Category: News

  • Nessuna nuova tassa nel 2025

    Nessuna nuova tassa nel 2025

    L’attuale strategia del Ministero delle Finanze romeno è quella di imporre limiti mensili e trimestrali alle spese delle istituzioni pubbliche, in modo da rispettare l’obiettivo di deficit di bilancio del 7%. Lo ha dichiarato il ministro Tánczos Barna, nel corso di una trasmissione sulla rete TVR Info, spiegando che si tratta di un lavoro difficile ma necessario. Il ministro ha riconosciuto che le istituzioni esercitano pressioni affinché vengano stanziate maggiori risorse finanziarie, ma ha insistito sul fatto che è essenziale mantenere un equilibrio del bilancio.

    In questo contesto, ha inviato un messaggio chiaro, eliminando così le speculazioni sull’introduzione di tasse o imposte aggiuntive in Romania: “Se manteniamo questa tendenza, abbiamo tutte le probabilità di non aver bisogno di nessun altro piano di nuove tasse. No, di nessuna maniera”, afferma il ministro. Tánczos Barna ha inoltre precisato che febbraio è stato un mese “accettabile” in termini di entrate alle casse dello stato, ma è essenziale che questa tendenza venga mantenuta per tutto l’anno.

    “La strada è lunga, abbiamo ancora 10 mesi, ma se manteniamo questa tendenza, abbiamo tutte le probabilità di non aver bisogno di ulteriori misure fiscali”, ha aggiunto. Tánczos Barna ha recentemente discusso, nel corso di un evento, con rappresentanti dei settori finanziario, industriale, sanitario, edile, dell’economia circolare, ambientale e automobilistico, dei temi più importanti per garantire gli equilibri macroeconomici, rafforzare la resilienza e aumentare la competitività.

    In questa occasione, ha dichiarato che i provvedimenti relativi alla “tassa sul palo”, imposta sulle costruzioni speciali, saranno pubblicati nell’ultima settimana di marzo. Il processo di elaborazione delle norme è già in corso ed entro la fine del mese ogni settore economico sarà invitato alle discussioni, afferma il ministro. Le misure sono conformi all’Ordinanza sulle misure fiscali e di bilancio adottata alla fine dello scorso anno, che comprende anche la cosiddetta “tassa sul palo”, vale a dire il calcolo di un’imposta pari all’1% sul valore delle costruzioni speciali esistenti nel patrimonio dei contribuenti, ad eccezione degli edifici per i quali già viene versata l’imposta.

    Nella nuova tassa rientrano anche gli edifici nei parchi industriali, scientifici e tecnologici che, secondo la legge, non beneficiano dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sugli edifici. “Capisco le preoccupazioni di alcune aziende, ma la maggior parte di esse paga già le tasse sugli edifici, sugli stabilimenti di produzione e su altri asset che generano attività. È normale che si tenga conto anche di quelle costruzioni speciali, che sono praticamente il corpo dell’impresa”, ritiene il ministro. Si stima che, nonostante alcune aziende possano provare a trasferire i costi della nuova imposta sui consumatori, l’impatto non sarà significativo rispetto a quello di un aumento dell’IVA.

     

  • 10.03.2005 (aggiornamento)

    10.03.2005 (aggiornamento)

    Presidenziali – L’indipendente Călin Georgescu ha annunciato di aver contestato alla Corte Costituzionale la decisione presa ieri dall’Ufficio Elettorale Centrale di respingere la sua candidatura alle presidenziali che si terranno a maggio. Invece, il rettore della Scuola Nazionale di Studi Politici e Amministrativi, Remus Pricopie, ha presentato un memorandum in cui chiede alla Consulta di mantenere il rigetto della candidatura di Georgescu, sostenendo che la sua registrazione contravviene ai provvedimenti costituzionali. Sempre oggi è stata inoltrata alla Corte Costituzionale anche una contestazione contro la candidatura di Nicuşor Dan alla presidenza. La Consulta ha annunciato che valuterà domani, a partire dalle ore 17.00, tutte le contestazioni presentate finora. Ad annunciare la contestazione presso la Consulta della decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di respingere la candidatura di Călin Georgescu, è stato George Simonion il leader dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (all’opposizione). Simion ha precisato che l’Ufficio Elettorale Centrale non ha attribuzioni di respingere una candidatura presentata, accusando l’istituzione di aver commesso un abuso. Il leader dell’AUR ha lanciato un appello ai sostenitori di Călin Georgescu di non ricorrere alla violenza se continueranno a protestare contro le decisioni dell’Ufficio Elettorale Centrale.

     

    Elezioni- La direzione del partito REPER, all’opposizione extraparlamentare, ha presentato una denuncia penale per atti di incitamento pubblico e oltraggio avvenuti nel contesto delle vicende svoltesi ieri sera presso la sede dell’Ufficio Elettorale Centrale. La denuncia riguarda le dichiarazioni pubbliche fatte da George Simion, il presidente del partito AUR (opposizione parlamentare, populista ultranazionalista), dal mercenario Horatiu Potra e dall’ex candidato indipendente alla presidenza, l’estremista filorusso e antioccidentale Călin Georgescu. Attraverso questi  messaggi, i tre hanno incitato alla violenza contro le autorità dello stato, avendo come conseguenza diretta gli atti di vandalismo e le aggressioni contro le forze dell’ordine nel centro della Capitale. Anche il PNL, che fa parte della coalizione di governo, ha fermamente condannato e respinto ogni forma di violenza nella vita pubblica e privata. Più di 500 persone sono state verificate nell’area delle proteste violente avvenute ieri sera presso la sede dell’Ufficio Elettorale Centrale. Sulla base dei filmati operativi o presentati nello spazio pubblico, le persone che hanno commesso atti antisociali saranno identificate, precisa la Gendarmeria di Bucarest. In seguito alle violenze, 13 gendarmi sono stati feriti e trasferiti in ospedale. 4 sono ancora ricoverati. I protestatari, sostenitori di Călin Georgescu, hanno causato anche distruzioni. Le violenze sono scoppiate dopo che l’Ufficio Elettorale Centrale ha respinto la candidatura di Călin Georgescu alle elezioni presidenziali di maggio. L’Ufficio ha invocato la decisione della Corte Costituzionale di annullare le elezioni presidenziali alla fine dello scorso anno, affermando che la candidatura di Georgescu non riunisce le condizioni di legalità inquanto, non rispettando la procedura elettorale, lui ha violato l’obbligo stesso di difendere la democrazia, fondata su un voto giusto, integro e imparziale.

     

    Fake News – La Gendarmeria romena informa che è in corso una campagna di disinformazione su diversi account TikTok e Facebook, relativa agli incidenti avvenuti ieri sera durante le proteste nel centro di Bucarest. Le fake news attorno alle quali è costruita la campagna fanno riferimento ad atti di violenza dei gendarmi contro le donne, all’uso di proiettili di gomma e granate lacrimogene, al coinvolgimento di agitatori per provocare violenze, o all’uso di droni per sparare gas lacrimogeni. Tutte queste informazioni sono false e sono volte a manipolare i cittadini per provocare altri episodi di violenza, precisa la Gendarmeria.

     

    Tasse – Il Ministero delle Finanze annuncia che non modificherà quest’anno le normative riguardanti le tasse e le imposte, ma non esclude modifiche laddove sono necessari miglioramenti nella loro applicazione. Il segretario di stato, Alin Marius Andrieș, afferma che qualsiasi modifica legislativa di questo tipo dovrebbe essere apportata dopo una previa consultazione con tutte le parti interessate. L’obiettivo principale per l’anno in corso è il consolidamento fiscale, al fine di aumentare la fiducia dei partner, comprese le agenzie di rating internazionali e la Commissione Europea, ha spiegato il segretario di stato.

     

    Incendi boschivi – I vigili del fuoco militari, insieme ai dipendenti dei dipartimenti forestali e alle squadre del Servizio volontario per le situazioni di emergenza, con il supporto degli aerei del Ministero degli Affari Interni e del Ministero della Difesa, intervengono per limitare l’estensione di diversi incendi di vegetazione in più di 20 località della Romania, che hanno provocato finora la morte di due persone. In alcune zone,  gli interventi dei vigili del fuoco sono estremamente difficoltosi, a causa delle condizioni sul campo, che rendono impossibile l’accesso dei mezzi operativi. Le autorità ricordano ai cittadini che bruciare la vegetazione secca è proibito dalla legge e che coloro che non rispettano questi provvedimenti rischiano gravi sanzioni. In questo senso, negli ultimi giorni sono state emesse multe e sono stati aperti diversi procedimenti penali. D’altra parte, le autorità lanciano un appello ai cittadini affinché rispettino le norme in materia di tutela dell’ambiente e adottino metodi alternativi di sanificazione del terreno, senza l’uso dei fuochi all’aperto.

     

    Moldova – A Strasburgo, il Parlamento Europeo esamina lo stanziamento di un pacchetto di aiuti per un valore di 1,9 miliardi di euro destinato alla Repubblica di Moldova (paese a maggioranza romenofona). Secondo il corrispondente di Radio Romania, i soldi saranno adoperati per la costruzione di ospedali e scuole, per l’ammodernamento delle infrastrutture di trasporto o per la costruzione di nuovi ponti sul fiume Prut, al confine con la Romania. Verranno inoltre sostenuti gli investimenti e le riforme necessarie per ridurre la dipendenza energetica dalla Federazione Russa. Chișinău potrà accedere ai primi fondi già dal mese prossimo. Sempre oggi,  a Parigi, la presidente della Moldova, la filo-occidentale Maia Sandu, incontra il suo omologo francese, Emmanuel Macron. I due capi di stato firmeranno una serie di accordi bilaterali riguardanti la sicurezza sociale e la lotta alla disinformazione. Secondo la presidenza francese, la visita di Maia Sandu rappresenta una nuova occasione per sottolineare l’impegno della Francia nei confronti della Moldova, a favore della sua indipendenza, sovranità e sicurezza, anche alla della guerra d’aggressione lanciata dalla Russia contro la confinante Ucraina.

  • 10.03.2025

    10.03.2025

    Elezioni- La direzione del partito REPER, all’opposizione extraparlamentare, ha presentato una denuncia penale per atti di incitamento pubblico e oltraggio avvenuti nel contesto delle vicende svoltesi ieri sera presso la sede dell’Ufficio Elettorale Centrale. La denuncia riguarda le dichiarazioni pubbliche fatte da George Simion, il presidente del partito AUR (opposizione parlamentare, populista ultranazionalista), dal mercenario Horatiu Potra e dall’ex candidato indipendente alla presidenza, l’estremista filorusso e antioccidentale Călin Georgescu. Attraverso questi  messaggi, i tre hanno incitato alla violenza contro le autorità dello stato, avendo come conseguenza diretta gli atti di vandalismo e le aggressioni contro le forze dell’ordine nel centro della Capitale. Anche il PNL, che fa parte della coalizione di governo, ha fermamente condannato e respinto ogni forma di violenza nella vita pubblica e privata. Più di 500 persone sono state verificate nell’area delle proteste violente avvenute ieri sera presso la sede dell’Ufficio Elettorale Centrale. Sulla base dei filmati operativi o presentati nello spazio pubblico, le persone che hanno commesso atti antisociali saranno identificate, precisa la Gendarmeria di Bucarest. In seguito alle violenze, 13 gendarmi sono stati feriti e trasferiti in ospedale. 4 sono ancora ricoverati. I protestatari, sostenitori di Călin Georgescu, hanno causato anche distruzioni. Le violenze sono scoppiate dopo che l’Ufficio Elettorale Centrale ha respinto la candidatura di Călin Georgescu alle elezioni presidenziali di maggio. L’Ufficio ha invocato la decisione della Corte Costituzionale di annullare le elezioni presidenziali alla fine dello scorso anno, affermando che la candidatura di Georgescu non riunisce le condizioni di legalità inquanto, non rispettando la procedura elettorale, lui ha violato l’obbligo stesso di difendere la democrazia, fondata su un voto giusto, integro e imparziale.

     

    Fake News – La Gendarmeria romena informa che è in corso una campagna di disinformazione su diversi account TikTok e Facebook, relativa agli incidenti avvenuti ieri sera durante le proteste nel centro di Bucarest. Le fake news attorno alle quali è costruita la campagna fanno riferimento ad atti di violenza dei gendarmi contro le donne, all’uso di proiettili di gomma e granate lacrimogene, al coinvolgimento di agitatori per provocare violenze, o all’uso di droni per sparare gas lacrimogeni. Tutte queste informazioni sono false e sono volte a manipolare i cittadini per provocare altri episodi di violenza, precisa la Gendarmeria.

     

    Tasse – Il Ministero delle Finanze annuncia che non modificherà quest’anno le normative riguardanti le tasse e le imposte, ma non esclude modifiche laddove sono necessari miglioramenti nella loro applicazione. Il segretario di stato, Alin Marius Andrieș, afferma che qualsiasi modifica legislativa di questo tipo dovrebbe essere apportata dopo una previa consultazione con tutte le parti interessate. L’obiettivo principale per l’anno in corso è il consolidamento fiscale, al fine di aumentare la fiducia dei partner, comprese le agenzie di rating internazionali e la Commissione Europea, ha spiegato il segretario di stato.

     

    Incendi boschivi – I vigili del fuoco militari, insieme ai dipendenti dei dipartimenti forestali e alle squadre del Servizio volontario per le situazioni di emergenza, con il supporto degli aerei del Ministero degli Affari Interni e del Ministero della Difesa, intervengono per limitare l’estensione di diversi incendi di vegetazione in più di 20 località della Romania, che hanno provocato finora la morte di due persone. In alcune zone,  gli interventi dei vigili del fuoco sono estremamente difficoltosi, a causa delle condizioni sul campo, che rendono impossibile l’accesso dei mezzi operativi. Le autorità ricordano ai cittadini che bruciare la vegetazione secca è proibito dalla legge e che coloro che non rispettano questi provvedimenti rischiano gravi sanzioni. In questo senso, negli ultimi giorni sono state emesse multe e sono stati aperti diversi procedimenti penali. D’altra parte, le autorità lanciano un appello ai cittadini affinché rispettino le norme in materia di tutela dell’ambiente e adottino metodi alternativi di sanificazione del terreno, senza l’uso dei fuochi all’aperto.

     

    Moldova – A Strasburgo, il Parlamento Europeo esamina lo stanziamento di un pacchetto di aiuti per un valore di 1,9 miliardi di euro destinato alla Repubblica di Moldova (paese a maggioranza romenofona). Secondo il corrispondente di Radio Romania, i soldi saranno adoperati per la costruzione di ospedali e scuole, per l’ammodernamento delle infrastrutture di trasporto o per la costruzione di nuovi ponti sul fiume Prut, al confine con la Romania. Verranno inoltre sostenuti gli investimenti e le riforme necessarie per ridurre la dipendenza energetica dalla Federazione Russa. Chișinău potrà accedere ai primi fondi già dal mese prossimo. Sempre oggi,  a Parigi, la presidente della Moldova, la filo-occidentale Maia Sandu, incontra il suo omologo francese, Emmanuel Macron. I due capi di stato firmeranno una serie di accordi bilaterali riguardanti la sicurezza sociale e la lotta alla disinformazione. Secondo la presidenza francese, la visita di Maia Sandu rappresenta una nuova occasione per sottolineare l’impegno della Francia nei confronti della Moldova, a favore della sua indipendenza, sovranità e sicurezza, anche alla della guerra d’aggressione lanciata dalla Russia contro la confinante Ucraina.

  • Il pericolo degli incendi boschivi

    Il pericolo degli incendi boschivi

    I forti incendi boschivi degli ultimi giorni, che interessano una vasta zona della Romania, hanno provocato la morte e il ferimento di alcune persone. Dall’inizio del mese sono scoppiati decine di violenti incendi e il fuoco si è avvicinato anche a molte abitazioni in diverse zone. Le autorità hanno portato sul terreno impressionanti mezzi e personale per domare le fiamme.  I vigili del fuoco sono stati aiutati dal personale di altre strutture per spegnere gli incendi, alcuni scoppiati in zone difficilmente raggiungibili. Loro sono stati coinvolti in interventi su larga scala in decine di località di sette province. Sono intervenuti, insieme ai vigili del fuoco, i soccorritori alpini, i piloti del Ministero dell’Interno e della Difesa.

    I due elicotteri Black Hawk dell’Ispettorato Generale dell’Aviazione hanno effettuato decine di lanci in cui hanno gettato più di 77 tonnellate di acqua per spegnere gli incendi, mentre un altro elicottero ha effettuato una missione di ricognizione. Contemporaneamente, un aereo Spartan del Ministero della Difesa ha agito in supporto alle forze di intervento, per spegnere gli incendi. Le autorità esortano alla responsabilità e chiedono alla gente di smettere di bruciare le piante nei terreni agricoli. Allo stesso tempo, le autorità richiamano l’attenzione sul fatto che la situazione è grave: a gennaio sono bruciati 650 ettari, il mese scorso altri 4.400 ettari e questo mese, solo nei primi otto giorni, sono bruciati 4.600 ettari. In soli tre giorni si sono verificati più di 300 incendi. Secondo il capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, Raed Arafat, solo le persone sono responsabili di queste distruzioni. Raed Arafat ha spiegato che gli incendi non sono scoppiati a causa di fenomeni meteorologici: È chiaro che in questo momento non possiamo attribuire questi incendi boschivi all’aumento delle temperature o ai fulmini. Possiamo solo attribuirli alle azioni intenzionali di alcune persone, che sono abituate a farlo da molto tempo, oppure lo fanno intenzionalmente solo per cercare di ripulire alcuni campi o dare fuoco a un’area dove c’è vegetazione secca, motivo per cui consideriamo la maggior parte di essi come il risultato di azioni intenzionali.

    D’altra parte Raed Arafat ha lanciato un appello alle autorità locali affinché spieghino alla popolazione il pericolo degli incendi boschivi, anche con l’aiuto dei sacerdoti. La loro prevenzione non solo protegge la natura, ma contribuisce anche alla sicurezza della comunità, affermano le autorità. I vigili del fuoco militari ricordano ai cittadini che bruciare la vegetazione secca è vietato dalla legge. Il mancato rispetto delle disposizioni legali costituisce un reato e viene punito con multe fino a 15.000 lei (circa 3.000 euro) per le persone fisiche e fino a 100.000 lei (circa 20.000 euro) per le persone giuridiche. Inoltre, gli agricoltori che non rispettano il divieto di incendio potrebbero perdere i pagamenti diretti o annuali a cui hanno diritto. In alcuni casi, possono essere esclusi dal sostegno finanziario per uno o più anni consecutivi.

  • Oro europeo per l’atletica romena

    Oro europeo per l’atletica romena

    Ogni due anni, la stagione competitiva dell’atletica europea comincia, all’inizio della primavera, con i campionati continentali indoor. Qui ci facciamo una prima idea sui nuovi talenti emergenti a livello internazionale e sulle prospettive. Così, l’immagine offertaci dai Campionati Europei Indoor recentemente conclusi ad Apeldoorn, nei Paesi Bassi, è stata sorprendentemente piacevole per i sostenitori dell’atletica romena. La delegazione tricolore ha concluso la competizione con due medaglie: l’oro nel lancio del peso maschile, con Andrei Rareş Toader, e l’argento nel salto triplo femminile, con Diana Ion. È stato il miglior record tricolore in una competizione continentale di atletica indoor degli ultimi anni.

    Dopo 8 anni senza medaglie, dall’edizione del 2015, i romeni sono saliti di nuovo sul podio solo nel 2023, quando, a Istanbul, Claudia Bobocea ha vinto l’argento nei 1500 metri, e Gabriel Bitan, nella lunga distanza, ha vinto la medaglia di bronzo. Erano 20 anni, però, che la Romania non vinceva un titolo europeo in un campionato indoor, più precisamente da quello conquistato da Elena Buhăianu, a Madrid, nei 1500 metri femminili, nel 2005.

    Prima della competizione, le speranze degli allenatori romeni erano limitate. L’obiettivo fissato dalla federazione di atletica di Bucarest era una classifica tra il 4° e il 6° posto e altre due qualificazioni alla finale. In un’intervista rilasciata all’agenzia Agerpres, Oana Pantelimon, allenatrice della nazionale, sottolineava le chance di Andrei Rareş Toader, che ha avuto un ottimo debutto stagionale. Domenica lo ha confermato. Si è qualificato alla finale della classe di peso dal 4° posto, con un lancio di 20 metri e 59 centimetri. Nell’ultimo atto, invece, è riuscito a segnare 21 metri e 27 centimetri, 23 centimetri meglio del secondo classificato, lo svedese Wictor Petersson. Inoltre, il risultato ha rappresentato un nuovo record nazionale per la Romania.

    Tuttavia, la prima medaglia della delegazione romena ad Apeldoorn era stata ottenuta venerdì da Diana Ana Maria Ion – argento nel salto triplo. Con il risultato di 14 metri e 31 centimetri, lei ha ottenuto finora la prestazione più importante della sua carriera. L’oro è andato all’atleta spagnola Ana Peleteiro – Compaore, che ha saltato sei centimetri più di Diana. La medaglia di bronzo è stata vinta dal finlandese Senni Salminen, con 13 metri e 99 centimetri. Va anche detto che Diana Ion era entrata in finale dal 7° posto delle qualificazioni. Ora seguono i Mondiali indoor in Cina, a Nanchino, che si svolgeranno dal 21 al 23 marzo. La competizione avrebbe dovuto svolgersi nel 2020, ma a causa della pandemia è stata rinviata per tre anni consecutivi e infine riprogrammata ora.

  • Presidenziali: la candidatura dell’indipendente Călin Georgescu, respinta dall’Ufficio Elettorale Centrale

    Presidenziali: la candidatura dell’indipendente Călin Georgescu, respinta dall’Ufficio Elettorale Centrale

    L’Ufficio sostiene di aver basato questa decisione su quella della Corte Costituzionale (CCR) di annullare le elezioni presidenziali alla fine dello scorso anno e ritiene che l’ex candidato non adempie alle condizioni risultanti dalla formula del giuramento prestato dalla persona eletta per diventare presidente. La decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale è stata seguita da violente proteste nel centro di Bucarest, dove i sostenitori di Georgescu si sono scontrati con i gendarmi. Diversi gendarmi sono rimasti feriti e alcuni dimostranti sono stati fermati. È stato inoltre avviato un procedimento penale per distruzione, dopo che i manifestanti hanno ribaltato e distrutto il veicolo di una televisione privata. Georgescu può contestare oggi presso la CCR la decisione relativa al rigetto della sua candidatura.

  • 09.03.2025 (aggiornamento)

    09.03.2025 (aggiornamento)

    Presidenziali – L’ex leader liberale, Crin Antonescu, sostenuto dalla coalizione governativa PSD-PNL-UDMR, ha registrato oggi all’Ufficio Elettorale Centrale la sua candidatura alle presidenziali. Venerdì avevano presentato le candidature come indipendenti anche l’estremista filorusso e antioccidentale Călin Georgescu e il sindaco generale di Bucarest, Nicuşor Dan. I giudici della CCR hanno respinto sabato, per ragioni procedurali, due contestazioni riguardanti la candidatura di Georgescu. Le candidature alle presidenziali che si terranno il 4 e il 18 maggio potranno essere registrate fino al 15 marzo. Lo scorso dicembre, la CCR ha annullato le presidenziali, ritenendo che l’intero processo elettorale fosse stato viziato, a favore dell’indipendente Călin Georgescu.

    Rottamazione – Il programma di rottamazione Rabla per il 2025 è stato lanciato al dibattito pubblico sul sito web del Ministero dell’Ambiente romeno. Per la rottamazione di un veicolo usato, il richiedente beneficia di un ticket di 7.000 lei (1.400 euro) per una motocicletta, 10.000 lei (2.000 euro) per un veicolo con motore termico o ibrido, 13.000 (2.600 euro) per una un’auto plug-in ibrida o motocicletta elettrica, e 25.500 lei (5.100 euro) per un veicolo puramente elettrico. La stampa specializzata nota che questi importi non sono cambiati rispetto allo scorso anno, quando il valore dei ticket è diminuito, determinando un calo delle immatricolazioni di auto elettriche. L’Associazione dei produttori e importatori di automobili della Romania ha espresso il suo disaccordo con la nuova guida ai finanziamenti e, in particolare, con gli importi concessi per le auto elettriche, ritenendo che rischiano di rallentare ancora di più la transizione verso questo tipo di veicoli.

    Ambiente – Nei prossimi giorni, le commissioni specializzate del Parlamento inizieranno i colloqui relativi all’elaborazione di un codice ambientale per la Romania. Si prevede la partecipazione di autorità di istituzioni con responsabilità nel settore, imprenditori, rappresentanti di ONG e professori universitari. Secondo le autorità, nonostante gli oltre 200 atti normativi in materia esistenti in questo momento, i problemi legati alla tutela ambientale sono enormi e la Romania necessita di una legislazione che fornisca soluzioni concrete.

    Tennis – La tennista romena Jaqueline Cristian si è qualificata oggi al terzo turno del torneo WTA 1.000 di Indian Wells (California, USA), dotato di un montepremi complessivo di circa 9 milioni di dollari, dopo aver eliminato in un match di tre set la canadese Leylah Fernandez. Nel prossimo turno, la Cristian sfiderà l’italiana Jasmine Paolini (favorita n. 6). Un’altra tennista romena, Sorana Cîrstea, è stata eliminata dall’americana Emma Navarro (10/a favorita), contro la quale ha perso in tre set.

  • 09.03.2025

    09.03.2025

    Elezioni presidenziali – In Romania, l’Ufficio Elettorale Centrale si riunisce oggi per analizzare i dossier di candidatura per le elezioni presidenziali presentati da Călin Georgescu e dal sindaco generale di Bucarest, Nicușor Dan. I membri dell’Ufficio Elettorale Centrale devono risolvere numerose contestazioni che chiedono il rigetto della registrazione della candidatura di Georgescu in quanto il suo discorso e il suo comportamento sono incompatibili con la carica suprema dello stato. La decisione che prenderà oggi l’Ufficio Elettorale Centrale, indipendentemente dal fatto che sia favorevole o meno, può essere impugnata davanti alla Corte Costituzionale entro 24 ore, ed entro altre 48 ore la Consulta deve adottare una decisione finale, che non può essere contestata davanti a nessun tribunale. I giudici della CCR hanno respinto sabato, per ragioni procedurali, due contestazioni riguardanti la candidatura di Georgescu. Fonti della CCR sostengono che mancava l’oggetto delle contestazioni, poiché, senza una decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale, non esiste alcuna candidatura ufficiale da contestare. Oggi ha presentato la sua candidatura anche l’ex leader liberale Crin Antonescu, sostenuto dalla coalizione di governo PSD – PNL – UDMR. I candidati alle elezioni presidenziali che si terranno il 4 e il 18 maggio potranno registrarsi fino al 15 marzo. Lo scorso dicembre, la CCR ha annullato le presidenziali, ritenendo che l’intero processo elettorale fosse stato viziato, a favore dell’indipendente Călin Georgescu.

    Rottamazione – Il programma di rottamazione Rabla per il 2025 è stato lanciato al dibattito pubblico sul sito web del Ministero dell’Ambiente romeno. Per la rottamazione di un veicolo usato, il richiedente beneficia di un ticket di 7.000 lei (1.400 euro) per una motocicletta, 10.000 lei (2.000 euro) per un veicolo con motore termico o ibrido, 13.000 (2.600 euro) per una un’auto plug-in ibrida o motocicletta elettrica, e 25.500 lei (5.100 euro) per un veicolo puramente elettrico. La stampa specializzata nota che questi importi non sono cambiati rispetto allo scorso anno, quando il valore dei ticket è diminuito, determinando una diminuzione delle immatricolazioni di auto elettriche. L’Associazione dei produttori e importatori di automobili della Romania ha espresso il suo disaccordo con la nuova guida ai finanziamenti e, in particolare, con gli importi concessi per le auto elettriche, ritenendo che rischiano di rallentare ancora di più la transizione verso questo tipo di veicoli.

    Tennis – La tennista romena Jaqueline Cristian si è qualificata oggi al terzo turno del torneo WTA 1.000 di Indian Wells (California, USA), dotato di un montepremi complessivo di circa 9 milioni di dollari, dopo aver eliminato in un match di tre set la canadese Leylah Fernandez. Nel prossimo turno, la Cristian sfiderà l’italiana Jasmine Paolini (favorita n. 6). Un’altra tennista romena, Sorana Cîrstea, è stata eliminata dall’americana Emma Navarro (10/a favorita), contro la quale ha perso in tre set.

  • 08.03.2025

    08.03.2025

    Presidenziali – La Corte Costituzionale ha respinto oggi le due contestazioni contro la candidatura di Călin Georgescu alla carica di presidente della Romania. “A seguito delle delibere, la Corte Costituzionale ha respinto all’unanimità le contestazioni in quanto inammissibili, poichè non rispettavano i requisiti procedurali previsti dalla legge”, ha riferito la Consulta. Le decisioni sono definitive e vengono comunicate all’Ufficio Elettorale Centrale. Anche presso l’Ufficio Elettorale Centrale sono state inoltrate delle contestazioni in cui si sollecita il rigetto della candidatura di Călin Georgescu alle presidenziali che si terranno a maggio. La sua candidatura come indipendente è stata presentata venerdì. Una delle contestazioni è stata inoltrata dal rettore della Scuola Nazionale di Studi Politici e Amministrativi, Remus Pricopie, e tra degli argomenti invocati si annovera l’incompatibilità del discorso e del comportamento del candidato con i valori democratici e costituzionali dello stato romeno. Lo scorso dicembre, la CCR ha annullato le elezioni presidenziali dopo aver constatato che l’intero processo elettorale era stato viziato a favore di Georgescu, un estremista antioccidentale e filorusso. Attualmente lui è sotto controllo giudiziario, accusato, tra l’altro, di incitamento ad azioni contro l’ordine costituzionale, di avvio o creazione di un’organizzazione a carattere fascista, razzista o xenofobo, di promozione pubblica del culto di persone colpevoli di crimini di genocidio contro l’umanità e di crimini di guerra, di avvio o di creazione di un’organizzazione a carattere antisemita.

    Donne – Nel 2024, le donne occupavano un terzo dei seggi nei parlamenti nazionali dell’Unione Europea, in aumento di 5,6 punti percentuali rispetto al 2014, secondo i dati pubblicati venerdì da Eurostat. Tra gli stati membri, la più alta presenza di donne nel Parlamento – circa il 45% – si registrava in Svezia, Finlandia e Danimarca. Al contrario, i paesi con la minore presenza di donne in Parlamento sono Cipro (14,3%), Ungheria (14,6%) e Romania (19,5%). Nel 2024, le donne ricoprivano il 35,1% delle posizioni nei governi nazionali dell’UE, in aumento del 7,4% rispetto al 2014. La percentuale di donne nel governo è più alta in Finlandia. Al contrario, in Ungheria non vi erano donne nel governo, mentre nella Repubblica Ceca occupavano il 5,9% delle posizioni governative. In Romania, nel 2024, le donne ricoprivano circa il 30% delle posizioni governative, in crescita del 10% rispetto al 2014.

    Terremoto – Un terremoto di magnitudo 3,4 della scala Richter si è verificato stamattina nella provincia di Buzău, nella zona sismica di Vrancea (sud-est). Lo ha annunciato l’Istituto nazionale di ricerca e sviluppo per la fisica della terra, precisando che il terremoto è avvenuto ad una profondità di 129,4 chilometri. Dall’inizio di marzo, in Romania si sono verificati 9 terremoti di magnitudo compresa tra 2 e 3,3. Nel 2024, la scossa più forte, di magnitudo 5,4, è avvenuta il 16 settembre sempre nella provincia di Buzău.

    London Book Fair – Dall’11 al 13 marzo, la Romania parteciperà alla Fiera del Libro di Londra. La poetessa Ana Blandiana, la scrittrice ed editrice Denisa Comănescu e l’attrice Oana Pellea sono tra gli ospiti dell’Istituto Culturale Romeno, organizzatore dello stand della Romania all’evento. Il presidente dell’ICR, Liviu Jicman, ritiene che la presenza della Romania alla fiera del libro nella capitale britannica sia essenziale, perché rappresenta un’opportunità per integrare le opere degli autori romeni su un mercato particolarmente importante ed esigente, con un impatto globale. La Fiera del Libro di Londra è classificata come il secondo evento internazionale più grande nel mondo dell’editoria.

  • La settimana 03 – 08/03/2025

    La settimana 03 – 08/03/2025

    Il presidente ad interim della Romania – al Consiglio Europeo di Bruxelles
    Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha sostenuto giovedì a Bruxelles il rafforzamento del ruolo dell’Europa nel mantenimento della pace sul continente, il sostegno all’Ucraina e l’aumento delle spese per la difesa. Bolojan ha partecipato a un Consiglio Europeo Straordinario, in cui i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea hanno promesso di sostenere l’Ucraina, nel contesto della politica estera del presidente americano Donald Trump, e di spendere di più per la difesa. L’UE ha elaborato un piano di riarmo concordato dai leader degli Stati membri, piano che avrà come priorità il rafforzamento della difesa sul fianco orientale, dal Mar Baltico al Mar Nero. Gli Stati comunitari avranno a disposizione un fondo di 150 miliardi di euro per le spese per la difesa. Ilie Bolojan, con particolari su questo piano: “Certamente buona parte di questa dotazione, di questi investimenti, saranno localizzati in quest’area, e la parte produttiva, la parte consorziata, sarà distribuita su tutto il territorio dell’Unione Europea. E penso che sia un’opportunità anche per la nostra industria della difesa, che alcuni di questi prodotti siano realizzati nelle fabbriche in Romania, creando posti di lavoro”. Per quanto riguarda l’Ucraina, la Romania non invierà truppe nello Stato confinante, ma potrà diventare un centro militare, organizzativo e di sostegno regionale per le truppe inviate dagli altri Stati. Ilie Bolojan: “La presenza della Romania sarà necessaria per sapere quali sono le intenzioni e se ci saranno elementi legati all’utilizzo delle nostre infrastrutture, basi militari, ad esempio, sul territorio della Romania o elementi di altre infrastrutture militari: porti, aeroporti”. Dopo il vertice di Bruxelles, Ilie Bolojan ha dichiarato che la Romania non può raddoppiare le spese militari da un anno all’altro e ha ricordato che l’anno scorso Bucarest aveva una quota del bilancio della difesa superiore al 2,2% del PIL, mentre la media europea era dell’1,9%.

    La Romania e il Fianco Orientale della NATO
    Lunedì il presidente ad interim ha avuto un colloquio telefonico con il segretario generale della NATO, Mark Rutte, durante il quale gli ha trasmesso che l’Alleanza del Nord Atlantico rimane il principale garante della sicurezza della Romania. Egli ha insistito sull’importanza delle relazioni transatlantiche e della presenza americana in Europa, secondo lui essenziali per la sicurezza del continente. La Romania continua a contribuire alla stabilità e alla sicurezza del fianco orientale della NATO, insieme ai suoi partner, e sostiene il rafforzamento della sicurezza nella regione del Mar Nero, ha sottolineato Ilie Bolojan, aggiungendo anche questa volta che la Romania è pronta ad aumentare gli investimenti nel campo della difesa. Accennando alla situazione in Ucraina, egli ha sottolineato la necessità di una pace giusta e duratura, nonché l’importanza del mantenimento dell’appoggio allo Stato confinante. Da parte sua, Mark Rutte ha ringraziato la Romania per il suo contributo a livello alleato, nonché per il fatto che è uno Stato membro che agisce in modo responsabile, come importante fattore di sicurezza e stabilità nella regione del Mar Nero e sul fianco orientale.

    La Romania smentisce le accuse della Russia
    Le autorità di Bucarest hanno respinto categoricamente le affermazioni dei servizi segreti esteri russi secondo cui l’Unione Europea avrebbe ricattato la Romania per bloccare la candidatura dell’indipendente Călin Georgescu alle elezioni presidenziali di maggio. Senza fornire alcun tipo di prova, il servizio russo sostiene che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, avrebbe chiesto alle autorità di Bucarest di vietargli di partecipare alle prossime elezioni, avvertendo che, in caso contrario, limiterà l’accesso della Romania ai fondi europei. Il Ministero degli Esteri romeno definisce le accuse del servizio russo come “ridicole e del tutto infondate” e afferma che fanno parte di una campagna ibrida volta a minare la democrazia e diminuire la fiducia nelle autorità. Da parte sua, il primo ministro Marcel Ciolacu ritiene intollerabili i commenti dei servizi segreti russi riguardo alle decisioni delle autorità romene. Nel frattempo, Georgescu è ancora sotto controllo giudiziario per 60 giorni, dopo che giovedì i giudici hanno respinto, come infondata, la denuncia da lui presentata contro il provvedimento, nel fascicolo in cui è sotto inchiesta penale per diversi reati. La Procura accusa Georgescu di aver messo a punto un piano per destabilizzare la Romania con l’aiuto di mercenari guidati da Horaţiu Potra, dopo che la Corte Costituzionale ha annullato i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali.

    Dossier di tradimento in Romania
    La Corte d’Appello di Bucarest ha disposto l’arresto preventivo di due membri di un gruppo creato e sviluppato come struttura militare, accusati di tradimento e di legami con agenti russi, nonché la messa sotto controllo giudiziario, per 60 giorni, di altri quattro membri. Nel dossier è indagato come sospettato anche Radu Theodoru, un maggiore generale in pensione, di 101 anni. Secondo la DIICOT, il gruppo chiedeva l’uscita della Romania dalla NATO, l’eliminazione dell’ordine costituzionale, lo scioglimento dei partiti, l’adozione di una nuova costituzione, ma anche il cambiamento della bandiera, dell’inno e perfino del nome del Paese. Gli inquirenti affermano inoltre che i membri del gruppo hanno chiesto aiuto ad alcuni funzionari dell’Ambasciata della Federazione Russa e sono entrati più volte in contatto con agenti di una potenza straniera, sia in Romania che in Russia. Nel frattempo le autorità romene hanno dichiarato persone non gradite l’addetto militare russo a Bucarest e il suo vice. Il Servizio Romeno di Informazioni ha precisato che i due hanno raccolto informazioni in aree di interesse e hanno sostenuto le azioni anti-costituzionali dei sei romeni accusati di tradimento. Inoltre, recentemente, il nome del vice dell’addetto militare russo è apparso nel fascicolo penale dell’ex candidato alle presidenziali, l’estremista filorusso Călin Georgescu.

  • 07.03.2025 (aggiornamento)

    07.03.2025 (aggiornamento)

    ReArm Europe – L’Unione Europea ha elaborato un piano di riarmo concordato ieri sera dai leader degli stati membri, che avrà come priorità il rafforzamento della difesa del suo Fianco Orientale, dal Mar Baltico al Mar Nero, in grado di far fronte alle tendenze espansionistiche della Russia. I leader europei hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all’Ucraina, nonchè la disponibilità di fornire garanzie di sicurezza, insieme agli Stati Uniti, nel caso di un cessate il fuoco. In questo senso, gli stati membri avranno a disposizione un fondo di 150 miliardi di euro destinati alle spese nel campo della difesa. I sistemi di difesa aerea e antimissile, i sistemi di artiglieria, i sistemi d’attacco ad alta precisione, droni e sistemi antidrone, vari tipi di munizioni o la tecnologia che utilizza l’intelligenza artificiale sono una priorità. I Paesi baltici, la Polonia e la Romania hanno imposto il loro punto di vista sulla priorità del Fianco Orientale nei progetti finanziati dall’UE.

     

    Tradimento – La Corte d’Appello di Bucarest ha disposto l’arresto preventivo di due membri del cosiddetto Comando Vlad Tepeş (Vlad l’Impalatore). I due sono accusati di tradimento e relazioni con agenti russi. Altri quattro membri dell’organizzazione sono sottoposti al controllo giudiziario per un periodo di 60 giorni. Nel fascicolo è indagato anche Radu Theodoru, generale a ritiro, in età di 101 anni. Secondo la DIICOT, il gruppo mirava a rimuovere l’attuale ordinamento costituzionale, nonchè a ritirare la Romania dalla NATO.

     

    Elezioni – Il sindaco della capitale, l’indipendente Nicuşor Dan, ha presentato presso la sede dell’Ufficio Elettorale Centrale il suo fascicolo di candidatura, accompagnato dalla lista delle firme necessarie per le elezioni presidenziali di maggio. Sempre oggi ha presentato la sua candidatura anche l’indipendente Călin Georgescu, sostenuto nella competizione presidenziale dalle opposizioni AUR e POT. Domenica arriverà all’Ufficio Elettorale Centrale anche l’ex leader liberale Crin Antonescu, sostenuto dall’Alleanza elettorale PSD – PNL – UDMR (al governo). Un altro competitore politico è l’ex primo ministro socialdemocratico Victor Ponta, il quale ha annunciato la sua candidatura come indipendente. I candidati alle presidenziali hanno a diposizione ancora una settimana per registrarsi alll’Ufficio Elettorale Centrale. Oltre ai fascicoli di candidatura, i competitori alla carica più alta dello stato dovranno presentare almeno 200.000 firme di sostegno.

     

    Economia – L’economia della Romania ha registrato lo scorso anno una crescita dello 0,9%. Nell’ultimo trimestre del 2024, il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,7% rispetto allo stesso trimestre del 2023 e dello 0,8% rispetto al trimestre anteriore. Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (INS), un impatto negativo sulla crescita del PIL è stato registrato dalle esportazioni nette (-2,9%), conseguenza della diminuzione del volume delle esportazioni di beni e servizi del 3,6%, correlata ad un pronunciato aumento del volume delle importazioni di beni e servizi (+3,4%).

     

    Corruzione – Cinque persone sono state rinviate a giudizio dagli inquirenti della Procura Generale, in un fascicolo nel quale sono accusate di aver ricevuto tangenti per il rilascio di documenti d’identità romeni falsi a cittadini dall’Ucraina, dalla Repubblica di Moldova e dalla Federazione Russa. Nell’atto d’accusa, i procuratori hanno notato che, durante il 2024, in qualità di dipendenti pubblici del Servizio comunitario degli Archivi di un comune della provincia di Botoşani (nord-est), gli imputati hanno ricevuto diverse somme per l’adempimento inadeguato delle loro funzioni.

     

    Libri – La Romania parteciperà, dall’11 al 13 marzo, alla Fiera del Libro di Londra. La poetessa Ana Blandiana, la scrittrice ed editrice Denisa Comănescu o l’attrice Oana Pellea si annoverano tra gli ospiti dell’Istituto Culturale Rumeno (ICR), organizzatore dello stand della Romania all’evento. Il presidente dell’ICR, Liviu Jicman, ritiene che la presenza della Romania alla fiera del libro nella capitale britannica sia essenziale, perché rappresenta un’opportunità per integrare le opere degli autori romeni su un mercato particolarmente importante ed esigente, con un impatto globale. Essendo una fiera dedicata ai professionisti del settore, l’evento può aprire nuove prospettive per la letteratura romena, afferma il capo dell’ICR. La Fiera del Libro di Londra è classificata come il secondo evento internazionale in termini di portata.

  • 07.03.2025

    07.03.2025

    ReArm Europe – L’Unione Europea ha elaborato un piano di riarmo concordato ieri sera dai leader degli stati membri, che avrà come priorità il rafforzamento della difesa del suo Fianco Orientale, dal Mar Baltico al Mar Nero, in grado di far fronte alle tendenze espansionistiche della Russia. I leader europei hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all’Ucraina, nonchè la disponibilità di fornire garanzie di sicurezza, insieme agli Stati Uniti, nel caso di un cessate il fuoco. In questo senso, gli stati membri avranno a disposizione un fondo di 150 miliardi di euro destinati alle spese nel campo della difesa. I sistemi di difesa aerea e antimissile, i sistemi di artiglieria, i sistemi d’attacco ad alta precisione, droni e sistemi antidrone, vari tipi di munizioni o la tecnologia che utilizza l’intelligenza artificiale sono una priorità. I Paesi baltici, la Polonia e la Romania hanno imposto il loro punto di vista sulla priorità del Fianco Orientale nei progetti finanziati dall’UE.

     

    Tradimento – La Corte d’Appello di Bucarest ha disposto l’arresto preventivo di due membri del cosiddetto Comando Vlad Tepeş (Vlad l’Impalatore). I due sono accusati di tradimento e relazioni con agenti russi. Altri quattro membri dell’organizzazione sono sottoposti al controllo giudiziario per un periodo di 60 giorni. Nel fascicolo è indagato anche Radu Theodoru, generale a ritiro, in età di 101 anni. Secondo la DIICOT, il gruppo mirava a rimuovere l’attuale ordinamento costituzionale, nonchè a ritirare la Romania dalla NATO.

     

    Elezioni – Il sindaco della capitale, l’indipendente Nicuşor Dan, ha presentato presso la sede dell’Ufficio Elettorale Centrale il suo fascicolo di candidatura, accompagnato dalla lista delle firme necessarie per le elezioni presidenziali di maggio. Sempre oggi ha presentato la sua candidatura anche l’indipendente Călin Georgescu, sostenuto nella competizione presidenziale dalle opposizioni AUR e POT. Domenica arriverà all’Ufficio Elettorale Centrale anche l’ex leader liberale Crin Antonescu, sostenuto dall’Alleanza elettorale PSD – PNL – UDMR (al governo). Un altro competitore politico è l’ex primo ministro socialdemocratico Victor Ponta, il quale ha annunciato la sua candidatura come indipendente. I candidati alle presidenziali hanno a diposizione ancora una settimana per registrarsi alll’Ufficio Elettorale Centrale. Oltre ai fascicoli di candidatura, i competitori alla carica più alta dello stato dovranno presentare almeno 200.000 firme di sostegno.

     

    Economia – L’economia della Romania ha registrato lo scorso anno una crescita dello 0,9%. Nell’ultimo trimestre del 2024, il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,7% rispetto allo stesso trimestre del 2023 e dello 0,8% rispetto al trimestre anteriore. Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (INS), un impatto negativo sulla crescita del PIL è stato registrato dalle esportazioni nette (-2,9%), conseguenza della diminuzione del volume delle esportazioni di beni e servizi del 3,6%, correlata ad un pronunciato aumento del volume delle importazioni di beni e servizi (+3,4%).

     

    Corruzione – Cinque persone sono state rinviate a giudizio dagli inquirenti della Procura Generale, in un fascicolo nel quale sono accusate di aver ricevuto tangenti per il rilascio di documenti d’identità romeni falsi a cittadini dall’Ucraina, dalla Repubblica di Moldova e dalla Federazione Russa. Nell’atto d’accusa, i procuratori hanno notato che, durante il 2024, in qualità di dipendenti pubblici del Servizio comunitario degli Archivi di un comune della provincia di Botoşani (nord-est), gli imputati hanno ricevuto diverse somme per l’adempimento inadeguato delle loro funzioni.

  • Vertice per l’Europa

    Vertice per l’Europa

    Dato che gli Stati Uniti hanno ritirato il sostegno all’Ucraina, alla luce di una campagna europea volta ad appoggiare questo paese e per far fronte alle tendenze espansionistiche della Russia, i 27 leader comunitari hanno dato luce verde a un piano della Commissione Europea per rafforzare la difesa. I leader europei hanno espresso ancora una volta a Bruxelles il loro sostegno all’Ucraina e la volontà di fornire, insieme agli Stati Uniti, garanzie di sicurezza in caso di cessate il fuoco.

    Questa settimana, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha proposto il piano “ReArm Europe”, che mira a mobilitare circa 800 miliardi di euro, di cui 150 miliardi sotto forma di prestiti, per consolidare le capacità di difesa del continente. Vengono menzionate diverse modalità, tra cui la possibilità per gli stati membri di aumentare significativamente la loro spesa militare, senza che ciò venga preso in considerazione nel calcolo del loro deficit, limitato, in linea di principio, al 3% del prodotto interno lordo.

    Questi fondi devono essere utilizzati per investimenti congiunti tra almeno due stati membri, in settori in cui le necessità sono più urgenti, come la difesa aerea, i missili, i droni e i sistemi anti-droni, o persino i sistemi di artiglieria. E, ha assicurato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, con questa attrezzatura “gli stati membri potranno rafforzare massicciamente i loro aiuti all’Ucraina”.

    Gli stati baltici, la Polonia e la Romania hanno imposto il loro punto di vista per la priorità da concedere al fianco orientale nell’ambito di progetti con finanziamenti europei per 150 miliardi di euro. I dettagli di questo piano saranno definiti insieme alle squadre della NATO.

    “Sicuramente, una buona parte di questa dotazione, di questi investimenti saranno localizzati in questa zona, e la parte produttiva, la parte dei consorzi, sarà distribuita in tutta l’Unione Europea. E penso che sia un’opportunità anche per la nostra industria della difesa, se alcuni di questi prodotti saranno realizzati da aziende in Romania, creando posti di lavoro”, ha dichiarato il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, presente al vertice svoltosi a Bruxelles.

    Bucarest non invierà truppe in Ucraina, ma potrà diventare un centro militare regionale, di organizzazione e supporto per le truppe inviate dagli altri stati. La presenza della Romania sarà necessaria per sapere se ci saranno elementi legati all’uso delle infrastrutture del nostro paese, basi militari, ad esempio, sul territorio della Romania o elementi di altre infrastrutture militari – porti, aeroporti, ha aggiunto Ilie Bolojan.

  • Fascicolo di tradimento in Romania

    Fascicolo di tradimento in Romania

    Giovedì mattina, i procuratori della Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo (DIICOT) hanno annunciato che sono state fermate per tradimento sei persone che avrebbero negoziato con agenti russi l’uscita della Romania dalla NATO. Nel corso della giornata, le informazioni sono diventate più chiare. Le persone in questione erano raggruppate nel cosiddetto Comando Vlad Ţepeş (Vlad l’Impalatore), guidato, tra gli altri, anche da Radu Theodoru, un maggior generale a ritiro, veterano di guerra, in età di 101 anni.

    L’obiettivo dei membri dell’organizzazione era – afferma la DIICOT – quello di “ledere la sovranità e l’indipendenza dello Stato romeno, nonché di minare politicamente e indebolire la capacità di difesa del paese” attraverso “azioni continue, consapevoli, pubbliche o cospirative”. Organizzati secondo il modello di una struttura di tipo militare, con dirigenti e personale esecutivo, i membri del gruppo Vlad l’Impalatore avrebbero reclutato seguaci e pubblicato materiali video online.

    Secondo i procuratori, avrebbero anche avviato delle azioni per rimuovere l’attuale ordinamento costituzionale, sciogliere i partiti politici, insediare un nuovo governo formato da membri dell’organizzazione che avrebbero ricoperto incarichi ministeriali, allontanare tutti i dipendenti dalle istituzioni statali, adottare una nuova Costituzione, cambiare la bandiera, l’inno e perfino il nome del paese da Romania a Geţia. Avrebbero voluto una nuova costruzione sociale basata su principi morali e su un sistema di saggezza collettiva.

    A gennaio, due degli imputati si sarebbero recati a Mosca, dove sarebbero entrati in contatto con persone disposte a sostenere gli sforzi dell’organizzazione per prendere il controllo del potere statale in Romania. Del resto, la messa sotto accusa, presentata giovedì dalla DIICOT, dei sei membri del Comando Vlad l’Impalatore, sospettati di tradimento, è collegata – è stato detto a Bucarest – all’espulsione dalla Romania di due diplomatici russi.

    Più specificamente, le autorità romene hanno deciso di dichiarare personae non gratae l’addetto militare, aeronautico e navale della Federazione Russa a Bucarest, nonché il suo vice, accusati di aver svolto attività contrarie alle disposizioni della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961.

    Secondo il Servizio Romeno di Informazioni, i due diplomatici russi hanno svolto attività di raccolta di informazioni in aree di interesse strategico e hanno avviato azioni per sostenere gli iter anticostituzionali del gruppo Vlad l’Impalatore. Mosca ha promesso una risposta adeguata, ritenendo ingiustificata e non amichevole l’espulsione dell’addetto militare e del suo vice.

    Intanto, alla luce di tutti i presunti fatti menzionati, le autorità giudiziarie romene hanno disposto giovedì sera l’arresto preventivo di due membri del Comando Vlad l’Impalatore, mentre quattro membri sono soggetti al controllo giudiziario per 60 giorni.

  • 06.03.2025 (aggiornamento)

    06.03.2025 (aggiornamento)

    ReArm Europe – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha sostenuto a Bruxelles un maggiore ruolo dell’Europa nel mantenimento della pace sul continente, il sostegno all’Ucraina e l’aumento delle spese per la difesa. Bolojan ha discusso con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, delle priorità della Romania nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonché dell’aumento dell’assorbimento dei fondi europei. “Abbiamo espresso il nostro sostegno alle iniziative della Commissione Europea nel campo della difesa e della competitività”, ha sottolineato Bolojan in un post sui social. Durante l’incontro con la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, il capo dello stato ad interim ha dichiarato che la Romania si propone di continuare “l’eccellente collaborazione” con l’Eurocamera. Ilie Bolojan ha partecipato al Consiglio Europeo straordinario, nel corso del quale i capi di stato e di governo dell’UE hanno promesso sostegno all’Ucraina, nel contesto della politica estera del presidente americano Donald Trump, nonchè maggiori stanziamenti alla difesa. Il capo della Commissione Europea ha dichiarato che il continente si trova a un bivio, sottolineando l’importanza che l’Europa sia in grado di difendersi attraverso un massiccio aumento delle spese per la difesa, ma anche aiutando l’Ucraina a raggiungere una pace giusta e duratura. In questo senso, la presidenza della Commissione Europea propone un piano di riarmo, con investimenti nella difesa di fino a 800 miliardi di euro. Dal canto suo, la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha assicurato i leader europei che l’Eurocamera può agire in modo rapido ed efficiente per rispondere alle sfide senza precedenti alla sicurezza. “La pace deve garantire libertà all’Ucraina, sicurezza all’Europa e deterrenza per coloro che pensano di poterla prendere con la forza”, ha aggiunto Roberta Metsola. Presente a Bruxelles, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ringraziato l’UE per il suo forte sostegno.

     

    DIICOT – I procuratori della Direzione di investigazione dei reati di criminalità organizzata e il terrorismo (DIICOT) hanno fermato sei persone accusate di associazione criminale organizzata e tradimento. In un comunicato della DIICOT si legge che le persone fermate sono accusate di aver formato un’organizzazione di tipo militare che ha svolto negoziati con agenti russi per far uscire la Romania dalla NATO. Secondo i procuratori, il raggruppamento è stato costituito sotto la copertura di un’organizzazione e si è sviluppato sul tipo di una struttura di tipo militare, con gradi dirigenziali e personale addetto all’esecuzione. Tra i suoi membri si annovera anche Radu Theodoru, generale a riposo e veterano di guerra, in età di 101 anni. Il gruppo, attraverso piattaforme online, pubblicava materiali video e reclutava sostenitori. Nel contempo, sono state intraprese iniziative per condurre trattative con fattori politico-militari esterni, con l’obiettivo di abolire l’attuale ordine costituzionale. Nel mese di gennaio – spiega la DIICOT – due degli imputati si sono recati a Mosca, dove sono entrati in contatto con persone disposte a sostenere gli sforzi dell’organizzazione per assumere il potere in Romania.

     

    Elezioni – I giudici hanno respinto come infondata la querela contro la misura del controllo giudiziario presentata da Călin Georgescu, mirato da un’inchiesta penale per diversi reati. Ex candidato indipendente alle elezioni presidenziali dello scorso anno, Călin Georgescu è stato sottoposto, la settimana scorsa, al controllo giudiziario, nonchè al divieto di lasciare il paese senza l’autorizzazione delle autorità giudiziarie. Nel contempo, non gli è consentito di pubblicare sui social contenuti fascisti, antisemiti, razzisti o xenofobi. Georgescu è stato accusato di aver commesso sei reati, il più grave dei quali è l’incitamento ad azioni contro l’ordine costituzionale. Secondo gli inquirenti, l’ex candidato, che ha vinto il primo turno delle presidenziali, avrebbe messo a punto un piano per destabilizzare il paese, dopo l’annullamento delle elezioni deciso dalla Corte Costituzionale a dicembre. Continuano intanto le perquisizioni legate al finanziamento della sua campagna elettorale. Sempre oggi, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto la richiesta di Călin Georgescu in cui contestava l’annullamento delle presidenziali in Romania. La decisione è stata presa all’unanimità dai tre giudici ed è definitiva. Călin Georgescu ha recentemente annunciato che presenterà venerdì all’Ufficio Elettorale Centrale la sua candidatura per le presidenziali che si terranno a maggio.

     

    UE – Dalla sua adesione all’UE, il 1° gennaio del 2007, la Romania ha ricevuto più di 100 miliardi di euro di fondi comunitari. Lo ha dichiarato il ministro degli Investimenti e dei Progetti Europei, Marcel Boloş, sottolineando che la Romania non è più una periferia economica, ma un paese che recupera rapidamente i divari, superando stati come Polonia, Ungheria, Croazia e Grecia in termini di PIL pro capite, indicatore essenziale del tenore di vita. Se siamo incoscienti, diamo la colpa all’UE, ma il fatto che ci troviamo nel momento migliore di sviluppo del nostro paese è dovuto proprio all’appartenenza alla Comunità europea e alla NATO, ha spiegato il ministro Boloş.

     

    Governo – Il Governo di Bucarest ha approvato una serie di ordinanze d’urgenza. Le normative riguardano, tra l’altro, la riforma sanitaria e l’assorbimento dei fondi europei. Nel campo della sanità, l’Esecutivo vuole migliorare gli atti normativi in ​​vigore, che riguardano l’acquisizione della qualità di assicurato da parte di persone che guadagnano da attività indipendenti, il sistema fiscale dei medicinali, l’organizzazione e il funzionamento degli studi medici, nonchè la concessione dei congedi medici. D’altra parte, con un’altra ordinanza d’urgenza, il Governo romeno stanzia i fondi necessari affinché alcune amministrazioni locali possano portare a termine l’estensione e l’ammodernamento delle reti di trasporto del gas naturale. Infine, l’Esecutivo ha deciso anche il valore degli aiuti di stato destinati al settore zootecnico nel 2025.

     

    Moldova – La Repubblica di Moldova è stata accettata nell’Area Unica dei Pagamenti in Euro (SEPA), una decisione che riflette la conferma dei significativi progressi compiuti sul percorso di adesione all’Unione Europea. Lo informato in un comunicato la Banca Nazionale della Repubblica di Moldova, precisando che l’adesione al sistema faciliterà i pagamenti internazionali in euro per i cittadini e per l’ambiente imprenditoriale della Repubblica di Moldova. “La decisione odierna consolida il nostro percorso irreversibile verso l’integrazione europea”, ha dichiarato il governatore della Banca Nazionale della Moldova, Anca Dragu. SEPA è un sistema europeo che agevola i pagamenti transfrontalieri in euro, eliminando le differenze tra pagamenti nazionali e internazionali.

     

    Turismo– Con un aumento dei pernottamenti del 12%, il turismo romeno è cresciuto leggermente nel primo mese di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2024. Secondo i dati forniti dall’Agenzia Nazionale del Turismo, la maggioranza dei visitatori sono stati romeni, oltre l’84%, con un soggiorno medio di quasi due giorni. D’altra parte, gli stranieri sono stati alloggiati nelle strutture ricettive per poco più di due giorni. Secondo gli esperti, il trend di crescita si manterrà anche quest’anno, quando potrebbe superare il livello registrato nel 2019, prima della pandemia di Covid-19.