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  • Papa Francesco – Pellegrino in Romania, 3 anni dal viaggio apostolico

    Papa Francesco – Pellegrino in Romania, 3 anni dal viaggio apostolico

    “Vengo in Romania, Paese bello e accogliente, come pellegrino e fratello”: le memorabili parole pronunciate da Papa Francesco in occasione della visita compiuta in Romania dal 31 maggio al 2 giugno 2019, con il motto “Camminiamo insieme”, sono il filo conduttore della mostra inaugurata al Museo Nazionale di Storia della Romania, a tre anni dal viaggio apostolico del Santo Padre.



    Intitolata “Papa Francesco – Pellegrino in Romania, 3 anni dal viaggio apostolico”, la mostra, organizzata dallArcidiocesi Cattolica di Bucarest, in partenariato con il Museo Nazionale di Storia della Romania, riunisce numerose fotografie e oggetti legati alla visita del Santo Padre nel nostro Paese, tra cui il papamobile, la casula, la stola, la mitra e la sedia liturgica della Cattedrale San Giuseppe della Capitale oppure licona dei 7 Vescovi Greco-Cattolici Martiri durante il regime comunista, benedetta da Papa Francesco durante la cerimonia della loro beatificazione a Blaj. Le immagini del viaggio presentate in mostra sono state realizzate da Vatican Media e dai fotografi romeni Adrian Cuba, Alexis Dimcev, Octav Ganea, Alexandru Micsik e Iustin Toma.



    La visita di Papa Francesco in Romania si è svolta 20 anni dopo quella storica di Giovanni Paolo II a Bucarest, dal 7 al 9 maggio 1999, il primo viaggio di un Sommo Pontefice in un Paese a maggioranza ortodossa. Il viaggio di Francesco nel Paese chiamato da Papa Wojtyla “Ponte tra Oriente e Occidente” e “Giardino della Madre di Dio” ha incluso tutte tre le regioni storiche del Paese – Valacchia, Moldavia e Transilvania, con tappe nella capitale Bucarest, nelle città di Iaşi e Blaj, questultima cuore dei cattolici di rito bizantino, nonchè il Santuario Mariano di Şumuleu Ciuc.



    La mostra, che rimarrà aperta al Museo Nazionale di Storia della Romania fino al 17 giugno, è “un modo di mantenere vivo il ricordo e il messaggio del Papa di questa storica visita”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il Nunzio Apostolico in Romania e Moldova, Mons. Miguel Maury Buendía. “Camminiamo insieme, non ognuno per conto suo. Quindi penso che questo è un messaggio perenne, da mantenere: non restare fermi, ma fare tutto insieme, per il bene del Paese”, ha detto il Nunzio, il quale, nel discorso pronunciato in apertura della mostra, ha ricordato che “in questi tempi difficili, in cui il conflitto nella confinante Ucraina ci ricorda che limperialismo, gli estremismi nazionalisti e lescluvisismo populista rappresentano oggi un pericolo per lintero mondo, il messaggio del Papa a favore del rispetto per la diversità e per lintegrazione dei popoli mostra la via da seguire per raggiungere la pace e il progresso”.



    Dal canto suo, lArcivescovo Metropolita di Bucarest, Mons. Aurel Percă, ha spiegato che la mostra “Papa Francesco – Pellegrino in Romania, 3 anni dal viaggio apostolico” ci invita a ricordarci che dobbiamo continuare a camminare insieme. “Il Santo Padre ci ha ricordato, con il motto del viaggio – “Camminiamo insieme” – che qui, in Romania, sono diverse realtà, ma dobbiamo camminare insieme. Sono diverse Chiese, confessioni religiose, diverse etnie, ma tutti siamo insieme, formiamo questo popolo di Dio. Il Santo Padre ha voluto ricordarci che, oltre queste barriere linguistiche o etniche, siamo sempre tutti chiamati a promuovere la Pace, il Bene comune”, ha detto a Radio Romania Internazionale S.E. Mons. Aurel Percă, ricordando che i giorni del viaggio di Papa Francesco hanno trasmesso molto entusiasmo alla popolazione. “Viviamo ancora non soltanto dei ricordi, ma del messaggio trasmesso dal Papa”, ha sottolineato lArcivescovo Metropolita di Bucarest.



    Allinagurazione della mostra sono intervenuti anche il consigliere presidenziale Sergiu Nistor, il segretario di stato per i Culti religiosi, Victor Opaschi, il vescovo greco-cattolico di Bucarest, S.E. Mihai Frăţilă, il direttore generale del Museo Nazionale di Storia della Romania, Ernest Oberländer-Târnoveanu.



    Presenti anche il vescovo vicario patriarcale Ieronim Sinaitul, in rappresentanza della Chiesa Ortodossa Romena, il sottosegretario di stato al Ministero della Cultura, Irina Sanda Marin Cajal, il presidente della Federazione delle Comunità Ebraiche di Romania, on. Silviu Vexler, lambasciatore dAustria, Adelheid Folie, lambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta, Roberto Musneci, numerosi altri rappresentanti del corpo diplomatico, tra cui il responsabile dellUfficio Stampa, Affari Culturali e Sociali dellAmbasciata dItalia, Vincenzo Tamarindo, esponenti delle Chiese Armena, Luterana, Calvinista, del Muftiato del Culto Musulmano in Romania di Costanza, sacerdoti e altre autorità.



    Un evento che riporta alla memoria tutti i concetti fondamentali che il Papa ha espresso durante il viaggio compiuto tre anni addietro, ha detto a Radio Romania Internazionale lambasciatore dellOrdine di Malta nel nostro Paese, Roberto Musneci.



    La mostra “Papa Francesco – Pellegrino in Romania, 3 anni dal viaggio apostolico” è un progetto iniziato dallUfficio per i Beni Culturali Ecclesiastici dellArcidiocesi Cattolica di Bucarest, con la consulenza artistica del lettore univ.dr. Anna-Mária Orbán dellUniversità Nazionale di Belle Arti di Bucarest, e il concetto espositivo e la regia artistica di Dan Michael Schlanger.




  • “Esercizi di sistemazione” di Adelina Ivan, in mostra a Venezia

    “Esercizi di sistemazione” di Adelina Ivan, in mostra a Venezia

    Dall11 al 18 maggio, la Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha ospitato la mostra “Esercizi di sistemazione” dellartista Adelina Ivan. “Le installazioni e gli interventi tessili tracciano linee decise tra discutibili modalità di incertezza e disorientamento. Questa distinzione avviene nellambito di un flusso di elaborazione delle informazioni, download attraverso processi di distacco, stripping e disintegrazione. Piegare e dispiegarsi si propongono come unica sequenza dello stesso movimento orizzontale”, ha spiegato Adelina Ivan a Radio Romania Internazionale.



    “Il video Circle back segue uno scenario mentale basato sul rituale di allenamento e sui gesti condizionati che avvengono prima di iniziare un progetto. Lintuizione e lesperienza personale motivano il rapporto con i materiali. Gli oggetti sviluppati nello spazio vengono ricostruiti, mentre la materia tessile recupera la memoria del corpo e sottolinea il rapporto tra geometria e spazio”, ha detto ancora lartista.



    Adelina Ivan ha studiato allUniversità di Belle Arti di Bucarest ed ha esposto alla Litost Gallery Prague, Musée de la Chasse et de la Nature Paris, MNAC Bucarest, Media Art Festival Arad, Artissima Torino, Anca Poterașu Gallery Bucharest, Spinnerei Leipzig, Kunsthalle Bega, transit. ro / Bucharest, Tokyo Art Screening Festival, Jean-Claude Mayer Gallery di Francoforte, MARe Museum of Recent Art Bucharest, Biennale Bianco e Nero al Museo di Satu Mare, ODD Bucarest, Istanbul Design Biennale, precisa lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nella sua scheda biografica.



    Lartista lavora con vari media, dal video alle installazioni tessili e di disegno, esaminando strutture e geometrie in una ricerca artistica della composizione e disintegrazione della materia. Alla base della sua pratica artistica cè una critica sociale e culturale delle convenzioni che hanno influenzato i modi molto diversi in cui possiamo immaginare la nostra femminilità. Forza e fragilità sono in equilibrio, illustrando lidea di ritmo e movimento ripetitivo scoperto dietro le linee puramente astratte, nota ancora lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica.




  • “E questo è forma” in mostra a UNA Galeria di Bucarest

    “E questo è forma” in mostra a UNA Galeria di Bucarest

    “E questo è forma” in 60 lavori plasmati da giovani che studiano le belle arti a Bucarest e Roma, riuniti nella mostra ispirata al Canto I del Paradiso dantesco, inaugurata il 30 marzo presso UNA Galeria della Capitale romena, in prossimità del Dantedì celebrato nei giorni scorsi.



    Liniziativa, nata nel 2021, nel 700/o anniversario della scomparsa del Sommo Poeta, è frutto di un progetto più ampio di collaborazione tra lAccademia di Belle Arti di Roma (ABA) e lUniversità Nazionale dArti di Bucarest (UNARTE), per far avvicinare gli studenti al capolavoro di Dante attraverso le arti visive. Lo spiega a Radio Romania Internazionale la professoressa Nicoleta Silvia Ioana, docente di lingua italiana presso lUNARTE, che ha ideato e coordinato il progetto insieme al direttore del Dipartimento Tecnico-Teorico dello stesso ateneo, Cornel-Florin Moraru, e allartista Veronica Pirracini, docente di pittura e responsabile del Dipartimento di Arti Visive dellABA.



    Partendo da “Le cose tutte quante / hanno ordine tra loro, e questo è forma / che luniverso a Dio fa simigliante” del Canto I del Paradiso dantesco, liniziativa è stata lanciata il 28 maggio 2021 con il seminario-esposizione “Dante e lArte: Parola-Colore-Forma”, tenutosi in contemporanea a Roma e Bucarest. “La sfida era di capire se le nuove generazioni, a distanza di 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, riescono a sensibilizzarsi davanti a questa meraviglia che è la Divina Commedia”, spiega la prof.ssa Nicoleta Silvia Ioana, particolarmente contenta del modo in cui i giovani artisti hanno scelto di “raccontare” Dante tramite le pitture, le sculture o i lavori tessili realizzati nel giro di un anno, accompagnati da un video.



    Ad esempio, tre “rosoni” di lana e seta raffigurano lInferno, il Purgatorio e il Paradiso immaginati dalla studentessa Nicoleta Bică Bucșaru, sotto la guida della nota artista e sua professoressa Daniela Frumușeanu, docente presso la Facoltà di Arti Decorative e Design dellUNARTE, presente allinaugurazione.



    Un evento particolare, volto ad avvicinare i giovani sempre di più alla cultura, e noi sosteniamo queste iniziative, ha spiegato, a sua volta, a Radio Romania Internazionale, lon. Andi Gabriel Grosaru, il deputato della minoranza italiana nel Parlamento di Bucarest, presente allinaugurazione della mostra insieme alla presidente dellAssociazione degli Italiani di Romania – RO.AS.IT, Ioana Grosaru. Il deputato ha fatto riferimento anche al Dantedì celebrato insieme agli studenti e agli insegnanti del Liceo Dante Alighieri di Bucarest.



    Allinaugurazione della mostra “E questo è forma”, che rimarrà aperta presso UNA Galeria di Bucarest fino al 10 aprile, accanto ai coordinatori del progetto, Nicoleta Silvia Ioana e Cornel-Florin Moraru, erano presenti il Rettore dellUNARTE, prof. univ.dr. Cătălin Bălescu, la prof.ssa Otilia Doroteea Borcia, autrice del volume “La vita e la Passione di Cristo nella pittura italiana dal Trecento al Seicento”, esponenti dellambiente accademico, artisti, critici darte e giornalisti culturali.



  • L’artista Michele Bressan in mostra alla Galleria STRATA di Bucarest

    L’artista Michele Bressan in mostra alla Galleria STRATA di Bucarest

    Unesperienza da vivere nel generoso spazio della Galleria dArte STRATA di Bucarest, che dal 4 marzo fino ai primi di aprile ospita la mostra “There Are No Bad Trips, Only Fear/ Non esistono viaggi cattivi, ma solo paura” di Michele Bressan. “Un invito ad esplorare una serie di paure che ho tentato di materializzare tramite dei lavori concreti” spiega a Radio Romania Internazionale lartista italo-romeno che vive e lavora in Romania dal 1993, parlando del messaggio che intende trasmettere in questa mostra personale.



    “Le paure sono le paure che ognuno di noi ha, paure che ognuno di noi puo riconoscere nei lavori proposti”, aggiunge Michele Bressan che, lungo il suo percorso artistico, ha scelto di esprimersi in tantissimi modi – dalla fotografia al film, fino alla scultura e alla pittura o allinstallazione e alla tecnica mista.



    Nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale, Michele Bressan ha parlato anche dellinfluenza della pandemia sul suo lavoro e, in ugual misura, dei progetti per il futuro. Seguono mesi intensi per lartista che ha in cantiere, come curatore, delle iniziative volte a promuovere i giovani artisti – i suoi studenti presso lUniversità di Belle Arti di Bucarest, ma anche a dare una mano agli artisti ucraini arrivati in Romania in fuga dalla guerra, sostenendo il loro inserimento nel paesaggio culturale di Bucarest.




  • Viaggio nel patrimonio culturale e artistico di Roma, in mostra a Galeria Sector 1 di Bucarest

    Viaggio nel patrimonio culturale e artistico di Roma, in mostra a Galeria Sector 1 di Bucarest

    “IMPRINT. Un viaggio nel patrimonio artistico e culturale di Roma”/ “A journey through Roman cultural and artistic heritage” è il titolo della mostra di gruppo inaugurata il 17 febbraio presso la Galeria Sector 1 di Bucarest, nella piena osservanza delle norme sanitarie. Guardando la Città Eterna come un autentico incubatoio di conoscenza e ispirazione creatrice, la rassegna mette in risalto limpatto del patrimonio artistico e culturale di Roma sulle pratiche di arte contemporanea.



    Curata da Domenico de Chirico, specialista di Storia comparata dellarte nei Paesi sud-est europei, la mostra invita il pubblico a scoprire una selezione di lavori degli artisti Horia Bernea, Alessandro Giannì, Iva Lulashi, Aurelia Mihai, Andrei Pokrovskii, Lucian Popăilă, Nicola Samorì, Paul Timofei, Nicola Verlato e Bogdan Vlăduță.



    “La lingua – sia verbale che gestuale – è il sicuramente il modo migliore per approcciare e capire il più possibile a fondo che cosa abbiamo intorno e che cosa cè di nuovo rispetto a quello che fa parte del nostro quotidiano”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il curatore Domenico de Chirico, ricordando la comunanza linguistica tra la Romania e lItalia. “Questo aspetto linguistico fa da collante e da matrice rispetto a come ho deciso di impostare la mostra”, aggiunge il nostro ospite, spiegando che i lavori dei dieci artisti presentano le visioni più svariate.



    “Abbiamo delle visioni architettoniche, con tutte le caratteristiche tipiche di Roma, ma cè anche una sfaccettatura che sfiora un po lerotismo, e cè anche una pittura che si rifà molto alla questione della scultura”, puntualizza Domenico de Chirico, invitando il pubblico a visitare la mostra che rimarrà aperta fino al 31 marzo. Nella stessa intervista, il nostro ospite ha parlato anche del suo legame con la Romania, allacciato sin dal percorso universitario.




  • Camilian Demetrescu – Genesi 1969-2012, in mostra all’Accademia di Romania in Roma

    Camilian Demetrescu – Genesi 1969-2012, in mostra all’Accademia di Romania in Roma

    Camilian Demetrescu – Genesi 1969-2012 è il titolo della mostra che apre il 12 gennaio, ore 18.00, la rosa di eventi del 2022 all’Accademia di Romania in Roma (Viale delle Belle Arti 110). Racconta la vita e la storia del grande pittore, scultore, scrittore e studioso di storia dell’arte, personalità di spicco dell’esilio romeno, attraverso le sue opere, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale il figlio Emanuel Demetrescu, noto archeologo e ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che sarà presente all’inaugurazione insieme a sua madre, dott.ssa Mihaela Demetrescu. Curato dall’architetta Cornelia Bujin, e dedicata alla Giornata della Cultura Romena, celebrata il 15 gennaio, l’evento è organizzato dall’ICAS – Intergruppo Parlamentare Cultura Arte e Sport, l’Accademia di Romania, la Camera dei Deputati del Parlamento italiano, l’Associazione culturale e spirituale Camilian Demetrescu, in collaborazione con la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Gli intermezzi musicali saranno a cura del M˚ Andrea Milan. L’accesso del pubblico sarà consentito in ottemperanza alle norme sanitarie vigenti.



    Il 1969 fu l’anno in cui, in pieno regime comunista in Romania, Camilian Demetrescu chiese asilo politico in Italia. Dopo il realismo socialista in cui papà doveva essenzialmente dipingere, come tanti suoi colleghi pittori – l’orecchio di Stalin, l’occhio di Stalin, il volto di Ceauşescu, e lui è riuscito, tramite la critica d’arte e il suo lavoro di pubblicista a sottrarsi un po’ a queste dinamiche, allontanandosi dalla Romania nel 1969, qui, in Italia, trova finalmente un’espressione libera, puntualizza il figlio, ricordando il restauro della pieve romanica SS Filippo e Giacomo di Gallese, in provincia di Viterbo, che, alla fine degli anni ’70 e all’inizio del decennio successivo, segnà la svolta nel percorso di Camilian Demetrescu. Lì dentro voleva fare uno studio d’arte. Trova la Croce in terra, sepolta tra le macerie delle pieve abbandonata da più di 300 anni, e si rende conto che doveva rimetterla sul tetto. Da quel momento, diventa contemporaneamente un tempio cristiano e uno studio per l’arte sacra e in difesa del sacro, ma anche il suo percorso, ricorda Emanuel Demetrescu.



    L’Accademia di Romania, che a dicembre 2019 ha ospitato una serata omaggio dedicata ai 95 anni dalla nascita del Maestro, è una delle tre sedi scelte per il percorso della mostra Genesi, accanto Palazzo Valdina della Camera dei Deputati, dove è stata aperta dal 21 dicembre, e alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea (GNAM). Se nella Sala del Cenacolo del Vicolo Valdina sono esposti quasi 30 dipinti e arazzi rappresentativi per il simbolismo sacro di Camilian Demetrescu, l’Accademia di Romania e la GNAM puntano sul periodo astratto. La mostra che rimarrà aperta all’Accademia di Romania fino al 31 gennaio, invita il pubblico a scoprire quasi 40 opere – sculture, disegni e serigrafie, mentre presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea sarà esposta la scultura in legno La maschera di Zamolxis. Il suo recente restauro rappresenta un segno di amicizia importante della GNAM verso la Romania e la cultura romena, puntualizza Emanuel Demetrescu, esprimendo la gratitudine alla direttrice generale della Galleria Nazionale, Cristina Collu, e a tutti i promotori di questa grande impresa: il deputato Federico Mollicone, fondatore dell’Intergruppo Parlamentare Arte, Cultura, Spettacolo, la curatrice Cornelia Bujin, che insieme all’Associazione culturale Camilian Demetrescu, è riuscita a immaginare un percorso espositivo organico e ben strutturato a Palazzo Valdina e all’Accademia di Romania, nonchè il direttore della prestigiosa istituzione, Rudolf Dinu, la vicedirettrice Oana Boşca-Mălin e l’Associazione Civita.



    Noi ci sentiamo, come famiglia e come associazione, molto vicini alla Romania. Il nostro è un legame stretto, di sangue, culturale, puntualizza Emanuel Demetrescu, ricordando di essere cresciuto in Italia, insieme al fratello Camil, in una casa costruita con le proprie mani da mio padre e mia madre. Una casa in cui ogni singolo mobile era intarsiato e i tappeti romeni erano ovunque. Tutto ciò ci ha fatto capire che esiste una Romania di bellezza, di tradizione, una Romania con forte identità, aggiunge il figlio dell’artista che, insieme al fratello, ha insegnato anche ai figli l’importanza di coltivare il nome di Camilian Demetrescu.



    Nei 10 anni passati dalla scomparsa dell’artista, venuto a mancare nel 2012, sono successe tante cose. La sua opera ha continuato a germogliare, a crescere nelle mani di mia madre, Mihaela, che ha scritto un bellissimo libro della sua vita insieme a papà dice ancora Emanuel Demetrescu, svelando a Radio Romania Internazionale anche il modo in cui ha colto l’essenza dello spirito artistico del padre e la maniera in cui l’ha ritrovato nel suo percorso professionale di archeologo. Credo di avere la curiosità di mio padre. Per fare il ricercatore, è stato essenziale. Io costruisco macchine del tempo. Come archeologo, ricostruisco i luoghi così come dovevano apparire nell’Antichità. La scelta della grammatica del colore o delle luci è fondamentale. Tra i ricordi più belli che ho di mio padre sono le nostre chiacchierate nel pergolato davanti alla chiesa, parlando proprio di teoria del colore, dell’importanza della luce, di come raccontare qualcosa attraverso un’immagine, portando un’emozione. In questo lui era Maestro, perchè aveva scritto questo bellissimo libro Colore, anima e retina. Sarebbe meraviglioso che in Romania venisse ristampato, auspica il nostro ospite, parlando anche dei progetti che l’Associazione culturale Camilian Demetrescu intende portare avanti nel 2022, tra cui spicca l’inaugurazione della Fondazione intitolata al Maestro.




  • Programma Radio Romania Internazionale 30.11.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 30.11.2021

    Sommario: Giornale radio; Attualità culturale: “Metamorfosi – Itineraria Picta. Fregio – Project room” di Luminiţa Ţăranu, in mostra allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, lartista ospite a Radio Romania Internazionale; Enciclopedia RRI


  • Metamorfosi – Itineraria Picta, l’artista Luminiţa Ţăranu in mostra all’IRCRU Venezia

    Metamorfosi – Itineraria Picta, l’artista Luminiţa Ţăranu in mostra all’IRCRU Venezia


    “Metamorfosi – Itineraria Picta.Fregio – Project room” è il titolo della mostra personale di arti visive di Luminiţa Ţăranu, che sarà inaugurata il 30 novembre, alle ore 17:00, presso le Gallerie dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia (Palazzo Correr, Campo Santa Fosca, Cannaregio 2215/2211).



    Promossa dalla prestigiosa istituzione culturale, la mostra, il cui allestimento è curato dallarchitetto Pietro Bagli Pennacchiotti, e che rimarrà aperta fino al 14 dicembre, è corredata dal catalogo in italiano con testi critici di Simonetta Lux, professore onorario allUniversità La Sapienza di Roma, critico darte moderna e contemporanea, e del direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. Grigore Arbore Popescu, storico, critico darte, scrittore e poeta.



    “Lidea è stata quella di fare una mostra che diventi anche unazione culturale”, spiega a Radio Romania Internazionale lartista Luminiţa Ţăranu, romena di nascita e italiana di adozione le cui PICTA, per la maggior parte inedite, su carta e tela, presentate nella splendida cornice dellistituzione fondata dallo storico Nicolae Iorga nel 1930, sono state create tra il 2016 e il 2019. “Sono contenta che siamo riusciti a realizzare la mostra, anche perchè la pandemia ci ha fatto rimandare più di una volta la programmazione, e concretizzarla è un segno di rinascita”, aggiunge lartista.



    Largomento della mostra è il tempo, come memoria soggettiva, ma anche obiettiva, storica e culturale. “Per me, le opere che presento sono come delle riflessioni sul concetto del tempo, dei flash di memoria, dove ho interpretato la materia archeologica, con il suo contenuto informale storico, artistico e architettonico, ma creando composizioni libere, attraverso limmaginazione, e utilizzando il mio linguaggio plastico evocativo: icone, simboli e scritture, cercando di stabilire il dialogo tra lantico e il contemporaneo, da anni ormai al centro della mia ricerca”, puntualizza Luminiţa Ţăranu, spiegando anche il titolo della mostra “Metamorfosi – Itineraria Picta.Fregio – Project room”. In effetti, la Metamorfosi è il filo conduttore del suo intero percorso artistico dal 1985, quando si è laureata presso lAccademia di Belle Arti di Bucarest.



    La mostra sarà ospitata da entrambi gli spazi espositivi dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. “Nella Nuova Galleria, lidea è quella di suggerire un “fregio”, un continuum compositivo, un itinerario dipinto in un mondo a colori, dove le PICTA si sussegono come dei punti di energia, creando sinergie visive tra le icone che provengono da disegni in cui ho interpretato, attraverso la metamorfosi e la mutazione, figure statuarie della Roma Antica, immagini simboliche umanizzate e connesse, dove il corpo umano non è ispirato allanatomia, ma al corpo umano “opera darte”. E poi, antichi simboli delle culture neolitiche Cucuteni e Gumelnița presenti sul territorio dellantica Dacia e licona COWMAN of the world, che rappresenta il mio credo artistico rapportato alla realtà attuale che viviamo”, dice ancora Luminiţa Ţăranu.



    Nella stessa Galleria, lartista presenta in prima visione anche dei docu-film realizzati durante un viaggio fatto in Romania nellautunno del 2012, preparatorio al lavoro sulla Colonna di Traiano, materializzato nelle precedenti due mostre realizzate a Roma, ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali (2013-2014 e 2017-2018). Una full immersion dautore nella realtà archeologica Daco-Romana e nel paesaggio che accompagna questo incredibile viaggio fatto insieme al marito e al figlio in Romania, da est a ovest, parallelo al corso del Danubio, viaggio seminato da evocazioni di opere che fanno parte del patrimonio mondiale. Tra i titoli, “La Romania orizzontale” con: Il mio Danubio, LAbbraccio, La Romania antropica, Poetica_I Libri aperti, Arbore; Poetica_ll Tavolo del Silenzio, Poetica_La Colonna Infinita, Poetica_La Porta del Bacio, Spostamento di mandria I e II. Tra i filmati riguardanti i siti archelologici: Sarmizegetusa Reggia, Sarmizegetusa Ulpia Traiana, Adamclisi – Tropaeum Traiani_monumento, museo e città Romana, Il Ponte sul Danubio di Apollodoro di Damasco, Histria sito e museo, Densuș.



    Invece, nella Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Luminiţa Ţăranu ricrea latmosfera intima del laboratorio come spazio dedicato allideazione, un “project room” dove la proiezione spirituale si fonde alla sperimentazione materica. Tele, carte e telai serigrafici, tutto per coinvolgere il visitatore ad entrare nel mondo delle PICTA, familiarizzandolo con la sua particolare tecnica pittorica, dice ancora lartista, ringraziando tutti i collaboratori e le istituzioni che hanno contribuito al buon andamento di questo suo progetto di cuore.



    “La fantasia conduce, nel caso di Luminița Țăranu, verso un universo improvvisato, risultato da molteplici spunti, innestati su una “unità centrale”. Un universo in cui tutto è cambiamento, “metamorfosi”.”… “Larte celebrativa si trasforma in suggerimento simbolico, spunto per un volo dellimmaginazione, un ponte sopra il tempo storico, al quale allude la schematizzazione del ponte costruito da Apollodoro di Damasco sul Danubio. Il metodo artistico di Luminița Țăranu si addice al suo talento e alla sua cultura artistica plurivalente. La sua opera spicca nel paesaggio attuale dellarte sia per loriginalità del metodo che per la forte personalità dellartista”, scrive nel catalogo il direttore dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. Grigore Arbore Popescu.



    Da parte sua il critico darte moderna e contemporanea Simonetta Lux, professore onorario alla Sapienza di Roma, nota come nel percorso di Luminița Țăranu dalla Romania allItalia, “avvertiamo un andirivieni sensibile e ossessionato tra le sue due patrie, un itinerario necessariamente inconcluso poiché è tesoro della sua anima la sapiente, infinita, indagine culturale e storica su Romania e su Italia, che ha animato i suoi giorni giovanili – la scuola, il padre ricercatore, lAccademia di belle arti di Bucarest, la specializzazione nelle tecniche incisorie, i primi riconoscimenti dallUnione degli Artisti Plastici, il viaggio premio in Italia – e, al suo arrivo in Italia, la sua seconda vita (famiglia, compagno italiano, figlio).



    Nata a Lugoj, in Romania, nel 1960, Luminiţa Ţăranu si è laureata presso lAccademia di Belle Arti di Bucarest, allieva del grande artista Octav Grigorescu. Dal 1987 vive e lavora in Italia. Vanta numerose mostre personali e partecipa ad altrettante collettive in spazi pubblici e privati, musei e gallerie, in Italia e allestero. A giugno 2020, ha partecipato alla mostra virtuale “Quintetto darte”, ideata in pieno lockdown dal critico darte Giorgio Di Genova, insieme alla giornalista Carla Guidi, per far vedere una volta in più che la cultura non si ferma neanche in tempi di pandemia. In quella occasione, Luminiţa Ţăranu ha presentato linstallazione monumentale “Columna mutãtio – LA SPIRALE”, che rilegge la Colonna Traiana di Roma, ideata in occasione della mostra “Traiano. Costruire lImpero, creare lEuropa”, inaugurata presso i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali a novembre 2017, per rendere onore allOptimus Princeps a 1900 anni dalla sua morte.



    Sempre nel 2020, Luminiţa Ţăranu si è annoverata tra i vincitori del 47° Premio Sulmona. La Giuria le ha assegnato il Premio Speciale per Artista Straniero per il suo lavoro PICTA MANENT 2020. Nel 2018, nel 100/o anniversario della Grande Unione del 1918, il Governo romeno le ha conferito il Premio di Eccellenza per lattività artistica svolta in Italia e nel mondo, nellambito del Galà “100 per il Centenario”.




  • Disegno, quindi esisto, Horaţiu Mălăele in mostra alla Galleria Rotenberg – Uzunov

    Disegno, quindi esisto, Horaţiu Mălăele in mostra alla Galleria Rotenberg – Uzunov

    Attore, regista, ma anche grafico, Horaţiu Mălăele presenta al pubblico una selezione dei suoi disegni e dipinti, nell’ambito della mostra Disegno, quindi esisto!, aperta alla Galleria Rotenberg – Uzunov di Bucarest. Riconosciuto come grafico professionista dall’Unione degli Artisti Figurativi, Sezione Grafica, l’artista ha presentato oltre 50 mostre personali sia nel Paese che all’estero. Le sue opere sono arrivate a Parigi, Monaco di Baviera, Buenos Aires, Toronto o New York. Horaţiu Mălăele ci ha spiegato perchè ha scelto di intitolare la mostra Disegno, quindi esisto!

    Io esisto da quando mi conosco e continuerò così. E anche disegno da quando mi conosco. Alla Galleria Uzunov incontriamo alcuni disegni e dipinti, in una mostra controllatamente eclettica, perché si tratta di disegni di periodi e stili diversi: oli, acrilici, china e tecnica digitale. È una mostra che amo molto e probabilmente la capisco alla meglio. Come dicevo una volta, molti guardano, ma pochi vedono. Però sono anche lusingato dal pensiero che forse un giorno mi farò capire, spiega l’artista.

    Una mostra priva di un vernissage propriamente detto, dal momento che il compianto attore Ion Caramitru era intervenuto al precedente. Horaţiu Mălăele ha deciso che nessuno parla più dopo di lui e ci spiega anche perchè. Ho sentito il bisogno di ricordarlo e lo faccio ogni volta che posso, perché era prima di tutto un mio grande amico, una persona di squisitissime doti, che ha aiutato tante persone. È scomparso all’improvviso. È vero che a 80 anni le persone posso anche andar via, ma lui era un tipo estremamente vivace e ho avvertito la sua partenza improvvisa come un grande dolore, dice Horaţiu Mălăele.

    La mostra preferita? Rimango con la mia prima mostra, che ho presentato quando avevo 16 anni e mezzo, a Târgu Jiu, nell’attuale sede del Teatro Elvira Godeanu, all’epoca la Casa della Cultura. E’ una mostra che amo ancora, perchè è stata bella, presentava anche qualche caricatura, ma soprattutto molti acquerelli. Sono in un certo qual modo soffocato da ciò che sta accadendo nella mia Galleria Horaţiu, nel Centro Storico di Bucarest, in Via Smârdan 37. Non ho avuto l’ispirazione di un altro nome e c’è qualcosa che mi entusiasma di nuovo, perché fa parte della mia casa. Ora ricado con grande piacere a Uzunov, perché è una galleria chic, situata nel cuore di Bucarest e lì sono cose che mi commuovono, perché conosco abbastanza bene la storia di questa strada, Calea Victoriei, che si chiamava Uliţa cea Mare, Calea lui Mogoş e così via, aggiunge Horaţiu Mălăele.

    E nonostante dichiari che il tempo è un nemico permanente, il Maestro riesce a dividersi tra tutti i progetti artistici, che ha voluto anche passare in rassegna insieme a noi. Stavamo parlando di Caramitru, quindi sempre in memoriam vogliamo riprendere lo spettacolo La cena dei cretini, proviamo una nuova versione di Una lettera smarrita, ho messo in scena uno spettacolo al Teatro Bulandra, di cui sono molto orgoglioso e vi invito a vederelo, Tache, Ianche e Kadîr, un adattamento a sé stante ed è uno spettacolo che tiene il cartellone a Bulandra. Vorrei riprendere la volontà di Caramitru al Teatro Nazionale, con lo spettacolo con La lezione di Eugène Ionesco. Continuo il mio ruolo nell’adattamento del Canto del cigno di Cechov , un autore che amo da sempre. Ho finito un film – il terzo come regista, dopo Funerali felici e Matrimonio silenzioso. Si tratta di Luca, purtroppo nato nell’epicentro di questa pandemia, ma che potete vedere su Netflix. Non ho avuto l’opportunità di presentarlo in prima, lo farò il 13 dicembre al Teatro Nazionale, dietro lo spettacolo Tache, Ianche e Kadir. Ho preparato qualcosa che amo enormemente, perché mi rappresenta, si chiama Tehomir. E’ un libro che amo molto, tradotto in Israele e ora anche in francese. Finora non ho avuto modo di organizzare una presentazione, che probabilmente farò appena questo morbo passerà, ha concluso Horaţiu Mălăele.

  • Programma Radio Romania Internazionale 12.07.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 12.07.2021

    Giornale radio: Stato di allerta per Covid-19 prorogato in Romania; Elezioni Moldova, le autorità di Bucarest salutano vittoria filo-europeo PAS (segue approfondimento); Italia campione dEuropa; Ospiti a RRI: Ordine delle Arti e delle Lettere al critico cinematografico Irina Margareta Nistor; “Chiacchiere dei colori”, il giovane artista italo-romeno Andrei Pennazio, in mostra al Museo Nazionale della Marina Romena di Costanza; Pagina di storia (replica); Una canzone al giorno



  • Programma Radio Romania Internazionale 09.07.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 09.07.2021

    Sommario: Giornale radio e approfondimenti; Romania, revoca del ministro delle Finanze; Romania-Italia: Eccellenze italiane – la nuova generazione degli illustratori per ragazzi, in mostra a Bucarest – parlano lincaricato daffari presso lAmbasciata dItalia a Bucarest, Matteo Petrini, la responsabile dellUfficio Economico- Commerciale, Alice Rubini, e il direttore del Museo del Contadino Romeno di Bucarest, Virgil Nitulescu, presente allinaugurazione della mostra; Il futuro inizia oggi (replica); Una canzone al giorno




  • Eccellenze italiane – la nuova generazione degli illustratori per ragazzi, in mostra a Bucarest

    Eccellenze italiane – la nuova generazione degli illustratori per ragazzi, in mostra a Bucarest

    LAmbasciata dItalia e lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest invitano il pubblico di Romania, in particolare i bambini e i giovani, a scoprire laffascinante mondo dellillustrazione italiana per ragazzi. Le “Eccellenze italiane”, la mostra internazionale che riflette questa autentica arte, ha portato stasera nella Capitale romena una selezione delle opere di venti giovani illustratori, in età tra i 23 e il 35 anni, scelti tra le personalità di spicco più promettenti: Giacomo Agnello Modica, Andrea Antinori, Michael Bardeggia, Beatrice Cerocchi, Marianna Coppo, Francesca Corso, Cecilia Ferri, Chiara Ficarelli, Marta Pantaleo, Giulia Pastorino, Irene Penazzi, Alice Piaggio, Camilla Pintonato, Michelangelo Rossato, Veronica Ruffato, Lorenzo Sangió, Francesca Sanna, Luca Tagliafico, Giulia Tomai, Veronica Truttero. Nellattuale contesto sanitario, la mostra è stata allestita nel Parco “Nicolae Iorga”, collocato nei pressi dellAmbasciata dItalia, al centro di Bucarest, in una delle aree più vivaci e dinamiche della Capitale: unoasi verde sempre piena di bambini e giovani, ma anche degli abitanti in cerca di relax e tranquillità.



    La mostra “Eccellenze italiane – la nuova generazione degli illustratori per ragazzi”, presentata dallAmbasciata dItalia e dallIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, con il supporto del Comune del Rione 1 della Capitale e dellAmministrazione del Demanio Pubblico (ADP), rimarrà aperta fino al 12 settembre, nel pieno rispetto di tutte le regole sanitarie, ed è organizzata da Bologna Childrens Book Fair, promossa allestero dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), e curata da Giannino Stoppani Cooperativa Culturale e Accademia Drosselmeier.



    “Eccellenze italiane” è un formato ideato dalla Fiera del libro per bambini di Bologna, in collaborazione con il MAECI, ha spiegato a Radio Romania Internazionale lincaricato daffari presso lAmbasciata dItalia a Bucarest, dott. Matteo Petrini, inaugurando la mostra che fa la sua prima tappa allestero in Romania, dopo la recente presentazione alledizione 2021 di Bologna Childrens Book Fair, dal 14 al 17 giugno. “Quella che vedete oggi è la terza edizione delle “Eccellenze italiane”. La prima è stata dedicata agli illustratori già famosi e affermati a livello internazionale, una seconda a un protagonista della letteratura per i ragazzi come Gianni Rodari, mentre la terza è dedicata alla nuova generazione di illustratori”, ha detto ancora il diplomatico.



    Ogni artista è rappresentato da illustrazioni realizzate con tecniche diverse che evidenziano poetiche visive capaci di interpretare il classico, dal fiabesco a Dante, e di creare proposte editoriali frutto di sguardi nuovi e sorprendenti. “Leditoria per ragazzi è un settore in forte crescita da diversi anni ormai ed è un settore in cui lItalia ha delle eccellenze”, ha detto, a sua volta, a Radio Romania Internazionale, la responsabile dellUfficio Economico Commerciale dellAmbasciata dItalia, Alice Rubini.



    “Qui vediamo il lato illustrazione, perchè, chiaramente, un libro per bambini – per passare da un semplice oggetto a una cosa in cui uno ci si immerge, deve essere anche accattivante dal punto di vista grafico. Anche sul fronte degli scrittori, lItalia ha autori e autrici tradotti in tutto il mondo”, aggiunge la dott.ssa Alice Rubini, ricordando, accanto al famoso Gianni Rodari, Bianca Pitzorno e Geronimo Stilton. Oltre al far conoscere in Romania gli illustratori, “ci auguriamo che la mostra serva anche ad avvicinare i ragazzi alla lettura, complice il fatto che è anche tempo delle vacanze”, ha detto ancora la responsabile dellUfficio Economico Commerciale dellAmbasciata dItalia, ricordando che molti dei giovani illustratori presentati a Bucarest vantano premi e riconoscimenti, “a certificare ancor più la loro apertura verso il mondo”.



    Ottima idea quella di portare larte negli spazi pubblici, come il Parco Nicolae Iorga, che attira tanta gente e che si trova in prossimità dellAmbasciata dItalia e di tanti riferimenti culturali della Capitale, osserva il direttore del Museo del Contadino Romeno di Bucarest, Virgil Niţulescu, presente allinaugurazione della mostra. “Questo parco attira molti bambini e penso sia utile per loro sapere che nel mondo esistono ancora delle persone interessate a pubblicare dei libri dedicati alla loro età, e soprattutto vedere illustrazioni di ottima qualità. Le opere mi sembrano di un altissimo livello artistico, quindi la mostra raggiunge anche il suo scopo educativo”, puntualizza Virgil Niţulescu.



    Linaugurazione della mostra “Eccellenze italiane – la nuova generazione degli illustratori per ragazzi” dimostra che, anche in tempi complicati di pandemia, è possibile trovare delle soluzioni per portare larte in mezzo alla gente, ha concluso il direttore del Museo del Contadino Romeno.



  • Infanzia fantastica raccontata dal giovane pittore Andrei Pennazio

    Infanzia fantastica raccontata dal giovane pittore Andrei Pennazio

    “Infanzia fantastica” per raccontare attraverso la creazione visiva le emozioni, le aspirazioni e le speranze dei giovani artisti, studenti dei licei specializzati di Romania. Una mostra realizzata dai giovani, ma dedicata al pubblico di tutte le età, inaugurata il 1 giugno, in occasione della Giornata Internazionale del Bambino presso il Museo Nazionale Cotroceni di Bucarest, alla presenza del presidente romeno, Klaus Iohannis, impressionato del modo in cui gli artisti hanno raffigurato le emozioni e le speranze in questo periodo di pandemia.



    “Si vede che laddove cè tanta sofferenza, cè in ugual misura tanta speranza, e vi ringrazio per aver portato speranza”, ha detto il capo dello stato, complimentandosi e augurando successo ai giovani creatori, accompagnati dai professori.



    Una giornata veramente indimenticabile per Andrei Pennazio, studente presso il Collegio dArte “Octav Băncilă” di Iaşi, capoluogo dellomonima provincia della Romania orientale, invitato a presentare alcuni dei suoi lavori alla mostra che rimarrà aperta al Museo Nazionale Cotroceni fino al 6 luglio.



    Di madre romena e padre italiano, Andrei, membro dellAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT, dimostra a soli 15 anni, uneccezionale talento, affascinando il pubblico con la sua espressività segnata dalla varietà e dalloriginalità che definiscono larte moderna e contemporanea. Vanta già numerose mostre personali e di gruppo in Romania, Italia e altri Paesi.



    Particolarmente commosso dallincontro con il presidente Klaus Iohannis, Andrei Pennazio ha raccontato questa bella giornata a Radio Romania Internazionale, ricordando anche le più recenti mostre collettive virtuali cui ha partecipato in Romania, ma anche a Madrid e Venezia.



    I quattro dipinti esposti al Museo Cotroceni – “Fantasia”, “Viaggio”, “Parco divertimento” e “Uomo con i capelli rossi” – esprimono la gioia e la felicità dellinfanzia, spiega il nostro ospite. Andrei è rimasto impressionato anche dalle bellezze artistiche custodite dal Museo, allestito nellala storica del Palazzo Cotroceni, sede della Presidenza romena.



    Ringraziando gli organizzatori e invitando il pubblico a scoprire lInfanzia fantastica, il giovane artista ha fatto riferimento anche ai prossimi eventi ai quali parteciperà: il convegno “Il contributo delle bibioteche allaffermazione della diversità culturale nello spazio romeno, organizzato dal 15 al 17 luglio dallAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT, in collaborazione con lUniversità di Suceava, che prevede anche una sezione dedicata a Dante Alighieri nel 700/o della sua scomparsa, e una mostra al Museo dArte in Vaslui in autunno.





  • Programma Radio Romania Internazionale 06.05.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 06.05.2021

    Sommario: Giornale radio e approfondimenti – Romania, aggiustamenti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; Valutazione GRECO sulla Romania; Attualità culturale: “The Factum – Una realtà di spazio e tempo”, lartista romena Maria Nițulescu in mostra al Museo Pietro Canonica a Villa Borghese – intervista alla vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boșca-Mălin; Società; Una canzone al giorno




  • The Factum – Una realtà di spazio e tempo, l’artista Maria Nițulescu in mostra a Villa Borghese

    The Factum – Una realtà di spazio e tempo, l’artista Maria Nițulescu in mostra a Villa Borghese

    Suono, luce ed essenze profumate, in un mix ideato dallartista romena Maria Nițulescu, per dialogare con le sculture del Museo Pietro Canonica a Villa Borghese dal 5 maggio al 20 giugno prossimo, nella mostra “The Factum – Una realtà di spazio e tempo”, curata da Niccolò Lucarelli.



    La prima personale in Italia dellartista romena, che vive e lavora a Berlino, promossa da Roma Culture e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e patrocinata dallAmbasciata di Romania in Italia, dallAccademia Angelico Costantiniana e dalla Fondazione Nicola Ghiuselev, è generosamente sostenuta dallIstituto Culturale Romeno attraverso lAccademia di Romania in Roma, come anche da una rosa di prestigiose aziende.



    La mostra è pensata come un momento di riflessione sulla realtà, spiega a Radio Romania Internazionale la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boșca-Mălin, invitando il pubblico a vivere laccattivante esperienza sensoriale generata dallincontro dellopera di Maria Nițulescu con le sculture di Pietro Canonica.



    La giovane artista, che si è formata allAccademia di Belle Arti di Bucarest, per perfezionarsi alla prestigiosa Accademia di Brera di Milano e allUniversità di Belle Arti di Berlino, ha partecipato a parecchie mostre internazionali in vari Paesi. Maria Nițulescu predilige la sperimentazione pluridisciplinare, e per “The Factum” ha collaborato con il profumiere Geza Schoen, che ha creato unessenza appositamente per questa mostra, spiega ancora Oana Boșca-Mălin.