Author: Gabriela Petre

  • Eventi culturali a Bucarest

    Eventi culturali a Bucarest

    La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è l’evento di promozione dell’italiano come lingua di cultura classica e contemporanea, che la rete culturale e diplomatica del Ministero degli Esteri italiano organizza ogni anno, nella terza settimana di ottobre, intorno a un tema che serve da filo rosso per conferenze, mostre e spettacoli, incontri con scrittori e personalità. Nata nel 2001 da un’intesa tra la Farnesina e l’Accademia della Crusca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la Settimana si è sviluppata di edizione in edizione, coinvolgendo, oltre agli Istituti Italiani di Cultura, anche Ambasciate e Consolati. La XVI edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, in programma dal 17 al 23 ottobre 2016, è dedicata alla creatività italiana e ai suoi marchi, ed in particolare ai settori della moda, dei costumi e del design, come recita il titolo “L’Italiano e la creatività: marchi e costumi, moda e design”.

    In occasione della XVI Settimana della Lingua Italiana nel mondo, lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest propone al pubblico, il 19 ottobre, la conferenza “Paolo Castelli SpA – L’eccellenza del Made in Italy in design e arredamento su misura” di Paolo Castelli, il titolare di unimportante azienda che porta nel mondo con successo la qualità e lo stile italiano. Tra i progetti più rappresentativi della Paolo Castelli SpA si annovera la realizzazione degli allestimenti di Palazzo Italia a Expo 2015. Erede di una tradizione familiare lunga 140 anni, Paolo Castelli S.p.A. è un’azienda italiana leader nel settore del Global contracting e del design in campo nazionale e internazionale ed ha saputo, negli anni, anticipare le nuove esigenze del mercato — tra artigianato e industria – diventando una realtà dinamica e flessibile. Partendo dall’esperienza Expo 2015, Paolo Castelli racconterà al pubblico romeno i recenti progetti gestiti dall’azienda bolognese, quali l’Hotel Mandarin Oriental a Milano, le Funivie del Monte Bianco, i progetti residenziali high-end a Montecarlo, sino ad arrivare alle produzioni di arredi ed oggetti d’arte delle collezioni Inspiration e Domodinamica.



    Dal 21 al 23 settembre, l’Istituto Italiano di Cultura, l’Ambasciata d’Italia in Romania e la Chiesa Italiana di Bucarest invitano il pubblico alle celebrazioni per il centenario della Chiesa Italiana di Bucarest. I professori Emanuela Costantini (docente presso l’Università di Perugia) e Francesco Butturini terranno il 21 ottobre la conferenza “100 anni della Chiesa Italiana di Bucarest fra storia e arte”, spiegando al pubblico come è nata l’idea di erigere una chiesa italiana nella capitale romena, chi sono stati i principali iniziatori del progetto, ma anche tutte le vicende della costruzione, gli anni di guerra e i successivi avvenimenti. Il 22 ottobre il pubblico è atteso invece ad un concerto vocale e strumentale di musica sacra. Ad esibirsi: all’organo il Maestro Marcel Costea, un quartetto d’archi e voci soliste dell’Opera Nazionale di Bucarest. Inoltre, domenica 23 ottobre è prevista una solenne messa religiosa. Le celebrazioni per il Centenario della Chiesa italiana vogliono essere un omaggio riconoscente agli italiani che hanno voluto la costruzione di questa chiesa, ai sacerdoti che vi hanno prestato servizio, alla comunità parrocchiale e a chiunque abbia a cuore storia, arte e spiritualità.



    In occasione del 70-esimo anniversario del maestro Horia Andreescu, la Filarmonica George Enescu” di Bucarest propone al pubblico due concerti straordinari. Horia Andreescu è il direttore principale dell’orchestra sinfonica della più antica istituzione musicale romena. Stando al direttore generale della Filarmonica, Andrei Dimitriu, “il Maestro Horia Andreescu resta uno dei più importanti direttori d’orchestra romeni, che hanno significato moltissimo per la vita musicale dei nostri tempi. Personalità di spicco, musicista per vocazione, il Maestro conserva ancora una giovinezza e un’energia che trasmette attraverso la musica.”

    Il 20 e il 21 ottobre, la Sala Grande dell’Auditorium Romeno ospiterà due concerti dell’Orchestra Sinfonica diretta dal Maestro Horia Andreescu e del Coro della Filarmonica George Enescu diretto dal Maestro Iosif Ion Prunner. Solisti: Anna Gillingham, Liliana Ciucă, Marius Vlad Budoiu, Gelu Dobrea. In programma la Suite n.2 di George Enescu e la Sinfonia n.9 di Ludwig van Beethoven.



    Dal 17 al 23 ottobre, a Sibiu si svolge il festival del cinema Astra Film Festival. Il Festival presenta realtà umane contemporanee così come sono evocate dal cinema documentario. Il programma del Festival presenta una visione realista sulle società contemporanee e promuove l’armonia culturale e trans-culturale. Nato nel 1993, come progetto pioniere nella regione, la sua storia è altrettanto affascinante come i migliori documentari presentati. Lungo il tempo si è formato un pubblico appassionato di documentari ed ha creato un programma di educazione tramite il cinema per il pubblico giovane e molto giovane, intitolato Astra Film Junior, un evento nazionale con decine di migliaia di partecipanti ogni anno. Organizzato da Astra Film — il Centro per il Film Documentario e l’Educazione Visiva e dalla Fondazione Astra Film e fondato e diretto da Dumitru Budrala, dottore in antropologia visiva, il Festival è diventato un punto di riferimento per chi lavora nell’industria del cinema, per accademici e appassionati di cinema.

    Nel programma dellattuale edizione cè anche il documentario “Fuocoammare” del regista di origine italiana Gianfranco Rosi, in cui sono descritte le contraddizioni del popolo di Lampedusa attraverso gli occhi di Samuele, un dodicenne che ama sparare con la fionda e andare a caccia. Il film è stato presentato in anteprima mondiale in Concorso al 66° Festival di Berlino lo scorso febbraio.



  • Festività, fiere, mostre e conferenze

    Festività, fiere, mostre e conferenze

    Il 3 ottobre, l’Università di Belle Arti George Enescu” di Iaşi ha insignito il soprano Leontina Văduva del titolo di Doctor Honoris Causa. La cerimonia si è svolta presso il Rettorato dell’Università e la professoressa Tatiana Pocinoc, la preside della Facoltà di Interpretazione, Composizione e Studi Musicali Teorici ha pronunciato la Laudatio. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione per la Musica, l’Arte e la Cultura di Bucarest.

    Il soprano Leontina Văduva ha studiato presso il Conservatorio di Bucarest sotto la guida della professoressa Arta Florescu e nel 1986 ha debuttato a livello internazionale al Teatro Capitole di Tolosa nell’opera “Manon” di Jules Massenet. Grazie a questo ruolo, che le è diventato molto caro, è arrivata a Londra, presso la Royal Opera House Covent Garden, dove ha vinto il prestigioso premio Lawrence Olivier, nel 1988. Si è stabilita in Francia, Paese che l’ha insignita nel 1999 del titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere. E’ diventata presto una delle migliori ambasciatrici del repertorio francese. Negli USA ha debuttato nel ruolo Mimì nella “Boheme” di Puccini a San Francisco nel 1996 e a New York nel 2000.

    Un capitolo speciale nella videografia dell’artista è rappresentata dal DVD dello spettacolo “Romeo e Giulietta” di Charles Gounod, inciso nel 1994 alla Royal Opera House Covent Garden di Londra, con la direzione musicale di Sir Charles Mackerras e la regia di Nicolas Jöel. Grazie alle sue qualità artistiche, il soprano è stato insignito della Medaglia della Città di Tolosa, del premio Royal Philarmonic Society of Music e dell’Ordine al Merito Culturale in grado di Grande Ufficiale.

    Negli ultimi anni, il soprano Leontina Văduva è stato presente sul palcoscenico dell’Auditorium Romeno e della Sala Radio di Bucarest a eventi organizzati dall’Associazione per la Musica, l’Arte e la Cultura, come il Recital omaggiale “Verdi–Wagner. Corrispondenze” (2013), il Galà Anniversario “Viorica Cortez e gli Amici” (2014), il Recital omaggiale “Enescu 60” (2015), “Anima a colori. Concerto di beneficienza per i bambini autistici” (2016) e il Concerto anniversario “AVE: Leontina Văduva 30 anni di musica” nell’ambito del “Vibrate! Festival” (2016).



    Nel periodo 8-9 ottobre, il Museo Nazionale del Contadino Romeno ospita una Fiera della Galleria di Arte Contadina. Nel cortile del museo saranno esposti oggetti realizzati da artigiani popolari di tutto il Paese: abiti di festa, fazzoletti, coperte, tovaglie, borracce, orci, tazze, piatti, oggetti di legno, cucchiai, sedie; uova di legno dipinte, icone su legno e vetro e così via. Alla fiera si potranno degustare e comprare anche miele, confetture, dolci fatti in casa, zacusca (una specie di spezzatino di melanzane, peperoni e cipolla, che si può conservare anche per l’inverno), vari succhi e grappa. Gli organizzatori dell’evento invitano gli amici, vecchi e nuovi, del Museo a riscoprire la bellezza degli oggetti del patrimonio contadino e gli antichi mestieri praticati nelle zone rurali della Romania.



    In occasione della quarta edizione del Festival Internazionale di Letteratura e Traduzione di Iași (FILIT), il Museo Nazionale della Letteratura di Iași presenta due mostre presso la Biblioteca Nazionale della Romania nel periodo 30 settembre — 30 ottobre: “Scrittori al FILIT” e “Viața Românească” — 110 anni di esistenza. La prima mostra, ospitata nello spazio espositivo Podu’ Vechi” include numerose fotografie artistiche degli scrittori invitati ai vari eventi organizzati nelle tre edizioni del Festival, tra cui ricordiamo Guillermo Arriaga, Mircea Cărtărescu, Magda Cârneci, Sahar Delijani, David Lodge, Norman Manea, Ileana Mălăncioiu e Herta Müller. Le fotografie sono state realizzate dai fotografi Claudiu Bîrliba, Cristian Gafițescu, Adrian Purice e Andi Spot, tutti membri del Club dei Fotografi di Iași. L’inaugurazione si è svolta il 30 settembre alla presenza del manager FILIT, Dan Lungu, e di Adrian Purice, il curatore della mostra.

    La seconda mostra “Viața Românească — 110 anni di esistenza” ospitata nello spazio espositivo Palimpsest — il Museo del Libro, ricostituisce e mette in risalto i momenti attraversati dalla rivista letteraria e scientifica “Viața Românească / La Vita Romena”. La mostra sfrutta il patrimonio del Museo della Letteratura di Iași e la collezione dello storico letterario Nicolae Scurtu di Bucarest: libri, manoscritti, lettere e fotografie raffiguranti i fondatori della rivista, i membri della redazione e alcuni dei numerosi collaboratori rimasti nella storia della letteratura romena. La mostra è stata inaugurata sempre il 30 ottobre, alla presenza del consulente scientifico Nicolae Scurtu. Entrambe le mostre sono state inserite nel programma dell’evento “La Notturna delle biblioteche” che si svolto il 30 settembre e sono i primi progetti culturali di una serie più lunga di eventi comuni che saranno realizzati nell’ambito del Partenariato fra il Museo Nazionale della Letteratura Romena di Iași e la Biblioteca Nazionale della Romania.



    Dal 3 ottobre, sul sito dellUniversità Ca Foscari di Venezia, nellambito del corso Lingue e culture del Mediterraneo e dei Balcani, con la durata di sei settimane (26 settembre – 6 novembre), dedicato alle lingue e culture: catalana, romena, greca, bulgara, serbo-croata e albanese, sarà disponibile un corso introduttivo on-line di lingua e cultura romena, che si rivolge a tutti coloro che desiderano un primo approccio alla lingua e cultura romene. Laccesso è gratuito e l’iscrizione si può fare sul sito: http://ok.unive.it/, cliccando su Lingue e Culture del Mediterraneo e dei Balcani. Il corso fa parte del programma MOOC (Massive Open Online Courses). A organizzare i corsi è il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca Foscari di Venezia.



    L’Accademia di Romania a Roma ospita più eventi in questo periodo. Il 5 ottobre, nella biblioteca dell’Accademia è prevista la conferenza in lingua romena “Le scienze economiche e la loro importanza nell’attività dell’Accademia Romena”, a cura del professore Emilian Dobrescu e della dott.ssa Edith Mihalea Dobrescu. Dal 10 al 23 ottobre, nella Sala Esposizioni sarà ospitata invece la mostra di pittura e scultura “Storia dell’ultramarino”. Esporranno la pittrice Sofia Frankl e lo scultore Bogdan Severin Hojbota, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bucarest. Inoltre, dopo il grande successo delle prime quattro edizioni, lAccademia di Romania a Roma assieme all’Associazione Aliusmodum organizzano la quinta edizione del Festival Internazionale di Musica “Altrerisonanze – dallantico al moderno, tra il romeno e luniversale”, un evento che si svolgerà a Roma nellarco di tre domeniche tra il 16 e il 30 ottobre, con il sostegno dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest.


  • Eventi culturali a inizio settembre

    Eventi culturali a inizio settembre

    Dal 9 all’11 settembre si svolge a Bucarest Balkanik Festival che vede partecipare, tra altri gruppi, anche il quintetto Actores Alidos, con il progetto musicale intitolato “Galanìas”, che in Sardegna vuol dire cose belle e preziose. E’ infatti alla preziosità culturale del canto delle donne sarde che il quintetto, guidato da Valeria Pilia, dedica il suo progetto musicale, un progetto che nasce dalla passione, dall’impegno di ricerca e dal rispetto della tradizione. Lo speciale repertorio di canti delle donne sarde, presentati dal quinteto vocale femminile di Actores Alidos, porterà il pubblico fra tradizione e nuove sonorità. Il canto della donna, apprezzato per la sua bellezza armonica e interpretativa e soprattutto per il ruolo sociale prezioso che ricopriva nella comunità, accompagna tutte le fasi della vita, dalla nascita alla morte. Le donne sarde non cantavano per esigenza di esibizione, ma per profonde necessità: cullare il sonno dei bambini, celebrare i riti religiosi, proteggere dalle malattie, accompagnare i morti nel loro ultimo viaggio, ma anche per dare ritmo ai loro lavori, scacciare la paura della solitudine, divertire i bimbi, evocare amori appassionati e alleggerire il loro lavoro quotidiano con versi scherzosi. Gli arrangiamenti polifonici di Valeria Pilia, sono eseguiti a cappella dalle cinque voci e talvolta vengono impreziositi dalle sonorità di vari strumenti tradizionali o di semplici oggetti di lavoro domestico.§Il primo CD registrato nel 2005 da Actores Alidos, prodotto da Finesterre, ha riscosso grande successo sui palcoscenici internazionali ed è stato bene accolto dalla stampa europea. Il concerto “Canti delle Donne Sarde” è stato presentato nell’ambito del prestigioso World Music Festival, in oltre 20 Paesi ed è stato insignito di premi nazionali e internazionali.



    Il 9 settembre a Bucarest si svolge la Notte della Letteratura Europea, un evento organizzato dalla rete degli Istituti Culturali Nazionali dellEuropa (EUNIC), proposto ogni anno in più di 70 città di tutto il mondo. Alla libreria Carturesti Verona, l’Istituto Italiano di Cultura e la Fondazione Culturale Greca presentano la conferenza in italiano del neoellenista Maurizio De Rosa “La letteratura greca: ieri e oggi” (con traduzione in romeno); la proiezione dei ritratti fotografici di 201 scrittori greci contemporanei, realizzati dal fotografo italiano Giovanni Giovannetti, una lettura di racconti dal volume “Notte di festa e altri racconti” di Cesare Pavese a cura di Mara Chiriţescu e la proiezione del film “Le amiche” (regia Michelangelo Antonioni, 1955, Leone dArgento a Venezia), tratto dal romanzo “Tra donne sole”, di Cesare Pavese.



    Lo scrittore romeno Filip Florian si è incontrato con i suoi lettori il 5 settembre presso lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. E’ stato introdotto dalla dottoranda Cristina Gogianu, borsista Nicolae Iorga dellIstituto, che ha tenuto anche la conferenza: “I giorni del re – una storia letteraria di Carlo I di Hohenzollern”. La serata letteraria si è conclusa con la lettura di alcuni frammenti dellopera dello scrittore, tradotti in italiano da Maria Luisa Lombardo.

    Filip Florian è nato a Bucarest nel 1968. Il suo primo romanzo, “Degete mici” (Polirom, 2005) tradotto in italiano da Maria Luisa Lombardo, è stato pubblicato dalleditrice Fazi con il titolo “Dita mignole”. E’ seguito, nel 2006, il romanzo “Baiuteii – I ragazzi di viale Băiuţ”, scritto a quattro mani insieme al fratello, Matei Florian e, a distanza di due anni, “Zilele regelui – I giorni del re”, insignito del premio «Manuscriptum» del Museo Nazionale della Letteratura Romena. Lultimo romanzo, “Toate bufnitele – Tutti i gufi”, è stato pubblicato nel 2012. I libri di Filip Florian sono tradotti in più lingue tra cui: inglese, tedesco, spagnolo, italiano, ungherese, slovacco, polacco, bulgaro, norvegese, sloveno, arabo, turco.



    Nel periodo 1-3 settembre si è svolto a Roma l’evento intitolato “La Romania in cinema. Il cinema in Romania”, dedicato al dialogo tra la Romania e l’Italia attraverso il cinema, una finestra aperta sul mondo per conoscere ad apprezzare la diversità come valore. La rassegna rappresenta l’ultima tappa del Romania Film Festival 2016 ed è parte dell’evento “Effetto Notte”, che si svolge d’estate presso la Casa del Cinema, a Villa Borghese. Nelle tre serate, il Festival ha colto i legami simbolici e spirituali fra Italia e Romania, un vero e proprio dialogo artistico fra i due Paesi. Ad organizzarlo è stata l’Associazione romeno-italiana ProCultura — RoArte, con il sostegno di istituzioni importanti di entrambi i Paesi, tra cui il Dipartimento per i Romeni nel Mondo del MAE romeno, l’Ambasciata di Romania in Italia, il Comune di Roma, l’Accademia di Romania, Regione Lazio, l’Università Roma Tre e l’Università di Napoli LOrientale”.

    Il Festival ha debuttato il 1 settembre, con una proiezione speciale dedicata ai romeni che vivono lontano dalla patria e agli italiani appassionati delle tradizioni romene. E’ stato proiettato, per la prima volta in Italia, un documentario realizzato dall’agenzia nazionale di stampa Agerpres, uno dei partner media del Festival, ed è stata inaugurata anche una mostra fotografica dell’Archivio storico Agerpres, con immagini inedite della Bucarest interbellica, ma anche del periodo postbellico. Si tratta di materiali di patrimonio, tra cui foto di Maria Tănase che canta sul fronte di fronte ai soldati nel 1942, dell’attore Constantin Tănase che interpreta un ruolo per i soldati romeni del fronte orientale, sempre nel 1942, immagini di un villaggio della Moldavia devastato dalla siccità dell’estate 1946, immagini della Rivoluzione del 1989. Tante di queste foto non erano state ancora pubblicate.

    Inoltre, il Festival ha recato un omaggio allo scultore Constantin Brâncuşi, a 140 anni dalla nascita: il 2 settembre sono stati proiettati due film sulla vita dell’artista: il documentario “Constantin Brancusi — la Colonna oppure la Lezione sull’infinito” del regista Laurentiu Damian e il lungometraggio “Brâncuşi dall’eternità, di Adrian Popovici, che coglie aspetti dell’amicizia e della collaborazione fra lo scultore romeno e il pittore italiano Amedeo Modigliani.

    Nell’ambito del Festival si è svolto anche il debutto nella regia dell’artista romena Kristina Cepraga: è stato proiettato il suo cortometraggio “Tamara Echelon” con protagonisti nomi importanti del cinema romeno tra cui Camelia Zorlescu, Carmen Tănase e Dan Condurache. Kristina Cepraga si è lanciata come attrice in Italia, ma è tornata in Romania per girare la prima pellicola come regista.

    Il 3 settembre, invece, è stato proiettato il documentario “L’ultima sfida”, realizzato da Sante Paolacci su Fabio Barone, che, nel 2015, è entrato nel Guinness dei Primati dopo aver attraversato il Transfăgărășan con una Ferrari 458 in 913″442. Il pubblico ha potuto interagire con il regista del documentario, Sante Paolacci, ma anche con Fabio Barone, entrambi invitati alla proiezione. Durante la serata, la Ferrari con la quale è stato toccato il record ha potuto essere ammirata di fronte alla Casa del Cinema. E sempre la sera del 3, gli appassionati del nuovo cinema romeno hanno potuto vedere le pellicole “Loverboy” di Cătălin Mitulescu e “Aferim!” di Radu Jude, proiettate per la prima volta in Italia. “Loverboy”, selezionato a Cannes alla sezione “Un certain regard”, presenta la storia di Luca, un ragazzo che seduce ragazze in Romania per costringerle poi a prostituirsi in Paesi come Italia o Spagna. Il film è basato su fatti reali e porta in dibattito un argomento di attualità legato agli aspetti drammatici della migrazione illegale. Il lungometraggio “Aferim!” di Radu Jude, premiato di recente a Locarno, ha vinto l’anno scorso l’Orso d’Argento alla Berlinale. Si tratta di un film che parla delle mentalità e che ha registrato un record di spettatori in Romania.

  • Mostre e festival a metà agosto

    Mostre e festival a metà agosto

    Fino al 21 agosto, il Museo Municipale di Curtea de Arges ospita una mostra dedicata alla Casa Reale della Romania, realizzata in memoria di Sua Maestà la Regina Anna. Sono esposte fotografie dei membri della Casa Reale, della Regina Anna, dei Re Michele, Carlo II, Ferdinando, della Regina Maria, ma anche immagini del funerale di Re Ferdinando. La mostra presenta anche oggetti d’epoca, vasi di porcellana raffiguranti l’immagine di Re Ferdinando e della Regina Maria, e vari album fotografici.

    Inaugurato il 29 maggio 1969, il Museo Municipale di Curtea de Arges, città sita nel sud del Paese, nella provincia di Arges, mette a disposizione del pubblico un patrimonio valoroso organizzato in due mostre permanenti, due sezioni diverse, di storia ed etnografia. La sezione di etnografia e arte popolare è custodita nella casa appartenuta al pittore Dumitru Norocea e presenta una ricca collezione di oggetti d’arte popolare che riflette le occupazioni e i mestieri praticati dagli abitanti della zona di Arges sin da tempi remoti: ceramica, tessuti, abiti tradizionali, oggetti utilizzati in casa e nelle attività contadine. Al secondo piano sono esposte opere del pittore Dumitru Norocea e vari oggetti personali appartenuti al pittore.

    La sezione di storia è ospitata in un edificio-monumento storico sito nella piazzetta di fronte alla Chiesa principesca e offre un ricco materiale documentario e archeologico sui momenti più importanti nella storia della città di Curtea de Arges, conosciuta soprattutto per il Monastero che è anche necropoli reale. Dal 1914 vi furono sepolti i re e le regine della Romania: Carlo I ed Elisabetta, Ferdinando e Maria, Carlo II e la Regina Anna che si è spenta il 1 agosto scorso. La mostra permanente di storia è organizzata in sette sale in cui sono esposti i ritratti dei principi della Valacchia, realizzati in bronzo, copie degli oggetti appartenuti ai Principi di Arges (annelli, sigilli, spade, ecc), una ricca collezione numismatica, medaglie e decorazioni ed un valoroso materiale archeologico, rinvenuto durante gli scavi effettuati nei dintorni della città di Curtea de Arges, ma anche oggetti acquistati e donati.



    Nel 2016, il Festival Internazionale del Teatro Indipendente UNDERCLOUD celebra nove anni di esistenza, ma anche tre edizioni internazionali. Il Festival si svolgerà nel periodo 22-31 agosto a Bucarest e propone al pubblico decine di spettacoli ed eventi culturali romeni e stranieri. Oltre agli spettacoli romeni, il pubblico potrà seguire sei produzioni teatrali di Inghilterra, Francia, Grecia, Moldova, Russia e Israele sul palcoscenico del Centro per Progetti Culturali del Comune di Bucarest ARCUB Gabroveni, l’istituzione ospitante del Festival.

    Tra gli spettacoli che il pubblico potrà vedere all’attuale edizione si annovera il pluripremiato The Tragedian” (trilogia) del Prodigal Theater di Londra, che ha nel palmares il premio al Miglior attore al Brighton Festival Fringe ed è il vincitore dell’Edinburgh Festival Fringe. La Francia e la Moldova propongono invece due spettacoli tratti da opere di Matei Visniec, il drammaturgo essendo uno degli ospiti speciali di quest’anno. La commedia storica intitolata La storia del comunismo raccontata ai malati di mente” è la proposta del Teatro Eugène Ionesco” di Chisinău, con la regia di Slava Sambri. Il noto Centro Teatrale Meyerhold della Russia, un vero e proprio laboratorio di creazione e ricerca del teatro russo contemporaneo presenta lo spettacolo One Day We Will All Be Happy” di Yekaterina Vasilieva, con la regia di Veaceslav Cebotari. Lo spettacolo ha vinto già tre premi importanti ai festival di Mogilev, Novosibirsk e Tumen. L’israeliana Tami Dance Company, del coreografo Nirmod Freed, partecipa con lo spettacolo Control Freaks & More”. La compagnia fondata nel 2004 a Tel-Aviv, ha partecipato a festival e ad eventi importanti in tutto il mondo: al Brisbane Festival, in Australia, alla Biennale Internazionale di Architettura di Venezia o al Central Park SUMMERSTAGE Festival di New Your.

    Il Festival UNDERCLOUD si svolge sotto l’egida del programma europeo Europe for Festivals. Festivals for Europe”, un importante certificato internazionale assegnato dalla Commissione Europea e dall’Associazione dei Festival dell’Europa.



    Il lungometraggio “Cuori cicatrizzati”, del regista romeno Radu Jude, ha vinto il Premio speciale della giuria al Festival Internazionale del Cinema di Locarno, svoltosi dal 3 al 13 agosto. Apprezzato dalla critica di specialità di tutto il mondo, il quarto lungometraggio di Radu Jude è stato accolto con applausi anche dal pubblico presente alle proiezioni. Radu Jude, già autore di “Aferim!” (Orso d’argento a Berlino), si ispira agli ultimi anni di vita di Max Blecher. Il film è ambientato nel 1937 e parla di un giovane intellettuale ebreo-rumeno, malato di tubercolosi ossea, ricoverato in un sanatorio sul Mar Nero.

    La sceneggiatura e la regia sono firmati da Radu Jude, mentre la produttrice è Ada Solomon. La partecipazione della delegazione romena al Festival di Locarno è stata resa possibile dall’Istituto Culturale Romeno e dal Centro Nazionale di Cinematografia.




    E restiamo sempre nel mondo del cinema. Il 13 agosto sono stati designati i vincitori della tredicesima edizione del Festival Internazionale del Cinema Indipendente l’Anonimo. Da 13 anni, il villaggio di pescatori Sfântu Gheorghe, sito alle foci del Danubio accoglie, ogni anno, ad agosto, non solo i turisti, ma anche gli appasionati di cinema, registi famosi, sceneggiatori e critici. Anche quest’anno, il pubblico ha avuto la possibilità di vedere per una settimana, produzioni memorabili, prime assolute e interessanti cortometraggi.

    Il trofeo dell’attuale edizione del festival alla sezione lungometraggio è andato al film “The Land of the Enlightened” del regista belga Pieter-Jan De Pue, una coproduzione Belgio-Irlanda-Olanda-Germania-Afghanistan. Fra documentario e finzione, il film racconta la storia di un gruppo di bambini afgani della tribù di Kuchi, che scavano per trovare vecchie mine sovietiche e vendono il materiale esplosivo ad altri bimbi.

    ​Alla sezione cortometraggio sono stati assegnati: il premio del pubblico al miglior corto straniero — aggiudicato da “Edeh Hostel”, regia Gonzaga Manso (Spagna), il premio del pubblico al miglior corto romeno — vinto da “Una notte in Tokoriki”, di Roxana Stroe, pellicola premiata anche alla Berlinale, alla sezione Generation 14plus, il premio Ovidiu Bose Paştină, offerto dalla Fondazione l’Anonimo al film “Hopptornet/ Ten Meter Tower”, regia Axel Danielson e Maximilien van Aertryck (Svezia).


  • Presentazione del libro “Roma inedita”, di Rodica Fleşariu Marinescu

    Presentazione del libro “Roma inedita”, di Rodica Fleşariu Marinescu

    Il 10 agosto, il Museo Nazionale del Contadino romeno di Bucarest ospita la presentazione del libro bilingue “Roma inedită / Roma inedita”, con foto e testi di Rodica Fleşariu Marinescu. E’ un libro d’amore per la Città Eterna e per i suoi dettagli, che l’autrice ritiene altrettanto importanti e preziosi come la Roma monumentale, grandiosa ed eterna. E’ un libro in cui le foto-frammento raccontano la loro storia in poche righe, un’evocazione personale e sentimentale, un dialogo affettivo tra la parola e l’immagine. Rodica Marinescu ha dedicato varie mostre fotografiche all’Italia e al dialogo fotografico tra la Romania e l’Italia. Come è nata l’idea di realizzare questo libro-testimone del suo amore per l’Italia e, in particolare, per Roma, ce lo ha dichiarato lei stessa nell’intervista rilasciata alla redazione italiana di Radio Romania Internazionale:



    Roma inedita è il mio secondo libro dedicato a Roma, dopo “Roma tra diario e fotografia”, pubblicato nel 2004. Il periodo compreso tra queste due pubblicazioni l’ho dedicato esclusivamente alle mostre fotografiche sull’Italia e su Roma in particolare. Ho esposto all’inizio all’Istituto Italiano di Cultura negli anni 2008, 2009, 2010. Dal 2013 ho cominciato a esporre al Museo Nazionale del Contadino Romeno, dove lavoro, mostre dedicate al dialogo fotografico tra la Romania e l’Italia. Questi due libri su Roma hanno alcune cose in comune: la prima è che non sono né diari di viaggio nel vero senso della parola, né album d’arte o guide turistiche, ma entrambi sono libri d’amore per Roma. Inoltre, in entrambi ho concesso spazio metà alla fotografia, metà al testo, alle impressioni. Tuttavia questi libri sono anche molto diversi, secondo me. E’ passato molto tempo dalla prima pubblicazione – 12 anni sono tanti -, nel frattempo sono diventata più matura e ho cercato di scrivere diversamente. Ma penso che il secondo libro sia diverso soprattutto perché lavoro in questo luogo speciale, che è il Museo Nazionale del Contadino Romeno, dove ho imparato tantissimo. Non avrei mai scritto un libro del genere, e in questo modo, se non avessi lavorato al Museo Nazionale del Contadino Romeno. Quell’amore travolgente del primo libro, che si poteva notare ad ogni pagina, giovanile, esuberante, diventa, in questo nuovo libro, più profondo, perché con il passare del tempo il mio amore per Roma si è intensificato, lo esprimo diversamente, si trova nascosto dietro le parole, bisogna cercarlo, così come, al Museo del Contadino romeno — per chi conosce la mostra permanente — le cose non si svelano sin da subito, bisogna venire, tornarci, per sapere, per trovare le risposte, per porsi anche delle domande. Un valore aggiunto di “Roma inedita” è dato dal fatto che è stato pubblicato anche in italiano. “Roma inedita” è un libro che testimonia una cosa che ho imparato sempre al Museo del Contadino, apprezzare il frammento. Non c’è più solo l’amore per la Roma monumentale, grandiosa ed eterna, ma salta fuori l’amore per i luoghi meno grandiosi, ma che per me hanno un valore sentimentale straordinario e sono altrettanto preziosi. – ha dichiarato Rodica Marinescu.



    Abbiamo chiesto a Rodica Marinescu di offrirci qualche esempio dei particolari e dei dettagli che ha scelto di riportare nel suo nuovo libro: Si tratta di immagini, a volte particolari delle semplici mura, dell’intonaco screpolato, dettagli che i visitatori, al primo viaggio a Roma, forse neanche notano: ho fotografato ad esempio le mani espressive nella Fontana delle Tartarughe, o dettagli della fontana delle Api, angolini a Villa Borghese, i pini di Roma che ho ripreso sdraiata sull’erba per poter cogliere il loro fogliame che fa concorrenza al cielo, alcune case in Trastevere, particolari all’interno del Colosseo. Tutti scattano immagini d’insieme del Colosseo, io invece ho fotografato dall’interno, dall’arena, e tra le splendide arcate dell’Anfiteatro Flavio si vedono le case del presente, ben schierate e colorate. Sono dettagli che forse non si notano a prima vista, ma altrettanto importanti per conoscere la città eterna. Mi è stato molto difficile scegliere tra le migliaia di fotografie, ho lasciato moltissime da parte. Avevo un’immensità di ricordi legati anche alle foto che ho selezionato, ma ho dovuto scegliere quelli più sintetici, che esprimessero meglio il mio profondo sentimento per Roma. – ha aggiunto la fotografa.



    Attualmente, il Museo Nazionale del Contadino romeno ospita anche la mostra fotografica intitolata Tetti, di Rodica Marinescu, la quinta dedicata al dialogo tra la Romania e l’Italia. Infatti, il libro “Roma inedita”, viene presentato proprio nell’ultima settimana in cui questa mostra può essere ancora visitata nella sala Foaier del Museo del Contadino. Rodica Marinescu ci ha dichiarato che i titoli delle sue mostre saltano fuori quando guarda e riguarda le foto scattate lungo il tempo in Italia e a Roma. Ogni volta trova nuovi aspetti, cose che accomunano l’Italia e la Romania, questi due spazi culturali. E tutto questo – le fotografie, i libri, gli appunti – nasce dalla sua lunga e duratura passione per l’Italia, nata nel 1991 quando ha visitato Roma per la prima volta. L’amore a prima vista per l’Italia e per Roma è diventato sempre più profondo, anche se sono passati più di 20 anni da quel primo viaggio, tant’è che Rodica Marinescu ci torna ogni volta che ne ha la possibilità. Le abbiamo chiesto quali sono i progetti che ha in mente per il prossimo periodo:



    Al momento, al Museo del Contadino ci sono dei lavori di ristrutturazione che probabilmente andranno avanti per un anno o anche di più. Sfrutterò questo periodo per trovare nuovi argomenti, anche perché, come ho già detto, le foto offrono numerosi spunti, basta che io dia un’occhiata alle migliaia di fotografie che ho raccolto. Inoltre, spero di poter tornare a Roma e di continuare a fare foto. Un’altra cosa che ho in mente di fare è di riuscire, entro qualche anno, il prima possibile, a trascrivere al computer i miei diari di viaggio in Italia. Sono stata 18 volte a Roma e ho tenuto costantemente e con molta minuzia diari di ciascuno dei miei viaggi. “Roma tra diario e fotografia”, il mio primo libro, contiene le impressioni dei primi tre viaggi, fino al 2004. Dal 2004 al 2015 sono tornata più volte a Roma, ho ancora gli appunti scritti a mano e, secondo me, vale la pena di portarli alla luce ad un certo momento. – ha concluso Rodica Marinescu.

  • Presenze culturali romene in Italia

    Presenze culturali romene in Italia

    Vi proponiamo una carrellata dei principali eventi culturali del mese di luglio. La poetessa Elena Vlădăreanu effettua una tournée in Italia assieme al traduttore Gabriele di Palma, partecipando, dal 28 giugno al 12 luglio, ad una serie dincontri volti a far conoscere lopera della poetessa ai lettori italiani e romeni dItalia. Questa primavera è stata pubblicata presso la casa editrice Pietre Vive la prima traduzione in italiano di un libro di Elena Vlădăreanu: spaţiu privat a handbook – spazio privato a handbook, un volume illustrato da Dan Perjovschi e tradotto da Gabriele di Palma. Il libro è stato pubblicato con il sostegno del programma Translation and Publication Support dellIstituto Culturale Romeno. Elena Vlădăreanu è poetessa e giornalista, è nata nel 1981 e vive a Bucarest. Dal 2001 collabora con le principali riviste e giornali culturali e letterari romeni e dal 2006 realizza il programma radiofonico “Tempo presente” a Radio Romania Culturale. Le tappe della tournée in Italia di Elena Vlădăreanu e di Gabriele di Palma sono: Bari (28 giugno e 6 luglio), Locorotondo (8 luglio), Taranto (9 luglio) e Manfredonia (12 luglio). Gli eventi sono organizzati da Gabriele di Palma, leditrice Pietre Vive, con il sostegno dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Dal 30 giugno al 3 luglio si è svolta XIIIesima edizione del Festival Letterario della Sardegna di Gavoi, una delle più importanti manifestazioni del genere in Italia, cui hanno partecipato anche lo scrittore Mircea Cărtărescu (vincitore del premio Gregor von Rezzori 2016 e finalista del Premio Strega) e il traduttore in italiano delle sue opere, Bruno Mazzoni. Il Festival è organizzato dallAssociazione Culturale “LIsola delle storie” con il sostegno della Regione Autonoma Sardegna e del Comune di Gavoi. In italiano sono stati pubblicati finora, con la traduzione di Bruno Mazzoni, i seguenti libri di Mircea Cărtărescu: Travesti (2000), Perché amiamo le donne (2009), Nostalgia (2012) che ha ricevuto il Premio Acerbi e la trilogia Abbacinante 2008: Lala sinistra, 2015: Il corpo, 2016: Lala destra, editi da Voland e la raccolta di poesie Il poema dellacquaio (Nottetempo, 2015). È la sesta presenza di uno scrittore romeno al Festival di Gavoi, nellambito della collaborazione con “LIsola delle storie”, associazione culturale che collabora con prestigiosi enti culturali nazionali e internazionali: lIstituto Goethe, lIstituto Polacco di Roma, Il Forum Austriaco di Cultura di Roma, Istituto Slovacco di Roma e, dal 2011, lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Alledizione del Festival letterario della Sardegna del 2011 ha partecipato lo scrittore Lucian Dan Teodorovici, a quella del 2012, lo scrittore Dan Lungu, insieme alla traduttrice Ileana Maria Pop, a quella del 2013 la poetessa Ruxandra Cesereanu e il traduttore Giovanni Magliocco, a quella del 2014 lo scrittore Cezar Paul Bădescu e la traduttrice Irina Ţurcanu, nel 2015 la poetessa Ana Blandiana e i traduttori Mauro Barindi e Bruno Mazzoni.



    Il 4 luglio, presso la Piccola Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, è stata inaugurata la mostra foto-documentaria: “Aspetti di storia della tecnica delle costruzioni in Romania: il metodo dellingegnere Eugeniu Iordăchescu di traslazione degli edifici storico-architettonici di valore identitario, storico, culturale e ambientale”. Levento fa parte del programma di manifestazioni presentate dalla Romania alla quindicesima edizione della Biennale di Architettura di Venezia. La traslazione degli edifici storico-architettonici è stata una soluzione tecnica innovativa, brevettata dallingegnere edile Eugeniu Iordăchescu, che ha consentito la salvaguardia di edifici di grande valore storico e culturale di Bucarest e di altre città della Romania. La mostra presenta su più pannelli un ampio numero di fotografie, di piante tecniche, di immagini scattate durante i lavori di traslazione degli edifici, tutte corredate di spiegazioni in italiano. La documentazione e lelaborazione grafica dei pannelli sono dovute al professor Ionel Cândea, con la collaborazione dellingegner Eugeniu Iordăchescu e del personale del Museo di Brăila «Carlo I».



    La mostra presenta al pubblico il metodo innovativo dellingegner Iordăchescu, che ha contribuito in maniera determinante alla salvaguardia di edifici di culto risalenti ai secoli XVI-XVIIIesimo. Questi edifici, trovandosi nelle aree perlopiù centrali della capitale romena, furono direttamente colpiti dalla furia demolitrice che si abbatté sulla città a cavallo tra la fine degli anni 70 e la vigilia degli anni 90. La soluzione provvidenziale per la salvaguardia di questi edifici, altrimenti destinati ad essere rasi al suolo, si rivelò appunto il metodo tecnico-edilizio brevettato dallingegner Eugeniu Iordăchescu: la traslazione su rotaia dellintera struttura; questa fu sollevata dal suolo con mezzi meccanici, in seguito a lavori di scavo che liberarono le fondamenta dal terreno fissando la superficie costruita su una piattaforma compatta in cemento armato, che consentì il sollevamento e il trasporto delledificio in una nuova ubicazione. La maggior parte degli edifici storici di culto sui quali si sofferma la mostra sono stati traslati dal 1980 in poi dalle squadre di ingeneri, tecnici e operai specializzati guidate dallIngegner Iordăchescu. Così furono salvate dalla demolizione alcune delle più rappresentative antiche chiese cristiane ortodosse di Bucarest tra cui la Chiesa Schitul Maicilor, la Chiesa Olari, la Chiesa di S. Elia – «Rahova», la Chiesa di Mihai-Vodă, Chiesa di S. Giorgio – «Capra», la Chiesa di S. Stefano – «Nido di cicogna» e tante altre.



    Dal 1 al 21 luglio, si svolge il Festival Internazionale delle Orchestre Giovanili di Milano, al quale partecipano orchestre dalla Francia, Italia, Inghilterra, Polonia, Slovenia, ma anche dalla Romania: lIstituto Culturale Romeno di Bucarest e lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia sostengono la partecipazione dellOrchestra Giovanile Romena che riunisce i migliori giovani musicisti romeni e ha dimostrato in numerose occasioni la sua versatilità nel variegato repertorio affrontato e lammirevole abilità artistica. Il 15 luglio, presso Unicredit Pavilion di Milano, avrà luogo il concerto dellOrchestra Giovanile Romena diretta dal Maestro Cristian Mandeal e della violoncellista Julia Hagen. Vi ricordiamo che la prestigiosa orchestra giovanile ha suonato il 1 giugno scorso assieme al fisarmonicista italiano Pietro Roffi presso lAuditorium Romeno, in occasione della Festa della Repubblica. Levento è stato organizzato dallIstituto Italiano di Cultura di Bucarest e dallAmbasciata dItalia. Inoltre, nel prossimo mese di settembre, nellambito del Festival e Concorso Internazionale “George Enescu”, lOrchestra suonerà a Bucarest sotto la bacchetta del maestro Lawrence Foster, accompagnando il celeberrimo violinista Pinchas Zukerman.




  • Sofia Loren, ospite del TIFF, e Romania alla Biennale di Venezia

    Sofia Loren, ospite del TIFF, e Romania alla Biennale di Venezia

    Cluj-Napoca, capoluogo della Transilvania, regione nel centro della Romania, ospita fino al 7 giugno il Festival Internazionale del Cinema “Transilvania”, partito il 27 maggio e giunto alla 15esima edizione. Il festival è stato fondato dal noto regista romeno Tudor Giurgiu. Ospite speciale del festival questanno è una leggenda del cinema mondiale, Sofia Loren, che viene per la prima volta in Romania. Sex simbolo degli anni 50 – 70, Sofia Loren vanta una popolarità straordinaria e sarà insignita del Premio alla carriera al Galà di chiusura della 15-esima edizione del TIFF, il 4 giugno, al Teatro Nazionale di Cluj-Napoca. Il 3 giugno, invece, presso la Casa della Cultura degli Studenti di Cluj, la grande attrice presenzierà ad una proiezione speciale in suo onore del film che lha resa celebre in tutto il mondo, “Matrimonio allitaliana”, per il quale è stata anche nominalizzata allOscar nel 1964.



    “È uno degli incontri che abbiamo voluto proporre da molti anni al TIFF e sono lieto che finalmente il nostro desiderio è diventato una realtà. Sophia Loren è idolo di molte generazioni, una presenza incantevole, con una popolarità enorme in tutto il mondo. È un onore e un piacere averla al TIFF. Lei si affianca così a tante altre personalità di spicco che hanno partecipato al TIFF nei suoi 15 anni di esistenza, da Claudia Cardinale, Annie Girardot, Vanessa Redgrave, a Catherine Deneuve e Geraldine Chaplin”, dichiarava Tudor Giurgiu, il presidente del Festival.



    La partecipazione di Sophia Loren al Festival è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra il TIFF e lAssociazione delle Donne dAffari di Cluj, in qualità di co-organizzatore dellevento. “Siamo onorate di sostenere la presenza a Cluj di una delle più talentuose, forti e apprezzate donne del mondo del cinema. Sophia Loren è un modello per molte generazioni di donne e incontrarla al TIFF sarà un evento del tutto speciale”, dichiarava Mihaela Rus, la presidente dellAssociazione delle Donne dAffari di Cluj.



    Allinizio dellanno, Sofia Loren ha avuto una tournée negli USA e si è incontrata con il pubblico nellambito di un evento speciale, An Evening with Sophia Loren. Lattrice ha evocato la sua vita e carriera, partendo dagli anni dinfanzia a Napoli, dove è nata nel 1934, il dopoguerra, un periodo in cui si fece notare a vari concorsi di bellezza a soli 14 anni, i primi ruoli interpretati nei film di Vittorio de Sica, il regista che lha scoperta, larrivo a Hollywood, gli incontri con i grandi attori dellepoca, i premi, gli amori, la famiglia e la fama. Tutto ciò si ritrova nel suo volume di ricordi pubblicato nel 2014 – “Yesterday, Today, Tomorrow: My Life”.



    Lungo la sua carriera di sei decenni, Sophia Loren ha interpretato in quasi 100 pellicole ed ha lavorato con tutti i grandi registi dellepoca, tra cui Vittorio de Sica, George Cukor, Charlie Chaplin, Mario Monicelli, Ettore Scola, Robert Altman. Tra i suoi partner nei film si annoverano Cary Grant, Peter Sellers, Clark Gable, Frank Sinatra, Gregory Peck, Jack Lemmon, Paul Newman e Marlon Brando. Nel 1961, il ruolo della madre in La Ciociara (1961), con la regia dello stesso Vittorio de Sica, le ha portato 22 premi internazionali, tra cui un premio allinterpretazione a Cannes e un Oscar, diventando la prima attrice italiana insignita di questo trofeo.



    Allattuale edizione del TIFF il pubblico avrà loccasione di vedere tra laltro anche i film Bella e perduta, di Pietro Marcello, Mediterranea, una coproduzione Italia-Francia-USA-Germania-Qatar, del regista di origine italiana Jonas Carpignano e altre coproduzioni.



    Alla Biblioteca Nazionale della Romania di Bucarest è stata inaugurata, di recente, la mostra “Tradizione e attualità della ceramica di Horezu”. La mostra, pensata come un modo per mettere in risalto il valore della ceramica tradizionale di Horezu, offre una selezione di oggetti rappresentativi per questo tipo di ceramica, da piatti, tazze e tazzine, caraffe e brocche realizzati da 58 vasai. È un omaggio alle generazioni passate di vasai, ma anche ai ceramisti di oggi che lavorano a Horezu e fanno di tutto per conservare la tecnica di lavoro e lo specifico, introducendo qua e là qualche tocco moderno. “Abbiamo cercato di far vedere in questa mostra limmagine autentica della ceramica di Horezu” – ha dichiarato in apertura allevento la prof.ssa Corina Mihăescu, ricercatrice presso lIstituto Nazionale del Patrimonio – Dipartimento Patrimonio Culturale Immateriale, precisando che lorganizzazione dellevento ha impiegato un lavoro di ricerca molto sostenuto e varie campagne di lavoro sul terreno. “I numerosi documenti darchivio, le ricerche effettuate e Horezu da etnografi ed etnologi di spicco, in varie epoche, i lavori realizzati sono una prova che la ceramica di Horezu è un fenomeno che dimostra la capacità creativa eccezionale degli artigiani che conservano, mettono in risalto e trasmettono unimportante eredità culturale, un mestiere tradizionale al quale si identificano”, ha affermato ancora Corina Mihăescu. Tra gli antichi modelli presentati in questa mostra dai ceramisti di Horezu si annovera il gallo – emblema dei vasai della località, lalbero della vita, il serpente della casa, la spirale della vita, la spiga di grano, decorazioni floreali, corone e motivi geometrici.



    Andiamo anche a Venezia, dove dal 28 maggio scorso, il Padiglione della Romania alla 15esima edizione della Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia ospita, fino al 27 novembre, “Selfie Automaton”, una mostra-spettacolo, che presenta delle marionette automatizzate, un progetto firmato da Tiberiu Bucsa, Gál Orsolya, Stathis Markopou-los, Adrian Aramă, Oana Matei e Andrei Durloi. Sono esposti 7 automi meccanici, formati da 42 marionette – 38 umane e 5 animali fantastici. Tre sono collocati nel Padiglione della Romania nei Giardini della Biennale, tre nella Nuova Galleria dellIstituto Culturale Romeno di Venezia e un altro è un teatro mobile volto a promuovere la mostra nello spazio pubblico.



    Caricature umane, animali fantastici, uova doro, scatolette musicali sono messi insieme per creare delle scene predefinite che collocano il visitatore in varie situazioni sul palco. Può essere marionettista e marionetta allo stesso tempo. Gli autori del progetto propongono un ritratto delle relazioni sociali, degli stereotipi e dei desideri, presentato a frammenti che bisogna ricomporre utilizzando limmaginazione per ottenere un autoritratto introspettivo. Le marionette diventano protagoniste, però sono prive delle libertà che hanno nel mondo dello spettacolo, dove possono sfidare le leggi della gravitazione, oppure possono diventare “consapevoli”.



    “Selfie Automaton” propone una sceneggiatura al contrario. Sebbene composte da articolazioni che permettono una libertà di movimento, le marionette non hanno corde e sono fissate con dei chiodi in un meccanismo che permette un unico movimento predefinito. Il visitatore non è uneccezione. Messo in una posizione ben definita come parte del meccanismo, lui ha ununica opzione: garantire il funzionamento della macchina con la propria azione ripetitiva.



    Il progetto “Selfie Automaton” propone dunque una riflessione sui caratteri e sulle azioni bloccate in automatismi, ma anche un tema aperto, quello degli schemi predefiniti: siamo parte di essi, le loro vittime o coloro che li creano?




  • Eventi culturali a Venezia e Bucarest

    Eventi culturali a Venezia e Bucarest

    Il 14 aprile, presso il Palazzetto Bru-Zane di Venezia, avrà luogo il concerto “Godard violinista”, che fa parte della serie di eventi organizzati nel 2016 nellambito del Festival “Benjamin Godard nei salotti parigini”. Il festival si svolge dal 9 aprile al 15 maggio ed è dedicato al violinista, pianista e compositore Benjamin Godard (1849-1895). Il concerto “Godard violinista” è organizzato dal Palazzetto Bru-Zane – Centro di Musica Romantica Francese di Venezia in partenariato con lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica. Il pubblico potrà ascoltare tre sonate di Godard interpretate dal violinista Nicolas Dautricourt e dalla pianista romena Dana Ciocârlie, una delle più note e talentuose pianiste romene. Formatasi presso la scuola romena di pianoforte, come altri grandi pianisti come Dinu Lipatti, Clara Haskil e Radu Lupu, Dana Ciocârlie ha studiato anche a Parigi con Victoria Melki presso lEcole Normale de Musique e ha concluso i suoi studi presso il Conservatorio Nazionale Superiore di Musica. Il repertorio di Dana Ciocârlie è molto ricco, da Bach alle opere dei compositori contemporanei. Alcuni di loro le hanno anche dedicato opere, come Karol Beffa, Jacques Lenot, Helena Winkelman e Dan Dediu. Grazie al suo talento, Dana Ciocârlie ha vinto numerosi premi a prestigiosi concorsi internazionali. Attualmente è docente presso il Conservatorio Nazionale di Musica di Lione e presso lEcole Normale de Musique “Alfred Cortot” di Parigi.



    Sempre giovedì 14 aprile, la Sala Radio ospita il concerto “Voci di primavera”, il primo concerto a cappella del Coro Accademico della Radio diretto da Ciprian Ţuţu. L’evento propone al pubblico di Bucarest un repertorio molto variegato, che include musiche interpretate nei 75 anni di attività del Coro compiuti nel 2015: da opere del Rinascimento fino a creazioni contemporanee del repertorio universale e romeno. Tra i compositori in programma giovedì: Ravel, Bach, Brahms, Monteverdi o Britten. Il titolo dell’evento — Voci di primavera” — è dovuto al fatto che una parte delle opere in programma richiamano la primavera e i motivi floreali presenti nelle composizioni corali.



    L’attività di direttore d’orchestra di Ciprian Ţuţu include eventi molto diversi, da spettacoli operistici, a concerti a cappella, con accompagnamento, sinfonico-vocali assieme a importanti orchestre romene (di Braşov, Oradea, Cluj-Napoca e Bucarest) e straniere. Dal 2000, dirige il Coro “Gheorghe Dima” di Braşov, con il quale ha presentato un concerto nel 2005 assieme all’orchestra della Filarmonica “Dmitrij Šostakovič” di San Pietroburgo. Nel 2007 ha presentato assieme alla Filarmonica di Roma, un’opera contemporanea: l’oratorio San Camillo de Lellis di Carlo Collafranceschi. Dal 2012 è maestro di coro all’Opera di Braşov con la quale ha presentato finora più di 100 spettacoli. Nel 2011 è diventato membro del quintetto vocale Anatoly, con il quale partecipa a concerti, recital, festival e concorsi nel Paese e all’estero.



    Il concerto “Voci di primavera” può essere ascoltato anche in live streaming sui siti internet di Radio Romania Culturale e Radio Romania Musicale (http://www.radioromaniacultural.ro/ e www.romania-muzical.ro).



    Il 15 aprile 2016, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita la mostra [Contaminazioni 016] European Cuteness Art, curata da Giancarlo Carpi. Si tratta di un progetto itinerante internazionale che vede la presenza di oltre 30 artisti italiani, romeni, bulgari, spagnoli e finlandesi. La mostra organizzata da Studio Soligo, storica associazione culturale con sede a Roma, insieme alle gallerie di arte contemporanea Core (Roma), ArtYourself e 418 (Bucarest), Arosita (Sofia), estende in un’altra sede, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, la mostra tuttora in corso presso la sala Constantin Brancusi del Palazzo del Parlamento della Romania.



    Tema principale della mostra è la rappresentazione delluomo nella società contemporanea attraverso lintreccio tra il feticismo delle merci e la depersonalizzazione dellessere umano, cioè l’estetica “Cute” e le sue costanti formali, morfologiche e tematiche. Questa estetica si manifesta nell’arte contemporanea attraverso il legame tra l’oggetto e una precisa morfologia, il Kindchenschema, che semplifica l’oggetto stesso fino a renderlo un feticcio dell’umano, qualcosa che impersona l’essere umano, mutilandolo o deformandolo e perciò negandolo.



    Contaminazioni 016 — European Cuteness Art è un evento internazionale rilevante per la conoscenza e diffusione delle ultime tendenze dellarte contemporanea e vuole evidenziare come nell’arte europea si è diffuso questo schema morfologico (Kindchenschema), ma anche di come gli artisti europei lo abbiano assorbito ed elaborato insieme allinfluenza delle tendenze artistiche più importanti che si sono diffuse a partire dagli anni ‘80 — ‘90 del XX secolo.



    Sempre venerdì 15 aprile, alla libreria Humanitas di Cişmigiu, nell’ambito delle tradizionali “Serate italiane”, è previsto il dibattito intitolato “I dintorni del Capolavoro” che ha come punto di partenza il volume “La sirena e altri racconti” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato di recente dalla casa editrice Humanitas nella collana “Raftul Denisei”. Al dibattito parteciperanno lo scrittore Teodor Baconschi, il critico di cinema Irina Margareta Nistor e Vlad Russo, senior editor presso la Casa Editrice Humanitas. L’evento è organizzato in partenariato con il Circolo di studi interdisciplinari degli studenti di italiano e la Cattedra di italiano della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Bucarest.

  • Eventi culturali a inizio aprile

    Eventi culturali a inizio aprile

    Il 4 aprile è stata inaugurata nella sala “Theodor Pallady” della Biblioteca dell’Accademia Romena di Bucarest la mostra anniversaria “Artisti figurativi, membri dell’Accademia Romena”, che presenta oltre 50 opere di eccezionale valore. Fino al 21 aprile sono esposte opere dei pittori Ştefan Luchian, Theodor Pallady, Ioan Andreescu, Nicolae Grigorescu, Camil Ressu, Iosif Iser, Gheorghe Petraşcu, Lucian Grigorescu, Ştefan Popescu, Alexandru Ciucurencu, Corneliu Baba, Ion Sălişteanu, sculture di Ion Jalea, Dimitrie Paciurea, Corneliu Medrea, Ion Irimescu, Vida Gheza. Si tratta di opere che fanno parte del patrimonio dell’Accademia Romena. Tutti gli artisti presenti in mostra, tra pittori, scultori, grafici, sono stati o sono ancora membri dell’Accademia Romena. Dalla sua fondazione, nel 1866, fino ad oggi l’Accademia ha avuto 1.703 membri, personalità di spicco della cultura, dell’arte e della scienza romena o membri onorari all’estero con preccupazioni legate allo spazio romeno.



    Il 7 aprile, presso la Galleria di arte contemporanea MAG di Como, sarà inaugurata la mostra “Focus Romania: Memorie organiche” di Laurian Popa e Diana Serghiuţă, curata da Salvatore Marsiglione e Irina Ungureanu. E’ la seconda mostra in Italia degli artisti romeni Laurian Popa e Diana Serghiuţă e presenta un confronto fra due percorsi artistici diversi. La pittura rappresenta il territorio di sperimentazione dei due artisti: una scacchiera astratta, con inserti figurativi e spettacolari costruzioni volumetriche dello spazio, nel caso di Laurian Popa; una successione di figure dell’inconscio, sottoposte a metamorfosi, nelle opere di Diana Serghiuţă.


    Nato nel 1980 ad Arad, dove tuttora vive e lavora, Laurian Popa ha studiato pittura presso la Facoltà di Belle Arti e Design, dell’Università dell’Ovest di Timişoara. Ulteriormente si è addottorato presso la stessa università. E’ membro dell’Unione Artisti Figurativi della Romania, filiale Arad. Ha partecipato a oltre 17 mostre di gruppo in Romania (l’ultima presso il Museo di Arte Contemporanea di Bucarest nel 2015), Stati Uniti, Francia, Spagna, Ucraina e Ungheria. Tra le sue mostre personali ricordiamo quella intitolata “Spazi chiusi” organizzata presso la Galleria Machina di Rieti nel 2012.


    Nata nel 1985 a Braşov, Diana Serghiuţă vive e lavora ad Arad. Ha studiato presso la Facoltà di Belle Arti e Design, dell’Università dell’Ovest di Timişoara, dove si è anche addottorata nel 2015. Ha partecipato a numerose mostre di gruppo e personali. Tra le ultime, ricordiamo la mostra intitolata “Malinconia”, ospitata al Museo d’Arte di Arad, nel 2015 e “L’inconscio in diretta”, presentata nel 2013 presso la Galleria Machina di Rieti.


    La mostra a Como, che resterà aperta fino al 30 aprile, è organizzata dalla Galleria di Arte Contemporanea MAG di Como e dallo Studio Claudio Scorretti di Lugano (Svizzera), con il sostegno dell’Associazione “La Filiale di Arad dell’Unione Artisti Figurativi della Romania” e con il patrocinio dell’Associazione Archivio Luigi Russolo di Como.



    L’8 aprile, presso la Nuova Galleria dellIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia è prevista luogo linaugurazione della mostra “Corpo, edificio, tempo” dell’artista romeno Ştefan Râmniceanu. A presentare le sue opere sarà il prof. Grigore Arbore Popescu, storico dellarte e Senior Researcher presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche/ISMAR di Venezia.


    Ştefan Râmniceanu è nato in 15 agosto 1954 a Ploieşti e vive e lavora tra Parigi e Bucarest. Si è formato negli anni 80 ed è stato uno degli esponenti della generazione che ha trasformato radicalmente larte sperimentale romena. I 26 anni vissuti a Parigi, dove è stato molto apprezzato, hanno lasciato tracce nella sua creazione. Le sue opere si trovano in importanti collezioni private. Rientrato in Romania, ha avuto un grande successo con la mostra retrospettiva intitolata “Orme” inaugurata al Palazzo Brâncovenesc di Mogoşoaia.


    La mostra a Venezia, che include circa 15 opere realizzate con varie tecniche, sarà accompagnata dalla proiezione del film “Muzeon: Ştefan Râmniceanu” di Laurenţiu Damian, è organizzata dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, con il sostegno dellIstituto Culturale Romeno e resterà aperta fino al 27 aprile.



    Il 10 aprile, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita un “Aperitivo in musica con il gruppo LesMagots” offerto dal Comitato Pollicino, una delle numerose e preziose associazioni umanitarie italiane che operano in Romania. Nata nel 2002, l’Associazione Pollicino si propone di aiutare i bambini svantaggiati della città di Petrosani, città gemellata con il comune di Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, regione Veneto. Nel 2008 viene inaugurata “Casa Pollicino” a Petrosani, un centro diurno che accoglie bambini e ragazzi con disabilità intellettive e fisiche, con disagi sociali, abbandoni scolastici e familiari. A questi bambini e ragazzi svantaggiati viene offerto un pasto caldo, recupero fisico e psichico, assistenza scolastica, assistenza medica e psicologica. Casa Pollicino è gestita e sostenuta direttamente dall’Italia grazie all’opera di oltre 50 volontari e, dalla sua fondazione, ha assistito più di 250 bambini e ragazzi.


    La serata ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura sarà dunque una di conoscenza dell’attività di Casa Pollicino, allietata dal Gruppo musicale LesMagots, il cui repertorio è composto dai successi italiani e stranieri degli anni 30 e 40 del Novecento. Il nome del gruppo è ispirato a Les Deux Magots (“le due scimmiette”), caffè letterario parigino frequentato da molti artisti sin dalla fine dellOttocento e di moda negli anni 40 del Novecento.



  • Eventi culturali a inizio marzo

    Eventi culturali a inizio marzo

    Pochi giorni prima della Festa Internazionale della Donna, il 4 marzo, lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e il Centro di Ricerca Carmen Sylva dellArchivio Principesco di Wied invitano il pubblico al Museo di Palazzo Grimani, ad un incontro letterario dedicato alla regina scrittrice Elisabetta di Romania (n. Wied), la moglie di Carlo I di Hohenzollern-Sigmaringen, il primo Re della Romania, incoronato nel 1881. Lincontro si propone di celebrare anche il centenario della scomparsa della regina, il 2 marzo 1916. La ricercatrice Silvia Irina Zimmermann terrà una conferenza con proiezioni di immagini intitolata La cultura tradizionale romena nellopera letteraria della Regina Carmen Sylva. Saranno presentati anche alcuni frammenti del volume I racconti del Pelesch. Silvia Irina Zimmermann ha studiato presso le Università di Sibiu e Marburg ed è dottore di ricerca in filologia tedesca con unampia tesi sullopera letteraria della regina Elisabetta, conosciuta nel mondo letterario con lo pseudonimo di Carmen Sylva. Ha scritto numerosi studi sulla vita e sullopera della sovrana poetessa ed è fondatrice del Centro di Ricerca Carmen Sylva presso lArchivio Principesco di Wied a Neuwied. L’evento è organizzato in collaborazione con il Centro di Ricerca Carmen Sylva e il Museo di Palazzo Grimani di Venezia.



    A Rignano Flaminio sarà inaugurata il 5 marzo la mostra foto-documentaria I Romeni e la Grande Guerra, un evento organizzato dallAmministrazione Comunale di Rignano Flaminio, dallIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con lAmbasciata di Romania in Italia, il Museo Centrale del Risorgimento – Complesso del Vittoriano, l’Associazione Pro Loco di Rignano Flaminio, il Museo Nazionale di Storia della Romania, lArchivio Nazionale della Romania e lUniversità Babes-Bolyai di Cluj-Napoca. La mostra ripercorre, attraverso quaranta immagini depoca, la partecipazione romena alla grande guerra. Sono presentati documenti darchivio, fotografie, illustrazioni e rassegne stampa. Allevento parteciperanno il ministro con delega ai romeni nel mondo, Dan Stoenescu, la consigliera del Presidente della Romania, Sandra Pralong, il presidente dellAutorità Elettorale Permanente della Romania, Ana Maria Patru, lAmbasciatore di Romania in Italia, Dana Manuela Constantinescu e il Sindaco del Comune di Rignano Flaminio, Fabio Di Lorenzi, insieme allAssessore alle Politiche Culturali, Vincenzo Marcorelli. La mostra rimarrà aperta fino al 19 marzo.



    Dal 4 al 6 marzo, a Predeal, stazione montana in Romania, si svolge la prima edizione dell’Alpin Film Festival, il primo festival internazionale del cinema, del libro e della fotografia dedicato alla promozione della cultura e della civiltà montana in Romania. L’evento ha in programma proiezioni di film, mostre fotografiche, presentazioni di libri e un salone del libro montano. Per invogliare i visitatori, il direttore del Festival, Dan Burlac, afferma nel comunicato trasmesso alla stampa: Per molti, la montagna è una cultura in sé, che trasmette valori come la solidarietà, l’amore per la natura, la lotta contro i propri limiti o persino per la conservazione delle tradizioni o della specificità di alcune regioni montane. Alpin Film Festival si propone di aprire al pubblico, con questa edizione pilota ma soprattutto con le edizioni che seguiranno, una finestra verso un mondo dei sogni, di performance sportive ed umane, allo stesso tempo adrenalina e spirito di avventura. Vi invito a celebrare insieme la cultura montana, proprio nel cuore dei monti Bucegi, e a vivere insieme il miracolo della montagna, che per molti equivale ad un ritorno a casa. Siamo molto lieti di avere accanto a noi personalità come gli alpinisti Zsolt Torok, Cornel Coco Galescu, David Neacsu, Mircea Opris, lo speleologo Cristian Lascu, l’ultramaratonista Toma Coconea e tanti altri. Nei tre giorni dei festival sarà allestito un enorme cinema all’aperto, ma sono previste anche proiezioni indoor e l’ingresso è libero e gratuito a tutti gli eventi. Il programma offre una selezione delle migliori produzioni degli ultimi anni che hanno come argomento la montagna e i valori che essa ispira — passione, avventura, ecologia, turismo, solidarietà e rispetto. Tra i film selezionati per l’edizione di quest’anno si annoverano il documentario austriaco Streif — One Hell of a Ride sulla più spettacolare corsa di discesa nel mondo dello sci alpino, oppure Valley Uprising — un documentario ritenuto il migliore film sull’alpinismo mai realizzato, che parla della storia dell’alpinismo negli Stati Uniti. Alpin Film Festival è completato da due sezioni parallele: Alpin Book Festival — un salone del libro di montagna e Alpin Photo Festival, che quest’anno propone una mostra-evento che include fotografie dei primi chalet nei Carpazi, a cominciare dalla fine del 19-esimo secolo e una serie di foto-documento che testimoniano la conquista di un itinerario magico della cima Bucegi, nel 1956. La mostra fotografica inedita è realizzata quest’anno in collaborazione con l’Associazione Carpatina dei Turisti della Transilvania — SKV. La prima edizione dell’Alpin Film Festival è organizzata dall’Associazione Mimesis con il sostegno del Comune di Predeal e di tanti altri partner tra cui l’Ente Nazionale per il Turismo e l’Associazione Nazionale dei Salvatori montani.

  • Appuntamenti in Italia e Romania

    Appuntamenti in Italia e Romania

    L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha collaborato all’organizzazione del convegno La grande guerra: un impegno europeo di ricerca e di riflessione. Docenti e storici di più di 10 Paesi hanno partecipato il 9 novembre, nella sala Verdi del complesso del Vittoriano di Roma al convegno internazionale organizzato in occasione del Centenario della prima guerra mondiale, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale e dall’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano – gruppi di studio esteri. Il convegno ha proposto una lettura molto originale della grande guerra, superando le impostazioni nazionalistiche o di schieramento in campo. Una prima sezione è stata dedicata ai singoli paesi, alleati, avversari, neutrali – Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Polonia, Romania, Russia, Turchia, Ungheria – nella quale studiosi di fama internazionale hanno fatto il punto sul dibattito storiografico presente nella propria nazione e sulla sua connessione in una dimensione europea. La seconda parte è stata invece riservata al coinvolgimento dell’Italia nel conflitto mondiale. In altri termini, si è parlato di come un conflitto tanto violento sia stato il punto di partenza per una politica inclusiva, all’interno dell’Europa e oltre, ma sono state affrontate anche le problematiche attuali e alcuni retaggi che frenano ancora un’efficace unità europea. Alla realizzazione dell’evento hanno collaborato diverse istituzioni culturali presenti a Roma e in Italia, tra cui anche l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. La Romania è stata rappresentata all’evento dai professori Ion Cârjă (dell’Università Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca, vicepresidente del Gruppo romeno di studio) e Rudolf Dinu (dell’Università di Bucarest, direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, presidente del Gruppo romeno di studio).

    E restiamo sempre a Venezia dove il 6 novembre lo stesso Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica ha ospitato il progetto dell’artista Beba Stoppani intitolato ll Bosco di San Francesco (Assisi) – Piattaforma d’arte per la pace e il dialogo interculturale. La serata da debuttato con una tavola rotonda intitolata Il Sacro Bosco come Harmonia Mundi, dopo di che è stato presentato il libro Uno sguardo sulla Romania. La serata è continuata con un concerto d’archi che ha visto come protagonisti Emma Santi – violino e Kerem Brera – violoncello, docente presso la Scuola di Musica del Conservatorio della Svizzera Italiana, che hanno suonato musiche di Bach, Mozart e Ravel. La serata si è conclusa con l’inaugurazione della mostra Il Bosco di San Francesco alla presenza degli artisti Beba Stoppani, Wanda Casaril, Daniele Crepaldi e Lorenzo Passi.

    Andiamo ora a Bucarest dove il 9 novembre il Teatro Nazionale di Bucarest ha ospitato nella sala Pictura lo spettacolo di danza Vitamore della coreografa Gisella Zilembo, organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest. Gisella Zilembo e la compagnia da lei coordinata, Eventi Danza, sono stati presenti a Bucarest anche a novembre 2014 con lo spettacolo Mediterranea dedicato al semestre italiano della Presidenza del Consiglio UE. Sarebbe da aggiungere che anche il Padiglione della Romania all’Expo Milano 2015 ha ospitato il 4 e il 5 ottobre uno spettacolo di danza con la regia di Gisella Zilembo intitolato Feed your soul … in Romania.

    Il 14 novembre invece, il terzo appuntamento del Festival Internazionale Le serate di chitarra è dedicato ad uno dei più apprezzati chitarristi del mondo, Carlo Marchione, che terrà un recital presso la sala George Enescu dell’Università Nazionale di Musica di Bucarest. Musicista raffinato, con una tecnica impeccabile, Carlo Marchione propone un viaggio musicale che parte dal XVIII-esimo secolo, dalle sonate di Domenico Scarlatti e dalla musica drammatica dello spagnolo Fernando Sor, per arrivare ai secoli XX e XXI con due opere interpretate per la prima volta in Romania, del compositore austriaco Ferdinand Rebay e del chitarrista-compositore russo Konstantin Vassiliev.Carlo Marchione sarà di nuovo presente il 15 novembre all’Università Nazionale di Musica, stavolta in veste di musicologo e pedagogo. Alle ore 10.30 terrà una conferenza per studenti e alunni seguita da una masterclass per i giovani chitarristi.

    Carlo Marchione è considerato uno dei migliori chitarristi della giovane generazione. La sua formazione professionale, che spazia dalla musica classica al fiamenco, al jazz, gli permette di trovarsi a suo agio tra i più svariati stili musicali. Vincitore di numerosi primi premi in concorsi nazionali ed internazionali nel corso della sua carriera si è esibito (da solista, con orchestra e in svariate formazioni da camera) per numerosissimi festival in tutta Europa (Italia, Spagna, Francia, Olanda, Inghilterra, Repubblica Ceca, Germania, Austria, Russia, Ucraina, Polonia, Romania, Svezia, Croazia). Il Festival Internazionale Le serate di chitarra è organizzato dall’Associazione Culturale Kitharalogos e dall’Università Nazionale di Musica in collaborazione anche con l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.

  • Constantin Brâncuşi e Osvaldo Licini: un rapporto inedito

    Constantin Brâncuşi e Osvaldo Licini: un rapporto inedito

    Il 4 giugno, lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest ha ospitato la conferenza “Constantin Brâncuşi e Osvaldo Licini: un rapporto inedito”, del professor Giulio Angelucci, storico dellarte, il quale ha parlato al pubblico romeno della relazione intercorsa tra il grande artista rumeno e Osvaldo Licini (1894-1954), uno dei pochissimi artisti che, nellItalia degli anni Trenta, abbiano fatto arte astratta. Licini aveva frequentato Constantin Brâncuşi a Parigi, dopo averlo conosciuto nel 1917 grazie ad Amedeo Modigliani. Nellintervista alla nostra emittente, Giulio Angelucci ha spiegato come sono nati i suoi contatti con il nostro Paese e che impressione gli ha fatto la capitale romena.


  • Eventi culturali in Romania

    Eventi culturali in Romania

    Il 29 maggio, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita il primo incontro della Casa Editrice Rediviva di Milano, con i lettori di Bucarest, in cui verranno presentate le più recenti pubblicazioni lanciate all’edizione di quest’anno del Salone Internazionale del Libro di Torino. Fondata nel 2012, su iniziativa di un gruppo di scrittori, giornalisti, critici e sociologi, con il desiderio di far conoscere culture, storie e mentalità diverse, scrittori romeni, italiani e non solo, Rediviva Edizioni è un progetto del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, volto a promuovere i valori culturali romeni in Italia.

    Il 3 giugno a Bucarest si svolgeranno ben tre eventi dedicati alla Festa della Repubblica – una mostra e due concerti. La fotografa Rodica Marinescu, inaugura presso il Museo Nazionale del Contadino Romano la mostra fotografica Prospettive romane che resterà aperta fino al 21 giugno nella Sala Irina Nicolau. La serie del dialogo fotografico romeno italiano continua per il terzo anno consecutivo: dopo le mostre intitolate Paesaggi della fede e Gesti che ci legano, Rodica Marinescu mette il suo pubblico di fronte ad un dialogo inedito. Perché, Prospettive romane è, a prima vista, solo un monologo fotografico, esclusivamente italiano, però ad uno sguardo più attento e profondo, il dialogo tra Roma e la Romania è più vivo che mai, è una specie di doppio dialogo. Il primo è quello tra Roma e il fotografo romeno e il secondo è quello tra Roma e il pubblico romeno, al quale sono fatte vedere immagini note, immaginate o sconosciute, ma che recano tutte l’inconfondibile impronta della città eterna.

    La fotografa Rodica Marinescu è innamorata di Roma, d’Italia e della sua cultura, come lo è anche il giovane soprano romeno di origine italiana Simona – Nicoletta Jidveanu che terrà sempre il 3 giugno un recital di arie di opere italiane intitolato Luce dell’anima presso il palazzo Tinerimea Română / La Gioventù romena, accompagnata dal pianista italiano Michael Romio. Il soprano Simona – Nicoletta Jidveanu è dottoranda presso l’Università Nazionale di Musica di Bucarest e durante gli anni di Master ha beneficiato di una borsa Erasmus presso il Conservatorio di Verona. E’ diventata conosciuta nei ruoli di Gilda dell’opera Rigoletto e Violetta Valery de La Traviata e si è esibita su palcoscenici di Verona, Vicenza, Mantova, Mirandola, Bologna, Roma e Milano e il suo repertorio include opere dal barocco fino all’epoca contemporanea.

    Il terzo evento in occasione della Festa Nazionale Italiana è un concerto straordinario di Alexandru Tomescu che suona un prezioso violino Stradivari e di Andrea Coen al clavicembalo. Il concerto si svolgerà nella più bella sala da concerti di Bucarest, l’Ateneo Romeno e avrà in programma musiche di Corelli, Frescobaldi e Bach. Nato nel 1976, il violinista Alexandru Tomescu ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali di musica classica. Dal suo debutto nel 1985, ha tenuto oltre 200 concerti e recital in 26 Paesi. Ha debuttato a 9 anni, come solista dell’Orchestra Sinfonica di Costanza e nel 2003, assieme al pianista Horia Mihail e al violoncellista Răzvan Suma, ha fondato il Romanian Piano Trio, con il quale ha partecipato a vari festival nel Paese e all’estero. A settembre 2007 Alexandru Tomescu ha vinto per concorso il diritto di suonare per cinque anni il famoso violino Stradivari Elder-Voicu 1702 che era stato utilizzato per quattro decenni dal maestro Ion Voicu, un virtuoso del violino.

    Andrea Coen ha conseguito il diploma di clavicembalo presso il Royal College of Music di Londra e la laurea presso l’Università La Sapienza di Roma. Interessatosi fra i primi in Italia alla prassi esecutiva degli antichi strumenti a tastiera, svolge da più di venti anni attività concertistica in Italia, in Europa e negli USA come clavicembalista, organista e fortepianista per le più prestigiose istituzioni musicali.

    La prossima settimana sarà una ricca di eventi culturali italiani a Bucarest. Il 4 giugno, lo storico dell’arte Giulio Angelucci parlerà al pubblico di Bucarest, presso l’IIC, del rapporto inedito fra lo scultore romeno Constantin Brâncuşi e Osvaldo Licini.Il 5 giugno invece il pubblico è atteso al Club Green Hours ad una Serata italiana con Kekko Fornarelli Trio e Daniele di Bonaventura il quale suonerà insieme ad un quartetto romeno. I due concerti si svolgono nell’ambito della settima edizione del festival di jazz organizzato dall’Associazione Green Hours in collaborazione anche con l’IIC di Bucarest. L’edizione 2015 del Festival è dedicata alla lotta contro i disboscamenti abusivi in Romania e in tutto il mondo. Infatti proprio il 5 giugno sarà celebrata la Giornata Internazionale dell’Ambiente.

    Il 6 giugno, all’IIC di Bucarest sarà presentato un progetto d’arte itinerante intitolato Il Bosco di San Francesco. La serata debutterà con un recital di pianoforte di Alessandro Drago e continuerà con la presentazione della mostra fotografica: si tratta di una serie di fotografie di grande formato scattate da Beba Stoppani tra il 2010 e il 2012.

    Non si concluderanno qui gli eventi di giugno. Sempre all’IIC, sarà proiettato il 9 giugno il film Romance In Black di Carlo Fusco, alla presenza della famosa attrice romena Maia Morgenstern. Il film è stato girato in Romania e presentato a maggio presso il Marchè du film de Cannes. Solo due giorni dopo, l’11 giugno, Dova Cahan, un’israeliana di origine romena e cultura italiana, presenterà il suo libro Un Askenazita tra Romania ed Eritrea, scritto in italiano. Il volume presenta la biografia di suo padre, Herşcu Şaim Cahan (1912-1974), pioniere sionista emigrato dalla Romania all’inizio della dittatura comunista e rimasto nell’ex colonia italiana Eritrea fino alla morte.

  • La Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino

    La Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino

    La Romania partecipa dal 14 al 18 maggio alla XXVIIIesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, dal tema «Le meraviglie d’Italia». All’attuale edizione, il Paese ospite d’onore è la Germania. Per il settimo anno consecutivo, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia cura la partecipazione del nostro Paese al prestigioso salone con uno stand nazionale intitolato «Le meraviglie della Romania», titolo ispirato al tema del Salone. Con una superficie di 70 metri quadri, lo stand romeno promuoverà una parte delle meraviglie architettoniche e storiche della Romania. L’allestimento moderno presenterà monumenti come l’Arco di Trionfo di Bucarest, lAuditorium Romeno, il Casinò di Costanza, il Palazzo Mogosoaia, il Castello Peles di Sinaia, il Palazzo della Cultura di Iasi, la Casa del Consiglio di Brasov, la Torre dell’Orologio di Sighisoara, una chiesa in legno del Maramures (nord del Paese) e il Ponte Basarab di Bucarest. Lo stand della Romania includerà uno spazio libri allestito con la collaborazione della Libreria Libris di Brasov, uno dedicato agli eventi letterari e un centro di informazione turistica organizzato in partenariato con l’Ente Nazionale per il Turismo della Romania in Italia. Nei cinque giorni del Salone, sia allo stand della Romania che in altre sale, saranno organizzate manifestazioni volte a promuovere i rapporti bilaterali nel campo della letteratura, delle traduzioni e delle politiche editoriali, ma anche a stimolare l’interesse degli specialisti, degli editori e dei traduttori per la letteratura romena, i contatti diretti fra gli scrittori invitati e il pubblico e a mantenere i legami della comunità romena con i valori culturali del Paese d’origine.



    Andiamo ora a Bucarest. Dopo aver ospitato l’11 maggio la premiazione dei vincitori di Festlettura, il Festival di Lettura Giovane, giunto alla quarta edizione, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest presenta il 14 maggio una mostra e una conferenza intitolata «L’arte di fare nuovamente vedere. Itinerario tra gli spazi espositivi di Carlo Scarpa» dell’architetto Agostino Bossi, professore ordinario di Architettura degli Interni e Allestimento presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. La conferenza si svolge nell’ambito del Seminario Internazionale “I limiti dell’intervento”, l’orizzonte oikologico dell’Architettura organizzato dall’Università di Architettura e Urbanistica Ion Mincu di Bucarest. Non è la prima presenza del professore Agostino Bossi nella capitale romena, l’anno scorso l’architetto ha partecipato anche alla Biennale Nazionale di Architettura di Bucarest.



    Il 16 e il 17 maggio, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ospita due conferenze dello psicologo e psicoterapeuta Giorgio Nardone, organizzate dal Centro di Terapia Strategica di Bucarest — sabato una dedicata alla famiglia, intitolata «Aiutare i genitori ad aiutare i figli: problemi e soluzioni» e domenica un’altra dedicata alle imprese, «L’azienda vincente: Migliorare il presente, inventare il futuro: problem solving per le organizzazioni». Questo workshop si rivolge a quelle figure che si potrebbero definire “agenti del cambiamento”, cioè responsabili di strutture o gruppi, dirigenti, manager, imprenditori, medici, psicologi, formatori, consulenti o responsabili risorse umane. Giorgio Nardone è internazionalmente riconosciuto come uno dei più creativi e rigorosi terapeuti e coach grazie ai suoi numerosi e innovativi lavori che hanno portato ad un nuovo Modello evoluto di Terapia Breve, di Comunicazione e Problem Solving Strategico. E’ considerato l’esponente di maggior spicco tra i ricercatori della Scuola di Palo Alto, unico allievo-erede di Paul Watzlawick con il quale ha fondato nel 1987 il Centro di Terapia Strategica (CTS) di Arezzo, dove svolge la sua attività di psicologo e psicoterapeuta. Da anni tiene conferenze, seminari clinici e manageriali in Italia e all’estero, svolge consulenze e formazione per manager e aziende, inoltre è autore di numerose opere tradotte in molte lingue straniere.



    Andiamo ora a Mogoşoaia, vicino Bucarest, dove il 16 e il 17 maggio, si svolgono due recital inediti nell’ambito della quarta edizione di Mogoşoaia ClasicFest, evento organizzato dal Comune di Bucarest, il Centro Culturale i Palazzi Brâncoveneşti, l’Associazione Pro Valores e Radio Romania Culturale. Sabato è previsto un recital de musica antica di un duo formato da Anca Iarosevici – viola da gamba e Bogdan Mihăilescu — chitarra, mentre il giorno dopo la pianista Andreea Butnaru suonerà mazurche di Frederic Chopin e di Aleksandr Skrjabin, dalla cui morte ricorrono 100 anni. Anca Iarosevici ha fatto parte del quartetto Melos” che nel 1973 ha vinto il primo premio al concorso di interpretazione del Festival di Musica da Camera di Braşov. Studia la viola da gamba dal 1974 e dal 1980 ha cominciato a tenere recital e a collaborare con musicisti di prestigio. Bogdan Mihǎilescu ha vinto nel 1984 il Trofeo del Concorso nazionale di chitarra classica di Sinaia, iniziando subito dopo un’intensa attività concertistica in Romania, Germania, Africa del Sud e Gran Bretagna. Andreea Butnaru è una delle migliori giovani pianiste romene ed ha vinto finora più di 20 premi a concorsi nazionali e internazionali, ha suonato in Europa ed Asia e nel 2008 si è addottorata in musica.



    Un’ultima notizia culturale. La sera del 16 maggio il pubblico è invitato in Romania all’11esima Notte Bianca dei Musei. A Bucarest apriranno le loro porte con eventi e mostre speciali quasi 30 musei, tra cui per la prima volta il Museo della Banca Centrale, e anche 20 organizzazioni culturali che propongono un programma molto svariato. L’edizione di quest’anno sarà segnata da una protesta avviata dalla Rete Nazionale dei Musei, che organizza l’evento. I Musei presenteranno un oggetto rappresentativo per la loro collezione che, nella sera dell’evento, sarà coperto da un telo nero, per richiamare l’attenzione dei visitatori che molto probabilmente quell’oggetto non potrà più essere ammirato a causa del ritmo accellerato in cui scompaiono, tramite restituzioni, i musei e le collezioni museali in Romania. La notte dei musei 2015 è celebrata da numerosi musei romeni di tutto il Paese, le città di Iaşi e Galaţi affiancandosi a Bucarest nell’organizzazione di eventi notturni.

  • Lauree Honoris Causa in Romania per Romano Prodi e Giampaolo Salvi

    Lauree Honoris Causa in Romania per Romano Prodi e Giampaolo Salvi

    Il 27 aprile, il professor Romano Prodi, già presidente della Commissione Europea e primo-ministro d’Italia, è stato insignito della Laurea Honoris Causa dell’Università dell’Ovest di Timişoara per il prestigio e gli importanti contributi portati non solo all’UE, ma all’intera comunità internazionale” come è stato menzionato nel discorso introduttivo della cerimonia. Prodi ha parlato nel suo intervento dei Punti forti e delle debolezze dell’Europa” sottolineando i vantaggi dell’UE, inclusi quelli del suo allargamento, ma anche le difficoltà affrontate dall’Europa per uscire dalla crisi economica. Nella Lectio Magistralis pubblicata dall’Università di Timisoara in occasione dell’evento, Romano Prodi dichiara che attualmente non esistono le condizioni politiche necessari per l’attuazione di alcune riforme e che il problema è uno politico. Romano Prodi è stato insignito del titolo di Doctor Honoris Causa dal rettore dell’Università di Timisoara, il professore Marilen Pirtea, alla presenza di dicenti universitari, autorità locali e di numerosi studenti, secondo quanto riferito dalla corrispondente di Radio Romania Actualitati, Alina Bujancă.



    Un’altra cerimonia speciale si è svolta il 24 aprile nella capitale, dove l’Università di Bucarest ha conferito sempre la Laurea Honoris Causa al professor Giampaolo Salvi, un noto esperto di linguistica romanza. Svizzero di lingua italiana, il professor Giampaolo Salvi ha studiato all’Università di Padova e dal 1978 abita in Ungheria, è un membro di spicco della comunità accademica ungherese e uno dei più noti studiosi di linguistica romanza in Europa. Dal 1980 è docente e ricercatore presso l’Università Eötvös Loránd di Budapesta, dove si è addottorato in Filologia Romanza nel 2001. Studiando con il noto professore Lorenzo Renzi dell’Università di Padova, Salvi ha ereditato dal suo Maestro l’interesse per le ricerche nel campo della linguistica romanza comparata. Ha scritto, insieme a Lorenzo Renzi — la Grande Grammatica Italiana di Consultazione e il modello proposto in questa grammatica è stato applicato anche ad altre lingue romanze. Secondo lo stesso formato, sono in corso di redazione grammatiche delle lingue portoghese e francese. Il professor Giampaolo Salvi ha stretti rapporti di collaborazione con i linguisti romeni e, in particolar modo con gli studiosi di lingue romanze dell’Università di Bucarest, dove ha già pubblicato due importanti studi di linguistica romanza. Giampaolo Salvi promuove lo studio del romeno in Ungheria. L’onorificenza di cui viene insignito è un omaggio recato dall’Università di Bucarest ad una personalità scientifica e didattica notevole, che ha contribuito all’allacciamento di rapporti fruttuosi di collaborazione tra gli studiosi di lingue romanze di Romania ed Ungheria e allo sviluppo della linguistica romanza europea.



    Ora andiamo all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, dove si inaugura questa settimana una mostra di pittura, scultura, grafica, design e scenografia degli studenti e laureati dellUniversità di Belle Arti di Bucarest. L’inaugurazione della mostra è accompagnata da un recital di arie di opere italiane interpretate da studenti dell’Università di Musica di Bucarest. L’evento intitolato “Finestre verso l’anima” è un omaggio all’Italia e alla sua cultura, è giunto alla seconda edizione ed è coordinato da Otilia Borcia, docente di italiano presso le due università. Si esibiranno sul palcoscenico dell’Istituto, che tra l’altro ha un’ottima collaborazione con il Conservatorio di Musica di Bucarest, studenti delle classi di Ionel Voineag e Bianca Manolean, professori che vantano una lunga carriera nella formazione dei giovani talenti. Gli studenti sono accompagnati al pianoforte dalle professoresse Andreiana Rosca-Geamana e Raluca Ouatu.



    E ora passiamo al cinema. Dal 26 al 30 aprile si svolge a Bucarest la quarta edizione del Festival Internazionale Cinepolitica, dedicato ai film con tematica politica — lungo- e cortometraggi, film di finzione e documentari, riuniti sotto lo slogan “La nostra unica politica e quella del cinema”. Cinepolitica svela al pubblico, tramite l’arte cinematografica meccanismi e motivazioni politiche e presenta nella sezione Competizione una selezione di lungometraggi recenti di tutto il mondo che rispecchiano in maniera specifica l’ambiente politico e le sue implicazioni. I film sono valutati da una Giuria Internazionale che assegna i premi, tra cui anche il Trofeo Cinepolitica. I programmi speciali che non fanno parte della competizione, includono film raggruppati per tematiche, analizzano argomenti controversi, lanciano sfide e promuovono dibattiti. All’attuale edizione sono in gara film di Germania, Italia, Perù, Russia, Ucraina, Estonia, USA e Gran Bretagna. Dall’Italia è in gara la pellicola “La Trattativa” un film di Sabina Guzzanti, realizzato nel 2014, proiettato il 29 aprile al Cinema Studio di Bucarest, che ha come tema centrale la trattativa Stato-mafia, la negoziazione tra lo Stato italiano e Cosa nostra. La produzione del film è durata 4 anni e la pellicola è stat proiettata in antemprima, fuori concorso, alla 71a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2014.