Author: Gabriela Petre

  • Il prof. Federico Collesei presenta un libro all’IIC di Bucarest

    Il prof. Federico Collesei presenta un libro all’IIC di Bucarest

    Il 7 giugno l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita la presentazione del libro “A Bucarest non c’è niente da vedere” di Federico Collesei. Il romanzo è stato lanciato di recente al Salone del Libro di Torino ed è stato selezionato nel 2017 da MasterBook, Master di Specializzazione dell’Editoria promosso da IULM.



    Il titolo del libro, come testimonia l’autore, è provocatorio per i lettori e non si riferisce per niente alla Bucarest turistica, in cui anzi, c’è molto da vedere. È un romanzo noir che narra di un omicidio a cui assiste casualmente il giovane Paducel. Le indagini sono condotte dall’ispettore Razvan che, nelle ombre di Bucarest, cerca di chiarire la vicenda.



    Nato a Legnaro nel 1960, l’autore è docente di italiano al Liceo bilingue Ion Neculce, vive a Bucarest dal 2010 ed è proprio dall’incontro con la cultura romena che è nata l’idea di questo romanzo, come ci ha spiegato lui stesso nell’intervista che vi invitiamo ad ascoltare.




  • Eventi culturali a Bucarest

    Eventi culturali a Bucarest

    Al via dal 24 maggio la XII edizione del Salone Internazionale del Libro Bookfest. Organizzato dall’Associazione degli Editori di Romania, con il sostegno del Ministero della Cultura, l’evento, il cui Paese ospite d’onore è quest’anno la Svezia, si svolge per il secondo anno consecutivo sotto il patrocinio del Presidente della Romania. Al centro espositivo Romexpo di Bucarest si incontreranno fino al 28 maggio scrittori, editori, traduttori, un’occasione per il pubblico di assistere a dibattiti tra professionisti su argomenti interessanti e di conoscere meglio i meccanismi del mercato librario. In apertura al salone è presentata la brochure L’industria del libro in Europa: un quadro in anteprima, elaborata dalla Federazione degli Editori dell’Europa. Tra le personalità che partecipano alla cerimonia di apertura, gli ambasciatori di Svezia — Paese ospite d’onore all’attuale edizione, di Israele — che è stato ospite d’onore nel 2016, e degli USA parteciperanno come ospite d’onore all’edizione 2018.



    Tra i numerosi eventi in programma, l’Istituto Culturale romeno invita il pubblico il 24 maggio alla presentazione dell’album Cojan în Romania, alla quale interverranno i critici d’arte Ruxandra Garofeanu, la coordinatrice dell’opera, Pavel Șușară, Daria Ghiu e Ilina Schileru e il 27 maggio a quella dell’album Ștefan Szönyi, con interventi del critico d’arte Ruxandra Dreptu, del rettore dell’Università di Belle Arti, prof. Cătălin Bălescu, dello scrittore Toma George Maiorescu e della coordinatrice dell’opera, Anca Thomas-Szӧnyi. Sempre il 27 maggio, a mezzogiorno, è previsto, al Caffè Julius Meinl, il dibattito organizzato sotto l’egida dell’edizione romena della rivista Lettre Internationale, dal tema «La fidélité, pourqoui sen méfier?», cui partecipano il prof. Victor Ivanovici (dell’Università di Salonicco), lo scrittore Massimo Rizzante (professore all’Università di Trento) e il pubblicista Adrian Mihalache (di Lettre Internationale). Allo stand della casa editrice Humanitas, verrà presentato il 25 maggio il volume bilingue “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, apparso nella collana Biblioteca italiana, alla presenza dell’italianista Smaranda Bratu Elian, di Teodor Baconschi e di Vlad Russo. Il 26 maggio, allo stand di Curtea Veche Publishing, sarà presentato invece il libro “La storia del Castello Peles” del Principe Radu di Romania.



    Il 18 maggio è stata inaugurata presso il Museo del Municipio di Bucarest una mostra interattiva intitolata “Le macchine di Leonardo da Vinci”, organizzata con il sostegno della compagnia polacca Araneus, che resterà aperta fino al 24 settembre. La mostra è composta da riproduzioni molto precise di modelli concepiti da Leonardo da Vinci, basate sulle sue bozze originali e realizzate da artigiani italiani. I materiali scelti per la ricostruzione delle macchine sono simili a quelli che sarebbero stati utilizzati nell’epoca rinascimentale. Sono esposte anche alcune riproduzioni dei dipinti di Leonardo Da Vinci. La mostra è stata aperta anche il 20 maggio alla Notte Bianca dei Musei quando è stata visitata da un pubblico particolarmente numeroso.



    L’edizione 2017 del Padiglione d’Arte Bucarest — Art Safari si svolge dal 19 maggio al 18 giugno, presso le Gallerie Kretzulescu, sotto il patrocinio del Comune di Bucarest. Come ogni anno, Art Safari Bucarest reintroduce nel circuito urbano spazi dimenticati: nel 2016 il Palazzo Dacia — Romania, nel 2015 l’Autofficina Ciclop, e quest’anno la Gallerie Kretzulescu, costruite sui piani dell’architetto interbellico G. M. Cantacuzino, che ospitano la quarta edizione Art Safari. Tra le novità di quest’anno, il padiglione museale è dedicato alla mostra Luchian e gli indipendenti, in occasione del Centenario Luchian (1916-2016) e presenta opere dell’artista provenienti da oltre 20 istituzioni museali e da importanti collezioni private. La maggiore esposizione Luchian degli ultimi 50 anni offre uno sguardo d’insieme sulla sua creazione, facendo riferimento anche al gruppo di secessione artistica creato intorno alla sua personalità alla fine del XIX secolo.



    La mostra centrale del Padiglione di Arte Contemporanea è intitolata Notes on a Landscape, è curata da Wim Waelput e propone un’esplorazione dei tipi di preoccupazione artistica rappresentativi per la storia locale dell’arte romena, puntando su fattori identitari e geopolitici. Wim Waelput è direttore e fondatore della piattaforma per l’arte contemporanea di Ghent. Il programma Art Safari Kids 2017, dedicato soprattutto ai bambini, include visite guidate e workshop inediti. Art Dialogue continua con un ampio e variegato programma di conferenze, presentazioni di libri e videoproiezioni cui partecipano specialisti di tutta Europa.



    E concludiamo con un interessante evento in programma il 26 maggio presso il Circolo Militare Nazionale. La Fondazione Calea Victoriei organizza la sesta edizione del Ballo della Bucarest Interbellica, alla quale il pubblico è atteso con musica retro, in un ambiente elegante e i partecipanti devono per forza indossare abiti stile anni ’20-’30. Il Ballo sarà inaugurato con musiche interpretate dall’Orchestra dell’Esercito. Tra le sorprese della serata, il concerto di musica jazz di Irina Sarbu, che animerà l’atmosfera con motivi famosi del periodo interbellico, ma anche con ritmi moderni. Non mancherà il concorso di abiti retro, in cui saranno premiate le presenze più spettacolari. Lungo la serata i partecipanti potranno ballare charleston e tango accanto alla scuola di danza Swing Dance Society Bucarest.

  • Eventi all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Eventi all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Il 6 maggio, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e il Centro Culturale Italo — Romeno di Milano invitano il pubblico alla serata intitolata “I romeni di Milano. Punti di riferimento culturale e identità romena”. In programma: la presentazione del volume “Milano multietnica,” di Donatella Ferrario e Fabrizio Pesoli, pubblicato nel 2016 dall’editrice Meravigli, che rispecchia le realtà culturali straniere a Milano e dedica un importante capitolo alla comunità romena e agli scambi culturali italo-romeni, la presentazione del video-documentario “Presenze romene e dialogo interculturale a Milano” realizzato da Felicia Chi e un recital di arpa di Daria Văcăroiu, allieva presso il Liceo George Enescu di Bucarest. Alla serata parteciperanno: Diana De Marchi, del Comune di Milano, la giornalista Donatella Ferrario, Violeta Popescu, Mariana Paliev e Felicia Chi, rappresentanti del Centro Culturale Italo Romeno di Milano.



    Come ogni anno, in occasione della Festa dell’Europa vengono organizzate manifestazioni celebrative. Il 7 maggio, nel Parco Cișmigiu di Bucarest, il pubblico è atteso alla quarta edizione del Mercatino degli Stati Membri dell’Unione Europea. Lo stand dell’Italia sarà rappresentato dall’Istituto di Cultura, dalla Scuola Aldo Moro e dall’Associazione degli Italiani di Romania. Il ristorante Belli Siciliani sarà presente con prodotti tipici della Sicilia, mentre il ROASIT presenterà uno spettacolo di danze folkloristiche italiane dell’Ensemble Di Nuovo Insieme e dell’ensemble di bambini l’Allodola.



    Il 9 maggio, invece, si inaugura la quinta edizione del Salone Europeo dei Fumetti, un evento organizzato da EUNIC Romania e dalla Commissione Europea — Rappresentanza in Romania, in occasione del decimo anniversario dell’ingresso della Romania nell’UE e della Giornata dell’Europa. Alla mostra collettiva di fumetti, aperta fino al 22 maggio, partecipa anche l’artista italiano Claudio Stassi, che espone disegni del suo libro “Brancaccio — storie di mafia quotidiana” e farà disegni dal vivo.



    Claudio Stassi inaugurerà anche una mostra personale di fumetti il 10 maggio, alle ore 18.30, presso l’Istituto Italiano di Cultura ed esporrà disegni tratti dai suoi libri “Per questo mi chiamo Giovanni” e “Rosario, l’amore e la morte”. Nato nel 1978 a Palermo, Claudio Stassi vive e lavora a Barcellona, in Spagna. Ha pubblicato per numerosi editori italiani e stranieri. Per Sergio Bonelli Editore ha disegnato episodi delle serie Dylan Dog e Dampyr. Nel 2007 con “Brancaccio, storie di mafia quotidiana” vince il Premio Micheluzzi e il Premio Boscarato per la sceneggiatura. Il suo graphic novel “Per questo mi chiamo Giovanni”, pubblicato da Rizzoli, è già alla terza edizione. Con Luca Enoch realizza nel 2013 “La Banda Stern”, pubblicato anche all’estero in quattro Paesi. Nel 2015 pubblica “Rosario, lamore e la morte”.



    Il Festival del Film Europeo, giunto quest’anno alla XXI-esima edizione, si svolge a Bucarest nel periodo 4-11 maggio. I film italiani in programma sono “Occhi chiusi” di Giuseppe Petitto che sarà proiettato il 9 maggio alle ore 21.30 al Cinema Elvira Popescu e “L’Accabadora” di Enrico Pau, in programma il 10 maggio alle ore 20.30 al Centro Ceco. Quest’anno il Festival del Film Europeo viene organizzato, oltre che nella capitale, anche a Iasi (12-14 maggio), Gura Humorului e Targu-Mures (19-21 maggio) e Timisoara (26-28 maggio).



    L’11 maggio, alle ore 19.00, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita un recital di bel canto in cui si esibiranno studenti dellUniversità Nazionale di Musica di Bucarest, della classe di canto della prof.ssa Angela Șindeli: Denisa Alecu (soprano), Elena Popa (soprano), Cristian Prajescu (tenore). Invitato: Jonathan Alexandru (della classe del prof. Ionel Voineag). Al pianoforte: Giuseppe Loprete. In programma musiche di W.A. Mozart, A. Lara, N. Rota, L. Dalla, A. Piazzolla.



    Tra gli eventi musicali ai quali l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest è partner nel mese di maggio, ricordiamo EuropaFest e Sibiu Jazz Festival. Dal 16 al 18 maggio, l’Istituto ospita la competizione di flauto organizzata nell’ambito del Concorso per giovani interpreti Jeunesses International Flute Competition Dinu Lipatti. Dal 18 al 21 maggio, a Sibiu, si svolge il più longevo festival di jazz della Romania — Sibiu Jazz Festival, al quale l’Italia è rappresentata quest’anno da Mauro Sigura Quartet, che terrà un concerto il 20 maggio, alle ore 19.00, nella Piccola Piazza del centro storico di Sibiu. Su sibiujazz.ro, potete trovare maggiori informazioni sul festival e sui gruppi partecipanti.



    In occasione dei 150 anni dalla nascita di Pirandello, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest organizza il 23 maggio alle ore 19.00 la conferenza del prof. Massimo Rizzante “Pirandello nella storia dellumorismo letterario”. Massimo Rizzante (San Donà di Piave, 1963) è poeta, saggista, prosatore e traduttore. Ha studiato a Urbino, Leuven, Nijmegen, Klagenfurt, Parigi, Granada, Tokyo. Dal 1992 al 1997 ha fatto parte del «Seminario sul Romanzo Europeo» diretto da Milan Kundera a Parigi. Dal 2011 al 2013 ha insegnato Lingua e Letteratura Italiana presso la Tokyo University of Foreign Studies. Attualmente insegna Letteratura Italiana Contemporanea e Letterature Comparate presso lUniversità di Trento, dove dal 2006 dirige il Seminario Internazionale sul Romanzo.



    Il 27 maggio invece, sempre all’IIC sarà ospitata la premiazione dei vincitori di Festlettura, un festival organizzato dall’Associazione “Amici della Lettura”, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura, dedicato agli alunni e agli studenti di italiano, che propone ai giovani di leggere, tradurre e scrivere recensioni su opere classiche e contemporanee, per farli avvicinare di più all’Italia e alla sua cultura, ma anche alla letteratura e alla lettura in generale.


  • Manifestazioni culturali a Venezia e Bucarest

    Manifestazioni culturali a Venezia e Bucarest

    Il 20 e il 21 aprile si è svolto a Venezia il Convegno internazionale di studi «Venezia e l’Europa Orientale tra il tardo Medioevo e l’Età moderna». L’evento è stato organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, dall’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, con il patrocinio dell’Accademia Romena di Scienze di Bucarest e con la collaborazione del Centro Romeno-Italiano di Studi Storici dell’Università di Bucarest. Il convegno ha riunito studiosi che svolgono ricerche sui rapporti tra Venezia e l’Europa Orientale tra il XIII e il XVIII secolo. Gli interventi presentati hanno puntato su argomenti di storia politica, diplomatica, militare, economica, culturale compresi nell’arco di tempo che inizia nel tardo medioevo e si conclude alla fine dell’Età dei Lumi. Un periodo lungo e travagliato per il continente europeo, segnato da mutamenti politici, territoriali, economici e culturali, che hanno profondamente modificato i rapporti fra Venezia e gli Stati dell’Europa Orientale.



    Fino al 28 aprile è aperta presso la Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia la mostra di grafica intitolata “Folk Ink” di Rada Niţă, inaugurata il 13 aprile e curata da Andreea Pocol. La mostra presenta una serie di incisioni realizzate dall’artista Rada Niţă con le tecniche dell’acquaforte, acquatinta e puntasecca, nel periodo 2011–2017, le più recenti opere essendo parzialmente anche il soggetto della sua tesi di dottorato. Le opere presentano elementi culturali e decorativi specifici sia per il folklore romeno e slavo, che includono idee precristiane, sia per l’architettura gotica dei borghi medioevali. L’universo dell’artista è popolato da esseri fantastici che si ispirano a personaggi tradizionali del folklore romeno e slavo, per i quali l’artista crea una nuova storia, attribuendo loro nuove caratteristiche. L’originalità delle opere è data dall’intreccio metaforico delle due culture e dal mondo fantastico dell’artista. Nata nel 1989 a Cluj-Napoca, Rada Nita ha studiato presso l’Università d’Arte e Design di Cluj e si è addottorata nel 2017 con la tesi L’incisione contemporanea nei paesi slavi. Ipostasi del fantastico. Ha partecipato a mostre collettive in Belgio, Polonia, Russia, Bulgaria, Italia, Portogallo, Romania, Rep. Ceca, Serbia e Lituania.



    Il 2 maggio, presso l’Aula Magna dell’Ateneo Veneto di Venezia, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, invita il pubblico al “Transylvanian Concert”, un concerto di jazz del pianista romeno Lucian Ban e del violista Mat Maneri, nell’ambito dell’edizione 2017 del festival JAM – Jazz Area Metropolitana. Il dialogo classico tra il pianoforte e la viola acquisisce, nell’album proposto da Lucian Ban e Mat Maneri, nuove dimensioni — dal jazz e blues alla Doina romena, dalla musica da camera ai ritmi jazz del XXI secolo. I due musicisti hanno collaborato per la prima volta nel pluripremiato ottetto Enesco Re-Imagined, diretto dal pianista romeno Lucian Ban e il bassista americano John Hebert, un progetto che ripropone la musica di George Enescu dalla prospettiva del jazz contemporaneo. Al concerto del 2 maggio, a Venezia, i due musicisti presenteranno sia composizioni tratte dall’album “TransylvanianConcert”, sia musiche in anteprima mondiale che saranno inserite sul prossimo album. L’evento è organizzato da JAM — Jazz Area Metropolitana, in partenariato con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e l’Ateneo Veneto.



    Andiamo ora a Bucarest, dove il Teatro Nazionale I.L. Caragiale ospita il 26 aprile l’’inaugurazione della mostra fotografica Gli elementi della natura”, di Sua Altezza Reale la Principessa Sofia di Romania. La mostra presenta 50 paesaggi ripresi dalla Principessa in Francia negli ultimi due anni. Con la stessa occasione, viene lanciata anche la collezione di 36 foto d’arte Ultramarine”, sotto forma di cartoline che recano la firma della Principessa Sofia, collezione pubblicata da Curtea Veche Publishing. Le foto sono state realizzate dalla Principessa Sofia in Bretagna ed hanno come tema principale l’oceano. All’inaugurazione presenziano la principessa Sofia, Ion Caramitru, direttore generale del Teatro Nazionale di Bucarest, il Maestro Ştefan Câlţia, e Iren Arsen, direttrice di Curtea Veche Publishing. La mostra Gli elementi della natura” potrà essere visitata fino al 10 maggio.

    Sofia è la quarta figlia di Re Michele e della Regina Ana di Romania. L’anno prossimo intende inaugurare una mostra di foto d’arte con paesaggi della Romania nelle quattro stagioni. Nata ad Atene in Grecia nel 1957, Sofia ha studiato in Svizzera e Gran Bretagna, poi negli USA, ha frequentato corsi di Belle Arti presso l’Università North Carolina, Ashevillle, e di graphic design al Corcoran College of Art and Design di Washington DC. Dopo il crollo del comunismo in Romania, a gennaio 1990, le principesse Sofia e Margherita sono venute per la prima volta in Romania ed hanno scoperto una società profondamente segnata dal periodo comunista. Hanno gettato le basi della Fondazione Principessa Margherita di Romania, per promuovere e sostenere progetti durevoli nel campo dell’educazione, dello sviluppo della comunità, della società civile e della cultura, progetti volti a contribuire al rinnovo spirituale e sociale della Romania.




  • Eventi culturali ad aprile

    Eventi culturali ad aprile

    Dal 2 aprile, il prestigioso Palazzo Maggi di Nogara, in provincia di Verona ospita in una delle sale una mostra di uova dipinte provenienti dalla Bucovina, parte della collezione privata della prof.ssa Ioana Bucsai, la quale ha avuto anche l’iniziativa di questa mostra aperta al pubblico e alle scuole fino al 13 aprile. L’inaugurazione si è svolta il 2 aprile alla presenza delle autorità locali, del rappresentante del Consolato Generale di Romania a Trieste e di un pubblico numeroso formato da italiani e romeni. Il sindaco della città, Flavio Pasini ha apprezzato molto questa iniziativa culturale che è un modo per chi visita la mostra di scoprire la Romania e le sue tradizioni. Sempre in occasione di quest’evento, Violeta Popescu del Centro Culturale Italo-Romeno ha presentato il progetto Rediviva — la casa editrice fondata presso il Centro Culturale Italo Romeno, un progetto culturale romeno aperto al dialogo interculturale. Violeta Popescu ha sottolineato l’importanza di queste manifestazioni in cui la cultura romena viene integrata nello spazio pubblico italiano, come un modo diretto di conoscenza e dialogo. Per l’occasione il Centro Culturale Italo-Romeno e l’Editrice Rediviva hanno fatto una donazione di libri romeni alla Biblioteca municipale della città, in cui vive una numerosa comunità romena.



    Il 5 e il 6 aprile, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bucarest hanno invitato il pubblico alle Celebrazioni in onore di Giorgio Bassani nel centenario della nascita. In programma, il 5 aprile, la proiezione del film “Il Giardino dei Finzi-Contini” di Vittorio de Sica, Oscar al migliore film straniero nel 1972 e, il 6 aprile, la conferenza di Paola Bassani, figlia dello scrittore e presidente della Fondazione Giorgio Bassani, con un intervento della prof.ssa Roxana Utale sulla fortuna di Bassani in Romania. Le celebrazioni si sono svolte presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.



    Il regista romeno Cristian Mungiu presiederà Cinéfondation e la giuria per i cortometraggi alla 70esima edizione del Festival di Cannes, in programma nel periodo 17 – 28 maggio, dopo essere stato membro della giuria presieduta da Steven Spielberg nel 2013. Il regista, sceneggiatore e produttore romeno si affianca così ad altri nomi famosi del cinema mondiale. Rappresentante di spicco del nuovo cinema romeno, Cristian Mungiu vanta una storia di successo a Cannes. Dopo aver vinto la Palma d’Oro per la pellicola “4 mesi, 3 settimane e 2 giorni” nel 2007, è stato insignito anche del premio alla sceneggiatura per il film “Oltre le colline” nel 2012, mentre il premio alla migliore attrice è stato assegnato alle due protagoniste della stessa produzione, Cosmina Stratan e Cristina Flutur. Nel 2016, Mungiu ha ricevuto il premio alla regia per la pellicola “Baccalaureato”. Sul sito del festival si precisa che la filmografia di questo regista esigente e impegnato è stata apprezzata da molte giurie perché offre una prospettiva precisa e priva di compromessi sulla società romena, però ha un messaggio universale. “Il valore e l’originalità non sono stati mai facilmente riconosciuti nel cinema. E’ ancora più difficile riconoscere il valore e l’originalità dei registi molto giovani. Però Cinéfondation è riconosciuta per essere riuscita a fare proprio questo, ha sempre offerto ai giovani registi l’aiuto e il riconoscimento di cui avevano bisogno a inizio carriera, cosicché hanno potuto esprimersi con coraggio e trovare la propria strada. Spero che continui anche in futuro ad avere lo stesso impatto. E’ un’iniziativa alla quale sono orgoglioso di partecipare”, dichiarava il regista romeno.



    Il 4 e il 5 aprile, l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale ha ospitato due giornate di studi in onore della scrittrice romena Marta Petreu, organizzate dal Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati e dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Orientale, con il sostegno dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Vi partecipano: Marta Petreu (Università “Babeş–Bolyai” di Cluj-Napoca), Giancarlo Baffo (Università di Siena), Camelia Sanda Dragomir (Università “Ovidius” di Costanza), Antonio Di Gennaro, Mattia Luigi Pozzi (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano), Irma Carannante, Magda Arhip Amelia Natalia Bulboacă, Giovanni Rotiroti (Università degli Studi di Napoli L’Orientale). Nata nel 1955, Marta Petreu è poetessa, scrittrice, saggista, giornalista e docente di filosofia presso la Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università “Babeş–Bolyai” di Cluj-Napoca. È anche una delle più note ambasciatrici della cultura romena in Italia grazie alle traduzioni delle sue opere, realizzate da: Giovanni Rotiroti, Roberto Merlo, Magda Arhip, Amelia Natalia Bulboacă. Ha scritto più volumi di poesie e saggi, tradotti, oltre che in italiano, in numerose altre lingue straniere. Le sue opere sono state pubblicate in prestigiose antologie in Gran Bretagna, Canada, Spagna, Francia, Serbia, USA. Marta Petreu ha fondato ed è capo-redattrice della rivista “Apostrof”, una delle più prestigiose riviste letterarie della Romania.



    Un’inedita mostra è aperta al Museo Nazionale di Geologia di Bucarest, fino al 9 aprile, nell’ambito della Fiera organizzata in occasione della Domenica delle Palme. Si tratta di una varietà di collezioni di minerali, gioielli, pietre preziose e semipreziose, oppure di oggetti decorativi di vari cristalli che saranno esposti dagli oltre 30 espositori partecipanti. La principale attrattiva saranno i geodi di ametista e quarzo citrino. L’ametista, considerato dai micenei una pietra della spiritualità e della protezione, è la varietà violetta del quarzo, mentre il citrino, associato dagli egiziani al re Sole, Ra, è la varietà gialla-dorata dello stesso minerale. Geodi particolari di ametista e quarzo citrino, portati in superficie dalle miniere di varie parti del mondo, potranno essere ammirati sia nella fiera che nelle mostre permanenti del Museo. Altri campioni, di grande valore estetico e scientifico, saranno presentati al pubblico dagli esperti dell’Istituto Geologico della Romania. Il biglietto di ingresso alla fiera costa 8 lei e include anche una visita della sala più importante del Museo Nazionale di Geologia, intitolata “Il Tesoro Mineralogico della Romania”, in cui sono conservati i più spettacolari cristalli di miniera scoperti sul territorio della Romania. (tr. G.P.)


  • Cinema, restauro, arte, letteratura

    Cinema, restauro, arte, letteratura

    Dal 28 marzo al 2 aprile si svolge a Bucarest la VII-ma edizione del Festival Internazionale del Film Sperimentale (BIEFF) al Cinema del Museo del Contadino e alla Sala Elvira Popescu”. Della giuria fa parte anche Paolo Moretti, che ha lavorato a cominciare dal 2001, nell’ambito di vari festival e istituti di cinema dell’Europa, tra cui il Centro Pompidou di Parigi, la Cineteca Portoghese di Lisbona e il Festival One World di Praga. Dal 2008 al 2011, ha collaborato con il Festival di Venezia, alle sezioni di corto- e mediometraggio (Orizzonti), dal 2012 al 2013 con il Festival del Cinema di Roma e dal 2014 è direttore del Festival Internazionale del Film di ​La Roche-sur-Yon. Tra i film in gara all’attuale edizione del BIEFF menzioniamo: “Summer” di Ronny Trocker, un regista di origine italiana, nato e cresciuto a Bolzano, che partecipa alla competizione internazionale “You are another me” accanto ad altri 5 film e il cortometraggio “Peepshow” di Rino Stefano Tagliafierro, in gara alla competizione internazionale “The Politics of the Body”. Lungo gli anni, Rino Stefano Tagliafierro ha lavorato come regista, artista figurativo, ha vinto numerosi premi internazionali a festival di animazione, cortometraggio e film sperimentale tra cui il Festival d’Annecy e il Festival Internazionale di Cortometraggi di Clermont-Ferrand. Nel 2014 ha realizzato il cortometraggio Beauty, particolarmente apprezzato a livello internazionale. Tra i partner dell’attuale edizione del Festival, c’è anche l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest



    L’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha ospitato il 28 marzo la conferenza del prof. Franco Faranda La Madonna di San Luca – storia, tradizioni e restauro della preziosa icona di Bologna. Lo storico dell‘arte Franco Faranda ha presentato l’antica icona della Madonna di San Luca custodita a Bologna nell’omonimo Santuario, documentandone le diverse tappe del restauro e soffermandosi in particolar modo sull’ultimo intervento ultimato a luglio 2012. A corredo della conferenza, una mostra fotografica con immagini dell’icona e delle tecniche di ispezione e restauro applicate nel periodo 2011-2012. Franco Faranda è stato Soprintendente reggente alla Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici di Bologna dal 2004 al 2007, direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna, docente presso la scuola di specializzazione in Storia dell’arte Medievale e Moderna dell’Università di Bologna ed è autore di numerosi saggi e monografie. In ultimo ha approfondito temi legati all’arte sacra medievale e all’iconografia mariana e del crocifisso. Sta lavorando ad una monografia sulla Madonna di San Luca, studiando al contempo la cronologia delle Maestà di Cimabue.



    Il 29 marzo, l’IIC ospita la presentazione del catalogo “L’incisione italiana nei secoli XV-XVI & La Scuola di Fontainebleau nella collezione del Museo Nazionale d’Arte della Romania” di Dana Crișan, in collaborazione con Radu Bercea. Dalle famose tavole di Andrea Mantegna a quelle, altrettanto celebri, di Marcantonio Raimondi, lincisore di Raffaello, il catalogo percorre la storia dellincisione nei grandi centri italiani e il suo contributo fondamentale alla diffusione delle idee artistiche del Rinascimento e del primo Manierismo oltre i confini italiani. Grazie a questa tecnica artistica le grandi creazioni degli artisti italiani furono conosciute in tutta Europa e il dialogo fra Nord e Sud creò le premesse per uno scambio di idee che si concretizza, nelle produzioni della Scuola di Fontainebleau. Molte delle tavole del catalogo sono state esposte nelle mostre temporanee del Dipartimento di Disegni e Incisioni, ma ci sono anche opere pubblicate per la prima volta. Frutto di una lunga ricerca, il volume, che contiene anche informazioni generali sullarte dellincisione, si rivolge sia agli specialisti che ai semplici appassionati darte.



    Andiamo ora a Venezia, all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, che ha ospitato il 28 marzo nella Nuova Galleria l’inaugurazione della mostra di pittura “Passato al tempo futuro” di Ioan Augustin Pop, curata dal prof. Aurel Chiriac, il direttore del Complesso Museale di Oradea. Nato nel 1955, Ioan Augustin Pop è professore associato all’Università dell’Ovest di Timişoara, si è laureato presso l’Istituto di Belle Arti “Ion Andreescu” di Cluj-Napoca, nel 1983, è autore di varie mostre personali (Romania, Ungheria, Grecia, Slovacchia) e collettive (Romania, Ungheria, Italia, Germania, Portogallo, Moldova, Serbia, Kosovo, Montenegro, Repubblica Ceca). La mostra, organizzata dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione col Complesso Museale di Oradea, sarà aperta al pubblico fino al 11 aprile 2017.



    Il 27 marzo è stata inaugurata presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia la mostra foto–documentaria “Architettura e Monarchia” organizzata dal Creart — Centro di Creazione, Arte e Tradizione del Comune di Bucarest, dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest e dall’Istituto Romeno di Venezia, in partenariato con l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. La mostra “Architettura e Monarchia”, realizzata dall’accademico Răzvan Theodorescu, dal Prof. Arch. Augustin Ioan e dal Prof. Arch. Marius Marcu–Lapadat, resterà aperta al pubblico nel periodo 27 marzo–9 aprile 2017. La mostra è stata allestita e presentata al pubblico per la prima volta presso il Castello Pelişor di Sinaia, in occasione della Giornata della Monarchia che celebrava i 150 anni dall’arrivo di Carol I in Romania e dalla fondazione della dinastia reale e il 135-esimo anniversario dalla proclamazione del Regno di Romania. La mostra è stata presentata anche a Berlino, presso l’Ambasciata di Romania su invito di S. E. Emil Hurezeanu, l’Ambasciatore di Romania in Germania, presso la Galleria Creart di Bucarest, all’Istituto Culturale Romeno di Vienna e in occasione della 18° edizione del Festival “Etnovember” di Braşov.



    Il 30 marzo, nell’ambito del Festival internazionale di Letteratura a Venezia, “Incroci di civiltà” (http://www.incrocidicivilta.org/), la scrittrice romena Gabriela Adameşteanu parlerà dei suoi romanzi in un dialogo-intervista con il prof. Roberto Merlo, professore di lingua e letteratura romena presso l’Università di Torino. L’evento avrà luogo presso la Fondazione Querini Stampalia. Gabriela Adameşteanu è scrittrice, traduttrice e giornalista, una delle voci femminili più influenti del paesaggio letterario e culturale romeno degli ultimi decenni. È autrice di più romanzi, alcuni tradotti anche in italiano: Verrà il giorno, traduzione di Celestina Fanella, Una mattinata persa, traduzione di Roberto Merlo e Cristiana Francone, L’incontro, traduzione di Roberto Merlo. Ha scritto anche volumi di racconti e articoli pubblicati su riviste e giornali, è stata attivista della società civile e membro del Gruppo per il Dialogo Sociale (GDS). I suoi romanzi sono affreschi della Romania comunista in cui personaggi autentici si muovono nel mondo grigio, misero, angosciante, soffocante e senza prospettive del quale la società romena si è liberata nel dicembre del 1989.


  • Concerti e presentazioni di libri a Bucarest, Venezia e Roma

    Il 21 marzo, lIstituto Italiano di Cultura ha ospitato la presentazione del libro “La Capitale immaginata. L’evoluzione di Bucarest nella fase di costruzione e consolidamento dello stato nazionale romeno. 1830-1940”, di Emanuela Costantini. Laureata in Scienze politiche presso l’Università di Perugia con la tesi “La Romania dopo il 1989: lo sviluppo dei partiti politici”, Emanuela Costantini ha conseguito, nel 2004, il titolo di dottore di ricerca in Storia politica dell’età contemporanea presso l’Università di Bologna con una tesi sugli intellettuali nazionalisti romeni nel periodo interbellico. Come ricercatrice, si occupa dell’area balcanica e in particolare di storia della Romania. Il suo saggio dedicato alla capitale romena, frutto di dieci anni di studio e ricerche, racconta, sotto il profilo storico, economico e sociologico, ma anche architettonico e urbanistico, la nascita e lo sviluppo della città di Bucarest dal 1830 al 1940. Levoluzione da piccolo villaggio a capitale della Grande Romania coincide con la storia stessa del Paese che, nellarco di un secolo, si è trasformato da insignificante regione dello Stato ottomano a importante Nazione europea. Il libro fornisce una spiegazione ai tanti interrogativi afferenti la struttura urbana della capitale romena. Emanuela Costantini ha partecipato lo scorso autunno, anche alle manifestazioni di celebrazione del centenario della Chiesa Italiana di Bucarest, con un saggio, molto bene documentato negli archivi, sulle vicende della costruzione della chiesa stessa.



    Tra gli altri eventi segnalati dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest nel mese di marzo, c’è anche il concerto di musica jazz del gruppo Chat Noir, in programma venerdì 24 marzo, nel Club Control di Bucarest. Il gruppo italiano Chat Noir – Michele Cavallari (pianoforte, keyboards, effetti), Luca Fogagnolo (basso, contrabbasso), Daniel Calvi (chitarra) e Marco Fox (batteria, percussioni) -, uno dei nomi emblematici del jazz europeo, torna in Romania dopo una presenza molto apprezzata, lo scorso novembre, sul palcoscenico del Jazz&Blues Festival Brașov. Chat Noir abbina elementi di chamber jazz, musica ambientale, rock progressivo ed effetti elettronici. Dopo il concerto a Bucarest, Chat Noir si esibirà anche a Cluj-Napoca e Timisoara. La tournée in Romania è organizzata con il sostegno dellIstituto Italiano di Cultura di Bucarest e del Consolato Onorario dItalia a Timișoara.



    Il 28 marzo, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita una conferenza sul restauro di Franco Faranda sulle varie tappe e le tecniche di restauro dellicona della Madonna di San Luca di Bologna. Un giorno dopo, il 29 marzo, sarà presentato sempre presso l’Istituto, il volume “Lincisione italiana nei secoli XV-XVI & la Scuola di Fontainebleau”, realizzato da Dana Crișan e Radu Bercea, pubblicato dal Museo Nazionale dArte della Romania a dicembre 2016.



    Un altro evento segnalato dall’Istituto Italiano di Cultura è il Festival Jazz in Church, diventato sempre più noto al pubblico grazia alla qualità degli artisti invitati. Quest’anno dall’Italia suoneranno alla Chiesa Luterana di Bucarest il duo Franco Ambrosetti e Dado Moroni il 31 maggio e Giovanni Guidi, Luca Aquino e Michele Rabbia il 2 aprile.



    Andiamo ora a Venezia, dove il 18 e il 19 marzo, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, in partenariato con il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia e il Museo Nazionale “George Enescu” di Bucarest, hanno celebrato il centenario della nascita del grande pianista, compositore e professore romeno Dinu Lipatti. La serie di eventi proposti sotto il titolo di “Lipatti 100” ha incluso, il 18 marzo una lezione aperta per gli studenti del conservatorio veneziano, del prof. Massimo Somenzi, pianista e direttore della sezione pianoforte del Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia, e di Cristina Andrei, la direttrice del Museo Nazionale “George Enescu” di Bucarest. E’ stata presentata anche una mostra foto-documentaria intitolata “Omaggio a Dinu Lipatti”. Il 19 marzo, si è svolto invece il concerto anniversario “Lipatti 100”, eseguito dai pianisti Diana Ionescu e Massimo Somenzi sul palcoscenico del Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello”. In programma musiche di: Dinu Lipatti, W. A. Mozart, J. S. Bach și J. Brahms.



    Andiamo ora a Roma, dove il 21 marzo, si è svolta “La Giornata mondiale della poesia”, un evento EUNIC. Alla manifestazione ospitata presso l’Accademia d’Ungheria a Roma, ha partecipato da parte della Romania, la poetessa, l’editrice e traduttrice Denisa Comanescu. Considerata una dei più importanti editori di letteratura straniera in Romania, Denisa Comanescu è direttrice generale della Casa Editrice Humanitas Fiction di Bucarest, membro dellUnione Scrittori Romeni della Romania dal 1986, e dal 1990 membro del Centro PEN Romeno. E’ autrice di cinque volumi di poesia. Tra i suoi libri pubblicati in Italia menzioniamo il volume bilingue Ritorno dallesilio, Transeuropa 2015, tradotto da Mihai Banciu e Bruno Mazzoni, che firma anche la postfazione del libro. Selezioni delle sue poesie sono apparse in antologie, in oltre 15 paesi (negli Stati Uniti, in Svezia, Inghilterra, Francia, Germania Finlandia, Portogallo, Grecia, Canada, Catalogna, Polonia, Macedonia, Turchia, Ungheria.



    Un altro evento in programma all’Accademia di Romania a Roma è la presentazione del romanzo “Zero Positivo”, di Cristina Marginean Cocis, il 24 marzo, nella Biblioteca dell’Accademia. Nata a Timisoara nel 1976, Cristina Marginean Cocis, ha avuto sin da piccola la passione dell’insegnamento. Nel 2001 ha seguito il marito, sacerdote cattolico di rito bizantino, mandato in missione in Italia. Il suo primo romanzo nasce da un’esperienza molto forte di una malattia fulminante che mette a rischio la vita sua e quella del secondogenito durante la gravidanza al quinto mese. Alla presentazione del suo romanzo intervengono l’autrice, la ricercatrice Gabriella Molcsan e lo scrittore Armando Santarelli.


  • Eventi culturali a inizio primavera

    Eventi culturali a inizio primavera

    Iniziamo la nostra carrellata tra gli eventi culturali organizzati nella prima metà del mese di marzo, con una sosta all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia che ospita, fino al 23 marzo, nella Nuova Galleria, la mostra intitolata “Larmonia cromatica nella pittura romena contemporanea”. La mostra curata da Augustin Lucici, è stata inaugurata il 2 marzo, in collaborazione con il Museo Provinciale Argeş di Piteşti, con il supporto del Consiglio Provinciale Argeş e dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest. La mostra propone uno spaccato dellarte romena contemporanea e presenta opere provenienti dalla collezione della Galleria dArte «Rudolf Schweitzer-Cumpăna» del museo di Piteşti. Sono state selezionate 27 opere di artisti del XX e XXI secolo, ritenuti dalla critica tra i più rappresentativi della pittura romena contemporanea. I quadri che spiccano per la cromatica e per la diversità dei temi e delle prospettive, si dividono in quattro categorie: composizione, natura statica, paesaggistica e ritratto. Tra gli artisti, menzioniamo Silviu Oravitzan Creţu, George Filipescu, Constantin Marinescu, Sorin Ilfoveanu, Augustin Lucici, Costache Agafiţei, Virgil Demetrescu-Duval e Florica Steriade, per fare solo qualche nome. Lo scopo della mostra è di contribuire ad una migliore conoscenza in Italia del valore estetico-culturale del patrimonio artistico romeno.



    E sempre l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale Marciana, ha organizzato, il 14 marzo presso la Libreria Sansoviniana la presentazione del libro di Şerban Marin, “Il mito delle origini. La cronachistica veneziana e la mitologia politica della città lagunare nel Medio Evo”, pubblicato da Aracne Editrice. Interverranno Maurizio Messina, il direttore della Biblioteca Nazionale Marciana e Rudolf Dinu, il direttore dellIstituto Romeno di Venezia, ma anche Dorit Raines dell’Università Ca Foscari, Susy Marcon della Biblioteca Nazionale Marciana, Marino Zorzi, già direttore della Biblioteca Nazionale Marciana e l’autore. Şerban Marin è un medievista romeno, specializzato nella storia di Venezia, nella storia delle crociate e delle relazioni veneto-bizantine. Ha beneficiato tra il 1999 e il 2000 e nel 2012 di due borse di studio presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica che gli hanno permesso di effettuare ricerche sulle cronache veneziane presso la Biblioteca Marciana. Nel 2009 ha ottenuto il titolo di dottore summa cum laude in storia medievale presso lUniversità di Bucarest. Ha pubblicato oltre 50 articoli e studi in periodici scientifici prestigiosi e in volumi collettivi e ha presentato numerose ricerche incentrate sulla cronachistica veneziana a convegni e conferenze internazionali.



    Il 9 marzo, l’Accademia di Romania a Roma è stata inaugurata una mostra personale di pittura di Cristina Lefter curata da Vera Agosti. La mostra resterà aperta fino al 21 marzo ed è intitolata “In movimento”. Proprio dinamiche, in divenire, appaiono le forme create dallartista, che ha vissuto lei stessa unesistenza in movimento, dalla natia Moldava alla Romania per gli studi darte, quindi in Italia per la sua carriera di pittrice. E’ una colorista appassionata: ha scoperto le caratteristiche salienti di ogni tinta, conosce come i pigmenti reagiscono tra loro e come si comportano per ottenere effetti alchemici, ora delicati, ora psichedelici. In mostra oltre 20 tele: immagini della natura, boschi, giardini, ninfee, paesaggi innevati, che ricordano lacceso cromatismo del folklore romeno. Infine, la grande installazione dipinta “Omaggio a Constantin Brâncusi”, che si ispira alla sua opera il “Tavolo del silenzio”, a cui sono idealmente invitati dalla Lefter celebri personalità romene, artisti, intellettuali, studiosi e professionisti: il medico Nicolae Paulescu, il filosofo e antropologo Mircea Eliade, il filosofo Emil Cioran, la cantante Maria Tanase, il poeta e scrittore Mihai Eminescu, il musicista, compositore e direttore dorchestra George Enescu e sul tavolo stesso lamato viso di Constantin Brâncusi. Nata il 27 aprile 1976 a Telenesti in Moldova, Cristina Lefter ha frequentato il liceo artistico Octav Bancila di Iasi e l’Accademia di Belle Arti della stessa città. Con ottimi risultati, supera la selezione e viene ammessa all’Unione degli Artisti Figurativi romeni. Nel 2002 si trasferisce in Italia esponendo in spazi pubblici le sue opere che vengono notate da galleristi appassionati e collezionisti d’arte. Nel 2015 espone al Padiglione romeno dellExpo.



    Radio Romania Musicale, l’unica emittente romena dedicata alla musica classica, compie, il 24 marzo, 20 anni di esistenza. Un primo evento dedicato a questo anniversario avrà luogo il 16 marzo, al Museo Nazionale Cotroceni: il recital del violinista Alexandru Tomescu, uno dei più conosciuti e apprezzati musicisti romeni attuali. L’album “Bach to basics” di Alexandru Tomescu ha ottenuto nell’ambito di un progetto organizzato da Radio Romania Musicale, tramite voto popolare, il titolo di “Disco di musica classica del 2016”. L’album ha raccolto un numero record di 5.546 voti. La sera del 16 marzo, Alexandru Tomescu interpreterà nella Sala Cerchez del Museo Nazionale Cotroceni, opere per violino solo di Bach, il repertorio incluso anche sul “Disco di musica classica del 2016”. La registrazione del recital sarà trasmessa su Radio Romania Musicale il 25 marzo, dalle ore 10.30. Radio Romania Musicale ha cominciato a trasmettere il 24 marzo 1997, a Bucarest. Negli ultimi 20 anni, si è imposta nel paesaggio media e culturale e promuove i grandi valori della musica romena e universale. Vi si possono ascoltare ad esempio brani della creazione di George Enescu, Paul Constantinescu, Mihail Jora o incisioni realizzate da Radu Lupu, Dan Grigore, Dinu Lipatti, Ion Voicu, Sergiu Celibidache.



  • Festa di Carnevale e altri eventi

    Festa di Carnevale e altri eventi

    In questo periodo in cui in Italia è in pieno svolgimento il Carnevale, a Bucarest l’Istituto Italiano di Cultura, seguendo un’abitudine diventata già tradizione invita, il pubblico a venire mascherato o in costume alla Festa di Carnevale e allo spettacolo comico musicale del gruppo Jashgawronsky Brothers. Secondo la cultura e le tradizioni italiane, il Carnevale è un momento di allegria da vivere in amicizia, perciò chi ha voglia di divertirsi avrà l’occasione di farlo partecipando alla festa in programma il 28 febbraio, alle ore 19.00, presso lo Studio Horia Bernea del Museo del Contadino di Bucarest. L’entrata è libera e l’evento sarà seguito da una degustazione di dolci italiani di carnevale appositamente preparati. Gli Jashgawronsky Brothers sono tra gli inventori del genere musicale più strano del mondo: la musica da riciclo! Dopo aver esplorato la musica da cucina ottenendo suoni incredibili con scope, imbuti, barattoli, cucchiai, piatti, bicchieri, tubi e cestini, eccoli pronti ad affrontare il mondo della lavanderia: strumenti musicali diventano stavolta stendini, lavatrici e spazzoloni, ferri da stiro fumanti e molto altro. Il gruppo ha girato quasi tutto il mondo con tournée in Brasile, Messico, Canada, Giappone e tutta Europa.



    Il 22 febbraio, lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest ha ospitato lanteprima assoluta del film documentario “Il Padrino del Bandito Giuliano”, una coproduzione Italia — Romania, realizzata da Lykos Film, con la regia di Ieva Lykos e la produzione di Carlo Fusco. Il documentario racconta la vera storia del bandito Salvatore Giuliano, basandosi su documentazioni e attraverso la testimonianza di persone a conoscenza dei fatti. La proiezione è seguita da un dibattito con il produttore e la regista. Alla proiezione partecipano i produttori Carlo Fusco e Georgiana Lichiardopol, la regista e attrice Ieva Lykos e, come ospite d’onore della serata, la famosa attrice Maia Morgenstern, la direttrice del Teatro Ebraico di Stato di Bucarest. L’entrata all’evento è libera fino a esaurimento dei posti.



    A Venezia, lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica ha proposto, in occasione allottavo Carnevale Internazionale dei Ragazzi, una serie di laboratori creativi dedicati ad unantica tradizione romena: quella del “Mărţişor”. I laboratori organizzati dalla Romania, destinati a tutte le fasce detà, si sono svolti dal 20 al 24 febbraio. Il primo giorno di marzo è, per i romeni, la festa del “Mărţişor”, un simbolo della primavera. Il Mărţişor si confeziona con dei fili bianchi e rossi, di cotone o seta, intrecciati in un cordoncino che si lega a forma di otto. A questo cordoncino si appende un ciondolo portafortuna, di diverse forme simboliche (un tempo monetine doro o dargento, ma anche fili di erba, germogli o fiori; oggi fiori, animaletti, cuoricini e così via). I laboratori creativi punteranno su cinque attività diverse: lintreccio, la monetina, il “mărţişor” gigante, la primavera, il Carnevale della primavera. Levento è organizzato dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia con il supporto dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest.



    In occasione della festa del Mărţişor, che simboleggia l’inizio della primavera, è diventata già una tradizione in Romania organizzare delle fiere in cui si vendono ciondoli portafortuna da regalare alle persone care. A Bucarest, il Museo del Contadino Romeno e il Museo del Villaggio ospitano eventi del genere. Al Museo del Contadino, artisti figurativi, artigiani e studenti espongono i ciondoli portafortuna realizzati con creatività, immaginazione e umorismo nel periodo 25 febbraio — 1 marzo. Il Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti”, un museo all’aperto conosciuto per le sue numerose case di legno tradizionali di varie regioni della Romania, riportate nell’enorme spazio riservato a questo museo all’aperto, organizza la Fiera del Mărțișor dal 27 febbraio all’8 marzo. L’evento si propone di promuovere l’antica usanza del regalare, a inizio primavera, questi piccoli oggetti artigianali con ruolo protettore. Nello stesso periodo al Museo saranno organizzati anche workshop in cui i bambini impareranno a realizzare i tradizionali ciondoli portafortuna e cartoline.



    Il 19 febbraio, ambasciate, uffici consolari e istituti culturali romeni all’estero hanno festeggiano, tramite vari eventi, la Giornata Brâncuşi, alla memoria del grande scultore romeno. Considerato il “padre della scultura moderna”, Constantin Brâncuşi, è nato il 19 febbraio 1876, a Hobiţa in provincia di Gorj (sud). Il 2017 ha un triplice significato per la promozione della personalità e dell’opera di Brâncuşi. Il 16 marzo saranno commemorati 60 anni dalla sua morte. Nel 2017 e 2018 — l’anno del Centenario della Grande Unità — ricorrono 80 anni da quando lo scultore ha lavorato alla realizzazione del complesso monumentale “La Via degli Eroi” di Târgu Jiu, un omaggio ai soldati romeni che si sono sacrificati per la realizzazione dell’unità del popolo e della patria nella prima Guerra Mondiale. Il 15 giugno ricorrono invece 40 anni dall’inaugurazione dell’”atelier di Brâncuşi”, ricostituito nel 1977, in un edificio accanto al Centro Culturale Pompidou di Parigi.



    La chiesetta di legno del villaggio Boz, nella località di Brănișca, in provincia di Hunedoara, sarà restaurata grazie ad un finanziamento europeo di oltre 250.000 euro, fondi ottenuti dalla Parrocchia di Boz tramite il Programma Nazionale per lo Sviluppo Rurale (PNDR). La chiesa, intitolata a San Giorgio, è stata eretta nel 1701 e la Parrocchia di Boz è l’unica della zona occidentale della Romania che ha ottenuto un finanziamento non rimborsabile per la ristrutturazione del luogo di culto. La chiesa ha subito vari interventi lungo il tempo. Nel 2012 è stato necessario sostituire il tetto di assicelle, perché altrimenti la chiesa-monumento si sarebbe rovinata irrimediabilmente. I lavori sono stati resi possibili anche grazie all’impegno della Fondazione Pro Patrimonio di Bucarest, dopo di che si è cercato di individuare una forma di finanziamento per il restauro dell’intera chiesa. Il progetto prevede il restauro completo del monumento storico, la sostituzione delle parti lignee danneggiate e il restauro delle componenti artistiche, i dipinti, le icone, i mobili. Il progetto fa parte di un programma della Fondazione Pro Patrimonio, intitolato “60 chiese di legno del nord dell’Oltenia e del sud della Transilvania” volto al monitoraggio dello stato di conservazione delle chiesette di questa zona ed offre sostegno e appoggio nei casi più gravi, come quello in cui si è trovata la chiesa di Boz nel 2012.


  • Un anniversario, un attore romeno premiato e un concerto inedito

    Un anniversario, un attore romeno premiato e un concerto inedito

    Nato il 14 febbraio 1937, a Bucarest, lo scrittore saggista e traduttore romeno Dumitru Tepeneag ha compiuto 80 anni. Ha studiato inizialmente presso la facoltà di legge, che ha lasciato dopo tre anni, poi presso l’Istituto Pedagogico. A studi ultimati ha insegnato lingua romena per un anno in un villaggio del sud della Romania. Ulteriormente è stato redattore presso la rivista “România literară” (1969), poi lettore presso l’Editrice “Cartea Românească”. Ha coordinato la rivista “Cahiers de lEst”, da lui fondata dopo aver lasciato il Paese per andare a Parigi. Verso la metà degli anni 60 ha fondato, assieme a Leonid Dimov, il gruppo onirico (di cui facevano parte Virgil Mazilescu, Iulian Neacsu, Emil Brumaru, Sorin Titel, Virgil Tănase e altri), che ha continuato ad esistere fino al 1971, quando si è sciolto. La creazione di questo gruppo ha portato alla diversificazione stilistica degli orientamenti estetici nella letteratura romena contemporanea. Nel 1968, tornando nel Paese dopo alcuni mesi passati a Parigi, ha pubblicato sulla rivista “Luceafărul” quattro articoli sull’onirismo, bloccati poi dalla censura. Nel 1972 gli è stato proibito di pubblicare altri libri e si è stabilito definitivamente a Parigi. E’ seguito, nel 1975, il ritiro della sua cittadinanza romena tramite decreto presidenziale. A Parigi, Dumitru Tepeneag è ritenuto uno degli animatori dell’esilio letterario romeno. Ha debuttato come scrittore sulla rivista “Gazeta literară” nel 1964, e il suo primo volume, “Esercizi”, pubblicato nel 1966 includeva prosa breve. Sono seguiti altri due volumi di prosa breve intitolati “Freddo” (1967) e “Attesa” (1972, ritirato dalle librerie dopo una settimana). Dopo essersi stabilito a Parigi, ha pubblicato in francese romanzi e saggi, apparsi poi anche in versione romena dopo il 1990. Ha pubblicato anche un volume di interviste e colloqui degli anni 90 – La guerra della letteratura non è ancora finita. Nel 2009, allo stand della Romania, organizzato dall’Istituto Culturale Romeno di Praga e dal Ministero della Cultura romeno, ha lanciato il volume “Hotel Europa” / “Hotel Evropa” (tradotto in lingua ceca). Nel 2011 ha pubblicato il romanzo “Il camion bulgaro”, presso l’editrice Polirom e nel 2012, il volume La belle Roumanie (Aisara Edizioni, tradotto da Ileana M. Pop).

    Nel 1991 e 2001 Dumitru Tepeneag è stato insignito del Premio dell’Unione Scrittori, e nel 1992 del premio dell’Accademia Romena. Nel 2008, a Roma, gli è stato assegnato il Premio dell’Unione Latina, concesso ogni anno ad un artista di lingua neolatina la cui opera è ampiamente tradotta e diffusa in questo spazio linguistico. A dicembre 2015, è stato invece insignito del premio Eugen Lovinescu per la promozione della lingua e della letteratura romena all’estero, nell’ambito dei Premi del Museo Nazionale della Letteratura Romena.



    Il romeno Tudor Aaron Istodor è uno dei dieci giovani attori europei selezionati nel programma Shooting Stars, organizzato dall’European Film Promotion (EFP) e giunto alla 20-esima edizione. Il programma che si svolge nell’ambito del Festival del Cinema di Berlino, ha premiato anche altre nove attori, selezionati fra i 26 finalisti, tra cui ricordiamo anche l’attore italiano Alessandro Borghi. Tudor Aaron Istodor si è laureato nel 2009 presso l’Università di Arte Drammatica e Cinematografica “I.L. Caragiale” di Bucarest, ha collaborato con registi molto conosciuti tra cui Lucian Pintilie, Radu Muntean e Paul Negoescu. Ha interpretato in pellicole di Fanny Ardant (“Rouges sont les reves”, “Cadences obstinées” e “Cenere e sangue”) e nella “Signorina Christina” di Alexandru Maftei. Il suo ruolo più recente è quello nel lungometraggio “Fixeur”, per la regia di Adrian Sitaru. Un altro ruolo interpretato è quello di Edward II, nella serie televisiva “The Plantagenets”, prodotto dalla BBC.



    Da Berlino andiamo ora nella capitale romena, più esattamente alla Sala Radio, dove la giovane cantante Ana-Cristina Leonte sarà ospite della serie “Jazz in romeno” e canterà il 16 febbraio insieme alla Big Band della Radio diretta da Ionel Tudor. Ana-Cristina Leonte è una delle più apprezzate cantanti e compositrici della nuova generazione di musicisti romeni. Ha cantato assieme a numerosi artisti jazz romeni e stranieri. Ha collaborato con Michael Acker, Tavi Scurtu, Mircea Tiberian, Alex Munte, John Betsch, Chris Dahlgren, Albrecht Maurer, Pierre Borel, George Dumitriu, Juhasz Gabor, Cristian Soleanu, Mihai Iordache, Sorin Romanescu, Ciprian Pop e Sebastian Burneci. Ha vinto numerosi premi alle competizioni di jazz, tra cui il premio alla migliore solista vocale al Concorso Internazionale Johnny Raducanu del 2015. Nel 2013 Ana-Cristina Leonte è stata insignita del Best Vocal Performance Award al Sibiu Jazz Festival e, assieme a Michael Acker e Albert Tajti, ha vinto il Gran Premio al migliore gruppo di jazz nel 2012 a Târgu Mureş. Dal 2012 al 2014 ha fatto parte del gruppo vocale Jazzappella, accanto al quale ha avuto un’intensa attività concertistica, che ha continuato nel 2015 con un nuovo gruppo a cappella Blue Noise.


    Ana-Cristina Leonte non si limita al suo straordinario talento interpretativo, ma svolge un’intensa attività anche come songwriter e ritiene che l’interpretazione delle proprie composizioni sia il mezzo più diretto e intenso di espressione dei propri sentimenti attraverso la musica.


    Il concerto del 16 febbraio che avrà luogo alla Sala Radio potrà essere ascoltato in diretta su Radio Romania Culturale e Radio Romania Musicale, ma anche in live streaming su internet sulla pagina www.radioromaniacultural.ro.

  • Eventi culturali romeni in Italia

    Eventi culturali romeni in Italia

    Il mese di febbraio si annuncia ricco di eventi culturali presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Il 13 febbraio sarà inaugurata la mostra di grafica «Una nostalgia indescrivibile» di Constantin Udroiu, nella Nuova Galleria dellIstituto. La mostra presenta una selezione dei lavori più rappresentativi del compianto artista romeno Constantin Udroiu (1930-2014), opere grafiche eseguite in varie tecniche incisorie, provenienti dalla collezione privata della moglie del compianto artista, la prof.ssa Luisa Valmarin.

    Constantin Udroiu, ritenuto dalla critica darte italiana un «espressionista bizantino», ha conseguito la laurea artistica presso la Facoltà di Belle Arti di Bucarest, essendo allievo del maestro Gheorghe Vânătoru (1908-1983). Condannato a 22 anni ai lavori forzati per «cospirazione contro lordine sociale» e «delitti contro la personalità dello Stato», in realtà per linsofferenza nei confronti della dittatura insediata in Romania nel dopoguerra, Constantin Udroiu ha scontato 10 anni di carcere duro nelle famigerate prigioni del regime dittatoriale romeno, dal 1954 al 1964. L’artista ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Romania e allestero ed è stato impegnato anche nei lavori di restauro di numerosi affreschi delle chiese ortodosse romene, lavorando insieme al suo maestro, il pittore Gheorghe Vânătoru. Trasferitosi definitivamente in Italia nel 1971, Constantin Udroiu è stato uno dei più fecondi artisti della diaspora romena ed ha avuto oltre 200 mostre personali, di cui moltissime in Italia, ma anche a Parigi, Avignon, Amsterdam, Bordeaux, Atene, Barcellona, Lisbona ecc., e, dopo la caduta del regime comunista in Romania, a Târgovişte e Cluj-Napoca. Le sue opere sono esposte nei musei di molte città in Romania, Francia, Portogallo e Italia, e in numerose collezioni pubbliche e private in diversi Paesi del mondo. Insignito di numerosi premi e riconoscimenti, nazionali e internazionali, Constantin Udroiu è stato membro del Senato dellAccademia Internazionale dArte Moderna di Roma.



    Nell’ambito del Carnevale di Venezia, lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e Creart – il Centro di Creazione, Arte e Tradizioni di Bucarest, in partenariato con VELA Spa e lAteneo Veneto di Venezia organizzano, il 18 febbraio 2017, nellAula Magna dellAteneo Veneto di Venezia, la mostra di abiti contemporanei romeni «La dote» dellartista Liliana Ţuroiu. I capi di abbigliamento tradizionali romeni sono fonte dispirazione per i vestiti moderni, realizzati da stilisti impegnati nel settore della moda contemporanea dalta qualità. Stilista e professore associato presso lUniversità Nazionale dArte di Bucarest, Liliana Ţuroiu è membro dellUnione degli Artisti della Romania, presidente e membro fondatore della Fondazione Altum Studio Design. Nella sua carriera quasi ventennale, ha realizzato collezioni di moda, presentazioni e mostre darte, fotografia e abiti, organizzate sia in patria che allestero: in Italia, Francia, Germania, negli Stati Uniti, in Grecia, Bulgaria e Ungheria. Gli abiti realizzati da Liliana Ţuroiu sono stati indossati in occasione di prestigiosi eventi svoltisi presso il Palazzo di Versailles, la Casa Bianca, il Teatro alla Scala, a Bruxelles e Cannes.



    Sempre nell’ambito del Carnevale, il 18 febbraio, lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e Creart — il Centro di Creazione, Arte e Tradizioni di Bucarest, in partenariato con VELA Spa e lAteneo Veneto di Venezia, organizzano un itinerario musicale del gruppo di suonatori di corni tradizionali romeni «MOAŢELE» di Câmpeni – Alba (Romania). Il percorso inizierà alle ore 12:30 all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Seguiranno esibizioni presso TIM Future Center di Venezia e l’Ateneo Veneto e l’itinerario si concluderà sul palcoscenico di Piazza San Marco.

    Il gruppo di suonatori di corni tradizionali romeni «MOAŢELE» di Câmpeni – Alba (Romania) è stato fondato nel 2006 ed è composto da giovani donne talentuose che amano il folklore e intendono portare avanti le tradizioni popolari romene, suonando il corno, strumento musicale a fiato tradizionale nelle zone montane della Transilvania. Il gruppo ha partecipato ad importanti eventi culturali tra cui il concerto in occasione dellinaugurazione del vertice NATO a Bucarest (2008), il concerto in occasione dellingresso della Romania nellUnione Europea (Bucarest, 2007), vari concerti eseguiti in Spagna, Germania, Austria, Francia e Romania con il supporto dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest.



    Andiamo ora a Milano, dove nel periodo 14-18 febbraio si svolgono “Le giornate del cinema europeo contemporaneo”. Dopo il successo della prima edizione, svoltasi dal 25 al 27 febbraio 2016 presso lIstituto francese a Milano, gli istituti culturali europei e le rappresentanze diplomatiche del Cluster EUNIC Milan, presentano, in collaborazione con la Milano Filmnetwork e con il sostegno del Comune di Milano, la seconda edizione della manifestazione cinematografica europea. La rassegna vuole portare in primo piano la produzione europea degli ultimi due anni e propone film che hanno partecipato ai grandi festival o che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali, di cui alcuni presentati in anteprima italiana. Parteciperanno alle proiezioni anche alcuni registi che dialogheranno con il pubblico, tra cui la ungherese Fekete Ibolya, il tedesco Aron Lehman e il polacco Jacek Lusiński. I Paesi rappresentati all’attuale edizione della rassegna sono: Austria, Francia, Germania, Regione Vallone del Belgio, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svizzera, Polonia, Ungheria.

    Le pellicole in programma presentano generi cinematografici diversi, dalla commedia noir al dramma sociale, dalla fiction ai corti di animazione in 3D. I temi spaziano dal surreale al contingente, con lotte fra cavalieri e draghi, folletti e mafiosi, con il dramma per la ricerca del proprio genitore, la crisi finanziaria greca in versione tragicomica, la lotta disperata per il diritto a una casa, le vicende di una famiglia che quasi metaforicamente coprono un intero secolo, i conflitti sociali e personali degli adolescenti, ma anche storie d’amore.

    Tra i film romeni in programma c’è anche “Bacalaureat” (“Un padre, una figlia”) realizzato nel 2016 dal regista romeno Cristian Mungiu, con Adrian Titieni, Maria-Victoria Drăguş e Rareş Andrici.

    Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitoli in italiano e l’ingresso alle proiezioni è gratuito fino ad esaurimento posti.


  • Mostre, conferenze e anteprime, a fine gennaio – inizio febbraio

    Mostre, conferenze e anteprime, a fine gennaio – inizio febbraio

    La seconda edizione dell’Alpin Film Festival si è svolta nel periodo 24-29 gennaio a Brașov, Bușteni, Predeal. Dato che l’Italia possiede una ricca cultura della montagna, con personaggi eccezionali, tra cui alpinisti famosi come Riccardo Cassin, Walter Bonatti, Reinhold Messner, Simone Moro ecc., a cui si deve la conquista delle più alte cime del mondo, quest’anno l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha partecipato alla seconda edizione dell’Alpin Film Festival proponendo una mostra fotografica, una conferenza sull’alpinismo italiano a cura del giornalista Alessandro Filippini e la proiezione del film documentario “L’Abisso” di Alessandro Anderloni.


    Il 25 gennaio, presso il Centro Culturale Reduta di Brasov, si è svolta la presentazione di Alessandro Filippini, autore della Grande Enciclopedia dell’Olimpiade e della voce Alpinismo per l’enciclopedia Treccani, autore, insieme al regista Fredo Valla, del film “Riccardo Cassin compie 100 anni”, con Walter Bonatti e Reinhold Messner e dell’inedito “Fratelli si diventa” (un colloquio fra Walter Bonatti e Reinhold Messner). Ha collaborato con Reinhold Messner per le sue serate al FilmFestival di Trento e sempre con Messner ha scritto per Mondadori Electa il libro “Bonatti, il fratello che non sapevo di avere”. Ha curato per la Gazzetta dello Sport la collana di DVD “Il grande alpinismo”.


    Sempre il 25 gennaio, il Museo Provinciale di Storia di Brasov ha ospitato l’inaugurazione della mostra fotografica “Guardare alle Alpi. Montagne del Piemonte in fotografia • 1870-1940”. La mostra è stata presentata da Veronica Lisino, conservatrice presso la Fototeca del Centro Documentazione Museomontagna.


    L’esposizione è una proposta di scoperta, ma anche di riflessione, sulla storia più recente di questo mondo: dagli anni Settanta dell’Ottocento ai Quaranta del Novecento. Il tutto visto attraverso immagini altamente evocative, tratte dalle collezioni del Museo Nazionale della Montagna di Torino. Si tratta di quaranta foto, selezionate nella Fototeca del Centro Documentazione Museomontagna. Sono scatti evocativi che parlano da soli, che raccontano storie, situazioni e cambiamenti. Lo scopo della mostra è di far conoscere un po’ della magia del passato e di invitare alla scoperta degli stessi luoghi oggi, vivendo nuove emozioni, sempre continuando a Guardare alle Alpi.


    Sempre nell’ambito dell’Alpin Film Festival, il 29 gennaio è stato proiettato a Predeal il documentario L’Abisso”, di Alessandro Anderloni che descrive l’impressionante Spluga della Preta nei Monti Lessini. Esplorata per la prima volta nel 1925, è stata considerata fino al 1953 l’abisso più profondo del mondo. Nei suoi impressionanti pozzi e nelle sue strettissime fessure sono state scritte alcune delle pagine più esaltanti della speleologia mondiale. Due anni di riprese, 30 discese nella grotta, oltre 70 speleologi coinvolti per raccontare l’affascinante storia delle esplorazioni nella Spluga della Preta e mostrare per la prima volta in video la Sala Nera, a meno 800 metri di profondità per un’opera diventata ormai un classico tra i film di speleologia.



    Il 1 febbraio, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita la presentazione del libro bilingue “Mi ricordo di un giorno di scuola – quaderno 3. Poeti italiani fra tradizione e innovazione: dai crepuscolari a Quasimodo e Ungaretti”. E’ l’ultimo dei tre Quaderni della serie “Mi ricordo di un giorno di scuola”, attraverso i quali lo scrittore Antonio Rizzo mette a disposizione del lettore una nuova rassegna della letteratura italiana. Laureato in Sociologia nel 1976 presso l’Università di Urbino, specializzato in semiotica e tecnica delle comunicazioni di massa e formatosi alla scuola dei professori Umbero Eco e Paolo Fabbri, Antonio Rizzo è appassionato di letteratura italiana, di storia dell’architettura e di storia dell’arte. Vive in Romania da 9 anni, è membro dell’Associazione degli Italiani di Romania — RO.AS.IT., con la quale collabora tenendo cicli di conferenze e scrivendo articoli sulla rivista Siamo di nuovo insieme”.



    Il 7 febbraio, l’artista romeno George-Paul Mihail inaugura presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest la mostra di pittura e acquerelli intitolata “Spartiti architettonici”. L’artista presenta dei “ritratti architettonici” di noti capolavori dell’architettura italiana. Nato a Bucarest nel 1941, George-Paul Mihail ha studiato presso l’Istituto di Arti Figurative N. Grigorescu” di Bucarest. Ha cominciato la sua attività espositiva nel 1967, e dal 1968 è membro dell’Unione Artisti Figurativi di Romania. Ha avuto mostre nel Paese e all’estero (Germania, Francia, Italia, Spagna, Austria, Belgio, Polonia, Turchia, Egitto e Canada). In Italia, ha esposto all’Accademia di Romania a Roma (1983, 1994) e all’Istituto Romeno di Venezia (2006). Ha vinto il premio della critica al XIII Festival Internazionale d’Arte Contemporanea di San Remo (2005-2006). Ha esposto alla Galleria Pergola Arte di Firenze nel 2008, e a dicembre 2012 è stato insignito del premio Lilly Brogi La Pergola Arte all’intera carriera artistica al concorso Lilly Brogi La Pergola Arte”, V edizione, organizzato a Firenze.



    L’8 febbraio, la sala George Constantin del Teatro Nottara di Bucarest ospita lo spettacolo lettura “Donna di cuori” di Gianni Spezzano. La pièce ha vinto il Concorso Europeo di Drammaturgia PopDrama, organizzato dall’Università d’Arte di Târgu-Mureș, assieme al Centro Diego Fabbri (Italia), University of Wolverhampton (Gran Bretagna) e alla Fundacion Caja Granada (Spagna). L’attività drammaturgica di Gianni Spezzano, attore e drammaturgo, inizia con il corto “2×1”. Poco dopo continua con lo spettacolo “Con le frecce contro i carri armati”. Il suo ultimo lavoro è una pièce teatrale dal titolo “Squali in Vasca da Bagno” di cui cura anche la regia. Da attore ha lavorato con registi come Andrea Baracco, Marcello Cotugno, Roberto Gandini, Giancarlo Gentilucci, Ugo Mangini, Alessandro Preziosi e Andrea Taddei.



    Il 22 febbraio, all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest sarà proiettato in anteprima assoluta il film documentario “Il padrino del bandito Giuliano”, una coproduzione Italia — Romania, realizzata da Lykos Film, con la regia di Ieva Lykos e la produzione di Carlo Fusco. Il documentario racconta la vera storia del bandito Salvatore Giuliano, basandosi su documentazioni e attraverso la testimonianza di persone a conoscenza dei fatti. La proiezione sarà seguita da un dibattito con il produttore e la regista.


  • Retrospettiva eventi culturali 2016

    Retrospettiva eventi culturali 2016

    Il 2016 è stato un anno ricco di iniziative culturali presso lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest. Uno degli spettacoli più belli offerti al pubblico di ogni età dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest è stato forse quello di Carnevale. All’appuntamento ormai tradizionale con il Carnevale italiano, organizzato dall’Istituto al Museo Nazionale del Contadino romeno, una festa in sé, in cui la gente è invitata e costumarsi e a mascherarsi, hanno partecipato dall’Italia i comici Michele Cafaggi, detto anche “il mago delle bolle di sapone” e Maurizio Fabbri con il suo Ciccio Clown Show. Il 10 marzo, lo studio Horia Bernea del Museo del Contadino si è riempito di adulti e bambini che, oltre a godersi lo spassoso spettacolo dei comici italiani, hanno degustato anche gli squisiti dolci tipici di carnevale.



    Un mese dopo, il 10 aprile, l’Istituto Italiano di Cultura e l’associazione Pollicino di Belluno hanno proposto al pubblico un aperitivo in musica con il gruppo LesMagots, il cui repertorio è composto dai successi italiani e stranieri degli anni ’30 e ’40 del Novecento. Il nome del gruppo è ispirato a Les Deux Magots (“le due scimmiette”), caffè letterario parigino frequentato da molti artisti sin dalla fine dell’Ottocento e di moda negli anni ’40 del Novecento. Nata nel 2002, per aiutare i bambini in gravi difficoltà della città di Petroşani, in Romania, città gemellata con il comune di Ponte nelle Alpi (Belluno, regione Veneto), l’associazione Pollicino ha inaugurato nel 2008 “Casa Pollicino”, un centro diurno, gestito direttamente dall’Italia grazie all’opera dei volontari.



    A maggio, ospite d’onore dell’Istituto e della Casa editrice Humanitas è stato il noto scrittore Alessandro Baricco, il quale ha risposto alle domande del pubblico presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura il 17 maggio, mentre al secondo incontro con i lettori, il 18 maggio, alla Libreria Humanitas di Cismigiu è stata presentata l’edizione in lingua romena del libro La Sposa giovane (tradotto in romeno da Gabriela Lungu).



    Un evento molto apprezzato dal pubblico è stato il concerto straordinario per la festa della Repubblica, tenutosi il 1 giugno, nella prestigiosa sala grande dell’Ateneul Român di Bucarest. L’Orchestra Giovanile Romena diretta dal Maestro Gabriel Bebeşelea, ha suonato, assieme al solista Pietro Roffi (fisarmonica classica), musiche di Gorka Hermosa, Luigi Boccherini, Bela Bartok, Sabin Pautza, Giacomo Puccini, Astor Piazzolla e Antonio Vivaldi. Pietro Roffi è un giovane musicista italiano, nato nel 1992, che ha studiato presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma e che ha vinto numerosi premi. Svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero e ha suonato diverse volte anche nella capitale romena e a Cluj-Napoca.



    Il 6 giugno, l’azienza Altair4 Multimedia ha offerto al pubblico di Bucarest, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura, la possibilità di scoprire i nuovi orizzonti della scienza che coniuga l’archeologia e l’alta tecnologia, nella conferenza/proiezione: “La Restituzione dell’Antico attraverso la Realtà Virtuale: strumenti di visualizzazione 3D per stimolare conoscenza e sensibilizzazione al patrimonio archeologico”. Da più di vent’anni, Altair4 Multimedia elabora e realizza ricostruzioni virtuali archeologiche 3D per la televisione e lavora per vari musei internazionali.



    La cucina è sempre più considerata parte della cultura e questo è anche uno dei motivi per cui l’Istituto Italiano di Cultura ha invitato l’8 giugno la prof.ssa Flavia Cuturi, dell’Università di Napoli “L’Orientale”, a parlare dei cibi di strada a Napoli e in Campania e a presentare i primi risultati di una ricerca sui cibi di strada preparati e consumati a Napoli, intesi come patrimonio culturale e volano economico della città inserita nel suo contesto regionale e nazionale. Il cibo di strada preparato artigianalmente per essere consumato in luoghi pubblici è oggi un fenomeno in costante crescita in tutte le realtà urbane del mondo, Romania compresa.



    Un altro evento, diventato tradizione è la Notte Bianca degli Istituti Culturali, in cui tutti i centri culturali stranieri attivi a Bucarest fanno gara a proporre al loro pubblico eventi quanto più attraenti. L’evento si svolge di solito nell’ultimo venerdì del mese di giugno. Il 24 giugno 2016, l’Istituto Italiano di Cultura ha avuto in programma una mostra fotografica, un concerto del Quintetto Anemos “Suono italiano. Friuli in musica”, la proiezione all’aperto nel giardino dell’Istituto di un divertente film comico a sorpresa e la tradizionale spaghettata di mezzanotte, cucinata dal vivo.



    Il 31 agosto, nell’ambito della seconda edizione del Festival delle Ambasciate, l’Istituto Italiano di Cultura ha invitato la compagnia Faber Teater che ha presentato al Teatro Nazionale di Bucarest lo spettacolo “Emigranti”, un viaggio teatrale e musicale con sei attori-musicisti, azioni e canti che evocano mondi, avventure, viaggi, innamoramenti e tradimenti.



    Alla sesta edizione del BalKaniK Festival, organizzato dall’Associazione Culturale Metropolis nel periodo 9-11 settembre, al Giardino Uranus di Bucarest, ha partecipato anche il gruppo Actores Alidos con lo spettacolo “Galanìas — Canti delle donne sarde” presentato l’11 settembre. Gli arrangiamenti polifonici di Valeria Pilia, sono stati eseguiti a cappella dalle cinque voci, talvolta impreziositi dalle sonorità di vari strumenti tradizionali o di semplici oggetti di lavoro domestico.



    In occasione della XVI Settimana della Lingua Italiana nel mondo, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha invitato Paolo Castelli dell’azienda Paolo Castelli S.p.A a parlare dell’eccellenza del Made in Italy in design e arredamento su misura. Il tema della settimana della lingua italiana è stato nel 2016, “L’italiano e la creatività: marchi e costumi, moda e design”. Paolo Castelli è il titolare di un’importante azienda che porta nel mondo con successo la qualità e lo stile italiano. Tra i suoi progetti più rappresentativi è stata la realizzazione degli allestimenti di Palazzo Italia a Expo 2015.



    Nel 2016 la Chiesa Italiana di Bucarest ha compiuto 100 anni di esistenza. In occasione del centenario della costruzione della chiesa degli italiani nella capitale romena, l’Istituto Italiano di Cultura ha invitato i professori Francesco Butturini e Emanuela Costantini a parlare della storia e dell’arte della Chiesa e, non in ultimo, ha proposto al pubblico un concerto vocale e strumentale di musica sacra, eseguito dal Maestro Marcel Costea all’organo e da voci soliste dell’Opera Nazionale di Bucarest.



    Il 16 novembre, l’Istituto Italiano e la Fondazione Culturale Greca hanno proposto al pubblico il concerto Viaggio musicale Grecia Italia e dintorni” con Sofia Avramidou (voce), Dimitri Bokolishvili (clarinetto) e Sakis Kontonikolas (pianoforte). Nella prima parte, il Duo Melisma (Sofia e Dimitri) ha interpretato musiche tradizionali di vari Paesi, mentre nella seconda Sofia Avramidou, accompagnata al piano da Sakis Kontonikolas, ha interpretato noti brani di Nino Rota, Nicola Piovani, Manos Hatzidakis e altri famosi autori greci.



    Nell’ambito della Prima Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, l’Istituto Italiano di Cultura ha organizzato il 25 novembre 2016, una cena speciale dedicata a Verona, crocevia di culture e di gusti, “A cena con Giulietta e Romeo”. La serata gastronomica è stata aperta con la visita a una piccola mostra fotografica sulle bellezze di Verona e del suo territorio, con l’antipasto è stato proiettato un breve documentario sulla storia e i monumenti della città, ed è seguita la cena preparata secondo ricette veronesi tradizionali, con tutte le materie prime, i vini e il cuoco portati appositamente da Verona.



    Hanno chiuso il 2016, una mostra e un concerto. La mostra “Giochi nell’Aria: le Forme e il Teatro” dell’artista Daniele Cerù è stata inaugurata il 6 dicembre presso la sede dell’Istituto, alla presenza dell’artista, della curatrice, Gigliola Fontanesi e dell’ideatore del progetto Franco Biagi. Patrocinata dal Comitato Archivio Artistico Documentario Gierut e dalla Galleria B-Arte di Livorno, la mostra, particolarmente apprezzata dal pubblico di Bucarest, sarà esposta nel 2017 anche a Cluj-Napoca. Al tradizionale concerto di Natale, organizzato il 13 dicembre dall’Istituto e dall’Ambasciata d’Italia, ha partecipato anche il presidente romeno, Klaus Iohannis. L’organista italiano Giorgio Benati ha suonato assieme all’Orchestra Giovanile Romena diretta dal Maestro Cristian Mandeal presso la cattedrale San Giuseppe di Bucarest.

  • L’artista Daniele Cerù espone per la prima volta a Bucarest

    L’artista Daniele Cerù espone per la prima volta a Bucarest

    Il 6 dicembre è stata inaugurata presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest la mostra di Daniele Cerù “Giochi nell’Aria: le Forme e il Teatro”, curata da Gigliola Fontanesi e patrocinata dal Comitato Archivio Artistico Documentario Gierut e Galleria B-Arte di Livorno. All’inaugurazione hanno partecipato, l’artista, la curatrice e l’ideatore del progetto, Franco Biagi. La mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest resterà aperta fino al 10 gennaio prossimo, ma le opere di Daniele Cerù saranno esposte, a cominciare dalla seconda metà di gennaio, anche a Cluj-Napoca, con il sostegno del Centro Culturale Italiano di Cluj.



    Nato a Camaiore, l’artista italiano espone per la prima volta in Romania. La sua carriera artistica inizia negli anni novanta, con una serie di opere che raccontano di paesaggi fantastici, scenari da favola e sinuose immagini femminili. Nelle sue opere dai colori vividi e forti, l’artista impiega una varietà di tecniche di cui ci ha parlato la curatrice Gigliola Fontanesi nell’intervista alla nostra emittente, puntando anche sul percorso artistico di Daniele Cerù.



  • Mostre e concerti

    Mostre e concerti

    Il 3 novembre, nellambito di Bookcity Milano 2016 è stata inaugurata la mostra di fumetti “Disegnare la nuova Europa”, un evento presentato dall’Istituto Francese di Milano, in collaborazione con EUNIC Milan e con WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto, dellIllustrazione e dellImmagine animata. EUNIC Milan, la rete degli istituti europei di cultura presenti a Milano e nel Nord Italia, propone quindi al pubblico di Bookcity di scoprire lEuropa del fumetto e del graphic novel attraverso una mostra di tavole realizzate da 8 autori e disegnatori provenienti da altrettanti paesi, compresa lItalia. Tra gli autori invitati: Larissa Bertonasco e Shorouk El Hariry dalla Germania, Monika Szydłowska dalla Polonia, Toy-Box dalla Repubblica Ceca, Claudio Stassi dall’Italia, Alberto Madrigal dalla Spagna, Jérôme Ruillier dalla Francia, Sebastian Oprita dalla Romania e Antonio Cossu dalla Regione Vallonia del Belgio.

    Il fumetto è simbolo dellespressione popolare di facile lettura e il romanzo grafico è diventato un genere letterario a tutti gli effetti, con autori eccellenti e successi di editoria che spesso superano quelli dei romanzi. Il pubblico può anche incontrare i fumettisti in occasione di conversazioni e presentazioni organizzate dai singoli istituti. Durante il vernissage del 3 novembre, Matteo Stefanelli, Direttore di Fumettologica, ha presentato la sessione di disegno in diretta di Antonio Cossu, Monika Szydłowska e Alberto Madrigal. Durante il finissage del 19 novembre saranno Larissa Bertonasco, Toy-Box, Claudio Stassi, Jérôme Ruillier e Sebastian Oprita a prestarsi al gioco. Nato a Deva, nel 1980, il romeno Sebastian Oprita è illustratore e insegnante da più di 11 anni ed è membro fondatore del Club degli Illustratori della Romania. Si è prevalentemente dedicato allillustrazione, alla fotografia e alla stop-motion, ha illustrato per la Pro Editoria e Tipografia Edizioni il libro “Mi piace il latte secco” della collana “Gatto insieme”.



    Il 9 novembre, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ha ospitato una serata di promozione turistica della Sicilia organizzata dall’agenzia di viaggi romena Irene Travel. Tra i partecipanti all’evento: Mario Zito, il direttore dellAccademia di Belle Arti di Palermo il cui intervento “Sicilia – culla della cultura”, ha presentato le attrattive culturali della Sicilia, Pierfilippo Spoto, specialista di turismo relazionale in Sicilia e Irina Gall che ha presentato “Il potenziale turistico delle Isole Eolie”. La serata, alla quale sono stati invitati rappresentanti di varie agenzie turistiche romene, si è conclusa con una degustazione di prodotti tipici siciliani.



    L’Opera Nazionale di Bucarest ha ospitato il 10 novembre, la prima di un nuovo spettacolo dell’opera “Il Barbiere di Siviglia”, di Gioachino Rossini, sul libretto di Cesare Sterbini. La prima mondiale dell’opera risale al 20 febbraio 1816, con il titolo “Almaviva, ossia L’inutile precauzione”, presentata al Teatro Argentina di Roma. Il direttore della produzione messa in scena all’Opera Nazionale di Bucarest è Marcello Mottadelli e la regia, le scenografie e il lighting design appartengono sempre ad un italiano: Matteo Mazzoni. Nella sera del 10 novembre, tra i protagonisti ci sono stati anche invitati italiani: Marina Comparato (Rosina), Alessandro Luciano (il Conte di Almaviva) e Roberto Abbondanza (Bartolo).



    La Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha ospitato il 10 novembre linaugurazione della mostra di arte contemporanea Uprooted/Sradicato” degli artisti Aurel Vlad e Cătălin Bădărău, a cura di Cosmin Năsui. La mostra ha come tema il rifugio, lo sradicamento, la migrazione forzata, l’esilio, – realtà storiche, politiche e sociali e, allo stesso tempo, temi della condizione umana che preoccupano gli artisti Aurel Vlad e Cătălin Bădărău.

    Le opere esposte da Aurel Vlad rappresentano più o meno in maniera metaforica lesilio da un Giardino dellEden (ubicato nella zona conflittuale del Medio Oriente) quale tema di ispirazione biblica storicamente ricorrente, ma attuale come fenomeno sociale dei rifugiati allontanati dal paradiso delle proprie abitazioni. Nato nel 1954, a Galaţi, Aurel Vlad è scultore, disegnatore ed incisore, professore universitario presso lUniversità Nazionale dArte di Bucarest.

    Cătălin Bădărău presenta il fenomeno perpetuo delle migrazioni nella video-installazione Derail” realizzata in base alla sua scultura cinetica, di grandi dimensioni, dallo stesso titolo, in cui centinaia di personaggi scolpiti galleggiano sullacqua in un circuito continuo. Cătălin Bădărău è nato nel 1981, è scultore, dottore in arti visive e assistente universitario presso il dipartimento di Scultura della Facoltà di Belle Arti di Bucarest. Ha partecipato a varie mostre nazionali ed internazionali (Germania, Italia, Francia, Turchia, Polonia, Repubblica Moldava).

    Il curatore della mostra, Cosmin Năsui è critico dellarte e manager culturale, fondatore della più ampia piattaforma romena online per il supporto e la promozione dellarte contemporanea romena www.modernism.ro.



    L’Istituto Italiano di Cultura e la Fondazione Culturale Greca organizzano il 16 novembre il concerto Viaggio musicale Grecia Italia e dintorni” con Sofia Avramidou (voce), Dimitri Bokolishvili (clarinetto) e Sakis Kontonikolas (pianoforte). Nella prima parte il Duo Melisma, formato da Sofia e Dimitri, interpreterà musiche tradizionali di vari Paesi con arrangiamenti originali di grande suggestione. La seconda parte sarà un recital di Sofia Avramidou, accompagnata al piano da Sakis Kontonikolas, con noti brani di Nino Rota, Nicola Piovani, Manos Hatzidakis e altri famosi autori greci.



    Il 19 novembre, in chiusura della sesta edizione del Festival Internazionale “Le Serate di Chitarra”, organizzato dall’Associazione Culturale Kitharalogos il chitarrista italiano Lorenzo Micheli terrà un recital presso la Biblioteca Centrale Universitaria Carlo I”. Lorenzo Micheli, uno dei più attivi chitarristi, con oltre 600 concerti in tutto il mondo, musicista raffinato, impegnato in vari progetti, sarà per la prima volta in Romania e gli appassionati di musica avranno loccasione di ascoltare musiche di Mauro Giuliani, Niccolò Paganini, Mario Castelnuovo-Tedesco, ma anche due opere dellultimo CD di Lorenzo (Autumn of the Soul), Suite mística di Vicente Asencio e Hommage à Chopin di Alexandre Tansman. Il 19 e il 20 novembre, dalle 10.00 alle 12.00, Lorenzo Micheli terrà delle masterclasses per i giovani chitarristi allIstituto Balassi.