Tag: Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica Venezia

  • “Palinsesto” di Daniela Frumuşeanu, in mostra all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    “Palinsesto” di Daniela Frumuşeanu, in mostra all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    Si tratta di opere d’arte uniche su supporto tessile, realizzate con tecniche sia sperimentali che convenzionali: collage tessile, ricamo a mano e meccanico, stampa transfer, monotipo, stampa con timbri di linoleum, stampa a stencil e serigrafia senza disegno, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    “La mostra è la quintessenza dei ricordi di un viaggio a Venezia. “Palinsèsto” è l’immagine di un labirinto dei pensieri contenuti nelle pagine di un libro metaforico, spiegati, come strisce verticali flessibili, che parlano della misteriosa bellezza dei luoghi, della storia delle pareti su cui si leggono le texture create dall’acqua, la presenza di licheni e conchiglie”, spiega l’artista.

    Membro dell’Unione degli Artisti Visivi di Romania, Daniela Frumuşeanu è docente presso il Dipartimento Arti e Design Tessili e della Facoltà di Arti Decorative e Design dell’Università Nazionale delle Arti di Bucarest. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Romania, Italia e altri paesi. E’ autrice di numerosi cataloghi di mostre, articoli e libri specializzati, pubblicati da editrici di Bucarest, ricorda ancora l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Ospitata dalla Piccola Galleria dell’Istituto (Cannaregio 2211, Venezia), la mostra “Palinsesto” rimarrà aperta fino al 12 maggio.

     

     

  • Biennale Venezia, inaugurato Padiglione Romania

    Biennale Venezia, inaugurato Padiglione Romania

    L’ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, ha partecipato oggi, assieme al ministro della Cultura, Raluca Turcan, all’inaugurazione del Padiglione della Romania alla Biennale di Venezia, rappresentato dalla mostra “What Work Is” dell’artista Șerban Savu e curata da Ciprian Mureșan.

     

    All’inaugurazione erano presenti anche il presidente dell’Istituto Culturale Romeno, Liviu Jicman, il commissario della Romania alla Biennale, Ioana Ciocan, il segretario di stato per i rapporti con l’Istituto Culturale Romeno e politiche culturali al Ministero degli Esteri, Andrei Novac, e il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Cristian Luca, precisa l’Ambasciata di Romania in Italia in un post sui social.

     

    “Stiamo vivendo con tanta gioia un periodo di massima intensità nella storia delle relazioni bilaterali tra la Romania e l’Italia. Alla luce del rilancio del Partenariato Strategico Consolidato Romania-Italia, con la firma della Dichiarazione Congiunta sullo svilippo del Partenariato Strategico Consolidato romeno-italiano a febbraio 2024, la dimensione culturale gode di un’attenzione particolare. La partecipazione della Romania alla 60/a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia corona gli sforzi degli artisti romeni e delle autorità di continuare e approfondire il dialogo culturale tra i due stati”, ha dichiarato Gabriela Dancău.

     

    Nel suo discorso, l’ambasciatore ha ricordato le due mostre presentate a Roma quest’anno, che hanno preceduto la Biennale: “Reenactment. Ricostituire il passato” all’Accademia di Romania e “Doppia ombra” presso l’Istituto Centrale per la Grafica, entrambe firmate da Șerban Savu e Ciprian Mureșan, precisa la fonte.

     

    Nel suo intervento, il ministro della Cultura, Raluca Turcan, ha spiegato che “la partecipazione della Romania alla Biennale di Venezia è una dichiarazione costantemente rinnovata di appartenenza alla cultura europea e mondiale”. Inoltre, ha ringraziato l’ambasciatore di Romania per il contributo attivo allo sviluppo delle relazioni romeno-italiane, anche sotto profilo culturale, una testimonianza dell’impegno comune nella promozione dell’arte come strumento per consolidare i legami culturali tra la Romania e l’Italia.

     

    Intitolata “What Work Is”, la mostra presentata nel Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale esamina l’iconografia del lavoro, ispirandosi al realismo storico e all’arte di propaganda dei paesi appartenuti all’ex Blocco Orientale. Nel Padiglione della Romania, i visitatori potranno vedere 45 dipinti – uno sguardo sull’opera di Șerban Savu negli ultimi quindici anni, precisa ancora l’Ambasciata di Romania in Italia.

  • Il documentario “Maria, cuore di Romania”, proiettato a Venezia

    Il documentario “Maria, cuore di Romania”, proiettato a Venezia

    In occasione della Giornata Internazionale della Francofonia, celebrata il 20 marzo, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e il Consolato Generale di Romania a Trieste invitano il pubblico alla proiezione del documentario “Maria, cuore di Romania”, con la regia di Trevor Poots (Romania, 2018). Il film, con sottotitoli in italiano, sarà proiettato il 19 marzo, dalle ore 18.00, presso la Sala Conferenze dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Realizzato nel 100° anniversario della Conferenza di pace di Parigi per evidenziare il contributo della Regina Maria alla nascita della Grande Romania, il film tratto da memorie private e pubbliche, appunti e documenti, segue la storia della vita della sovrana raccontata da lei stessa, ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Il documentario include anche filmati di repertorio provenienti da 14 archivi cinematografici internazionali e interviste a varie personalità: la storica Margaret MacMillan,  autorevole studiosa sul tema della Conferenza di pace di Parigi, lo storico Michael Beschloss, lo storico Ioan Aurel Pop, presidente dell’Accademia Romena, come anche Hannah Pakula, autrice della biografia della sovrana, Sua Maesta’ Margareta, Custode della Corona di Romania e pronipote della Regina Maria, Mugur Isărescu, Governatore della Banca Centrale di Romania, il principe Karl Friedrich di Hohenzollern, l’ex ministro degli Esteri ungherese Géza Jeszenszky, e lo storico e scrittore Neagu Djuvara, nella sua ultima intervista televisiva.

    Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

  • “Hellequin” di Michele Modesto Casarin e Teatro Aureliu Manea di Turda, al Carnevale di Venezia

    “Hellequin” di Michele Modesto Casarin e Teatro Aureliu Manea di Turda, al Carnevale di Venezia

    La cultura popolare romena incontra la Commedia dell’arte al Carnevale di Venezia, grazie allo spettacolo Hellequin. Il racconto dei racconti, produzione del Teatro Aureliu Manea di Turda, messa in scena dal noto regista Michele Modesto Casarin. L’evento, in programma dal 9 all’11 febbraio a Campo Santo Stefano e a Piazza San Marco, è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con la Compagnia Teatrale Pantakin.



    Torniamo al Carnevale con la gioia di portare la cultura romena e il teatro romeno qui in Italia, per avvicinare sempre di più i due popoli. In Italia ci sono molti romeni, quindi ho pensato bene anche di creare un ponte attraverso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, spiega a Radio Romania Internazionale il regista Michele Modesto Casarin, ringraziando il direttore Cristian Luca e l’addetta alle relazioni istituzionali, Ortansa Ghindea.



    I protagonisti dello spettacolo presentato dal teatro diretto da Cătălin Grigoraş, sono Raluca-Marina Gheorghiu, Florina Filip-Florian, Valentin-Alin Oncu, Alexandra Tarcea, Cătălin-Ilie Florea, Anca-Ofelia Markos, Călin-Mihail Roajdă e Alexandru-Valentin Condurat, con le maschere di Stefano Perocco di Meduna.



    Si tratta di uno spettacolo sulle leggende del popolo, non solo italiane, ma anche romene, poichè ci sono tante similitudini. Ne abbiamo fatto una storia dove abbiamo inserito il più possibile la cultura romena – le canzoni, la musicalità della lingua, intrecciate con le maschere della Commedia dell’arte e con questo personaggio fantomatico – Hellequin, un demone delle leggende medioevali, che è quello che si dice poi l’archetipo dell’Arlecchino, aggiunge il regista Michele Modesto Casarin, invitando il pubblico a scoprire questa storia d’amore, di redenzione e di sacrificio.



    Gli spettacoli, dalla durata di 40 minuti, si terranno il 9 febbraio a Campo Santo Stefano, dalle ore 12.30 e 15.30, il 10 febbraio, sempre a Campo Santo Stefano, dalle 12.30, e a Piazza San Marco dalle 15.30, e l’11 febbraio a Campo Santo Stefano, dalle 11:00 e a Piazza San Marco dalle 14:30.



    Nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale, il regista Michele Modesto Casarin ha parlato dell’ottima collaborazione con il Teatro Aureliu Manea di Turda, condividendo i suoi bellissimi ricordi sul nostro paese e in particolare su questa città della Romania nord-occidentale che vanta una spettacolare salina.



  • La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del nord-ovest della Romania, a Venezia

    La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del nord-ovest della Romania, a Venezia

    Dal 28 gennaio all8 febbraio, la Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita, proprio nel periodo del Carnevale, la mostra “La gioia della festa: labito tradizionale contadino del Nord-Ovest della Romania”. Organizzata dal Muzeul Ţării Crişurilor di Oradea (Museo della Contrada dei Criş) e dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in partenariato con il Consilio Provinciale di Bihor e il Comune di Oradea, la mostra presenta oggetti appartenenti al patrimonio del museo e provenienti dalla regione di Crişana (ossia Ţara Crişurilor, nella Romania nord-occidentale).



    Si tratta di elementi di abbigliamento tradizionale che compongono sedici costumi popolari, capi autentici e completi risalenti agli anni 30-40 del Novecento, provenienti dalle principali sottozone etnografiche: Crasna-Barcău, Crişul Repede, Crişul Negru e Crişul Alb, quindi accessori tessili, ornamenti contadini, opere in ceramica e in legno e unicona su vetro, questultima esposta per evidenziare gli aspetti della cultura materiale e spirituale della zona, legati allabito tradizionale contadino e alla celebrazione del digiuno quaresimale, precisa lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    La mostra intende portare allattenzione dei visitatori italiani e internazionali la specificità dellabito tradizionale della Crişana, ma anche latmosfera di gioia e comunione che caratterizzava le festività cristiane, quando si andava a fare visita ai parenti più stretti e si organizzavano feste e celebrazioni prima dellinizio del periodo pasquale, si legge nel comunicato dellIstituto.



    La presenza in Italia di oggetti provenienti dalle collezioni del Museo Ţării Crişurilor di Oradea porterà a una migliore conoscenza della cultura e della civiltà tradizionale romena, nonché dei valori materiali e spirituali dellarea etnografica del Bihor, da parte del pubblico italiano e internazionale in visita alla città in occasione del famoso Carnevale, precisa ancora lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Il servizio è stato realizzato grazie alle registrazioni rese disponibili dalla nostra collega Mihaela Helmis di Radio România Actualităţi, presente allinaugurazione della mostra.



  • La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del nord-ovest della Romania, a Venezia

    La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del nord-ovest della Romania, a Venezia

    Dal 28 gennaio all’8 febbraio, la Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita, proprio nel periodo del Carnevale, la mostra La gioia della festa: l’abito tradizionale contadino del Nord-Ovest della Romania. Organizzata dal Muzeul Ţării Crişurilor di Oradea (Museo della Contrada dei Criş) e dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in partenariato con il Consilio Provinciale di Bihor e il Comune di Oradea, la mostra presenta oggetti appartenenti al patrimonio del museo e provenienti dalla regione di Crişana (ossia Ţara Crişurilor, nella Romania nord-occidentale).

    Si tratta di elementi di abbigliamento tradizionale che compongono sedici costumi popolari, capi autentici e completi risalenti agli anni ’30-’40 del Novecento, provenienti dalle principali sottozone etnografiche: Crasna-Barcău, Crişul Repede, Crişul Negru e Crişul Alb, quindi accessori tessili, ornamenti contadini, opere in ceramica e in legno e un’icona su vetro, quest’ultima esposta per evidenziare gli aspetti della cultura materiale e spirituale della zona, legati all’abito tradizionale contadino e alla celebrazione del digiuno quaresimale, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    La mostra intende portare all’attenzione dei visitatori italiani e internazionali la specificità dell’abito tradizionale della Crişana, ma anche l’atmosfera di gioia e comunione che caratterizzava le festività cristiane, quando si andava a fare visita ai parenti più stretti e si organizzavano feste e celebrazioni prima dell’inizio del periodo pasquale, si legge nel comunicato dell’Istituto.

    La presenza in Italia di oggetti provenienti dalle collezioni del Museo Ţării Crişurilor di Oradea porterà a una migliore conoscenza della cultura e della civiltà tradizionale romena, nonché dei valori materiali e spirituali dell’area etnografica del Bihor, da parte del pubblico italiano e internazionale in visita alla città in occasione del famoso Carnevale, precisa ancora l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • Giorno della Memoria, “Bucarest sefardita” in mostra foto-documentaria a Venezia

    Giorno della Memoria, “Bucarest sefardita” in mostra foto-documentaria a Venezia

    Dal 19 al 27 gennaio, la Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita la mostra foto-documentaria Bucarest sefardita, curata da Felicia Waldman e Anca Tudorancea. L’evento, dedicato alla Giornata Internazionale in memoria delle vittime dell’Olocausto, è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia assieme al Centro di Studi Ebraici Goldstein Goren della Facoltà di Lettere dell’Università di Bucarest.

    L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica precisa che la mostra ripercorre la plurisecolare storia della comunità sefardita di Bucarest in una sequenza tematica: edifici privati e personalità, edifici comunitari, sinagoghe, professioni liberali, artigiani, mercanti, banche e banchieri, medici, personalità della cultura, editori e librai, emigrazione sefardita. Le fotografie utilizzate provengono dall’archivio del Centro per lo studio della storia degli ebrei in Romania, CENTROPA (intervista a Dan Mizrahy, 2005), dagli archivi privati di Anca Halfon Mircea, Alberto Modiano, Ovidiu Morar, Felicia Waldman, Anca Tudorancea, Irina Cajal Marin, Sorin Berman, e dall’archivio NMP. Grafica & DTP sono firmate da Irina Weiner-Spirescu.

    La mostra intende recuperare e restituire al pubblico la storia – in gran parte dimenticata – della Bucarest sefardita, il cui patrimonio fisico sta purtroppo scomparendo (a causa di demolizioni o cambi di destinazione d’uso degli edifici), così come la comunità che l’ha creata. Attraverso fotografie vecchie e nuove e materiale d’archivio, i pannelli esposti documentano i quasi 500 anni di storia degli ebrei spagnoli che hanno prima attraversato e poi si sono stabiliti a Bucarest, portando con sé attività commerciali inedite, ma anche istituzioni comunitarie, istituti scolastici e organizzazioni culturali, di cui spesso beneficiarono gli ebrei ashkenaziti che vennero dopo di loro e che presto divennero molto più numerosi ma meno capaci finanziariamente, e persino i romeni, attraverso le donazioni fatte da banchieri sefarditi all’Accademia Romena e all’Università di Bucarest per borse di studio e premi di cui beneficiarono molte personalità di primo piano dell’intellighenzia romena, precisa ancora l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Maggiori dettagli sul sito dell’Istituto Culturale Romeno.

  • Giornata Cultura Nazionale, mostra foto-documentaria e concerto a Venezia

    Giornata Cultura Nazionale, mostra foto-documentaria e concerto a Venezia

    E’ con la mostra foto-documentaria Il Museo Memoriale di Ipoteşti – Centro Nazionale di Studi Mihai Eminescu … nella terra d’origine del grande poeta romeno Mihai Eminescu (1850-1889) e con un concerto che l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia celebra la Giornata della Cultura Nazionale, festeggiata il 15 gennaio. Aperta dal 12 al 18 gennaio nella Galleria dell’Istituto, la rassegna è organizzata con il sostegno del Consiglio provinciale di Botoşani e in collaborazione con il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Padova e con la Società di Studi Romeni «Miron Costin».

    Grazie alla dedizione e all’impegno instancabile degli studiosi del polo museale di Ipoteşti, la mostra mette in luce la rilevanza del pensiero e dell’opera di Mihai Eminescu, figura di straordinaria importanza nella cultura romena ed europea, raccogliendo suggestive immagini di documenti e fotografie, corredate di sintetiche descrizioni in italiano, riguardanti l’organizzazione e il funzionamento del Museo Memoriale di Ipoteşti, nonché schede biografiche che riassumono i momenti fondamentali della vita di Mihai Eminescu, le sue opere, le tematiche e lo stile che le contraddistinguono, il patrimonio familiare, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nel comunicato dedicato all’evento.

    Sempre in occasione della Giornata della Cultura Nazionale Romena, il 15 gennaio, alle ore 18.00, il Teatro Arnaldo Momo di Venezia Mestre ospiterà il Concerto straordinario dell’Orchestra da Camera della Filarmonica «George Enescu» di Botoşani, con un
    programma che include composizioni rappresentative di maestri romeni classici e
    contemporanei: Ciprian Porumbescu, George Enescu, Constantin Dimitrescu o
    Pascal Bentoiu, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    L’evento è organizzato dalla Filarmonica «George Enescu» di Botoşani, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Botoşani, e dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con la collaborazione del Consolato Generale di Romania a Trieste, del Museo Memoriale di Ipoteşti – Centro Nazionale di Studi «Mihai Eminescu», del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Padova, della Società di Studi Romeni «Miron Costin» e del Teatro Arnaldo Momo.

  • “Pathfinders of the Waters, Danube Delta” dell’Associazione Ivan Patzaichin, Premio Europa Nostra

    “Pathfinders of the Waters, Danube Delta” dell’Associazione Ivan Patzaichin, Premio Europa Nostra

    Il progetto Pathfinders of the Waters, Danube Delta / Gli esploratori delle Acque, Delta del Danubio dell’Associazione Ivan Patzaichin, che ha ideato e fondato il Centro Culturale e del Museo Ivan Patzaichin di Mila 23, in provincia di Tulcea, nella Romania sud-orientale, sarà insignito del Premio Europa Nostra 2023 nella categoria Istruzione, formazione e competenze, come ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia in un comunicato. I vincitori degli European Heritage Awards/Europa Nostra Awards 2023 saranno celebrati oggi, 28 settembre, al Palazzo del Cinema di Lido di Venezia, alla presenza della presidente di Presidente di Europa Nostra, Cecilia Bartoli. Durante la cerimonia di consegna dei premi, organizzata congiuntamente da Europa Nostra e dalla Commissione Europea, saranno proclamati i cinque vincitori del Grand Prix e il vincitore del Public Choice Award, premiati per i progetti di rilievo in materia di patrimonio culturale.

    In questa occasione, a Venezia sarà presente una delegazione dell’Associazione Ivan Patzaichin. L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica (Palazzo Correr, Cannaregio 2214) ospiterà il 29 settembre, alle ore 17:00, la conferenza e la videoproiezione Il Delta del Danubio di Ivan Patzaichin. Inoltre, il 30 settembre, alle ore 12:00, presso il Padiglione Romania alla Biennale di Venezia, Giardini della Biennale, Sestiere Castello, sarà presentato il Museo Ivan Patzaichin – Centro per l’innovazione civica nel Comune di Mila 23.

    Maggiori dettagli nel comunicato dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, la rappresentanza dell’Istituto Culturale Romeno a Venezia.

  • “Gesti” dell’artista romeno Florin Stoiciu in mostra a Venezia

    “Gesti” dell’artista romeno Florin Stoiciu in mostra a Venezia

    Dal 17 al 21 luglio, la Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita la mostra di xilografie su tela Gesti dell’artista Florin Stoiciu, professore ordinario di tecniche dell’incisione e grafica d’arte presso la Facoltà di Belle Arti dell’Università degli Studi «Ovidius» di Constanţa. Organizzata in collaborazione con l’Unione degli Artisti di Romania, l’esposizione curata da Anastasia Stoiciu è accompagnata dal più recente libro dell’artista, Il gesto nella xilografia, pubblicato presso la Casa Editrice del Museo Nazionale della Letteratura Romena, con la prefazione firmata dalla compianta critica d’arte Doina Păuleanu (1948-2020).

    Maggiori dettagli nel comunicato dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • Liceo Dante Alighieri di Bucarest porta “Città delle Arti” a Venezia

    Liceo Dante Alighieri di Bucarest porta “Città delle Arti” a Venezia

    Si intitola “Le Città delle Arti” la mostra di pittura che ha come protagonisti gli studenti del Liceo Teorico “Dante Alighieri” di Bucarest, inaugurata il 1 giugno, in occasione della Giornata Internazionale del Bambino, presso la Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Un invito a viaggiare nel regno dellarte, insieme agli studenti che hanno scoperto e dipinto monumenti architettonici dellItalia e della Romania, ha spiegato a Radio Romania Internazionale prof.ssa Maria Dan, la direttrice del Liceo “Dante Alighieri”, una delle scuole più prestigiose di Bucarest, con sezione biligue romeno-italiana.



    I lavori sono stati dipinti da Arif Alkan, Sara Armene, Andreea Theodora Avram, Andrei-Luca Buzdugan, Maria-Natalia Cioceanu, Briana-Elena Constantinescu, Maria Colțea, Ilinca Cristianciuc, Denisa Alexandra Dinu, Alexandra-Maria Dumitru, Oana Dumitru, David Alexandru, Maria Francesca Paula Hristache, Emilia Andreea Ivan, David-Robert Jorz, Sara Armene, Maria Denise Paraschivoiu, Andrei Partene, Andreea Pletea, Erika Prejneanu, Bianca Maria Preoteasa, Andreea Puian, Mihaela Marina Vasile, Serena Puglisi, Maria-Alexia Știrbu, Crina Toropoc, Ioana Zgardan.



    Uniniziativa che parla di equilibrio nella formazione e nelleducazione dei giovani nella società dei nostri giorni talmente tecnologizzata, sottolinea la professoressa Maria Dan, rivolgendo anche gli auguri allItalia in occasione della Festa Nazionale del 2 giugno.



    Curata dal dal prof. Gabriel Decebal Cojoc, la mostra “Città delle Arti” è organizzata dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con lUnione degli Artisti Plastici di Romania e il Liceo “Dante Alighieri” di Bucarest, e rimarrà aperta al pubblico dall1 al 5 giugno, ore 15:00-20:00, con ingresso libero.



  • LOT / Luce, opacità e trasparenza nella pittura di Dana Constantin a Venezia

    LOT / Luce, opacità e trasparenza nella pittura di Dana Constantin a Venezia

    Dal 12 al 23 maggio, lo Spazio Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha ospitato la mostra “LOT / Luce, opacità e trasparenza nella pittura di Dana Constantin”, organizzata in collaborazione con lUnione degli Artisti di Timișoara e lUniversità dellOvest di questa città capoluogo dellomonima provincia della Romania occidentale.



    Daltronde, la mostra dellartista visiva romena è stata inclusa nel programma Timișoara – Capitale Europea della Cultura nel 2023. La curatrice della mostra, Ruxandra Demetrescu, nota storica dellarte, ha spiegato a Radio Romania Internazionale cosa propone Dana Constantin nelle sue serie visive.



  • Rediviva Edizioni di Milano al Salone Internazionale del Libro di Torino

    Rediviva Edizioni di Milano al Salone Internazionale del Libro di Torino

    La partecipazione della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino è una vetrina importante non soltanto come spazio che riunisce autori ed editrici interessate a proporre varie pubblicazioni, ma proprio per la visibilità della cultura romena in Italia. Così la responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano e di Rediviva Edizioni, Violeta Popescu, presentando a Radio Romania Internazionale le proposte della prima editrice romena nata in Italia nel 2012 alla XXXV/a edizione della prestigiosa rassegna.



    Ospite dello Stand della Romania – Padiglione 1 (A10/B09) del Lingotto Fiere (Via Nizza 294), allinsegna di “Letteratura allo specchio”, Rediviva Edizioni invita il pubblico oggi, 18 maggio, dalle ore 15:00, alle presentazioni dei volumi “Ad ascolar le doine. Scritti sulla Romania” di Armando Santarelli, pubblicata questanno, e “Maria, Regina di Romania. La storia della mia vita”, uscito lo scorso anno presso la stessa Rediviva, nella traduzione di Mario Borsa, con la revisione e ladattamento del testo di Silvia Storti Shelyta.



    Domani, 19 maggio, dalle ore 12:00, Rediviva presenta “La colonia (quasi come un blues)” di Stelian Țurlea, nella traduzione italiana di Ingrid Beatrice Coman Prodan, pubblicata nel 2023. Gli ospiti di Rediviva Edizioni sono Stelian Țurlea, Ingrid Beatrice Coman-Prodan, Armando Santarelli, Silvia Storti, Irina Țurcanu Francesconi e Violeta Popescu.



    Ringraziando gli organizzatori per linvito, la responsabile di Rediviva ha sottolineato anche la visibilità conferita dalla presenza del nostro Paese al Salone di Torino agli scrittori e poeti romeni che vivono in Italia e ha fatto riferimento ai titoli proposti lungo gli anni alla prestigiosa rassegna dalleditrice di Milano.



    La presenza della Romania alla prestigiosa rassegna editoriale ospitata dal capoluogo piemontese è organizzata dallIstituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e lAccademia di Romania in Roma, in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, lAssociazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre lIstituto Culturale Romeno.



  • “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino

    “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana al Salone Internazionale del Libro di Torino”Un libro della memoria e dellanalisi della storia, illustrata con eventi della mia vita”. Così riassume a Radio Romania Internazionale la famosa poetessa romena Ana Blandiana il “Falso trattato di manipolazione”, pubblicato questanno da Elliot Edizioni, nella traduzione italiana di Mauro Barindi, che sarà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio. Accanto allautrice, allevento che sarà ospitato dalla Sala Internazionale del Lingotto Fiere venerdì 19 maggio, dalle ore 11:30, saranno presenti Mauro Barindi, Marco Dotti e Bruno Mazzoni.



    “E una bella sorpresa per me da parte di Elliot Edizioni questa edizione italiana di “Fals tratat de manipulare”, poichè il libro è abbastanza vecchio”, aggiunge Ana Blandiana parlando del volume uscito in Romania nel 2013, presso leditrice Humanitas. “E una bella sorpresa anche perchè, generalmente, tradotte sono la poesia, la prosa, e meno i saggi. E per me, negli ultimi dieci anni, i libri di pensiero, di analisi di vita, di storia, sono più importanti, e ho sperato che siano tradotti anche questi libri”, dice ancora lautrice, che racconta in questo volume autobiografico la sua dissidenza durante il comunismo, il crollo del regime e il suo impegno civile.



    Ana Blandiana, pseudonimo letterario di Otilia Valeria Coman-Rusan, fu perseguitata dal comunismo sin da giovane. Suo padre – prete ortodosso – fu detenuto politico durante il regime. E larresto del padre è uno degli episodi ricordati nel libro, proprio sotto il titolo “La prima manipolazione”. Dopo la caduta del comunismo, fece accompagnare la fama letteraria, accanto al compianto marito Romulus Rusan, anche lui scrittore, ad un forte impegno civile. A loro si deve la trasformazione del carcere di Sighet, nel nord della Romania, dove fu sterminata buona parte dellélite, nel Memoriale delle Vittime del Comunismo e della Resistenza.



    In Italia, Ana Blandiana è nota in particolare per le sue poesie, ma anche per il suo primo romanzo “Applausi nel cassetto”, tradotto da Luisa Valmarin. Il volume “Un tempo gli alberi avevano occhi”, pubblicato nel 2004 presso la Donzelli, nella traduzione di Bruno Mazzoni e Biancamaria Frabotta, ha portato alla poetessa romena il Premio Speciale per la Poesia Giuseppe Acerbi nel 2005. Lo stesso Bruno Mazzoni firma anche la versione italiana del volume “Lorologio senza ore”, uscito nel 2018 presso la stessa Elliot Edizioni di Roma, che nel 2021 ha pubblicato anche “Applausi nel cassetto”. “Il mondo sillaba per sillaba” (Saecula 2012) e “La mia patria A4. Nuove poesie” (Aracne 2015) sono gli altri due volumi di Ana Blandiana pubblicati in Italia, con la traduzione di Mauro Barindi.



    La letteratura romena in Italia va avanti, grazie anche alla promozione che lIstituto Culturale Romeno riesce sistematicamente a offrire, sia per i contributi alla traduzione di opere romene sia per linvito ai vari festival di scrittori romeni le cui opere sono state pubblicate nella Penisola, spiega, da parte sua, a Radio Romania Internazionale il romenista e traduttore Bruno Mazzoni, ospite di parecchi eventi organizzati dalla Romania al Salone di Torino.



    Oltre alla presentazione del “Falso trattato di manipolazione” di Ana Blandiana, lex preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Pisa partecipa oggi, dalle ore 18:00, allo Stand della Romania, assieme a Vanni Santoni, alla presentazione del volume “Melancolia – La nave di Teseo” di Mircea Cărtărescu, uscito lo scorso anno a Milano. Il 19 maggio, dalle ore 19:15, sempre allo Stand della Romania, Bruno Mazzoni dialogherà con Smaranda Vultur su “Memoria è/e patrimonio”, un incontro dedicato a Timişoara – Capitale Europea della Cultura 2023. Il noto romenista interverrà anche alla presentazione del volume “Cronache di guerra e pace. Racconti” di Silvio Guarnieri, accanto a Lorenzo Renzi e Cristian Luca, che si terrà domenica 21 maggio, dalle ore 11:00, allo Stand della Romania.



    “Sono molto contento che ci sono anche degli autori che fino ad oggi non avevano avuto echi o risonanze in Italia”, sottolinea Bruno Mazzoni, parlando dei volumi “Aspettando lApocalisse” e “Morte quotidiana” di Dinu Pillat, pubblicati nel 2022 presso Bonfirraro Editore, nella traduzione di Luca Bistolfi. Un altro libro mai pubblicato finora in Italia è “Il Fenomeno Piteşti” di Virgil Ierunca, tradotto da Elena Di Lernia e uscito sempre nel 2022 presso Cisla Editore.



    Il prof. Mazzoni ha fatto riferimento anche al grande drammaturgo romeno Matei Vişniec, con tre libri presentati a Torino il 20 maggio: “Il Cabaret Dada”, edizione bilingue, nella traduzione italiana di Irma Carannante (Criterion Editrice, Milano, 2022), “Mansarda a Parigi con vista sulla morte”, sempre in edizione bilingue, nella traduzione italiana di Horia Corneliu Cicortaş, uscito nel 2022 presso la stessa editrice milanese, e “Lo spettatore condannato a morte”, a cura di Maria Emanuella Raffi, che firma anche la traduzione italiana, pubblicato nel 2023 presso CLEUP di Padova, con lintroduzione di Lorenzo Renzi.



    La presenza della Romania alla prestigiosa rassegna editoriale ospitata dal capoluogo piemontese è organizzata dallIstituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e lAccademia di Romania in Roma, in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, lAssociazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre lIstituto Culturale Romeno.


    Scoprite tutti gli eventi organizzati dalla Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino sul sito dellIstituto Culturale Romeno!




  • Salone Libro Torino, Romania porta “Letteratura allo specchio”

    Salone Libro Torino, Romania porta “Letteratura allo specchio”

    Saranno più di 20 gli incontri e le presentazioni allo stand della Romania e nelle sale del Lingotto, in occasione della XXXV edizione del Salone Internazionale di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio. Tutto in sintonia con il tema Attraverso lo specchio che definisce la prestigiosa rassegna editoriale nel 2023. All’insegna della Letteratura allo specchio, lo stand nazionale, organizzato dall’Istituto Culturale Romeno attraverso il Centro Nazionale del Libro (CENNAC), l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e l’Accademia di Romania in Roma, promuoverà, oltre alla letteratura romena contemporanea, le opere di autori romeni nel campo della filosofia, storia, critica letteraria e di altri settori del sapere, pubblicate in italiano nello scorso biennio.



    Protagonisti di questi eventi sono personalità romene e italiane, rappresentative per il profilo della manifestazione, scrittori, traduttori, editori, filologi, critici letterari, storici, filosofi, giornalisti, dirigenti di editrici della Penisola: Ciprian Apetrei, Mauro Barindi, Ana Blandiana, Salvo Bonfirraro, Alina Catrinoiu, Dan Octavian Cepraga, Horia Corneliu Cicortaş, Iulian Ciocan, Elisa Copetti, Iulia Cosma, Federica Cugno, Emilia David, Gioacchino De Chirico, Elena Di Lernia, Marco Dotti, Dario Fertilio, Olga Irimciuc, Cristian Luca, Bruno Mazzoni, Giuseppe Motta, Livio Muci, Anita Paolicchi, Violeta Popescu, Ingrid Beatrice Coman Prodan, Maria Emanuela Raffi, Lorenzo Renzi, Armando Santarelli, Vanni Santoni, Marco Sbrozi, Roberto Scagno, Andreea Simionel, Simona Sora, Natale Spineto, Silvia Storti, Francesco Testa, Sara Turetta, Irina Ţurcanu, Alina Monica Ţurlea, Stelian Ţurlea, Alessandro Vagnini, Smaranda Vultur, precisa l’Istituto Culturale Romeno.



    Abbiamo creato uno stand sotto l’insegna Letteratura allo specchio, con una serie di citazioni poetiche da nomi contemporanei: Ana Blandiana, Nichita Stănescu, Mircea Cărtărescu, Marta Petreu, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin. I versi di Nichita Stănescu sono stati tradotti dal noto romenista Roberto Merlo proprio per questa occasione, aggiunge la nostra ospite, invitando il pubblico allo stand della Romania, ubicato nel Padiglione 1 (A10/B09) del Lingotto Fiere (Via Nizza 294), a scoprire le nuove apparizioni di volumi usciti in Italia grazie al Programma Translation and Publication Support dell’Istituto Culturale Romeno e alla volontà degli editori italiani. Accanto ai libri tradotti in italiano, presso lo stand della Romania saranno in vendita anche libri nuovi e classici, per bambini e adolescenti, saggistica e romanzi in lingua romena, per i connazionali che vivono nella Penisola.



    Quattro degli incontri dedicati alla cultura romena si terranno nelle sale di Lingotto Fiere: il dibattito Memoria è/e patrimonio dedicato alla città di Timișoara – Capitale Europea della Cultura, che avrà come protagonista la saggista e studiosa Smaranda Vultur (Sala Bianca, 19 maggio, ore 19:15); l’evento dedicato alla personalità di Mircea Eliade e alle nuove pubblicazioni di studi di e su Eliade (Sala Indaco, 18 maggio, ore 12:45); l’incontro con la scrittrice Ana Blandiana per la presentazione della traduzione italiana del volume Falso trattato di manipolazione (Sala Internazionale, 19 maggio, ore 11:30), nonché la presentazione del libro sulla migrazione e l’integrazione Male a est della giovane scrittrice Andreea Simionel (Sala Avorio, 19 maggio, ore 16:00).



    La partecipazione della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino rientra nella strategia dell’Istituto Culturale Romeno di sostenere la presenza della cultura romena in ambito europeo ed internazionale e nel programma delle sue rappresentanze a Venezia e a Roma di promuovere la letteratura romena in Italia.



    La presenza della Romania è organizzata in partenariato con il Salone Internazionale del Libro di Torino, il Ministero della Cultura di Romania, la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, l’Associazione Torino «La città del Libro», Libreria Libris di Braşov, Libreria Internazionale Luxemburg di Torino e Atlassib, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino e del Consolato Generale di Romania a Torino, precisa inoltre l’Istituto Culturale Romeno.