Tag: Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica

  • Festa Nazionale della Romania: recital online della pianista Ramona Elena Munteanu a Venezia

    Festa Nazionale della Romania: recital online della pianista Ramona Elena Munteanu a Venezia

    Capolavori della musica romena e universale: tra Enescu, Schumann, Silvestri e Chopin. E con questo recital virtuale tenuto il 25 novembre dalla nota pianista romena Ramona Elena Munteanu, che vive in Italia da più di 14 anni, che lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con il supporto dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest, e il Consolato Generale di Romania a Trieste hanno segnato, nellattuale contesto di crisi sanitaria, la Festa Nazionale della Romania, celebrata il 1 dicembre.



    Levento è stato aperto da un intervento sul significato del 1 dicembre nella storia dei romeni, tenuto dal console generale di Romania a Trieste, Cosmin Lotreanu, presente al recital accanto al direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. dr. Grigore Arbore Popescu.



    Il programma ha incluso brani di George Enescu (Melodia op.18 n.1, Carillon notturno op.18 n.7, Pavana suite op.10 n.3) Robert Schumann (Fantasiestücke op. 12 n.1 Des Abends, Fantasiestücke op. 12 n.5 In der Nahct), Constantin Silvestri (Brano da concerto op.25 n.3) e Frédéric Chopin (Vals op.postum n.19, Vals op.34 n.1, Mazurka op.68 n.2, Studio op.10 n.12, Studio op.5 n.12).



    Ospite a Radio Romania Internazionale in occasione della Festa Nazionale, con un augurio di speranza e fiducia nel futuro, lartista ha raccontato anche il suo percorso artistico e professionale nel Bel Paese. Definisce come unesperienza inedita e molto bella questo suo primo recital online come pianista, esprimendo la gratitudine allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e al Consolato Generale di Romania a Trieste per averla invitata ad essere la protagonista dellevento dedicato alla Festa Nazionale.



    “Il mio messaggio per i romeni è di avere fiducia nella vita e nel futuro, essendo un popolo con grandi qualità e potenzialità, e avendo ambasciatori culturali importanti nel mondo, che fanno onore al nostro Paese. Basta pensare a tre nomi importanti quali Enescu, Brancusi e Cioran, ma il numero di artisti prestigiosi che hanno vissuto o vivono allestero e in Romania è molto consistente”, dice Ramona Elena Munteanu.



    Nata a Cluj-Napoca e borsista Erasmus, ha seguito un master presso lAccademia di Musica Gheorghe Dima di questa città della Romania nord-occidentale, per proseguire gli studi del Biennio specialistico in pianoforte presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, dove si è laureata nel 2010. “Un momento speciale durante gli ultimi anni del Biennio è stato il concerto come solista con lOrchestra del Teatro La Fenice di Venezia, con il terzo concerto di Beethoven”, ricorda lartista.



    Come solista e musicista da camera, Ramona Elena Munteanu è salita su prestigiosi palcoscenici: Teatro La Fenice, Teatro Malibran, Teatro Goldoni, Ateneo Veneto, Teatro Verdi (Padova), Teatro di Marcello (Roma). Nel 2017, è stata invitata dallAccademia di Romania in Roma a tenere un recital durante la nota rassegna artistica degli “Spazi Aperti”.



    La nostra ospite svolge anche unintensa attività didattica presso varie associazioni e istituzioni statali. Ha lavorato per due anni come pianista accompagnatore presso i Conservatori di Padova e Udine e al momento insegna pianoforte presso lIstituto Comprensivo “Daniele Manin” di Ca Savio.



    “Sono convinta che lArte, la Cultura e la Musica siano fonti inesauribili di Bellezza e Umanità, di cui in questo momento ne abbiamo tantissimo bisogno”, ha concluso Ramona Elena Munteanu il suo collegamento con Radio Romania Internazionale, rivolgendo ai romeni e agli italiani i migliori auguri di salute, serenità, speranza e fiducia.




  • Giorno della Memoria: L’immagine dell’ebreo, il libro di Andrei Oişteanu presentato a Venezia

    Giorno della Memoria: L’immagine dell’ebreo, il libro di Andrei Oişteanu presentato a Venezia

    Sarà la presentazione del volume L’immagine dell’ebreo: Stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale del ricercatore e scrittore romeno Andrei Oişteanu, a rendere omaggio al Giorno della Memoria all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. L’evento si terrà il 29 gennaio, dalle ore 17.30, nella Sala conferenze della prestigiosa istituzione culturale. Il volume, pubblicato in romeno presso l’Editrice Humanitas nel 2001, è uscito in Italia nel 2018, per la Collana di Studi Ebraici delle Edizioni Belforte di Livorno, con la traduzione dei professori Francesco Testa e Horia Corneliu Cicortaş.



    Eccellente studio di imagologia sociale, il libro è stato insignito di importanti riconoscimenti: il Premio dell’Accademia Romena, il Grande Premio dell’Associazione degli Scrittori Professonisti Romeni, il Premio della rivista Sfera politica, il Premio della Fondazione Sara & Haim Ianculovici (Israele) e il Premio B’nai B’rith Europe (Bruxelles). Nel 2003, Radio Romania ha conferito all’autore il Premio di eccellenza per la mostra fotodocumentaria La Romania ai tempi dell’Olocausto, realizzata in collaborazione con Lya Benjamin in occasione della Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus. D’altronde, lungo la sua carriera, Andrei Oişteanu ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2005, è diventato Commendatore dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica, e nel 2006 Cavaliere dell’Ordine Steaua României, titolo assegnato dal capo dello stato romeno.



    L’evento che l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia dedica al Giorno della Memoria riporta in primo piano il tema dell’altro e si propone di aprire una discussione utile alla comprensione contestuale delle somiglianze e delle differenze tra l’immagine, spesso fantasiosa e deformata dei pregiudizi sull’ebreo in vari paesi dell’Europa, come spiegano gli organizzatori.



    Infatti, la presentazione del libro L’immagine dell’ebreo: Stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale darà spazio ad un dibattito moderato dal direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. Grigore Arbore Popescu, nel corso del quale interveranno il console generale di Romania a Trieste, Cosmin Lotreanu, lui stesso storico, la direttrice del Museo Ebraico di Venezia, Marcella Ansaldi, accanto a Guido Guastalla, ex presidente della Comunità Ebraica di Livorno e vice-sindaco della stessa città e al rinomato scrittore Riccardo Calimani, uno dei più noti studiosi specializzati nella storia dell’ebraismo. Il suo libro L’ebreo errante viene considerato a tutt’oggi dalla critica internazionale come un’opera di bruciante attualità, come ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica.



    Uno degli aspetti che verrano affrontati nel corso dell’evento di Venezia riguarda il modo in cui è stata falsificata l’immagine dell’ebreo negli ambienti romeni nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, sul quale punterà nel suo intervento Alberto Castaldini, docente di storia delle religioni all’Università Babeș-Bolyai din Cluj-Napoca, noto scrittore e giornalista, già direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest. Il prof. Alberto Castaldini ha anticipato la presentazione del libro in un collegamento con Radio Romania Internazionale.




  • Hortus Deliciarum, l’artista Victoria Zidaru in mostra a Venezia

    Hortus Deliciarum, l’artista Victoria Zidaru in mostra a Venezia

    Erbe, spezie, proiezioni video e musica, per tornare alle origini della specie umana e rivivere il Paradiso perduto: sono gli “ingredienti” di “Hortus Deliciarum”, la mostra di scultura che lartista Victoria Zidaru inaugura il 3 dicembre, dalle ore 18.00, nella Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Palazzo Correr, Campo Santa Fosca).



    Un titolo ispirato alla musica medievale di Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179), come ricorda lIstituto Culturale Romeno in un comunicato, spiegando che Victoria Zidaru ha presentato le sue opere nellambito di importanti mostre collettive e personali che hanno messo in evidenza il rapporto della sua arte con quel filone dellarte moderna che, partendo da Brancusi, si è orientato verso lessenzializzazione delle forme naturali fine al punto di conferire allimmagine il carattere di segno simbolico.



    Dalla essenzializzazione delle forme, Victoria Zidaru è arrivata gradualmente allinteresse per la fluidità della materia organica suggerita dalle combinazioni inedite tra fibre vegetali, legno, paglia, fogliame, ricorda ancora lICR. Loredana Surdu dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha anticipato a Radio Romania Internazionale linaugurazione della mostra curata dal noto storico dellarte e filosofo romeno, Erwin Kessler.



  • Sguardo cangiante di Alexandra Mitakidis, mostra fotografica a Venezia

    Sguardo cangiante di Alexandra Mitakidis, mostra fotografica a Venezia

    “Sguardo cangiante” / “Iridiscent look”, ovvero lo splendore paesaggistico della Serenissima rispecchiato dalle fotografie dellartista greco-italiana Alexandra Mitakidis, raccolte nella mostra che verrà inaugurata il 18 ottobre presso la Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Palazzo Correr, Campo Santa Fosca, Cannaregio 2214).



    Un evento che rientra nella rosa di esposizioni promosse dallIstituto per mettere in risalto linteresse eccezionale dimostrato dagli artisti romeni e di altre nazionalità per lo spettacolo visivo offerto dai capolavori architettonici veneziani, come precisa listituzione in un comunicato, ricordando le mostre e le proprie interpretazioni presentate da alcuni artisti romeni nel 2019: Laura Nicolae, Bianca Boroș, George Păunescu e Remus Rotaru.



    “Sembra quindi naturale inserire nel contesto espositivo promosso dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia anche opere elaborate da artisti italiani o di altre nazionalità che affrontano anchessi le suggestioni offerte dallo spettacolo visivo generato dallabitato della Serenissima e dallo splendore della laguna”, spiega ancora lIstituto.



    Di cittadinanza greca e italiana, lartista Alexandra Mitakidis vive a Trieste, dove è anche nata. Il suo obiettivo fotografico è stato attirato soprattutto dalla costa nord-occidentale dellAdriatico, in particolare dalle aree di Trieste e Venezia, di cui ha colto varie combinazioni spettacolari di forme architettoniche, presenze umane e vegetali, come ha spiegato Alexandra Mitakidis stessa in un collegamento con Radio Romania Internazionale.



    “La ricerca artistica di Alexandra Mitakidis è orientata da tempo verso la combinazione metaforica tra la luce e la realtà. Il paesaggio rimane, in ogni caso, il punto di partenza di un processo che porta lartista verso lidentificazione immediata di una sintesi tra le forme del mondo circostante e il grado di luminosità dellambiente. Lartista registra lemozione e lo stato danimo provato esattamente nella frazione di secondo in cui la macchina fotografica si trasforma in strumento di focalizzazione di un frammento preciso della natura”, commenta il noto critico Enzo Santese, il quale presenterà la mostra che rimarrà aperta fino al 30 ottobre.



    Per la stessa occasione, sarà lanciata anche unedizione limitatissima di un libro di fotografie intitolato sempre “Sguardo cangiante” / “Iridiscent look”, stampato dalleditore triestino Battello su richiesta dellIstituto.


  • Giornata Europea delle Lingue 2019: Rivoluzione ’89, incontro all’Università di Parma

    Giornata Europea delle Lingue 2019: Rivoluzione ’89, incontro all’Università di Parma

    E con un incontro-dibattito allUniversità di Parma, che ha preso lo spunto dalla 30/a ricorrenza della Rivoluzione del 1989, che lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha celebrato nel 2019 la Giornata Europea delle Lingue. Proprio il 26 settembre, lUniversità di Parma, partner dellIstituto nellorganizzazione di questo evento, ha ospitato nella sede del suo Dipartimento per le Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, una discussione sul libro bilingue “Petru Ilieşu e la sua Romania. A trentanni dalla Rivoluzione”, firmato dallo scrittore romeno Petru Ilieşu, la cui pubblicazione è prevista sempre nel 2019 presso leditrice Athenaeum. Il volume (ri)percorre in quattro poemi estremamente incisivi, tradotti dal professore Davide Astori della Facoltà di Lettere dellUniversità di Parma, che lo ha anche presentato – gli anni successivi alle vicende avvenute in Romania a dicembre 1989.



    Nel corso dellincontro moderato dal direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. Grigore Arbore Popescu, sono state evidenziate le responsabilità assunte dagli scrittori e dagli intellettuali romeni durante la Rivoluzione, ma anche nel periodo della transizione verso una società democratica. Poeta, regista e scenografo, Petru Ilieșu è uno dei testimoni più significativi di uno dei momenti tragici e simbolici della storia del Novecento, ricorda lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Combattente con meriti speciali e ruolo determinante nella Rivoluzione del 1989 in Romania, fu lui a portare a Bucarest, poche ore dopo le sparatorie contro la popolazione civile di Timisoara, le notizie sul bagno di sangue. In versi surrealisti e provocatori, Petru Iliesu ha descritto metaforicamente lo stato danimo dei romeni del tempo, i loro disorientamenti e le loro speranze in un momento di epocale cambiamento.



    La presentazione del suo libro allUniversità di Parma ha destato un grande interesse tra il pubblico, in particolare tra gli studenti Erasmus, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. Grigore Arbore Popescu. “In Europa, quello che ci unisce è la capacità di dialogare, nonostante le differenze delle lingue”, ha sottolineato il direttore. A completare il dibattito anche una mostra di fotografie appartenenti a Petru Ilieșu, dedicata alle vicende avvenute a dicembre 1989 a Timisoara.




  • Esperienze architettoniche veneziane, master class per studenti romeni nella Serenissima

    Esperienze architettoniche veneziane, master class per studenti romeni nella Serenissima

    La genesi del mito di Venezia e il significato delle esperienze architettoniche veneziane nella storia generale dellurbanistica e dellarchitettura: sono i fili conduttori del master class “Leternità architettonica di una città storica e la modernità”, ideato dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con lUniversità Politecnica di Timisoara e la Facoltà di Architettura e Urbanistica dello stesso ateneo della città della Romania occidentale.



    Levento che si terrà il 19 settembre nella Sala conferenze dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, coinvolge i giovani degli anni di studio I, II, III e IV della Facoltà di Architettura e Urbanismo del Politecnico di Timișoara, che avranno lopportunità di conoscere alcune delle esperienze significative in grado di rispondere tanto alle esigenze di conservazione dei più noti monumenti architettonici veneziani, quanto alle necessità connesse alla modifica delle funzioni degli edifici in stato di palese degrado, in vista del loro reinserimento nello spazio urbano, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il prof. Grigore Arbore Popescu, storico dellarte e dellarchitettura, ex docente dellIstituto Universitario di Architettura di Venezia – IUAV e ricercatore emerito del Consiglio Nazionale delle Ricerche.



    Accanto al prof. Grigore Arbore Popescu, sarà presente il rinomato architetto e urbanista Roberto DAgostino, ex Presidente dellArsenale S.p.a., la società incaricata a individuare le condizioni favorevoli per il riutilizzo – attraverso un adattamento non-traumatico – dellenorme complesso dellArsenale alle nuove funzioni in linea con le esigenze culturali e scientifiche della vita della città. Il famoso architetto tratterà il tema della riconversione delle funzioni entrate in desuetudine degli edifici inutilizzabili.



    Nellambito dello stesso master class, il prof. arch. Francesco Amendolagine, ex docente dello IUAV e titolare della cattedra di Storia dellArchitettura della Facoltà di Architettura dellUniversità di Udine, parlerà del modo in cui larchitettura storica dei secoli XIII-XVIII condiziona la fisionomia dellagglomerato urbano, e analizzerà due casi di reinserimento nel circuito della vita civica di due edifici con funzioni diverse: il Teatro “La Fenice”, distrutto da un incendio nel 1996, e rifatto secondo il progetto coordinato dal prof. Amendolagine stesso, e quello dellex grandioso edificio industriale Molino Stucky, trasformato parzialmente in albergo di lusso, ha aggiunto il direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il prof. Grigore Arbore Popescu, riassumendo le tematiche proposte dal master class in programma domani.




  • Luci di Venezia, l’artista romeno George Păunescu presenta la Serenissima

    Luci di Venezia, l’artista romeno George Păunescu presenta la Serenissima

    Luci di Venezia che mettono in risalto il pittoresco e le peculiarità della Serenissima, attraverso i dipinti di George Păunescu, ritenuto dalla critica uno dei più talentuosi pittori che prediligono la paesaggistica nel panorama dell’arte contemporanea romena. Una mostra che sarà inaugurata il 17 settembre, alle ore 18.00, presso la Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica (Cannaregio 2212 – Palazzo Correr), alla presenza dell’autore. Si tratta di 25 opere recenti – dipinti acrilici su tela e tempera su cartoncino eseguiti en plein air – che raffigurano paesaggi diversi delle aree più note di Venezia.



    L’affascinante paesaggio veneziano viene filtrato dalla sensibilità estetica e dalla stilistica pittorica dell’artista, in coerenti composizioni analitiche incentrate sulla malinconia e il mistero degli squarci di Venezia, nella quale l’inconfondibile armonia architettonica degli edifici storici si è preservata inalterata con il passare del tempo. Così riassume l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia il filo conduttore della mostra. Numerosissime le fonti d’ispirazione: gli edifici storici, i canali e le piazze della città lagunare, ha spiegato l’artista George Păunescu stesso a Radio Romania Internazionale poco prima dell’inaugurazione. La celeberrima Piazza S. Marco con il suo Campanile, il Palazzo Ducale, nonchè gli edifici che si affacciano sui canali, sono altrettanti esempi di maestosa architettura italiana d’impronta veneziana.



    La vocazione ritrattistica del paesaggio, della natura nella sua essenza: un vero senso del paesaggismo pienamente dimostrato da artisti come George Păunescu, rivela che il filone originario dell’arte pittorica romena, avviato da Nicolae Grigorescu e Ioan Andreescu, è ancora efficace e alquanto fertile. Nelle sue tecniche pittoriche, George Păunescu si richiama ai due indirizzi artistici cardine, quello di Grigorescu, circoscritto al pittoresco e agli effetti visivi della luce diurna, rispettivamente quello di Andreescu, contraddistinto dalle predisposizioni melancoliche e predilezione per la luce del crepuscolo, amalgamandoli con un’ingegnosa maestria che rende ai suoi dipinti la luminosità e l’atmosfera tipiche dei pomeriggi estivi. Pur non disdegnando il paesaggio invernale, George Păunescu propende per quello estivo, per la stagione della gioiosità, che pulsa di una vivacità coinvolgente, semmai appena sfiorato dal calar del sole oppure lasciando appena intravedere il prossimo arrivo dell’autunno soltanto attraverso le diverse tonalità di colore della luce, spiega il professore e critico d’arte Ioan Iovan, citato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Dopo aver conseguito nel 1994 la Laurea magistrale presso la Facoltà di Arti Decorative e Design, Sezione Arte murale, dell’Università Nazionale d’Arti di Bucarest, George Păunescu è diventato due anni più tardi membro dell’Unione degli Artisti Figurativi di Romania, Sezione Pittura della Filiale di Bucarest. Dal 2000 al 2001 è stato borsista del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana di Roma, dove ha studiato la pittura murale dell’Antichità classica. Nel 2009, ha conseguito il Dottorato di ricerca in arti plastiche e decorative presso l’Università dell’Ovest di Timişoara. È esperto nel restauro d’arte di dipinti murali, riconosciuto dalla Commissione di Pittura del Patriarcato Ortodosso Romeno.



    È stato anche coordinatore di alcuni cantieri di restauro, compiendo l’estrazione dei dipinti murali della chiesa ortodossa del villaggio di Vinţa, Comune di Lupşa, in provincia di Alba, luogo di culto prelevato in situ e ricostruito nello spazio espositivo all’aperto del Museo Astra di Sibiu, con tanto di reintegrazione della pittura murale interamente sottoposta al restauro conservativo, ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nella sua scheda biografica. Dal 1998, ha iniziato anche il percorso della carriera accademica, diventando professore associato presso la Facoltà di Teologia Ortodossa dell’Università di Bucarest, con un corso di Laurea in Arte Sacra.



    Ha esposto le sue opere nel Paese e all’estero, in mostre personali e rassegne collettive, tra le esposizioni annuali e biennali e nelle gallerie d’arte dell’Unione degli Artisti di Romania (Bucarest, Craiova, Slatina, Târgu Jiu, Timişoara). Inoltre, ha partecipato a numerosi convegni, rassegne e fiere d’arte contemporanea nazionali e internazionali. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Romania e all’estero.



    Le Luci di Venezia resteranno accese all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia dal 17 al 30 settembre, da martedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.00. L’ingresso è libero.




  • La pittrice Luminiţa Gliga in mostra a Venezia

    La pittrice Luminiţa Gliga in mostra a Venezia

    “Another side/another view” è il titolo della mostra di pittura darte contemporanea che lartista Luminiţa Gliga, nota nellintero mondo, inaugura il 2 settembre, alle ore 18.00, presso la Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Palazzo Correr – Cannaregio 2212). Una selezione di 17 dipinti che offrono al visitatore lopportunità di vivere la trasformazione della natura e del paesaggio cittadino con lo sguardo della mente: limmagine esterna potrà essere percepita come interiorità dellindividuo, come spiega lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia in un comunicato.



    “Innanzitutto sono particolarmente onorata di questa opportunità di esporre i miei lavori nella cornice dellistituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, un posto del tutto particolare sia per gli artisti che per tutti quanti guardano e amano il bello. Ho selezionato 17 tele dipinte di recente che raffigurano dei paesaggi – una forma che ho scelto per esprimere i miei pensieri sul mondo circostante, nonchè lavori ispirati a fotografie da me studiate, che sono rappresentative per lanno 1918, precisamente per il rapporto tra gli uomini e i cavalli durante la Grande Guerra. Un legame che mi ha particolarmente impressionata e che è diventato fonte dispirazione per una serie di lavori. Quindi, una trasformazione della natura e del paesaggio cittadino con lo sguardo della mente, e il legame tra lessere umano e gli animali, che penso sia molto forte”, ha spiegato lartista in unintervista rilasciata a Radio Romania Internazionale prima di partire per Venezia.



    Cosa rappresenta ogni singolo lavoro e quale messaggio trasmette? “Ciascuno apre al visitatore una porta che lo trasferisce in un mondo diverso, quello dei colori e delle forme. Desidero sempre che le persone che guardano i miei lavori entrino in dialogo con le forme e con i colori e staccarsi un po dallagitazione quotidiana”, spiega lartista, rivolgendo al pubblico romeno e italiano un caloroso invito alla mostra “Another side/another view”, che rimarrà aperta fino al 15 settembre.



    Nata nel 1975 a Braşov, città della Romania centrale, Luminiţa Gliga ha conseguito nel 2002 la laurea magistrale in pittura presso lUniversità Nazionale dArti di Bucarest e nel 2008 il dottorato di ricerca in arti visive presso lo stesso ateneo. E socia dellUnione degli Artisti Figurativi di Romania, dellAssociazione Internazionale Arti Plastiche – UNESCO e dellAccademia Romeno-Americana di Arti e Scienze (ARA). Ha esposto le sue opere in oltre 50 personali in Romania e allestero, e in più di 70 mostre e rassegne collettive, come ricorda lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nella sua scheda biografica.



    Inoltre, ha partecipato a numerosi festival e fiere internazionali darte contemporanea negli Stati Uniti, in Italia, Giappone, Cina, Belgio, Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Russia, Germania e in quasi tutte le grandi città della Romania.



    Vanta importanti premi e riconoscimenti: International Prize “Michelangelo” (Roma, 2019), International Prize “Botticelli” (Firenze, 2019), il Premio “Ionel Jianu” dellAccademia Romeno-Americana di Arti e Scienze, il Diploma MCA e la Medaglia doro a Cannes, il Diploma e la Medaglia dargento della Société Académique des Arts-Sciences-Lettres di Parigi (2016).



    Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Romania e in tanti altri Paesi: Austria, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Scozia, Svizzera, USA.



  • La Giornata della Lingua Romena celebrata a Venezia

    La Giornata della Lingua Romena celebrata a Venezia

    E con un evento rivolto particolarmente ai bambini e agli adolescenti che lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia celebra il 30 agosto la Giornata della Lingua Romena. Quindi, venerdì, dalle ore 16.00, il pubblico è atteso alla Sala Conferenze dellIstituto (Palazzo Correr – Campo Santa Fosca, Cannaregio 2214) per (ri)scoprire uno dei migliori libri classici romeni per bambini e adolescenti: “Dumbrava minunată” (“Il bosco incantato”) di Mihail Sadoveanu, uno dei più noti scrittori romeni del Novecento.



    Narra la storia di una ragazzina, Lizuca, orfana di madre e perseguitata dalla matrigna, che affronta un lungo viaggio, passando per il sentiero del “bosco incantato”, per raggiungere labitazione dei nonni materni. Liniziativa è volta a promuovere la lettura dei classici della letteratura romena, come ricorda lIstituto in un comunicato.



    Levento organizzato dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con il supporto del Centro Nazionale di Cinematografia di Bucarest, la collaborazione della docente Mihaela Creţan, insegnante di scuola secondaria dellIstituto di Lingua Romena di Bucarest per linsegnamento della lingua, cultura e civiltà romena presso le scuole statali italiane, vede la partecipazione dei connazionali residenti nel Comune di Venezia e nella Regione Veneto.



    Nel corso della serata, il pubblico ascolterà letture di brani tratti dalla novella “Dumbrava minunată” di Mihail Sadoveanu, seguite dalla proiezione dellomonima pellicola prodotta nel 1980 dal Centro di Produzione Cinematografica di Bucarest, con la sceneggiatura e ladattamento dellattrice Draga Olteanu Matei e la regia di Gheorghe Naghi.



    La coordinatrice dellevento, Loredana Surdu dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, ha anticipato la serata letteraria in un collegamento con Radio Romania Internazionale.



  • Art Night Venezia:Festival del pensiero in/verso all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica

    Art Night Venezia:Festival del pensiero in/verso all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica

    Nuovo appuntamento con il “Festival del pensiero in/verso” allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Il prestigioso evento si terrà il 22 giugno, dalle ore 17.30, nellambito di Art Night Venezia 2019. Uniniziativa promossa a partire dal 2010 dallUniversità Ca՚ Foscari, con il contributo delle principali istituzioni e degli enti culturali e scientifici italiani e stranieri attivi a Venezia. Art Night Venezia invita il pubblico, durante una delle notti più lunghe e luminose dellanno, a visitare i musei, i monumenti e i palazzi della Serenissima. Tutto accompagnato da musiche di famosi autori veneziani.



    Il “Festival del pensiero in/verso”, creato e organizzato dal professore universitario Enzo Santese, poeta, scrittore, critico letterario e darte, nonchè ideatore di grandi eventi culturali, si svolge ogni anno, a partire dal 2014, e consiste in una serata di recitazioni di poesia alla quale partecipano noti poeti italiani e romeni, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, Grigore Arbore Popescu, lui stesso poeta, che reciterà due recenti componimenti, accanto a Paolo Barbieri, Feruccio Brugnaro, Alessandra Cabianca, Maddalena Capalbi, Marta Celio, Sabrina De Canio, Fabia Ghenzovich, Lucia Guidorizzi, Anna Lombardo, Linda Mavian, Giulia Panetto, Francesca Piovesan, Alberto Princis, Enzo Santese, Massimo Silvotti.



  • La poetessa Ana Blandiana e il prof. Bruno Mazzoni al Poetry Vicenza 2019

    La poetessa Ana Blandiana e il prof. Bruno Mazzoni al Poetry Vicenza 2019

    La famosa poetessa romena Ana Blandiana e il noto traduttore e romenista Bruno Mazzoni sono stati i protagonisti di un bellissimo incontro letterario nellambito del Poetry Vicenza, ospitato il 26 maggio dallOratorio San Nicola, con laccompagnamento musicale di Ilaria Fantin. Accanto allo scrittore portoghese Jorge Maximino, alla collega italiana Ida Travi e allo scozzese Andrew Greig, Ana Blandiana ha partecipato a Torrione di Porta Castello anche alla tavola rotonda che ha chiuso il noto festival di poesia contemporanea e musica, iniziato il 21 marzo scorso.



    Conosciuta al pubblico italiano per i volumi “Un tempo gli alberi avevano gli occhi”, che le ha portato nel 2005 il Premio speciale Giuseppe Acerbi, ma anche “Progetti per il passato”, “Il mondo sillaba per sillaba”, “La mia patria A4” e “Orologio senza ore”, Ana Blandiana, pseudonimo letterario di Otilia Valeria Coman-Rusan, è stata ospite di numerosi eventi culturali di prestigio nella Penisola, il Festival “Incroci di civiltà” a Venezia, il Salone Internazionale del Libro di Torino o il Festival letterario della Sardegna.



    Uno dei più noti romenisti e traduttori di letteratura romena in Italia, il prof. Bruno Mazzoni, già preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Pisa e membro fondatore dellAssociazione Italiana di Romenistica, ha pubblicato numerosi saggi, focalizzando il suo interesse su diversi aspetti di opere letterarie romene, come ricorda lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia in un comunicato. Ha tradotto in Italia le opere di Ana Blandiana, Max Blecher e Mircea Cărtărescu. Radio Romania Internazionale ha colto le impressioni di Ana Blandiana e Bruno Mazzoni in piena serata letteraria che ha chiuso il festival.



    Il Festival Poetry Vicenza, organizzato da TheArtBox, è stato promosso dal Comune di Vicenza e dalle Gallerie dItalia – Palazzo Leoni Montanari, in collaborazione con Università Ca Foscari di Venezia, Festival Jazz di Vicenza, Festival Incroci di civiltà/Incroci di Poesia contemporanea, Classici Contro, Festival Biblico, con il patrocinio dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia per gli appuntamenti culturali che hanno avuto come protagonista la poetessa Ana Blandiana.




  • Venezia e l’Europa Orientale tra il tardo Medioevo e l’Età moderna, convegno di studi

    Venezia e l’Europa Orientale tra il tardo Medioevo e l’Età moderna, convegno di studi

    Venezia e lEuropa Orientale tra il tardo Medioevo e lEtà moderna: è il tema di un nuovo convegno di studi organizzato dal 12 al 13 aprile dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con il supporto dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest. Studiosi romeni e italiani presenteranno le proprie ricerche sullevoluzione dei rapporti tra la Serenissima e lEuropa Orientale dal XIII al XVIII secolo.



    Lungo il tempo, la Repubblica di Venezia ha svolto un ruolo particolarmente attivo in questarea del continente, i Principati romeni compresi. Sono di notorietà gli strettissimi rapporti tra la Serenissima e Stefano il Grande, principe della Moldavia dal 1457 al 1504, che Papa Sisto IV nominò “vero campione della fede cristiana”.



    Sul fronte danubiano, la Serenissima cercava un alleato in grado di affrontare e dirottare le truppe ottomane, che altrimenti venivano impiegate nella Dalmazia veneziana, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il vicedirettore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Cristian Luca. Venezia appoggiava militarmente la Moldavia per rafforzare le sue capacità di affrontare gli ottomani.



    Oltre alla collaborazione militare, cera anche una dimensione economica: Venezia acquistava dallEuropa centrale, Moldavia compresa, sia materie prime necessarie alle sue botteghe che prodotti alimentari, aggiunge il prof.univ. Cristian Luca.


  • Romania2019.eu: la Commissione Europea del Danubio, in mostra a Ispra

    Romania2019.eu: la Commissione Europea del Danubio, in mostra a Ispra

    La Commissione Europea del Danubio, unistituzione internazionale in terra romena: una mostra ospitata fino al 3 aprile dal Centro Comune di Ricerca di Ispra (The Joint Research Center) della Commissione Europea, per celebrare il semestre romeno di Presidenza del Consiglio dellUE. Uniniziativa dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con il supporto dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest, in partenariato con il Comitato romeno del JRC e in collaborazione con il Servizio Regionale di Galaţi dellArchivio Nazionale della Romania e lUniversità del Danubio Meridionale della città capoluogo dellomonima provincia.



    La Commissione Europea del Danubio venne istituita nel 1856, dopo la Guerra di Crimea, per garantire la libertà di navigazione e commercio sul fiume. La sua attività in terra romena fu legata essenzialmente alle città portuali di Sulina e Galaţi, dove listituzione ebbe le proprie sedi.



    La mostra di Ispra, aperta da lunedì al venerdì (ingresso libero), presenta al pubblico unampia e suggestiva selezione di riproduzioni ad alta definizione di fotografie e documenti depoca, che delineano il percorso cronologico della Commissione, evidenziando la sua importanza per lattività economica, ma anche culturale nelle città portuali danubiane romene, soprattutto quelle di Sulina e Galaţi, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale il vicedirettore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof.univ. Cristian Luca.



    Un ambiente cosmopolita, in cui convivevano tante etnie e culture, che consentirono anche notevoli progressi economici nella zona, ma anche nellintero Vecchio Regno e successivamente, dopo il 1918, della Grande Romania.



    Il vicedirettore Cristian Luca invita inoltre il pubblico a scoprire larchitettura tradizionale romena allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Dal 25 marzo, la sua Galleria principale (Palazzo Correr – Cannaregio 2215) ospita la mostra di pittura “Edifici di architettura tradizionale romena” dellartista Augustin Lucici: 35 opere che offrono uno sguardo sui pittoreschi ambienti rurali nelle aree montane e submontane della Romania meridionale. Un ottimo suggerimento per una vacanza rilassante e rigenerante in mezzo alla natura!


    (foto Soundcloud: il vicedirettore dellIRCCU Venezia, prof.univ. Cristian Luca, al Centro di Ispra – fonte: facebook.com/ Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia)



  • “Il respiro delle forme”, la pittrice Laura Nicolae in mostra a Venezia

    “Il respiro delle forme”, la pittrice Laura Nicolae in mostra a Venezia

    Il respiro delle forme in un mix di influssi culturali che segnano la creazione della pittrice romena Laura Nicolae: una mostra d’arte contemporanea che sarà inaugurata il 15 febbraio, alle ore 17.00, presso la Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Cannaregio 2215). Il pubblico potrà ammirare alcune delle opere più rappresentative dell’artista che vive da 20 anni in Italia.



    Storico dell’arte, con una laurea conseguita presso l’Università di Padova, Laura Nicolae e si è dedicata parallelamente all’attività di pittrice, ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nella sua scheda biografica. Affiliata all’Unione degli Artisti delle Arti Figurative di Romania, vanta numerose mostre personali e collettive in Italia, Perù, Giappone, Grecia e Germania. E’ autrice di illustrazioni per diverse case editrici e nel 2018 ha pubblicato il libro bilingue italiano/inglese Haiga a modo mio.



    In un’intervista a Radio Romania Internazionale, la pittrice ha parlato delle opere raccolte nella mostra Il respiro delle forme, ma anche della sua esperienza che abbina parecchi modelli culturali e del contatto con il paesaggio artistico italiano.




  • Giorno della Memoria: l’attrice Maia Morgenstern al Teatro Petrolini di Roma

    Giorno della Memoria: l’attrice Maia Morgenstern al Teatro Petrolini di Roma

    E’ con uno spettacolo di eccezione, che avrà come protagonista l’attrice Maia Morgenstern, che l’Accademia di Romania in Roma rende omaggio alla Giornata della Memoria. Il 27 gennaio, dalle ore 18:30, la famosa attrice romena di origine ebraica presenterà al Teatro Petrolini di Roma (Via Rubattino 5) il monologo teatrale Una lezione di buone maniere. L’evento è organizzato dall’Accademia di Romania, insieme al Teatro Ebraico Statale di Bucarest, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia e in partenariato con l’Associazione Culturale Propatria di Roma e il Teatro Petrolini. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Maggiori dettagli sul sito dell’Istituto Culturale Romeno – Accademia di Romania in Roma.

    Sempre in occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, dalle ore 17,00, la Sala conferenze dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Palazzo Correr, Cannaregio 2214), ospiterà la conferenza La cultura ebraica in Romania durante la Shoah. Sala Baraşeum – Teatro Ebraico, tenuta dalla dott.ssa Camelia Crăciun della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Bucarest. Anche qui l’ingresso è libero fino a esaurimento posti.