Tag: mostra

  • La pittrice Luminiţa Gliga in mostra a Venezia

    La pittrice Luminiţa Gliga in mostra a Venezia

    “Another side/another view” è il titolo della mostra di pittura darte contemporanea che lartista Luminiţa Gliga, nota nellintero mondo, inaugura il 2 settembre, alle ore 18.00, presso la Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Palazzo Correr – Cannaregio 2212). Una selezione di 17 dipinti che offrono al visitatore lopportunità di vivere la trasformazione della natura e del paesaggio cittadino con lo sguardo della mente: limmagine esterna potrà essere percepita come interiorità dellindividuo, come spiega lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia in un comunicato.



    “Innanzitutto sono particolarmente onorata di questa opportunità di esporre i miei lavori nella cornice dellistituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, un posto del tutto particolare sia per gli artisti che per tutti quanti guardano e amano il bello. Ho selezionato 17 tele dipinte di recente che raffigurano dei paesaggi – una forma che ho scelto per esprimere i miei pensieri sul mondo circostante, nonchè lavori ispirati a fotografie da me studiate, che sono rappresentative per lanno 1918, precisamente per il rapporto tra gli uomini e i cavalli durante la Grande Guerra. Un legame che mi ha particolarmente impressionata e che è diventato fonte dispirazione per una serie di lavori. Quindi, una trasformazione della natura e del paesaggio cittadino con lo sguardo della mente, e il legame tra lessere umano e gli animali, che penso sia molto forte”, ha spiegato lartista in unintervista rilasciata a Radio Romania Internazionale prima di partire per Venezia.



    Cosa rappresenta ogni singolo lavoro e quale messaggio trasmette? “Ciascuno apre al visitatore una porta che lo trasferisce in un mondo diverso, quello dei colori e delle forme. Desidero sempre che le persone che guardano i miei lavori entrino in dialogo con le forme e con i colori e staccarsi un po dallagitazione quotidiana”, spiega lartista, rivolgendo al pubblico romeno e italiano un caloroso invito alla mostra “Another side/another view”, che rimarrà aperta fino al 15 settembre.



    Nata nel 1975 a Braşov, città della Romania centrale, Luminiţa Gliga ha conseguito nel 2002 la laurea magistrale in pittura presso lUniversità Nazionale dArti di Bucarest e nel 2008 il dottorato di ricerca in arti visive presso lo stesso ateneo. E socia dellUnione degli Artisti Figurativi di Romania, dellAssociazione Internazionale Arti Plastiche – UNESCO e dellAccademia Romeno-Americana di Arti e Scienze (ARA). Ha esposto le sue opere in oltre 50 personali in Romania e allestero, e in più di 70 mostre e rassegne collettive, come ricorda lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nella sua scheda biografica.



    Inoltre, ha partecipato a numerosi festival e fiere internazionali darte contemporanea negli Stati Uniti, in Italia, Giappone, Cina, Belgio, Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Russia, Germania e in quasi tutte le grandi città della Romania.



    Vanta importanti premi e riconoscimenti: International Prize “Michelangelo” (Roma, 2019), International Prize “Botticelli” (Firenze, 2019), il Premio “Ionel Jianu” dellAccademia Romeno-Americana di Arti e Scienze, il Diploma MCA e la Medaglia doro a Cannes, il Diploma e la Medaglia dargento della Société Académique des Arts-Sciences-Lettres di Parigi (2016).



    Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Romania e in tanti altri Paesi: Austria, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Scozia, Svizzera, USA.



  • Arte contemporanea e cinema all’Accademia di Romania in Roma

    Arte contemporanea e cinema all’Accademia di Romania in Roma

    Due grandi appuntamenti culturali all’inizio di giugno all’Accademia di Romania in Roma: la XVII/a edizione della mostra internazionale d’arte contemporanea Spazi Aperti e il nono appuntamento con il Festival del cinema romeno Sulla cresta dell’onda, con proiezioni di film dal 6 al 9 giugno. Come al solito, gli Spazi Aperti hanno ospitato opere di artisti internazionali residenti in accademie e istituti culturali a Roma. Videoproiezioni, installazioni e scultura, per approfondire ed esplorare la connessione indissolubile tra l’essere umano, lo spazio e il contesto in cui l’umanità si manifesta.



    L’edizione 2019, in programma dal 31 maggio al 12 giugno, ha accolto artisti residenti presso l’Accademia di Danimarca, The British School at Rome, Real Academia de España, Accademia Tedesca Roma, Institutum Romanum Finlandiae e Accademia di Romania in Roma. D’altronde, alla Galleria dell’Accademia di Romania la mostra, organizzata con l’appoggio dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest e il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia, rimarrà aperta fino al 21 giugno, quando un bel concerto chiuderà gli eventi organizzati nell’ambito del semestre romeno di Presidenza del Consiglio dell’UE, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice responsabile per i programmi di promozione culturale dell’Accademia di Romania, prof. associato dr. Oana Boşca-Mălin. La vicedirettrice ha messo in risalto la creatività e l’originalità dimostrata dagli artisti romeni partecipanti alla mostra Spazi Aperti, che ha accompagnato il pubblico anche ad un nuovo appuntamento con il cinema.



    In effetti, in contemporanea con Spazi Aperti, l’Ambasciata di Romania in Italia, l’Accademia di Romania in Roma e l’Associazione culturale ProEvent hanno invitato il pubblico ad un nuovo appuntamento con il cinema, nella serie di eventi che hanno celebrato la stessa Presidenza al Consiglio dell’UE. Dal 6 al 9 giugno, la IX/a edizione di ProCult – Romania Film Fest Sulla cresta dell’onda ha presentato presso l’Accademia di Romania e la Casa del cinema 14 proiezioni di film che hanno guidato lo spettatore alla scoperta dell’universo creativo romeno proseguendo il dialogo multiculturale a livello europeo e narrando gli aspetti sociali, ambientali e politici di questa fervente cultura: Octav di Serge Ioan Celebidachi, il documentario La Romania indomita di Thomas Barton-Humphreys, il lungometraggio Scendiamo alla prossima di Tedy Necula, La famiglia Moromete e La famiglia Moromete II di Stere Gulea, Un passo dietro ai serafini di Daniel Sandu – presentato da Romano Milani, Segretario del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, la commedia di stampo teatrale Il segreto della felicità di Vlad Zamfirescu, e i cortometraggi Tutto è molto lontano di Emanuel Pârvu, Miss Sueño di Radu Potcoavã, Il regalo di Natale di Bogdan Mureşanu, e Gli anni del sabato sera di Dragos Buliga, puntata pilota di una serie TV che racconta la vita in una Facoltà d’Arte negli anni ’80. Proiettata anche la commedia Storia di un perdigiorno di Paul Negoescu e il film 6.9 della scala Richter di Nae Caranfil. Le proiezioni sono state accompagnate dai dialoghi tra alcuni attori e registi con il pubblico.




  • Sulla lama del coltello, mostra all’Accademia di Romania in Roma

    Sulla lama del coltello, mostra all’Accademia di Romania in Roma

    Sulla lama del coltello: è il titolo della mostra darte contemporanea che verrà inaugurata il 2 maggio dallAccademia di Romania in Roma, in collaborazione con lUnione degli Artisti di Romania.



    Un omaggio che un gruppo di noti artisti romeni ha voluto rendere allillustre figura del pittore Florin Mitroi, nel ventennale della loro laurea presso lAccademia di Belle Arti di Bucarest, nel 1999, sotto la sua guida.



    Nato nel 1938, il professor Mitroi ha sviluppato un prestigioso percorso artistico, parallelamente ad unillustre carriera accademica, fino alla scomparsa avvenuta nel 2002.



    “Sulla lama del coltello” è un titolo ispirato dalla ricorrenza ossessiva del motivo del coltello nei lavori del prof. Florin Mitroi, ha spiegato a Radio Romania Internazionale lartista Emilia Perşu, la curatrice della mostra che rimarrà aperta presso la Galleria dellAccademia di Romania in Roma fino al 28 maggio.



    Il pubblico avrà modo di ammirare anche una delle opere del prof. Mitroi, inclusa nella collezione del Museo di Arte Recente (MARe), insieme a lavori di Suzana Dan, Irina Florescu, Virginia Georgescu, Dumitru Gorzo, Viorel Grigore, Adrian Lulciuc, Alexandru Papuc, Emilia Perşu e Alexandru Rădvan.



    Linaugurazione della mostra, che si terrà il 2 maggio dalle 18,30 (Galleria dellAccademia di Romania in Roma, Viale delle Belle Arti 110), verrà seguita da un recital del pianista Andrei Deleanu, con brani di Sergei Prokofiev, Ludwig van Beethoven e Robert Schumann, precisa lAccademia di Romania in un comunicato.




  • “Il respiro delle forme”, la pittrice Laura Nicolae in mostra a Venezia

    “Il respiro delle forme”, la pittrice Laura Nicolae in mostra a Venezia

    Il respiro delle forme in un mix di influssi culturali che segnano la creazione della pittrice romena Laura Nicolae: una mostra d’arte contemporanea che sarà inaugurata il 15 febbraio, alle ore 17.00, presso la Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Cannaregio 2215). Il pubblico potrà ammirare alcune delle opere più rappresentative dell’artista che vive da 20 anni in Italia.



    Storico dell’arte, con una laurea conseguita presso l’Università di Padova, Laura Nicolae e si è dedicata parallelamente all’attività di pittrice, ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nella sua scheda biografica. Affiliata all’Unione degli Artisti delle Arti Figurative di Romania, vanta numerose mostre personali e collettive in Italia, Perù, Giappone, Grecia e Germania. E’ autrice di illustrazioni per diverse case editrici e nel 2018 ha pubblicato il libro bilingue italiano/inglese Haiga a modo mio.



    In un’intervista a Radio Romania Internazionale, la pittrice ha parlato delle opere raccolte nella mostra Il respiro delle forme, ma anche della sua esperienza che abbina parecchi modelli culturali e del contatto con il paesaggio artistico italiano.




  • Il Castello dei destini riscontrati, mostra all’Accademia di Romania in Roma

    Il Castello dei destini riscontrati, mostra all’Accademia di Romania in Roma

    L’Accademia di Romania in Romania in Roma inaugura stasera la mostra d’arte contemporanea Il Castello dei destini riscontrati: 74 opere firmate da quattro giovani artisti romeni – Cătălin-Petru Tăvală, Nicoleta Baciu, Andreea Hoha e Maria-Laura Şonfălean – che raccontano le esperienze di borsisti nella Città Eterna. Quattro diversi discorsi sulle proiezioni personali di una realtà specifica, atteggiamenti che riguardano la memoria, l’esperienza e il processo di adattamento a una nuova realtà, spiega l’Accademia di Romania in Roma. Citando l’opera di Italo Calvino – Il Castello dei destini incrociati, in cui ogni personaggio racconta la sua storia attraverso una sequenza di immagini, che alla fine forma una rete bidimensionale di narrazioni che può essere letta in molteplici direzioni, nello stesso modo, le storie dei quattro giovani artisti in mostra si incontrano e comunicano attraverso corrispondenze e motivi ricorrenti, si legge ancora nella presentazione. Maggiori dettagli sul sito dell’Istituto Culturale Romeno – Accademia di Romania in Roma.

  • Timişoara Premium Exposed City, in mostra all’Università Federico II di Napoli

    Timişoara Premium Exposed City, in mostra all’Università Federico II di Napoli

    Fino al 13 gennaio, l’Università degli Studi Federico II di Napoli ospita la mostra di architettura Timişoara Premium Exposed City, un evento-manifesto per il patrimonio romeno. Nel 2021 la città capoluogo della provincia di Timis, collocata nell’estremità occidentale della Romania, sarà Capitale Europea della Cultura.

    Inaugurata il 18 dicembre 2018, in chiusura dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, presso la Facoltà Di Architettura – Palazzo Gravina – L’Ambulacro della biblioteca (Via Monteoliveto 3), la mostra è organizzata dall’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con la Direzione Culturale Timiș, il Consolato Onorario della Repubblica Italiana a Timisoara, il Registro degli Urbanisti di Romania – Ufficio Territoriale di Sviluppo della Zona dell’Ovest, la Camera di Commercio Italiana per la Romania e UrbanizeHub, con il patrocinio della Scuola di Restauro La Sapienza di Roma, precisa l’Accademia di Romania.

    All’inaugurazione, le associazioni REcult e TERRApia hanno presentato il progetto culturale Terra Cruda. Le persone e le case di Banat, un’iniziativa sostenuta dall’Amministrazione del Fondo Culturale Nazionale e Universitatea de Vest di Timișoara, che evidenzia il potenziale della vita rurale attraverso un approccio contemporaneo.

    Tutti i dettagli sulla mostra Timişoara Premium Exposed City sono disponibili sul sito dell’Istituto Culturale Romeno – Accademia di Romania in Roma.

  • “Gioiosi gioielli” di Maria Benedetta Bossi, in mostra a Bucarest

    “Gioiosi gioielli” di Maria Benedetta Bossi, in mostra a Bucarest

    Collane, braccialetti e orecchini gioiosi e fatti con il cuore dalla giovane architetta napoletana Maria Benedetta Bossi: il pubblico di Bucarest li potrà ammirare fino al 31 gennaio all’Istituto Italiano di Cultura. Tra la settantina di preziosi gioielli fatti di resine, plexiglass, cuoio e altri materiali, di colori vivissimi, alcuni hanno una storia da ricordare: quella del terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009. Una storia raccontata da Maria Benedetta stessa a Radio Romania Internazionale.



    Laureata con lode presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, Maria Benedetta Bossi si è anche specializza in Valorizzazione dei Beni Ambientali e Culturali. Ha collaborato, come borsista, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel Gruppo di lavoro Interministeriale per la Salvaguardia dei beni culturali dai rischi naturali. Dal 2009, dopo il terribile terremoto che ha colpito L’Aquila, ha partecipato alle attività post-sisma nel capoluogo abruzzese.



    Ha anche firmato la mostra e il catalogo Immota Manet, L’Aquila tra patimento e speranza, presentati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e Provincia nel Palazzo Reale di Napoli e, successivamente, nella sede del Palazzo dei Priori di Viterbo, presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.



    Nel 2011, ha ricevuto, con Decreto del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’attestato di Pubblica Benemerenza del Dipartimento della Protezione Civile, per l’opera e l’impegno prestati nelle attività di protezione civile al sisma dell’Abruzzo nel 2009. Dal 2010 al 2012, ha partecipato ai lavori di messa in sicurezza e restauro della cupola della Basilica di San Bernardino da Siena a L’Aquila.




  • Legendina. Testimonianze pittoriche, in mostra a Milano

    Legendina. Testimonianze pittoriche, in mostra a Milano

    Il 17 ottobre, lo Studio Bolzani di Milano, in collaborazione con la Galleria Schubert, inaugura la mostra retrospettiva “Testimonianze pittoriche”, che raccoglie opere firmate da Legendina, artista romena naturalizzata svizzera.


    Nata in Romania nel 1939 in una famiglia di artisti, Legendina di Paolo, conosciuta da anni col nome darte Legendina, dimostrò sin da giovanissima i suoi pregi artistici. Dopo la laurea conseguita presso lIstituto di Belle Arti “Nicolae Grigorescu” di Bucarest, per tre anni lavorò nello studio del pittore Corneliu Baba (1906-1997), dove raffinò le conoscenze acquisite fino allora, per arrivare al suo stile del tutto particolare.



    Uno stile che abbina il sapore metafisico alla cultura iconica bizantina, come ricorda il Centro Culturale Italo-Romeno di Milano. Approfondì gli studi allestero grazie ad una borsa di studio assegnata dallUNESCO. Il trasferimento definitivo in Svizzera nel 1982, dove si è spenta nel 2017, ha offerto a Legendina lopportunità di essere una presenza attiva nel Paese di adozione, ma anche una grande apertura alle gallerie occidentali.



    Lungo la sua carriera, è stata insignita di prestigiosi riconoscimenti internazionali. Alcune delle sue opere si ritrovano in collezioni pubbliche e private in Svizzera, Italia, Francia, Romania, Germania, ma anche negli Stati Uniti e in Canada.



    Il rosso bizantino dei quadri dipinti da Legendina avvolge e coinvolge: così Marinela Somazzi, console onorario di Romania a Lugano, evocando la personalità dellartista in unintervista a Radio Romania Internazionale, prima dellinaugurazione della mostra che rimarrà aperta presso lo Studio Bolzani di Milano fino al 3 novembre.


  • Giornate del Contemporaneo, mostra Pietro Consagra a Bucarest

    Giornate del Contemporaneo, mostra Pietro Consagra a Bucarest

    E’ con una mostra di scultura e grafica Pietro Consagra che l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha invitato il pubblico a godersi, in prima in Romania, la rassegna Giornate del Contemporaneo – Italian Contemporary Art. Un’iniziativa volta a promuovere all’estero il patrimonio artistico italiano contemporaneo: pittura, scultura, video, installazioni, fotografie o design. E’ per la prima volta che la rassegna si svolge anche in altri Paesi. Le opere esposte alla Galleria Galateca di Bucarest appartengono alla collezione della Fondazione Sartirana Arte di Pavia.



    In un’intervista a Radio Romania Internazionale, Giorgio Forni, curatore della mostra e presidente della Fondazione, ha spiegato dove si colloca questo grande esponente dell’astrattismo nel paesaggio culturale internazionale, presentato per la prima volta a Bucarest con la mostra inaugurata l’8 ottobre. Consagra è, quindi, una novità, ma il pubblico romeno è sempre interessato alle novità, ha detto, da parte sua, a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi.




  • La Grande Guerra e l’Unificazione romena, in mostra al Vittoriano

    La Grande Guerra e l’Unificazione romena, in mostra al Vittoriano


    La Grande Guerra e l’Unificazione romena. Un percorso storico e visuale a 100 anni dalla nascita della Grande Romania: una mostra evento che sarà inaugurata il 2 ottobre, alle ore 17.30, al Museo Centrale del Risorgimento — Complesso del Vittoriano a Roma, per celebrare il Centenario della Grande Romania. L’evento ricorda anche la fine del primo conflitto mondiale, in cui la Romania e l’Italia hanno combattuto insieme, al fianco dell’Intesa.



    La mostra, che rimarrà aperta fino al 31 ottobre (ingresso libero), è organizzata dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest tramite l’Accademia di Romania in Roma e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in partenariato con il Museo Nazionale di Storia di Romania, il Museo Centrale del Risorgimento al Vittoriano di Roma, il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre e l’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana. I testi sono firmati dal prof. Francesco Guida della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Roma Tre e dal vicedirettore del Museo Nazionale di Storia di Romania, Cornel Ilie.



    L’unificazione della Romania nel 1918 coronava un progetto politico che le élites romene avevano definito già dalla metà dell’Ottocento, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il direttore dell’Accademia di Romania in Roma, il prof.univ.dr. Rudolf Dinu. Il pubblico italiano scoprirà la sincronia dei movimenti risorgimentali italiano e romeno e la comunanza degli ideali europei seguiti da Italia e Romania lungo l’intero Ottocento fino alla Grande Guerra, ha aggiunto il direttore.





    Da parte sua, il prof. Francesco Guida ha ricordato a Radio Romania Internazionale i più significativi momenti della collaborazione Italia — Romania durante la prima Guerra Mondiale. Un riferimento è la Legione Romena d’Italia, un corpo militare costituito prevalentemente da prigionieri di nazionalità romena, che avevano combattuto per l’Impero austro-ungarico.



  • Eco – successo di Branislava Stojanovic in Romania

    Eco – successo di Branislava Stojanovic in Romania


    Grande successo all’inaugurazione della mostra Eco dell’artista Branislava Stojanovic all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest. Oltre a un folto pubblico, erano presenti ambasciatori, diplomatici, imprenditori e personalità culturali. Alla sua prima mostra presentata in Romania, il pubblico ha scoperto un dialogo – esperimento tra gli elementi basilari che compongono l’arte contemporanea dei nostri giorni: pittura, installazione e oggetto.



    Nata nel 1983 in Serbia, Branislava Stojanovic ha studiato l’architettura e il design d’interni, laureandosi in arte e scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2007.



    Con multipli interessi nello spazio di confluenza dell’arte contemporanea con il teatro, il cinema e la danza, ha firmato più scenografie virtuali per spettacoli di teatro e vanta mostre personali a Roma (Galleria l’Epireo), Milano, Palermo o Torino, come ricorda l’Ambasciata d’Italia a Bucarest in un comunicato.



    Il suo percorso artistico è stato decisamente influito dall’esperienza africana: 4 anni passati a Maputo, in Mozambico, dove i suoi lavori sono stati presentati in 4 mostre personali e numerose collettive.



    Nel 2013, ha partecipato alla mostra collettiva L’immagine della donna nell’arte africana alla Galleria Âmes d’Afrique, a Strasburgo. Nel 2012 ha organizzato nella Serbia natia la mostra personale Dal mondo a casa mia.



    Branislava Stojanovic ha racccontato a Radio Romania la sua esperienza artistica, spiegando anche i significati dei suoni dei suoi quadri.



    La mostra Eco, inaugurata il 14 dicembre all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e curata da Irina Ungureanu, resterà aperta fino al 30 gennaio 2016.



    Visitate anche i siti www.branislavastojanovic.com e it.iicbucarest.org.




  • Storia e cultura romena a Venezia, Padova e Cremona

    Storia e cultura romena a Venezia, Padova e Cremona

    Ricca agenda di eventi promossi anche a ottobre dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, tra cui spiccano quelli dedicati al centenario della Grande Guerra. L8 e il 9 ottobre, lIstituto Romeno di Venezia, il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dellUniversità di Padova e lAssociazione Italiana di Romenistica (A.I.R.), con il sostegno dellIstituto Culturale Romeno e del Consolato Generale di Romania a Trieste organizzano il Convegno italo-romeno dal tema “Memorialistica e Letteratura della Grande Guerra. Parallelismi e dissonanze”.



    Il convegno riunisce storici e filologi romeni e italiani che approfondiscono nei loro studi i molteplici aspetti del conflitto bellico, riflessi nella letteratura memorialistica, frutto dellesperienza diretta, della partecipazione alle operazioni sul fronte orientale e su quello italiano, nel nord e nel nord-est della Penisola, come ha spiegato in un collegamento con Radio Romania Internazionale il direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il prof. Rudolf Dinu.



    Il convegno è preceduto il 7 ottobre a Venezia dalla presentazione del volume “Romania, storia e cultura” di Keith Hitchins, che presenta fatti e avvenimenti che hanno segnato levoluzione politica e culturale dello spazio abitato dai romeni, dalla conquista romana della Dacia fino ad oggi. Lungo un itinerario tortuoso, spesso interrotto da interventi stranieri, le pagine del volume portano il lettore fino alla conquista dellindipendenza nazionale (1877-1878), e oltre, fino al “comunismo nazionalista” di Nicolae Ceausescu, poi attraverso gli anni della Romania democratica fino allingresso nellUnione Europea.



    Oltre a questo volume, il prof. Rudolf Dinu ha fatto riferimento anche alla mostra “I Romeni e la Grande Guerra”, che, dopo Milano, Torino, Roma, Trieste, sarà presentata l8 ottobre anche a Cremona. La mostra ha il patrocinio dellAmbasciata di Romania a Roma, del Consolato Generale di Romania a Milano, della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Cremona.



  • “Architetture e volti sacri” all’Accademia di Romania in Roma

    “Architetture e volti sacri” all’Accademia di Romania in Roma

    Il 18 febbraio, alle ore 18.00, l’Accademia di Romania in Roma invita il pubblico all’inaugurazione della mostra di pittura “Architetture e volti sacri” dell’artista Miruna Budisteanu.



    L’Accademia di Romania precisa sul suo sito (www.accadromania.it) che la mostra è il risultato di un atteggiamento plasmato e provato nel tempo e nello spazio, un percorso vivido che non finisce qui e ora. In questa mostra lartista ha deciso di non descrivere né di ribadire gli elementi caratteristici dello stile Brancovan.



    Miruna Budisteanu ha proposto invece di evocare il respiro di questa creazione, per ricostruire lo spirito del rinascimento in chiave innovativa per riportarlo in superficie. Le opere sono eseguite prevalentemente su velo o multimedia vellum pellicola, la cui materialità e dimensione facilita linterazione con lambiente e la struttura architettonica, precisa l’Accademia di Romania.



    All’inaugurazione saranno presenti, accanto all’artista Miruna Budisteanu, l’Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede, Bogdan Tataru-Cazaban, il direttore dell’Accademia di Romania, prof. Mihai Barbulescu, e la direttrice di programmi dell’Accademia, la poetessa Daniela Crasnaru.



    La mostra rimarrà aperta i giorni dal 18 febbraio al 6 marzo, nella Sala Esposizioni dell’Accademia di Romania, Viale delle Belle Arti 110. L’ingresso è libero.

  • Festa Nazionale: I Romeni e la Grande Guerra, in mostra al Vittoriano

    Festa Nazionale: I Romeni e la Grande Guerra, in mostra al Vittoriano

    In occasione della Festa Nazionale della Romania, il 1° dicembre, alle ore 18:00, presso il Museo Centrale del Risorgimento — Complesso del Vittoriano a Roma sarà inaugurata la mostra foto-documentaria “I Romeni e la Grande Guerra”.



    L’evento è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, insieme all’Ambasciata di Romania in Italia, al Museo Centrale del Risorgimento — Complesso del Vittoriano, al Museo Nazionale di Storia della Romania, all’Archivio Nazionale della Romania e all’Università Babes–Bolyai di Cluj-Napoca, in collaborazione con l’Accademia di Romania in Roma, sotto il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma.



    A luglio, il Consolato Generale di Romania a Milano e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia avevano organizzato la stessa mostra “I Romeni e la Grande Guerra” al Palazzo Cusani del capoluogo lombardo. L’evento, ospitato proprio dalla sede della Rappresentanza NATO di Milano, ha rivestito un’importanza particolare, perchè, oltre ad aver ricordato la ricorrenza del centenario dello scoppio della Grande Guerra, ha celebrato anche il decimo anniversario dell’ingresso della Romania nell’Alleanza Nord-Atlantica.



    Inoltre, a fine ottobre, la mostra “I Romeni e la Grande Guerra” è arrivata anche al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano – Palazzo Carignano di Torino, organizzata dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e dal Consolato Generale di Romania a Torino.



    La mostra riunisce oltre 40 pannelli foto-documentari che rispecchiano la partecipazione dei romeni e della Romania alla Grande Guerra, in base a documenti d’archivio, fotografie, illustrazioni e rassegne stampa dell’epoca, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale il responsabile del progetto, Mihai Stan dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Organizzata con il sostegno finanziario dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, la mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2015, presso il Museo Centrale del Risorgimento — Complesso del Vittoriano a Roma. L’ingresso è libero.



  • Afghanistan: partenariato strategico romeno-americano, in mostra a Radio Romania

    Afghanistan: partenariato strategico romeno-americano, in mostra a Radio Romania

    “La Romania in Afghanistan — 12 anni di partenariato strategico romeno-americano” è il titolo della mostra inagurata il 24 ottobre a Radio Romania, che riunisce 50 fotografie scattate dai suoi corrispondenti di guerra.



    Si tratta di testimoniaze che vanno dalla prima presenza romena a Kandahar, che appartengono ai giornalisti Mario Balint e Radu Dobriţoiu, fino a quella dell’ultimo battaglione romeno di manovra, la cui permanenza in Afghanistan è stata immortalata da Ilie Pintea.



    L’inaugurazione della mostra, che ha preceduto la Festa dell’Esercito romeno, celebrata il 25 ottobre, e che rimarrà aperta fino al 5 novembre, è dedicata all’86esimo anniversario di Radio Romania, festeggiato il 1 novembre.



    All’inaugurazione erano presenti il segretario di stato agli affari strategici al Ministero degli Esteri, Bogdan Aurescu, l’incaricato d’affari ad interim dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Bucarest, Dean Thompson, l’ambasciatore di Francia, François Saint-Paul, l’eurodeputato socialista Ioan Mircea Pascu, ministro della Difesa dal 2000 al 2004, il consigliere del presidente romeno per affari strategici e sicurezza internazionale, Iulian Chifu, accanto ad alti ufficiali degli eserciti alleati e del Ministero della Difesa Romeno.



    Gli autori si meritano tutti i complimenti, ha detto il consigliere presidenziale Iulian Chifu, poichè è estremamente difficile essere neutrale e fare dei servizi secondo le norme giornalistiche classiche nel momento in cui ti trovi in un teatro operativo. “Vedete tecnica militare, vedete paesaggi dell’Afganistan, però in primo luogo vedete i volti della gente. Ogni singola fotografia trasmette i sentimenti del giornalista nel momento in cui ha visto quell’immagine e ha sentito il bisogno di riprodurla, per trasmettere quell’emozione”, ha detto il consigliere.



    Presente all’inaugurazione della mostra l’incaricato d’affari dell’Ambasciata americana a Bucarest, Dean Thompson, ha sottolineato che “la mostra fotografica ci ricorda gli sforzi sostenuti e i sacrifici destinati alla costruzione di un Afghanistan più pacifico. Ringrazio Radio Romania per aver sponsorizzato questa mostra e per ricordarci la nostra straordinaria attività in Afghanistan”, ha dichiarato Dean Thompson.



    L’Afghanistan è uno stato con prospettive democratiche reali, e tale fatto è dovuto anche all’impegno dei militari romeni nelle operazioni dell’Alleanza Nord-Atlantica, ha detto da parte sua il segretario di stato agli Esteri, Bogdan Aurescu, spiegando che la partecipazione non si ferma qui.



    “E’ stato un impegno importante quello assunto finora, accanto agli altri stati alleati, ma è anche un impegno che continuerà, poichè la presenza della NATO in Afghanistan non si concluderà a fine anno, ma andrà avanti nell’ambito della missione Resolute Support, alla quale ovviamente la Romania parteciperà, avendo già assunto questo impegno. Grazie ai giornalisti di Radio Romania, abbiamo potuto richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica del Paese, con altissima professionalità, su quanto è accaduto in questo teatro operativo”, ha detto Bogdan Aurescu.