Category: News

  • 14.03.2025 (aggiornamento)

    14.03.2025 (aggiornamento)

    Elezioni – Secondo il calendario approvato dal Governo, scade domani a mezzanotte il termine entro il quale partiti, alleanze, organizzazioni di cittadini appartenenti alle minoranze nazionali o candidati indipendenti possono presentare all’Ufficio Elettorale Centrale le loro candidature alle presidenziali che si terranno a maggio. Per il momento, hanno superato i filtri dell’Ufficio Elettorale e della Corte Costituzionale i candidati Crin Antonescu – sostenuto dalla coalizione di governo PSD-PNL-UDMR – e il sindaco della Capitale, Nicușor Dan – indipendente. Hanno presentato le loro candidature come indipendenti anche il deputato Victor Ponta, ex primo ministro, la leader dell’USR, Elena Lasconi, Diana Şoşoacă da parte di SOS Romania e l’eurodeputato Cristian Terheş, membro del Partito Conservatore. La recente decisione della Corte Costituzionale di bocciare la candidatura dell’indipente Călin Georgescu, che l’anno scorso aveva vinto in modo sorprendente il primo turno delle presidenziali, ulteriormente annullate, ha determinato i partiti che lo sostenevano – AUR e POT – a preparare una nuova strategia elettorale. In questo senso, il leader dell’AUR, George Simion, si è iscritto oggi all’Ufficio Elettorale Centrale per le presidenziali di maggio, mentre la presidente del POT, Ana-Maria Gavrilă, ha annunciato che presenterà la sua candidatura. Sempre oggi, ha inoltrato il fascicolo di candidatura anche Lavinia Şandru, da parte del Partito Social-Liberale Umanista.

     

    Corte Costituzionale – La Corte Costituzionale ha pubblicato le motivazioni della decisione con la quale Călin Georgescu è stato escluso dalla corsa per la carica più alta nello stato. I giudici della Consulta affermano che non si tratta di un divieto definitivo di candidatura per questa posizione. La Corte Costituzionale rileva che il rifiuto della registrazione di una candidatura sulla base del fatto che la persona in questione ha violato i principi e i valori costituzionali non comporta una sanzione perpetua nei confronti di quella persona dal punto di vista del diritto di essere eletto presidente della Romania. Tali aspetti vengono analizzati caso per caso e con una certa temporalità legata alla ciclicità delle elezioni e alla valutazione del rispetto da parte dei candidati dei principi e dei valori costituzionali fondamentali. Per quanto riguarda la competenza dell’Ufficio Elettorale Centrale di analizzare le condizioni di eleggibilità di ordine costituzionale stabilite nella giurisprudenza della Corte lo scorso dicembre, i magistrati comunicano di aver riconosciuto tale competenza dell’Ufficio Elettorale Centrale direttamente ed esclusivamente per il processo elettorale in corso.

     

    Occupazione – La popolazione attiva della Romania ammontava, alla fine dello scorso anno, a 8,17 milioni persone. Tra queste, quasi 7,7 milioni avevano un posto di lavoro, mentre 478.000 erano disoccupate. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, il tasso di occupazione era del 20% più alto tra gli uomini che tra le donne, e molto basso tra i giovani. Alla fine del 2024, il tasso di disoccupazione a livello nazionale era del 5,9%, con un valore elevato, pari al 25%, per i giovani di fino a 24 anni.

     

    Pensionati – Il Governo di Bucarest ha approvato lo stanziamento di un aiuto finanziario di 800 lei (circa 160 euro) a 2,5 milioni di pensionati. Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu ha spiegato che l’aiuto è destinato ai pensionati con redditi inferiori a 2.574 lei (circa 515 euro). La prima tranche verrà pagata ad aprile, mentre la seconda a dicembre.

     

    Deficit – Il deficit commerciale della Romania è aumentato a gennaio del 38%  rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo i dati presentati dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2024, la Romania ha esportato beni per un valore di 92,6 miliardi di euro ed  ha effettuato importazioni per 133,4 miliardi di euro. Il paese continua ad avere un deficit importante, soprattutto nei rapporti con Cina, Germania e Polonia, registrando eccedenze con Gran Bretagna, Repubblica di Moldova o Stati Uniti, anche se per volumi minori. Il commercio di prodotti agricoli e alimentari rimane un settore vulnerabile, dove la Romania esporta principalmente materie prime e importa prodotti finiti. Per ridurre il deficit commerciale, di circa 5 miliardi di euro, gli esperti raccomandano una strategia focalizzata sull’esportazione di prodotti a valore aggiunto, nonchè un uso più efficiente dei dati statistici nell’adozione delle politiche economiche.

     

    Documenti di identità – Secondo un’ordinanza d’urgenza sottoposta al dibattito pubblico dal Ministero degli Interni, i cittadini romeni all’estero, con residenza in un altro stato membro dell’Unione Europea, potranno ottenere una carta d’identità rilasciata dallo stato romeno. Attualmente ricevono la carta d’identità provvisoria. Inoltre, la normativa propone la completa digitalizzazione del rilascio dei documenti di stato civile. La richiesta potrà essere effettuata anche sulla base di una procura speciale, autenticata presso le rappresentanze diplomatiche o consolari della Romania. Le rappresentanze diplomatiche potranno rilasciare anche il documento di identità per i minori che hanno compiuto 14 anni. I documenti d’identità acquisiti possono essere utilizzati come documenti di viaggio nell’Unione Europea, ma anche per la fornitura dei servizi forniti dalle istituzioni dello stato romeno.

     

     

    Bers – La presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), Odile Renaud-Basso, si recherà la prossima settimana in Bulgaria e Romania. Lo annuncia in un comunicato l’istituzione finanziaria internazionale, precisando che la visita del presidente della BERS avviene in un momento in cui l’istituzione sta preparando nuove strategie quinquennali per entrambi i paesi, che entreranno in consultazione pubblica alla fine di quest’anno. Lo scorso anno gli investimenti della BERS in Romania sono aumentati da 658 milioni di euro a 707 milioni. In Romania, Odile Renaud-Basso incontrerà il primo ministro Marcel Ciolacu, il ministro delle Finanze Tanczos Barna, il ministro dell’Energia Sebastian Burduja, nonché rappresentanti del mondo imprenditoriale, diplomatici e rappresentanti della società civile.

     

    Calcio – A causa degli incidenti accaduti nel corso della partita contro l’Olympique Lione (1-3), nell’andata degli ottavi di finale di Europa League, il club romeno FCSB è stato sanzionato dall’UEFA con una multa e la chiusura parziale dello stadio. A causa delle manifestazioni razziste o discriminatorie dei suoi tifosi, al club FCSB è stata inflitta una multa di 30.000 euro, mentre un settore dell’Arena Nazionale in occasione della prossima partita della Champions League resterà chiuso.  Sconfitto per 3-1 a Bucarest la settimana scorsa,  FCSB è stato eliminato dall’Europa League dopo che l’Olympique Lione si è imposta per 4-0 anche nella gara di ritorno giocata ieri sera in Francia.

     

    Libro – Dal 13 al 16 marzo si svolge a Bruxelles la Fiera Internazionale del Libro 2025, uno degli eventi più important organizzati a livello europeo  nel settore. Allo stand organizzato dall’Istituto Culturale Rumeno, la Romania partecipa con circa 500 titoli. Tra questi libri e album tradotti in diverse lingue, soprattutto in francese,  alcuni finanziati attraverso i programmi dell’ICR, volti a fornire visibilità agli autori romeni a livello internazionale. Insieme al libro romeno, lo stand dell’ICR promuove anche autori della Repubblica di Moldova. La Fiera del Libro di Bruxelles è uno degli eventi culturali più importanti organizzati nella capitale del Belgio e dell’Unione Europea, riunendo, ogni anno, migliaia di autori, illustratori, editori o critici, oltre a decine di migliaia di lettori.

     

  • 14.03.2025

    14.03.2025

    Elezioni – Secondo il calendario approvato dal Governo, scade domani a mezzanotte il termine entro il quale partiti, alleanze, organizzazioni di cittadini appartenenti alle minoranze nazionali o candidati indipendenti possono presentare all’Ufficio Elettorale Centrale le loro candidature alle presidenziali che si terranno a maggio. Per il momento, hanno superato i filtri dell’Ufficio Elettorale e della Corte Costituzionale i candidati Crin Antonescu – sostenuto dalla coalizione di governo PSD-PNL-UDMR – e il sindaco della Capitale, Nicușor Dan – indipendente. Hanno presentato le loro candidature come indipendenti anche il deputato Victor Ponta, ex primo ministro, la leader dell’USR, Elena Lasconi, Diana Şoşoacă da parte di SOS Romania e l’eurodeputato Cristian Terheş, membro del Partito Conservatore. La recente decisione della Corte Costituzionale di bocciare la candidatura dell’indipente Călin Georgescu, che l’anno scorso aveva vinto in modo sorprendente il primo turno delle presidenziali, ulteriormente annullate, ha determinato i partiti che lo sostenevano – AUR e POT – a preparare una nuova strategia elettorale. In questo senso, il leader dell’AUR, George Simion, si è iscritto oggi all’Ufficio Elettorale Centrale per le presidenziali di maggio, mentre la presidente del POT, Ana-Maria Gavrilă, ha annunciato che presenterà la sua candidatura. Sempre oggi, ha inoltrato il fascicolo di candidatura anche Lavinia Şandru, da parte del Partito Social-Liberale Umanista.

     

    Corte Costituzionale – La Corte Costituzionale ha pubblicato le motivazioni della decisione con la quale Călin Georgescu è stato escluso dalla corsa per la carica più alta nello stato. I giudici della Consulta affermano che non si tratta di un divieto definitivo di candidatura per questa posizione. La Corte Costituzionale rileva che il rifiuto della registrazione di una candidatura sulla base del fatto che la persona in questione ha violato i principi e i valori costituzionali non comporta una sanzione perpetua nei confronti di quella persona dal punto di vista del diritto di essere eletto presidente della Romania. Tali aspetti vengono analizzati caso per caso e con una certa temporalità legata alla ciclicità delle elezioni e alla valutazione del rispetto da parte dei candidati dei principi e dei valori costituzionali fondamentali. Per quanto riguarda la competenza dell’Ufficio Elettorale Centrale di analizzare le condizioni di eleggibilità di ordine costituzionale stabilite nella giurisprudenza della Corte lo scorso dicembre, i magistrati comunicano di aver riconosciuto tale competenza dell’Ufficio Elettorale Centrale direttamente ed esclusivamente per il processo elettorale in corso.

     

    Occupazione – La popolazione attiva della Romania ammontava, alla fine dello scorso anno, a 8,17 milioni persone. Tra queste, quasi 7,7 milioni avevano un posto di lavoro, mentre 478.000 erano disoccupate. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, il tasso di occupazione era del 20% più alto tra gli uomini che tra le donne, e molto basso tra i giovani. Alla fine del 2024, il tasso di disoccupazione a livello nazionale era del 5,9%, con un valore elevato, pari al 25%, per i giovani di fino a 24 anni.

     

    Pensionati – Il Governo di Bucarest ha approvato lo stanziamento di un aiuto finanziario di 800 lei (circa 160 euro) a 2,5 milioni di pensionati. Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu ha spiegato che l’aiuto è destinato ai pensionati con redditi inferiori a 2.574 lei (circa 515 euro). La prima tranche verrà pagata ad aprile, mentre la seconda a dicembre.

     

    Deficit – Il deficit commerciale della Romania è aumentato a gennaio del 38%  rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo i dati presentati dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2024, la Romania ha esportato beni per un valore di 92,6 miliardi di euro ed  ha effettuato importazioni per 133,4 miliardi di euro. Il paese continua ad avere un deficit importante, soprattutto nei rapporti con Cina, Germania e Polonia, registrando eccedenze con Gran Bretagna, Repubblica di Moldova o Stati Uniti, anche se per volumi minori. Il commercio di prodotti agricoli e alimentari rimane un settore vulnerabile, dove la Romania esporta principalmente materie prime e importa prodotti finiti. Per ridurre il deficit commerciale, di circa 5 miliardi di euro, gli esperti raccomandano una strategia focalizzata sull’esportazione di prodotti a valore aggiunto, nonchè un uso più efficiente dei dati statistici nell’adozione delle politiche economiche.

     

    Documenti di identità – Secondo un’ordinanza d’urgenza sottoposta al dibattito pubblico dal Ministero degli Interni, i cittadini romeni all’estero, con residenza in un altro stato membro dell’Unione Europea, potranno ottenere una carta d’identità rilasciata dallo stato romeno. Attualmente ricevono la carta d’identità provvisoria. Inoltre, la normativa propone la completa digitalizzazione del rilascio dei documenti di stato civile. La richiesta potrà essere effettuata anche sulla base di una procura speciale, autenticata presso le rappresentanze diplomatiche o consolari della Romania. Le rappresentanze diplomatiche potranno rilasciare anche il documento di identità per i minori che hanno compiuto 14 anni. I documenti d’identità acquisiti possono essere utilizzati come documenti di viaggio nell’Unione Europea, ma anche per la fornitura dei servizi forniti dalle istituzioni dello stato romeno.

     

    Calcio – A causa degli incidenti accaduti nel corso della partita contro l’Olympique Lione (1-3), nell’andata degli ottavi di finale di Europa League, il club romeno FCSB è stato sanzionato dall’UEFA con una multa e la chiusura parziale dello stadio. A causa delle manifestazioni razziste o discriminatorie dei suoi tifosi, al club FCSB è stata inflitta una multa di 30.000 euro, mentre un settore dell’Arena Nazionale in occasione della prossima partita della Champions League resterà chiuso.  Sconfitto per 3-1 a Bucarest la settimana scorsa,  FCSB è stato eliminato dall’Europa League dopo che l’Olympique Lione si è imposta per 4-0 anche nella gara di ritorno giocata ieri sera in Francia.

     

    Libro – Dal 13 al 16 marzo si svolge a Bruxelles la Fiera Internazionale del Libro 2025, uno degli eventi più important organizzati a livello europeo  nel settore. Allo stand organizzato dall’Istituto Culturale Rumeno, la Romania partecipa con circa 500 titoli. Tra questi libri e album tradotti in diverse lingue, soprattutto in francese,  alcuni finanziati attraverso i programmi dell’ICR, volti a fornire visibilità agli autori romeni a livello internazionale. Insieme al libro romeno, lo stand dell’ICR promuove anche autori della Repubblica di Moldova. La Fiera del Libro di Bruxelles è uno degli eventi culturali più importanti organizzati nella capitale del Belgio e dell’Unione Europea, riunendo, ogni anno, migliaia di autori, illustratori, editori o critici, oltre a decine di migliaia di lettori.

     

     

  • Pensioni basse, sostegno dal Governo

    Pensioni basse, sostegno dal Governo

    Il Governo di Bucarest ha approvato un’ordinanza d’urgenza relativa alla concessione di un sostegno finanziario ai pensionati quest’anno. Si tratta dei cittadini del sistema pubblico delle pensioni e delle pensioni militari statali, il cui reddito è inferiore o uguale a 2.574 lei (circa 515 euro). Tale importo equivale al valore netto del salario minimo e rappresenta una misura di protezione sociale, affermano le autorità. Il Consiglio Economico e Sociale, il cui parere è consultivo, ritiene che la misura genererà un impatto positivo sui pensionati del sistema pubblico, ma sarebbe giusto applicarla a coloro che hanno redditi fino a 2.806 lei (circa 560 euro), tanto quanto la pensione media a gennaio 2025. Il primo ministro Marcel Ciolacu, tuttavia, ha respinto questa ipotesi, sostenendo che le attuali risorse di bilancio non consentono una simile misura.

    Secondo il Ministero del Lavoro, della Famiglia, della Gioventù e della Solidarietà Sociale, circa 2,7 milioni di pensionati romeni hanno redditi inferiori o uguali a questo importo e di questi, oltre 86.000 vivono all’estero. L’importo sarà erogato dal Governo in due rate uguali da 400 lei (circa 80 euro) ciascuna, rispettivamente ad aprile e a dicembre, attraverso le casse pensioni. Il sostegno finanziario non viene preso in considerazione quando si stabilisce il tetto massimo per l’approvazione del Programma per la compensazione del 90% del prezzo di riferimento dei medicinali, né quando si concede il reddito minimo di inclusione, e neanche quando si concede il ticket per le cure termali, attraverso il sistema organizzato e gestito dalla Cassa Nazionale delle Pensioni Pubbliche.

    La misura è stata annunciata sin dall’inizio dell’anno, quando il Governo non ha indicizzato le pensioni all’inflazione a causa dell’elevato deficit di bilancio. Per compensare questa misura, il Governo ha parlato della possibilità di fornire altri aiuti finanziari ai pensionati. D’altro canto, l’indicizzazione di tutte le pensioni all’inflazione, che il premier Ciolacu vedeva inizialmente possibile a settembre, non è stata inclusa nel bilancio 2025, ha affermato il ministro delle Finanze, Tanczos Barna. Il motivo è l’elevato deficit di bilancio registrato nel 2024 e le restrizioni di quest’anno. Nel 2024, la Romania ha registrato un deficit enorme, pari all’8,6% del Prodotto Interno Lordo, e per il 2025 il Governo si è prefissato l’obiettivo di raggiungere il 7%.

    A febbraio, il numero dei pensionati in Romania è diminuito di quasi 32.000 persone rispetto al mese precedente, indica la Cassa Nazionale delle Pensioni Pubbliche. Quindi, lo scorso mese erano registrati circa 4,6 milioni di pensionati. Nello stesso periodo, la pensione media era di circa 2.700 lei (circa 540 euro). Del numero totale dei pensionati, circa 570.000 erano persone che hanno lavorato anche nell’agricoltura, e la pensione media in questo caso è di 667 lei (circa 130 euro). Secondo le statistiche ufficiali, il numero di persone andate in pensione al raggiungimento dell’età limite era di 3,7 milioni, di cui quasi due terzi donne.

  • Deficit commerciale in crescita

    Deficit commerciale in crescita

    Secondo quanto riferito dall’Istituto Nazionale di Statistica, il deficit commerciale della Romania è aumentato a gennaio 2025 del 38,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, superando i 40,8 miliardi di euro. La differenza tra il valore delle importazioni e quello delle esportazioni si è ampliata: mentre le esportazioni sono aumentate del 2,4%, le importazioni sono cresciute di oltre il 10%. Lo scorso anno, la Romania ha esportato merci per un valore di 92,6 miliardi di euro e ne ha importate per 133,4 miliardi di euro.

    Il capo gabinetto del presidente dell’INS, Vladimir Alexandrescu, ha dichiarato che la Romania ha due principali partner commerciali, la Germania e l’Italia, che insieme coprono quasi un terzo dell’interscambio commerciale totale del nostro paese. Per quanto riguarda le importazioni, la Cina è il paese con cui la Romania registra il deficit commerciale più elevato tra tutti, pari al 5,4% del totale. Alexandrescu ha sottolineato che un settore vulnerabile resta il commercio di prodotti agricoli e alimentari, in cui la Romania esporta principalmente materie prime e importa prodotti finiti.

    “Nel 2024, abbiamo avuto un’esportazione di 6,5 miliardi di euro contro un’importazione di 11,4 miliardi di euro, quindi un deficit di circa 5 miliardi di euro, in uno spazio in cui la Romania, attraverso ciò che ha naturalmente, potrebbe avere un surplus, a condizione che si verifichi una mutazione nel contenuto di questi scambi. Rispettivamente, superare il momento in cui esportiamo prodotti agricoli non lavorati e importiamo prodotti agricoli trasformati, perché, per tradizione, la Romania ha simili possibilità molto, molto grandi”, ha spiegato Vladimir Alexandrescu.

    Il capo gabinetto del presidente dell’INS ha spiegato che la Romania registra anche un’eccedenza commerciale e che al primo posto di questa classifica si colloca, sorprendentemente, la Gran Bretagna, con l’1,6% del totale, seguita dalla Repubblica di Moldova e dagli Stati Uniti d’America.

    I dati presentati dall’ufficio statistico di Bucarest riconfermano la crescente dipendenza dell’economia nazionale soprattutto dalle importazioni complementari, come materie prime o materiali, afferma anche il presidente esecutivo dell’Associazione nazionale degli esportatori e degli importatori di Romania, Mihai Ionescu, precisando che un altro problema deriva dagli scarsi fondi stanziati dall’Esecutivo per finanziare la presenza delle aziende romene alle fiere e alle esposizioni internazionali.

    “Per quest’anno, abbiamo esaurito tutti i soldi per finanziare la presenza delle aziende alle fiere e alle esposizioni internazionali. Quindi, dopo giugno, non abbiamo più soldi e avevamo preparato quasi 100 partecipazioni internazionali, inclusa l’Expo mondiale di Osaka. Non se ne andrà più alcuna azienda. Se questo programma non verrà sbloccato con urgenza, avremo un aumento ancora più drastico del deficit della bilancia commerciale”, ha detto Mihai Ionescu.

    Il presidente esecutivo dell’Associazione nazionale degli esportatori e degli importatori di Romania ha sottolineato che è fondamentale che il Governo comprenda la necessità di destinare aiuti statali o fondi europei a quei settori che possono sostenere il processo di riduzione del deficit della bilancia commerciale.

  • 13.03.2025 (aggiornamento)

    13.03.2025 (aggiornamento)

    Diplomazia – Durante un incontro di lavoro con i capimissione degli stati membri dell’Unione Europea accreditati a Bucarest, il ministro degli Esteri, Emil Hurezeanu, ha ribadito il sostegno della Romania alla confinante Ucraina, nonchè al consolidamento della politica di sicurezza e difesa dell’Unione Europea. Inoltre, il capo della diplomazia romena ha sottolineato l’importanza di un solido partenariato transatlantico, essenziale per la sicurezza e la prosperità europea. La riunione è stata organizzata nel contesto in cui la Polonia esercita la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea.

     

    Elezioni – Elena Lasconi, la presidente dell’Unione Salvate Romania (opposizione filoeuropea), ha presentato oggi la sua candidatura alle elezioni presidenziali di maggio. Sempre oggi, la leader di SOS Romania (opposizione populista-ultranazionalista), Diana Şoşoacă, è entrata nella corsa elettorale per la carica più alta nello stato. Şoşoacă si era iscritta anche nella corsa presidenziale dello scorso anno, ma la Corte Costituzionale aveva bocciato la sua candidatura. D’altra parte, Elena Lasconi si era qualificata al ballottaggio della competizione presidenziale, insieme all’estremista filo-russo e anti-occidentale Calin Georgescu, ma la CCR ha annullato le elezioni a causa di un processo elettorale imperfetto a favore di quest’ultimo. Ulteriormente, la Consulta ha bocciato definitivamente la candidatura di Georgescu. In seguito alla decisione, i leader delle opposizioni AUR e POT, rispettivamente George Simion e Ana Maria Gavrilă, populisti ultranazionalisti sostenitori di Georgescu, hanno annunciato che presenteranno le candidature, con uno di loro che dovrebbe ritirarsi dopo la convalida. Alla competizione  partecipa anche l’ex leader del PSD e primo ministro Victor Ponta. In seguito a questa sua iniziativa , la direzione del PSD ha deciso di escluderlo dal partito. L’ex leader liberale Crin Antonescu è il candidato comune della coalizione governativa PSD – PNL – UDMR. Antonescu assieme all’attuale sindaco della capitale, Nicușor Dan, sono gli unici concorrenti politici accettati finora dall’Ufficio Elettorale Centrale  e convalidati dalla Corte Costituzionale. La scadenza per la registrazione delle candidature presso l’Ufficio Elettorale Centrale è il 15 marzo.

     

    Documenti identità – Le prime carte d’identità elettroniche romene saranno rilasciate tra una settimana nella provincia di Cluj (nord-ovest) e nei prossimi due mesi questo tipo di documento sarà disponibile in tutto il paese. Secondo il Ministero degli Interni, la carta d’identità elettronica avrà dimensioni standard, simili alle carte bancarie. In formato cartaceo conterrà nome, cognome, cittadinanza, data di nascita, sesso, una fotografia e il Codice Numerico Personale, oltre alla firma olografica. Saranno presenti anche altre informazioni in formato elettronico, come i nomi dei genitori, l’indirizzo, le due impronte digitali del titolare e i certificati digitali per l’autenticazione o per la firma elettronica. La carta d’identità elettronica conterrà elementi di sicurezza avanzati, che garantiranno la protezione contro la falsificazione e il furto d’identità. In Romania, la carta d’identità elettronica non è obbligatoria.

     

    Deficit – Secondo i dati presentati dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel primo mese dell’anno, il deficit commerciale della Romania è aumentato del 38% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel 2024, la Romania ha esportato beni per un valore di 6,5 miliardi di euro, mentre le importazioni sono ammontate a 11,4 miliardi di euro. La Romania continua ad avere un importante deficit commerciale, soprattutto nei rapporti con Cina, Germania e Polonia, registrando eccedenze con Gran Bretagna, Moldova e Stati Uniti, anche se in volumi minori. Il commercio di prodotti agricoli e alimentari rimane un settore vulnerabile, dove la Romania esporta principalmente materie prime e importa prodotti finiti. Per ridurre il deficit commerciale di circa 5 miliardi di euro, gli esperti raccomandano una strategia focalizzata sull’esportazione di prodotti a valore aggiunto e un uso più efficiente dei dati statistici nell’adozione delle politiche economiche.

     

    Inflazione – In Romania, il tasso annuo d’inflazione è salito a febbraio al 5,02%  dal 4,95% registrato  il mese precedente. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 4,54%, quelli dei beni non alimentari del 4,79%, mentre i servizi hanno registrato un rincaro del 6,42%. D’altra parte, la Banca Centrale ha rivisto al rialzo, dal 3,5 al 3,8%, la previsione d’inflazione per la fine del 2025, anticipando un valore del 3,1%  per la fine del 2026.

     

    Governo – I pensionati romeni con redditi inferiori ai 2.574 lei (517 euro) riceveranno un sostegno finanziario annuo di 800 lei (160 euro). La decisione presa oggi dal Governo di Bucarest prevede che la somma venga pagata in due rate uguali di 400 lei (80 euro), ad aprile e dicembre. Nel caso delle persone i cui diritti pensionistici sono stati stabiliti dopo il 1° aprile, l’aiuto finanziario sarà concesso a dicembre e ammonterà a 400 lei (80 euro). Il sostegno è destinato ai pensionati romeni residenti nel paese o all’estero. Secondo i dati ufficiali, quasi 2,7 milioni di pensionati hanno un reddito inferiore o uguale a 2.574 lei (517 euro), e di questi più di 86.000 si trovano all’estero. Sempre oggi, l’Esecutivo ha modificato, con ordinanza d’urgenza, lo statuto del personale forestale. Sono stati così eliminati i premi equivalenti ad almeno 5 stipendi per l’ultimo mese di attività, che nel caso dei vertici dell’Ente Forestale Nazionale hanno raggiunto anche i 10 stipendi. I dipendenti di Romsilva contestano le modifiche adottate dal Governo, mentre i rappresentanti sindacali  annunciano proteste per la prossima settimana.

  • 13.03.2025

    13.03.2025

    Diplomazia – Durante un incontro di lavoro con i capimissione degli stati membri dell’Unione Europea accreditati a Bucarest, il ministro degli Esteri, Emil Hurezeanu, ha ribadito il sostegno della Romania alla confinante Ucraina, nonchè al consolidamento della politica di sicurezza e difesa dell’Unione Europea. Inoltre, il capo della diplomazia romena ha sottolineato l’importanza di un solido partenariato transatlantico, essenziale per la sicurezza e la prosperità europea. La riunione è stata organizzata nel contesto in cui la Polonia esercita la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea.

     

    Elezioni – Elena Lasconi, la presidente dell’Unione Salvate Romania (opposizione filoeuropea), ha presentato oggi la sua candidatura alle elezioni presidenziali di maggio. Sempre oggi, la leader di SOS Romania (opposizione populista-ultranazionalista), Diana Şoşoacă, è entrata nella corsa elettorale per la carica più alta nello stato. Şoşoacă si era iscritta anche nella corsa presidenziale dello scorso anno, ma la Corte Costituzionale aveva bocciato la sua candidatura. D’altra parte, Elena Lasconi si era qualificata al ballottaggio della competizione presidenziale, insieme all’estremista filo-russo e anti-occidentale Calin Georgescu, ma la CCR ha annullato le elezioni a causa di un processo elettorale imperfetto a favore di quest’ultimo. Ulteriormente, la Consulta ha bocciato definitivamente la candidatura di Georgescu. In seguito alla decisione, i leader delle opposizioni AUR e POT, rispettivamente George Simion e Ana Maria Gavrilă, populisti ultranazionalisti sostenitori di Georgescu, hanno annunciato che presenteranno le candidature, con uno di loro che dovrebbe ritirarsi dopo la convalida. Alla competizione  partecipa anche l’ex leader del PSD e primo ministro Victor Ponta. In seguito a questa sua iniziativa , la direzione del PSD ha deciso di escluderlo dal partito. L’ex leader liberale Crin Antonescu è il candidato comune della coalizione governativa PSD – PNL – UDMR. Antonescu assieme all’attuale sindaco della capitale, Nicușor Dan, sono gli unici concorrenti politici accettati finora dall’Ufficio Elettorale Centrale  e convalidati dalla Corte Costituzionale. La scadenza per la registrazione delle candidature presso l’Ufficio Elettorale Centrale è il 15 marzo.

     

    Deficit – Secondo i dati presentati dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel primo mese dell’anno, il deficit commerciale della Romania è aumentato del 38% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel 2024, la Romania ha esportato beni per un valore di 6,5 miliardi di euro, mentre le importazioni sono ammontate a 11,4 miliardi di euro. La Romania continua ad avere un importante deficit commerciale, soprattutto nei rapporti con Cina, Germania e Polonia, registrando eccedenze con Gran Bretagna, Moldova e Stati Uniti, anche se in volumi minori. Il commercio di prodotti agricoli e alimentari rimane un settore vulnerabile, dove la Romania esporta principalmente materie prime e importa prodotti finiti. Per ridurre il deficit commerciale di circa 5 miliardi di euro, gli esperti raccomandano una strategia focalizzata sull’esportazione di prodotti a valore aggiunto e un uso più efficiente dei dati statistici nell’adozione delle politiche economiche.

     

    Inflazione – In Romania, il tasso annuo d’inflazione è salito a febbraio al 5,02%  dal 4,95% registrato  il mese precedente. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 4,54%, quelli dei beni non alimentari del 4,79%, mentre i servizi hanno registrato un rincaro del 6,42%. D’altra parte, la Banca Centrale ha rivisto al rialzo, dal 3,5 al 3,8%, la previsione d’inflazione per la fine del 2025, anticipando un valore del 3,1%  per la fine del 2026.

     

    Governo – I pensionati romeni con redditi inferiori ai 2.574 lei (517 euro) riceveranno un sostegno finanziario annuo di 800 lei (160 euro). La decisione presa oggi dal Governo di Bucarest prevede che la somma venga pagata in due rate uguali di 400 lei (80 euro), ad aprile e dicembre. Nel caso delle persone i cui diritti pensionistici sono stati stabiliti dopo il 1° aprile, l’aiuto finanziario sarà concesso a dicembre e ammonterà a 400 lei (80 euro). Il sostegno è destinato ai pensionati romeni residenti nel paese o all’estero. Secondo i dati ufficiali, quasi 2,7 milioni di pensionati hanno un reddito inferiore o uguale a 2.574 lei (517 euro), e di questi più di 86.000 si trovano all’estero. Sempre oggi, l’Esecutivo ha modificato, con ordinanza d’urgenza, lo statuto del personale forestale. Sono stati così eliminati i premi equivalenti ad almeno 5 stipendi per l’ultimo mese di attività, che nel caso dei vertici dell’Ente Forestale Nazionale hanno raggiunto anche i 10 stipendi. I dipendenti di Romsilva contestano le modifiche adottate dal Governo, mentre i rappresentanti sindacali  annunciano proteste per la prossima settimana.

     

     

     

  • Guerra commerciale USA-UE?

    Guerra commerciale USA-UE?

    Non priva di altri punti di forza economici – il più grande porto fluviale della Romania, situato molto vicino ai confini con la Repubblica di Moldova e l’Ucraina, e città universitaria – Galați gravita da decenni attorno allo stabilimento siderurgico, il più grande del paese. Inaugurata nel 1966, l’azienda contava, sei anni dopo, oltre 50.000 dipendenti. Uno studio del 2011 indicava che due terzi della popolazione di Galați aveva lavorato o lavorava ancora nello stabilimento o nelle fabbriche collegate. La squadra di calcio ammiraglio della città e della provincia, campione di Romania 14 anni fa, si chiama Oțelul (Acciaio).

    Dopo il crollo della dittatura comunista, l’impianto venne privatizzato. Oggi è di proprietà del Liberty House Group, fondato dal britannico di origine indiana Sanjeev Gupta. E risente pienamente della crisi generale dell’industria europea, grande consumatrice di energia. Mercoledì, decine di dipendenti dello stabilimento Liberty di Galați hanno protestato, insoddisfatti per i ritardi nel pagamento degli stipendi e di altri diritti. L’impianto è senza attività da nove mesi e la sua direzione ha ottenuto dal tribunale l’autorizzazione alla procedura di concordato preventivo, che consente il rinvio di quattro mesi dell’esecuzione forzata da parte dei creditori.

    Per il momento, i lavoratori di Galați non hanno deciso di scendere in sciopero generale e attendono ancora chiarimenti dalla direzione dello stabilimento. L’eurodeputato del PSD Dan Nica, che vive a Galaţi da 40 anni, ammonisce sul pericolo della chiusura dell’impianto, che lascerebbe migliaia di famiglie senza reddito.

    “L’industria europea si trova in una situazione peggiore che mai. Lo stabilimento di Galați corre il grande pericolo di cessare l’attività e decine di migliaia di persone potrebbero perdere il lavoro. Lo stesso vale per l’industria dell’alluminio, lo stesso vale per l’industria del cemento, per l’industria dei fertilizzanti chimici, perché non siamo riusciti a prendere quelle misure. Abbiamo prezzi elevati dell’energia, importazioni da paesi che non fanno parte dell’Unione Europea, fatte con elevate emissioni di anidride carbonica e che hanno invaso il mercato dell’Unione Europea, la mancanza di finanziamenti da qualsiasi fonte, programmi europei, la Banca Europea per gli Investimenti che si rifiuta di finanziare tutti questi programmi”, ha spiegato l’eurodeputato Dan Nica.

    Inoltre, affermano gli esperti, l’aumento dei dazi americani sulle importazioni di acciaio avrà forti ripercussioni sull’industria siderurgica dell’Unione Europea e, implicitamente, sulla Romania.

    “Se pensiamo ad un ulteriore 25% che si aggiunge ai costi, allora in realtà si aggrava la crisi in cui si trova l’industria dell’acciaio sia nell’Unione Europea che in Romania, perché è una crisi che deriva, prima di tutto, dal prezzo dell’energia. In Europa, l’energia è circa tre volte più cara che negli Stati Uniti, e questo mette fine all’intera idea di competitività europea”, ha dichiarato l’eurodeputato dell’Unione Democratica Magiari di Romania, Iuliu Winkler.

    In termini di volume, la Romania è il terzo maggiore esportatore europeo di acciaio verso gli Stati Uniti e, insieme alla Germania, il principale esportatore di alluminio.

  • La Romania continua a sostenere l’Ucraina

    La Romania continua a sostenere l’Ucraina

    Il capo della diplomazia romena, Emil Hurezeanu, ha partecipato mercoledì a una riunione di lavoro con i capimissione degli stati membri dell’UE accreditati a Bucarest. Secondo un comunicato del Ministero degli Esteri, alla luce della situazione di sicurezza nella confinante Ucraina e delle decisioni dei leader politici dell’UE durante gli ultimi incontri a livello comunitario, Emil Hurezeanu ha sottolineato il sostegno della Romania al rafforzamento della politica di sicurezza e di difesa dell’Unione. Ha inoltre sottolineato la necessità che tali azioni siano attuate in complementarietà con l’Alleanza Nord Atlantica e ha ribadito l’importanza di un solido partenariato transatlantico, essenziale per la sicurezza e la prosperità europea, dice Emil Hurezeanu.

    Il comunicato precisa inoltre che il ministro ha sottolineato il sostegno della Romania all’ulteriore supporto multidimensionale alla confinante Ucraina. Allo stesso tempo, Emil Hurezeanu ha evidenziato il contributo di Bucarest al raggiungimento di una pace giusta e duratura, in conformità con i principi del diritto internazionale. D’altro canto, il capo della diplomazia ha ribadito il sostegno della Romania al proseguimento del processo di allargamento dell’UE e ha sottolineato l’importanza dell’adesione dei partner orientali e dei Balcani occidentali, sulla base dei loro meriti.

    Per quanto riguarda la confinante Repubblica di Moldova, Emil Hurezeanu ha fatto riferimento ai passi compiuti da questo stato nel suo percorso europeo e ha sottolineato la necessità di un ulteriore sostegno da parte dell’Unione e degli stati membri agli sforzi delle autorità di Chişinău dedicati all’integrazione europea. Il capo della diplomazia ha inoltre accolto con soddisfazione i recenti sviluppi a livello del Parlamento Europeo in merito all’approvazione dello strumento per la Repubblica di Moldova.

    D’altro canto, precisa inoltre il comunicato del MAE, in occasione dell’incontro con gli ambasciatori dei paesi UE accreditati a Bucarest, Emil Hurezeanu ha sottolineato l’importanza dell’obiettivo di sviluppare la competitività economica europea, consolidando il mercato unico e promuovendo l’innovazione e la connettività. Ha evidenziato la necessità che il futuro Quadro finanziario pluriennale dell’Unione risponda alle priorità concordate a livello europeo attraverso l’Agenda strategica 2024-2029.

    Il capo della diplomazia romena ha sottolineato l’importante ruolo della Politica di coesione e della Politica agricola comune, come strumenti essenziali per creare una solida base per l’attuazione delle politiche di competitività e per raggiungere la convergenza a livello europeo.

    Lo scorso mese, anche il presidente ad interim Ilie Bolojan ha comunicato agli ambasciatori accreditati a Bucarest che gli orientamenti principali della politica estera romena rimangono immutati. Ha ricordato il partenariato strategico della Romania con gli Stati Uniti d’America, ma anche l’appartenenza del paese alla NATO e all’Unione Europea. “Restiamo uno stato che crede fermamente nel futuro dell’Unione Europea. Restiamo atlantisti e uno stato alleato responsabile”, ha assicurato Ilie Bolojan.

  • 12.03.2025 (aggiornamento)

    12.03.2025 (aggiornamento)

    Elezioni – L’Alleanza per l’Unione dei Romeni (all’opposizione sovranista del Parlamento romeno) ha qualificato come abusiva la decisione della Corte Costituzionale di invalidare la candidatura alle elezioni presidenziali dell’estremista Călin Georgescu. In questo senso, l’AUR ha annunciato uno sciopero parlamentare, a partire da oggi, insieme agli altri partiti sovranisti. La Corte Costituzionale ha confermato ieri la decisione con cui l’Ufficio Elettorale Centrale aveva bocciato la candidatura di Călin Georgescu alle presidenziali di maggio. A dicembre, la Consulta ha annullato le elezioni per la carica suprema nello stato sulla base del fatto che il processo elettorale era stato viziato a suo favore. Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu ha dichiarato che la decisione unanime dei giudici della Corte Costituzionale sulla candidatura di Călin Georgescu chiude un episodio estremamente teso e pericoloso che la Romania ha vissuto negli ultimi mesi.

     

    Diplomazia – Il Ministero degli Affari Esteri romeno ritiene come inaccettabile la più recente dichiarazione del portavoce del presidente russo, Vladimir Putin, riguardo alle elezioni presidenziali in Romania. Dmitri Peskov ha dichiarato che le elezioni di maggio senza la candidatura di Călin Georgescu non avranno legittimità e che la Romania ha scelto la strada del disprezzo nei confronti della democrazia. La diplomazia di Bucarest risponde che in Russia non ci sono elezioni libere da quasi 20 anni e che uno stato aggressore non può impartire lezioni di democrazia. La Romania non accetta alcun tipo di ingerenza straniera, ribadisce il Ministero degli Affari Esteri nel suo comunicato.

     

    Afta epizootica – A Bucarest, l’Autorità Nazionale Sanitaria Veterinaria e per la Sicurezza Alimentare (ANSVSA) ha vietato i trasporti di animali vivi, mangimi o letame dall’Ungheria verso la Romania, a causa di un’epidemia di afta epizootica confermata in una fattoria ungherese, vicino al confine con la Slovacchia. L’Autorità ha imposto restrizioni anche sui prodotti di origine animale come carne, latte o latticini provenienti dai due paesi. Ieri l’Autorità Sanitaria Veterinaria ha organizzato un incontro  con gli allevatori di vacche da latte per discutere le misure necessarie per la protezione delle aziende agricole romene. Pochi giorni fa, anche la Germania ha annunciato il primo focolaio di afta epizootica dopo 36 anni, in una fattoria vicino a Berlino. L’afta epizootica, altamente contagiosa, è una delle malattie virali più gravi che possono colpire il settore zootecnico.

     

    Energia – La Romania è più vicina che mai all’obiettivo di diventare un fornitore di sicurezza energetica per l’Unione Europea e il crescente interesse degli stati della regione per il paese, in quanto principale produttore di gas dell’UE, è solo uno degli elementi che confermano questo nuovo ruolo, ritiene il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja. In un post su una rete sociale, il ministro ha sottolineato che Bucarest non ha l’intenzione di abbandonare il processo di transizione energetica, ma ritiene che il pragmatismo sia importante in tutto questo processo. Secondo Burduja, la Romania ha il vantaggio di disporre di risorse diversificate (gas, energia idroelettrica, nucleare, eolica, solare) e la nostra strategia è quella di sfruttare questo mix per sicurezza energetica e prezzi competitivi. La Romania deve essere un pilastro della sicurezza energetica europea, ha aggiunto il ministro.

     

    Onorificenza – Il presidente ad interim Ilie Bolojan ha conferito all’ex calciatore Gheorghe Hagi con l’Ordine Nazionale Stella della Romania, la più alta onorificenza dello stato romeno, nel grado di Cavaliere. L’Amministrazione Presidenziale precisa che l’onorificenza è stata conferita in segno di riconoscimento e apprezzamento per la sua carriera sportiva e per il suo coinvolgimento attivo nella promozione del calcio. Gheorghe Hagi rappresenta un modello e una fonte di ispirazione per tutte le generazioni – rileva la fonte citata. Nato nel 1965, Hagi ha giocato con la nazionale romena in tre campionati mondiali nel 1990, 1994 e nel 1998, nonchè in tre campionati europei, nel 1984, 1996 e 2000. Hagi vanta 125 presenze nella nazionale, secondo solo a Dorinel Munteanu, ed è capocannoniere (insieme a Adrian Mutu), con 35 reti. Come giocatore dello Steaua Bucarest, ha vinto tre scudetti, tre Coppe della Romania, oltre alla Supercoppa Europea nel 1987, quando, a Monte Carlo, segnò il gol su punizione che portò ai romeni la vittoria per 1-0 contro, all’epoca, i sovietici della Dinamo Kiev. Con il Galatasaray Istanbul, Hagi ha vinto 4 scudetti, 2 coppe e altre due Supercoppe della Turchia, nel 2000 ha guidato la squadra alla vittoria nella Coppa UEFA, mentre con il romeno Mircea Lucescu in panchina, ha ottenuto anche la Supercoppa Europea, primati assoluti per il calcio turco. Dopo il ritiro, è diventato allenatore e ha fondato il club Viitorul (oggi Farul) Constanța, con il quale ha vinto due volte lo scudetto.

     

    Auto – Le due case automobilistiche romene, Dacia Renault e Ford Otosan, hanno registrato a febbraio un calo della produzione di oltre il 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo i dati pubblicati dall’Associazione dei Costruttori di Automobili – ACAROM, nei primi due mesi dell’anno la produzione dei due stabilimenti del sud della Romania è diminuita del 14%, nel contesto dei problemi che intaccano l’intera industria automobilistica europea.

  • 12.03.2025

    12.03.2025

    Elezioni – L’Alleanza per l’Unione dei Romeni (all’opposizione sovranista del Parlamento romeno) ha qualificato come abusiva la decisione della Corte Costituzionale di invalidare la candidatura alle elezioni presidenziali dell’estremista Călin Georgescu. In questo senso, l’AUR ha annunciato uno sciopero parlamentare, a partire da oggi, insieme agli altri partiti sovranisti. La Corte Costituzionale ha confermato ieri la decisione con cui l’Ufficio Elettorale Centrale aveva bocciato la candidatura di Călin Georgescu alle presidenziali di maggio. A dicembre, la Consulta ha annullato le elezioni per la carica suprema nello stato sulla base del fatto che il processo elettorale era stato viziato a suo favore. Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu ha dichiarato che la decisione unanime dei giudici della Corte Costituzionale sulla candidatura di Călin Georgescu chiude un episodio estremamente teso e pericoloso che la Romania ha vissuto negli ultimi mesi.

     

    Diplomazia – Il Ministero degli Affari Esteri romeno ritiene come inaccettabile la più recente dichiarazione del portavoce del presidente russo, Vladimir Putin, riguardo alle elezioni presidenziali in Romania. Dmitri Peskov ha dichiarato che le elezioni di maggio senza la candidatura di Călin Georgescu non avranno legittimità e che la Romania ha scelto la strada del disprezzo nei confronti della democrazia. La diplomazia di Bucarest risponde che in Russia non ci sono elezioni libere da quasi 20 anni e che uno stato aggressore non può impartire lezioni di democrazia. La Romania non accetta alcun tipo di ingerenza straniera, ribadisce il Ministero degli Affari Esteri nel suo comunicato.

     

    Afta epizootica – A Bucarest, l’Autorità Nazionale Sanitaria Veterinaria e per la Sicurezza Alimentare (ANSVSA) ha vietato i trasporti di animali vivi, mangimi o letame dall’Ungheria verso la Romania, a causa di un’epidemia di afta epizootica confermata in una fattoria ungherese, vicino al confine con la Slovacchia. L’Autorità ha imposto restrizioni anche sui prodotti di origine animale come carne, latte o latticini provenienti dai due paesi. Ieri l’Autorità Sanitaria Veterinaria ha organizzato un incontro  con gli allevatori di vacche da latte per discutere le misure necessarie per la protezione delle aziende agricole romene. Pochi giorni fa, anche la Germania ha annunciato il primo focolaio di afta epizootica dopo 36 anni, in una fattoria vicino a Berlino. L’afta epizootica, altamente contagiosa, è una delle malattie virali più gravi che possono colpire il settore zootecnico.

     

    Onorificenza – Il presidente ad interim Ilie Bolojan ha conferito all’ex calciatore Gheorghe Hagi con l’Ordine Nazionale Stella della Romania, la più alta onorificenza dello stato romeno, nel grado di Cavaliere. L’Amministrazione Presidenziale precisa che l’onorificenza è stata conferita in segno di riconoscimento e apprezzamento per la sua carriera sportiva e per il suo coinvolgimento attivo nella promozione del calcio. Gheorghe Hagi rappresenta un modello e una fonte di ispirazione per tutte le generazioni – rileva la fonte citata. Nato nel 1965, Hagi ha giocato con la nazionale romena in tre campionati mondiali nel 1990, 1994 e nel 1998, nonchè in tre campionati europei, nel 1984, 1996 e 2000. Hagi vanta 125 presenze nella nazionale, secondo solo a Dorinel Munteanu, ed è capocannoniere (insieme a Adrian Mutu), con 35 reti. Come giocatore dello Steaua Bucarest, ha vinto tre scudetti, tre Coppe della Romania, oltre alla Supercoppa Europea nel 1987, quando, a Monte Carlo, segnò il gol su punizione che portò ai romeni la vittoria per 1-0 contro, all’epoca, i sovietici della Dinamo Kiev. Con il Galatasaray Istanbul, Hagi ha vinto 4 scudetti, 2 coppe e altre due Supercoppe della Turchia, nel 2000 ha guidato la squadra alla vittoria nella Coppa UEFA, mentre con il romeno Mircea Lucescu in panchina, ha ottenuto anche la Supercoppa Europea, primati assoluti per il calcio turco. Dopo il ritiro, è diventato allenatore e ha fondato il club Viitorul (oggi Farul) Constanța, con il quale ha vinto due volte lo scudetto.

     

    Auto – Le due case automobilistiche romene, Dacia Renault e Ford Otosan, hanno registrato a febbraio un calo della produzione di oltre il 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo i dati pubblicati dall’Associazione dei Costruttori di Automobili – ACAROM, nei primi due mesi dell’anno la produzione dei due stabilimenti del sud della Romania è diminuita del 14%, nel contesto dei problemi che intaccano l’intera industria automobilistica europea.

  • La Corte Costituzionale di Romania e le elezioni presidenziali

    La Corte Costituzionale di Romania e le elezioni presidenziali

    Dalla sera del 24 novembre scorso, quando uno sconosciuto vinceva a sorpresa il primo turno delle presidenziali, eliminando dal gioco elettorale politici di portata, il suo nome è diventato il più presente sulle televisioni e sui portali di notizie. Alla domanda su come ciò sia stato possibile ha risposto, in modo non molto convincente secondo alcuni, il Consiglio Supremo di Difesa che, sintetizzando i dati provenienti dai servizi segreti, è giunto alla conclusione che l’indipendente Călin Georgescu è stato il beneficiario di un attacco ibrido arrivato da un attore statale straniero, ovvero la Russia, principalmente attraverso l’altissima esposizione sulla piattaforma TikTok.

    Dopo il primo turno, il grande pubblico ha potuto scoprire qualcosa sul programma del candidato Georgescu e ha conosciuto finalmente un personaggio che oscillava tra il bizzarro e il tossico. Critico accanito dell’Occidente, dell’appartenenza della Romania alla NATO e all’UE e ammiratore della Russia di Putin, Georgescu promoveva un sistema economico autarchico che ricordava quello del tardo regime Ceauşescu e lodava quello che considerava l’eccezionalismo romeno. Tra i suoi rappresentanti più apprezzati da Georgescu si annoveravano i principali esponenti del fascismo tra le due guerre.

    Il 6 dicembre, la Corte Costituzionale ha preso una decisione senza precedenti in tre decenni e mezzo di democrazia: ha annullato le presidenziali, invocando il fatto che l’intero processo elettorale sia stato viziato a favore di Georgescu. Sostenuto dai partiti autoproclamati sovranisti, in realtà populisti e ultranazionalisti, che si sono schierati al suo fianco, Georgescu si è registrato venerdì scorso alle prossime presidenziali, che si terranno il 4 e il 18 maggio. Domenica, tuttavia, l’Ufficio Elettorale Centrale ha invalidato la sua candidatura, citando proprio la decisione presa dalla CCR a dicembre.

    Come prevedibile, martedì la Corte ha respinto come infondata la contestazione di Călin Georgescu contro la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale e ha bocciato la sua candidatura, una decisione che è definitiva. Secondo l’Ufficio Elettorale Centrale, la candidatura di Călin Georgescu non soddisfa i requisiti di legalità, poiché egli, non rispettando le regole della procedura elettorale, ha violato l’obbligo stesso di difendere la democrazia, che si basa su elezioni giuste, integre e imparziali. I sovranisti, guidati dall’AUR, hanno denunciato quella che hanno definito la decisione abusiva della Corte Costituzionale.

    Avviata praticamente su TikTok, la carriera politica di Călin Georgescu, fulminante ma brevissima, sembra essersi conclusa alla CCR. La sovraesposizione, tuttavia, gli ha causato altri problemi. L’ex candidato è stato recentemente sottoposto a controllo giudiziario in un fascicolo in cui gli sono state mosse gravi accuse. La prima è uno dei reati più severamente puniti dal Codice Penale: l’incitamento ad azioni contrarie all’ordine costituzionale. Altri reati di cui sarebbe colpevole sono la comunicazione di false informazioni, falsa dichiarazione in merito alle dichiarazioni patrimoniali e alle fonti di finanziamento della campagna elettorale, l’avvio o la costituzione di organizzazioni a carattere fascista, razzista o xenofobo e antisemita e l’adesione o il sostegno di tali gruppi in qualsiasi forma, nonché la promozione pubblica del culto di persone colpevoli di genocidio contro l’umanità e crimini di guerra. Călin Georgescu nega tutte queste accuse.

  • Sostegno del Parlamento Europeo alla Repubblica di Moldova

    Sostegno del Parlamento Europeo alla Repubblica di Moldova

    Lo strumento per le riforme e la crescita mira ad aiutare il paese ad affrontare le principali sfide, in particolare l’impatto della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina sulla sua sicurezza, economia e popolazione. Il pacchetto prevede lo stanziamento di 520 milioni di euro in sovvenzioni, insieme a 1,5 miliardi di euro in prestiti a basso tasso di interesse, che consentiranno alla Moldova di attuare le riforme senza accumulare un debito insostenibile. Il meccanismo prevede anche un prefinanziamento pari al 18% del sostegno totale, consentendo la rapida mobilitazione di risorse per stimolare la sicurezza energetica, le infrastrutture anticorruzione e la modernizzazione dei servizi pubblici.

    Il 20% dei fondi nonrimborsabili sarà destinato al rafforzamento delle istituzioni della Repubblica di Moldova attraverso sistemi di governance digitale, formazione dei dipendenti pubblici e riforme giudiziarie, misure essenziali per la gestione efficiente dei fondi comunitari. L’eurodeputato romeno Siegfried Mureşan, ha dichiarato che questi fondi creeranno le condizioni affinché lo stato moldavo si rafforzi economicamente, istituzionalmente e socialmente e si avvicini ancora di più all’Unione Europea.

    “Il denaro andrà in lavori infrastrutturali stradali, ferroviari, incluso il ponte sul Prut, per collegare meglio la Repubblica di Moldova all’Unione Europea. Il denaro andrà in connessioni energetiche, sia di elettricità che di gas, tra la Repubblica di Moldova e la Romania. Il denaro andrà in istituti scolastici, scuole, asili. Il denaro andrà in ammodernamenti di ospedali, compresa la costruzione di due ospedali regionali più grandi, uno nel nord e uno nel sud della Repubblica di Moldova”, ha detto Siegfried Mureşan.

    L’eurodeputato ha tuttavia avvertito che, se in futuro la Repubblica di Moldova sarà guidata da governi che non rispetteranno i propri impegni, il Piano europeo di crescita sarà in pericolo. Con l’approvazione del pacchetto di sostegno finanziario, il Parlamento Europeo ha deciso di aprire un ufficio di collegamento a Chişinău. Servirà da punto di contatto tra Bruxelles e i parlamenti nazionali, la società civile e i partner locali della regione del Partenariato orientale dell’Unione Europea, Ucraina, Georgia e la Repubblica di Moldova.

    Il presidente del Parlamento moldavo, Igor Grosu, ha accolto con soddisfazione la decisione e ha affermato che l’Ufficio contribuirà a migliorare il processo legislativo, ma anche a informare i cittadini sui vantaggi dell’integrazione nella grande famiglia europea. A sua volta, la vicepremier moldava per l’integrazione europea, Cristina Gherasimov, ha affermato che la decisione è un forte segnale di sostegno. La Repubblica di Moldova ha presentato domanda di adesione all’Unione Europea a marzo 2022 e ha ottenuto lo status di paese candidato nel mese di giugno dello stesso anno.

  • 11.03.2025 (aggiornamento)

    11.03.2025 (aggiornamento)

    Elezioni – I giudici della Corte Costituzionale della Romania (CCR) hanno bocciato la contestazione dell’estremista filo-russo Călin Georgescu, confermando la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale (BEC) di invalidare la sua candidatura per le elezioni presidenziali di maggio. In precedenza, nell’adottare la decisione, l’Ufficio Elettorale Centrale ha invocato la delibera della Corte Costituzionale di annullare le elezioni presidenziali alla fine dello scorso anno, rilevando che la candidatura di Georgescu non riunisce le condizioni di legalità inquanto, non rispettando la procedura elettorale, lui ha violato l’obbligo stesso di difendere la democrazia, fondata su un voto giusto, integro e imparziale. La decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di respingere la candidatura di Georgescu è stata seguita domenica sera dalle proteste violente dei suoi sostenitori, in cui 13 gendarmi sono rimasti feriti. La Procura Generale ha aperto un procedimento penale per istigazione pubblica, mentre il partito REPER (opposizione extraparlamentare) ha inoltrato una denuncia penale per istigazione pubblica e oltraggio, dopo le dichiarazioni pubbliche fatte da George Simion, il leader dell’opposizione AUR (populista, ultranazionalista), dal mercenario Horațiu Potra e da Călin Georgescu, come reazione alla decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale. Nel caso in cui Călin Georgescu e i partiti che lo sostengono – Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR) e il Partito della Gente Giovane (POT) – vorranno registrare un altro candidato per le elezioni di maggio, dovranno presentare il fascicolo necessario accompagnato da una lista con almeno 200.000 firme entro il 15 marzo. D’altra parte, il sindaco di Bucarest, Nicușor Dan, potrà candidarsi come indipendente alle elezioni presidenziali di maggio, dopo che  la Corte Costituzionale ha deciso di bocciare tutte le contestazioni presentate contro la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di convalidare la sua candidatura. Sempre oggi, l’Ufficio Centrale Elettorale ha deciso di registrare la candidatura alla presidenza di Crin Antonescu, sostenuto dalla coalizione di governo PSD – PNL – UDMR.

     

    NATO – “La NATO ha preparato scenari militari per qualsiasi situazione di sicurezza che possa ledere i paesi membri, compresi quelli collocati sul Fianco Orientale”. Lo  ha dichiarato il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, dopo che l’amministrazione di Washington ha inviato segnali che indicano una possibile riduzione della sua presenza in Europa e un riposizionamento delle sue truppe americane. D’altra parte, sottolineano i media romeni, l’estensione della base militare NATO di Mihail Kogălniceanu (sud-est) prosegue secondo i piani senza indicazioni che potrebbe fermarsi. Nella base lavorano già circa 200 cittadini locali, numero che potrebbe aumentare, visto che il progetto per un valore di oltre 2,5 miliardi di euro prevede la trasformazione dell’area in una vera e propria città, che potrà ospitare 10.000 militari e civili.

     

    Tratta esseri umani – Via libera della  plenaria della Camera dei Deputati e del Senato di Bucarest all’istituzione della Commissione speciale mista per il contrasto alla tratta di esseri umani. La creazione della commissione è stata proposta dal presidente della Camera dei Deputati, Ciprian Şerban. Tra gli obiettivi della commissione figurano: l’analisi delle cause e dei fattori che favoriscono la tratta di esseri umani, compreso lo sfruttamento lavorativo, lo sfruttamento sessuale, la tratta di minori o altre forme di abuso, l’analisi dell’attività delle istituzioni e delle autorità della pubblica amministrazione abilitate a livello centrale e locale nella prevenzione, nell’identificazione, nell’investigazione e nella soluzione della tratta di esseri umani, l’elaborazione di proposte legislative volte a modificate la legislazione specifica. Un altro obiettivo è quello di identificare, valutare e promuovere le migliori pratiche, strumenti e strategie per prevenire e combattere la tratta di esseri umani, compreso lo sfruttamento lavorativo e altre forme di abuso, nonché la protezione, il sostegno e il reinserimento sociale delle vittime di questo tipo di  pratiche.

     

    Moldova – Il Parlamento Europeo ha votato con un’ampia maggioranza un piano di sviluppo per un valore di 1,9 miliardi di euro per la Repubblica di Moldova, paese a maggioranza romenofona. A favore hanno votato 499 deputati, 117 sono stati contrari, mentre 44 si sono astenuti. Nei dibattiti di lunedì, gli eurodeputati hanno sottolineato che, attraverso questo meccanismo, la Moldova viene aiutata a diventare indipendente dal punto di vista energetico dalla Russia, riferisce Radio Chișinău. Secondo la fonte citata, il piano europeo per la Moldova prevede la concessione di 520 milioni di euro sotto forma di sovvenzioni. Altri 1,5 miliardi arriveranno come prestiti a tasso agevolato. I fondi verranno concessi due volte l’anno, seguendo le richieste del governo di Chișinău, e la Commissione Europea verificherà se le condizioni del piano di riforma sono state rispettate. Il piano prevede lo sviluppo delle infrastrutture e l’aumento dell’assistenza finanziaria, l’integrazione progressiva della Moldova sul mercato unico dell’UE, nonché l’attuazione di riforme socioeconomiche fondamentali.

     

    UE – Il ministro delle Finanze romeno, Tanczos Barna, ha partecipato a Bruxelles alla riunione del Consiglio Affari Economici e Finanziari. Sul tavolo temi come la competitività e il miglioramento dell’ambiente imprenditoriale, la cooperazione in campo fiscale, l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, il meccanismo di ripresa e resilienza. La Commissione ha presentato ai ministri il pacchetto Omnibus, il cui obiettivo è di contribuire al raggiungimento di una riduzione degli oneri amministrativi di almeno il 25% e del 35% per le piccole e medie imprese. Per quanto riguarda l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, i ministri hanno avuto uno scambio di opinioni sulla situazione in corso,  riguardo all’impatto economico e finanziario dell’aggressione, compresa l’applicazione di eventuali sanzioni. I ministri  hanno presentato anche il bilancio dell’applicazione del Meccanismo di ripresa e resilienza.

     

  • 11.03.2025

    11.03.2025

    Elezioni – La Corte Costituzionale della Romania esamina le contestazioni riguardanti la candidatura dell’estremista filo-russo Călin Georgescu alle elezioni presidenziali di maggio. In una delle segnalazioni, Georgescu  contesta la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di invalidare la sua candidatura. Nell’adozione della decisione, l’Ufficio Elettorale Centrale ha invocato la delibera della Corte Costituzionale di annullare le elezioni presidenziali alla fine dello scorso anno, rilevando che la candidatura di Georgescu non riunisce le condizioni di legalità inquanto, non rispettando la procedura elettorale, lui ha violato l’obbligo stesso di difendere la democrazia, fondata su un voto giusto, integro e imparziale. La decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di respingere la candidatura di Georgescu è stata seguita domenica sera dalle proteste violente dei suoi sostenitori, in cui 13 gendarmi sono rimasti feriti. La Procura Generale ha aperto un procedimento penale per istigazione pubblica, mentre il partito REPER (opposizione extraparlamentare) ha inoltrato una denuncia penale per istigazione pubblica e oltraggio, dopo le dichiarazioni pubbliche fatte da George Simion, il leader dell’opposizione AUR (populista, ultranazionalista), dal mercenario Horațiu Potra e da Călin Georgescu, come reazione alla decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale. Sempre oggi, la Consulta esamina anche la contestazione contro la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di accettare la candidatura del sindaco generale della Capitale, Nicuşor Dan, alle presidenziali di maggio. D’altra parte, l’Ufficio Centrale Elettorale ha deciso oggi di registrare la candidatura alla presidenza di Crin Antonescu, sostenuto dalla coalizione di governo PSD – PNL – UDMR.

     

    NATO – “La NATO ha preparato scenari militari per qualsiasi situazione di sicurezza che possa ledere i paesi membri, compresi quelli collocati sul Fianco Orientale”. Lo  ha dichiarato il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, dopo che l’amministrazione di Washington ha inviato segnali che indicano una possibile riduzione della sua presenza in Europa e un riposizionamento delle sue truppe americane. D’altra parte, sottolineano i media romeni, l’estensione della base militare NATO di Mihail Kogălniceanu (sud-est) prosegue secondo i piani senza indicazioni che potrebbe fermarsi. Nella base lavorano già circa 200 cittadini locali, numero che potrebbe aumentare, visto che il progetto per un valore di oltre 2,5 miliardi di euro prevede la trasformazione dell’area in una vera e propria città, che potrà ospitare 10.000 militari e civili.

     

    Tratta esseri umani – Via libera della  plenaria della Camera dei Deputati e del Senato di Bucarest all’istituzione della Commissione speciale mista per il contrasto alla tratta di esseri umani. La creazione della commissione è stata proposta dal presidente della Camera dei Deputati, Ciprian Şerban. Tra gli obiettivi della commissione figurano: l’analisi delle cause e dei fattori che favoriscono la tratta di esseri umani, compreso lo sfruttamento lavorativo, lo sfruttamento sessuale, la tratta di minori o altre forme di abuso, l’analisi dell’attività delle istituzioni e delle autorità della pubblica amministrazione abilitate a livello centrale e locale nella prevenzione, nell’identificazione, nell’investigazione e nella soluzione della tratta di esseri umani, l’elaborazione di proposte legislative volte a modificate la legislazione specifica. Un altro obiettivo è quello di identificare, valutare e promuovere le migliori pratiche, strumenti e strategie per prevenire e combattere la tratta di esseri umani, compreso lo sfruttamento lavorativo e altre forme di abuso, nonché la protezione, il sostegno e il reinserimento sociale delle vittime di questo tipo di  pratiche.

     

    UE – Il ministro delle Finanze romeno, Tanczos Barna, ha partecipato a Bruxelles alla riunione del Consiglio Affari Economici e Finanziari. Sul tavolo temi come la competitività e il miglioramento dell’ambiente imprenditoriale, la cooperazione in campo fiscale, l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, il meccanismo di ripresa e resilienza. La Commissione ha presentato ai ministri il pacchetto Omnibus, il cui obiettivo è di contribuire al raggiungimento di una riduzione degli oneri amministrativi di almeno il 25% e del 35% per le piccole e medie imprese. Per quanto riguarda l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, i ministri hanno avuto uno scambio di opinioni sulla situazione in corso,  riguardo all’impatto economico e finanziario dell’aggressione, compresa l’applicazione di eventuali sanzioni. I ministri  hanno presentato anche il bilancio dell’applicazione del Meccanismo di ripresa e resilienza.

     

  • NATO, scenari pronti

    NATO, scenari pronti

    Secondo una famosa barzelletta, la NATO fu creata qualche anno dopo la sconfitta del nazismo, per tenere gli americani dentro, i sovietici fuori e i tedeschi sotto. Tre quarti di secolo dopo, la formula è diventata incerta. La Russia post-sovietica ha riacquistato la sua aggressività e il suo appetito territoriale. Gli Stati Uniti, sotto la nuova amministrazione repubblicana guidata dal presidente Donald Trump, sembrano sempre meno interessati a garantire la sicurezza di un’Europa che rimproverano di non investire abbastanza nella propria difesa. Questi sviluppi creano ansia soprattutto sul fianco orientale dell’Alleanza Nord Atlantica, nei paesi che confinano direttamente con la Russia o con l’Ucraina invasa dalle truppe di Mosca.

    E’ anche il caso della Romania, che condivide quasi 650 chilometri di confine con l’Ucraina. In un messaggio volutamente rassicurante ai suoi compatrioti, il capo ad interim dello stato romeno, Ilie Bolojan, ha affermato che la NATO ha predisposto scenari militari per qualsiasi situazione di sicurezza che possa intaccare i paesi membri, compresi quelli sul fianco orientale. “Ci sono, diciamo, questi piani strategici, ideati dalla NATO, anche dall’Esercito Romeno”, ha detto. Bolojan ha ricordato che la Francia è designata come nazione quadro per la difesa della Romania e ha truppe sul territorio del nostro paese.

    “La questione che si pone è un aumento del contributo dei paesi europei all’attuale sistemazione di sicurezza, il che significa che non cambierà molto, oppure, nella seconda ipotesi, l’assunzione di ulteriori responsabilità da parte dei paesi europei, non solo di quelli dell’Unione Europea”, afferma il presidente ad interim. Riconosce però che „l’Europa, per assicurare la propria difesa, non può farcela senza gli Stati Uniti d’America”.

    Le dichiarazioni di Ilie Bolojan arrivano dopo che fonti della NATO, citate dal corrispondente di Radio Romania a Bruxelles, hanno affermato che gli Stati Uniti potrebbero ritirare già quest’anno parte dei loro militari dispiegati in Europa. La mossa, aggiungono le stesse fonti, non avrebbe lo scopo di mettere in forse l’Alleanza in sé, ma costituirebbe una spinta per gli europei a farsi carico di una parte maggiore degli sforzi di deterrenza e difesa.

    Attualmente Washington ha circa 160.000 militari dispiegati al di fuori degli Stati Uniti, la maggior parte dei quali, circa 35.000, in Germania. Secondo quanto riportato dai media, anche a causa delle incertezze create dall’amministrazione Trump, i grandi gruppi del Parlamento Europeo stanno preparando un documento in cui chiederanno all’Unione di promuovere la creazione di un pilastro europeo all’interno della NATO, che agisca in modo autonomo, ogniqualvolta sia necessario. Ciò potrebbe includere il Regno Unito, la Turchia, la Norvegia e l’Islanda, stati che non fanno parte dell’Unione Europea, ma sono membri della NATO.