Category: Destinazione Romania

  • Iaşi

    Iaşi

    Continuiamo la presentazione delle dieci destinazioni votate nella Top 10 “Destinazioni FIJET Romania 2024”, un progetto del Club della Stampa Turistica di Romania che vuole attirare l’attenzione su alcuni luoghi del Paese che si fanno notare in particolar modo dal punto di vista turistico. E andiamo a Iaşi, destinazione piazzata al sesto posto nella classifica.

    Con una popolazione di quasi 400 mila abitanti, Iaşi è una delle maggiori città della Romania. Attestata nell’anno 1408, in un documento del principe della Moldavia Alessandro il Buono, Iaşi diventò nel tempo un importante centro economico, soprattutto dopo che, nel 1565, il principe Alexandru Lăpuşneanu decise di conferire a quest’insediamento lo status di capoluogo della Moldavia, che fu mantenuto fino al 1862, quando avvenne l’unificazione amministrativa dei principati della Valacchia e della Moldavia.

    Destination Iaşi è l’organizzazione che promuove questa città con un’importante attività universitaria, culturale ed economica. Nella zona centrale dell città, i visitatori trovano molti obiettivi culturali, come sottolinea il presidente dell’organizzazione Destination Iaşi, Alexandru Popescu: „Iași è sviluppata su un’asse che parte dal Giardino Botanico e arriva al Palazzo della Cultura. In questa zona sono concentrati molti obiettivi turistici. Uno dei più importanti palazzi in Romania è il Palazzo della Cultura, oggi sede del Complesso Museale Moldavia, che include quattro musei e mostre temporanee. Un altro obiettivo importante a Iași è il Giardino Botanico, il primo aperto in Romania e anche il più grande, si stende su 100 ettari.

    Il Palazzo della Cultura fu eretto sulle rovine dell’ex Corte Principesca e venne inaugurato l’11 ottobre 1925 dal re di Romania, Ferdinando I. La zona del Palazzo della Cultura è stata allestita circa 10 anni fa, quando sono stati costruiti edifici di uffici e un grande centro commerciale, il più grande in questa parte della Romania. I visitatori hanno l’occasione di visitare molti edifici rappresentativi, anche durante visite guidate a piedi, a volte gratuite. Il presidente dell’organizzazione Destination Iaşi, Alexandru Popescu: „Iași esistono edifici molto importanti con architetture in stile Art Nouveau o neoclassico. Il Palazzo della Cultura è in stile architettonico neogotico, progettato da Ion Berindei, però abbimo anche il Palazzo Roznovanu in stile neoclassico, la sede del Comune di oggi realizzata dai fratelli Freywald, che allora lavoravano anche alla Chiesa Metropolitana della Moldavia e della Bucovina, sita dall’altra parte della strada. Il Teatro Nazionale è un edificio molto importante, realizzato in uno stile speciale sia all’interno che all’esterno. L’interno è in stile rococo. Ci sono poi il Palazzo Universitario, la Casa Pogor, che è la prima casa con illuminazione elettrica di Iași. Vasile Pogor, all’epoca sindaco della città, si era comprato un generatore per illuminare la Casa Pogor. Ci sono molti edifici di importanza non solo locale, ma anche nazionale.

    Sempre nel centro di Iaşi ci sono la Cattedrale Metropolitana e il Monastero Tre Gerarchi, la cui chiesa è decorata all’esterno con 30 registri di motivi, che abbinano elementi turchi, georgiani, arabi, persiani, armeni e romeni. La Chiesa fu eretta nel 1639, durante il principato di Lasile Lupu. Il presidente di Destination Iaşi, Alexandru Popescu: „Vasile Lupu avrebbe voluto che fosse la più bella chiesa della Moldavia perché era costruita appositamente per Santa Parascheva. Le reliquie della Santa dovevano essere portate a Iași e la chiesa fu costruita attorno al reliquiario. C’è anche un’icona che racconta la storia di Santa Parascheva, la protettrice della Moldavia. Le reliquie sono rimaste lì per 200 anni, dopo di che sono state trasferite nella Chiesa Metropolitana recentemente costruita.

    A Iaşi c’è anche tanto verde. Oltre al Giardino Botanico, un significato particolare ce l’ha il Parco Copou, creato nell prima metà del XIX secolo. Qui si trova il tiglio di Eminescu. Si dice che il poeta nazionale Mihai Eminescu che ha abitato per un certo periodo a Iaşi, venisse qui spesso per trovare ispirazione.  Questo tiglio plurisecolare, chiamato anche “l’albero degli innamorati” è un simbolo della città di Iaşi.

  • Sulina

    Sulina

    Continuiamo la presentazione delle 10 destinazioni votate nella Top 10 “Destinazioni FIJET Romania 2024”, il progetto del Club della Stampa Turistica – FIJET Romania che si propone di portare all’attenzione del pubblico alcuni luoghi del Paese che si fanno notare in particolar modo dal punto di vista turistico. Oggi andiamo nel Delta del Danubio, più precisamente a Sulina, destinazione piazzata al quarto posto in questa classifica.

    Porto fluviale e marittimo, Sulina è la più orientale città della Romania e dell’Unione Europea. È situata sulla riva destra del Danubio ed è diventata un’attrattiva turistica estiva negli anni 70 dello scorso secolo, per coloro che volevano scoprire le bellezze del Delta del Danubio e, allo stesso tempo, godersi la spiaggia selvaggia, con sabbia finissima, del Mar Nero. La città in cui si può arrivare solo sull’acqua, da Tulcea, vanta anche una storia interessante. La prima fonte scritta su Sulina risale all’anno 950 quando l’insediamento è menzionato in un documento bizantino col nome di Solina. Le maggiori informazioni su Sulina appaiono nel XVIII secolo, quando i turchi trasportavano le merci dai porti danubiani a Costantinopoli sul braccio medio del Danubio. Nel XIX secolo, sullo sfondo del calo dell’influenza ottomana in Europa, le grandi potenze istituirono la libera navigazione sul Danubio e la città di Sulina cominciò a svilupparsi. Della gestione del traffico fluviale si occupava la cosiddetta Commissione Europea del Danubio, con sede a Sulina. Alla fine del XIX secolo, Sulina era diventata una delle più prospere città del Regno di Romania. Il miglioramento dell’infrastruttura di trasporto verso la città portuale di Costanza portò, nel tempo, a una diminuzione dell’importanza economica di Sulina e delle altre città portuali romene sul Danubio inferiore.

    Iulia Pascale è la presidente dell’Associazione “Scopri Sulina”, che promuove questa destinazione di vacanza e ci ha presentato il programma di eventi preparato per chi vuole venire a visitare Sulina in primavera: „Cominciamo in forza! Secondo i segnali, la stagione inizierà a metà aprile. Apriremo il Vizitor Center già dal 1° aprile, ma le prime prenotazioni sono a cominciare dal 15 aprile. Abbiamo moltissimi eventi fuori stagione, nei mesi aprile – maggio. Il primo evento è il Festival dello Sgombro, intorno alla data del 28 aprile, si fa il ponte con il weekend di 1° maggio e con il 5 maggio, la Pasqua ortodossa di quest’anno. Dunque avremo molti turisti e ci stiamo preparando, come al solito. Forse non lo sapete, ma a Sulina facciamo dei preparativi, sistemiamo il lungomare, tiriamo fuori le barche, effettivamente facciamo pulizia per accogliere i nostri ospiti. Poi segue un evento molto importante a Sulina. Si tratta della „Commemorazione dei pirati”, un evento che dura 3 giorni, dal 16 al 19 maggio. Aspettiamo circa 5 mila turisti all’edizione di questa primavera.

    La maggior parte dei turisti visita Sulina nella stagione estiva, però Iulia Pascale è del parere che la primavera sia il periodo più adatto per scoprire le bellezze del Delta del Danubio, perché è il periodo della nidificazione per gli uccelli migratori in questo regno delle acque e delle canne, che affascina anche per il modo in cui cambia i colori: „E’ il più bel periodo per scoprire il Delta del Danubio, perché tutto diventa verde, appaiono i boccioli. Si tratta di quel giunco verde che spunta accanto a quello secco dell’anno scorso, è stupendo, il tempo è mite, non fa molto caldo. Una vacanza riuscita vuol dire in primo luogo esperienza. Raccomandiamo di scoprire la storia della città di Sulina. Ci sono mostre private – la mostra “La Vecchia Sulina”. C’è poi anche il Faro di Sulina. Stiamo aspettando da un giorno all’altro la notizia sulla sua apertura e speriamo che possa essere visitato di nuovo. Da noi si arriva molto facilmente alla Foresta Letea, nel villaggio peschereccio di Letea. Possiamo arrivare a Mila 23 in una gita di un giorno con la barca. Sempre da Sulina si arriva a Sfântu Gheorghe, all’altro sbocco del Danubio sul Mare Nero. Gite in barca sui canali, i laghi Roșu, Roșuleț. Ci sono tante cose da fare, da vedere e da sperimentare a Sulina.

    Un’altra attrattiva è il cimitero pluriconfessionale, fondato nel 1864 e allora gestito dalla Commissione Europea del Danubio. Vi sono sepolti imprenditori, donne leggendarie, pirati, marinai, persone della zona e avventurieri di tutto il mondo, in un cimitero comune per tutte le religioni. Non in ultimo, va menzionata l’infrastruttura turistica della città di Sulina. Ogni anno appaiono nuove strutture di accoglienza, classificate da 3 a 4 stelle che, accanto alle terrazze e ai ristoranti in riva al Danubio, creano le premesse di una bellissima vacanza a Sulina.

  • Jurilovca

    Jurilovca

    La destinazione turistica piazzata al quarto posto nella Top 10 destinazioni da visitare in Romania nel 2024, è Jurilovca, nel Delta del Danubio. La località di Jurilovca si trova nel complesso lagunare Razim Sinoe, inserito nella Riserva della Biosfera Delta del Danubio. E’ accessibile sia via terra, che dall’acqua, in quanto dispone di un porto turistico destinato ai possessori di piccole imbarcazioni. Le offerte per l’alloggio sono varie, da masserie tradizionali e agriturismi di 3-4 margherite fino a strutture turistiche di 3-4 stelle. Jurilovca può essere il punto di partenza nell’esplorare le bellezze del Delta del Danubio.

    Paul Condrat, guida locale e presidente dell’Associazione Scopri Jurilovca, ha parlato delle attrattive turistiche della zona: “Jurilovca è una delle destinazioni importanti della riserva del Delta del Danubio. Il paesaggio specifico è lagunare, è diverso da quello del delta, con labirinti di canali e laghi di piccole dimensioni. Nella nostra zona ci sono le lagune Razim Sinoe, con ampi spazi aperti. Tra gli obiettivi turistici inclusi nelle gite che fanno parte della nostra offerta, sull’acqua, in bici, con i kayak, ricorderei almeno due. Il Capo Doloșman con l’unico lungomare roccioso sul litorale del Mar Nero in Romania. In questo luogo troviamo le vestigia della colonia greco-romana Orgamé-Argamum, il primo insediamento sul territorio della Romania menzionato in una sorgente antica scritta. Ecateo di Mileto lo menziona affermando che esisteva nella prima metà del settimo secolo avanti Cristo. Nei pressi di Jurilovca, esiste anche la maggiore colonia di pellicani crespi dell’intera riserva. Si tratta della colonia sull’isola di Ceaplace, sul lago di Sinoe.

    Nel passato recente, la principale occupazione della gente di Jurilovca era la pesca, però una parte degli abitanti si è orientata verso il turismo. Le tradizioni si mantengono, comprese quelle gastronomiche, che sono promosse, accanto ad altri eventi, anche sotto la forma di un festival, come ci ha raccontato il presidente dell’Associazione Scopri Jurilovca, Paul Condrat: “Il Festival del Borș Peschereccio o il Festival del Borș lipovano è il nostro evento più importante, uno dei maggiori eventi organizzati nella Dobrugea. Per quest’anno non è stata ancora decisa la data dell’evento. In occasione della Notte dei Musei a maggio e delle Giornate dell’Archeologia Europea a giugno, avremo un programma di visite guidate, una giornata delle porte aperte al sito del Capo Doloşman, nella colonia Orgamè – Argamum.

    Il sito archeologico del Capo Doloşman si stende su circa 100 ettari ed è, in gran parte, inesplorato. L’insediamento chiamato Orgamè venne fondato nel settimo secolo avanti Cristo da coloni greci, ed era all’epoca un porto in un golfo del Mar Nero. Dopo aver consolidato la loro presenza nella zona del Danubio Inferiore nel primo secolo dopo Cristo, i romani occuparono la colonia, intitolandola Argamum. Nel periodo di massima fioritura dell’urbe, nei secoli 4-5 dopo Cristo, ad Argamum vivevano circa 10 mila persone. Chi arriva in questo sito nei pressi di Jurilovca può vedere le rovine di una porta d’accesso nella fortezza, le tracce di una strada, ma anche i muri di alcune case. Il panorama è speciale, perché dall’altezza del Capo Doloşman, si possono vedere i due laghi, Razim şi Goloviţa, separati da un corridoio di sabbia dal Mar Nero. Dall’altra parte del lago di Goloviţa si trova Gura Portiţei, un’ex via di comunicazione tra il mare e i laghi del delta, dove sul posto di una pescheria è stato allestito un complesso turistico.

  • Vatra Dornei

    Vatra Dornei

    Al secondo posto nella top 10 destinazioni che vale la pena di visitare nel 2024 secondo il Club della Stampa Turistica è la località di Vatra Dornei, nella provincia di Suceava.

    Situato in una depressione intramontana dei Carpazi Orientali, a 110 km dalla città di Suceava, su una rotta ferroviaria e stradale che collega la Bucovina e la Transilvania, il resort di Vatra Dornei è una destinazione adatta per chi cerca cure termali, ma anche per chi desidera una vacanza attiva. Mihaela Cocîrţă, direttrice esecutiva dell’organizzazione per la gestione delle destinazioni Ţara Dornelor, presente all’assegnazione dei primi 10 premi “Destinazioni FIJET Romania 2024”, ha dichiarato a RRI: “Ţara Dornelor accoglie i suoi turisti con paesaggi meravigliosi e con una storia ricchissima: a Vatra Dornei abbiamo il Casinò appena inaugurato, abbiamo antiche tradizioni uniche, che in pochi luoghi del Paese si possono ancora osservare, abbiamo itinerari da percorrere in bici e mountain bike. La prima edizione del ciclocross è stata organizzata a Ţara Dornelor! Cerchiamo di fare tutto secondo gli standard più alti possibili.”

    Vatra Dornei è conosciuta soprattutto come località termale, grazie alle sue sorgenti di acqua minerale e all’aria pulita. All’inizio dell’Ottocento furono effettuate le prime analisi delle acque minerali della zona e nel 1845 venne costruito il primo stabilimento termale. La grande attrazione allora era il Casinò di Băilor a Vatra Dornei, un edificio inaugurato il 10 luglio 1899, alla presenza dell’imperatore Francesco Giuseppe e dell’erede al trono, l’arciduca Francesco Ferdinando. Nel Casinò di Băilor a Vatra Dornei c’erano sale per la musica, la lettura, il ballo, il biliardo, nonché un caffè e, nonostante la denominazione, all’interno non ci sono mai state sale per giochi d’azzardo.

    Con lo zaino in spalla si possono percorrere sentieri sui monti Suhard, Giumalau e Călimani. Ciclismo, parapendio, zip-line, discese con il gommone sulle rapide acque di montagna fanno parte dell’offerta del turismo attivo. Situata a circa 800 metri d’altezza, Vatra Dornei è attrattiva anche durante il periodo invernale, grazie alle piste da sci alla base delle quali si trova la zona centrale della località. Oltre a queste piste, ce n’è un’altra con una lunghezza di 3 mila metri e un dislivello di 400 metri, dove vengono organizzate gare ufficiali di sport invernali.

    Mihaela Cocîrţă, direttrice esecutiva dell’organizzazione per la gestione della destinazione Tara Dornelor, ci ha parlato anche delle tentazioni gastronomiche della zona: “Siamo orgogliosi dei nostri produttori locali. Sono piccoli produttori, che mettono tutto il cuore in quello che fanno, in tutti i prodotti che preparano, come se fossero per le loro famiglie. Ci teniamo molto a promuoverli e a mostrare alla gente il gusto autentico della Bucovina, di Ţara Dornelor, dai formaggi ai prodotti a base di carne e pesce. Anche se la diversità non è così grande, puntiamo molto sulla qualità!”

  • Rimetea

    Rimetea

    Si è conclusa l’edizione primaverile della Fiera del Turismo Romeno. Alcune destinazioni sono state selezionate dal Club della Stampa Turistica Romena FIJET come zone da visitare in Romania nel 2024. Si tratta di un progetto del Club della Stampa Turistica Romena che mira ad attirare l’attenzione su alcuni luoghi del Paese che si distinguono dal punto di vista turistico. Abbiamo visitato questi luoghi e vi proponiamo una top 10 delle migliori destinazioni in Romania che vale la pena visitare. Al primo posto, si è piazzata la località di Rimetea.

    Presente all’assegnazione dei premi delle destinazioni FIJET Romania 2024, il sindaco della località di Rimetea, Deák-Székely Szilárd-Levente, ha dichiarato a RRI: “Rimetea è un posto meraviglioso, si trova in provincia di Alba, nella parte nord-orientale, è una località ricca di tradizioni che vogliamo preservare, ma vogliamo anche sviluppare il turismo in modo tale da non perdere queste usanze. È una località sviluppata, parliamo di quasi 30 anni di turismo. Solo nel villaggio di Rimetea abbiamo circa 45-50 strutture di accoglienza. In un anno abbiamo circa 6.000-7.000 visitatori, che possono anche alloggiarvi. Il numero dei turisti che sono solo di passaggio ammonta a decine di migliaia.”

    Rimetea accoglie i suoi visitatori con un’architettura unitaria delle case. Dopo che un incendio ha distrutto, un secolo e mezzo fa, quasi tutte le case, il villaggio è rinato, e le nuove case sono state costruite secondo lo stesso modello architettonico. Sono case alte, con pareti bianche e gli infissi dipinti di verde, con i cancelli alti, con un giardino e un frutteto dietro, alcune essendo trasformate in agriturismi. La casa più antica di Rimetea, diversa dalle altre case come architettura, risale al 1668. Per la preservazione dei suoi valori architettonici, Rimetea ha ricevuto nel 1999, dall’Unione Europea, il premio “Europa Nostra”, attraverso l’omonimo programma europeo di restauro rurale.

    Qui è possibile visitare anche il Mulino ad acqua, costruito nel 1752 e ospitato da un residente locale, appassionato di collezionismo di oggetti antichi: utensili per la macinazione e altri attrezzi utilizzati in passato. La località è attestata nel 1257, e grazie al giacimento di ferro, Rimetea divenne un ricco centro minerario e artigianale. Il Museo Etnografico del villaggio, ospitato nell’edificio del comune, ricostituisce buona parte della storia della località. Il sindaco della località di Rimetea, Deák-Székely Szilárd-Levente, ha aggiunto: “A Rimetea troviamo moltissime cose da visitare. Possiamo cominciare dal Museo Etnografico, dove troviamo una collezione particolarmente ricca, ma abbiamo anche musei privati, abiti popolari, tessuti, mobili dipinti. Ma Rimetea essendo anche una città mineraria, dove il ferro è stato estratto e lavorato per secoli, possiamo trovare anche attrezzi di ferro o altri oggetti fatti di questo materiale.”

    È il villaggio dove, in estate, il sole sorge due volte (la prima volta attraverso il burrone del massiccio Piatra Secuiului, la seconda volta dietro il crinale), motivo per cui dal 2015 qui si svolge, a fine giugno – inizio luglio, il Double Rise Festival che invita a scoprire la montagna da un punto panoramico, situato su una collina che si raggiunge percorrendo la via più stretta del villaggio, che non è più larga di un metro.

    Trattandosi di una zona di montagna, qui viene organizzata anche la Rimetea Climbing Open & Highline. L’anno scorso è stato addirittura stabilito un nuovo record per la Highline (sport estremo che prevede lo spostamento su una corda tesa tra due punti fissi – rocce, in questo caso – ad una grande altezza dal suolo). Il partecipante Lukas Riediger ha attraversato con successo la highline di 330 metri su Piatra Secuiului.

  • Adamclisi

    Adamclisi

    A circa 64 km dalla città di Costanza, si trova Adamclisi, in Dobrugea, nel sud-est della Romania. Adamclisi è la parola romenizzata della denominazione turca Adam Kilisse (la Casa di Adamo, interpretata come la Chiesa dell’Uomo). I turchi hanno considerato che l’imponente monumento romano che esisteva nella zona, il Tropaeum Traiani, fosse una chiesa.

    Mariana Petruţ, responsabile tecnico del Complesso museale di Adamclisi, ci ha raccontato: “Proponiamo ai visitatori tre obiettivi che fanno parte del complesso museale di Adamclisi. All’interno di questo complesso museale ci sono il Monumento trionfale, il museo nel centro della località e le rovine di una città romana. Questi tre obiettivi fanno parte del patrimonio del popolo romeno, della nostra identità. Il monumento di Adamclisi non fu costruito casualmente per ordine dell’Imperatore Traiano. Fu eretto negli anni 106-109 DC proprio nel luogo in cui si era svolta la più sanguinosa battaglia della prima campagna, la battaglia finale del 101-102, vinta dall’imperatore Traiano con grande difficoltà e con molti sacrifici. Perciò, dopo aver trasformato la Dacia in provincia romana, nell’anno 106 DC, prese la decisione di erigere un monumento alla vittoria dei romani sui daci nel luogo in cui c’era stata la più sanguinosa battaglia.”

    Con un diametro di 30 m e un’altezza di 20 m, il monumento è decorato all’esterno con 54 bassorilievi raffiguranti scene di lotta. Mariana Petruţ, ci ha raccontato: “I visitatori possono vedere sul Monumento di Adamclisi una storia in pietra di questo sacrificio. Del monumento originale, degli anni 106-109, i visitatori possono vedere una ricostituzione, inaugurata negli anni 1974-1977. La ricostituzione è stata realizzato sul posto del monumento originale, si possono vedere anche parti del monumento realizzato quasi 2.000 anni fa, ma la cosa più importante è che i pezzi originali e gli elementi decorativi, la storia in pietra delle lotte tra daci e romani, si conservano nel Museo della località di Adamclisi. In base a questi elementi originali è stata realizzata anche la ricostituzione del 1977.”

    Abbiamo saputo dalla nostra interlocutrice che ci si dovrebbe riservare almeno un’ora alla visita ad Adamclisi. Un biglietto per adulti costa 10 lei (pari a circa 2 euro), per pensionati 5 lei (1 euro) e per bambini 2,5 lei (50 centesimi). La tassa si incassa separatamente al Monumento e al museo, mentre le rovine della città romana si possono visitare gratuitamente. La guida di specialità, se sollecitata, costa 50 lei per ogni obiettivo visitato.

  • Il Museo dell’Architettura Popolare di Curtişoara

    Il Museo dell’Architettura Popolare di Curtişoara

    In molte province romene sono allestiti musei all’aperto in cui sono esposte case tradizionali, costruite con vari materiali e con diverse utilità, a seconda dello specifico della zona o del mestiere del proprietario. Il Museo del Villaggio di Bucarest è il più conosciuto e visitato museo del genere in Romania, in cui sono esposte case di tutte le regioni.

    Nella provincia di Gorj, c’è un museo in cui possiamo ammirare case tradizionali provenienti da varie località della provincia. Il Museo dell’Architettura Popolare di Curtişoara si trova a circa 10 km nord dalla città di Târgu Jiu ed è stato inaugurato nel 1975. Particolari da Lavinia Dănăşel, rappresentante del Museo: „In entrata c’è il complesso architettonico Gheorghe ed Arethia Tătărescu, portato da Poiana Rovinari tra gli anni 2000 – 2002. Il complesso è formato dalla Casa culă Tătărescu, la chiesa della famiglia il cui santo patrono è San Giorgio, la Casa della servitù, dove ci sono depositi di ceramica e tessuti e i nostri uffici. C’è anche la Casa Antonie Mogoș, acquistata perché a Gheorghe Tătărescu era piaciuta molto l’architettura esterna, dove ha avuto come ospiti Constantin Brâncuși e Re Michele a Poiana.

    Nato nella provincia di Gorj, a Târgu Jiu, Gheorghe Tătărescu è stato primo ministro della Romania dal 1934 al 1937 e dal 1939 al 1940, ricoprendo anche vari altri incarichi di ministro nel periodo interbellico. Sua moglie, Arethia Tătărescu, ha fondato, assieme ad altre donne, “La Lega Nazionale delle Donne della provincia di Gorj”, un’associazione che ha invitato il famoso scultore Constantin Brâncuşi, stabilito a Parigi, a tornare nella zona natia per realizzare alcune opere monumentali alla memoria degli eroi caduti durante la prima guerra mondiale. La Cula era utilizzata dal premier Tătărescu anche come residenza di lavoro durante l’estate. Perciò, all’interno della Casa-Cula Tătărescu sono esposte foto d’epoca in cui, accanto a Gheorghe Tătărescu, compaiono Constantin Brâncuşi e personalità politiche dell’epoca.

    Le costruzioni di tipo cula sono tipiche della Romania meridionale. La parola, di origine turca, indica una costruzione a forma di torre, con mura in pietra o mattone, il cui spessore era di circa un metro. L’accesso da un piano all’altro si fa da una scalinata interna in legno. I boiardi della zona hanno costruito le cule a scopo difensivo, per proteggersi dagli attacchi di piccoli gruppi armati.

    Al Museo dell’Architettura Popolare di Curtişoara sono esposte cule di piccole dimensioni. Lavinia Dănăşel ci presenta uno di questi edifici difensivi: „All’ingresso nel Museo dell’Architettura, sulla destra, si affaccia la Casa Colțescu del villaggio di Cărbunești, eretta alla metà del 18-esimo secolo, fatta di travi, che al pianterreno dispone di due cantine molto spaziose, con ingressi separati. Al primo piano, due stanze, a sinistra la camera destinata all’abitazione, mentre a destra la cucina, mentre sul lato sinistro il bagno. Dietro la casa, un’uscita di sicurezza per l’eventualità di un attacco frontale.

    Le case che provengono dalla zona montana della provincia di Gorj hanno tetti in legno molto aguzzi per favorire lo scivolo dello strato di neve durante l’inverno. Il Museo dell’Architettura Popolare di Curtişoara è allestito su una superficie di 13 ettari e ha nel patrimonio 24 monumenti di architettura popolare provenienti dalla provincia di Gorj.

  • Târgu Jiu

    Târgu Jiu

    Târgu Jiu (città nel sud-ovest della Romania), capoluogo della provincia di Gorj, è un punto di riferimento di tanti circuiti turistici culturali perché in questa città si trovano le opere all’aperto di Constantin Brâncuşi (1876-1957), scultore romeno che ha avuto una grande influenza sull’arte moderna. Le opere monumentali di Brâncuşi a Târgu Jiu furono realizzate in ricordo dei caduti nelle lotte per la difesa della città, durante la Prima Guerra Mondiale. Brâncuşi, che si era stabilito a Parigi, è rientrato in patria nel 1937, su richiesta della “Lega Nazionale delle Donne della provincia di Gorj” e, nel giro di un anno, ha realizzato diverse opere all’aperto, collocate su una strada che oggi è intitolata “La Via degli Eroi”.

    Su questa strada, chiamata anche “L’Asse Brâncuşi”, si trova il ponte dove, il 14 ottobre 1916, ebbero luogo dure lotte, in seguito alle quali la popolazione della città riuscì a fermare le truppe tedesche impedendole di avanzare verso sud. Vicino al ponte, sulla riva del fiume Jiu, c’è il Giardino Pubblico dove si trovano le opere scolpite in pietra di Brâncuşi. Proprio all’entrata c’è „La Porta del Bacio”, un’opera realizzata in pietra porosa, alta più di 5 metri. Sulle due colonne è scolpito il simbolo del bacio, due semicerchi, un simbolo caratteristico nelle opere dello scultore Constantin Brâncuşi.

    Continuando il cammino sul sentiero dietro la Porta del Bacio, verso la riva del Jiu, si possono notare, da una parte e dall’altra, 30 sedie rettangolari, a forma di clessidra. Alla fine del sentiero è collocata un’altra opera di Brâncuşi – Il Tavolo del Silenzio – circondata da dodici sedie rotonde in pietra, sempre a forma di clessidra. All’altro lato dell’„Asse Brâncuşi”, a una distanza di circa 1,2 km, si trova “La colonna senza fine”. Collocata in un parco, attorno al quale ci sono edifici non molto alti, l’opera di Brâncuşi può essere vista da lontano. “La colonna senza fine” è alta 29 metri ed è fatta di moduli in bronzo, a forma di clessidra, fissati su un asse metallica. Dopo il calare della sera, „La colonna” è messa in risalto dalla luce dei fari, come tutte le altre opere di Brâncuşi a Târgu Jiu.

    Quando ha cominciato a lavorare alle opere all’aperto a Târgu Jiu, Constantin Brâncuşi aveva 61 anni ed era un artista molto conosciuto a livello mondiale. Le opere di Constantin Brâncuşi sono state inaugurate il 27 ottobre 1938, nell’ambito di una cerimonia in cui è stato tenuta anche una messa Tedeum per ricordare gli eroi caduti durante la prima guerra mondiale.

    Due anni prima, nella piazza storica della città di Târgu Jiu era stato inaugurato un altro monumento, della sottotenente Ecaterina Teodoroiu, caduta in battaglia nell’estate del 1917, a Mărăşeşti, sul fronte in Moldavia. Collocato davanti all’edificio della Prefettura di Gorj e del Consiglio Provinciale, allora sede del Comune di Târgu Jiu, il Mausoleo-sarcofago di Ecaterina Teodoroiu è stato realizzato dalla scultrice Miliţa Petraşcu, discepola di Constantin Brâncuşi. Il mausoleo è alto più di due metri, realizzato in travertino e sui suoi quattro lati sono raffigurate scene della vita e dell’attività militare di Ecaterina Teodoroiu, nata a Târgu Jiu, motivo per cui è stata soprannominata „l’eroina di Jiu”.

     

  • Cheile Grădiştei

    Cheile Grădiştei

    A circa 40 km da Braşov, sulla strada per Campulung Muscel – Pitesti, si trova Cheile Grădiştei, una zona per gli amanti degli sport invernali, ma anche per gli atleti professionisti. Cheile Grădiştei si trova a pochi km dalla località di Bran, punto di riferimento turistico internazionale grazie al castello costruito alla fine del XIV secolo e visitato ogni anno da circa un milione di turisti romeni e stranieri. Se proviamo a localizzarla con maggiore precisione, allora dobbiamo collegare Cheile Grădiştei con la località di Moeciu, famosa per la sua rete di agriturismi, e con quella di Fundata, con i suoi tre villaggi, Fundata, Şirnea e Fundățica, situati ad oltre mille metri di altitudine.

    A Cheile Grădiştei, vicino alle vette dei Monti Piatra Craiului nei Carpazi Meridionali, si può sciare, anche se l’inverno non è stato estremamente generoso in termini di neve e di temperature favorevoli agli sport invernali. Alexandru Gârbacea, manager di Cheile Grădiştei: “Abbiamo tre piste da sci con tre impianti di risalita, tutte dotate di attrezzatture per l’innevamento artificiale. Al momento ne sono aperte solo due, quelle di Fundata, che si trovano a un’altezza superiore ai 1.300 metri. Abbiamo un Alpine Coaster utilizzabile sia in inverno che in estate, un’installazione su binari, molto spettacolare. Abbiamo zip line, tubing, una pista per slittini. A febbraio apriremo un pattinatoio al coperto di dimensioni olimpiche, di 60 x 30 metri.”

    Il percorso dell’Alpine Coaster è di circa un chilometro ed è spettacolare, essendo destinato agli adulti, ma anche ai bambini, a patto che salgano solo con accompagnatori adulti a bordo del bob che si muove su rotaie metalliche. Inoltre, la zip line è lunga 500 metri e i turisti hanno la possibilità di trovarsi a oltre 50 metri di altezza durante lo scivolo. Lo sviluppo delle infrastrutture sportive di Cheile Grădiştei, che, oltre agli spazi ricettivi e all’allestimento di zone di recupero come piscine e terme, ha comportato l’organizzazione, nell’ultimo decennio, di alcune competizioni internazionali, sia d’inverno che d’estate. Anche quest’anno qui verrà organizzata una competizione importante, come ha sottolineato Alexandru Gârbacea, manager di Cheile Grădiştei: “Per quanto riguarda lo sci di fondo e il biathlon, abbiamo una vera tradizione, Fundata essendo la prima località della Romania ad organizzare una gara di sci di fondo. Se non sbaglio, penso che sia stata organizzata dall’esercito romeno all’epoca, e noi, a partire dal 2013, abbiamo organizzato il Festival Olimpico della Gioventù FOTE 2015, il Campionato Mondiale di Skiroll Biathlon, e nel 2016 e 2017 due Campionati del Mondo Junior, di sci di fondo e di biathlon. Cosa segue? Nel 2024 si svolgerà per la prima volta in Romania un Campionato Europeo di Mountain Bike, anch’esso uno sport di montagna, ma in estate. È proprio la prova olimpica che si svolgerà a Parigi, alla quale parteciperà anche Vlad Dascălu, dal quale tutti abbiamo grandi aspettative. È un evento molto importante per noi, perché è la prima volta per la Romania, è il primo Campionato Europeo organizzato in Romania.”

    La zona di Cheile Grădiştei può essere raggiunta in macchina, da Braşov e Râşnov, oppure da sud, da Piteşti o Târgovişte, sul corridoio Rucăr Bran. Oltre agli sport invernali, la zona è consigliata per i suoi paesaggi unici e per i piatti gastronomici tradizionali. E poiché abbiamo fatto riferimento agli sport e alle competizioni invernali, ricordiamo che vicino a Cheile Grădiştei, più precisamente nel villaggio di Şirnea, è allestito il museo dell’olimpismo. D’altronde, il 23 giugno, a Şirnea si celebra la Giornata Olimpica Internazionale, un evento al quale partecipano i grandi atleti romeni, medagliati ai Giochi Olimpici.

  • Târgu Jiu

    Târgu Jiu

    Târgu Jiu (città nel sud-ovest della Romania), capoluogo della provincia di Gorj, è un punto di riferimento di tanti circuiti turistici culturali perché in questa città si trovano le opere all’aperto di Constantin Brâncuşi (1876-1957), scultore romeno che ha avuto una grande influenza sull’arte moderna. Le opere monumentali di Brâncuşi a Târgu Jiu furono realizzate in ricordo dei caduti nelle lotte per la difesa della città, durante la Prima Guerra Mondiale. Brâncuşi, che si era stabilito a Parigi, è rientrato in patria nel 1937, su richiesta della “Lega Nazionale delle Donne della provincia di Gorj” e, nel giro di un anno, ha realizzato diverse opere all’aperto, collocate su una strada che oggi è intitolata “La Via degli Eroi”.



    Su questa strada, chiamata anche “L’Asse Brâncuşi”, si trova il ponte dove, il 14 ottobre 1916, ebbero luogo dure lotte, in seguito alle quali la popolazione della città riuscì a fermare le truppe tedesche impedendole di avanzare verso sud. Vicino al ponte, sulla riva del fiume Jiu, c’è il Giardino Pubblico dove si trovano le opere scolpite in pietra di Brâncuşi. Proprio all’entrata c’è La Porta del Bacio”, un’opera realizzata in pietra porosa, alta più di 5 metri. Sulle due colonne è scolpito il simbolo del bacio, due semicerchi, un simbolo caratteristico nelle opere dello scultore Constantin Brâncuşi.



    Continuando il cammino sul sentiero dietro la Porta del Bacio, verso la riva del Jiu, si possono notare, da una parte e dall’altra, 30 sedie rettangolari, a forma di clessidra. Alla fine del sentiero è collocata un’altra opera di Brâncuşi — Il Tavolo del Silenzio — circondata da dodici sedie rotonde in pietra, sempre a forma di clessidra. All’altro lato dell’Asse Brâncuşi”, a una distanza di circa 1,2 km, si trova “La colonna senza fine”. Collocata in un parco, attorno al quale ci sono edifici non molto alti, l’opera di Brâncuşi può essere vista da lontano. “La colonna senza fine” è alta 29 metri ed è fatta di moduli in bronzo, a forma di clessidra, fissati su un asse metallica. Dopo il calare della sera, La colonna” è messa in risalto dalla luce dei fari, come tutte le altre opere di Brâncuşi a Târgu Jiu.



    Quando ha cominciato a lavorare alle opere all’aperto a Târgu Jiu, Constantin Brâncuşi aveva 61 anni ed era un artista molto conosciuto a livello mondiale. Le opere di Constantin Brâncuşi sono state inaugurate il 27 ottobre 1938, nell’ambito di una cerimonia in cui è stato tenuta anche una messa Tedeum per ricordare gli eroi caduti durante la prima guerra mondiale.



    Due anni prima, nella piazza storica della città di Târgu Jiu era stato inaugurato un altro monumento, della sottotenente Ecaterina Teodoroiu, caduta in battaglia nell’estate del 1917, a Mărăşeşti, sul fronte in Moldavia. Collocato davanti all’edificio della Prefettura di Gorj e del Consiglio Provinciale, allora sede del Comune di Târgu Jiu, il Mausoleo-sarcofago di Ecaterina Teodoroiu è stato realizzato dalla scultrice Miliţa Petraşcu, discepola di Constantin Brâncuşi. Il mausoleo è alto più di due metri, realizzato in travertino e sui suoi quattro lati sono raffigurate scene della vita e dell’attività militare di Ecaterina Teodoroiu, nata a Târgu Jiu, motivo per cui è stata soprannominata l’eroina di Jiu”.

  • Il Palazzo dei Principi della Transilvania di Alba Iulia

    Il Palazzo dei Principi della Transilvania di Alba Iulia

    Vi invitiamo a scoprire un monumento storico, restaurato e riaperto al pubblico all’inizio del mese di febbraio. Si tratta del Museo Palazzo dei Principi della Transilvania ad Alba Iulia, eretto nel XV secolo, modificato ed esteso nei secoli XVI-XVII. Con la conquista della Transilvania da parte dell’Impero Asburgico, il palazzo fu trasformato in caserma, restando così pe tre secoli.



    Ci troviamo nella città dell’Unione del 1° dicembre 1918, quando la Transilvania si è unita con il Paese, ci troviamo nel cuore della Transilvania, in un luogo in cui le autorità locali, orgogliose della storia della zona, trasformano tutto in una festa. Per gli appassionati di storia, Alba Iulia rappresenta l’antica Apulum. I visitatori si fermano ad Alba Carolina, una fortezza con bastioni di tipo Vauban, eretta all’inizio del XVIII secolo nella città medioevale di Alba Iulia sul Colle della Cittadella.



    Gabriel Izdrăilă, capo dipartimento presso il Palazzo dei Principi della Transilvania, ci ha parlato dell’inserimento di questo obiettivo nell’offerta turistica della città: “Alba Iulia è sempre stata una destinazione prediletta per i turisti romeni e stranieri in ugual misura, soprattutto con il restauro e la messa in risalto della fortezza di Alba Carolina a cominciare dall’anno 2011. Questa settimana è stato aperto un altro obiettivo turistico culturale nella città, ovvero il Palazzo dei Principi della Transilvania, che è per noi, per la città in particolare e per tutta la Transilvania, un obiettivo di riferimento per il suo periodo moderno e premoderno.”



    Il Museo sarà aperto da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 17.00, un biglietto per adulti costa 15 lei (pari a circa 3 euro) e per bambini 5 lei (1 euro), con tariffe scontate per i gruppi. Si organizzano visite guidate, programmate ogni mezz’ora per gruppi di massimo 15 persone alla volta.



    Gabriel Izdrăilă, capo sezione presso il Palazzo dei Principi della Transilvania, ha aggiunto: “I visitatori possono vedere un monumento restaurato ai più alti standard di qualità. Possono inoltre visitare una prima parte di quello che sarà la mostra permanente del Palazzo dei Principi, ovvero, per il momento, una rassegna di tutti i periodi storici che hanno interessato questo monumento storico. A cominciare dal mese di marzo, con l’aiuto della tecnologia, racconteremo la storia delle personalità che sono passate di qua, tra cui elencherei, alcune delle più importanti: la regina vedova dell’Ungheria, Isabella Jagiellonka, con la quale comincia, infatti, questa storia del principato della Transilvania, successivamente Michele il Bravo, che ci ha abitato per circa 10 mesi, e ovviamente, non dimenticherei Gabriel Bethlen e Gheorghe Rákóczi, che hanno contribuito significativamente a quello che significa oggi la città di Alba Iulia.



    I personaggi racconteranno le loro storie diventando curatori virtuali e a quelli già menzionati si aggiungeranno nel tempo principi, principesse, governatori e inviati imperiali che hanno svolto un ruolo significativo nell’evoluzione della Transilvania.



    L’accesso al settore espositivo si farà dal Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica Alba Iulia, che si trova sul lato ovest della Fortezza Alba Carolina.

  • Rânca

    Rânca

    La provincia di Gorj è conosciuta principalmente per le opere monumentali che si trovano a Târgu Jiu, realizzate da Constantin Brâncuşi, uno scultore con una grande influenza sullarte moderna, partito dalla località natia di Hobiţa per diventare famoso a Parigi. Tuttavia, Gorj ha molte altre attrattive e, durante la stagione fredda, una di queste è il resort Rânca.



    Se durante lestate la località è visitata da chi percorre itinerari montani nei monti Parâng e Căpățănii o da chi vuole ammirare paesaggi spettacolari dalla più alta strada in Romania, la Transalpina, d’inverno Rânca diventa una meta per gli appassionati di sci. Rânca è facilmente raggiungibile, dalla località di Novaci, dopo aver percorso circa 20 km su una strada che sale fino al luogo dove sorgono gli agriturismi e gli alberghi. Informazioni sullo sci a Rânca ci sono state fornite da Nicu Mitroiu, che ha investito sia nel campo del turismo che nello sviluppo del comprensorio sciistico: “Abbiamo un comprensorio sciistico non molto ampio, soprattutto per principianti. Ci sono 7 km di piste, servite da tre seggiovie, due fisse da quattro e tre posti, ed una ad ammorsamento automatico da quattro posti e disponiamo inoltre di due sciovie. Le piste da sci sono per principianti e di livello medio, accessibili, perché abbiamo tanti sciatori principianti e soprattutto bambini.”



    Abbiamo inoltre scoperto dettagli sui maestri di sci e sui programmi speciali disponibili nel periodo invernale: “Abbiamo maestri di sci autorizzati che allenano i bambini e lunica differenza tra noi, con le nostre piste di livello elementare e medio, e l’Austria è che da noi un bambino impara a sciare in massimo due-tre giorni. Ci sono programmi appositi. Gli albergatori puntano molto sui programmi per bambini, per famiglie, con i bambini accompagnati dai genitori e con i maestri di sci che li allenano durante il soggiorno. E c’è un doppio guadagno: i genitori si divertono e i bambini imparano a sciare.”



    I cambiamenti climatici hanno influenzato la durata della stagione sciistica in molte località europee, dove vengono utilizzati impianti di innevamento artificiale per compensare la mancanza di neve naturale. Rânca è avvantaggiata da questo punto di vista, come ci ha assicurato Nicu Mitroiu: “Stiamo bene perché ci aiuta l’altitudine. Abbiamo le piste aperte dai 1600 metri in su. Inauguriamo la stagione sciistica in Romania il 1° dicembre. Le condizioni atmosferiche sono a nostro vantaggio. Londata di freddo arriva a fine novembre, usiamo gli impianti di innevamento artificiale e, con la neve naturale che cade, possiamo aprire le piste. Da noi, la stagione sciistica si conclude il 1° maggio e non è successo una sola volta. In alcuni anni abbiamo organizzato la Coppa 1° maggio a sciare.”



    Oltre allalloggio e alle possibilità di praticare sport invernali, la località di Rânca offre anche piatti tradizionali, tipici di un territorio con tradizioni pastorali. Infatti, la strada più alta della Romania, la Transalpina, che arriva fino a 2.040 metri, è stata costruita su un sentiero di transumanza, che collegava Gorj con la parte meridionale della Transilvania, attraverso il valico di Urdele. Per questo motivo nei menù degli agriturismi e dei ristoranti della località di Rânca si trovano molti piatti a base di carne di pecora, ma ciò non significa che i turisti non possano ordinare altri piatti della cucina romena e internazionale.

  • Sciare a Muntele Mic

    Sciare a Muntele Mic

    La località montana di Muntele Mic / Il Monte Piccolo è situata ai piedi del versante meridionale dei Monti Ţarcu, ad unaltitudine di 1525 m, nella provincia di Caraş-Severin. Il massiccio di Muntele Mic è un gruppo montuoso dei Monti Retezat-Godeanu, appartenente alla catena montuosa dei Carpazi Meridionali. Si trova tra i monti Țarcu, Godeanu e Retezat. Muntele Mic è una delle zone privilegiate del Paese, perché la neve resiste anche 6 mesi allanno. Le precipitazioni abbondanti provenienti da nord-ovest, così come le basse temperature registrate durante linverno, permettono di praticare sport invernali da novembre a maggio.



    Florica Humița, direttrice del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Caransebeş, ha precisato: “I turisti che arrivano nella località di interesse nazionale Muntele Mic possono godersi attività invernali specifiche, sci, snowboard, tubing, nonché passeggiate allaperto, gite a Cuntu e sul Monte Ţarcu, situato ad unaltitudine di 2190 metri. Nella località Muntele Mic ci sono sei piste da sci, con gradi di difficoltà medi e avanzati, che hanno lunghezze comprese tra 800-3500 metri. Due di queste piste sono dotate di impianto di illuminazione per i turisti che vogliono sciare fino a tarda sera. Alla base delle piste potete rivolgervi a maestri di sci specializzati per insegnare ai bambini questo meraviglioso sport invernale. I proprietari di chalet, agriturismi e alberghi offrono ai turisti condizioni eccellenti. Anche lofferta gastronomica soddisfa le aspettative di tutti i turisti. Laccesso avviene dalla città di Caransebeş, in direzione Borlova-Muntele Mic, dove la strada è sgombrata dalla neve d’inverno.”



    Il comprensorio sciistico di Muntele Mic attende i suoi visitatori con oltre 20 km di piste, 3 impianti di risalita, 2 seggiovie, illuminazione notturna e zone uniche. Oltre agli sport invernali, per attività di svago nella zona si consigliano le passeggiate a cavallo o in carrozza, il cicloturismo, le escursioni etnografiche, i giri in fuoristrada o il parapendio.

  • Semenic

    Semenic

    La località di Semenic è un resort situato nella parte occidentale della Romania, nelle omonime montagne, ad una distanza di soli 35 km da Reşiţa. L’accesso stradale avviene attraverso una rete di strade che arrivano sul massiccio montuoso, sia da Reşiţa, sia da Caransebeş, la distanza essendo più o meno la stessa. A causa del clima montano, caratterizzato da temperature molto basse e grazie ai circa 1400 metri di altitudine a cui sono disposte le piste, la neve è qui presente durante la stagione fredda in quantità significative.



    Florica Humița, direttrice del Centro Nazionale per lInformazione e la Promozione turistica Caransebeş, ha precisato: “In questa stagione, gli appassionati di sport invernali sono i benvenuti sul Monte Semenic, per godersi laria fresca e gli splendidi paesaggi. Qui i turisti possono svolgere varie attività: discesa con gli sci o lo snowboard ed escursionismo. Il comprensorio sciistico di Semenic include cinque piste da sci, di diversi livelli di difficoltà, sia per principianti, come la pista Casa Baraj, di Văliug, sia per sciatori avanzati, come le piste Crucea de Brazi, Slalom Uriaş, Goznuţa e Semenic-Văliug, la pista più lunga nel Paese, di circa 5,8 chilometri, attualmente in fase di omologazione.”



    Le piste sono servite da 3 impianti di risalita, e la pista Văliug dispone di una seggiovia e di illuminazione notturna, per chi vuole sciare di notte. La seggiovia che troviamo nella località è la prima costruita nel nostro Paese, ed è stata prodotta dagli stabilimenti di Reşiţa. Ha una lunghezza di 2972 ​​metri, che si estende tra la città di Văliug e la Cima di Piatra Groznei. La pista Casa Baraj, vicino al lago Gozna nella città di Văliug, dispone di un impianto notturno e di cannoni da neve artificiale.



    Florica Humiţa, direttrice del Centro Nazionale per lInformazione e la Promozione Turistica Caransebeş, ha aggiunto: “Nella località i turisti possono trovare alloggio in agriturismi e chalet, e lofferta gastronomica è ricca di piatti tradizionali, tipici del Banato montano. Chi non riesce a trovare alloggio sullaltopiano di Semenic può optare per la località di Crivaia, situata a circa 6,8 chilometri dalla piattaforma di Semenic.”



    E visto che è stata menzionata la cucina del Banato montano, non bisogna dimenticare che qui si può assaggiare il şonc (una specie di prosciuto affumicato), la părădaisa (che è il termine locale per il pomodoro) con formaggio telemea, la zuppa di pollo con tagliatelle fatte in casa, il papricaş de crumpi (gnocchi) con carne, i fagioli strofinati con cipolle fritte e paprika (peperoncino), le crepe in padella, le tagliatelle spremute con semi di papavero e noci o i gomboţi cu prune (gnocchi con prugne). Se alle tentazioni aggiungiamo le confetture e le bevande fatte in casa, il tutto secondo antiche ricette tramandate di generazione in generazione, abbiamo tanti motivi per programmare una mini-vacanza a Semenic.

  • Poiana Braşov

    Poiana Braşov

    Situata a 12 km da Braşov (importante città del centro della Romania), Poiana Braşov è, in assoluto, la località montana romena più frequentata, sia in estate, ma soprattutto in inverno, quando le piste sono affollate. Il comprensorio sciistico della località Poiana Braşov si trova su un pendio del monte Postăvarul, la cui vetta si trova ad unaltitudine di 1.803 metri. Poiché la località di Poiana Braşov si trova ad unaltitudine di 1.030 metri, ci sono piste da sci con un dislivello di oltre 700 metri, la più lunga con circa 5 mila metri.



    Poiana Braşov ha una storia di oltre un secolo come destinazione turistica, come ci ha raccontato Ştefan Ţinţ, proprietario di un albergo della località: “È una destinazione escursionistica e sciistica dal 1895. In quellanno fu registrata la prima discesa con gli sci a Poiana Brașov, allora chiamata Schulerde la Schulerau, che deriva dalla lingua tedesca. Furono gli studenti del liceo Honterus di Braşov a dare inizio a questa meravigliosa azione. La prima costruzione, non a caso, è la capanna Postăvarul, che si chiamava Schulerhutte. Inoltre, tenete presente che nel 1906 si è svolta la prima gara di sci a Poiana. Le cose si sono evolute lentamente, fino al dopoguerra quando, nel 1950, venne organizzato il Campionato Mondiale Universitario e fu realizzata la prima installazione su cavi a Poiana.”



    Negli anni 70 del secolo scorso a Poiana Braşov furono installati altri impianti di trasporto a fune, ma l’ampliamento del comprensorio sciistico, iniziato quasi 20 anni fa, ha portato allo sviluppo e allammodernamento delle infrastrutture turistiche nella località di Poiana Braşov e ad un afflusso di visitatori: “Il passo importante che ha spinto noi, investitori, a riflettere attentamente e a fare investimenti sostanziali a Poiana Brașov è stato lampliamento del comprensorio sciistico, realizzato nel 2010. Dei 12 km esistenti, ha raddoppiato la superficie, arrivando a 24 km e diventando un comprensorio sciistico attraente, con impianti per la produzione di neve artificiale. Si vede quanto ce ne sia bisogno anche adesso quando si parla di questi impianti. Lespansione dellarea ha portato gradualmente ad un afflusso di turisti soprattutto romeni, ma anche stranieri a Poiana. Al momento ci sono otto impianti a fune. Nei fine settimana si dimostrano insufficienti. Il grande vantaggio è che gli impianti di innevamento artificiale funzionano.”



    A Poiana Braşov la stagione sciistica si apre il 15 dicembre e in condizioni di basse temperature e nevicate, come è successo nelle ultime due settimane, si può sciare senza problemi. Ştefan Ţinţ, anche lui sciatore, ha fatto alcune precisazioni relative al comprensorio sciistico della località: “Poiana Brașov non è un resort che possa essere paragonato a uno molto grande nelle Alpi. È un resort che soddisfa assolutamente tutti i criteri. Lo definirei piccolo, ma chic. È destinato ai principianti, agli sciatori di livello intermedio e avanzato. Pensate che l80% di chi viene rientra in queste due categorie, principianti e intermedi. Sto parlando di turisti che vogliono fare sci alpino.”



    Il turismo per eventi è una parte importante dellofferta della località di Poiana Braşov, che dispone di una buona infrastruttura alberghiera. Un vantaggio è anche il fatto che si trova nel centro della Romania. Linaugurazione dellaeroporto di Braşov dell’anno scorso contribuirà, nel prossimo futuro, ad un aumento significativo del numero di turisti nella località di Poiana Braşov.