Category: Destinazione Romania

  • Tentazioni invernali in Bucovina

    Tentazioni invernali in Bucovina

    Provincia storica romena situata nella parte settentrionale della Romania, la Bucovina è una destinazione di vacanza prediletta dei romeni, ma anche dei turisti stranieri che vi scoprono monasteri con affreschi interni ed esterni inseriti nel patrimonio dell’UNESCO. Il punto di partenza per esplorare la Bucovina è la città di Suceava, capoluogo dell’omonima provincia. Menzionata nei documenti nell’anno 1388, Suceava è stata capoluogo della Moldavia fino al 1566, quando la capitale è stata spostata a Iaşi. Sita a circa 430 chilometri da Bucarest, la città di Suceava è una destinazione accessibile grazie all’aeroporto, ma anche all’infrastruttura stradale e ferroviaria.



    Il quadro naturale della Bucovina è complesso e spicca per una grande varietà paesaggistica. Le cime di Călimani, Rarău, Giumalău offrono le condizioni necessarie per fare sport invernali, soprattutto nei dintorni delle stazioni di Câmpulung e di Vatra Dornei, come sottolinea il coordinatore dell’Ufficio per il Turismo del Consiglio Provinciale di Suceava, Claudiu Brădăţan: Bucovina ha molte cose da offrire ai turisti che scelgono di visitare la zona in questo periodo, a partire da piste da sci che sono aperte, a piste di pattinaggio, gite con la slitta, varie attività all’aperto, gite a cavallo, teleferiche, e ho elencato solo una piccola parte delle attività di svago che si possono fare d’inverno nella Bucovina. Ci sono piste da sci aperte a Câmpulung, Cârlibaba e Vatra Dormei, perché le condizioni meteo hanno permesso la loro apertura. Come sappiamo, le condizioni meteo esistenti alla fine dell’anno scorso non hanno permesso l’apertura delle piste, perché le temperature erano troppo alte, ma adesso ci godiamo pienamente la neve, naturale e artificiale. Gli amministratori sono riusciti a preparare queste piste in tempi record.



    Le tradizioni della Bucovina sono messe in valore anche tramite i festival folcloristici e gastronomici. Le usanze legate alla pastorizia e i piatti locali sono presentati negli ovili turistici. D’altronde, alcuni agriturismi della Bucovina hanno attività specializzate, come quelle connesse al turismo equestre. Il coordinatore dell’Ufficio per il Turismo del Consiglio Provinciale di Suceava, Claudiu Brădăţan: L’allevamento dei cavalli è un’attività che è stata menzionata per la prima volta nel medioevo, però ulteriormente in Bucovina è apparso in seguito al fatto che la Bucovina è stata ducato nell’Impero austro-ungarico. Sono già famose la scuderia di Lucina, nei pressi di Brodina, Izvoarele Sucevei e la scuderia di Rădăuți. Si tratta di due scuderie famose che allevavano e continuano ad allevare cavalli hutsuli, che sono dei cavalli robusti, di montagna, docili, adatti anche alle attività turistiche, nel senso che portano le persone in spalla con grazia e sicurezza su tutti i tipi di sentieri di montagna e non solo. Ci sono diverse strutture di accoglienza che hanno sviluppato questi prodotti. Noi lo definiamo turismo equestre, perché vengono offerte anche lezioni di equitazione per principianti e si dà la possibilità ai turisti di passeggiare in un quadro naturale speciale, in sella al cavallo.



    Oltre ai valori culturali di patrimonio e alle bellezze della natura, la Bucovina spicca anche per la sua gastronomia particolare, con piatti consistenti, con molta carne, abbinata spesso alla verza, alle patate e ai funghi di bosco. La panna acida è utilizzata per preparare molti dei piatti della Bucovina. Un prodotto specifico, un vero e proprio brand, è la trota affumicata in cobza, secondo il coordinatore dell’Ufficio per il Turismo del Consiglio Provinciale di Suceava, Claudiu Brădăţan: La trota affumicata in cobza è un prodotto emblematico per la nostra gastronomia locale. Questa cobza con trote assomiglia alle racchette da neve di coloro che vanno sulla montagna e le usano per non affondare nella neve. Quella racchetta è ovale, solo che è fatta di materiali naturali, di rami di salice, tra i quali vengono inseriti rami di abete. Questo, chiamiamolo imballaggio, era molto adatto perché permetteva alla trota affumicata di respirare. In tal modo, la conservazione poteva dare risultati per un periodo più lungo, diciamo di tre-quattro giorni. Questa tecnica di affumicare la trota è una vera arte, nel senso che la squisitezza della trota risultata è direttamente proporzionale con il talento di chi la affumica. E uno dei segreti è di affumicare la trota usando coni di abete, quindi il fumo non deve essere troppo caldo, perché allora non si riesce a conservare la carne nel modo desiderato.



    La storia della trota affumicata nella cobza è iniziata più di un secolo fa’, quando i dipendenti delle strutture amministrative dei boschi appartenenti alla Chiesa portavano questo prodotto alla sede centrale, a Cernăuţi, oggi città in Ucraina. Loro si sono posti il problema che questo prodotto affumicato arrivi a destinazione in condizioni migliori, dopo un viaggio che poteva richiedere anche due giorni. Questo prodotto viene offerto oggi ai turisti in molti agriturismi della Bucovina.

  • Sci a Sinaia

    Sci a Sinaia

    Vi proponiamo di andare a sciare in una delle località più antiche del Paese: Sinaia. Situata ai piedi dei Monti Bucegi, Sinaia divenne famosa fin dal XIX secolo, quando qui fu costruito il Castello Peleş, residenza di vacanza della famiglia reale romena. Eretto nel 1880, il Castello Peleş è una delle principali attrattive della città, con unarchitettura impressionante e dettagli artistici che riflettono le influenze europee e orientali. Nella località di Sinaia si può praticare il miglior sci dalta quota della Romania, qui cè un settore sciabile di 22 km, con piste di diversi gradi di difficoltà, comprese piste di livello principiante, intermedio e avanzato, tutte dotate di impianti moderni di trasporto sulla funivia e che offrono eccellenti condizioni per sciare, compresi servizi di noleggio attrezzatura, scuole di sci e bar sulle piste.



    Valentin Trăistaru, direttore della scuola di sci Europa Sci Star, ci ha detto che a Sinaia è appena iniziata la stagione sciistica e ha lanciato un invito in una località preparata a livello internazionale: “Le piste sono in condizioni eccellenti, ha nevicato, però abbiamo aggiunto neve con l’aiuto dei cannoni e della squadra che prepara le piste. C’è uno strato di circa 30 cm di neve. Le condizioni sono davvero ottime. Al momento penso che sia lunico luogo dove si possa sciare su piste più lunghe.”



    Quando la neve è abbondante, gli sciatori esperti possono divertirsi sulla pista Carp, che parte dalla Quota 2000 e arriva alla Quota 1.400. Il trasporto con gli impianti di risalita è assicurato dalla vecchia funivia, ancora in funzione, ma anche da una seggiovia moderna. Da Sinaia alla Quota 2000 si può prendere anche una funivia più nuova. A Valea Dorului le tre piste, servite dalla seggiovia, hanno come punto di arrivo una baita conosciuta perché nelle giornate soleggiate i turisti smettono di sciare e si sdraiano al sole, alla ricerca di una sana abbronzatura di montagna.



    Le tariffe del trasporto via cavo sono rimaste le stesse della scorsa stagione. Pertanto, una tessera da 24 punti costa 100 lei (20 euro) per gli adulti e 60 lei (12 euro) per i bambini. La tessera più costosa, con 300 punti, costa 825 lei (165 euro) per gli adulti e 540 lei (108 euro) per i bambini. I prezzi degli skipass variano a seconda del giorno della settimana. Uno skipass valido per un giorno costa 210 lei (42 euro) dal lunedì al venerdì e 230 lei (46 euro) il sabato e la domenica. La stessa tessera, valida per due giorni, costa 395 lei (79 euro). Ricordiamo che una salita in cabinovia vale 6 punti, mentre una con la sciovia vale tre. Chi non vuole sciare, ma vuole arrivare alla quota 2000, dovrà pagare 95 lei (19 euro) per una tessera valida per una salita e una discesa. Tuttavia, per godersi lo sci a Sinaia, è consigliabile consultare le previsioni del tempo, perché nelle giornate con forte vento la funivia non arriva fino ai 2000 metri.



    Anche se solo quattro delle 17 piste omologate di Sinaia sono funzionanti, possiamo già sperare di goderci una buona stagione sciistica e magari tra poco anche una discesa sulla Strada Estiva, la pista più lunga della località, di quasi tre chilometri.

  • Cheile Grădiştei

    Cheile Grădiştei

    A circa 40 km da Braşov, sulla strada per Campulung Muscel – Pitesti, si trova Cheile Grădiştei, una zona per gli amanti degli sport invernali, ma anche per gli atleti professionisti. Cheile Grădiştei si trova a pochi km dalla località di Bran, punto di riferimento turistico internazionale grazie al castello costruito alla fine del XIV secolo e visitato ogni anno da circa un milione di turisti romeni e stranieri. Se proviamo a localizzarla con maggiore precisione, allora dobbiamo collegare Cheile Grădiştei con la località di Moeciu, famosa per la sua rete di agriturismi, e con quella di Fundata, con i suoi tre villaggi, Fundata, Şirnea e Fundățica, situati ad oltre mille metri di altitudine.



    A Cheile Grădiştei, vicino alle vette dei Monti Piatra Craiului nei Carpazi Meridionali, si può sciare, anche se linverno non è stato estremamente generoso in termini di neve e di temperature favorevoli agli sport invernali. Alexandru Gârbacea, manager di Cheile Grădiştei: “Abbiamo tre piste da sci con tre impianti di risalita, tutte dotate di attrezzatture per l’innevamento artificiale. Al momento ne sono aperte solo due, quelle di Fundata, che si trovano a un’altezza superiore ai 1.300 metri. Abbiamo un Alpine Coaster utilizzabile sia in inverno che in estate, uninstallazione su binari, molto spettacolare. Abbiamo zip line, tubing, una pista per slittini. A febbraio apriremo un pattinatoio al coperto di dimensioni olimpiche, di 60 x 30 metri.”



    Il percorso dellAlpine Coaster è di circa un chilometro ed è spettacolare, essendo destinato agli adulti, ma anche ai bambini, a patto che salgano solo con accompagnatori adulti a bordo del bob che si muove su rotaie metalliche. Inoltre, la zip line è lunga 500 metri e i turisti hanno la possibilità di trovarsi a oltre 50 metri di altezza durante lo scivolo. Lo sviluppo delle infrastrutture sportive di Cheile Grădiştei, che, oltre agli spazi ricettivi e all’allestimento di zone di recupero come piscine e terme, ha comportato lorganizzazione, nellultimo decennio, di alcune competizioni internazionali, sia d’inverno che d’estate. Anche questanno qui verrà organizzata una competizione importante, come ha sottolineato Alexandru Gârbacea, manager di Cheile Grădiştei: “Per quanto riguarda lo sci di fondo e il biathlon, abbiamo una vera tradizione, Fundata essendo la prima località della Romania ad organizzare una gara di sci di fondo. Se non sbaglio, penso che sia stata organizzata dallesercito romeno all’epoca, e noi, a partire dal 2013, abbiamo organizzato il Festival Olimpico della Gioventù FOTE 2015, il Campionato Mondiale di Skiroll Biathlon, e nel 2016 e 2017 due Campionati del Mondo Junior, di sci di fondo e di biathlon. Cosa segue? Nel 2024 si svolgerà per la prima volta in Romania un Campionato Europeo di Mountain Bike, anchesso uno sport di montagna, ma in estate. È proprio la prova olimpica che si svolgerà a Parigi, alla quale parteciperà anche Vlad Dascălu, dal quale tutti abbiamo grandi aspettative. È un evento molto importante per noi, perché è la prima volta per la Romania, è il primo Campionato Europeo organizzato in Romania.”



    La zona di Cheile Grădiştei può essere raggiunta in macchina, da Braşov e Râşnov, oppure da sud, da Piteşti o Târgovişte, sul corridoio Rucăr Bran. Oltre agli sport invernali, la zona è consigliata per i suoi paesaggi unici e per i piatti gastronomici tradizionali. E poiché abbiamo fatto riferimento agli sport e alle competizioni invernali, ricordiamo che vicino a Cheile Grădiştei, più precisamente nel villaggio di Şirnea, è allestito il museo dellolimpismo. D’altronde, il 23 giugno, a Şirnea si celebra la Giornata Olimpica Internazionale, un evento al quale partecipano i grandi atleti romeni, medagliati ai Giochi Olimpici.

  • Sovata

    Sovata

    Sovata è una nota località termale situata nella provincia di Mureş, alla confluenza dei fiumi Târnava Mică e Sovata. Le basi di trattamento degli alberghi della zona abbinano gli effetti curativi delle acque salate e dei fanghi estratti dalla zona di Sovata, questa destinazione essendo raccomandata per la cura delle malattie ginecologiche e reumatiche.



    Mădălina Iovan è di Bucarest e ha deciso di scoprire in ogni vacanza una nuova destinazione. L’estate scorsa ha scelto Sovata e ci ha raccontato: “Non mi è per niente dispiaciuto di aver fatto questa scelta, la località si presenta molto bene, è rinnovata, le persone sono molto cordiali e tutti gli itinerari nella foresta, intorno al lago di Ursu sono molto bene mantenuti e segnalati. Il lago di Ursu è famoso, essendo raccomandato per la cura delle malattie ginecologiche, dei reumatismi, ha del fango curativo che viene utilizzato nelle basi di trattamento. Il lago di Ursu è un lago termale, non tanto caldo come altri laghi del Paese, ma con una peculiarità: le acque caldi stanno più in basso e quelle freddi più in superficie, gli strati non si mescolano e, affinché sia mantenuto l’ecosistema, tutti escono dall’acqua per circa tre ore a pranzo, affinché si rifacciano gli strati di acqua calda e fredda.”



    Se volete conoscere meglio la zona, potere scegliere un itinerario che circonda i laghi, arrivando in questo modo anche alla Montagna di Sale, che è una riserva naturale di tipo geologico sita nella località di Praid, in provincia di Harghita. Ha una superficie di 60 ettari e include il Colle del Sale, che copre il maggiore giacimento di sale in Romania.



    Il modo più piacevole per visitare l’intera località è con il trenino, che parte dalla strada principale, davanti al parco centrale, a intervalli regolari, facendo un tour guidato che dà ai turisti la possibilità di scoprire le ville e le chiese storiche di Sovata. Il trenino è un’attrattiva sia per bambini che per adulti. Per godervi un panorama davvero mozzafiato, chiedete agli abitanti dov’è Kalvaria. Scoprirete 14 croci collocate dalla cappella che si trova su una collina fino alla strada principale e conoscerete la leggenda di un eremita.



    Noleggiando un quad, potete scoprire le pianure di Câmpu Cetății, la zona dei laghi oppure La Via del Sale”. Durante la stagione estiva, un’altra possibilità di svago è stata creata sul lago di Tivoli, l’unico lago di Sovata dove è permesso l’accesso con la barca. È situato in un quadro naturale pittoresco, a circa 2 km dal lago di Ursu, ed è raggiungibile su una strada asfaltata oppure sui sentieri pedonali allestiti attorno al Lago di Ursu. Accanto al Lago di Tivoli è stato aperto un parco d’avventura, con itinerari per le arrampicate sugli alberi e con una zip line sopra il lago.

  • Brăila

    Brăila

    Sita sulla riva sinistra del Danubio, la città di Brăila ha, almeno in Romania, un’architettura unica delle strade. Guardata dall’alto, la città può essere paragonata a un’enorme ragnatela, perché esistono diverse strade ad arco, che iniziano e tornano al Danubio, intersecate da altre strade disposte radialmente. Le strade di Brăila hanno preso la forma di arco, dal contorno delle fortificazioni della città erette dagli ottomani nel 1540, dopo che questi hanno occupato l’insediamento sulla riva del Danubio. Man mano che la località si è espansa, i quartieri di case ed edifici costruiti negli ultimi decenni, non hanno più osservato la geometria delle strade ad arco.



    La zona centrale della città, il lungofiume e le costruzioni del porto ricordano la prosperità di Brăila all’inizio del XX secolo, quando nella zona si svolgeva un’intensa attività commerciale. Per diversi motivi, i rappresentanti di oltre 20 etnie si sono stabiliti nei secoli XIX e XX a Brăila, conferendo alla città un aspetto cosmopolita. Testimonianze dei tempi passati sono gli antichi edifici della zona centrale della città, alcuni allestiti come negozi, ristoranti, sedi di banche e di compagnie, dove si affittavano navi e si concludevano i grandi affari con cereali. Il chilometro zero della città è la Piazza Traiano dove si trova la statua dell’omonimo imperatore romano, nonché il Grande Orologio, un monumento sulla cui base è dipinta una nave a vela — simbolo del porto.



    Gabriel Lâlă è una guida turistica con molta esperienza, pronta a presentare ai turisti le attrattive della città di Brăila, nei tour che organizza: “Possiamo partire dalla zona di Piazza Traiano, dove si trova il famoso Orologio Pubblico, luogo d’incontro degli abitanti di Brăila dei tempi passati, ma anche di quelli di oggi, anche se di meno. Arriviamo poi sull’ex strada Reale, l’attuale strada Mihai Eminescu, dove si trovano moltissimi edifici, dei veri e propri gioielli architettonici. Possiamo tornare nella zona della Chiesa Greca, su Calea Călărașilor, dove si trovano altrettanti edifici interessanti, e possiamo concludere il tour nel Giardino Pubblico.”



    Nella zona storica della città può essere visitato l’imponente edificio della Chiesa Greca, eretta nel 1872 grazie al contributo della ricca comunità ellenica di Brăila. Gabriel Lâlă: “Studiando moltissimi documenti d’archivio, ho notato che la comunità greca di Brăila, era una delle più attive comunità della città. Ci sono veramente moltissime personalità che hanno avuto case, affari, mulini famosi a Brăila e, nel momento in cui venne costruita questa chiesa della comunità, queste persone volevano essere orgogliose della comunità di cui facevano parte.”



    Nel Medioevo, quella di Brăila diventò la maggiore fortezza tra quelle costruite dagli ottomani sulla riva del Danubio, con cinque muri di cinta, essendo collocata su un piano rialzato. Nel 1829, la fortezza fu semplicemente demolita dopo la vittoria dei russi nella guerra contro gli ottomani, per cui al momento si possono vedere pochi muri della fortezza di una volta. Nella Piazza Traiano, inquadrata da edifici-simbolo, come quello del Museo di Storia e quello del Teatro, che reca il nome di una grande attrice romena, Maria Filotti, nata a Brăila, si trova una chiesa ortodossa, quella dei Santi Arcangeli Michele e Gabriele, chiesa risultata in seguito alla trasformazione di una moschea nel 1831. La costruzione conserva elementi orientali ed è una delle poche chiese della Romania senza campanili.



    Torna al microfono la guida turistica Gabriel Lâlă: “E’ una chiesa interessante. Oggi è la Chiesa dei Santi Arcangeli Michele e Gabriele, l’ex moschea che l’esercito russo non ha distrutto all’inizio del XIX secolo. È una chiesa interessante in cui si conservano ancora il sageac, il tetto turco, lo stile orientale di costruzione degli edifici e che non dispone di campanili. Successivamente è stato costruito il campanile dietro la chiesa. Del periodo ottomano, esistono anche le gallerie della città, ma non si possono anche visitare, come si dovrebbe. Abbiamo un monumento storico, si chiama la Galleria Pulberăria Nouă. Risale agli inizi del XIX secolo nella zona del Giardino Pubblico e speriamo che entri nel circuito turistico. Del periodo ottomano si conserva una sola casa turca, e su quella casa, monumento storico, c’è scritto inizio XIX secolo.”



    Anche se lo sviluppo industriale ha portato nel tempo alla scomparsa di diversi mestieri, nella zona storica della città ci sono strade con nomi come “Muratori”, “Pellicciai”, “Calzolai”, mestiere la cui denominazione in romeno è di origine turca e “Brașoveni”, denominazione che evoca i mercanti romeni arrivati da Șcheii Brașovului per fare commercio a Brăila.

  • Il litorale del Mar Nero d’inverno

    Il litorale del Mar Nero d’inverno

    Il litorale romeno del Mar Nero è una zona attraente a prescindere dalla stagione. Anche se i turisti che scelgono questa destinazione non possono godersi le stesse opportunità come d’estate, il mare crea paesaggi mozzafiato a temperature negative, diventando una fonte d’ispirazione per i fotografi che amano la natura. Il mare è gelato alla riva, mente al largo dall’acqua escono vapori a causa delle differenze di temperatura, cosicché l’acqua marina sembra bollire. I tetrapodi sono coperti di tende di ghiaccio, mentre le balaustre sul lungomare sono addobbate con ghiaccioli cristallini. Nei golfi, l’acqua marina si congela alla riva. Il lungomare nella zona del Casinò di Costanza attira abitanti e turisti quasi come d’estate, mentre nel Porto turistico di Tomi, al riparo dal vento che tira sulla spiaggia, migliaia di uccelli riposano sull’acqua gelata.



    E, dopo una passeggiata nell’aria fresca, è più che benvenuta una sosta in un centro di benessere che valorizza le tradizioni locali. Ci sono centri che propongono rituali in complessi termali tradizionali turchi chiamati hammam, con esfoliazioni con germi di grano, zucchero bruno e acqua di rosmarino, seguite possibilmente da trattamenti con polvere di semi d’uva e alla fine da un massaggio stretching. Il sale marino, gli oli di massaggio e i trattamenti faciali a base di argilla offrono a chi li prova benefici a livello sia fisico che spirituale.



    Le stazioni di Mamaia, Eforie Nord e Jupiter mettono a disposizione dei pacchetti turistici a chi desidera un soggiorno al mare fuori stagione.

  • Le terme di Balvanyos

    Le terme di Balvanyos

    Nel sud-est della Transilvania, all’interno della curvatura dei Carpazi, ci sono alcune località balneoclimatiche di interesse nazionale e locale, che mettono in risalto le proprietà terapeutiche delle acque minerali utilizzate sia per la cure interne, che per quelle esterne. Al confine tra le province di Covasna e Harghita si trova la località balneclimatica Le Terme di Tuşnad, sita a 66 km nord da Braşov, nella gola che il fiume Olt attraversa tra i monti Harghita e Bodoc. Dato che è stata sviluppata anche l’area sciabile, la località Le Terme di Tuşnad è diventata sempre più attraente anche d’inverno. Verso est c’è anche un’altra località balneoclimatica di spicco, Covasna, detta anche “la località delle mille sorgenti di acqua minerale”. Nella piccola città-stazione e nei dintorni, si possono incontrare numerose sorgenti di acqua minerale, alcune utilizzate nelle cure termali. Tra queste due stazioni, ci sono alcune località, le Terme di Balvanyos e comuni come Turia, dove esistono numerosi agriturismi.



    Abbiamo chiesto al presidente della filiale di Covasna dell’Associazione Nazionale per il Turismo Rurale, Ecologico e Culturale, Attila Dărăguş, come si sono preparati i proprietari di questi agriturismi per accogliere i turisti per le feste: “Di solito, così come si usa fare preparativi a casa per Natale e Capodanno, così si fa anche nei ristoranti e negli agriturismi, si preparano piatti tradizionali. Certo non manca la cerimonia legata al sacrificio del maiale, all’assaggio della cotenna, è qualcosa che non deve mancare a Natale. Chi ha offerto questo pacchetto, ha venduto tutto a Natale. Non ci sono più posti. E’ tutto esaurito ormai da molto tempo. Abbiamo ancora posti per il Capodanno, pochi posti, ma le vacanze di Natale si vendono meglio, perché la maggior parte dei turisti preferisce passare il Natale nel Paese. Non ci sono da nessuna parte usanze più belle che in Romania.”



    Il presidente dell’ANTREC Covasna ha sottolineato che gli agriturismi non fanno altro che offrire prodotti tradizionali tipici della zona: “Non sono preparativi speciali. Facciamo esattamente quello che è usanza locale, si sacrifica il maiale fuori, si assaggia palinca bollita, vin brûlé, si mangia la cotenna, poi la carne cucinata fresca, la sera si passa nei ristoranti o negli agriturismi, il giorno dopo di mangia il panettone tradizionale romeno, al papavero o alle noci. Ci sono poi i piatti tradizionali di Natale — gli involtini, le salsicce, il caltaboş — esattamente come siamo abituati. Questa cerimonia piace ai turisti. Di solito, prepariamo due tipi di salsicce, uno in cui predomina l’aglio, la nostra classica salsiccia con carne di maiale, ma c’è un altro tipo di salsiccia che contiene più paprika, è piccante e viene mangiata fresca. La mettiamo anche ad affumicare e ad essiccare e allora viene mangiata secca.”



    I turisti che vengono in questa zona a Natale e a Capodanno possono visitare la città di Târgu Secuiesc dove ci sono due musei: il Museo di Storia delle Gilde e il Museo delle bambole, quest’ultimo fondato meno di 10 anni fa e che possiede già una collezione contenente oltre 400 bambole. Sempre a Târgu Secuiesc può essere visitata una bottega speciale, dove i turisti possono imparare a decorare il marzapane, sotto la guida degli specialisti. Nella zona ci sono emanazioni naturali di biossido di carbonio e di zolfo, utilizzate nelle mofete per la cura di varie malattie. Attila Dărăguş: “La nostra località è sita alla curvatura dei Carpazi, dove ci sono emanazioni sulfuree. Abbiamo moltissime mofete e la gente viene nella maggior parte per le mofete, per curare malattie della pelle, vene varicose, malattie circolatorie. Queste mofete sono gratuite, può andarci qualsiasi persona e per l’occasione si possono fare anche delle cure. La Grotta Zolfatara, La Grotta di Zolfo di Turia, la maggiore grotta meridionale di questo tipo in Europa, emana 3.800 metri cubi di gas al giorno. Questa è una delle ricchezze della zona.”



    La località di Turia è inserita anche nel Guinness dei Primati per un piato locale chiamato bulz, che ha una forma arrotolata, e le misure di 150 metri e 32 centimetri. Questo bulz è stato disteso e poi arrotolato su dei tavoli messi alla stessa altezza uno accanto all’altro sulla strada. Alle Terme di Balvanyos ci sono le cosiddette “sorgenti guaritrici”, un fenomeno naturale molto raro. Il gas che esce dalla profondità della terra porta in superficie particelle molto fini di rocce, ma anche acqua freatica, cosicché qua e là sembra che la terra stia bollendo.

  • Sciare ad Azuga

    Sciare ad Azuga

    Con temperature massime di -3 o -6 gradi Centigradi, Azuga, una delle più antiche località turistiche del Paese in cui si può sciare, sita nella provincia di Prahova, aspetta già i suoi visitatori, amanti degli sport invernali. L’area sciistica di Azuga include le piste da sci Cazacu, Cazacu Variante, Cazacu Bretea, Sorica, Azuga Sud, La Stână, Cazacu Babyski per principianti. Sono in tutto 7 piste da sci e snowboard con una lunghezza totale di 7 chilometri e 7 sciovie con una lunghezza totale di 4 chilometri. Gli amministratori delle piste da sci di Azuga hanno dato già il via alla stagione di sci e snowboard già dalla fine di novembre, quanto è caduta la prima neve, mantenendo da allora le piste allestite con neve artificiale.



    Emanuel Grigorcea, portavoce del comune di Azuga, ci ha parlato dei preparativi per la nuova stazione sciistica: “Accogliamo i turisti con due piste da sci adatte anche per imparare a sciare. Mi riferisco alla pista per principianti Sorica e alla parte bassa della pista Sorica, dove c’è anche la sciovia. C’è anche Cazacu Variante, una pista più breve, ma altrettanto adatta per imparare a sciare, che si trova sempre nell’area sciabile di Azuga. Si stanno facendo degli sforzi costanti, stiamo monitorando le temperature notturne, la squadra dei servizi urbani di Azuga si sta occupando di notte dello strato di neve artificiale, preparando il terreno per chi verrà a sciare sulla Valle del Prahova alla fine di dicembre. Li aspettiamo ad Azuga, è un luogo eccellente per imparare a sciare, consigliamo i turisti di ricorrere ai servizi dei monitor da sci autorizzati. Il tempo è ormai capriccioso, però offre ancora la possibilità di fare gite montane a chi lo desidera. Chi si avventura in gite montane in questo periodo deve avere l’equipaggiamento adatto per il tempo e le condizioni che incontrerà lungo la strada.”



    E visto che si avvicinano le feste invernali e le vacanze, Emanuel Grigorcea, portavoce del comune di Azuga, ha aggiunto: “Raccomando alle persone interessate a venire ad Azuga di prenotarsi per tempo per la fine dell’anno, ma anche per i fine settimana e per gli altri giorni della settimana. Sulle pagine facebook domeniulschiabilazuga e azugainfoturism si trovano informazioni relative alla prenotazione e allo stato delle piste.”



    Dopo una gita o dopo aver passato un po’ di tempo a sciare, ad Azuga troverete numerosi luoghi in cui mangiare bene. Da non perdere una sosta alla Cantina Rhein, uno dei fornitori della Casa Reale di Romania, che risale al 1892. Fondata nel periodo di sviluppo della città turistica sita a pochi chilometri nord di Sinaia, dove era stato già eretto il Castello Peleş della famiglia reale, ma c’erano anche molte ville e alberghi, la cantina di Azuga è entrata, dal 2003, nel circuito turistico. I visitatori possono seguire qui tutte le tappe di produzione del vino frizzante e visitare il piccolo museo che presenta attrezzi e fotografie dagli inizi dell’affare della famiglia Rhein.

  • Botoşani

    Botoşani

    Sita nella parte nord-orientale della Romania, al confine con la Repubblica di Moldova e lUcraina, la provincia di Botoşani si distingue per i suoi luoghi ricchi di cultura e storia. Nella città di Botoşani, l’omonimo capoluogo provinciale, si possono ammirare numerosi edifici di patrimonio e visitare luoghi della memoria, alcuni legati a comunità etniche, come gli ebrei e gli armeni, che hanno influenzato la storia di questi luoghi. Le tradizioni e le usanze di Natale e di Capodanno si sono conservate nella zona di Botoşani grazie agli ensemble che esistono in quasi tutte le località.



    La direttrice del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Botoşani, Florentina Gheorghiţă, ha alcuni consigli per chi arriva in questa provincia durante le feste invernali: “La stagione delle feste natalizie a Botoșani inizia con la sfilata del 17 dicembre, che riunisce 40 gruppi che presentano le tradizioni invernali di Botoșani, ma anche delle province confinanti. Dopodiché, intorno a Natale, possiamo dire con orgoglio che in quasi tutti i comuni della provincia di Botoșani ci sono gruppi più vecchi o più nuovi che presentano queste tradizioni tipiche per la vigilia di Natale. Chiunque viene può assistere alle usanze legate al sacrificio del maiale, tipiche soprattutto per il nord della Moldavia. Alla vigilia del Capodanno, al mattino, si può iniziare con una parata delle usanze della località di Vorona, la più ricca e sviluppata della nostra contea. Si tratta di una parata seguita da uno spettacolo con tutti i gruppi partecipanti. Nel pomeriggio ci si può spostare nella località di Dorohoi, dove si svolge unaltra sfilata, con la presentazione di usanze e costumi fino verso mezzanotte.



    Nelle masserie tradizionali, il Natale è preceduto dalla preparazione di alcune pietanze, per lo più a base di carne di maiale. Perciò avviene la macellazione rituale del maiale, usanza che viene presentata anche ai turisti. La direttrice del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Botoşani, Florentina Gheorghiţă, torna con i dettagli: “Ci sono già alcuni agriturismi in cui vengono eseguiti questi rituali per i turisti che vi soggiornano, e possiamo dire con orgoglio che cominciano ad apparire anche centri di gastronomia locale dove vengono presentate queste usanze legate all’abbattimento del maiale e alla preparazione di piatti tradizionali. Alla vigilia di Natale si può assaggiare la famosa torta vegana chiamata julfa, tipica di questa zona. Si tratta di sfoglie che vengono fatte sempre due giorni prima per avere il tempo di ammorbidirsi, con una crema a base di semi di lino.”



    Botoşani è considerata una provincia dei geni. Qui sono nati, ad esempio, laccademico Nicolae Iorga, il pittore Ştefan Luchian, il famoso musicista George Enescu e il poeta nazionale Mihai Eminescu. Di tutte queste personalità esistono ancora le case commemorative. Nellelenco delle attrattive turistico-culturali di Botoşani è inserito anche il Cammino dei monasteri, un itinerario stupendo che attraversa una foresta. Nella località e nella provincia di Botoşani ci sono molte chiese e monasteri antichi, alcuni fatti erigere nella seconda metà del XV secolo dal principe della Moldavia, Stefano il Grande.

  • Băile Herculane ossia le Terme di Ercole

    Băile Herculane ossia le Terme di Ercole

    Le proprietà terapeutiche delle acque minerali di Băile Herculane (le Terme di Ercole) sono sfruttate da due mila anni, già dallepoca romana. Furono i romani a gettare le basi delle prime terme quasi due millenni addietro. Nel XVIII secolo, gli austriaci riscoprirono gli effetti terapeutici delle acque di Băile Herculane e allestirono spazi per le cure termali, mentre nel XIX secolo eressero anche il centro storico della località.



    Laura Pătru, dellAssociazione Proturism Herculane, afferma che le tracce della lunga storia di questa località si possono vedere ancora oggi a Băile Herculane: Sono disponibili bagni funzionali risalenti allepoca dei romani. Di dice che i romani abbiano messo la località sulla carta perché hanno scoperto il potere miracoloso delle acque della zona durante le loro campagne di espansione, inizialmente curando i cavalli con queste acque, ma poi si sono resi conto che il prodotto era molto valoroso, e la zona è diventata famosa nellimpero. Molti imperatori dellepoca venivano qui per farsi curare. Un altro periodo di gloria fu quello austriaco. Gli edifici eretti in quel periodo si possono vedere ancora oggi. È il luogo in cui cè stato lincontro dei re quando è stato lanciato il canale navigabile sul Danubio. La località conserva moltissime tracce storiche e vanta una storia impressionante.



    Le acque termali curano unampia varietà di malattie, da quelle dermatologiche a malattie delle ossa e ginecologiche. Laria essendo ricca di ioni negativi, qui vengono curate anche malattie del sistema nervoso centrale. Ci sono, tuttavia, anche controindicazioni, afferma Laura Pătru, dellassociazione Proturism Herculane: Rappresentano una cura, un medicinale offerto dalla natura, ma come tutti i farmaci, ha anche controindicazioni. Non sono raccomandate ai bambini in crescita. Così come lacqua agisce sulle nostre ossa mature e le aiuta, invece nei bambini può fermare la crescita delle ossa. La stazione ha opzioni di svago anche per i più piccoli, ma non tramite cure termali. Grazie alla concentrazione molto grande di ioni negativi nellaria, il corpo sente questaria come se fosse allaltezza di 1.600 metri. Laria delle Terme di Băile Herculane è paragonata in termini qualitativi a quella degli Alpi svizzeri. Molti dei nostri ospiti vengono qui per rilassarsi e per riprendere a dormire bene.



    Da Băile Herculane, potete fare numerose gite nei dintorni: Ad esempio, potere scegliere uno degli obiettivi più vicini, Cazanele Dunării, dove si può ammirare il viso di Decebalo scolpito nella roccia. È uno degli obiettivi più popolari della zona. Sempre da queste parti si possono fare gite col vaporetto o con la barca. La zona detta Clisura Dunării è famosa per i suoi paesaggi unici in Europa. È adatta anche per il turismo ecumenico, tenuto conto che ci sono molti monasteri spettacolari. Allo stesso tempo ci sono obiettivi naturali unici in Romania. Molto vicino si trova anche il Lago Ochiul Beiului. Gli itinerari montani sono facilmente accessibili anche per i principianti. Cè unampia varietà di opzioni. Se i turisti scelgono di restare per dieci giorni, ogni giorno possono vedere qualcosa di spettacolare.



    A Băile Herculane esistono alcune sorgenti la cui temperatura supera 40 gradi Centigradi, uno arrivando persino a 67 gradi. Nelle strutture di cura si possono fare diverse procedure: idroterapia, elettroterapia, massaggio, agopuntura, ginnastica di recupero.

  • Il Casinò di Vatra Dornei

    Il Casinò di Vatra Dornei

    Sita in una depressione intramontana dei Carpazi Orientali, a 116 km ovest della città di Suceava, su una rotta ferroviaria e stradale che collega la Bucovina alla Transilvania, la località di Vatra Dornei diventa più attraente nel periodo invernale grazie alle piste da sci che hanno alla base la zona centrale della stazione. Oltre a queste piste sciistiche, ce n’è un’altra lunga 3 mila metri e con un dislivello di 400 metri dove sono organizzate competizioni ufficiali degli sport invernali.



    Vatra Dornei non è conosciuta solo come una località turistica in cui ci si può sciare, ma anche come una termale, grazie alle oltre 40 sorgenti di acque minerali e all’aria pulita. Le prime analisi delle acque minerali della zona sono state fatte all’inizio del XIX secolo, mentre nel 1845 è stato costruito il primo stabilimento termale. A Vatra Dornei è stato riaperto di recente il Casinò, dopo 5 anni di lavori di restauro in base a un progetto finanziato con 5 milioni di euro da fondi europei. Abbandonato per molti anni, l’edificio è stato restituito alla Fondazione del Fondo Ecclesiastico Ortodosso Romeno della Bucovina nel 2004, e i lavori di restauro sono iniziati nel 2019. La festa di re-inaugurazione si è svolta martedì, 28 novembre, in occasione del 105 anniversario dell’adozione da parte del Congresso Generale della Bucovina, riunito a Cernăuți, della mozione sull’unione della Bucovina con il Regno di Romania.



    Vasile Demciuc, consigliere eparchiale del settore Monumenti, Patrimonio e Architettura Ecclesiastica dell’Arcivescovato di Suceava e Rădăuți, ha parlato del modo in cui è apparso quest’edificio nella zona centrale della stazione di Vatra Dornei: L’edificio, di proprietà della Fondazione del Fondo Ecclesiastico Ortodosso Romeno della Bucovina, è stato costruito negli anni 1896-1898, il progetto essendo realizzato dall’architetto viennese Peter von Brang. Il Fondo ecclesiastico ortodosso romeno della Bucovina ha acquistato dallo stato austriaco il 27 giugno 1870 per la somma di 1.450.000 fiorini, gulden, moneta austriaca, le tenute di Câmpulung e Jucica e, assieme ad esse, il parco con la superficie di 35 ettari con le Terme di Vatra Dornei. Su questo terreno, il Fondo Ecclesiastico Ortodosso Romeno della Bucovina ha costruito l’edificio delle terme e il casinò Băilor, che in una prima tappa era intitolato il Padiglione Centrale delle terme oppure il Palazzo di cura dello stabilimento termale. Le idee del sindaco dell’epoca, Vasile Deac, e gli investimenti del Fondo ecclesiastico ortodosso romeno della Bucovina a Vatra Dornei hanno portato all’edificazione di una località termale di livello europeo e Vatra Dornei è stata dichiarata città dell’Impero austro-ungarico il 17 dicembre 1907.”



    Il casinò venne inaugurato il 10 luglio 1899, alla presenza dell’imperatore Franz Josef e dell’erede del trono, l’arciduca Franz Ferdinand. Al Casinò delle Terme di Vatra Dornei c’erano sale di musica, lettura, danza, biliardo, ma anche una caffetteria e, nonostante la denominazione, al suo interno non si sono mai state sale per giochi d’azzardo.



    La riapertura del Casinò Terme di Vatra Dornei è un importante guadagno per la Bucovina. Oltre al fatto che diventerà una grande attrattiva turistica, questo gioiello architettonico ospiterà concerti e spettacoli, ma anche mostre. D’altronde, all’inaugurazione, nelle sale del Casinò erano allestite già diverse mostre, tra cui quella intitolata “Bucovina 1774 – 1944, dall’annessione alla seconda guerra mondiale”, una mostra proposta dal Museo Nazionale della Bucovina, che presenta riproduzioni di alcuni documenti e foto d’epoca, accompagnati da testi esplicativi.

  • Alba Iulia

    Alba Iulia

    Ogni anno, il 1° dicembre, viene festeggiata la Giornata Nazionale della Romania. 105 anni fa, ad Alba Iulia, si realizzava tramite la volontà della folla riunita sulla piattaforma nei pressi della fortezza medioevale, l’unificazione di tutte le province romene in un unico stato. Sempre qui, quattro secoli fa, Michele Il Bravo entrava trionfale nella fortezza medioevale di Alba Iulia e realizzava la prima unione delle tre grandi province storiche romene: Valacchia, Moldavia e Transilvania. Quindi, anche se la festa dei romeni viene celebrata in tutto il Paese, ad Alba Iulia ha un fascino particolare.



    Ad Alba Iulia si può arrivare in macchina o col treno. Sita nella parte meridionale della Transilvania, la città di Alba Iulia si trova a circa 100 chilometri sud dalla città di Cluj Napoca e a 70 chilometri nord – ovest da Sibiu — città che dispongono anche di aeroporti. Chiamata anche “l’altra capitale”, la città di Alba Iulia si fa notare per la fortezza di tipo Vauban, costruita nel XVIII secolo, a forma di stella. La fortezza di Alba Iulia è considerata la seconda come importanza in Europa dopo un’altra simile che esiste a Lussemburgo. Qui troverete anche la Biblioteca “Batthyaneum”, che custodisce manoscritti rari.



    Gabriel Pleșa, il sindaco della città di Alba Iulia, afferma che la nostra destinazione rappresenta il più forte simbolo nazionale della Romania: “Qui ebbe luogo la prima Unione del 1600, sotto lo scettro di Michele il Bravo. Il 1° dicembre 1918 avvenne la Grande Unione, per secoli un sogno dei romeni, che si è avverato. Il 15 ottobre 1922, fu confermato lo stato unitario romeno tramite la coronazione di Re Ferdinando e della Regina Maria ad Alba Iulia, centenario che l’anno scorso abbiamo festeggiato con fasto e con moltissima gente. Ecco tre momenti importanti della città e del popolo romeno! Però i nostri ascoltatori dovrebbero sapere che Alba Iulia ha un’attestazione documentaria di oltre 2.000 anni. In pratica, è una città bimillenaria. Si sono conservate una parte del castro romano e una parte della fortezza medioevale, ovviamente, il gioiello della città essendo l’ultima fortificazione, eretta tra il 1715 e il 1728 dagli austriaci, la Fortezza Alba Carolina, realizzata secondo i piani Vauban. È una fortezza molto bene conservata, con forti, contrafforti e bastioni.”



    Il Palazzo dei Principi ha, come molti altri monumenti della Fortezza Alba Carolina, una lunga storia, legata a personalità ed eventi importanti della storia della Transilvania e persino dell’Europa. Gabriel Pleșa, il sindaco della città di Alba Iulia, afferma che l’edificio è rappresentativo per i tempi di gloria del principato della Transilvania, quando la sorte della regione era decisa da Alba Iulia: “Tutti gli storici che sono stati qui e hanno indagato ci hanno detto che è il più importante edificio della Transilvania. Qui c’è stata la Dieta della Transilvania per 160 anni. È stata la sala del trono di Michele il Bravo, dei principi illuministi Gabriel Bethlen e Rákóczi I, Rákóczi II, Sigismondo Báthory. Ad Alba-Iulia è stata costruita la prima università, creata 400 anni fa dal principe illuminista Gabriel Bethlen, prima della battaglia di Mohács e dell’entrata del principato sotto l’influenza turca. È stato molto importante il periodo successivo alla conquista del Principato della Transilvania da parte degli Asburgo, periodo in cui vennero costruite strade, la fortezza, ferrovie e tante altre cose.”



    Sul sito turism.apulum.ro, potete ottenere dettagli sugli obiettivi storici, trovare il calendario degli eventi e apprendere informazioni pratiche sul trasporto pubblico e raccomandazioni per l’alloggio.

  • Natura e tradizione nella provincia di Harghita

    Natura e tradizione nella provincia di Harghita

    La provincia di Harghita è situata nel centro della Romania, all’est della Transilvania ed è una destinazione ideale per le famiglie. Qui si trovano l’unico lago di origine vulcanica dell’est europeo, il Lago Sant’Anna, ma anche la miniera di sale di Praid, una vera e propria città di sale, sita a 120 metri sotto terra. Nella provincia di Harghita si possono fare gite seguendo gli itinerari montani allestiti, mentre d’inverno ci sono piste sciistiche dove i turisti si possono godere gli sport invernali.



    Mezey Zsolt, manager dei progetti presso l’Associazione per lo Sviluppo Intercomunitario Harghita, ci invita a fare prima una sosta alla Chiesa fortificata di Dârju, chiamata anche la Fortezza del Lardo: La Chiesa di Dârju, dichiarata monumento UNESCO nel 1999, è una delle più importanti chiese fortificate della Transilvania. I suoi valori più preziosi sono i dipinti murali del XV secolo, tra i quali la più importante è, senza dubbio, la serie di dipinti che presentano la leggenda di Ladislao I il Santo. È stata realizzata nell’anno 1419 e si è conservata molto bene. La Chiesa ha stanze alte oltre cinque metri e mura spesse che mantengono una temperatura costante dentro, a prescindere dalla stagione. Da centinaia di anni, gli abitanti del villaggio conservano qui le riserve di carne affumicata e di lardo, motivo per cui la chiesa è conosciuta anche come la Fortezza del Lardo. Ogni famiglia del villaggio possiede almeno un chiodo di legno nella torre dove viene depositata la carne. I chiodi ai quali vengono appesi le salsicce, il lardo e il lardo affumicato vengono ereditati da una generazione all’altra e il numero di chiodi detenuti indica lo status sociale della rispettiva famiglia.”



    I visitatori possono partecipare alla cerimonia del lardo ogni mercoledì, a patto che avvisino con qualche giorno di anticipo. Però se non vi trovate nella zona mercoledì, potete dirigervi verso la miniera di sale di Praid: La struttura di svago della miniera di sale di Praid è allestita all’orizzonte 50, che si trova a 150 metri sotto suolo. Il trasporto delle persone si fa con gli autobus della miniera di sale, per una distanza di 1.250 metri fino alla porta d’ingresso nella base. Una volta arrivati là, i turisti possono beneficiare di tutte le dotazioni specifiche di una piccola comunità: sistema d’illuminazione, wireless, televisione, spazi-gioco per bambini, luoghi di creazione e di svago, capella ecumenica, cinema 3D, caffetteria e una farmacia con prodotti naturisti. La temperatura media annua nel sotterraneo è di 16 gradi centigradi, mentre sul percorso di uscita dalla base, all’orizzonte 60, troverete la zona di visita panorama Miniera Iosif. Allo stesso livello, potete fare una degustazione di vini e godervi un menu variegato con prodotti preparati nel suo ristorante.”



    Il lago Sant’Anna è l’unico lago di origine vulcanica dell’Europa Centrale ed Orientale. È il più visitato obiettivo turistico della zona, afferma Mezey Zsolt, manager dei progetti presso l’Associazione di Sviluppo Intercomunitario Harghita: È circondato dalle pareti ripide del cono vulcanico del Monte Ciomatu, con alcune cime, molto alte. Il lago si trova all’altezza di 946 metri, ha un diametro di 1737 metri, la sua maggiore profondità essendo di 7 metri. Il lago è alimentato con acqua piovana e con acqua risultata dallo scioglimento della neve. Quando fa bel tempo, soprattutto se non tira vento, si possono vedere le bolle d’aria che escono in superficie dal fondo del lago e che sono, infatti, manifestazioni dell’attività postvulcanica. Come possiamo definire la visita al Lago Sant’Anna? Natura, aria fresca, movimento e tempo passato insieme. La riserva naturale del Lago Sant’Anna Tinovu Mohoș è un luogo eccellente per famiglie, uno dei luoghi in cui, oltre all’ammirazione del paesaggio e della natura, si forma l’atteggiamento delle generazioni future nei confronti dell’ambiente.”



    Sul sito visiharghita.com, troverete informazioni dettagliate su tutti gli obiettivi e i programmi turistici, di modo che la vostra vacanza nella provincia di Harghita sia una da sogno.

  • Il Museo della Viticoltura e della Pomicoltura di Goleşti

    Il Museo della Viticoltura e della Pomicoltura di Goleşti

    Vi invitiamo in un luogo che abbina la natura e la storia e rappresenta un obiettivo turistico in sé: il Museo della Viticoltura e della Pomicoltura di Goleşti, in provincia di Argeş. Il Museo si stende su una superficie di 14 ettari e offre ai visitatori un’immagine pittoresca sulla vita in campagna, sia dei boiardi che dei contadini. Le basi del Museo furono gettate nel 1939, tramite un Decreto Reale, emanato da re Carlo II. La principale costruzione, attorno alla quale fu costruito il complesso medioevale di Golești, è la villa Golești, eretta nel 1640, da Stroe Leurdeanu e da sua moglie, Vișa di Golești. Circondato da mura di difesa, il complesso include: la torre da guardia, dalla quale venne arrestato Tudor Vladimirescu, nel 1821, la cosiddetta Bolnița o la Casa dei Poveri, la Scuola Libera Comunitaria, la Mostra di Storia memoriale, mostre temporanee, il Bagno turco e la zona dedicata ai laboratori creativi per bambini. Tutte queste costruzioni sono raggruppate attorno alla villa e sono tipiche del periodo 1800-1900, sono state smontate dal luogo di provenienza e trasportate e riallestite a Golești.



    Iustin Dejanu, manager del Museo della Viticoltura e della Pomicoltura di Goleşti, ci ha detto che ci aspetta in tutte le stagioni, in questa oasi di bellezza: E’ un museo molto grande e complesso, un museo medioevale, che è il complesso feudale dei boiardi Golescu, il più importante della Valacchia che si conserva ancora oggi: la Corte dei Golescu. Adiacente al museo medioevale c’è un museo del villaggio, della viticoltura e della pomicoltura, dedicato alle principali occupazioni dei contadini romeni. Abbiamo 37 masserie, di viticoltori e pomicoltori di tutta la Romania, in cui troviamo oltre 220 costruzioni, monumenti di architettura tradizionale. Quindi, abbiamo un museo medioevale e un museo del villaggio, ma svolgiamo anche attività molto apprezzate da insegnanti, ragazzi e persino studenti. Organizziamo in permanenza oltre 15 laboratori in cui i bambini possono imparare diversi mestieri: pittura, tessuti, restauro, cucina, persino laboratori di tipo caccia al tesoro e altre attività di scouting.”



    E siccome i laboratori sono un’attrattiva permanente del museo, Iustin Dejanu ha aggiunto: C’è anche un altro laboratorio dedicato a chi ama la natura e la coltivazione biologica delle piante. Nelle Serre dei Golescu organizziamo diversi progetti con studenti liceali e universitari che imparano a coltivare piante bio. Qui si svolgono anche seminari degli studenti di Orticoltura, seminari che insegnano a conoscere le piante, gli alberi, alcune specie rare che si trovano nel nostro museo.”



    Sempre al Museo Golești i bambini possono andare a cavallo o a pony, c’è la teleferica, i visitatori possono beneficiare di visite guidate per le case dei boiardi Golescu e apprendere informazioni sui mobili e sugli abiti tradizionali esposti. Sul sito muzeulgoleşti.ro, disponibile in romeno e inglese, potere trovare maggiori informazioni e programmare una visita.

  • Sulina

    Sulina

    Porto fluviale e marittimo. La più orientale città della Romania e dell’UE. Sono le principali caratteristiche della città di Sulina, sita sulla riva destra dell’omonimo braccio del Danubio. La prima fonte scritta che parla di Sulina risale all’anno 950, quando il nome dell’insediamento compare in un documento bizantino col nome di Solina. Le più numerose informazioni su Sulina appaiono nel 18/o secolo, quando i turchi cominciarono a scegliere la via marittima per raggiungere Costantinopoli, attraversando l’unico braccio navigabile del Danubio, quello in mezzo. Nel 19/o secolo, sullo sfondo del calo dell’influenza dell’Impero Ottomano in Europa, le grandi potenze istituirono la libera navigazione sul Danubio e, man mano che aumentava il numero delle navi che transitavano il fiume, Sulina cominciò a svilupparsi. Della gestione del traffico fluviale si occupava la cosiddetta Commissione Europea del Danubio, con sede a Sulina. Alla fine del 19/o secolo, Sulina era diventata una delle più prospere città del Regno di Romania. Il miglioramento dell’infrastruttura di trasporto verso la città-porto di Costanza portò, nel tempo, a un calo dell’importanza economica di Sulina e delle altre città portuali romene sul corso inferiore del Danubio.



    Negli anni ‘70 del secolo scorso, Sulina era diventata una destinazione di vacanza estiva per chi voleva scoprire le bellezze del Delta del Danubio ma, allo stesso tempo, godersi una spiaggia selvaggia sul litorale del Mar Nero. Da precisare che a Sulina si può arrivare esclusivamente sull’acqua, a bordo delle navi da passeggeri in partenza da Tulcea, la più importante città nel Delta del Danubio. Iulia Pascale, è la presidente dell’Associazione “Scopri Sulina”, che promuove questa destinazione di vacanza e spiega perché i turisti scelgono di venire qui d’estate: “Sulina è un’attrattiva della Romania e dell’Europa, è il km 0 del Danubio, il luogo in cui il Danubio sfocia nel mare attraverso l’unico canale navigabile. Abbiamo sia mare, che delta. D’estate, soprattutto, ci godiamo la spiaggia quasi selvaggia, perché adesso è allestita anche per famiglie con bambini. Ma abbiamo anche una zona di spiaggia selvaggia e il Delta. Da Sulina possiamo scoprire l’Isola degli uccelli, possiamo scendere nel mare con le barche, possiamo andare verso Sfântu Gheorghe, verso i laghi Roşu, Roșuleţ, possiamo vedere pellicani, ninfee, la foresta di Letea, assolutamente tutto quello che offre il delta.”



    L’infrastruttura di alloggio è migliorata nel tempo. Sono apparsi agriturismi con poche camere, ma anche strutture ospitanti più grandi, con piscine, ristoranti, centri gastronomici locali, in cui vengono cucinati piatti tipici, soprattutto a base di pesce. A Sulina ci sono alcuni edifici di patrimonio, che evocano il periodo di prosperità della città, quando qui c’erano sedi di consolati e di varie compagnie di navigazione. Iulia Pascale: Il Vecchio Faro, il faro-museo, è chiuso per lavori di restauro, quindi è stata inaugurata una mostra privata intitolata “La Vecchia Sulina “, di proprietà di Gheorghe Comârzan, un collezionista che, per passione, ha raccolto tutto quello che gli è stato possibile, mettendolo in un unico spazio che racconta la storia di Sulina. Certo, organizziamo, per quanto sia possibile, dei tour guidati. Gli interessati possono contattare Visitor Center Sulina, noi raccontiamo ai turisti la storia della città. Al momento è in corso di ristrutturazione la Chiesa Greca, una delle più antiche di Sulina. Cerchiamo di raccontare alla gente com’era Sulina, città cosmopolita intorno all’anno 1900, con la Commissione Europea del Danubio, con la parte povera e con quella ricca della città.



    Un’attrattiva è il cimitero pluriconfessionale, fondato nel 1864 e gestito dalla Commissione Europea del Danubio. Qui riposano per sempre imprenditori, donne leggendarie, pirati, marinai, abitanti della zona e avventurieri di tutto il mondo, in un cimitero comune per ebrei, musulmani e per tutte le confessioni cristiane. Le storie di alcuni personaggi sepolti in questo cimitero sono pagine della storia della più orientale città della Romania che vale la pena di visitare anche oltre la stagione estiva.