Tag: Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica

  • “Tratti di seta” dell’artista Teodor Buzu, in mostra a Venezia

    “Tratti di seta” dell’artista Teodor Buzu, in mostra a Venezia

    Curata da Vasile Sarcă e organizzata dall’’Istituto, in collaborazione con l’Unione degli Artisti Visivi della Romania e il Gruppo Artistico Internazionale “Volarism”, la mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 20 dicembre.

    Si tratta di 20 dipinti, eseguiti nella tecnica dell’acquerello su carta artigianale o su seta, opere di varie dimensioni, lavori originali nella maggior parte realizzati per questa mostra personale. Il messaggio promosso dalla mostra sintetizza la creatività dell’autore in chiave avanguardistica, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Maggiori dettagli nel comunicato dell’Istituto Culturale Romeno/ Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • Concerto straordinario a Venezia in occasione della Festa Nazionale della Romania

    Concerto straordinario a Venezia in occasione della Festa Nazionale della Romania

    L’evento è organizzato dall’Opera Nazionale di Bucarest, in collaborazione con l’Ambasciata di Romania in Italia e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con il finanziamento del Dipartimento per i Romeni all’Estero del Governo di Romania.

    Il programma comprenderà capolavori celebri della musica classica, con particolare riguardo alle opere di compositori romeni e italiani, tra cui George Enescu, Giacomo Puccini, Francesco Cilea, Gioachino Rossini, Tiberiu Brediceanu, Giuseppe Verdi, Vincenzo Bellini e Ioan Ivanovici, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Una serata di gala in cui gli organizzatori si ripropongono non solo di offrire al pubblico una raffinata esperienza musicale, ma anche di rafforzare il profondo legame tra passato storico e presente culturale attuale, ricordando che ognuno di noi fa parte di una comunità dalle tradizioni secolari e con una storia movimentata alle spalle, ma con un presente e un futuro proiettati nella grande famiglia europea, sottolinea l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • Giornata della Lingua Romena celebrata a Venezia

    Giornata della Lingua Romena celebrata a Venezia

    L’evento si svolgerà il 31 agosto stesso, dalle ore 18:00, presso la sede dell’Istituto (Cannaregio 2214, 30121 Venezia). Le poesie saranno recitate in romeno e in italiano da Bianca Cojocaru, Tudor Iancu, Antonio Iannone e Federica Lolli, partecipanti al Corso di Lingua Romena tenuto presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica da Iulia Cosma, docente di Lingua Romena, lettrice di scambio presso l’Università di Padova.

    A partire dal 2013, il 31 agosto si celebra la Giornata della Lingua Romena, un’occasione per festeggiare e promuovere la lingua madre, riconoscendo la sua fondamentale importanza come elemento costitutivo dell’identità nazionale in patria, così come nelle comunità romene all’estero, ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica.

  • “L’apiario galleggiante” di Vasile Raţă, in mostra all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    “L’apiario galleggiante” di Vasile Raţă, in mostra all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    Il più recente progetto dell’artista romeno, curato da Ana Daniela Sultana, potrà essere ammirato nella Piccola Galleria dell’Istituto (Palazzo Correr, Cannaregio 2211) fino al 1 luglio, con ingresso libero, precisa l’stituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, che organizza l’evento insieme all’Associazione per la cultura e le arti Arbor e in collaborazione con il Comune di Venezia, l’Università Ca’ Foscari, l’Unione degli Artisti Visivi della Romania e EuroCulturArt, con il patrocinio della Regione Veneto.

    Attento all’attuale situazione geopolitica segnata da conflitti e, inevitabilmente, dalle migrazioni che ne conseguono, e più incline all’idea di pacifica convivenza (dell’individuo, della comunità, della nazione, perché non dell’umanità?), Vasile Raţă estrapola il tema scottante dell’appartenenza a un determinato luogo, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Attraverso la propria biografia, Vasile Raţă è stato diretto testimone di diversi regimi e periodi politici recenti, che ritrae finemente nelle sue opere. «L’apiario galleggiante», come una navicella, è un’eloquente metafora della società odierna che sta cercando soluzioni e modalità di adattamento in un’epoca segnata da notevoli trasformazioni in tutti i campi, indica ancora la fonte.

    Maggiori dettagli nel comunicato dell’Istituto Culturale Romeno/ Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

     

  • 165° anniversario dell’Unione dei Principati Romeni, conferenza a Padova

    165° anniversario dell’Unione dei Principati Romeni, conferenza a Padova

    La lotta per l’unione dei Principati Romeni e il Piemonte di Cavour è il titolo della conferenza che sarà tenuta a Padova dal prof. Antonio D’Alessandri dell’Università degli Studi Roma Tre, nel 165° anniversario dell’Unione dei Principati Romeni. Lo riferisce l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. L’evento, che si terrà il 24 gennaio, dalle ore 16:00, presso il Complesso Universitario Beato Pellegrino dell’Università di Padova, è organizzato dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari del prestigioso ateneo, assieme all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e alla Società di Studi Romeni Miron Costin. Alla conferenza, che sarà introdotta dal prof. Dan Octavian Cepraga, ordinario di Lingua e Letteratura Romena presso l’Università di Padova, interverranno con un breve indirizzo di saluto il direttore del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università, prof. Gabriele Bizzarri, e il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Prof. Cristian Luca.

    Aperta al pubblico, la conferenza analizzerà, sulla base delle fonti d’epoca e della storiografia dell’argomento, il sostegno italiano al progetto di unificazione dei Principati Romeni. L’unione di Moldavia e Valacchia avvenne, con il voto dei delegati nelle Assemblee ad hoc, durante le prime settimane del 1859, periodo in cui il Piemonte di Cavour stava preparando la guerra contro l’Austria, ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. La politica cavouriana verso i Principati Romeni fu parte di una strategia volta a creare le condizioni politiche e diplomatiche per indebolire l’influenza austriaca a Ovest e a Est e contribuire a risolvere il problema dell’indipendenza italiana. Inoltre, la doppia elezione del principe Alexandru Ioan Cuza fornì un precedente importante per l’affermazione in Europa del principio di nazionalità, idea fondante del futuro Stato unitario italiano.

    Camillo Benso, conte di Cavour, primo ministro e ministro degli Esteri del Piemonte, era un forte sostenitore dell’Unione, ritenendo che i Principati Romeni si sarebbero naturalmente orientati verso la politica piemontese di alleanze contro l’Austria. Nella corrispondenza di Cavour con Vittorio Emanuele Taparelli d’Azeglio, ambasciatore del Piemonte a Londra, si chiedeva al diplomatico accreditato nella capitale inglese di ottenere l’accordo di Lord Palmerston, primo ministro della Gran Bretagna, per il sostegno dell’Unione dei Principati Romeni, ritenendo che questo fosse l’indiscusso desiderio del popolo di Moldavia e Valacchia, ricorda ancora l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • “Adesso – Qui – Là” dalla Romania alla Biennale di Venezia

    “Adesso – Qui – Là” dalla Romania alla Biennale di Venezia

    Si intitola “Now-Here-There”/ “Adesso – Qui – Là” il progetto portato dalla Romania alla 18/a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, che si svolge dal 20 maggio al 26 novembre, incentrata su “The Laboratory of the Future”, a cura di Lesley Lokko. Il progetto espositivo “Adesso – Qui – Là”, curato da Emil Ivanescu, Simina Filat, Cătălin Berescu e Anca Păsărin, ha due componenti complementari, ma diverse, e si presenta in due spazi espositivi romeni a Venezia, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il presidente dellIstituto Culturale Romeno, Liviu Jicman.



    “Invito i vostri ascoltatori a visitare questanno la Biennale di Venezia, se hanno lopportunità, poichè la Romania è lunico paese presente in due spazi espositivi, come negli anni precedenti: il Padiglione Romania ai Giardini della Biennale e lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, la nostra rappresentanza a Venezia. Il progetto ha due componenti complementari, ma diverse, molto interessanti, con un forte valore simbolico, ma anche una notevole componente informativa, che passa per la storia della scienza. Penso sia uno tra i più interessanti padiglioni nazionali presenti e consiglio vivamente una visita”, ha detto Liviu Jicman.



    L«Instant Garden», esposto allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, è un invito a immaginare esperimenti architettonici in cui orticoltura e giardinaggio sono finalizzati al recupero di aree in disuso, soprattutto nellambito dellemergere della crisi alimentare globale, precisano gli organizzatori. I semi provenienti dalla Banca di Risorse Genetiche Vegetali “Mihai Cristea” di Suceava sono il filo conduttore dellesperimento espositivo.



    Gli organizzatori della partecipazione del nostro Paese alla Biennale di Venezia sono il Ministero della Cultura, lIstituto Culturale Romeno, il Ministero degli Affari Esteri e lUnione degli Architetti di Romania. Il commissario del Padiglione Romania è Attila Kim. Il progetto si avvale della collaborazione di vari studiosi ed esperti, nonché di alcune istituzioni museali, tra cui il Museo Nazionale della Tecnica Prof. Ing. Dimitrie Leonida di Bucarest, che mette a disposizione le auto, gli oggetti e macchinari esposti nel Padiglione Romania dei Giardini della Biennale, precisa lIstituto Culturale Romeno.




  • Carnevale di Venezia, Romania porta lo spettacolo “Teatrul Măştilor”

    Carnevale di Venezia, Romania porta lo spettacolo “Teatrul Măştilor”

    Il 17 e il 18 febbraio, Piazza San Marco di Venezia ospiterà lo spettacolo Teatrul Măştilor (Teatro delle Maschere), diretto dal regista Michele Modesto Casarin. Si tratta di una produzione del Teatro Drammatico Elvira Godeanu di Târgu Jiu, capoluogo della provincia di Gorj, nella Romania sud-occidentale, con la partecipazione degli attori Mădălina Ciobanuc, Adrian Serban, Radu Tudosie, Ana-Maria Negrescu, Mihai Rădulea. Assistente alla regia è Andreea Chirițescu, mentre le maschere sono di Stefano Perocco di Meduna.



    L’evento è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con la Compagnia Teatrale Pantakin.



    In un collegamento con Radio Romania Internazionale, il regista Michele Modesto Casarin ha spiegato come ha preso vita lo spettacolo Teatrul Măştilor, nato a ottobre 2022, per far conoscere al pubblico di Târgu Jiu la commedia dell’arte, un genere talmente importante per la cultura europea. Una storia nata a Venezia, che passa per la Romania e torna quest’anno nella Serenissima per il Carnevale, a testimoniare ancora una volta l’universalità del linguaggio del teatro, che unisce popoli e culture.




  • L’ALTRO del gruppo l’Altro non è la mia negazione, in mostra a Venezia

    L’ALTRO del gruppo l’Altro non è la mia negazione, in mostra a Venezia

    Si intitola “LAltro” la mostra darte contemporanea che il gruppo Altul Nu e Negarea Mea (LAltro non è la mia negazione) propone al pubblico dal 20 settembre al 2 ottobre allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Nato nel 2018 come manifesto, il gruppo Altul Nu e Negarea Mea, composto dagli artisti Sever Petrovici-Popescu, Nora Stîngu, Ana Petrovici-Popescu e Nada Stîngu, indaga il contenuto inesauribile della complessità dellessere umano. “Io e laltro” è un tema rilevante per la loro creazione, hanno spiegato gli artisti a Radio Romania Internazionale.




  • Serata all’insegna dell’arte contemporanea all’Ambasciata d’Italia a Bucarest

    Serata all’insegna dell’arte contemporanea all’Ambasciata d’Italia a Bucarest

    Una serata per scoprire come l’arte contemporanea dell’Italia e della Romania costituisce un balsamo per l’anima in un momento molto difficile come quello che stiamo vivendo, a causa della guerra. Così l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, che il 13 luglio ha ospitato nella sua residenza un evento all’insegna della Biennale di Venezia. I protagonisti sono stati la regista e artista Adina Pintilie, il cui progetto You Are Another Me – A Cathedral of the Body/ Tu sei un altro me – una cattedrale del corpo rappresenta quest’anno la Romania alla prestigiosa Esposizione Internazionale d’Arte, e il pittore italiano Marco Petrus, presente alla stessa rassegna nel 2011, nel 150/o anniversario dell’Unità d’Italia, alla mostra collettiva L’Arte non è cosa nostra.



    All’evento ospitato dall’ambasciatore d’Italia, erano presenti il commissario della Romania per la Biennale di Venezia, Attila Kim, accanto alla squadra che ha lavorato al progetto, nonchè numerose personalità del mondo artistico e culturale romeno. La biennale costituisce un filo che lega tante esperienze professionali e personali, ha spiegato a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni, ribadendo il suo impegno a far dialogare i mondi dell’arte dei due Paesi, unire gli artisti e sviluppare progetti comuni.



    Al Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale, la mostra You Are Another Me – A Cathedral of the Body/ Tu sei un altro me – una cattedrale del corpo propone un’esperienza sensoriale multimediale, nata da una lunga ricerca artistica di Adina Pintilie sull’intimità e sulla corporeità, che porta avanti l’impresa avviata con il suo primo lungometraggio Touch Me Not/ Ognuno ha diritto ad amare, che nel 2018 ha vinto l’Orso d’Oro alla Berlinale. Curato da Cosmin Costinaș e Viktor Neumann, il progetto di Adina Pintilie è stato selezionato in seguito al Concorso nazionale organizzato dal Ministero della Cultura, insieme al Ministero degli Affari Esteri e all’Istituto Culturale Romeno.



    La mostra è completata da un’installazione VR presso la Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Il progetto è stato ottimamente accolto sia dal pubblico che dai media, ha detto a Radio Romania Internazionale Adina Pintilie, spiegando che è stato sviluppato anche un programma di mediazione.



    Si tratta di un programma educativo, che media la relazione tra i visitatori e i lavori che presentiamo. Per noi, questo programma di mediazione, organizzato in partenariato con alcune università romene e l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV), è molto importante, perchè ci offre il feedback dei visitatori. Ed è un feedback particolarmente emozionale, complesso, soggettivo e diverso, in quanto le problematiche dell’intimità e della corporeità sono talmente importanti nella vita di ognuno di noi, ma allo stesso tempo sono particolari per ogni singolo individuo, a seconda del contesto culturale o della storia familiare. E’ molto interessante vedere la diversità culturale nelle reazioni dei visitatori che arrivano dall’intero mondo e osservare che, praticamente, al di là di ogni confine o differenza culturale, esistono alcune zone comuni, ha spiegato Adina Pintilie a Radio Romania Internazionale.



    Da parte sua, Sabin Şerban, in rappresentanza di Augmented Space Agency, ci ha offerto dei dettagli sulla dimensione della realtà virtuale che il pubblico è invitato a scoprire all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Abbiamo voluto invogliare il visitatore a sentirsi nei panni di uno dei personaggi del racconto presentato da Adina Pintilie ai Giardini della Biennale, e in questo modo farlo scoprire da solo certi modi di interagire con il mondo, di capire se stesso e la relazione con gli altri, alla fine, quindi un rapporto di embodiment, spiega Sabin Şerban.



    Presente alla Biennale nel 2011, Marco Petrus ha rivisitato, più recentemente, attraverso la pittura, la famosa Colonna Infinita del grande scultore romeno Constantin Brâncuşi. Ho avuto come un’evocazione della Colonna Infinita quando stavo allestendo una mia composizione di quatro astratti, fatti a righe. E mi è venuto in mente Brâncuşi…questa composizione potrebbe andare avanti all’infinito, spiega a Radio Romania Internazionale Marco Petrus, lui stesso figlio d’arte, confessando di aver tradito un po’ lo scultore romeno. La scultura è stata scomposta e ricomposta. Per me, il concetto era quello della tavolozza infinita, dice ancora l’artista, giunto ora per la prima volta in Romania. Quando ho ricevuto l’invito dell’ambasciatore d’Italia a Bucarest a prestare un’opera in residenza, stavo proprio lavorando a questi quadri scomposti della Colonna di Brâncuşi. E allora ho detto che è arrivato il momento di andare in Romania, ha detto ancora Marco Petrus, che in questi giorni sta esplorando la capitale Bucarest e i suoi ambienti artistici.




  • “L’artista è assente”, Marius Tănăsescu in mostra all’Art Night Venezia

    “L’artista è assente”, Marius Tănăsescu in mostra all’Art Night Venezia

    L’artista è assente: è la proposta di Marius Tănăsescu per l’XI edizione dell’affascinante Art Night Venezia, in programma il 18 giugno. La mostra, inaugurata oggi, dalle ore 17:00, all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, che organizza l’evento in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari e il Comune di Venezia, è curata dallo storico dell’arte Horea Avram.



    Ospite a Radio Romania Internazionale, Marius Tănăsescu, artista visivo, critico e storico dell’arte romeno che vive tra Bucarest e Montreal, invita il pubblico a scoprire le opere che ha scelto di presentare nell’ambito della famosa rassegna e del loro filo conduttore. Si tratta di lavori della sua recente creazione.



    Le opere di Diego Velasquez, Andrea Mantegna, Robert Smithson, Henri Matisse, André Cadere o Gary Hill sono per la sua arte alcuni punti di partenza per una destinazione – cioè, risoluzione visiva e approccio interpretativo – sempre sorprendenti. Lavorando principalmente con video e tecniche miste bidimensionali, Marius Tănăsescu propone un’arte che dimostra altrettanto coerenza concettuale, un’eccellente articolazione visiva e una buona dose di intelligente ironia che assicura flessibilità di fronte a qualsiasi pubblico, spiega, da parte sua, il curatore Horea Avram nella presentazione della mostra.



  • “2+10”, il Liceo “Nicolae Tonitza” di Bucarest, in mostra a Venezia

    “2+10”, il Liceo “Nicolae Tonitza” di Bucarest, in mostra a Venezia

    Dal 25 maggio al 1 giugno, la Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha ospitato la mostra di pittura 2+10, che ha avuto come protagonista la classe 2022 del Liceo d’arti figurative Nicolae Tonitza di Bucarest.



    Insieme ai lavori degli studenti Ioana-Antonia Ceparu, Matei Apati, Alexandra Păușeșcu, Cristian Florin Petre, Roxana Tanase, Andreea Sandu, Iustina Voicu, Adrian Bîlbîie, Beatrice Marinescu e Cosmin Marian Nicolae, la mostra ha presentato anche alcune opere dei professori Ioana Lavinia Streinu e Eusebio Spînu.



    Si tratta della prima esposizione pubblica realizzata dai giovani maturandi del Liceo Nicolae Tonitza, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Ioana Lavinia Streinu. Oggi, il 1 giugno, la festa dei ragazzi, questi giovanni artisti entrano nel mondo dei adulti, professionisti della pittura. È stato estremamente difficile scegliere le 10 opere perché l’intero progetto espositivo ne comprende 120, ma anche perché ogni studente aveva presentato una serie di 10 lavori in diverse tecniche, specifiche per la pittura da cavalletto, spiega la professoressa.



    Il Liceo Nicolae Tonitza è una delle più importanti scuole superiori d’arte sopravvissute oggi in Europa. Fondato 75 anni addietro, comprende l’intera gamma di dipartimenti di belle arti e arti decorative, ha un’equipe formata di artisti visivi professionisti, con un notevole record nella cattegoria a qui appartengono. Su di me ed Eusebio Spinu posso dirvi che abbiamo collaborato alla realizzazione di 6 mostre e abbiamo partecipato a molte altre mostre, saloni e simposi nazionali e internazionali. Eusebio Spinu è un ceramista, ma da sempre interessato alla pittura: ha avuto molte mostre personali sia di ceramica che di pittura, spiega ancora la professoressa Ioana Lavinia Streinu. Per me e per lui questa prima volta che esponiamo a Venezia ci onora e ringraziamo l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia per questa meravigliosa opportunità di esporre a Venezia e di conoscere questo speciale sito UNESCO, importantissimo per la storia delle arti. Ringraziamo l pubblico che abbia avuto il piacere di visitare la mostra e ringraziamo anche l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia per questa opportunità di essere al contatto con il pubblico italiano e di offrire ai nostri studenti una viva lezione di storia dell’arte. Grazie mille al prof. Grigore Arbore Popescu per il suo coinvolgimento in questo evento, ha concluso la prof.ssa Ioana Lavinia Streinu.



    Intitolata Rosa decadente, l’opera di Ioana Antonia Ceparu fa parte della serie Fluid, il cui concetto è la fluidità dei sentimenti umani, in linea con la fluidità di Venezia. Rosa deriva dal rosso veneziano; la composizione si riferisce al periodo di pandemia che abbiamo attraversato, all’agitazione e al conflitto interiore di ciascuno di noi, come ha spiegato lei stessa a Radio Romania Internazionale. Mentre le Maschere di Matei Apati suggeriscono la frammentazione emotiva di un individuo, sotto la pressione di preservare le apparenze sociali.



    L’opera Inizio, con la quale ho partecipato alla mostra, è anche l’inizio della mia presenza in una mostra fuori dal mio Paese. Si tratta di un’opera astratta, in cui si ritrovano gli elementi del linguaggio plastico studiati durante i 4 anni del liceo, ci dice, a sua volta, Petre Cristian Florin.



    Alexandra Păușescu ha partecipato alla mostra con un’opera della serie realizzata per l’esame di laurea, intitolata Ricordi, che ha come tema di partenza il concetto di viaggio, partendo dai ricordi e dalle emozioni vissute durante i viaggi fatti lungo il tempo. Venezia e la fonte di ispirazione per gli artisti di tutto il mondo, con la sua eccezionale architettura, luce ed energia, conclude la giovane artista, ringraziando, a nome di tutti i colleghi, i professori Ioana Lavinia Streinu ed Eusebio Spânu,e l’Istituto di Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



  • Carnevale di Venezia, Alessandro Norsa ospite a Radio Romania Internazionale

    Carnevale di Venezia, Alessandro Norsa ospite a Radio Romania Internazionale

    “La vita, le persone e la diversità delle vesti popolari nella Venezia Transilvana” è il titolo della mostra documentaria ospitata fino al 1 marzo dalle gallerie dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica nella Serenissima. Una selezione di vestiti tradizionali unici, accompagnata da fotografie raffiguranti la vita del villaggio Veneţia de Jos, collocato nella Contrada di Făgăraș, in provincia di Brasov, nella Romania centrale.



    La località è menzionata nei documenti sin dal 1235, quando Papa Gregorio IX ordinò uninchiesta sulla lite tra il vescovo della Transilvania e diversi sacerdoti della parte meridionale di Făgăraș, tra cui un certo “Conrad de Venetiis”, come ricorda lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. La mostra fotografica è frutto di due progetti di documentazione etnografica del costume popolare: “Acasă la Origini – La blouse roumaine” del fotografo Dinu Constantin, ed “Etnotique” della fotografa Ileana Rădulescu e della responsabile della ricerca, Alexandra Negrilă.



    Il 26 febbraio, nellambito del calendario del Carnevale, lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica dedicherà un evento speciale a questo progetto, realizzato dallAssociazione Culturale “Ioan Cavaler de Pușcariu”, in collaborazione con Etnotique, La Blouse Roumaine e il Museo Etnografico di Brașov.



    Ospite a Radio Romania Internazionale, il noto psicoterapeuta appassionato di antropologia Alessandro Norsa, ha spiegato come si colloca questo dialogo tra le due Venezie nel paesaggio del Carnevale. Il prof. Norsa è autore di parecchi libri, e il più recente, intitolato “Echi del Carnevale di Venezia nella storia e nel mondo”, pubblicato nel 2021 a Verona, presso la Karyon Editrice, sarà presentato proprio oggi, dalle ore 17:30, allAteneo Veneto, sempre nellambito del calendario di eventi promosso dal Comune di Venezia per ledizione 2022 della grande festa.



    Nellintervista rilasciata a Radio Romania Internazionale, lautore ha parlato dei riti arcaici o degli elementi che ha scoperto durante le sue ricerche in Romania.




  • Festa Nazionale della Romania, concerto straordinario a Venezia

    Festa Nazionale della Romania, concerto straordinario a Venezia

    Il 25 novembre, la spettacolare Sala Capitolare della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia ha ospitato un concerto straordinario tenuto dal Quartetto della celebre Orchestra Giovanile Romena (Romanian Youth Orchestra), in occasione della Festa Nazionale della Romania, celebrata il 1 dicembre. L’evento è stato organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con il Consolato Generale di Romania a Trieste. Nata nel 2008 su iniziativa del grande violoncellista romeno Marin Cazacu, l’Orchestra Giovanile Romena, tra i più prestigiosi ensemble del genere nel mondo, svolge dal 2014 la sua attività sotto il coordinamento del Centro Nazionale d’Arte Gioventù Romena. Da novembre 2011, l’ensemble è entrato a far parte della Federazione Europea delle Orchestre Giovanili Nazionali – EFNYO, partecipando attivamente al programma MusXchange, ideato per agevolare la circolazione dei giovani musicisti di talento nei programmi condotti dalle Orchestre Giovanili Europee.



    A Venezia, i violinisti Rafael Butaru e Iulia Adriana Cazacu, insieme alla violista Cătălina Filipescu e al violoncellista Ștefan Cazacu, hanno proposto al pubblico i Crisantemi di Giacomo Puccini, L’inverno de Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, la Danza contadina e la Serenata romena di Constantin Dimitrescu, il Divertimento in Re maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, e Danze romene di Bela Bartok.



    Nel suo intervento, il console generale di Romania a Trieste, Cosmin Victor Lotreanu, ha sottolineato sia il momento magistrale della piena affermazione della Grande Unione dei romeni, il 1 dicembre 1918 – il compimento di un ideale nazionale, sia la solidarietà e la resilienza di una nazione e di una comunità romena che merita di essere omaggiata. Festa dell’anima di tutti i romeni, atto sublime della volontà nazionale romena, il 1 dicembre 1918 ha segnato per sempre il destino del popolo romeno e ha consacrato la sua identità nazionale, ha puntualizzato il console generale, ricordando anche il legame indissolubile che esiste da sempre tra Venezia e la cultura romena.



    A sua volta, il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. Grigore Arbore Popescu, ha messo in risalto il significato artistico e socio-culturale della monumentale Sala Capitolare che ha ospitato il concerto, come anche i legami con la Romania. Qui sono nati molti suggerimenti per la nuova Costituzione della Romania e per l’urgente reinsediamento legislativo dei paesi in cui l’Italia è veramente amata e stimata, mentre Venezia è venerata al punto che molti personaggi importanti della storia politica e dell’economia romana hanno portato, nell’Ottocento secolo, da Venezia, non solo specchi e vetrerie di Murano, ma anche i maestri muratori e mosaicisti, e talvolta anche i mattoni necessari per costruire le proprie residenze, ha detto il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Mentre il prof. Fabio Bosello, Gran Guardiano della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia, ha fatto riferimento ai tradizionali legami culturali tra le formazioni politiche storiche romene prima dell’Unità Nazionale della Romania, e la Repubblica di Venezia e l’Italia, come ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica nel comunicato dedicato all’evento. Da parte sua, il Presidente del Consiglio della Regione Veneto, Riccardo Ciambetti, ha parlato del consolidamento dei legami veneto-romeni e del contributo dei cittadini romeni all’economia locale.




    Al concerto straordinario dedicato alla Festa Nazionale della Romania a Venezia hanno partecipato alti ufficiali delle Regioni di competenza del Consolato Generale di Trieste – Friuli Venezia Giulia e Veneto, come il Generale Bruno Buratti, Comandante di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza, il Generale di Divisione Giovanni Mainolfi e il Generale Giovanni Salerno, entrambi della Guardia di Finanza, accanto al vicesindaco di Vicenza, Leonardo Marzo, e al presidente dell’Ateneo Veneto, amb. Gianpaolo Scarante. Presenti anche esponenti di spicco dell’ambiente accademico e culturale veneziano, ufficiali romeni della Forza di Gendarmeria Europea (Eurogendfor), il cui comando si trova a Vicenza, alte cariche ecclesiastiche romene in Italia ed esponenti della comunità romena delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto.



  • Programma Radio Romania Internazionale 03.05.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 03.05.2021

    Sommario: Giornale radio; Attualità culturale: La città del futuro, il futuro della città, urbanistica e poesia in convegno a Venezia — intervista al direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, prof.dr. Grigore Arbore Popescu, presente alla conferenza organizzata dal Centro Regionale Studi Urbanistici del Veneto; Pagine di storia; Una canzone al giorno



  • Programma Radio Romania Internazionale 20.04.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 20.04.2021

    Sommario: Giornale radio e approfondimenti – il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, alla riunione dei ministri degli Esteri dellUE; Covid-19, più posti letto nelle terapie intensive in Romania; Info business; Raccontare Romania: Mercoledì Musicali online, nuova puntata allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, incontro con i giovani artisti Andreea Chira (flauto di Pan) e Pavel Efremov (fisarmonica) – intervista al direttore dorchestra Gian Luigi Zampieri; Una canzone al giorno