ai Tokyo 2020 Paralympic Games nella prova del tiro con larco!




  • Lo sport che fa bene. Integrazione. Comunità. Sostenibilità, nuova coproduzione CRI

    Lo sport che fa bene. Integrazione. Comunità. Sostenibilità, nuova coproduzione CRI

    Lo sport che fa bene. Integrazione. Comunità. Sostenibilità è la coproduzione nata dal V Seminario di lavoro Il racconto dello sport alla radio. Nuove prospettive, organizzato dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona in collaborazione con Radio RAI e RAI per il Sociale il 12 e il 13 maggio 2021.

    Il valore dello sport e nello sport, al centro di un lavoro collettivo che ha coinvolto le radio della Comunità in un racconto radiofonico che ci parla di inclusione, integrazione, ambiente, formazione, sostenibilità:

    RAE Argentina – Las Martas e il calcio
    Radio Atene – Olimpiadi: competizione sportiva e non solo
    Radio ICN New York – Lo sport nel sistema scolastico americano
    Radio Colonia – Calcio italiano in Germania: la Lupo Martini di Wolfsburg
    Radio Romania Internazionale – Invictus Romania, la forza di ricominciare e superare sé stessi
    Radio Vaticana – Siamo a cavallo! I benefici dell’ippoterapia
    Rai Radio3 – Pineto United: fare goal nell’agenda 2030
    Rai Alto Adige – Cercando l’equilibrio vicino al cielo
    Rai Friuli Venezia Giulia – Spingere la vita più in là
    Rai Sardegna – Sardegna-Benin, una storia di solidarietà nel nome di Gigi Riva
    Rai Sardegna – Baskin
    Rai Sicilia – Una vela per tutti
    RSI Radiotelevisione svizzera italiana – FC Lugano, o stadio o morte
    RTCG Montenegro – Lo sport femminile in Montenegro
    RTSH Albania – Che il calcio in Albania sia proprio per tutti
    RTV Slovenia Radio Capodistria – Sport e Formazione dei giovani
    San Marino RTV – Sport e inclusione sociale a San Marino: una sfida sostenibile

    A pochi giorni dall’inizio dei XXXII Giochi Olimpici è Radio Atene con la professoressa Zosi Zografidou dell’università di Salonicco a raccontarci lo spirito olimpico, i valori che ha espresso in passato e che continua ad esprimere socialmente e politicamente.

    Il valore dello Sport nella formazione dei giovani al centro del contributo di Radio Capodistria che ha intervistato Fredi Radojkovič, insegnante di educazione fisica, allenatore di pallamano e membro della comunità nazionale italiana in Slovenia. Andiamo negli USA dove Radio ICN NY ha raccontato, attraverso l’esperienza di Cecilia Castelli, tennista italiana che studia alla Temple University, il rilievo che viene dato alla pratica sportiva nel sistema scolastico americano.

    Storie di integrazione e inclusione con Radio Colonia e la Lupo Martini, la squadra di calcio fondata nel 1962 da operai italiani che lavoravano alla Volkswagen che oggi milita nella serie A tedesca. RAI Radio3, ci porta nella periferia di Roma per conoscere la Pineto United, squadra di calcio multietnica della Capitale e Rai Sardegna in Africa alla scoperta di una storia di solidarietà nel nome di un grande campione: Gigi Riva.

    San Marino RTV, pone l’accento sulla funzione aggregativa della nazionale di calcio sanmarinese e sulle buone pratiche promosse dalla Federazione Sanmarinese Sport Speciali. I benefici della riabilitazione equestre è il tema trattato da Radio Vaticana. Radio Romania Internazionale ci parla degli atleti della Invictus Romania, squadra composta da militari romeni feriti in missione all’estero impegnati nella preparazione dei prossimi Giochi Invictus. RAI Friuli Venezia Giulia, racconta la gioia di Vincenzo Placida nel partecipare alle maratone insieme alla figlia affetta da una malattia molto rara, e RAI Sardegna presenta con le parole di Fausto Capellini, uno degli ideatori, il Baskin, disciplina sportiva ideata per dare la possibilità a normodotati e disabili di giocare insieme. Rai Sicilia, propone l’esperienza di Carmelo Forastieri, atleta paralimpico che parteciperà al mondiale di vela che si terrà dal 2 al 9 ottobre.

    Le tematiche di genere sono l’oggetto dei contributi di RTSH Albania con il progetto Playmakers dedicato alle ragazze che vogliono giocare a calcio, un’idea che ha come obiettivo il superamento dei pregiudizi nei confronti delle donne che vogliono praticare questo sport. Anche il lavoro di RTCG Montenegro, si occupa di pregiudizi e del loro superamento, con il racconto della nazionale di pallamano femminile in Montenegro, squadra che è diventata orgoglio nazionale. Dall’Argentina RAE intervista alcune componenti de Las Martas, squadra di calcio femminile, collettivo LGTBIG+, per il quale il calcio è uno strumento politico per contestare e debellare gli stereotipi.

    RSI ci porta a Lugano dove il progetto della costruzione del nuovo polo sportivo del capoluogo ticinese è diventato tema referendario visto il notevole impatto ambientale.

    RAI Alto Adige propone l’intervista a una studentessa tedesca che ha deciso di rimanere a Bolzano grazie all’ambiente positivo trovato intorno allo slackline, sport che richiede grandi abilità di concentrazione e controllo.

    fonte: Comunità Radiotelevisiva Italofona

  • Il racconto dello sport alla radio. Nuove prospettive, seminario CRI online – Roma 12-13 maggio 2021

    Il racconto dello sport alla radio. Nuove prospettive, seminario CRI online – Roma 12-13 maggio 2021

    La narrazione dello sport alla radio al centro del V seminario di lavoro organizzato dalla Comunità radiotelevisiva italofona in collaborazione con Radio Rai e Rai per il Sociale.

    L’incontro, rivolto ai giornalisti e operatori radiofonici delle emittenti della Comunità, si terrà il 12 e il 13 maggio, in collegamento online dalla Sala degli Arazzi della sede Rai di Roma e dal Circolo sportivo della RAI.

    Una riflessione comune sulle nuove prospettive della narrazione sportiva, l’evoluzione nel linguaggio e i collegamenti tra sport e obiettivi dell’agenda 2030 ONU.

    Il mondo dello sport e quello dei media condividono importanti responsabilità: vettori privilegiati per sensibilizzare e diffondere quel cambiamento culturale indispensabile per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

    Nella prima giornata si alterneranno gli interventi di personalità di rilievo del mondo del giornalismo, dello sport, dell’arte, dal cinema al teatro, dalla scrittura alla pittura. Un’attenzione particolare sarà data all’evoluzione del linguaggio sportivo e al linguaggio di genere, al tema dei diritti, dell’integrazione e al rapporto tra sport e ambiente.

    Grazie a Radio Techeté sarà possibile riascoltare le voci indimenticabili di tanti protagonisti della storia dello sport conservate nei preziosi archivi della RAI.

    Nella seconda giornata, di carattere più operativo, si lavorerà alla definizione di un format per la realizzazione di una coproduzione che andrà in onda sulle radio partecipanti.

    Ampia adesione delle radio italofone della Comunità, al seminario parteciperanno: -HRT Croazia
    -Radio Atene
    -Radio Colonia
    -Radio ICN NY
    -Radio Romania
    -Radio Vaticana
    -RAE Argentina
    -RAI Radio3
    -RAI Alto Adige
    -RAI Friuli Venezia Giulia
    -RAI Sardegna
    -Rai Sicilia
    -RSI Svizzera Italiana
    -RTCG Montenegro
    -RTSH Albania
    -RTV SLO Radio Capodistria
    -San Marino RTV

    E in qualità di ospiti esterni:

    -RTCI Radio Tunis Chaîne Internationale
    -Radio INBLU

    Comunicato stampa Comunità Radiotelevisiva Italofona

  • 25/o anniversario di Italradio

    25/o anniversario di Italradio

    Il 26 aprile 2021, l’Osservatorio sulla radiofonia internazionale in lingua italiana – Italradio taglia il traguardo dei 25 anni di attività. In questo periodo, attraverso il Portale Italradio, la Rivista Italradio, le sue pagine social e il suo podast Qui Italradio, ha costantemente promosso e diffuso le trasmissioni internazionali in lingua italiana via radio quale strumento di scambio culturale e informativo. Sempre in quest’ottica, nel tempo si è occupata anche degli altri mezzi di comunicazione elettronici, quali la televisione, il satellite Internet, e del rapporto della radio con i nuovi media,pronta ad accettare le sfide del nostro tempo.

    Il bilancio di questi venticinque anni è positivo, ha dichiarato il segretario generale di Italradio, Luigi Cobisi. Abbiamo creato una solida rete di contatti fra i giornalisti e gli operatori di stazioni radiofoniche in italiano che si trovano in tutto il mondo, ma sono unite dalla lingua comune. Non si tratta solo di relazioni istituzionali, ma anche di duraturi rapporti umani di autentica amicizia, cementati nel corso dei molti Forum internazionali che abbiamo svolto e che proseguono ora attraverso Internet, almeno fino a quando lasituazione sanitaria non sarà più favorevole.

    Abbiamo avuto il privilegio di osservare e raccontare cambiamenti epocali, ha aggiunto il coordinatore scientifico di Italradio, Paolo Morandotti, grazie alle collaborazioni con i numerosi amici che ci hanno accompagnato. Dai primi programmi per la Radio Vaticana alle più recenti collaborazioni con Radio Capodistria, siamo stati contemporaneamente testimoni e parte attiva di questi cambiamenti. Ma la nostra natura è quella di viverli come ascoltatori, dei quali rappresentiamo il punto di vista nei confronti dei cambiamenti imposti a un mezzo che spesso è dato per morto ma che, al contrario, è più vivo e vivace che mai.

    Il Forum previsto per celebrare il 25° anniversario di Italradio si terrà quando le condizioni sanitarie ne permetteranno la realizzazione in piena sicurezza. Intanto, per riunire virtualmente tutti gli amici che hanno aiutato Italradio in questi 25 anni, a partire dal 26 aprile sarà usato l’hashtag #noisiamoitalradio negli articoli che celebreranno questo anniversario.

    Italradio – Dal 1996 l’Osservatorio della radiofonia internazionale in lingua italiana – Comitato Italradio promuove e studia l’uso della lingua italiana nelle radio di tutto il mondo, dalle emittenti internazionali a quelle locali destinate a comunità italiane o italofone all’estero.

    Dal 1998 assegna annualmente il Premio Italradio a una personalità del mondo della radio e della cultura che ha aiutato il Comitato a perseguire i propri obiettivi o ha operato per le medesime finalità; organizza periodicamente il Forum Italradio, durante il quale i maggiori esperti si confrontano sulle prospettive della radio e dell’italofonia. Tutta la produzione podcast di Italradio è offerta gratuitamente, sotto licenza CC3 per opere non commerciali, non derivate e con attribuzione, a chiunque sia interessato a diffonderla.

    Fonte: Italradio – Firenze, 23 aprile 2021

  • XXXVI Assemblea Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona

    XXXVI Assemblea Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona

    Si è tenuta a Roma, ospitata dalla RAI, la 36/a Assemblea della Comunità Radiotelevisiva Italofona. Per le limitazioni dovute al covid, presenti nella prestigiosa Sala degli Arazzi di Viale Mazzini, il Presidente Maurizio Canetta e la Segretaria generale Maria du Bessé, in collegamento da remoto con Membri e Amici.

    I lavori sono stati aperti con i saluti del Presidente RAI, Marcello Foa, che ha sottolineato come in questo periodo di iper connessione forzata e anche di riflessione forzata, è sempre più importante agire per la promozione della lingua italiana e sviluppare ulteriormente le attività e l’influenza della Comunità Radiotelevisiva Italofona. La Rai ci sarà sempre – ha assicurato il Presidente Foa – è un impegno che rientra nel nostro mandato di servizio pubblico. E saremo sempre disponibili e pronti a dialogare con tutte le comunità italofone all’estero e a portare il nostro sostegno e il desiderio di condividere esperienze.

    Nella sua relazione, il Presidente Canetta ha sottolineato: Non c’è attività umana che non sia condizionata da quanto stiamo vivendo ma l’impianto costruito nel tempo dalla CRI ha mostrato di avere la forza per svolgere il proprio mandato. Solidità e flessibilità – ha aggiunto il Presidente – seguendo linee direttrici focalizzate su proposte che fanno fortemente leva sulla specificità della nostra associazione , ma che legano anche l’attività di organismi di media a iniziative della società culturale e civile, che contemplano la lingua italiana come valore essenziale. Il 2021 si presenta dunque ricco di stimoli e impegni.Tradurre progettualmente la specificità della Comunità con perseveranza e creatività, puntando sulla ricchezza che scaturisce dalla diversità di tutti noi e dalla nostra lingua comune. Modalità – ha ricordato la Segretaria Generale du Bessé – che ha già dato i suoi frutti nella recente coproduzione Con Dante.

    Durante l’Assemblea è stato lanciato il prossimo seminario dedicato al racconto dello sport alla radio. L’incontro, organizzato in collaborazione con Radio Rai e Rai per il Sociale, vedrà la partecipazione di studiosi ed esperti e intende offrire spunti su nuove prospettive, evoluzione del linguaggio, collegamenti tra Sport e obiettivi dell’agenda 2030 ONU.

    Nel quadro dell’Assemblea Generale si è tenuta un’anticipazione dei risultati della ricerca Le comunità italiane nei Balcani: storia recente e nuove traiettorie, condotta da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Istituto sui Diritti delle Minoranze-Eurac Research e Fondazione Museo storico del Trentino con il contributo del MAECI. I temi dell’autonomia, le evoluzioni più recenti e l’attuale situazione socio-giuridica, culturale ed economica delle comunità italiane in Slovenia, Croazia e Bosnia Erzegovina sono stati al centro della tavola rotonda introdotta da Donatella Pohar Vicepresidente CRI e moderata dal giornalista Walter Skerk, coordinatore della rubrica della TGR EstOvest . Hanno partecipato il Consigliere Andrea Cascone, Capo Unità Balcani e Adriatico del Maeci e i ricercatori Marco Abram (OBCT), Elisa Bertò, (FMST), Alexandra Tomaselli di Eurac Research.

    Comunità Radiotelevisiva Italofona

  • CON DANTE, nuova coproduzione della Comunità Radiotelevisiva Italofona

    CON DANTE, nuova coproduzione della Comunità Radiotelevisiva Italofona

    Nell’anno del settecentenario della morte di Dante Alighieri, la Comunità Radiotelevisiva Italofona promuove una nuova coproduzione radiofonica. Le radio della Comunità accompagneranno ascoltatrici e ascoltatori in un ideale viaggio Con Dante in tante tappe quante sono le radio che hanno dato vita a questa iniziativa.

    Traduzioni, tradizioni, leggende, preziosi manoscritti, l’influenza di Dante nella letteratura di tanti paesi e territori e molto altro. Un racconto variegato per temi, testimonianze e tagli narrativi alla scoperta delle tracce del Sommo Poeta nello spazio e nel tempo.

    La coproduzione si avvale dei contributi di:
    HRT Croazia – Radio Fiume
    ICN New York
    Radio Atene
    Radio Romania
    Radio Vaticana
    RAI Radio3
    RAI Friuli-Venezia Giulia
    RAI Sardegna
    RSI Radiotelevisione Svizzera Italiana
    RTSH Albania – Radio Tirana
    RTV Slovenia – Radio Capodistria
    San Marino RTV

    Tutte le informazioni sulle messe in onda nei diversi palinsesti saranno disponibili sul sito www.comunitaitalofona.org che verrà costantemente aggiornato per permettere agli ascoltatori di seguire le trasmissioni.

    Ascolteremo l’intervista all’italianista Giulio Ferroni che in collaborazione con la Società Dante Alighieri ha pubblicato L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia (La Nave di Teseo). Una speciale guida di viaggio che conta ben duemila toponimi (Rai Radio3).

    Con il linguista Simone Pisano ci soffermeremo sui personaggi e sui riferimenti alla Sardegna presenti nella Divina Commedia e sul giudizio espresso da Dante sulla lingua dei Sardi nel De Vulgari eloquentia (Rai Sardegna).

    Risalendo la penisola faremo tappa, grazie al contributo di Radio San Marino, nei luoghi romagnoli dell’esilio dantesco, dalla Pieve di Polenta, casa di Francesca, a Ravenna dove Dante fu sepolto. In questo viaggio in Romagna le voci del poeta Davide Rondoni e di Carlo Romeo.

    In Friuli-Venezia-Giulia, con Aldo Cazzullo, giornalista del Corriere della Sera e autore di A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia (Mondadori), si parlerà di confini, missione e nascita dell’Italia di Dante, per spaziare poi da Nazario Sauro a Ungaretti fino alla musica dei cantautori italiani.

    Alla scoperta del prezioso Codice Florio custodito nella biblioteca dell’Università di Udine e recentemente digitalizzato, delle traduzioni in friulano della Divina Commedia con il Professor Andrea Tilatti e il ricercatore Gabriele Zanello (Rai Friuli Venezia Giulia)

    Varcando i confini italiani seguiremo le tracce dantesche in Slovenia (Radio Capodistria) soffermandoci sui Codici danteschi trascritti a Isola d’ Istria nel XIV secolo dal cancelliere tropeano Petrus Campenni con la dantista Valentina Petaros Jeromela presidente del Comitato Dante Alighieri di Capodistria.

    Tappa in Svizzera dove con Paolo Di Stefano, giornalista del Corriere della Sera, scrittore, inventore del Dantedì, si parlerà della traduzione e degli studi di Luigi Scartazzini, della pittura di Heinrich Füssli e delle letture, interpretazioni e studi di Giorgio Orelli (RSI)

    Rintracceremo Dante in Romania, 700 anni dopo la sua scomparsa, con Scuola, traduzione e tradizione con le professoresse Smaranda Bratu Elian dell’Università di Bucarest, Daniela Ducu, della sezione bilingue del Liceo Dante Alighieri di Bucarest e la lettrice Isabella Chiais (Radio Romania Internazionale).

    Ritornando verso sud, di nuovo sul mare: in Croazia, con il contributo di Radio Fiume dell’HRT con la professoressa Ljiljana Avirovic sulle traduzioni in croato e la presenza degli Alighieri a Zagabria.

    In Albania, si offrirà, partendo dal grande poeta Ismail Kadare, una panoramica sull’ influenza di Dante nella letteratura albanese (RTSH – Radio Tirana) e in Grecia, faremo il punto con la professoressa Zosi Zografidou sulla presenza e la risonanza di Dante nella letteratura greca e sui tanti riferimenti alla filosofia e alla grecità nell’opera dantesca (Radio Atene).

    Oltreoceano, la freschezza e l’originalità dei ragazzi del liceo Guglielmo Marconi di New York alla ricerca dei luoghi danteschi nel centro di Manhattan (ICN NY).

    L’universalità umana e poetica di Dante ancor più tangibile nella toccante testimonianza del regista Franco Palmieri organizzatore di una lettura di Dante nel carcere fiorentino di Sollicciano (Radio Vaticana).

    Fonte: Comunità Radiotelevisiva Italofona

  • Portale ITALIANA: lingua, cultura e creatività del Bel Paese, ancora più vicine al mondo

    Portale ITALIANA: lingua, cultura e creatività del Bel Paese, ancora più vicine al mondo

    La cultura è un elemento essenziale per l’identità italiana: rappresenta un patrimonio materiale ma anche immateriale a cui attingere, per affrontare le sfide della contemporaneità, tra cui quella della pandemia. Così Laura Pugno, dirigente II Fascia – Area Promozione Culturale della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presentando a Radio Romania Internazionale il portale italiana lanciato ai primi di marzo.



    Gli obiettivi di italiana sono quelli di sostenere, da una parte, la produzione e la promozione della cultura italiana nel mondo, e allo stesso modo di far conoscere quelle che sono tutte le attività e le iniziative che il MAECI organizza con la sua rete: 82 istituti italiani di cultura, 128 ambasciate, 81 consolati, ma anche le scuole italiane nel mondo, le cattedre e i lettorati nelle università straniere e le missioni archeologiche, quindi un network estremamente ampio, spiega Laura Pugno.



    Grazie al portale italiana, le iniziative organizzate da tutte queste realtà trovano un punto d’accesso unico e coordinato, aggiunge la nostra ospite, sottolineando che, nel contesto della pandemia, negli ultimi mesi c’è stato un fortissimo impegno dello Stato italiano a favore del comparto culturale creativo, in cui sono stati iniettati in vari modi quasi 15 milioni di euro. Molti di questi finanziamenti si sono tradotti in progetti e contenuti di promozione culturale in video, audio e progetti di tipi diversi, dai più tradizionali ai più innovativi: concerti, mostre, audiolibri, app, videogiochi, puntualizza Laura Pugno, precisando che queste iniziative vengono rilanciate nel portale e nella rete degli istituti italiani di cultura e, in futuro, si spera anche altrove.



    Organizzato in tre sezioni – cultura e creatività, lingua e formazione, opportunità – il portale italiana lancia ogni mese una newsletter organizzata come un vero e proprio magazine, proponendo anche delle interviste e approfondimenti, spiega ancora Laura Pugno, invitando tutti a iscriversi attraverso il sito. C’è inoltre un canale Vimeo, dedicato all’italiana, che è una presenza costante sui social network della Farnesina.



    Dall’inizio della pandemia, il MAECI ha dato vita a moltissime iniziative per promuovere nel mondo le industrie culturali e creative italiane, messe a così dura prova in un anno talmente complicato. Laura Pugno ne ricorda alcune della lunghissima lista. Ad esempio, Ritratti di donne: l’Italia di oggi raccontata attraverso dieci storie di donne, protagoniste della scena culturale e creativa, in un progetto realizzato insieme al Premio Solinas. Un posto importante spetta alla musica. Ne è una prova JazzLife, messo in campo in collaborazione con lo storico festival Umbria Jazz: una serie di documentari articolati in 4 episodi in altrettanti luoghi bellissimi dell’Umbria legati alla tradizione del festival – Perugia, Orvieto, Gubbio e Castiglione del Lago – raccontati insieme alle punte di diamante del jazz italiano contemporaneo: Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli e Dado Moroni, Gianluca Petrella, Gabriele Mirabassi.



    Con Music and the Cities è stato sperimentato il formato podcast, in questo momento in grande crescita nelle preferenze del pubblico. Raffaele Costantino, giornalista, conduttore e produttore, ci accompagna in un viaggio alla scoperta delle città italiane sul filo della musica, quindi visite a Roma, Milano, Torino e Bologna, dal centro alle periferie, dai salotti ai club, per raccontare il suono del futuro e anche quello della tradizione, dice ancora Laura Pugno.



    Italiana riporta ugualmente le attività più istituzionali. Lo scorso 27 gennaio, abbiamo commemorato la Giornata della Memoria, questo doloroso appuntamento che ricorda la tragedia della Shoah. Nel 2019 c’era stata la grande mostra Testimoni dei testimoni al Palazzo delle Esposizioni a Roma, messa in scena dal collettivo Studio Azzurro: giovani della Generazione Testimoni che decidono di farsi carico della trasmissione della memoria dei testimoni sopravvissuti ai campi di sterminio, perchè possa proseguire nel tempo. Su questa esperienza, Studio Azzurro ha realizzato un video diffuso dalla Farnesina attraverso tutta la rete in occasione della Giornata della Memoria 2021, puntualizza la nostra ospite.



    Non manca una panoramica sulla produzione italiana contemporanea di film e documentari, diffusi attraverso la rete degli 82 istituti di cultura all’estero. Circa 50 titoli suddivisi in sette percorsi tematici, curati in collaborazione con importanti festival nazionali: cinema di alpinismo e montagna (Trento Film Festival), film d’animazione (Cartoons on the Bay), archeologia (Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto), arte (Asolo Art Film Festival), biografie (Biografilm Festival), cinema a regia femminile (Sguardi Altrove. International Women’s Festival) e diritti umani (Sole Luna Doc Film Festival).



    Nel 2021 si celebra il 150/o anniversario della nascita di Grazia Deledda, prima e ancora l’unica scrittrice italiana Premio Nobel. A Lei sarà dedicato lo spettacolo Quasi Grazia di Marcello Fois, con Michela Murgia nel ruolo della protagonista.



    Naturalmente, quest’anno sarà segnato dalle numerose iniziative dedicate dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, che saranno presentate nella newsletter italiana che partirà proprio il 25 marzo, nel Dantedì.



    Per la stessa occasione, anche la Comunità Radiotelevisiva Italofona lancia la coproduzione Con Dante. Sicuramente un’iniziativa positiva che contribuisce a far conoscere l’opera di quello che è non solo il nostro maggior poeta, ma anche uno dei più grandi poeti a livello mondiale, conclude Laura Pugno, dirigente II Fascia – Area Promozione Culturale della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI.



  • CON DANTE, nuova coproduzione della Comunità Radiotelevisiva Italofona

    CON DANTE, nuova coproduzione della Comunità Radiotelevisiva Italofona

    Nuova coproduzione radiofonica promossa dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona nell’anno del settecentenario della morte di Dante Alighieri. Le radio della Comunità accompagneranno ascoltatrici e ascoltatori in un ideale viaggio Con Dante in tante tappe quante sono le radio che hanno dato vita a questa iniziativa, come indica la CRI in un comunicato stampa.

    Traduzioni, tradizioni, leggende, preziosi manoscritti, l’influenza di Dante nella letteratura di tanti paesi e territori e molto altro. Un racconto variegato per temi, testimonianze e tagli narrativi alla scoperta delle tracce del Sommo Poeta nello spazio e nel tempo, precisa ancora la fonte.

    La coproduzione si avvale dei contributi di:
    HRT Croazia – Radio Fiume
    ICN New York
    Radio Atene
    Radio Romania
    Radio Vaticana
    RAI Radio3
    RAI Friuli-Venezia Giulia
    RAI Sardegna
    RSI Radiotelevisione Svizzera Italiana
    RTSH Albania – Radio Tirana
    RTV Slovenia – Radio Capodistria
    San Marino RTV

    Tutte le informazioni sulle messe in onda nei diversi palinsesti saranno disponibili sul sito www.comunitaitalofona.org che verrà costantemente aggiornato per permettere agli ascoltatori di seguire le trasmissioni, indica ancora la CRI nel comunicato.

  • Speciale WRD 2021: storia della Radio, storia di contatto tra persone e comunità

    Speciale WRD 2021: storia della Radio, storia di contatto tra persone e comunità

    La storia della Radio è storia di contatto tra persone e comunità. Lo sottolinea a Radio Romania Internazionale Maurizio Canetta, presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, e direttore della Radiotelevisione Svizzera Italiana, in un messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Radio, che nel 2021 è incentrata su tre temi: evoluzione, innovazione e connessione. Nel 2011, lUNESCO ha proclamato il 13 febbraio come World Radio Day, per celebrare questo mezzo di comunicazione e rafforzare la cooperazione internazionale tra le varie emittenti. E stato scelto il 13 febbraio perchè in quel giorno del 1946 nasceva la radio delle Nazioni Unite.



    “Il mondo e il mondo dei media sono oggi totalmente stravolti, ma quel senso profondo di esistenza della radio cè ancora. E vero che oggi il video domina la comunicazione e il digitale sta avanzando a passi da gigante. La radio, però, resta un elemento di contatto senza pari, perchè la radio è voce, e la voce è calore. Cè un rapporto diretto tra chi parla al microfono e chi ascolta, un flusso che determina relazione e la diretta amplifica la sensazione. Ecco perchè le radio continuano ad esercitare un fascino e unattrazione speciali”, spiega il presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, sottolineando che anche la radio deve sapersi adeguare.



    “La radio si sta evolvendo verso forme di comunicazione digitale, come i podcast o gli audio illustrati con immagini. Sono cambiamenti imperativi, pena la sopravvivenza. Ma la forza della voce che ti parla e ti comunica e oggi, grazie a messaggi, telefonate e internet, ti ascolta e ti mette in comunicazione con gli altri, è insostituibile”, conclude Maurizio Canetta, presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, e direttore della Radiotelevisione Svizzera Italiana.



    “Faccio parte della generazione che è cresciuta con la radio, con le voci e la musica che potevano essere un sottofondo alla vita quotidiana, oppure un partner o un amico. La radio dà voce agli individui, ma parla a ciascuno di noi, offrendo, quindi, un senso di costante intimità”, dice, a sua volta, a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice responsabile per i programmi di promozione culturale dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, sottolineando che questo mezzo di comunicazione avvicina agli ascoltatori la diversità e la multiculturalità delle società.



    “Nella “giostra” della vita contemporenea, la radio segue linnovazione e la rispecchia, ci rende familiari le realtà di zone diverse, in cui non possiamo essere personalmente presenti da molto tempo”, aggiunge la prof.ssa Oana Boşca-Mălin. La radio è storia ed evoluzione, è tradizione e innovazione, è comunicazione e condivisione, conclude la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma.



  • Buon compleanno, Radio Vaticana!

    Buon compleanno, Radio Vaticana!

    I 90 anni di Radio Vaticana sono un traguardo significativo e molto importante. Così il vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e legale rappresentante di Radio Vaticana, Giacomo Ghisani, membro della Commissione Radio dell’European Broadcasting Union (EBU), ospite a Radio Romania in occasione di questo storico anniversario, celebrato il 12 febbraio. Lungo i 90 anni, che hanno coperto una fetta importante del Novecento e che hanno portato l’emittente costruita da Gugliemo Marconi e inaugurata il 12 febbraio 1931 da Pio XI ad affacciarsi nel nuovo millennio, c’è stata un’evoluzione del tipo di servizio che l’emittente del Papa ha svolto, spiega Giacomo Ghisani, ricordando alcuni dei momenti salienti di una radio che oggi è un punto di riferimento nel paesaggio mediatico internazionale, con programmi in 41 lingue, il romeno compreso.



    Era partita come elemento di comunicazione, di interconnessione del Papa e della Santa Sede con le realtà di inizio ‘900. Questo ruolo si è fortemente rafforzato negli anni della seconda Guerra mondiale, quando il compito della Radio Vaticana fu quello – con un servizio molto prezioso – di favorire la ricerca e un contatto tra i prigionieri, tra i dispersi in guerra e i propri familiari. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, la dimensione universale, internazionale della Radio Vaticana ebbe un grande impulso. In quegli anni, il numero delle lingue utilizzate dalla Radio del Papa per comunicare con tutto il mondo fu incrementato, rileva il vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.



    Agli inizi del 2000, la multimedialità si è affacciata nel panorama di tutti i broadcaster, quindi anche di Radio Vaticana, che oggi non è più soltanto una radio, ma anche video, immagini e testo, aggiunge Giacomo Ghisani, che vede un futuro molto positivo per la radio. E’ molto significativo che il 12 febbraio, giorno di nascita di Radio Vaticana, sia seguito da World Radio Day, promossa dall’UNESCO il 13 febbraio. E’ una felice coincidenza che dà ancora un maggior valore e significato a questo strumento che ha svolto e che ancora svolge un servizio così prezioso per tutti, spiega il nostro ospite, sottolineando che la dimensione internazionalistica è parte fondamentale dell’attività di Radio Vaticana.



    Alcune associazioni internazionali vedono Radio Vaticana e Radio Romania camminare insieme in un discorso di partnership e collaborazione reciproca molto fruttuoso, puntualizza Giacomo Ghisani, indicando la Comunità Radiotelevisiva Italofona e l’EBU, di cui la Radio Vaticana è membro fondatore. Negli anni, da parte di Radio Vaticana e anche di Radio Romania, ci fu un investimento importante in queste associazioni professionali, che in modo stabile e coerente cercano di rafforzare i vincoli di collaborazione nell’interesse dei nostri rispettivi pubblici e della nostra audience, dice ancora il nostro ospite, ricordando che la Radio Vaticana è membro anche dell’Unione Africana delle Radiotelevisioni, a dimostrare quanto sia importante cercare di raggiungere con il suo servizio tutte le culture e le persone che vivono in quelle realtà.



    Nel 90/o compleanno di Radio Vaticana e in occasione della Giornata Mondiale della Radio, l’augurio è quello di poter continuare questo percorso e questo cammino comune, nell’interesse del servizio pubblico radiofonico, conclude il vicedirettore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Giacomo Ghisani.



    Buon anniversario ai colleghi di Radio Vaticana e a tutti gli ascoltatori da Radio Romania, insieme alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, che propone l’editoriale di Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana. Auguri!




  • Buon compleanno, Radio Vaticana!

    Buon compleanno, Radio Vaticana!

    I 90 anni di Radio Vaticana sono un traguardo significativo e molto importante. Così il vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e legale rappresentante di Radio Vaticana, Giacomo Ghisani, membro della Commissione Radio dell’European Broadcasting Union (EBU), ospite a Radio Romania in occasione di questo storico anniversario, celebrato il 12 febbraio. Lungo i 90 anni, che hanno coperto una fetta importante del Novecento e che hanno portato l’emittente costruita da Gugliemo Marconi e inaugurata il 12 febbraio 1931 da Pio XI ad affacciarsi nel nuovo millennio, c’è stata un’evoluzione del tipo di servizio che l’emittente del Papa ha svolto, spiega Giacomo Ghisani, ricordando alcuni dei momenti salienti di una radio che oggi è un punto di riferimento nel paesaggio mediatico internazionale, con programmi in 41 lingue, il romeno compreso.



    Era partita come elemento di comunicazione, di interconnessione del Papa e della Santa Sede con le realtà di inizio ‘900. Questo ruolo si è fortemente rafforzato negli anni della seconda Guerra mondiale, quando il compito della Radio Vaticana fu quello – con un servizio molto prezioso – di favorire la ricerca e un contatto tra i prigionieri, tra i dispersi in guerra e i propri familiari. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, la dimensione universale, internazionale della Radio Vaticana ebbe un grande impulso. In quegli anni, il numero delle lingue utilizzate dalla Radio del Papa per comunicare con tutto il mondo fu incrementato, rileva il vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.



    Agli inizi del 2000, la multimedialità si è affacciata nel panorama di tutti i broadcaster, quindi anche di Radio Vaticana, che oggi non è più soltanto una radio, ma anche video, immagini e testo, aggiunge Giacomo Ghisani, che vede un futuro molto positivo per la radio. E’ molto significativo che il 12 febbraio, giorno di nascita di Radio Vaticana, sia seguito da World Radio Day, promossa dall’UNESCO il 13 febbraio. E’ una felice coincidenza che dà ancora un maggior valore e significato a questo strumento che ha svolto e che ancora svolge un servizio così prezioso per tutti, spiega il nostro ospite, sottolineando che la dimensione internazionalistica è parte fondamentale dell’attività di Radio Vaticana.



    Alcune associazioni internazionali vedono Radio Vaticana e Radio Romania camminare insieme in un discorso di partnership e collaborazione reciproca molto fruttuoso, puntualizza Giacomo Ghisani, indicando la Comunità Radiotelevisiva Italofona e l’EBU, di cui la Radio Vaticana è membro fondatore. Negli anni, da parte di Radio Vaticana e anche di Radio Romania, ci fu un investimento importante in queste associazioni professionali, che in modo stabile e coerente cercano di rafforzare i vincoli di collaborazione nell’interesse dei nostri rispettivi pubblici e della nostra audience, dice ancora il nostro ospite, ricordando che la Radio Vaticana è membro anche dell’Unione Africana delle Radiotelevisioni, a dimostrare quanto sia importante cercare di raggiungere con il suo servizio tutte le culture e le persone che vivono in quelle realtà.



    Nel 90/o compleanno di Radio Vaticana e in occasione della Giornata Mondiale della Radio, l’augurio è quello di poter continuare questo percorso e questo cammino comune, nell’interesse del servizio pubblico radiofonico, conclude il vicedirettore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Giacomo Ghisani.



    Buon anniversario ai colleghi di Radio Vaticana e a tutti gli ascoltatori da Radio Romania, insieme alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, che propone l’editoriale di Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana. Auguri!




  • Giuseppe Verdi e l’Associazione Musicale Tito Gobbi

    Giuseppe Verdi e l’Associazione Musicale Tito Gobbi

    “Io penso e credo che sia mio dovere trasferire alle giovani generazioni quello che ho avuto la fortuna di apprendere in 40 anni di carriera. Non penso che il tesoro di esperienze che ho accumulato debba sparire con me”. Sono le parole del famoso baritono Tito Gobbi di cui la figlia Cecilia ha fatto una professione di fede, mettendole in atto tramite lAssociazione Musicale intitolata al Maestro, da lei fondata nel 2003. Ospite a Radio Romania Internazionale nel 120/o della scomparsa di Giuseppe Verdi, ricorrenza del 27 gennaio, la presidente dellAssociazione Musicale Tito Gobbi, lei stessa cresciuta nel mondo dellarte lirica – anche la madre Tilde De Rensis era pianista – spiega in che modo hanno segnato le opere del grande compositore la carriera del Maestro, acclamatissimo sui palcoscenici dellintero mondo in Rigoletto, Falstaff o La Traviata.



    Cecilia Gobbi passa in rassegna alcuni della ricchissima rosa di progetti promossi lungo gli anni, tra cui la “Magia dellOpera”, legata allo Young Artist Program dellAssociazione, che ha generato anche una collaborazione istituzionale con la Comunità Radiotelevisiva Italofona e lUniversità per Stranieri di Siena, concretata nelliniziativa “Adotta un cantante”. Un progetto che sostiene la formazione artistica e professionale di giovani talenti lirici, compreso lo studio della lingua italiana. La “Magia dellOpera” vuole dare seguito al perfezionamento interpretativo di giovani cantanti di talento al quale il Maestro si era dedicato con passione per 10 anni, con il “Tito Gobbi Opera Workshop” (Fiesole 1971 – 1981) e poi con “La scuola dellOpera Italiana (Asolo, 1983), finita a causa della sua scomparsa, avvenuta a marzo 1984, ricorda Cecilia Gobbi.



    Una bellissima idea per avvicinare i bambini allopera ha dato vita anche alla collana di libri di cui sempre lei autrice, come “La Traviata” e “Falstaff” di Verdi, o capolavori rossiniani, come “Tosca”, “Il barbiere di Siviglia” o “La Cenerentola”. Un progetto appoggiato da grandi istituzioni culturali italiane come il Teatro dellOpera di Roma e lAccademia delle Arti e dei Mestieri del Teatro alla Scala. Dal nostro dialogo con Cecilia Gobbi non poteva mancare un giro radiofonico attraverso la bellissima sede dellAssociazione Tito Gobbi, collocata nel area nord di Roma, che sa tanto di Verdi e di altri grandi compositori, con sale e suites intitolate a loro o alle loro opere: Salone Scarpia, Sala Verdi, Sala Boccanegra, Suite Rigoletto, Suite Falstaff o Camera Schicchi.



    Naturalmente, lattuale emergenza sanitaria ha rallentato anche i progetti dellAssociazione musicale Tito Gobbi, che porta avanti online alcune iniziative. Ma la sua presidente guarda ottimista al futuro. “Non dobbiamo pensare a un domani senza attività culturali”, ha concluso Cecilia Gobbi.




  • Buon Natale con la Comunità Radiotelevisiva Italofona!

    Buon Natale con la Comunità Radiotelevisiva Italofona!

    La Comunità Radiotelevisiva Italofona celebra insieme anche il Natale, rilevando una volta in più lintensità del suo “fare Comunità”, di cui ha dato prova anche lungo il difficilissimo anno che sta per concludersi. E ugualmente un momento di bilancio, con la fine dellanno che si sta avvicinando, spiega per le Voci Italofone la segretaria generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Maria du Bessé, responsabile della promozione della lingua e cultura italiana delle Relazioni Internazionali e Affari Europei della RAI, passando in rassegna i momenti salienti del 2020.



    “Un anno segnato da unemergenza drammatica: la pandemia ha sconvolto la vita di tutti noi e ha pesato anche sul programma delle nostre iniziative”, ricorda la segretaria generale della CRI, passando in rassegna i progetti portati avanti, nonostante tutte le difficoltà, magari con modalità nuove: le coproduzioni, il programma di scambio, ma anche eventi come Poetry Slam, promossa a ottobre dallAmbasciata di Svizzera in Italia e dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona, in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, prima di una nuova chiusura. Un altro riferimento del 2020 è stato lAssemblea Generale, che ha rinnovato il Comitato Direttivo della Comunità, spiega ancora Maria du Bessé, mettendo in evidenza soprattutto la capacità di reazione della CRI.



    “Questanno è stato un importante banco di prova ed è esemplare la coproduzione “Quando cè la Comunità”, lanciata in primavera, in piena pandemia, che ha dimostrato la capacità di reazione della nostra associazione. Tutti dovevamo fronteggiare qualcosa di sconosciuto, ma la Comunità non si è fermata”, aggiunge Maria du Bessé, rinnovando i ringraziamenti a tutte le emittenti e a tutti gli amici della CRI che hanno risposto a questa bella iniziativa. “Abbiamo toccato con mano la forza anche di un sistema valoriale che guida il nostro operato. Non a caso la coproduzione era centrata sulla parola “Comunità”: il racconto dellemergenza coronavirus nei vari Paesi, declinato attraverso questa parola. E oggi tutti noi sentiamo con maggiore intensità il senso profondo della parola “Comunità”: lavoro comune, condivisione, solidarietà, individuare insieme soluzioni e nuove strade e percorrerle insieme, ha detto ancora la segretaria generale della CRI, rivolgendo a tutti un caloroso augurio di serenità.



    Una serenità che risplende ogni anno prima di Natale con uno dei momenti più attesi dallintero mondo: linaugurazione del presepe e lilluminazione dellAlbero di Natale a Piazza San Pietro in Vaticano. Questanno, labete è arrivato dalla Slovenia, mentre il presepe da Teramo, in particolare da Castelli, un villaggio famoso per il suo lavoro sulla ceramica, spiega il collega Rosario Tronnolone di Radio Vaticana. Ed è realizzato dagli alunni e dai docenti del Liceo artistico statale di Castelli, che ha dedicato un decennio – tra il 1965 e il 1975 – proprio ad unattività didattica legata al tema natalizio.



    Per il Natale 2020, in Vaticano sono stati portati alcuni pezzi di questa importante collezione, aggiunge Rosario Tronnolone, ricordando che la tradizione di avere un albero di Natale a Piazza San Pietro venne introdotta da Giovanni Paolo II nel 1982. Anche la Romania ha regalato allo stesso Papa Wojtyla un Albero di Natale nel 2001, due anni dopo il la sua storica visita a Bucarest nel 1999, il primo viaggio di un Sommo Pontefice in un Paese a maggioranza ortodossa. Labete proveniva dai Monti Carpazi Orientali, “cuore della bella e cara Romania”, come lha definita il Papa stesso in quella occasione.



    Dopo aver regalato un albero al Vaticano anche nel 1996, la Slovenia ha inviato questanno un abete rosso di 75 anni, alto 28 metri, per un diametro di 70 cm. Gli adobbi che lo ornano sono frutto della collaborazione tra nonni e nipotini sloveni, per creare – anche in questo periodo di emergenza sanitaria – un collegamento così bello e tenero tra generazioni diverse, aggiunge il nostro collega di Radio Vaticana.



    Un significativo gesto di amicizia del Governo di Lubiana in vista della Presidenza slovena del Consiglio dellUnione Europea, nel secondo semestre del 2021, spiega, a sua volta, Donatella Pohar, caporedattrice di Radio Capodistria e vicepresidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona. Limponente abete rosso proviene dalla zona di Kocevje della Slovenia meridionale, unarea ricoperta dalle foreste al 90% ed inserita nella lista del patrimonio dellUNESCO. Per il territorio sloveno, labete rosso rappresenta la specie arborea più importante dal punto di vista economico e, fin dai tempi più antichi, è simbolo della fertilità, aggiunge Donatella Pohar.



    E mentre nella maggior parte dei Paesi europei un Natale senza neve è quasi inconcepibile, lArgentina è in piena estate. In tempi normali, si pensa alle vacanze, si mangia gelato e si va al mare. Ma questo Natale sarà diverso, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, ci racconta il collega Marcelo Chelo Ayala di RAE Argentina. Comunque sia, le tradizioni natalizie provenienti dallItalia si conservano lo stesso. Per la notte del 24 dicembre, sono parecchie le persone che preparano le stesse ricette che cucinavano i propri genitori o nonni italiani, aggiunge il nostro amico doltreoceano, passando in rassegna le tradizioni natalizie nel paese sudamericano.



    La grande Festa della Natività del Signore porta tuttuna serie di rituali specifici anche in Romania, Paese a maggioranza ortodossa, dove le celebrazioni iniziano il 6 dicembre, con la Festa di San Nicola per concludersi il 7 gennaio, con la Festa di San Giovanni Battista. Per i bambini romeni, Babbo Nicola – come la Befana – riempie di regali, soprattutto dolci, le scarpe pulite messe alla porta di casa. Le tradizioni di Natale si sono meglio conservate soprattutto negli ambienti rurali, dove gli auguratori vanno da una casa allaltra per annunciare la Natività. E la più bella e antica tradizione delle feste romene, tramandata da centinaia di anni.



    Gli auguratori indossando maschere, in riti tra cui spiccano le tradizionali “danze” dellorso o della capra, per allontanare gli spiriti malvagi. Unusanza precristiana che si è sovrapposta lungo il tempo a quella cristiana. La danza dellorso, ad esempio, riveste in alcune regioni un significato di purificazione e fertilità della terra per lanno che verrà. Naturalmente, lattuale emergenza pandemica impone restrizioni anche agli assembramenti dei gruppi di auguratori.



    Distanti ma vicini, rivolgiamo i migliori auguri di Buon Natale e Buon Anno a tutti i colleghi, amici e ascoltatori della nostra Comunità Radiotelevisiva Italofona!




  • Giornata Radio Romania:  in italiano da Bucarest dal 1939, gli auguri della CRI

    Giornata Radio Romania: in italiano da Bucarest dal 1939, gli auguri della CRI

    Passano gli anni, ma il mezzo radiofonico – e Radio Romania non ne fa eccezione a questa virtù – non invecchia mai, capace di creare un legame speciale con gli ascoltatori, di far compagnia senza essere invadente, di sapere, informare, intrattenere e approfondire. Così la Segretaria generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Maria du Bessé, responsabile della promozione della lingua e cultura italiana delle Relazioni Internazionali e Affari Europei della RAI, nel messaggio augurale rivolto a nome della CRI a Radio Romania nel 92/o compleanno.



    Infatti, il 1 novembre del 1928, alle 17.00, andava in onda il primo programma ufficiale dell’emittente nazionale in Romania. L’allora Società di Diffusione Radiotelefonica trasmetteva l’intervento inaugurale del prof. Dragomir Hurmuzescu, il primo presidente dell’istituzione, poi notiziari, previsioni meteo, musica e la prima conferenza mandata in radio, intitolata La poesia popolare romena di Horia Furtună.



    I primi programmi trasmessi dalla Romania all’estero erano programmi musicali. Negli anni successivi, cominciavano i notiziari in francese e tedesco e, dal 6 luglio 1939, quelli in italiano, aspetto ricordato dalla Segretaria generale della CRI nel suo messaggio. Anche in questo si riconosce il ruolo importante di Radio Romania, dice Maria du Bessé, ricordando la nostra lunga e proficua collaborazione, basata veramente sulla condivisione di obiettivi e un lavoro comune.



    In occasione della XXXV Assemblea Generale dell’associazione, svoltasi il 20 ottobre scorso, Radio Romania Internazionale è stata eletta nel Comitato Direttivo della Comunità Radiotelevisiva Italofona.