Category: News

  • 06.03.2025

    06.03.2025

    ReArm Europe – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha discusso a Bruxelles con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, delle priorità della Romania nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonchè dell’aumento dell’assorbimento dei fondi europei. “Abbiamo espresso il nostro sostegno alle iniziative della Commissione nel campo della difesa e della competitività”, ha sottolineato  Bolojan in un post sui social. Durante l’incontro con il primo ministro polacco, Donald Tusk, è stato esaminato il tema del consolidamento del fianco orientale. Bolojan partecipa al Consiglio Europeo straordinario, dove i capi di stato e di governo dell’Unione Europea discutono del sostegno fornito all’Ucraina e della situazione della difesa europea. Prima del vertice, il capo della Commissione Europea ha dichiarato che il continente si trova a un bivio, sottolineando  l’importanza che l’Europa possa difendersi da sola, attraverso un massiccio aumento delle spese stanziate alla difesa, ma anche aiutando l’Ucraina a raggiungere una pace giusta e duratura. In questo senso, la presidente della Commissione propone un piano europeo di riarmo, con investimenti nel campo della difesa di fino a 800 miliardi di euro. Dal canto suo, la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha assicurato i leader comunitari che l’Eurocamera può agire in modo rapido ed efficiente per rispondere alle sfide senza precedenti alla sicurezza. “La pace deve garantire la libertà all’Ucraina, la sicurezza all’Europa e la deterrenza per coloro che pensano di poterla prendere con la forza”, ha aggiunto Roberta Metsola. Presente a Bruxelles, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ringraziato l’UE per il suo forte sostegno.

     

    DIICOT – I procuratori della Direzione di investigazione dei reati di criminalità organizzata e il terrorismo (DIICOT) hanno fermato sei persone accusate di associazione criminale organizzata e tradimento. In un comunicato della DIICOT si legge che le persone fermate sono accusate di aver formato  un’organizzazione di tipo militare che ha svolto negoziati con agenti russi per far uscire la Romania dalla NATO. Secondo i procuratori, il raggruppamento è stato costituito sotto la copertura di un’organizzazione e si è sviluppato sul tipo di una struttura di tipo militare, con gradi dirigenziali e personale addetto all’esecuzione. Tra i suoi membri si annovera anche Radu Theodoru, generale a riposo e veterano di guerra, in età di 101 anni. Il gruppo, attraverso piattaforme online,  pubblicava materiali video e reclutava sostenitori. Nel contempo, sono state intraprese iniziative per condurre trattative con fattori politico-militari esterni, con l’obiettivo di abolire l’attuale ordine costituzionale. Nel mese di gennaio – spiega la DIICOT – due degli imputati si sono recati a Mosca, dove sono entrati in contatto con persone disposte a sostenere gli sforzi dell’organizzazione per assumere il potere in Romania.

     

    Elezioni – I giudici hanno respinto come infondata la querela contro la misura del controllo giudiziario presentata da Călin Georgescu,  mirato da un’inchiesta penale per diversi reati.  Ex candidato indipendente alle elezioni presidenziali dello scorso anno, Călin Georgescu è stato sottoposto, la settimana scorsa, al controllo giudiziario, nonchè al divieto di lasciare il paese senza l’autorizzazione delle autorità giudiziarie. Nel contempo, non gli è consentito di pubblicare sui social contenuti fascisti, antisemiti, razzisti o xenofobi. Georgescu è stato accusato di aver commesso sei reati, il più grave dei quali è l’incitamento ad azioni contro l’ordine costituzionale. Secondo gli inquirenti,  l’ex candidato, che ha vinto il primo turno delle presidenziali, avrebbe messo a punto un piano per destabilizzare il paese, dopo l’annullamento delle elezioni deciso dalla Corte Costituzionale a dicembre. Continuano intanto le perquisizioni legate al finanziamento della sua campagna elettorale. Sempre oggi, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto la richiesta di Călin Georgescu in cui contestava l’annullamento delle presidenziali in Romania. La decisione è stata presa all’unanimità dai tre giudici ed è definitiva. Călin Georgescu ha recentemente annunciato che presenterà venerdì all’Ufficio Elettorale Centrale la sua candidatura per le presidenziali che si terranno a maggio.

     

    UE – Dalla sua adesione all’UE, il 1° gennaio del 2007, la Romania ha ricevuto più di 100 miliardi di euro di fondi comunitari. Lo ha dichiarato il ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Marcel Boloş, sottolineando che la Romania non è più una periferia economica, ma un paese che recupera rapidamente i divari, superando stati come Polonia, Ungheria, Croazia e Grecia in termini di PIL pro capite, indicatore essenziale del tenore di vita. Se siamo incoscienti, diamo la colpa all’UE, ma il fatto che ci troviamo nel momento migliore di sviluppo del nostro paese è dovuto proprio all’appartenenza alla Comunità europea e alla NATO, ha spiegato il ministro Boloş.

     

    Governo – Il Governo di Bucarest ha approvato una serie di ordinanze d’urgenza. Le normative riguardano, tra l’altro, la riforma sanitaria e l’assorbimento dei fondi europei. Nel campo della sanità, l’Esecutivo vuole migliorare gli atti normativi in ​​vigore, che riguardano l’acquisizione della qualità di assicurato da parte di persone che guadagnano da attività indipendenti, il sistema fiscale dei medicinali, l’organizzazione e il funzionamento degli studi medici, nonchè la concessione dei congedi medici. D’altra parte, con un’altra ordinanza d’urgenza, il Governo romeno stanzia i fondi necessari affinché alcune amministrazioni locali possano portare a termine l’estensione e l’ammodernamento delle reti di trasporto del gas naturale. Infine, l’Esecutivo ha deciso anche il valore degli aiuti di stato destinati  al settore zootecnico nel 2025.

     

    Turismo– Con un aumento dei pernottamenti del 12%, il turismo romeno è cresciuto leggermente nel primo mese di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2024. Secondo i dati forniti dall’Agenzia Nazionale del Turismo, la maggioranza dei visitatori sono stati romeni, oltre l’84%, con un soggiorno medio di quasi due giorni. D’altra parte, gli stranieri sono stati alloggiati nelle strutture ricettive per poco più di due giorni. Secondo gli esperti, il trend di crescita si manterrà anche quest’anno, quando potrebbe superare il livello registrato nel 2019, prima della pandemia di Covid-19.

     

     

     

     

  • Romania, benefici dell’appartenenza all’UE

    Romania, benefici dell’appartenenza all’UE

    A gennaio sono ricorsi 17 anni dall’adesione della Romania all’Unione Europea. Nello stesso mese, un sondaggio condotto da INSCOP ha indicato che 9 romeni su 10 si oppongono all’idea che la Romania esca dall’UE, rispetto a circa il 72% a gennaio 2022. Intitolato “La Romania tra nazionale ed europeo nell’era della disinformazione. Patriottismo economico, valori e cospirazioni” e commissionato dall’organizzazione Funky Citizens, il sondaggio ha anche rivelato un tasso di fiducia di circa il 67% nell’Unione Europea, rispetto al 56% di gennaio 2022. È stato il primo sondaggio condotto dopo lo shock dell’annullamento delle elezioni presidenziali a dicembre.

    Quasi per rispondere ai non pochi detrattori delle istituzioni comunitarie, il ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Marcel Boloş, afferma in un post su Facebook: “In un periodo in cui le voci estremiste cercano di minimizzare i benefici della nostra appartenenza all’Unione Europea, non dimentichiamo che lo sviluppo non è una questione di ingenuo orgoglio, ma di pragmatismo. La Romania non è cresciuta dal nulla, non si è trasformata dall’oggi al domani e, di certo, non si è sviluppata rifiutando le opportunità.”

    Dalla sua adesione, la Romania ha ricevuto oltre 100 miliardi di euro di fondi europei, in valore lordo, spiega inoltre Marcel Boloş. È il motore che ha cambiato radicalmente la struttura della nostra economia, ha sottolineato il ministro. Marcel Boloş aggiunge che la Romania non è più una periferia economica, ma un paese che sta recuperando rapidamente i divari e che ha superato la Polonia, l’Ungheria, la Croazia e la Grecia nel PIL pro capite, un indicatore essenziale del tenore di vita. “Le cifre dicono moltissimo, il valore degli investimenti realizzati è all’incirca pari al valore del PIL al momento dell’adesione. Se siamo incoscienti, diamo la colpa all’UE, ma il fatto che ci troviamo nel momento migliore dello sviluppo del nostro paese è dovuto all’appartenenza alla comunità europea e alla NATO”, ha sottolineato il ministro.

    Marcel Boloş ha precisato inoltre che i fondi europei ricevuti dal nostro paese si ritrovano nelle infrastrutture, dove negli ultimi due decenni sono stati costruiti quasi 900 km di autostrade e superstrade. Nello stesso periodo, oltre due milioni di romeni sono stati connessi alla rete fognaria. Secondo il ministro degli Investimenti e dei Progetti europei, oltre 100.000 aziende hanno ricevuto sovvenzioni per lo sviluppo, migliaia di scuole e ospedali sono stati ristrutturati, attrezzati o ampliati, sono stati creati posti di lavoro stabili e sono stati attratti nuovi investimenti.

    Tutto ciò ha stimolato l’economia e il ritmo annuale degli investimenti privati nell’economia è triplicato nel 2024 rispetto al momento dell’adesione, passando da circa 100 miliardi di lei (20 miliardi di euro) a oltre 350 miliardi di lei (70 miliardi di euro), ha affermato Boloş. Il ministro sostiene che, senza i soldi europei, la Romania sarebbe rimasta bloccata in un ciclo infinito di sottosviluppo, continuando a dipendere solo da un bilancio nazionale insufficiente per gli investimenti strategici. “La realtà è una: l’UE è stata e rimane il nostro partner per lo sviluppo. Con l’appartenenza alla struttura europea, la Romania ha scelto il progresso”, ha concluso Boloş il suo post.

  • Punti di forza del turismo romeno

    Punti di forza del turismo romeno

    Il numero di notti trascorse nelle unità ricettive nell’Unione Europea ha superato i tre miliardi nel 2024, rendendolo l’anno migliore per il turismo nell’Unione, secondo i dati pubblicati mercoledì dall’Eurostat. Tradizionalmente mete preferite dai turisti di tutto il mondo, la Spagna (500 milioni), l’Italia (458) e la Francia (451) occupano anche questa volta il podio. Al polo opposto si trovano Lussemburgo, Lettonia ed Estonia. La Romania fa parte di un vasto gruppo di stati membri dell’UE che hanno registrato meno di 50 milioni di pernottamenti lo scorso anno.

    Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INS), i pernottamenti nelle strutture ricettive turistiche (compresi appartamenti e camere in affitto) sono stati 30,191 milioni, in aumento del 3,5% rispetto al 2023. I pernottamenti dei turisti romeni hanno rappresentato l’83,7% e quelli degli ospiti stranieri il 16,3%. Le destinazioni preferite sono state la capitale Bucarest e le province di Brașov e Prahova, dove si trovano le località montane romene più gettonate. Le statistiche indicano inoltre che, a gennaio 2025, la maggior parte dei turisti stranieri proveniva dall’Italia – quasi 17.000, seguita dalla Repubblica di Moldova, da Israele e dalla Germania – ciascuna con 10-11.000.

    Parallelamente, il programma turistico culturale “Romania attraente” è stato presente in questi giorni alla più grande e importante fiera del turismo del mondo, quella di Berlino. Gli esperti parlano di un’offerta diversificata, che comprende circuiti culturali, turismo attivo e d’avventura, soggiorni sulla costa del Mar Nero e nel Delta del Danubio, nonché turismo rurale. Si tratta della quinta partecipazione romena di questo tipo a importanti fiere internazionali in soli sei mesi.

    In precedenza, in Italia, nel Regno Unito, in Spagna o Polonia, la stessa piattaforma ha offerto, in romeno e cinque lingue straniere, informazioni aggiornate in formato video e fotografico, attraverso tour virtuali, animazioni 3D, audioguide e testi. Il programma è coordinato dal Ministero degli Investimenti e dei Progetti Europei e, secondo gli organizzatori, lo stand romeno è stato concepito tutte le volte in un formato business, per incontri di lavoro e per promuovere servizi e pacchetti pensati per il segmento corporate, tra cui soluzioni di team building e city break.

    L’offerta comprende anche 12 itinerari turistici tematici che, da nord-ovest a sud-est, attraversano l’intero paese, con 275 mete da visitare e che, entro il 2026, saranno segnalati anche attraverso specifiche infrastrutture stradali. Oltre a queste destinazioni, valide in qualsiasi stagione, gli specialisti prevedono anche un massiccio afflusso di turismo culturale nei mesi di agosto e settembre, quando Bucarest ospiterà, come da tradizione, una maratona di musica classica, il celebre Festival George Enescu.

  • 05.03.2025 (aggiornamento)

    05.03.2025 (aggiornamento)

    ReArm – Il primo ministro romeno, Marcel Ciolacu, ha accolto con favore le proposte lanciate dal capo della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, riguardante la deroga alle regole di bilancio, per non far scattare procedura per disavanzo eccessivo. Si tratta di una soluzione che la Romania ha costantemente sostenuto, ha sottolineato Marcel Ciolacu. In un messaggio sui social, il primo ministro precisa inoltre che la Romania è favorevole allo stanziamento di fondi aggiuntivi per le armi, a condizione che il denaro raggiunga le aziende romene. Inoltre, il premier ha confermato che Bucarest segue le stesse coordinate: sì all’aumento delle spese per la difesa, no all’invio di truppe romene in Ucraina. La presidente della Commissione Europea ha proposto la creazione del piano ReArm Europe, che prevede lo stanziamento di quasi 800 miliardi di euro per investimenti nella difesa dell’Unione Europea, nonchè per aiuti militari destinati all’Ucraina.

     

    Sicurezza – L’addetto militare della Federazione Russa a Bucarest e il suo vice sono stati dichiarati personae non gratae sul territorio della Romania. La decisione delle autorità romene è stata comunicata all’incaricato d’affari dell’ambasciata russa a Bucarest, convocato presso la sede del Ministero degli Affari Esteri. L’istituzione precisa che i due sono stati sanzionati per attività contrarie alle disposizioni della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961. Recentemente, il nome del vice dell’addetto militare russo, Evgheni Ignatiev, è apparso nel fascicolo penale dell’ex candidato alla presidenza, l’estremista filorusso Călin Georgescu. Gli inquirenti sostengono che le persone vicine a Georgescu sono in contatto con gli addetti militari russi, sospettati di essere agenti dei servizi segreti militari di Mosca. La denuncia sporta da Georgescu contro il provvedimento di controllo giudiziario è stata esaminata oggi a Bucarest, nel fascicolo penale nel quale è indagato per sei reati, tra cui l’istigazione ad azioni contro l’ordine costituzionale. Una decisione dovrebbe essere presa domani. Mercoledì scorso, Georgescu è stato sottoposto dagli inquirenti a controllo giudiziario per 60 giorni.

     

    UE – Dall’adesione all’Unione Europea nel 2007, la Romania ha ricevuto più di 100 miliardi di euro dai fondi europei. Lo  ha dichiarato il ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Marcel Boloş, spiegando che la Romania non è più una periferia economica, ma un paese che recupera rapidamente i divari, superando Polonia, Ungheria, Croazia e Grecia per quanto riguarda il PIL pro capite, indicatore essenziale del tenore di vita. Il ministro Boloş ha ricordato che i fondi europei ricevuti si ritrovano nelle infrastrutture, quasi 900 km di autostrade e superstrade costruite negli ultimi due decenni, nell’espansione della rete fognaria, nelle sovvenzioni concesse alle aziende per lo sviluppo, in migliaia di scuole e ospedali ristrutturati o nella creazione di nuovi posti di lavoro. La realtà è una sola – ha sottolineato il ministro Boloş – l’UE è stata e resta il partner di sviluppo della Romania.

     

    Turismo – Dal 4 al 6 marzo, l’offerta turistica della Romania viene promossa alla celebre ITB di Berlino (Internationale Tourismus Borse), fiera leader mondiale nel turismo. Secondo il ministro dell’Economia, Bogdan Ivan, la Germania, il più importante partner commerciale della Romania, rappresenta anche il più grande mercato per il turismo romeno. L’anno scorso, i visitatori tedeschi sono aumentati del 10%, superando quota 240.000. All’ITB Berlino, la Romania promuove un’offerta diversificata, che include circuiti culturali, turismo attivo e d’avventura, soggiorni sulla costa del Mar Nero o nel Delta del Danubio, turismo rurale e city break. Uno dei principali eventi portati all’attenzione del pubblico è il Festival Internazionale “George Enescu”. La 27esima edizione si svolgerà quest’anno, dal 24 agosto al 21 settembre, e porterà a Bucarest oltre 4.000 musicisti. Importanti orchestre, direttori d’orchestra e rinomati solisti trasformeranno, per un mese, Bucarest nella capitale mondiale della musica classica.

     

    Fratelli Tate – Il procuratore generale della Florida ha aperto un’indagine penale contro  gli influencer britannico-americani Andrew e Tristan Tate, dopo che i due fratelli sono arrivati ​​in questo stato americano la settimana scorsa, informa la Dpa. I fratelli Tate sono indagati anche in Romania per traffico di esseri umani e sfruttamento di giovani donne. I due sono stati arrestati in Romania a dicembre 2022 ed erano soggetti al divieto di lasciare il Paese. Nei giorni scorsi, le autorità romene hanno permesso la loro partenza e i due si sono recati in Florida, precisa la Dpa. Secondo l’agenzia tedesca, si ipotizzava che il rilascio fosse stato influenzato dall’amministrazione Trump, ma il leader della Casa Bianca ha negato qualsiasi coinvolgimento. Andrew Tate, ex kickboxer, è diventato negli ultimi anni un simbolo della misoginia online, insieme a suo fratello Tristan. In Romania, la procura accusa i due di aver costretto diverse donne a produrre video commerciali con contenuti sessuali espliciti. Dalle indagini sono emerse almeno 34 presunte vittime, tra cui una ragazza di 15 anni. Entrambi i fratelli hanno negato  le accuse.

     

    Studio – Il quadro globale relativo all’indice di percezione della corruzione è peggiorato negli ultimi 12 anni. Secondo uno studio pubblicato da Transparency International, a livello dell’Unione Europea, il punteggio medio è diminuito nel 2024 di due punti rispetto all’anno precedente. Germania, Italia, Francia, Spagna, Slovacchia e Ungheria hanno registrato tendenze negative. Altri stati membri, come la Romania, sono scesi sotto la media UE. La Romania si trova al 65esimo posto su 180, allo stesso livello di Montenegro, Kuwait e Malta. Le raccomandazioni di Transparency International per la Romania includono una maggiore consapevolezza della legge che protegge gli informatori nell’interesse pubblico, soprattutto in settori quali gli appalti pubblici, la prevenzione del riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, la protezione dell’ambiente e la salute pubblica.

     

    Autorizzazione UK – I cittadini degli stati membri dell’Unione Europea, romeni compresi, potranno presentare domanda per ottenere l’autorizzazione elettronica di viaggio necessaria dal 2 aprile per entrare in Gran Bretagna o per transitare questo paese verso un’altra destinazione. Le domande devono essere presentate sulla app ufficiale UK ETA. Il Ministero degli Affari Esteri romeno specifica che il visto elettronico avrà una validità di due anni e potrà essere utilizzato per diversi viaggi nel Regno Unito. L’ETA costa 10 lire, circa 60 lei, per tutte le categorie di età, compresi i minorenni. La tassa verrà pagata al momento della presentazione della domanda, mentre in caso di rifiuto il denaro non verrà restituito, precisa il MAE romeno.

  • 05.03.2025

    05.03.2025

    ReArm – Il primo ministro romeno, Marcel Ciolacu, ha accolto con favore le proposte lanciate dal capo della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, riguardante la deroga alle regole di bilancio, per non far scattare procedura per disavanzo eccessivo. Si tratta di una soluzione che la Romania ha costantemente sostenuto, ha sottolineato Marcel Ciolacu. In un messaggio sui social, il primo ministro precisa inoltre che la Romania è favorevole allo stanziamento di fondi aggiuntivi per le armi, a condizione che il denaro raggiunga le aziende romene. Inoltre, il premier ha confermato che Bucarest segue le stesse coordinate: sì all’aumento delle spese per la difesa, no all’invio di truppe romene in Ucraina. La presidente della Commissione Europea ha proposto la creazione del piano ReArm Europe, che prevede lo stanziamento di quasi 800 miliardi di euro per investimenti nella difesa dell’Unione Europea, nonchè per aiuti militari destinati all’Ucraina.

     

    UE – Dall’adesione all’Unione Europea nel 2007, la Romania ha ricevuto più di 100 miliardi di euro dai fondi europei. Lo  ha dichiarato il ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Marcel Boloş, spiegando che la Romania non è più una periferia economica, ma un paese che recupera rapidamente i divari, superando Polonia, Ungheria, Croazia e Grecia per quanto riguarda il PIL pro capite, indicatore essenziale del tenore di vita. Il ministro Boloş ha ricordato che i fondi europei ricevuti si ritrovano nelle infrastrutture, quasi 900 km di autostrade e superstrade costruite negli ultimi due decenni, nell’espansione della rete fognaria, nelle sovvenzioni concesse alle aziende per lo sviluppo, in migliaia di scuole e ospedali ristrutturati o nella creazione di nuovi posti di lavoro. La realtà è una sola – ha sottolineato il ministro Boloş – l’UE è stata e resta il partner di sviluppo della Romania.

     

    Turismo – Dal 4 al 6 marzo, l’offerta turistica della Romania viene promossa alla celebre ITB di Berlino (Internationale Tourismus Borse), fiera leader mondiale nel turismo. Secondo il ministro dell’Economia, Bogdan Ivan, la Germania, il più importante partner commerciale della Romania, rappresenta anche il più grande mercato per il turismo romeno. L’anno scorso, i visitatori tedeschi sono aumentati del 10%, superando quota 240.000. All’ITB Berlino, la Romania promuove un’offerta diversificata, che include circuiti culturali, turismo attivo e d’avventura, soggiorni sulla costa del Mar Nero o nel Delta del Danubio, turismo rurale e city break. Uno dei principali eventi portati all’attenzione del pubblico è il Festival Internazionale “George Enescu”. La 27esima edizione si svolgerà quest’anno, dal 24 agosto al 21 settembre, e porterà a Bucarest oltre 4.000 musicisti. Importanti orchestre, direttori d’orchestra e rinomati solisti trasformeranno, per un mese, Bucarest nella capitale mondiale della musica classica.

     

    Fratelli Tate – Il procuratore generale della Florida ha aperto un’indagine penale contro  gli influencer britannico-americani Andrew e Tristan Tate, dopo che i due fratelli sono arrivati ​​in questo stato americano la settimana scorsa, informa la Dpa. I fratelli Tate sono indagati anche in Romania per traffico di esseri umani e sfruttamento di giovani donne. I due sono stati arrestati in Romania a dicembre 2022 ed erano soggetti al divieto di lasciare il Paese. Nei giorni scorsi, le autorità romene hanno permesso la loro partenza e i due si sono recati in Florida, precisa la Dpa. Secondo l’agenzia tedesca, si ipotizzava che il rilascio fosse stato influenzato dall’amministrazione Trump, ma il leader della Casa Bianca ha negato qualsiasi coinvolgimento. Andrew Tate, ex kickboxer, è diventato negli ultimi anni un simbolo della misoginia online, insieme a suo fratello Tristan. In Romania, la procura accusa i due di aver costretto diverse donne a produrre video commerciali con contenuti sessuali espliciti. Dalle indagini sono emerse almeno 34 presunte vittime, tra cui una ragazza di 15 anni. Entrambi i fratelli hanno negato  le accuse.

     

    Studio – Il quadro globale relativo all’indice di percezione della corruzione è peggiorato negli ultimi 12 anni. Secondo uno studio pubblicato da Transparency International, a livello dell’Unione Europea, il punteggio medio è diminuito nel 2024 di due punti rispetto all’anno precedente. Germania, Italia, Francia, Spagna, Slovacchia e Ungheria hanno registrato tendenze negative. Altri stati membri, come la Romania, sono scesi sotto la media UE. La Romania si trova al 65esimo posto su 180, allo stesso livello di Montenegro, Kuwait e Malta. Le raccomandazioni di Transparency International per la Romania includono una maggiore consapevolezza della legge che protegge gli informatori nell’interesse pubblico, soprattutto in settori quali gli appalti pubblici, la prevenzione del riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, la protezione dell’ambiente e la salute pubblica.

     

    Autorizzazione UK – I cittadini degli stati membri dell’Unione Europea, romeni compresi, potranno presentare domanda per ottenere l’autorizzazione elettronica di viaggio necessaria dal 2 aprile per entrare in Gran Bretagna o per transitare questo paese verso un’altra destinazione. Le domande devono essere presentate sulla app ufficiale UK ETA. Il Ministero degli Affari Esteri romeno specifica che il visto elettronico avrà una validità di due anni e potrà essere utilizzato per diversi viaggi nel Regno Unito. L’ETA costa 10 lire, circa 60 lei, per tutte le categorie di età, compresi i minorenni. La tassa verrà pagata al momento della presentazione della domanda, mentre in caso di rifiuto il denaro non verrà restituito, precisa il MAE romeno.

     

     

     

  • Piano di riarmo europeo

    Piano di riarmo europeo

    Con una Russia sempre più aggressiva a est e un’America sempre più distante Oltreoceano, l’Europa sta attraversando un periodo di incertezza che non viveva da decenni. In questo contesto, la Commissione Europea propone agli stati dell’Unione un piano di riarmo continentale, che potrebbe mobilitare fondi per 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni. La proposta è stata presentata prima del vertice straordinario dell’Unione, che si terrà giovedì a Bruxelles.

    La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha inviato una lettera ai leader degli stati membri, in cui illustra il nuovo piano europeo di riarmo, nonchè di sostegno all’Ucraina invasa dalle truppe di Mosca. Esperti citati dalle agenzie stampa internazionali osservano che la mancanza di capacità produttiva in Europa è, in questo momento, evidente. Un esempio: l’Unione Europea si è impegnata a fornire all’Ucraina un milione di proiettili di artiglieria nel 2024. L’obiettivo è stato raggiunto alla fine, ma con qualche mese di ritardo.

    Il piano della presidente contiene cinque strumenti di finanziamento. Il primo sarebbe quello di aumentare i bilanci nazionali della difesa dell’1,5% a livello europeo, il che mobiliterebbe circa 650 miliardi di euro in quattro anni. Un secondo strumento è costituito dai prestiti per progetti di difesa comuni, per un valore di 150 miliardi di euro. “Si tratta di spendere meglio e spendere insieme per capacità paneuropee come difesa aerea, sistemi di artiglieria, missili, droni, ma anche nel campo informatico o nella mobilità militare”, ha detto Ursula von der Leyen.

    Questo strumento aiuterà gli stati membri a creare la domanda per l’industria, e con questa attrezzatura aumenteremo notevolmente anche il sostegno all’Ucraina, ha aggiunto il capo della Commissione, citata dal corrispondente di Radio Romania a Bruxelles. Il terzo strumento è la possibilità per gli stati membri di utilizzare i fondi di coesione per progetti di difesa. Altre due fonti di finanziamento sono il capitale privato abbinato ai prestiti dalla Banca Europea per gli Investimenti.

    I calcoli mostrano che, in questo modo, l’Europa potrebbe superare il 3,5% del PIL per la difesa, vale a dire ciò che la nuova amministrazione repubblicana di Washington, guidata da Donald Trump, chiede imperativamente ai suoi alleati europei. Gli esperti notano che nel suo piano di riarmo dell’Unione, la presidente della Commissione ha proposto di dare agli stati membri maggiore libertà nel rispettare le norme solitamente rigide in materia di debito e deficit.

    Viene menzionata anche la possibilità di riassegnare i fondi per lo sviluppo regionale agli investimenti militari, il che potrebbe causare frustrazione nelle aree più povere dell’Unione. Infine, affermano gli esperti, le banche private hanno generalmente dei riserbi a impegnarsi in progetti di investimenti militari.

  • Reazioni alle dichiarazioni di un servizio segreto russo

    Reazioni alle dichiarazioni di un servizio segreto russo

    Le autorità romene respingono categoricamente le affermazioni del Servizio di intelligence estera russo, secondo cui l’Unione Europea avrebbe ricattato la Romania per bloccare la candidatura dell’indipendente Călin Georgescu alle elezioni presidenziali di maggio. Senza fornire alcuna prova, il servizio russo sostiene che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto alle autorità di Bucarest di impedire a Georgescu di partecipare alle prossime elezioni, avvertendo che, in caso contrario, avrebbe limitato l’accesso della Romania ai fondi europei.

    Lo stesso tipo di messaggio è stato trasmesso di recente anche dall’ex candidato indipendente, in un’intervista rilasciata al giornalista James Freeman, in cui afferma che si dovrebbe indire un referendum per l’uscita della Romania dall’Unione Europea e dalla NATO.

    Il Ministero degli Esteri romeno definisce le accuse del servizio russo come “ridicole e totalmente prive di fondamento” e afferma che fanno parte di una campagna ibrida volta a minare la democrazia e a diminuire la fiducia nelle autorità. “L’insieme di queste attività, che includono messaggi pubblici, campagne di influenza e interferenze con processi democratici, mira a diminuire la fiducia nelle autorità e a criticare l’appartenenza della Romania all’UE e alla NATO”, precisa il Ministero romeno.

    Da parte sua, il primo ministro Marcel Ciolacu ritiene intollerabili i commenti di un servizio segreto russo in merito alle decisioni delle autorità romene. “La Russia non può dire alle autorità romene chi indagare e chi no, non può dettare ai romeni chi eleggere e non può essere un modello di buone pratiche di democrazia”, ha sottolineato il primo ministro su una rete sociale.

    A sua volta, la presidente dell’USR, Elena Lasconi, ritiene che la Russia sia arrivata a sostenere Călin Georgescu “apertamente e ufficialmente”. Al ballottaggio che doveva svolgersi a dicembre, Călin Georgescu, che inaspettatamente era riuscito a classificarsi al primo posto nelle opzioni di voto dei romeni, avrebbe dovuto sfidare Elena Lasconi.

    Nel frattempo, Georgescu è stato sottoposto a controllo giudiziario per 60 giorni, con diversi divieti, tra cui quello di lasciare il paese senza l’approvazione delle autorità giudiziarie. Non gli è inoltre consentito pubblicare sulle reti sociali contenuti di stampo legionario, fascista, antisemita, razzista o xenofobo.

    I pubblici ministeri accusano Georgescu di aver elaborato un piano per destabilizzare la Romania con l’aiuto di mercenari guidati da Horațiu Potra, dopo che la Corte Costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali. La Consulta ha invocato interferenze esterne e ha disposto la ripresa del processo elettorale, che si terrà a maggio. Călin Georgescu è preso di mira in due fascicoli, quello in cui è già stato messo sotto accusa per azioni contrarie all’ordine costituzionale, ma anche quello in cui è stato disposto l’arresto preventivo di Horaţiu Potra e dei suoi mercenari.

  • 04.03.2025 (aggiornamento)

    04.03.2025 (aggiornamento)

    NATO – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha avuto una conversazione telefonica con il segretario generale dell’Alleanza Nord Atlantica, Mark Rutte, il quale ha ringraziato la Romania per il contributo fornito a livello alleato, ha accolto con soddisfazione ‘aumento del bilancio stanziato da Bucarest alla difesa e ha ribaditol’impegno della NATO e degli Stati Uniti per la difesa collettiva e per l’articolo 5, informa l’Amministrazione Presidenziale. Dal canto suo, il presidente Bolojan ha sottolineato che la NATO resta il principale garante della sicurezza della Romania e che l’articolo 5 è il provvedimento che dissuade nel modo più efficiente eventuali minacce o attacchi contro gli stati alleati. Per quanto riguarda la situazione in Ucraina, è stata sottolineata la necessità di una pace giusta e duratura, nonché l’importanza di mantenere il sostegno fornito al paese confinante con la Romania.

     

    Azioni ibride – Il Ministero degli Esteri romeno afferma che le recenti dichiarazioni dei servizi speciali russi “sono ridicole e del tutto infondate”. Stando alla diplomazia di Bucarest, le affermazioni fanno parte di una serie di azioni ibride lanciate dalla Federazione Russa con lo scopo di  minare la democrazia in Romania. L’insieme di queste attività, che includono messaggi pubblici, campagne di influenza e interferenze con i processi democratici, hanno lo scopo di diminuire la fiducia nelle autorità e criticare l’adesione della Romania all’UE e alla NATO, sottolinea il MAE.  Il servizio di informazioni esterne russo (SVR) ha sostenuto in un comunicato che dietro la decisione di muovere accuse contro il candidato alla presidenza Călin Georgescu, sospettato di legami o almeno affinità con la Russia, ci sono in modo evidente i leader dell’Unione Europea.

     

    Investimenti – In un incontro con il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, i rappresentanti degli investitori stranieri hanno sottolineato la necessità dell’attuazione di riforme volte a ridurre la burocrazia, migliorare l’efficienza amministrativa e creare un quadro fiscale sostenibile. Secondo l’Amministrazione Presidenziale, durante l’incontro è stata discussa la necessità di investimenti strategici in infrastrutture, istruzione, sanità e settori a valore aggiunto come hub tecnologici, produzione di biometano e data center.  Sul tavolo dell’incontro anche temi come l’aumento degli investimenti nell’economia nazionale, considerando l’importanza della stabilità politica, la prevedibilità fiscale e il  mantenimento di un clima favorevole per gli investitori. Dal canto suo, il presidente ad interim Ilie Bolojan ha riaffermato l’impegno della Romania per la continuazione del percorso euroatlantico, spiegando  che il quadro offre sicurezza agli investitori e contribuisce allo sviluppo a lungo termine dell’economia. L’Amministrazione Presidenziale precisa inoltre che il capo dello stato ha sottolineato che lo sviluppo economico della Romania dipende da attrazione degli investimenti, accesso alla tecnologia moderna e apertura verso i mercati internazionali.

     

    Difesa UE – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha proposto la creazione di un nuovo fondo per quasi 800 miliardi di euro destinato agli investimenti nella difesa dell’Unione Europea. Le somme saranno spese per sostenere l’Ucraina e per “assumere una maggiore responsabilità per la sicurezza europea”, ha spiegato il capo della Commissione. La presidente della Commissione Europea ha proposto anche un margine di manovra più ampio agli stati membri nel rispetto delle regole solitamente rigide dell’UE su debito e deficit per quello che riguarda le spese destinate alla difesa, nonchè la possibilità di riallocare i fondi destinati allo sviluppo regionale per gli investimenti militari. Da Bucarest, il primo ministro Marcel Ciolacu ha accolto con favore le proposte riguardanti l’esenzione delle spese per la difesa dalla procedura relativa ai disavanzi eccessivi, sottolineando che la Romania ha sempre sostenuto questa soluzione. “L’Europa deve essere preparata a sostenere la propria sicurezza, come proposto anche dalla presidente von der Leyen, attraverso la proposta ReArm Europe”, ha sottolineato Marcel Ciolacu in un post sui social.

     

    Energia – L’energia della Romania deve essere sicura, accessibile e pulita. Lo ha affermato il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja a Bruxelles, dove sta esaminando insieme agli esponenti europei il tema della rinegoziazione del PNRR, nonchè l’estensione del periodo di transizione per le centrali a carbone. In un post sui social, Burduja ha spiegato che la Romania si sta adoperando per non perdere neanche un euro di questo denaro, una risorsa indispensabile per le riforme e gli investimenti nel settore energetico del paese.

     

    Moldova- L’Unione Europea stanzierà quest’anno alla Repubblica di Moldova un aiuto aggiuntivo di 60 milioni di euro per il  rafforzamento delle sue capacità di difesa. Lo ha annunciato a Chișinău, il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, precisando che, all’interno dello Strumento europeo per la pace, creato per sostenere le capacità di difesa di vari paesi, la Repubblica di Moldova è il secondo beneficiario, con stanziamenti per quasi 37 milioni. Il presidente del Consiglio Europeo si è recato a Chișinău a tre anni dalla presentazione della domanda di adesione della Repubblica di Moldova all’Unione Europea.

     

    Terremoto – Ricorrono oggi 48 anni dal più grave terremoto che ha colpito la Romania. Il sisma del 4 marzo 1977, di magnitudo 7,2 della scala Richter, ha provocato la morte di 1.570 persone, la maggior parte a Bucarest, causando danni materiali stimati all’epoca ad oltre due miliardi di dollari. Circa 230.000 abitazioni sono state distrutte o gravemente danneggiate e centinaia di unità economiche sono state definitivamente chiuse. Gli specialisti avvertono che, in caso di un terremoto simile a quello del 1977, solo a Bucarest potrebbero crollare centinaia di edifici. Ogni anno in Romania si registrano più di 100 terremoti di magnitudo superiore a 3 della scala Richter.

     

  • 04.03.2025

    04.03.2025

    NATO – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha avuto una conversazione telefonica con il segretario generale dell’Alleanza Nord Atlantica, Mark Rutte, il quale ha ringraziato la Romania per il contributo fornito a livello alleato, ha accolto con soddisfazione ‘aumento del bilancio stanziato da Bucarest alla difesa e ha ribaditol’impegno della NATO e degli Stati Uniti per la difesa collettiva e per l’articolo 5, informa l’Amministrazione Presidenziale. Dal canto suo, il presidente Bolojan ha sottolineato che la NATO resta il principale garante della sicurezza della Romania e che l’articolo 5 è il provvedimento che dissuade nel modo più efficiente eventuali minacce o attacchi contro gli stati alleati. Per quanto riguarda la situazione in Ucraina, è stata sottolineata la necessità di una pace giusta e duratura, nonché l’importanza di mantenere il sostegno fornito al paese confinante con la Romania.

     

    Investimenti – In un incontro con il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, i rappresentanti degli investitori stranieri hanno sottolineato la necessità dell’attuazione di riforme volte a ridurre la burocrazia, migliorare l’efficienza amministrativa e creare un quadro fiscale sostenibile. Secondo l’Amministrazione Presidenziale, durante l’incontro è stata discussa la necessità di investimenti strategici in infrastrutture, istruzione, sanità e settori a valore aggiunto come hub tecnologici, produzione di biometano e data center.  Sul tavolo dell’incontro anche temi come l’aumento degli investimenti nell’economia nazionale, considerando l’importanza della stabilità politica, la prevedibilità fiscale e il  mantenimento di un clima favorevole per gli investitori. Dal canto suo, il presidente ad interim Ilie Bolojan ha riaffermato l’impegno della Romania per la continuazione del percorso euroatlantico, spiegando  che il quadro offre sicurezza agli investitori e contribuisce allo sviluppo a lungo termine dell’economia. L’Amministrazione Presidenziale precisa inoltre che il capo dello stato ha sottolineato che lo sviluppo economico della Romania dipende da attrazione degli investimenti, accesso alla tecnologia moderna e apertura verso i mercati internazionali.

     

    Difesa UE – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha proposto la creazione di un nuovo fondo per quasi 800 miliardi di euro destinato agli investimenti nella difesa dell’Unione Europea. Le somme saranno spese per sostenere l’Ucraina e per “assumere una maggiore responsabilità per la sicurezza europea”, ha spiegato il capo della Commissione. La presidente della Commissione Europea ha proposto anche un margine di manovra più ampio agli stati membri nel rispetto delle regole solitamente rigide dell’UE su debito e deficit per quello che riguarda le spese destinate alla difesa, nonchè la possibilità di riallocare i fondi destinati allo sviluppo regionale per gli investimenti militari. Da Bucarest, il primo ministro Marcel Ciolacu ha accolto con favore le proposte riguardanti l’esenzione delle spese per la difesa dalla procedura relativa ai disavanzi eccessivi, sottolineando che la Romania ha sempre sostenuto questa soluzione. “L’Europa deve essere preparata a sostenere la propria sicurezza, come proposto anche dalla presidente von der Leyen, attraverso la proposta ReArm Europe”, ha sottolineato Marcel Ciolacu in un post sui social.

     

    Energia – L’energia della Romania deve essere sicura, accessibile e pulita. Lo ha affermato il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja a Bruxelles, dove sta esaminando insieme agli esponenti europei il tema della rinegoziazione del PNRR, nonchè l’estensione del periodo di transizione per le centrali a carbone. In un post sui social, Burduja ha spiegato che la Romania si sta adoperando per non perdere neanche un euro di questo denaro, una risorsa indispensabile per le riforme e gli investimenti nel settore energetico del paese.

     

    Moldova- L’Unione Europea stanzierà quest’anno alla Repubblica di Moldova un aiuto aggiuntivo di 60 milioni di euro per il  rafforzamento delle sue capacità di difesa. Lo ha annunciato a Chișinău, il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, precisando che, all’interno dello Strumento europeo per la pace, creato per sostenere le capacità di difesa di vari paesi, la Repubblica di Moldova è il secondo beneficiario, con stanziamenti per quasi 37 milioni. Il presidente del Consiglio Europeo si è recato a Chișinău a tre anni dalla presentazione della domanda di adesione della Repubblica di Moldova all’Unione Europea.

     

    Terremoto – Ricorrono oggi 48 anni dal più grave terremoto che ha colpito la Romania. Il sisma del 4 marzo 1977, di magnitudo 7,2 della scala Richter, ha provocato la morte di 1.570 persone, la maggior parte a Bucarest, causando danni materiali stimati all’epoca ad oltre due miliardi di dollari. Circa 230.000 abitazioni sono state distrutte o gravemente danneggiate e centinaia di unità economiche sono state definitivamente chiuse. Gli specialisti avvertono che, in caso di un terremoto simile a quello del 1977, solo a Bucarest potrebbero crollare centinaia di edifici. Ogni anno in Romania si registrano più di 100 terremoti di magnitudo superiore a 3 della scala Richter.

     

     

     

     

     

  • La Romania e il fianco orientale della NATO

    La Romania e il fianco orientale della NATO

    Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha avuto lunedì una conversazione telefonica con il segretario generale della NATO, Mark Rutte, nel corso della quale ha affermato che l’Alleanza Nord Atlantica rimane il principale garante della sicurezza della Romania. L’articolo 5, che stabilisce che un attacco a uno degli alleati è considerato un attacco a tutti gli alleati, è quello che dissuade più efficacemente le minacce e gli attacchi contro i membri della NATO, ha sottolineato il presidente Bolojan, insistendo, allo stesso tempo, sull’importanza delle relazioni transatlantiche e della presenza americana in Europa, essenziale, a suo avviso, per la sicurezza del continente.

    La Romania continua a contribuire alla stabilità e alla sicurezza del fianco orientale della NATO, insieme ai suoi partner, e sostiene il consolidamento della sicurezza nella regione del Mar Nero, ha sottolineato Ilie Bolojan. Ha ricordato che Bucarest stanzia il 2,5% del PIL alla difesa e ha affermato di essere pronta ad aumentare gli investimenti in questo settore. Riferendosi alla situazione in Ucraina, il presidente Bolojan ha sottolineato la necessità di una pace giusta e duratura, nonché l’importanza di mantenere il sostegno a questo paese.

    Il segretario generale della NATO ha ringraziato la Romania per il suo contributo a livello alleato e per essere uno stato membro che agisce in modo responsabile, come un fattore importante di sicurezza e stabilità nella regione del Mar Nero e sul fianco orientale. Mark Rutte ha detto che questi sforzi sono ancora più rilevanti nell’attuale contesto di sicurezza e ha espresso il sostegno della NATO al rafforzamento della presenza alleata nella zona.

    Il segretario generale ha ribadito l’impegno della NATO e degli Stati Uniti nei confronti della difesa collettiva e dell’articolo 5, sottolineando gli sforzi degli USA per una pace duratura in Ucraina. In conclusione, il segretario generale ha accolto con soddisfazione l’aumento del bilancio della difesa della Romania e ha sottolineato la necessità che anche altri alleati europei adottino un approccio simile. I due leader hanno convenuto di mantenere un dialogo costante su questi argomenti.

    Il presidente della Romania e il segretario generale della NATO hanno partecipato domenica a Londra al vertice informale sulle questioni di sicurezza europea convocato dal premier britannico Kier Starmer, durante il quale gli alleati dell’Ucraina hanno promesso al presidente Volodymyr Zelensky ulteriore sostegno finanziario e militare. Dopo la riunione, Ilie Bolojan ha dichiarato che le garanzie di sicurezza che dovrebbero essere concesse all’Ucraina riguarderanno, di fatto, l’intero fianco orientale, dal Baltico al Mar Nero. Ha però sottolineato che tutto ciò non potrà essere garantito senza il sostegno degli Stati Uniti.

    Il vertice informale di Londra è stato destinato al coordinamento dell’organizzazione del Consiglio Europeo del 6 marzo e di un incontro, il 7 marzo, con i leader dei paesi che non fanno parte dell’Unione Europea, ma che desiderano un approccio alla soluzione della guerra in Ucraina che garantisca una pace sicura.

  • Sostegno dell’UE alla Repubblica di Moldova

    Sostegno dell’UE alla Repubblica di Moldova

    Quest’anno l’UE stanzierà 60 milioni di euro, nell’ambito dello Strumento europeo per la pace, per rafforzare le capacità di difesa della Repubblica di Moldova, stato ex sovietico, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania e l’Ucraina. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, in visita a Chișinău, tre anni dopo la presentazione della domanda di adesione della Repubblica di Moldova all’Unione Europea. La domanda è stata presentata nello stesso giorno con la Georgia e tre giorni dopo l’Ucraina, nel contesto dell’invasione russa in questo paese.

    L’amministrazione della Repubblica di Moldova, stato che vuole entrare a far parte del club comunitario entro il 2030, sta cercando di stabilire relazioni più strette con l’UE, soprattutto in materia di sicurezza e difesa. Antonio Costa ha specificato che, all’interno dello Strumento europeo per la pace, creato per sostenere le capacità di difesa di vari paesi, la Repubblica di Moldova è il secondo beneficiario, con quasi 37 milioni di euro stanziati fino ad oggi.

    Antonio Costa ha elogiato gli sforzi delle autorità di Chișinău per rafforzare il percorso europeo contro “coloro che cercano di minare il cammino verso il progresso, la prosperità e la stabilità attraverso ricatto energetico, fake news e attacchi ibridi”. Ha inoltre affermato che l’uso dell’energia come arma è inaccettabile e che l’Unione Europea e i suoi stati membri continueranno a sostenere la Repubblica di Moldova per raggiungere la totale indipendenza da qualsiasi tipo di energia o fornitore proveniente dalla Russia. “Quello che sta accadendo in Ucraina è legato all’intera sicurezza dell’Unione Europea, non riguarda solo i nostri partner dell’Est, non solo la Moldova”, ha affermato Antonio Costa.

    A Chișinău, il presidente del Consiglio Europeo ha incontrato il capo dello stato, Maia Sandu, che, a sua volta, ha sottolineato l’importanza del sostegno europeo alla sicurezza della regione nell’attuale contesto internazionale, segnato da minacce ibride, attacchi informatici e campagne di disinformazione. Maia Sandu ha ribadito l’impegno della Repubblica di Moldova nel rafforzare la sicurezza nazionale e la sua integrazione nell’Unione Europea, sottolineando che l’Unione sostiene la Moldova in tempi di crisi. A maggio 2024, la Moldova ha firmato un partenariato per la sicurezza e la difesa con l’UE, diventando il primo stato a raggiungere un accordo del genere con il club comunitario.

    Il governo filoeuropeo della Repubblica di Moldova ha condannato l’invasione russa in Ucraina nel 2022 e le relazioni tra le autorità di Chișinău e Mosca si sono notevolmente deteriorate. Le autorità moldave hanno annunciato che droni russi hanno violato lo spazio aereo del paese e hanno parlato anche del ritrovamento di detriti di droni sul loro territorio.

  • 03.03.2025 (aggiornamento)

    03.03.2025 (aggiornamento)

    Ucraina – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha dichiarato che le garanzie di sicurezza fornite all’Ucraina riguardano, di fatto, l’intero Fianco Orientale, dal Baltico al Mar Nero, ma che non potranno essere assicurate senza il sostegno degli Stati Uniti. Presente al vertice informale di Londra, Bolojan ha spiegato che si è trattato di un incontro di coordinamento in vista del Consiglio Europeo del 6 marzo e della riunione del 7 marzo con i leader dei paesi che non sono membri dell’Unione Europea, ma che auspicano una soluzione in grado di assicurare una pace sicura in Ucraina. Stando a Ilie Bolojan, i leader riuniti a Londra hanno concordato di mantenere il sostegno finanziario e militare fornito all’Ucraina.

     

    Politica – Il gruppo parlamentare del Partito della Gente Giovane (POT) ha avviato la raccolta di firme per la sospensione di Ilie Bolojan dalla carica di presidente del Senato e, implicitamente, da quella di capo dello stato ad interim. La leader della formazione politica all’opposizione, Anamaria Gavrilă, ha affermato che Bolojan ha gravemente superato le sue attribuzioni e non ha consultato i cittadini sulla decisione di aumentare le spese per il settore della difesa. Per avviare la procedura di sospensione del capo dello stato, la richiesta dovrà essere firmata da almeno un terzo del numero dei parlamentari, ovvero 117 senatori e deputati. L’iniziativa avviene nel contesto in cui POT si è unito ad altri due partiti di opposizione, l’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR) e SOS Romania, nel contestare alla Corte Costituzionale la legge in base alla quale l’Esercito romeno riceve il permesso di abbattere i droni che violano lo spazio aereo nazionale. Sempre dall’opposizione, l’Unione Salvate Romania (USR) ritiene riprovevole e pericolosa l’iniziativa dei tre partiti. La leader dell’USR, Elena Lasconi, ha accusato i loro rappresentanti di non lottare per la Romania, ma contro di essa, tentando di bloccare le misure che proteggono la popolazione che vive in prossimità del confine con l’Ucraina e di sabotare la capacità della Romania di rispondere ad una minaccia reale.

     

    Moldova – L’Unione Europea stanzierà quest’anno un aiuto aggiuntivo di 60 milioni di euro alla Repubblica di Moldova per il rafforzamento delle sue capacità di difesa. Lo ha annunciato a Chișinău il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, precisando che, nell’ambito del Fondo Europeo per la Pace, creato per sostenere le capacità di difesa di diversi paesi, la Moldova è il secondo beneficiario, con uno stanziamento di quasi 137 milioni di euro. Il capo del Consiglio Europeo si è recato a Chișinău in occasione del terzo anniversario dalla presentazione della domanda di adesione della Moldova all’Unione Europea. Questo fine settimana si è trovato a Chișinău anche il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, il quale ha precisato che Bucarest chiederà, a livello europeo, un maggiore sostegno finanziario, expertise e progetti per la Moldova. Inoltre, il governo di Bucarest continuerà a mantenere un price cap per buona parte dell’elettricità venduta alla Moldova.

     

    Elezioni – Secondo l’Ufficio Elettorale Centrale, il numero stimato di schede necessarie ai seggi elettorali organizzati all’estero per le presidenziali è di 3.600.000, per ogni turno di votazione. In Romania, il primo turno delle presidenziali si svolgerà il 4 maggio mentre il secondo è previsto due settimane dopo.

     

    Governo – Il Governo romeno intende adottare questa settimana una decisione volta a ridurre il numero di segretari di stato. Secondo fonti governative, le discussioni su questo tema si sono concluse nella coalizione di governo PSD-PNL-UDMR, e ora il gabinetto guidato dal socialdemocratico Marcel Ciolacu sta valutando l’adozione della normativa. Le stesse fonti hanno inoltre precisato che i ministeri che hanno 6 o 7 cariche di segretari di stato dovranno mantenere al massimo 4. Nel contempo, nelle aziende pubbliche, i segretari di stato rimasti in carica che fanno parte anche dei consigli di amministrazione, dovranno scegliere tra i due incarichi. La misura risponde a una sollecitazione della Commissione Europea, secondo la quale nei consigli di amministrazione devono essere nominati professionisti e non politici. Sempre questa settimana, Marcel Ciolacu continua il dialogo con i ministri sul tema del raggiungimento delle tappe fondamentali previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

     

    Romania-Polonia – La Romania e la Polonia si confrontano con minacce provenienti soprattutto dalle regioni collocate oltre i loro confini orientali, dove la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina mina l’ordine internazionale basato sulle regole e sui principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale. Lo indica il MAE, in occasione della celebrazione della Giornata della Solidarietà romeno-polacca. Istituita simultaneamente nel 2023, la giornata rappresenta un simbolo dei legami duraturi che uniscono il popolo romeno e polacco, nonchè un riferimento significativo del continuo interesse e desiderio dei due paesi di consolidare e sviluppare il loro partenariato strategico. La data del 3 marzo è stata scelta per ricordare l’anniversario della firma del  documento sulla Convenzione di alleanza difensiva tra il Regno di Romania e la Repubblica di Polonia risalente al 1921.

     

    Procura Europea – La Procura Europea, guidata dalla romena Laura Codruţa Kovesi, ha esaminato nel 2024 oltre 6.500 segnalazioni, il doppio rispetto all’anno precedente. Secondo un rapporto dell’istituzione, tutte le indagini in corso ammontano a oltre 2.600 casi per un pregiudizio stimato a quasi 25 miliardi di euro. La metà dei pregiudizi è collegata a frodi transfrontaliere sull’IVA, mentre al secondo posto ci sono i reati sui fondi europei. Dal rapporto risulta inoltre che l’istituzione ha congelato lo scorso anno beni per un valore di quasi un miliardo di euro. Oltre il 70% delle segnalazioni di possibili reati provengono dal settore privato, il 27% dalle autorità nazionali e solo l’1,7% dalle istituzioni europee. Ex capo della Direzione Nazionale Anticorruzione in Romania, Kovesi ha chiesto il ridimensionamento della Procura Europea per far fronte alle realtà individuate.

     

    Cinema – Dal 3 al 9 marzo, Bucarest ospita la quarta edizione del Festival Visuali Italiane – Nuovo Cinema Italiano in Romania. La rassegna organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura della Capitale romena, in collaborazione con il Cinema Museo del Contadino, si è aperta stasera con “Vermiglio” di Maura Delpero. Gli altri film in programma sono “Gloria!” di Margherita Vicario, “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini, “Iddu – L’ultimo padrino” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza “Diciannove” di Giovanni Tortorici, “Io sono l’amore e “Queer” di Luca Guadagnino, “Real” di Adele Tulli, “Campo di battaglia” di Gianni Amelio, “Hey Joe” di Claudio Giovannesi e “Sulla terra leggeri” di Sara Fgaier. Visuali Italiane propone, per la prima volta, anche quattro cortometraggi, in partenariato con BIEFF: “Allégorie Citadine” di Alice Rohrwacher, “Z.O.” di Loris G. Nese, “Majonezë” di Giulia Grandinetti e “Las memorias perdidas de los árboles” di Antonio La Camera. Visuali Italiane 2025 avrà anche edizioni regionali a Cluj-Napoca, Craiova, Timișoara, Iași e Sibiu.

  • 03.03.2025

    03.03.2025

    Ucraina – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha dichiarato che le garanzie di sicurezza fornite all’Ucraina riguardano, di fatto, l’intero Fianco Orientale, dal Baltico al Mar Nero, ma che non potranno essere assicurate senza il sostegno degli Stati Uniti. Presente al vertice informale di Londra, Bolojan ha spiegato che si è trattato di un incontro di coordinamento in vista del Consiglio Europeo del 6 marzo e della riunione del 7 marzo con i leader dei paesi che non sono membri dell’Unione Europea, ma che auspicano una soluzione in grado di assicurare una pace sicura in Ucraina. Stando a Ilie Bolojan, i leader riuniti a Londra hanno concordato di mantenere il sostegno finanziario e militare fornito all’Ucraina.

     

    Romania – Repubblica di Moldova – In visita ufficiale a Chisinau, il presidente ad interim Ilie Bolojan ha assicurato che la Romania chiederà, a livello europeo, un maggiore sostegno finanziario, expertise e progetti per la Moldova. Inoltre, il governo di Bucarest continuerà a mantenere un price cap per buona parte dell’elettricità venduta alla Moldova. Dal canto suo, la presidente Maia Sandu ha affermato che la Romania rappresenta il migliore amico e il partner più importante della Moldova, sul quale Chisinau ha fatto affidamento in ogni circostanza. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, sia Bucarest che Chisinau sostengono Kiev nei suoi sforzi per raggiungere una pace giusta e duratura.

     

    Elezioni – Secondo l’Ufficio Elettorale Centrale, il numero stimato di schede necessarie ai seggi elettorali organizzati all’estero per le presidenziali è di 3.600.000, per ogni turno di votazione. In Romania, il primo turno delle presidenziali si svolgerà il 4 maggio mentre il secondo è previsto due settimane dopo.

     

    Governo – Il Governo romeno intende adottare questa settimana una decisione volta a ridurre il numero di segretari di stato. Secondo fonti governative, le discussioni su questo tema si sono concluse nella coalizione di governo PSD-PNL-UDMR, e ora il gabinetto guidato dal socialdemocratico Marcel Ciolacu sta valutando l’adozione della normativa. Le stesse fonti hanno inoltre precisato che i ministeri che hanno 6 o 7 cariche di segretari di stato dovranno mantenere al massimo 4. Nel contempo, nelle aziende pubbliche, i segretari di stato rimasti in carica che fanno parte anche dei consigli di amministrazione, dovranno scegliere tra i due incarichi. La misura risponde a una sollecitazione della Commissione Europea, secondo la quale nei consigli di amministrazione devono essere nominati professionisti e non politici. Sempre questa settimana, Marcel Ciolacu continua il dialogo con i ministri sul tema del raggiungimento delle tappe fondamentali previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

     

    Romania-Polonia – La Romania e la Polonia si confrontano con minacce provenienti soprattutto dalle regioni collocate oltre i loro confini orientali, dove la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina mina l’ordine internazionale basato sulle regole e sui principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale. Lo indica il MAE, in occasione della celebrazione della Giornata della Solidarietà romeno-polacca. Istituita simultaneamente nel 2023, la giornata rappresenta un simbolo dei legami duraturi che uniscono il popolo romeno e polacco, nonchè un riferimento significativo del continuo interesse e desiderio dei due paesi di consolidare e sviluppare il loro partenariato strategico. La data del 3 marzo è stata scelta per ricordare l’anniversario della firma del  documento sulla Convenzione di alleanza difensiva tra il Regno di Romania e la Repubblica di Polonia risalente al 1921.

     

    Procura Europea – La Procura Europea, guidata dalla romena Laura Codruţa Kovesi, ha esaminato nel 2024 oltre 6.500 segnalazioni, il doppio rispetto all’anno precedente. Secondo un rapporto dell’istituzione, tutte le indagini in corso ammontano a oltre 2.600 casi per un pregiudizio stimato a quasi 25 miliardi di euro. La metà dei pregiudizi è collegata a frodi transfrontaliere sull’IVA, mentre al secondo posto ci sono i reati sui fondi europei. Dal rapporto risulta inoltre che l’istituzione ha congelato lo scorso anno beni per un valore di quasi un miliardo di euro. Oltre il 70% delle segnalazioni di possibili reati provengono dal settore privato, il 27% dalle autorità nazionali e solo l’1,7% dalle istituzioni europee. Ex capo della Direzione Nazionale Anticorruzione in Romania, Kovesi ha chiesto il ridimensionamento della Procura Europea per far fronte alle realtà individuate.

     

    Cinema – Dal 3 al 9 marzo, Bucarest ospita la quarta edizione del Festival Visuali Italiane – Nuovo Cinema Italiano in Romania. La rassegna organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura della Capitale romena, in collaborazione con il Cinema Museo del Contadino, si apre stasera con “Vermiglio” di Maura Delpero. Gli altri film in programma sono “Gloria!” di Margherita Vicario, “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini, “Iddu – L’ultimo padrino” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza “Diciannove” di Giovanni Tortorici, “Io sono l’amore e “Queer” di Luca Guadagnino, “Real” di Adele Tulli, “Campo di battaglia” di Gianni Amelio, “Hey Joe” di Claudio Giovannesi e “Sulla terra leggeri” di Sara Fgaier. Visuali Italiane propone, per la prima volta, anche quattro cortometraggi, in partenariato con BIEFF: “Allégorie Citadine” di Alice Rohrwacher, “Z.O.” di Loris G. Nese, “Majonezë” di Giulia Grandinetti e “Las memorias perdidas de los árboles” di Antonio La Camera. Visuali Italiane 2025 avrà anche edizioni regionali a Cluj-Napoca, Craiova, Timișoara, Iași e Sibiu.

     

  • Sostegno europeo all’Ucraina

    Sostegno europeo all’Ucraina

    Il brutale fallimento dei colloqui americano-ucraini venerdì a Washington lascia poco spazio alle illusioni su un ruolo notevole che gli Stati Uniti possano assumere nel ripristino della pace in Ucraina. Coloro che ora devono assumersi tale ruolo sono gli europei stessi. L’Europa sta attraversando un momento unico per la sua sicurezza, ha dichiarato domenica a Londra il primo ministro britannico Keir Starmer, che ha ospitato un vertice informale a cui hanno partecipato circa quindici alleati dell’Ucraina, alla presenza del presidente Volodymyr Zelensky. Essi si sono impegnati a fare di più per la sicurezza dell’Europa e ad armarsi di più, ma hanno insistito allo stesso tempo sulla necessità di mantenere un forte sostegno da parte degli Stati Uniti.

    L’AFP notava che la riunione ha evidenziato la differenza di approccio tra il presidente americano Donald Trump, che desidera un rapido accordo di pace tra Russia e Ucraina, e i leader europei, che sembrano disposti a continuare a sostenere militarmente Kiev finché non raggiungerà una pace ritenuta conveniente. L’Europa, ha affermato Starmer, deve svolgere la maggior parte del lavoro, ma per difendere la pace sul nostro continente e avere successo, questo sforzo deve essere fortemente sostenuto dagli Stati Uniti.

    Diversi paesi europei aumenteranno la spesa per la difesa, ha dichiarato il segretario generale della NATO, Mark Rutte. Da parte sua, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sostenuto che l’UE deve riarmarsi urgentemente e prepararsi al peggio. Ursula von der Leyen ha annunciato che presenterà un piano completo per il riarmo dell’UE al vertice europeo straordinario del 6 marzo, un piano che farà riferimento anche alla necessità che i paesi comunitari ottengano uno spazio di bilancio per aumentare la spesa militare.

    I partecipanti al vertice hanno discusso della necessità di ampie garanzie di sicurezza per l’Ucraina in futuro, garanzie che, secondo la presidente della Commissione Europea, devono spaziare dalla sopravvivenza economica alla resilienza militare. Poco prima del vertice di Londra, il primo ministro britannico ha annunciato che sta lavorando con il presidente francese Emmanuel Macron a un piano per porre fine ai combattimenti in Ucraina, piano che sarà poi presentato agli Stati Uniti. Il piano prevede anche una coalizione di volontari provenienti dai paesi europei, che fornisca all’Ucraina garanzie di sicurezza in caso di accordo di pace con la Russia, ma che goda anche del sostegno degli Stati Uniti.

    Presente al vertice di Londra, il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha confermato che i partecipanti hanno deciso di mantenere il sostegno finanziario e militare per Kiev fino alla firma di un cessate il fuoco. Gli stati europei devono assumersi un onere maggiore per la pace in Europa e ciò richiede un aumento dei bilanci della difesa. Bolojan ha inoltre sottolineato che è stato concordato che le garanzie di sicurezza che possono essere fornite all’Ucraina non possono essere assicurate senza il sostegno degli Stati Uniti. Queste garanzie di sicurezza non riguardano solo l’Ucraina, ma praticamente tutto il fianco orientale, dal Baltico al Mar Nero, ha precisato Ilie Bolojan.

  • Incontro al vertice Romania – Repubblica di Moldova

    Incontro al vertice Romania – Repubblica di Moldova

    La Romania e la Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona) insistono sul fatto che nessuna decisione riguardante la pace in Ucraina e il futuro del popolo ucraino possa essere presa senza l’Ucraina e senza adeguate garanzie di sicurezza, ha dichiarato sabato il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, in una conferenza stampa congiunta con la presidente moldava, Maia Sandu. Al termine dell’incontro a Chişinău, Bolojan ha sottolineato che “il modo in cui verrà raggiunta la pace per l’Ucraina influenzerà in modo decisivo” la sicurezza comune della Romania e della confinante Repubblica di Moldova.

    Ilie Bolojan ritiene che un dialogo consistente tra Europa e Stati Uniti d’America rappresenta “un’ottima condizione” per raggiungere un consenso sulla guerra in Ucraina. Alla luce dei colloqui tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il leader statunitense Donald Trump, Ilie Bolojan ha espresso un ottimismo moderato riguardo alla firma di un accordo di pace tra la Russia e l’Ucraina, ma ha espresso la speranza che prevarrà la saggezza. Bolojan ha spiegato che la confinante Ucraina ha bisogno di una pace duratura e ha ammonito sul pericolo rappresentato dall’aggressività della Russia.

    “Se i pensieri espansionistici della Russia rimarranno una costante nei prossimi anni, significa che possiamo pensare al riavvio di un nuovo conflitto e l’Ucraina può essere solo la prima vittima”, ha detto Ilie Bolojan. D’altro canto, ha assicurato che la Romania richiederà a livello europeo un maggiore sostegno finanziario, expertise e progetti per la Repubblica di Moldova. Inoltre, il governo di Bucarest continuerà a limitare il prezzo di gran parte dell’elettricità che lo stato confinante acquista dai produttori di Romania. Bolojan ha detto inoltre che le autorità romene “continuano a lavorare per consolidare l’interconnessione con la Repubblica di Moldova in termini di elettricità”.

    Da parte sua, la presidente Maia Sandu ha affermato che la Romania è il “miglior amico” e il “partner più importante” della Repubblica di Moldova, su cui Chişinău ha fatto affidamento in ogni circostanza. Nel corso degli anni, Bucarest è stata al fianco di Chişinău, “con un sostegno concreto, con progetti che migliorano la vita della gente, con una voce chiara e ferma nel sostenere il nostro percorso europeo”, ha detto Maia Sandu. “La Romania è un partner fidato nei nostri sforzi per diventare uno stato moderno, europeo. Al di là dei progetti comuni, siamo legati da una visione del futuro, siamo legati dal desiderio di vivere in pace, in libertà, in democrazia”, ha aggiunto Maia Sandu.

    Allo stesso tempo, ha spiegato che i cittadini della Repubblica di Moldova non dimenticano i tempi in cui Mosca ha cercato di cancellare la loro identità e di uccidere la loro lingua e cultura.“Continueremo a proteggere le elezioni libere, a combattere la corruzione elettorale in qualsiasi forma si mascherasse, e a difendere il diritto dei nostri cittadini: la gente, il popolo deve decidere che tipo di vita vuole, non Mosca”, ha detto Maia Sandu. Per quanto riguarda la guerra al confine, Chişinău sostiene Kiev nei suoi sforzi di raggiungere una pace duratura e giusta.